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VENERDì
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 26 Marzo 2004 |
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LE 'SUPER REGIONI' RAFFORZANO LA COMPETITIVITÀ DELL'EUROPA, LO AFFERMA UN RAPPORTO |
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Bruxelles, 26 marzo 2004 - Le regioni europee più competitive, le 'super regioni' come Helsinki, Amburgo e Bruxelles, si vanno sempre più affermando come le forze motrici dei risultati economici complessivi dell'Europa, secondo l'Eci 2004 (European Competitiveness Index). L'eci è descritto dai suoi autori, Robert Huggins Associates, come il primo indice regionale e nazionale della competitività in Europa. L'indice contiene indicatori relativi ai risultati economici, la creatività e l'economia della conoscenza, l'infrastruttura e l'accessibilità di tutti gli attuali Stati membri, oltre a Norvegia e Svizzera. In termini di risultati regionali, l'Eci ha scoperto che '[e]siste un importante divario di competitività tra le regioni migliori e peggiori in assoluto quanto ai risultati, e tale divario continuerà a crescere a meno che al livello dell'Ue non venga adottato un approccio più coesivo allo sviluppo regionale'. Secondo l'Eci, le regioni che si comportano meglio sono Uusimaa (Finlandia), Stoccolma (Svezia), Bruxelles (Belgio), Ile de France (Francia) e Amburgo (Germania). Le regioni peggio classificate sono Grecia centrale, Sud della Spagna, Grecia settentrionale e Spagna centrale. Il Dr Robert Huggins, direttore esecutivo della Robert Huggins Associates, ha dato alle regioni in testa alla classifica del campionato della competitività il titolo di 'super regioni', ed ha dichiarato: 'La competitività in Europa è sempre più guidata da un certo numero di super regioni [...]. Queste campionesse si vanno staccando dal plotone, e non è una coincidenza che siano anche le forze motrici della creazione e utilizzazione della conoscenza in Europa'. Il Dr Huggins avverte che la mancanza di capacità nei principali motori dello sviluppo economico in seno alle regioni meno competitive in Europa, come la disponibilità di conoscenza e investimenti, suggerisce che queste continueranno a fare da fanalino di coda, ed aggiunge: 'Molte saranno indubbiamente ben presto sorpassate da alcune delle regioni più competitivamente ambiziose dei nuovi Stati membri'. Inoltre, i deludenti progressi conseguiti fino ad ora nel raggiungimento dell'obiettivo di Lisbona 'inducono fortemente a credere che vi siano problemi - specie nelle regioni che ricevono i Fondi strutturali dell'Ue - nella creazione di politiche ed iniziative effettivamente in grado di aiutare a costruire un ambiente basato sulla conoscenza e sull'innovazione'. In un messaggio rivolto ai leader dell'Ue in previsione del Vertice europeo di primavera, il Dr Huggins dichiara: '[D]obbiamo riconoscere meglio in che modo il sapere viene creato e commercializzato per poter migliorare il vantaggio competitivo dell'Ue. In particolare, i decisori politici di tutta l'Unione debbono stare attenti a non imitare semplicemente il modello nordamericano di sviluppo economico, che pare colpito da un'insana fissazione per le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, le famose Tic, e la costruzione di un settore biotecnologico'. Infolink: http://www.Hugginsassociates.com/product_info.php/cpath/22/products_id/31 |
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INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER L'ASSISTENZA TECNICA NELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO DELLE POLITICHE DI E-BUSINESS |
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Bruxelles, 26 marzo 2004 - La Direzione generale Imprese della Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per l'assistenza tecnica nella valutazione d'impatto delle politiche di e-business a livello nazionale e regionale. Con questo bando la Commissione intende selezionare un fornitore che possa effettuare la valutazione d'impatto di un massimo di dieci politiche di e-business nazionali o regionali a favore delle Pmi (piccole e medie imprese). Il bilancio totale dell'invito è stimato a circa 250.000 euro. Infolink: Commission europea, Direzione generale Imprese, Unità D-4, F. Noel , rue de la Science 27 -1/29, B-1049 Bruxelles, Tel. +32-2-2962112 , Fax +32-2- 2969500, E-mail: Franck.noel@cec.eu.int http://europa.Eu.int/comm/enterprise/ict/index.htm |
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I PROTAGONISTI DELL’INNOVAZIONE EUROPEA LUNEDÌ 29 MARZO AL CAFFÈ PEDROCCHI |
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Padova, 26 marzo 2004 - lunedì 29 marzo 2004 - ore 9.30 nella sala Rossini del caffè Pedrocchi, Padova Sono previsti gli interventi di: Ezio Andreta direttore per le Tecnologie industriali Commissione Europea; Tullio Di Pietro vice direttore generale per la promozione degli scambi - Ministero delle Attività produttive; Franco Jovane direttore Istituto Tecnologie industriali e automazione Itia/cnr; Stefano Sannino consigliere diplomatico del presidente Prodi - Commissione Europea. Porteranno il loro saluto l’assessore alle Politiche per la Piccola e media impresa della Regione Veneto Marino Finozzi, il suo collega alle Politiche della Formazione Raffaele Grazia, il rettore dell’Università di Padova Vincenzo Milanesi e inoltre Gianlorenzo Martini, responsabile della direzione Relazioni internazionali della Regione Veneto, Sede di Bruxelles. Coordinerà l’incontro il presidente di Cosmi Network, Alberto Raffaelli. «I cambiamenti imposti dalla globalizzazione richiedono nuovi approcci e nuove strategie di internazionalizzazione e innovazione», così Raffaelli spiega la ragione dell’incontro di lunedì prossimo, «i diversi attori sociali, economici, istituzionali sono chiamati a rafforzare le politiche e gli strumenti per un’economia europea più dinamica e competitiva». Il Meeting proposto da Cosmi Network intende fornire strumenti ed elementi di riflessione per superare le sfide che il Sistema Italia deve affrontare per essere concorrenziale e protagonista nel mercato globale. Un’occasione unica, quindi, quella del Pedrocchi, per incontrare alcuni protagonisti delle politiche nazionali e comunitarie. Ezio Andreta, ad esempio, che dal suo osservatorio privilegiato di direttore per le Tecnologie industriali della Commissione Europea sull’innovazione fornirà gli elementi per una valutazione del momento che l’Italia sta attraversando e delle opportunità per crescere. Oppure Stefano Sannino, tra i più stretti collaboratori di Romano Prodi; all’interno dell’Ufficio di Presidenza dell’Unione Europea in cui si occupa di relazioni esterne, commercio estero, sicurezza e difesa. Solo un cenno infine su Cosmi. Parliamo di un network di imprese che ha come sua attività il trasferimento di conoscenze competitive alle imprese pubbliche e private, attraverso partnership con centri di competenza e di ricerca di classe d’eccellenza mondiale. I prodotti che Cosmi offre attualmente attraverso il Network sono soprattutto formazione, consulenza, assistenza ai processi di innovazione, attestazione per la partecipazione ad appalti pubblici per le imprese, servizi di ingegneria e project management e infine sistemi di comunicazione interattiva e multimediale, attraverso la tv satellitare interattiva K-communication. |
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RIORDINO DEL SISTEMA DELLA RISCOSSIONE: PRECISAZIONE |
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Roma, 26 marzo 2004 - Con riferimento notizie di stampa secondo le quali la bozza di decreto legge relativo al riordino del sistema nazionale della riscossione prevedrebbe un "regalo di 1,5 miliardi di euro alle banche", il Mef precisa quanto segue: L’oggetto del presunto "regalo alle banche" è costituito dal rimborso delle anticipazioni a suo tempo versate dai concessionari della riscossione (per la quasi totalità di proprietà del sistema creditizio) in forza del cosiddetto obbligo del non riscosso come riscosso. Trattandosi di anticipazioni, occorre sottolineare che queste somme andavano comunque restituite ai concessionari. Di conseguenza, il decreto legge non prevede alcun onere aggiuntivo a carico della pubblica amministrazione. In particolare, per quanto riguarda le anticipazioni a favore dello Stato, gli importi in questione ammontano a circa 750 milioni di euro. La restituzione di tali importi era già stata espressamente prevista in via legislativa (articolo 59, comma 4-bis del decreto legislativo n. 112 del 1999). Pertanto, è destituita di ogni fondamento l’affermazione secondo la quale la necessità di procedere alla restituzione delle predette somme deriverebbe dalle norme di definizione agevolata dei carichi di ruolo pregressi. Quanto, poi, alla restituzione delle anticipazioni versate dai concessionari a favore degli enti diversi dallo Stato, essa, allo scopo di ridurre considerevolmente l’impatto finanziario, avverrà: con lo sconto del 10%; in venti anni; utilizzando in via prioritaria gli incassi derivanti dalle relative iscrizioni a ruolo. Si evidenzia, comunque, che l’intera operazione di riordino del sistema di riscossione è stata delineata a costo zero, grazie anche agli introiti derivanti dal versamento che verrà effettuato, a titolo transattivi, dalle società concessionarie ed ai risparmi che verranno ottenuti dalla razionalizzazione e riorganizzazione del citato sistema. |
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INTERNET: L'E-MAIL DIVENTA "POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA" IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA VARATO UN DPR, CHE RICONOSCE VALIDITÀ GIURIDICA AI DOCUMENTI TRASMESSI PER POSTA ELETTRONICA |
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Roma, 26 marzo 2004 - La posta elettronica può diventare "posta certificata", come una normale raccomandata con avviso di ricevimento, così che l'invio e la ricezione di documenti con strumenti informatici (e-mail) avrà valore legale. Il Consiglio dei Ministri, su proposta di Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, e Luigi Mazzella, ministro per la Funzione Pubblica, ha infatti approvato un Dpr che disciplina l'utilizzo della posta elettronica certificata non solo nei rapporti con la Pubblica amministrazione ma anche tra cittadini. Essa sarà resa disponibile dai gestori di posta elettronica come un ulteriore servizio. "Il provvedimento è un atto di modernità", ha detto Stanca. "La posta elettronica sta diventando sempre di più strumento quotidiano di comunicazione. La disposizione approvata oggi introduce la posta elettronica certificata dando maggior certezza della spedizione e ricezione del messaggio elettronico rafforzando, quindi, la validità giuridica della stessa comunicazione telematica, come del resto già avviene con la lettera raccomandata con avviso di ricevimento rispetto alla lettera con affrancatura ordinaria. Con questo decreto abbiamo posto le condizioni per una ulteriore maggiore diffusione di questo moderno strumento di comunicazione nel Paese. Ad esempio, anche nella stessa Pubblica amministrazione la posta elettronica sta avendo un sempre più ampio utilizzo: i messaggi elettronici scambiati fra amministrazioni e fra queste e l'esterno nel 2003 sono stati oltre 31 milioni, rispetto ai 14,6 milioni del 2002 ". Il ministro Stanca ha posto in evidenza "le rilevanti conseguenze non solo in termini di velocità e di efficienza, ma anche di risparmi. Ad esempio, ogni lettera che la Pubblica Amministrazione invia con i sistemi tradizionali comporta un costo stimato in almeno 20 €, contro i circa 2 € di una e-mail. Il Ministero degli Esteri con il passaggio dai tradizionali telegrammi (e la loro conservazione su carta) all'e-mail ha diminuito di oltre 17 tonn. La carta". Da parte sua il Ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, ha affermato che "il premio ricevuto all'Onu come migliore amministrazione europea per le innovazioni apportate al nostro apparato burocratico non la considero una meta ma uno stimolo a raggiungere altre tappe. In questo quadro il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri rappresenta un punto di grande significato per il quale non posso che esprimere la più piena soddisfazione". Il decreto pone in rilievo i due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici: l'invio e la ricezione. "Certificare" queste due fasi significa che il mittente riceve dal proprio gestore di posta una ricevuta che costituisce prova legale dell'avvenuta spedizione del messaggio e dell'eventuale allegata documentazione. Allo stesso modo, quando il messaggio perviene al destinatario, il suo gestore di posta invia al mittente la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna, con l'indicazione della data e dell'orario, a prescindere dalla apertura del messaggio. Insieme alla ricevuta di consegna, inoltre, il gestore del destinatario può anche inviare al mittente la copia completa del testo del messaggio. Il decreto stabilisce inoltre che, nel caso in cui il mittente smarrisca le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte venga conservata per ventiquattro mesi in un apposito registro informatico custodito dai gestori, con lo stesso valore giuridico delle ricevute. Viene anche istituito un elenco ufficiale dei gestori di posta elettronica certificata presso il Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (Cnipa), al quale sono assegnati compiti di vigilanza e controllo sull'attività degli iscritti. La Pubblica Amministrazione centrale già dispone di un servizio di posta elettronica certificata, mentre per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni locali ben 50 progetti (dei 134 ammessi al cofinanziamento del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie per i progetti di e-Government per gli Enti Locali) prevedono la realizzazione di servizi di posta certificata. Sono oltre una ventina le società tecnologicamente pronte che hanno già richiesto di essere inserite nell'elenco dei gestori. |
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CODICE DELLA PRIVACY A SALVAGUARDIA DEI DATI PERSONALI: OBBLIGHI DI SICUREZZA E DOCUMENTO PROGRAMMATICO AL 30 GIUGNO LA REDAZIONE DEL "DPS"
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Roma, 26 marzo 2004 - Aziende private e amministrazioni pubbliche avranno tempo fino al 30 giugno 2004 per adottare le nuove “misure minime” di sicurezza introdotte dal Codice della privacy a salvaguardia dei dati personali contenuti negli archivi e per redigere il documento programmatico in materia di sicurezza (dps). Il dps deve contenere, in particolare, l’analisi dei rischi che incombono sui dati personali e le tutele da adottare per prevenire la loro distruzione, l’accesso abusivo e la dispersione ed è obbligatorio per chi raccoglie, utilizza e conserva dati sensibili o giudiziari. Potranno usufruire del termine del 30 giugno sia coloro che devono predisporre tale documento per la prima volta sia coloro che ne abbiano già redatto o aggiornato uno nel 2003. Un modello base semplificato sarà disponibile a breve sul sito del Garante www.Garanteprivacy.it Dal prossimo anno, decorso il periodo transitorio connesso all’entrata in vigore del Codice della privacy, il termine per l’aggiornamento del dps rimarrà fissato al 31 marzo. Queste in sintesi le indicazioni che l’Ufficio del Garante ha fornito ad amministrazioni pubbliche e società private per una corretta applicazione delle novità normative introdotte dal Codice della privacy in materia di “misure minime” di sicurezza e dei sistemi informatici e telematici. Le "misure minime", già previste dalla legge n.675/1996, sono l’insieme degli accorgimenti tecnici e organizzativi che l’azienda deve adottare per assicurare almeno il livello minimo di sicurezza per la protezione dei dati personali. Il Codice, entrato in vigore il 1 gennaio 2004, ha confermato la disciplina in materia di sicurezza dei dati personali introdotta nel 1996. In particolare, è stato ribadito il principio secondo cui le "misure minime" sono solo una parte degli accorgimenti obbligatori in materia di sicurezza. Vi è infatti il dovere più generale di custodire i dati personali per contenere il più possibile il rischio che essi siano distrutti, dispersi, conoscibili fuori dei casi consentiti o trattati in modo illecito, nonché di introdurre ogni utile dispositivo di protezione legato alle nuove conoscenze tecniche. Oltre ad attenersi, quindi, a queste disposizioni generali, i soggetti pubblici e privati hanno il dovere di adottare in ogni caso le "misure minime", la cui mancata adozione costituisce reato. Il Codice ha però aggiornato l’elenco delle "misure minime" di sicurezza e ha indicato modalità di applicazione (allegato B del Codice). Analogamente a quanto avveniva in passato, le "misure minime" sono diverse a seconda che il trattamento sia effettuato o meno con strumenti elettronici o riguardi dati sensibili o giudiziari. Anche il documento programmatico sulla sicurezza, che in base al nuovo Codice deve essere adottato da chiunque effettua un trattamento di dati sensibili o giudiziari con strumenti elettronici, rientra tra le misure minime. Si tratta di una misura non nuova anche se è parzialmente cambiato il contenuto del documento, è più ampia la categoria dei dati giudiziari ed è aumentato il numero dei soggetti destinatari dell’obbligo. Proprio in considerazione delle novità introdotte e del numero dei nuovi soggetti interessati, il Garante ha ritenuto che, in sede di prima applicazione del nuovo quadro normativo, il dps possa essere predisposto, al più tardi entro il 30 giugno 2004. Va ricordato, infine, che il termine concesso oggi agli operatori riguarda solo ed esclusivamente l’adozione delle nuove misure introdotte dal Codice. Le "vecchie" misure minime, che erano già obbligatorie in passato, devono essere infatti adottate senza attendere il termine del 30 giugno. |
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PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE II TRIMESTRE 2004 |
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Roma, 26 marzo 2004 - Il Mef comunica l’emissione dei seguenti nuovi titoli per il secondo trimestre del 2004: Btp 01/06/2004 – 2007 Ammontare minimo dell’intera emissione: 9 miliardi di Euro; Btp 15/04/2004 – 2009 Ammontare minimo dell’intera emissione: 10 miliardi di Euro; Cct 01/05/2004 – 2011 Ammontare minimo dell’intera emissione: 10 miliardi di Euro. L’ammontare minimo si riferisce all’intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche emessa. Nel corso del secondo trimestre del 2004, il Mef, sulla base delle condizioni dei mercati finanziari, si riserva la facoltà di offrire nuovi titoli, oltre a quelli summenzionati, e ulteriori tranche di altri titoli già in essere. In particolare, saranno offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli: Btp 15/01/2004 – 2007 cedola 2,75 %; Btp 01/02/2004 – 01/08/2014 cedola 4,25 %; Btp 01/08/2003 – 2034 cedola 5,00 %; Ctz 31/03/2004 – 28/04/2006; Cct 01/12/2003 – 01/12/2010. Il Mef si riserva, altresì, la facoltà di emettere, in relazione alla domanda espressa dal mercato, ulteriori tranche dei seguenti titoli indicizzati all’inflazione dell’area Euro: Btp€i 15/09/2003 – 2008 cedola reale 1,65%; Btp€i 15/09/2003 – 2014 cedola reale 2,15%. |
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FINLOMBARDA GESTIONI : DIVENTA OPERATIVO ANCHE IN ITALIA IL PRIMO FONDO DI VENTURE CAPITAL PUBBLICO-PRIVATO PER LE NUOVE IMPRESE TECNOLOGICHE E GLI SPIN OFF UNIVERSITARI |
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Milano, 26 marzo 2004 — Finlombarda Gestioni Sgr Spa ha raccolto i primi 30 milioni di € che permettono di perfezionare tecnicamente il "first closing" del Fondo "Next" e quindi di dare inizio all'attività d'investimento. L'obiettivo finale del fondo è stato fissato in 60 milioni di € da investire in Piccole e Medie Imprese in fase di early stage, operanti in settori innovativi la cui sede sociale e le attività produttive siano localizzate nel territorio della Regione Lombardia. Il fondo di fondi Next rappresenta in Italia una delle risposte alla sfida europea di diventare l'economia più competitiva e dinamica del mondo che le istituzioni (Regioni, Università), le rappresentanze di categoria e gli operatori finanziari (banche, investitori istituzionali e venture capitalist) hanno accolto. Next è il primo fondo di fondi in Italia di venture capital pubblico-privato e coinvestment fund; ciò significa che può investire in altri fondi chiusi, promuovendo il venture capital, o coinvestire, in presenza di un altro investitore, direttamente in imprese, promuovendo le start up tecnologiche . Così facendo si è preclusa l'evoluzione di una operatività da merchant bank pubblica per favorire, invece, la partnership con il privato, secondo le migliori raccomandazioni dell'European Venture Capital Association (Evca). Per quanto attiene l'investimento in fondi chiusi (c.D. Fondi figli), al fine di mitigare la concentrazione del rischio operativo, si prevede di intervenire con quote non superiori al 20-25%, quota da valutare anche in funzione della loro dimensione effettiva. Il Fondo interverrà invece nel capitale delle partecipate con tranche non superiori a 500.000 € o 750.000 € per le zone della Lombardia (di cui all'articolo 87.3.C del Trattato Ce). Esso ha una durata di 14 anni e si stima di completare il processo di investimento in circa 5 anni. Si stima che il rendimento del fondo sia tra il 10% e il 20%, forbice che oscilla in funzione della prevalenza del mix d'impieghi. La Regione Lombardia è intervenuta a supporto dell'iniziativa con un fondo di garanzia della dotazione di 20 milioni di €, permettendo un virtuoso abbinamento della risorsa pubblica a quella privata che genererà, nell'ipotesi più negativa, 11 € di investimento privato per ogni € di risorsa pubblica. Nel comunicare il risultato della prima fase di road show per la raccolta dei capitali del Fondo Next, l'Amministratore Delegato di Finlombarda Gestioni Sgr Spa, Marco Nicolai, ha commentato: "E' con grande soddisfazione che registro, in un momento particolarmente difficile, il sostegno del mondo bancario italiano ad una iniziativa della Regione Lombardia altamente innovativa, volta a scommettere sulla competitività del sistema Italia nell'affrontare la sfida della valorizzazione del nostro sistema della ricerca e dell'innovazione tecnologica. Con Next anche l'esperienza italiana si arricchisce di un modello d'intervento applicato dai Paesi più competitivi, che permette di proporre al sistema delle imprese la promozione dell'intervento con capitale di rischio in alternativa a sussidi sempre meno sostenibili ". "Next - precisa Marco Nicolai - si rivolge a Pmi di settori innovativi che sono ancora nella fase di early stage, impegnate cioè nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti e che necessitano quindi di risorse finanziarie per iniziare la produzione commerciale e la vendita. Abbiamo già attivato lo scouting delle iniziative d'investimento, con l'aiuto e la collaborazione di partners strategici: ad esempio Assolombarda per il settore biotecnologico, coinvolgendo con noi le università lombarde, gli Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) e il Cnr ". Molte testimonianze internazionali hanno documentato come i paesi maggiormente competitivi utilizzino la finanza innovativa volta a supportare la creazione di imprese tecnologiche per il tramite del capitale di rischio con l'impiego di fondi mobiliari. Ne sono esempio alcuni Governi dell'Unione Europea (tabella sotto riportata), impegnati nel sanare il gap esistente rispetto al mercato statunitense e nell'affrontare la contrazione congiunturale creatasi con l'esplosione della bolla speculativa del 2001. Fondo | Paese | Anno Avvio Attivita' | Dotazione Fondo | Asset Allocation | Yozma Fund | Israele | 1993 | 100M$ | Pmi inovative | High Technology Fund University Challenge Fund Viridian Growth Fund | Regno Unito | 1999 1998 1999 | 126M£ 45M£ 10M£ | Early stage High tech Spin out universitari Early stage di Pmi dell'Irlanda del Nord | Seed And Venture Capital Fund Scheme | Irlanda | 2001 | 178M€ | Early Stage Pmi innovative | Btu - Early Stage | Germania | 2001 | - | Imprese high tech | Indusrial Investment Ltd | Finlandia | - | - | - | Fonds Public Pour Le Capital Risque et Fonds Bei Pour Le Capital Risque | Francia | 1998 | 137M€ | Start up tecnologici francesi | Elaborazioni Finlombarda Spa Consideriamo inoltre che le rilevazioni dell'Aifi e dell'Evca sul venture capital e private equity registrano, nel 2002 in Italia, una drammatica contrazione degli investimenti in start up che si attestano a 65 ml € e non rappresentano più del 2% del totale investito, volumi inferiori a quelli del 1999, 2000 e 2001 rispettivamente 109, 540 e 291 ml €. La quota degli investimenti in imprese high tech nel 2002 è stata del 12% del totale degli investimenti di cui solo il 10% relativo a start up. A fronte di un mercato in flessione e che trascura questo target d'investimento l'intervento pubblico va rivalutato e riconsiderato purché ovviamente assolutamente sussidiario all'intervento del privato. Marco Nicolai, commenta: "Il fatto che gli operatori pubblici comincino a qualificare gli strumenti d'intervento con misure che coinvolgono il privato e impattano in misura minore sui propri bilanci è positivo" inoltre, il Fondo di garanzia abbinato al fondo Next massimizza l'investimento indotto e minimizza l'impatto sui bilanci pubblici e proprio grazie a questa formula contiamo, nell'interesse dei sottoscrittori e della stessa Amministrazione regionale, che non sia necessario farvi ricorso". E conclude: "Il vantaggio del coinvolgimento dei venture capitalist per gli operatori della ricerca non è riducibile esclusivamente all'approvvigionamento di risorse addizionali, l'accoppiamento R&s e Venture Capital è indispensabile anche per focalizzare le attività di R&s in quei settori che presentano elevate possibilità di crescita e probabilità di ottenere risultati soddisfacenti per gli investitori e per la collettività. Questo connubio consentirà di superare il fenomeno del `Paradosso europeo della Ricerca', di una Europa cioè che ha una capacità relativamente limitata di trasformare i progressi scientifici e le realizzazioni tecnologiche in successi industriali e commerciali." |
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NUOVE PARMALAT IN ARRIVO? UN'INDAGINE CINEAS EVIDENZIA COME LE GRANDI AZIENDE ITALIANE, QUOTATE E NON, SIANO, NEI FATTI, POCO PREPARATE A GESTIRE I RISCHI FINANZIARI: MOLTE RESTANO ESPOSTE AI RISCHI DI CAMBIO E DI CREDITO |
