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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Aprile 2004
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IL REGIME ITALIANO DI AIUTI A FAVORE DELLE SOCIETÀ CHE ACQUISTANO IMPRESE IN DIFFICOLTÀ FINANZIARIE VIOLA LE NORME UE SUGLI AIUTI DI STATO  
 
 Bruxelles, 1 aprile 2004 - La Commissione europea il 30 marzo ha deciso che un regime italiano di sovvenzioni a fondo perduto e di riduzione degli oneri sociali non può essere giustificato in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato. Il regime in questione concedeva detti aiuti agli alle società che acquistavano grandi imprese in difficoltà finanziarie. L'italia è ora tenuta a recuperare dai beneficiari gli aiuti illegalmente accordati. L'obiettivo del regime in questione è il mantenimento di posti di lavoro in grandi imprese che si trovano in difficoltà finanziarie, sottoposte a procedura di amministrazione straordinaria ed aventi un numero di dipendenti superiore alle 1 000 unità. In caso di cessione di tali imprese beneficiano degli incentivi i nuovi acquirenti che accettino di assumere fino a 550 dipendenti dell'impresa ceduta. Al termine dell'indagine approfondita avviata nell'ottobre 2003, la Commissione conclude che il regime non può essere approvato in base a nessuna norma Ue in materia di aiuti di Stato, più precisamente il regolamento della Commissione sugli aiuti di Stato a favore dell'occupazione e gli orientamenti comunitari per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà. In particolare il regime si applica a grandi imprese attive sull'intero territorio nazionale allorché, secondo il regolamento sugli aiuti di Stato all'occupazione, gli aiuti di Stato al di fuori delle aree assistite sono autorizzati unicamente a favore delle piccole e medie imprese. Per ragioni analoghe il regime non soddisfa neppure le condizioni stabilite negli orientamenti sugli aiuti di Stato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese in difficoltà, in base ai quali i regimi di aiuto sono autorizzati unicamente a favore delle piccole e medie imprese. La Commissione ha pertanto ingiunto all'Italia di recuperare qualsiasi aiuto già concesso nel quadro del regime. Antefatti Nel febbraio 2003 l'Italia ha notificato un regime di aiuti denominato "Disposizioni urgenti in materia di occupazione", la cui base giuridica è costituita dal decreto legge 14 febbraio 2003 n. 23, convertito nella legge 17 aprile 2003, n. 81. Le autorità italiane hanno adottato il regime senza la necessaria autorizzazione della Commissione. Ciò è illegittimo secondo le regole comunitarie sugli aiuti di Stato I beneficiari del regime sono gli acquirenti di imprese in difficoltà poste in amministrazione straordinaria ed aventi più di 1 000 dipendenti. L'acquirente che accetti di assumere fino a 550 dipendenti dell'impresa ceduta fruisce, per ciascun dipendente trasferito, di: un contributo mensile pari al 50% dell'indennità di mobilità che sarebbe stata corrisposta a ciascun lavoratore in caso di collocamento in mobilità; una riduzione degli oneri sociali (ridotti al livello applicabile agli apprendisti).  
   
   
APPALTI PUBBLICI: LA COMMISSIONE RICHIEDE A SEI STATI MEMBRI DI RIMEDIARE A VIOLAZIONI DEL DIRITTO COMUNITARIO  
 
Bruxelles, 1 marzo 2004 - La Commissione europea ha deciso di richiedere formalmente a sei Stati membri di porre rimedio ad un totale di nove infrazioni della normativa comunitaria in tema di appalti pubblici. Essa richiede all'Italia di garantire la lealtà della concorrenza aprendo ad offerenti di tutta l'Unione l'aggiudicazione di contratti per la costruzione delle linee ferroviarie per l'alta velocità. Alla Grecia viene richiesto di uniformarsi alle direttive in tema di appalti pubblici per quanto riguarda l'aggiudicazione di contratti per la stampa e la pubblicazione di testi scolastici, ed al Portogallo di applicare correttamente la normativa comunitaria sugli appalti nel settore delle forniture di acqua ed energia elettrica nonché in quelli dei trasporti e delle telecomunicazioni. La Commissione ha parimenti deciso di chiedere ad Irlanda e Regno Unito d'introdurre procedure che consentano agli offerenti d'impugnare le decisioni delle amministrazioni aggiudicatrici prima che sia troppo tardi per cambiarle, conformemente a quanto prescritto dalla direttiva sui rimedi giurisdizionali applicabili agli appalti pubblici. In Bassa Sassonia ad Hinte è stato aggiudicato senza alcuna concorrenza un contratto per l'eliminazione delle acque usate, ed alla Germania si richiede di rettificare questa infrazione. Queste richieste formali assumono la forma di "pareri motivati", corrispondenti alla seconda fase del procedimento per infrazione di cui all'articolo 226 del trattato Ce. Qualora non riceva una risposta soddisfacente la Commissione può deferire gli Stati membri in questione alla Corte europea di giustizia. In due altri casi che interessano la Germania in forza dell'articolo 228 del trattato la Commissione richiede alle autorità nazionali di applicare decisioni già prese dalla Corte in merito all'aggiudicazione illegale di contratti per la raccolta delle acque usate a Bockhorn e per lo smaltimento dei rifiuti a Braunschweig (entrambe queste località si trovano in Bassa Sassonia). Qualora la Germania non accolga tale richiesta la Commissione può richiedere alla Corte d'imporre un'ammenda giornaliera. La normativa comunitaria in tema di appalti pubblici mira a garantire che tutte le imprese europee abbiano un'equa possibilità di presentare offerte per i contratti pubblici. Procedure aperte e trasparenti d'appalto comportano una maggiore competizione, garanzie più valide contro la corruzione, migliori servizi, un impiego più efficiente del denaro dei contribuenti e per finire una maggiore concorrenzialità dell'Europa. I mercati degli appalti pubblici dell'Unione valgono più di 1 500 miliardi di €, pari a più del 16% del Pil complessivo dell'Unione. Le direttive comunitarie esistenti in tema di appalti pubblici hanno aumentato la concorrenza transfrontaliera sui mercati degli appalti e ridotto del 30% circa i prezzi pagati dalle amministrazioni pubbliche per beni e servizi, secondo quanto risulta da un documento di lavoro della Commissione europea (vedere Ip/04/149). A febbraio il Parlamento europeo ed il Consiglio dei ministri hanno adottato un nuovo pacchetto legislativo che modernizza e semplifica le procedure d'appalto, grazie al quale dovrebbe essere possibile dare ulteriore impulso alla concorrenza transfrontaliera (vedere Ip/04/150). Italia linee ferroviarie ad alta velocità La Commissione ha deciso d'inviare un parere motivato all'Italia per quanto riguarda le modalità d'aggiudicazione alla società Tav dei contratti per la realizzazione delle linee ferroviarie per l'alta velocità da parte della società "Ferrovie dello Stato" (Fs). Nel 1991 la Fs ha deciso di affidare alla Tav la realizzazione di queste linee secondo criteri da definire in una convenzione d'esecuzione nella quale è stipulato che la Tav avrebbe dovuto fornire le prestazioni in oggetto facendo ricorso a contraenti che andavano scelti tra i principali gruppi industriali italiani. La Commissione, previo esame degli argomenti presentati dalle autorità italiane, ha stimato che la disposizione suddetta abbia avuto l'effetto di riservare alle imprese italiane l'attribuzione della realizzazione delle linee in questione e costituisca pertanto una violazione dei principi di libertà di stabilimento e di libertà di prestazione dei servizi sanciti dagli articoli 43 e 49 del trattato Ce. L'intervento della Commissione nell'ambito di questo procedimento si prefigge l'obiettivo principale di aprire alla concorrenza comunitaria la realizzazione dei lavori relativi alle linee (segnatamente Milano-verona e Milano-genova) per cui non ha ancora avuto inizio la fase di costruzione. Grecia stampa e pubblicazione di libri di testo La Commissione invia un parere motivato alla Grecia perché tale paese non si è uniformato alle disposizioni della direttiva 92/50 (appalti pubblici di servizi) per quanto riguarda la stampa e la pubblicazione di libri scolastici in Grecia. L'organizzazione per la pubblicazione dei testi scolastici coopera con 80-90 imprese del settore, stabilite nella regione dell'Attica, alle quali aggiudica ogni anno la pubblicazione e la stampa dei testi scolastici senza indire alcun bando di gara, basandosi sulle caratteristiche delle imprese in fatto di personale, attrezzatura e produttività. Le autorità greche sostengono che vi sono vincoli di tempo perché i testi devono essere disponibili per l'inizio di ogni anno scolastico. Benché la direttiva summenzionata (articolo 11, paragrafo 3, lettera d)) consenta di negoziare direttamente accordi con i fornitori senza pubblicare un bando generale di gara in casi giustificabili di estrema urgenza, la Commissione non ritiene che nel caso in oggetto sussistano tali condizioni. In primo luogo non vi è alcuna prova che i vincoli di tempo in questione siano così stringenti da impedire di rispettare anche i termini ridotti per le procedure ristrette accelerate di cui all'articolo 20 della direttiva stessa. Inoltre l'urgenza invocata dalle autorità greche non è dovuta ad eventi che le amministrazioni aggiudicatrici non sono in grado di prevedere o controllare tali da rientrare nel novero di quelli che la direttiva considera atti a giustificare l'estrema urgenza delle circostanze. Dopo tutto l'inizio dell'anno scolastico è un evento che si verifica ogni anno ad una data stabilita dalle stesse autorità greche. Il numero approssimativo di testi da pubblicare e redigere ogni anno e la data prevista di fornitura sono dunque note in anticipo alle amministrazioni aggiudicatrici. Portogallo acqua, energia, trasporti e telecomunicazioni La Commissione ha deciso d'inviare due pareri motivati al Portogallo per non aver recepito correttamente nella legislazione nazionale la direttiva 93/38/Cee che coordina le procedure d'appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e degli enti che operano nel settore delle telecomunicazioni nonché la direttiva 92/13/Cee che mira a garantire un'applicazione efficace della direttiva precedente ponendo a disposizione di fornitori, imprenditori e prestatori di servizi mezzi di ricorso efficaci e rapidi in caso di violazione del diritto comunitario in questo campo ovvero delle norme nazionali che lo recepiscono. La Commissione ritiene che la legislazione portoghese non sia conforme a quella comunitaria, segnatamente per gli aspetti riguardanti il campo e le soglie di applicazione della direttiva, i termini per il ricevimento delle offerte, i concorsi e le offerte anormalmente basse. Irlanda e Regno Unito procedure di ricorso per gli offerenti respinti La Commissione ha deciso di esprimere pareri motivati nei confronti dell'Irlanda e del Regno Unito perché tali paesi non si sono uniformati agli obblighi derivanti dalla direttiva 89/665/Cee sui rimedi giurisdizionali applicabili agli appalti pubblici. Nella sua sentenza "Alcatel" (causa C-81/98) la Corte europea di giustizia ha statuito che gli Stati membri sono tenuti ad istituire procedure di ricorso tali da consentire che la decisione con cui viene aggiudicato un contratto pubblico venga sospesa ed annullata in una fase in cui è ancora possibile rettificare l'infrazione. Ciò dovrebbe consentire all'offerente che ricorra di ottenere a titolo provvisorio la sospensione della decisione di un'amministrazione aggiudicatrice, a prescindere dalla possibilità di ottenere un indennizzo per danni una volta che il contratto sia stato concluso. A parere della Commissione attualmente né la legislazione irlandese né quella britannica rispettano pienamente queste prescrizioni. Le autorità britanniche hanno proposto modifiche al loro attuale sistema di rimedi giurisdizionali, ma la Commissione non le ritiene sufficienti a soddisfare le prescrizioni della sentenza Alcatel. Germania smaltimento dei rifiuti e delle acque usate La Commissione invia tre pareri motivati alle autorità tedesche in merito all'aggiudicazione senza concorrenza di contratti per lo smaltimento di rifiuti ed acque usate. Nei primi due casi la Corte di giustizia ha già dichiarato in torto la Germania il 10 aprile 2003 (cause riunite C-20/01 e C-28/01). La Commissione richiede ora alle autorità nazionali di uniformarsi a questa sentenza; qualora non lo faccia non può richiedere alla Corte d'imporre un'ammenda giornaliera. La Corte ha sentenziato che la Repubblica tedesca di Germania non aveva ottemperato agli obblighi derivanti dalla direttiva sugli appalti pubblici di servizi (92/50/Cee) in due casi di appalti aggiudicati da amministrazioni locali dello Stato tedesco della Bassa Sassonia. Nel 1996 il comune di Braunschweig ha aggiudicato un contratto per lo smaltimento dei rifiuti mediante licitazione diretta con i contraenti senza pubblicare alcun bando preliminare. Nel 1998 il comune di Bockhorn non ha bandito alcuna gara pubblica per l'aggiudicazione del contratto relativo alla raccolta delle sue acque usate. I contratti sono stati conclusi per periodi della durata minima di 30 anni. Nell'ottobre 2003 la Commissione ha inviato alla Germania una lettera di costituzione in mora, richiedendole informazioni circa i provvedimenti presi per uniformarsi alla sentenza della Corte. Nella loro risposta tuttavia le autorità tedesche si sono limitate a ripetere argomenti esposti in precedenza, che la Corte aveva respinto. La sentenza della Corte ha stabilito che l'infrazione alle disposizioni in tema di appalti continua per tutta la durata dei contratti aggiudicati illegalmente. Poiché i contratti in corso continueranno a produrre effetti per decenni la Commissione ritiene che non basti evitare la violazione delle disposizioni in future procedure d'appalto: per uniformarsi alla sentenza occorrono provvedimenti volti a porre termine alle infrazioni in corso. Nel dicembre 1999 infine il comune di Hinte, anch'esso in Bassa Sassonia, ha aggiudicato al Oldenbugisch Ostfriesischen Wasserverband una concessione per la fornitura di servizi di smaltimento delle acque usate. Non si è avuta alcuna procedura trasparente d'aggiudicazione quale prescritta dal diritto comunitario nell'interpretazione datane dalla Corte di giustizia (causa C-324/98, Teleaustria). La Germania ha argomentato che il comune era giustificato nel ritenere che la sua decisione fosse in accordo col diritto comunitario poiché al momento di prenderla non avrebbe potuto essere al corrente dell'evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia. La Commissione tuttavia respinge questo parere poiché un'interpretazione del diritto comunitario da parte della Corte non implica che sostanza prima della decisione della Corte le disposizioni interpretate fossero diverse nella. Ne decorre che l'aggiudicazione della concessione di servizi costituisce quindi già di per sé una violazione del diritto comunitario. Informazioni aggiornate su tutti i procedimenti per infrazione contro gli Stati membri sono reperibili sul sito: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PORTA A TERMINE LA MODERNIZZAZIONE DELLE DISPOSIZIONI DI APPLICAZIONE DELLE REGOLE ANTITRUST DELL'UE  
 
