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Notiziario Marketpress di Venerdì 27 Febbraio 2004
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LA STRATEGIA POLITICA ANNUALE: PRIORITÀ POLITICHE E FINANZIARIE PER IL 2005  
 
 Bruxelles, 27 febbraio 2004 - La strategia politica annuale adottata dalla Commissione illustra le priorità politiche per il 2005, servirà da orientamento per la preparazione del programma legislativo della Commissione, nonché per l'assegnazione delle risorse. La priorità operativa centrale è l'integrazione dei nuovi Stati membri. Politicamente, la Commissione vuole garantire che nell'Ue con 25 Stati membri e 450 milioni di abitanti la competitività e la coesione siano rafforzate, la sicurezza e la cittadinanza europea siano garantite a un numero più elevato di cittadini caratterizzati da una maggiore mobilità e che l’Unione sia in grado di assumere maggiori responsabilità all’esterno. In merito agli aspetti politici, il presidente Romano Prodi ha osservato: “Le priorità politiche per il 2005 sono coerenti con quanto l’Unione ha fatto negli anni precedenti e sono pienamente in linea con i piani presentati dalla Commissione per le prossime prospettive finanziarie e delineati dagli Stati membri”. Il commissario per il bilancio Michaele Schreyer ha aggiunto: “Quello del 2005 sarà il secondo bilancio concepito per un’Ue a 25 Stati membri, nel contesto definito dalle prospettive finanziarie adeguate per l’allargamento mediante decisione comune del Consiglio, del Parlamento e della Commissione. Il massimale deciso per il 2005, che sarà molto contenuto, ammonterà a 119,4 miliardi di euro in impegni e 114 miliardi di euro in pagamenti . Il bilancio 2005 si avvicinerà ai massimali per rispettare tutti gli obblighi, in particolare quelli convenuti nei trattati di adesione”. La strategia politica annuale per il 2005 è eccezionale in quanto l’attuale Commissione definirà un quadro che dovrà poi essere esaminato dalla prossima. La decisione garantirà la coerenza con le priorità per il periodo successivo al 2006, coperto dalle nuove prospettive finanziarie. Per il 2005 la priorità centrale è far sì che l’adesione abbia successo e delineare il futuro dell'Europa. Il 2005 sarà un anno fondamentale per i negoziati sulle prossime prospettive finanziarie e su nuovi programmi in settori quali i fondi strutturali, l’istruzione e la formazione, ecc., nonché, con ogni probabilità, sulla ratifica del nuovo trattato. Nel 2005 il lavoro della Commissione sarà determinato dalle tre priorità seguenti: Competitività e coesione Al fine di incoraggiare la crescita, la Commissione dovrà stimolare la politica industriale, la ricerca, un utilizzo migliore del potenziale del mercato interno e l’aiuto alle regioni in ritardo di sviluppo. Verranno adottate iniziative chiave nel settore della governance economica e di progetti maturi per le reti transeuropee nell’ambito dell'iniziativa per la crescita, nonché un nuovo calendario di politica sociale per il periodo successivo al 2006, e maggiore attenzione verrà prestata agli aiuti di Stato. Le attività legislative proseguiranno in vista dell’adozione della direttiva sui servizi, e verranno presentate proposte sui servizi finanziari, la fiscalità delle imprese, gli appalti pubblici nel settore della difesa e la gestione del traffico aereo, nonché al fine di promuovere un'area di ricerca europea. Sicurezza e cittadinanza europea L’unione allargata richiederà nuovi sforzi per garantire una mobilità libera e sicura e deve gestire frontiere terrestri di 6.000 km e frontiere marittime di 85.000 km. I cittadini si attendono che l’Ue li protegga dai disastri naturali e dalle crisi epidemiologiche. In questo senso sono previste azioni sul regime comune di asilo, la politica dei visti, l’accademia europea di polizia, la tutela dell’ambiente marino, lo smaltimento del materiale nucleare, la ricerca in materia di sicurezza, nonché la stampa e l'informazione. Responsabilità esterna e vicinato La partecipazione dell’Ue alla ricostruzione dell’Irak ammonterà a 200 milioni di euro. La Commissione proporrà di finanziare parte di tale importo a partire dallo “strumento di flessibilità”, che consente di superare i massimali fissati dal quadro finanziario in caso di eventi imprevisti. Il finanziamento degli accordi internazionali di pesca verrà incrementato al fine di consentire la conclusione dei negoziati in corso relativi a una serie di accordi, nuovi o rinnovati, con numerosi paesi. Risorse finanziarie Il 2005 è un anno particolarmente impegnativo perché gli importi disponibili al di sotto dei massimali sono stati ridotti dall’adeguamento annuale a prezzi correnti e il bilancio 2005 deve essere quindi particolarmente rigoroso. Il massimale deciso per il 2005 ammonterà a 119,4 miliardi di euro in impegni e 114 miliardi di euro in pagamenti. Il progetto preliminare di bilancio deve restare al di sotto di tale massimale. Il progetto preliminare di bilancio verrà presentato dalla Commissione il 28 aprile. Risorse umane La Commissione ha chiarito in passato che per l’Unione allargata ha bisogno di un aumento degli effettivi entro il 2008 pari a 3 900 unità. Dopo la prima quota decisa nel 2004, una seconda quota sarà necessaria nel 2005. Tenendo conto delle limitazioni di bilancio, le assunzioni richieste sono limitate a 700 posti, in particolare per cittadini dei nuovi Stati membri. Quasi una metà sarà destinata ai servizi linguistici. La Commissione proseguirà le riassegnazioni interne per sostenere le proprie priorità. In tal modo saranno disponibili in totale circa 1270 posti per i settori prioritari, compresi i 700 nuovi posti per compiti connessi all’allargamento. Quadro generale La strategia di politica annuale esiste da quattro anni e rientra in uno sforzo più ampio per definire priorità politiche, individuare iniziative corrispondenti e fornire orientamenti sulle risorse. Si tratta di un importante strumento di gestione e programmazione creato nel quadro della riforma della Commissione per garantire che alle priorità corrispondano le risorse necessarie. Tenuto conto delle circostanze specifiche del 2004, il dialogo fra il Pe e il Consiglio è stato organizzato in modo da consentire l’esame delle priorità prima della programmazione operativa e del programma legislativo e di lavoro. Le relazioni annuali di attività chiudono il ciclo. La Commissione è la prima delle tre istituzioni ad avere fissato le proprie priorità. Il 9 marzo il Consiglio Ecofin stabilirà gli orientamenti del Consiglio e il Pe voterà le proprie priorità nella seduta plenaria della fine di marzo.  
   
   
ACCORDO QUADRO TRA BPM E CIC (CRÈDIT INDUSTRIEL ET COMMERCIAL)  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano (Bpm), nelle riunioni del 24 e del 26 febbraio c.A., ha esaminato e quindi approvato, nell’ambito del progetto di alleanza strategica e commerciale con il Crèdit Industriel et Commercial (Cic), controllato dal Credit Mutuel, un’ipotesi di Accordo Quadro con il partner francese, che segue e dà attuazione ai principi della cooperazione tra i due Istituti contenuti nella “Lettera di intenti”, sottoscritta nel dicembre 2002. In particolare l’Accordo Quadro – che avrà durata decennale e la cui efficacia sarà sospensivamente condizionata al rilascio di tutte le successive autorizzazioni da parte di tutte le competenti autorità italiane, francesi ed europee - si articola in tre sezioni che rispettivamente regolamentano: la cooperazione industriale e commerciale tra le Parti nell’ambito dei sistemi di pagamento; dei servizi di bancassicurazione; - dell’attività internazionale; dei servizi bancari alla Clientela; - dell’investment banking; con l’impegno di formalizzare i “Protocolli operativi” entro un anno dalla data di sottoscrizione dell’Accordo Quadro. L’acquisto di partecipazioni reciproche e la sottoscrizione da parte di Cic di un prestito obbligazionario convertibile di Bpm. Partecipazioni reciproche: Bpm acquisterà, da uno o più soggetti indicati da Cic, l’1% del capitale sociale di Cic pari a 350.000 azioni ordinarie Cic. L’acquisto verrà effettuato al prezzo massimo di 145 Euro per azione, con un investimento complessivo massimo di circa Euro 51 milioni. A fronte di tale acquisto verrà concessa a Bpm un’opzione put per la vendita delle azioni Cic acquistate, da esercitarsi nei sei mesi successivi alla data di eventuale cessazione dell’Accordo Quadro, ad un prezzo pari a quello di acquisto. Cic e altre società facenti capo al Gruppo Credit Mutuel, a loro volta, acquisteranno sul mercato azioni Bpm per un controvalore corrispondente all’importo dell’investimento effettuato da Bpm nelle azioni Cic (che agli attuali prezzi di mercato corrisponde ad una quota di circa il 2,5% del capitale sociale di Bpm); B2 – Prestito obbligazionario convertibile. Cic si impegna a sottoscrivere un Prestito Obbligazionario Convertibile ad esso riservato che verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea straordinaria dei Soci della Banca Popolare di Milano, prevista per il prossimo mese di aprile. Le principali caratteristiche del prestito sono le seguenti: 1. Numero azioni Bpm al servizio del prestito Pari a n. 27.019.574 azioni, corrispondenti al 7% del numero di azioni costituenti il capitale sociale di Bpm alla data del 31 dicembre 2003. 2. Valore Nominale e Prezzo di conversione - Il valore nominale di sottoscrizione delle obbligazioni, che corrisponde al prezzo di conversione, verrà determinato in prossimità dell’emissione e sarà pari alla media dei prezzi ufficiali delle azioni Bpm rilevata sul mercato telematico azionario italiano (Mta) nei sei mesi precedenti, maggiorato di una percentuale pari al 30 %. 3. Ammontare - Da determinare in prossimità dell’emissione e pari al numero di azioni Bpm al servizio della conversione del prestito moltiplicato per il prezzo di conversione. 4. Durata 5 anni: 5. Tipo Senior: 6. Prezzo di Sottoscrizione 100 % del valore nominale; 7. Rapporto di Conversione - 1 azione Bpm / 1 obbligazione. Il rapporto ed il prezzo di conversione non verranno modificati nel caso di aumenti di capitale gratuiti o a pagamento riservati a dipendenti di Bpm o delle società del Gruppo per un ammontare massimo annuo pari all’1% delle azioni in circolazione al momento dell’esecuzione dei medesimi aumenti di capitale. Clausole standard in altri casi di diluizione. 8. Cedola Annua Pari al tasso Euribor a 12 mesi diminuito di 25 b.P.; 9. Esercizio del diritto di conversione Aperto, con esclusione del periodo intercorrente tra i 30 giorni precedenti l’assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio e la data di stacco del dividendo. L’acquisto da parte di Cic di una partecipazione nella Banca di Legnano (Bdl) Premesso che Bpm e Cic hanno individuato nella Banca di Legnano il veicolo attraverso cui effettuare in Italia eventuali future acquisizioni di aziende bancarie, Cic si impegna a sottoscrivere un aumento di capitale riservato, che verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria di Bdl per un ammontare globale, comprensivo di sovrapprezzo, di euro 80.000.000. Al termine dell’operazione, Cic verrà a detenere una quota pari a 6,5% circa del capitale sociale di Bdl. Nell’ambito dei Patti Parasociali relativi a Bdl che saranno sottoscritti da Bpm e Cic è prevista, tra l’altro, la concessione da parte di Bpm a favore di Cic di un’opzione irrevocabile di vendita che Cic potrà esercitare non prima di dodici mesi e non oltre ventiquattro mesi dalla stipula dei Patti Parasociali. Il prezzo di esercizio dell’opzione di vendita è pari al valore di sottoscrizione dell’aumento di capitale maggiorato degli interessi maturati (Euribor a tre mesi), dedotti i dividendi nel frattempo incassati da Cic. L’opzione irrevocabile di vendita potrà essere esercitata da Cic anche in caso di risoluzione dell’Accordo Quadro: in tal caso il prezzo di cessione delle azioni verrà determinato di comune accordo con riferimento al patrimonio netto della Banca di Legnano al momento dell’esercizio dell’opzione. L’accordo Quadro prevede inoltre che ciascuna delle Parti si impegni, per tutta la durata dell’accordo, a favorire la nomina nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un rappresentante designato dall’altra Parte. Inoltre dal giorno in cui Cic avrà proceduto alla conversione delle Obbligazioni Convertibili in Azioni Bpm, Bpm sarà impegnata a favorire la nomina di un rappresentante di Cic nel proprio Comitato Esecutivo. Modifiche Statutarie - Inoltre nella riunione del 24 febbraio c.A., il Consiglio di Amministrazione della Bpm ha altresì deliberato – subordinatamente all’autorizzazione dell’Organo di Vigilanza - di proporre all’Assemblea Straordinaria dei Soci del prossimo aprile di modificare lo Statuto sociale al fine di prevedere, in relazione ad operazioni di integrazione e/o collaborazione strategica con altre realtà bancarie, che il Consiglio possa proporre all’Assemblea, senza le formalità di presentazione delle candidature secondo il voto di lista, la nomina di un Amministratore da eleggere a maggioranza con voto palese, con conseguente allargamento da 20 a 21 del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione.  
   
   
INTERBANCA SPA RISULTATI DI BILANCIO AL 31.12.2003 RISULTATO DI GESTIONE 122 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Queste le principali risultanze esaminate dal Consiglio di Amministrazione di Interbanca (Gruppo Antonveneta) riunitosi ieri, che ha approvato il Bilancio al 31 Dicembre 2003. Risultati Economici
Totale al 31.12.03 (Milioni di Euro)
Margine d’Interesse da attività creditizia _ 91
Margine d'Interesse totale _ 113
Ricavi Netti da Servizi e Capital Gains _ 70
Margine d'Intermediazione _ 183
Risultato di Gestione _ 122
Utile d’Esercizio 32
I dati patrimoniali e le risultanze economiche realizzate nel corso dell’esercizio 2003 si confermano positivi, nonostante il difficile contesto macroeconomico caratterizzato da una forte stagnazione degli investimenti e di iniziative sul mercato dei capitali. I risultati non sono tuttavia comparabili con l’esercizio precedente, che comprendeva i risultati dell’operazione Bell/olimpia. Il margine d’interesse ha beneficiato dell’innalzamento del livello delle giacenze medie degli impieghi e di maggiori spread applicati alle nuove erogazioni. I ricavi netti da servizi, nel corso del 2003, sono stati influenzati da un minor apporto delle “Commissioni Nette”, in relazione alla generale stasi del mercato ed in particolare allo specifico settore della finanza strutturata. Il margine d’intermediazione si è assestato a 183 milioni di euro. I costi operativi risultano in diminuzione del 13,9% rispetto all’esercizio precedente. Il risultato di gestione ammonta a 122 milioni di euro. A fronte del costante monitoraggio del profilo di rischio dei crediti in portafoglio, sono stati operati, nel corso dell’esercizio, stanziamenti netti ai fondi rettificativi a fronte di crediti dubbi per 32,2 milioni di euro. Inoltre, è stata effettuata una rettifica di 34,5 milioni di euro a titolo di copertura per “rischio fisiologico”, pari allo 0,42% dei crediti “in bonis”, lasciando immutato il già esistente Fondo Rischi su Crediti per capitale ammontante a circa 32 milioni di euro. L’utile d’esercizio si attesta a 32 milioni di euro. I Crediti Al 31.12.2003 gli impieghi verso clientela sono pari a 8.292 milioni di euro (+ 6,5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; è proseguito il rilevante apporto fornito dalla Banca a sostegno di importanti operazioni di finanza straordinaria tra cui: - co-arranger al finanziamento a supporto Opa su Ferretti Spa; arranger ed underwriter per il finanziamento ponte dell’operazione di compravendita fra Aem Spa ed e.Biscom Spa delle rispettive partecipazioni in Fastweb Spa e Metroweb Spa; advisor finanziario ed arranger del finanziamento a supporto dell’Opa di azioni Sirti promossa sul mercato da Wiretel 2; - arranger all’operazione di finanziamento volta all’acquisizione di Autostrade S.p.a. Finanza Nel 2003 è stata intensa e dinamica l’attività volta all’emissione di strumenti finanziari con un profilo di rischio contenuto e in grado di offrire un’ampia tipologia di investimento. Da segnalare che il Programma Euro Medium Term Notes rinnovato per 3 miliardi di euro nel mese di giugno è stato utilizzato per 401 milioni di euro. L’attività di Equity Investment Le partecipazioni di merchant banking, comprensive di Interbanca International Holding, ammontano a 484 milioni di Euro. L’attività di assunzione di partecipazioni è continuata nel corso dell’esercizio 2003 con l’effettuazione di 10 investimenti, di cui 7 in aziende già in portafoglio. Si è proceduto inoltre a 9 dismissioni che hanno generato plusvalenze per 19,1 milioni di Euro, valore in crescita rispetto a quanto fatto registrare nell’arco del 2002. L’attività di Investment Banking Il settore dell’Investment Banking ha effettuato consistenti interventi che hanno generato un ammontare complessivo di commissioni pari a circa 13,8 milioni di Euro. Nonostante il trend negativo del settore delle fusioni ed acquisizioni societarie il comparto M&a, nel corso del 2003, ha acquisito 16 nuovi incarichi e portato a termine con successo 10 operazioni. Nel settore Equity Capital Market Interbanca ha agito in qualità di financial advisor di e-Biscom Spa relativamente all’emissione di bond convertibili. Nel comparto delle Opa ha agito inoltre da financial advisor di Omniapartecipazioni Spa nell’Opa su Immsi Spa. Interbanca Gestione Investiment Sgr controllata al 100% gestisce tre Fondi Chiusi: Interbanca Investimenti: al 31.12.2003, il primo fondo della Sgr, quotato in Borsa dal Febbraio 2002, presenta un patrimonio di 55,1 milioni di euro, investito per il 79% in 9 società non quotate. La Sgr ha provveduto, inoltre, a rimborsare anticipatamente ai sottoscrittori 20 milioni di euro, pari al 40% del patrimonio iniziale. Interbanca Investimenti Due: il fondo ha un patrimonio di 48,5 milioni di euro investito per il 65% in 9 società non quotate. Interbanca Investimenti Sud: nel corso del 2003, questo fondo interamente dedicato alle società non quotate operanti nel Mezzogiorno, con un patrimonio di 50 milioni di euro, ha effettuato il primo investimento in Cantieri di Baia Mericraft Spa – Napoli. I dati sopra indicati devono ancora essere certificati dalla Società di Revisione nonché verificati dal Collegio Sindacale della Banca.
 
