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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2004
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DANNI DA OSTEOPOROSI: NUOVO MODELLO MATEMATICO PER INDIVIDUARE E PREVENIRE IL RISCHIO DI FRATTURE ALLE OSSA  
 
Trieste, 13 febbraio 2004 - Messo a punto all’Università di Trieste, verrà testato presso l’Azienda per i Servizi Sanitari n.2 di Gorizia, nell’ambito del progetto Sister di Area Science Park Un nuovo metodo di valutazione del rischio di fratture delle ossa conseguente all’osteoporosi messo a punto dall’Università di Trieste sarà convalidato a livello preclinico nel quadro di una convenzione tra Azienda per i Servizi Sanitari n.2 Isontina di Gorizia e Area Science Park, nell’ambito del Progetto Sister finalizzato allo sviluppo dei risultati della ricerca e alla loro applicazione. Il modello matematico è stato sviluppato dalla professoressa Francesca Cosmi, del Dipartimento di Energetica dell’Università degli Studi di Trieste, mentre la sperimentazione del metodo sarà condotta presso il “Centro per lo studio delle malattie metaboliche dell’osso” dell’Ospedale di Gorizia. L’importante risultato, le modalità di ricerca e applicazione del nuovo metodo e le sue conseguenze pratiche sulla predittività del rischio di frattura saranno illustrati nella Conferenza Stampa che si terrà martedì 17 febbraio, alle ore 12, nella Sala del Consiglio del Presidio Ospedaliero di Gorizia, in via Vittorio Veneto n.171 (palazzina Direzione Sanitaria, posta sulla sinistra rispetto al corpo centrale dell’ospedale civile. Per il parcheggio dell’automobile, rimarrà aperto, a disposizione degli ospiti, un cancello al fianco della palazzina). Alla Conferenza Stampa parteciperanno il Direttore Generale dell’Ass n.2 Isontina, ing. Giulio De Antoni, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, prof. Domenico Romeo, il Presidente dell’Area Science Park, prof.Ssa Maria Cristina Pedicchio, la prof.Ssa Francesca Cosmi dell’Università di Trieste, il prof. Luigi Moro, direttore del Centro per lo studio delle malattie metaboliche dell’osso, l’ing. Paolo Cattapan, responsabile del Servizio trasferimento tecnologico di Area Science Park.  
   
   
CARTELLA CLINICA ONLINE, CARTA SALVAVITA E VISUAL MEDICARE DI MEDIC4ALL ITALIA SONO I SERVIZI DI TELEMEDICINA CHE UNIQA ASSICURAZIONI HA SCELTO PER I PROPRI CLIENTI  
 
Milano, 13 febbraio 2004 - Medic4all Italia, leader nello sviluppo e nella fornitura di servizi di telemedicina, annuncia di aver siglato un accordo con Uniqa Assicurazioni Spa, compagnia di assicurazioni specializzata in polizze sanitarie. Questo accordo, unico nel suo genere in Italia, prevede la fornitura di servizi di telemedicina ai clienti che hanno stipulato una polizza sanitaria. I servizi di telemedicina offerti da Medic4all Italia ai clienti di Uniqa utilizzano tecnologie di telecomunicazione e apparecchiature biomediche all'avanguardia. La cartella clinica online permette di creare e aggiornare costantemente sul web la propria storia clinica, mentre la carta salvavita riporta i dati medici più importanti. Visual Medicare consente infine il monitoraggio dei parametri vitali direttamente da casa o dall'ufficio oltre a consulti giornalieri in videoconferenza con i medici della centrale operativa di Medic4all. "Esaltare la salute quale valore fondamentale e migliorare la qualità della vita grazie alla telemedicina, questa è la missione di Medic4all", afferma Doron Korman, Presidente di Medic4all Italia. "Uniqa, leader nel segmento delle polizze sanitarie, è da sempre attenta ad offrire alla propria clientela servizi ad alto valore aggiunto". "L'accordo con Medic4all Italia ci permette di essere la prima compagnia di assicurazioni ad offrire ai propri clienti servizi di telemedicina professionali e all'avanguardia, che semplificano il monitoraggio del paziente nel periodo di riabilitazione, tipicamente il più difficoltoso da affrontare", ha dichiarato Alberto Arnaboldi, Amministratore Delegato di Uniqa Assicurazioni S.p.a.. "Medic4all si è rivelato il partner ideale per rendere le nostre polizze assicurative complete e ancora più soddisfacenti per i nostri clienti". I servizi di Medic4all Italia: Cartella clinica ondine - In tutta sicurezza il cliente può attivare sul web la cartella clinica informatizzata in cui inserire la propria storia sanitaria che viene automaticamente tradotta 18 lingue. Disporre della cartella clinica online completa e multi-lingue, inoltre, risulta utile in caso di soggiorni all'estero, in fase di prevenzione, o per consulti medici, anche a distanza che necessitino della documentazione sanitaria completa. Carta Salvavita - Dopo l'attivazione della cartella clinica online, l'assicurato riceve la Carta Salvavita che fornisce informazioni preziose quali gruppo sanguigno, l'eventuale presenza di allergie e contiene la password che consente l'accesso diretto alla cartella clinica sul web, ovunque e in qualsiasi momento. Visual Medicare - In caso di un intervento chirurgico importante, Uniqa mette a disposizione del proprio cliente che lascia il centro di cura, il servizio Visual Medicare. Installando a casa propria il kit di Medic4all che consente il rilevamento dei parametri vitali e la comunicazione audio visiva con la centrale medica, il paziente può vedere e dialogare da casa con un medico che monitora le sue condizioni generali e il decorso della convalescenza. I servizi di telemedicina di Medic4all Italia sono inclusi nelle polizze Uniqa denominate: Salute&serenità (polizza salute), Salute&senza tempo (polizza vita intera), Sicurezza&fiducia (polizza grandi interventi chirurgici). Infolink: www.Medic4all.com  
   
   
ALLISON AIUTA LA RICERCA SUL CANCRO  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Allison, leader negli occhiali d’alta gamma, sposa il progetto Abo e dà un sostegno concreto alla ricerca scientifica. Il progetto, per la diagnosi sempre più precoce del tumore alla mammella, sarà sviluppato dal Network Scientifico di Abo Associazione - che si occupa di ricerca mirata contro il cancro da oltre 25 anni - in collaborazione con l’Università di Chieti ed il Swiss Institute of Bioinformatics di Ginevra. Allison, società del Gruppo It Holding, è fermamente convinta che il rapporto tra il mondo imprenditoriale e quello scientifico sia fondamentale per dare un aiuto concreto alla ricerca e vincere insieme la lotta alle malattie del nostro secolo. “Fare impresa per noi vuol dire, non solo concentrarsi sul business e sulle esigenze del mercato, ma essere estremamente attenti alle urgenze della società in cui viviamo. Crediamo che un’iniziativa come quella di Abo Project sia coerente con la filosofia di Allison” dice Silvio Vecellio Reane amministratore delegato di Allison. I più recenti successi scientifici ottenuti anche grazie alla partnership scienza-impresa si traducono nell’individuazione di strumenti per la diagnosi precoce di diversi tipi di tumore e per l’ottimizzazione delle terapie contro questa malattia che affligge gran parte della popolazione femminile. Allison promuove questa iniziativa anche attraverso il logo Abo Associazione, che apparirà nella headline di tutte le campagne occhiali 2004-05 dei marchi prodotti e distribuiti da Allison.  
   
   
AD ASL E OSPEDALI 1,1 MILIARDI DI EURO IN RITARDO I TRASFERIMENTI DALLO STATO. L'ANTICIPO PER PAGARE I FORNITORI  
 
 Milano, 16 febbraio 2004 - Anticipati dalla Regione alle Asl e alle Aziende ospedaliere un miliardo e 100 milioni di euro per pagare i fornitori. L'intervento si è reso necessario a causa della crisi di liquidità determinata dai ritardi con cui lo Stato trasferisce alle Regioni i fondi per la sanità. Più di 100 sono i fornitori in credito, un trentina per oltre 10 milioni di euro. "Abbiamo rinnovato anche per l'esercizio 2004 - spiega il presidente Roberto Formigoni - l'operazione finanziaria studiata con l'assessore al Bilancio Romano Colozzi e applicata anche nei mesi scorsi con un altro miliardo di euro, per far fronte agli impegni di spesa pregressi delle Asl e delle Aziende Ospedaliere lombarde nei confronti dei loro creditori che denunciano pesanti ritardi nei pagamenti, creando anche molte difficoltà ad un settore produttivo imperniato sulla fornitura di prodotti e servizi sanitari". I debiti pregressi di Asl e Aziende Ospedaliere nei confronti dei fornitori ammontavano a circa 2 miliardi di euro. Una somma che coincide con le risorse di cassa non ancora erogate dallo Stato nonostante siano stanziate da quasi due anni. "La nostra prospettiva - aggiunge Colozzi - prevede di arrivare ad un sistema rapido di pagamento per fare in modo che le imprese legate al settore sanitario possano evitare lunghe attese e, di conseguenza, fornire prodotti e prestazioni ancora più convenienti per le casse regionali". "Abbiamo ancora una volta dimostrato - fa rilevare l'assessore alla Sanità Carlo Borsani - che il sistema sanitario della Lombardia gode di buona salute. Nonostante le incertezze che si stanno manifestando a livello nazionale, la Lombardia è in grado di effettuare operazioni di cassa di questo tipo e di continuare a garantire e finanziare servizi specialistici di elevata qualità".  
   
