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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Febbraio 2004
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LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN NUOVO PARTENARIATO PER LA COESIONE NELL'UNIONE AMPLIATA  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2004 - La Commissione europea ha presentato in data odierna la terza relazione sulla coesione economica e sociale[1], che contiene la sua visione per la politica di coesione in un'Unione ampliata per il periodo 2007-2013. Le proposte seguono quelle della settimana scorsa sul bilancio futuro dell'Unione, che comprendevano un pacchetto di 336 miliardi di € per la politica di coesione. La relazione contiene raccomandazioni concrete sul modo in cui dovrebbero essere usate tali risorse al fine di ridurre il divario economico tra gli Stati membri e le regioni e ottenere una crescita più rapida e uno sviluppo più sostenibile. La relazione avvierà le discussioni all'interno e all'esterno delle istituzioni europee sul futuro di questo importante settore politico. Presentando la relazione, Michel Barnier, commissario responsabile della politica regionale e della riforma istituzionale, ha affermato: “L'unione dovrà prossimamente affrontare molte sfide: la nascita di nuove tecnologie, l'accelerazione dei mutamenti economici, l'immigrazione nelle nostre città di persone provenienti dall'esterno dell'Unione. Oltre a ciò, negli ultimi anni il nostro rendimento economico è vacillato. L'europa deve pertanto affrontare la situazione. Occorre far partecipare tutte le regioni e la popolazione alla creazione di ricchezza. È proprio questo lo scopo della presente proposta: ridurre il divario per ottenere una crescita più rapida, dato che la crescita e la coesione sono due facce della stessa medaglia". Ha poi aggiunto: “Stiamo per giungere a un momento storico nello sviluppo dell'Unione europea, con la riunificazione del continente, la quale provocherà però un grande aumento del divario tra ricchi e poveri. Aiutare le regioni più povere sarà la principale priorità della prossima generazione di programmi di aiuto europei. Sebbene gran parte delle regioni più povere si trovino nei nuovi Stati membri, dovremo comunque continuare ad aiutare le regioni dei Quindici laddove il processo di recupero è incompleto nonché molte altre aree urbane e industriali in declino o quelle che presentano svantaggi naturali persistenti, in cui continuano ad esistere gravi problemi economici e sociali." In seguito alla proposta della Commissione per il bilancio 2007-2013[2] e al fine di preparare il terreno per una proposta di un nuovo quadro normativo per i Fondi strutturali da presentare quest'anno, la terza relazione sulla coesione economica e sociale contiene i dati di base e un nuovo progetto politico per una politica di coesione riformata nell'Ue ampliata. La relazione si divide in quattro parti: 1. Coesione, competitività, occupazione e crescita – situazione e tendenze: dall'analisi risulta che le disparità di reddito e occupazione nell'intera Unione europea si sono ridotte nell'ultimo decennio, in particolare a partire dalla metà degli anni '90. Permangono però ancora grandi deficit da recuperare tra i meno abbienti e il resto della popolazione, per i quali sarà necessario uno sforzo a lungo termine. 2. Impatto delle politiche degli Stati membri sulla coesione: la spesa pubblica negli Stati membri è in media del 47% del Pil, cifra di molto superiore al bilancio dell'Unione, che è di poco più dell’1% del Pil dell’Ue, di cui poco meno della metà è destinato alla politica di coesione. Gli Stati membri hanno una grande responsabilità nel fornire servizi di base e complemento di reddito. Nonostante l’entità relativamente ridotta rispetto alle risorse pubbliche nazionali, la politica di coesione dell'Ue svolge un ruolo essenziale nel tener conto delle disparità in quanto si concentra sugli investimenti e sulle regioni meno sviluppate. 3. Impatto delle politiche comunitarie: competitività e coesione. Le varie politiche comunitarie - ambiente, mercato interno, agricoltura, concorrenza e aiuti di Stato - hanno il potenziale per aumentare l'efficacia della politica di coesione, per esempio tenendo esplicitamente conto delle circostanze economiche, sociali e territoriali. La relazione mostra che ciò avviene sempre di più, come dimostrano il peso crescente dato allo sviluppo rurale nella Pac, la crescente importanza data alla fornitura di servizi d'interesse generale nella politica in materia di reti, ecc. "La relazione odierna evidenzia altresì il ruolo essenziale che dovrà avere la coesione nel prossimo periodo nella politica di sviluppo rurale rinnovata e semplificata", ha affermato Franz Fischler, commissario per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca. 4. Impatto e valore aggiunto delle politiche strutturali: i programmi europei hanno contribuito direttamente a promuovere la convergenza regionale e l'occupazione. Per esempio, nel periodo 2000-2006, tali politiche aumentano di circa il 3% il capitale sociale in Spagna, fino al 9% in Grecia e Portogallo, del 7% nel Mezzogiorno italiano e del 4% nei Länder tedeschi orientali. Ne risulta una notevole riduzione del divario in settori chiave come i trasporti in cui, per esempio, la copertura della rete autostradale negli Stati membri più poveri dei Quindici ora supera leggermente quella del resto dell'Unione. Conclusioni e proposte La Commissione propone una nuova architettura per la politica di coesione dell'Ue, organizzata in base a tre priorità principali: - Convergenza: sostenere l’aumento della creazione di posti di lavoro negli Stati membri e nelle regioni meno sviluppati. Anzitutto, questo obiettivo riguarderebbe le regioni che hanno un Pil pro capite inferiore al 75% della media comunitaria[3]. Contemporaneamente, viene proposto sostegno temporaneo alle regioni in cui il Pil pro capite sarebbe stato inferiore al 75% della media comunitaria dell’Ue a 15 (il cosiddetto "effetto statistico"). Modernizzare e diversificare la struttura economica, estendere e migliorare le infrastrutture di base, proteggere l'ambiente, potenziare la capacità amministrativa, migliorare la qualità delle istituzioni del mercato del lavoro e dei sistemi di istruzione e formazione e aumentare il capitale umano saranno i principali temi del cofinanziamento dei programmi nazionali e regionali. Inoltre, gli Stati membri il cui prodotto nazionale lordo è inferiore al 90% della media comunitaria[4] potranno beneficiare del Fondo di coesione, il quale continuerà a finanziare i programmi in materia di trasporto e ambiente. - Competitività regionale e occupazione: anticipare e promuovere il cambiamento. L'obiettivo chiave della politica di coesione all'esterno degli Stati membri e delle regioni meno favoriti sarà duplice: anzitutto, attraverso programmi regionali, la politica di coesione aiuterebbe le regioni e le autorità regionali ad anticipare e promuovere i mutamenti economici nelle aree industriali, urbane e rurali potenziandone la competitività e l'attrattiva, tenendo conto delle disparità economiche, sociali e territoriali esistenti. In secondo luogo, attraverso programmi nazionali, la politica di coesione aiuterebbe la popolazione ad anticipare e ad adattarsi ai cambiamenti economici, conformemente alle priorità politiche della strategia europea per l'occupazione (Seo), sostenendo politiche che si prefiggono la piena occupazione, il miglioramento della qualità e della produttività del lavoro e l'inclusione sociale. “Ciò consentirà di applicare la strategia per l'occupazione sul terreno, il che è essenziale se l'Unione vuole mantenere l'aumento dell'occupazione, la qualità e la produttività del lavoro, la coesione sociale e le pari opportunità”, ha affermato Anna Diamantopoulou, commissaria per l'occupazione e gli affari sociali. - Cooperazione territoriale ed europea: promuovere uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio dell'Unione. Utilizzando l'esperienza dell'iniziativa Interreg[5], la relazione raccomanda di proseguire l'attività per promuovere un'integrazione armoniosa ed equilibrata del territorio dell'Unione sostenendo la cooperazione a livello transfrontaliero e transnazionale. In linea di massima, la cooperazione transfrontaliera riguarderebbe tutte le regioni lungo i confini esterni e interni, sia terrestri che marittimi[6]. L'obiettivo chiave è fornire soluzioni congiunte ai problemi comuni tra autorità vicine, come per esempio lo sviluppo urbano, rurale e costiero, lo sviluppo di relazioni economiche e la creazione di reti di piccole e medie imprese. Saranno mantenuti i principi essenziali del sistema relativo all’attuazione della politica di coesione, come per esempio la pianificazione strategica, la gestione decentrata, il monitoraggio e la valutazione sistematici. La relazione propone importanti modifiche, fra cui un dialogo rinnovato con il Consiglio per contribuire a garantire che la politica di coesione sia adeguata alle priorità definite dai programmi di lavoro di Lisbona e Göteborg. Ogni anno le istituzioni europee esamineranno i progressi in materia di priorità strategiche e i risultati ottenuti sulla base di una relazione della Commissione che sintetizzerà le relazioni di avanzamento degli Stati membri. Per quanto riguarda le risorse finanziarie per il periodo 2007-2013, si propone di assegnare 336,3 miliardi di €, pari allo 0,41% del reddito nazionale lordo (Rnl) dell'Unione a sostegno della coesione (0,46% prima dei trasferimenti agli strumenti per lo sviluppo rurale e la pesca). In base alle stime attuali, circa il 78% di tale importo andrebbe alla priorità "convergenza", circa il 18% alla "competitività regionale e occupazione" e circa il 4% alla "coesione territoriale europea". Antecedenti La solidarietà fra i popoli dell'Unione europea, i progressi economici e sociali e il rafforzamento della coesione fanno parte degli obiettivi globali della Comunità di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite, come risulta dal trattato che istituisce le Comunità europee. Gli strumenti di solidarietà, i Fondi strutturali e il Fondo di coesione costituiscono circa un terzo del bilancio dell'Ue (circa 36 miliardi di € nel 2004). Le risorse vengono fornite mediante programmi di sviluppo pluriennali, gestiti congiuntamente dagli Stati membri, dalle regioni e dalla Commissione. La prima relazione sulla coesione è stata pubblicata nel 1996 e ha gettato le basi per “Agenda 2000”, il quadro politico e finanziario dell'Ue per il periodo 2000-2006. La seconda relazione, del 2001, ha avviato il dibattito sulla politica di coesione dopo l'allargamento, culminato nelle presenti proposte sulla terza relazione. Testo completo della relazione (quando sarà disponibile): http://europa.Eu.int/comm/regional_policy/sources/cohesion3_en.htm  Infolink: http://europa.Eu.int/comm/regional_policy/index_it.htm    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA COMPLETA I PREPARATIVI PER L’ARRIVO DEI NUOVI COMMISSARI IL 1° MAGGIO  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2004 - Ieri la Commissione europea ha deciso le misure che adotterà per garantire che i 10 nuovi commissari si integrino perfettamente nel Collegio a partire dal 1° maggio. I commissari dei nuovi Stati membri saranno membri a pieno titolo del Collegio ed eserciteranno un ruolo attivo nel processo decisionale. Pur non disponendo di portafogli specifici, ciascuno di essi sarà associato all’attività di uno degli attuali commissari al fine di agevolarne l’integrazione nel lavoro della Commissione. Ciascuno dei nuovi commissari avrà un gabinetto. Il presidente Prodi intende invitare i futuri commissari a Bruxelles per una riunione informale il 16 marzo. "Attendiamo con impazienza di poter lavorare con i nostri colleghi dei nuovi Stati membri. Sono persone di provata esperienza e di eccellenti qualità e sono certo che apporteranno un contributo prezioso al lavoro di questa Commissione. Il loro arrivo e l’assunzione di funzionari di questi paesi servirà ad arricchire ulteriormente questa amministrazione”, così si è espresso il presidente della Commissione Romano Prodi. A causa della natura transitoria e di breve termine del loro mandato, i nuovi commissari non deterranno un portafoglio specifico ma saranno gemellati a membri attuali del collegio affiancandoli nel loro lavoro. I gabinetti dei nuovi commissari collaboreranno strettamente con il gabinetto del commissario al quale sono associati per il periodo dal 1° maggio al 31 ottobre. Tali gabinetti comprenderanno tre funzionari di categoria A, compreso o un capo gabinetto (A2) o un vicecapo gabinetto (A3). Almeno un membro di categoria A dovrebbe essere un funzionario già in servizio della Commissione e almeno un altro dovrebbe essere cittadino di uno Stato membro diverso da quello del commissario. I nuovi commissari saranno gemellati con i loro colleghi nel modo seguente. Il presidente si riserva il diritto di modificare gli abbinamenti se necessario. Markos Kyprianou (Cipro) - Michaele Schreyer (Bilancio); Siim Kallas (Estonia) - Pedro Solbes (Questioni economiche e monetarie); Péter Balázs (Ungheria) - Michel Barnier (Politica regionale e riforme istituzionali); Sandra Kalniete (Lettonia) - Franz Fischler (Agricoltura, sviluppo rurale e pesca); Dalia Grybauskaite (Lituania) - Viviane Reding (Istruzione e cultura); Joe Borg (Malta) - Poul Nielson (Sviluppo e aiuto umanitario); Danuta Hübner (Polonia) - Pascal Lamy (Commercio); Jan Figel (Slovacchia) - Erkki Liikanen (Imprese e società dell’informazione); Janez Potocnik (Slovenia) - Günter Verheugen (Allargamento); Milos Kuzvart (Repubblica ceca) - David Byrne (Sanità e protezione dei consumatori).  
   
   
MONITORAGGIO DEI PROGRESSI VERSO LA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI NEL 6PQ - CORRIGENDA  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2004 - La Commissione europea ha pubblicato una correzione all'invito a presentare proposte per il monitoraggio dei progressi verso la parità tra donne e uomini nelle attività del sesto programma quadro (6Pq). Il documento del contratto e i documenti supplementari sono ora disponibili fino al 22 marzo 2004, invece del 23 febbraio. Le scadenze per la presentazione dei documenti relativi all'invito sono state spostate alle date seguenti: Lotto 1 - 21 aprile 2004; Lotto 2 - 22 aprile 2004; Lotto 3 - 22 aprile 2004; Lotto 4 - 23 aprile 2004; Lotto 5 - 23 aprile 2004. Per informazioni: Commissione europea, Direzione generale Ricerca, Direzione C, Unità C5, Att.: Tanya Leigh, rue de la Loi 200 (Sdme 677), Tel: +32 2 296 4693, Fax: +32 2 299 3746 , E-mail: tanya.Leigh@cec.eu.int  Per leggere l'invito in forma completa: http://ted.Publications.eu.int/static/doccur/en/en/28514-2004.htm  
   