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Milano, 26 marzo 2004 - Le aziende, anche quelle quotate, hanno ben poche possibilità di difendersi dal comportamento fraudolento del management, e la possibilità che si verifichino nuovi crack è quindi tutt'altro che remota. Il Ddl per la difesa degli investitori oggi alla studio, seppur utile, non basterà a difendere gli azionisti senza un più diffuso senso etico. E' questo quello che pensa la maggioranza delle aziende intervistate da Cineas nell'ambito della ricerca "Risk management e Corporate governance per l'impresa etica". Per il 25% degli intervistati è solo intervenendo sul piano dell'etica che si può rafforzare il nostro sistema economico, così come aumentando i controlli esterni (21%) e interni (19%). La creazione di nuove norme viene considerata condizione risolutoria solo come quarta opzione. "La ricerca che abbiamo realizzato - ha commentato Adolfo Bertani, presidente di Cineas, il consorzio universitario di ingegneria nelle assicurazioni - è stata condotta su una campione di 150 grandi aziende. L'indagine evidenzia come oggi più che mai sia necessario assicurare un equilibrio strutturato tra la proprietà, la gestione e il controllo dell'azienda: queste tre colonne su cui si costruisce la storia di un'impresa devono operare in assenza di conflitti d'interesse e secondo corretti ed equi meccanismi di nomina, remunerazione, funzionamento e trasparenza informativa. In assenza di ciò, come è accaduto per Parmalat, sulla carta possono anche essere disegnate le migliori strategie di Corporate governance o di Risk management, ma nei fatti hanno ben poco significato se non si integra con una reale corporate social responsability dell'azienda". Internai auditing e consiglieri indipendenti, funzioni ancora da scoprire L'indagine realizzata da Cineas evidenzia come solo le aziende quotate (e per altro non tutte) hanno un consiglio d'amministrazione composto anche da membri realmente indipendenti, se per indipendente si deve considerare non solo chi non ha posizione di dirigenza all'interno dell'azienda né ha deleghe operative, ma anche chi non ha analoghe cariche in compagnie di assicurazione, in finanziarie o banche, non è fornitore di servizi professionali o- consulenziali, non è cliente o fornitore in genere e non è parente della proprietà o degli amministratori. Persino un 16% delle aziende quotate in Borsa intervistate si trova nelle condizioni di non avere nemmeno un membro del Cda indipendente, e se si passa alle società non quotate la percentuale sale vertiginosamente al 64%. In una situazione del genere come si potrà scongiurare il rischio di connivenze tra il Cda e il management? Chi garantirà agli azionisti di minoranza che l'azienda sia gestita al meglio delle sue possibili performance? Per questo giustamente alcune aziende, tra cui recentemente Pirelli-telecom, hanno dichiarato di volerne aumentare la presenza a tutela degli azionisti di minoranza. Presenza di membri indipendenti nel Cda | Risposte in percentuale | | Totale | Quotata | Non Quotata | Si | 37,33 | 78,95 | 31,30 | No | 58,00 | 15,79 | 64,12 | Non so | 4,67 | 5,26 | 4,58 | Nel panorama italiano, poi, l'Internai Audit, ancorché funzione "perno" del sistema di controllo interno, sembra aver da poco trovato un rilievo adeguato alla sua reale importanza. "Come evidenziato nell'indagine - ha sottolineato in merito Emerico Amari, Coordinatore del Corso Cineas in Corporate Financial Risk Management - permangono, tuttavia, ancora delle criticità, quali l'assenza della figura di un Internai Autiditor in alcune società quotate, la collocazione gerarchica non sempre "ortodossa" (con possibili impatti sulla duty segregation), ed un approccio spesso focalizzato sul controllo anziché sul rischio". Il 45% delle aziende intervistate non quotate e il 16% delle aziende quotate non ha infatti nemmeno inserito all'interno della società la figura dell'internal auditing. Quando c'è, è un manager che riporta direttamente all'amministratore delegato o al direttore generale (nel 56% delle quotate e nel 39% delle non quotate) ma potrebbe anche riportare, con evidenti conflitti di interessi, al direttore finanziario o al direttore amministrativo (nel 15% dei casi delle aziende non quotate). I rischi finanziari: temuti più che affrontati In un mondo sempre più complesso e caratterizzato da forti minacce esterne, il sistema economico italiano sembra molto attento alla prevenzione e gestione dei rischi: la quasi totalità delle aziende intervistate (93%) dichiara di avere al proprio interno una figura occupata nella gestione delle polizze assicurative, così come di impiegare figure per la gestione dei rischi operativi o finanziari. Ma la realtà dei fatti dimostra poi che la gestione dei rischi resta per lo più sulla carta: in un caso su due, infatti, il risk manager non prende decisioni in modo autonomo su ciò che concerne i rischi di sua competenza e non partecipa alle decisioni dell'azienda, ma offre semplicemente un parere consulenziale. E soprattutto, non ha una visione globale dei rischi che l'azienda deve affrontare. Solo nel 10% delle aziende intervistate esiste un Enterprise Risk Manager, ovvero un professionista del rischio a 360°. Il risultato? I rischi finanziari restano temuti più che affrontati dalle imprese italiane: il peggiore, in questo periodo di estrema incertezza economica e politica, è, secondo le aziende intervistate, quello legato alle oscillazioni del cambio delle valute, ritenuto decisamente pericoloso dal 47% delle aziende intervistate quotate in Borsa e dal 30% delle non quotate. Per le società non quotate un altro rischio altamente temibile è poi quello di un mancato credito da parte delle banche per il supporto delle attività operative (con il 36% delle risposte): problema che non sembra invece toccare più di tanto le aziende quotate, che evidentemente godono di una liquidità alternativa proveniente dal mercato e forse di una maggior fiducia da parte degli istituti di credito. Le aziende quotate sembrano invece assai più preoccupate da un eccessivo indebitamento nei confronti delle banche (26% delle risposte). Rischi finanziari più temuti dalle aziende italiane | Risposte in percentuale | | Totale | Quotata | Non Quotata | Rischio di cambio | 32,00 | 47,37 | 29,77 | Rischio investimento | 14,00 | -15,79 | 13,74 | Rischio di credito | 30,67 | 10,53 | 33,59 | Rischio di indebitamento con le banche | 22,00 | 26,32 | 21,37 | Non risponde | 1,33 | 0,00 | 1,53 | Fonte:cineas | |
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BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE PREMIATA AGLI OPERATIONAL RISK ACHIEVEMENT AWARDS 2004 |
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Brescia, 26 marzo 2004 - Banca Lombarda e Piemontese è l'unica banca italiana premiata agli Operational Risk Achievement Awards 2004, iniziativa promossa dalla rivista britannica Risk Magazine, una delle più autorevoli in tema di risk management nel settore finanziario. La speciale iniziativa, che ha coinvolto banche e intermediari finanziari di tutto il mondo, è stata realizzata con l'obiettivo di dare un riconoscimento a quegli operatori che si sono particolarmente distinti nel campo dell'Operational Risk Management, adottando procedure, strumenti e strutture ad hoc preposte, nel rispetto dei requisiti previsti dagli accordi di Basilea 2, a una corretta gestione dei rischi operativi connessi all'attività caratteristica di un'azienda e dai quali potrebbe derivare un danno o una perdita. Il modello proposto da Banca Lombarda e Piemontese, unico modello europeo ad essere ammesso alla short list dei finalisti nella categoria di appartenenza (total asset fino a 125 miliardi di dollari), ha superato il vaglio di una giuria composta da accademici, membri della Financial Services Authority (la Consob britannica) e dell'Isda (International Swaps and Derivatives Association). |
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BANCA BNL INVESTIMENTI: PERFEZIONATA LA VENDITA DA BNL A RAS |
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Milano, 26 marzo 2004 - E' stata perfezionata ieri a Milano, dopo il via libera di Banca d'Italia e Antitrust, l'acquisizione di Banca Bnl Investimenti da parte di Ras. L'operazione riguarda la rete di circa 1.000 promotori - con masse complessive superiori ai 4 miliardi di euro - e l'intera struttura operativa aziendale. Per la transazione è stato confermato il prezzo concordato di 100 milioni di euro. Dopo l'operazione, Banca Bnl Investimenti si affiancherà a Rasbank: il Gruppo Ras potrà così contare su un network di 3.400 promotori finanziari, divenendo il terzo operatore del mercato reti italiano per numero di professionisti e masse in gestione (oltre 19 miliardi di euro). Ai promotori di Banca Bnl Investimenti sarà messo a disposizione da subito l'intero portafoglio dei prodotti e dei servizi Rasbank. Con questo obiettivo hanno già preso il via diversi gruppi di lavoro congiunti per studiare le migliori soluzioni di integrazione delle esperienze e delle soluzioni sviluppate dalle due realtà. Il perfezionamento di questa operazione – che rientra nel processo di razionalizzazione e valorizzazione delle attività del Gruppo Bnl definite nel Piano Operativo 2003-2005 – consente a Bnl di raggiungere un ulteriore obiettivo di tale Piano, finalizzato al rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale nonché al miglioramento dell’efficienza operativa e della redditività complessiva del Gruppo. La cessione di Banca Bnl Investimenti determina per Bnl una plusvalenza di circa 74 milioni di euro. Hanno contribuito al successo dell’operazione per Bnl Jpmorgan e Studio Chiomenti e per Ras Goldman Sachs e Dewey Ballantine. |
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GRUPPO MPS: RISULTATI 2003 RISULTATO DI GESTIONE A 1.484 MILIONI DI EURO (+7,7%) UTILE NETTO DI BILANCIO A 442 MILIONI DI EURO, + 4% RISPETTO AL 2002 |
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Siena, 26 Marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato ieri il progetto di Bilancio dell’esercizio 2003 della Banca e del Gruppo Mps. Sotto il profilo operativo e gestionale il Gruppo Mps ha conseguito risultati più che positivi, con riguardo all’importante crescita dei volumi intermediati e ai progressi fatti registrare dai principali aggregati reddituali. Risultati che vanno a migliorare le basi di partenza del Piano Industriale 2003-2006. Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta cresce del 2,2% confermando una quota sul mercato domestico pari al 6,5%. La raccolta indiretta accelera ancora rispetto all’anno precedente (+ 4,4%) e alla dinamica di settembre (+ 3,9%) beneficiando di flussi di collocamento in consistente crescita (+ 48,5% sull’anno precedente). In tale ambito si evidenziano: oltre 4,1 miliardi di euro di premi assicurativi emessi (quota di mercato sui flussi del sistema “bancassurance + poste” stimata al 10%); 1,5 miliardi di euro di Fondi Comuni/sicav (quota di mercato sui flussi pari al 5,7%); 3,2 miliardi di euro di prodotti finanziari innovativi, ai quali si aggiungono 4,5 miliardi di euro di prodotti destinati alla copertura rischi dei clienti “corporate”. All’interno della raccolta indiretta, il risparmio gestito si colloca a circa 42,3 miliardi di euro (+14,1% sull’anno precedente) con le Riserve Tecniche del comparto assicurativo in crescita del 24,4%. Gli impieghi alla clientela (quota sul mercato domestico pari al 6,2%) presentano una crescita del 2,8% su dicembre 2002 (+ 600 milioni di euro rispetto al terzo trimestre), in gran parte alimentata dalla componente a medio-lungo termine, sostenuta da erogazioni di mutui pari a circa 5,7 miliardi di euro (+ 8,4% sul 2002), nonché dallo sviluppo dei volumi di “nuova produzione” dell’attività creditizia specializzata. In calo, invece, la componente a breve termine. Il rallentamento impresso alla dinamica degli assorbimenti patrimoniali nonché il rafforzamento strutturale operato sul finire dell’esercizio (emissioni del titolo Fresh e di subordinati per complessivi 1.300 milioni di euro) ha consentito di migliorare significativamente il Core Tier 1 ratio al 6,31% (5,64% ad inizio anno), il Tier 1, posizionatosi al 6,50%, e il coefficiente di solvibilità complessivo (9,89%, era l’8,79% ad inizio anno). L’incidenza dei crediti netti in sofferenza e a incaglio sugli impieghi si attesta al 3,5% (3,4% a settembre) pur assorbendo l’eccezionalità dell’evento Parmalat (sofferenze e incagli lordi per 187 milioni di euro); il rapporto sofferenze nette/crediti nei confronti della clientela si conferma su livelli inferiori a quelli medi stimati per il Sistema (1,8% rispetto al 2,2%). Il grado di copertura complessivo delle sofferenze lorde si attesta a circa il 60%. Sotto il profilo reddituale, la gestione caratteristica del Gruppo ha confermato anche nel quarto trimestre i progressi fatti registrare in corso d’anno, evidenziando nel complesso buoni risultati, sostanzialmente in linea con il percorso evolutivo programmato. Nell’ambito del margine di intermediazione, la componente di “primaria qualità” (margine d’interesse + commissioni clientela) progredisce del 2,8% sull’analogo periodo del 2002, con una dinamica trimestrale in progressiva accelerazione in corso d’anno. In particolare, il margine di interesse (2.490 milioni di euro) presenta una crescita del 6,1%, confermando il sostenuto trend evidenziato nel corso dell’esercizio, per effetto principalmente del contributo derivato dall’attività di intermediazione creditizia con clientela. Le commissioni nette (1.333 milioni di euro) confermano i progressi fatti registrare nei precedenti trimestri, migliorando ulteriormente la variazione anno su anno (meno 2,7% rispetto al meno 4,5% di settembre). Complessivamente, il margine d’intermediazione consolidato (4.681 milioni di euro) fa registrare una sostanziale stabilità (-0,6%) sull’esercizio 2002. Operando una lettura gestionale più approfondita, tesa a depurare gli aggregati 2002 e 2003 delle componenti non caratteristiche o non ripetibili, il margine d’intermediazione progredisce del 2,2% anno su anno. Tra le voci che concorrono alla formazione del margine di intermediazione si registra: la crescita (+ 25 milioni di euro rispetto al dicembre 2002) dei profitti/perdite da operazioni finanziarie; la riduzione del contributo delle società valutate a patrimonio netto (che si attesta a 31,8 milioni di euro), nel cui ambito emergono comunque i positivi risultati conseguiti dal Gruppo Mp Vita (circa 39 milioni di euro di risultato netto); il calo (meno 54,7 milioni di euro) degli altri proventi di gestione, principalmente dipeso dai minori ricavi da cartolarizzazioni che hanno caratterizzato l’esercizio in esame (83 milioni di euro, rispetto ai 147,5 milioni di euro del 2002). L’ammontare dei dividendi (al netto dei crediti di imposta) si attesta infine a 111,5 milioni di euro. Per quanto riguarda l’evoluzione dei costi operativi, le iniziative strutturali di riduzione della spesa rafforzate nel corso del 2003 hanno consentito di interrompere il trend di crescita che aveva caratterizzato gli esercizi precedenti, conseguendo una significativa riduzione dell’aggregato (meno 4%). In tale ambito: le spese amministrative (2.863 milioni di euro) presentano un calo sia sul trimestre precedente (meno 3,2%), sia sull’analogo trimestre del 2002 (meno 9,3%), per una variazione complessiva annua pari a meno 2,2%. In particolare, i costi del personale registrano una dinamica di sostanziale stabilità, accogliendo principalmente gli effetti della riduzione (meno 636 unità) e ricomposizione degli organici; le altre spese amministrative evidenziano il calo più significativo e strutturale (meno 5,3%) beneficiando delle incisive azioni di governo e monitoraggio della spesa. Al loro interno le spese di gestione flettono di ben il 7,6%, le imposte indirette dell’1,1%. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali, infine, si pongono a 335 milioni di euro, con un calo del 17,6% rispetto al 2002. L’indice cost/income (con ammortamenti) diminuisce di 2,5 punti percentuali rispetto a dicembre 2002, attestandosi al 68,3%. Per effetto di tali andamenti il Risultato di Gestione si posiziona a 1.484 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto all’esercizio 2002 e del 17,9% rispetto all’aggregato depurato delle componenti non attinenti alla gestione caratteristica, o non ripetibili. Alla formazione del risultato concorrono inoltre rettifiche e accantonamenti per complessivi 929 milioni di euro (598 milioni di euro nel 2002), ispirati a criteri di prudenza. In particolare si evidenziano rettifiche nette di valore su crediti per 626 milioni di euro (379 milioni di euro nel 2002) sulle quali incidono 125 milioni di euro riferiti alla crisi Parmalat (75% la svalutazione sui crediti chirografari, 41% quella sui crediti assistiti da garanzia reale). Ad esse si aggiungono 23 milioni di euro di rettifiche forfettarie su impieghi in bonis, nonché la quota annua (33 milioni di euro) relativa alle cartolarizzazioni non performing effettuate negli esercizi precedenti, ai sensi della L.130/99. A completare il quadro reddituale concorrono: accantonamenti per rischi ed oneri per 172 milioni di euro (42 milioni di euro nel 2002), di cui 113 per i rischi potenziali collegati ai piani finanziari e ai prodotti strutturati; rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie e altre attività per 97 milioni di euro (28 milioni di euro nel 2002); il saldo della gestione straordinaria, che si attesta a +14 milioni di euro, rispetto ai +53 del 2002 e accoglie oneri straordinari connessi al Piano di Esodo Incentivato e all’attivazione del Fondo Esuberi per complessivi 59,6 milioni di euro; l’utilizzo (300 milioni di euro) del Fondo Rischi Bancari Generali finalizzato, anche a seguito delle operazioni di natura straordinaria che hanno interessato il 2003, a stabilizzare in maniera fiscalmente efficiente il risultato reddituale dell’esercizio; imposte per 245 milioni di euro, al netto dei crediti di imposta riclassificati. L’utile netto consolidato si attesta pertanto a 442 milioni di euro, in crescita del 4% sull’analogo valore del 2002 al netto delle componenti non ricorrenti; l’utile netto consolidato del quarto trimestre si posiziona a 171 milioni di euro. Al netto delle rettifiche su avviamenti l’utile netto raggiunge i 545 milioni di euro. Il Roe si attesta al 7,7% al lordo delle rettifiche su avviamenti, e al 9,5% al netto di queste. All’assemblea degli Azionisti sarà proposto di destinare l’utile netto civilistico di 221,3 mln di euro per 52,5 mln di euro ad accantonamenti a riserve e per 168,8 mln di euro a remunerazione del capitale: euro 0,0546 per azione alle n. 2.448.491.901 azioni ordinarie (euro 0,0832 per azione alle n. 2.607.791.591 azioni ordinarie del 2002) e euro 0,061 per azione alle n 9.432.170 azioni di risparmio (0,0915 per azione alle n. 9.432.170 azioni di risparmio del 2002), nonché euro 0,061 per azione alle n. 565.939.729 azioni privilegiate. Lo stacco cedola avverrà il 24 maggio 2004 e la data di pagamento sarà il 27 maggio 2004. Realizzazione Del Piano Industriale Nel corso del 2003 il Gruppo Mps ha realizzato importanti operazioni societarie finalizzate a completare l’allineamento della struttura di gruppo alle strategie delineate (tra cui la fusione e scorporo di Bam e Bt, la costituzione di Mps Immobiliare, l’accorpamento delle società del business assicurativo). In data 13 novembre 2003 è stato approvato dal Cda della capogruppo il Piano Industriale 2003-2006 che, ponendosi in stretta continuità con i precedenti, conferma le aspirazioni strategiche della crescita dimensionale e del miglioramento della performance reddituale, con un focus specifico sulla riduzione dei costi e sul rafforzamento patrimoniale. A seguito dell’approvazione del Piano sono stati individuati 40 progetti strategici (di cui 14 nuovi) la cui implementazione è proseguita (o stata avviata) nei primi giorni del 2004 e procede a ritmi serrati. Prospettive Per Il Primo Trimestre 2004 Per quanto riguarda l’andamento operativo del primo trimestre 2004, si rileva una soddisfacente performance commerciale, sempre sostenuta dai collocamenti di prodotti assicurativi vita e dalle erogazioni a medio-lungo termine (mutui e credito specializzato). In crescita gli spread, mentre si dimostrano ancora stagnanti gli impieghi a breve termine; in linea con le aspettative la dinamica dei crediti dubbi. Tale quadro, nel quale si innesta la continua azione di riduzione delle componenti di spesa che ha già prodotto risultati significativi nel 2003, consente di prefigurare un risultato operativo sostanzialmente allineato al percorso di Budget. I Prinicipali Dati Della Capogruppo Con riferimento alla Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, la raccolta complessiva si è attestata a oltre 122 miliardi di euro (+1,7% sul 2002), mentre gli impieghi si sono portati a 36,6 miliardi di euro (in calo dello 0,5% anno su anno). A livello reddituale il margine di intermediazione (riclassificato in base a criteri gestionali per tener conto degli effetti delle operazione di fusione e scorporo, nonchè delle componenti di reddito non ricorrenti) si colloca a 2.518 milioni di euro, evidenziando una sostanziale stabilità (-0,9%) sull’esercizio precedente. L’utile netto di periodo risulta pari a 212 milioni di euro e il risultato di gestione progredisce del 5,7% attestandosi a 734 milioni di euro. |
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GRUPPO BANCARIO CREDITO EMILIANO – CREDEM BILANCIO 2003: RACCOLTA COMPLESSIVA +17,7% (53.031 MILIONI DI EURO), CONFERMATO DIVIDENDO DI 0,20 EURO PER AZIONE |
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Reggio Emilia, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Credito Emiliano - Credem ha approvato ieri il progetto di bilancio individuale e consolidato dell’esercizio 2003 che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea degli azionisti che si terrà il 29 aprile 2004. Il Consiglio di amministrazione proporrà la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,20 euro per azione (invariato rispetto al 2002) che sarà messo in pagamento a partire dal giorno 24 maggio 2004. Il monte dividendi complessivo ammonta a 54,9 milioni di euro (54,7 nel 2002). I risultati economici consolidati del 2003 Nell’esercizio 2003, il conto economico consolidato del Gruppo Credem presenta un margine di intermediazione pari a 818,9 milioni di euro (+2,3% rispetto a 800,1 milioni di euro nel 2002). In crescita la contribuzione dell’intermediazione creditizia (+1,2%) sostenuta dall’incremento delle masse, in particolare nel lending, che hanno compensato l’andamento non positivo dei margini. Il margine servizi si attesta a 511,2 milioni di euro e registra un incremento del 3,1% rispetto al 2002. A questo risultato hanno contribuito sia l’attività dell’area finanza, sia il contenuto incremento delle commissioni nette con particolare riferimento a quelle relative alle gestioni patrimoniali individuali e collettive. Il risultato lordo di gestione ha raggiunto i 297,2 milioni di euro (+4,6%). Il risultato operativo è di 229,8 milioni di euro con un incremento del +10,9%. Tale percentuale salirebbe al +17% al netto delle rettifiche su crediti “correnti” senza considerare pertanto le svalutazioni eccezionali connesse alla vicenda Parmalat (pari al 90% dell’esposizione). L’ utile netto consolidato è di 95,9 milioni di euro (109,5 milioni di euro nel 2002), mentre il Roe consolidato si attesta al 11,1% (13,5% nel 2002). La raccolta complessiva nel 2003 del Gruppo Credem è aumentata del 17,7% raggiungendo i 53.031 milioni di euro contro 46.301 milioni di euro del 2002 con una produzione netta di 2.733 milioni di euro. Più in dettaglio, la raccolta diretta è cresciuta del 15,2% (sistema 4,5%) attestandosi a 14.454 milioni di euro contro i 12.547 milioni di euro del 2002. In particolare l’incremento dei depositi (conti correnti e risparmi con clientela ordinaria) è stato del 15,2% e il comparto obbligazionario è cresciuto del 25,2%. La raccolta indiretta ha registrato un aumento del 18,7%, attestandosi a 38.577 milioni di euro (33.754 nel 2002) di cui 14.827 milioni di euro di raccolta gestita (+20,8%) e 23.750 milioni di euro di raccolta amministrata. Nel 2003 la raccolta netta in fondi e Sicav ha raggiunto i 1.491 milioni di euro (6% del sistema) posizionando il Gruppo Credem al 5° posto per raccolta netta. Gli impieghi verso la clientela ordinaria (al netto dei pronti contro termine) sono cresciuti dell’11,6% rispetto al 6% del sistema, raggiungendo 11.052 milioni di euro (9.903 milioni di euro nel 2002) e la crescita ha interessato in modo omogeneo la clientela sia corporate sia retail. Positivo anche il dato sul fronte delle sofferenze nette con lo 0,34% (0,16% nell’esercizio precedente) e ampiamente inferiore al dato di sistema pari al 2,2%. A livello individuale Credembanca registra un utile netto pari a 81,4 milioni di euro (78,3 milioni di euro nel 2002). Inoltre, risulta fortemente incrementata l’attività creditizia sia nei confronti del comparto corporate (+6,8% che sale a +20% se calcolata a “capitali medi”) sia del comparto retail (+22%). Nel corso dell’esercizio sono stati perfezionati oltre 8 mila nuovi mutui casa per un importo complessivo di 701 milioni di euro (+23% rispetto al 2002) dei quali circa il 50% su nuovi clienti. La raccolta complessiva nel 2003 della banca è aumentata del 18,2% raggiungendo i 41.660 milioni di euro contro 36.511 milioni di euro del 2002 con una produzione netta di circa 2.300 milioni di euro. Al 31 dicembre 2003 la struttura distributiva del Gruppo si articola in 462 filiali, 38 Centri Imprese, 54 Negozi Finanziari. I dipendenti sono 4.961 e i promotori finanziari con mandato 893. Nota: le variazioni % della raccolta complessiva e di quella indiretta vengono nettate di un consistente deposito titoli con controparte istituzionale pari a 3.083 milioni di euro nel 2002 e a 2.164 milioni di euro nel 2003. |
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IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE GRUPPO CREDITO VALTELLINESE APPROVA IL PIANO DELLE ATTIVITA' PER IL 2004 |
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Sondrio, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, riunitosi nei giorni scorsi per rinnovare le cariche sociali in scadenza, ha riconfermato alla carica di Presidente l'Avvocato Francesco Guicciardi. In rappresentanza delle banche del Gruppo sono stati riconfermati: Bassano Baroni per il Credito Artigiano; Luigi Cavalieri per la Bai; Miro Fiordi per il Credito Valtellinese e Vincenzo Merlino per il Credito Siciliano che insieme a: Bruno Locatelli, Paolo Ninatti, Emilio Rigamonti, Giorgio Scaramellini e Antonio Tirelli compongono il Cda. Matteo Diasio, Diego Muffatti, Giovanni Porcelli sono i rappresentanti del Collegio dei Revisori. Nel corso della seduta è stato altresì approvato il piano di attività della Fondazione per il 2004, che comprende una serie di erogazioni a sostegno delle attività sociali dei territori in cui opera, nonché un articolato piano di interventi nei settori formazione-orientamento e culturale-artistico. Per quanto concerne l'orientamento scolastico e professionale, la Fondazione ha l'obiettivo di collaborare con le Istituzioni della provincia di Sondrio strutturate in programmi organici che integrino l'elemento informativo con quello formativo. Le attività saranno rivolte alle terze classi delle scuole medie inferiori e alle quarte e quinte classi delle medie superiori con lo scopo di offrire agli alunni un'approfondita informazione sull'offerta formativa del sistema scolastico favorendo una corretta autoconsapevolezza delle attitudini e delle inclinazioni personali. Nelle diverse fasi del progetto saranno coinvolte anche le famiglie e gli insegnanti che, come noto, hanno una funzione rilevante nel processo di orientamento dei giovani. Per quanto riguarda invece l'orientamento professionale si prevede l'utilizzo e l'implementazione dei sistemi informativi relativi al mercato del lavoro provinciale e regionale, utili per comprendere le dinamiche economiche settoriali, per conoscere l'evoluzione della situazione occupazionale, i fabbisogni professionali e la conseguente esigenza di formazione per lo sviluppo economico del territorio. Nel corso del 2004 verrà inaugurata, a cura del Credito Siciliano, una nuova Galleria espositiva ad Acireale. La manifestazione di inaugurazione sarà la mostra del noto scultore greco Takis che proporrà una collezione di opere appositamente commissionate dalle banche del Gruppo. La stessa mostra sarà presentata successivamente anche nelle Gallerie di Milano e Sondrio. L'apertura della nuova galleria rappresenta l'evento clou per quanto concerne le iniziative legate al campo artistico in cui la Fondazione opera. Sempre in quest'ambito gli altri principali avvenimenti saranno le mostre di Antonio Recalcati, Daniel Spoerri, Jean Odermatt e Michelangelo Pistoletto presso la Galleria di Milano; mentre alla Galleria di Sondrio saranno esposte le fotografie dell'artista bielorusso Vladimir Sutiaghin e una mostra di sette scultrici nei cortili e negli spazi di Palazzo Sertoli e Sassi. Verrà organizzata inoltre una cerimonia commemorativa dedicata all'opera dell'architetto valtellinese Vincenzo Scamozzi (1548-1616). Infine, presso lo Spazio Foto di Firenze del Credito Artigiano, sarà presentata la mostra di Mike Meyers. In merito, invece, all'attività di carattere editoriale, le collane del Gruppo, in linea con quanto già fatto in passato, proseguiranno le pubblicazioni affrontando temi legati al settore socio-economico, artistico, ambientale. |