   
BIT 2004 APRE ALL’INSEGNA DELL’OTTIMISMO: I RISULTATI LO CONFERMANO  
 
Milano, 16 febbraio 2004 – Si è aperta il 14 febbraio la 24a edizione di Bit – Borsa Internazionale del Turismo, organizzata da Expocts presso Fiera Milano da sabato 14 a martedì 17 febbraio. All’inaugurazione ufficiale è intervenuto l’On. Prof. Antonio Marzano, Ministro delle Attività Produttive: una presenza significativa, che testimonia l’attenzione del Governo nei confronti del turismo e il riconoscimento del ruolo del settore per l’economia del paese. Presenti alla cerimonia anche il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e numerose autorità e istituzioni a livello nazionale e internazionale. “I primi dati di Bit 2004, ulteriormente positivi nonostante lo scenario che conosciamo,” ha dichiarato nel discorso d’apertura Adalberto Corsi, Presidente di Expocts, “testimoniano la volontà di tutti i protagonisti del settore di essere propositivi, per rispondere alle evoluzioni del mercato. Il turismo investe per rinnovarsi e ribadisce il suo ruolo di risorsa primaria a livello mondiale e nazionale. È con questa consapevolezza che Bit si conferma l’unica manifestazione fieristica italiana – e tra le poche al mondo – dove è protagonista l’intero Sistema Turismo. I risultati positivi confermano inoltre la validità della formula di quattro giorni.” Una valenza confermata dai dati. L’edizione di quest’anno della Borsa Internazionale del Turismo ha incrementato del 3% lo spazio espositivo netto rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 54.500 metri quadrati. Dal 1999 al 2003 ha fatto registrare un aumento costante, passando da 41.736 metri quadrati a 52.900; tutto questo, nonostante sia rimasto invariato lo spazio espositivo lordo di 140.000 metri quadrati. Anche geograficamente si assiste a un ampliamento. Bit 2004 vede infatti sia una ancora più ampia adesione della presenza italiana, sia una crescita delle partecipazioni estere, tra cui significative presenze dal Medio Oriente. “I nuovi record di Bit, che pongono la manifestazione ai vertici del settore,” ha commentato il Presidente Formigoni, “rappresentano un’occasione irrinunciabile. Non solo per far incontrare domanda e offerta, ma anche per lanciare un messaggio autentico di pace e democrazia. Oggi il turismo, infatti, è un’espressione profonda della vita sociale: non si viaggia per la destinazione, ma per conoscere altre culture. E la Lombardia sta lavorando per rendere riconoscibile e attrattivo il suo stile di vita, richiamando un turismo qualificato.” Ulteriori conferme di questi segnali incoraggianti sono venute dall’intervento del Ministro delle Attività Produttive. “Il Presidente Berlusconi ha appena siglato l’accordo turistico Ue-cina, un risultato del semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea,” ha sottolineato nel suo intervento l’On. Marzano. “In Cina vi sono oggi 180 milioni di potenziali turisti internazionali: è un esempio delle evoluzioni con cui si confronterà il Sistema Turismo. Il settore ha tenuto, nonostante la congiuntura internazionale, perché è espressione di un bisogno profondo dell’uomo di libertà e comunicazione. Per questo, il turista è sempre più un viaggiatore interessato non a ‘vedere’ ma a ‘vivere’ le destinazioni. In questo l’Italia può contare su un vantaggio ineguagliabile: l’Italian Lifestyle. Fonte anche di un know-how turistico che tutto il mondo ci invidia e che dobbiamo prepararci a esportare.” Un obiettivo che Bit 2004 concretizza nella formula multitarget applicata ai quattro giorni. Attraverso la creazione di spazi e momenti specifici, Bit si rivolge a tutte le tipologie di operatori e fruitori del turismo. “Questo conferma che ognuno trova in Bit una risposta in linea con le proprie esigenze: dal progetto di un viaggio visto come evasione, all’approfondimento, al confronto professionale tra strategie e soluzioni vincenti,” ha concluso Adalberto Corsi.  
   
   
PILLOLE BIT - IL BUSINESS TRAVEL A BIT 2004  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Martedì 17 febbraio 2004 sarà il giorno dedicato al Business Travel che comprende i viaggi aziendali, incentive e mondo congressuale. Il comparto del Business Travel all’interno del Sistema Turismo genera numeri sempre più significativi. Per questo Bit dedica a questo segmento un’intera giornata in cui i veri protagonisti saranno i 3.000 rappresentanti corporate, invitati a incontrare il modo dell’offerta presente in manifestazione. Diversi i momenti di confronto e informazione: alle ore 11 si terrà presso il Palabit il Terzo Forum Internazionale sul Sistema Turismo. “Turismo Incentive Al Centro Del Terzo Forum Internazionale Sul Sistema Furismo” Il Terzo Forum Internazionale sul Sistema Turismo di Bit 2004 sarà dedicato a un’analisi delle tendenze di mercato e al confronto sulle strategie vincenti per affrontare il mercato del turismo incentive a livello internazionale. Martedì 17 febbraio 2004 presso il Palabit si svolgerà l’importante momento di dibattito sul tema con l’incontro “Dove va il turismo incentive: il mercato internazionale, le tendenze e le strategie vincenti”, curato da Expocts con il supporto organizzativo di Aigo e Bgb. Anche quest’anno i relatori sono personaggi di spicco nel sistema turistico internazionale. Roger A. Harvey, inglese, ricopre la carica di chairman di Itma – Incentive Travel & Meetings Association (Uk) e proporrà un approfondimento sulle tendenze attuali del mondo incentive nei paesi dell’Unione Europea. Pàdraic Gilligan, irlandese, Key Representative di Site International – Society of Incentive and Travel Executives (Usa), nel corso del Forum, si farà portavoce degli studi di Site, in una prospettiva globale sulle strategie e sulle modalità vincenti nelle varie regioni del mondo. Il dibattito vede confrontarsi esperti di livello internazionale, in linea con le edizioni precedenti che hanno visto la partecipazione di relatori del calibro di Jeremy Rifkin e Robert Mundell. I relatori si confronteranno con una platea di responsabili di agenzie di viaggi, tour operator, incentive house, catene alberghiere, compagnie aeree e rappresentanti corporate sul futuro del turismo incentive. Il dibattito verrà moderato da Danilo Taino, giornalista del Corriere della Sera. Per accedere al Forum è necessario accreditarsi come operatori presso le Reception di manifestazione. “Business Travel E Nuove Tecnologie” Proseguono gli incontri dedicati all’universo dei viaggi business Turismo e nuove tecnologie: l’attenzione di Bit 2004 sulle nuove frontiere del Turismo online si concretizza nel cuore di Bit Virtual. Martedì 17 febbraio, sul palcoscenico di Virtualonstage, appuntamenti di formazione e informazione con i Master Class su sfide e prospettive del Businnes Travel e incontri “Faccia a faccia” fra i protagonisti del settore. Quattro gli eventi in programma per illustrare nuovi scenari di marketing e management del turismo: Ore 11: Master Class “L’utilizzo del wireless come strumento di marketing turistico”, lo sviluppo della nuova rete apre inedite possibilità nella promozione. Ore 12: Master Class “Sfide e scenari del Business Travel”, un’analisi sull’e-commerce turistico per una verifica dell’efficacia di marketing nell’offerta dei siti web. Ore 14: Master Class “Identikit del travel manager. Un caso di successo”, i rapporti tra la razionalizzazione dei costi, il comfort di viaggio e la cura dell’immagine nella Travel Policy. Ore 15.30: Faccia a faccia “Per un pugno di Euro”, vettori tradizionali e compagnie low-cost alla conquista dello spazio aereo.  
   
   
BIT - GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO AL PALABIT: QUANDO IL TURISMO DIVENTA SPETTACOLO.  
 
 Milano, 16 febbraio 2004 - Palabit, il palcoscenico allestito all’interno della manifestazione, ha registrato un record di presenze. I visitatori hanno assistito numerosissimi al ricco palinsesto andato in scena nella giornata di sabato 14 febbraio. Dal primo pomeriggio fino alle 23 musical, danze e personaggi del mondo dello spettacolo hanno animato la giornata di apertura di Bit, dall’inedito show di danze polinesiane al divertente appuntamento con il comico Enrico Bertolino. E per chiudere in bellezza un San Valentino tutto dedicato alla vacanza come momento di evasione, musica e intrattenimento con il Dj Ringo e il gruppo Le Vibrazioni. “A Bit 2004 Il Viaggio Comincia Dalla Rete” Il lunedì di Bit è dedicato al know-how: domani, lunedì 16 febbraio, si comincia alle 11.00 con il workshop “Turismo e tecnologie, il viaggio comincia dalla Rete”. L’obiettivo è creare un momento di confronto informale sulle evoluzioni del Sistema Turismo rese possibili dalla tecnologia: sono ormai più di 22 milioni gli utilizzatori Internet in Italia e il settore viaggi e turismo è tra quelli con il più alto valore medio per transazione online, 393 euro (dati Anee 2003.). Al dibattito, moderato da Emanuela Gentilin, giornalista di Sky, partecipano tra gli altri Beppe Severgnini, giornalista e scrittore, e Andrea Farinet, docente dell’Università Bocconi. “Internet è diventata uno strumento irrinunciabile per chi desidera informazioni su viaggi,” ha dichiarato Emilio Valdameri, ispiratore di Viaggia Con Noi, la prima agenzia di viaggi a impatto zero. “Ma anche per chi vuole prenotare velocemente, online dal proprio Pc. La tecnologia sta rivoluzionando il modo di vendere i viaggi e anche l’agente di viaggi deve evolversi verso la consulenza.” La giornata di lavoro continua con i Faccia a faccia: ore 12.00: nell’incontro “Quell’oscuro oggetto del desiderio”, tour operator e agenzie si confrontano sull’approccio verso il cliente finale; ore 14.30: il dibattito “Il back-office corre sul filo” analizza benefici e limiti dell’Asp nel confronto tra sistemi gestionali per le agenzie di viaggi.; ore 15.30: workshop “Microsoft-navision e Zetel-nuconga” che illustrerà il nuovo modello Erp per l’hospitality management; ore 16.30: gli scambi di idee si concludono con l’impegno di una Master Class su “L’evoluzione del comportamento di acquisto del Turista-fai-col-web”.  
   
   
DPS - MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE: IL DPS ALLA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO (BIT) 2004  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (Dps) del Ministero dell’Economia e delle Finanze partecipa alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano (14 –17 febbraio 2004) con un proprio stand (Padiglione 20/1, stand n. A68 B65), all’interno del quale saranno distribuite le più recenti pubblicazioni curate dal Dipartimento. La scelta di partecipare alla Bit nasce dalla consapevolezza che la fruizione del patrimonio ambientale e culturale delle Regioni del Sud rappresenti una delle principali leve su cui basare lo sviluppo economico delle aree meridionali. La rilevanza che il turismo riveste è confermata anche dalla quantità di risorse (circa 9.700 milioni di euro) che la programmazione dei Fondi europei 2000-2006 destina a interventi legati al settore. I Fondi europei possono infatti concorrere a migliorare il livello di infrastrutture e servizi necessari alla fruizione delle molte attrazioni turistiche del Sud, contribuendo alla creazione di un vero e proprio sistema turistico integrato. Il numero dei turisti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi del Sud è comunque positivo: il confronto fra il 2002 e il 2001 mostra un incremento gli arrivi del 2,6 per cento.  
   