   
   
UNICREDITO IMMOBILIARE UNO: APPROVATO IL RENDICONTO ANNUALE. IL PATRIMONIO COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO SALE A 451.673.776 EURO E IL RENDIMENTO NETTO 2003 È PARI AL 5,89%. LA CEDOLA DEL 2004 SARÀ PARI A 71,56 EURO PER QUOTA  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della società Pioneer Investment Management Sgrpa in data 26 febbraio 2004 ha approvato il Rendiconto Annuale del Fondo Unicredito Immobiliare Uno. Il patrimonio complessivo netto del Fondo è salito a euro 451.673.776 (euro 434.729.683 al 31/12/2002). Il valore della quota al 31 dicembre 2003 è di euro 2.822,961 (valore di Borsa alla stessa data è pari a euro 1.910,00 con uno sconto di circa il 32%) e presenta un rendimento pari al 5,89% su base annua rispetto al valore della quota al 30/12/2002, tenendo anche conto del provento di euro 53 per quota distribuito nel corso del mese di marzo 2003. Nel mese di marzo 2004 il Fondo distribuirà ai partecipanti un provento pari a euro 71,56 (corrispondente al 2,54% del valore della quota al 31 dicembre 2003 e al 2,86% del valore nominale) a ciascuna delle 160.000 quote del fondo in circolazione. La data dello stacco del provento è fissata per il 15 marzo 2004 e relative operazioni di pagamento inizieranno il 22 marzo 2004. Alla data del 31 dicembre 2003 il portafoglio del Fondo è composto dai seguenti asset immobiliari: Complesso polifunzionale Via Boncompagni 71h, Roma; Complesso direzionale Via Tevere 1a, Roma; Complesso produttivo alta tecnologia a Stezzano (Bg); Residenze per anziani a Milano, Rezzato (Bs) e Volpiano (To); Complesso direzionale in Via Piero e Alberto Pirelli, Milano; Nuova sede de "Il Sole 24 Ore" in Via Monte Rosa 91, Milano (che la società Stremmata Spa, della quale il Fondo detiene una partecipazione totalitaria, ha acquistato in data 27/12/01 da "Il Sole 24 Ore" con un contratto di leasing costruendo). Il valore patrimoniale degli immobili, secondo la perizia dell'esperto indipendente al 31/12/2003, assomma a euro 272.760.000, al quale si deve aggiungere il valore di perizia della partecipazione in Stremmata Spa pari a euro 36.460.000. Il totale di euro 309.220.000 deve essere confrontato con il costo di acquisto maggiorato degli oneri connessi all'acquisizione di euro 257.929.713 (compresa la partecipazione). Il Fondo di Investimento Immobiliare "Unicredito Immobiliare Uno", nel corso del mese di dicembre 2003, ha portato a termine la prima operazione di dismissione immobiliare del proprio patrimonio. Il complesso in oggetto è costituito da due palazzine site in Roma –Via Po 28,32 cedute ad una primaria società operante nel settore immobiliare. Le palazzine, acquisite nel dicembre 2000, sono state cedute ad euro 48.000.000 generando così una plusvalenza per il Fondo pari al 26% circa rispetto al costo di acquisizione.  
   
   
BANCAETRURIA PRESENTA ALL'EVENTO STAR GLI OBIETTIVI 2004 ED I RISULTATI RELATIVI AL IV TRIMESTRE 2003 IL BUDGET 2004 PREVEDE UN UTILE ORDINARIO A 55 MILIONI CIRCA E IL ROE AL 9%  
 
Arezzo, 27 febbraio 2004 - Nel corso dell'evento Star organizzato da Borsa Italiana, il Direttore Generale di Bancaetruria Luca Simoni ha presentato i dati del budget 2004 ed i risultati consolidati ed individuali del quarto trimestre 2003. Per il Gruppo Etruria il margine d'interesse nel 2004 è previsto a circa 140 milioni di euro, mentre quello di intermediazione a 260 milioni di euro, con una crescita che in entrambi i casi sarà superiore al 4%. Sempre per il 2004 è previsto in aumento anche il risultato lordo di gestione (+25,75% a 93,8 milioni di euro circa) e l'utile lordo da attività ordinaria (+33,5% a oltre 55 milioni di euro). L'indice Roe è stimato in crescita dal 6,5% del 2003 a circa il 9% nel 2004. Nel corso dell'incontro Simoni presenterà i risultati raggiunti nel 2003 attraverso l'implementazione del Piano Industriale e gli interventi qualificanti previsti per il 2004: l'apertura di nuove filiali; lo sviluppo della Rete di Promotori Finanziari; l'esternalizzazione dei servizi di credito al consumo e dei prestiti personali; l'ulteriore focalizzazione verso il segmento Retail della clientela; il rafforzamento del Governo dei rischi; l'evoluzione del sistema informativo. Nell'ultimo trimestre del 2003 a livello consolidato si è evidenziata una dinamica positiva di tutti i principali margini economici in cui spiccano l'incremento del risultato lordo di gestione (+61,9%) e dell'utile ordinario (+83,7%) che raggiunge oltre 41 milioni di euro su base annua. Il rapporto cost/income è passato da 80,82 del dicembre 2002 a 69,79, dovuto tra l'altro alla costituzione di un unico centro di acquisto con risparmi per 1,5 milioni di euro circa e agli interventi di efficentamento attuati sulla rete dei promotori finanziari. In questo caso, l'azione della Banca è stata mirata al riallineamento del pay out passato dal 120% all'87% e alla revisione dei livelli commissionali con un risparmio di 3,9 milioni di euro. Per la Capogruppo Bancaetruria, l'utile da attività ordinarie si attesta a 4,694 milioni di euro e fa salire la stima al 31/12/03 a 33,831 milioni di euro (+49,03 sul 31/12/02), le rettifiche e gli accantonamenti raggiungono i 42,51 milioni di euro. Le sofferenze passano da circa 115 milioni di euro del 2002 a circa 131 milioni delle stime a fine 2003, per effetto della politica prudenziale adottata dalla Banca e per l'andamento della congiuntura economica non ancora favorevole. Nel corso dell'esercizio Bancaetruria ha anche ceduto pro soluto crediti in sofferenza per circa 43 milioni di euro netti. Tra gli aggregati patrimoniali si segnala la crescita della raccolta gestita che sale del 26% raggiungendo 1.357 milioni di euro per effetto della azione di trasformazione della raccolta amministrata. Gli impieghi economici aumentano a 3.542,94 milioni di euro (+7,98%). "I risultati raggiunti nel 2003 acquistano maggiore valenza se si considera che sono il frutto della attività ordinaria e della gestione dinamica dell'attivo", commenta Luca Simoni. "Inoltre lo sviluppo dei volumi è stato costante durante tutto l'anno a ulteriore conferma della crescita strutturale che ha visto protagonista Bancaetruria". Bancaetruria infine annuncia che la partecipata Mecenate Leasing srl sta perfezionando per un controvalore di 207,5 milioni di euro la cartolarizzazione di un portafoglio crediti in bonis erogati dalle controllate Etruria Leasing e Aci Leasing. Le due società il 31 dicembre 2003 hanno completato il loro processo di fusione, per cui attualmente la partecipazione di Bancaetruria in Etruria Leasing è pari al 98,50%.  
   
   
CREDITO SICILIANO: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2003: UTILE NETTO A 1,1 MIL. DI EURO  
 
Acireale, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano, banca del Gruppo Credito Valtellinese, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio dell'esercizio 2003, che manifesta una crescita generalizzata dei dati patrimoniali. La raccolta diretta pari a 1.917 milioni di euro registra un aumento del 4,1% rispetto a 1.842 milioni del dicembre 2002. La raccolta indiretta è in crescita del 19,1% si attesta a 1.230 milioni di euro contro 1.033 milioni del precedente esercizio; la raccolta globale, in incremento del 9,5%, passa dai 2.875 milioni di euro a 3.147 milioni. Positivo l'andamento degli impieghi alla Clientela pari a 1.329 milioni di euro in crescita del 14,5% rispetto ai 1.161 milioni di fine 2002. Nel conto economico, il margine di interesse, pur in presenza di una dinamica discendente dei tassi, si attesta a 68,0 milioni di euro in crescita del 2,5% rispetto al dicembre 2002, il margine di intermediazione, grazie al positivo contributo dei ricavi da servizi raggiunge 108,6 milioni di euro in crescita del 4,4% rispetto a 104,1 milioni; i costi di gestione, pari a 87,9 milioni di euro, evidenziano una diminuzione dell'0,3% rispetto al dato di fine 2002. Il risultato lordo di gestione ha raggiunto i 10,4 milioni di euro in crescita del 60,2% rispetto al dato 2002 (6,5 milioni di euro). L'utile delle attività ordinarie, al netto di ammortamenti, rettifiche e accantonamenti complessivamente pari a 17,3 milioni di euro, è di 3,4 milioni euro, contro 2 milioni dello scorso anno. L'utile netto, tenuto conto dei componenti straordinari per 2,6 milioni di euro, e delle imposte di esercizio per 4,9 milioni di euro, si attesta a 1,1 milioni di euro a fronte di un risultato dell'esercizio 2002 in sostanziale pareggio. L'assemblea della Banca, convocata per il prossimo 2 aprile, sarà chiamata a deliberare in sede straordinaria alcune modifiche statutarie essenzialmente finalizzate all'adeguamento dello statuto alla nuova disciplina societaria e in sede ordinaria oltre all'approvazione del bilancio, la nomina delle cariche sociali in scadenza.  
   
   
A.M. BEST CONFERMA IL RATING “A” (ECCELLENTE) PER IL GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI  
 
Verona, 27 febbraio 2004. Cattolica Assicurazioni vanta un eccellente modello di capitalizzazione basata sull’attenta analisi dei rischi, un’ottima performance gestionale consolidata e un migliore posizionamento sul mercato italiano. Sono questi gli elementi di maggiore rilievo che hanno consentito ad A.m. Best Co., una delle più antiche e autorevoli società di rating del mondo, specializzata dal 1899 nel settore assicurativo, di confermare per il Gruppo Cattolica Assicurazioni il giudizio di “A”, che corrisponde alla qualifica di “eccellente” per quanto attiene la solidità finanziaria. Il giudizio è completato da una previsione di stabilità per il prossimo futuro. A.m. Best aveva già attribuito alla compagnia veronese il rating “A” nelle precedenti cinque analisi, l’ultima delle quali è stata diffusa nel marzo scorso: questa conferma, giunta per Cattolica al termine di un esercizio di forte crescita, assume un significato particolare alla luce della perdurante instabilità dei mercati internazionali. I modelli di analisi adottati da A.m. Best permettono di considerare “eccellente” la capitalizzazione del Gruppo Cattolica sia nel momento attuale che in termini prospettici. La società di rating ipotizza per Cattolica nel 2003 una crescita superiore al 15 e al 10% rispettivamente nei rami vita e danni, e sottolinea che la compagnia prosegue nella sua politica di distribuzione di elevati dividendi, pari ogni anno al 77% dell’utile netto. Per quanto concerne inoltre le performance gestionali, un altro dei fattori positivi che concorrono a formare il rating, A.m. Best ritiene di potersi attendere che “il Gruppo Cattolica continui a confermare l’eccellente rendimento operativo espresso negli ultimi cinque anni, facendo registrare – precisa la società di analisi – un Roe compreso tra il 7% e il 10% negli anni 2003 e 2004”. A.m. Best mette poi in rilievo il rafforzamento della posizione di Cattolica sul mercato nazionale. Il Gruppo, rileva la società di rating americana, “continua a sviluppare nuovi rapporti di bancassurance e sta riorganizzando le proprie articolazioni operative in base al Piano triennale avviato a partire dal 2003. A questo fine, Cattolica ha migliorato i propri canali di distribuzione in Italia attraverso lo sviluppo di due nuovi rapporti di bancassicurazione e la creazione di un nuovo network agenziale”. Secondo A.m. Best queste azioni “hanno contribuito ad accrescere significativamente il business di Cattolica sia nei rami vita che nei rami danni nel 2002 e 2003, garantendo maggiore diversificazione a un’attività concentrata sul mercato italiano”. Commentando il rating assegnato da A.m. Best a Cattolica, il Direttore Generale Ezio Paolo Reggia ha sottolineato che “la conferma, nella quinta analisi consecutiva, della valutazione di eccellenza attribuita al nostro Gruppo dimostra la coerenza degli indirizzi strategici e delle scelte operate negli ultimi anni, ma testimonia anche che Cattolica ha saputo muoversi con crescente successo in un mercato in rapida trasformazione”. Il Gruppo Cattolica, costituito da Cattolica Assicurazioni, quotata in Borsa dal 2000, e da altre undici compagnie assicurative, è al sesto posto nella graduatoria dei principali gruppi italiani. I dati al 30 settembre scorso hanno confermato la sostenuta dinamica di sviluppo degli ultimi anni, con una crescita della raccolta premi complessiva di quasi il 22% a 3.077 milioni di euro e un utile netto consolidato di 72 milioni.  
   
   
MOODY'S ASSEGNA UN RATING AA2 STABILE AL COMUNE DI MILANO  
 
 Milano, 27 febbraio 2004 - Il Sindaco di Milano dott. Gabriele Albertini comunica con soddisfazione che Moody’s Investors Service ha assegnato il primo rating al Comune di Milano pari Aa2, con prospettive stabili. Il rating si basa sulla stabilità del quadro politico comunale e sulla solidità e dinamicità dell’economia locale, fattori che collocano Milano fra le città meglio posizionate in Europa. Il giudizio assegnato rispecchia, inoltre, una gestione finanziaria sofisticata, una flessibilità fiscale potenzialmente elevata, una buona situazione di liquidità, nonché risorse finanziarie aggiuntive provenienti da una gestione patrimoniale dinamica e destinate al finanziamento degli investimenti. Il rating assegnato tiene conto anche di un livello d’indebitamento comunale relativamente elevato, legato ad una consistente spesa per investimenti nel medio periodo. Nel rating Aa2 si considerano, tuttavia, gli sforzi intrapresi dall’amministrazione comunale per razionalizzare la spesa corrente tramite l’esternalizzazione di un’ampia gamma di servizi, nonché dell’impostazione proattiva adottata nel ridurre le spese di finanziamento, che hanno condotto a risultati di gestione positivi ed in miglioramento, pur in una fase di progressiva riduzione dei trasferimenti statali. Milano vanta, infatti, un elevato grado di autonomia finanziaria e beneficia di un gettito fiscale solido e stabile, nonché di entrate consistenti derivanti dalle tariffe per la prestazione di servizi. Milano gode altresì di una notevole flessibilità fiscale, essendo una delle poche grandi città italiane ad applicare aliquote basse. Inoltre, il previsto rafforzamento del legame tra la struttura delle entrate comunali ed il dinamismo del tessuto economico locale, insieme alle misure di controllo dei costi adottate, dovrebbero garantire per i prossimi anni un miglioramento dei risultati della gestione corrente. Le aspettative per i prossimi anni dell’agenzia di rating sono di una graduale riduzione del peso del debito sulle finanze comunali, a testimonianza dell’impegno assunto dall'amministrazione di limitare il ricorso all’indebitamento per finanziare i progetti infrastrutturali.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: NEL 2004 PREVISTA UNA CRESCITA DEL FATTURATO DI CIRCA IL 6% INVESTIMENTI STIMATI PER 50 MILIONI DI EURO E REDDITIVITÀ PREVISTA IN AUMENTO.  
 
Milano, 26 febbraio 2004 - Cremonini S.p.a. Ha preso parte ieri a Milano all’evento di presentazione dei risultati societari annuali organizzato da Borsa Italiana per il segmento Star, nel corso del quale Vincenzo Cremonini, Amministratore Delegato della Società, ha illustrato i dati relativi al 2003 e ha fornito alcune previsioni sull’andamento del business nel 2004. In particolare, è previsto un incremento del fatturato consolidato di circa il 6% e una crescita dei livelli di redditività. Gli investimenti complessivi, stimati in circa 50 milioni di Euro (circa 20 milioni nella produzione, circa 15 milioni di Euro nella distribuzione e circa 15 milioni di Euro nella ristorazione), saranno finanziati interamente dal cash flow, mentre il livello di indebitamento netto previsto a fine 2004 non aumenterà rispetto al 31/12/2003. Nel commentare le strategie di sviluppo per il 2004 Vincenzo Cremonini, Amministratore Delegato del Gruppo, ha precisato: “nel settore distribuzione prevediamo di acquisire almeno un operatore a carattere regionale mentre nel settore ristorazione saremo molto attivi nella partecipazione alle nuove gare per i punti di ristoro sulla rete autostradale in Italia”. I dati consolidati del 2003, recentemente approvati dal Cda della Società hanno mostrato un utile ante imposte di 54,4 milioni di Euro (+208,5% rispetto al 2002), a fronte di ricavi totali per 1.786,2 milioni di Euro (+12,4%), un Ebitda di 117,7 milioni di Euro (+9,9%) e un Ebit di 61,8 milioni di Euro (+16,2%). La posizione finanziaria netta si è attestata a 451,1 milioni di Euro al 31/12/2003, a fronte dei 487,8 milioni di Euro a fine 2002.  
   