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VERSACE: A BANCA INTESA IL MANDATO PER LA COMPLETA RISTRUTTURAZIONE |
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Milano, 26 marzo 2004 - Il Gruppo Versace annuncia di avere conferito a Banca Intesa mandato ad organizzare la completa ristrutturazione dei debito finanziario lordo del Gruppo Versace. Ii mandato di Banca Intesa prevede l’organizzazione di un finanziamento per un massimo di complessivi Euro 140 milioni, finalizzato al rimborso del Bond da Euro 100 milioni In scadenza a luglio 2004 ed al finanziamento del capitale circolante dei Gruppo Versace. A Banca Intesa, nell’ambito del mandato, verrà conferito il ruolo di Arranger della ristrutturazione del debito finanziario del Gruppo Versace mediante varie forme tecniche di intervento, con diverse strutture temporali, aderenti e funzionali al piano di rilancio del Gruppo Versace. Il Gruppo Versace ha chiuso l’esercizio 2003 con ricavi consolidati di Euro 400 milioni ed un indebitamento finanziario netto d circa euro 117 milioni, in leggera contrazione rispetto all'esercizio precedente (Euro 130 milioni). |
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EDISON: SVOLTA NEI RISULTATI E RILANCIO DEL PIANO DI SVILUPPO A MEDIO TERMINE IN UTILE SIA IL CORE BUSINESS (€ 339 MILIONI) CHE IL GRUPPO (€ 144 MILIONI)
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Milano, 26 marzo 2004 – Si è svolto oggi, presso la sede di Foro Buonaparte, il Consiglio di amministrazione di Edison Spa che ha esaminato e approvato il bilancio relativo alla gestione 2003 che chiude con un utile di esercizio sia nel core business (339 milioni di euro) che a livello di gruppo (144 milioni di euro). Il Consiglio ha inoltre esaminato e approvato il piano industriale a medio termine che conferma le direttrici di sviluppo della società. Il 2003 per Edison è stato l’anno della svolta, caratterizzato dal completamento del turnaround sia a livello finanziario che industriale, con risultati operativi in forte crescita ed eccellenti prospettive per il futuro. Dal punto di vista finanziario Edison ha raggiunto, grazie al completamento del piano dismissioni da 9 miliardi di euro e all’aumento di capitale da € 2,1 miliardi, un rapporto debt-to-equity (0,69) tra i migliori del settore a livello europeo. E’ stata inoltre collocata con grande successo un’emissione Emtn a tasso fisso per l’ammontare complessivo di 600 milioni di euro. La partecipata Edipower è stata ricapitalizzata per 1 miliardo di euro (di cui 400 milioni di competenza Edison) e sono stati rifinanziati prestiti bancari della stessa per 2,3 miliardi. Con queste operazioni si può considerare conclusa la fase delle operazioni di finanza straordinaria del gruppo Edison. Sotto il profilo gestionale del core business, Edison ha evidenziato un incremento nei ricavi del 16,4% e nell’utile operativo netto del 50,8% e un drastico abbattimento degli oneri finanziari a 283 milioni di euro dai 502 milioni del 2002. Dal punto di vista commerciale Edison ha conquistato la leadership assoluta sul mercato libero dell’energia elettrica raggiungendo i 16,9 kWh (+4,4% rispetto al 2002). Nel gas, attraverso lo sviluppo del sistema di partnership con alcune ex municipalizzate e l’aumento dei consumi delle proprie centrali, la società ha incrementato le vendite fino ad arrivare a 10,1 miliardi di mc rispetto al 2002 (+54%). Il 2003 ha visto inoltre il proseguimento del piano di sviluppo finalizzato ad ampliare la capacità produttiva in entrambi i settori core. Nel settore elettrico è stato avviato nel mese di ottobre il cantiere della centrale di Torviscosa (800 Mw) che va ad aggiungersi a quelli già avviati nel 2002 relativi alle centrali di Altomonte (800 Mw) e Candela (400 Mw). L’obiettivo previsto dal piano di sviluppo prevede il raggiungimento di un totale di 14.000 Mw di potenza installata entro il 2008. Sono stati inoltre firmati i contratti che consentiranno di disporre del 50% della produzione di Edipower che ha a sua volta cantieri aperti per potenziare la capacità produttiva per oltre 3.000 Mw e raggiungere a fine piano un totale di 8000 Mw. Nel gas sono proseguiti i lavori di progettazione per il terminale di rigassificazione Lng di Rovigo da 8 miliardi di mc che verrà realizzato attraverso una joint-venture con Exxonmobil e Qatar Petroleum. Nel mese di dicembre la società ha adottato un nuovo modello organizzativo basato su quattro business units per meglio rispondere all’esigenza di agire sul mercato in un contesto altamente competitivo. Highlights
| Core business (energia e corporate) | Gruppo | Valori in milioni di euro | 2003 (*) | 2002 (*) | Δ | 2003 | 2002 | Δ | Ricavi netti Margine operativo lordo % sui ricavi Utile operativo netto % sui ricavi Oneri finanziari netti Risultato ordinario ante imposte e interessi di terzi Risultato netto di Gruppo | 5.141 1.087 21,1% 439 8,5% (283) 156 339 | 4.418 1.002 22,7% 291 6,6% (502) (211) (400) | 16,4% 8,5% 50,8% | 6.287 1.103 17,5% 415 6,6% (283) 132 144 | 12.640 1.607 12,7% 579 4,6% (643) (64) (697) | (50,3%) (31,4%) (28,3%) | | | | | | | | | | (*) I dati sono riferiti al conto economico e allo stato patrimoniale redatti ai sensi dello Ias35 A causa del differente perimetro di riferimento nel 2002 e nel 2003, i risultati del 2003 non sono comparabili con quelli dell’anno precedente. Per comprendere l’andamento delle attività strategiche, sono significativi solo i confronti dei dati del core business, che sono stati evidenziati in modo separato. Il Core Business I risultati della gestione Complessivamente il risultato netto di gruppo del core business risulta positivo per 339 milioni di euro rispetto ad una perdita di 400 milioni nel 2002. Al favorevole andamento della gestione si aggiunge una forte riduzione degli oneri finanziari a 283 milioni di euro (erano 502 nel 2002) Nel core business l’esercizio 2003 evidenzia un incremento del 16,4% dei ricavi netti a 5.141 milioni di euro rispetto i 4.418 milioni del 2002. Nell’energia elettrica i ricavi netti sono stati pari a 3.889 milioni di euro, in aumento del 10,4% principalmente per effetto dei maggiori volumi di vendita (+3,3%) e per i ricavi medi unitari più elevati (+8,6%); sul risultato ha inciso positivamente anche l’andamento dei prezzi del combustibile. La crescita dei volumi di vendita è stata trainata dalle vendite al mercato libero (+4,4%) con il contributo delle nuove fasce di clientela divenute eleggibili a seguito dell’abbassamento della soglia di consumo prevista dal decreto Bersani (consumi tra 1 milione e 100.000 kWh). Nel settore idrocarburi i ricavi netti sono aumentati del 47,3% rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 2.097 milioni di euro. La forte crescita è dovuta ai consistenti volumi venduti (+54%) ed è riconducibile sia all’incremento delle forniture al mercato libero (+28%), grazie allo sviluppo delle alleanze con alcune società ex municipalizzate, sia al raddoppio del mercato captive termoelettrico, in particolare per i contratti di fornitura gas alla collegata Edipower. Ai ricavi netti hanno contribuito l’incremento dei prezzi di vendita del gas (+10%) e il buon andamento delle produzioni di gas e olio. Il core business ha realizzato nel 2003 un margine operativo lordo di 1.087 milioni di euro con un aumento dell’8,5% rispetto ai 1.002 milioni del 2002. Nell’energia elettrica il mol ammonta a 826 milioni di euro (+1,7% rispetto al 2002) e negli idrocarburi a 362 milioni di euro (+19,1% rispetto al 2002). L’utile operativo netto si è attestato a 439 milioni di euro rispetto ai 291 milioni del 2002, registrando un balzo del 50,8%. Lo sviluppo del business Nel core business è proseguito il piano di investimenti che ha impegnato risorse per circa 350 milioni di euro, in linea con il programma quinquennale di sviluppo della società. Energia elettrica Nel corso dell’esercizio hanno preso avvio i cantieri per la realizzazione delle centrali di Candela (Fg) da 400 Mw e di Torviscosa (Ud) da 800 Mw, mentre sono proseguiti secondo i programmi i lavori per l’impianto da 800 Mw di Altomonte (Cs). Le 3 centrali entreranno in funzione nel 2005 e produrranno energia per il mercato libero a costi competitivi. E’ stato inoltre completato l’iter autorizzativo per altri impianti termoelettrici a ciclo combinato tra cui quello di Simeri Crichi (Cz). Nel 2003 sono stati firmati i contratti di tolling e power purchase agreement con Edipower (rispettivamente per la produzione termolettrica e idroelettrica) che consentiranno a Edison di poter disporre del 50% dell’energia prodotta da Edipower la quale – a seguito dell’attività di potenziamento in corso – raggiungerà gli 8000 Mw di capacità installata entro il 2008. In ambito commerciale, Edison ha raggiunto nel 2003 la posizione di primo operatore nel mercato libero con 60 grandi clienti e 111 consorzi nel mercato riservato ai clienti con consumi superiori a 1 milione di kWh e 600 aziende con consumi superiori a 100 mila kWh. Durante l’anno è stata inoltre messa a punto la struttura aziendale che opererà nella Borsa elettrica. Idrocarburi Nel settore idrocarburi, le principali iniziative del 2003 sono state indirizzate a sviluppare l’offerta per il mercato italiano. E’ proseguito lo sviluppo dei progetti di impianti di rigassificazione di gas naturale liquefatto nell’Alto Adriatico e a Rosignano (Li). Il primo, in partnership con Exxonmobil e Qatar Petroleum, ha ottenuto tutte le principali autorizzazioni e l’avvio dei lavori è imminente; l’impianto consentirà l’importazione a favore di Edison di 4,6 miliardi di mc all’anno per un periodo di 25 anni. Il progetto di Rosignano, che Edison sta promovendo con Solvay e Bp, prevede la realizzazione di un terminale della capacità di 3 miliardi di mc all’anno all’interno del complesso industriale Solvay di Vada, nel comune di Rosignano Marittima. Nel 2003 è stata costituita Galsi, una società a cui Edison partecipa con una quota del 20%, che ha avviato uno studio di fattibilità per un nuovo metanodotto “Algeria-sardegna-italia”, struttura che riveste un importante valore strategico per lo sviluppo del sistema italiano di importazione del gas naturale. A livello commerciale Edison ha consolidato la propria posizione e ha proseguito la penetrazione nel mercato residenziale grazie alle partnership con alcune società ex municipalizzate. Il Gruppo Il gruppo chiude l’esercizio con un utile netto di 144 milioni di euro rispetto alla perdita di 697 milioni di euro registrata nel 2002. I ricavi netti ammontano a 6.287 milioni di euro (-50,3% rispetto ai dati 2002), il margine operativo lordo è pari a 1.103 milioni di euro (-31,4% rispetto al 2002) e l’utile operativo netto è uguale a 415 milioni di euro (-28,3% rispetto al 2002). Migliora tuttavia l’incidenza sui ricavi netti di mol e uon che passano rispettivamente dal 12,7% al 17,5% e dal 4,6% al 6,6% a conferma la solidità della nuova strategia di sviluppo. Il confronto dei dati del 2002 e 2003 non è tuttavia significativo in quanto è mutato il perimetro di riferimento a fronte delle numerose cessioni avvenute nel 2002 e nel 2003. L’indebitamento finanziario L’indebitamento finanziario netto del gruppo è sceso a 4.143 milioni di euro, in diminuzione del 36% rispetto al dato 2002, portando il rapporto debt/equity a 0,69, un valore compatibile con la struttura di business e i piani di sviluppo della società. Il progressivo rafforzamento finanziario è stato riconosciuto dalla Standard&poors che nel maggio 2003 ha migliorato la valutazione di merito del credito (Bbb) rimuovendo il credit watch e valutando stabili le prospettive del gruppo; anche il rating a breve termine è stato innalzato da A-3 ad A-2 in considerazione del rispetto dei tempi nello sviluppo del piano industriale. Piano di dismissioni Con i 2 miliardi di cessioni realizzate nel 2002 si è concluso il piano di dismissioni da 9 miliardi di euro Durante il 2003 è proseguito il processo di rifocalizzazione di Edison sul core business energetico con la cessione di Antibioticos e Edisontel. Si è conclusa inoltre la vendita a Petronas della partecipazione Edison nella concessione West Delta Deep Marine, operazione che ha prodotto una plusvalenza netta di € 348 milioni. Queste operazioni, insieme ad altre cessioni di attività minori, hanno comportato un incasso di 2 miliardi di euro. Il programma di dismissioni delle attività non strategiche deve ritenersi oggi sostanzialmente concluso. L’incasso del piano di dismissioni ha consentito di ridurre considerevolmente la posizione debitoria del gruppo. La ristrutturazione finanziaria Nel 2003 si è concluso l’aumento di capitale da 2.095 milioni di euro deliberato dal Consiglio di amministrazione del dicembre 2002. Offerto in opzione tra marzo e maggio, l’aumento è stato integralmente sottoscritto. Conferma la fiducia e il rinnovato interesse degli investitori, nonostante il difficile momento attraversato dal mercato dei capitali, l’eccezionale successo ottenuto dall’emissione obbligazionaria settennale da 600 milioni di euro che Edison ha collocato nel mese di novembre e riaperta nel gennaio per ulteriori 100 milioni. L’operazione ha consentito l’allungamento delle scadenze delle fonti di finanziamento. Edison Spa Edison Spa chiude il 2003 con un utile di 144 milioni a fronte di una perdita di 595 del 2002. All’assemblea chiamata ad approvare il bilancio sarà proposto di destinare tale utile al parziale ripianamento delle perdite pregresse. Corporate Governance Il Consiglio di amministrazione ha approvato la Relazione Annuale sulla Corporate Governance adottata dalla società, che si ispira alle raccomandazioni e alle norme indicate nel “Codice di Autodisciplina delle Società Quotate” indicato quale punto di riferimento del governo societario da Borsa Italiana. Tra gli aspetti maggiormente significativi della governance della Edison si segnala quanto segue. Nell’ambito del Consiglio di amministrazione, che nel corso dell’anno 2003 ha tenuto 12 riunioni, il numero degli amministratori indipendenti è pari ad un quarto dei componenti. Il Consiglio ha definito, dal 2002, le “Linee guida sulle operazioni significative e con parti correlate” attraverso le quali ha riservato ai propri preventivi esame ed approvazione le operazioni aventi un significativo rilievo economico, patrimoniale e finanziario e le più significative operazioni con parti correlate e sistematicamente esamina ed approva anche i piani e budget. Inoltre gli amministratori esecutivi, nonostante le ampie deleghe ricevute, sottopongono in via preventiva al consiglio le operazioni che, pur rientrando nei limiti delle loro attribuzioni, essi ritengono comunque significative. In tema di comitati si segnala che nel 2003 è stato costituito un Comitato Strategico dopo l’istituzione, con l’ingresso in Borsa della società avvenuta nel dicembre 2002, dei Comitati per il Controllo Interno e Remunerazione: questi ultimi, accogliendo le raccomandazioni del Codice stesso, sono presieduti da amministratori indipendenti e integralmente composti da amministratori non esecutivi. Il Comitato Strategico supporta il consiglio di amministrazione nonché gli amministratori esecutivi nelle decisioni che riguardano la strategia della società ed i temi più rilevanti di natura industriale e commerciale e che possono modificare il profilo competitivo. Si compone di sei amministratori, designati fra coloro che sono espressione dei principali azionisti della società. In materia di controllo interno, il Consiglio di amministrazione ha assegnato al Preposto al Controllo Interno la responsabilità di assicurare con ragionevole certezza il corretto funzionamento del “Controllo di Linea” (costituito dall’insieme delle attività di controllo che le singole unità operative o Società del Gruppo svolgono sui processi di cui hanno la responsabilità gestionale) e ha identificato il Preposto al Controllo Interno nel Direttore Sistemi di Controllo Interno, che non dipende da responsabili di aree operative. Il Preposto al controllo interno riferisce del suo operato agli Amministratori esecutivi, al Comitato per il Controllo Interno e ai Sindaci. In attuazione alla normativa emanata da Borsa Italiana, la società ha approvato dal 2002 un Codice di Comportamento in materia di “Internal Dealing” atto a disciplinare gli obblighi informativi e le modalità di comportamento da osservare nel compimento di operazioni significative su strumenti finanziari di Edison da parte di soggetti che ricoprono posizioni chiave all’interno della società. A tale riguardo, nel corso del 2003, non sono state comunicate operazioni significative. La società si è inoltre dotata di direttive di gruppo sulla gestione e circolazione delle informazioni riservate e delle notizie price sensitive e ha nominato un responsabile Investor Relations. Nel corso del 2003, infine, Edison ha adottato un nuovo Codice etico che definisce principi e valori ai quali, attraverso regole di comportamento, sono chiamati a conformarsi tutti i membri dell’organizzazione aziendali, cioè amministratori, sindaci, dipendenti e non. Quanto al Collegio sindacale, lo statuto garantisce alle minoranze di nominare un sindaco così come previsto dal Testo Unico della Finanza. La quota di partecipazione necessaria per presentare una lista di candidati è stata fissata nel 3%. In proposito si segnala che in considerazione del fatto che la nomina dell’attuale collegio è avvenuta quando la società era ancora posseduta da un unico azionista, in seno ad esso non risultano sindaci eletti da minoranze. La relazione sulla Corporate Governance include anche le informazioni richieste dalla Consob in tema di stock option su azioni Edison, assegnate nell’anno 2003 a 39 dirigenti, di partecipazioni e remunerazione di amministratori e sindaci nonché in tema di operazioni infragruppo e con parti correlate. La relazione, che è parte integrante della relazione sulla gestione degli amministratori, sarà anche oggetto di separato fascicolo e sarà resa disponibile nel sito www.Edison.it. Piano A Medio Termine E Previsioni Per Il 2004 Il Cda ha anche esaminato ed approvato il piano a medio termine della società che conferma le direttrici strategiche nelle quali la società si è mossa negli ultimi due anni. Per l’energia elettrica è previsto il proseguimento del piano di investimenti di cui abbiamo dato notizia in altra parte di questo comunicato che prevede l’ampliamento della capacità produttiva dell’azienda a 10.000 megawatt di potenza installata tramite nuovi investimenti in cicli combinati dell’ultima generazione nonché allo sviluppo di un programma di energia eolica. Unitamente all’energia acquistata da Edipower il totale della capacità a disposizione di Edison arriverà quindi a circa 14.000 megawatt. Edipower dal canto suo prosegue nel piano di repowering e di potenziamento della capacità produttiva che prevede di terminare entro il 2008. Per tale data sarà anche totalmente disponibile la nuova capacità di Edison. Sempre nel 2008 entrerà in funzione il terminale di rigassificazione dell’Alto Adriatico. La disponibilità del terminale nonché l’entrata in regime del contratto a lungo termine stipulato con la Libia, che inizierà l’operatività a fine 2004, permetterà alla Edison di passare dai 10 miliardi di metri cubi di gas disponibili nel 2003 a circa 17 miliardi di metri cubi nel. 2008. L’accresciuta disponibilità di energia elettrica di gas e lo sviluppo della politica commerciale sia di presenza diretta che tramite le alleanze con società ex municipalizzate, permettono all’azienda di confermare gli obiettivi di crescita e di redditività già comunicati a suo tempo al mercato. Per quanto riguarda la posizione finanziaria il piano prevede di generare risorse per autofinanziare lo sviluppo; completato il periodo più impegnativo di investimento la posizione finanziaria migliorerà rapidamente. E infine, per quanto riguarda il 2004, l’attuale favorevole andamento della domanda di energia elettrica e di gas e la loro accresciuta disponibilità per il mercato, la contrazione dell’indebitamento medio e la riduzione del costo del denaro nonché le accresciute efficienze gestionali consentono di prevedere un risultato della gestione ordinaria migliore rispetto a quello realizzata nel corso del 2003. Convocazione Dell’assemblea Come già comunicato al mercato il Cda ha convocato l’Assemblea degli Azionisti per i giorni 29 e 30 aprile 2004, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per l’approvazione del bilancio 2003, l’integrazione del Consiglio di amministrazione e l’approvazione di modifiche dello Statuto. |
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IL GRUPPO PIRELLI & C. SPA TORNA ALL'UTILE PROPOSTO DIVIDENDO DI 0,031 EURO PER AZIONE ORDINARIA E 0,0414 EURO PER LE RISPARMIO |
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Milano, 26 Marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi il 24 marzo , ha approvato il progetto di bilancio per l'esercizio 2003 ; inoltre ha anche deliberato di proporre all'Assemblea straordinaria degli azionisti un importante rafforzamento della Corporate Governance del Gruppo Pirelli, che prevede fra l'altro l'introduzione del voto di lista per l'elezione degli Amministratori, riservando alle minoranze un quinto dei posti nel Consiglio di Amministrazione. Il 2003 per il gruppo Pirelli segna il sostanziale completamento di un ampio processo finalizzato alla semplificazione e al rafforzamento finanziario del Gruppo e all' adeguamento della struttura produttiva industriale alle condizioni di mercato, radicalmente mutate, dei Settori Cavi e Sistemi Energia e Cavi e Sistemi Telecom. I risultati delle azioni di efficienza realizzate sono già ampiamente visibili nella perfomance di questi settori. Trova conferma la continua crescita del Settore Pneumatici in termini di redditività e di quote di mercato, con opportunità di espansione in mercati con forti prospettive di crescita quali gli Stati Uniti e la Cina. Le attività immobiliari chiudono il 2003 con risultati in forte crescita , raggiungendo gli obiettivi massimi previsti per il primo anno dal Piano triennale 2003-2005. L'attività di ricerca e sviluppo raggiunge significativi successi nei diversi settori . In particolare, sono stati lanciati sul mercato prodotti integralmente concepiti e realizzati dai Pirelli Labs e dalla struttura Pirelli Telecom Systems, validati da operatori internazionali quali British Telecom, Fastweb, Telecom Italia e Alcatel. L'opera di riduzione e razionalizzazione realizzata nel 2003 nelle attività industriali, con efficienze pari a circa 170 milioni di euro (370 milioni nel biennio), pone Pirelli nella condizione di poter massimizzare i benefici derivanti da una ripresa nei settori dell'energia e delle infrastrutture per telecomunicazioni e di poter raggiungere nuovi significativi traguardi in termini di redditività, quote di mercato, e lancio di nuovi prodotti, confermandosi leader nella tecnologia e nell'innovazione. I dati di seguito riportati includono gli effetti contabili della fusione per incorporazione di Pirelli Spa e di Pirelli & C. Luxembourg Spa in Pirelli & C. Spa, con efficacia dal 4 agosto e retroattività contabile dal primo gennaio 2003. Tali effetti sono stati pari a circa 29 milioni di euro. Il Gruppo Pirelli & C. Spa Nel 2003 i ricavi a livello consolidato del Gruppo Pirelli & C. Spa ammontano a 6.671 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 6.718 milioni del 2002. Su base omogenea, escludendo gli effetti delle variazioni dei cambi (-5,9%), dei prezzi dei metalli nel business Energia (-0,3%) e della differenza di perimetro di consolidamento (-1,5% per la cessione del business Fili Smaltati perfezionata nel gennaio 2003), il valore è in crescita del 7%, con un significativo incremento nei settori Pneumatici e Immobiliare. Il margine operativo lordo è cresciuto di oltre il 20% , passando da 523 milioni di euro a 628 milioni di euro. L'incidenza del Mol sulle vendite è quindi passata dal 7,8% al 9,4% , con un miglioramento in tutti i settori di attività del Gruppo. Il risultato operativo consolidato (Ebit) si attesta a 268 milioni di euro, più che raddoppiando il valore del 2002, pari a 118 milioni di euro. Il margine di redditività ( Ros - Return on Sales) a livello consolidato è pari al 4,0% , in forte crescita rispetto all'1,8% del 2002. Il risultato da partecipazioni è negativo per 51 milioni di euro contro i -175 milioni nel 2002 e comprende l'effetto del risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto. In particolare comprende l'effetto di Olimpia Spa che è stato negativo per 100 milioni di euro (150 milioni nel 2002) mentre i risultati delle società del settore immobiliare (gruppo Pirelli & C. Real Estate) sono stati positivi per 67 milioni di euro (60 milioni nel 2002). Va ricordato che il risultato di Olimpia non contiene dividendi, che saranno iscritti per cassa nel conto economico al momento della distribuzione. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo per 134 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai -178 milioni del 2002, principalmente per effetto del minore indebitamento. Il saldo oneri e proventi straordinari è negativo per 9 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al dato negativo per 83 milioni di euro del 2002, che era determinato prevalentemente dagli oneri di ristrutturazione. Il risultato netto al 31 dicembre 2003 è positivo per 4 milioni di euro (dopo oneri fiscali per 70 milioni di euro) contro -405 milioni nel 2002. Escludendo l'effetto Olimpia, il risultato al 31 dicembre 2003 diventa positivo per 104 milioni di euro. La quota di risultato netto di pertinenza di Pirelli & C. Spa è negativa per 39 milioni di euro (escludendo l'effetto Olimpia risulta positiva per 61 milioni di euro), a fronte di -58 milioni di euro al 31 dicembre 2002. Il patrimonio netto è di 3.678 milioni di euro, rispetto ai 4.626 milioni di euro di fine 2002, a seguito delle operazioni legate alla fusione . Il patrimonio netto di pertinenza di Pirelli & C. Spa è pari a 3.429 milioni di euro (0,99 euro per azione), contro 1.933 milioni di euro (2,96 euro per azione) dello scorso esercizio . La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 è negativa per 1.745 milioni di euro contro i 2.050 milioni di fine 2002, con una riduzione di oltre 300 milioni di euro. A questo risultato ha contribuito un flusso di cassa netto positivo della attività gestionale per circa 239 milioni di euro. La variazione contiene inoltre gli effetti netti legati all'aumento di capitale effettuato da Pirelli & C. E quantificabili in 649 milioni di euro, la sottoscrizione dell'aumento di capitale in Olimpia per 388 milioni di euro e il pagamento di dividendi per 64 milioni di euro, a cui si sono sommati eventi non ricorrenti quali l'iscrizione del debito per l'esercizio dell'opzione put da parte di Cisco sulle attività Submarine Telecom (esercitata nel gennaio 2004) per 61 milioni di euro e un saldo netto tra acquisizioni e cessioni di partecipazioni per 48 milioni di euro. Il personale al 31 dicembre 2003 è formato da 36.337 unità , contro le 37.350 di fine 2002. Il Gruppo ha comunque proseguito nel processo di formazione e valorizzazione delle risorse umane, confermando l'eccellenza raggiunta dai propri collaboratori in tutti i Paesi in cui il Gruppo opera. Pirelli vanta oggi una struttura manageriale di altissimo livello, con esperienza internazionale e che può contare sulle importanti sinergie fra i diversi settori di attività. Le attività industriali del Gruppo L' andamento delle attività industriali del Gruppo nel 2003 mostra il ritorno all'utile e un significativo incremento del risultato operativo , pur in un contesto influenzato negativamente dall'andamento della congiuntura economica. La domanda nelle infrastrutture per telecomunicazioni è rimasta caratterizzata da volumi bassi, con ulteriori spinte di riduzione dei prezzi, mentre nel Settore Energia permangono la stagnazione degli investimenti delle utilities, specialmente in Europa nei segmenti della Bassa e Media Tensione, e una pressione sui prezzi sul mercato generale. Il ritorno all'utile e il miglioramento del risultato operativo riflettono i positivi effetti delle azioni per il recupero di efficienza tempestivamente varate dal management del Gruppo e concentrate nei Settori Cavi e Sistemi Energia e Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni, con un valore delle efficienze realizzate nel 2003 che supera i 170 milioni di euro, cui vanno sommate quelle realizzate nel 2002 per 199 milioni di euro. In particolare il risultato netto del Settore Cavi e Sistemi Energia è stato pari a 39 milioni di euro, contro una perdita di 120 milioni nel 2002, mentre il risultato operativo è cresciuto del 51% . Il Settore Pneumatici conferma il continuo incremento della redditività, che aumenta del 15%, mentre l'utile netto cresce del 65% a 129 milioni di euro. Nel 2003 le vendite ammontano a 6.034 milioni di euro (-4,9 % rispetto al 2002), mentre su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e variazione di perimetro di consolidamento - i ricavi crescono del 3% . Il margine operativo lordo cresce di oltre il 13% e si porta a 567 milioni di euro con un rapporto con il fatturato pari al 9,4% (7,9% nel 2002). Il risultato operativo (Ebit) si attesta a 264 milioni di euro, con una crescita del 63% rispetto al 2002; il Ros sale al 4,4% dal 2,6% del 2002. Al netto degli effetti derivanti dall'attribuzione dell'avanzo di fusione il risultato operativo è di circa 240 milioni di euro e il Ros pari al 4,0% . Nel 2002 il risultato operativo è stato di 162 milioni di euro. Il risultato operativo del solo quarto trimestre 2003 è stato di 70 milioni di euro contro i 35 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. Il risultato netto delle attività industriali al 31 dicembre 2003 è stato pari a 112 milioni di euro, contro una perdita di 305 milioni nel 2002 . Il free cash flow delle attività industriali è positivo per 464 milioni di euro, dopo aver registrato un valore di 538 milioni del 2002, frutto della attenta gestione degli investimenti e del capitale circolante, dove l'indice di rotazione è in miglioramento per il secondo anno consecutivo nei tre settori di attività. L'impegno prioritario del Gruppo nella ricerca e nell'innovazione tecnologica viene confermato anche nel 2003, con costi di ricerca e sviluppo a 204 milioni di euro, pari al 3,4% delle vendite , in linea con l'anno precedente. Grazie ai continui investimenti, Pirelli ha raggiunto oggi una posizione di eccellenza nel sistema dell'innovazione italiano e internazionale, come testimoniato dagli oltre 400 brevetti depositati dal Gruppo negli ultimi due anni. Il personale relativo alle attività industriali del Gruppo al 31 dicembre 2003 è formato da 33.401 unità , contro le 35.247 di fine 2002. Andamento dei settori industriali Settore Pneumatici Le vendite sono state pari a 2.970 milioni di euro rispetto ai 2.857 milioni del 2002: su base omogenea, incremento è stato pari all' 11,6%, per il 7,5% dovuto ai maggiori volumi e per la parte rimanente dovuto a prezzo/mix, a conferma della continua focalizzazione sui segmenti di alta gamma. Il risultato operativo è di 220 milioni di euro con un Ros pari al 7,4% , in crescita del 15% sui 191 milioni di euro del 2002. Il risultato netto si attesta a 129 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 45 milioni, oneri fiscali pari a 45 milioni e oneri straordinari per 1 milione), contro i 78 milioni del 2002. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 è passiva per 317 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 492 milioni del 2002. Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2003 è pari a 20.437 unità , comprensivo di 1.705 lavoratori con contratto a termine. Settore Cavi e Sistemi Energia Le vendite sono state pari a 2.637 milioni di euro, rispetto ai 3.021 milioni del 2002. La contrazione su base omogenea è stata del 4,4% (con una componente prezzi/mix leggermente superiore a quella volumi). Il risultato operativo è stato di 83 milioni di euro contro 55 milioni di euro del 2002 con un Ros che cresce dal 1,8% al 3,1% . Alle riduzioni dovute alle difficoltà di mercato si sono contrapposti i benefici risultanti dalle azioni razionalizzazione ed efficienza intraprese negli ultimi due anni. Il risultato netto è stato pari a 39 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 23 milioni, oneri fiscali pari a 16 milioni e oneri straordinari per 5 milioni), a fronte di una perdita nel 2002 pari a 120 milioni. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 è passiva per 354 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 373 milioni del 2002. Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2003 è pari a 10.746 unità , comprensivo di 502 lavoratori con contratto a termine e in calo di circa 1.700 unità rispetto alla fine del 2002. Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni La diminuzione delle vendite su base omogenea è stata pari al 3,2% considerata la citata pressione su prezzo/mix (-21,5%), con un incremento di volume legato essenzialmente alla fatturazione di un contratto Submarine; tale valore si è quindi attestato a 427 milioni di euro. Nel 2002 le vendite erano state pari a 468 milioni. Il risultato operativo è negativo per 39 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato negativo di 84 milioni di euro del 2002. Il risultato netto è stato negativo per 56 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 20 milioni, oneri fiscali pari a 1 milione e proventi straordinari per 4 milioni), a fronte di una perdita nel 2002 pari a 263 milioni. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 è passiva per 302 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 431 milioni del 2002. Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2003 è pari a 2.218 unità , comprensivo di 46 lavoratori con contratto a termine. Le attività immobiliari del Gruppo Si ricorda che Pirelli Re è una management company che gestisce società e fondi proprietari di immobili e non performing loans nei quali investe tramite quote di minoranza (attività di asset management e fund management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici (attività di service provider). Pertanto il valore aggregato della produzione al netto delle acquisizioni e il risultato operativo comprensivo del risultato pro-quota da partecipazioni sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell'esprimere rispettivamente il volume d'affari gestito e l'andamento dei risultati a livello operativo. Il valore aggregato della produzione (somma dei ricavi e della variazione delle rimanenze, che comprende la componente delle partecipazioni di minoranza gestite) nel 2003 è risultato, al netto delle acquisizioni, pari a 1.525,5 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto ai 1.297,3 milioni di euro del 2002. Il risultato operativo comprensivo dei risultati pro quota da partecipazioni ammonta a 128,1 milioni di euro, rispetto ai 102,2 milioni di euro del 2002, in crescita del 25% . Per quanto riguarda i principali settori del comparto immobiliare, l'attività di Asset Management - aree escluse - a livello aggregato ha registrato un valore della produzione , al netto delle acquisizioni, pari a 1.147,5 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 1.020,2 milioni del 2002. L'opera di valorizzazione del patrimonio in gestione ha permesso di generare vendite per circa 2.037,7 milioni di euro (1.602,6 milioni a valore di libro) con una plusvalenza di 435,1 milioni e acquisizioni per 1.587,4 milioni di euro. Il patrimonio gestito è pari a 10.474 milioni di euro a valore di mercato, rispetto a 9.756 milioni di euro nel 2002. Il pro quota di Pirelli Re è pari a 2.922 milioni di euro, corrispondente al 28% del totale. Le attività di Service Provider, interamente consolidate, hanno generato ricavi per circa 322 milioni di euro, con un incremento del 61% rispetto ai 199,8 milioni del 2002. Il risultato operativo di tali attività è di 50,6 milioni di euro, con un incremento del 75% sul 2002 . Il risultato netto delle attività immobiliari è pari a 102,1 milioni di euro, a fronte di 82,6 milioni di competenza delle attività immobiliari nel 2002, in crescita del 24% . Per ulteriori informazioni sull'andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso da Pirelli & C. Real Estate lo scorso 22 marzo. Pirelli & C. Ambiente Pirelli & C. Ambiente è la società del Gruppo che opera nel campo del recupero energetico e di materiali, con l'obiettivo di trasformare i rifiuti in combustibile alternativo di qualità da utilizzare in impianti industriali esistenti, non dedicati, quali cementifici o centrali termoelettriche. Il risultato della società al 31 dicembre 2003 è negativo per 2,1 milioni di euro contro una perdita di 1,7 milioni di euro dell'esercizio precedente. Olimpia Nel 2003 si è proceduto al rafforzamento della struttura patrimoniale di Olimpia, con un impegno per Pirelli, come già anticipato, di 388 milioni di euro. A partire dal 2004, anche alla luce dei risultati annunciati dal Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e della proposta di dividendo da esso formulata, Olimpia potrà raggiungere l'equilibrio economico-finanziario. Prospettive per l'esercizio in corso Le azioni di razionalizzazione effettuate nell'ultimo biennio mettono il Gruppo in condizione di beneficiare pienamente dell'eventuale ripresa dei mercati. In particolare, per le attività industriali si prevede un ulteriore incremento di redditività nei tre settori in cui opera il Gruppo. Nel Settore Pneumatici , in un mercato in crescita, Pirelli prevede di migliorare ulteriormente i propri risultati attraverso la spinta alla selezione sull'alto di gamma, la prosecuzione del processo di delocalizzazione e la crescita sul mercato americano. Nel Settore Cavi e Sistemi Energia , nell'attesa di una parziale ripresa del mercato, Pirelli punta a consolidare il recupero di redditività grazie alla focalizzazione su prodotti a margini più alti. Nel Settore Cavi e Sistemi Telecom , in un mercato che rimane depresso, Pirelli punta a una situazione di equilibrio, soprattutto grazie alla diffusione dei suoi nuovi prodotti per l'accesso. Nelle attività Immobiliari, sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene ragionevole attendere per il 2004 una crescita del risultato operativo comprensivo dei risultati da partecipazione in linea con il piano triennale 2003-2005. Inoltre il risultato beneficerà del miglioramento dei valori di Olimpia che, grazie alle operazioni effettuate nel corso del 2003, dovrebbe raggiungere l'equilibrio economico-finanziario . Di conseguenza, per il 2004, il Gruppo si attende un significativo miglioramento dei risultati in tutti i settori di attività sia a livello operativo che a livello netto. Bilancio della Capogruppo Il risultato netto al 31 dicembre 2003 della Capogruppo Pirelli & C. Spa, compresi gli effetti economici derivanti dalla fusione di Pirelli & C. Luxembourg S.p.a. E Pirelli S.p.a. In Pirelli & C. S.p.a., evidenzia un utile di 138 milioni di euro, contro un utile di 60 milioni di euro al 31 dicembre 2002. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,031 euro per azione ordinaria e 0,0414 euro per azione di risparmio . Il Consiglio ha quindi deliberato di convocare per il 10 maggio (in prima convocazione) e per l'11 maggio (in seconda convocazione) l'Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti per l'approvazione del Bilancio di esercizio 2003; il dividendo verrà posto in pagamento il 27 maggio 2004 (data stacco cedola 24 maggio 2004). In sede ordinaria, l'Assemblea sarà inoltre chiamata a deliberare in merito alla proposta di adozione di un Regolamento Assembleare . In sede straordinaria, verranno sottoposte all'approvazione dell'Assemblea le proposte di modifiche statutarie al fine di adeguare lo Statuto, tra l'altro, alle nuove norme di legge contenute nella riforma del diritto societario. Tra le più rilevanti modifiche vi è la proposta di introdurre il voto di lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione, con l'obiettivo di favorire una crescente partecipazione di tutti gli azionisti alla vita sociale ed alle decisioni in grado di determinare il successo dell'impresa. Tale disposizione intende assicurare che - qualora i Soci si avvalgano della facoltà di presentare almeno due liste - un quinto dei membri del Consiglio venga scelto tra soggetti indicati dalla c.D. Minoranza . A completamento e rafforzamento di questa norma, verrà anche proposto che il Consiglio di Amministrazione possa essere convocato su richiesta di un quinto dei Consiglieri in carica. Inoltre, verrà sottoposta alla stessa Assemblea anche la proposta di rinnovare al Consiglio di Amministrazione la facoltà di aumentare il capitale sociale ed emettere obbligazioni convertibili in azioni ordinarie, ai sensi degli artt. 2443 e 2420-ter del codice civile. |
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MARCO TRONCHETTI PROVERA ILLUSTRA ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA GLI OBIETTIVI STRATEGICI PER IL TRIENNIO 2004 - 2006 ATTESA UNA CRESCITA MEDIA ANNUA DEI RICAVI E DEL MOL SUPERIORE RISPETTIVAMENTE AL 5% E AL 5,5% |
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Milano, 26 marzo 2004 - Marco Tronchetti Provera, presidente del Gruppo Telecom Italia ha presentato ieri alla comunità finanziaria gli obiettivi strategici del Gruppo per il triennio 2004 - 2006. Per il triennio 2004 – 2006, a parità di perimetro e cambi, si prevede una crescita media annua dei ricavi superiore al 5%, del margine operativo lordo superiore al 5,5%, del risultato operativo ante ammortamento del goodwill superiore al 7% e del risultato operativo superiore al 10%. Tali obiettivi si ritiene possano essere raggiunti grazie alla capacità di innovazione nei servizi a valore aggiunto sia nel mobile sia nel fisso, alla crescita di clienti e dell’ offerta di contenuti nel broadband e al consolidamento della posizione di mercato nelle aree geografiche internazionali in cui il Gruppo già opera. L’incidenza sui ricavi consolidati del margine operativo lordo e del risultato operativo ante goodwill sono quindi previste nel 2006 rispettivamente attorno al 47% e al 30%. Gli investimenti industriali complessivi nel triennio 2004-06 saranno di circa 15 miliardi di euro, per oltre 2/3 legati ad iniziative innovative, con una crescente incidenza di Mobile (47% del totale) rispetto a Wireline (42%). Si conferma l’obiettivo di ridurre l’indebitamento finanziario netto a fine 2004 al di sotto dei 30 miliardi di euro. E’ previsto un free cash flow operativo (Mol + ammortamenti - investimenti industriali +/- variazione del capitale circolante operativo) complessivo nel triennio 2004 – 2006 superiore ai 31 miliardi di euro; ipotizzando un esborso annuo per dividendi attorno ai 2,8 miliardi di euro (consolidato di Gruppo), in linea con quanto annunciato per il 2003, e senza considerare operazioni straordinarie, il net cash flow annuo nel 2005 e nel 2006 dovrebbe attestarsi attorno ai 3,5 miliardi di euro. |
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ENRICO PARAZZINI ILLUSTRA ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA GLI OBIETTIVI STRATEGICI DI TELECOM ITALIA MEDIA PER IL TRIENNIO 2004 - 2006 +15% CRESCITA MEDIA ANNUA DEI RICAVI CONSOLIDATI |
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Milano, 26 marzo 2004 - Enrico Parazzini, Amministratore Delegato di Telecom Italia Media, ha presentato ieri alla comunità finanziaria gli obiettivi strategici del Gruppo per il triennio 2004-2006. In base agli obiettivi del periodo, si prevede una crescita media annua dei ricavi consolidati superiore al 15% con tutti i risultati della gestione che confermano il trend positivo registrato nell’esercizio 2003. In particolare, nel 2006 si prevede un rapporto Mol/ricavi del Gruppo Telecom Italia Media superiore al 15% e un risultato operativo consolidato positivo. Comunque, già dal 2005, si attende un risultato operativo consolidato prima dell’ammortamento delle differenze da consolidamento prossimo al break-even e un risultato operativo della capogruppo Telecom Italia Media Spa positivo. Gli investimenti complessivi di Telecom Italia Media per il triennio 2004-2006 saranno pari a circa 215 milioni di euro, di cui il 30% circa sarà destinato a La7 e il 7% circa a Mtv, legati prevalentemente a investimenti tecnici e per l’acquisto dei diritti. Gli investimenti previsti per la tv digitale terrestre nel triennio 2004-2006 saranno pari al 26% circa degli investimenti complessivi, mentre quelli per l’area Internet ammonteranno al 31% circa del totale e il 6% circa sarà destinato all’area Office Products e ad altri investimenti. Internet Nel triennio 2004-2006, i ricavi di Tin.it sono previsti in crescita ad un tasso medio annuo pari al 17%. In particolare, si prevede che i ricavi di Tin.it da Adsl cresceranno ad un tasso medio annuo pari al 50%. Al fine di raggiungere tali obiettivi, l’attività di Tin.it dei prossimi anni sarà focalizzata sul broadband, con l’acquisizione di nuovi clienti e attraverso la graduale migrazione della clientela dial-up. Per quanto riguarda Virgilio, si prevede una crescita dei ricavi ad un tasso medio annuo pari al 30%. Si ritiene possibile raggiungere tale obiettivo attraverso il consolidamento delle posizioni di leadership già raggiunte dal portale e dal motore di ricerca sul mercato italiano, incrementando la raccolta pubblicitaria online e sviluppando l’offerta di servizi web. Television Nel triennio 2004-2006, è prevista una crescita della raccolta pubblicitaria lorda di La7 superiore al 30% medio annuo e un margine operativo lordo positivo nel 2006; si prevede inoltre di raggiungere l’obiettivo di un’audience share stabile al 3% entro il 2006. Le attività di La7 si concentreranno sulla revisione del piano editoriale, sul rafforzamento del palinsesto e sul recupero di efficienza. Nel triennio proseguirà la crescita di Mtv, per cui si prevede un aumento della raccolta pubblicitaria e un incremento della redditività. Fattori distintivi di Mtv saranno il consolidamento del marchio, la diversificazione dei canali di raccolta pubblicitaria e la diffusione su nuove piattaforme (satellite, digitale terrestre, internet). Mtv si propone di rafforzare la propria leadership nella fascia di pubblico giovane, dove è già prima in Europa per audience e fatturato. Prosegue il programma di investimenti per lo sviluppo del digitale terrestre che consentirà di innovare le infrastrutture di rete ed arricchire l’offerta televisiva tradizionale con contenuti interattivi. Inoltre è stata varata l’organizzazione interna propedeutica alla costituzione societaria dell’operatore di rete digitale. Office Products Nel triennio 2004-2006 si prevede una crescita media annua dei ricavi di Buffetti pari al 9%. Al fine di raggiungere tale obiettivo, le attività si concentreranno sulla riorganizzazione della rete commerciale, sulla razionalizzazione di prodotti e servizi e sull’arricchimento dell’offerta. News L’agenzia stampa multimediale Apcom, grazie all’accordo esclusivo con Associated Press, alla produzione e alla diffusione di 700 news al giorno, 24 ore su 24 per tutto l’anno e all’offerta di servizi innovativi su piattaforme multimediali, rappresenta un asset con potenzialità competitive ed interessanti prospettive di sviluppo. |
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RICCARDO RUGGIERO ILLUSTRA ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA GLI OBIETTIVI STRATEGICI PER IL TRIENNIO 2004 - 2006 DELLA BUSINESS UNIT TELECOM ITALIA WIRELINE NEL 2006 PREVISTI 5,2 MILIONI DI ACCESSI BROADBAND E 9 MILIONI DI APPARECCHI TELEFONICI INNOVATIVI |
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Milano, 26 marzo 2004 - Riccardo Ruggiero, Amministratore Delegato di Telecom Italia, ha presentato ieri gli obiettivi strategici della Business Unit Telecom Italia Wireline per il triennio 2004 - 2006. In base ai nuovi obiettivi strategici i ricavi presenteranno una crescita media annua superiore all’1%. Per quanto riguarda il margine operativo lordo la crescita media annua sarà superiore al 2%. Nel 2006, l’incidenza sui ricavi del margine operativo lordo sarà pari a circa il 49%. Il tasso di crescita del risultato operativo, nel triennio 2004-2006, sarà superiore al 4,5%. Gli investimenti cumulati di Telecom Italia Wireline, per il triennio 2004-2006, saranno pari a 6.300 milioni di euro, di cui 400 milioni di euro all’estero. Tra i principali target operativi figurano l’allargamento del portafoglio broadband che al 2006 e’ previsto raggiunga quota 5,2 milioni di accessi (il precedente target era 3,5 milioni di accessi al 2005) e la diffusione di apparecchi telefonici innovativi che raggiungeranno i 9 milioni a fine 2006. |
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TISCALI : RINVIATA L’ APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2003 |
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Cagliari, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Tiscali, riunitosi ieri, ha deliberato che il progetto di bilancio di esercizio e consolidato verrà approvato il prossimo 5 aprile, per consentire il completamento del lavoro richiesto dalle aumentate esigenze di infomativa al mercato e alle autorità di vigilanza rese quanto mai opportune dall’attuale contesto di mercato. Il Consiglio di Amministrazione conferma inoltre i risultati comunicati al mercato lo scorso 12 febbraio in occasione del quarto trimestre 2003 e la data dell’assemblea di bilancio, convocata per il prossimo 30 aprile. |
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MONDADORI: FATTURATO IN CRESCITA A 1.536 MILIONI DI EURO: +5,3% RISPETTO AL 2002 PROPOSTA DI DISTRIBUZIONE DIVIDENDO: 0,30 EURO PER AZIONE (+20% RISPETTO ALL’ESERCIZIO 2002) |
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Segrate, 26 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Arnoldo Mondadori Editore S.p.a., riunitosi oggi sotto la presidenza di Marina Berlusconi, ha esaminato su proposta del vice presidente e amministratore delegato Maurizio Costa, il progetto di bilancio della capogruppo e il bilancio consolidato per l’esercizio 2003, unitamente alla Relazione degli amministratori sulla gestione. Nel corso del 2003, Mondadori ha saputo cogliere alcuni segnali di stabilizzazione del quadro macro-economico, comunque rimasto condizionato da forte incertezza, per accrescere i propri risultati sia in termini di fatturato sia come margini. L’andamento positivo ha riguardato tutte le principali attività del Gruppo, e ciascuna Divisione si è confrontata con successo nei rispettivi mercati di riferimento, confermando posizioni di leadership. Tuttavia l’andamento dell’economia non ha mostrato segnali di inversione di tendenza, restando più debole delle aspettative: Mondadori ha quindi concentrato i propri sforzi nello stimolare la domanda con proposte di prodotti innovativi e lanci di nuove testate. La continua attenzione al controllo dei costi ha inoltre permesso al Gruppo il mantenimento del livello di redditività, nonostante l’impegno finanziario richiesto per lo sviluppo delle nuove iniziative. Di seguito i dati essenziali dell’andamento di gestione del Gruppo nel 2003: il fatturato consolidato ha raggiunto nell’anno i 1.536 milioni di euro, in crescita del 5,3%, rispetto ai 1.458,8 milioni di euro del 2002. Il fatturato 2003 include 28,2 milioni di euro realizzati da Edizioni Piemme, consolidata integralmente. Il margine operativo lordo è cresciuto dai 208,5 milioni di euro del 2002 a 212,2 milioni di euro, in aumento dell’1,8%. Al netto dell’apporto di Piemme, pari a 3,5 milioni di euro, il dato del 2003 sarebbe allineato a quello dell’esercizio precedente nonostante il venir meno, a far data dal 1 gennaio 2003, del contratto di licenza per la pubblicazione del.2 mensile Marie Claire e i rilevanti costi sostenuti per il lancio di quattro nuove testate. L’incidenza sui ricavi si è attestata al 13,8% (14,3% nel 2002). Il risultato operativo è salito a 173,9 milioni di euro, segnando un +0,9% rispetto ai 172,4 milioni di euro del precedente esercizio. Il rapporto sul fatturato è stato dell’11,3%, contro l’11,8% del 2002. L’utile ante imposte è stato di 150,2 milioni di euro, con un incremento del 12,8% rispetto ai 133,2 milioni del 2002: questo risultato è stato ottenuto grazie a un deciso miglioramento del risultato della gestione finanziaria, a plusvalenze legate a dismissioni di asset non strategici e all’andamento delle società collegate del gruppo. L’utile netto consolidato è salito a 82,1 milioni di euro, in progresso dell’1,2% rispetto agli 81,1 milioni dello scorso anno, dopo aver stanziato ammortamenti per complessivi 61,6 milioni (59,2 milioni nel 2002) e accantonato imposte per 67,5 milioni (52,1 milioni nell’esercizio precedente). La posizione finanziaria netta complessiva del Gruppo è risultata positiva per 72,9 milioni di euro, dopo il pagamento di un dividendo ordinario pari a 62,4 milioni di euro, acquisizioni per 36,9 milioni di euro e investimenti in azioni proprie per 57,4 milioni di euro. Nel 2003 il ritorno sul patrimonio netto (return on equity) è stato pari al 15,2 % contro il 14,1% del 2002. Nel corso del passato esercizio, il gruppo Mondadori ha inoltre rafforzato la propria presenza nel settore dei libri tramite l’acquisizione del 70% casa editrice Edizioni Piemme, specializzata nelle pubblicazioni per ragazzi. Nel settore periodici ha inoltre acquisito il 20% della casa editrice greca Attica Publications. Settori Di Attivita’ Nel 2003 la Divisione Libri ha registrato risultati particolarmente brillanti: in evidenza i marchi Mondadori, Einaudi e Sperling & Kupfer, che hanno registrato nel loro insieme una crescita vicina al 4%, consolidando la propria posizione di leadership indiscussa. Le case editrici del gruppo hanno confermato per il secondo anno consecutivo la validità della propria proposta commerciale, che non ha risentito del fenomeno delle vendite in edicola di libri abbinati ai quotidiani. Come già comunicato, nel corso del 2003 Mondadori si è rafforzata nel segmento ragazzi, acquisendo Edizioni Piemme, creatrice di Geronimo Stilton, personaggio di grandissimo successo. Includendo la stessa Piemme, nel 2003 la divisione ha registrato ricavi complessivi per 369,8 milioni di euro, contro i 331,4 milioni dell’esercizio precedente, con una crescita dell’11,6% (+3,1% a dati omogenei). Nel segmento della scolastica, il gruppo è riuscito a ottenere un lieve incremento del fatturato, in un anno in cui il perdurare delle incertezze sulla riforma scolastica ha reso difficile la programmazione delle attività. Per quanto riguarda la Divisione Periodici, nel 2003 si è assistito a una lieve ripresa del mercato di riferimento. I ricavi consolidati si sono attestati a 802,7 milioni di euro (+2,6% rispetto all’esercizio