   
NAUTICA 2003, ITALIA CRESCITA IN FRENATA  
 
Carrara, 16 febbraio 2004 - – E’ prudente Paolo Vitelli, presidente dell’Ucina, l’unione nazionale dei cantieri e delle industrie nautiche. Anche nel 2003 la nautica italiana si è confermata ai vertici mondiali del settore (+12,5% l’aumento del fatturato ormai a 1.560 milioni di euro). Ma alla vigilia di Seatec, la rassegna delle tecnologie e delle subforniture per la cantieristica navale e da diporto (Carrara, 19 – 21 febbraio), Vitelli preferisce ricordare che rispetto al 2002 la produzione ha registrato un rallentamento: da +12.5 % a + 10%, percentuale comunque di tutto rilievo se messa a confronto con quella degli altri comparti produttivi e soprattutto con quella della cantieristica mondiale che ha perduto circa il 5%. “Dopo un lungo periodo di grande effervescenza una frenata era forse da mettere nel conto”, spiega, “La verità è che l’Italia è saldamente posizionata al top e che per i megayacht è addirittura leader mondiale. Tutto ciò non è in discussione, ne’ lo sarà in questo 2004. Resta il fatto che anche il rallentamento dello scorso anno, per quanto minimo, deve ricordarci che esiste una competizione globale dura e severa e che se vogliamo restare ai vertici non possiamo distrarci neanche un attimo”. Le aziende globalizzate, aggiunge, riescono a far fronte alle nuove difficoltà esportando nei mercati emergenti dell’est europeo e della Russia, oppure in Scandinavia e in Sud America che si stanno in parte risvegliando da un lungo periodo di letargo: “Ma il vero problema”, dice, “sono gli Stati Uniti dove il mercato tira, ma la debolezza del dollaro impedisce che se ne sentano gli effetti anche in Europa”. La buona prestazione italiana è in larga parte dovuta alla produzione di fascia alta, ai superyacht: dal 1999 al 2003 l’order book mondiale è cresciuto del 70%, quello italiano del 154%. Il vorticoso aumento di espositori a Seatec (da 100 a oltre 300 in un solo anno) lascia peraltro supporre un rilancio del mercato Che cosa devono dunque fare le nostre aziende? Vitelli ha la sua risposta: “Devono puntare sulla tecnologia, sulla globalizzazione e sui servizi, ovvero offrire particolari garanzie, finanziamenti facilitati, barche in sostituzione se al cliente si rompe la propria. Insomma, quello che ormai accade normalmente nel mondo dell’auto”. I punti a favore restano quelli di sempre: stile, eleganza, gusto per le rifiniture, un know how particolare suggerito dalla grande tradizione artigiana che, come nella moda, si è sposato con un’imprenditoria capace che ha saputo capitalizzare questi elementi, organizzarli e imporli a tutto il mondo. “Detto questo”, spiega Vitelli, “occorre però dare della nostra nautica un’immagine giusta. Mi permetto di suggerirlo anche alla stampa. Troppa euforia rischia di far danni. Il settore ha fatto cose mirabolanti, ma non può affatto permettersi di fermarsi per pavoneggiarsi allo specchio. Deve sapere che la sfida è tuttora aperta, che non esistono allori su cui adagiarsi e che i competitor sono più che mai agguerriti. Si tratta dunque di lavorare sodo e conservare una solidità di fondo. Altrimenti rischiamo la fine della New Economy, tutto fumo e niente arrosto”. Anche le manifestazioni come Seatec, aggiunge, devono saper tenere i piedi in terra: “Seatec è un ottima rassegna, con una buona idea di fondo, ed essere arrivata ad oltre 300 espositori in sole due edizioni ne fa, per le nostre aziende, uno strumento prezioso di contatto con la clientela. Noi produttori non possiamo che essere contenti di ogni iniziativa purché non deluda, purché il messaggio promozionale sia leale e in linea con la realtà del mercato e della manifestazione. Troppa enfasi è pericolosa”.  
   
   
MIPIM 2004 PROMUOVE IL PRIMO SYMPOSIUM MONDIALE DEI SINDACI SULLA RIQUALIFICAZIONE URBANA  
 
Bologna, 16 febbraio 2004- Importante novità per l’edizione 2004 di Mipim (9-12 Marzo), la Fiera Internazionale dell’Immobiliare organizzata da Reed Midem e rappresentata in Italia da Gmprgroup. Si tratta del Mayor's Day che l'11 Marzo riunirà i Sindaci delle città espositrici, per un incontro ed uno scambio di esperienze e di programmi sui grandi temi del governo locale nell'era globale. Con oltre 250 città e autorità locali presenti da tutto il mondo e il supporto attivo di quasi 200 Sindaci, Mipim 2004 ospiterà il primo Symposium dei Sindaci sul tema -La rinascita urbana: come re-inventare la città- Il programma prevede gli interventi dei Sindaci di Lione, Torino, Barcellona e Bilbao, città che si sono distinte per i propri piani di riqualificazione urbana. Il Mayorís Day sarà la prova generale di "Global City" un altro evento annuale promosso da Reed Midem a partire dal 2005, in cui i Sindaci delle città e le Istituzioni di tutto il mondo avranno la possibilità di confrontare le "buone pratiche" nel risolvere i problemi delle comunità locali. Anche questíanno Mipim, giunto alla sua quindicesima edizione, sarà la più grande vetrina di programmi immobiliari internazionali, punto di incontro per 15.000 decision-maker, 3.500 investitori e 1850 espositori provenienti da tutto il mondo per presentare i progetti delle grandi aree urbane e non solo. Hanno già dato la loro adesione all'edizione di quest'anno i Comuni di Genova, Milano, Padova, Roma, Torino, Venezia, Verona e Vicenza, le Regioni Lazio (Agenzia Sviluppo Lazio), Liguria, Piemonte, Val D'aosta, le Camere di Commercio di Milano e Roma, che saranno presenti con propri stand nel padiglione "Italian Way". Reed Midem Ë leader mondiale nell'organizzazione di mercati professionali internazionali. Tra le tante manifestazioni, organizza e promuove Mapic e Mipim, i due appuntamenti internazionali del settore immobiliare, che si svolgono tutti gli anni a Cannes, rappresentati in Italia nei rapporti con le Istituzioni e le associazioni dal Gruppo bolognese Gmpr. Come sottolinea Rolando Gualerzi, Presidente di Gmprgroup"la partecipazione delle Istituzioni e delle imprese italiane che finalmente si affacciano al Mipim, evidenziano sempre più l'importanza di questi appuntamenti internazionali per lo sviluppo e la modernizzazione delle città e dei territori. Oltre alla storica presenza di Barcellona, Parigi, Londra, negli ultimi anni si segnala anche la partecipazione di città come Praga, Mosca e Lisbona, che hanno fatto diventare Mipim il villaggio globale delle eccellenze infrastrutturali e tecnologiche".  
   
   
UN COMITATO PER BI.MAN 2004 IL NUOVO APPUNTAMENTO ESPOSITIVO E CONVEGNISTICO DEDICATO ALLA MANUTENZIONE INDUSTRIALE IN FIERA MILANO DAL 14 AL 17 SETTEMBRE 2004  
 
Milano, 16 febbraio 2004. È stato definito il Comitato Tecnico Organizzativo della prima edizione di Bi.man, il 1° Salone Biennale della Manutenzione Industriale, in programma nei padiglioni di Fiera Milano dal 14 al 17 settembre 2004 in concomitanza con il 31° Bias e Bias-manuf@cturing Forum. Tra le aziende che hanno aderito al Comitato troviamo nomi di spicco come Abb Sace, Hoerbiger Italiana, Flir Systems, Skf Industrie, Salteco, Siemens, e Aiman (Associazione Italiana di Manutenzione) che, da quasi 45 anni svolge un’opera di promozione e sviluppo della cultura e dell’attività manutentiva, attraverso una varietà di strumenti e iniziative. Proprio in occasione della prima edizione di Bi.man Aiman organizzerà infatti il proprio Convegno Nazionale, con l’obiettivo di far convergere su Fiera Milano il mondo della manutenzione industriale, portando le risorse tecniche e gestionali disponibili sul territorio e distribuite attraverso una capillare rete di operatori. Prestigiosi protagonisti del mondo tecnico e industriale parteciperanno quindi alla preparazione e alla realizzazione di un evento che si preannuncia di grande rilevanza per tutti gli operatori della manutenzione. Alla prima edizione di Bi.man vi saranno aree espositive per presentare strumenti, componenti, macchine, sistemi e servizi che alimentano l’attività manutentiva nei vari campi applicativi, inoltre convegni e workshop per dibattere i problemi aperti, spazi dedicati per contatti, approfondimenti e opportunità di business. In particolare, l’offerta espositiva sarà articolata secondo i principali segmenti che descrivono il più ampio panorama della manutenzione, quali manutenzione meccanica, manutenzione elettrica, fluid engineering, strumentazione & controllo per la manutenzione, diagnostica, materiali, ambiente, sicurezza & salute, service. In favore di Bi.man 2004 è la concomitanza col 31° Bias, Convegno Mostra dell’Automazione, Strumentazione, Microelettronica e Ict per l’Industria, manifestazione storica nel panorama industriale italiano e punto di riferimento internazionale per i settori coinvolti. La scorsa edizione Bias ha visto 2.304 espositori (da ben 32 paesi stranieri) su una superficie di 85.000 mq. E ha contato 59.851 visitatori. L’edizione 2004 si annuncia come l’evento internazionale dell’anno. La sinergia a tutto campo tra Bi.man e Bias si attuerà anche sul piano organizzativo e gestionale e può far leva sul carattere interdisciplinare della manutenzione e sulla natura trasversale delle tecnologie elettroniche e dell’automazione. Bi.man 2004 è organizzata da Bias Group, una società del gruppo Vnu Business Publications Italia, per assicurare la massima copertura e divulgazione dell’evento in tutti i settori che si rivolgono agli impianti industriali. Può inoltre contare sull’apporto esclusivo di Manutenzione - Tecnica Management, rivista italiana da 10 anni leader per il mondo della manutenzione e gestione di impianti industriali, e organo ufficiale di Aiman; e sulle altre testate di Thomas Industrial Media e di Vnu Business Publications. Infolink: www.Vnu.it  
   
   
PSION TEKLOGIX UNA PRESENZA SIGNIFICATIVA AL MANUFACTURING-IT  
 
Bologna, 16 febbraio 2004 - Dal 18 al 20 febbraio 2004 Psion Teklogix sarà presente a Manufacturing It 2004, la quinta edizione della mostra convegno internazionale sui sistemi integrati per la gestione e il controllo delle imprese industriali che verrà ospitata presso il quartiere fieristico di Bologna. Presso lo stand di Psion Teklogix verrà esposta l’ampia gamma di soluzioni per il mondo della supply chain e del mobile computing: caratterizzate da un elevato grado di integrazione, comprendono sistemi hardware “robusti”, reti wireless sicure, software affidabile, oltre a servizi di consulenza e supporto altamente professionali. In particolare verranno proposte alcune novità di sicuro rilievo tra cui: il terminale palmare 7535, basato sul sistema operativo Windows Ce.net, che in virtù delle sue caratteristiche si propone come il dispositivo ideale per l'impiego sia nei tradizionali settori della logistica e della "supply chain" sia in applicazioni di mobile computing "all'esterno del magazzino". Le doti di robustezza, semplicità di integrazione, flessibilità ed ergonomia permettono da un lato di diminuire i costi di realizzazione della soluzione (Tco - Total Cost of Ownership) e dall'altro di ottimizzare il ritorno degli investimenti; Netbook Pro, un dispositivo di elaborazione mobile destinato al mercato delle applicazioni Cmr (automazione della forza vendita, gestione dei servizi di assistenza e raccolta dati/ispezioni sul campo). Netbook Pro è un computer mobile innovativo, ad elevate prestazioni, in cui Psion Teklogix ha riunito i vantaggi di un Pda - ridotte dimensioni, maggior durata delle batterie, bassi costi di supporto, peso contenuto, disponibilità di un touch screen e funzioni di avvio istantaneo (instant-on) - con quelli propri di un laptop - schermo di ampie dimensioni, flessibilità in termini di espansione e connettività, presenza di una tastiera completa. Padiglione 20 – Stand E24  
   