   
L'EBS (EUROPEAN BUSINESS SUMMIT) MOSTRA LA REALTÀ DELL'INDUSTRIA AI RESPONSABILI POLITICI, AFFERMA IL FONDATORE DEL SUMMIT  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2004 - Secondo il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin, l'Ebs (European Business Summit) costituisce la 'piattaforma ideale' per il dialogo tra il mondo della ricerca e quello dell'innovazione. Didier Malherbe, fondatore del summit e direttore operativo, pensa al giorno in cui non dovrà più organizzare questo vertice biennale. Mentre fervono i preparativi finali del vertice di quest'anno, che si svolgerà a Bruxelles l'11 e 12 marzo, il Notiziario Cordis ha intervistato il sig. Malherbe e gli ha chiesto perché ritiene che, dopo appena due edizioni, la manifestazione sia già diventata un punto di riferimento per i rappresentanti dell'industria e i politici. 'Anche se possono avere obiettivi compatibili, politici e industriali si muovono in mondi diversi. In fine dei conti, gli industriali esistono per far soldi mentre i politici guardano piuttosto allo sviluppo della crescita e dell'occupazione, che nascono dal profitto', ha cominciato il sig. Malherbe. Ed ha proseguito spiegando che lo scopo fondamentale dell'Ebs è dunque mettere insieme i due gruppi per favorire una migliore conoscenza reciproca. Invitato a dire cosa renda il vertice diverso dalle altre procedure di consultazione o eventi organizzati direttamente dalle istituzioni politiche, il sig. Malherbe ha sottolineato il carattere 'prettamente industriale' dell'avvenimento. 'Ad esempio, cercheremo di evitare discussioni generiche sulla strategia di Lisbona per presentare invece ai partecipanti casi di realtà attuali, offrendo al tempo stesso risposte concrete'. Riunendo rappresentanti dell'industria e politici, l'Ebs si propone di offrire alle due parti obiettivi e benefici reciproci. Gli industriali, in particolare delle Pmi (piccole e medie imprese), hanno a disposizione un mezzo estremamente efficace per far conoscere ai politici le proprie realtà quotidiane e per entrare in aree di ricerca in rapida evoluzione (biotecnologia, nanotecnologia, tecnologie ambientali). Hanno inoltre un'occasione ideale per scoprire le opportunità offerte dalle iniziative pubbliche, ad esempio il sesto programma quadro della Commissione. Dal canto loro, le istituzioni pubbliche apprezzano la possibilità di attirare l'attenzione del settore privato sull'importanza d'investire e cooperare nelle attività di ricerca e innovazione. Inoltre il vantaggio del contatto diretto col mondo industriale è ampiamente riconosciuto dalle istituzioni nell'Ue, il cui personale ha di solito scarsa esperienza personale del settore privato, sostiene il sig. Malherbe, A suo avviso, una delle prove più evidenti del fatto che l'Ebs è apprezzato tanto dai decisori politici quanto dalle imprese è la decisione della Dg per la Ricerca, e in particolare del sig. Busquin, di sostenere la terza edizione del summit. 'L'idea di centrare l'edizione di quest'anno sulla ricerca e l'innovazione è partita dalla Commissione', rivela il sig. Malherbe. Il principale risultato del summit sarà un documento dei responsabili della ricerca e dell'innovazione che verrà poi presentato al Consiglio europeo di primavera per proporre obiettivi e azioni concrete. Quanto al contenuto del documento, il sig. Malherbe ha indicato che, almeno dal punto di vista del mondo industriale, il quadro di riferimento normativo per gli investimenti nella ricerca e l'innovazione è ben lungi dall'essere ideale. 'Per fare un caso, la procedura per conseguire un brevetto in Europa è ancora troppo complicata e costosa; spesso i politici creano nuove norme legislative, tra l'altro le recenti proposte Reach, apparentemente senza considerarne appieno l'impatto sulle imprese più piccole; in nuove aree, ad esempio la biotecnologia, l'Europa continuerà a essere in ritardo rispetto ad altre parti del mondo fino a quando non sarà stato migliorato il contesto giuridico', ha sostenuto Malherbe. Alla domanda se spera che la manifestazione diventi un forum permanente d'interazioni dei settori pubblico e privato in Europa, il sig. Malherbe ha risposto che le sue ambizioni sono altre. 'Il mio sogno è che la comprensione reciproca tra industriali e politici sia perfetta, e che non sia quindi necessario organizzare altre riunioni. Ma per adesso si tratta solo di un sogno', ha poi concluso. Infolink: http://www.Ebsummit.org/index.html  
   
   
GLOBAL BOND IN DOLLARI AUSTRALIANI  
 
 Roma, 19 febbraio 2004 - Il Mef comunica che la Repubblica Italiana (rating Aa2/aa) ha lanciato un’emissione global per un controvalore pari a 500 milioni di dollari australiani. Lead manager dell’operazione sono stati Deutsche Bank e Ubs Investment Bank. La scadenza dei titoli è fissata per il 14 agosto 2008 ed il regolamento avverrà il prossimo 27 febbraio. Il prezzo verrà stabilito entro le ore 15,00, fuso orario di Sydney, del 20 febbraio prossimo in relazione alle condizioni di mercato. L’emissione prevede un sindacato di collocamento. Maggiori dettagli saranno disponibili al momento del pricing.  
   
   
IL MINISTRO IRLANDESE CHIEDE NUOVE INIZIATIVE A FAVORE DELLA RICERCA DI BASE, MA SENZA PESANTEZZE  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2004 - Il ministro irlandese per le imprese si è dichiarato favorevole ad 'una iniziativa specifica dell'Ue per stimolare la qualità della ricerca di base'. Nel corso di un simposio svoltosi il 16 febbraio a Dublino la sig.Ra Harney ha affermato che il miglior modo per incrementare i risultati della R&s (ricerca e sviluppo) in Europa consiste nel creare concorrenza tra i migliori ricercatori del continente, ed ha aggiunto che l'iniziativa dovrebbe comportare un esame globale indipendente svolto da persone di pari livello e andrebbe attuata con meno burocrazia possibile. 'Non voglio anticipare il lavoro del simposio, ma ritengo che dovremmo muoverci con rapidità e determinazione per sviluppare una tale iniziativa', ha detto la sig.Ra Harney. 'Concentrarsi sulla ricerca scientifica, il settore che guida l'innovazione e la crescita, e individuare aree di ricerca prioritarie per il finanziamento dell'Ue non sono attività incompatibili con un nuovo meccanismo flessibile di realizzazione dell'iniziativa senza tanti fronzoli burocratici', ha aggiunto. La dichiarazione del ministro ha fatto seguito a una comunicazione della Commissione europea per dar vita a un dibattito all'interno delle istituzioni europee sulle possibili forme di sostegno alla ricerca di base in Europa. Una delle opzioni preferite dalla comunità scientifica prevede la creazione di un Consiglio europeo della ricerca (Erc). Anche se la forma specifica di sostegno da usare non è stata ancora individuata, le 'prospettive finanziarie' 2007-2013 mostrano chiaramente la volontà della Commissione di offrire un maggior sostegno alla ricerca di base. La proposta prevede uno strumento di finanziamento specifico a favore dei settori della ricerca di base. La sig.Ra Harney ha giustificato il suo sostegno a un'iniziativa specifica e libera da intralci burocratici accennando brevemente all'approccio simile in Irlanda: 'Fino ad oggi la Science Foundation Ireland ha stanziato 320 milioni di euro per investimenti nella ricerca, e ha impegnato a questo scopo uno staff di sole 30 persone guidato da un gruppo dirigente di alta qualità composto da personalità delle comunità scientifica e industriale. Una conferma che eccellenza nelle scienze, obiettivi e direzione non si escludono vicendevolmente' - ha detto - 'e una dimostrazione della validità di un approccio leggero ed efficiente, non paralizzato dalla burocrazia'. La sig.Ra Harney ha aggiunto che la concorrenza mondiale per i talenti scientifici e tecnologici è in aumento, e che l'Europa è seconda quando dovrebbe essere prima. Ha quindi chiesto agli Stati membri di riesaminare le procedure per trasformare i risultati della ricerca in applicazioni commerciali. Le università europee hanno molto da imparare da quelle statunitensi, ha concluso, specialmente nel capire che la collaborazione con l'industria è essenziale per il finanziamento e il know-how. Infolink: http://www.Cordis.lu/ireland  
   
   
INNOVAZIONE: 25 MLN DI EURO PER LA RICERCA APPLICATA ALL’ICT PER SOSTENERE LA COMPETITIVITÀ DELLE AZIENDE, SOPRATTUTTO PICCOLE E MEDIE L’APPLICAZIONE DELL’ICT HA INCREMENTATO DEL 50% LA PRODUTTIVITÀ NELL’UE IN CINQUE ANNI  
 
 Roma, 19 febbraio 2004 - La ricerca industriale nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) mette una sorta di "turbo digitale" per dare maggiore competitività alle aziende italiane, soprattutto quelle medie e piccole.Il Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca  ha infatti appena predisposto il bando per uno stanziamento complessivo di 25 milioni di euro, attingendo a finanziamenti del Far (Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca), per sostenere d’intesa con Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie progetti finalizzati ad incrementare l’utilizzo della innovazione tecnologia digitale nelle imprese, in particolare quelle minori. I progetti per essere ammessi ai finanziamenti dovranno essere caratterizzati dall’impiego di tecnologie mirate alla ridefinizione dei processi organizzativi e tecnologici dei distretti industriali, nonché dei sistemi di logistica integrata per le reti di piccole e medie imprese. I temi di ricerca proposti dal bando sono due: realizzazione di piattaforme Ict innovative finalizzate a nuovi processi e tecnologie per distretti e filiere industriali; sistemi logistici intelligenti per Pmi. Guido Possa, Viceministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha sottolineato che "attraverso il Far il Miur sostiene attivamente lo sviluppo della ricerca industriale del Paese. Lo stanziamento di 25 milioni di euro, che si aggiungono agli oltre 445 milioni già assegnati nell’ambito dello stesso Fondo per il 2003, consentirà di implementare l’attività di ricerca delle piccole, medie e grandi aziende nel campo delle Ict. L’investimento nelle Ict è di particolare importanza, dal momento che le innovazioni prodotte impattano direttamente su tutto il sistema produttivo, migliorandone la produttività attraverso l’incremento del livello di organizzazione, la diminuzione dei costi di connessione e l’elevazione della qualità del trattamento della informazione". Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha così commentato: "Questo bando costituisce un altro significativo tassello nell’esecuzione del Piano per l’Innovazione Digitale per le Imprese varato nel luglio scorso. Per la prima volta viene data specifica attenzione al trinomio Ict-piccole e medie imprese-Distretti, promuovendo e sostenendo progetti di grande rilevanza strategica per l’innovazione applicata in particolare ai processi organizzativi e logistici avanzati, allo scopo di rendere più competitive le piccole e medie imprese". L’effetto, ha aggiunto Stanca, "è duplice: da un lato si stimolano le imprese a rinnovare i processi aziendali con l’innovazione digitale e, dall’altro, si incoraggiano le imprese dell’Ict nello sviluppo della ricerca per piattaforme innovazione tecnologica digitale da applicare ai processi critici aziendali". Stanca ha ricordato che "le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno un impatto molto positivo sulla produttività dei sistemi economici e la crescita dei sistemi Paese. Basta pensare che il 50% dell’incremento della produttività del lavoro nell’Ue fra il 1995 e il 2000, un punto di crescita del Pil negli Usa e mezzo punto nell’Ue nello stesso periodo sono attribuiti all’introduzione di tali tecnologie. L’italia nello stesso periodo ha investito nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in particolare nella componente informatica, molto meno rispetto alla media Ue (65%)". Per quanto riguarda il bando - disponibile nei siti dei due ministeri: www.Innovazione.gov.it  e www.Miur.it  - e di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, saranno ammessi a valutazione progetti di costo non inferiore a 6 milioni di euro, che prevedano un’attività di formazione di costo non inferiore al 10 per cento all’importo totale della ricerca. Il valore del singolo progetto, comprensivo della formazione, non potrà superare i 9 milioni di euro, per una durata massima di 36 mesi. Le proposte dovranno essere presentate entro il 21 aprile 2004 utilizzando la modulistica disponibile nel sito del Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Infolink: www.Miur.it  
   
   
FRIULI VENEZIA-GIULIA DECIMA REGIONE ITALIANA PER ATTRATTIVITÀ DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN RICERCA E SVILUPPO. TRIESTE PRIMA PROVINCIA FRIULANA.  
 
Milano, 19 febbraio 2004 . Il Friuli Venezia-giulia è la decima regione italiana per capacità di attrarre capitali stranieri: è quanto emerge da un’analisi approfondita effettuata a livello locale dello studio Siemens-ambrosetti presentata nel corso di un incontro. Considerando il periodo 1998-2001, l’incidenza degli investimenti diretti esteri sul Pil regionale è stata dello 0,33%, valore di poco inferiore rispetto alla media delle regioni italiane (0,47%) e che consente al Friuli di piazzarsi al decimo posto su scala nazionale davanti a Trentino, Umbria, Liguria, Sicilia e alle regioni del mezzogiorno. Per colmare questo divario e compiere il necessario “salto di qualità” in termini di attrattività e di competitività del territorio, il Friuli Venezia-giulia, a tutti i suoi livelli territoriali, dovrebbe dotarsi di una missione (la raison d’être); di una visione di lungo periodo (che cosa si vuole diventare e dove si vuole arrivare); di obiettivi chiari da raggiungere, concreti, distintivi del territorio e misurabili e di un sistema di controllo del raggiungimento dei risultati. Se questo “salto di qualità” riuscisse, avrebbe un fortissimo impatto sull’economica regionale. Per fare un esempio, se il Friuli Venezia-giulia fosse efficace come le migliori Regioni d’Italia, beneficerebbe di un flusso annuo aggiuntivo di Investimenti Diretti Esteri di 464 milioni di euro e genererebbe un Pil aggiuntivo di circa 2.319 milioni di euro. Tra le Province, un’attrattività di Ide in percentuale sul Pil pari a quella di Milano porterebbe a Trieste un flusso annuo aggiuntivo di Investimenti Diretti Esteri di 142 milioni di euro e genererebbe un Pil aggiuntivo di circa 711 milioni di euro. L’analisi dei fattori-chiave che più incidono sulla capacità di attrarre gli investimenti consente di elaborare un quadro più approfondito: considerando gli indicatori relativi ai sistemi finanziario e giudiziario, alle infrastrutture di base ed al benessere economico, l’area friulana raggiunge risultati migliori rispetto alla media delle regioni italiane. Valori molto prossimi o appena superiori alla media vengono invece registrati dal Friuli Venezia-giulia per quanto riguarda il capitale tecnologico innovativo, le infrastrutture tecnologiche avanzate e il capitale umano/sistema formativo. Il dato registrato a livello provinciale rivela come Trieste sia la provincia friulana più attrattiva. Nel periodo 1998-2002 l’incidenza degli investimenti diretti esteri sul Pil ha raggiunto lo 0,28%, valore che pone il capoluogo friulano al 29esimo posto su scala nazionale. Tra le altre province friulane, Udine (0,23%) precede Pordenone (0,20%) e Gorizia (0,11%). L’analisi dei fattori che influenzano la capacità di attrarre investimenti consente di definire un quadro molto interessante: considerando i 6 indicatori sintetici, Trieste fa registrare valori sempre migliori rispetto alla media delle province italiane. Particolarmente significativi sono i valori raggiunti dal capoluogo friulano relativamente a capitale tecnologico innovativo e infrastrutture di base, in assoluto tra i più elevati a livello nazionale. Per quanto riguarda le altre province friulane la situazione è solo parzialmente omogenea. Udine, Pordenone e Gorizia hanno registrato valori migliori rispetto alla media relativamente agli indici sui sistemi finanziario e giudiziario. Considerando invece l’indice relativo al capitale tecnologico innovativo ed alle infrastrutture tecnologiche avanzate Pordenone e Udine si posizionano al di sotto della media mentre Gorizia è l’unica a far segnare valori superiori.  
   