precedente), di cui 476,7 milioni di euro derivanti dalla diffusione (+7,4%) e 326 milioni di euro dalla pubblicità (-3,8%).3 Il buon andamento delle diffusioni è dovuto essenzialmente all’effetto dei lanci di quattro nuovi periodici, che hanno agito da propulsore sulle vendite. Grande successo hanno inoltre mostrato le vendite di prodotti abbinati alle principali testate in portafoglio, che hanno permesso alla divisione di ottenere un’importante crescita in termini di fatturato complessivo. Particolarmente apprezzate dal pubblico le proposte di dvd e oggettistica abbinata alle riviste femminili. Dopo due anni di contrazione, il 2003 ha segnato il punto di svolta per il mercato pubblicitario italiano, che è riuscito a chiudere con un incremento del 3,3%. La ripresa, tuttavia, ha riguardato principalmente il segmento radiofonico (+15,9%) e televisivo (+4,9%). Nella carta stampata ancora in difficoltà i quotidiani nazionali (-5,9%), mentre i periodici hanno segnato un incremento dell’1%. La concessionaria di pubblicità, che opera nel settore dei periodici e dei quotidiani nazionali, nel solo primo segmento ha messo a segno un incremento del 2% su base omogenea, grazie alla forza delle proprie testate storiche e al successo dei nuovi lanci posizionati nel segmento di gamma “alta”, con una performance migliore del mercato di riferimento. La Divisione Grafica ha registrato un incremento del fatturato del 2%, chiudendo l’anno a 451,3 milioni di euro, beneficiando della ripresa delle foliazioni delle testate del gruppo e dei nuovi lanci effettuati da Mondadori, nonostante il settore abbia vissuto nel 2003 una stabilizzazione della domanda su livelli simili a quelli dell’anno precedente. Inoltre, la divisione ha saputo attrezzarsi con rapidità per sfruttare gli enormi volumi sviluppati in Italia dalle vendite di prodotti editoriali tramite edicola, ampliando la capacità produttiva nel segmento libro bianco e nero. Nella Divisione Direct, il Gruppo ha confermato un elevato tasso di crescita, con un aumento dei ricavi - giunti a 162,6 milioni di euro - del 15,6%. Nel direct marketing molto positivo l’andamento di Cemit, che ha vissuto un accentuato sviluppo del giro di affari (+15,5%) grazie alla capacità di attrarre nuovi clienti e di offrire soluzioni sempre innovative nei servizi per i clienti tradizionali. Mondolibri, leader assoluto in Italia delle vendite per corrispondenza di libri, ha archiviato l’anno con una leggera crescita del fatturato, considerando anche l’acquisizione di Piemme direct, società di vendita per corrispondenza di libri specializzata in testi di carattere religioso. Nel retail Mondadori Franchising ha messo a segno un rilevante incremento di fatturato (+36% nei confronti del 2002) per merito sia delle nuove affiliazioni (i punti vendita sono passati da 117 a 132 unità), sia della crescita dei ricavi nelle librerie esistenti; Mondadori Retail ha registrato anche quest’anno un sensibile aumento dei fatturati (+18,6%) grazie sia ai negozi con presenza già consolidata sul territorio (+6,5% rispetto all’anno precedente), sia all’apertura di nuovi punti di vendita: nel corso dell’anno sono stati aperti tre nuovi negozi a Torino, Genova e Casalecchio di Reno (Bologna). Risultati Della Arnoldo Mondadori Editore S.p.a. Arnoldo Mondadori Editore S.p.a. Ha chiuso l’esercizio 2003 con un utile netto di 74,5 milioni di euro (contro 71,7 milioni di euro del 2002, +3,9%). Il risultato è stato ottenuto dopo aver stanziato ammortamenti complessivi per 18,2 milioni di euro (17,1 milioni nel 2002) e imposte per 54,5 milioni di euro (55,8 milioni nel 2002). Il cash flow lordo generato è stato pari a 92,7 milioni di euro (88,8 milioni nel 2002). Il risultato dell’esercizio sconta, nel valore e costo della produzione, i costi sostenuti in relazione al.4 lancio delle nuove testate periodiche e le perdite operative delle società Mondadori.com S.p.a. E Mondadori Informatica S.p.a., incorporate nel corso dell’esercizio. I ricavi della Capogruppo sono stati pari a 984,7 milioni di euro contro i 896,4 milioni del 2002, con un incremento del 9,8%. Tale performance è riconducibile all’ottimo andamento dei diversi settori in cui opera la società; infatti, sia i ricavi per cessioni di libri e diritti di pubblicazione, sia i ricavi per la diffusione delle pubblicazioni periodiche e dei relativi prodotti abbinati sono cresciuti significativamente; in linea i ricavi pubblicitari. Proposta Di Distribuzione Dei Dividendi Il Consiglio di Amministrazione proporrà alla prossima Assemblea, in programma in prima convocazione lunedì 26 aprile 2004 (in seconda il 4 maggio), la distribuzione di un dividendo unitario lordo pari a 0,30 euro per ciascuna azione ordinaria in circolazione. Il dividendo proposto è superiore del 20% rispetto al dividendo unitario di 0,25 euro distribuito nel 2003 a valere sull’utile netto dell’esercizio 2002. Il dividendo verrà messo in pagamento a partire dal 27 maggio 2004 (data stacco cedola: 24 maggio). Andamento Del Gruppo Nei Primi Mesi Del 2004 I primi due mesi dell’anno mostrano un andamento positivo in tutti i settori. In particolare si distinguono i fatturati delle vendite di prodotti abbinati ai periodici e le vendite della divisione libri. Anche l’andamento della raccolta pubblicitaria conferma il trend positivo dell’ultimo trimestre del 2003. Si ricorda infine il lancio di Perme, nuovo mensile femminile di psicologia, che arricchisce il portafoglio prodotti della Divisione Periodici. |
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AEDES S.P.A. IL GRUPPO HA CHIUSO L’ESERCIZIO 2003 CON UN RISULTATO CONSOLIDATO ANTE IMPOSTE PARI A 9.1 MILIONI DI EURO (E NON A 30.0 MILIONI DI EURO COME IN PRECEDENZA COMUNICATO AL MERCATO) |
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Milano, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Aedes S.p.a. Si è riunito ieri per deliberare sui punti all’ordine del giorno illustrati di seguito. Approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003; Reintegro nel perimetro di consolidamento di Aedilia Nord Est; Approvazione della Relazione Annuale sulla Corporate Governance ; Modifica del Codice di Comportamento sull’Internal Dealing ; Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie ; Proposta la delega al Consiglio di Amministrazione per l’emissione di obbligazioni e per l’aumento del capitale sociale ; Convocazione dell’Assemblea degli Azionisti. Dati economici Il valore della produzione consolidato dell’esercizio 2003 è pari a 147.6 milioni di Euro (e non a 167.3 milioni di Euro come in precedenza comunicato al mercato), rispetto a un valore di 116.9 milioni di Euro nell’esercizio 2002, segnando un aumento del 26.3%. Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2003 con un risultato consolidato ante imposte pari a 9.1 milioni di Euro (e non a 30.0 milioni di Euro come in precedenza comunicato al mercato) rispetto a 28.6 milioni di Euro nel 2002. Il confronto con l’esercizio precedente risulta penalizzato dall’iscrizione tra le componenti finanziarie di un accantonamento pari a 7.1 milioni di Euro su strumenti derivati originariamente posti in essere a fronte di operazioni di copertura del rischio di tasso di interesse e contabilizzato applicando il principio contabile internazionale Ias 39 e dall’incremento degli oneri finanziari relativi all’inizio della maturazione degli interessi passivi, pari a 6.9 milioni di Euro, sul debito verso la società Investimenti e Gestioni S.p.a. Che, come previsto dal contratto di acquisto di Piemongest S.p.a., decorrono dal 1 gennaio 2003. A riguardo, si segnala che gli scostamenti rispetto ai risultati preliminari dell’esercizio 2003, comunicati al mercato in data 12 febbraio 2004, sono ascrivibili allo storno degli effetti economico-patrimoniali relativi a una transazione Aedilia Nord Est perfezionata nel quarto trimestre 2003. In particolare, il Consiglio di Amministrazione di Aedes, in ottemperanza al principio di prudenza, ha ritenuto opportuno subordinare l’effettiva contabilizzazione delle plusvalenze originate da tale operazione al perfezionamento di talune condizioni che alla data odierna non sono ancora interamente realizzate. L’inclusione di tali effetti economico-patrimoniali nei risultati preliminari relativi all’esercizio 2003 comunicati il 12 febbraio 2004 era motivata dal fatto che, a quella data, esisteva un’evidenza sufficiente a far ritenere che le condizioni di cui sopra si sarebbero verificate entro la data di approvazione del progetto di bilancio 2003. Le plusvalenze di tale operazione, che il Consiglio ha ritenuto opportuno stornare rispetto a quanto comunicato il 12 febbraio 2004, sono pari a 19.9 milioni di Euro derivanti dalla vendita di un portafoglio immobiliare il cui valore di cessione è stato pari a 72.5 milioni di Euro. Tale storno, effettuato tramite il riconsolidamento della partecipazione Aedilia Nord Est, ha determinato una riduzione di pari importo nel valore della produzione del bilancio consolidato rispetto al dato comunicato al mercato il 12 febbraio 2004 e un incremento di 46 milioni di Euro nell’indebitamento finanziario netto consolidato. Il risultato netto consolidato di competenza del Gruppo risulta negativo per 4.8 milioni di Euro (utile pari a 16.7 milioni di Euro nell’esercizio 2002) per effetto delle imposte di competenza pari a 14.2 milioni di Euro (10.1 milioni di Euro nel 2002). L’utile netto della Capogruppo risulta pari a 8.1 milioni di Euro (11.9 milioni di Euro nell’esercizio 2002) dopo imposte di competenza pari a 8.3 milioni di Euro (8.9 milioni di Euro nel 2002). L’utile netto della capogruppo è influenzato dalla neutralizzazione della plusvalenza, tramite un accantonamento ad apposito fondo, relativa all’operazione Aedilia Nord Est. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti di destinare a riserve l'utile netto. Il valore di mercato del patrimonio immobiliare determinato al 31 dicembre 2003 su base consolidata, includendo dunque la quota di competenza del Gruppo relativa agli immobili posseduti dalle partecipate non di controllo, risulta pari a 1.756 milioni di Euro, facendo segnare un incremento del 13.4 % rispetto ai 1.548 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2002. Il valore di mercato del patrimonio immobiliare gestito dal Gruppo alla stessa data è pari a 2.149 milioni di Euro. Il capitale investito al 31 dicembre 2003 risulta pari a 1.298 milioni di Euro rispetto ai 1.167 milioni di Euro al 31 dicembre 2002, mentre il patrimonio netto di competenza del gruppo è passato da 336 milioni di Euro a fine 2002 a 320 milioni di Euro al 31 dicembre 2003. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2003 risulta pari a 934 milioni di Euro, facendo segnare un incremento di 129 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2002 (805 milioni di Euro). Il rapporto tra l’indebitamento finanziario netto consolidato e il valore di mercato del portafoglio di proprietà (su base consolidata) si è mantenuto sostanzialmente costante passando dal 52.0% a fine 2002 al 53.2% al 31 dicembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sulla Corporate Governance che sarà illustrata agli Azionisti nel corso della prossima Assemblea. Tale relazione, che descrive il modello di governo societario adottato da Aedes e illustra le iniziative portate a termine nel corso dell’esercizio 2003, sarà messa a disposizione del pubblico e sarà disponibile sul sito internet della società nei termini di legge. In seguito al recente ampliamento della struttura organizzativa aziendale, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di modificare l’art. 2 del Codice di Comportamento sull’Internal Dealing (approvato in data 16 dicembre 2002) al fine di estendere i relativi obblighi di comunicazione alle figure aziendali recentemente istituite. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea degli Azionisti la richiesta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter Codice Civile. Tenuto presente che la Società detiene attualmente 1.273.895 azioni ordinarie a un valore di carico di 3.34 Euro per azione e per un controvalore di 4.3 milioni di Euro, la richiesta di autorizzazione prevede, a far tempo dal giorno successivo la data dell’Assemblea di approvazione e per un periodo di 18 mesi, l’acquisto di azioni Aedes per un massimo di 9.993.557 azioni ordinarie e comunque non oltre il quantitativo di azioni rappresentante il 10% del capitale sociale. Le azioni ordinarie potranno essere acquistate esclusivamente sul mercato a un prezzo unitario minimo di 0,26 Euro e massimo di 5,50 Euro. Tale delibera è motivata dalla fiducia che il Consiglio ripone nelle prospettive di crescita della Società e nella prospettiva di procedere a eventuali operazioni tendenti alla stabilizzazione del prezzo delle azioni Aedes con la maggiore trasparenza possibile. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea degli Azionisti la richiesta di autorizzazione a emettere obbligazioni e ad aumentare il capitale sociale. In particolare, l’autorizzazione richiesta riguarda: ? la facoltà di emettere in una o più volte obbligazioni convertibili, anche in valuta estera, fino ad un ammontare che, tenuto conto delle obbligazioni in circolazione, non ecceda i limiti fissati dalla normativa all’epoca vigente alla data di deliberazione di emissione; ? la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale fino ad un massimo di 250.000.000 Euro di valore nominale in via gratuita e/o pagamento. Le motivazioni per cui il Consiglio ha richiesto dette deleghe sono da ascriversi alla necessità di poter operare con la massima flessibilità in uno scenario economico e finanziario estremamente competitivo e rapidamente mutevole. La società intende, quindi, riservarsi la facoltà di fare ricorso sia all’indebitamento bancario, sia all’indebitamento diretto nei confronti del pubblico (tramite l’emissione di obbligazioni) sia, infine, la facoltà di ricorrere al capitale di rischio. L’assemblea degli Azionisti sarà convocata presso Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari 6, Milano, in prima convocazione per il giorno 29 aprile 2004 alle ore 10.00 e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 30 aprile 2004, stesso luogo e ora. |
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MERLONI ELETTRODOMESTICI RAFFORZA ULTERIORMENTE IL PROPRIO SISTEMA DI GOVERNANCE CON IL COMITATO INNOVAZIONE E TECNOLOGIA |
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Fabriano, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Merloni Elettrodomestici, che si è iunito il 23 marzo a Milano, ha approvato la Relazione Annuale 2004 sulla Corporate Governance, predisposta secondo le 'Linee Guida' di Borsa Italiana e la 'Guida alla compilazione della relazione sulla Corporate Governance' di Assonime. Comitato Innovazione e Tecnologia Il sistema di Governance di Merloni Elettrodomestici si arricchisce di un nuovo comitato del Consiglio di Amministrazione che si affiancher!l comitato risorse umane e all'audit commitee, avr#ome compito quello di indirizzo delle strategie e degli investimenti necessari per sviluppare il livello di innovazione dell'impresa. Il comitato dovr)noltre adottare tutte le azioni necessarie a diffondere la cultura dell'innovazione all'interno, con un particolare ruolo di stimolo nei confronti di tutte le funzioni interessate, dalle business unit di prodotto al laboratorio di elettronica. Del nuovo comitato faranno parte alcuni membri del Cda, Vittorio Merloni, Andrea Merloni, Andrea Guerra e Luca Cordero di Montezemolo, esperti e accademici come il Professor Adriano De Majo, il Professor Jansiti e alcuni manager della societ? Corporate Governance In molte aree della Governance di Merloni Elettrodomestici, il modello di governo e controllo della gestione adottato ha recepito anche alcune delle piý recenti ed avanzate disposizioni e best practice internazionali, come ad esempio il Sarbans-oxley Act del luglio 2002 e il Combined Code On Corporate Governance, Uk del luglio 2003. In particolare: - la separazione netta dei ruoli e delle deleghe tra Presidente e Amministratore Delegato; - la composizione del Consiglio di Amministrazione, composto da una maggioranza di consiglieri Indipendenti; - il fatto che la Societ.on sia sottoposta alla "direzione e coordinamento" (secondo l'accezione della Riforma "Vietti") di alcuna societ%sterna. Inoltre in tema di Internal Dealing e di Comitato Risorse Umane, la Societ( andata ben oltre le previsioni del Codice e della normativa regulatoria italiana e ha introdotto ad esempio blocking periods (non imposti dalla normativa), cio)l divieto di operazioni speculative sul titolo ad opera delle Persone Rilevanti (amministratori, sindaci, top manager) non possono svolgere operazioni sui titoli della Societàha dimezzato le soglie per la comunicazione al mercato delle operazioni compiute; ha affidato al Comitato Risorse Umane compiti e funzioni che eccedono quelle di remunerazione previste dal Codice, come nel caso della tutela degli intagible asset. La Relazione Annuale 2004 sulla Corporate Governance verr-essa a disposizione degli azionisti con la documentazione relativa all'Assemblea di approvazione del bilancio. |
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MERLONI: UTILE NETTO A 126 MILIONI. IL DIVIDENDO SALE A 0,361 |
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Fabrianbo, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Merloni Elettrodomestici, riunitosi il 23 marzo a Milano, ha esaminato i dati del bilancio consolidato 2003, che si #hiuso con un utile netto di 126 milioni di euro (+ 16%, a fronte di 108 milioni nel 2002). Il Consiglio di Amministrazione proporr!ll'Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo di 0,361 euro per le azioni ordinarie, in aumento del 12,1% rispetto all'anno precedente (0,322 euro) e di 0,379 euro per le azioni di risparmio (0,34 nell'anno precedente), da porre in pagamento a partire dal 27 maggio. Il dividendo proposto #omprensivo della quota parte di pertinenza delle azioni proprie (il supplemento calcolato sulla base delle azioni proprie ad oggi in portafoglio sar$i 0,036 euro). L'utile per azione (ordinarie e di risparmio) $i 1,08 euro (0,97 Euro nel 2002), di cui il 30% sar$istribuito sotto forma di dividendo (in linea con l'anno precedente). Confermati i risultati relativi del 2003 gi!nticipati il 5 febbraio, in occasione della presentazione dei dati preconsuntivi: - Il fatturato al 31 dicembre 2003 $i 3.008 milioni, in crescita del 21% rispetto al 2002 (2.480 milioni). - Il margine operativo lordo (Ebitda) $i 387 milioni, in crescita del 22% rispetto al 2002 (318 milioni). In rapporto al fatturato il margine operativo lordo !l 12,9%, in linea con il 2002. - Il margine operativo (Ebit) $i 246 milioni, il 21% in piý rispetto al 2002 (203 milioni). In rapporto al fatturato il Ros $ell'8,2%, in linea con l'anno precedente. - L'indebitamento netto al 31 dicembre 2003 $i 192 milioni, in lieve aumento rispetto ai 181 milioni del 31 dicembre 2002. Il rapporto indebitamento/mezzi propri al 31 dicembre 2003 scende a 0,40 (0,43 il 31 dicembre 2002). Il Consiglio di Amministrazione ha affrontato il tema della partecipazione di Merloni Elettrodomestici in Faber Factor, valutando il possibile ingresso di un terzo socio esperto nel settore bancario o nel factoring, per arrivare a una sostanziale riduzione della quota di Faber Factor di pertinenza di Merloni Elettrodomestici. La Societ3ta procedendo nella ricerca del partner nel rispetto delle norme previste dal regolamento della Banca d'Italia in materia di Istituti di Credito. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la proposta di bilancio d'esercizio (i cui dati sono sintetizzati nel prospetto allegato). L'assemblea degli azionisti 3tata convocata per il 30 aprile in prima convocazione e per il 5 maggio in seconda. |
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GEOX: CRESCITA DEL 41% DEL FATTURATO NELL’ESERCIZIO 2003 |
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Milano, 26 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Geox International si è riunito per approvare il bilancio consolidato del Gruppo Geox al 31 dicembre 2003. Questi i principali risultati dell’esercizio: Fatturato Netto in crescita del 41% da euro 180,3 milioni a euro 254,1 milioni; Ebitda in crescita del 61% da euro 31,2 milioni a euro 50,3 milioni, con un’incidenza pari al 19,8% del fatturato; Ebit in crescita del 62% da euro 24 milioni a euro 38,9 milioni, con un’incidenza pari al 15,3% del fatturato; Utile Netto in crescita del 58% da euro 19,4 milioni a euro 30,7 milioni, con un’incidenza pari al 12,1% del fatturato. L’indebitamento finanziario netto del Gruppo a fine esercizio era pari a euro 44,5 milioni contro i 41,5 milioni dell’esercizio precedente. Grazie all’aumento del patrimonio netto da euro 38 milioni a euro 68,8 milioni, il rapporto ‘’debt/equity’’ migliora da 1,1 a 0,6. Il ‘’debt cover’’ (rapporto fra indebitamento finanziario netto e Ebitda) migliora da 1,3 a 0,9, mentre l’ ‘’interest cover’’ (Ebitda/oneri finanziari) migliora da 8,7 a 12,7. Il fatturato per categoria merceologica vede una netta prevalenza delle calzature che rappresentano oltre il 96% del fatturato, con 6,6 milioni di paia vendute contro i 4,7 del 2002. La parte restante delle vendite riguarda prevalentemente l’abbigliamento. Per quanto concerne l’andamento per area geografica, il 63% del fatturato è stato realizzato in Italia. Il Fatturato realizzato all’estero riguarda prevalentemente gli altri paesi europei (30%) e il Nord America (5%). Geox è inoltre presente in diversi paesi al mondo attraverso contratti di licenza i cui fatturati non sono ovviamente riflessi nei risultati del Gruppo. Si stima che il fatturato realizzato dai licenziatari sia di circa euro 40 milioni. Nel corso del 2003 Geox ha proseguito il piano di sviluppo della rete distributiva monomarca, aprendo nuovi Geox Shop in Italia e all’estero. A fine esercizio il numero complessivo dei Geox Shop era pari a 198, di cui 69 all’estero. Nei primi mesi del 2004 sono in corso nuove aperture tra cui i negozi di Madison Avenue a New York, di Nathan road a Hong Kong e di Couo Dori - Ginza a Tokyo. Alla fine del 2004 si stima che il numero di Geox Shop salirà a circa 270 di cui un centinaio all’estero. Mario Moretti Polegato, Presidente del Gruppo Geox, ha così commentato i risultati dell’esercizio: ‘’Il 2003 è stato un altro anno difficile per l’economia mondiale ed in special modo per il settore delle calzature. Nonostante le difficoltà Geox ha proseguito la crescita in tutti i mercati di riferimento, conseguendo un forte incremento di fatturato, soprattutto all’estero.’’ ‘’Nel 2003, continua il Presidente del Gruppo Geox, la crescita del fatturato si è accompagnata ad uno stretto controllo dei costi, sia a livello produttivo che distributivo, il che ha permesso di conseguire gli importanti miglioramenti di redditività evidenziati dai risultati dell’esercizio.’’ ‘’L’apertura del 2004, conclude Mario Moretti Polegato, ci rende fortemente fiduciosi della capacità di Geox di proseguire nella propria crescita a livello internazionale, con gli stessi tassi medi di sviluppo realizzati negli ultimi anni e di migliorare ulteriormente tutti i principali indicatori reddituali.’’ |
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PHILIPS CONTINUA IL SUO IMPEGNO NELLA SOSTENIBILITÀ PRESENTANDO IL SUO SECONDO SUSTAINABILITY REPORT: 9% DI RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ENERGIA, 15% IN MENO NELL’USO DI ACQUA, 11% IN MENO DI PACKAGING ED EMISSIONI DI CO2 RIDOTTE DELL’11%: DECISO IL COINVOLGIMENTO DEI 50.000 FORNITORI DELL’AZIENDA |
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Amsterdam, 25 marzo 2004 – Royal Philips Electronics presenta il 22 marzo il suo secondo Report di Sostenibilità, nel quale si illustrano i progressi raggiunti dall’azienda nelle tre aree nelle quali la sostenibilità di esplica: ambientale, sociale ed economica. Sostenibilità ambientale: Ecovision Per quanto attiene alla responsabilità ambientale, il report misura i risultati raggiunti all’interno del programma Ecovision 2002-2005. I principali risultati ottenuti nel 2003 rispetto al 2002 sono: 9% di riduzione del consumo di energia, 15% in meno nell’uso di acqua, 11% in meno di packaging ed emissioni di Co2 ridotte dell’11%. Il coinvolgimento dei fornitori Philips si avvale di 50.000 fornitori nel mondo e ha deciso di coinvolgerli nel proprio impegno per la sostenibilità, introducendo la Dichiarazione di Sostenibilità del Fornitore. Tale dichiarazione delinea i requisiti minimi che il fornitore deve soddisfare in termini di rispetto dell’ambiente, della salute e della sicurezza, e delle condizioni di lavoro, incluso il lavoro minorile. L’adesione del fornitore a tali requisiti rappresenterà un importante fattore nella decisione di Philips di sviluppare (o mantenere) una relazione di business con l’azienda. Nel 2004 verranno introdotti uno strumento di autovalutazione e una metodologia di auditing per tutti i fornitori di Philips nel mondo. Barbara Kux, Chief Procurement Officer e membro della Group Management Committee di Philips, impegnata nella collaborazione con i fornitori per ottenere un più elevato livello di sostenibilità, è stata nominata a partire dal 1 aprile Chairman del Sustainability Board di Philips. Barbara Kux manterrà allo stesso tempo il proprio ruolo attuale. Individuare nuove opportunità di business per colmare il digital divide Philips in questi ultimi anni si è impegnata per implementare la sostenibilità e diffonderne la conoscenza a tutti i livelli della propria organizzazione. Tuttavia, sulla lunga distanza la sostenibilità è una questione di opportunità di business e per questa ragione Philips sollecita i propri dipendenti ad esplorare nuove opportunità e nuovi mercati tenendo la sostenibilità come principio guida. Obiettivo dell’azienda in questa operazione è quello di favorire la riduzione del digital divide, favorendo l’accesso alla tecnologia di quella vasta fascia della popolazione mondiale che si trova alla base della cosiddetta piramide dell’economia. Scopo dell’iniziativa è che tutte le divisioni di prodotto abbiano implementato almeno una nuova attività di business sostenibile e profittevole entro la fine del 2004. L’ecodesign guida i progressi del programma Ecovision Ecovision 2002-2005 si focalizza su cinque aspetti legati allo sviluppo del prodotto: peso, impiego di sostanze nocive, consumo di energia, riciclaggio e smaltimento, packaging. I prodotti che meglio rispondono alle caratteristiche di Ecodesign ottengono il riconoscimento di Green Flagship, che significa che garantiscono prestazioni ambientali migliori rispetto ai modelli precedenti o a prodotti analoghi dei principali concorrenti. Nel 2003, la Green Flagship è stata assegnata a prodotti la lampada Master Pl Electronic da 11 W, con packaging ridotto del 53% e un uso di sostanze nocive ridotto del 62%; il power amplifying module Bgy284 Gsm, che pesa il 67% in meno, usa il 25% di energia in meno ed elimina il piombo, una sostanza nociva; il Flattv Philips 30Pf9975, che utilizza il 33% di energia in meno e pesa il 31% in meno. |
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LUFTHANSA: RISULTATI DI BILANCIO 2003: UTILE OPERATIVO DI 36 MILIONI |