Bruxelles, 1 aprile 2004 - La Commissione europea ha adottato in data odierna una serie di testi che completano la significativa modernizzazione delle norme e delle procedure di applicazione delle regole antitrust dell'Unione europea. Questi testi, che riguardano argomenti quali il trattamento delle denunce, la redazione di lettere di orientamento e il funzionamento dello "European Competition Network", la rete che riunisce le autorità garanti della concorrenza in Europa, entreranno in vigore il 1° maggio contemporaneamente al nuovo regolamento di applicazione delle regole antitrust . I nuovi testi integrano il regolamento 1/2003 (il nuovo regolamento di applicazione delle regole antitrust) che applica le disposizioni del trattato Ce che vietano le intese che restringono la concorrenza come i cartelli articolo 81 e gli abusi di posizione dominante articolo 82. Il complesso delle nuove disposizioni è noto come "Pacchetto modernizzazione" ed entrerà in vigore il 1° maggio prossimo. "La riforma è stata concepita per mettere a disposizione della Commissione nuovi poteri e procedure antitrust per un'Unione europea allargata e più matura. Vengono sostituiti testi legislativi, norme e strumenti adottati più di 40 anni or sono quando in Europa c'era poca familiarità con la politica di concorrenza sia da parte delle imprese che da parte delle autorità pubbliche" - ha dichiarato Mario Monti, commissario responsabile della concorrenza. Il nuovo sistema antitrust si propone di assicurare una più efficace applicazione delle regole di concorrenza dell'Ue nell'interesse dei consumatori e delle imprese, riducendo al tempo stesso le formalità burocratiche per le imprese che operano in Europa. Il regolamento 1/2003 abolisce l'obbligo di notificare alla Commissione gli accordi tra imprese, secondo un sistema che era stato messo a punto nel 1962 ma che era diventato inutilmente pesante visto che le imprese che operano in Europa conoscono ormai bene il diritto della concorrenza(1). Del resto, un sistema di notificazione non esiste neppure negli Stati Uniti. Un elemento significativo della riforma è che consente ai giudici e alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri di partecipare in maggior misura all'applicazione del diritto della concorrenza europeo. Questo comporta anche una maggiore parità di trattamento per le imprese in quanto tutte le autorità competenti avranno l'obbligo di applicare il diritto comunitario della concorrenza in tutti i casi nei quali rischia di essere pregiudicato il commercio tra gli Stati membri. Il regolamento e le sei comunicazioni della Commissione adottati oggi integrano il regolamento 1/2003 e completano il nuovo quadro giuridico che entrerà in vigore il 1° maggio. Lo "European Competition Network" (Ecn) Uno degli elementi centrali del pacchetto è la comunicazione sulla cooperazione nell'ambito della rete delle autorità garanti della concorrenza. Questa cooperazione è già in atto dato che la Commissione e le autorità garanti degli Stati membri avevano dato vita allo "European Competition Network" (Ecn) oltre un anno fa(2). La comunicazione fa tuttavia compiere un salto di qualità alla cooperazione tra le autorità preposte alla tutela della concorrenza nell'Unione europea. L'entrata in vigore del nuovo quadro giuridico attiverà una serie di nuovi meccanismi di cooperazione tra la Commissione e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri. La comunicazione impartisce indirizzi in merito, tra l'altro, alla divisione del lavoro tra le varie autorità, agli scambi di informazioni sui casi pendenti nelle diverse fasi dei procedimenti e alla comunicazione di elementi di prova. Particolare attenzione è stata dedicata alla questione del trattamento favorevole riservato alle imprese che collaborano alle indagini sui cartelli, per preservare l'efficienza del regime di clemenza dell'Ue e di quelli nazionali, quando esistono. La comunicazione stabilisce in particolare che le informazioni non saranno comunicate ad altri membri della rete senza il consenso dell'impresa che le ha fornite, a meno che l'autorità ricevente garantisca la protezione delle imprese che collaborano. La Commissione ha ricevuto impegni scritti in tal senso da parte della stragrande maggioranza degli Stati membri e pubblicherà tra breve l'elenco delle autorità nazionali garanti della concorrenza che hanno firmato una dichiarazione in proposito. L'abolizione del sistema di notificazione Il regolamento 1/2003 abolisce il sistema centralizzato di notificazione e autorizzazione per l'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3 del trattato Ce, che dispone che un accordo che produce effetti anticoncorrenziali può ciononostante essere autorizzato se i suoi effetti negativi sono compensati da vantaggi di cui traggano beneficio anche i consumatori. A norma del nuovo regolamento l'articolo 81, paragrafo 3 può essere direttamente invocato dalle imprese dinanzi ad una giurisdizione nazionale o ad un'autorità nazionale garante della concorrenza; non è necessario alcun nulla osta della Commissione. L'accordo, la decisione o la condotta di cui trattasi devono essere dichiarati legittimi se le parti interessate dimostrano che sussistono le condizioni stabilite dall'articolo 81, paragrafo 3. In questa prospettiva, gli Stati membri e le imprese hanno invitato la Commissione a pubblicare degli orientamenti per l'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3. Le linee direttrici sull'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3 adottate oggi nell'ambito del pacchetto modernizzazione sono state preparate per venire incontro a questa richiesta. Per promuovere un'applicazione coerente e fornire dei punti di riferimento per le imprese, la comunicazione espone i principi ai quali ci si deve attenere nell'applicare l'articolo 81, paragrafo 3. La comunicazione non vuole sostituire, ma semplicemente integrare le numerose indicazioni già presenti nelle linee direttrici della Commissione relative a categorie specifiche di accordi, e in particolare nelle linee direttrici sugli accordi di cooperazione orizzontale e nelle linee direttrici sulle restrizioni verticali. Gli altri documenti del pacchetto Il "Pacchetto modernizzazione" comprende inoltre: Il nuovo regolamento della Commissione sullo svolgimento dei procedimenti antitrust Il regolamento della Commissione contiene disposizioni particolareggiate su una serie di importanti aspetti procedurali, quali le audizioni, le denunce e l'accesso al fascicolo. Le linee direttrici sulla nozione di pregiudizio al commercio Il criterio del pregiudizio al commercio è un criterio giurisdizionale, che definisce il campo di applicazione della normativa comunitaria in materia di concorrenza. Esso riveste particolare importanza nel nuovo sistema di applicazione, che fa obbligo ai giudici e alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri di applicare il diritto comunitario della concorrenza a tutti gli accordi e a tutte le pratiche che possano pregiudicare il commercio tra gli Stati membri. In questa prospettiva le linee direttrici adottate oggi sintetizzano l'estesa giurisprudenza degli organi giurisdizionali comunitari per fornire un quadro di riferimento a coloro che saranno chiamati ad applicare le norme e alle imprese. La comunicazione sulla cooperazione tra la Commissione e le giurisdizioni nazionali Le regole di concorrenza del trattato possono essere invocate dinanzi ai giudici nazionali dalle imprese e da qualsiasi cittadino. L'abolizione del sistema di notificazione che consegue dall'entrata in vigore del nuovo sistema di applicazione rimuove un rilevante ostacolo all'applicazione della normativa comunitaria nelle controversie tra privati. In questo contesto la nuova comunicazione sulla cooperazione tra la Commissione e le giurisdizioni nazionali è stata concepita come uno strumento pratico per i giudici nazionali chiamati ad applicare il diritto comunitario della concorrenza. Essa illustra in particolare gli strumenti di cooperazione previsti dal regolamento 1/2003, che comprendono tra l'altro la possibilità per i giudici nazionali di chiedere alla Commissione informazioni e pareri sulle cause che devono trattare che hanno per oggetto l'applicazione delle regole di concorrenza comunitarie. La comunicazione sull'orientamento informale per le imprese (lettere di orientamento) Se l'abolizione del sistema di notificazione per l'applicazione dell'articolo 81 è l'elemento centrale del nuovo sistema, la Commissione è ancora disposta a discutere casi specifici con le imprese quando ve ne sia l'esigenza. La Commissione è in particolare pronta a dare delle indicazioni alle imprese quando si presenta una fattispecie nuova che rende difficile per esse valutare un accordo o un comportamento alla luce del diritto comunitario della concorrenza. La comunicazione adottata oggi prevede che possano essere indirizzate alle imprese delle lettere di orientamento. Lettere del genere saranno limitate ai casi nei quali si pone un problema veramente nuovo di applicazione dell'articolo 81 o 82 e verranno preparate subordinatamente alle priorità della Commissione per quanto riguarda l'applicazione delle norme. Le lettere di orientamento saranno motivate e verranno pubblicate. La comunicazione sulla procedura applicabile alle denunce presentate alla Commissione La comunicazione illustra sia le modalità per trasmettere alla Commissione senza formalità burocratiche elementi d'informazione sui mercati, sia la procedura da seguire per presentare una denuncia formale. Essa si propone di incoraggiare cittadini e imprese a farsi avanti e ad informare la Commissione su presunte infrazioni delle regole di concorrenza.  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI: LA COMMISSIONE CHIEDE ALLA GERMANIA DI MODIFICARE LA LEGGE VOLKSWAGEN  
 
Bruxelles, 1 aprile 2004 - La Commissione europea ha deciso di inviare una richiesta formale alla Germania di modificare alcune disposizioni della legge del 1960 che privatizza la Volkswagen (legge Vw). Tale misura di Stato, basata su un accordo del 1959 tra il Bund (governo federale) e il Land della Bassa Sassonia, attribuisce diritti speciali agli azionisti che detengono il 20% dei diritti di voto. Inoltre, la legge attribuisce al Bund e al Land un diritto specifico ad una rappresentanza obbligatoria al consiglio di amministrazione della società, a prescindere dal numero delle azioni che detengono. Di solito il Bund e il Land detenevano il 20% circa dei diritti di voto mentre ora il Land detiene circa il 20% circa dei diritti di voto della società ed è rappresentato obbligatoriamente da 2 membri in sede di Consiglio di amministrazione. La Commissione sostiene che tali disposizioni della legge Vw rendono significativamente meno attraente per gli altri investitori dell'Ue l'acquisizione di azioni della società al fine di partecipare effettivamente alle decisioni di gestione o al controllo della società. La procedura di infrazione è stata iniziata con l'invio di una lettera di costituzione in mora nel marzo 2003 e la risposta delle autorità tedesche non ha modificato l'opinione della Commissione secondo cui alcune disposizioni di tale legge costituiscono un disincentivo ad investire negli altri Stati membri in violazione delle norme del trattato Ce sulla libera circolazione di capitali (articolo 56) e sul diritto di stabilimento (articolo 43). La Commissione ha formulato la richiesta sotto forma di parere motivato, seconda fase della procedura di infrazione ai sensi dell'articolo 226 del trattato Ce. Qualora le autorità tedesche non prendano misure soddisfacenti per porre fine alla violazione della normativa comunitaria entro due mesi dal ricevimento del parere motivato, la Commissione può decidere di rinviare il caso alla Corte di giustizia europea. La procedura di infrazione riguarda in particolare tali aspetti della legge Vw (legge relativa al trasferimento al settore privato delle azioni della Volkswagenwerkgmbh, nella versione del 31 luglio 1970, Gesetz über die Überführung der Anteilsrechte an der Volkswagenwerk Gesellschaft mit beschränkter Haftung in private Hand) che possono dissuadere investitori in altri Stati membri dall'acquisizione di azioni e dall'investimento di capitali nella Volkswagen Ag e possono, pertanto, ostacolare la libera circolazione dei capitali e la libertà di stabilimento garantite dal trattato Ce. Tali aspetti consistono in un limite di voto del 20%, in combinazione con una minoranza di blocco del 20% e nella rappresentanza obbligatoria delle autorità pubbliche nel consiglio di amministrazione della società. Un limite di voto del 20%, in combinazione con una minoranza di blocco del 20% In deroga alle norme tedesche generalmente applicabili alle società quotate in borsa, tutti gli azionisti che detengono più del 20% delle azioni con diritto di voto in Vw possono esercitare al massimo il 20% dei voti in sede di assemblea degli azionisti. Oltre a questo limite del 20% dei voti, per adottare decisioni importanti è necessaria, a prescindere dal numero delle azioni possedute, una maggioranza superiore all'80% dei voti degli azionisti, il che significa che ogni azionista che detiene il 20% dei diritti di voto può esercitare il veto sulle decisioni della società. La Commissione si preoccupa che tali disposizioni possano conferire nella pratica uno speciale diritto di minoranza di blocco al principale azionista individuale di Vw, ossia il Land della Bassa Sassonia, che detiene attualmente circa il 20% delle azioni con diritto di voto. Entrambe le restrizioni sono state imposte dallo Stato che ha agito in qualità di autorità pubblica piuttosto che in conseguenza di una normale operazione del diritto delle società. Esse rientrano pertanto nel campo di applicazione dell'articolo 56 Ce (cfr. La sentenza della Corte di giustizia europea del 13.5.2003 nella causa C-98/01, British Airport Authority, punto 48). La minoranza di blocco del 20% e il limite di voto del 20% fanno sì che la legge Vw attribuisca poteri speciali a tutti gli azionisti che detengono il 20% dei diritti di voto (attualmente il Land) rispetto a tutti gli altri - reali o potenziali - azionisti di Volkswagen. Tali poteri speciali possono dissuadere i potenziali investitori di altri Stati membri e costituire quindi una restrizione agli investimenti diretti transfrontalieri nell'Ue in violazione delle norme del trattato Ce sia per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali che per quanto concerne la libertà di stabilimento, garantite rispettivamente dagli articoli 56 e 43 del trattato. Rappresentanza obbligatoria delle autorità pubbliche nel consiglio di amministrazione La legge Vw prevede inoltre che, fintantoché detengono azioni dell'impresa, il governo federale tedesco e il Land della Bassa Sassonia devono avere due posti nel consiglio di amministrazione (che consiste di 20 membri, di cui solo la metà rappresenta gli azionisti). Di conseguenza, grazie ad una misura statale e in deroga alla normale normativa tedesca sulle società, 4 dei 10 membri che rappresentano gli azionisti possono essere direttamente nominati dalle autorità pubbliche. Il consiglio di amministrazione svolge un ruolo fondamentale nelle decisioni strategiche dell'impresa, comprese tra l'altro le decisioni sullo stabilimento e la rilocalizzazione degli impianti di produzione e quelle di investimento. Dato che il governo federale ha venduto tutte le proprie azioni, il Land della Bassa Sassonia è ora l'unico ad avere il diritto di nominare due membri del consiglio di amministrazione. Tuttavia, dal momento che tale disposizione ad hoc attribuisce al Bund e al Land un diritto di rappresentanza che non è proporzionato al loro livello di partecipazione al capitale della società, il Bund può agevolmente recuperare tale diritto speciale acquisendo solo due azioni della società. La Commissione ritiene che le disposizioni della legge Vw relative alla rappresentanza obbligatoria nel consiglio di amministrazione possano dissuadere gli investitori di altri Stati membri dall'acquisire azioni e dall'investire capitali nella Volkswagen Ag e ostacolare pertanto l'esercizio della libertà di circolazione dei capitali e della libertà di stabilimento garantite dal trattato. Nella sentenza del 4 giugno 2002 in Commissione/francia (C-483/99), Commissione/ Belgio (C-503/99) e Commissione/portogallo (C-367/98) - la Corte di giustizia ha concluso che una legislazione che dissuada gli investitori di altri Stati membri da investimenti di capitali può rendere la libera circolazione dei capitali illusoria e costituire, pertanto, una restrizione della circolazione di capitali (in violazione dell'articolo 56 Ce). Nella sentenza del 5 novembre 2002 ("Überseering", causa C-208/00), la Corte di giustizia europea ha inoltre specificato che, in linea di principio, l'acquisizione di quote di una società costituita e stabilita in un altro Stato membro rientra nelle disposizioni del trattato relative alla libera circolazione dei capitali, mentre, quando la partecipazione conferisce una sicura influenza sulle decisioni della società e consente di indirizzarne le attività, si applicano le disposizioni del trattato Ce relative alla libertà di stabilimento (articolo 43). Pertanto, la Commissione ritiene che le disposizioni della legge Vw siano incompatibili con la legislazione comunitaria sia per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali che per quanto concerne la libertà di stabilimento, garantite rispettivamente dagli articoli 56 e 43 del trattato. Informazioni generali recenti su infrazioni relative a tutti gli Stati membri possono essere consultate all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
   
   
DIT: PARI AL 5% IL COEFFICIENTE DI REMUNERAZIONE ORDINARIA DEL CAPITALE 2003  
 
Roma, 1 aprile 2004 - Il Mef comunica che ieri è stato firmato il decreto, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che fissa al 5% la misura del coefficiente di remunerazione ordinaria (C.r.o.) del capitale investito. Il coefficiente si applica alla variazione in aumento del capitale investito relativa al settimo periodo di imposta successivo a quello in corso alla data del 30 settembre 1996 per la determinazione della remunerazione ordinaria del capitale cui applicare l’aliquota Ires agevolata ai fini della D.i.t.  
   