   
EVASIONE: IL CODACONS DENUNCIA IL PREMIER BERLUSCONI PER LE AFFERMAZIONI DI IERI ISTIGAZIONE ALL’EVASIONE E INGIURIA VERSO CHI PAGA REGOLARMENTE LE TASSE  
 
Roma, 19 febbraio 2004 - Il Codacons ha presentato ieri un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro il premier Berlusconi. All’associazione non sono piaciute le affermazioni del Presidente del consiglio in merito all’evasione. Il Premier ha infatti affermato: “Se si chiedono imposte giuste non si pensa ad evadere, ma se si chiede il 50 per cento e passa di tasse, la richiesta è scorretta, e allora mi sento moralmente autorizzato, per quanto posso, ad evadere”. “La gravità delle affermazioni di Berlusconi non sta tanto nell’eventuale l’istigazione all’evasione fiscale – afferma il Presidente Codacons, Avv. Carlo Rienzi – quanto nell’offesa ai tanti contribuenti che pagano le tasse regolarmente. Non è possibile in alcun modo giustificare gli evasori – continua Rienzi – indipendentemente dall’entità del carico fiscale, perché così si arreca un danno ed un’offesa ai contribuenti onesti”. Il Codacons quindi, coadiuvato dall’associazione utenti finanziari aderente al Codacons, ha chiesto alla Procura di accertare se le affermazioni del Presidente del Consiglio possano in qualche modo configurare reati quali l’istigazione all’evasione o l’ingiuria verso chi paga regolarmente le tasse. “Ci meravigliamo dell’immobilismo dell’opposizione sull’argomento – conclude Rienzi - Su un tema simile ci si aspettava interventi decisi da parte degli esponenti politici della sinistra, soprattutto di coloro che si battono o si sono battuti per la legalità e contro l’evasione”.  
   
   
CARTOLARIZZAZIONE INPDAP: OPERAZIONE DELL’ANNO 2003 PER STRUCTURED FINANCE INTERNATIONAL  
 
Roma, 19 febbraio 2004 - Il Mef comunica che l’operazione di cartolarizzazione dei crediti Inpdap ha ricevuto il premio "Deal of the Year 2003" da Structured Finance International (Sfi), la più prestigiosa rivista internazionale nel settore delle cartolarizzazioni. "Un successo senza mezzi termini", secondo gli esperti, una "cartolarizzazione fatta con stile", che consente alla Repubblica Italiana di aggiudicarsi questo riconoscimento, attribuito sulla base dei voti espressi dagli investitori istituzionali internazionali, per il secondo anno consecutivo. Deal of the Year 2002 è stata infatti la seconda operazione di cartolarizzazione degli immobili pubblici "Scip2". Oltre al premio di Operazione dell’Anno 2003, Sfi ha assegnato ad Inpdap anche il premio per la "Migliore Operazione di uno Stato Sovrano", riconoscimento che la Repubblica Italiana si aggiudica per il quinto anno consecutivo.  
   
   
CONVEGNO DI SPECULAZIONE DI BORSA A MODENA 28/2/2004  
 
Modena, 19 febbraio 2004 - La speculazione di Borsa, dopo il recente boom dei mercati finanziari nel 2000 che ha fatto diventare popolare tra il pubblico la compravendita di valori mobiliari grazie al trading on line, sta sempre più perdendo il connotato negativo insito nella parola stessa. Infatti il trading on line è diventato ormai un mestiere come gli altri per migliaia di italiani, tra cui moltissimi modenesi, i quali armati di computer, Internet e tanta passione comprano e vendono azioni anche centinaia di volte al giorno. E proprio per fare il punto sulle migliori metodologie operative di Borsa Lombardreport.com, in collaborazione con il Gruppo Banca Popolare Emilia Romagna, la Gazzetta di Modena e Computer Discount, organizza sabato 28 febbraio 2004 presso il Forum Monzani a Modena in via Aristotele 53/1 il convegno “La speculazione di Borsa: dalle metodologie operative discrezionali ai trading systems”. L’obiettivo del convegno, che si terrà dalle 9,30 fino alle 18,30, è proprio quello di cercare di capire come il privato risparmiatore possa affrontare in maniera professionale il mondo della Borsa, ovvero su come sia possibile fare della Borsa anche un lavoro a tempo pieno. Il convegno è aperto al pubblico con accesso gratuito e, in un simbolico punto di incontro tra il mondo della solidarietà e quello della speculazione di Borsa, saranno raccolte offerte libere a favore della associazione A.g.e.o.p.-ricerca di Bologna, Associazione Genitori Ematologia Oncologica Pediatrica www.Ageop.org  da venti anni impegnata nel sostegno alla ricerca sui tumori infantili e nell’aiuto concreto ai bambini, ed ai loro genitori, del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale S.orsola / Malpighi di Bologna. Il convegno, moderato dal giornalista finanziario Michele Maggi, presidente di Trading Library, la libreria on line specializzata in testi di analisi di Borsa, sarà aperto dalla prolusione di Emilio Tomasini, direttore responsabile di Lombardreport.com, un sito riservato a coloro che intendono compiere operazioni speculative di Borsa. Tomasini spiegherà i rudimenti della speculazione finanziaria con alcune metodologie di facile applicazione. Seguirà l’intervento di Remo Mariani, bolognese, vincitore della quarta edizione del campionato italiano Top Trader di Borsa 2002 con un rendimento di quasi il 50% in soli tre mesi, e quello di Enrico Malverti, modenese di Cavezzo, operatore di Borsa con formule statistiche e che ha anche lui vinto una competizione di intelligenza artificiale di Borsa. Saranno presenti esponenti del mondo accademico, quali il Prof. Giampiero Gallo e il Prof. Andrea Giommi della Università di Firenze, che racconteranno il punto di vista accademico sulla speculazione di Borsa, ed operatori del mondo finanziario come Roberto Malnati, business development director del maggiore sito finanziario italiano Finanzaonline e Mauro Pratelli, amministratore delegato della software house Trader Link. Nel corso del convegno il Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna illustrerà le particolarità della nuova piattaforma di trading on line che è in corso di lancio presso la clientela della banca. Anna Ponziani di Kpmg Milano spiegherà il quadro del trading on line italiano, ovvero quanti speculatori ci sono in Italia e quali strumenti utilizzano.  
   
   
CRAIG BARRETT, CEO DI INTEL: LA TECNOLOGIA DIGITALE STA TRASFORMANDO INTERI SETTORI E ORGANIZZAZIONI IL SILICIO E LE SOLUZIONI FAVORISCONO IL CAMBIAMENTO, AUMENTANO LA PRODUTTIVITÀ E CREANO OPPORTUNITÀ  
 
San Francisco, 19 febbraio 2004 - Craig Barrett, Ceo di Intel Corporation, ha affermato che l'uso diffuso della tecnologia digitale e i continui progressi realizzati dalla tecnologia sono alla base della radicale trasformazione registrata nel commercio, nell'intrattenimento e nelle comunicazioni a livello globale. Intervenendo di fronte a oltre 4.800 tecnici , sviluppatori e progettisti del settore della tecnologia all'Intel Developer Forum (Idf), Barrett ha descritto i cambiamenti che si stanno verificando e le notevoli opportunità create dalla tecnologia per le organizzazioni e per gli individui. "Con le organizzazioni di tutto il mondo che si affidano alla Information Technology per aumentare la produttività e le prestazioni, stiamo attraversando un periodo di rapidi cambiamenti favoriti dagli investimenti effettuati in nuove tecnologie", ha affermato Barrett. "La trasformazione dovuta alla convergenza tra computing e comunicazione, con le aziende che continuano ad adottare la tecnologia e con le nuove modalità di distribuzione e di fruizione dell'intrattenimento, inizierà ad essere applicata in campi quali la sanità, le scienze biologiche, la genomica e nuovi tipi di innovazioni computazionali. La tecnologia digitale e il silicio saranno al centro dell'innovazione, mentre emergono nuove opportunità, nuovi campi di applicazione e nuovi modelli di business per trarre vantaggio da questa trasformazione". "Allo stesso tempo dobbiamo evitare di rendere eccessivamente complessa la tecnologia digitale per gli utenti, in seguito alla sua sempre maggiore diffusione. Intel e le altre realtà del settore devono concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni - e non solo di caratteristiche tecniche - che rispondano ai requisiti degli utenti e che possano essere facilmente implementate a costi inferiori nelle aziende, nella casa digitale e nelle comunicazioni wireless". La famiglia di processori Intel Itanium è un esempio calzante dell'approccio orientato alle soluzioni adottato da Intel per il computing aziendale. Tramite la collaborazione del settore e gli investimenti effettuati nel supporto del software e in altre importanti tecnologie complementari, la famiglia di processori Itanium è sempre più diffusa tra i clienti, che registrano notevoli miglioramenti della produttività aziendale. Intel ha fornito oltre 100.000 processori Itanium nel 2003, e in molte aziende riportate nella classifica Fortune 500 sono in corso importanti installazioni di sistemi. "L'accettazione riscontrata per il processore Itanium in aree chiave come il settore dei servizi finanziari è estremamente gratificante", ha commentato Barrett. "Sono sempre più numerose le aziende di diversi settori che percepiscono i vantaggi delle piattaforme basate su processori Itanium in termini di prestazioni, affidabilità, scalabilità, manageability e così via". In altre aree del computing, Intel è impegnata a rispondere alle nuove opportunità sviluppando tecnologie e piattaforme per una vasta gamma di requisiti dei clienti, che vanno ben oltre la semplice velocità del chip. Intel ha già introdotto sul mercato novità come la tecnologia Hyper-threading (Ht) e la tecnologia mobile Intel Centrino, che offrono vantaggi agli utenti oltre a prestazioni più elevate. Intel ha inoltre annunciato l'intenzione di offrire i vantaggi della tecnologia Lagrande (Lt) per migliorare la sicurezza del computing, della tecnologia Vanderpool (Vt) per migliorare l'affidabilità, la flessibilità e i tempi di risposta del sistema e di altre tecnologie destinate a ottimizzare l'elaborazione di contenuti multimediali digitali, l'elaborazione a pacchetti, le prestazioni in runtime, il data mining e l'analisi dei dati. Per i futuri processori Intel sono previsti ulteriori miglioramenti che offriranno vantaggi alla piattaforma globale. A partire dal secondo trimestre, Intel prevede di introdurre una tecnologia di estensione della memoria a 64 bit per l'architettura Ia-32 dei processori per server e workstation. Questa tecnologia è una delle tante innovazioni della piattaforma che Intel intende offrire o ha già iniziato a introdurre in questo segmento del mercato. Altre innovazioni sono la tecnologia Hyper-threading, la specifica Pci Express, il supporto per la memoria Ddr2, funzioni evolute di power management e istruzioni Sse3. "Intel dispone delle risorse necessarie, oltre che di flessibilità, competenze tecniche e ampio supporto, per offrire ai clienti le caratteristiche che rispondano alle loro esigenze informatiche", ha spiegato Barrett. "Offrendo un'ampia linea di prodotti, insieme alla famiglia di processori Itanium - che è stata progettata appositamente per i segmenti di mercato dei server di fascia alta business critical e del computing tecnico - siamo in grado di fornire soluzioni all'avanguardia in tutte le fasce di prezzo e prestazioni e in una vasta gamma di configurazioni a 64 e a 32 bit". Intel sta inoltre dedicando risorse e attenzione alla trasformazione tuttora in atto negli ambienti domestici. L'uso crescente della tecnologia digitale in casa crea nuove opportunità per le aziende in grado di fornire vantaggi e funzionalità evolute a costi inferiori per i dispositivi elettronici di largo consumo. Analogamente, la tecnologia wireless a banda larga sta trasformando il computing e le comunicazioni. Così come la tecnologia mobile Intel Centrino ha cambiato il modo in cui viene utilizzata la tecnologia dalle aziende e dagli utenti, le tecnologie cellulari di nuova generazione, insieme ai nuovi standard delle comunicazioni come Wimax, sono destinati ad accelerare la convergenza tra computing e comunicazioni e a migliorare la produttività. "La tecnologia del silicio è il motore che guida la trasformazione del commercio, dell'intrattenimento, della didattica e della scienza", ha affermato Barrett. "Gli investimenti effettuati da Intel nelle attività di ricerca e sviluppo, nella capacità produttiva e nei mercati di tutto il mondo, insieme all'impegno di offrire ai clienti una vasta gamma di soluzioni, dimostrano che le opportunità di crescita e innovazione sono limitate solo dalla nostra immaginazione".  
   
   
AILOG E PIRELLI AGENCY: RIPROGETTAZIONE E RICONFIGURAZIONE DI RETI DI SUPPLY CHAIN LA “RILOCALIZZAZIONE” PRODUTTIVA DELLE IMPRESE.  
 
Milano, 19 febbraio 2004. Ailog (Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management) e Pirelli Agency, società del Gruppo Pirelli Re, organizzano per il prossimo 16 marzo a Milano un seminario di approfondimento sulla: “Riprogettazione e riconfigurazione di reti di supply chain” in rapporto alla rilocalizzazione produttiva delle imprese italiane. L'attuale posizionamento del sistema industriale italiano nel contesto internazionale richiede importanti trasformazioni e riprogettazioni di scelte di prodotto/mercato. I punti di forza da focalizzare sono: la valenza attuale del cosiddetto “made in Italy” e la politica di investimento nei nuovi settori a più alto valore aggiunto. Da questo ne consegue l’esigenza di ristrutturazione delle reti produttive e distributive, già avviata dalla delocalizzazione verso l'Est europeo e verso l'Asia. Tali revisioni non derivano solo dalle spinte endogene dello sviluppo interno del Paese, ma sono altresì richieste dalle pressioni dei mercati internazionali, che vedranno l'Italia sempre più come una piattaforma logistica prioritaria per i consumi locali e per l'accesso da Sud ai consumatori europei più ricchi. I nodi della rete logistica devono dunque essere ripensati, le infrastrutture adattate, i vecchi interporti di origine pubblica ristrutturati e implementati con realizzazioni avanzate. L’obiettivo è di garantire ai nuovi investimenti un’adeguata redditività in una logica non solo immobiliare, ma di rete e di sistema. “Queste nuove iniziative, afferma Domenico Netti - Presidente Ailog, costituiscono la condizione necessaria per rilanciare gli Ide (investimenti diretti esteri), oggi in un rapporto 1 a 10 rispetto alle altre regioni europee come Gran Bretagna, Irlanda o Spagna. E’ del tutto sottovalutata in Italia l'importanza di un adeguato Marketing del Territorio, che invece nelle reti infrastrutturali ha una delle sue principali leve.” “Il convegno, riprende Netti, intende affrontare in modo sistematico le opportunità specifiche di progetti e iniziative di investimento nelle diverse aree del Paese, dove le esigenze dello sviluppo si fanno sentire sempre più in modo omogeneo. Basti osservare i recenti dati sulla dinamica del Pil nel Sud del Paese, che per la prima volta segnalano significativi tassi di crescita.” L’iniziativa si rivolge alle imprese produttive e commerciali, agli operatori logistici, alle società immobiliari e ad altri investitori come le Banche e le Pubbliche Amministrazioni. Per approfondire tutti gli aspetti dei temi trattati, verranno impiegate le competenze logistiche dell'Ailog, le esperienze di un gestore del business immobiliare di eccellenza quale Pirelli e relatori con conoscenze specifiche sugli argomenti. Il seminario di durata pomeridiana (dalle ore 14 alle 18.45), vedrà il contributo di: Domenico Netti, Presidente Ailog; Filippo Cartareggia, Direttore Generale Pirelli Re Agency; Massimo Merlino, Professore Economia del Cambiamento Tecnologico – Università di Bergamo, Ingegneria Gestionale (Rilocalizzazione delle Imprese, ristrutturazione del territorio e innovazione tecnologica in Italia: il nuovo portafoglio competitivo); Claudio Cervellati, Vice Presidente A.t. Kearney (Scenari Evolutivi del panorama logistico nazionale ed internazionale); Giuseppe Degennaro, Rettore Libera Università Mediterranea (Macrotend di sviluppo territoriale: esempio eccellente in Italia); Buddy Roes, Ing Real Estate (L’attrattiva dell’Italia agli occhi degli investitori esteri) Clara Garibello, Direttore di ricerca Scenari Immobiliari (Potenzialità della Logistica in Italia: dove e perché); Alberto Iori, Asset Manager Industria Pirelli Re (Strutture logistiche e parchi industriali: un nuovo concetto imprenditoriale); Francesco Allegretta, Responsabile Agenzia Industria Pirelli Re Agency (Il contributo di Pirelli Real Estate.) La sede sarà presso l’Auditorium del nuovo headquarter di Pirelli, viale Sarca, 214 – Milano. Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa di Ailog, via Cornalia, 19 20124 Milano – tel. 02.66710622 – e-mail: info@ailog.It ; web: www.Ailog.it  - www.Pirellireagency.com/logistica  
   
   
BAZOLI, FARALLI, PATUELLI E VENESIO I SAGGI PER IL RINNOVO DELLA PRESIDENZA ABI  
 
Roma, 19 febbraio 2004 - Con il Comitato Esecutivo di ieri si è avviata la procedura per l’individuazione del candidato alla Presidenza dell’Abi per il mandato giugno 2004 – giugno 2006. La prima fase è consistita nella nomina di quattro saggi: Giovanni Bazoli, Presidente di Banca Intesa; Elio Faralli, Presidente dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari; Antonio Patuelli, Vice Presidente dell’Associazione fra le Casse di Risparmio (Acri); Camillo Venesio, Presidente dell’Associazione Nazionale Banche Private (Assbank). Nel corso del Comitato, i dati congiunturali forniti hanno permesso di individuare nei depositi bancari, che hanno registrato a gennaio 2004 un aumento dell’8% su base annua, un segnale del grado di fiducia che i risparmiatori italiani accordano alle banche.  
   