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Milano, 26 marzo 2004 - Lufthansa ha mantenuto la rotta e ha dimostrato stabilità anche in un 2003 caratterizzato da turbolenze. "Grazie alla nostra flessibilità siamo stati in grado di risalire progressivamente la china passando da una perdita record nel primo trimestre a un utile operativo di 36 milioni di euro a fine anno", ha dichiarato Wolfgang Mayrhuber, Ceo di Lufthansa, nel corso della presentazione ufficiale dei risultati di bilancio 2003. "Il perdurare della crisi economica, la guerra in Irak e la Sars hanno contribuito alla contrazione della domanda, ad aumentare la pressione sulle tariffe e a ha influito sui nostri risultati. Nonostante questo siamo riusciti a dimezzare il nostro indebitamento", ha commentato con ottimismo Wolfgang Mayrhuber. "L'obiettivo è chiaro, la strategia corretta, siamo in rotta ma molta strada ci separa ancora dalla destinazione finale". "Abbiamo conseguito risparmi e riorganizzato le attività, sviluppato innovazione per i nostri passeggeri e investito nel futuro. Lufthansa ha saputo gestire bene la crisi", ha dichiarato Wolfgang Mayrhuber. "Abbiamo vinto premi internazionali, incrementato il numero di clienti e di partner strategici, i passeggeri giudicano positivamente il nostro servizio e il nostro titolo ha conseguito risultati migliori dell'indice Dax della Borsa di Francoforte. Tutto questo in un anno di crisi. Ne siamo orgogliosi". Il Ceo di Lufthansa ha tuttavia sottolineato nel corso del suo intervento di non essere soddisfatto dei risultati finanziari 2003. "Al fine di generare una crescita con profitti e garantire ai nostri dipendenti posti di lavoro sicuri e prospettive future, dobbiamo continuare a migliorare la nostra efficienza e redditività. Questo è anche quello che si aspettano i nostri azionisti". Le divisioni Trasporto Aereo Passeggeri, Logistica, Manutenzione e Servizi Informatici hanno registrato risultati positivi. Lsg Sky Chefs e Thomas Cook hanno risentito pesantemente della crisi. "La priorità di Thomas Cook è di ridurre le perdite, sviluppare una struttura dei costi competitiva e ritornare a conseguire profitti", ha dichiarato Wolfgang Mayrhuber. Il Gruppo Lsg si è dovuto confrontare con una drastica riduzione del giro d'affari soprattutto negli Stati Uniti, principale mercato della società. Tuttavia il Ceo di Lufthansa ha sottolineato che sarebbe un errore focalizzarsi sul periodo più recente non tenendo in considerazioni i buoni risultati ottenuti in passato. "Lsg ha avviato un drastico piano di riduzione dei costi e di riorganizzazione interna. In futuro ci concentreremo sul segmento che conosciamo meglio: quello del catering per l'aviazione civile. Tutte le altre attività saranno oggetto di attenta valutazione strategica. Nel caso di Chef Solutions sono in corso trattative con potenziali acquirenti", ha commentato Wolfgang Mayrhuber. Lufthansa ha riesaminato in maniera critica i propri risultati, ha ripulito il bilancio consolidato e ha portato a termine ammortamenti e svalutazioni straordinarie per 783 milioni di euro, principalmente imputabili al gruppo Lsg Sky Chefs. Questo porta il risultato del Gruppo Lufthansa ad essere negativo per 984 milioni di euro. Lufthansa non procederà quindi al pagamento di un dividendo nel 2003. Tuttavia né il risultato, né la difficile situazione di Lsg Sky Chefs e Thomas Cook mettono in discussione la strategia adottata. "Il gruppo è vivo", ha dichiarato Wolfgang Mayrhuber. "E dove c'è vita ci sono anche cambiamenti". Il gruppo Lufthansa continuerà ad operare secondo criteri economici e strategici ha commentato il Ceo della compagnia. E' solo grazie alla riorganizzazione del Gruppo in divisioni che ha portato ad una maggiore trasparenza e allo sviluppo di relazioni di mercato tra clienti e fornitori interni al gruppo stesso. Questo ha permesso di ampliare il raggio d'azione, ha incoraggiato uno spirito imprenditoriale e ha permesso alle singole società di diventare leader a livello mondiale. Di conseguenza le singole entità hanno oggi un valore di mercato e sono aperte a partecipazioni di capitale. In futuro la strategia di gestione del portafoglio Lufthansa sarà focalizzata maggiormente sul core business. "Continueremo a gestire attivamente e con maggiore selettività le nostre partecipazioni e a rafforzare le nostre competenze nei segmenti in cui operiamo", ha annunciato Wolfgang Mayrhuber. "Il nostro Gruppo è stabile ma non statico". Secondo Wolfgang Mayrhuber il successo dipende dalla capacità di gestire i cambiamenti con flessibilità. "Per avere successo abbiamo bisogno di reagire rapidamente, essere innovativi e vicini ai nostri clienti e nel contempo di ridurre i costi". Il Ceo di Lufthansa ha affermato che la compagnia continuerà ad offrire un'ampia scelta di prodotti quali la First Class, il servizio Executive Jet, Lufthansa Classic sulle rotte continentali, Lufthansa Regional, servizi charter e tariffe molto vantaggiose. "Una crescita redditizia passa attraverso la differenziazione del prodotto. Qualità, innovazione, sicurezza e affidabilità rimango i valori caratterizzanti di Lufthansa e garantiranno il nostro successo anche in futuro", ha concluso Wolfgang Mayrhuber. Un elemento importante nell'ambito della strategia Lufthansa è costituito dalle alleanze strategiche e dagli accordi di partnership. Con Star Alliance, Lufthansa Linee Aeree Germaniche è ben posizionata. Il 1° aprile Lufthansa aumenterà la propria quota di partecipazione in Eurowings portandola dall'attuale 24,9% al 49%, confermando così l'importante ruolo assunto dalla compagnia nell'ambito della rete di collegamenti regionali Lufthansa. Il 2004 di Lufhansa è iniziato con ottimismo. Il Gruppo proseguirà con determinazione il proprio programma di azione. "Siamo in perfetto orario", ha commentato Wolfgang Mayrhuber. Degli 1,2 miliardi di euro di risparmi che ci siamo prefissati, circa 430 milioni di euro saranno risparmiati permanentemente nel corso dell'anno. Il Gruppo ha già realizzato risparmi per 234 milioni di euro di euro. "Con il riordino del bilancio, il lancio del nostro programma di azione e la nostra strategia di differenziazione del prodotto offerto associata ai continui miglioramenti qualitativi, abbiamo chiaramente tracciato la strada per il futuro di Lufthansa. Siamo convinti che nel 2004 saremo in grado di conseguire un risultato operativo significativamente migliore e un risultato netto positivo", ha previsto Wolfgang Mayrhuber. I risultati del 2003 Nel 2003 il Gruppo Lufthansa ha generato un giro d'affari 16 miliardi di euro, pari ad un calo dello 6% rispetto all'anno precedente. Le compagnie aeree del Gruppo hanno generato proventi per 11,7 miliardi di Euro, un calo del 3,1% rispetto al 2002. Altri proventi sono calati del 17,8% a 1,7 miliardi di euro. Questi comprendono plusvalenze per 79 milioni di euro derivanti dalla cessione della partecipazione in Start Amadeus ed 151 milioni di euro dalla vendita di aeromobili. In crescita del 2,1% a 17,9 miliardi di euro le spese operative derivanti principalmente dalle svalutazioni delle immobilizzazione materiali e dell'avviamento acquisito (goodwill). Escludendo le svalutazioni per 783 milioni di euro, le spese operative sarebbero state in calo del 2,2%. Le misure adottate nel 2003 hanno permesso di tenere sotto controllo i costi associati al personale che sono scese del 1% a 4,6 miliardi di euro. Se si tengono in considerazione i cambiamenti avvenuti nelle società consolidate, questa voce di spesa è scesa del 3,3% pari a 150 milioni di euro. Il costo dei materiali è rimasto in linea con il risultato del 2002 attestandosi a 7,2 miliardi di euro. Il Gruppo ha speso 1,4 miliardi di euro in carburante, pari ad un incremento dello 0,4% sull'esercizio 2002. Senza le misure di hedging varate dalla compagnia questa voce di spesa sarebbe risultata superiore per 121 milioni di euro. In un 2003 caratterizzato da una crisi drammatica, Lufthansa ha dimostrato la propria solidità conseguendo un utile operativo di 36 milioni di euro, rispetto all'utile 718 milioni di euro conseguito nel 2002. Il Gruppo ha inoltre ridotto drasticamente il proprio livello di indebitamento. Il debito netto è stato tagliato per un ammontare di 542 milioni di euro e si attesa ora su 591 milioni di euro. Le spese in conto capitale sono cresciute di 275 milioni di euro portandosi a 1,2 miliardi di euro a causa dell'ammodernamento della flotta. Le spese in conto capitale sono state finanziate attraverso il flusso di cassa. |
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FINMECCANICA E BAE SYSTEMS: RAGGIUNTO UN IMPORTANTE TRAGUARDO NELLA TRATTATIVA EUROSYSTEMS |
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Roma, 26 marzo 2004 -. Finmeccanica e Bae Systems annunciano di aver raggiunto un importante traguardo nella trattativa Eurosystems. L’alleanza “Eurosystems” – inizialmente annunciata con la firma del Mou (memorandum of understanding) preliminare il 3 luglio 2003 – rappresenta il comune intento di Finmeccanica e Bae Systems di rafforzare la loro cooperazione strategica, attraverso un allargamento ad altri settori di attività. Con questo obiettivo, le due aziende formeranno un comitato di direzione strategico che avrà il compito di coordinare le attività in tutte le aree di interesse reciproco, allo scopo di identificare tutte le possibili opportunità sia nell’ambito delle joint ventures esistenti che in altri campi di attività. Le due aziende hanno inoltre definito le aree di attività inserite nella transazione e le rispettive valorizzazioni. Finmeccanica e Bae Systems daranno vita a due entità, ciascuna sotto il diretto controllo operativo di una delle due società madri. Un’attività nel settore dei sistemi integrati, a maggioranza Bae Systems, con capacità nei sistemi di comando, controllo, sorveglianza e ricognizione (C4isr) e relativi sottosistemi, Combat Management Systems, radar terrestri e navali. Un’attività nel settore dell’avionica, a maggioranza Finmeccanica, con capacità nei settori dei sensori, dei radar aeroportati, dei sistemi di missione, dell’elettro-ottica e dei sistemi per la guerra elettronica. Nel prendere atto delle rispettive dimensioni nelle attività dei sistemi di comunicazione le due società hanno inoltre stabilito che Finmeccanica, per il tramite di Marconi Selenia Communications, rileverà le attività dei sistemi di comunicazione di Bae Systems nel Regno Unito. Tali attività amplieranno sensibilmente le capacità operative di Marconi Selenia Communications nel Regno Unito. E’ stato inoltre raggiunto un accordo per l’acquisizione, da parte di Finmeccanica, delle attività di controllo del traffico aereo in capo ad Alenia Marconi Systems. Le due società ritengono infatti che questo settore potrà essere meglio e pienamente sviluppato tramite un più stretto allineamento con le attività di cui Finmeccanica già dispone in questo campo, come ad esempio quelle gestite nel settore spaziale. Il volume d’affari globale delle attività incluse nel perimetro della trattativa è stimato in circa € 3.7 miliardi..Ufficio Stampa Tel. 39 06 32473313 “Il raggiungimento di questa tappa fondamentale è l’ulteriore conferma dell’evoluzione delle relazioni strategiche tra i nostri due Gruppi - hanno commentato Pier Francesco Guarguaglini e Richard Evans, presidenti di Finmeccanica e Bae Systems - grazie a Eurosystems saranno create aziende leader a livello globale in grado di fornire al mercato soluzioni sistemistiche e sensori avanzati. L’accordo annunciato oggi rappresenta il passo decisivo per il completamento dell’operazione entro la metà dell’anno”. I due gruppi dovranno ora portare a termine le previste attività di due diligence, nonché predisporre la documentazione in vista della firma dei contratti. |
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ALITALIA: ATTRAVERSO LA PROPRIA CONTROLLATA ALITALIA EXPRESS S.P.A SI AGGIUDICA LA VENDITA DI GANDALF S.P.A., ASSEGNATARIA DI BANDE ORARIE DI ATTERRAGGIO E DECOLLO (SLOT) IN VARI AEROPORTI NAZIONALI E COMUNITARI |
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Roma 26 marzo 2004 - Alitalia comunica di essersi aggiudicata ieri, attraverso la propria controllata al 100% Alitalia Express S.p.a., la vendita effettuata dal Tribunale di Parma del ramo d’azienda ceduto dal fallimento Gandalf S.p.a., assegnatario di bande orarie di atterraggio e decollo (slot) in vari aeroporti nazionali e comunitari. L’acquisizione di detto ramo d’azienda non costituisce in alcun modo l’acquisizione della compagnia Gandalf S.p.a. Di cui tale ramo faceva parte e – come previsto dal bando pubblicato dal Tribunale di Parma - comporta l’onere di assumere il solo dipendente appartenente al citato ramo d’azienda. Il portafoglio, costituito da 135 slot nella stagione estiva è particolarmente interessante in considerazione dei seguenti motivi: Slot su aeroporti internazionali particolarmente congestionati (Madrid, Barcellona, Bruxelles, Parigi Cdg). Slot su aeroporti nazionali di grande interesse industriale quali Roma Fco, Firenze, Catania e Napoli. Slot su aeroporti del sistema aeroportuale di Milano di grande interesse strategico. Rispetto alle altre aziende che hanno partecipato all’asta, l’operazione, in funzione degli slot sugli aeroporti europei, assume particolare rilevanza per Alitalia data la sua vocazione di vettore internazionale, inserita in un’alleanza mondiale del trasporto aereo e consente un significativo arricchimento degli asset di Gruppo a supporto del suo network. |
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LA SIGLA DEI NUOVI CONTRATTI DI LAVORO RAFFORZA IL GRUPPO SAS SCANDINAVIAN AIRLINES SYSTEM |
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Milano, 26 marzo 2004 – Con la stipula dei nuovi contratti di lavoro tra Gruppo Sas e sindacati il piano di rilancio 2005 della compagnia aerea può adesso procedere come pianificato. Nel contempo il Gruppo Sas è impegnato nella costituzione di società indipendenti nei diversi paesi Scandinavi che faranno capo al consorzio Sas. L’attività di trasporto aereo internazionale diverrà una “business unit” nell’ambito del consorzio. Il piano di rilancio 2005 assicurerà al Gruppo Sas competitività e redditività nel lungo periodo. Per assicurare il successo del piano sono necessari risparmi per circa Sek 14 miliardi (circa 14 miliardi di Euro). Il Gruppo ha già definito azioni di riduzione dei costi per un valore di Sek 12,5 miliardi (circa 12,5 miliardi di Euro) mentre i restanti Sek 2 miliardi (circa 2 miliardi di Euro) deriveranno dai risparmi ottenuti attraverso i contratti siglati oggi e che riguardano tutto il personale del Gruppo. “Siamo riusciti ad ottenere i risparmi previsti dal nostro piano di rilancio e grazie al senso di responsabilità dimostrato dai sindacati abbiamo oggi le condizioni per diventare una tra le più competitive compagnie aree in Europa”, ha dichiarato Jorgen Lindegaard, Ceo del Gruppo Sas. Nell’ambito del piano di rilancio 2005, la compagnia è impegnata nella costituzione di compagnie aeree indipendenti in Danimarca, Norvegia e Svezia. In Norvegia, Scandinavian Airlines sarà integrata con Braathens e la nuova entità che opererà con il nome Sas Braathens diverrà una consociata del consorzio Sas. Grazie ai nuovi contratti firmati, la nuova compagnia Sas Braathens potrà operare con livelli di costi competitivi. In Danimarca e Svezia, il personale Sas verrà trasferito alle nuove società in fase di costituzione in virtù dei nuovi contratti siglati. Le attività inerenti i voli intercontinentali saranno organizzate in “business unit” nell’ambito del consorzio Sas. Benefici economici derivanti dai contratti siglati I costi del personale saranno considerevolmente ridotti grazie agli accordi siglati con la controparte sindacale e porteranno risparmi per Sek 1,5 miliardi (circa 1,5 miliardi di Euro) a partire dal 2005, mentre nel corso del 2004 la compagnia prevede di risparmiare circa Sek 800 milioni (circa 800 milioni di Euro). Il contratto siglato con i piloti porterà risparmi valutati in Sek 700 milioni (circa 700 milioni di Euro), quello relativo agli assistenti di volo contribuirà Sek 400 milioni (circa 400 milioni di Euro) di risparmi mentre i rimanenti risparmi derivano dalla firma di altri contratti. Questo significa che il Gruppo Sas sarà in grado di conseguire nel 2005 l’ambizioso obiettivo di riduzione dei costi per Sek 14 miliardi (circa 14 miliardi di Euro). Inoltre il Gruppo prevede di risparmiare ulteriori Sek 500 milioni (circa 500 milioni di Euro) attraverso l’implementazione di nuovi modelli di business e di distribuzione. Il contratto con il personale di cabina prevede inoltre la semplificazione nella struttura degli aumenti salariali che permetterà al Gruppo di conseguire risparmi oltre il 2005. Infine la sinergia risultante dalla fusione tra Braathens e Sas in Norvegia e l’introduzione di una nuova struttura organizzativa consentiranno al Gruppo di risparmiare circa Sek 200-300 milioni (circa 200-300 milioni di Euro). |
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PROGRAMMA ESTIVO 2004 DELL'ALLEANZA SKYTEAM NUOVE DESTINAZIONI E FORTE SVILUPPO SU ALCUNE DESTINAZIONI |
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Parigi, 26 marzo 2004 - L'alleanza Skyteam ha presentato l'insieme dei programmi estivi (validi da aprile a ottobre 2004) delle compagnie partner - Aeromexico, Air France, Alitalia, Csa Czech Airlines, Delta Air Lines e Korean Air. Se da una parte la Iata prevede, per quest'anno, una crescita del traffico aereo mondiale del 7 %, dall'altra i passeggeri Skyteam beneficeranno di 150 voli supplementari a settimana e di 13 nuove destinazioni. «Quest'estate, i partner Skyteam sono molto ben posizionati per rispondere alla crescente richiesta della clientela, sia che viaggi per affari o per motivi personali» ha dichiarato Dominique Patry, direttore Affari internazionali e Alleanze di Air France. «La potenza dei programmi estivi 2004, presentati dalle 6 compagnie partner, illustra la dinamicità di quest'alleanza». Lo sviluppo di Skyteam rientra in un contesto di ripresa del traffico aereo, come indicato dalla Iata al momento della pubblicazione delle cifre per gennaio 2004, in particolar modo sul Medio Oriente, Asia, America del Nord e Europa. Incremento di capacità e frequenze Per quest'estate, Air France prevede un aumento globale dell'offerta pari al 9% con 115 frequenze settimanali supplementari. Alitalia anticipa un aumento del 15%, con voli supplementari tra Roma e New York-jfk. Infine Korean Air proporrà 40 nuove frequenze settimanali. Nuove rotte e nuove destinazioni · A partire dal 28 marzo 2004, Air France collegherà il Vietnam (Hanoi e Ho Chi Minh-ville) con voli diretti. · Alitalia apre nuovi collegamenti tra i suoi hub di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino e numerose destinazioni in Asia, Europa e Stati Uniti (Roma/boston, Milano/washington D.c). La compagnia italiana prevede anche l'apertura della linea Milano/delhi, con 6 frequenze settimanali, a patto che si ottenga l'accordo da parte del governo Indiano. · Korean Air lancia un volo diretto tra Seoul e Praga. · Delta Air Lines propone 6 nuovi collegamenti tra i Caraibi (New York-jfk/santo-domingo e New York-jfk/san Juan), il Messico (Cincinnati-cancun) e l'Europa (Cincinnati/amsterdam e Cincinnati/ Roma), e 9 altre destinazioni in code share con alcuni partner di Skyteam. · Il programma estivo di Aeromexico comprende oltre 10 nuovi voli settimanali verso gli Stati Uniti e l'America del Sud. La compagnia potenzia il collegamento Città del Messico/madrid, con 11 voli settimanali. 13 nuove destinazioni: · Air France apre Canton (Cina), Doha (Qatar), Kuwait City (Kuwaït), Malabo (Guinea equatoriale), Pointe-noire (Congo), Tashkent (Uzbekistan) e Teheran (Iran). Tutte queste città, ad eccezione di Canton e Teheran, saranno collegate con il nuovo servizio Air France «Dedicate», concepito per facilitare i viaggi d'affari verso i cantieri, siti di produzione e zone economicamente attive situate anche nelle regioni più lontane. · Csa Czech Airlines prevede un forte sviluppo verso la Russia (Ekaterinburg, Samara), l'Azerbaijan (Baku), la Polonia (Cracovia) e la Germania (Dortmund). · Delta apre una nuova linea nei Caraibi verso St. Lucia, in partenza dal suo hub di Atlanta. Uno sviluppo focalizzato sui clienti Fin dal primo momento, l'obiettivo di Skyteam é sempre stato quello di assicurare alla sua clientela servizi omogenei e di grande qualità. Infatti, i passeggeri possono accumulare Miles e beneficiare di biglietti premi su tutti i voli dell'alleanza. I titolari di una carta di fedeltà – ad esempio Fréquence Plus Bleu o Fréquence Plus Rouge per i clienti di Air France – beneficiano automaticamente dello statuto Skyteam equivalente, Skyteam Elite o Skyteam Elite Plus. In tal modo possono godere di numerosi vantaggi, come la priorità per la prenotazione nelle liste d'attesa o banchi dedicati per il check-in. Inoltre, i clienti Skyteam Elite Plus hanno la garanzia della prenotazione in classe economica a tariffa piena, anche se il volo é completo (la prenotazione deve essere effettuata 24 ore prima della partenza del volo) e l'ingresso in 338 saloni aeroportuali nel mondo. |
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JET2.COM PRESENTA LA NUOVA ROTTA VENEZIA – LEEDS BRADFORD |
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Venezia 26 marzo 2004 - Jet2.com, la compagnia aerea a basso costo del Nord dell’Inghilterra é lieta di annunciare la nuova rotta da Venezia a Leeds Bradford, base della compagnia. Leeds Bradford é la porta d’accesso per lo Yorkshire e per molte cittá tra cui York, Manchester, Liverpool, Newcastle. I voli Jet2.com saranno operativi il martedì, giovedì, venerdì e domenica dal 1 aprile 2004 con tariffe a partire da 29 euro a tratta, tasse escluse. Per lanciare l'avvio del nuovo volo da Venezia, il 1° aprile la compagnia metterà a disposizione 1000 posti ad un euro fino ad esaurimento della disponibilità. Per prenotare basta collegarsi al sito www.Jet2.com per ottenere le tariffe piú vantaggiose o chiamare il numero 199 161 585. Philip Meeson, amministratore delegato di Jet2.com, commenta: “Siamo felici di offrire ai passeggeri dell’area di Venezia la possibilitá di volare direttamente verso il nord dell’Inghilterra, una regione ancora poco nota agli italiani che siamo sicuri riscuoterá grande successo grazie ai meravigliosi paesaggi e alle molteplici attrazioni della zona”. |
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COSTA ADRIATICA PIU' VICINA ALLA GERMANIA CON GEXX: NUOVI COLLEGAMENTI AEREI DAGLI AEROPORTI TEDESCHI DI BERLINO, AMBURGO, MONACO E DUSSELDORF PER LA COSTA ADRIATICA – VOLI DI SOLA ANDATA A 88 EURO A PERSONA |
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Rimini, 26 marzo 2004 - L’emilia Romagna è sempre più vicina alla Germania grazie ai voli diretto della compagnia low-cost Germania Express (Gexx), la quale per la prima volta collegherà, dall’inizio di aprile fino all’autunno 2004, i principali aeroporti tedeschi alla costa romagnola. Ad aprile si volerà da Berlin-tegel a Rimini tutti i lunedì e venerdì, mentre a partire da maggio sono in programma voli giornalieri dal lunedì al venerdì. La domenica sono invece previsti voli dagli aeroporti di Amburgo, Monaco e Dusseldorf. Il biglietto di sola andata costa 88 Euro, tasse aeroportuali incluse – in particolari periodi della stagione estiva può ammontare fino a 122 Euro per persona a tratta. I voli Germania Express sono prenotabili anche su internet al seguente indirizzo: www.Gexx.de |
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CONVEGNO A MILANO: CONSIGLIO NOTARILE DI MILANO - SCUOLA DI NOTARIATO DELLA LOMBARDIA: RIFORMA DELLE SOCIETA' DI CAPITALI: ORIENTAMENTI OPERATIVI DEL NOTARIATO MILANESE |
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Milano, 26 marzo 2004 - Da quando nel dicembre del 2000 è stato abolito il controllo giudiziale preventivo degli atti societari, è stato affidato ai notai il compito di sancirne l'omologazione. Mettendo in campo la propria peculiare capacità di coniugare il controllo di legalità con l'attività di studio, approfondimento e consulenza professionale, il notariato è chiamato a partecipare al varo della riforma del diritto societario introdotta con i decreti legislativi 17 gennaio 2003, numeri 5 e 6. Il convegno del 26 marzo costituisce un punto di snodo nell’ambito di una intensa attività di recepimento della riforma del diritto societario svolta dal notariato milanese. Dalla fase di studio e approfondimento che, iniziata negli ultimi mesi del 2002, si è poi sviluppata lungo tutto l'arco del 2003, si è passati alla fase di applicazione e di attuazione della riforma, sia per l'adeguamento degli statuti delle società esistenti sia per la intrapresa di nuove iniziative e la costituzione di nuove società. Il notariato spinto dalla esigenza di dare risposta alle istanze degli imprenditori e di assolvere al delicato compito di "omologare" gli atti societari si è accreditato come la categoria che più, allo stato attuale, si é impegnata nello studio della riforma. In particolare il notariato milanese dopo avere prodotto, attraverso le sue varie componenti (Consiglio notarile di Milano, Scuola di notariato della Lombardia, Associazione sindacale, redazione di Federnotizie), il massimo sforzo di conoscenza e divulgazione della riforma è ora sensibile alla necessità di offrire agli operatori economici e alle altre componenti professionali i primi orientamenti operativi. Nel convegno saranno pertanto presentate e illustrate le "massime" elaborate dalla Commissione per la elaborazione di principi uniformi in tema di società che, attraverso l'analisi motivata della nuova normativa, si propongono di favorire l'applicazione corretta e sicura del nuovo diritto societario. La Commissione, istituita dal Consiglio Notarile di Milano, è composta da: notaio Luigi Augusto Miserocchi (presidente del Consiglio notarile di Milano e presidente della Commissione); prof. Notaio Piergaetano Marchetti; prof. Notaio Mario Notari; prof. Notaio Giuseppe Rescio; notaio Manuela Agostini; notaio Massimo Caspani; notaio Domenico de Stefano; notaio Antonio Marsala; notaio Filippo Zabban, nonché quali componenti esterni: notaio Guido De Rosa (presidente del Comitato Regionale Notarile Lombardo); prof. Notaio Giancarlo Laurini; prof. Notaio Gennaro Mariconda. Infolink: www.Scuoladinotariatodellalombardia.org/massime.htm |
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COCA COLA BEVANDE ITALIA: CAMBIO AI VERTICI AZIENDALI E UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE COMMERCIALE |
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Milano, 26 marzo 2004 – Dario Rinero diventa Deputy General Manager di Coca-cola Bevande Italia assumerà sempre maggiori responsabilità in questo ruolo affidato, per la prima volta, ad un italiano. La precedente direzione commerciale fino ad oggi guidata da Dario Rinero viene ampliata con la creazione di due direzioni: “Channels e Customers” e “Field”. “Sono lieto di poter annunciare che un manager italiano sia stato designato a ricoprire la carica di Country General Manager”, ha dichiarato Tom O’beirne Amministratore Delegato di Coca-cola Bevande Italia “e, all’interno di quello che è un consueto e strutturato succession planning, prepararsi a gestire pienamente questo ruolo e le responsabilità che comporta. A Dario vanno i miei complimenti per gli eccellenti risultati raggiunti e i migliori auguri che questa possa essere per lui un’esperienza di crescita e affermazione professionale”, Un grande privilegio dunque per Dario Rinero che, entrato in azienda nel 2000 come Channel and Customer Marketing Director, ha ricoperto crescenti ed importanti ruoli nella funzione Commerciale fino ad assumerne la completa responsabilità a partire dal 2002. “In questi primi quattro anni in Coca-cola ho potuto prendere coscienza della complessità di questo business e di questo sistema, ma anche rendermi conto dell’enorme potenziale che il nostro Gruppo può ancora esprimere in Italia”, ha dichiarato Dario Rinero, “Gli eccezionali risultati raggiunti, grazie alla determinazione con cui tutto il Team si è mosso, dimostrano l’efficacia delle strategie. Sarà nostro obiettivo continuare a perseguirle e, soprattutto, fare in modo che l’integrazione fra innovazione di prodotto, struttura commerciale e team produttivo sia ancora più forte. Questi anni, serviti a costruire il Team, ci permettono di affrontare il mercato in modo più organico, maturo e coeso”. La struttura commerciale vedrà quindi due nuove figure che si affiancheranno: Domenico Di Carluccio Direttore Commerciale Channels and Customers; Calin Dragan Direttore Commerciale Field. Domenico Di Carluccio, in Coca-cola Bevande Italia dall’inizio del 2004 con l’incarico di Customer Director, nel nuovo ruolo si occuperà dello sviluppo delle strategie di Customer Management relative ai Clienti del Canale Modern Trade e del Canale Horeca. Inoltre, coordinerà tutti i processi di Trade and Channel Marketing e il team di Category Management. Calin Dragan, nel sistema Coca-cola dal 1993, è stato Direttore Commerciale in Romania e dal 2003 è in Coca-cola Bevande Italia come Direttore Vendite per il centro Italia. In questo nuovo ruolo, gestirà l’intera forza di vendita sul field suddivise in tre regioni (Nord Est, Nord Ovest e Centro). |