   
UNICREDIT BANCA È LA PRIMA BANCA ITALIANA VIA INTERNET CON 673.000 CLIENTI ON LINE PREVALENTEMENTE UOMINI, NELLA FASCIA D'ETÀ COMPRESA TRA 35 E 49 ANNI  
 
Milano, 1 aprile 2004 - Unicredit Banca del Gruppo Unicredit, la più grande banca italiana dedicata alle piccole imprese e al mondo del risparmio, e Nielsen//netratings, la società leader globale nella misurazione di Internet, in collaborazione con Commstrategy, società specializzata nella analisi dei comportamenti dei consumatori sui media digitali, hanno presentato oggi in esclusiva alla stampa i risultati 2003 di Digitalfinance, la ricerca indipendente sui servizi finanziari via Internet in Europa e in Italia più riconosciuta e autorevole a livello europeo. All'interno del panorama complessivo di Internet, il settore dei servizi bancari e di pagamento online in Italia registra una crescita superiore a quella media dei Paesi europei: +10,3% in Italia a fronte di +9,2% nel resto d'Europa, presentando al contempo un'enorme potenzialità di sviluppo. L'incremento degli utenti italiani dei servizi bancari e di pagamento online nel 2003 è stato inoltre quasi doppio rispetto a quello degli utenti Internet in generale: a fronte di un ingresso di "nuovi" utenti Internet pari a 675.000, gli utenti attivi del Finance sono infatti cresciuti di 1,2 milioni. Analizzando l'andamento del settore dei servizi bancari e di pagamento online nel 2003 emerge in modo evidente la significativa performance di Unicredit Banca che con 673.000 clienti online e una quota di mercato pari al 18% si conferma la prima banca italiana via Internet trainando il mercato di riferimento. Nel 2003 Unicredit Banca ha infatti contribuito per il 34% alla crescita del numero di utenti dei servizi bancari e di pagamento online: in pratica, tra i nuovi utenti bancari online più di un terzo sono nuovi utenti Unicredit. Nell'ambito di tali servizi Unicredit Banca ha inoltre registrato la crescita più rapida rispetto a differenti tipologie di offerta. Su tali differenti tipologie di offerta (offerta banca multicanale di Unicredit Banca, offerta postale concentrata sui pagamenti e offerta bancaria esclusivamente via Web), tipicamente realizzate da tre diversi operatori di mercato, si concentra circa il 50% dei clienti attivi online (dato rilevato nell'ultimo trimestre 2003). Il caso di Unicredit Banca mostra quindi con evidenza la bontà della strategia basata sulla banca multicanale e la prevedibile evoluzione del settore in tale direzione; in questo senso la banca dovrà essere in grado di integrare in modo sempre più efficiente, complementare e sinergico il canale fisico, attraverso la rete di sportelli ed agenzie, con quello virtuale dei servizi online. In Italia i clienti dei servizi bancari e di pagamento online sono prevalentemente uomini (65%), nella fascia d'età compresa tra 35 e 49 anni, ma il segmento delle donne è in consistente crescita: nel 2003 tale segmento ha registrato un incremento di 500.000 nuovi soggetti. Di queste 100.000 sono clienti online di Unicredit Banca, risultato di una specifica e mirata campagna di informazione che la banca ha realizzato nel corso del 2003. Considerando la clientela online di Unicredit Banca per fasce d'età, spicca la concentrazione sul segmento 18–30 anni ma cresce in modo significativo la concentrazione dei clienti nelle fasce comprese tra 45–60 anni e oltre 60 anni. I risultati conseguiti da Unicredit Banca nei confronti dei diversi target d'età deriva dall'offerta specifica che la banca ha realizzato per ciascuno di essi, con l'obiettivo comune volto alla massima efficienza in termini di semplificazione e risparmio di tempo. Tra alcune iniziative specifiche realizzate si trovano, ad esempio, un sito dedicato chiamato "geniusfree.Com" che veicola un'offerta di prodotto specificamente rivolta al segmento giovane–adulto (18–30 anni), i servizi di bilancio familiare e ricariche carte prepagate per le Famiglie, i servizi di Personal Banking (Kilovar di portafoglio, newsletter finanziarie) per i Privati con le esigenze finanziarie più evolute. Particolare successo dei servizi di banca via Internet di Unicredit Banca è stato infine registrato sul fronte delle piccole imprese: la crescita rilevata nel 2003 in questo segmento è stata infatti pari al 115%, con oltre 97.000 imprese clienti online al 31/12/2003. Tale risultato è stato conseguito grazie ad un'informatizzazione costante, ad una maggiore attenzione e propensione alla multicanalità e, soprattutto, all'offerta della banca distintiva e specificamente dedicata per questo target specifico. Il profilo medio degli utenti dei servizi bancari e di pagamento online mostra una maturità di mercato consistente: il 65% degli utenti è stabile (ovvero attivo anche nel trimestre precedente), ha una frequenza di utilizzo più elevata (da due volte al mese a una volta alla settimana) e, almeno un quinto di essi, movimenta il proprio denaro online (nell'ultimo trimestre del 2003 il 21% degli utenti dei servizi di Internet banking utilizza le aree protette da cui è possibile effettuare bonifici). L'utilizzo dei servizi di Internet banking è prevalentemente esclusivo (54% utenti mono-brand), ma un consistente segmento di clienti online utilizza più siti di servizi finanziari per esigenze diverse. Anche in riferimento a questo aspetto Unicredit Banca può vantare un primato importante registrando il tasso di fidelizzazione più elevato: il 62% dei clienti online di Unicredit Banca utilizza infatti i servizi Internet della banca in modo esclusivo. La parte rimanente si rivolge ad altri siti finanziari prevalentemente per accedere a servizi online che esulano dall'offerta della banca. E' tuttavia prevedibile che nel corso del 2004 il tasso di fidelizzazione dei clienti online di Unicredit Banca aumenti considerevolmente in vista del lancio di una nuova offerta di servizi aggiuntivi online che Unicredit Banca ha pianificato nell'ambito della strategia di ulteriore consolidamento della leadership della banca via Internet. Tra questi anche l'introduzione del servizio di pagamento dei bollettini postali online, che ad oggi rappresenta uno dei principali elementi di infedeltà dei clienti online. Per il 2004, nella strategia complessiva al servizio di Famiglie, Privati e Piccole Imprese, Unicredit Banca considera prioritario e fondamentale lo sviluppo del canale Internet. L'obiettivo è quello di integrare in modo complementare e sinergico il canale off-line con quello online per rendere un servizio ancora più completo ed efficiente ai diversi segmenti di clientela di Unicredit Banca. In tal senso la strategia di Unicredit Banca per il 2004 punta sulla Banca multicanale in cui la rete delle Agenzie e Internet devono essere perfettamente integrati. Se infatti i vantaggi di Internet per i clienti sono evidenti in termini di praticità, comodità, efficienza e risparmio di tempo, la consulenza e i servizi in Agenzia rimangono imprescindibili per tutte le operazioni e gli aspetti più complessi e di maggior valore aggiunto. Con riferimento specifico a Internet, considerato poi che per il 2004 si attende un ulteriore incremento del suo consumo, Unicredit Banca intende consolidare ulteriormente la leadership raggiunta nei servizi bancari e di pagamento online attraverso un'offerta di nuovi servizi aggiuntivi e nel rispetto della strategia di integrazione completa con il canale della rete di Agenzie. Per concludere con alcune considerazioni riferite al Web in generale, la ricerca evidenzia che nel 2003 in Italia sono cresciuti: la penetrazione di Internet: circa 14,5 milioni di utenti al 31/12/2003; il consumo di Internet: circa 8 ore e 30 minuti spesi in media ondine; le connessioni a banda larga: circa 3,4 milioni di utenti in banda larga al 31/12/2003. Facendo riferimento allo scenario europeo, l'Italia è il terzo Paese, dopo Germania e Uk, per numero di navigatori Internet.  
   
   
PATTO DI SINDACATO DI MEDIOBANCA  
 
Milano, 1 aprile 2004 - La Presidenza del Patto di sindacato Mediobanca comunica che alla data del 30 marzo 2004 è pervenuta disdetta dal Patto a far tempo dal 1 luglio 2004, per complessive n. 32.894.875 azioni Mediobanca, pari al 4,225% del capitale di Mediobanca. La disdetta riguarda n. 27.762.700 azioni possedute direttamente (Cartiere Burgo n.11.337.350, Montefibre n. 750.000, Ras n. 14.118.350, Gruppo Pecci n. 1.557.000) e n. 5.132.175 azioni possedute tramite Consortium (Gruppo Cerutti, Falck, Sinpar - Lucchini, Ras, Sofist - Ratti, ciascuno per n. 884.857 azioni e Rover International per n. 707.890). I Gruppi Cerutti, Lucchini, Pecci, Ratti mantengono altre azioni vincolate al patto.  
   
   
BANCA INTESA E DOGUS HOLDING A.S. HANNO FIRMATO I PUNTI ESSENZIALI DELL'ACCORDO PER L'ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO DI GARANTI BANK  
 
Milano, 1 aprile 2004 - Banca Intesa e Dogus Holding A.s. Hanno firmato il 29 marzo i punti essenziali dell’accordo che stabilisce i termini della trattativa per l’acquisizione da parte di Banca Intesa del controllo di Garanti Bank in Turchia, precedentemente annunciata dagli interessati. Secondo tali termini, Banca Intesa acquisirà inizialmente il 40,05% del capitale sociale avente diritto di voto di Garanti Bank da Dogus Holding A.s. E avrà un’opzione call per acquisire ulteriori azioni fino al 9,96% del capitale sociale avente diritto di voto di Garanti Bank. L’opzione call di Banca Intesa sarà esercitabile per un periodo di 30 giorni trascorsi quattro trimestri completi dopo il closing dell’operazione. Oltre all’acquisizione del 40,05% del capitale sociale avente diritto di voto di Garanti Bank, al closing dell’operazione e fino alla scadenza dell’opzione call, a Banca Intesa spetterà anche l’esercizio dei diritti di voto relativi alle azioni oggetto dell’opzione call. Pertanto, al closing dell’operazione Banca Intesa sarà in grado di esercitare il controllo sul 50,01% del capitale sociale avente diritto di voto di Garanti Bank. I termini dell’accordo prevedono anche l’acquisizione da parte di Dogus Holding A.s., contestualmente al closing o in ogni caso prima della fine del 2004, di alcune attività non riguardanti il business bancario. Le parti hanno inoltre concordato che il prezzo di acquisto della quota iniziale del 40,05% sarà calcolato sulla base di un valore pari a 1,55 volte il patrimonio netto rettificato di Garanti Bank che verrà determinato al closing, a seguito della due diligence già in corso, con un limite massimo di 800 milioni di dollari, più una quota dell’utile netto maturato nel 2004 fino alla data del closing, anch’essa moltiplicata per 1,55. Il prezzo dell’ulteriore quota del 9,96%, in caso di esercizio dell’opzione call, sarà determinato in base al prezzo medio dell’azione Garanti Bank nei sei mesi precedenti l’esercizio dell’opzione, con un limite massimo pari al 150% del prezzo di acquisto per azione. Le parti prevedono di concludere l’operazione entro la fine di settembre 2004.  
   
   
BANCA INTESA E BNP PARIBAS HANNO FIRMATO L'ACCORDO PER LA CESSIONE DELLA CLIENTELA DEL PRIVATE BANKING DI BANQUE SUDAMERIS A MIAMI  
 
Milano, 1 aprile 2004 - Banca Intesa e Bnp Paribas hanno firmato il 29 marzo l’accordo definitivo per la cessione dei rapporti relativi alla clientela ad alto reddito della filiale di Miami (Usa) di Banque Sudameris, controllata di Banca Intesa, a Bnp Paribas Investment Services, controllata di Bnp Paribas operante a Miami. Il perfezionamento dell’operazione è atteso nel terzo trimestre 2004, subordinatamente alle necessarie autorizzazioni. L’operazione consiste nel trasferimento fino ad un massimo di 700 milioni di dollari di attività della clientela attualmente in portafoglio di Banque Sudameris a Miami per conto di circa 900 persone e famiglie non statunitensi ad alto reddito. Tale operazione è in linea con la strategia dichiarata da Bnp Paribas di sviluppare ulteriormente la sua rete di private banking in mercati internazionali selezionati. Per Banca Intesa l’operazione si inquadra nell’ambito della dismissione delle attività non strategiche prevista dal Piano d’Impresa 2003-2005. In base all’accordo, Banque Sudameris riceverà un corrispettivo in contante commisurato all’effettivo trasferimento della clientela a Bnp Paribas Investment Services, fino ad un massimo di 14 milioni di dollari. Ubs Investment Bank ha agito in qualità di advisor di Banca Intesa nell’operazione.  
   
   
IL CDA DI BANCA ALETTI, PRIVATE & INVESTMENT BANK DEL GRUPPO BANCO MILIONI DI EURO, + 170%. POPOLARE DI VERONA E NOVARA (BPVN), HA APPROVATO L’ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2003, CHE EVIDENZIANO UN DECISO PROGRESSO DEI RISULTATI SU TUTTE LE AREE OPERATIVE. UTILE NETTO PARI A 34 MILIONI DI EURO  
 
Verona, 1 aprile 2004 - Il Cda di Banca Aletti, Private & Investment Bank del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn), ha approvato i dati dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, che evidenziano un deciso progresso dei risultati su tutte le aree operative. Il margine di intermediazione ha superato i 124,2 milioni di euro, con una crescita del 62% rispetto all’esercizio 2002. Una dinamica particolarmente significativa ha registrato il margine da servizi (+71%) che ha raggiunto i 117,4 milioni di euro, con un contributo rilevante dei profitti da operazioni finanziarie, attestatisi a 69,4 milioni di euro, ed un buon sviluppo delle commissioni attive, che si sono attestate nell’esercizio a 46,4 milioni di euro. Parallelamente al completamento delle aree di business si è rafforzata la struttura organizzativa e degli organici, che conta attualmente 263 risorse. L’utile lordo della Banca si è attestato a 59 milioni di euro e l’utile netto ha raggiunto i 33,9 milioni di euro, evidenziando un return on equity del 34,2 % ed un cost income ratio del 51%. “Banca Aletti ha dimostrato ampiamente la propria capacità di generare servizi qualificati e utili in sensibile progresso rispettando tutti gli obiettivi di crescita che erano stati assegnati dal Gruppo – ha dichiarato Maurizio Faroni, Amministratore Delegato di Banca Aletti e Vice Direttore Generale del Banco Popolare di Verona e Novara. La Banca ha accresciuto il proprio standing sui mercati finanziari, in particolare nell’area della strutturazione di prodotti innovativi e derivati. Nel Private Banking l’esercizio si è caratterizzato per una forte dinamica delle masse gestite ed un consolidamento del brand come marchio esclusivo del settore”. L’attività di Investment Banking, ha ulteriormente rafforzato lo sviluppo di prodotti per la clientela corporate (derivati di copertura dei rischi finanziari e di bilancio) e retail (prodotti obbligazionari ed assicurativi strutturati, prodotti di risparmio gestito e di investimento) operando in stretta sinergia con le banche commerciali del Gruppo, secondo il comune obiettivo di fornire ai clienti protezione dalla volatilità dei mercati. Nel corso dell’esercizio Banca Aletti ha assicurato la copertura di 78 prestiti obbligazionari strutturati e di 22 polizze assicurative. Complessivamente i volumi intermediati su strumenti finanziari derivati si sono attestati, nell’esercizio 2003, a 73,8 miliardi di euro mentre I volumi relativi alle attività sui mercati monetari e finanziari domestici ed internazionali (esclusa l’operatività in derivati) hanno invece raggiunto i 147,6 miliardi di euro, con un andamento particolarmente positivo del comparto obbligazionario, focalizzato sul segmento dei titoli governativi e delle obbligazioni ad elevato rating. Per quanto concerne l’operatività azionaria, tradizionale punto di forza della società, nel corso dell’esercizio sono divenute operative le connessioni dirette a Xetra, il sistema telematico di scambi della Borsa tedesca, ed è stato concluso l’accordo per l’operatività diretta anche sul mercato Euronext, che copre le borse francese, olandese, belga e portoghese. Nell’ambito del Private Banking, la rete distributiva si presenta articolata su 16 unit, organizzate in 5 aree, a copertura di 30 province e con un organico di circa 100 private banker. Nel corso del 2003 infatti, sono stati realizzati gli interventi necessari all’apertura delle 4 nuove filiali (Novara, Torino, Genova, Napoli) destinate alla gestione della relazione con i clienti private delle aree territoriali servite dalla Banca Popolare di Novara, adottando il modello già utilizzato per i clienti del Banco Popolare di Verona e Novara e del Credito Bergamasco. Al 31 dicembre 2003 gli Asset Under Management di Aletti sono di circa 16 miliardi di euro ( + 33% ), con una presenza significativa oltre che sulla clientela private anche su quella istituzionale. Tali valori sono riferibili per 8,8 miliardi di euro al segmento della clientela private e per 7,2 miliardi di euro alla clientela istituzionale, inclusa quella riconducibile al Gruppo. L’esercizio 2003 è stato inoltre caratterizzato da una continua ricerca di adeguamento dell’offerta di prodotti e servizi alla clientela private, nell’ottica di una progressiva evoluzione dal Private Banking al concetto di Wealth Management (servizio di consulenza a 360° che supporta le complessive esigenze di investimento e di gestione, nel tempo, del patrimonio del cliente e del suo nucleo familiare). A fronte di questo è stato progettato un servizio rivolto agli Uhnwi (Ultra High Net Worth Individuals), ovvero alla clientela con patrimoni superiori a 10 milioni di euro. Nel corso dell’esercizio, al fine di aumentare l’efficienza complessiva dei portafogli dei clienti, si è rafforzata la strategia di collocamento alla clientela private di prodotti di investimento non correlati all’andamento dei mercati, quali hedge fund e gestioni con protezione del capitale. E’ stata inoltre sviluppata una stretta sinergia con l’attività svolta dalla controllata Aletti Fiduciaria. All’inizio dell’esercizio è stato avviato il progetto “Banca Aletti per l’Arte”, che riunisce attività commerciali e di comunicazione. In quest’ambito, attraverso un accordo di collaborazione con una società di consulenza (Artfin), la Banca ha realizzato l’innovativo servizio di Art Advisory, grazie al quale la nostra clientela può usufruire di valutazioni, restauri, consulenza e supporto alla compravendita di opere, realizzati da esperti dei diversi settori. Il progetto ha inoltre visto la Banca impegnata nella sponsorizzazione di importanti mostre d’arte (Modigliani, Africa, Gran Teatro del Mondo), nonché nell’organizzazione di eventi di approfondimento, incontri e conferenze, sempre legati al mondo dell’arte, nelle diverse piazze presidiate. Con l’inizio del nuovo esercizio il Cda ha definito nuove responsabilità nell’ambito della Direzione Generale affidata a Maurizio Zancanaro attribuendo i seguenti incarichi operativi: Franco Dentella ha assunto la responsabilità della Divisione Investment banking, Massimo Guzzi è stato nominato responsabile della Divisione Wealth Management Prodotti e Servizi, e a Clelia Pizzalli è stata affidata la Divisione Operation. Carlo Messedaglia proveniente da Bnl Gestioni Sgr, è stato inserito nei quadri  
   