   
BANCA INTESA LANCIA LA CARTOLARIZZAZIONE “INTESA LEASE SEC. SRL”  
 
Milano, 19 febbraio 2004 – Intesa Lease Sec. Srl ha lanciato ieri una cartolarizzazione di crediti rivenienti da contratti di leasing stipulati da Intesa Leasing (Società di Leasing del Gruppo Intesa, Originator dell’operazione) per un totale di 1.495,5 milioni di euro. L’operazione è stata strutturata da Banca Intesa come Sole Arranger e collocata da Caboto, Cai-cl e Citigroup (Lead Managers e Joint-book runners) mentre Banc One Capital Markets Inc ha agito come Co-lead Manager. Intesa Leasing, società del Gruppo Intesa (il primo gruppo bancario italiano), è la seconda società di leasing in Italia con una quota di mercato di circa l’8%. Il portafoglio di crediti oggetto della cartolarizzazione è composto per il 48% da leasing immobiliare, per il 30% da leasing su beni strumentali e per il 22% da leasing su autoveicoli, con esposizioni verso il Nord Italia di circa il 78% e verso il Centro e Sud Italia del 22%. L’emittente dei titoli, Intesa Lease Sec. Srl, è una società veicolo, costituita ai sensi della legge 130/99. Con questa operazione il Gruppo Intesa consegue l’obiettivo di finanziarsi a tassi interessanti e di liberare patrimonio di vigilanza. La domanda dei titoli emessi ha significativamente ecceduto l’offerta. Le caratteristiche dei titoli emessi da Intesa Lease Sec. Sono: Classe A1: 374 milioni di euro, a tasso variabile, rating: Aaa/aaa (Moody's/s&p), vita media attesa 2,09 anni, Euribor 3 mesi + 20 punti base; Classe A2: 350 milioni di euro, a tasso variabile, rating: Aaa/aaa (Moody's/s&p), vita media attesa 4,44 anni, Euribor 3 mesi + 30 punti base, collocata per mezzo di un private placement; Classe A3: 665,3 milioni di euro, a tasso variabile, rating: Aaa/aaa (Moody's/s&p), vita media attesa 4,44 anni, Euribor 3 mesi + 30 punti base; Classe B: 83,8 milioni di euro, a tasso variabile, rating: Aaa/aaa (Moody's/s&p), garantita dal Fei (Fondo Europeo degli Investimenti), vita media attesa 6,6 anni, Euribor 3 mesi + 11 punti base; Classe C: 22,4 milioni di euro, a tasso variabile, senza rating, sottoscritta dall’Originator.condizioni comuni: Scadenza legale Dicembre-2015; revolving period di 18 mesi; titoli pass-through. I titoli saranno quotati presso la Borsa del Lussemburgo ed accentrati presso Monte Titoli (anche per conto di Euroclear e Clearstream). La precedente cartolarizzazione di Intesa è stata Intesabci Sec. 2, una cartolarizzazione di mutui ipotecari residenziali “in bonis” per un totale di 2,02 miliardi di euro lanciata a febbraio 2003, benchmark in termini di dimensione e qualità del pool.  
   
   
BANCA IFIS S.P.A. APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 UTILE NETTO CONSOLIDATO 2003 A 6.207 MILA EURO (+15,8%) ROE AL 14,4%  
 
 Mestre, 19 febbraio 2004 - Si è riunito il 16 febbraio il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring presieduta da Sebastien Egon Fürstenberg e quotata al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana. Il Consiglio ha approvato il progetto di bilancio 2003. L’utile netto consolidato è stato di 6.207 mila euro, in crescita del 15,8% rispetto al 2002. Il Roe ha raggiunto il 14,4%. L rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione (cost/income ratio) è stato pari al 37,1%. Il risultato di gestione è stato di 14.965 mila euro; le rettifiche su crediti pari a 6.336 mila euro. Banca Ifis ha provveduto a svalutare il 100% dei crediti (1.513 mila euro) vantati verso Parmalat S.p.a.. Al 31 dicembre 2003 la posizione finanziaria verso le società insolventi del Gruppo Parmalat è quindi totalmente azzerata. Il risultato è frutto della forte crescita dell’attività di factoring, svolta in modo pressoché esclusivo dalla Banca. Il turnover dei crediti è salito a 1.219 milioni di euro (+52%). Il Consiglio propone all’assemblea della capogruppo Banca Ifis S.p.a. Di assegnare ai soci un dividendo di 0,10 euro per azione (invariato rispetto al 2002). Il monte dividendi è pari a 2.145.000 Euro composto quanto a 1.340.167,75 con utili dell’esercizio e quanto a 804.832,25 con riserve di utili. La data di stacco sarà il 3 maggio 2004 e la data di pagamento il 6 maggio 2004 se l’assemblea di approvazione del bilancio si terrà in prima convocazione il 28 aprile 2004; la data di stacco sarà il 17 maggio 2004 e la data di pagamento il 20 maggio se l’assemblea di approvazione del bilancio si terrà in seconda convocazione il 12 maggio 2004. L’assemblea ordinaria sarà convocata per il giorno 28 aprile 2004 alle ore 9,00 presso la sede sociale o, in eventuale seconda convocazione, per il giorno 12 maggio 2004, stesso luogo ed ora, ed avrà all’ordine del giorno, oltre all’approvazione dei conti annuali 2003, il rinnovo degli organi sociali e il rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto delle azioni proprie. La Relazione degli amministratori su tutti i punti all’ordine del giorno sarà messa a disposizione del pubblico ai sensi di legge presso la sede legale e la Borsa Italiana prima del 13 aprile prossimo.  
   
   
BANCA CR FIRENZE - CHIARIMENTO IN RELAZIONE AI BOND CIRIO  
 
 Firenze, 19 febbraio 2004 - In riferimento alle agenzie uscite ieri sulla notizia dell'ispezione in corso da parte della Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sui bond Cirio, Banca Cr Firenze, nell'assicurare la massima collaborazione alle indagini, conferma quanto già comunicato in precedenza: 1) non ha mai partecipato ai Consorzi di collocamento dei bond Cirio 2) non è mai stata creditrice di nessuno degli emittenti dei bond del Gruppo Cirio 3) non ha mai avuto nel proprio portafoglio obbligazioni Cirio, pertanto non ha mai avuto alcun interesse a vendere sul mercato tali obbligazioni I bond Cirio non sono stati quindi 'collocati' ma esclusivamente acquistati sul mercato da Banca Cr Firenze su richiesta di clienti.  
   
   
CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI SPA - CARIM : PRESENTAZIONE DELLA PRIMA EMISSIONE DI BOND  
 
Milano, 19 febbraio 2004 – Caratteristiche del Bond: Emittente: Cassa di Risparmio di Rimini Spa – Carim; Rating S&p emittente: A- outlook stabile; Importo: minimo € 200.000.000; Durata: 5 anni Tipo: Senior Floating Rate Note; Documentazione: E.m.t.n. Programme; Coupon: Trimestrale; Ponderazione: 20%; Prezzo: Da determinarsi; Listing: Luxembourg Stock Exchange; Lead Manager/bookrunner: Banca Imi. Nel corso di un incontro tenutosi ieri a Milano Cassa di Risparmio di Rimini Spa (Carim) ha presentato ad un folto gruppo di investitori le caratteristiche della prima emissione di bond. Nel corso dell’incontro il direttore generale Alberto Martini si è soffermato sulle strategie dell’istituto romagnolo che è radicato all’interno di un tessuto imprenditoriale locale ( circa 31.000 Pmi) caratterizzato da una folta componente nel settore alberghiero che si contrappone ad una minore presenza nel settore agricolo. Banca Carim trae le sue origini dalla Cassa di Risparmio di Rimini che alla fine degli anni ‘ 70 poteva contere sul oltre 30 filiari sparse in tutto il territorio riminese. Con un totale attivo pari a €2.3mld e 97 sportelli, Carim è una banca retail di medie dimensioni, con un forte radicamento in Emilia Romagna, una delle regioni italiane più ricche e con bassi livelli di sofferenze. La Banca è stata fondata a Rimini, suo territorio di insediamento storico, dove detiene una quota di mercato del 21.4% in termini di sportelli (che rappresentano il 51% degli sportelli totali), del 23.6% in termini di impieghi e del 27.9% in termini di raccolta diretta. Carim svolge prevalentemente l'attività bancaria tradizionale nei confronti di clientela retail (costituita dalle piccole e medie imprese che caratterizzano il tessuto economico locale), da cui deriva circa il 92% del margine d'intermediazione totale. Tramite accordi di collaborazione con partner specializzati, la banca è anche in grado di offrire alla propria clientela una vasta gamma di prodotti e servizi nell'ambito del risparmio gestito, banca-assicurazione, leasing e factoring. Carim è controllata per il 70% dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e per il resto da circa otto mila soci privati. Tale assetto di controllo può considerarsi stabile, poiché sulla base della recente normativa, la Fondazione non è obbligata a ridurre la propria partecipazione al di sotto del 50% del capitale. La Fondazione ha, inoltre, confermato che intende mantenere inalterata la propria quota di controllo in Carim, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente il legame della banca con il sistema socio-economico locale. La strategia del gruppo è focalizzata sul consolidamento della propria presenza nella provincia di Rimini e nelle aree limitrofe, al fine di aumentare la quota di mercato ed ampliare le economie di scala e di scopo. Dopo l'acquisizione di 27 filiali dal gruppo Capitalia, avvenuta a fine 2002, Carim persegue ora una strategia di prudente crescita per vie interne in linea con il passato. La Banca non ha in programma, invece, nuove acquisizioni o alleanze con altri gruppi bancari, ma focalizzerà la propria attenzione su un processo di riorganizzazione interna, al fine di incrementare l'efficienza della struttura, che rimane un obiettivo prioritario. I risultati consolidati del primo semestre 2003 confermano gli ottimi fondamentali della Banca: elevata qualità del credito (sofferenze/crediti netti pari allo 0.3%), solida adeguatezza patrimoniale (Total Capital ratio pari al 10.1%) e soddisfacente redditività (Roe del 4.2%). I rating assegnati da S&p's a Carim riflettono il forte radicamento territoriale nella ricca provincia di Rimini e l'ottimo profilo finanziario, in termini di redditività, qualità del credito, solidità patrimoniale ed efficienza. Tuttavia, essi tengono anche in considerazione la concentrazione del portafoglio della Banca verso il settore turismo, sebbene tale fattore di rischio sia mitigato da un'ottima qualità del credito. L'outlook Stabile riflette le aspettative di S&p che Carim sarà in grado di mantenere un elevato profilo finanziario nel medio termine, grazie al forte posizionamento competitivo nelle aree di insediamento storico.  
   
   
CREDITO EMILIANO PRECISAZIONE SU LUXOTTICA  
 
Reggio Emilia, 19 febbraio 2004 - Credem, riguardo l’articolo di stampa apparso ieri su Finanza e Mercati, dichiara che il rapporto con Luxottica Spa è strutturato su diverse linee di credito, una delle quali è a breve termine e prevede, in pieno accordo con la stessa società, utilizzi elastici e periodici automatismi di rimborso. Credem, inoltre, conferma che la relazione con Luxottica procede su basi del tutto positive.  
   
   
BANCA POPOLARE DI VICENZA: 13 MILIONI DI EURO ALLE AZIENDE  
 
Vicenza, 19 febbraio 2004 - Un importante accordo è stato concluso in questi giorni fra il Congafi Industria di Udine e la Banca Popolare di Vicenza: grazie ad esso viene costituito un plafond di 13 milioni di euro da mettere a disposizione delle aziende associate al Consorzio a condizioni particolarmente vantaggiose. L’accordo è stato sottoscritto dal presidente del Consorzio Michele Bortolussi e dal Capo Area Friuli Venezia Giulia della Bpvi Gian Franco Forner. L’iniziativa si concretizza come una vera e propria iniezione di mezzi finanziari per le aziende che in questo periodo si trovano ad operare in una situazione non facile ottenendo così un concreto sostegno alla risoluzione di parte delle problematiche causate dalla bassa capitalizzazione e per contrastare la competitività sempre più marcata proveniente dal mercato globale. Le linee di credito avranno tassi indicizzati, legati all’euribor, con uno spread estremamente vantaggioso. Più in dettaglio, per i progetti di investimenti la Banca ha predisposto specifici finanziamenti chirografari e ipotecari, mentre per quanto riguarda il sostegno dei progetti di capitalizzazione viene messo a disposizione il cosiddetto prestito partecipativo, un prodotto finanziario innovativo e interessante che, dopo l’avvenuto versamento del 25% del capitale sociale da parte dei soci, consente di anticipare alle aziende il versamento del restante 75% . Particolare soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa dal Presidente Bortolussi e da Forner che ha evidenziato l’impegno crescente della Popolare di Vicenza nell’azione di sostegno alle imprese della regione .  
   
   
FINECOGROUP ISCRIZIONE DELIBERA ASSEMBLEA STRAORDINARIA  
 
 Milano, 19 febbraio 2004 – Finecogroup S.p.a. (Gruppo Capitalia) comunica di aver provveduto in data 17 febbraio 2004, all’iscrizione, presso il competente Registro delle Imprese, della delibera dell’Assemblea straordinaria dei soci tenutasi il 13 novembre 2003 che ha approvato, fra l’altro, il trasferimento della sede sociale da Brescia a Milano e il raggruppamento delle azioni, mediante concambio di 9 nuove azioni dal valore nominale di Euro 1 ogni 100 vecchie azioni dal valore nominale di Euro 0,09. L’operazione di raggruppamento delle azioni verrà attivata nel corso del prossimo mese di marzo.  
   
   
GEMINA CEDE SAGIM S.R.L.  
 