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IN COLLABORAZIONE CON LA GUARDIA DI FINANZA LE ISPEZIONI PRESSO LE SOCIETÀ DI DISTRIBUZIONE E VENDITA DEL GAS |
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Milano, 26 marzo 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito il programma, i contenuti e le modalità di effettuazione delle ispezioni che saranno svolte entro il 2004 presso le società di distribuzione e di vendita del gas naturale. Le ispezioni saranno condotte da personale dell'Autorità e della Guardia di Finanza (Nucleo Speciale Tutela Concorrenza e Mercato) con la quale è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa. Gli accertamenti, che riguarderanno almeno 20 imprese, avranno lo scopo di verificare la corretta applicazione delle metodologie tariffarie e delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale definite dall'Autorità, attraverso l'acquisizione diretta di informazioni e documenti. Per le imprese di distribuzione le verifiche riguarderanno in particolare la struttura societaria e la struttura degli impianti; per le imprese di vendita la fatturazione relativa ai clienti finali, la contabilità analitica e generale e la relativa documentazione di supporto. Alle imprese oggetto d'ispezione verrà data notifica delle operazioni ispettive con un preavviso non inferiore a 3 giorni lavorativi. |
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BUSINESS INTERNATIONAL ORGANIZZA IL CONVEGNO FORUM RINNOVABILI NUOVI INCENTIVI E OPPORTUNITÀPER LA PRODUZIONE DI ENERGIA PULITA |
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Roma, 26 marzo 2004 - Il recente Decreto Legislativo 287/2003 sulle fonti rinnovabili ha promosso una serie di incentivi a favore del loro sviluppo e della loro valorizzazione sull'intero territorio nazionale. Obiettivo dell'incontro sarà l'analisi degli strumenti e dei meccanismi finalizzati all'impiego delle fonti energetiche alternative e rinnovabili nel nostro paese che, se da un lato presenta i più alti costi energetici d'Europa, dall'altro possiede un notevole potenziale di risorse naturali. Interverranno: Bruno Tabacci, Presidente, Commissione Attività Produttive, Camera dei Deputati; Gianni Vernetti, Primo Firmatario della Proposta di Legge sull'Energia da Fonti Rinnovabili, La Margherita; Stefano Alaimo, Responsabile Mercato non Elettrici, Gme - Gestore del Mercato Elettrico; Luciano Barra, Direzione Tecnica, Ministero delle Attività Produttive; Giuliano Boccaletti, , Corporate Environment Director, Stmicroelectronics; Enrico Bruschi, Amministratore Delegato, Dgi Daneco; Giacomo Carlino, Responsabile Servizio Energia, Provincia Autonoma di Trento; Giuseppe Caserta, Presidente, Itabia - Italian Biomass Association; Giorgio Francescone, Amministratore Delegato, Riso Scotti Energia; Mario Gamberale, Direzione Generale Iar, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio; Riccardo Giovannini, Amministratore Delegato, Rga; Aldo Iacomelli, Professore di Valutazione Impatto Ambientale, Università di Pisa; Roberto Longo, Presidente, Aper - Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili; Luciano Pirazzi, Unità Tecnico-scientifico Fonti Rinnovabili, Enea; Flavio Sarasino, Presidente, Federpern - Federazione Produttori da Fonti Rinnovabili. Roma, martedì 30 marzo 2004 Hotel Quirinale, Via Nazionale 7 |
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“VERIFICHE E CONTROLLI SUGLI IMPIANTI ELETTRICI”: SE NE DISCUTERÀ MARTEDÌ 30 MARZO PROSSIMO IN UN INCONTRO ORGANIZZATO A LEGNANO. |
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Legnano, 26 marzo 2004 - Accertare che le installazioni e gli impianti elettrici siano rispondenti alle prescrizioni normative e di legge, senza determinare eventuali condizioni di pericolo è uno dei compiti che competono agli organismi di vigilanza e controllo. La realizzazione degli impianti, in particolare quelli elettrici, è disciplinata della Legge 5 Marzo 1990, n° 46 e dal relativo regolamento di attuazione D.p.r. 6 dicembre 1991, n° 447. Questi documenti stabiliscono, sostanzialmente, il quadro normativo relativo al settore della progettazione e dell’installazione degli impianti elettrici. La disciplina relativa alle verifiche sugli impianti è, invece, costituita da più documenti legislativi che stabiliscono le regole e la periodicità delle verifiche. Ultimo in ordine di tempo è il D.p.r. 22 ottobre 2001 n° 462 che sancisce l’obbligo di richiedere e far eseguire le verifiche periodiche e straordinarie per: · impianti elettrici di messa a terra; · installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche; · impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione. Le verifiche sugli impianti elettrici devono quindi essere condotte in accordo con la Normativa Cei che è riconosciuta, ai sensi e per gli effetti della Legge 1 marzo 1968 n° 186, “Regola dell’Arte in merito alla realizzazione e costruzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”. Alla luce dell’importanza del tema in questione, Confartigianato Alto Milanese ha organizzato per Martedì 30 marzo prossimo alle ore 21,00 presso la Sala Riunioni della Sede Centrale in Via Xx Settembre, 28 a Legnano un incontro col Per Ind. Maurizio Riva, esperto del settore e collaboratore della Asl 1 di Parabiago. Durante l’incontro verrà in particolar modo presa in esame la normativa che presiede alle operazioni di verifica e controllo degli impianti e verranno analizzate le principali anomalie che i verificatori hanno sin qui riscontrato in sede di controllo degli impianti. Per maggiori informazioni al riguardo è possibile contattare l’Ufficio Promozione e Sviluppo (Sig. Ugo Beccio) al numero di telefono 0331 529303. L’incontro– aperto a tutti gli operatori del settore |
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GASSCO SULLE TRACCE DEL GAS CON AXWAY LA SOLUZIONE DI INTEGRAZIONE DI AXWAY CONSENTE ALLA SOCIETÀ NORVEGESE DI “SEGUIRE” IL GAS NEL SUO VIAGGIO DALLA PIATTAFORMA SOTTO IL MARE DEL NORD FINO AI CONSUMATORI IN TUTTA L’EUROPA CONTINENTALE |
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Milano, 26 marzo 2004 - Gassco A/s, società norvegese responsabile del trasporto del gas dal Mare del Nord all’Europa, ha adottato la soluzione di integrazione Xib (aXway Integration Broker) di Axway, società del gruppo Sopra leader nelle soluzioni di Data Transfer Management e Business Integration, per monitorare il trasporto del gas lungo la più grande rete di gasdotti sottomarini del mondo. La rete comprende più di 6.500 chilometri di tubi con 60 punti di collegamento, inclusi piattaforme e punti di distribuzione, per un totale di oltre 15.000 milioni di euro di gas. Il trasporto del gas viene controllato 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, per tutto l’anno. Se in un punto si verifica un’interruzione temporanea, Gassco interviene immediatamente, coordinando la fornitura da un altro nodo, al fine di soddisfare comunque le richieste. Per svolgere sempre meglio il proprio lavoro, Gassco ha implementato una nuova soluzione specifica, sviluppata da Tietoenator, che gestisce tutti gli aspetti operativi e commerciali del trasporto del gas nonché la pianificazione e la spedizione, le tariffe di trasporto ed altro, di gas liquido e altri prodotti dal terminal di Korsto. Al cuore di questo sistema c’è la soluzione di integrazione di Axway, che viene usata per lo scambio di messaggi tra tutti gli operatori, i compratori e i rivenditori del gas e dei prodotti correlati sull’intera rete del gasdotto. La soluzione di Axway gestisce le transazioni dei messaggi, in stretto accordo con i criteri formali specifici prestabiliti, fornendo prestazioni elevate e garantendo la massima affidabilità, sicurezza e tracciabilità. Attualmente, il sistema gestisce circa 5.000 transazioni al mese mentre il numero delle parti commerciali coinvolte è intorno alle 50 unità, ma il volume è destinato a crescere non appena il mercato europeo dell’energia sarà ulteriormente deregolamentato. Perfettamente integrato con gli altri sistemi presenti presso la Gasso, Xib controlla di continuo i messaggi scambiati, per verificarne la coerenza con le regole aziendali. La tracciabilità e il doppio controllo assicurano che tutte le transazioni vengano eseguite in modo corretto. La scelta di Xib è stata effettuata dopo un’attenta e approfondita valutazione delle soluzioni dei principali fornitori sul mercato. Xib è la potente piattaforma di integrazione di Axway che consente di integrare il flusso delle informazioni all’interno dei sistemi informativi. Ricco di funzionalità e tecnologicamente sofisticato, Xib è stato progettato e realizzato con le migliori tecnologie sul mercato quali Java, C/c++, Oracle, Http e Xml. Il risultato è un’architettura aperta, robusta e scalabile, non intrusiva, performante che trasporta, indirizza, trasforma ed arricchisce milioni di messaggi di business al giorno, scambiati all’interno di un’azienda e tra questa e i suoi partner, utenti, fornitori e pubblica amministrazione. “Questa soluzione offre grandi vantaggi sia alla Gassco sia a tutti i partner coinvolti nell’esportazione del gas dalla Norvegia. Il sistema ha la flessibilità e la capacità necessarie per gestire un mercato in evoluzione. – ha affermato Odd-are Svenssen, project manager della Tietoenator. - Con gli enormi volumi di gas scambiati e trasportati ogni secondo in questa enorme rete di gasdotti, non c’è spazio per errori o equivoci.” |
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DECIMA INDAGINE SAE/DUPONT AUTOMOTIVE: COSTI ANCORA AL PRIMO POSTO, ACQUISTANO IMPORTANZA SICUREZZA, ECONOMIZZAZIONE DEL CONSUMO DI CARBURANTE E TECNOLOGIE DI ALIMENTAZIONE ALTERNATIVE |
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Milano, 26 Marzo 2004 - Per il 33% dei partecipanti all'edizione 2004 del "Society of Automotive Engineers World Congress" (Detroit, 8-11 marzo 2004), i costi rimangono ancora la questione fondamentale ma la decima indagine condotta da Dupont Automotive nell'ambito di questo congresso ha visto emergere la sicurezza (segnalata dal 13% degli intervistati) e l'economizzazione del consumo di carburante e le tecnologie alternative di alimentazione (menzionate dal 12% degli intervistati). Per quasi la meta' degli intervistati (selezionati tra aziende fornitrici dell'industria dell'automobile, designer di prodotti e sistemi per equipaggiamento originale e ingegneri) nei prossimi cinque anni la riciclabilita' diventera' sempre piu' importante per l'industria. "Oltre alla riduzione dei costi, gli intervistati attribuiscono valore all'aumento della sicurezza dei veicoli, allo sviluppo di sistemi di alimentazione alternativi e alla riduzione dell'impatto ambientale dell'industria. La sfida che tutti dobbiamo affrontare e' chiara: essere certi che ogni cosa che facciamo per raggiungere questi obiettivi fornisca ai consumatori vantaggi visibili in modo economicamente competitivo." ha dichiarato Chris Murphy, direttore di Dupont Automotive Engineering Materials. Il 66% dei partecipanti al congresso della Society of Automotive Engineers (Sae) ritiene la sicurezza di grande valore per i consumatori, mentre il 47% attribuisce importanza al miglioramento delle prestazioni degli autoveicoli e il 37% alle tecnologie di intrattenimento installate sugli autoveicoli. Nell'industria dell'automobile, Dupont e' il fornitore leader di materiali per i sistemi di sicurezza, di alimentazione, elettrici ed elettronici. Quasi il 37% degli intervistati ritiene che i veicoli ad alimentazione alternativa, azionati da celle carburante o ibridi, avranno un enorme impatto sull'industria nei prossimi 5-10 anni. La maggior parte degli intervistati ritiene che gli ibridi prodotti da Toyota e Honda potrebbero accelerare lo sviluppo di veicoli alimentati in modo alternativo. Tuttavia, alla richiesta di specificare quali tecniche di alimentazione sviluppare, oltre il 55% ha risposto "l'ottimizzazione dei motori a benzina a combustione interna (Ice)". "Sviluppare ulteriormente i veicoli elettrici ibridi" e' la risposta scelta dal 30% degli intervistati. "Esiste un delicato equilibrio tra lo sviluppo di sistemi ibridi e la prosecuzione dell'ottimizzazione dell'efficienza e dell'impatto ambientale degli attuali motori a combustione interna. Dupont e' impegnata su entrambi i fronti, in collaborazione dell'industria dell'automobile, per diminuire peso, costi ed emissioni inquinanti e aumentare l'integrazione di componenti per risolvere la necessita' di ridurre i costi. Dupont offre anche un vasto portafoglio di materiali per il sistema carburante che possono aiutare a ridurre le emissioni gassose inquinanti e ha presentato al Sae nuove resine conduttive e resine in grado di resistere a contatto con carburante ad alta temperatura per motori diesel." ha proseguito Murphy. "Insieme a molti membri del consorzio Mit (Massachussets Institute of Technology), siamo inoltre impegnati nello sviluppo di avanzati sistemi elettronici per l'automobile, per contribuire allo sviluppo di soluzioni in grado di rispondere alle esigenze dei nuovi sistemi ad alto voltaggio e delle tecnologie ibride." ha aggiunto Murphy. Oltre il 20% degli intervistati ha dichiarato che un aumento della collaborazione in tutta la catena del valore contribuirebbe a rafforzare l'industria dell'automobile. "Collaborazione e innovazioni che soddisfino i bisogni dei consumatori sono le chiavi per sviluppare soluzioni sostenibili." ha continuato Murphy. Come esempio, Murphy ha citato il programma di collaborazione avviato da Dupont e Denso Corporation per sperimentare e dimostrare l'attuabilita' della Composite Recycle Technology di Dupont, efficace soluzione per riciclare ampie quantita' di componenti automobilistici in poliammide. Questa tecnologia aiuta i produttori di autoveicoli a soddisfare le normative Elv (End-of-life-vehicle) che entreranno in vigore in Europa nel 2005. "Oltre a supportare l'industria con alternative tecnologiche sostenibili di riciclaggio, questo programma dimostra anche il potere della collaborazione lungo tutta la catena del valore." ha concluso Murphy. Ann Arbor di Automotive Consulting Group, Michigan, ha condotto l'indagine di Dupont Automotive/sae tra i produttori di autoveicoli e i fornitori che avevano confermato la loro partecipazione all'edizione 2004 del Sae World Congress. |
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IBM PRESENTA NUOVE SOLUZIONI SOFTWARE SPECIFICHE PER L'INDUSTRIA ELETTRONICA E PER IL SETTORE AUTOMOBILISTICO |
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Milano, 26 marzo 2004 - Proseguendo nello sviluppo di soluzioni specifiche per i diversi mercati verticali, Ibm ha annunciato nuove soluzioni middleware progettate specificamente per le esigenze di business dei settori automobilistico ed elettronico. Nel corso di questo trimestre Ibm aveva già presentato soluzioni verticali per i mercati finanziario, bancario, assicurativo, retail, sanità, farmaceutico e telecomunicazioni. Come già annunciato, nei prossimi mesi Ibm rilascerà ulteriori soluzioni dedicate ai settori beni di consumo, enti pubblici, utility e aziende energetiche. Tutte le soluzioni verticali Ibm combinano quattro elementi: tecnologia middleware tratta dai cinque brand software Ibm (Websphere, Db2, Tivoli, Lotus e Rational), middleware verticale, servizi verticali forniti da Ibm e da altri fornitori, e software applicativo verticale prodotto dagli Isv (Independent Software Vendor) che collaborano con Ibm. Oltre al software e ai servizi Ibm, le nuove soluzioni saranno completate da applicazioni verticali realizzate dalla rete globale di Isv che collaborano con Ibm. Ciascuna soluzione mette a disposizione la base di middleware necessaria all'interno degli ambienti operativi e l'offerta può essere personalizzata con la massima flessibilità per migliorare sempre più la redditività e i margini di profitto. Le nuove soluzioni middleware presentate da Ibm aiutano l'industria elettronica a gestire supply chain complesse, a sostenere iniziative per la conformità normativa e a ridurre sempre più il time to market dei nuovi prodotti. L'industria automobilistica può invece utilizzare le nuove soluzioni per ridurre i costi associati all'efficienza della supply chain, rafforzare la comunicazione con clienti e fornitori, e migliorare la qualità dei prodotti. Le soluzioni middleware Ibm per il settore elettronico Razionalizzare supply chain complesse e introdurre nuovi prodotti sul mercato in tempi più brevi e in modo economicamente conveniente rappresentano priorità assolute per le aziende elettroniche di tutto il mondo. Per aiutare questi clienti a raggiungere i loro obiettivi strategici e gestire scenari di business in rapida evoluzione, Ibm ha deciso di lanciare cinque nuove proposte middleware dedicate che affrontano la collaborazione nell'ambito della supply chain, la gestione dell'innovazione, la gestione del ciclo di vita del software, la conformità normativa e la gestione delle performance di business: · Ibm Middleware Solutions for Automotive Product Lifecycle Management: permette di far circolare tempestivamente le informazioni sia all'interno dell'azienda che con i fornitori estendendo l'impiego delle funzionalità Plm (Product Lifecycle Management) oltre la tradizionale utenza tecnica; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Production: può aiutare a ridurre i costi di produzione e di supply chain integrando in tempo reale le attività di stabilimento con la supply chain; permette inoltre agli impianti di produzione automobilistica di rispondere dinamicamente alle richieste dei clienti; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Retail and Aftermarket Dealer Collaboration: automatizza e aiuta a migliorare l'efficienza della supply chain legata alla vendita e alla consegna di ricambi e accessori ordinati successivamente all'acquisto del veicolo; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Retail and Aftermarket Quality Insight: supporta il processo di monitoraggio e analisi delle performance di prodotto per aiutare a determinare la presenza di eventuali problemi prima possibile; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Embedded Systems Lifecycle Management: aiuta a gestire la crescente complessità dello sviluppo di un veicolo dovuta all'aumento dei componenti elettronici e software impiegati nelle automobili; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Telematics: aiuta i produttori automobilistici a restare in contatto con i clienti per meglio comprendere l'utilizzo dei loro veicoli e capire come migliorare l'esperienza di chi guida combinando sistemi informativi di bordo con applicazioni, contenuti e servizi distribuiti via Internet. Le soluzioni middleware Ibm per il settore automobilistico Le sei nuove soluzioni middleware Ibm per il settore automobilistico affrontano alcuni problemi essenziali tipici del settore automobilistico e possono aiutare costruttori di auto, concessionari e fornitori a ridurre i costi, incrementare i profitti e aumentare la velocità e l'efficienza dei processi relativi alla progettazione, alla produzione, alla vendita e all'assistenza dei veicoli. Grazie a queste nuove soluzioni, le aziende produttrici, le reti di vendita e i fornitori possono ottenere sempre maggiore visibilità sulle scorte di magazzino, diminuire i tempi di sviluppo prodotti, migliorare la comunicazione con i clienti e ridurre i costi di sviluppo, di produzione e di supply chain. Le nuove soluzioni proposte sono le seguenti: · Ibm Middleware Solutions for Automotive Product Lifecycle Management: permette di far circolare tempestivamente le informazioni sia all'interno dell'azienda che con i fornitori estendendo l'impiego delle funzionalità Plm (Product Lifecycle Management) oltre la tradizionale utenza tecnica; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Production: può aiutare a ridurre i costi di produzione e di supply chain integrando in tempo reale le attività di stabilimento con la supply chain; permette inoltre agli impianti di produzione automobilistica di rispondere dinamicamente alle richieste dei clienti; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Retail and Aftermarket Dealer Collaboration: automatizza e aiuta a migliorare l'efficienza della supply chain legata alla vendita e alla consegna di ricambi e accessori ordinati successivamente all'acquisto del veicolo; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Retail and Aftermarket Quality Insight: supporta il processo di monitoraggio e analisi delle performance di prodotto per aiutare a determinare la presenza di eventuali problemi prima possibile; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Embedded Systems Lifecycle Management: aiuta a gestire la crescente complessità dello sviluppo di un veicolo dovuta all'aumento dei componenti elettronici e software impiegati nelle automobili; · Ibm Middleware Solutions for Automotive Telematics: aiuta i produttori automobilistici a restare in contatto con i clienti per meglio comprendere l'utilizzo dei loro veicoli e capire come migliorare l'esperienza di chi guida combinando sistemi informativi di bordo con applicazioni, contenuti e servizi distribuiti via Internet. Uno dei componenti presenti sia nella soluzione collaborativa per la produzione automobilistica sia in quella per la supply chain elettronica è Ibm Websphere Business Integration Adapter for Sap Exchange Infrastructure, recentemente annunciato da Ibm . Le aziende del settore automobilistico e di prodotti elettronici possono sfruttare questo componente per integrare le loro implementazioni Sap - nello specifico i sistemi Scm (Supply Chain Management) e Crm (Customer Relationship Management) - con sistemi di produzione e altri sistemi back-end in modo da tracciare con precisione il movimento delle merci nella value chain estesa, e ottenere informazioni tempestive e aggiornate che incrementino la soddisfazione del cliente e migliorino il processo decisionale. "Le nostre nuove soluzioni middleware verticali possono aiutare i produttori automobilistici ed elettronici a realizzare tutto il loro potenziale di business", sottolinea Doug Brown, Vice President of Marketing, Industry Solutions di Ibm. "Le aziende che adottano queste soluzioni possono rispondere alle sfide dettate dalla gestione di supply chain globali complesse in continuo cambiamento e dalla rapida crescita delle necessità espresse dai clienti - due aree che contribuiscono a trasformarle in realtà on demand". |
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BENZINA: INTESACONSUMATORI PROPRONE IL "BENZACARTELLONE" DI QUARTIERE MISURA PER FAVORIRE I CONSUMATORI NELLA SCELTA DEL DISTRIBUTORE DI BENZINA |
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Roma, 26 marzo 2004 - Nuova iniziativa dell’Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) nella guerra al prezzo dei carburanti. Le 4 associazioni hanno scritto al Ministero delle Attività produttive, alla Figisc, alla Faib, all’Anci e all’Unione petrolifera chiedendo di adottare entro 15 giorni in tutta Italia una misura per favorire i consumatori. Si tratta di un “Benzacartellone” installato nelle vie dei quartieri delle grandi città e nei Comuni di media/piccola grandezza: tale cartellone dovrà riportare i distributori di carburante della zona, l’indirizzo e il prezzo del giorno delle benzine praticato al pubblico. Ogni gestore, quotidianamente, avrà la possibilità di inserire i dati richiesti all’interno del cartellone. Questo provvedimento, spiega l’Intesa, avrà un duplice vantaggio: da una parte consentirà all’automobilista di conoscere i distributori di zona e i prezzi da questi praticati, consentendo quindi di dirottare la scelta del rifornimento di benzina presso i gestori che praticano i prezzi più convenienti. Dall’altra la pubblicazione dei dati aumenterà al concorrenza nel settore tra gestori, portando a un calo dei prezzi, e chi non inserirà i dati relativi ai prezzi verrà ovviamente evitato dagli automobilisti. |
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RC AUTO: BASTA CON I REGALI ALLE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI. BISOGNA PARTIRE, INNANZITUTTO, DALLA RIDUZIONE DELLE TARIFFE! |
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Roma, 26 marzo 2004 - Per l’Intesaconsumatori le tariffe dell’ Rc auto devono essere immediatamente ridotte del 20%. Ciò in relazione ad almeno tre grandi questioni tutte favorevoli alle compagnie di assicurazioni, ossia: il più che celebre decreto “salva compagnie”; la nuova normativa relativa al risarcimento del danno biologico; la diminuzione dell’incidentalità, grazie all’introduzione della patente a punti. Siamo naturalmente disponibili a discutere e a trovare soluzioni che permettano ulteriori riduzioni dei costi, e quindi delle tariffe delle polizze assicurative. Lo abbiamo indicato già molte volte, sia attraverso la realizzazione di polizze innovative, basate sui tempi di utilizzo dell’autovettura, sia sul convenzionamento con le carrozzerie e sia, infine, sulla costituzione di consorzi per l’acquisto dei pezzi di ricambio, oltre la riduzione dei costi dei contenziosi attraverso la conciliazione. Tutto ciò potrebbe comportare un’ulteriore riduzione pari al 26%. Si apra pertanto un tavolo di confronto che parta da queste considerazioni senza fare ulteriori regali alle compagnie di assicurazioni che devono invertire la tendenza degli spropositati aumenti tariffari che hanno fatto registrare, anche nel 2003, un aumento del 6 – 8%. |
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SALTO DI QUALITÀ IN VISTA PER CO.IMPORT, GRANDE CATENA DI NEGOZI "LIVING" TUTTA ITALIANA, GIÀ FORTE DI 18 PUNTI VENDITA IN TUTTO IL PAESE |