   
BANCO SAN MARCO (BPVN): NASCE IL COMITATO DEL CREDITO DI VENEZIA  
 
Verona, 1 aprile 2004 - E’ stato presentato nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Banco San Marco a Venezia il Comitato del Credito di Venezia. Si tratta di una iniziativa tesa a confermare ulteriormente il ruolo dello storico marchio veneziano come punto di riferimento nell’economia dell’intero comprensorio. La valorizzazione del Banco San Marco fa seguito alla conclusione del processo di riarticolazione della rete degli sportelli, decisa con l’obiettivo di concentrare maggiormente le filiali delle tre banche commerciali (Bpvn, Popolare di Novara e Credito Bergamasco) che compongono il Gruppo nei territori di presenza storica. Da questa operazione scaturisce pertanto la volontà di implementare l’operatività della rete veneziana anche attraverso la costituzione di un apposito Comitato del Credito locale in grado quindi di dare particolare e diretta rappresentatività alle istanze dell’area. Il Banco San Marco nasce nel 1895 per iniziativa del Comitato Diocesano dell'Opera dei Congressi. L'associazionismo cattolico e l’allora patriarca di Venezia Giuseppe Sarto, il futuro Pio X, ne furono attivi e determinati ispiratori, unitamente ai più qualificati rappresentanti delle categorie economiche locali. Oggi è parte del Banco Popolare di Verona e Novara, che dispone di oltre 500 sportelli (1.162 a livello di Gruppo), più della metà dei quali dislocati nel solo Veneto. Il Banco San Marco mette quindi a disposizione della propria zona di operatività una “dotazione” di 50 sportelli, circa 340 collaboratori, mentre gestisce un totale di risparmio pari a circa 2 miliardi di euro e gli impieghi lordi totali ammontano a circa 600 milioni di euro. Il valore di questi dati ne fanno la seconda banca di riferimento per i veneziani. Numerose sono le iniziative di collaborazione che il Banco San Marco ha già avviato con alcune delle più qualificate espressioni delle istituzioni economiche veneziane. Ne sono esempi le convenzioni stipulate con i più rappresentativi consorzi di garanzia collettiva fidi, come ad esempio quella con Neafidi, oppure la tesoreria gestita in esclusiva per la Regione Veneto o quella attivata con l’associazione dei dottori commercialisti di Venezia. La composizione del nuovo Comitato del Credito è stata stabilita in sette membri e sono stati chiamati a farne parte, per il triennio 2004-2007, il Not. Giovanni Candiani, che ne assumerà anche la Presidenza, Pierluigi Alessandri, Giovanbattista Bianchini, Arrigo Cipriani, Monsignor Antonio Meneguolo, Marco Francesco Pasti e Ugo Serandrei. Il Comitato del Credito di Venezia avrà funzioni consultive in materia di erogazione del credito, avendo assegnata la competenza sulle dipendenze della provincia di Venezia. Ha inoltre facoltà di esprimere pareri e formulare proposte in ordine ad elargizioni a scopi di utilità e solidarietà sociale e di pubblico o comune interesse per la zona di competenza. A tale ultimo riguardo si può si può ricordare la recente conclusione dei lavori di restauro di Palazzo Ducale e la mostra dei velluti della Manifattura Bevilacqua. Con l’istituzione del Comitato del Credito di Venezia salgono globalmente a cinque i Comitati del Credito attivati sinora dal Banco Popolare nei propri comprensori: Arzignano nel vicentino, Castiglione delle Stiviere nel mantovano, Modena per l’Emilia Romagna e Spilimbergo per il Friuli Venezia Giulia, dei quali fanno parte alcuni tra i più qualificati esponenti delle associazioni professionali e imprenditoriali locali. A conferma di quanto sia importante il valore del localismo per una Banca Popolare che vuole continuare ad essere espressione dei suoi territori storici di riferimento.  
   
   
BANCA GENERALI: RISULTATI POSITIVI NEL 2003 UTILE NETTO A 3,1 MLN DI EURO, IN CRESCITA DEL 147% SUL 2002  
 
Trieste, 31 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali, riunito sotto la presidenza di Giovanni Perissinotto, ha esaminato e approvato il bilancio 2003, che sarà sottoposto all'Assemblea dei Soci convocata per il 19 aprile 2004. Il Gruppo Banca Generali, realtà che ricopre posizioni di rilievo nel settore dei Personal Financial Services, ha chiuso l'esercizio 2003 con un utile netto di 3,1 Mln di Euro , evidenziando una crescita del 147% rispetto al 2002 . “Si tratta di un risultato da valutare in maniera molto positiva – commenta Giorgio Girelli, Amministratore Delegato di Banca Generali - perché ottenuto in un momento di mercato non facile e anche perché conquistato in una fase importante di riorganizzazione interna della Banca”. L'esercizio 2003 ha visto un deciso sviluppo di Banca Generali a seguito della acquisizione da Banca Intesa, con efficacia del 1/10/03, del ramo d'azienda di Banca Primavera costituito da circa 1600 Promotori Finanziari (che gestiscono circa 5,5 Mld di Euro per conto della clientela), 17 sportelli bancari e circa 50 dipendenti di sede. Attraverso questo conferimento Banca Intesa è oggi azionista al 25% di Banca Generali. E' stata inoltre completata integrazione delle 3 Sim di distribuzione già facenti parte del Gruppo Generali (Prime Consult Sim, Altinia Sim e Ina Sim) all'interno di un'unica rete sotto il marchio Banca Generali. Nel corso del 2003 è stata inoltre avviata Simgenia, la Sim di distribuzione interamente detenuta da Banca Generali che da mandato ai 2.600 Promotori Finanziari operanti all'interno delle reti Generali, Ina e Alleanza. A seguito di queste operazioni, che si inquadrano nel processo di sviluppo di Banca Generali avviato nel 2000 con l'obiettivo finale di creare una realtà “promotore-centrica” dotata anche dei canali necessari (Telefono e Internet) per relazionarsi direttamente con la propria clientela, il Gruppo Banca Generali si posiziona tra le più importanti realtà del suo settore con circa 400.000 clienti, assets in gestione per conto della clientela pari a 14,5 Mld di Euro (al 31/12/03), e 5.100 Promotori Finanziari, prima rete in Italia per numero di Promotori. La raccolta netta si è attestata a 1,2 Mld di Euro , 3° miglior risultato del settore. A questo risultato ha contribuito una raccolta lorda premi assicurativi pari a 843 Mln di Euro ed un forte miglioramento nel Risparmio Gestito, mercato nel quale Banca Generali si caratterizza per la strategia di offerta multibrand. Il margine di intermediazione ha raggiunto 86 Mln di Euro, a fronte dei 70 Mln del 2002 (dato calcolato al netto dei dividendi infragruppo del 2002), con una crescita del 23%. La raccolta diretta ha toccato i 1.186 Mln di Euro, con una crescita del 60% della componente relativa alla clientela retail (da 471 a 757 Mln). Anche la raccolta indiretta della clientela retail ha evidenziato una forte crescita (+68% rispetto al 2002). Il Patrimonio Netto di Banca Generali al 31/12/03 ammonta a 209 Mln di Euro . Nei primi mesi del 2004 la raccolta netta del Gruppo Banca Generali è risultata molto positiva, sia in termini di valori assoluti che di quota di mercato, in linea con gli obiettivi di budget.  
   
   
GE MORTAGE INSURANCE (GEMI) E BANCA POPOLARE DI VICENZA (BPVI) INSIEME PER OFFRIRE MUTUO FACILE 97%  
 
Vicenza, 1 aprile 2004 - Grazie all’accordo, Ge Mortgage Insurance rafforza ulteriormente la propria presenza sul mercato italiano e si conferma quale partner di riferimento per le banche italiane nel settore dei mutui residenziali. Questa operazione consentirà a Banca Popolare di Vicenza di ampliare la propria offerta nel settore dei mutui riducendo nel contempo la propria esposizione al rischio di credito. Vicenza, 29 marzo 2004 – Ge Mortgage Insurance Italia, società di assicurazione del Gruppo General Electric, e Banca Popolare di Vicenza (Bpvi), la più antica banca popolare del Veneto, hanno di recente siglato un accordo per la copertura assicurativa dei mutui residenziali fino al 97%. Grazie all’operazione appena conclusa Bpvi offrirà sul mercato Mutuo Facile 97% che consentirà all’istituto veneto di proporre alla propria clientela mutui fino al 97% del valore dell’immobile senza tuttavia richiedere ulteriori garanzie al mutuatario. Scopo dell’accordo è consentire a Bpvi l’erogazione di mutui superiori alla soglia dell’80% (la percentuale massima del valore della casa finanziabile in coerenza con l’attuale legislazione sui Mutui Fondiari) per l’acquisto della prima casa senza incrementare l’esposizione al rischio di credito dell’istituto bancario stesso. Il prodotto di Ge Mortgage Insurance è stato infatti progettato per proteggere banche e società finanziarie dall’insolvenza del mutuatario, facilitando contemporaneamente l’erogazione di finanziamenti anche in presenza di un basso anticipo iniziale (pari ad esempio al 3% del valore dell’immobile). “Siamo molto orgogliosi dell’accordo siglato con Bpvi che testimonia l’interesse del mercato italiano per il nostro prodotto” ha dichiarato Valeria Picconi, Director, Business Development & Operations, Ge Mortgage Insurance Italia. “L’operazione con Banca Popolare di Vicenza ci consente in particolare di rafforzarci in un’area in continua crescita quale il Nord Est, e non solo”. Inoltre, come ha affermato recentemente Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’Abi,” conclude Valeria Picconi “il mercato dei mutui in Italia è destinato ad un forte sviluppo, che può essere sostenuto soprattutto attraverso un ampliamento della platea di chi può accedere al mutuo. Questo può essere fatto ad esempio offrendo mutui superiori all’80% del valore dell’immobile con la copertura di una garanzia aggiuntiva di tipo assicurativo. Il nostro prodotto – la Mortgage Insurance – rientra proprio in quest’ambito”. “Per la Banca Popolare di Vicenza l’intesa sottoscritta con Ge Mortgage Insurance – rileva Luciano Colombini, vicedirettore generale vicario dell’Istituto - significa veramente aver raggiunto un grande traguardo nell’ambito dell’offerta di mutui ipotecari alla nostra clientela. Prima di tutto perché viene superato il tradizionale limite massimo dell’80% previsto dalla normativa in vigore sui mutui ipotecari fondiari dando così un forte impulso alla sottoscrizione di questi prodotti; in secondo luogo perché si prospettano ottime possibilità proprio ad una clientela giovane che affronta per la prima volta l’acquisto della casa disponendo generalmente di risparmi iniziali contenuti, potendo così riservare le proprie disponibilità finanziarie a supporto di altri costi, come spese per il matrimonio, acquisto arredamento, acquisto auto.” Ge Mortgage Insurance è oggi una delle maggiori compagnie di assicurazione americane nel settore dei mutui immobiliari per uso residenziale, con oltre 210 miliardi di Euro di mutui assicurati nel mondo (dati 2003). Ge Mortgage Insurance fornisce una protezione dal rischio di credito per banche e istituzioni finanziarie in caso di insolvenza del mutuatario. La copertura assicurativa della Mortgage Insurance è richiesta generalmente quando il “loan-to-value”, cioè il rapporto tra mutuo e valore dell’immobile, supera l’80%. Ge Mortgage Insurance ha attività negli Usa, in Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Europa, in Inghilterra, Irlanda, Spagna, Portogallo, Olanda, Svezia e Italia. L’affidabilità finanziaria di Ge Mortgage Insurance è garantita dal rating “Aaa” di General Electric negli Stati Uniti di cui è parte, e da un rating proprio sugli impieghi assicurativi “Aa” di Fitch e Standard & Poor’s e “Aa2” di Moody’s. Banca Popolare di Vicenza è attualmente tra le prime banche popolari italiane ed è a capo dell’omonimo Gruppo Bancario che ha raggiunto, grazie ad una serie di aggregazioni di istituti bancari e acquisizioni di filiali condotta negli ultimi anni, una dimensione di riguardo a livello nazionale. Può contare attualmente su circa 500 sportelli e 4.500 dipendenti. Il Gruppo Banca Popolare di Vicenza comprende oltre alla Capogruppo: Banca Nuova, con sede a Palermo e filiali ubicate nei più importanti centri della Sicilia, della Calabria e del Lazio; Cariprato, entrata a far parte del Gruppo di recente (fine 2002), con sede a Prato e filiali nelle provincie di Prato, Firenze e Pistoia.  
   
   
IMPORTANTE ACCORDO FRA BANCA ANTONVENETA E BUENA VISTA DA OGGI IN VENDITA NELLE FILIALI DI BANCA ANTONVENETA VHS E DVD DEL FILM D'ANIMAZIONE "ALLA RICERCA DI NEMO" DELLA DISNEY/PIXAR. UN'INIZIATIVA RISERVATA A TUTTI I CLIENTI DI BANCA ANTONVENETA  
 
 Padova, 1 aprile 2004 – Da oggi nelle filiali Banca Antonveneta sarà possibile, per tutti i clienti, acquistare i Dvd e Vhs del film Disney/pixar "Alla ricerca di Nemo", pellicola d’animazione campione d’incassi di tutti i tempi e recente vincitore dell’Oscar. In tutti i Dvd del film "Alla ricerca di Nemo" sarà presente una speciale offerta di Banca Antonveneta per l’apertura di un "Conto Brio", libretto di deposito per i ragazzi da 6 a 14 anni, e/o di un "Conto Systema", conto corrente a pacchetto. Si tratta della conferma di un’importante collaborazione tra Banca Antonveneta e le società Buena Vista International e Buena Vista Home Entertainment, rispettivamente distributori cinema e home video dei film prodotti da Walt Disney. Questa collaborazione, che ha le caratteristiche dell'esclusiva, ha preso l'avvio qualche giorno addietro in occasione dell’uscita del film "Koda fratello orso", con la consegna gratuita di un coloratissimo poster in esclusiva del film a chiunque ne abbia fatto richiesta ad una delle oltre 1.000 filiali Banca Antonveneta presenti in Italia. Come spiega Piergiorgio Giuliani, Direttore Centrale responsabile della Direzione Sviluppo Prodotti di Banca Antonveneta, "anche coloro che non sono clienti hanno potuto (e possono ancora oggi) entrare nelle nostre filiali e ritirare il poster: una valida occasione per conoscere i prodotti che Banca Antonveneta offre alle famiglie in tema di risparmio e finanziamenti. Le richieste sono state talmente elevate che è già in corso una ristampa di poster". "E' stato intrapreso un cammino che sicuramente - prosegue Piergiorgio Giuliani - porterà soddisfazioni ad entrambe le aziende e rispettivi clienti. La caratteristica di Banca Antonveneta di essere istituto vicino alle famiglie si sposa perfettamente con i prodotti ed i valori delle produzioni Walt Disney. Sfrutteremo al meglio l’esclusività, all’interno del settore creditizio italiano, della partnership con le società Buena Vista per riservare alle "nostre" famiglie iniziative sempre nuove e di valore. Sorprenderemo i nostri clienti con promozioni uniche ed innovative non solo nei periodi più cari alle famiglie, come le feste natalizie, ma con una continuità tale da rafforzare il legame tra Banca Antonveneta e la sua clientela. Vogliamo creare le condizioni che portino Banca Antonveneta ed i propri clienti ad un nuovo livello di relazione e vicinanza. Questa ottica riguarda non solo le promozioni, ma anche lo sviluppo dei prodotti; ad esempio, da inizio anno Banca Antonveneta commercializza "Aaa Master Flessibile", un fondo flessibile il cui obiettivo d’investimento è ottenere rendimenti costanti nel tempo minimizzando il rischio di perdita anche su brevi periodi. A garanzia dello stile di gestione un algoritmo di asset allocation che fa riferimento agli studi sulla volatilità dei mercati finanziari che sono valsi il premio Nobel 2003 per l’Economia a Robert F. Engle. Come si può notare, puntiamo sui premi Oscar per il divertimento delle famiglie e sui premi Nobel per la tutela del risparmio delle famiglie: per i nostri clienti solo il meglio".  
   
   
IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA SPONSOR DELL'INIZIATIVA "DISEGNA I TUOI MONDIALI"GLI ALUNNI DELLE SCUOLE DI VERONA E PROVINCIA DANNO AI MONDIALI DI CICLISMO I COLORI DELLA LORO FANTASIA  
 
Verona, 1 aprile 2004 - Si chiama “Disegna i tuoi Mondiali” ed è il concorso che l’organizzazione dei Mondiali Ciclismo 2004 ha voluto dedicare ai più piccoli tra gli appassionati di ciclismo. Realizzato in collaborazione con il Ministero Istruzione Università e Ricerca (Miur), Direzione Generale del Veneto, Ufficio Educazione Fisica e Sportiva di Verona, il concorso, sponsorizzato dal Banco Popolare di Verona e Novara, si rivolge agli studenti delle classi terza, quarta e quinta elementare e prima, seconda e terza media delle scuole di Verona e provincia, che possono partecipare realizzando disegni che si ispirino al variegato mondo del ciclismo. I dodici vincitori (due per ciascuna classe dalla terza elementare alla terza media) riceveranno in premio il pupazzo di “Romy & Giuly”, mascotte ufficiale dell’evento nata proprio dalla creatività di una studentessa veronese, e un completo di abbigliamento tecnico da ciclista, griffato “Mondiali di Ciclismo 2004”, che sarà consegnato anche ai rispettivi insegnanti. La premiazione avverrà domenica 3 ottobre nel corso del Rainbow Party che concluderà la kermesse iridata. Tutti gli elaborati pervenuti all’Ufficio Educazione Fisica e Sportiva di Verona saranno esposti nelle sale dell’ex-Arsenale di Verona, sede del Villaggio dei Mondiali, dal 30 settembre al 3 ottobre. A tutti i partecipanti il Banco Popolare di Verona e Novara regalerà un cappellino “firmato” Mondiali di Ciclismo 2004. Un premio speciale sarà, infine, assegnato dal Cial (Consorzio Imballaggi Alluminio) che regalerà una bicicletta cruiser in alluminio riciclato agli autori dei due elaborati che avranno coniugato meglio la passione per lo sport al rispetto dell’ambiente.  
   