   
CONAD: RISULTATI 2003 AD OLTRE 6. 300 MILIONI DI EURO NEL 2003 IL FATTURATO DELLA RETE DI VENDITA HA REGISTRATO UN INCREMENTO DEL 6,4% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE  
 
Bologna, 27 febbraio 2004. Conad chiude il 2003 con un incremento delle vendite al dettaglio del 6% . Il gruppo, infatti, chiude l’anno con un fatturato di oltre 6.390 milioni di euro , realizzati da una rete di vendita formata da 1.388 supermercati e superstore Conad , 14 ipermercati 1.415 superettes e negozi di prossimità Margherita per un totale di 1.052.484 mq di superficie di vendita. Tali risultati sono da imputarsi al consistente piano di sviluppo portato avanti dal gruppo nel 2003, attraverso l’apertura di oltre 69.000 nuovi metri quadrati di superficie di vendita. Tale sviluppo proseguirà ulteriormente anche nel biennio 2004-2005 entro il quale Conad , attraverso la società Conalec creata in partnership con il gruppo distributivo francese E. Leclerc, prevede altre 30 aperture nel solo canale ipermercati. Molto significativo anche il dato di incremento relativo alla marca commerciale, che registra un + 12% sull’anno precedente per quanto riguarda il brand Conad ed addirittura un + 20% per i prodotti tipici “Sapori&dintorni Conad “; una ulteriore riprova della validità della strategia di marketing Conad che va incontro alle crescenti richieste dei clienti in termini di tutela, garanzia di qualità e di controlli. Nel 2003 inoltre Conad, sempre grazie alla partnership con il gruppo E. Leclerc, ha dato vita alla prima operazione di export di prodotti tipici (Dop e Igp) italiani contraddistinti da un unico brand, che hanno fatto il loro ingresso con grande successo in circa 400 ipermercati della rete transalpina: un’operazione che ha rappresentato per la gamma “Sapori & Dintorni Conad” una fase test per l’inserimento stabile di questi prodotti nella rete Leclerc e per l’avvio di analoghe iniziative in altri Paesi. “Questa prima operazione di export della propria marca commerciale -sottolinea Camillo De Berardinis, Amministratore Delegato Conad- è la dimostrazione di come si possano coniugare alta qualità, garanzia dell’offerta al consumatore, tutela della tipicità delle produzioni locali e del tessuto imprenditoriale locale con prezzi contenuti e con una distribuzione internazionale su larga scala. Su questo terreno, l’Europa rappresenta un patrimonio tutto da esplorare ”. “ Il nostro impegno infatti – prosegue De Berardinis- non è focalizzato solo sullo sviluppo della rete, ma anche e soprattutto sulla qualità e sulla convenienza dell’offerta al consumatore , sia attraverso le strategie sulla marca commerciale sia attraverso l’introduzione di servizi innovativi” . L’impegno di Conad per la tutela del potere d’acquisto dei propri clienti si concretizza anche attraverso attività continuative di calmieramento dei prezzi: al blocco dei prezzi su tutta la gamma degli oltre 1.200 prodotti a marca propria commercializzati su tutta la rete , che sarà valido almeno fino alla fine di agosto del 2004, si associa infatti un fitto calendario di iniziative promozionali sempre mirate ad ottenere un effetto di calmieramento dei prezzi. Inoltre Conad, già all’avanguardia in test innovativi quali il self scanning e l’inserimento di servizi accessori nei punti vendita – dagli internet point, agli sportelli postali, ai totem interattivi- avvierà nel corso del 2004 due altri importanti servizi nella propria rete di ipermercati: l’apertura di pompe di carburante ad insegna propria e prezzo competitivo e quella dei primi corner di gioielleria all’interno degli ipermercati , sempre nella logica di offrire un buon prodotto ad un prezzo competitivo.  
   
   
LA DORIA: I VERTICI HANNO PRESENTATO IERI ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA I RISULTATI DEL 2003 IN FORTE CRESCITA TUTTI I PRINCIPALI MARGINI DI REDDITIVITÀ A LIVELLO CONSOLIDATO  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - I vertici del Gruppo La Doria S.p.a. Hanno incontrato ieri la comunità finanziaria nell’ambito dell’evento di presentazione dei risultati societari annuali e del 4° trimestre organizzato da Borsa Italiana per il segmento Star. Il management ha presentato i dati al 31/12/2003, che evidenziano ricavi totali consolidati a 310,3 milioni di Euro, in diminuzione dello 0,9% rispetto ai 313,2 milioni di Euro del 2002. I principali margini di redditività a livello consolidato hanno fatto registrare una crescita significativa: Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 28,5 milioni di Euro e si è più che raddoppiato rispetto ai 13,6 milioni di Euro del 2002; il risultato operativo (Ebit) è salito a 19,9 milioni di Euro, in netto miglioramento a fronte dei 5,3 milioni di Euro del 2002. L’utile consolidato ante imposte è stato pari a 15,2 milioni di Euro, a fronte dei 2,3 milioni di Euro del 2002. La parte di pertinenza di terzi è stata pari a 4,3 milioni di Euro (456 mila Euro nel 2002). Nel 4° trimestre 2003, i ricavi totali consolidati del Gruppo La Doria sono stati pari a 79,3 milioni di Euro, con una flessione del 3,5% rispetto agli 82,2 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. L’ebitda ha raggiunto i 5 milioni di Euro (+32%), a fronte dei 3,8 milioni di Euro del 4° trimestre 2002, mentre L’ebit è aumentato del 127% raggiungendo i 3,4 milioni di Euro (1,5 milioni di Euro nel 4° trimestre 2002).L’utile ante imposte nel trimestre è stato pari a 2,1 milioni di Euro (+62%), a fronte degli 1,3 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. “I risultati economico-finanziari del 2003 del Gruppo La Doria” ha affermato l’Amministratore Delegato Antonio Ferraioli - hanno evidenziato un andamento molto positivo sia rispetto al 2002 che al triennio 2000 – 2002, che è stato penalizzato da un contesto di congiuntura sfavorevole nel settore dei derivati del pomodoro”. “Le stime per il 2004 – ha proseguito Ferraioli - prevedono un notevole incremento del fatturato, favorito dalla recente acquisizione di Confruit G, società leader nella produzione di succhi di frutta a marca commerciale, e il conseguimento di una buona marginalità. Nei prossimi mesi i nostri sforzi operativi saranno concentrati sull’integrazione ottimale a livello produttivo, logistico e commerciale con Confruit”. La Doria, con 313,2 milioni di Euro di fatturato nel 2002, è uno dei Gruppi italiani leader nella produzione e commercializzazione di derivati del pomodoro, legumi in scatola, succhi di frutta e macedonia. L’80% circa del fatturato de La Doria viene generato attraverso il segmento delle private labels (marchi delle catene distributive), con clienti quali Coop e Conad in Italia e Tesco, Sainsbury, Waitrose all’estero, che rappresenta il principale sbocco commerciale per il Gruppo.  
   
   
E.BISCOM: NEL 2003 RICAVI A 529,1 MLN DI EURO (+65% VS 2002) MOL CONSOLIDATO A 110,7 MLN DI EURO (+145,9 MLN DI EURO VS 2002) AL 31 DICEMBRE 330.600 CLIENTI (+ 88% VS 2002)  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di e.Biscom S.p.a. (Milano, Nuovo Mercato: Ebi), la principale Società italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda, riunitosi ieri, ha approvato il bilancio per l’esercizio 2003 avvalendosi della facoltà, prevista dalle Istruzioni al Regolamento del Nuovo Mercato, di non redigere la relazione del quarto trimestre. Nel 2003 e.Biscom ha evidenziato elevati tassi di crescita in termini di risultati operativi ed economici, superando gli obiettivi già rivisti al rialzo alla fine del primo semestre dello scorso anno, pur a fronte del deconsolidamento di Hansenet nell’ultimo trimestre 2003. Nel contempo, la Società ha concluso il processo di razionalizzazione delle attività con la focalizzazione sul core business delle telecomunicazioni in Italia e la semplificazione della struttura di gruppo. Nel 2003 e.Biscom ha ceduto la controllata tedesca Hansenet Telekommunikation Gmbh, operazione che ha reso disponibili nuove risorse finanziarie destinate a rafforzare la propria posizione competitiva in Italia; ha completato la dismissione delle attività non strategiche e ha rilevato le quote di minoranza di Fastweb, che ora controlla al 100%. Grazie alla disponibilità di voce, dati, Internet e video su un unico collegamento e al lancio della prima Tv digitale al mondo interamente disponibile anche su Adsl oltre che su fibra ottica, e.Biscom è l’unico operatore ad offrire già oggi tutti i principali servizi avanzati che Analysys Research ritiene avranno maggior successo nel mercato residenziale fra cinque anni: voce su protocollo Ip, Tv su protocollo Ip e Adsl, videosorveglianza, videotelefonia, accesso premium a Internet, firewalls, back-up on-line, giochi on-line, installazione e integrazione. Una gamma di servizi così ampia e innovativa da costituire un notevole vantaggio competitivo, che spiega perché, sul mercato residenziale, e.Biscom si differenzi oggi per il più alto livello europeo di ricavo medio per famiglia, pari a 894 Euro annui a dicembre 2003. E perché, nel segmento business, abbia acquisito clienti prestigiosi fra cui, nell’ultimo trimestre, il Ministero della Difesa, la Banca Popolare di Sondrio e Biverbanca. “Avendo dimostrato, primi al mondo, la sostenibilità tecnica ed economica di un modello di business basato sulla trasmissione voce-dati-video su un’unica rete a capacità virtualmente infinita – ha dichiarato il Presidente di e.Biscom Silvio Scaglia, – e.Biscom è ormai il punto di riferimento riconosciuto nel settore delle telecomunicazioni a larga banda. Oggi e.Biscom è una Società estremamente snella e trasparente per struttura societaria, finanziaria ed azionaria che, sulla base dell’attuale vantaggio competitivo, potrà assicurare anche in futuro tassi di crescita molto sostenuti.” Nel 2003 e.Biscom ha riportato ricavi consolidati per 529,1 milioni di Euro – contro i 500 milioni di Euro inizialmente previsti, poi rivisti al rialzo a 510 milioni di Euro al termine del 1° semestre dello scorso anno – con un incremento del 65% rispetto ai 319,9 milioni di Euro del 2002 (e di oltre il 90% rispetto ai 236,9 milioni di Euro calcolati escludendo Hansenet). Nel quarto trimestre i ricavi di gruppo si sono attestati a 143,3 milioni di Euro, in aumento del 57% rispetto ai 91,2 milioni di Euro del quarto trimestre 2002 (più che raddoppiati rispetto ai 68,9 milioni di Euro calcolati escludendo Hansenet). In forte accelerazione anche i margini. La continua e progressiva crescita del Mol consolidato nel corso del 2003 ha consentito a e.Biscom di chiudere l’anno a 110,7 milioni di Euro – rispetto ai 70 milioni di Euro inizialmente previsti, poi rivisti al rialzo a 90 milioni di Euro ad agosto 2003 – che si confrontano con i –35,2 milioni di Euro del 2002. Nel quarto trimestre la Società ha riportato un Mol consolidato di 38,8 milioni di Euro, in aumento di 37,1 milioni di Euro rispetto agli 1,7 milioni di Euro del quarto trimestre 2002 (e di 40,3 milioni di Euro calcolati escludendo Hansenet). Il significativo incremento del Mol consolidato – che nel 2003, dopo soli tre anni di attività commerciale, ha già raggiunto il 21% dei ricavi (27% nel quarto trimestre, anche se già gravato dai primi costi di avviamento delle nuove città) – conferma l’elevata redditività del modello di business della Società: con lo sviluppo della rete in nuove aree geografiche, nel 2006 il margine dovrebbe attestarsi al 45% dei ricavi su base annua. E.biscom, che con Fastweb si conferma il primo operatore alternativo italiano nel settore dei servizi di telecomunicazione su rete fissa a larga banda, al 31 dicembre contava 330.600 clienti, di cui 50.730 business e 279.870 residenziali, con un incremento dell’88% rispetto ai 176.100 di fine 2002. A conferma del trend di crescita già evidenziato nel periodo precedente, nel quarto trimestre sono stati sottoscritti 40.400 nuovi abbonamenti, su un mercato potenziale di riferimento di oltre 3,1 milioni di unità abitative a fine 2003. Nel mese di dicembre l’Arpu (Ricavo Medio per Cliente) residenziale di e.Biscom è salito a 894 Euro annui rispetto agli 800 di dicembre 2002. Un risultato cui ha contribuito sia l’incremento dell’Arpu proveniente dai servizi di telecomunicazione (passato dai 783 Euro annui di dicembre 2002 agli 803 Euro annui di dicembre 2003) sia l’aumento degli abbonati ai servizi video, che hanno progressivamente accresciuto il loro peso sulla base clienti migliorando nel contempo anche l’Arpu (passato dai 126 Euro annui di dicembre 2002 ai 341 Euro annui di dicembre 2003). Nel quarto trimestre 2003 e.Biscom ha riportato un risultato consolidato netto negativo per 7,8 milioni di Euro, quasi dimezzato rispetto ai –13,3 milioni di Euro del quarto trimestre 2002. Il processo di razionalizzazione e consolidamento delle attività e l’assunzione di oneri straordinari relativi alla cessione di Hansenet nel terzo trimestre (per un importo pari a 157,7 milioni di Euro) hanno comportato un risultato consolidato netto pari a –331,5 milioni di Euro per l’intero esercizio. Nel 2003 gli investimenti operativi consolidati sono ammontati a 458,2 milioni di Euro rispetto ai 656,7 milioni di Euro del 2002, con una significativa riduzione dovuta al progressivo completamento della rete nelle città inizialmente previste nel piano di espansione. Al 31 dicembre il Gruppo contava 1.480 addetti, con un indotto di circa 3.000 persone impegnate a tempo pieno nelle attività di vendita, customer care, sviluppo rete e collegamento clienti. Obiettivi 2004 Gli elevati ritmi di crescita e i significativi ritorni economici riportati nel 2003 consentono a e.Biscom di confermare gli obiettivi annunciati per il 2004 in sede di approvazione del piano industriale. E.biscom stima di chiudere l’esercizio in corso con ricavi consolidati superiori a 700 milioni di Euro, in crescita di circa il 35% rispetto al 2003. Nel 2004 il Mol consolidato dovrebbe attestarsi a oltre 210 milioni di Euro (pari al 30% dei ricavi), in aumento del 90% rispetto al 2003, pur comprendendo i rilevanti costi di avviamento della presenza di Fastweb nelle altre città. Nell’esercizio in corso sono previsti investimenti tecnici per quasi 400 milioni di Euro. Lo sviluppo delle attività nelle città già servite dalla rete e l’espansione nelle aree geografiche del Nord-est e del Sud Italia (Venezia, Padova e Bari) consentiranno alla Società di incrementare il potenziale di riferimento, che a fine 2004 dovrebbe raggiungere i 4 milioni di unità abitative rispetto ai 3 milioni del 2003. Al 31 dicembre il numero dei clienti dovrebbe superare quota 480.000, in crescita di oltre il 45% rispetto al 2003. La Società conferma tutti gli obiettivi annunciati lo scorso mese di novembre e, in particolare, il raggiungimento del break-even a livello di utile e cash flow già nel 2005. Le previsioni riportate per il 2004 sono fornite dal management della Società sulla base delle informazioni attualmente disponibili. Esse riflettono parametri di mercato e altri fondamentali economici e potrebbero quindi discostarsi anche in modo sostanziale dai risultati finali.  
   
   
GRUPPO ESPRESSO: UTILE NETTO CONSOLIDATO IN CRESCITA DA 46,1 A 67,8 MILIONI DI EURO (+47,2%)  
 