Milano, 19 febbraio 2004 - Gemina ha ceduto il 17 febbraio l’intero capitale sociale di Sagim S.r.l., società proprietaria della tenuta agricola denominata “La Campana” in Asciano (Siena). Il prezzo della cessione è stato di euro 9.150.000, con una plusvalenza per Gemina, nell’esercizio in corso, di circa euro 1,7 milioni. Con la cessione di Sagim, Gemina ha portato a termine il programma di dismissione di tutte le attività considerate non più strategiche, in attuazione dei piani di ristrutturazione societaria delineati dal Consiglio di Amministrazione.  
   
   
BENI STABILI GESTIONI SGR:APPROVATI I RENDICONTI DELL’ESERCIZIO 2003 DI SECURFONDO PERFORMANCE DEL 7,04%, IMMOBILIUM 2001 PERFORMANCE DEL 7,47% E INVEST REAL SECURITY PERFORMANCE DELL’1,31%  
 
Roma, 19 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Beni Stabili Gestioni Sgr ha oggi approvato il rendiconto al 31 dicembre 2003 dei fondi immobiliari chiusi Securfondo, Immobilium 2001 e Invest Real Security. A fine esercizio 2003, l’ammontare del patrimonio di Securfondo era pari a € 182 milioni, evidenziando una performance annua netta per l’investitore del 7,04%. Il valore della quota di partecipazione si è attestato a € 3.033,19. L’utile d’esercizio, pari a € 11,97 milioni, permette di confermare anche per l’esercizio 2003 un dividendo di € 90 per ciascuna delle 60.000 quote emesse. Il dividendo rappresenta il 3,60% del valore di sottoscrizione della quota ed è esente da oneri tributari per gli investitori privati, mentre per le imprese dà diritto ad un credito d’imposta, che non concorre a formare il reddito, pari all’1% del valore delle quote possedute. Lo stacco del dividendo avverrà il 5 aprile, con pagamento in data 8 aprile 2004. Il Fondo Immobilium 2001 presenta al termine dell’esercizio 2003 un patrimonio netto di € 143,5 milioni, con un valore della quota pari a € 5.517,22. Nel corso dell’esercizio il Fondo ha acquisito immobili per ulteriori € 30 milioni, portando al 76% la quota delle attività investita in immobili. La redditività media da canoni di locazione del portafoglio è pari al 7,58%. Infine, per Invest Real Security il rendiconto rispecchia solamente un limitato periodo di operatività, poiché il fondo ha preso il via il 29 settembre 2003..In tale periodo, il Fondo ha acquisito un complesso immobiliare ubicato in Milano, a destinazione terziaria e locato ad un reddito del 6,5%. Al termine dell’esercizio il patrimonio del Fondo era pari a € 142,9 milioni ed il valore della quota si è attestato a € 2.532,87, con un incremento dell1,31% rispetto al prezzo di collocamento.  
   
   
GRUPPO FONDIARIA-SAI: INTEGRAZIONE REALIZZATA, CRESCE LA RACCOLTA PREMI A € 9.213 MILIONI  
 
 Milano, 19 febbraio 2004 - Sotto la presidenza di Jonella Ligresti si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione della Fondiaria-sai S.p.a., che ha esaminato i primi dati relativi all’esercizio 2003. La raccolta premi del lavoro diretto a livello consolidato ha raggiunto € 9.213,4 milioni, con un incremento sui dati 2002 del 8,1%. Nei Rami Danni la raccolta ammonta a € 6.801,6 milioni, con un incremento del 4,4%. Nei Rami Vita i premi hanno raggiunto € 2.411,8 milioni, con un incremento del 20,2% sui dati dell’esercizio precedente. Da segnalare, oltre al consueto apporto positivo delle compagnie di bancassicurazione, il significativo contributo portato dalle reti agenziali, in linea con gli obiettivi di riequilibrio del portafoglio vita. La raccolta premi del lavoro diretto della Capogruppo ha raggiunto, al termine dell’esercizio appena concluso, € 4.726,7 milioni, con un incremento del 4,9%. Nei Rami Danni i premi raccolti ammontano a € 3.785,6 milioni, con un incremento sul dato 2002 del 3,1%. Nei Rami Vita la raccolta premi ha raggiunto € 941,1 milioni, con un incremento del 12,8% superando ampiamente le migliori previsioni. Il Consiglio ha espresso soddisfazione per i primi positivi andamenti rilevati, frutto dell’integrazione operativa delle due società, che è stata realizzata a solo un anno dalla fusione giuridica e che costituisce una solida base per il raggiungimento e superamento degli obiettivi di eccellenza tecnica e di redditività dichiarati nel piano industriale. Il Bilancio dell’esercizio 2003 sarà approvato dall’Assemblea della società convocata oggi dal Consiglio per il 27 aprile prossimo, in prima convocazione, e per il 28 aprile, in seconda. L’assemblea avrà inoltre all’ordine del giorno, in sede ordinaria, l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie e della controllante Premafin Finanziaria S.p.a. E la proroga del termine di esercizio del Warrant Fondiaria-sai 1992-2004 azioni di risparmio; in sede straordinaria, modifiche statutarie connesse alla riforma del diritto societario.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI TRASFERISCE A DUOMO IL CONTROLLO DI TUA ASSICURAZIONI L’OPERAZIONE È FINALIZZATA A OTTIMIZZARE LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL GRUPPO  
 
Verona, 19 febbraio 2004. La Società Cattolica di Assicurazione informa di aver trasferito ieri, ottenute le prescritte autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza, alla controllata Il Duomo Assicurazioni il 98% del capitale sociale detenuto in Tua Assicurazioni (ex Cattolica on line), in base agli accordi siglati nel luglio 2003. La società Risparmio & Previdenza ha provveduto a trasferire a favore di Il Duomo Assicurazioni la propria partecipazione in Tua Assicurazioni, pari al rimanente 2% del capitale sociale. L’operazione, finalizzata a ottimizzare la struttura organizzativa del Gruppo Cattolica, ha comportato il versamento, da parte di Il Duomo Assicurazioni, di un controvalore complessivo di 6.660.000 euro, prezzo totale della partecipazione fissato sulla base di una perizia aggiornata. Il Gruppo Cattolica, costituito da Cattolica Assicurazioni, Il Duomo Assicurazioni e da altre dieci compagnie assicurative, è al sesto posto tra i principali gruppi italiani. I dati al 30 settembre scorso hanno confermato la sostenuta dinamica di sviluppo degli ultimi anni, con una crescita della raccolta premi complessiva di quasi il 22% a 3.077 milioni di euro e un utile netto consolidato di 72 milioni. Il Cda di Cattolica è convocato per il 20 marzo per approvare il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato 2003.  
   
   
GRUPPO SEAT: ESAMINATI I RISULTATIPRELIMINARI DEL AL 31 DICEMBRE 2003 RICAVI PROFORMA PER L’INTERO ESERCIZIO 2003 IN CRESCITA A 1.450 MILIONI DI EURO (+0,4% RISPETTO AL CORRISPONDENTE PERIODO DELL’ESERCIZIO PRECEDENTE  
 
Milano, 19 Febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle, riunitosi ieri sotto la presidenza di Enrico Giliberti, ha esaminato, su proposta dell’Amministratore Delegato Luca Majocchi, i risultati preliminari - ancora oggetto di revisione contabile - del Gruppo per l’esercizio concluso il 31 dicembre 2003. Andamento proforma dei ricavi del Gruppo Seat Pg Il presidio dei ricavi, durante un anno ancora caratterizzato da difficoltà macroeconomiche, e il miglioramento dei livelli di efficienza in tutte le fasi del ciclo produttivo sono state le variabili che hanno determinato il positivo andamento del margine operativo. I ricavi consolidati pro-forma hanno raggiunto nell’esercizio 1.450 milioni di euro (+0,4% rispetto al dato del 31.12.2002). Da evidenziare il recupero dell’ultimo trimestre (+2,8% rispetto al quarto trimestre 2002, a fronte di un calo dello 0,8% dei primi nove mesi del 2003, rispetto allo stesso periodo del 2002). 1/3.La crescita dei ricavi è stata peraltro influenzata dall’andamento non favorevole dei tassi di cambio sulle attività estere (in particolare in Gran Bretagna) e da un diverso perimetro di consolidamento per le dismissioni effettuate nell’area di “Business Information”, senza i quali si sarebbero attestati a circa 1.460 milioni di euro (+2,1% rispetto al 2002). I costi operativi (consumi di materie e servizi e costo del lavoro) sono stati pari a 782 milioni di euro, in significativo calo (-5,7%) rispetto al 2002. I costi hanno in particolare beneficiato di interventi strutturali nell’area produttiva e logistica e nell’area informatica. Andamento proforma dell’Ebitda consolidato L’ebitda (Margine Operativo lordo al netto degli Accantonamenti a Fondi Rischi, degli stanziamenti rettificativi e dei proventi e oneri diversi), si porta a 602 milioni di euro, in crescita del 9,3% a parità di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento (+8,3% sui 556 milioni del 2002), nonostante una politica di accantonamento ai fondi rischi in Italia più prudenziale rispetto all’esercizio precedente, con un miglioramento dell’incidenza sui ricavi passata dal 38,5% al 41,5%. Andamento proforma delle principali realtà del Gruppo Seat Pagine Gialle (con i risultati 2003 già comunicati) Seat S.p.a. I ricavi della Seat S.p.a. Hanno raggiunto un fatturato di 1.057 milioni di euro (+1,8%), sostenuto dall’ottimo andamento delle nuove piattaforme online (+ 19,7%) e telefonica dell’89.24.24 Pronto Paginegialle (+35%), che hanno raggiunto l’11% del fatturato. Pur nel contesto di uno scenario economico poco favorevole i prodotti cartacei (Pagine Gialle e Pagine Bianche) hanno visto una sostanziale tenuta del fatturato. In quest’area è stata inoltre avviata un’attività di miglioramento dell’offerta e di rafforzamento della capacità consulenziale della rete di agenti. L’ebitda si è attestato a 523 milioni (+6,6 % sul 2002), con un miglioramento dell’incidenza sui ricavi (passata dal 47,3 % al 49,5%). Thomson In Gran Bretagna i ricavi di Thomson (espressi in sterline) sono aumentati di circa l’8%, con un contributo di tutte le linee di prodotto (Carta, online e Business Information) e una buona dinamica della base clientela (cresciuta di oltre il 11%). A causa del deprezzamento della sterlina, il fatturato espresso in euro ha subito una lieve contrazione (pari all’1,8%, attestandosi a 151 milioni di euro). Particolarmente positiva è stata la crescita delle directories online (+22,2%). Sul fronte dei costi vi è stato un incremento sia a fronte dei maggiori volumi sia degli investimenti fatti per il rafforzamento della gamma prodotti e sul fronte pubblicitario, con un Ebitda, in sterline, in leggera crescita a 29 milioni (+0,9%). Telegate Positivo il contributo di Telegate, i cui ricavi (pari a 139 milioni di euro) sono in forte crescita (+20%) grazie alle attività estere e al buon andamento del business in Germania. In forte miglioramento l’Ebitda cresciuto a 26,5 milioni di euro (+153% sul 2002), che ha beneficiato oltre che della crescita dei ricavi, dell’aumento dell’efficienza (incidenza dell’Ebitda sui ricavi pari al 19,1%, rispetto al 9,1% del 2002). 2/3.3/3 Andamento del periodo 1° agosto - 31 dicembre 2003 Per effetto della fusione il conto economico dell’esercizio riflette l’andamento economico del Gruppo per il solo periodo 1° agosto – 31 dicembre 2003. L’ebitda nello stesso periodo ha raggiunto 344 milioni di euro (pari al 46,7% dei ricavi). Il consistente cashflow operativo ha permesso di ridurre ulteriormente l’indebitamento finanziario netto, che al 31 dicembre si è attestato a 460 milioni euro, rispetto ai 648 milioni euro al 1° agosto 2003. Commento del management “Nel corso dell’ultimo trimestre 2003” – ha affermato l’Amministratore Delegato Luca Majocchi – “il Gruppo ha proseguito nel riposizionamento sul proprio core business, investendo nell’ulteriore sviluppo del modello multi-piattaforma – carta, internet e telefono - e trasferendo conoscenze e competenze tra i diversi paesi in cui opera.” “Tale modello di business” – ha proseguito Majocchi – “garantisce agli inserzionisti la possibilità di vedere moltiplicato il ritorno dei propri investimenti pubblicitari, grazie ad un’offerta integrata e mirata a soddisfare sempre meglio le loro esigenze di comunicazione.” “La validità di tale modello” – conclude Majocchi – “è ben rappresentata in Italia dalla Seat S.p.a. (i cui ricavi crescono del 1,8%), in Gran Bretagna da Thomson (che ha visto la contemporanea crescita dei prodotti tradizionali e di quelli innovativi) e, nel resto d’Europa, da Telegate (che cresce in tutti i principali paesi in cui è presente).”  
   
   
AIR FRANCE: ESERCIZIO FISCALE 2003-04 BUONE PERFORMANCES NEL CORSO DEL 3° TRIMESTRE (OTTOBRE - DICEMBRE 2003) STABILITÀ DEL FATTURATO: 3,13 MILIARDI DI EURO  
 