   
ASSORETI, NEL 2003 CRESCE IL PESO NEL MERCATO DEI SERVIZI FINANZIARI PERSONALI L'INTERMEDIATO DELLE 71 IMPRESE ASSOCIATE È STATO DI 130,6 MILIARDI (+11,1%). TRIPLICATA A 12,2 MILIARDI LA RACCOLTA NETTA DEI PRODOTTI DI RISPARMIO GESTITO  
 
Roma, 31 marzo — Nel 2003, le reti di promotori finanziari che svolgono il collocamento fuori sede di prodotti finanziari e servizi d'investimento hanno aumentato il loro peso nel mercato dei servizi finanziari personali. In crescita l'intermediato, la raccolta netta dei prodotti di risparmio gestito e il patrimonio dei clienti, nonostante i risparmi degli italiani destinati agli investimenti finanziari abbiano subito nel periodo una riduzione. Sono queste le principali tendenze che emergono dal rapporto annuale sull'attività delle 71 imprese associate ad Assoreti (46 banche, 24 Sim, 1 Sgr), che rappresentano 1'89,3% dell'intermediazione lorda dell'offerta fuori sede dei prodotti finanziari e servizi d'investimento rilevata dalla Banca d'Italia. Cresce la raccolta netta del risparmio gestito Nel 2003, dopo due anni di flessione, l'intermediato è tornato a registrare un aumento dei volumi: 130,6 miliardi (+11,1%). Il flusso di raccolta netta è stato positivo per 13,2 miliardi, con una flessione rispetto al 2002 (16,2 miliardi). La contrazione è dovuta ai risultati dei prodotti di risparmio amministrato: un miliardo di raccolta contro gli 11,9 dell'anno precedente. La raccolta netta nel risparmio gestito è invece quasi triplicata (12,2 miliardi di euro contro i 4,3 del 2002): un deciso segnale di ripresa dopo la crisi degli anni scorsi e di forte vitalità delle reti che hanno accompagnato la rinnovata propensione a investire in questi strumenti. I clienti aumentano a 3,9 milioni Il numero delle famiglie clienti delle reti ha registrato anche nel 2003 un aumento: i clienti primi intestatari dei contratti sono passati da 3,879 a 3,945 milioni. Il risultato acquisisce maggiore significato se si considera la flessione del numero dei promotori finanziari, dovuta ai vari processi di riorganizzazione che hanno interessato molte delle imprese aderenti ad Assoreti. Nel 2003 il numero dei promotori è sceso da 35.314 a 34.156 (- 3,3%). Il patrimonio dei clienti cresce a 171 miliardi (+11,3%), nonostante la diminuzione della ricchezza finanziaria delle famiglie Al 31 dicembre 2003, la consistenza patrimoniale complessiva dei prodotti e dei servizi collocati dalle imprese era di 170,7 miliardi di euro: +11,3% rispetto ai 153,3 miliardi del 2002. Dopo un triennio (2000-2002) stabile, si è registrato alla fine 2003 un incremento significativo degli asset dei risparmiatori intermediati dalle reti, un risultato determinato dalle performance dei prodotti nell'anno e dal dato positivo di raccolta netta riscontrato in tutti i comparti d'attività. _ E' da notare che l'incremento del patrimonio è coinciso con una contrazione della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane. Dal dicembre 2001 al settembre 2003, i risparmi degli italiani destinati agli investimenti finanziari hanno subito una riduzione del 4,7%, mentre il patrimonio dei clienti delle reti è cresciuto del 7,9%. L'incremento del patrimonio dei clienti evidenzia come la diffusa sfiducia dei risparmiatori, alimentata negli ultimi mesi del 2003 da alcuni fatti di cronaca finanziaria, abbia accresciuto la domanda di una consulenza qualificata che si è indirizzata principalmente verso le reti. 11 6,7% delle attività finanziarie degli italiani è detenuto dai clienti delle reti Nel 2003, il peso sul totale del patrimonio delle prime dieci società è aumentato raggiungendo 1'81,1% contro il 76,7% del 2002. I processi di riorganizzazione dei gruppi societari ai quali appartengono le reti hanno determinato un rafforzamento della tendenza alla concentrazione: le prime cinque società impiegano 15.626 promotori (45,7% del totale, contro il 39,6% del 2002); il peso delle prime dieci società sul totale dei promotori ha raggiunto il 65,2% contro il 57,4% del 2002. La riorganizzazione in corso ha rafforzato l'incidenza delle reti nel mercato dei servizi finanziari personali. I dati Banca d'Italia al 30 settembre 2003, relativi agli asset delle famiglie italiane, indicano che il 6,7% delle attività finanziarie è detenuto dai clienti delle reti di promotori, contro il 6,2% del 2002 e il 5,9% del 2001. Il codice di vigilanza per i segnalatori Nel corso dell'assemblea è stato presentato il codice di vigilanza preventiva sull'attività dei soggetti, non iscritti all'albo dei promotori finanziari, che "segnalano" all'intermediario nomi di risparmiatori potenzialmente interessati a investimenti finanziari. Obiettivo del codice è monitorare costantemente l'attività dei segnalatori per evitare che questa si estenda alla promozione dei prodotti e servizi d'investimento. "I1 2003 ha confermato che il sistema delle reti ha reagito bene alla difficile fase attraversata dai mercati rispondendo in modo adeguato alle domande dei risparmiatori", ha dichiarato Antonio Spallanzani, presidente di Assoreti. "Il modello italiano della consulenza attraverso i promotori è stato recepito anche a livello comunitario. Le norme contenute nella direttiva in via d'emanazione sul mercato degli strumenti finanziari, sono in larga misura mutuate dalle norme italiane sull'attività di offerta fuori sede". L'assemblea di Assoreti ha confermato nella carica di presidente per il prossimo biennio Antonio Spallanzani. Sono stati nominati vicepresidenti Aldo Messa (Rasbank), Ennio Doris (Banca Mediolanum) e Dario Prunotto (Xelion Banca).  
   
   
UNICREDIT: AL VIA IL "BOND DI DISTRETTO"  
 
 Milano, 1 aprile 2004 - Unicredit Banca Mobiliare lancerà nei prossimi giorni l'operazione di cartolarizzazione di crediti alle piccole e medie imprese, Pmi Uno Finance S.r.l., annunciata nei mesi scorsi sotto l'etichetta di "bond di distretto". Il portafoglio cartolarizzato raccogliera' i finanziamenti concessi da Unicredit Banca d'Impresa Spa a 471 piccole e medie imprese (Pmi) localizzate in Veneto, membri di Confidi Vicenza S.c.a.r.l. E di Neafidi, area Nord Est dell'Italia, una delle aree economiche del Paese piu' forti e piu' export-oriented. I finanziamenti alle Pmi sono una classe di attivi nuova per il mercato delle cartolarizzazioni italiano ma gia' sviluppato all'estero in particolare in Spagna e Germania. Si tratta in sostanza di strumenti di finanziamento per le Pmi, alle quali viene offerto un canale indiretto di accesso al mercato, attraverso dei programmi continuativi di cartolarizzazione dei crediti concessi alle stesse. Di seguito riportiamo il dettaglio dell'emissione con le caratteristiche principali per ogni classe, (suddivisione effettuata in base al rating atteso). Il coupon per tutte le classi sara' legato all' Euribor a 3mesi + spread in basis point, spread che verra' determinato al momento del lancio in base alle condizioni di mercato.
Classe Rating atteso Moody's/fitch Ammontare in Euro Scadenza attesa Vita media Scadenza legale
Classe A Aaa/aaa 198,900,000 Aprile 2008 2.7 Luglio 2012
Classe B Aa2/aa 10,700,000 Aprile 2008 4.1 Luglio 2012
Classe C Baa2/bb 8,300,000 Luglio 2008 4.2 Luglio 2014
Classe D Ba3/bb 4,900,000 Luglio 2008 4.3 Luglio 2014
 
   
   
RCS MEDIAGROUP – CLOSING CESSIONE DELLE ATTIVITÀ DI JOSEPH ABBOUD AL FONDO DI PRIVATE EQUITY STATUNITENSE J.W. CHILDS ASSOCIATES  
 
Milano, 1 aprile 2004 - Rcs Mediagroup rende noto che, intervenuta l’autorizzazione dell’antitrust Usa, è stata data esecuzione all'accordo, raggiunto lo scorso 10 febbraio, per la cessione delle società Ja Apparel Corp., Riverside Manufactoring Corp. E Nashawena Mills Corp., appartenenti al gruppo Joseph Abboud, al fondo statunitense di private equity Jw Childs Associates, L.p., per un corrispettivo di Usd 73 milioni al netto del debito finanziario. Il Gruppo Joseph Abboud è proprietario del marchio Joseph Abboud ed è attivo nello sviluppo, produzione e commercializzazione di abbigliamento soprattutto maschile; Riverside Manufacturing è la società proprietaria dello stabilimento di produzione; Nashawena Mills possiede il terreno su cui sorge lo stabilimento. Nell’operazione, che rappresenta la definitiva conclusione del processo di uscita del Gruppo dal settore moda – abbigliamento, Rcs Mediagroup è stata assistita da Goldman Sachs e dallo studio legale Giliberti, Pappalettera e Triscornia e Associati. J.w. Childs Associates, L.p. È un importante fondo di private equity, con sede a Boston (Massachusetts), attivo nei settori dei beni di consumo, farmaceutico e della vendita al dettaglio. J.w. Childs gestisce attualmente un capitale di 3,4 miliardi di dollari per conto di importanti istituzioni finanziarie e universitarie, fondi pensione e compagnie d’assicurazione in tutto il mondo.  
   
   
IFIL: CHIUSO L'ESERCIZIO 2003 CON UN UTILE DI € 72,7 MILIONI  
 
Torino, 1 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell'Ifil, riunitosi il 29 marzo a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti, ha approvato il bilancio consolidato ed il progetto del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2003, che verrà sottoposto all'Assemblea degli Azionisti, da convocare nel mese di giugno. Ifil S.p.a. Ha chiuso l'esercizio 2003 con un utile di € 72,7 milioni. L'anno precedente era stata registrata una perdita di € 516,4 milioni, derivante da svalutazioni dei valori di carico contabili di alcune immobilizzazioni finanziarie. A livello consolidato, il risultato del Gruppo Ifil è stato negativo per € 45 milioni, ma ha comunque evidenziato un forte miglioramento rispetto alla perdita di € 367 milioni del 2002. La variazione positiva deriva dal minore impatto delle perdite del Gruppo Fiat e dal miglioramento dei risultati del Gruppo Rinascente. Positivo il contributo di Worms & Cie, anche se ridotto rispetto al 2002 a seguito delle minori plusvalenze derivanti da operazioni straordinarie. È stato inoltre raggiunto l'obiettivo di riduzione del debito, che risulta più che dimezzato: l'indebitamento netto consolidato di Ifil e delle società fmanziarie controllate ("sistema holdings") si è infatti ridotto da € 484,4 milioni registrati al 31 dicembre 2002 a € 234,7 milioni della fme del 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato di proporre all'Assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo di € 0,062 alle azioni ordinarie e di € 0,1654 alle azioni di risparmio (di cui € 0,0827 per dividendi preferenziali non distribuiti nel 2003), per un ammontare complessivo di € 70,5 milioni. Il Consiglio ha infine deciso di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei soci alcune modifiche allo Statuto della Società, anche per recepire le recenti disposizioni introdotte dalla riforma del diritto societario. Al termine della riunione, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni di Luigi Arnaudo dalla carica di amministratore della Società e lo ha ringraziato per il lavoro svolto in molti anni di attività. Principali operazioni realizzate nel 2003 L'avvenimento più rilevante dell'esercizio è stato l'aumento di capitale realizzato in luglio, che determinato una raccolta di € 504 milioni e ha consentito all'Ifil di sottoscrivere l'intera quota pertinenza dell'aumento di capitale della Fiat. È stato inoltre portato a termine il Piano di Riassetto Ifi - Ifil, che ha permesso, tra l'altro, rafforzare la solidità patrimoniale dell'Ifil, alla quale fanno ormai capo tutti gli investimenti c Gruppo. La strategia incentrata sulla gestione attiva del portafoglio di Ifil ha portato ad incassare dividen straordinari da Worms & Cie e da La Rinascente (rispettivamente € 50,3 milioni e € 240,6 milion oltre che alla cessione della quota di minoranza nella società Sifalberghi per € 32 milioni, con u plusvalenza di € 25 milioni. Nel mese di settembre il titolo ordinario Ifil è stato inserito nell'indice delle aziende di med capitalizzazione quotate in Borsa (Midex): ciò ha assicurato un significativo aumento dei volumi c titoli trattati, nonché una maggiore visibilità presso i fondi e gli investitori istituzionali italiani stranieri. È stato infine emesso un prestito obbligazionario di durata triennale per un ammontare € 100 milioni, sottoscritto da primari investitori istituzionali. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura di esercizio In gennaio il Gruppo Ifil ha acquistato da Mediobanca il 9,53% del capitale sociale di Eurofin società che controlla La Rinascente. A seguito dell'operazione, che ha comportato un investimen pari a circa € 116,1 milioni, il capitale di Eurofind risulta detenuto pariteticamente (50%) dal Grupl If Il e da Auchan. Sempre nel mese di gennaio, il Gruppo Ifil, sulla base di accordi preesistenti, ha acquistato da Tl con un esborso di € 46,3 milioni, il 10% del capitale di Nht - New Holding for Tourism, società c: controlla la totalità di Alpitour. Contestualmente all'operazione, la stessa Nht ha acquistato da Tui restante 50% di Neos, la compagnia aerea di charter per il turismo, con un investimento di € 2 milioni. Nuova struttura Ifil negli Stati Uniti d'America. Allo scopo di contribuire alla ricerca di nuo opportunità di investimento, è stata costituita una struttura dell'Ifil negli Stati Uniti, con uffici a Ne York. Grazie al posizionamento in una delle piazze più interessanti dei mercati finanziz internazionali ed alle elevate capacità professionali del management, la struttura - che opererà in strel coordinamento con la sede Ifil di Torino - potrà significativamente aumentare le occasioni creazione di valore per la società. La costituzione della nuova struttura Ifil a New York fieni nell'insieme di iniziative, analizzate e discusse dal Consiglio di Amministrazione, finalizzate al ricerca di nuove opportunità di investimento. Evoluzione prevedibile della gestione Per l'esercizio 2004 della capogruppo Ifil S.p.a., sulla base dei dati ad oggi disponibili, è prevedibi un risultato positivo. Il risultato consolidato del Gruppo Ifil nell'anno in corso sarà strettamer correlato all'andamento della gestione delle principali partecipate.  
   