Roma, 27 febbraio 2004 - Si è riunito il 25 febbraio a Roma, presieduto da Carlo Caracciolo, il Consiglio di amministrazione di Gruppo Editoriale l'Espresso S.p.a. Che ha esaminato il bilancio dell’esercizio 2003. Bilancio consolidato Il Gruppo Espresso ha chiuso l’esercizio 2003 con un utile netto consolidato di €67,8mn (+47,2% rispetto ai €46,1mn del 2002), su un fatturato consolidato di €1.051,1mn (+9,1% rispetto ai €963,7mn del 2002). Il risultato operativo consolidato è aumentato del 43% passando da €122,4mn a €175,1mn e la sua incidenza sul fatturato è cresciuta di 4 punti percentuali dal 12,7% del 2002 al 16,7% del 2003. L’aumento del fatturato e il sensibile miglioramento della redditività sono stati realizzati grazie al successo delle iniziative editoriali veicolate con la Repubblica e L’espresso, al calo del prezzo della carta, alla costante attività di contenimento dei costi ed al proseguimento del processo di risanamento dell’area internet. Insieme alle testate del Gruppo nel 2003 sono stati diffusi oltre 34 milioni di libri, 2 milioni di dvd e 1,6 milioni di cd rom e cd musicali, confermando che il prestigio e la credibilità dei marchi consentono di proporre al grande pubblico attraverso il canale edicola iniziative culturali considerate fino ad oggi di nicchia. I ricavi pubblicitari, dopo due anni di forte flessione, nel secondo semestre hanno invertito la tendenza e hanno fatto registrare una crescita a livello annuo dell’1,2%. Stabili le vendite delle testate del Gruppo: la Repubblica a 625mila copie medie, i quotidiani locali a 487mila, mentre L’espresso si attesta a 402mila copie, in crescita rispetto alle 387mila del 2002. Le tre radio del Gruppo si sono confermate prime per ascolti tra le emittenti private, raggiungendo quasi 7,4 milioni di ascoltatori nel giorno medio e 16,4 milioni nei sette giorni (Audiradio 2003). Deejay, nella settimana, con oltre 11 milioni di ascoltatori, è risultata la prima radio italiana in assoluto, mentre m2o, rivolta al target dei giovani, nel primo anno di rilevazione ha raggiunto, sempre nei sette giorni, 1,1 milioni di ascoltatori. Kataweb ha proseguito nell’attività di riposizionamento del business, ricercando nuove fonti di ricavo con la creazione di partnership per l’offerta di servizi, mediante ulteriori interventi strutturali sul personale e sui costi di funzionamento e con la cessione di partecipazioni non strategiche. L’audience dei siti del gruppo è in costante crescita: a gennaio 2004 sono stati rilevati oltre 4,9 milioni di utenti unici e 224,8 milioni di pagine viste, con un aumento di oltre il 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’elevato cash flow della gestione pari a circa €130mn, unitamente al pagamento di €141,2mn di dividendi, di cui €98,4mn relativi alla distribuzione straordinaria di fine anno, e all’esborso per investimenti di oltre €70mn, sono stati i fattori determinanti della variazione da €62,9mn a €149,5mn dell’indebitamento netto consolidato al 31 dicembre 2003. L’organico del Gruppo a fine dicembre ammontava a 3.166 unità, in diminuzione di 84 unità rispetto alle 3.250 persone al 31 dicembre 2002, soprattutto a seguito delle riduzioni di personale operate nell’area internet. Il bilancio della Capogruppo La Capogruppo ha chiuso l’esercizio con un utile netto di €57,7mn, in crescita rispetto ai €49,9mn dell’anno precedente. Anche il risultato operativo è in crescita ed è passato da €96mn a €125,7mn (+30,9%). Il fatturato è stato pari a €648,5mn, +13,6% rispetto ai €571mn del 2002. Andamento nei primi mesi del 2004 Nei primi due mesi dell’anno il mercato pubblicitario ha fatto registrare ulteriori e crescenti incrementi, anche a seguito del buon andamento del mercato americano che anticipa quasi sempre le fasi di crisi e di ripresa. La raccolta sui mezzi del Gruppo trova conferma della tendenza in atto. Prosegue il successo delle collane allegate alle testate di Gruppo: l’Enciclopedia di Repubblica è stata arricchita da una serie di volumi di appendice lanciati con successo il 26 gennaio e aperta dal Grande dizionario di Italiano e dall’Atlante Geografico del Mondo. Repubblica ha poi avviato la nuova collana I Grandi Romanzi dell’800 e un’Antologia in 6 volumi della Poesia Italiana. Buoni risultati stanno anche ottenendo le collane di cd musicali, cd rom e libri offerti in abbinamento con L’espresso. Gli investimenti effettuati nella stampa consentiranno a Repubblica di ampliare la propria offerta di inserzioni a colori già nel terzo trimestre dell’anno. Sarà così possibile sfruttare da subito e con un significativo vantaggio competitivo gli effetti della ripresa del mercato pubblicitario. Proposta di dividendo Il consiglio di amministrazione ha formulato all’assemblea dei soci la proposta di distribuire un dividendo pari a 0,11 euro per azione, in aumento del 10% rispetto a 0,1 euro per azione dell’anno passato. Il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 27 maggio 2004, contro stacco della cedola n.8 che avverrà il giorno 24 maggio 2004. Convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria L’assemblea dei soci è stata convocata in sede ordinaria e straordinaria in prima convocazione per il giorno 21 aprile 2004, alle ore 11.00 presso la sede della Fieg in via Piemonte 19 a Roma e in seconda convocazione per il giorno successivo stessi ora e luogo. Gli azionisti dovranno deliberare nella parte ordinaria, oltre che sull’approvazione del bilancio di esercizio e sulla proposta di distribuzione dell’utile di esercizio, anche sul conferimento dell’incarico per la certificazione dei bilanci per il triennio 2004 –2006. Nella parte straordinaria verrà discussa l’adozione di un nuovo testo di statuto che recepisce le modifiche resesi necessarie a seguito dell’entrata in vigore dal 1° gennaio 2004 del nuovo diritto societario. Aumento di capitale al servizio di un piano di stock option Il consiglio di amministrazione, infine, in parziale utilizzo della delega concessa dall’assemblea dei soci del 6 aprile 2001 per aumentare il capitale a favore dei dipendenti della società e di sue controllate ai sensi dell’art.2441 codice civile, ha deliberato un aumento di capitale pari numero 1.485.000 azioni ad un prezzo di euro 4,95 di cui 0,15 euro di valore nominale e 4,80 euro di sovrapprezzo, al servizio di un piano di stock option.  
   
   
DIGITAL BROS SEMESTRALE AL 31/12/2003 - EBITDA CONSOLIDATO PARI A 4,643 MILIONI DI EURO (+90% RISPETTO AL 2002), EBIT DEL GRUPPO A 2,345 MILIONI DI EURO (+64% IN CONFRONTO ALLA SEMESTRALE 2002). UTILE NETTO PARI A 2,55 MILIONI DI EURO RICHIESTA L’AMMISSIONE AL LISTINO TECHSTAR  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Digital Bros, Gruppo di Digital Entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, ha approvato la Relazione Semestrale al 31 dicembre 2003. Il fatturato consolidato del Gruppo a fine 2003 raggiunge 48,513 milioni di Euro, in crescita del 57% rispetto a 30,859 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo del 2002. Lo sviluppo delle attività del Gruppo e l’ottimizzazione delle sinergie distributive si riflettono positivamente sugli indicatori economici: l’Ebitda (margine operativo lordo) consolidato risulta in aumento del 90%, rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2002, raggiungendo 4,643 milioni di Euro. La crescita dell’Ebit(risultato operativo) del Gruppo risulta pari a 2,345 milioni di Euro, in aumento del 64% rispetto a 1,427 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo del 2002 Il Gruppo al 31 dicembre 2003 chiude il semestre con un utile netto di 255 migliaia di Euro dopo aver accantonato al fondo rischi 3,069 milioni di Euro; aver svalutato partecipazioni per 0,566 milioni di Euro e con l’iscrizione di imposte differite attive per 3,395 milioni di Euro. L’utile netto prima delle poste non ricorrenti è quindi pari a 1,185 milioni di Euro. Il fatturato della capogruppo, impegnata nel settore della distribuzione italiana di videogiochi, nel periodo luglio-dicembre 2003, è pari a 47,785 milioni di Euro (+58% vs 2002). In aumento del 41% anche l’Ebitda della capogruppo che a fine 2003 è stato pari a 4,815 milioni di Euro, rispetto al dato del 31 dicembre 2002, pari a 3,418 milioni di Euro. A livello di risultato finale la capogruppo, dopo aver effettuato accantonamenti ai fondi rischi per 3,069 milioni di Euro e dopo il riallineamento del patrimonio netto della capogruppo al patrimonio netto consolidato per 7,767 milioni di Euro e alle svalutazioni di partecipazioni per 566 migliaia di Euro, ha registrato una perdita di 7,714 milioni di Euro. L’utile al netto delle poste non ricorrenti è stato pari a 1,694 milioni di Euro. Per sostenere la crescita di fatturato del Gruppo (+ 57 %), l’indebitamento finanziario netto del Gruppo Digital Bros al 31 dicembre 2003 risulta pari a 22,3 milioni di Euro (+ 14%) in aumento di circa 2,8 milioni di Euro rispetto ai 19,5 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2002. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre confermato i target reddittuali al 30 giugno 2004: Ebitda pari a 8,498 milioni di Euro, Ebit a 6,898 milioni e Ebt a 4,274 milioni di Euro. Il fatturato consolidato sarà invece superiore a 91 milioni di Euro (+ 80%) rispetto al target di 96,9 milioni di Euro previsto. Si ricorda inoltre che, a maggior tutela degli azionisti ed attraverso un mandato del Consiglio di Amministrazione, sulla Relazione Semestrale è stata effettuata una revisione contabile volontaria completa da parte di Reconta Ernst & Young. I membri del Consiglio di Amministrazione hanno inoltre delegato il Presidente ha dare corso all’eventuale richiesta di adesione al nuovo listino Techstar che rappresenta un’ulteriore ed importante opportunità per il Gruppo in termi ni di visibilità e crescita a livello nazionale ed internazionale.  
   
   
GRUPPO EUPHON: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO DI ESERCIZIO E CONSOLIDATO RELATIVO ALL’ESERCIZIO 2003. IL VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATO SALE A 110,5 MILIONI DI EURO (+7% VS 2002), L’EBITDA IN AUMENTO A 14,3 MILIONI DI EURO (+57% VS 2002)  
 
Torino, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Euphon S.p.a.– società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e primaria realtà nel mercato della produzione televisiva e multimediale, della comunicazione aziendale e della progettazione multimediale – ha approvato oggi il progetto di bilancio di esercizio e consolidato relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2003. In crescita del 7% il valore della produzione consolidato del Gruppo a fine 2003, pari a 110,5 milioni di Euro, rispetto al valore di fine anno 2002, pari a 103,3 milioni di Euro. In aumento del 57% anche l’Ebitda (margine operativo lordo) che a fine 2003 è stato pari a 14,3 milioni di Euro, rispetto al dato del 31 dicembre 2002, pari a 9,1 milioni di Euro. La crescita significativa del margine operativo lordo testimonia un miglioramento della redditività del Gruppo, grazie anche ai buoni risultati raggiunti attraverso il piano di riorganizzazione -intrapreso ad inizio 2003 - che ha apportato al Gruppo una maggiore flessibilità gestionale e snellimento della struttura operativa. In linea con le previsioni iniziali, a regime nel 2004, il piano di riorganizzazione della struttura societaria apporterà al Gruppo un risparmio di costi fissi di gestione superiore ai 6 milioni di Euro rispetto al 2002. Il Gruppo al 31 dicembre 2003 ha, inoltre, evidenziato un risultato operativo prima degli ammortamenti e delle svalutazioni di avviamento e delle differenze di consolidamento positivo per circa 400 mila Euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita registrata a fine 2002 pari a 4,5 milioni di Euro. A fine anno 2003, l’Ebit (risultato operativo) del Gruppo è stato negativo per 7,7 milioni di Euro, rispetto al negativo di 6,6 milioni di Euro di fine 2002; mentre il risultato prima delle imposte, negativo per 12,2 milioni di Euro, è leggermente migliorato rispetto al negativo di 12,6 milioni di Euro di fine 2002. La flessione del risultato operativo è da attribuire sostanzialmente alle svalutazioni di alcune partecipazioni del Gruppo per circa 5,5 milioni di Euro, operate in chiusura di esercizio per tenere conto dei risultati consuntivati inferiori rispetto a quelli previsti dalle singole controllate e riconducibili essenzialmente all’andamento dei mercati in cui esse operano. Di tale riallineamento si è altresì tenuto conto, con corrispondente criterio, ancorchè con impatto più significativo nel bilancio della Capogruppo. Con una posizione finanziaria netta negativa al 31 dicembre 2003 pari a 28,4 milioni di Euro e un patrimonio netto totale di 41,9 milioni di Euro, il Gruppo Euphon evidenzia un rapporto di indebitamento rispetto al patrimonio netto pari a 0,68. Si segnala, inoltre, che il Gruppo ha evidenziato un miglioramento del rapporto Posizione Finanziaria Netta e Ebitda - pari a 1,9 rispetto ad un valore di 3 di fine anno 2002. In linea con l’obiettivo della società di consolidare gli investimenti effettuati durante gli anni passati, mantenendo inalterata la capacità produttiva e la propria posizione di leadership nei settori di riferimento, a fine anno 2003 il valore degli investimenti (materiali e immateriali) è stato pari a 6,8 milioni di Euro, in diminuzione rispetto agli 11,7 milioni di Euro di fine 2002. Nel corso della riunione di oggi, i membri del Consiglio di Amministrazione hanno altresì modificato l’intervallo temporale di riunione dell’Assemblea di approvazione del Bilancio 2003 -comunicato ai senti dell’art.2.6.2 del Regolamento del Nuovo Mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. In data 30 gennaio 2004 – fissandola nel giorno 22 Aprile 2004. “Di fronte ad una ripresa ancora incerta dei mercati in cui opera il nostro Gruppo – afferma Giancarlo Rocchietti, A.d. Di Euphon - la società per il 2004 si pone come obiettivo quello del mantenimento delle proprie quote di mercato, pur continuando le azioni volte alla riduzione dei costi attraverso ulteriori semplificazioni societarie in Italia e in Spagna.”  
   
   
GRUPPO SOGEFI: ESERCIZIO 2003 UTILE NETTO 2003 IN CRESCITA DEL 21,2% IN CALO L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO ULTIMO TRIMESTRE IN FORTE PROGRESSO  
 
Milano, 26 febbraio 2004 - Si è riunito ieri a Milano il Consiglio di Amministrazione della Sogefi Spa per esaminare la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2003. Il Gruppo Sogefi ha raggiunto i principali obiettivi economici e strategici fissati per l’esercizio: miglioramento della redditività netta, riduzione dell’indebitamento finanziario netto e concentrazione delle attività sui core business (sistemi di filtrazione, componenti elastici per sospensioni e molle di precisione per il settore veicolistico). Nel 2003 il fatturato consolidato è stato di 902,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2002 (905,6 milioni di euro), risultato significativo perché conseguito in un mercato mondiale stagnante e tenuto conto dell’evoluzione penalizzante dei rapporti di cambio e della variazione di perimetro a seguito della cessione di Ansa Automotive Parts Distributors e della cessata attività di Kingdragon.it. A parità di perimetro e di cambi, il fatturato sarebbe stato di 935,3 milioni di euro, con un aumento del 4,4%. Nel 2003 la redditività è risultata in progresso sul precedente esercizio per i positivi effetti del piano di razionalizzazione attuato nel biennio 2002-2003. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 130,1 milioni di euro (14,4% delle vendite), sostanzialmente in linea con quanto registrato nel 2002 (129,1 milioni, pari al 14,3% delle vendite). L’utile operativo consolidato (Ebit) è stato di 78,6 milioni di euro (8,7% delle vendite), contro 77,6 del 2002 (8,6%). L’utile consolidato ante imposte è stato di 54,4 milioni di euro, in crescita del 5,9% rispetto a 51,4 milioni nel 2002. Tale risultato è stato realizzato dopo accantonamenti per 12,3 milioni di euro a fronte di oneri relativi ai piani di miglioramento dell’efficienza produttiva da realizzare nel biennio 2004-2005 e beneficia di minori oneri finanziari per la riduzione del livello di indebitamento e dei tassi d’interesse. Nel 2003 il Gruppo Sogefi ha significativamente migliorato l’utile netto consolidato, passato da 23,5 milioni di euro del 2002 a 28,5 milioni (+21,2%). L’indebitamento finanziario netto del Gruppo si è ridotto nell’esercizio di 28,1 milioni di euro, risultando al 31 dicembre 2003 pari a 213,4 milioni rispetto a 241,5 milioni a fine 2002. Al 31 dicembre 2003 il patrimonio netto totale, inclusa la quota degli azionisti terzi, era di 212,6 milioni di euro e si confronta con 200,4 milioni al 31 dicembre 2002. Conseguentemente, il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto totale è sceso a 1 rispetto a 1,21 del 2002. Nel 2003 il patrimonio netto consolidato è migliorato rispetto al 2002, attestandosi a fine esercizio a 198,2 milioni di euro (dopo la distribuzione di dividendi per 13,9 milioni), contro 187,9 milioni al 31 dicembre 2002. Il rendimento sul capitale investito (Roi) è risultato del 18,3% (contro il 16,7% nel 2002) e la redditività del patrimonio netto (Roe) è passata dal 12,1% nel 2002 al 15,1% nel 2003. Nel 2003 la divisione filtrazione ha realizzato un fatturato consolidato di 496 milioni di euro, in lieve calo sul 2002 (-1,3%) a seguito della svalutazione di sterlina e real brasiliano sull’euro, registrando una crescita dell’attività nel settore primo equipaggiamento e una contrazione delle vendite sul mercato del ricambio. A parità di cambi, il fatturato della divisione filtrazione sarebbe risultato in progresso del 3,6%. L’utile operativo (Ebit) è comunque risultato stabile a 49,4 milioni di euro (10% sul fatturato) contro 49,5 milioni nel 2002 (9,9% sul fatturato). Analogo andamento ha registrato l’Ebitda, pari a 71,6 milioni (14,4% delle vendite) nel 2003, contro 71,7 milioni nell’anno precedente (14,3% sulle vendite). La divisione componenti per sospensioni e molle di precisione ha registrato nel 2003 un fatturato di 404,8 milioni di euro, con una crescita del 3,2% sul 2002 (392,2 milioni di euro). Pur in presenza di un mercato in regresso, le quote di mercato della divisione sono infatti cresciute sia nel settore automobili, sia in quello dei veicoli industriali. A parità di cambi, il fatturato sarebbe aumentato del 5,2%. L’utile operativo (Ebit) è ammontato a 37,2 milioni di euro (9,2% sul fatturato), contro 34,7 milioni nel 2002 (8,9% sul fatturato), con un incremento del 7,1%. L’ebitda è cresciuto a 61,5 milioni di euro (15,2% delle vendite), contro 58,9 milioni (15% delle vendite) nel 2002. Anche la Capogruppo Sogefi Spa ha considerevolmente migliorato il proprio risultato netto, passato da 14,3 milioni di euro nel 2002 a 17,1 milioni nel 2003, con una crescita del 19,6%. Nell’ultimo trimestre dell’esercizio 2003, il Gruppo Sogefi ha registrato un significativo progresso rispetto al corrispondente periodo del 2002. Il fatturato consolidato è stato infatti di 230,5 milioni di euro, in crescita del 4% sul quarto trimestre 2002. L’ebitda del periodo è passato da 30,3 milioni di euro (13,7% delle vendite) negli ultimi tre mesi 2002 a 34,5 milioni (15% delle vendite) nel corrispondente periodo 2003. L’ebit è cresciuto del 21% a 21,8 milioni di euro (9,4% delle vendite) contro 18 milioni (8,1% delle vendite) dell’ultimo trimestre 2002. Il risultato netto ha registrato un forte aumento, salendo a 5,7 milioni di euro contro 4,1 milioni del corrispondente periodo 2002 (+40,5%). Il Consiglio di Amministrazione della Sogefi proporrà all’Assemblea degli Azionisti, che è stata convocata per il 20 aprile 2004 in prima convocazione e per il 22 aprile 2004 in seconda convocazione, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,145 euro (0,130 euro nel 2003) che sarà messo in pagamento a partire dal 29 aprile 2004 con stacco della cedola n° 24 in data 26 aprile 2004. Il Consiglio di Amministrazione, utilizzando la delega concessa dall’Assemblea degli Azionisti del 19 aprile 2001, ha anche deliberato l’aumento del capitale sociale per complessive 1.880.000 azioni al prezzo unitario di 2,64 euro, al servizio di un piano di stock option a favore di dirigenti della Società e sue controllate. L’amministratore Delegato, Emanuele Bosio, ha riferito al Consiglio in merito al programma di razionalizzazione societaria. Completata la prima fase con la scissione parziale di Sogefi Filtration Spa, attraverso operazioni infragruppo verrà ridotto da 26 a 14 il numero di societa’ attualmente operanti nella divisione filtrazione, con un conseguente accorciamento della catena di controllo. L’insieme di tali operazioni, che riguardano principalmente i paesi europei e la cui implementazione avverrà gradualmente nel corso dei prossimi mesi, non comportera’ alcuna modifica nell’attuale perimetro di consolidamento del gruppo Sogefi. Il Consiglio di Amministrazione ha proceduto all’approvazione della relazione annuale sulla Corporate Governance e ha inoltre approvato il Modello Organizzativo predisposto in conformità a quanto previsto dai decreti legislativi 231/2001 e 61/2002 in materia di responsabilità amministrativa delle società. Il Consiglio di Amministrazione sottoporrà tra l’altro all’approvazione della prossima Assemblea degli Azionisti in sede ordinaria: la proposta di revoca e rinnovo della delega al Consiglio stesso per l’acquisto di massime n 10.500.000 azioni proprie; il conferimento dell’incarico alla società di revisione per il triennio 2004-2006; il rinnovo del Consiglio di Amministrazione stesso; e in sede straordinaria: le modifiche statutarie volte a recepire le nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo 6/2003.  
   