 Cifre consolidate
Esercizio 2003-04 Trimestre al 31 dicembre 9 mesi al 31 dicembre
(in m€) 2003 2002 pro forma[1] 2002 pubblicato 2003 2002 pro forma 2002 pubblicato
Fatturato 3 132 3 136 3 136 9 325 9 687 9 687
Ebitdar 468 448 378 1 414 1 613 1 442
Risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche 61 32 2 148 303 295
Cessioni aeronautiche e finanziarie1 2 2 2 24 24
Risultato netto prima delle imposte41 33 3 126 286 278
Risultato netto del Gruppo 28 21 2 80 223 218
Risultato netto per azione (in €) - - - 0,36 1,02 0,99
Roma, 19 febbraio 2004 - Un risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche di 61 milioni di euro (+90,6%) al 3° trimestre 2003 Il fatturato é rimasto stabile a 3,13 miliardi malgrado il forte apprezzamento dell’euro, sottolineando cosi’ un buon controllo del ricavo unitario nell’attività di trasporto passeggeri. Se non ci fosse stato l’effetto cambio, il fatturato sarebbe aumentato del 3,7%. Si suddivide in 2,59 miliardi di euro (+0,6%) per l’attività trasporto passeggeri, 379 milioni di euro (-5,7%) per l’attività merci, 117 milioni di euro (-4,1%) per l’attività di manutenzione e 43 milioni di euro (+26,5%) per le altre attività. Q Attività trasporto passeggeri Nel corso del 3° trimestre l’attività é stata dinamica con un traffico in aumento del 3,4% per una capacità in progressione del 2,7%, rispetto al terzo trimestre dell’esercizio 2002-03. Il load factor avanza di 0,5 punti a 75,9%. La performance per rete é la seguente:
3° trimestre 2003-04 Offerta (Ask) Traffico (Rpk) Fatturato Trasporto passeggeri
1. Lungo – raggio +1,4% +2,6% -1,3%
Medio raggio internazionale +6,6% +6,8% -2,3%
Medio raggio domestico +5,6% +4,8% +11,8%
Totale +2,7% +3,4% +1,0%
Il fatturato relativo all’attività di trasporto passeggeri, nel corso del trimestre al 31 dicembre 2003, é aumentato dell’1,0% (4,3% a cambio costante) a 2,39 miliardi di euro (2,37 miliardi al 31 dicembre 2002), grazie ad una buona progressione sull’America Latina e sul domestico. Inoltre, l’attività sull’Asia é tornata ad un livello paragonabile a quello dell’anno scorso (-1,4% dopo effetti di cambio negativi dell’ordine del 5%). 2.
3° trimestre al
31/12/2003 31/12/2002 Variazione
Ricavo unitario del gruppo per Ask (in cent di €) 7,15 7,28 -1,7%
Ricavo unitario del gruppo per Rpk (in cent di €) 9,43 9,67 -2,4%
Il Rask del gruppo (Revenue per available seat-km ) é diminuito dell’1,7% ma é in progressione dell’1,7% dopo correzione degli effetti negativi di cambio (3,3%) e del misto reti (0,1%). Corretto da questi stessi effetti, il Rrpk (yield) aumenta dell’1,0%. Q Attività merci
3° trimestre al
31/12/2003 31/12/2002 Variazione
Ricavo unitario del gruppo per Atk (in cent di €) 15,17 16,37 -7,3%
Ricavo unitario del gruppo per Rtk (in cent di €) 23,09 24,60 -6,2%
Rispetto al 31 dicembre 2002, il traffico aumenta dell’1,9% per capacità in aumento del 3,5%, il load factor si stabilisce a 65,6% (-1 punto o -0,3 punti a calcolo costante). Il deprezzamento del dollaro ha ancora fortemente influito. Infatti, il fatturato totale dell’attività merci, in regressione del 5,7% a 379 milioni (402 milioni al 31 dicembre 2002), sarebbe aumentato dell’1% se non si fosse tenuto conto dell’effetto cambio. Il ricavo unitario per tonnellata / chilometro trasportata diminuisce del 6,2% ma rimane stabile dopo correzione degli effetti di cambio negativi del 6,3%. Attività manutenzione - 3. Il fatturato relativo all’attività di manutenzione é in diminuzione del 4,1% a 117 milioni nel corso del 3° trimestre dell’esercizio 2003-04, paragonato allo stesso trimestre dell’esercizio precedente. Senza l’effetto cambio sarebbe aumentato dell’1,6%. Risultati1 - Per un fatturato stabile a 3,13 miliardi, gli oneri operativi sono diminuiti dell’1,1% a 3,07 miliardi di euro. L’ebitdar si stabilisce a 468 milioni di euro contro i 448 milioni al 31 dicembre 2002 (+4,5%). Il margine Ebitdar sul fatturato aumenta di 0,6 punti a 14,9%. Il risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche si attesta a 61 milioni di euro contro i 31 dell’anno precedente (+90,6%). Le cessioni aeronautiche, nel corso del trimestre non hanno generato plusvalenze o minusvalenze (+2 milioni al 31 dicembre 2002). I costi unitari del gruppo per Eask (equivalent available seat-km) sono diminuiti del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2002. Aumentano dello 0,7% senza l’effetto favorevole del cambio (4,4%) e effetti negativi legati al prezzo del carburante (0,5%). Il risultato netto risulta essere di 41 milioni contro i 33 milioni al 31 dicembre 2002 (+24,2%). Gli oneri fiscali per il trimestre sono rimasti stabili a 11 milioni di euro (10 milioni al 31 dicembre 2002). Il risultato netto del gruppo si stabilisce a 28 milioni di euro contro i 21 milioni al 31 dicembre 2002, quindi un miglioramento del 33%. 4. 5. Un risultato netto prima delle imposte di 126 milioni di euro (-55,9%) per il periodo di nove mesi al 31 dicembre 2003 Il fatturato del periodo é in diminuzione del 3,7% a 9,32 miliardi di euro (9,69 miliardi al 31 dicembre 2002). Senza l’effetto cambio, sarebbe leggermente aumentato dello 0,4%, grazie alla ripresa del 3° trimestre. Infatti, il primo periodo dell’esercizio ha sofferto particolarmente per la crisi Sars e per gli scioperi dei controllori di volo. Il fatturato si suddivide in 7,76 miliardi di euro (-3,6%) per l’attività trasporto passeggeri, 1,07 miliardi di euro (-4,8%) per l’attività merci, 380 milioni di euro (-7,1%) per l’attività di manutenzione e 115 milioni di euro (+9,5%) per le altre attività. Attività trasporto passeggeri - Sul periodo di nove mesi al 31 dicembre 2003, malgrado un primo trimestre fortemente perturbato, il traffico é aumentato dello 0,8% per capacità in aumento dell’1,4%. Il load factor si stabilisce a 76,2% in leggera diminuzione di 0,5 punti. La performance per rete é la seguente:
9 mesi al 31 dicembre 2003 Offerta (Ask) Traffico (Rpk) Fatturato Trasporto passeggeri
6. Lungo raggio +0,8% +0,1% -6,6%
Medio raggio internazionale +5,4% +3,3% -4,5%
Medio raggio domestico -0,5% +2,0% +6,9%
Totale +1,4 % +0,8% -3,4%
La rete lungo raggio ha resistito bene in termini di traffico nel corso di questo periodo. Ciò nonostante, il calo del fatturato della zona Asia del 18,8%, dovuto alla crisi Sars all’inizio dell’esercizio, ha avuto un forte impatto sulla performance del lungo raggio. Sul medio raggio, nonostante l’attività positiva, l’atonia economica dell’Europa ha pesato sul fatturato di questa zona, in calo del 4,5%. Ma il dinamismo del mercato domestico, sia in termini di traffico che di fatturato, ha compensato la debolezza del mercato europeo. In totale, il fatturato dell’attività trasporto passeggeri é in calo del 3,4% a 7,71 miliardi di euro (7,43 miliardi al 31 dicembre 2002). A cambio costante sarebbe aumentato dello 0,5%.
9 mesi al
31/12/2003 31/12/2002 Variazione
Ricavo unitario del gruppo per Ask (in cent di €) 7,12 7,48 -4,8%
Ricavo unitario del gruppo per Rpk (in cent di €) 9,35 9,76 -4,2%
Il Rask del gruppo (Revenue per available seat-km ) é in calo del 4,8% ma é stabile dopo correzione degli effetti negativi di cambio (3,9%) e misto di reti (0,9%). Dopo correzione di questi effetti, il Rrpk del gruppo (yield) é in aumento dello 0,6%. Attività merci -
9 mesi al
31/12/2003 31/12/2002 Variazione
Ricavo unitario per Atk (in cent di €) 14,90 15,56 -4,3%
Ricavo unitario per Rtk (in cent di €) 23,28 23,99 -3,0%
Sul periodo di 9 mesi, chiusosi al 31 dicembre 2003, l’attività cargo ha registrato un calo del traffico dell’1,4% per un’offerta stabile. Il load factor ha raggiunto il 63,9% (-0,9 punti). Il fatturato dell’attività trasporto merci é diminuito del 4,3% a 956 milioni di euro (999 milioni al 31 dicembre 2002). Senza l’effetto cambio sarebbe aumentato del 2,2%. 7. Il ricavo unitario per tonnellata / chilometro offerta (Ratk) diminuisce del 4,3% ma aumenta del 2,2% senza l’effetto cambio. 8. 9. Altre attività - 10. 11. Il fatturato dell’attività di manutenzione, al 31 dicembre 2003, é di 380 milioni di euro, quindi un calo del 7,1% rispetto al 31 dicembre 2002. Il calo sarebbe stato limitato all’1,3% senza l’effetto cambio. Le altre attività (gruppo Servair) aumentano del 9,5% a 115 milioni di euro. 12. 13. Risultati1 - Gli oneri operativi sono in calo del 2,2% a 9,18 miliardi di euro contro i 9,38 miliardi al 31 dicembre 2002 e gli oneri esterni del 6,6% al 31 dicembre 2003, passando da 5,43 miliardi a 5,07 miliardi di euro. Questa diminuzione é dovuta principalmente ad una ancor più rigida politica di controllo dei costi, ad un impatto di cambio favorevole, ad operazioni efficaci di hedging sul prezzo del petrolio e al calo dei costi di manutenzione (-23,7%). 14. I costi del personale si attestano a 3,05 miliardi di euro contro i 2,90 miliardi al 31 dicembre 2002, un aumento quindi del 5,1% per effettivi in aumento dello 0,6% a 71 900 persone. L’aumento dei costi del personale proviene, in particolare, dall’applicazione dell’accordo con i piloti firmato a giugno del 2003, da un effetto calendario negli aumenti di stipendio e in una riduzione dell’alleggerimento degli oneri sociali per l’applicazione delle 35 ore. I costi unitari del gruppo per Easko, sono scesi del 2,5%. Senza l’effetto cambio (4,6%) e senza l’effetto carburante (1,4%), aumentano leggermente dello 0,7%. L’ebitdar scende del 12,3% a 1,41 miliardi di euro contro 1,61 miliardi di euro al 31 dicembre 2002. Il margine Ebitdar sul fatturato si stabilisce al 15,2% (16,6% al 31 dicembre 2002). Il risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche si attesta a 148 milioni di euro contro i 303 milioni al 31 dicembre 2002 (-51,2%). Dopo un milione di euro di plusvalenze, derivante da cessioni aeronautiche, contro i 20 milioni al 31 dicembre 2002, il risultato operativo é di 149 milioni contro 323 milioni (-53,9%). Tutti i settori hanno contribuito positivamente al risultato operativo. La suddivisione del risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche al 31 dicembre 2003 é la seguente: Attività trasporto passeggeri: 106 milioni contro 215 milioni di euro al 31 dicembre 2002; Attività cargo: 9 milioni contro 27 milioni di euro al 31 dicembre 2002; Attività di manutenzione: 35 milioni contro i 59 milioni al 31 dicembre 2002; Altre: -2 milioni contro un profitto di 2 milioni al 31 dicembre 2002. Il risultato finanziario migliora, passando da un onere di 48 milioni al 31 dicembre 2002 a un onere di 30 milioni al 31 dicembre 2003. Gli oneri finanziari netti diminuiscono a 76 milioni di euro (81 milioni al 31 dicembre 2002). I risultati positivi derivanti dal cambio e dagli accantonamenti finanziari sono di 46 milioni contro i 33 milioni dell’anno scorso. Il risultato netto prima delle imposte si attesta a 126 milioni di euro contro i 286 milioni al 31 dicembre 2002 (-55,9%). Dopo oneri fiscali per 43 milioni, il risultato netto del gruppo si stabilisce a 80 milioni contro i 223 milioni al 31 dicembre 2002 (-64,1%). Per azione, il risultato netto passa da 1,02 euro al 31 dicembre 2002 a 0,36 euro al 31 dicembre 2003. Struttura finanziaria: miglioramento del tasso di indebitamento Gli investimenti nel corso dei nove mesi al 31 dicembre 2003 si sono attestati a 892 milioni di cui 167 milioni per la capitalizzazione dei costi di manutenzione, conformemente alle norme Ias 16 / Sic 23. Sono stati autofinanziati da un cash flow operativo di 836 milioni di euro e da cessioni aeronautiche per 226 milioni. Inoltre, Air France dispone di una tesoreria netta di 1,2 miliardi di euro e dispone sempre di una linea di credito di 1 miliardo di euro interamente disponibile. La struttura del bilancio é migliorata con capitali propri per 4,05 miliardi di euro e un debito netto di 2,66 miliardi, in calo di 200 milioni rispetto al 31 marzo 2003. Il tasso di indebitamento passa cosi’ da 0,71 al 31 marzo 2003 a 0,65 al 31 dicembre 2003. Prospettive per l’esercizio 2003-04 In un contesto che rimane estremamente volatile, l’obiettivo del gruppo Air France é quello di ottenere un risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche ed un risultato netto positivi per l’esercizio in corso. L’approvazione della Commissione Europea e del Dipartimento di Giustizia americano, del progetto di fusione tra Air France e Klm, ricevuta in data 11 febbraio 2003, permette di confermare il calendario inizialmente previsto, vale a dire il lancio dell’offerta di scambio dei titoli Klm in azioni Air France gli ultimi quindici giorni di marzo.
 
   
   
GANDALF SPA: DEPOSITATA PRESSO IL TRIBUNALE DI PARMA ISTANZA DI FALLIMENTO IN PROPRIO.  
 
 Orio al Serio (Bg), 19 febbraio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione della società, riunitosi il 18 febbraio in serata, preso atto della definitiva impossibilità di far fronte al disavanzo patrimoniale a seguito dell’abbandono delle trattative da parte dei potenziali investitori, così come della pure evidente impossibilità di concludere un contratto di affitto dell’azienda, che infatti è stato preso in considerazine da più soggetti, nessuno dei quali, però, è stato in grado di formalizzare accordi definitivi e vincolanti, e rilevato che a questo punto non vi sono più valide prospettive per continuare l’attività aziendale, che pure era proseguita unicamente in forza delle trattative in corso, ora sfumate, ha con rammarico preso la decisione di depositare presso il Tribunale di Parma istanza di fallimento in proprio. La decisione si è resa inevitabile; già da tempo la compagnia operava a ritmo ridotto, onde contenere al massimo gli oneri di gestione, ma l’assenza di produzione di profitti unitamente all’impossibilità di fare affidamento su nuovi apporti finanziari ed alla mancata conclusione di accordi con i principali creditori onde ottenere la ristrutturazione del debito complessivo non offre più alcun margine di manovra. L’istanza verrà depositata in Tribunale domani mattina dal Presidente. Il Consiglio di Amministrazione, peraltro, vuole cogliere questa opportunità per ringraziare pubblicamente tutti i dipendenti dell’azienda che hanno dato prova di attaccamento alla società e di senso di responsabilità nella fase più recente della vita aziendale.  
   
   
BIT 2004, PIACE LO STAND CHE ACCOGLIE L'AEROPORTO INTERNAZIONALE "FEDERICO FELLINI"  
 
Milano, 19 febbraio 2004 - Un grande pannello a colori dove un bel cielo azzurro lascia di tanto in tanto spazio a qualche nuvola bianca. E in più la scritta Aria che sta a simboleggiare pure la "vocazione" aeronautica del territorio riminese. E' piaciuto a visitatori, giornalisti, tour operator e agenti di viaggio lo spazio espositivo entro il quale l'Agenzia per il marketing di distretto della Provincia di Rimini ha accolto Aeradria Spa, società di gestione dell'Aeroporto Internazionale "Federico Fellini", in occasione della Bit 2004 (Milano, 14-17 febbraio). Per rendere ancora più evidente lo "spicchio" di stand dedicato allo scalo di Miramare, un fascione - con tanto di logo - alto 15 cm e lungo oltre 2 metri e mezzo. Alla Bit 2004 sono stati presentati i nuovi materiali istituzionali e la brochure "In Volo 2003" che racchiude tutta l'attività svolta nel corso dei 12 mesi da poco archiviati. All'interno dello stand è stato altresì allestito un Air Alps Point destinato a far conoscere al grande pubblico i collegamenti giornalieri che il vettore regionale austriaco garantisce da Rimini verso l'hub di Roma Fiumicino.  
   
   
GLOBAL SERVICE NELLE FERROVIE: ELYO ITALIA VINCE AL SUD E AL CENTRO SUD GESTIRÀ GLI IMMOBILI DI 35 SCALI FERROVIARI UTILIZZATI DA 100 MILIONI DI VIAGGIATORI. SI TRATTA DEL PIÙ IMPORTANTE DEI 3 LOTTI DELLA GARA D’APPALTO INDETTA DA CENTOSTAZIONI.  
 