   
FINMECCANICA CDA APPROVA BILANCIO 2003: IN CRESCITA UTILE NETTO GENERATO (+27% A 158 MILIONI DI EURO), VALORE DELLA PRODUZIONE (+11% A 8,6 MILIARDI DI EURO) E ORDINI (+5% A 9,1 MILIARDI DI EURO) COMPLETATA RISTRUTTURAZIONE DEL SETTORE SPAZIO IN VISTA DI POTENZIALI ALLEANZE  
 
Roma 1 aprile 2004 - Risultati 2003 positivi e in linea con le previsioni per Finmeccanica, che chiude l’anno con un utile netto generato dalle proprie attività di 158 milioni di Euro rispetto ai 124 milioni del 2002 (+27%). Si tratta di un risultato soddisfacente, nonostante il difficile contesto generale dei settori aerospazio e difesa. Le buone performance dei settori dell’elettronica per la difesa, dei sistemi di difesa e dei trasporti hanno consentito di fronteggiare il permanere di uno stato di crisi nel settore spaziale e la non ancora consolidata ripresa dell’industria del trasporto aereo commerciale. La sana gestione patrimoniale e finanziaria ha consentito, anche quest’anno, di sostenere la crescita dimensionale del business, mantenendo soddisfacenti livelli di redditività industriale e consentendo il significativo incremento degli investimenti, compresi quelli per la ricerca e sviluppo (1.251 milioni di Euro, pari al 14% del valore della produzione) che confermano, anche quest’anno, Finmeccanica come primo gruppo italiano nel settore dell’alta tecnologia. Un insieme di fattori che, unitamente alla crescita degli ordini acquisiti (+5%), consentono di guardare con ottimismo alle prospettive di sviluppo industriale e strategico. Nel corso dell’anno Finmeccanica ha definito e realizzato una strategia industriale coerente con l’evoluzione del comparto dell’aerospazio e difesa a livello globale, che prevede la capacità di poter agire, oltre che come fornitore di prodotti e sistemi, anche come integratore di sistemi complessi. Un’evoluzione che ha determinato una nuova impostazione delle attività sul mercato nazionale e internazionale, con l’offerta di sistemi integrati, ad esempio, nei settori del controllo delle frontiere terrestri e marittime; nei servizi di comunicazioni satellitari; nella security e controllo del traffico aereo. Tale evoluzione del contesto competitivo ha naturalmente favorito la strategia di riposizionamento del ruolo di Finmeccanica, avviata già nel 2002. Finmeccanica ha rafforzato l’integrazione industriale del Gruppo, sfruttando le complementarità e le sinergie tra le attività e le economie di scala e di scopo presenti nei diversi comparti attraverso operazioni di rafforzamento della struttura organizzativa e proseguito il processo di centralizzazione e di coordinamento di importanti attività quali il marketing e le attività commerciali, la logistica, le politiche di sviluppo dei prodotti e dei sistemi, la finanza, la gestione dei processi di efficienza, l’acquisto di beni e servizi comuni alle società del Gruppo, i sistemi di controllo finanziario e industriale dei contratti e delle commesse. Principali dati dell’esercizio 2003: Valore della produzione in significativo incremento (+11%), da 7.758 milioni di Euro del 2002 a 8.646 milioni del 2003. La crescita, pari a 888 milioni in valore assoluto dipende prevalentemente dall’ampliamento del perimetro di consolidamento; · Risultato prima delle imposte pari a 411 milioni di Euro (406 del 2002). Il risultato migliora quello dell’anno precedente nonostante accantonamenti per ristrutturazioni pari a circa 173 milioni di Euro, sostanzialmente destinati al settore Spazio (92 milioni di Euro), e oneri per uscite agevolate a livello di Gruppo per circa 49 milioni di Euro. Tali oneri sono stati solo parzialmente compensati dalla plusvalenza realizzata dalla cessione di n. 9.000.000 azioni di Stmicroelectronics avvenuta nel corso degli ultimi mesi del 2003, pari a 140 milioni di Euro. Utile netto generato dalle attività di Finmeccanica pari a 158 milioni di Euro rispetto ai 124 milioni del 2002 (+27%). L’utile netto dell’esercizio (199 milioni di Euro, rispetto a 203 del 2002) è in linea con quello dell’anno precedente, nonostante la riduzione del contributo di Stmicroelecetronics (41 milioni di Euro, rispetto ai 79 del 2002). L’incremento dell’utile netto è stato ottenuto grazie a un marcato miglioramento della gestione operativa: l’Ebit di Gruppo passa dai 441 milioni di Euro 2002 ai 467 milioni del 2003 (+6%); il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) è pari a 790 milioni di Euro rispetto ai 698 milioni del 2002 (+13%), con un incremento in valore assoluto di 92 milioni. Il risultato ante ammortamenti avviamento (Ebita), pari a 549 milioni di Euro nel 2003 rispetto a 502 milioni nel 2002 (+9%), migliora in valore assoluto di 47 milioni; Il ritorno sul capitale investito netto (Roi), passa dal 22,1% del 2002 al 20,2% del 2003. Ordini pari a 9.136 milioni di Euro rispetto a 8.694 milioni del 2002 (+5%). L’incremento di 442 milioni di Euro, è relativo, oltre all’apporto delle nuove aziende inserite nel perimetro di consolidamento, anche al positivo andamento nell’ultima parte dell’anno dei settori Aeronautica, Spazio e Trasporti. Il portafoglio ordini a fine 2003 si attesta 22.276 milioni di Euro, con un incremento di 568 milioni rispetto al 2002 (+3%), pari a oltre due anni e mezzo di attività. Indebitamento finanziario netto pari ad 256 milioni di Euro, in linea con quello 2002 (249 milioni). Spese di ricerca & sviluppo pari a 1.251 milioni di Euro rispetto a 1.009 milioni del 2002 (+24%), con un’incidenza di circa il 14% sul valore della produzione. Alla luce dei risultati 2003, il Consiglio di Amministrazione Finmeccanica ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti Finmeccanica il pagamento di un dividendo di 1 centesimo di Euro per azione, invariato rispetto a quello pagato lo scorso esercizio. Andamento dei settori di attività Aeronautica (Alenia Aeronautica, Aermacchi): valore della produzione 1.318 milioni di Euro (+5%), Ebita 137 milioni di Euro (-1%); Elicotteri (Agustawestland): valore della produzione 2.594 milioni di Euro (+5%), Ebita 275 milioni di Euro (-14%), dati relativi al 100% della joint venture; Spazio (Alenia Spazio, Telespazio): valore della produzione 767 milioni di Euro (+45%), Ebita 14 milioni di Euro (2 milioni di Euro nel 2002); · Elettronica per la difesa (Galileo Avionica, Marconi Selenia Communications, Ams, Divisione Sistemi Navali Internazionali): valore della produzione 1.858 milioni di Euro (37%), Ebita 160 milioni di Euro (+78%); Sistemi di difesa (Oto Melara, Wass, Mbda): valore della produzione 1.102 milioni di Euro (16%), Ebita 88 milioni di Euro (+13%); Trasporti (Ansaldobreda, Ansaldo Signal, Ansaldo Trasporti Segnalamento Ferroviario): valore della produzione 1.320 milioni di Euro (+2%), Ebita 66 milioni di Euro (+14%); Energia: valore della produzione 796 milioni di Euro (-9%), Ebita 23 milioni di Euro (37 milioni di Euro); · Information Technology: valore della produzione 401 milioni di Euro (-7%), Ebita 24 milioni di Euro (27 milioni di Euro); Ufficio Stampa Tel. 39 06 32473313 Piazza Monte Grappa, 4 Fax 39 06 32657170 00195 Roma ufficiostampa@finmeccanica.It 2 Principali dati dell’esercizio 2003 · Valore della produzione in significativo incremento (+11%), da 7.758 milioni di Euro del 2002 a 8.646 milioni del 2003. La crescita, pari a 888 milioni in valore assoluto dipende prevalentemente dall’ampliamento del perimetro di consolidamento; · Risultato prima delle imposte pari a 411 milioni di Euro (406 del 2002). Il risultato migliora quello dell’anno precedente nonostante accantonamenti per ristrutturazioni pari a circa 173 milioni di Euro, sostanzialmente destinati al settore Spazio (92 milioni di Euro), e oneri per uscite agevolate a livello di Gruppo per circa 49 milioni di Euro. Tali oneri sono stati solo parzialmente compensati dalla plusvalenza realizzata dalla cessione di n. 9.000.000 azioni di Stmicroelectronics avvenuta nel corso degli ultimi mesi del 2003, pari a 140 milioni di Euro. Utile netto generato dalle attività di Finmeccanica pari a 158 milioni di Euro rispetto ai 124 milioni del 2002 (+27%). L’utile netto dell’esercizio (199 milioni di Euro, rispetto a 203 del 2002) è in linea con quello dell’anno precedente, nonostante la riduzione del contributo di Stmicroelecetronics (41 milioni di Euro, rispetto ai 79 del 2002). · L’incremento dell’utile netto è stato ottenuto grazie a un marcato miglioramento della gestione operativa: l’Ebit di Gruppo passa dai 441 milioni di Euro 2002 ai 467 milioni del 2003 (+6%); il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) è pari a 790 milioni di Euro rispetto ai 698 milioni del 2002 (+13%), con un incremento in valore assoluto di 92 milioni. Il risultato ante ammortamenti avviamento (Ebita), pari a 549 milioni di Euro nel 2003 rispetto a 502 milioni nel 2002 (+9%), migliora in valore assoluto di 47 milioni; Il ritorno sul capitale investito netto (Roi), passa dal 22,1% del 2002 al 20,2% del 2003. Ordini pari a 9.136 milioni di Euro rispetto a 8.694 milioni del 2002 (+5%). L’incremento di 442 milioni di Euro, è relativo, oltre all’apporto delle nuove aziende inserite nel perimetro di consolidamento, anche al positivo andamento nell’ultima parte dell’anno dei settori Aeronautica, Spazio e Trasporti. Il portafoglio ordini a fine 2003 si attesta 22.276 milioni di Euro, con un incremento di 568 milioni rispetto al 2002 (+3%), pari a oltre due anni e mezzo di attività. Indebitamento finanziario netto pari ad 256 milioni di Euro, in linea con quello 2002 (249 milioni). Spese di ricerca & sviluppo pari a 1.251 milioni di Euro rispetto a 1.009 milioni del 2002 (+24%), con un’incidenza di circa il 14% sul valore della produzione. Alla luce dei risultati 2003, il Consiglio di Amministrazione Finmeccanica ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti Finmeccanica il pagamento di un dividendo di 1 centesimo di Euro per azione, invariato rispetto a quello pagato lo scorso esercizio. Andamento dei settori di attività Aeronautica (Alenia Aeronautica, Aermacchi): valore della produzione 1.318 milioni di Euro (+5%), Ebita 137 milioni di Euro (-1%); Elicotteri (Agustawestland): valore della produzione 2.594 milioni di Euro (+5%), Ebita 275 milioni di Euro (-14%), dati relativi al 100% della joint venture; Spazio (Alenia Spazio, Telespazio): valore della produzione 767 milioni di Euro (+45%), Ebita 14 milioni di Euro (2 milioni di Euro nel 2002); Elettronica per la difesa (Galileo Avionica, Marconi Selenia Communications, Ams, Divisione Sistemi Navali Internazionali): valore della produzione 1.858 milioni di Euro (37%), Ebita 160 milioni di Euro (+78%); Sistemi di difesa (Oto Melara, Wass, Mbda): valore della produzione 1.102 milioni di Euro (16%), Ebita 88 milioni di Euro (+13%); Trasporti (Ansaldobreda, Ansaldo Signal, Ansaldo Trasporti Segnalamento Ferroviario): valore della produzione 1.320 milioni di Euro (+2%), Ebita 66 milioni di Euro (+14%); Energia: valore della produzione 796 milioni di Euro (-9%), Ebita 23 milioni di Euro (37 milioni di Euro); Information Technology: valore della produzione 401 milioni di Euro (-7%), Ebita 24 milioni di Euro (27 milioni di Euro); La costante attenzione alla politica fiscale del Gruppo, unitamente alla riforma delle imposte sul reddito delle società (Ires), recentemente introdotta, dovrebbero permettere di migliorare la capacità reddituale del gruppo Finmeccanica. Gli investimenti tecnici, necessari allo sviluppo di nuove produzioni, saranno particolarmente significativi e potrebbero creare un livello di fabbisogno tale da aumentare, anche se non in maniera preoccupante, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo. Infine, per far fronte alle iniziative strategiche in corso si potrebbe rendere necessario l’aggiustamento del portafoglio delle attività possedute e il ricorso a fonti di finanziamento esterno con l’obiettivo di non alterare significativamente l’attuale struttura finanziaria del Gruppo. Finmeccanica e la ricerca e sviluppo La Ricerca e Sviluppo rappresenta per le aziende di Finmeccanica il patrimonio con cui assicurare l’evoluzione dei prodotti e rafforzare il posizionamento competitivo del Gruppo nel mercato. Durante il 2003 Finmeccanica ha speso in R&s circa 1,2 miliardi di euro di cui una parte rilevante investita in progetti destinati a mantenere e aggiornare la “technology readiness” delle sue diverse unità di business, ma anche destinati a quegli sviluppi tecnologici di “base”, quindi di carattere altamente strategico, e di natura “trasversale”, rendendole dunque adatte ad impieghi su categorie di apparati molto diversificate. L’attività di Ricerca e Sviluppo del 2003 ha dato slancio alla scelta strategica di sviluppare capacità tecnologiche relative ad architetture integrate multi-sistema, caratterizzate da un valore aggiunto decisamente più elevato e rispondente alle nuove sfide nei campi del “Network Enabling Capability” e “Network Centric Warfare”. L’assemblea ordinaria degli Azionisti è stata convocata per il 25 maggio in prima ed il 26 maggio in seconda convocazione. Qualora l’Assemblea degli Azionisti approvi la proposta del Consiglio di Amministrazione di distribuzione del dividendo per l’esercizio 2003, tale dividendo sarà in pagamento il 24 giugno 2004 (data di stacco cedola: 21 giugno).  
   
   
MARIELLA BURANI FASHION GROUP SPA: I RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2003 CONFERMANO UNA FORTE CRESCITA DEI RICAVI (+31%) A € 358,8 MILIONI E DEL MARGINE OPERATIVO LORDO A € 43,5 MILIONI (+34,1%)  
 
 Cavriago, 1 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Mariella Burani Fashion Group ha approvato il 31 marzo il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 in cui si conferma la forte crescita dei ricavi consolidati del Gruppo a € 358,8 milioni (+31% rispetto a € 273,9 milioni del 2002), del Margine Operativo Lordo a € 43,5 milioni (+34,1% rispetto a € 32,4 milioni dell’anno precedente), del Reddito Operativo a € 25,9 milioni (+30% rispetto a € 19,9 milioni del 2002), del Reddito della Gestione Corrente a € 17,3 milioni (+26,9% rispetto a € 13,6 milioni del 2002) e del Risultato consolidato ante imposte pari a € 29,6 milioni (+81,2% rispetto a € 16,3 milioni del 2002). L’esercizio 2003 chiude con un utile netto consolidato pari a € 21,7 milioni (+ 92,2% rispetto a € 11,3 milioni del 2002). La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2003 è pari a € 113,8 milioni in miglioramento rispetto a € 118 milioni registrati al 30 settembre 2003. Highlights 2003 La crescita del fatturato consolidato del Gruppo per il 2003 (+31%) è stata generata sia da una crescita interna, sostenuta in particolare dalle linee Mariella Burani, Braccialini e Baldinini, sia da una crescita esterna generata dalle acquisizioni effettuate nell’anno tra cui: L’acquisizione del 50% della società Renè Lezard Mode Gmbh, importante player in Germania nel settore dell’abbigliamento uomo e donna di lusso, che ha permesso al Gruppo di espandere in maniera consistente la propria presenza sul mercato tedesco; L’acquisizione del 60% della società Francesco Biasia, società italiana produttrice e distributrice di borse ed accessori in pelle che ha permesso al Gruppo di espandere ulteriormente la propria presenza nel mercato estremamente strategico del lusso “accessibile”. Il 2003 ha registrato un ulteriore miglioramento del sales mix con vendite di marchi propri salite al 90,7% del fatturato (dall’ 85,3% del 2002), vendite attraverso canali distributivi diretti passate al 65,6% del fatturato (dal 58,1% dell’anno precedente) e export pari al 61,6% del fatturato (rispetto al 59,2% del 2002). La distribuzione geografica delle vendite di Mbfg conferma l’Europa come mercato principale del Gruppo: l’88% del fatturato consolidato è stato, infatti, generato in Europa di cui il 38,4% in Italia e il 14% nella Nuova Europa e Russia. Il mercato statunitense assorbe circa il 3,9% del fatturato consolidato (3% nel 2002). Nel corso del 2003 il gruppo ha ulteriormente potenziato la propria rete distributiva diretta che al 31 dicembre 2003 contava 156 boutiques. Tra le aperture dell’anno ricordiamo le boutiques Mariella Burani a Firenze, Brescia e Varsavia, la boutique Francesco Biasia in via Montenapoleone a Milano, le boutiques Baldinini a Milano, Mosca e Dubrovnik, le boutiques Braccialini a Udine e Hong Kong. Nel corso dell’anno sono stati, inoltre, raggiunti diversi accordi di licenza tra cui il più importante è l’accordo con Sector per la produzione e distribuzione di orologi per Mariella Burani che verranno presentati al pubblico questa settimana. Il Consiglio di Amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo unitario di € 0,089 per azione con stacco il giorno 24 maggio 2004 e pagamento il 27 maggio 2004. Il dividendo 2003 è in crescita del 37% rispetto al dividendo distribuito l’anno precedente. Tale proposta verrà sottoposta all’approvazione dell’assembla ordinaria dei soci convocata per il prossimo 29 aprile in prima convocazione e 3 maggio in seconda convocazione. Il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, deliberato di proporre alla prossima assemblea dei soci il rinnovo per ulteriori 18 mesi della facoltà di acquisto di azioni proprie (buy-back) fino ad un massimo di 2.800.000 L’esercizio 2004 si apre con una forte espansione della rete distributiva diretta del Gruppo grazie all’acquisizione del 100% della società Don Gil Gmbh, leader in Austria nella distribuzione di abbigliamento uomo e donna di lusso con 38 negozi situati nelle più lussuose vie dello shopping austriaco. La rete distributiva diretta del Gruppo arriverà a contare oltre 200 punti vendita alla fine dell’esercizio 2004. Ai negozi della società austriaca si aggiunge la boutique Braccialini inaugurata il 13 marzo 2004 a Roma, nel cuore del distretto capitolino del lusso, e la boutique per le calzature Sebastian in via Montenapoleone a Milano. Il prossimo 2 aprile verrà, inoltre, inaugurata a Pescara la prima boutique “Mariella Burani Details”, un negozio di nuova concezione che racchiuderà tutti i brands della pelletteria del Gruppo. I primi mesi dell’anno in corso evidenziano un trend crescente delle vendite dei negozi che, insieme ai risultati preliminari del sell in della stagione Autunno/inverno 2004-2005 e alle acquisizioni effettuate nei primi mesi dell’anno in corso, portano il management a stimare una crescita a doppia cifra del fatturato del Gruppo anche per il 2004.  
   