   
ENI: PRECONSUNTIVO 2003 UTILE NETTO: 5,6 MILIARDI DI EURO, +21,6%, DIVIDENDO PROPOSTO: 0,75 EURO PER AZIONE, INVARIATO RICAVI: 51,5 MILIARDI DI EURO,+7,4%  
 
 San Donato Milanese, 27 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Eni ieri ha esaminato il preconsuntivo 2003 che chiude con l’utile netto di 5.585 milioni di euro con un aumento di 992 milioni di euro rispetto al 2002 (+21,6%), dovuto essenzialmente alla positiva performance operativa (+1.015 milioni di euro), connessa alla crescita della produzione venduta di idrocarburi e dei volumi commercializzati di gas naturale, nonché all’incremento in dollari del prezzo del barile (Brent +15,5%) e del margine di raffinazione. Questi ultimi effetti sono stati attenuati dall’indebolimento del 19,6% del dollaro rispetto all’euro che ha avuto un impatto negativo sull’utile operativo stimato in 1.100 milioni di euro, in gran parte riferito alla conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall’euro. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea l’attribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,75 euro per azione[1] che colloca il pay-out a circa il 51%. Sarà proposta la messa in pagamento del dividendo a partire dal 24 giugno 2004, con stacco cedola fissato il 21 giugno 2004. La redditività del capitale investito (Roace[2]) ha raggiunto il 15,6% (13,7% nel 2002). Nel 2003 la produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.562 mila barili di petrolio equivalente (boe) con un incremento di 90 mila boe, pari al 6,1%, dovuto: (i) alla produzione della società norvegese Fortum Petroleum acquistata nel 2003; (ii) agli avvii di giacimenti, principalmente in Australia, Algeria, Pakistan, Iran e Nigeria; (iii) alla crescita produttiva registrata in particolare in Nigeria e Kazakhstan; (iv) al venir meno dei tagli Opec. Questi aumenti sono stati parzialmente assorbiti: (i) dal declino produttivo di giacimenti maturi; (ii) dalla minore attribuzione di produzione nei Production Sharing Agreement dovuta all’aumento del prezzo del barile; (iii) dall’effetto delle cessioni di asset effettuate nel 2002. La quota di produzione estera sul totale raggiunge l’80,8% (78,5% nel 2002). Le riserve certe di idrocarburi al 31 dicembre 2003 hanno raggiunto i 7.272 milioni di boe con un aumento di 242 milioni di boe rispetto al 2002 che ha consentito di rimpiazzare il 142% della produzione, il 118% se si esclude l’effetto delle acquisizioni e delle cessioni. La vita utile residua delle riserve è di 12,7 anni (13,2 anni nel 2002). Nel 2003 sono proseguite le azioni di razionalizzazione e di miglioramento dell’efficienza che hanno consentito di realizzare risparmi di costi (a cambi costanti) di circa 590 milioni di euro. Complessivamente il programma di riduzione dei costi ha conseguito nel periodo 1999-2003 oltre il 65% del target annunciato di 3,4 miliardi di euro al 2006. L’utile operativo conseguito nel 2003 ammonta a 9.517 milioni di euro con un aumento di 1.015 milioni di euro rispetto al 2002, pari all’11,9%, dovuto agli incrementi registrati nei settori: Exploration & Production (571 milioni di euro, pari all’11%) connesso essenzialmente alla maggiore produzione venduta di idrocarburi (32,9 milioni di boe, pari al 6,3%) e all’aumento del prezzo del barile di produzione in dollari (petrolio 16,6%; gas naturale 15,8%), i cui effetti sono stati attenuati dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro; Gas & Power (383 milioni di euro, pari all’11,8%) connesso essenzialmente alla crescita dei volumi venduti (7,7%) e dei margini, per effetto dello scenario prezzi dovuto all’apprezzamento dell’euro sul dollaro, in parte compensati dalla variazione del mix di vendita per la maggiore incidenza delle vendite in Europa dovuta al rispetto dei tetti sul mercato italiano fissati dal D.lgs. N. 164/2000; Refining & Marketing (263 milioni di euro, pari all’81,9%) connesso essenzialmente all’aumento dei margini di raffinazione (1,85 dollari/barile il margine sul Brent), i cui effetti sono stati attenuati dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro, e dal miglioramento del risultato conseguito dalla distribuzione sui mercati rete in Italia e nel resto d’Europa. Questi incrementi sono stati parzialmente assorbiti dalle maggiori perdite operative registrate: (i) nelle “altre attività” (77 milioni di euro) riferite in particolare alle attività della Syndial; (ii) nel settore Petrolchimica (51 milioni di euro) a seguito essenzialmente della riduzione dei volumi venduti e dei margini. I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel 2003 hanno raggiunto l’ammontare record di 51.487 milioni di euro con un aumento di 3.565 milioni di euro rispetto al 2002, pari al 7,4%, a seguito essenzialmente dell’incremento della produzione venduta di idrocarburi e dei maggiori volumi venduti di gas naturale, nonché dei maggiori livelli di attività nel settore Ingegneria e Costruzioni. All’aumento ha contribuito altresì la crescita dei prezzi dei prodotti in tutti i business dell’Eni, in gran parte assorbita dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro che ha avuto un impatto di circa 1,9 miliardi di euro nella conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall’euro. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2003 ammonta a 13.543 milioni di euro con un aumento di 2.402 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002. Il rilevante fabbisogno connesso agli investimenti tecnici e in partecipazioni (13.057 milioni di euro), al pagamento dei dividendi 2002 (3.009 milioni di euro, di cui 2.833 milioni di euro da parte dell'Eni Spa) e all’acquisto di azioni proprie (330 milioni di euro) è stato in larga parte coperto dal flusso di cassa generato dalla gestione e dagli incassi da dismissioni. Il leverage (rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto compresi gli interessi di terzi azionisti) passa dallo 0,39 al 31 dicembre 2002 allo 0,48 al 31 dicembre 2003. Gli investimenti tecnici e in partecipazioni ammontano a 13.057 milioni di euro (+38,7% rispetto al 2002). Gli investimenti tecnici (8.802 milioni di euro, di cui il 93% nei settori Exploration & Production, Gas & Power e Refining & Marketing) hanno riguardato in particolare: (i) lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi (5.016 milioni di euro) in Libia, Iran, Angola, Nigeria, Italia, Egitto, Kazakhstan; (ii) la ricerca esplorativa (635 milioni di euro); (iii) lo sviluppo e il mantenimento della rete di trasporto primaria e secondaria del gas naturale in Italia (726 milioni di euro); (iv) la costruzione delle centrali di generazione di energia elettrica (542 milioni di euro); (v) la realizzazione del gasdotto Greenstream (460 milioni di euro) che trasporterà in Sicilia il gas estratto da giacimenti libici; (vi) gli interventi di miglioramento delle strutture di raffineria e della rete di distribuzione di carburanti in Italia e all’estero, nonché l’acquisto di stazioni di servizio in Europa (complessivamente 730 milioni di euro). Gli investimenti in partecipazioni (4.255 milioni di euro) hanno riguardato essenzialmente l’Opa eseguita sulle azioni Italgas (2.567 milioni di euro), l’acquisto del 100% della Fortum Petroleum (909 milioni di euro), l’acquisto del 50% della Union Fenosa Gas (441 milioni di euro) e l’acquisto delle quote di maggioranza del capitale di società operanti nella distribuzione di gas naturale in Ungheria (68 milioni di euro). L’utile netto conseguito nel quarto trimestre 2003 ammonta a 1.540 milioni di euro con un aumento di 129 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2002, pari al 9,1%, dovuto all’aumento dell’utile operativo (435 milioni di euro, pari al 21%), parzialmente assorbito dalla rilevazione di oneri finanziari di 48 milioni di euro (a fronte di proventi netti di 78 milioni di euro nel quarto trimestre 2002), dalle maggiori imposte sul reddito (81 milioni di euro), nonché dai maggiori oneri straordinari netti (52 milioni di euro). L’utile operativo conseguito nel quarto trimestre 2003 ammonta a 2.508 milioni di euro con un aumento di 435 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2002, pari al 21%, a seguito essenzialmente della crescita dei volumi, della diminuzione delle svalutazioni di asset minerari e petrolchimici (238 milioni di euro), nonché dell’incremento in dollari del prezzo del barile di produzione (petrolio 9,9%, gas naturale 6,2%) e dei margini di raffinazione (0,85 dollari/barile il margine sul Brent), i cui effetti sono stati attenuati dall’indebolimento del 18,9% del dollaro rispetto all’euro. Nel periodo 1° gennaio – 25 febbraio 2004 sono state acquistate 0,31 milioni di azioni proprie per il corrispettivo di 4,7 milioni di euro (in media 14,998 euro per azione). Alla data del 25 febbraio 2004 l’Eni possiede 230,9 milioni di azioni proprie, pari al 5,77% del capitale sociale, per un costo di 3.172 milioni di euro (in media 13,740 euro per azione). Il Consiglio ha esaminato inoltre il bilancio di esercizio preconsuntivo dell'Eni S.p.a. Che chiude con l'utile netto di 2.877 milioni di euro con una diminuzione di 1.003 milioni di euro rispetto al 2002 connessa essenzialmente alla rilevazione di minori proventi straordinari.  
   
   
ENEL ADERISCE AL CONSORZIO HYDROGENPARK SCARONI: “IL PROGETTO HYDROGEN PARK FARÀ DI VENEZIA UNA DELLE CAPITALI MONDIALI DELL’ENERGIA DEL FUTURO”  
 
Roma, 27 febbraio 2004 – Con l’adesione di Enel, formalizzata ieri, prende corpo il progetto di realizzare a Porto Marghera (Ve) uno dei più importanti poli mondiali per la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno e per la promozione di studi e progetti finalizzati allo sviluppo di questo prezioso nuovo vettore energetico.“L’adesione al Consorzio per l’Idrogeno di Venezia – ha detto Paolo Scaroni, amministratore delegato di Enel – rientra nella nostra più ampia strategia della nostra azienda di attenzione alle tematiche ambientali e all’innovazione. L’occasione offerta dal Consorzio è unica: consente di mettere a fattor comune impianti industriali e infrastrutture, disponibilità attuali e future di idrogeno, capacità tecniche e di ricerca già esistenti in quest’area per realizzare in concreto progetti innovativi di livello mondiale che ci permetteranno di essere in prima fila sulla frontiera dello sviluppo sostenibile”. Enel porta le esperienze maturate in questo campo, in particolare sulla produzione di idrogeno da carbone. Sfruttando le sinergie logistiche e produttive con le centrali esistenti, Enel ha infatti avviato con il Cnr un progetto pilota che permette di ricavare in modo economico l’idrogeno dal più diffuso combustibile fossile esistente sulla Terra. In particolare, nell’abito dei progetti del Consorzio, Enel realizzerà una centrale per la generazione di energia elettrica a ciclo combinato ad altissima efficienza di taglia industriale, alimentata sia dall’idrogeno prodotto attraverso la gassificazione del carbone nell’impianto da costruire presso le centrali di Marghera o di Fusina, sia da quello disponibile come sottoprodotto industriale degli impianti chimici dell’area. Il tempo necessario per la realizzazione è di due anni.Porto Marghera è già oggi una delle poche aree industriali del mondo dove esiste una produzione di idrogeno, legata ai processi produttivi degli impianti chimici, di considerevole entità, oltre alle infrastrutture e alle conoscenze necessarie ad avviare un vero e proprio distretto dell’energia del futuro. La disponibilità di idrogeno è oggi pari a 4.500-5.000 tonnellate all’anno, alle quali andrà ad aggiungersi la produzione da carbone del futuro impianto Enel. Una quantità sufficiente a muovere tutti i mezzi urbani ed extraurbani di Venezia o ad alimentare oltre 15.000 automobili che percorrano 10.000 chilometri l’anno o una centrale elettrica di taglia industrialeProduzione di energia elettrica per la rete e di vapore per le industrie; microgenerazione di elettricità, riscaldamento e condizionamento per condomini; alimentazione dei mezzi di trasporto pubblico e privato: tutti i modi di impiego dell’idrogeno come combustibile privo di emissioni verranno testati nell’area industriale che sorge ai bordi della Laguna, esplorando le soluzioni più promettenti. Il progetto, promosso dal Consorzio Hydrogenpark, voluto dall’Unione Industriali di Venezia, prevede la costituzione di un “Centro Idrogeno” che si occuperà di sperimentare le celle a combustibile e le migliori tecniche per lo stoccaggio e l’impiego dell’idrogeno e di stringere rapporti con enti e aziende interessati alla ricerca in questo campo.Il punto di forza dell’idrogeno è nella possibilità di utilizzarlo con emissioni zero. Qualsiasi sia l’apparato che trasforma questo vettore in energia (termica e meccanica nelle turbine e nei motori a scoppio, elettrica come avviene nelle celle a combustibile) il sottoprodotto è sempre e solo acqua. Enel sta inoltre lavorando nell’ambito di programmi di ricerca internazionale al perfezionamento dei sistemi di cattura e segregazione della Co2.  
   
   
AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS AVVIATI I TEST OPERATIVI DELLE REGOLE DELIBERATE DALL’AUTORITÀ PER PROMUOVERE LA CONCORRENZA E L’EFFICIENZA DELL’OFFERTA NEL MERCATO DELL’ELETTRICITÀ  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Nell’ambito della fase di avvio della borsa dell’energia elettrica potranno iniziare le prove e le verifiche delle regole deliberate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per promuovere la concorrenza e l’efficienza dell’offerta di elettricità. L’applicazione effettiva inizierà dal momento di operatività del mercato dell’elettricità, previo controllo della loro funzionalità. Il provvedimento è disponibile sul sito internet www.Energia.it Il provvedimento, sul quale si è svolta una ampia consultazione con tutti i soggetti interessati conclusasi lo scorso 15 febbraio, ha l’obiettivo principale di promuovere un mercato elettrico concorrenziale e allo scopo introduce sia norme valide a regime sia meccanismi aggiuntivi mirati al solo 2004, anno di avvio della borsa. Dal punto di vista del monitoraggio si utilizzeranno indici generali che forniranno informazioni sui prezzi medi, sulla loro validità e sul grado di concentrazione del mercato oltre a indici specifici che permetteranno di verificare le quote di mercato degli operatori, il numero di ore in cui lo stesso soggetto determina il prezzo (offerte marginali) e la differenza tra i prezzi offerti dai diversi operatori in competizione tra loro. Il principale strumento di intervento a regime consiste nell’obbligo imposto all’Acquirente Unico di stipulare contratti differenziali annuali che lo garantiscano a favore dei consumatori vincolati, rispetto agli eccessi di rialzo e alla volatilità dei prezzi. L’acquirente unico attiverà un’asta al ribasso con base i prezzi attualmente definiti in via amministrativa. Se il prezzo di borsa sarà maggiore di quanto stabilito nel contratto il fornitore pagherà la differenza all’Acquirente Unico; il contrario se il prezzo di borsa sarà più basso. Per evitare picchi di prezzo di singole offerte anomale è introdotto un prezzo limite oltre il quale le offerte non saranno accettate; data la sua circoscritta finalità è stato stabilito un valore molto elevato, pari per l’anno 2004 a 500 euro/Mwh. Un ulteriore intervento sui prezzi conseguibili in borsa nel 2004 stimolerà gli operatori ad offrire quantità di elettricità coerenti con la propria capacità produttiva nelle diverse zone del Paese, evitando eventuali comportamenti opportunistici che influenzino artificiosamente i prezzi, sia a livello orario sia di media mensile. Gli esiti delle prove che saranno via via eseguite dai soggetti interessati (Grtn e Gme) verranno tempestivamente comunicati all’Autorità al fine di rendere possibili, se necessari, interventi di adeguamento o integrazione del provvedimento.  
   