   
HAIER PRESENTE A HOMETECH 2004  
 
Colonia,16 febbraio 2004 - Haier, 5° Gruppo mondiale nella produzione di elettrodomestici, si presenterà in una veste totalmente rinnovata al tradizionale appuntamento di Hometech, la più prestigiosa manifestazione del settore, che avrà luogo a Colonia dal 25 al 27 febbraio. Numerose saranno le novità: a livello societario, organizzativo e produttivo. L’attuale assetto societario vede infatti Haier Corporation controllare il 100% di Haier Europe che opererà nel vecchio Continente con specifiche Business Unit - Bianco, Bruno, Condizionamento - per affrontare i vari settori in modo più approfondito e qualificato. In ogni paese europeo, il giovane team di Haier Europe si è rinforzato con l’arrivo di nuovi manager che contribuiranno alla crescita di un Gruppo che in soli 18 anni si è affermato a livello globale. Sviluppare prodotti sempre più competitivi e rispondenti alle molteplici esigenze dei consumatori europei è l’obiettivo prioritario dell’Azienda di Qingdao. A questo scopo, nel 2003, l’Azienda ha commissionato specifiche Ricerche di Mercato che hanno impegnato ingenti risorse finanziarie e consentito di mettere a punto una gamma innovativa di elettrodomestici dalle performance eccellenti e dall’estetica avanzata: la Family line Haier Pragmatica Collection. In un’area espositiva di oltre 1000 metri quadri sarà possibile valutare le caratteristiche tecniche e le prestazioni all’avanguardia dei prodotti di tutte le Business Unit Haier sino ad ammirare lo straordinario set Haier Network Appliances di ultimissima generazione. I prodotti Haier Network Appliances - frigorifero, lavatrice, microonde, scaldabagno e condizionatore - saranno collegati con tecnologia wireless e controllabili via Internet e via telefono cellulare. Si potrà così “entrare in contatto” con la tecnologia del domani che permette di gestire acquisti di provviste, ricordare il pagamento di bollette di luce, gas e acqua, usufruire di un sistema di controllo per la rilevazione di fughe di gas, allagamenti e incendi. Insomma, un completo sistema integrato per la gestione dell’ambiente familiare.Market  
   
   
AFFASCINANTI “CECOSLOVACCHE” IN MOSTRA AL PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO. IL 14 E 15 FEBBRAIO, 30° EDIZIONE DELLA MOSTRA-SCAMBIO DI AUTO, MOTO, CICLO, RICAMBI E ACCESSORI D'EPOCA.  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - 25000 visitatori e 700 espositori: questo il consuntivo dell’edizione di novembre che ha chiuso in bellezza gli appuntamenti 2003 della Mostra-scambio di auto, moto, ciclo, ricambi e accessori d'epoca. A febbraio si ricomincia con la prima delle tre date previste per il 2004 (le prossime saranno: 8 e 9 maggio; 13 e 14 novembre). La 30° edizione sarà dedicata alle protagoniste del Motocross tra la fine degli anni ‘60 e la prima metà degli anni ’70: le “Cz”. La “Cz” nasce a Strakonice nel 1919 come fabbrica di armi; dal 1932 inizia la prima produzione di motociclette e l’impegno nel motocross paga lo sforzo della Casa Cecoslovacca: le moto erano caratterizzate da una meccanica semplice ma efficace con motori a due tempi, che offrivano ottima coppia; poche ma decisive raffinatezze tecniche come, ad esempio, gli scarichi a espansione; e, soprattutto, validi piloti come Joel Robert, il sovietico Viktor Ardekov e il tedesco dell’Est Paul Friedrichs che portarono la Cz a vincere il mondiale nelle classi 250 e 500 tra il ’64 e il ’69. Ma con la concorrenza spietata delle giapponesi e il progresso tecnologico degli anni ’80, la Casa di Strakonice abbandona poco per volta i campi da cross. Al Parco Esposizioni Novegro, i visitatori potranno ammirare alcuni di questi gioielli a due ruote tra i più significativi e rari, nell’esposizione, curata dal “Cz Club Italia”: la Cz 250 Bitubo del 1966 con scarico doppio a tubi dritti, una Cz 400 del 1971 con serbatoio in alluminio trattenuto da una cinghia in cuoio, una Cz 250 ufficiale della squadra corse di Strakonice portata da Roger de Koster e altre ancora. Interverranno anche alcuni degli ultimi piloti che hanno portato sul podio le Cz, come Falta e Velki. Alla fiera saranno presenti, come sempre, molti stand di restauratori specializzati e rivenditori di accessori originali. I visitatori potranno trovare pezzi di ricambio, auto e moto da restaurare, accessoristica perfettamente riprodotta in serie, vasta manualistica, oltre a pubblicazioni d'epoca ed editoria specializzata. Orario: sabato, ore 8,30 - 18,00 (continuato); domenica, ore 8,30 - 17,00 (continuato). Ingresso: intero € 8,50; ridotto € 5,00 Informazioni: tel 02 70200022  
   
   
ANTEPRIMA MONDIALE PER "FIAT TREPIÙNO"  
 
Torino 13 febbraio 2004 - Al 74° Salone dell'Auto di Ginevra Fiat presenterà "Fiat Trepiùno", il concept car ideato dal Centro Stile Fiat che rappresenta un "ritorno al futuro". Il prototipo, infatti, reinterpreta in chiave moderna le vetture che hanno segnato la prima vera motorizzazione di massa nel nostro Paese. Infatti, il prototipo "Fiat Trepiùno" comunica subito l'idea di compattezza. Merito della sezione laterale a più strati sovrapposti e per il suo padiglione "a guscio" dalla dimensione, in pianta, decisamente inferiore a quella della fiancata. Tra l'altro, le particolari proporzioni e alcuni tratti estetici gli conferiscono un aspetto "simpatico" ma, al tempo stesso, una chiara impressione di solidità e robustezza. Su di una lunghezza totale di soli 3,3 metri, i designer hanno allungato l'abitacolo, ottenendo una forma piacevole caratterizzata da una spiccata luminosità nella vista laterale, da un cofano molto corto e da sbalzi oltre le ruote ridotti al minimo. Inoltre il cofano è avvolgente e ripiegato sui fianchi mentre una nervatura ad "omega" riempie il frontale senza apporvi alcuna mascherina o fregio aggiuntivo. Tra l'altro, grazie alla compattezza e alle generose dimensioni delle carreggiate, "Fiat Trepiùno" si contraddistingue anche per un aspetto sportivo e dinamico. Insomma, sono tanti i riferimenti al passato ma con una particolarità: tutti gli elementi vengono riproposti su "Fiat Trepiùno" solo dopo aver meditato sulla loro effettiva necessità a bordo di un'auto moderna, rivedendone le funzioni e i materiali, o addirittura trovandone nuovi usi. Per esempio, incastonati sul frontale i 2 proiettori anteriori sono accompagnati dai 2 fanalini ausiliari e sono espressione della tecnologia più raffinata. I fanali posteriori, invece, funzionano con degli schermi Lcd, che visualizzano in maniera "grafica" le indicazioni da segnalare: la comunicazione passa così dall'interno all'esterno della vettura. Altro esempio di rilettura stilistica è rappresentata dalla famosa capote di tela di alcune supercompatte del passato che oggi su "Fiat Trepiùno" viene interpretata con uno sky-dome. Posto in continuità con il parabrezza, il vetro di grandi dimensioni offre una lettura lineare e luminosa del padiglione, mettendo in risalto le due arcate dei montanti. Infine, la parte posteriore ripropone su "Fiat Trepiùno" un concetto di portellone con la soglia più alta e che integra il lunotto e lo spoiler del tetto. La soluzione adottata si dimostra molto pratica per le operazioni di carico e scarico degli oggetti di tutti i giorni. Dalla linea esterna agli interni. I designer hanno prestato la massima attenzione e cura dei dettagli, senza mai perdere di mira la semplicità, che è il tema principale della nuova vettura. Semplice, infatti, non significa "scarno" ma è un termine che racchiude una particolare impostazione stilistica e costruttiva tesa alla "fruizione semplificata". Ecco allora un abitacolo arioso e capiente, un ambiente dove vivere bene e a proprio agio tutto il tempo trascorso a bordo della vettura. Oltre ad essere un luogo accogliente e protettivo grazie all'ampio anello che delimita l'intero spazio interno. L'arredamento è costituito da sedili anteriori il cui spessore è minimo, ma il comfort è migliore di quello che si ottiene dalle tradizionali imbottiture. Infatti, sono realizzati in uno strato di poliuretano morbido che si completa con una struttura di poliuretano più rigido, creando così un "sandwich" elastico e confortevole capace di assorbire tutti i carichi e, soprattutto, di non sottrarre volume e spazio. Inoltre, grazie a questi sedili, si raggiunge uno spazio di abitabilità posteriore tale da creare altri 2 posti, questa volta ottenuti "animando" schienali e cuscini in maniera intelligente. Basti pensare che gli schienali sdoppiati si ribaltano in avanti per creare la classica estensione del vano di carico. Oppure ruotano verso l'alto in modo da ricavare una copertura agli sguardi indesiderati del baule ampliato. Tutto ciò permette di riconfigurare l'interno in base ai diversi impieghi della vettura, oltre che di ospitare dietro persone di statura alta. Si tratta della caratteristica configurazione "3+1" che prevede l'avanzamento molto in avanti del sedile del passeggero anteriore, quasi "inghiottito" dalla plancia. Quest'ultima, infatti, si sgonfia - attraverso un procedimento di trasformazione - e lascia lo spazio libero alle gambe del passeggero anteriore. In questo modo, aumenta lo spazio a disposizione di chi siede sul sedile posteriore corrispondente. Insomma, grazie alle nuove tecnologie di materiali, "Fiat Trepiùno" è la prima vettura che supera le classiche soluzioni "2+2" di alcuni coupé o spider ma anche quelle di tante city-car che limitano l'abitabilità a soli 2 posti anteriori. Infatti, il prototipo introduce il concetto di "3+1" anche ai veicoli con spazio posteriore ridotto. Merito di un'architettura innovativa, capace di adattarsi alle esigenze di trasporto più comuni e di soddisfare il maggior numero di utenti possibili: 2 posti, 3 posti, 3+1 posto di emergenza. In sintesi, il prototipo Fiat "unisce" il vano baule con la plancia attraverso una serie di trasformazioni possibili, tanto da rappresentare un concetto di riconfigurabilità totale degli interni. Tra l'altro, la plancia merita un discorso a parte per via della sua forma e delle funzionalità che offre. Infatti, il volume di "Fiat Trepiùno" propone una soluzione innovativa e capace di contenere la struttura e gli equipaggiamenti di un cruscotto moderno. Ecco allora 2 contenitori "a cassetto" sulla zona superiore e una console centrale i cui comandi agiscono "sotto-pelle", cioè basta sfiorarli per vedere un segnale luminoso seguire i movimenti dell'utente e recepire il suo input. Poi, dalla stessa console affiora un display a cristalli liquidi che visualizza il menù di un altro comando multi-funzione a sfioramento. Quest'ultimo è sistemato tra i sedili anteriori e quindi può essere utilizzato in maniera intuitiva e semplificata senza abbassare lo sguardo. Infatti, l'impiego della luce aiuta il guidatore ad avere una risposta su qualsiasi operazione impostata: dalla temperatura del condizionatore fino all'attivazione dei servizi principali. Un'altra applicazione luminosa riguarda la marcia notturna e la percezione dell'abitacolo durante la stessa, grazie ad alcuni L.e.d. Nascosti nel pavimento e nelle tasche delle porte. Un design originale, quindi, per rispondere ad un nuovo trend di consumo cosiddetto "postmoderno", cioè della "citazione" di forme e stili del passato riletti in chiave attuale. Dalla moda alla musica, dall'arredamento al life style: il termine "postmoderno" riaffiora negli ultimi anni Novanta e ispira i designer di tutto il mondo per le loro collezioni. Un look che a odori e colori dal sapore retrò, accosta simboli, oggetti e stili palesemente moderni. Un mix di passato e futuro, dunque, una ricerca stilistica e costruttiva che si allontana dal prodotto di massa per approdare all'oggetto unico. Fiat Auto ringrazia per la collaborazione prestata nella realizzazione del concept: Bosch, Ficosa, Hitachi, I.d.e.a. Institute, Ixfin Magneti Marelli, Johnson Controls, Pirelli, Rieter e Toora.  
   