   
BILANCIO DELL'ASSOCIAZIONE TESSILE SVIZZERA (SWISS TEXTILES) DEL 30 MARZO 2004: CALO DEL FATTURATO DOVUTO A. SITUAZIONE POLITICO-ECONOMICA (NUOVA REGOLAMENTAZIONE DEL TRAFFICO DI MERCI CON LA UE E CONCORRENZA PROVENIENTE DALL'ASIA  
 
Zurigo, 1 aprile 2004 — Il fatturato dell'industria tessile e dell'abbigliamento si è attestato nel 2003 sulla cifra di 3,6 miliardi di franchi. Si tratta di un calo del 6% rispetto al risultato dell'anno prece-dente. Per quanto riguarda il settore tessile, il fatturato è diminuito del 6% a 2,1 miliardi di franchi. La produzione ha subito un calo dell'8% e le esportazioni si sono ridotte da 2,3 a 2,1 miliardi di franchi, il che corrisponde ad una variazione negativa del 9%. Nel campo dell'abbigliamento la tendenza è stata invece positiva. Grazie a decentramenti della produzione e all'insediamento di confezionisti di alta qualità e di nuovi centri logistici nel Canton Ticino è stato possibile incrementare le esportazioni del 26% rispetto all'anno precedente. Le esportazioni sono passate da 1,2 miliardi di franchi a 1,6 miliardi. Il fatturato è invece calato del 5%, attestandosi a 1,5 miliardi di franchi. Di pari passo con questo andamento il numero degli occupati del settore è sceso da 20'700 persone a 18'500 persone, con una riduzione del 10%. Nel 2003 gli occupati nel settore tessile sono stati 12'400 men-tre nell'industria dell'abbigliamento hanno lavorato 6'100 persone. Operatori di nicchia di successo Nonostante le fosche prospettive il presidente dell'Associazione Isler ha potuto riferire di aziende di successo operanti nei più diversi settori del tessile (fibre sintetiche, filati, tessitura, ricamo, finissaggio e abbigliamento). Queste aziende si sono mostrate durante l'anno passato particolarmente innovative con i loro prodotti o sono riuscite ad occupare con successo delle nicchie di emrcato: La Weseta Textil Ag, l'ultima tessitura di spugna della Svizzera, è riuscita a compiere il "turnaround" e coopera ora su vasta scala nella distribuzione a livello internazionale con la nota ditta di San Gallo Chr. Fischbacher Co. Ag la Mitlòdi Textildruck Ag è considerata, con le sue speciali tecniche di lavorazione, la più innovativa stamperia di tessuti del mondo, la Huber & Co Ag è da-140 anni specializzata nella produzione di tessuti tecnici sottili e rifornisce l'industria delle tendine a livello mondiale (corde e portalamelle), la Meister & Cie Ag è una delle ultime grandi aziende di intrecciamento della Svizzera e produce tra l'altro tubi flessibili antincendio. Essa ha inoltre sviluppato insieme ad una azienda tedesca tubi flessibili intrecciati che consentono il filtraggio dell'acqua con la tecnologia a membrana. Motivo particolare di orgoglio sono le aziende tessili nel campo dell'high-tech che sono tra le migliori al mondo. Una di esse è: la Schoeller-textil Ag, che da molti anni fornisce all'industria dello sport e della moda tessuti tecnologici di alta qualità. L'ultima invenzione è un tessuto che è stato tecnica‑ mente modificato in modo tale che le macchie, lo sporco e l'acqua scivolano via (Nano‑ Sphere). Anche il tema Wellness ha fatto registrare risultati positivi nello scorso anno. I cosiddetti tessuti Wellness si ottengono o con la produzione di filati o tramite il processo di finissaggio. Vengono citati esempi di produttori di filati di successo: la Slg Textil Ag produce un filato ricavato dalle alghe e particolarmente ben tollerato dalla pelle Seacell (rilevato dalla filanda Streiff Ag), la Herman Buhler Ag ha messo sul mercato un filato antimicrobico che viene impiegato in campo medico (Swiss Cotton Silver X-static / X-static), la filanda Spoerry & Co Ag ha presentato alla Expofil di Parigi una novità mondiale: Sensual Nm 250 (filato elastico). Ostacoli politico-economici Dall'altro lato ha fatto scalpore la notizia arrivata a febbraio che a partire dal 1° giugno 2004 le merci riesportate nella Ue dalla Svizzera (e dagli altri partner di libero scambio) in identico stato sarebbero soggette al normale dazio. La franchigia doganale in vigore da trent'anni verrebbe così a cadere. L'industria tessile svizzera, che per la maggior parte produce ancora nel proprio Paese, ne è colpita in modo marginale. Completamente differenti sono invece gli effetti sull'industria svizzera dell'abbigliamento, che produce per la maggior parte all'estero e riesporta la merce senza modifiche nella Ue tramite centri di smistamento. La Calida deve affrontare dei problemi Per la ditta Calida questo dazio doganale del 12% avrebbe conseguenze catastrofiche, questa è l'opinione espressa da Felix Sulzberger, Ceo della Calida, in occasione della conferenza stampa. Per un'azienda che nel 1992, ad esempio, ha effettuato investimenti per 20 milioni di franchi in un centro di smistamento centralizzato a Sursee, l'introduzione di questa nuova norma senza alcun preavviso è difficile da sostenere. Ciò potrebbe avere le seguenti conseguenze: necessità di scaricare i maggiori costi sul prezzo per il consumatore finale, modifica dei canali di distribuzione, cioè direttamente da fabbriche situate nella Ue (con il relativo peggioramento del servizio clienti, più pacchetti singoli, tempi di consegna più lunghi, elevati costi operativi per ca. 4 milioni di franchi), necessità di spostare la produzione dal Portogallo e dall'Ungheria in Romania, Bulgaria o Turchia. Secondo Sulzberger la misura nel suo complesso causerebbe all'azienda costi pari al 6% del fatturato. E se si considera che la Calida in tutta la sua storia non ha mai ottenuto un utile del 6% sul fatturato e che tale rendimento nell'industria dell'abbigliamento viene raggiunto solo da poche aziende, ciò significherebbe null'altro che una condanna a morte per la ditta Calida, quantomeno in caso di mantenimento dell'attuale modello di business e delle attuali strutture aziendali.  
   
   
ASTRA ZENECA CRESCITA E RIASSETTO IN ITALIA  
 
Milano, 1 aprile 2004 - Astra Zeneca secondo gruppo farmaceutico europeo cresce sul mercato italiano e, in vista di una ulteriore espansione nel nostro Paese legata all’introduzione di nuovi farmaci, assume altre 250 persone e si dà una nuova struttura di vertice. “ Abbiamo completato una fase triennale di integrazione seguita alla fusione tra Astra e Zeneca – afferma il Presidente e a.D. Per l’Italia, Gianni Marini – Dal 2000 siamo cresciuti su questo mercato del 14,6%: una performance tra le migliori. Ma il fatto più importante è che il gruppo sia riuscito a rimpiazzare ben 7 miliardi di fatturato sottoposto alla concorrenza dei generici”. Secondo Marini, ora si apre una nuova fase di sviluppo che vede il lancio sul mercato di nuovi farmaci ( come Crestor, Exanta e Iressa). Il 2003 si è chiuso con ricavi in Italia cresciuti del 4% - afferma –, ora stiamo completando un programma di assunzione di circa 250 persone per la nuova fase di espansione. Quasi tutti nel commerciale, ma una decina di persone anche nella produzione: nel 2004 sarà inaugurato il terzo impianto a Caponago”. Marini che è anche vicepresidente di Farmindustria con delega per i rapporti con le Regioni e la distribuzione, allenta quindi le redini sulla gestione operativa. La responsabilità commerciale di tutte le attività in Italia viene assunta da Nicola Braggio. E da gennaio è arrivato dagli Stati Uniti Mark Mallon, 41 anni, finora a capo negli Usa dell’area gastrointestinale e respiratoria per assumere la funzione di direttore generale e sembra destinato – dopo una esperienza in un importante mercato europeo come l’Italia – a futuri incarichi di vertice negli States o nel gruppo. “Tra le multinazionali c’è un certo timore che il modello americano possa avvicinarsi progressivamente a quelli europei – afferma Marini – le riforme che espandono il ruolo pubblico potrebbero portare a future manovre di abbattimento della spesa farmaceutica. In ogni caso, è bene che i managers statunitensi vengano a conoscere la complessità della situazione europea”. Marini calcola che l’impatto sui conti 2003 delle misure di contenimento della spesa in Italia sia stato superiore a 45 milioni di euro.  
   
   
BEKAERT NEL 2003: +74 % L’UTILE PRIMA DELLE TASSE A LIVELLO MONDIALE  
 
Milano, 1 aprile 2004 - In un anno particolarmente difficile, Bekaert, l’azienda leader mondiale nella produzione di fili di acciaio e derivati di vergella, quotata sul listino Euronext di Bruxelles, ha ottenuto ottimi risultati sul fronte della profittabilità. L’utile consolidato sulle operazioni (Ebit) è stato di 112 milioni di Euro, con un incremento del 74 per cento rispetto al 2002 e corrispondente al 6,2 per cento delle vendite. A cambi costanti il risultato è di 138 milioni di Euro (7,1 per cento delle vendite). Di particolare rilievo la rimonta delle divisione Fencing, che è passata da un margine negativo nel 2002 a uno positivo del 6,6 per cento nel 2003. L’utile netto consolidato a livello mondiale è stato di 85 milioni di Euro, con un valore di 3,85 euro per azione. In Italia, Bekaert Fencing S.p.a. Ha stimato nel 2003 un utile, prima delle tasse, di 4,8 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 2,5 milioni di euro del 2002. In decisa crescita i risultati più specificamente finanziari di Bekaert. L’ebitda è cresciuto del 6 per cento a 239 milioni. Il cash flow consolidato è stato di 222 milioni di Euro, con una crescita dell’8 per cento (10,37 Euro per azione). Sul fronte del debito netto, il valore assoluto è rimasto stabile a 364 milioni di Euro, che rappresenta un rapporto del 44 per cento rispetto alla capitalizzazione. Giro d’affari sostanzialmente stabile Il fatturato globale di Bekaert (che comprende le attività del gruppo comprese le aziende partecipate e le joint-venture) è cresciuto a rapporti di cambio costanti 2002 del 3,2 per cento. Tenendo conto delle fluttuazioni delle monete, il fatturato globale è stato di 2,6 miliardi di Euro, con un decremento del 6,8 per cento. Il fatturato consolidato (che comprende le attività del gruppo) è cresciuto parimenti del 4,1 per cento, che tenendo conto delle fluttuazioni valutarie si traduce in un totale di 1,8 miliardi di Euro, con un decremento del 3,6 per cento. La crescita reale del 4,1 per cento è ascrivibile per il 2,4 per cento a crescita per linee interne e per l’1,7 per cento alle acquisizioni al netto dei disinvestimenti. Globalmente le vendite sono risultate in crescita in Europa Centrale e in Asia, mentre sono state deboli in Nord America e in Europa Occidentale. Venendo alle quattro linee di business di Bekaert, la divisione dei prodotti avanzati a filo metallico si è confermato il settore più grande (74,2 per cento del fatturato globale) e stabile a 1,94 miliardi di Euro. Seconda in importanza la divisione Fencing (17,4 per cento del fatturato totale). Dividendo Visti i buoni risultati del gruppo, il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti un aumento del 4 per cento del dividendo rispetto al 2002. Se la proposta verrà accettata, il dividendo lordo per il 2003 sarà di 1,748 Euro per azione.  
   
   
BENCHMARKING PER LE PMI  
 
Bruxelles, 1 aprile 2004 - È stata pubblicata in Irlanda una nuova guida sui benchmarking di competitività per proprietari e manager di Pmi (piccole e media imprese). Il libro parte dalla premessa che i benchmarking e le guide di buona prassi usate dalle grandi multinazionali non sono necessariamente utili per le Pmi, che hanno risorse ed esigenze differenti. Il libro illustra i risultati ottenuti dalle aziende irlandesi che hanno adottato questi strumenti, usando un misto di benchmarking e tecniche di livello mondiale per migliorare profitto, capacità e prestazioni. Infolink: http://www.Oaktreepress.com  
   
   
TELECOM ITALIA MEDIA: CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA  
 
Roma, 1 aprile 2004 – Il Presidente di Telecom Italia Media Spa Riccardo Perissich, in esecuzione del mandato conferitogli dal Consiglio di Amministrazione in data 19 marzo u.S., ha convocato, il 31 marzo, l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti della Società in Rozzano (Milano) per il giorno 5 maggio 2004, alle ore 15.00 in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 6 maggio 2004 in seconda convocazione, stesso luogo alle ore 9.00, con il seguente ordine del giorno: Parte Ordinaria 1. Modifiche al regolamento assembleare. 2. Bilancio al 31 dicembre 2003 - deliberazioni inerenti e conseguenti. 3. Integrazione del corrispettivo alla società di revisione. 4. Nomina del Consiglio di Amministrazione – deliberazioni relative. 5. Nomina del Collegio Sindacale – deliberazioni relative. Parte Straordinaria 1. Modifica degli artt.1 (denominazione), 2 (sede), 3 (durata - recesso), 5 (misura del capitale – conferimento di deleghe ex art. 2443 cod. Civ.), 6 (azioni - recesso), 9 (diritto di intervento in Assemblea), 11 (convocazione dell’Assemblea), 13 (Presidenza e conduzione dei lavori dell’Assemblea), 15 (composizione del Consiglio di Amministrazione), 16 (Presidente-vice Presidente – Segretario), 17 (adunanze del Consiglio), 19 (copie ed estratti), 20 (poteri del Consiglio-deleghe), 21 (rappresentanza legale della Società), 22 (compensi e rimborso spese dei consiglieri), 23 (Collegio Sindacale) dello Statuto sociale; cancellazione degli artt. 7 e 14; inserimento di un nuovo articolo ( riguardante l’informativa degli organi delegati al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale) con rinumerazione degli articoli dello statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti.  
   
   
ALBACOM: I SOCI AZZERANO LE PERDITE E AUMENTANO IL CAPITALE  
 
Milano, 1 aprile 2004 - L’assemblea degli azionisti di Albacom S.p.a., riunitasi il 29 marzo scorso sotto la Presidenza dell’ing. Sergio Primus, ha approvato la situazione patrimoniale della Società al 31 dicembre 2003 che ha evidenziato una perdita netta di 286 milioni di Euro, in gran parte dovuta a rettifiche di valore di natura straordinaria. L’assemblea ha pertanto deliberato l’azzeramento del capitale sociale di Albacom per la copertura di dette perdite e la ricostituzione del capitale stesso attraverso la conversione in conto capitale di circa 88 milioni di Euro di finanziamento Soci oneroso, vantato dagli stessi nei confronti di Albacom. Al termine dell’operazione il nuovo capitale sociale di Albacom risulta pari a 50,6 milioni di Euro, rimanendo invariata la sua composizione (Eni 35%, Bt 26%, Bnl 19,5% e Mediaset 19,5%). Grazie alla decisione assunta dagli azionisti, nei prossimi anni la Società beneficerà di minori ammortamenti e un inferiore costo per interessi sul debito. I Soci hanno altresì confermato la nomina dell’Amministratore Delegato, Ing. Corrado Sciolla, a Consigliere di Amministrazione Albacom, dopo la sua cooptazione avvenuta l’8 marzo scorso.  
   