   
E’ SCATTATA LA SFIDA PER I SETTORI DELL’ENERGIA, DELLE TELECOMUNICAZIONI E BANCARIO! AL VIA TRE NUOVE COMPETIZIONI DI GESTIONE AZIENDALE PROMOSSE DA CESIM  
 
 Milano, 27 Febbraio 2004 – Cesim, azienda leader nello sviluppo di progetti formativi basati sulle simulazioni competitive e nella realizzazione di strumenti di supporto alla presa di decisioni, annuncia l’avvio di tre nuovi progetti di formazione interaziendale. Le tre nuove iniziative, dal titolo European Energy Challenge (Eec), World Telecom Open (Wto) e Banking Business Challenge (Bbc) coinvolgeranno, nel corso del 2004, società a livello nazionale e europeo in una serie di competizioni di gestione aziendale specifiche, rispettivamente, per i settori dell’Energia e Gas, quello delle Telecomunicazioni e quello Bancario. Le competizioni prenderanno il via tra Marzo e Aprile con la prima fase eliminatoria. Le fasi eliminatorie si svolgeranno direttamente presso le sedi lavorative dei partecipanti mentre le fasi finali di ciascun torneo vedranno lo scontro dal vivo delle migliori squadre che supereranno le eliminatorie e si svolgeranno a fine anno presso una capitale europea. I progetti formativi di Cesim - I progetti formativi di Cesim si distinguono per un utilizzo esteso di Simulazioni di Business e Business Game, strumenti didattici innovativi che simulano processi gestionali nelle loro diverse sfaccettature e a diversi livelli di complessità, permettendo così di raggiungere un elevato livello di realismo e concretezza mediante l’approccio del learning by doing. Il motto di Cesim è infatti “Practice Makes Profit”, perché solo il coinvolgimento diretto nel processo di apprendimento permette di agire ad un livello più profondo dell’individuo promuovendo cambiamenti reali e duraturi negli atteggiamenti mentali, nelle abilità e nei comportamenti e quindi nei risultati dei manager. D’altronde le simulazioni sono da sempre utilizzate in vari ambiti al fine di imparare attraverso l’esperienza diretta: i piloti sono addestrati e fanno esperienza sui simulatori di volo e, nel campo della tattica militare, già nel 1950 le simulazioni erano un punto fondamentale della formazione degli ufficiali dell’esercito americano. Le simulazioni di Business e i Business Game - Le simulazioni cominciarono ad essere utilizzate come strumenti formativi nelle aziende a partire dalla fine degli anni Cinquanta; nel 1957 veniva sviluppato il primo “Business Management Game” cartaceo. Oggi l’efficacia dei Business Game come strumenti di formazione manageriale, supportati dall’utilizzo di piattaforme tecnologiche avanzate, è ormai ampiamente riconosciuta. Nei progetti di formazione aziendale basati sulle simulazioni l’apprendimento passa attraverso l’esperienza personale diretta: i docenti si trasformano sempre più in facilitatori di momenti di riflessione, generalizzazione e applicazione alla pratica lavorativa dell’azienda di appartenenza; i partecipanti si cimentano nella conduzione di un business virtuale in competizione con il simulatore stesso o con altri partecipanti creando un vero e proprio mercato competitivo. Il Business Game è dunque uno strumento utile per rendere il soggetto più partecipe alla vita aziendale, permette di sviluppare la consapevolezza delle interdipendenze esistenti tra le diverse aree di gestione e di avere una visione globale dell’azienda, dei processi aziendali e delle relazioni dell’azienda stessa con l’ambiente esterno. La possibilità di ottenere report con i risultati della propria azienda e della concorrenza e la loro analisi consente ai partecipanti di sviluppare un approccio analitico alle decisioni aziendali, di comprendere le relazioni tra le decisioni aziendali e gli indicatori finanziari, sperimentare l’impatto delle dinamiche competitive sulle diverse aree aziendali e comprendere le leve di profittabilità e di creazione di valore. Le Simulazioni Industry Specific - La crescente competitività, i cambiamenti che hanno portato alla liberalizzazione di alcuni mercati e la necessità di sviluppare competenze di successo specifiche hanno reso necessario la definizione di modelli di simulazione ad hoc, che riproducessero le regole e le best practice del settore. I modelli di simulazione utilizzati da Cesim nelle competizione di gestione aziendale sono specificamente studiati per riflettere esattamente le condizioni e le dinamiche del mercato e sono il frutto della collaborazione di anni tra l’Azienda e operatori leader negli specifici mercati di riferimento.  
   
   
SIMULATORE SOLARE IN REGIME STAZIONARIO PER GRANDI SUPERFICI - IL CCR APRE UN INVITO A PRESENTARE OFFERTE  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Il Centro comune di ricerca della Commissione europea (Ccr) ha pubblicato un invito a presentare offerte per uno studio di progettazione tecnica per la pianificazione e la costruzione di un simulatore solare in regime stazionario per grandi superfici e per il potenziamento dell'attuale simulatore solare per grandi superfici. Il contratto riguarda l'ideazione e definizione di progetti per la realizzazione del simulatore e per il potenziamento dell'attuale simulatore solare per grandi superfici. Il fornitore dovrà presentare i progetti, il calcolo dei costi e le specifiche tecniche che permettano all'ente appaltante di selezionare il progetto più adeguato. Sono inoltre compresi la realizzazione di progetti tecnici definitivi, l'identificazione dei potenziali fornitori, imprese di costruzione e i relativi costi per la realizzazione del progetto in questione. Per informazioni,: Commissione europea, Centro comune di ricerca, Istituto dell'ambiente e della sostenibilità, Att.: Marco Cecchini, via Fermi 1, I-21020 Ispra, Tel.: +39 0332 789304, Fax: +39 0032 789540, E-mail: marco.Cecchini@cec.eu.int  
   
   
SODDISFAZIONE DELLA COMMISSIONE PER I NUOVI POTERI IN MATERIA DI APPLICAZIONE DELLE REGOLE DELLA CONCORRENZA AI TRASPORTI AEREI TRA L’UNIONE E I PAESI TERZI  
 
Bruxelles, 27 febbraio 2004. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data odierna un regolamento che conferisce alla Commissione precisi e concreti poteri d’esame delle operazioni tra compagnie aeree, quali le alleanze aventi un’incidenza sulle rotte tra l’Ue e i paesi terzi. Tale regolamento pone fine ad una situazione da lungo anomala, in cui la Commissione aveva il potere di esaminare le alleanze tra compagnie aeree dell’Ue e tutte le operazioni di concentrazione, qualunque fosse il paese d’origine delle compagnie coinvolte, ma non poteva esaminare, ad esempio, un’alleanza tra una compagnia aerea dell'Unione europea ed una compagnia statunitense. Giovedì il Consiglio dei Ministri ha approvato un regolamento che conferisce alla Commissione pieni poteri per l’applicazione delle norme della concorrenza ai trasporti aerei tra l’Ue e i paesi terzi, segnatamente alle alleanze tra vettori dell'Unione europea e di detti paesi. La Commissione non aveva finora efficaci strumenti per imporre il rispetto della normativa , dovendo basare la propria valutazione di casi relativi ad alleanze di portata mondiale, quali Star Alliance e Skyteam, sull’articolo 85. Tale articolo comporta una procedura farraginosa, ma ciò che più conta, esso non conferisce alla Commissione il potere di imporre misure correttive qualora le alleanze sollevino dei problemi. Le nuove norme entreranno in vigore il º maggio, contemporaneamente al regolamento n. 1/2003, volto ad attualizzare l’applicazione nell’Unione della normativa in materia di intese (‘antitrust’). “Le nuove disposizioni conferiranno alla Commissione in particolare il potere, a lungo atteso, di esaminare le alleanze tra compagnie dell'Unione e compagnie di paesi terzi e di affrontare i problemi eventualmente posti da tali alleanze. E’ uno sviluppo positivo sia per le compagnie interessate, in quanto creerà un chiaro e coerente contesto normativo per tutte le alleanze, qualunque sia la loro portata territoriale , sia per i consumatori europei, che saranno tempestivamente tutelati dagli effetti anticoncorrenziali di tali alleanze”, ha affermato Mario Monti, Commissario responsabile della concorrenza. Il nuovo regolamento Il regolamento mira principalmente a garantire un contesto più efficace e coerente per le procedure concernenti le intese nel settore dei trasporti aerei tra l’Unione e i paesi terzi. Il nuovo regolamento estende la portata delle disposizioni normalmente utilizzate per l’applicazione delle regole comunitarie della concorrenza (ossia gli articoli 81 ed 82 del trattato Ce) – stabilite dal regolamento procedurale di portata generale n. 1/2003 - alle operazioni riguardanti i trasporti aerei tra la Comunità e i paesi terzi, analogamente a quanto già avviene per i trasporti tra aeroporti all’interno dell'Unione. Il nuovo regolamento consentirà alla Commissione di esaminare, ad esempio, gli accordi di cooperazione, segnatamente le alleanze - quali Star, Skyteam e Oneworld - aventi una dimensione mondiale e il cui impatto sulla concorrenza non può essere stabilito in modo adeguato senza prendere in considerazione le rotte intercontinentali (quali quelle transatlantiche) e le consentirà, se necessario, di adottare provvedimenti a tutela della concorrenza. L’estensione del potere della Commissione di applicazione della normativa in materia di concorrenza ai trasporti aerei tra l’Unione e i paesi terzi si accompagna inoltre alla prerogativa di concedere nei suddetti casi esenzioni per categoria, prerogativa già attualmente esercitata dalla Commissione nel caso di trasporti tra aeroporti all’interno della Comunità, ai sensi del regolamento 3976/87. Il nuovo regolamento contribuirà ad uniformare gli strumenti d’applicazione per le operazioni delle compagnie aeree a quelli utilizzati all’interno dell'Unione europea per le operazioni di concentrazione ed intese. Qualora le operazioni si configurino come concentrazioni – come ad esempio nel caso di Air France/klm – saranno disciplinate dal regolamento sulle concentrazioni, che contempla una procedura molto efficace e rapida. Le alleanze - ossia le operazioni che non comportano cambiamenti a livello di proprietà - saranno assoggettate alle norme che disciplinano le intese. Il nuovo regolamento è stato proposto dalla Commissione nel febbraio 2003. (cfr. IP/03/284)  
   
   
RYANAIR CHIUDE LA ROTTA BRUXELLES - LONDRA  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Ryanair, la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa ieri ha pubblicato l'orario estivo dell'Aeroporto di Bruxelles Charleroi e ha confermato che verrà chiusa la rotta Bruxelles - Londra a partire dal 29 Aprile. Al momento la rotta Charleroi - Londra opera con 8 voli giornalieri, movimenta più di 360.000 passeggeri all'anno, facendo risparmiare più di 3 milioni di Euro all'anno a confronto con le alternative ad alte tariffe di Zaventem. Ryanair conferma che questa riduzione del 10% dei voli di Charleroi è il primo passo della sua risposta alla recente decisione della Commissione Europea di aumentare i costi a Charleroi, richiedendo ai passeggeri Ryanair di pagare tariffe più alte. Ryanair si appellerà a questa decisione alla Corte Europea del Lussemburgo, ma mentre l'appello fa il suo corso, ci saranno delle riduzioni nei voli e nei servizi presso l'aeroporto di Cherleroi poiché la capacità degli aeromobili sarà riallocata su altri aeroporti a bassa tariffa. Annunciando questi tagli, Michal O'leary, Amministratore Delegato Ryanair, ha detto: "Questa riduzione della capacità è una cattiva notizia per i clienti dell'Aeroporto di Bruxelles Charleroi, ma è una buona notizia per altri aeroporti a basse tariffe. Dato che la rotta Bruxelles - Londra aveva i costi più bassi, questa rotta non può essere mantenuta se i costi verranno incrementati come risultato della decisione della Commissione Europea che fa aumentare i prezzi dei biglietti di circa 6-8 Euro. Questi voli verranno ora operati su rotte a basse tariffe fra Aeroporti privati come Londra Stansted, Glasgow Prestiwick, Stoccolma Skavsta e Londra Luton. Ryanair incontrerà presto l'Aeroporto di Charleroi e le autorità Valloni per trovare una intesa comune. Se queste discussioni porteranno ad un nuovo accordo con una base di costi bassi simile a quelli praticati in precedenza Ryanair continuerà ad operare voli a bassa tariffa a Charleroi. Comunque se i costi cresceranno o le autorità Valloni non condivideranno la nostra visione delle tariffe aeree più basse possibili per i consumatori ordinari in futuro ci saranno ulteriori riduzioni di voli e la chiusura di determinate tratte e gli aeromobili verranno allocati su altre strutture dove i costi sono già significativamente più bassi di quelli originariamente praticati dall'Aeroporto di Charleroi."  
   
   
PROTOCOLLO DI INTESA E COMITATO PARITETICO ENAC – REGIONE SICILIANA  
 
Roma, 27 febbraio 2004 - Firmato ieri mattina il Protocollo di Intesa tra l’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile e la Regione Siciliana, Assessorato Regionale Turismo, Comunicazioni e Trasporti sulla regolamentazione delle funzioni del Comitato Paritetico Enac – Regione Siciliana previsto dal Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’11 gennaio 2002. Con tale Protocollo, firmato dal Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, e dall’On. Francesco Cascio, Assessore Regionale Turismo, Comunicazioni e Trasporti, si costituisce il Comitato tecnico paritetico composto da due rappresentanti, uno dell’Enac ed uno di nomina regionale, e da una segreteria tecnica. Il Comitato potrà avvalersi anche della collaborazione di esperti. Tra i suoi compiti vi sono quelli relativi all’istruttoria prevista dal decreto 11 gennaio 2002 sugli oneri di servizio pubblico, al monitoraggio dell’applicazione delle disposizioni sulla continuità territoriale della Sicilia, alla sorveglianza della qualità e della rispondenza dei servizi. Il Comitato potrà, altresì, formulare proposte per il miglioramento dei servizi gestiti dalle compagnie aeree in regime di continuità territoriale e, più in generale, presentare proposte finalizzate a sviluppare ulteriormente il trasporto aereo da e per la Sicilia.  
   
   
LA COMMISSIONE AVVIA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO 12 STATI MEMBRI PER IL MANCATO RECEPIMENTO DI UNA DIRETTIVA DI IMPORTANZA FONDAMENTALE IN MATERIA DI SICUREZZA MARITTIMA  
 
Bruxelles, 27 febbraio 2004 - La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora a tutti gli Stati membri dell'Ue, eccetto Danimarca, Germania e Spagna, per inosservanza della legislazione comunitaria sui sistemi di monitoraggio e informazione del traffico navale, oggetto di una direttiva del 2002 adottata a seguito dell'incidente dell'Erika. Si tratta della prima fase di una procedura di infrazione contro gli Stati membri che avrebbero dovuto adottare la legislazione necessaria entro il 5 febbraio 2004. La legislazione in questione intende migliorare la sicurezza del traffico marittimo con un pacchetto di misure, tra cui l'istituzione di luoghi di rifugio per le navi in difficoltà e l'obbligo di trasportare a bordo un dispositivo di registrazione dei dati di viaggio ("scatola nera"). Qualora gli Stati membri interessati non adottino le misure necessarie per attuare la direttiva entro due mesi, la Commissione deciderà di portare avanti la procedura di infrazione inviando un parere motivato, avviando così la fase che precede il deferimento del caso alla Corte di giustizia. Usando le tecnologie più recenti, quali i sistemi di identificazione automatica (automatic identification systems, Ais), la proposta intende potenziare l'identificazione e il monitoraggio del traffico marittimo nelle acque europee, in particolare delle navi che presentano rischi potenziali per la sicurezza o l'ambiente. La proposta include anche un certo numero di disposizioni volte a migliorare la prevenzione degli incidenti in mare e dell'inquinamento marino, istituendo una rete telematica per lo scambio di informazioni sulle navi e sui carichi pericolosi, e costituirà la base giuridica con cui gli Stati membri potranno impedire alle navi di salpare dai porti in condizioni climatiche eccezionali che rappresentano una grave minaccia per la sicurezza o l'ambiente. Sarà possibile gestire con maggiore efficienza gli incidenti in mare che possono causare un grave inquinamento in quanto gli Stati membri saranno tenuti a elaborare piani per ospitare navi in difficoltà in luoghi di rifugio lungo le coste e le navi avranno l'obbligo di notificare gli incidenti e gli episodi di inquinamento nonché di cooperare con le autorità costiere. Infine, le indagini sugli incidenti in mare saranno più efficaci grazie all'obbligo per le navi cargo e passeggeri di trasportare a bordo un dispositivo di registrazione dei dati di viaggio ("scatola nera" per le indagini sugli incidenti).  
   