   
A ROMA LA MOSTRA “MOTO GUZZI: IL SOGNO ITALIANO”  
 
Roma, 16 febbraio 2004 - "Moto Guzzi: il sogno italiano": un itinerario che partendo dalle origini, ripercorre l'intera storia della più famosa motocicletta, mito d'ogni generazione dal 1921 ad oggi. La mostra, allestita nella straordinaria cornice del Complesso del Vittoriano dal 27 febbraio al 12 aprile 2004, ha come obiettivo primario quello di stereofonizzare al grande pubblico questo marchio che è stato e sempre sarà un elemento di qualità del nostro Paese, delle sue istituzioni e dell'offerta Made in Italy nel mondo. Fotografie, modellini, filmati storici, disegni tecnici, trofei, progetti, manifesti pubblicitari, motori, saranno esposti accanto alle splendide motociclette di Mandello del Lario, attrici della guerra, di straordinari successi sportivi, del cambiamento della nostra società. L'iniziativa è a cura di Alessandro Nicosia. "La motocicletta è una perfetta metafora del Ventesimo secolo..Inventata all'inizio dell'età industriale, la sua evoluzione segue le principali correnti della modernità. L'oggetto e la sua storia rappresentano i temi di tecnologia, ingegneria, innovazione, design, movimento, velocità, ribellione, desiderio, libertà, amore e sesso..Per la gran parte della società la moto rimane il desiderio proibito, un oggetto affascinante e di fantasia", scrive Thomas Krens, Direttore del Guggenheim Museum di New York, in apertura di catalogo della straordinaria mostra "The art of the motorcycle" organizzata nel 1993. Queste righe celebrative sembrano essere state modellate su misura per la motocicletta italiana: la Moto Guzzi. Perché la più famosa? Perché vinceva? Perché se ne vendevano più delle altre? Probabilmente la risposta più esatta è un'altra: la Moto Guzzi è entrata a far parte della nostra società, della vita di ognuno di noi, anche di chi sa poco di moto o non ne vuole sapere, con la forza di una grande idea, originale e dinamica, consacrata al mito non solo dalle straordinarie vittorie, ma anche grazie alla sua partecipazione a famosi film: indimenticabile "Il vigile" di Alberto Sordi del 1960 e successivamente, nel 1965, "Un americano a Roma", "Accattone" di Pier Paolo Pasolini, "Roma" di Federico Fellini, "La vita è bella" di Roberto Benigni, "Un tè con Mussolini" di Zeffirelli e il recentissimo "Caterina va in città", solo per citare alcuni tra i titoli più importanti. Protagonista, oggi come ieri, la Moto Guzzi concilia tecnologia, impegno, passione e, forte della sua tradizione italiana, può competere sui principali mercati internazionali. Moto emblematica delle Istituzioni, lungo il percorso espositivo ampio spazio sarà dato al rapporto che lega queste ultime all'industria di Mandello del Lario con particolare attenzione al rapporto di collaborazione con l'Esercito Italiano, con la Polizia di Stato, con i Corazzieri e con l'Arma dei Carabinieri. Le pagine del "libro Guzzi" che il visitatore "sfoglierà" lungo il percorso espositivo faranno rivivere emozionanti momenti della nostra storia, facendoci trovare, quasi per incantesimo, negli anni che verranno rappresentati dalle Moto Guzzi del presente e del futuro, raro esempio di innovazione, tecnologia e tradizione professionale. Documentando i successi nel settore delle corse e in particolar modo l'altissimo livello tecnologico raggiunto dalla Guzzi, il percorso si articola in cinque sezioni: le origini, le istituzioni, la competizione, costume e società, il futuro. Il cammino dalle "origini" al futuro della Moto Guzzi, parte da pannelli che documentano la storia della creazione della moto attraverso la cronologia dei momenti più significativi, con foto dello stabilimento e dei fondatori, il prototipo della prima moto denominata G.p. (Guzzi-parodi), la prima moto di serie denominata Normale e la famosa Guzzi Gt Norge 500. La seconda sezione è dedicata alle "Istituzioni", che hanno avuto un ruolo fondamentale nell'affermazione e nel successo del marchio: Polizia di Stato con Falcone, V7 e T5; Esercito Italiano con Alce 500, Superalce, Airone e Nuovo Falcone "tattico"; Corazzieri, con Falcone Sport, V7 703 cc, California 1100; e infine i Carabinieri, con l'esposizione di pannelli che raccontano storia, curiosità e aneddoti del rapporto Moto Guzzi-carabinieri, moto e fotografie. La "Competizione" è il tema della terza sezione: presenti la C4v del 1924, la Bicilindrica 500, il Gambalunghino 250, la Monocilindrica 350 del 1957 e la Otto Cilindri 500; e ancora fotografie della squadra Moto Guzzi al Circuito del Lario nel 1922, progetti tecnici e filmati. Una lunga serie di filmati testimoniano la presenza della Moto Guzzi in alcuni importanti film, nella quarta sezione "Costume e Società", tra cui: "Il vigile", "Accattone", "Un americano a Roma", "Roma", "La vita è bella". Video documenti d'epoca dall'Archivio dell'Istituto Luce (cinegiornali, settimane Incom), manifesti pubblicitari, progetti-disegni, quadri e moto completano la sezione. Conclude il percorso la sezione dal titolo "Il presente e il futuro" con l'esposizione delle moto Breva V 750 i.E., V11 Sport Scura, California Ev, Breva V 1100, Mgs-01 Corsa e del Motore V 1100. Sezioni della mostra: le origini, le istituzioni, la competizione, costume e società, il presente e il futuro. Motore monocilindrico orizzontale a quattro tempi di 500 cc, testata a 4 valvole e albero di distribuzione in testa, alesaggio 88 mm, corsa 82 mm: Carlo Guzzi, geniale tecnico e progettista, costruisce, nell'officina del fabbro Giorgio Ripamonti, la sua prima motocicletta. Era il 1919. Il 15 marzo 1921 a Mandello del Lario, sulla riva orientale del lago di Como, nasce la "Società Anonima Moto Guzzi", uno dei più prestigiosi marchi motociclistici del mondo. Razionale ed essenziale in tutte le sue componenti, la Moto Guzzi garantisce, innanzitutto, funzionalità e affidabilità, a cominciare dal primo prototipo, così diverso dalle altre moto per la conformazione del motore e per la struttura molto bassa del telaio, una filosofia che ha sempre accompagnato i prodotti Moto Guzzi in 80 anni di vita. Il 28 maggio 1921 il primo debutto nelle corse: il raid Milano-napoli. Solo quattro mesi dopo, alla famosa Targa Florio, il primo dei 3.329 successi, oltre a 11 Tourist Trophy e 14 titoli mondiali che dal 1921 al 1957 accompagnano l'impegno sportivo della Casa di Mandello del Lario. Alle serie sport, inaugurata nel 1923, segue nel 1928 l'uscita della Gt Norge, la prima Moto Guzzi con telaio elastico, innovazione prima criticata poi adottata da tutti i costruttori del mondo. Nel 1933 il debutto della famosa Moto Guzzi Bicilindrica 500 che, fino al 1951, dominerà incontrastata i circuiti mondiali con il suo originalissimo propulsore a V di 120. Nel 1935, per la prima volta nella storia, una moto non inglese vince la gara allora più importante del mondo, il Tourist Trophy; è una Moto Guzzi, che entra così nel mito insieme a straordinari protagonisti delle corse di quegli anni, come Tenni, Woods, Ruffo, Lorenzetti, Anderson. Nel 1939 nasce il celebre Airone 250, che costituirà per quasi 15 anni la moto di "media cilindrata" più diffusa in Italia. Nel 1946 nasce il Guzzino 65 cc, la motoleggera più venduta in Italia e in Europa, tanto che al primo raduno organizzato nel 1949, partecipano 14 mila persone. Nello stesso anno si svolge la prima edizione dei Campionati Mondiali di motociclismo e la Moto Guzzi, che correrà fino al 1957, sarà capace in questo decennio di stupire tutti gli appassionati con una serie impressionante di vittorie realizzando progetti e motociclette innovative sempre vincenti. Gli anni sessanta portano cambiamenti importanti nell'azienda, in concomitanza della pesante crisi che in quegli anni colpisce il settore motociclistico. La Moto Guzzi viene rilevata dalla Seimm che punta sulla motorizzazione leggera con i ciclomotori Dingo e Trotter, molto richiesti, e sullo sviluppo di un nuovo motore bicilindrico a V di 90°, destinato a diventare il simbolo Moto Guzzi fino ai nostri giorni. Nel 1973 la Moto Guzzi passa nel gruppo De Tomaso Industries Inc., iniziando la realizzazione di una serie di motori a 4 cilindri che raggiunge il suo apice nella Guzzi 254. Le Guzzi V35 e V50 caratterizzano gli anni Ottanta, mentre le serie California, Nevada, V11 caratterizzano gli anni Novanta, fino a giungere recentemente alle nuovissime Breva e Mgs-01 Corsa, moto frutto di quella ricerca tra tradizione e innovazione che ha sempre caratterizzato i prodotti dell'Aquila di Mandello del Lario dando vita ad un mito ineguagliato nella storia del motociclismo. Per informazioni: tel. 06/6780664  
   