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Milano, 26 marzo 2004 - Dopo l'apertura, nel 1996, del flagship store milanese di piazza Diaz, Co.import ha replicato in Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia-romagna. Ultimi, in ordine d'apertura, i negozi di Parma, Udine e recentemente, Bari. Accreditandosi subito presso una clientela giovane e molto vasta come punto di riferimento per tutto quel che serve in casa: idee-arredo provenienti da tutto il mondo, importate in esclusiva e vendute, già assemblate, a prezzi imbattibili. Una grande crescita che apre ora una nuova fase nella traiettoria di Co.import: l'intenzione è quella di consolidarsi, aprire nuovi punti vendita, allargare ulteriormente la clientela, e "viziarla" con offerte sempre più competitive, nuovi prodotti, e vantaggi sempre maggiori. Un'operazione ambiziosa, in cui Co.import intende mettere l'anima; e non solo. L'entità degli investimenti in vista ha suggerito un aumento di capitale di 3 milioni di euro, e l'ingresso di un socio di minoranza giovane e forte quale Net Partners, società di Venture capital fondata nel 1997 e specializzata nel finanziamento di iniziative ad alto potenziale di crescita. Contestualmente cambia anche l'assetto societario: non più Srl, ma Co.import Spa. "Siamo molto soddisfatti dell'operazione che segna una nuova importante fase nello sviluppo della società e contiamo molto su Net Partners per il supporto strategico e finanziario. E' necessario dare ulteriore impulso alla crescita del nostro gruppo" commenta Claudio Poggio, amministratore delegato e fondatore di Co.import. Egualmente soddisfatta Diana Saraceni investiment manager di Net Partners: "Siamo particolarmente contenti di supportare Co.import che in questi anni ha dimostrato grande capacità di sviluppo nel mercato degli accessori per la casa, facendo registrare un tasso di crescita del fatturato superiore al 40% annuo. Un dato che per noi è la prova più tangibile della bontà dell'idea imprenditoriale". Secondo Fausto Boni, managing director e cofondatore di Net Partners "l'investimento in Co.import è coerente con la strategia di Net Partners che ormai da qualche tempo ha deciso di privilegiare iniziative in cui il team imprenditoriale ha dato prova di grandi capacità di realizzazione". |
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RIFORMA DELLA COSTITUZIONE: SODDISFAZIONE DELL’UNIONCAMERE SANGALLI: “LA COSTITUZIONE APRE LE PORTE ALL’IMPRESA” LE CAMERE DI COMMERCIO RICONOSCIUTE NEL NUOVO ARTICOLO 118 |
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Roma, 25 marzo 2004 – “Voglio esprimere la piena soddisfazione dell’Unioncamere e delle Camere di commercio per l’esito della votazione ddel 24 marzo al Senato sul disegno di legge di riforma della Costituzione. Riconoscendo il ruolo delle autonomie funzionali, la nuova formulazione dell’articolo 118 dà valore costituzionale all’istituzione Camera di Commercio e, per questa via, riconosce il ruolo sociale dell’impresa”. E’ questo il primo commento del presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, alla notizia dell’approvazione da parte del Senato del nuovo articolo 118 della Costituzione. “Il voto di oggi – ha proseguito Carlo Sangalli - completa il processo di valorizzazione delle Camere di Commercio e di quel pluralismo istituzionale che caratterizza la storia del nostro Paese e che è alla base di un ordinamento più moderno ed europeo. E’ una risposta concreta del Parlamento, in modo condiviso, e del Governo a oltre 5 milioni di imprese che chiedono una pubblica amministrazione più efficace, meno costosa e totalmente ‘dedicata’ al loro servizio e allo sviluppo del sistema economico. Queste sono oggi le Camere di Commercio”. |
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LO SCIENZIATO? UN PO’ STRAVAGANTE, MA ALTRUISTA E AFFIDABILE |
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Roma, 26 marzo 2004 - Che cosa pensano i giovani della scienza? E degli scienziati? Che peso ha, per i ragazzi, la ricerca nello sviluppo del Paese? Mentre i luoghi della scienza sono presi d’assalto dagli studenti che, fino a domenica 28 marzo, incontreranno, a scuola o nei laboratori, i ricercatori del Cnr in occasione della Xiv Settimana della cultura scientifica e tecnologia, a rispondere a questi interrogativi è l’Irpps, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr che ha effettuato un sondaggio su un campione di 800 ragazzi di età tra i 18 e i 29 anni. "Emerge che la fiducia verso la scienza non è acritica", spiega Enrico Pugliese, direttore dell’Irpps – Cnr, "ma è accompagnata da dubbi e da un atteggiamento diverso da quello dei giovani di 40 –50 anni fa". La scienza, in particolare le nuove tecnologie e le scoperte scientifiche rientrano tra gli argomenti di interesse degli under 29 rispettivamente con il 32,1 e il 24,5 per cento delle preferenze. In cima alla lista, ovviamente, musica (52,9 per cento) e sport. Ma non solo gli argomenti scientifici interessano, i ragazzi ne vorrebbero sapere di più soprattutto a proposito di medicina (66,6 per cento), storia (51,4) ed economia (45). "Una disciplina questa che possiamo considerare emergente tra quelle che maggiormente interessano questo target", commenta Pugliese. E se televisione e riviste scientifiche sono i mezzi d’informazione preferiti, è la scuola a finire sul banco degli imputati. Per il 58 per cento degli intervistati, infatti, l’insegnamento delle discipline scientifiche non è sufficientemente sviluppato e, soprattutto, per 86 ragazzi su 100, non è collegato al mondo del lavoro. La sfiducia in generale investe la politica della ricerca: per il 53,1 per cento l’Italia non è competitiva e per il 50,6 non è all’avanguardia nel campo delle conquiste scientifiche e tecnologiche. Due terzi degli intervistati ne attribuisce le cause agli scarsi investimenti da parte dello Stato e dei privati, anche se è convinzione dell’84,1 per cento che l’onere dei finanziamenti dovrebbe essere a carico del settore pubblico. E se la ricerca italiana appare debole agli occhi dei giovani, così non è per la figura dello scienziato, considerata la seconda professione più importante per la società dopo quella dell’imprenditore. Un posto che i ricercatori italiani hanno ben diritto di occupare visto che per il 66 per cento degli intervistati sono persone affidabili. Magari solo un po’ stravaganti, come sostiene il 54,6 per cento. |
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QUANDO LA LAUREA CI VUOLE, MA NON BASTA |
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Milano, 26 marzo 2004 - Un posto per i laureati? Il lavoro si trova meglio a Milano: quasi 10 mila opportunità, il 15% di tutte le assunzioni. Ben più che in Italia: solo il 6,5% di tutte le new entry negli uffici del Paese. Massima richiesta nel credito, nei servizi alla persona, istruzione e sanitari privati: qui la maggioranza del personale ricercato deve avere il titolo più ambito. Ma si chiede più esperienza: per uno su tre lunga almeno un anno. E poi il 78% lo si vuole poliglotta. E il 90% pure abbastanza esperto in informatica per l’uso dei programmi. Ma non solo: l’80% ha bisogno di altra formazione: la laurea ci vuole, non basta. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Excelsior, un'indagine campionaria relativa alle previsioni occupazionali e ai fabbisogni professionali, con riferimento all'anno 2003. Ora arriva il master “Gestione e sviluppo delle Pmi”. Per laureati e non: 200 ore in aula e 120 a distanza, 420 ore tra project work e stage. Come una ”laurea per l’impresa”. E per chi studia in università vale fino a 60 crediti. Le attività d’aula sono strutturate in seminari monografici di 12/16 ore (4 ore il giovedì pomeriggio, 8 ore il venerdì e, talvolta, il sabato), basati su lezioni e proposte di didattica interattiva (discussione di casi, esercitazioni, role playing, ecc). Il master è promosso dall’istituto di Economia e Marketing dell’Università Iulm, in collaborazione con Formaper - azienda speciale Camera di Commercio di Milano. La quota di iscrizione è di 5.000 euro ma 2 giovani potranno partecipare gratuitamente. E’ prevista una prova di selezione per essere ammessi. Occorre inviare entro il 17 aprile 2004 la domanda di ammissione (reperibile anche sul sito www.Iulm.it), curriculum al fax 02.89.141.2770 oppure a: master in Gestione e Sviluppo delle Pmi, Istituto di Economia e Marketing, Università Iulm, via Carlo Bo 8 – 20143 Milano. Info: tel. 02.89.141.2752, e-mail: master.Pmi.mi@iulm.it. “La frequenza al Master – ha dichiarato Renato Borghi, presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano e membro del consiglio di amministrazione Iulm - fornisce ai partecipanti un bagaglio di conoscenze e competenze polivalenti, centrati sulla specificità della “piccola media impresa”. Che poi sono funzioni imprenditoriali, manageriali e gestionali; funzioni tecnico-gestionali (ad esempio addetto marketing, controllo ecc.). Una preparazione in più per affrontare la sfida in un mercato moderno e competitivo”. Assunzioni per titolo di studio e esperienza professionale Nel 2003 le imprese hanno segnalato 65.078 nuove assunzioni. Di queste il 14,7% costituito da laureati (9.553), il 34,5% da persone con livello di istruzione secondario (22.436), di cui il 6,6% con una specializzazione dopo il diploma, il 14,8% con una qualifica professionale (9.664), e il 36% con la scuola dell’obbligo (23.425). I laureati sono più richiesti a Milano che in Italia: a fronte del 14,7% della provincia di Milano, troviamo 6,5% in Italia, il 9,8% della Lombardia, il 9% del nord ovest. Richiesta di laureati per settore. Tra le assunzioni programmate per il 2003 dalle imprese industriali il 14,1% è laureato (2.584). I servizi richiedono ancora più laureati sul totale delle assunzioni previste, rispetto all’industria: 14,9% (6.969) . Dove si assumono più laureati. Massima richiesta di laureati nel credito e assicurazioni, informatica e telecomunicazioni e altri servizi alle imprese (4821, 50,5% del totale dei laureati richiesti per quest’anno), seguito dai servizi alle persone, istruzione e servizi sanitari privati (1239, 13%), meccanica, elettrica ed elettronica, mezzi di trasporto (1038, 10,9%), estrattiva, chimica e gomma, lavorazione metalli, produzione energia (968, 10,1%), commercio al dettaglio e ingrosso (835, 8,7%), legno e mobili, cartaria, editoriale e altre industrie manifatturiere (226, 2,4%), costruzioni (202, 2,1%), alimentari e bevande (120, 1,3%), alberghi, ristorazione, servizi turistici e trasporti (74, 0,8%), tessile e abbigliamento, cuoio e calzature (30, 0,3%). E c’è chi chiede soprattutto laureati. Vogliono soprattutto laureati: la richiesta della laurea supera il 50% delle assunzioni nel settore della fabbricazione delle macchine per ufficio ed elaboratori (62%, pari a 202 persone) e nel credito e assicurazioni (53,7%, 1526). Appena sotto nella sanità e servizi sanitari privati (47,8%, 800). Alta la richiesta nell’istruzione e servizi formativi privati (39,8%, 74), in chimica e farmaceutica (38,7%, 719). Ci sono poi informatica e telecomunicazioni (34,8%, 1642). Che ruolo andranno a occupare? Dei 9.553 laureati richiesti dalle imprese nel 2003 il 98,5% dovrà svolgere professioni specialistiche e tecniche, soltanto l’1,5% si occupa di professioni operative, di cui l’1,2% nella gestione d’impresa e lo 0,3% nei servizi e nelle vendite. Ai laureati si chiede più esperienza degli altri. Al 68,5% dei laureati che le imprese intendono assumere per quest’anno è richiesta un’esperienza specifica. Di questi al 31,7% un anno di esperienza (di cui 12% maturata nella professione e 19% nel settore). Nel 36,8% dei casi è richiesta un’esperienza ancora più lunga, di due anni (di cui per il 23,4% nella professione, per il 13,4% nel settore). E se per i laureati più giovani basta un solo anno, soprattutto con conoscenza del settore, a due anni dalla laurea si chiede di più la professionalità. In particolare è l’industria a domandare al 74% dei laureati richiesti un’esperienza, soprattutto nella professione, maturata in 2 anni (25,7%). Scende al 66,3%, ma sempre di gran lunga oltre la metà, la percentuale degli assunti con esperienza nel settore dei servizi. Laureato? Bisogna sapere le lingue per lavorare. Al 77,8% dei laureati da inserire nella realtà produttiva milanese nel 2003 è richiesta la conoscenza delle lingue straniere: ben più alta rispetto ai diplomati (50,2%). Requisito particolarmente richiesto ai laureati in matematica e fisica (94,9%), in discipline politico-sociologiche (93,9%), in informatica e telecomunicazione (93,8%), in statistica (91,5%). Alta la richiesta anche per i laureati in ingegneria meccanica (87,5%), in materie filosofiche e pedagogiche (87,4%), in ingegneria edile e civile (86,5%), in materie economiche e amministrative (86,9%). …E anche saper usare il computer. Ancora più necessaria anche la conoscenza dell’informatica per il 91,3% dei laureati. Di questi per il 70% come utilizzatori e per 21,3% come programmatori. Si richiede come utilizzatori per gli ingegneri civili e edili (98,8%), per i laureati in materie giuridiche (95,7%), per il laureati con indirizzo economico-commerciale e amministrativo (94,1%), a parità con gli ingegneri meccanici. Anche il 96% dei chimici deve avere un’ottima dimestichezza con l’informatica. Seguono i laureati in materie biologiche e farmaceutiche (87,1%), in medicina e odontoiatria (86,8%). Il 93,3% degli informatici e specialisti delle telecomunicazioni devono anche essere programmatori. Così come l’80% dei laureati in matematica e fisica e il 64,3% degli specialisti dell’arte, della cultura e della musica. Ma c’è bisogno di formazione dopo la laurea. All’82,4% dei laureati è richiesta un’ulteriore formazione dopo la laurea (ben più che per i diplomati 63,2%). Per il 41,9% con corsi esterni, per il 75,5% con corsi interni e per l’11,5% con affiancamento. L’ulteriore formazione è richiesta a tutti i laureati in discipline artistiche, culturali e musicali, ai laureati in materie linguistiche, traduttori e interpreti. Al 97,7% dei laureati in chimica, per l’81,5%, soprattutto con corsi interni. Ai laureati in statistica (95,3%), medicina (94,2%), in matematica e fisica (92,9%), per tutti con una forte prevalenza di corsi interni. |
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CHALLENGE SPA, SOCIETÀ LEADER NELLE AREE DELLA FORMAZIONE, CONSULENZA E INCENTIVE, RICERCA TRAINER QUALIFICATI DA INSERIRE NEI SETTORI DELL’ACTION LEARNING, DELL’INCENTIVE E DELL’OUTDOOR TRAINING |
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Roma, 26 marzo 2004 - L’attuale mondo imprenditoriale si conferma sempre più attento allo sviluppo e al miglioramento del proprio capitale umano, non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto da quello personale, sottolineando così l’importanza di un modello aziendale basato sulla learning organization. Proprio per questo, a fronte di una richiesta di mercato crescente nei confronti delle aree strategiche dell’action learning e della formazione outdoor, Challenge Spa, società leader nella formazione di alto livello, ha avviato un’attività di ricerca di professionisti qualificati e motivati in grado di far vivere ai manager d’impresa percorsi di apprendimento rapidi ed efficaci, basati sulla partecipazione diretta ad esperienze conoscitive e partecipative altamente formative. Le competenze richieste ai nuovi formatori sono relative alla conoscenza dei modelli cognitivisti da cui derivano i metodi esperienziali di apprendimento. L’obiettivo fondamentale che avranno i nuovi trainer selezionati sarà quello di guidare i partecipanti alle iniziative di Challenge in percorsi formativi interdisciplinari che, attraverso le più moderne tecniche di comunicazione e di cooperative problem solving, sono finalizzati a consolidare la "fiducia" reciproca all’interno del team aziendale, requisito essenziale per un’organizzazione di successo. I candidati ideali sono laureati in materie umanistiche e hanno maturato esperienze di almeno due anni nel settore della formazione in ambito aziendale o come professionisti free lance. Sono persone dotate di mentalità imprenditoriale, flessibili, reattive al cambiamento, con entusiasmo e abilità relazionali: le stesse basi di intelligenza emotiva che avranno il compito di trasferire ai partecipanti degli eventi. Per inviare la propria candidatura (C.v. E lettera motivazionale) o per avere ulteriori informazioni: info@challengeonline.Com |
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA: PORTE APERTE ALLE IMPRESE, 2 E 3 APRILE 2004 LE AZIENDE E GLI STUDENTI SI INCONTRANO |
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Pavia, 26 marzo 2004 - “Energie e sinergie” è lo slogan che sintetizza il rapporto tra università e imprese. L’energia è dei giovani e del loro impegno nello studio, la sinergia è quella che l’università instaura con le imprese, in un rapporto oggi imprescindibile per rispondere al dinamismo del mondo del lavoro. Con questo progetto si ripresenta, per la quinta volta, “Porte aperte alle imprese” (2 e 3 aprile 2004), l’iniziativa dell’Università di Pavia per far incontrare i neolaureati e i laureandi con la realtà del mondo del lavoro che li circonda. Voluta, oltre che dall’Università, anche dall’Unione Industriali di Pavia, dai Giovani Industriali, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia e dal Comune di Pavia, insieme a Banca Regionale Europea, la manifestazione si attesta ormai tra le più importanti del nord d’Italia. Da sempre impegnati nel processo di innovazione dei corsi di laurea e delle specializzazioni, l’Ateneo pavese non ha mai distolto l’attenzione dal mantenimento di una prestigiosa tradizione di eccellenza negli studi, ma anche dal collegamento con il mondo del lavoro di domani. Quest’anno,inoltre, è particolarmente importante l’occasione perché per la prima volta si affacciano sul mondo del lavoro i neolaureati con la nuova riforma universitaria (il 3+2): un test che vedrà in campo queste figure “inedite” di giovani, al contatto con la realtà a loro più prossima, nel caso in cui decidessero di non continuare con la cosiddetta laurea specialistica. Aggirarsi tra gli stand delle imprese, poter parlare direttamente con i responsabili del personale, conoscere la reale quotidianità del lavorare, assistere agli incontri dedicati alle diverse aziende e ai seminari sui principali scenari odierni del mondo economico e occupazionale (un seminario, nella mattinata di venerdì, sarà dedicato alla Riforma Biagi), per scoprire che non solo ingegneri e laureati in economia hanno un futuro nelle imprese, ma anche i laureati in campo umanistico, storicamente più penalizzati in questo senso (venerdì pomeriggio si parlerà, per esempio, del lavoro in campo editoriale). Cambia il mondo del lavoro e cambiano le richieste, i vecchi stereotipi non sono forse più così validi, l’impresa, sia essa privata o pubblica, è oggi una realtà complessa e variegata, alla ricerca di figure professionali di ogni tipo. Per proporre un ventaglio più largo possibile, “Porte Aperte alle Imprese” presenta quest’anno un’ampia offerta: dalla grande industria alle società di consulenza, dall’elettronica alle assicurazioni, fino alle aziende ex-municipalizzate, una delle novità del mercato degli ultimi anni. Trovare lavoro è già, in qualche modo, un lavoro e questa iniziativa dell’Università di Pavia, organizzata dal suo Centro Orientamento e dall’Istitituo per il Diritto allo Studio Universitario, vuole essere uno strumento decisivo per questo primo passo. Infolink: http://cor.Unipv.it |
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LAUREATI IN CERCA DI LAVORO? MA DEVONO ESSERE COME INDIANA JONES ORA ARRIVA IL MASTER “GESTIONE E SVILUPPO DELLE PMI”, LA “LAUREA PER L’IMPRESA” |
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Milano, 26 marzo 2004 - Un posto per i laureati? Il lavoro si trova meglio in Lombardia: oltre 13 mila opportunità, il 10% di tutte le assunzioni. Ben più che in Italia: solo il 6,5% di tutte le new entry negli uffici del Paese. Massima richiesta nel credito, nei servizi alla persona, istruzione e sanitari privati: qui la maggioranza del personale ricercato deve avere il titolo più ambito. Ma si chiede esperienza lunga almeno un anno. E poi li si vuole poliglotta. E pure abbastanza esperti in informatica per l’uso dei programmi. Ma non solo, hanno bisogno di altra formazione: la laurea ci vuole, non basta. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Excelsior, un'indagine campionaria relativa alle previsioni occupazionali e ai fabbisogni professionali, con riferimento all'anno 2003. Ora arriva il master “Gestione e sviluppo delle Pmi”. Per laureati e non: 200 ore in aula e 120 a distanza, 420 ore tra project work e stage. Come una ”laurea per l’impresa”. E per chi studia in università vale fino a 60 crediti. Le attività d’aula sono strutturate in seminari monografici di 12/16 ore (4 ore il giovedì pomeriggio, 8 ore il venerdì e, talvolta, il sabato), basati su lezioni e proposte di didattica interattiva (discussione di casi, esercitazioni, role playing, ecc). Il master è promosso dall’istituto di Economia e Marketing dell’Università Iulm, in collaborazione con Formaper - azienda speciale Camera di Commercio di Milano. La quota di iscrizione è di 5.000 euro ma 2 giovani potranno partecipare gratuitamente. E’ prevista una prova di selezione per essere ammessi. Occorre inviare entro il 17 aprile 2004 la domanda di ammissione (reperibile anche sul sito www.Iulm.it), curriculum al fax 02.89.141.2770 oppure a: master in Gestione e Sviluppo delle Pmi, Istituto di Economia e Marketing, Università Iulm, via Carlo Bo 8 – 20143 Milano. Info: tel. 02.89.141.2752, e-mail: master.Pmi.mi@iulm.it. “La frequenza al Master – ha dichiarato Renato Borghi, presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano e membro del consiglio di amministrazione Iulm - fornisce ai partecipanti un bagaglio di conoscenze e competenze polivalenti, centrati sulla specificità della “piccola media impresa”. Che poi sono funzioni imprenditoriali, manageriali e gestionali; funzioni tecnico-gestionali (ad esempio addetto marketing, controllo ecc.). Una preparazione in più per affrontare la sfida in un mercato moderno e competitivo”. Previsione di assunzioni per livello di istruzione (2003) – Elaborazione Camera di Commercio di Milano
Numero assunzioni | Milano | Brescia | Bergamo | Como | Cremona | Lecco | Lodi | Mantova | Pavia | Sondrio | Varese | Lombardia | Licenza scuola media | 23.425 | 8.805 | 6.990 | 2.636 | 1.723 | 1.730 | 734 | 2.753 | 2.649 | 1.398 | 3.837 | 56.680 | Formazione professionale (2 anni) | 4.148 | 1.454 | 1.771 | 813 | 256 | 397 | 231 | 653 | 536 | 223 | 1.418 | 11.900 | Istruzione professionale (3 anni) | 5.516 | 1.546 | 1.773 | 778 | 330 | 399 | 206 | 489 | 637 | 160 | 1.064 | 12.898 | Diploma superiore | 22.436 | 4.289 | 4.098 | 1.285 | 747 | 1.114 | 537 | 1.493 | 1.111 | 733 | 2.918 | 40.761 | Laurea | 9.553 | 681 | 905 | 403 | 133 | 166 | 73 | 166 | 252 | 55 | 833 | 13.220 | Laurea (%) | 14,7% | 4,1% | 5,8% | 6,8% | 4,2% | 4,4% | 4,1% | 3,0% | 4,9% | 2,1% | 8,3% | 9,8% | Totale | 65.078 | 16.775 | 15.537 | 5.915 | 3.189 | 3.806 | 1.781 | 5.554 | 5.185 | 2.569 | 10.070 | 135.459 | |
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APPROVATO IL DECRETO SUL SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE IL MINISTRO LETIZIA MORATTI: "VALUTAZIONE PER UNA SCUOLA DI QUALITÀ" UN'ALTRA IMPORTANTE TAPPA NELL'ATTUAZIONE DELLA RIFORMA |
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Roma, 26 marzo 2004 - Il Consiglio dei Ministri nella seduta di oggi, su proposta del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo attuativo della legge 53/2003 relativo alla "istituzione del Servizio Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e di istruzione e formazione nonché riordino dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione". Il testo sarà ora inviato alla Conferenza Unificata ed alle Commissioni parlamentari competenti per i prescritti pareri. "Con questo decreto", ha dichiarato il Ministro Letizia Moratti ,"abbiamo raggiunto un'altra importante tappa nell'attuazione della Riforma della scuola. La valutazione dei livelli di apprendimento e dell'offerta formativa è infatti un fattore indispensabile per realizzare quella scuola di qualità che è uno degli obiettivi prioritari del processo riformatore, nell'interesse degli studenti, delle famiglie e del Paese intero". Ecco le principali novità introdotte dal decreto: viene - per la prima volta - istituito un Servizio nazionale di valutazione esterna, i cui risultati saranno a disposizione del Governo, del Parlamento e del Paese. Alle finalità del Servizio concorrono l'Istituto Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione, così come riorganizzato con il presente decreto, le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, e le istituzioni del sistema di istruzione e formazione professionale, limitatamente ai livelli essenziali di prestazione. L'istituto effettuerà verifiche periodiche e sistematiche sugli apprendimenti dei singoli alunni, anche sulla base delle metodologie adottate a livello internazionale, sulla qualità dell'offerta formativa, sulla base delle direttive del Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, per quanto riguarda l'istruzione, e di linee-guida definite d'intesa con la Conferenza Unificata, previo concerto con il Ministero del Lavoro. Vengono così messe a regime e generalizzate per tutto il sistema educativo le esperienze dei Progetti Pilota svoltesi su base volontaria: nell'anno scolastico 2001-02 hanno partecipato 2.100 scuole (di cui 1.938 statali e 168 non statali), nel 2002-03 l'adesione è salita a 6.032 scuole (5.369 statali e 663 non statali), nell'anno 2003-04 stanno partecipando oltre 9.000 scuole. Si passa dalla valutazione delle procedure alla valutazione degli esiti formativi in uscita, superando l'auto-referenzialità del sistema scolastico, a supporto di una piena autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche e dei loro processi di auto-valutazione. La valutazione affidata all'Istituto è una valutazione esterna e di sistema che si aggiunge alla valutazione formativa, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti, di competenza dei docenti. Viene così definito il sistema complessivo di valutazione, articolato su entrambe le valutazioni, esterna ed interna. Di tale sistema il decreto legislativo 59 del 2004 ha già definito, potenziandola, la valutazione formativa di competenza dei docenti, prevedendo che essa comprenda sia l'apprendimento che il comportamento; che si possa passare al biennio successivo solo se sono stati raggiunti tutti gli obiettivi del biennio; che in casi motivati, e per la scuola primaria in via eccezionale, i docenti possano non ammettere l'allievo alla classe successiva anche all'interno del periodo biennale; e che nella scuola secondaria di primo grado si possano valutare solo gli allievi che abbiano frequentato almeno ¾ dell'orario annuale. Partenariato istituzionale: le verifiche del Servizio riguarderanno anche, limitatamente ai livelli essenziali di prestazione, i percorsi del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, di competenza regionale, a garanzia per i ragazzi di livelli omogenei di qualità di tutti i percorsi del diritto-dovere. Un membro del Comitato Direttivo, per questo motivo, sarà nominato dalle Regioni. L'istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (Invalsi), per poter svolgere i compiti del Servizio Nazionale, diventa ente di ricerca, con autonomia finanziaria rispetto al Ministero, dotato di un proprio capitolo nel bilancio statale e di personale inquadrato nell'Istituto in pianta stabile. Le risorse destinate all'Istituto sono state determinate in 7,3 milioni di euro per il 2004 e in 10,3 milioni di euro a partire dal 2005. Tali risorse sono state già stanziate con la legge 350/2003 (Finanziaria 2004). L'istituto sarà articolato in un'area dei servizi amministrativi ed informatici ed in un'area tecnica della valutazione. Per tale area l'Istituto si avvarrà anche della professionalità del personale ispettivo tecnico del Ministero. L'istituto predisporrà anche le prove nazionali degli Esami di Stato al termine dei cicli di istruzione, che saranno ancora selezionate dal Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca L'invalsi dovrà provvedere a valutare anche le iniziative di orientamento e di contrasto della dispersione scolastica ed a formare gli insegnanti all'autovalutazione. Altri compiti dell'Istituto consisteranno nella partecipazione italiana a progetti di valutazione (e di comparazione) internazionali e nella formazione del personale dirigente e docente coinvolto nelle attività di valutazione. |
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