 Milano, 19 febbraio 2004 Elyo Italia, azienda leader nel mercato del Global Service e del Facility Management, si è aggiudicata la gestione e manutenzione integrata in Global Service dei complessi immobiliari di 35 stazioni ferroviarie situate nel Sud e nel Centro Sud e percorse annualmente da un flusso di circa 100 milioni di viaggiatori. Il contratto con Elyo Italia, del valore di circa 41 milioni di Euro e della durata di 5 anni prorogabili a 7, verrà gestito dall’azienda in qualità di capogruppo dell’Ati (Associazione Temporanea di Imprese) formata da Coop Service, Snam Lazio Sud e Gasoltermica Lauterina. I servizi forniti dal gruppo vanno dalla pianificazione tecnico-gestionale all’anagrafe patrimoniale, dalla gestione e manutenzione degli impianti elettrici e termici alla fornitura dei combustibili, dalla segnaletica informativa alla pulizia. La gara d’appalto per la manutenzione integrata di 103 scali ferroviari - indetta da Centostazioni, la società nata per la riqualificazione e valorizzazione dei complessi delle Ferrovie dello Stato - comprendeva 3 lotti dei quali Elyo Italia ha acquisito il maggiore, l’unico al quale aveva deciso di partecipare. Gli altri due sono stati assegnati a Cofatech Servizi, anch’essa capogruppo di una cordata che ha partecipato alla gara per tutti e tre i lotti. “L’acquisizione di questo importante contratto – ha detto Aldo Chiarini, Amministratore Delegato di Elyo Italia – è un significativo riconoscimento alla professionalità e alla competitività dell’azienda. Siamo lieti di contribuire, con i nostri servizi, al benessere e alla sicurezza degli utenti delle ferrovie e di favorire un utilizzo delle stazioni all’altezza delle aspettative dei viaggiatori.” Infolink: www.Elyo.it  
   
   
CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO : VIA LIBERA DELL’AULA ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’AEM  
 
Milano, 19 febbraio 2004  - Con 31 voti favorevoli (Sindaco, Fi, An, Lega, Udc) e 19 contrari (Ds, Margherita, Lista Di Pietro, Verdi-arancia, Rifondazione, Antoniazzi, Miracolo a Milano), l’aula ha dato il via il 17 febbraio alla libera alla cessione del 17,6% delle azioni Aem detenute dal Comune di Milano. La delibera, che autorizza l’operazione definendone le modalità (8,8% mediante offerta di vendita accelerata a investitori istituzionali italiani ed esteri e 8,8% mediante emissione di prestito obbligazionario convertibile in azioni Aem), era approdata in Consiglio il 19 gennaio scorso, con l’illustrazione in aula da parte dell’assessore al Bilancio e Privatizzazioni, Mario Talamona. Da allora, sono state necessarie altre 9 sedute (compresa quella di oggi), di cui una dedicata al dibattito tra i consiglieri (26 gennaio) 7 dedicate all’esame e alla votazione degli emendamenti (29 gennaio, 2-5-9-10-12-17 febbraio) e una (16 febbraio) chiusa per mancanza del numero legale. In totale: 10 sedute consiliari, 32 ore di discussione, 208 emendamenti presentati, di cui 132 dichiarati inammissibili, 2 approvati, 46 respinti, 14 ritirati, 11 decaduti, 2 accorpati, 1 trasformato in ordine del giorno (vedere tabella allegata). Il Consiglio dovrà ora esaminare la delibera sulle modifiche da apportare allo Statuto della società Aem.  
   
   
ALLEANZE E STRATEGIE DELLE UTILITIES: DALLA DIMENSIONE LOCALE A QUELLA EUROPEA  
 
 Milano, 19 febbraio 2004 - Ii processo di concentrazione delle local utilities italiane prosegue con decisione attraverso aggregazioni dominate dalle ex società municipalizzate, dai pochi player nazionali e da utilities internazionali che hanno operato una serie di acquisizioni. E' quanto emerge dall'indagine annuale sulle alleanze nelle utilities frutto della collaborazione tra Accenture ed Agici Finanza d'Impresa. Il Rapporto 2004 - Alleanze e strategie delle utilities: dalla dimensione locale a quella europea - evidenzia come la competizione nel settore utilities abbia assunto un carattere continentale. Anche se, per la maggioranza delle società del settore nel nostro paese, focalizzate sulle questioni locali, il dato non appare sempre in modo chiaro. "Nel 2003 sono stati rilevati 88 nuovi accordi, che si vanno ad aggiungere ai 209 ancora attivi registrati nei 3 anni precedenti." - afferma Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Agici. "A livello di settore ci sono forti differenze: se nei Trasporti Locali le intese si sono notevolmente ridotte e nelle Telecomunicazioni le operazioni sono legate a processi di ristrutturazione, continua Marangoni - sono invece consistenti le operazioni nel comparto energetico e in leggera crescita sono anche gli accordi nel settore idrico e ambientale" Esaminando la ricerca emergono alcune tendenze rilevanti: forte crescita degli accordi tesi alla integrazione orizzontale e forte calo di quelli volti all'integrazione verticale e alla diversificazione; crescita degli accordi che coinvolgono solo due partner e calo del numero medio dei partecipanti agli accordi (da 3 a 2,5); perdurante assenza di accordi nel Sud Italia; scarsissima rilevanza degli accordi verso l'estero. "In questo ultimo anno abbiamo assistito in Italia ad un significativo cambiamento nella natura degli accordi " - sottolinea Luca Cesari, Partner Accenture, responsabile del settore utilities. "Dopo le prime operazioni che hanno dato vita ad accordi strategici/tattici o al massimo a Joint Venture, assistiamo oggi a vere operazioni di acquisizione e fusione caratterizzate da modelli di governance più stringenti". Dalla ricerca emerge, infatti, che le stesse ex municipalizzate, storicamente restie all'M&a, hanno iniziato ad operare in tale direzione. "E' ancora presto esprimere un giudizio definitivo sul successo delle operazioni ad oggi effettuate in Italia" - aggiunge Claudio Arcudi, Partner Accenture che opera nel settore utilities - "ma appare evidente che uno degli aspetti da non sottovalutare nei M&a è la gestione degli asset intangibili (persone, conoscenze, competenze, brand e immagine,...) che per loro natura richiedono tempi lunghi di integrazione. "Le ex municipalizzate hanno dato vita ad aggregazioni di notevole rilievo. Alcune sembrano procedere in modo efficace, altre non trovano la forza per svilupparsi con decisione" afferma Andrea Gilardoni, docente dell'Università Bocconi. "Perché questi processi abbiano luogo è necessaria la convergenza di alcuni fattori: un valido management, una precisa e determinata volontà politica e il sostegno da parte del sistema finanziario. "E' opinione condivisa - conclude Gilardoni - che in carenza di tale disegno, il sistema dei servizi pubblici italiani potrebbe passare sotto il controllo di multinazionali con ulteriori effetti negativi per l'economia del paese che già ha visto transitare all'estero interi settori industriali".  
   
   
ENEL FESTEGGIA LA "PICCOLA GRANDE ITALIA"  
 
Roma, 19 febbraio 2004 – Enel e Legambiente insieme per difendere e valorizzare i mille borghi italiani. L’occasione è la Festa nazionale della piccola grande Italia che si svolgerà il 28 marzo sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Voler bene all’Italia, questo il nome dell’iniziativa, vede Enel promotore di un progetto che richiama il profondo legame fra l’identità, lo sviluppo, il futuro del paese e le più piccole pieghe del suo paesaggio, i suoi centri più remoti, quelli dove vivono 10 milioni di italiani e che rappresenta il 72% dei comuni e custodisce un inestimabile patrimonio ancora poco noto e valorizzato. Enel è da tempo impegnata in programmi che hanno lo scopo di portare musica, cultura, sport e spettacolo nelle località che ospitano anche le attività di produzione e distribuzione dell’energia elettrica e del gas. E parteciperà alla Festa con “Energia in Banda”, un progetto che mira a far conoscere ed apprezzare il ruolo di aggregazione e di arricchimento culturale delle bande musicali italiane, elemento importante del tessuto culturale e sociale dell’Italia dei piccoli comuni. “Enel – ha detto Paolo Scaroni, amministratore delegato di Enel – ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché si riconosce nei valori di genuinità e autenticità ai quali si ispira e perché con le sue attività contribuisce a valorizzare il prezioso patrimonio rappresentato dai mille borghi d’Italia”. In centinaia di comuni sotto i 5.000 abitanti per un giorno i sindaci vestiranno i panni del cicerone indicando ai loro concittadini, ai visitatori e a tutti i curiosi le bellezze e i pregi meno conosciuti del loro territorio, guidandoli fra mostre, monumenti, bande musicali e cucina tipica. “Risorse immense – sottolinea Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente - che, valorizzate in modo adeguato, diventano uno dei motori di un nuovo sviluppo economico del Paese, una forza nuova capace di renderci competitivi, con una nostra identità, anche nel processo di globalizzazione in corso”.  
   
   
LA NUOVA TURBINA A GAS FRAME 5-2E PROTAGONISTA AL MEETING ANNUALE DI GENERAL ELECTRIC  
 
Firenze 19 febbraio 2004 - Caratterizzata da una maggiore efficienza con minori emissioni rispetto alle macchine della sua classe, la nuova turbina a gas Ge Ms5002e (Frame 5-2E) è il frutto dei recenti progressi tecnologici in vetrina durante la quinta edizione della manifestazione che Ge Energy dedica annualmente al settore petrolifero ed estrattivo. La turbina a gas da 30 megawatt è progettata principalmente per applicazioni di tipo meccanico del settore estrattivo: si tratta dell'ultima nata nella famiglia di turbine a gas Ge, la quale vanta all'attivo milioni di ore di servizio in tutto il mondo principalmente nei progetti di pipeline, reimmissione di gas e impianti di liquefazione. Questa macchina bi-albero combina la più avanzata e robusta tecnologia delle turbine a gas con una sperimentata filosofia di progettazione che garantisce elevati livelli di affidabilità. I partecipanti al meeting annuale vedranno la nuova turbina a gas nella struttura di collaudo predisposta da Ge nella città toscana di Massa. I test relativi al compressore assiale a pieno regime, agli aspetti rotodinamici e al sistema di combustione sono stati conclusi. Un prototipo di collaudo è stato realizzato per ulteriori test e per confermare la validità complessiva del sistema in normale operatività, compresi motore e ausiliari. La prima unità dovrebbe essere disponibile sul mercato nel primo trimestre 2004. "A causa del crescente costo del combustibile e dalle rigorose normative ambientali, il mercato appare maggiormente orientato verso turbine a gas con alta efficienza di combustibile e bassi livelli di emissioni", ha dichiarato Claudi Santiago, President e Ceo dell'Oil and Gas Group di Ge Energy. "Questi aspetti stanno diventando presenti anche per le applicazioni di tipo meccanico, sebbene la disponibilità e l'affidabilità delle macchine restino fattori essenziali. Ge ha sviluppato la nuova turbina Frame 5-2E per soddisfare tutte queste esigenze di mercato". La nuova macchina è progettata per un'efficienza a ciclo semplice superiore al 36%. Tali valori di efficienza sono raggiunti, nonostante una temperatura di fuoco relativamente bassa, attraverso l'uso di tecniche di progettazione avanzate nella determinazione e ottimizzazione del profilo alare, dei giochi statore - rotore e dei flussi di raffreddamento. La turbina Frame 5-2E è progettata per emissioni di Nox inferiori ai 25 ppm nella versione preliminare, per mezzo di un sistema di combustione "dry low emissions" derivato dal sistema Ge (Dln) Dry Low Nox 2. Il sistema di combustione Dln 2 a stadio singolo opera in modo duale, ed è stato installato sulle turbine a gas Ge di tecnologia F e si alimenta a combustibile gassoso. Sviluppi futuri prevedono la possibilità di funzionamento con combustibile liquido. La nuova turbina Frame 5-2E è composta dai seguenti elementi principali: -- Un compressore assiale a elevato rapporto di compressione con 11 stadi, scalato direttamente dal compressore della turbina a gas Ge10. -- Una turbina di alta pressione assiale, con due stadi a reazione, progettata per garantire un'elevata efficienza per vari valori di carico. Ugelli e pale sono raffreddati ad aria. Una turbina di bassa pressione il cui modulo è lo stesso che viene utilizzato per la turbina aeroderivativa Ge Lm2500+. Questo progetto permette alla Frame 5-2E di offrire prestazioni di qualità aeroderivativa e basse emissioni con robusti livelli di affidabilità e disponibilità. Prestazioni preliminari della Frame 5-2E, secondo condizioni Iso: Potenza (all'albero) 30,5 megawatt; Efficienza a ciclo semplice 36,6%; Velocità di rotazione Lpt 6000 rpm; Temperatura allo scarico 483° C; Emissione Nox 25 ppm;  
   
   
PREZZI: INTESACONSUMATORI LANCIA L’ALLARME SULLE TARIFFE PROFESSIONALI CHIESTO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DI BLOCCARE OGNI AUMENTO DELLE TARIFFE DI AVVOCATI, NOTAI, ARCHITETTI, ECC. CHE SI RIFLETTONO SUL CARO-VITA IL CONCORDATO FISCALE? SOLO FUMO NEGLI OCCHI  
 
Roma, 19 febbraio 2004 - Mentre infuriano le polemiche sul caro prezzi e sulle misure di contrasto annunciate dal Governo, Intesaconsumatori sposta l’attenzione su un’altra questione direttamente legata al carovita ma da molti dimenticata: quella delle tariffe dei professionisti. Avvocati, notai, commercialisti, architetti, geometri, artigiani – e la lista potrebbe essere ancora lunga – influiscono, attraverso le tariffe praticate ai clienti, i loro aumenti e il gioco dei minimi/massimi tariffari, sul carovita, determinando reazioni dirette sui prezzi. Senza contare che i controlli nel settore sono scarsi, per non dire inesistenti. Per questo Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori chiedono al Ministro della Giustizia Castelli, che ha potere di autorizzare le variazioni delle tariffe dei professionisti, di bloccare ogni possibile aumento, al fine di contribuire, in maniera concreta, alla lotta al carovita, che passa anche per le tariffe di queste categorie che spesso, come nel caso dei notai che hanno aumentato fino all’80% le proprie tariffe, hanno un peso non indifferente sui bilanci delle famiglie. Per quanto riguarda le misure previste da Tremonti per il controllo dei prezzi Intesaconsumatori ritiene che il concordato fiscale potrebbe risultare un regalo ai commercianti se non si modificano i criteri degli studi di settore che determinano le imposte da pagare. Infatti l’attuale sistema non garantisce equità di valutazione come per il sistema del price cup. Anche per gli studi di settore le 4 associazioni chiedono che la determinazione degli standard venga fatta con la partecipazione dei rappresentanti dei consumatori.  
   