   
A ROMA DAL 13 MARZO AL 27 GIUGNO RETROSPETTIVA DEDICATA A PAUL KLEE  
 
Roma, 16 febbraio 2004 - A Roma Klee mancava con una mostra importante dal 1980. Il Complesso del Vittoriano (Via San Pietro in Carcere -Fori Imperiali) ospita dal 13 marzo al 27 giugno 2004 una significativa retrospettiva di circa 200 opere dedicata all'intero percorso artistico di Paul Klee: un mondo di forme primordiali, arcaiche, sospese tra regno minerale,vegetale, animale, spazi cosmici e universi stellari, dove raffinati giochi cromatici costruiscono trame sottili come le nervature di una foglia, calde vibrazioni luminose danno vita a paesaggi incantati di coralli, diamanti, meteore e cristalli, segni simili a geroglifici della mente fanno volare magici pesci blu cobalto o nuotare verdi uccelli di fosforo. I curatori della mostra sono il Dr. Hans Christoph von Tavel, Direttore dal 1980 al 1995 del Kunstmuseum di Berna e Direttore dell'Istituto Svizzero di Cultura di Roma dal 1996 al 2000, e il Prof. Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano. La rassegna è coordinata e organizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Nato in Svizzera nel 1879 da un insegnante di musica e una studiosa di canto, il giovane Klee esita per qualche tempo tra il violino e la pittura. Nel 1898 si trasferisce a Monaco dove assimila i principi dello Jugendstil. Terminati gli studi, visita l'Italia e si dedica alla musica, alla lettura dei classici, alla grafica. Ammira l'opera di Blake, Klimt, Goya. Nel 1906 sposa una pianista, di poco più anziana, da cui avrà un figlio. Solo nel 1908 Klee conosce le creazioni di Van Gogh, Cézanne (il "maestro per eccellenza"), Matisse. Entra in rapporto con il gruppo del Blaue Reiter conoscendo nel 1911 Vasily Kandinsky, August Macke, Franz Marc con i quali espone l'anno successivo alla seconda mostra berlinese. Nel 1912 è a Parigi dove vede le opere di Picasso e Braque; conosce Robert Delaunay di cui traduce il saggio Sulla luce e ne apprezza il senso orfico del cubismo. Fondamentale, nel 1914, il viaggio in Tunisia insieme a due amici pittori, Auguste Macke e Louis Moillet. "Il colore mi ha preso. Non ho bisogno di impadronirmene. Mi ha preso per sempre, lo so. Questo è il significato di quest'ora felice: siamo una cosa sola io e il colore. Sono pittore" (Paul Klee). A parte questi viaggi, l'artista conduce una vita raccolta, di intenso lavoro. Nel 1920 entra a far parte del corpo docente del Bauhaus. Dal 1921 al 1926 insegna al Bauhaus di Weimar; dal 1926 al 1931 a Dessau. Nel 1931 diviene professore all'Accademia di Düsserdolf ma, costretto dai nazisti a lasciare l'incarico, si stabilisce a Berna. La malattia che lo affligge dal 1935, la sclerodermia, riflette toni cupi e drammatici sulla sua ultima produzione e la rallenta. Muore nel 1940; uno dei suoi pensieri viene inciso sull'urna di pietra: "Nell'al di qua non mi si può afferrare, ho la mia dimora tanto tra i morti quanto tra i non nati, più vicino del consueto alla creazione ma ancora non abbastanza vicino". Come sottolinea Hans Christoph von Tavel, "la mostra rappresenta una panoramica di tutta l'evoluzione di Klee" attraverso circa 70 opere della Fondazione Klee di Berna e della collezione privata della Famiglia Klee, e prestiti provenienti da numerose collezioni pubbliche e private svizzere, tedesche, italiane, americane e giapponesi. "La retrospettiva inizia con i capolavori della grafica del primo periodo e i disegni di paesaggi attorno a Monaco e Berna. Una sala è dedicata all'inserimento del colore da parte di Klee durante e dopo il suo viaggio in Tunisia. Seguono gli anni al Bauhaus con capolavori di costruzione pura e di perfetta, favolosa arte di raccontare. Il punto focale della mostra è rappresentato dall'opera tardiva che culmina in un finale drammatico, nella personale lotta fra la vita e la morte. Quasi testamento spirituale e artistico, la grande 'Natura Morta' che, dopo la morte di Klee, è stata trovata, quasi completata, sul cavalletto; in essa si ritrovano nella totalità della vita esseri naturali ed 'artificiali', fiori sparsi, omuncoli vacillanti su monocicli, un angelo della morte e un astro luminoso su fondo scuro" (H. C. Von Tavel). Già all'età di nove anni Klee, contemplando il marmo ricco di venature dei tavoli del ristorante di suo zio, esclama: "in questo labirinto di linee si potevano discernere contorni di fisionomie grottesche e delimitarli con la matita. Ne ero appassionato e la mia propensione al bizzarro si alimentava." Grande l'amore dell'artista per il disegno, per il potere della linea. La produzione grafica degli esordi riflette da una parte l'amore per lo studio di paesaggio di matrice impressionista, dall'altra un certo gusto onirico e a tratti caricaturale. Particolarmente impressionanti per intensità psicologica e deformazione espressiva, le illustrazioni per il Candide di Voltaire. Ma la sensibilità fantastica è già tutta presente; manca la scoperta del colore. La magia delle delicate e sognanti armonie cromatiche assaporate in Africa nel 1914 si impossessa di lui e non lo abbandonerà più. Gli acquarelli si fanno luminosissimi; elementi geometrici dai colori lievi si corrispondono tra loro in una preziosa trama di rapporti e accordi quasi musicali; arabeschi, palme, cupole, minareti, ideogrammi di cammelli e di palme sono intrisi di atmosfere da Mille e una Notte; Klee sembra aver rubato le calde tonalità della sabbia dorata del deserto e dei rossi tramonti orientali. "La natura è l'arte che noi dobbiamo guardare come un esempio capace di aiutarci a creare qualcosa di analogo con i mezzi delle arti plastiche. Seguite i percorsi della creazione naturale, rendetevi conto della formazione e delle funzioni delle forme. E' qui la migliore scuola": questo l'insegnamento di Klee e così l'artista cerca, attraverso una pittura quasi meditativa, il sottile scheletro delle foglie, l'anima del filo d'erba, lo schema della circolazione della linfa in un albero; cerca la vita nel suo stato germinale. "Più lo sguardo del pittore penetra nelle cose e più si impone a lui, al posto di un'immagine della natura compiuta, la sola immagine importante della natura: la genesi" (Paul Klee). Terza fase, gli anni del Bauhaus. Partecipa come docente ma non può essere conquistato interamente dall'eccesso di razionalismo. "La teoria è un aiuto per il chiarimento, abbiamo delle leggi ma anche la possibilità di allontanarci da loro. Uno che segue le regole con troppo rigore si perde in un campo sterile." Una struttura geometrica solida sottende le creazioni di questo periodo ma l'astrazione assoluta è solamente sfiorata. "L'arte è l'immagine allegorica della creazione" (Paul Klee) e poiché tra artista e mondo fenomenico non c'è cesura, il linguaggio pittorico di Klee rifiuta l'astrazione. Nelle composizioni di questi anni, rette da un ordine quasi ineffabile, da un prodigioso senso dell'equilibrio di forme e colori, compaiono esseri fiabeschi, creature sottomarine, personaggi lunari, giardini incantati, paesaggi di alghe e fiori quasi cristallizzati in una foresta di segni graffiti, magici, simbolici. Come ebbe a scrivere René Crevel, "l'opera di Klee è un museo completo del sogno"; è pittura introspettiva con gli occhi rovesciati verso il proprio sé, ma è anche una sottile operazione intellettuale dove il sentimento si fa acuto, nitido, cristallino; quasi affilatissimo bisturi per arrivare alla conoscenza. L'ultimo capitolo è l'opera tarda sulla quale la morte proietta le sue ombre. Sono anni di ansie ed angosce: Klee viene espulso dal Bauhaus, diffamato, separato dal mercante berlinese ebreo Alfred Flechteim. Dopo la mostra nazista sull'"Arte degenerata", gli vengono sequestrati dei quadri e rientra forzatamente in Svizzera. Si manifesta la rara malattia degenerativa che lo porterà alla morte a soli sessantun anni. L'ultima produzione di Klee acquista una connotazione fortemente drammatica: i grossi segni neri si fanno essenziali e ossessivi; presentano funebri analogie con sbarre e simboli notturni; i colori si fanno più densi e pastosi, il nero invade le tele e gli acquarelli, le forme diventano minacciose. Catalogo: Mazzotta.. Per informazioni: tel. 06/6780664.  
   
   
“AB OVO”, MOSTRA DI FULVIA LEVI BIANCHI PROMOSSA DALLA PROVINCIA DI MILANO  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Fulvia Levi Bianchi, triestina ma milanese di adozione, si forma nel clima fervido dei primi anni Sessanta, a contatto con figure determinanti della ricerca artistica nazionale e internazionale, come Lucio Fontana e, più tardi, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e molti altri. Attiva fin dalla metà del decennio (nel ‘65 le prime esposizioni, a Milano), il suo campo d’indagine si è subito ristretto e concentrato sulla forma dell’uovo, elemento perfetto e primordiale, che da Piero della Francesca a Brancusi rappresenta una delle sintesi più ardue e più affascinanti della ricerca plastica e visiva. Per decenni Fulvia Levi Bianchi ha fatto dell’uovo la propria forma “topica”, punto di riferimento tanto nella pittura quanto nella scultura e nell’oggettistica, con originali sperimentazioni in ambiti prossimi a quelli del design. La mostra, organizzata da Provincia di Milano/cultura e beni culturali, è di taglio antologico e tematico, e presenta per la prima volta in maniera ampia ed esaustiva a Milano il lavoro di Fulvia Levi Bianchi, italiana ma divenuta più nota negli Stati Uniti, dove ha collaborato lungamente con la galleria newyorkese di Jolas. L’esposizione, a cura di Martina Corgnati, documenta il lungo percorso di elaborazione di questa artista in più di cinquanta di opere: dipinti, carte, sculture in marmo e bronzo, installazioni luminose, sonore e cinetiche, multipli in materie plastiche, e altro ancora, fino agli esiti più recenti, molto spettacolari. "Ab ovo" è un ciclo di opere più che trentennale (le prime forme "uovali", come le chiama l'artista, sono state eseguite all'inizio degli anni settanta) che nasce da una profonda esigenza filosofica e formale: come molti altri artisti della sua o della generazione immediatamente precedente (da Fontana a Castellani a Agostino Bonalumi), Fulvia Levi Bianchi avverte l'esigenza di "purificare" la pittura da ogni elemento superfluo, ritornando all'essenza, all'immagine dell'oggetto primordiale da cui scaturiscono tutti gli altri. Un simbolo insomma, dalla straordinaria potenza formale. Per restituirne tutta la pregnanza e le potenzialità, l'artista ha messo a punto una sofisticata tecnica pittorica (e in seguito anche plastica) che le ha consentito di eliminare completamente il segno, lasciando unicamente la luce e il volume, liberi di espandersi e di vibrare sullo spazio della tela. Sono nate così le sue opere maggiori e più significative, l'uovo bianco su fondo nero, bianco su fondo bianco e rosso su fondo rosso, insieme a una ricchissima serie di variazioni sul tema, che la mostra propone in termini esaustivi per la prima volta in Italia. Fino ad oggi infatti il lavoro di Fulvia Levi Bianchi, che ha lavorato lungamente con il celebre gallerista di origine greca Jolas ad Atene e a New York, è stato apprezzato soprattutto negli Stati Uniti. A Milano presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2 dal 20 febbraio al 14 marzo. Per informazioni tel. 02.77406300/6302.  
   