   
M&A: UNO STUDIO CONDOTTO DA RIGHT MANAGEMENT CONSULTANTS SU 156 SOCIETA’ RIVELA CHE LA MAGGIOR PARTE NON TIENE CONTO DEL FATTORE UMANO NEL PROCESSO D’INTEGRAZIONE  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - In occasione di M&a, il fattore umano risulta determinante per il successo dell’operazione, intesa come raggiungimento degli obiettivi di crescita. L’80% del campione ha dichiarato di aver raggiunto gli obiettivi di taglio dei costi, a fronte di un 66% che sostiene di aver ottenuto gli obiettivi di crescita di fatturato. La maggior parte delle aziende sottovaluta le differenze di cultura organizzativa e spesso trascura la propria forza di vendita e i quadri intermedi proprio nel momento in cui questi hanno più importanza per l’azienda. E’ quanto sostiene un nuovo studio su M&a condotto da Right Management Consultants. “E’ chiaramente più immediato e remunerativo nel breve privilegiare il taglio dei costi, tuttavia questo ha spesso un impatto negativo sulla crescita in termini di fatturato. Il coinvolgimento e la motivazione delle persone risultano fondamentali per sostenere la crescita” dichiara Elena Murelli, Amministratore Delegato di Right Management Consultants in Italia. “In più abbiamo riscontrato che sono le differenze di cultura d’organizzazione e non i problemi di lingua o cultura nazionale che contribuiscono maggiormente al successo o meno di un’integrazione - continua Murelli - Le società sviluppano deliberatamente una propria cultura come strumento per differenziarsi dai loro concorrenti. Le aziende in grado di integrare con successo due diverse entità hanno dunque saputo riconoscere e gestire quelle differenze”. Right ha condotto uno studio approfondito della durata di 6 mesi su 156 aziende nordamericane, europee e dell’Asia con un fatturato sopra i 500 milioni di euro che avevano acquisito o erano state acquisite. Due terzi delle società esaminate da Right erano state impegnate in fusioni o acquisizioni a livello internazionale. Quando Right Management ha intervistato i top executive delle 156 società prese in esame, solo il 42% ha dichiarato che la propria società aveva pianificato in modo efficace l’integrazione culturale delle due entità. Nella valutazione da parte dei manager intervistati, gli indici più alti di successo percepito si sono registrati alle voci: incremento della produttività, creazione di valore, business integration e focus sul cliente, i più bassi sui “soft issues” come gestione del talento, allineamento, comunicazione interna e integrazione della cultura. Soltanto il 4% degli intervistati ha dichiarato di aver completamente mancato gli obiettivi di risparmio dei costi, contro un 18% che ha dichiarato di aver mancato gli obiettivi di crescita (inteso come incremento di fatturato e profittabilità). Per quanto riguarda le 35 società quotate incluse nel campione, si è riscontrata una correlazione tra abbattimento dei costi e aumento della capitalizzazione di mercato. La stessa correlazione non si è riscontrata invece tra raggiungimento degli obiettivi di crescita e aumento della capitalizzazione. Si è visto tuttavia che gli obiettivi di crescita erano fortemente correlati piuttosto all’incremento della capacità di un’organizzazione di raggiungere gli obiettivi strategici previsti dall’integrazione, mentre non si è riscontrata la stessa correlazione tra abbattimento dei costi e capacità strategica. In sintesi, il mercato premia l’abbattimento dei costi, tuttavia preoccuparsi troppo di tagliare radicalmente i costi può comportare dei rischi sul raggiungimento degli obiettivi strategici in termini di crescita. Un altro aspetto chiave che emerge dallo studio infatti è che durante una fusione o acquisizione molte società trascurano la propria forza di vendita. “Spesso i rapporti con i clienti e il fatturato risentono negativamente di una integrazione poiché il personale di vendita è troppo distratto dalla fusione, mentre il nuovo management non presta loro sufficiente attenzione”, osserva Steve Wall, Managing Vice President e responsabile del settore consulenza in fusioni e acquisizioni di Right. Inoltre lo studio dimostra che le società non riescono a coinvolgere e comunicare efficacemente con i quadri intermedi durante una fusione o acquisizione. Solo il 56% degli intervistati ha dichiarato che i propri dipendenti hanno compreso il fondamento strategico della fusione, mentre solo il 48% ha dichiarato che nella loro società ci sono state ampie opportunità di una comunicazione a due vie sulla fusione. “Poche persone all’interno di una società sono nella posizione di influire più direttamente sul successo di un’acquisizione dei quadri intermedi”, osserva Wall. “Questi infatti comprendono sia la strategia sia l’esecuzione, oltre ad essere gli ingranaggi che fanno girare al meglio una società”. Ecco in sintesi alcuni indici sugli orientamenti rilevati a confronto con l’edizione precedente dello studio condotta nel 1999. Nel 2003 spicca come differenza la capacità di trattenere i talenti, dovuta forse a una maggiore attenzione per questo aspetto, ma probabilmente anche alla congiuntura economica che non favorisce il cambiamento.
I risultati dello studio M&a: anni 1999 e 2003 a confronto (risultato medio su una scala di 5, dove 1 = poco 5 = molto) 2003 1999
Quanto è stata efficace l’organizzazione nel trattenere i talenti? 4.0 3.5
Grazie alla fusione, l’azienda sta aumentando la propria capacità nel raggiungere gli obiettivi strategici? 3.9 3.6
I dipendenti comprendono il proprio ruolo e responsabilità? 3.7 3.3
L’azienda sta raggiungendo o conta di raggiungere nel breve gli obiettivi di posizione di mercato definiti con la fusione o acquisizione? 3.7 3.8
L’azienda ha mantenuto i livelli di perfomance individuale previsti? 3.7 3.4
La performance dell’azienda è in linea con gli obiettivi finanziari della fusione o acquisizione? 3.6 3.8
L’azienda ha ridistribuito efficacemente le risorse umane in funzione dei nuovi obiettivi strategici? 3.5 3.1
I dipendenti sono allineati con la visione della nuova organizzazione? 3.4 3.2
La società ha pianificato con anticipo l’integrazione delle culture aziendali? 3.2 3.0
Utilizzando come base di partenza i fattori chiave rilevati nello studio, Wall offre i seguenti suggerimenti ai dirigenti che sovrintendono una fusione o acquisizione: Essere consapevoli che può essere necessaria una nuova leadership per le nuove entità. Quei manager che si sono rivelati abili nel guidare le società antecedenti possono non avere le competenze necessarie per guidare la nuova entità nata dalla fusione. Evitare l’arroganza. Acquisitori e acquisiti vedono le fusioni in modo molto diverso. L’arroganza da parte della società acquisitrice può compromettere il valore dell’accordo, il successo dell’integrazione e anche la remuneratività della nuova società. I problemi di risorse umane possono portare alla conclusione o rottura dell’accordo. Right ha scoperto che molte fusioni si concentrano quasi esclusivamente sulle attività fisiche e finanziarie, senza tener conto dei problemi delle persone. Attenzione a non tagliare i costi in modo così radicale da compromettere la crescita a lungo termine. Tagliare i costi mediante una fusione può piacere ad analisti e investitori, ma la crescita di una società è strettamente legata alle capacità strategiche nel lungo termine. Concentrarsi troppo sui problemi di costi può portare di conseguenza a rischiare di perdere quel valore che s’intendeva creare attraverso la fusione. Non trascurare la forza di vendita, se non si vuole correre il rischio di mettere in pericolo i rapporti con i clienti e i ricavi. Le società impegnate in un processo di fusione spesso trascurano le loro attività giornaliere, il che può distrarre la forza di vendita. Fare attenzione alle differenze di cultura organizzativa ed essere preparati ad affrontarle. I quadri intermedi sono i più importanti per il successo di una società, ma spesso sono anche quelli meno coinvolti durante una fusione. Spesso il top management si concentra esclusivamente sui problemi d’integrazione lasciando per ultimo il problema della comunicazione, con il risultato di trascurare e sottoutilizzare i quadri intermedi.
 
   
   
MIPIM 2004 PROMUOVE IL PRIMO SYMPOSIUM MONDIALE DEI SINDACI SULLA RIQUALIFICAZIONE URBANA  
 
Bologna, 27 febbraio 2004- Importante novità per l’edizione 2004 di Mipim (Cannes, 9-12 Marzo), la Fiera Internazionale dell’Immobiliare organizzata da Reed Midem e rappresentata in Italia da Gmprgroup. Si tratta del Mayors' Day che l'11 Marzo riunirà i Sindaci delle città espositrici, per un incontro ed uno scambio di esperienze e di programmi sui grandi temi del governo locale nell'era globale. Con oltre 250 città e autorità locali presenti da tutto il mondo e il supporto attivo di quasi 200 Sindaci, Mipim 2004 ospiterà il primo Symposium dei Sindaci sul tema -La rinascita urbana: come re-inventare la città?- Il programma prevede gli interventi dei Sindaci di Lione, Torino, Barcellona e Bilbao, città che si sono distinte per i propri piani di riqualificazione urbana. Il Mayors' Day sarà la prova generale di "Global City" un altro evento annuale promosso da Reed Midem a partire dal 2005, in cui i Sindaci delle città e le Istituzioni di tutto il mondo avranno la possibilità di confrontare le "buone pratiche" nel risolvere i problemi delle comunità locali. Anche quest’anno Mipim, giunto alla sua quindicesima edizione, sarà la più grande vetrina di programmi immobiliari internazionali, punto di incontro per 15.000 decision-maker, 3.500 investitori e 1850 espositori provenienti da tutto il mondo per presentare i progetti delle grandi aree urbane e non solo. Hanno già dato la loro adesione all'edizione di quest'anno, tra gli altri, i Comuni di Bologna, Genova, Milano, Padova, Roma, Torino, Venezia, Verona e Vicenza, le Regioni Lazio (Agenzia Sviluppo Lazio), Liguria, Piemonte, Val D'aosta, le Province di Milano, Genova, Padova e Città murate di Cittadella, Este, Monselice e Montagnana, le Camere di Commercio di Milano e Roma, che saranno presenti con propri stand nel padiglione "Italian Way". Reed Midem è leader mondiale nell'organizzazione di mercati professionali internazionali. Tra le tante manifestazioni, organizza e promuove Mapic e Mipim, i due appuntamenti internazionali del settore immobiliare, che si svolgono tutti gli anni a Cannes, rappresentati in Italia nei rapporti con le Istituzioni e le associazioni dal Gruppo bolognese Gmpr. Come sottolinea Rolando Gualerzi, Presidente di Gmprgroup"la partecipazione delle Istituzioni e delle imprese italiane che finalmente si affacciano al Mipim, evidenziano sempre più l'importanza di questi appuntamenti internazionali per lo sviluppo e la modernizzazione delle città e dei territori. Oltre alla storica presenza di Barcellona, Parigi, Londra, negli ultimi anni si segnala anche la partecipazione di città come Praga, Mosca e Lisbona, che hanno fatto diventare Mipim il villaggio globale delle eccellenze infrastrutturali e tecnologiche".  
   
   
I RESPONSABILI APPROVVIGIONAMENTI DEL SETTORE COSTRUZIONI A CONFRONTO PER ESAMINARE TENDENZE E DINAMICHE CHE CARATTERIZZANO LA LORO FUNZIONE IN CONTINUA EVOLUZIONE  
 
Milano, 27 febbraio 2004 – Si terrà a Roma il prossimo 3 marzo il primo incontro indirizzato specificatamente al settore costruzioni, organizzato nell’ambito di Procurement Executive Circle (Pec) - iniziativa ideata per mettere a confronto i top manager della funzione approvvigionamenti delle primarie aziende italiane e promossa da 1city.Biz - l’e-Marketplace che fa capo a Gruppo Unicredito e al quale partecipano Erg, Gruppo Impregilo, e Oracle - in collaborazione con Gruppo Impregilo, sponsor tecnico dell’iniziativa. Con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione di questa funzione all’interno delle principali aziende operanti nel settore merceologico costruzioni e individuarne tendenze, dinamiche e problematiche che la caratterizzano, i partecipanti si confronteranno su tematiche ritenute primarie da molti responsabili approvvigionamenti di questo comparto. Tra i temi caldi che verranno trattati, l’analisi della tipologia di beni indiretti acquistati all’interno di questo settore e le problematiche legate alla qualifica fornitori e al vendor rating: se da un lato infatti è emersa la mancanza di expertise nell’acquisto di beni non-core (quali, ad esempio, noleggio flotta aziendale, spese viaggi, pulizie ordinarie uffici, buoni pasto, telefonia mobile e fissa, acquisto e noleggio macchinari ufficio, etc) dall’altro il problema dell’identificazione e valutazione di fornitori di prodotti e servizi è un’esigenza altrettanto sentita in questo mercato. L’incontro rappresenterà un momento importante per la raccolta di materiali, informazioni e documentazione che serviranno da strumenti di supporto per la definizione di best practice comuni da sviluppare nel corso dei prossimi appuntamenti e da utilizzare per migliorare l’approccio ai temi più sentiti. Inoltre, in occasione di questo appuntamento, verrà illustrato ai partecipanti 1city.Project, il canale verticale dedicato ai settori Costruzioni, Ingegneria e Impiantistica, ideato proprio per rispondere alle esigenze delle società che lavorano su commessa e che rappresenta un esempio concreto di strumento volto a ottimizzare i processi di interazione tra le aziende del settore merceologico in esame e i loro fornitori, riducendo costi e tempi di esecuzione delle commesse e acquisendo maggiore trasparenza. Infolink: http://www.Pecircle.com  
   
   
LUCA MATTIOLI NUOVO RESPONSABILE PER LO SVILUPPO DI MERCATO DI KABA PORTE AUTOMATICHE  
 
Castel Maggiore (Bo), 27 febbraio 2004 - Il gruppo Kaba, Azienda protagonista nel mercato dei sistemi tecnologici di Sicurezza Totale degli Accessi, ha annunciato l’accordo con Luca Mattioli per lo sviluppo del mercato relativo alla Business Unit Doors del gruppo Svizzero facente capo, in Italia, a Kaba Porte Automatiche S.p.a. La designazione avviene a seguito della riorganizzazione di Kaba Italia che ha attivato anche nel nostro paese le Business Unit che completeranno l’offerta dell’azienda in ambito sicurezza. Accanto ai sistemi di rilevazione presenze e controllo accessi, infatti, Kaba svilupperà anche i progetti relativi al controllo fisico degli accessi (tornelli, sliding doors, ecc.) e ai sistemi di chiusura meccanici e meccatronici. Il manager che ha maturato una lunga esperienza nel settore si dovrà occupare di sviluppare il business sul mercato nazionale. “Credo che oggi, grazie alla completezza di gamma che possiamo offrire in Italia nel mercato del Total Access, il Gruppo Kaba sia divenuto un interlocutore di riferimento per tutte le aziende che hanno l’esigenza di proteggere la propria sicurezza a 360 gradi. In quest’ottica ritengo che Kaba Porte Automatiche possa svolgere un ruolo decisivo nell’espansione del business del Gruppo, mettendo a frutto la grande esperienza maturata nella gestione di progetti per grandi clienti in tutto il mondo”, ha commentato Mattioli.  
   
   
TEMPORARY IMPIEGA 21.000 LAVORATORI NEL 2003  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Sono 21.000 i lavoratori impiegati da Temporary S.p.a., società specializzata in recruiting e gestione delle risorse umane, nel 2003. Il 40% degli interinali è stato assunto a tempo indeterminato dalle aziende clienti e la durata media delle missioni è stata di 30 giorni. Oltre ad essere cresciuto il numero degli addetti ( +10% rispetto al 2002), lo scorso anno è aumentato anche il fatturato con un incremento del 12% (70 mln di euro) rispetto all’anno precedente. Sempre nel corso del 2003 sono stati formati 3.023 lavoratori temporanei (+ 48% rispetto al 2002). Le aziende che si sono rivolte a Temporary appartengono per il 30% ai servizi, il 18% all’industria, il 13% al pubblico, l'8% al credito.  
   
   
IL LAVORO FLESSIBILE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
Roma, 27 febbraio 2004 - “Il lavoro flessibile nelle pubbliche amministrazioni” è il titolo del seminario organizzato dal Cnel in collaborazione con il Mipa (Consorzio per lo sviluppo delle metodologie e delle innovazioni nelle pubbliche amministrazioni), che si svolgerà domani a Villa Lubin, alle 15,30. Un’occasione di confronto tra studiosi, esperti, rappresentanti sindacali, dirigenti e funzionari pubblici su uno degli strumenti di flessibilità introdotto anche nelle pubbliche amministrazioni per favorirne l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione. I lavori saranno presieduti da Roberto Alfieri (Consorzio Mipa) e vedranno la partecipazione di Pasquale Sandulli (Università di Roma), Lorenzo Bordogna (Università di Milano), Lionello Tronti (Istat), Paolo Matteini (Aran), Antonio Foccillo (Uil). L’incontro fa parte di un ciclo di seminari dedicati ad alcuni aspetti del lavoro pubblico. Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì 3 marzo, alle 15,30, per approfondire il tema della riforma della dirigenza pubblica.  
   
   
2004: L’ITALIA VOLTA PAGINA TUTTI GLI INDICATORI FANNO SPERARE IN UNA RIPRESA SIGNIFICATIVA DEL NOSTRO PAESE TRAINATA DALLE REGIONI DEL CENTRO E DEL NORD-EST  
 
Roma, 27 febbraio 2004 – Crescita del Pil dell’1,7%; export in ripresa (+4,5%); investimenti in macchinari ed impianti in risalita (+3,1%); consumi delle famiglie a +2,3%. Archiviato un difficile 2003, i tassi di crescita del nostro Paese per il 2004, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere negli Scenari di sviluppo delle economie locali, mostrano una graduale, seppur sensibile dinamica positiva. La ripresa sarà più incisiva nelle regioni del Centro e del Nord-ovest (rispettivamente +2,0% e +1,8%), mentre poco sotto la media nazionale è l’incremento del Prodotto interno lordo del Mezzogiorno e del Nord-est (1,6% il tasso di queste ripartizioni). Il Prodotto Interno Lordo - Nel 2004 saranno la Toscana e le Marche a presentare i maggiori tassi di sviluppo a livello nazionale, con una crescita del 2,2%. Seguono Abruzzo (2,1%), Lombardia e Liguria (1,9%), Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio e Sardegna (tutte con l’1,8%). Al di sotto della media nazionale, sebbene in ripresa rispetto allo scorso anno, si collocano Molise (0,7%), Val d’Aosta (0,8%) e Friuli Venezia Giulia (1,2%). Il miglioramento dello scenario internazionale dovrebbe favorire nel 2004 l’accelerazione, su tutto il territorio nazionale, delle esportazioni, con il Nord-ovest (5,7%) che primeggia come media d’area. Tutte le regioni (fatta eccezione per la Basilicata ed il Molise) rilevano comunque un miglioramento della propria situazione, presentando tassi di crescita piuttosto elevati. Le performance migliori dovrebbero registrarsi in Sardegna (9,9%), Liguria (9,4%), Piemonte (6,4%) e Val d’Aosta (6,1%). Sotto la media nazionale si collocano, oltre a Basilicata e Molise, l’Abruzzo (0,0%), il Veneto (2,7%) e la Campania (2,9%). Nelle spese per consumi delle famiglie lo scenario indica, nel 2004, il mantenimento di uno sviluppo simile a quello del 2003, ma una diversa evoluzione a livello territoriale. Infatti, la decelerazione prevista nelle regioni centro-settentrionali si accompagna ad un recupero del Mezzogiorno, che quest’anno dovrebbe crescere ad un ritmo analogo a quello medio nazionale (2,4% rispetto al 2,3% in Italia), mentre nel 2003 ha registrato un incremento inferiore al dato medio (2,1% a fronte del 2,3%). A livello regionale, gli andamenti più positivi si dovrebbero registrare in Abruzzo e Trentino Alto Adige (entrambi a +2,7%) e in Umbria (+2,6%). Valori di poco inferiori alla media dovrebbero caratterizzare i consumi delle famiglie in Liguria (+2,0%), Piemonte, Toscana e Basilicata (tutte a +2,1%). Ora che la ripresa internazionale si sta consolidando e che il clima di fiducia delle imprese è migliorato, ci sono i presupposti per un recupero dell’attività di investimento. Per gli investimenti in macchinari ed impianti, dopo la brusca flessione registrata nel 2003, si prevede per il 2004 una crescita del 3,1%, con il Nord-est a presentare l’andamento più vivace (4,7%), seguito dal Mezzogiorno (3,6%). Meno brillante sembra presentarsi la performance del Centro (2,2%) e del Nord-ovest (2,3%). A livello regionale, valori sensibilmente superiori alla media dovrebbero registrarsi in Basilicata (9,5%) e Veneto (6,2%), mentre gli andamenti meno favorevoli caratterizzano lo scenario della Val d’Aosta (-8,6%) e del Molise (-1,0%). La brillante dinamica degli investimenti in costruzioni, registrata nel 2003, dovrebbe rallentare nel 2004, pur in presenza di una vivace crescita degli investimenti in opere pubbliche. La crescita dello 0,5% prevista a livello nazionale, viene trainata essenzialmente dalle regioni del Centro (2,3%) e del Mezzogiorno (1,1%). Andamenti negativi, invece, caratterizzano questa tipologia di investimenti nel Nord-ovest (-0,5%) e nel Nord-est (-0,3%). Nel 2004, le regioni che presentano lo sviluppo più intenso potrebbero essere Liguria (5,7%), Basilicata (4,9%) e Umbria (4,6%). Tra le regioni che invece mostrano una certa riduzione si trovano la Val d’Aosta (-6,3%) e la Sicilia (-3,4%). Per quanto riguarda l’occupazione, quest’anno saranno le regioni meridionali a presentare la dinamica più favorevole, dopo avere sperimentato una battuta d’arresto lo scorso anno. In questa ripartizione, infatti, si prevede un incremento delle unità di lavoro pari all’1,3% rispetto all’1,0% in Italia. Tra le regioni meridionali i tassi di crescita più elevati si osservano in Basilicata (2,0%), Molise (1,9%) e Sardegna (1,7%). Nel Centro (1,0% la media d’area) si assiste ad una crescita occupazionale più intensa nelle Marche (1,2%) e in Umbria (1,1%), mentre le regioni nord-orientali presentano un andamento lievemente superiore alla media nazionale (1,1%). Nel Nord-ovest, invece, l’occupazione cresce più lentamente (0,6%), con il Piemonte (0,2%) e la Val d’Aosta (0,3%) che presentano uno sviluppo inferiore alla media della ripartizione. La dinamica dell’occupazione evidenzia un lento, ma progressivo miglioramento del tasso di occupazione specifico (relativo a persone di 15-64 anni) in tutte le ripartizioni. Questo indicatore dovrebbe portarsi al 56,7% nel 2004 dal 56% del 2003. A livello regionale i miglioramenti più significativi del tasso di occupazione dovrebbero realizzarsi in Liguria (60,4% nel 2004 a fronte del 59,1% del 2003) e Friuli Venezia Giulia (63,4% contro 62,2% dello scorso anno). I tassi di crescita più contenuti, invece, caratterizzano l’andamento di Val d’Aosta, Calabria e Piemonte. Sulla base delle dinamiche previste per l’occupazione e delle previsioni di crescita più sostenuta dell’attività produttiva nei prossimi anni, il tasso di disoccupazione presenta una certa riduzione, passando a livello nazionale dall’8,7% del 2003 all’8,5% del 2004, con miglioramenti che saranno più sensibili al Centro e al Mezzogiorno.  
   