   
LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE E LOMBARDE SONO RICCHE DI COMPETENZE, FANTASIA, IMPRENDITORIALITÀ. MANCANO PERÒ DI CAPITALI. MA I RIMEDI ESISTONO E SONO PRATICABILI. SE NE PARLERÀ AL NET@PMI ALLA TRIENNALE DI MILANO DAL 18 AL 20 MARZO  
 
 Milano, 19 febbraio 2004 . Flessibilità, imprenditorialità, fantasia, capacità innovativa, agilità, competenze, dedizione, entusiasmo: sono questi i concetti di solito utilizzati per definire le piccole e medie imprese italiane, che costituiscono il 90 per cento del tessuto economico nazionale. Dall’elenco mancano i capitali e purtroppo non si tratta di una svista. Ormai fiori di studi sono unanimi in merito: le Pmi sono sottocapitalizzate e il fenomeno non si limita alle microaziende con uno o due dipendenti (che ne sono i titolari) ma si estende anche alle realtà di maggiori dimensioni. Avviene così che spesso, di fronte alla prospettiva di effettuare forti investimenti per accelerare la crescita o l’espansione in nuovi mercati, le Pmi si trovino strette nella scarsità di risorse e si rassegnino ad essere strutturalmente piccole, invece di vivere le ridotte dimensioni come una fase di un potenziale percorso di crescita il cui successo dipende dalle capacità e dalle opportunità di mercato e non dalla scarsità di capitali. Parte non secondaria del problema dipende dalle modalità di finanziamento cui ricorrono le Pmi italiane. Anche qui ormai gli studi concordano nell’identificare almeno due fattori di debolezza: la mancanza di distinzione tra fonti di capitale di rischio, destinato alla crescita e all’espansione dell’azienda in direzioni nuove o particolarmente impegnative, e fonti di capitale di funzionamento, destinato a sostenere l’operatività normale dell’azienda e gli investimenti di mantenimento delle capacità produttive, di ricerca, di commercializzazione. Conseguenza quasi scontata di questa mancata distinzione, ma spesso anche causa, è il secondo dei fattori di debolezza: la quasi totale dipendenza dal sistema bancario e, per di più, dal finanziamento tramite linee di credito ordinarie o addirittura fidi su conto corrente. Tutto questo sta per cambiare, non solo per quanto messo in chiaro dalla cronaca anche recente. La prossima entrata in vigore delle normative conosciute come “Basilea 2” costituisce uno stimolo urgente per le Pmi verso l’adozione di un approccio strutturato e strategico al capitale di rischio. La situazione del sistema di finanziamento delle imprese è oggi tale da garantire diverse possibilità in questo senso. A fianco di realtà come le agevolazioni di enti ed istituzioni a capitale pubblico e misto, c’è infatti da registrare il rinnovato interesse da parte delle società di venture capital e, soprattutto, fondamentale per le aziende piccole e in stato nascente, l’attività degli investitori informali, i Business Angels, che oltre a fornire finanziamenti affiancano l’imprenditore nell’attività gestionale dell’azienda con il solo compenso dell’aumento di valore del proprio investimento in caso di successo. Se ne parlerà nelle tre giornate di Net@pmi dal 18 al 20 marzo 2004 alla Triennale di Milano e, in particolare, nel seminario curato da Iban, l’associazione dei Business Angels italiani in programma nel pomeriggio del giorno 18 marzo. Il seminario, che esaminerà la situazione del mercato e l’attuale tipologia di offerta, affrontando anche il tema delle agevolazioni pubbliche in materia ed esponendo alcune best practice, è occasione privilegiata per l’incontro tra la domanda di capitale di rischio e gli attori, finanziari, istituzionali e privati, che si rivolgono con offerte mirate alle Pmi. Net@pmi è l’unico evento dedicato a come la Rete e i suoi servizi possono aiutare le piccole e medie imprese lombarde e nazionali a vincere la sfida della concorrenza. Organizzato dal Forum della Net Economy, associazione informale tra la Camera di Commercio di Milano, il Comune di Milano e la Provincia di Milano, la manifestazione è caratterizzata da incontri e seminari dove, insieme ai temi focalizzati sulle problematiche dei diversi settori di mercato, vengono analizzati i servizi tecnologici, finanziari, consulenziali e istituzionali a disposizione delle Pmi per aiutarle a sviluppare il proprio potenziale innovativo ed imprenditoriale. La partecipazione all’evento è gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili. Per l’iscrizione è sufficiente compilare il modulo che si trova sul sito www.Netpmi.it  
   
   
ARTIGIANATO E PMI NUOVI STRUMENTI PER COMPETERE INCONTRO A MILANO PROMOSSO DALLA CNA CON I RAPPRESENTANTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E DEL SISTEMA CREDITIZIO  
 
Milano, 19 febbraio 2004 - Le difficoltà dei mercati internazionali si riflettono inesorabilmente anche su Milano e la Lombardia che faticano a mantenere quel ruolo propulsivo finora garantito allo sviluppo del Nord Italia. Di fronte ad uno scenario economico preoccupante, piccole imprese e artigianato hanno deciso di individuare nuovi strumenti operativi capaci di garantire la sopravvivenza delle loro aziende. Per illustrare e discutere le scelte individuate Cna Milano promuove il convegno “Imprese Artigiane E Pmi Tra Stagnazione Economica E Voglia Di Rilancio: Gli Strumenti Per Competere” 21 Febbraio 2004 Ore 9.30 Sala Consiglio – Palazzo Turati Via Meravigli 9/B, Milano Programma: 9.30: Inizio Lavori “Il controllo dei costi come opportunità strategica” Dott. Roberto Ghiretti – Consulente Cna Milano; “Il benchmarking per le piccole imprese” Dott. Carlo Pignatari – Ecipar Emilia Romagna; “Innovazione e reti cittadine” Dott. Sergio Remi – Consorzio Aaster; 11.30:Coffee Break; “Le opportunità offerte dalla Provincia a supporto delle imprese minori” Cosma Gravina – Assessore Provinciale Economia e Lavoro; “Le opportunità finanziarie per l’investimento e lo sviluppo” Dott. Giuseppe Vivace – Responsabile Credito Cna Lombardia; “Il modello delle banche nel credito alle imprese” Dott. Fernando Metelli – Direttore Studi e Risk Management di Bpm; “Le opportunità offerte dall’Ente Bilaterale” Dott. Severo Gonella – Presidente Elba; 13.00: Chiusura lavori; Introduce e modera: Dott.ssa Alessandra Bassan – Segretario Provinciale Cna  
   
   
ARTE E IMPRESA S’INCONTRANO NEL NOME DELL’INNOVAZIONE  
 
Bergamo, 19 febbraio 2004 – “L’arte come stimolo all’Innovazione”. Questo il tema scelto dal Comitato esecutivo di Arteimpresa - organismo di cui fanno parte rappresentanti del Lions Club Bergamo Host, dell’Accademia Carrara di Belle Arti, dell’Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo e della Fondazione Famiglia Legler - per l’edizione 2004 della mostra-concorso. Nel presentare la quarta edizione della manifestazione, Pierantonio Bombardieri, Presidente del Comitato esecutivo di Arteimpresa, ha sottolineato il senso dell’ambiziosa sfida lanciata attraverso l’iniziativa culturale: “Individuare, attraverso stimoli suggeriti da giovani artisti, nuove idee per introdurre Innovazione nelle imprese”. Non tanto nei ‘processi’, quanto nei ‘prodotti’, ha puntualizzato Bombardieri. Auspicando a tal fine che proprio da questo ‘incontro’ tra Arte e Imprese “possano derivare effettivi benefìci per l’intera collettività”. Presentando poi le Aziende che hanno aderito ad Arteimpresa, il Presidente Bombardieri ha ricordato il meccanismo della mostra-concorso. “A ciascuna impresa sarà abbinato un allievo o un neo diplomato dell’Accademia Carrara di Belle Arti. Una volta formata, ogni coppia concepirà, svilupperà il progetto e realizzerà, di comune accordo secondo lo spirito più profondo di questa manifestazione, un’opera, che risponda, non solo idealmente, al tema indicato”. I giovani artisti, che saranno assistiti da tutors scelti tra i docenti della stessa Accademia Carrara, avranno tempo fino a fine luglio per portare a termine i rispettivi lavori, che saranno interamente finanziati dalle singole Aziende. “A ottobre – ha concluso il Presidente Bombardieri - le opere in gara saranno esposte nell’area del Polo tecnologico di Dalmine (Bg), uno dei più importanti Parchi scientifici d’Italia. E a novembre, infine, Arteimpresa si concluderà con la cerimonia di premiazione dei vincitori: il primo classificato riceverà 2500,00 euro, il secondo 1500,00 euro e il terzo 1000,00 euro”. Infolink: www.Unindustria.bg.it  
   
   
SEMINARIO SU RILEVATORI INNOVATIVI DI PARTICELLE E RADIAZIONI  
 
Siena, 19 febbraio 2003 - Dal 23 al 26 maggio si svolgerà a Siena, in Italia, un seminario sui rilevatori innovativi di particelle e radiazioni. Il programma verterà sulle ultime messe a punto in materia di dosimetri, elettronica, raccolta dati e calcolo per gli esperimenti di fisica del futuro. Inoltre saranno presentate le applicazioni di queste tecniche in altri campi, da quello medico al monitoraggio ambientale. Poiché saranno presenti rappresentanti dell'industria, sarà possibile discutere delle future applicazioni per la ricerca di base. Il seminario esaminerà i progressi dei progetti di ricerca complessi e le principali e più importanti infrastrutture. Infolink: http://www.Bo.infn.it/sminiato/siena04.html  
   
   
NORMALE DI PISA E BOCCONI DI MILANO ASSIEME PER IL MUSEO DELLE NAVI DI PISA E PER PROGETTI DI RICERCA E FORMAZIONE NELL’AMBITO DEI BENI CULTURALI  
 
Pisa, 19 febbraio 2004 - Ieri è partito il progetto con lo studio di fattibilità sul Museo delle Navi Romane. Si è svolto a Pisa, presso le sale della Direzione della sede di Piazza dei Cavalieri, l’incontro del gruppo di lavoro che vede coinvolto il prof. Salvatore Settis, Direttore della Normale di Pisa, il prof. Carlo Secchi e il dott. Giovanni Pavese, rispettivamente Rettore e Consigliere Delegato dell’Università Bocconi di Milano ed il prof. Stefano Baia Curioni, Direttore del Corso di Laurea specialistica di Economia per l’arte (Cleacc)presso la stessa Bocconi di Milano. Il primo obiettivo è quello di progettare un piano di fattibilità del futuro Museo delle Navi Romane di Pisa, commissionato dalla Cassa di Risparmio di Pisa d’intesa con il Ministero dei Beni e attività culturali. Il gruppo di lavoro, cui si sono uniti nel corso del pomeriggio il Soprintendente regionale per la Toscana Mario Lolli Ghetti, il Soprintendente archeologico per la Toscana Angelo Bottini e il Soprintendente di Pisa Guglielmo Malchiodi, ha visitato gli scavi delle Navi Romane e gli Arsenali Medicei di Pisa. Questo primo progetto segna l’avvio di una stretta collaborazione che vede protagoniste la Normale di Pisa e la Bocconi di Milano nella creazione di una struttura stabile che sarà attiva nella realizzazione di attività di ricerca, formazione e comunicazione per la gestione, conservazione e valorizzazione del patrimonio e delle tradizioni artistiche e culturali. All’incontro per definire i termini della collaborazione ha partecipato anche l’avv. Paolo Fresco che, da tempo interessato al progetto, si è impegnato a favorirne lo sviluppo.  
   
   
15.000 EURO PER LE TESI PIU' BELLE CONCORSO "PIER DANIELE MELEGARI" RISERVATO AI LAUREATI DELLE UNIVERSITÀ MILANESI IL 27 FEBBRAIO 2004 LA SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA  
 
Milano, 19 febbraio 2004 - Sono sei i premi da 2.500 euro l’uno stanziati dalla Camera di Commercio di Milano e destinati agli autori di tesi di laurea sostenute nelle università milanesi e riguardanti la realtà milanese, considerata in tutte le sue articolazioni sociali, storiche, demografiche, culturali, artistiche, tecnologiche e scientifiche. Il premio è dedicato alla memoria di Pier Daniele Melegari, già segretario generale della Camera di Commercio. I requisiti per partecipare al bando di concorso sono: la laurea conseguita in una delle facoltà degli atenei milanesi, con discussione della tesi nel corso dell’anno accademico 2001/2002 e con voto non inferiore a 108/110 o equivalente. L’accesso è riservato a coloro che non abbiano superato, al 31 dicembre 2003, il 29° anno di età. La selezione sarà basata sulla valutazione della rispondenza all’oggetto del concorso (aderenza del tema alla realtà milanese) e sulla qualità e originalità del contributo conoscitivo fornito sull’argomento trattato in relazione agli obiettivi del concorso. Per le sei tesi selezionate che risulteranno vincitrici del concorso, la Commissione esprimerà un giudizio scritto nel quale verranno riassunti i motivi di interesse e gli elementi di particolare validità riscontrati. I neolaureati interessati a partecipare al concorso devono presentare la domanda (con gli allegati) entro e non oltre le ore 12 del 27 febbraio 2004 al Servizio Studi della Camera di Commercio di Milano, Via Meravigli 9/b - 20123 Milano - o inviarla al medesimo per posta (nel qual caso fa fede il timbro postale relativo alla data di spedizione). Il bando di concorso è visibile sul sito internet www.Mi.camcom.it  Per informazioni: tel. 02.85154286/4160.  
   
   
CORSO GRATUITO AL CUOA PER FORMARE I MANAGER DELLA GLOBALIZZAZIONE  
 
Altavilla Vicentina, 19 febbraio 2004 - Inizia a marzo "Esperto nei processi di internazionalizzazione delle Pmi del Nordest", il corso di specializzazione post-universitaria promosso dall'Ice e dalla Fondazione Cuoa, in collaborazione con la Regione del Veneto e con il sistema camerale veneto. Il percorso formativo, finalizzato ad integrare il background tecnico dei partecipanti con competenze manageriali e conoscenze degli strumenti per operare sul mercato globale, fruisce dei finanziamenti dell'Ice, della Regione del Veneto e delle Camere di Commercio di Vicenza, Treviso e Venezia. Infolink: www.Cuoa.it  
   
   
SVILUPPO DI MATERIALI POLIMERICI BIODEGRADABILI E BIOCOMPATIBILI: UNA SFIDA GLOBALE  
 
 Trieste, 19 febbraio 2004 - Il Seminario dal titolo “Sviluppo di materiali polimerici biodegradabili e biocompatibili: una sfida globale” tenuto dal prof. Emo Chiellini sarà il settimo appuntamento della nuova iniziativa di Ics-unido, il Centro Internazionale per la Scienza e l’Alta Tecnologia che opera a Trieste presso l’Area Science Park: una serie di seminari su temi che riguardano la chimica, l’ambiente, l’alta tecnologia. Il seminario avrà luogo: Mercoledì 18 febbraio 2004, dalle ore 15.00 alle 16.00 presso la Conference Room del Centro Congressi Area Science Park, Padriciano 99, 34012 Trieste Il vasto accumulo di materiale plastico nelle discariche, nel territorio e nelle acque, reso ancora più grave dalla resitenza di questi materiali alla biodegradazione, è, come è noto, uno dei più seri problemi di inquinamento a livello globale. Lo smaltimento dei rifiuti plastici ed il relativo disinquinamento dell’ambiente sono operazioni costose ed, in alcuni casi (come per i materiali da imballaggio) tecnicamente complicate. Risulta quindi necessario orientarsi verso soluzioni di prevenzione. L’area della Chimica di Ics-unido sviluppa da tempo un programma internamente dedicato alla tematica delle plastiche ecodegradabili (Environmentally Degradable Plastics – Edp). Il mondo della ricerca si sta dedicando, a livello internazionale, allo sviluppo di polimeri biodegradabili per la produzione di imballaggi con appplicazioni nel settore agricolo, farmaceutico e biomedico. Tale produzione rappresenterebbe una soluzione al problema della gestione dei rifiuti plastici e dell’inquinamento ambientale da materiali plastici. Tale seminario, presentato da uno dei massimi esperti dell’Ics in questo campo, nonché Professore ordinario al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, fornirà una panoramica sulla produzione ed il consumo di materiali polimerici e materiali plastici da risorse fossili e da risorse rinnovabili, presentando alcuni casi rappresentativi di sistemi polimerici ecodegradabili ed ecocompatibili. Verrà inoltre illustrata l’attività svolta negli ultimi anni dall’Ics in questo settore. Per informazioni: 040-9228132