   
ULTIMA SETTIMANA PER I CAPOLAVORI DELL’ANTICO PERÙ  
 
Firenze, 16 Febbraio 2003– Ultima settimana per ammirare i capolavori artistici dell’antico Perù in mostra a Palazzo Strozzi. Inaugurata il 15 novembre, la mostra sarà aperta fino a domenica 22 febbraio con orario 9-20 (tutti i giorni) e 9-23 (il sabato), ingresso € 8,00 (ridotti e convenzioni, 6,50, residenti a Firenze e in provincia 5,50, scuole 4). Perù, 3000 anni di capolavori. Pitture, sculture, gioielli, tessuti, arte erotica dalle origini all’impero Inca è già stata visitata da oltre 50 mila persone. Si tratta di un evento culturale spettacolare che ha segnato una svolta nella percezione occidentale dell’arte preispanica. Presenta infatti le straordinarie opere (sculture, pitture, gioielli, tessuti, arte erotica) realizzate nelle regioni dell'attuale Perù dal 900 a.C. All'arrivo degli spagnoli nel 1532. Sono 400 capolavori di stupefacente bellezza e valore, frutto di scavi anche recenti e provenienti dai più importanti musei peruviani, europei e italiani. Per la prima volta al mondo, inoltre, la mostra ha affrontato il tema dei maestri, delle attribuzioni e delle scuole, portando così nel regno dell’arte il Perù precolombiano fin qui dominio della sola archeologia. Il legame con Firenze è condensato nella sezione finale. Grazie all’Università di Firenze sono esposti, anche in questo caso per la prima volta, tutti insiemi i pezzi più importanti delle collezioni medicee. Posta sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, patrocinata dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali, la rassegna è stata promossa dal Comune di Firenze e da Firenze Mostre Spa che ha firmato anche ideazione, produzione e realizzazione in collaborazione con l’Ambasciata del Perù in Italia e con il contributo di Apt Firenze, Ataf, Camera di Commercio di Firenze, Trenitalia. Curatore l’americanista Antonio Aimi.  
   
   
"L'ASTRATTISMO E IL REALISMO IN ITALIA NEGLI ANNI CINQUANTA" CIVICO MUSEO REVOLTELLA – TRIESTE  
 
Trieste, 16 febbraio 2004 - Venerdì 20 Febbraio 2004 alle ore 17.00 presso il Civico Museo Revoltella di Trieste si terrà un incontro sul tema “L'astrattismo e il realismo in Italia negli anni Cinquanta”. Con Maria Masau Dan, Direttore del Museo Revoltella, ne parleranno Luigi Cavallo, Critico e Storico dell’arte - Mercedes Garberi, Storica dell’arte e già Direttore delle Civiche Raccolte d'Arte di Milano - Maurizio Martelli, Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia - Sergio Molesi, Critico d’arte - Enzo Santese, Critico d'arte, giornalista e scrittore – Paola Barbara Sega, Curatrice della Mostra dedicata a Edoardo Devetta e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna - il Maestro Giuseppe Zigaina. Questo appuntamento con l’arte italiana del Secondo Dopoguerra si inserisce nel programma di manifestazioni che si terranno nel corso del 2004 a Trieste per il Cinquantesimo Anniversario del ricongiungimento all’Italia (1954 – 2004) e intende rendere omaggio “a quella generazione" - di cui Devetta fu sensibile e significativo esponente - che, come è stato scritto, “ si fece carico di progettare il futuro di una città ancora troppo legata al passato.” L’incontro si svolge in concomitanza con la Mostra, aperta al pubblico fino al 29 febbraio 2004 negli spazi del Museo Revoltella e dei Musei del Canal Grande, “Edoardo Devetta. Dall’iconismo all’Informale nella Trieste del Secondo Dopoguerra” (Trieste - 5.12.2003 / 29.02.2004 ), dedicata all’artista nel decennale della sua scomparsa. Inflink: www.Museorevoltella.it  
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO “NON TI CONOSCO PIÙ” DI ALDO DE BENEDETTI PER LA REGIA DI GIGI PROIETTI  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Aldo De Benedetti (1892-1970) conobbe il suo momento di maggior fortuna tra gli anni 1930-1938 grazie alle invenzioni evanescenti eppure felici sulle quali costruiva commedie sorridenti, velate di garbata ironia. Con uno stile secco e pungente ha analizzato e portato alla ribalta la crisi della borghesia, spesso partendo da una coppia “felicemente sposata”, dove i rapporti sembrano all’apparenza perfetti ma in realtà sono già svuotati e impigriti nei sentimenti e nelle passioni. Esempio classico è proprio “Non ti conosco più”, scritta nel 1932 e messa in scena quello stesso anno dalla compagnia Merlini-cimara-tofano. Del 1977 è l’allestimento interpretato da Renato Rascel Giuditta Saltarini e del 1980 l’esilarante versione cinematografica con Gigi Proietti, Johnny Dorelli, Monica Vitti e Franca Valeri diretti da Sergio Corbucci. Nella presente edizione la regia di Gigi Proietti sviluppa il perfetto meccanismo comico del testo restituendo spessore introspettivo all’analisi pungente dell’autore. “Non ti conosce più” racconta la storia di Luisa che, colpita da improvvisa amnesia, non solo non riconosce più il marito Paolo, ma vorrebbe sbatterlo fuori di casa. Sconvolto, l’uomo chiama per un consulto il professor Alberto Spinelli, cui Luisa si rivolge con modi e parole affettuosi, convinta che sia il proprio consorte. Per assecondare l’ammalata, i due uomini di comune accordo si scambiano nomi e ruoli, innescando così una divertente girandola di equivoci. Durante una nottata ricca di fraintendimenti, Luisa si ritira in camera da letto e chiama a gran voce Paolo: ma quale dei due uomini dovrà raggiungerla nel talamo nuziale? Il mattino dopo, un inatteso colpo di scena provvede a spiazzare Spinelli, convinto di aver trovato la spiegazione “scientifica” all’amnesia di Luisa. Da mercoledì 18 a domenica 29 febbraio è in scena al Teatro Carcano di Milano  www.Teatrocarcano.com  Con Sandra Collodel, Edoardo Siravo, Vittorio Viviani e la partecipazione di Gisella Sofio e con Valentina Piserchia, Natale Russo, Francesca Di Meo, Ilaria Cramerotti, Alessia Giangiuliani. Scene di Ezio Frigerio. Costumi di Franca Squarciapino. Regia di Gigi Proietti.  
   
   
MILANO:TRIONFALE EDIZIONE PER UNA NOBILISSIMA PRINCIPESSA DELLA CZARDA  
 
 Milano, 16 febbraio 2004 - Venerdì 13 febbraio, per la stagione di Carnevale, è andata trionfalmente in scena al Teatro Rosetum di via Pisanello 1 , una nuovissima edizione del capolavoro di Emmerik Kalmann: "La principessa della Czarda". La splendida operetta danubiana ha avuto come protagonista il soprano milanese Tiziana Scaciga Della Silva, la quale dopo il successo in "La Bohéme", continua la sua inarrestabile ascesa come "primadonna", dopo un paio d'anni di intelligente gavetta nei ruoli di carattere. Con lei il tenore Andrea Bragiotto, anche lui nato nel Laboratorio Lirico Europeo del Rosetum come comprimario e oggi solidissimo proatagonista anche nel repertorio operistico. Nei ruoli di comico e soubrette, il cantattore Walter Rubboli, che ha firmato anche la regia dello spettacolo ed è un autentico beniamino del pubblico, e l'affascinante soubrette meneghina Elena D'angelo. Completavano il cast Daniele Rubboli direttore artistico dello stesso Laboratorio Lirico del Rosetum, una mitica irrefrenabile Elena Serra, violinista e mezzosoprano di successo qui al suo debutto come attrice nel ruolo difficilissimo di Anilde, il sempre migliore Sebastiano Melloni, assolutamente <­grande> nel ruolo del vecchio principe viennese, nonchè le <­girls> del Centro Danza di Milano. Lo spettacolo è stato replicato domenica 15 febbraio, alle ore 15, al Teatro San Giorgio di Dello (Brescia) . "La Principessa della Czarda", come ha detto nell'introduzione Daniele Rubboli, è la più bella di tutte le operette viennesi e danubiane, se si esclude "Il pipistrello" di Strauss che in realtà è un'opera comica. Racconta avventure che coinvolgono nobili ungheresi e viennesi, ma contemporaneamente consente nobiltà di interpretazione sia ai cantanti, con musiche bellissime e spesso struggenti, sia agli attori che mai sono costretti al buffonesco ma sempre ad una recitazione nobile da grande commedia. Qui davvero l'altalena tra il patetico e il divertimento è costante e la commozione si alterna alla risata. E' presente, in tutti i 3 atti del capolavoro di Kalman, un clima di addio che tocca l'anima. Addio al mondo dell''800, addio ai sogni di gloria dell'Impero Austro-ungarico, addio alla gioventù dei vecchi viveurs da Tabarin i quali, senza problemi economici, hanno trascorso la vita tra ballerine e bottiglie di champagne finchè si sono ritrovati alle soglie delle vecchiaia soli e senza speranza. In questo modo l'operetta di Kalmann diventa anche un monito. Intanto è un inno all'amore vero che deve trionfare sempre al di là di pregiudizi sempre stupidi: quando si amanon ci sono barriere sociali che tengono! Poi è un inno a vive coscientemente, con quotidiano impegno nel mondo del lavoro, mai facendo del gioco e del divertimento l'unico scopo della vita. Allo spettacolo, affollatissimo, hanno assistito anche alcuni artisti e maestri sostituti della Scala che lavorano attualmente agli Arcimboldi. Alla fine della recita si sono presentati da Rubboli per fargli presente che non avevano mai visto una simile comportamento del pubblico: non una persona infatti si era alzata alla fine dell'operetta, ma tutti seduti hanno continuato ad applaudire per una interminabile serie di chiamate al proscenio di tutti gli interpreti e due passerelle in platea di tutta la compagnia.  
   