   
CONFCOMMERCIO SU CITTA’ CAMPIONE: PREVEDIBILE LO “SCALINO” DI FEBBRAIO  
 
 Roma, 27 febbraio 2004 - La ripresa dell’inflazione registrata nell’ultimo mese non deve essere letta come una interruzione del processo di rallentamento dei prezzi al consumo in atto da ottobre, ma solo come un aggiustamento: questo il commento del Centro Studi Confcommercio ai dati relativi all’andamento dei prezzi al consumo nel mese di febbraio nelle città campione. Questi dati, infatti, che sembrerebbero indicare una risalita del tasso d’inflazione, erano in larga parte attesi in considerazione dello sfavorevole confronto con un mese in cui nello scorso anno furono applicati i prezzi del nuovo prontuario farmaceutico, con una conseguente e sensibile riduzione delle spese sanitarie. Va considerato, inoltre, che nel mese di febbraio vengono computati gli effetti delle variazioni dei prezzi dei mobili ed elettrodomestici la cui rilevazione ha cadenza trimestrale. Per raggiungere l’obiettivo di un rientro su valori prossimi al 2% già nei mesi estivi – conclude il Centro Studi - occorrono comportamenti coerenti da parte di tutti i soggetti: dalla produzione al consumo agli enti erogatori di servizi nazionali e locali.  
   
   
CITTADINANZATTIVA, CONFCONSUMATORI, MOVIMENTO CONSUMATORI E MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO SU INCHIESTA BANCA 121: FALLITA DI FATTO LA CONCILIAZIONE TRA MPS E RISPARMIATORI  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - Su oltre 3300 casi esaminati, solo poco più di 600 risparmiatori hanno ottenuto adeguati rimborsi rispetto alle somme versate, mentre quasi il doppio si è visto rigettare il reclamo. Per oltre 2600 risparmiatori, infine, la Banca propone poco convincenti rinegoziazioni. Dalle informazioni presenti sul sito della Banca Monte dei Paschi di Siena, la fotografia del fallimento del tavolo di conciliazione. Evitiamo di far passare per paladini dei consumatori chi ha proposto e accettato tavoli di conciliazione per contratti da considerare nulli, perché truffaldini nella loro stessa impostazione, come le recenti decisioni della magistratura sembrano avvalorare. Questa, in una nota congiunta, la posizione di Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino in riferimento agli ultimi sviluppi dell’inchiesta su Banca 121. A suo tempo le quattro associazioni rifiutarono la proposta di conciliazione del Monte dei paschi di Siena perché quei tipi di contratto, a partire da “My way”, dovevano essere considerati del tutto nulli. Anche alla luce delle numerose lamentele ricevute da risparmiatori rimasti insoddisfatti di come è stato trattato il loro caso, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino annunciano cause per ottenere i dovuti rimborsi.  
   
   
INCHIESTA ALTROCONSUMO SUI PREZZI IN ITALIA E EUROPA  
 
Milano, 27 febbraio 2004 - londra piu’ conveniente di Roma, Germania piu’ competitiva dell’Italia. Altroconsumo ha condotto un’inchiesta-guida all’acquisto più conveniente in Europa e in Italia: su un paniere di 346 prodotti tra abbigliamento, cd e dvd, cura del corpo, video, foto, informatica e altri, l’Italia oggi è diventata meno conveniente, in confronto al 2001, rispetto a 11 paesi europei. Alcuni paesi come Gran Bretagna, Spagna e Germania, prima più cari dell’Italia, ora sono più competitivi. Nel 2001 in Germania la spesa per tale paniere era uguale a quella italiana; ora si spende il 3,8% in meno che in Italia. Tra le 11 capitali europee coinvolte nell’inchiesta, svetta Londra come la città dove è possibile fare ottimi affari sugli articoli compresi nel paniere, grazie soprattutto al cambio euro-sterlina, che dal 2001 a oggi ha visto la moneta europea crescere del 17% su quella inglese. Tra le 8 più importanti città italiane coinvolte nell’indagine, la palma dello shopping più conveniente va a Genova. A livello europeo è stata premiata Aix-la-chapelle, città tedesca che già nel 2001 aveva ottenuto il primo posto nella classifica delle città con i prezzi più competitivi d’Europa. Dunque gli ultimi due anni trascorsi all’insegna dell’euro hanno tolto all’Italia il primato della convenienza in Europa emerso dall’inchiesta prezzi del 2001, sempre condotta da Altroconsumo. Per l’associazione indipendente di consumatori le cause non sono da ricercarsi nell’introduzione della moneta unica, che, come ha mostrato l’indagine, non ha prodotto simili effetti in Germania, per esempio, dove oggi il tasso d’inflazione è circa un terzo di quello italiano. Gli imputati per l’impennata dei prezzi in Italia dal 2001 a oggi sono per Altroconsumo la mancanza di trasparenza nel mercato, la debolezza dei controlli fiscali sugli aumenti dei prezzi, insomma la politica di controllo e monitoraggio dei prezzi, sia nella fase di passaggio alla nuova moneta, che successivamente. L’inchiesta di Altroconsumo sarà pubblicata sul numero di marzo del mensile omonimo, distribuito dall’associazione ai propri soci.  
   
   
UN CARNEVALE COSÌ COSÌ… MILANO: ACQUISTI E NOLEGGI IN CALO PER CARNEVALE. COME DOLCI? SI PREFERISCONO LE SOLITE, SEMPLICI CHIACCHIERE. E IL 5% DEI CLIENTI SONO EXTRACOMUNITARI  
 
Milano, 27 febbraio 2004 – Speriamo vada meglio negli ultimi giorni. Forse il freddo invernale in ritardo, forse l’abitudine della settimana bianca, o segnali di minor partecipazione o tentativi di risparmio per cui vince il “fai da te”. Fatto sta che i pessimisti superano gli ottimisti del 26%, tra gli oltre 3.000 piccoli esercizi milanesi coinvolti nel Carnevale. C’è infatti un 22% che vede un peggioramento e un 19% che vende molto meno. E il bilancio è negativo rispetto allo scorso anno: 250.000 euro in meno sui 5 milioni di euro di fatturato legati a questa festa. Le maschere del 2004? Per chi acquista, Zorro lascia il segno (33%), ma tra le preferite anche le immortali fatine a parimerito con Batman (26,7%), animali e peluches (20%), magari per tenere al caldo i bambini, con un po’ di maghi (16,7%). L’infallibile Casanova guida il noleggio (20%), accompagnato da dame del Settecento (10%). E i dolci? Domina la chiacchera al Carnevale milanese (63,3%). E soprattutto nei negozi di generi vari e alimentari (81,8%) e in pasticceria (70%). In panetteria invece vincono i tortelli (44,4%) contro le chiacchere (33,3%) ma per un 22,2% vanno entrambi. Il cliente del Carnevale milanese? Ha in media circa 32 anni, ma l’età aumenta quando si parla dei dolci di Carnevale: i golosi frequentatori delle pasticcerie hanno un’età media di 41 anni e fra gli alimentari in genere 38, anche se c’è un buon 7% over sixty. Mentre i golosi più giovani (23 anni) spendono la paghetta in panetteria. Per l’acquisto dei costumi l’età media è di 25 anni mentre si alza (38) in caso di noleggio. E si affacciano anche gli extracomunitari, anche loro e i loro bambini coinvolti tra maschere e golosità: rappresentano il 4,7% dei clienti. E Carnevale a Milano è una festa per divertirsi (48,6%) e per i bambini (47,1%) ma piace anche scherzare (25,7%). Per il 14,9% è ancora una tradizione. Emerge dalla consueta indagine sul Carnevale della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim (Laboratorio Monitoraggio Imprese Milano) realizzata su 100 imprese di Milano legate al Carnevale (negozi di giocattoli, cartolerie, noleggi di costumi, pasticcerie, panetterie e piccoli alimentari). I Dati Sugli Acquisti Del Carnevale Come vanno le vendite. C’è un 22% che vede un peggioramento e un 19% che vende molto meno, contro un 44% che vende come lo scorso anno e un 15% per cui va meglio. Il cliente tipo: donna o uomo? Soprattutto donne per il 55,7% degli intervistati. Ugualmente donne o uomini per il 41,4%. Prevalgono gli uomini solo nel 2,9% dei casi. Per lo più donne impegnate ad acquistare i tradizionali dolci (73,3%). Mentre nei negozi di costumi e scherzi comprano sia uomini che donne (53,3%), anche se il 43,3% è comunque un pubblico femminile. E anche nel noleggio sono sia maschi che femmine (60%), ma le donne raggiungono il 40%. Il cliente del Carnevale milanese ha in media 32 anni e ½, ma l’età aumenta quando si parla dei dolci di Carnevale: i golosi frequentatori delle pasticcerie hanno un’età media di 41,3 anni e fra gli alimentari in genere 38. Mentre i golosi più giovani (23,3) vanno in panetteria. Per l’acquisto dei costumi l’età media è di 25,4 mentre si alza (37,9) in caso di noleggio. Il costume che va di più. Il costume storico è il più noleggiato (70%), mentre negli acquisti si va sul “di tutto un po’” (36,7%) anche se non manca l’acquisto per costumi di attualità (26,7%) e maschere tradizionali (26,7%). Il costume politico richiesto solo in caso d’acquisto per il 3,3% dei casi. Lo storico è scelto dal 23,3%. Il personaggio più ricercato. Zorro non manca mai ed è il più venduto (33,3%), ma anche fatine e batman (26,7%), animali e peluches (20%) e un po’ di maghi (16,7%). L’infallibile Casanova guida il noleggio (20%) accompagnato da dame del ‘700 (10%). Le scelte degli altri anni. Le maschere del 2001 si ispiravano all’attualità ed alla televisione (boom di maschere da “mucca pazza” e Tarricone), nel 2002 al cinema, alla magia di Harry Potter e di Moulin Rouge, l’anno scorso vinceva ancora l’attualità coi personaggi dei cartoon come l’Uomo Ragno, Magica Doremi, Hantaro. Il Carnevale è una festa per divertirsi (48,6%) e per i bambini (47,1%) ma piace anche scherzare (25,7%). Per il 14,3% è ancora una tradizione. Per evadere (12,9%), per stare insieme (11,4%), per trasgredire e per vivere la città e per consumismo (7,1%), per sfogarsi (5,7%), per sognare 4,3%, per farsi vedere 2,9%, altro per l’8,6%. Gli extracomunitari e il Carnevale milanese. 4,7% la clientela extra Ue che ha acquistato o noleggiato costumi o dolci per il Carnevale a Milano. Sono meno del 5% per il 64,3% degli intervistati, tra il 5 e il 10% per il 14,3% dei negozianti, tra il 10 e 20% per l’1,4%, tra il 20 e 30% per il 4,3%. Oltre il 50% per l’1,4% e nessuno per il 14,3%. Chiacchiere o frittelle. Domina la chiacchera al Carnevale milanese (63,3%). E soprattutto nei negozi di generi vari e alimentari (81,8%) e in pasticceria (70%). In panetteria invece vincono i tortelli (44,4%) contro le chiacchere (33,3%) ma per un 22,2% vanno entrambi. Le vendite per Carnevale. Un fatturato che cresce in media del 16% in un periodo che dura mediamente 2,8 settimane. Ma per il 37,1% la durata delle vendite a Carnevale è di 3 settimane. E’ di 4 settimane per il 30%, 2 settimane per il 18,6%, 1 settimana per l’11,4%. Il 2,9% non sa definire una durata. Ma il fatturato cresce meno del 10% per il 38,6% degli intervistati, tra 10 e 20% per il 30%, tra 20 e 30% per il 15,7%, tra 30 e 40% e tra 40 e 50% per il 4,3%, tra 50 e 60% e tra 80 e 90% per l’1,4%. Un 4,3% non sa quantificarlo.  
   
   
COLMARE IL DIVARIO NELLA CONOSCENZA AMBIENTALE  
 
Dublino, 27 febbraio 2004 - Dal 28 al 30 aprile si svolgerà a Dublino una conferenza su come mobilitare la conoscenza a favore dell'ambiente. La manifestazione 'Bridging the Gap', farà il punto sui progressi nell'informazione sull'ambiente e individuerà i vuoti nelle conoscenze. Le sessioni parallele si occuperanno di ambiente e salute umana, mutamenti climatici, valutazione d'impatto, biodiversità e uso del territorio, bisogni informativi. La conferenza si concluderà cercando di rispondere alla domanda 'Come usare le opportunità scientifiche, tecnologiche e politiche per far progredire efficacemente integrazione e azione nel settore ambientale?' e di guardare alla ricerca ambientale al di là del sesto programma quadro (6Pq). La manifestazione si rivolge ai decisori politici, a tutti coloro che si occupano di organizzare la ricerca o il monitoraggio ambientale e a tutti gli operatori che trasmettono la conoscenza ambientale ai decisori politici e al pubblico in generale. Infolink: http://www.Bridgingthegap.ie  
   
   
UNIVERSITÀ ESTIVA EUROPEA SU INNOVAZIONE E BUSINESS INTELLIGENCE  
 
 Bruxelles, 27 febbraio 2004 - L'école d'Ingénieurs de Cherbourg terrà la sua terza Università estiva europea su 'innovazione e business intelligence' a Cherbourg, in Francia, dal 26 giugno al 16 luglio. L'obiettivo del corso è aumentare negli studenti la consapevolezza dell'importanza dell'innovazione per l'economia, nonché del ruolo della business intelligence quale catalizzatore dell'innovazione in seno alle aziende. Il programma si compone di tre parti principali: i corsi tenuti da specialisti internazionali del loro settore; un progetto di ricerca sulle attività d'innovazione di una piccola azienda in Normandia (Francia), che include un forum di studenti e personalità industriali della regione; una conferenza a Parigi sul mercato interno e l'allargamento dell'Ue. Il costo complessivo del corso di tre settimane è di 300 euro (100 euro per gli studenti dei paesi dell'Europa orientale), ed include le lezioni, l'alloggio, il vitto, le escursioni e le visite. Per informazioni: Laurent Lecoeur, Coordinatore Relazioni internazionali, École d'Ingénieurs de Cherbourg, Bp 78 50 130 Cherbourg Octeville, Francia, Tel.: +33 2 33 01 41 34, Fax: +33 2 33 01 42 01, Email: Laurent.lecoeur@chbg.unicaen.fr  http://www.Chbg.unicaen.fr/eic/uee  
   
   
DUEMILA BORSE DI STUDIO PER GLI STUDENTI DELLE SUPERIORI IL CONTRIBUTO È DI 516 EURO. DOMANDE ENTRO IL 15 APRILE  
 
Milano, 27 Febbraio 2004 - Anche quest'anno la Regione Lombardia ha deciso di assegnare 2.000 borse di studio, da 516 euro ciascuna, ad altrettanti studenti, capaci e meritevoli, che stanno frequentando le scuole medie superiori, statali o paritarie. La Giunta regionale lombarda ha infatti approvato, su proposta dell'assessore alla Formazione, Istruzione e Lavoro, Alberto Gugliemo, il relativo bando di concorso. Per ottenere l'assegno di studio gli studenti devono essere residenti in Lombardia ed aver conseguito, lo scorso anno scolastico, almeno la media del 7,5 (o il giudizio di 'ottimo', se provenienti dalla scuola media inferiore). La famiglia inoltre deve avere un indicatore Isee non superiore a 14.695 euro (l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente si può richiedere al Comune di residenza, ad un Caf o agli uffici Inps). Le domande per ottenere le borse di studio devono essere obbligatoriamente compilate su un apposito modulo che può essere richiesto alle segreterie delle scuole o scaricato dal sito internet della Direzione generale Formazione Istruzione e Lavoro. Le domande dovranno poi essere riconsegnate, entro il 15 aprile, ai Protocolli regionali (presso le sedi territoriali) o spediti alla Direzione generale Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione Lombardia - U.o. Sistema educativo ed università - Ufficio gestione 'Assegni di studio 2003/2004 - Via Cardano, 10 - 20124 Milano).