   
VISITA IL CRISTO DEGLI ABISSI PRESSO L’ACQUARIO DI GENOVA  
 
Genova, 13 febbraio 2004. Dal 17 febbraio al 30 marzo l’Acquario di Genova offre la straordinaria opportunità di ammirare la statua del Cristo degli Abissi, appena restaurata, di scoprirne la storia e i segreti. Il Cristo degli Abissi fu messo a dimora nei fondali di S. Fruttuoso di Camogli nel 1954 e da allora è diventato una delle statue più conosciute dai subacquei di tutto il mondo. L’8 luglio 2003 è stato riportato alla luce per essere sottoposto ad un radicale intervento di restauro, necessario per riparare il danno subito alla mano destra e per la sua manutenzione straordinaria. L’acquario di Genova ha ospitato la statua durante tutte le fasi del restauro eseguito dai tecnici del Istituto Centrale del Restauro, sotto la direzione della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della Regione Liguria. A restauro concluso e in attesa che venga nuovamente collocata nel mare antistante San Fruttuoso, nel periodo compreso tra il 17 febbraio e il 30 marzo è possibile visitare la statua usufruendo di due iniziative speciali. Tutti i martedì alle ore 11:00 e tutti i giovedì alle ore 15:00 sarà possibile accedere gratuitamente alla Sala del Cristo degli Abissi. Inoltre, vi sarà la possibilità di prendere parte alla visita guidata con proiezione di diapositive che spiegheranno la storia, i segreti e le fasi del restauro della statua, al costo di 2,00 € . Per prenotazioni telefonare al n. 010 - 2345266 o all’indirizzo e-mail ramadei@acquariodigenova.It  
   
   
GLI SPORTIVI ITALIANI AMBASCIATORI DI PACE IN TERRA SANTA IL 23 APRILE LA MARATONA GERUSALEMME - BETLEMME  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Saranno Sua Em.za Card. Camillo Ruini, Presidente della Cei, e Gianni Petrucci, Presidente del Coni, a dare il via alla “Maratona-pellegrinaggio Gerusalemme-betlemme”, che si svolgerà venerdì 23 aprile 2004 in Terra Santa. La manifestazione, promossa dall’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, in collaborazione con il Csi (Centro Sportivo Italiano) e con l’Opera Romana Pellegrinaggi, patrocinata dal Coni, vedrà tra gli iscritti numerosi testimonial dello sport azzurro. Gli sportivi italiani saranno, dunque, ambasciatori di pace e di solidarietà in questo particolare momento storico. La parola pace campeggerà, infatti, tradotta nelle tre lingue (italiano, arabo ed ebraico) sulle magliette distribuite a tutti i partecipanti. Le t-shirt, contraddistinte inoltre dai colori della bandiera italiana e di quella dello Stato vaticano, daranno un suggestivo effetto cromatico alla “corsa”. Con partenza da Gerusalemme, saranno 15 i chilometri da percorrere di cui due terzi in territorio israeliano e la restante parte in quello palestinese: camminare insieme tra le due città simbolo della Terra Santa sottolinea come ancora una volta lo sport può adoperarsi per il dialogo, la riconciliazione e la pace. La Maratona-pellegrinaggio si concluderà a Betlemme, nella piazza antistante la Basilica della Natività. Qui, il Presidente della Cei, Cardinale Camillo Ruini celebrerà la Santa Messa a conclusione dell’evento sportivo. Questo appuntamento storico rientra nel più ampio programma del pellegrinaggio “Gli sportivi italiani in Terra Santa. Ambasciatori di pace” (21-25 aprile 2004) che toccherà i luoghi più significativi della tradizione biblico-cristiana.
 
   
   
VAL CASIES: COLPO DI MANO DEI POLIZIOTTI CATTANEO E PEYROT  
 
Val Casies (Bz) 16 febbraio 2004 – “ El matador” di Madrid ha mancato il bersaglio. Alla 21.Ma Gran Fondo Val Casies tutti si attendevano il bis di Juan Jesus Gutierrez, ma con una “manovra militare” in grande stile Polizia, Carabinieri, Finanza e Forestale hanno dato scacco matto allo spagnolo. Atleta azzurro della squadra nazionale lunghe distanze, alla sua prima Val Casies, il varesino Marco Cattaneo ha ammanettato la gara fin dalla prime battute mettendosi al comando del gruppo dopo i primi chilometri. Ha tenuto alto il livello della gara insieme al finanziere Bruno Debertolis, al quale la Val Casies porta decisamente bene, visto che venerdì ha vinto anche la gara sprint a Monguelfo. Nella prima parte di gara il gruppone procedeva compatto, senza iniziative personali di rilievo. Debertolis non conosceva bene il percorso ed al 25° chilometro ha incrociato lo sguardo del suo compaesano Zanetel e gli ha chiesto quanto mancasse al bivio. Zanetel l’ha rassicurato e l’ha messo in guardia sull’azione di Kostner e di Biagio Di Santo, che lo controllavano da vicino. Quando al 27° chilometro il bivio obbligava alla scelta tra il percorso corto o lungo, Pozzi ha preso per primo in direzione di Santa Maddalena guidando un lungo trenino verso la salita, con sulle code dei suoi sci Gutierrez, Di Santo, Norman Kostner, De Zolt, Zanetel e Cattaneo, proprio mentre Debertolis col suo sguardo guascone ha saluto tutti e si è messo a tirare, e la 28 chilometri è stata sua. Prima che le due vallette gli infilassero la corona d’alloro al collo, si è girato per controllare la situazione, ma Pasini e Tovagliari erano lontani. Quando la salita impennava verso lo scollinamento, Biagio Di Santo ha lanciato la sfida ma Cattaneo non lo ha perso di vista e nemmeno Florian Kostner. Dopo Santa Maddalena la lunga discesa non consentiva grossi stravolgimenti e così Cattaneo ha centrato una vittoria cristallina che gli ha fatto ritornare un sorriso “da orecchio ad orecchio”. Florian Kostner ha bruciato allo sprint l’abruzzese Di Santo. Eugenia Bitchougova è partita sparata nei primi chilometri, dimostrando di ambire alla sua sesta vittoria, ma la poliziotta piemontese Lara Peyrot l’ha marcata stretta. Una gara, la loro, praticamente in coppia, con la biathleta Saskia Santer a controllarle da vicino. La pusterese ha rischiato il colpaccio quando la Peyrot, trascinandosi dietro la Bitchougova, ha sbagliato pista al bivio della 28 chilometri infilando la gara corta. Accortesi del pasticcio, sono ritornate sui loro passi e si sono ritrovate la Santer davanti. In salita Peyrot e Bitchougova hanno trovato il giusto accordo riacciuffando la Santer, e per loro è stato facile arrivare nell’ordine sul traguardo di San Martino in Casies. Nella gara breve Alessandra Rigamonti (Esercito) ha costruito la sua vittoria fin dai primi chilometri e nulla hanno potuto Valentina Puntel e l’idolo di casa, Barbara Felderer. Una Gran Fondo Val Casies, baciata dal bel tempo, che ha coinvolto più di duemila fondisti da tutto il mondo (30 le nazioni rappresentate) ma soprattutto un nutrito pubblico che ha potuto godere di uno spettacolo d’elite, grazie ai tanti big presenti. Classifica gara 42 Km - Uomini: 1) Cattaneo Marco (Ffoo) 1:29.58,2; 2) Kostner Florian (Carabinieri) 1:30.01,0; 3) Di Santo Biagio (G.d.finanza) 1:30.01,5; 4) Pozzi Maurizio (Forestale) 1:30.02,1; 5) Gutierrez Juan Jesus (Spagna) 1:30.04,9 Donne: 1) Peyrot Lara (Ffoo) 1:42.28,1; 2) Bitchougova Eugenia (Gs Hartmann) 1:42.45,6; 3) Santer Saskia (Ffoo) 1:43.16,3; 4) Jellici Carla (Winthertur Team) 1.51.04,8; 5) Costa Rosanna (Schio) 1.55.56,2. Classifica gara 28 Km - Uomini: 1) Debertolis Bruno (G. Di Finanza) 1:00.39,3; 2) Pasini Fabio (Esercito) 1:00.42,5; 3) Tovagliari Manuel (Esercito) 1:00.43,9; 4) Pider Othmar (Winterthur Team) 1:00.53,3; 5) Steinmair Alexander (Val Casies). Donne: 1) Rigamonti Alessandra (Esercito) 1:09.31,1; 2) Puntel Valentina (Brunico) 1:09.53,3; 3) Felderer Barbara (S. Martino Casies) 1:10.08,4; 4) Trocker Petra (Mareit) 1:11.46,0; 5) Rosa Anna (Esercito) 1:12.14,5  
   
   
IL JURASSIC BOWL AI BERGAMO LIONS  
 
Milano, 16 febbraio 2004 - Nonostante il freddo e una tramontana gelida, atipica per Milano, il Jurassic Bowl ha animato una giornata davvero speciale di football Usa al Vigorelli, con oltre 1600 spettatori paganti protagonisti di molto calore. Calcio d’avvio della Colli, presidente della Provincia di Milano, in cappotto color panna, con bella vigoria. Gran tifo a senso unico, tutti o quasi per i Bad Boys - i giocatori degli anni Ottanta e primi anni Novanta - ma la sfida di “quelli che venivano da lontano” ai Bergamo Lions, campioni d’Europa 2002, è durata un tempo, il primo, chiuso sulla parità di partenza. Il nulla di fatto che lasciava ben sperare, nonostante un segnale nettamente avverso ai Bad Boys verificatosi dopo appena tredici secondi di gioco: uno dei loro giocatori più quotati si è visto arrivare un avversario su tibia e perone ed è finito all’ospedale con una doppia frattura scomposta. Nel secondo tempo la svolta decisiva con un break devastante. Il passivo di 40-0 la dice lunga sulla marcia in più sfoderata dai Lions anche se dei 6 touch down da loro messi a segno (di cui due non trasformati) la metà è sulla coscienza degli avversari, pasticcioni in ricezione dai calci franchi. Regali che un tempo, quando in attività piena c’erano loro, non avrebbero mai fatto. Terzo tempo con un parziale di 9-0 e poi l’attesa fremente, con il pubblico in piedi per scaldarsi, di una piccola riscossa. Sul 49-0 bastava un touch down per rincuorare giocatori e pubblico. E’ arrivato a 1’ 54” dal termine, per la gioia di tutti. L’intero incasso della giornata (13 mila euro) è stato destinato alla scuola Paolina Uberti per le giovani donne di Kabul, alla Boomer Esiason Foundation per la lotta alla fibrosi cistica e all’Accademia Gionni Colombo di Milano per i corsi di football Usa. Com’era nelle attese, anche se ci si aspettava più pubblico.