   
AVVIATA LA BORSA DELL’ENERGIA : FISSATO IL PREZZO ORARIO DI MERCATO  
 
 Roma, 1 aprile 2004 – La borsa dell’energia ha definito il primo prezzo medio giornaliero dell’energia elettrica trattata sul mercato. Il prezzo del kilowattora per domani, 1 aprile 2004, è stato fissato in 5,5 centesimi di euro. L’energia trattata in borsa, sempre per domani 1 aprile, è stata pari a 286 milioni di kilowattora corrispondenti al 32% del consumo totale. Questi sono i primi risultati conseguenti all’avvio del mercato elettrico in Italia. Da oggi vi sarà, ogni giorno, la fissazione di prezzi orari dell’energia elettrica per ognuna delle 24 ore della giornata, con la definizione di un prezzo medio giornaliero. Si tratta di prezzi liberamente formati nel confronto concorrenziale fra i produttori che offrono in borsa l’energia per il soddisfacimento dei consumi degli italiani. Nella borsa la domanda complessiva di energia elettrica, pari al fabbisogno nazionale, sarà rappresentata dal Grtn. La borsa dell’energia, in ognuno dei tre mercati in cui è articolata, fornirà indicazioni di prezzo e di quantità : a) nel Mercato del giorno prima (Mgp) in cui sono trattate le partite di energia elettrica che definiscono il programma di produzione del giorno dopo. Ogni giorno, a fine mattinata, sarà pubblicato sul sito del Gme (www.Mercatoelettrico.org) il prezzo per ognuna delle 24 ore del giorno successivo, con una media giornaliera. Inoltre saranno resi noti i quantitativi di energia trattati in borsa. B) nel Mercato di aggiustamento (Ma) i produttori verificheranno la compatibilità tra i programmi e la fattibilità tecnica rispetto agli impianti. Qualora vi fossero delle criticità gli stessi potranno modificare il programma di produzione per renderlo praticabile il giorno successivo. Al termine di questo mercato saranno resi noti i quantitativi di energia trattata ed il valore corrispondente. C) nel Mercato per i servizi di dispacciamento (Msd) il Grtn si approvvigiona dei servizi necessari alla gestione ed al controllo del sistema elettrico in tempo reale (soluzione delle congestioni di rete , acquisto della riserva per il giorno successivo, energia per il bilanciamento del sistema). Anche per questo mercato saranno pubblicati i valori dell’energia acquistata dal Grtn. L’on. Dell’elce, Sottosegretario al Ministero delle Attività produttive, intervenendo all’inaugurazione della borsa, ha espresso soddisfazione per la realizzazione nel nostro Paese di questo strumento di mercato che segna una tappa importante nel processo di liberalizzazione del settore dell’energia in Italia. “Da oggi è operativa anche in Italia la borsa elettrica. Da oggi tutti potranno conoscere il prezzo dell’energia elettrica in ogni ora. Come sempre, quando si parte con una novità, avremo un primo periodo di adattamento e quindi potremo avere anche delle forti variazioni di prezzo. Sono certo, però, che se si potranno costruire le nuove centrali che il Ministero delle Attività produttive ha autorizzato in questi ultimi due anni realizzeremo un duplice obiettivo: 1) accrescere la sicurezza del sistema elettrico italiano cercando di evitare possibili interruzioni di fornitura di energia elettrica nella prossima estate; 2) dopo l’entrata in funzione dei nuovi impianti avere anche una riduzione dei prezzi per i consumatori.”  
   
   
ASSEGNATO ALLA RISERVA DI MONTE RUFENO IL PREMIO DEL CONCORSO "NATURALMENTE ACCESSIBILE" DA ENEL, FEDERPARCHI, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E DEI DISABILI  
 
Roma, 1 aprile 2004 - Piero Gnudi, presidente dell’Enel e Matteo Fusilli, presidente della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali, hanno premiato oggi la Riserva Regionale Monte Rufeno, nel Lazio, vincitrice del Concorso di idee “Naturalmente accessibile.” Enel e Federparchi, in collaborazione con Fai, Italianostra, Legambiente, Lipu, Wwf Italia, Cts e con le Associazioni dei Disabili (Fish, Fiaba, Fand), con questo concorso lanciato nel 2003, nel quadro delle iniziative per l'Anno Europeo dei Disabili, hanno inteso promuovere la progettazione di interventi finalizzati a migliorare l'accessibilità e la fruizione delle aree naturali protette da parte dei disabili. La Riserva Naturale Regionale di Monte Rufeno (tremila ettari di area naturale protetta nel viterbese), riceverà pertanto il premio di 10.000 Euro per la migliore progettazione. Enel, inoltre, darà un contributo di 40.000 Euro se l’opera verrà realizzata entro il 31 dicembre 2004. Il progetto vincitore si articola in due fasi: - la realizzazione di interventi che mirano a rendere immediatamente accessibili strutture e servizi esistenti con operazioni di basso impatto ambientale; - un successivo studio di fattibilità per l’accessibilità dell’intero territorio della Riversa Naturale e dell’ambiente circostante. Il presidente dell’Enel, Piero Gnudi, ha dichiarato: “con questo premio Enel conferma la costante attenzione all’ambiente e alla sua fruizione da parte di tutti. L’azienda da sempre punta alla valorizzazione delle aree che circondano i suoi impianti con la consapevolezza di svolgere un ruolo sociale grazie alla presenza diffusa sul territorio nazionale. Non a caso Enel è la prima utility a fare il suo ingresso nel Ftse 4 Good Global 100, l’indice borsistico che raggruppa le prime 100 società al mondo che si distinguono per i risultati raggiunti e gli impegni presi in tema di sostenibilità ambientale e sociale nello svolgimento delle loro attività. Ed è stata premiata con l’Oscar per la sostenibilità 2003.” Da parte del presidente della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali, Matteo Fusilli “l’intero sistema nazionale delle Aree naturali protette sta realizzando, giorno dopo giorno, con grande impegno, il progetto di accessibilità affinché tutti, senza ostacoli e barriere, possano pienamente godere delle bellezze naturali e del patrimonio culturale che i parchi tutelano e valorizzano. La numerosa partecipazione dei parchi regionali al concorso, la qualità dei progetti presentati e le previsioni di attuazione degli stessi, dimostrano la concretezza dell’iniziativa avviata in occasione dell’Anno Europeo dei Disabili, appena concluso, che Federparchi svilupperà ancora in futuro.” L'apposita Commissione di valutazione, costituita dai rappresentanti di Enel, Federparchi, Associazioni ambientaliste e Associazioni dei disabili, ha esaminato i progetti presentati da ben 22 tra Parchi e Riserve regionali. Considerata la qualità complessiva delle proposte, la Commissione ha deciso di dare anche un "riconoscimento speciale" al progetto della Riserva Regionale Zompo Lo Schioppo (oltre mille ettari protetti in Abruzzo) che si articola in due aree d’intervento: pensare strumenti di comunicazione e interpretazione del territorio che valorizzino l’approccio emotivo e sensoriale e garantire l’accessibilità dei diversi sentieri attraverso la formazione di operatori in grado di accompagnare chiunque ne faccia richiesta.  
   
   
CRITICHE AL TRASFERIMENTO DI DATI DEI PASSEGGERI IN VOLO VERSO GLI USA  
 
Strasburgo, 1 aprile 2004 - Risoluzione sul progetto di decisione della Commissione che prende atto del livello di protezione adeguato dei dati a carattere personale contenuti nelle pratiche passeggeri (Pnr - Passenger Name Records) trasferite all'Ufficio delle dogane e della protezione di frontiera degli Stati Uniti. Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione di Johanna L.a. Boogerd-quaak (Eldr, Nl) sul progetto di decisione della Commissione in merito al livello di protezione dei dati a carattere personale contenuti nelle pratiche passeggeri (Pnr - Passenger Name Records) trasferite all'Ufficio delle dogane e della protezione di frontiera degli Stati Uniti. La risoluzione è stata adottata con 229 voti favorevoli, 202 contrari e 19 astensioni, i popolari hanno votato contro. I deputati ritengono che la decisione dell'Esecutivo esuli dalle competenze di esecuzione conferitegli, in quanto il progetto di decisione non costituisce una base giuridica che possa, in seno all'Unione europea, modificare le finalità per cui sono stati raccolti dati nel Pnr e permetterne il trasferimento totale o parziale a terzi da parte delle compagnie aeree. Secondo i parlamentari, non siamo neanche di fronte a un accordo internazionale in applicazione del quale la Commissione sarebbe tenuta ad autorizzare il trasferimento di tali dati. Essi considerano ambigua la formulazione di alcune clausole della decisione e degli impegni corrispondenti. Secondo l'Aula, il progetto di decisione si fonda su impegni la cui obbligatorietà è lungi dall'essere evidente, sia per la fonte che è puramente amministrativa, sia per il contenuto in quanto, da una parte, si fa riferimento a garanzie che non sono ancora una base giuridica negli Usa e, dall'altra, si mantiene la possibilità di modificare la regolamentazione in qualsiasi momento, in particolare per quanto riguarda le modalità di utilizzazione e riutilizzazione dei dati. I deputati ritengono che l'importanza della questione sia tale che l'Unione europea debba regolarla con gli Stati Uniti sulla base di un vero accordo internazionale che, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, definisca: i dati che possono essere trasferiti in modo automatizzato (Apis) e i dati che possono essere trasferiti caso per caso; l'elenco dei reati gravi per cui è possibile avanzare una richiesta supplementare; l'elenco delle autorità e delle agenzie che potrebbero condividere i dati e le condizioni di tutela dei dati da rispettare: il periodo di conservazione per i due tipi di dati; il ruolo che le compagnie aeree devono svolgere nel trasferire i dati dei passeggeri; le garanzie da fornire ai passeggeri per consentire loro di correggere i dati che li riguardano; le responsabilità delle compagnie aeree nei confronti dei passeggeri e delle autorità pubbliche in caso di errori di trascrizione; il diritto di far ricorso ad un'autorità indipendente e a meccanismi di rimedio in caso di violazione dei diritti dei passeggeri. L'aula si dichiara disposta a esaminare in base alla procedura d'urgenza un accordo internazionale che rispetti i suddetti principi e nel frattempo invita gli Stati membri a imporre immediatamente il rispetto del diritto nazionale ed europeo sulla privacy, richiamando in particolare l'attenzione sull'obbligo alle compagnie aeree e alle agenzie di viaggio, sancito dalla direttiva 95/46/Ce, di ottenere dai passeggeri il consenso per il trasferimento dei dati. La Commissione è invitata a bloccare il sistema pull, in base al quale gli Usa non devono chiedere i dati, ma hanno un accesso immediato ad essi, sostituendolo con un sistema push. Un progetto di accordo sarà effettivamente sottoposto a votazione in seno alla commissione per le libertà e i diritti dei cittadini nel corso della prossima settimana, per poi essere eventualmente adottato dalla Plenaria nel corso della sessione di aprile. Infine, i parlamentari invitano la Commissione a ritirare il progetto di decisione. Essi minacciano di adire la Corte di giustizia qualora il progetto di decisione venga adottato dall'Esecutivo e si riservano il diritto di adire la Corte di Giustizia per verificare la legalità del previsto accordo internazionale.  
   
   
A COLONIA LA VENTESIMA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ NELL’AGOSTO 2005 GERMANWINGS COLLEGA MILANO, ROMA E BOLOGNA ALLA CITTÀ RENANA A PARTIRE DA 19 EURO, TASSE E SPESE INCLUSE  
 
Milano, 1 aprile 2004 - La gioventù cattolica di tutto il mondo si incontrerà l’anno prossimo per celebrare la propria fede a Colonia: la città tedesca ospiterà infatti da martedì 16 a domenica 21 agosto 2005 la ventesima Giornata Mondiale della Gioventù, seguendo l’invito del Vangelo “Siamo venuti per adorarlo” (Matteo, 2,2). Circa 800.000 giovani dai 16 ai 30 anni sono attesi a Colonia per il grande evento alla presenza del Papa. Si prevede che solo dall’Italia giungeranno circa 100.000 fedeli. La giornata mondiale della gioventù inizierà ufficialmente il pomeriggio del 16 agosto sulle Rheinwiesen, i grandi prati attorno a Colonia lambiti dal Reno. Sullo sfondo dell’imponente Duomo, che conserva le reliquie dei tre re magi, l’arcivescovo della città Joachim Meißner celebrerà la messa insieme a circa 350.000 giovani. Durante questi giorni di festa e riflessione i giovani potranno raccogliersi in meditazione in una delle tante chiese di Colonia e discutere la loro fede con vescovi provenienti da tutto il mondo. Sono previsti inoltre momenti di svago, accompagnati da musica e danze. Papa Giovanni Paolo Ii è atteso a Colonia giovedì 18 agosto 2005: i giovani in festa lo accoglieranno sulle Rheinwiesen il giovedì stesso. Culmine dell’incontro sarà la messa finale officiata dal Papa, domenica 21 agosto, a Sankt Augustin, a circa 20 km da Colonia, sulla piana dell’aeroporto limitrofo. Molti dei giovani partecipanti all’evento troveranno accoglienza nelle parrocchie o in case private di Colonia. L’ufficio del turismo della città offre però anche la possibilità di effettuare prenotazioni per il soggiorno su internet: www.Koelntourismus.de , sia in hotel, sia presso privati.  
   
   
UN ACCORDO PIU’ FORTE TRA AIR FRANCE E AIR EUROPA  
 
Parigi, 1 aprile 2004 - Il presidente direttore generale d’Air France, Jean-cyril Spinetta, ed il presidente direttore generale della compagnia spagnola Air Europa, Juan Jose Hidalgo, hanno firmato ieri sera a Parigi un nuovo accordo tra le due compagnie. Questo accordo rientra in una strategia di crescita d’Air France e Air Europa tra la Spagna e la Francia. Consente di sviluppare la dinamica di un accordo forte, nato tra le due compagnie a luglio del 2003 e che apre ad Air Europa le prospettive di poter entrare a breve nell’alleanza Skyteam. I voli effettuati da Air Europa tra Parigi, Alicante e Palma sono già venduti sotto il codice «Af». Air France commercializza anche i voli effettuati da Air Europa in partenza da Madrid verso Fuerteventura, Ibiza, Lanzarote, Las Palmas, Malaga, Minorca, Palma, Santiago de Compostela e Tenerife ; in partenza da Barcellona verso Ibiza, Lanzarote, Minorque, Palma de Majorque, Seville e Tenerife. Dal canto suo, Air Europa propone alla sua clientela, sotto codice « Ux », i voli operati da Air France tra Bilbao, Séville, Valencia, Valladolid e Paris. Air Europa, fondata nel 1986, possiede una moderna flotta di 31 Boeing. La compagnia collega, oltre alla penisola iberica? una vasta rete in Europa e Africa del Nord ed una serie di destinazioni lungo raggio (Stati Uniti, Brasile, Cuba, Messico, Repubblica Dominicana, Argentina, Venezuela …). Nel corso dell’esercizio 2002-2003, Air France ha trasportato 42,9 milioni di passeggeri verso 187 destinazioni in 84 paesi. Air France é partner di Skyteam, l’alleanza mondiale di cui fanno parte Aeromexico, Air France, Alitalia, Csa Czech Airlines Delta Air Lines e Korean Air.  
   
   
SISTEMI AMS PER IL CENTRO DI CONTROLLO NAZIONALE DEL TRAFFICO AEREO DELLA BULGARIA  
 
Roma, 1 aprile 2004 - Ams ha completato con successo l’accettazione in sito del nuovo sistema di gestione del traffico aereo per il Centro Nazionale di Sofia in Bulgaria (Cnatcc - Common National Air Traffic Control Centre). Il sistema, che sarà operativo per la metà di maggio 2004, è stato fornito alla Atsa (Air Traffic Services Authority), l’ente per il controllo del traffico aereo in Bulgaria. Ams ha fornito un Centro di Controllo del Traffico Aereo completo a sostituzione del precedente sistema Airsys Aircat 200 consegnato nel 1994. Il sistema Cnatcc è basato su architettura open con un tracker Artas Eurocontrol e un Mrt (Multi Radar Tracking) convenzionale Ams che funzioni di recovery. Il contratto è comprensivo di installazione, messa in opera e training. Il sistema Cnatcc, basato su un architettura funzionale Eurocontrol/ecac allo stato dell’arte, include gli ultimi sviluppi nel Radar Data Processing e Flight Data Processing, compreso di on-line data interchange con partner confinanti; questo per far fronte al previsto aumento del traffico aereo in vista dei Giochi Olimpici del 2004 in Grecia. Il nuovo sistema Cnatcc è stato inoltre ammodernato grazie a nuovi sottosistemi: Atc Simulator (Sim); Technical Monitoring and Control System (Tmcs); Software Maintenance and Development Environment (Smde); Information Display Processing System (Ids); Voice Communication Switch System (Vcss); Voice recorder system (Vrs). Ams e Atsa hanno concordato le varie fasi del piano di implementazione che prevedrà anche ulteriori sviluppi e ammodernamenti delle funzionalità del sistema Cnatcc. Questo contratto si pone all’interno di un piano di ammodernamento del sistema di controllo del traffico aereo della Bulgaria e segna un rafforzamento della presenza dei sistemi Atc di Ams nell’aerea dell’Europa dell’Est. Dal 1997, oltre a questo contratto, Ams ha fornito alla Bulgaria altre 5 testate radar (composte ognuna da un radar primario e un secondario). Attualmente i sistemi Atc di Ams, sia con applicazioni civili che militari, sono presenti in numerosi paesi dell’area come Romania, Macedonia, Grecia, Turchia e Cipro. La presenza dei sistemi Ams è estremamente varia e spazia da singole installazioni negli aeroporti a sistemi completi per la copertura dell’intero paese.  
   
   
A FIDAE 2004 AMS PRESENTA IL RADAR HF A ONDA DI SUPERFICIE  
 
Roma, 1 aprile 2004 - A Fidae 2004 Ams presenta il radar Hf a onda di superficie di tipo “Over the Horizon” (Hf Swr). Il radar al momento opera e individua una varietà di tipi di target dal sito sperimentale situato sulla costa orientale in Inghilterra. Il sistema utilizza un alto contenuto di tecnologia Cots con architettura open di sistema, che assicura rapida adattabilità ai diversi requisiti del cliente e a bassi costi di mantenimento. Il radar è in grado di rilevare “Over the Horizon” (oltre l’orizzonte) navi di superficie che vanno da piccole imbarcazioni veloci a grandi navi così come target aerei, sfruttando l’effetto onda di superficie Hf. Al momento il lavoro di sviluppo è incentrato su nuove modalità operative per applicazioni specifiche per l’utente. Il radar Hf Swr può essere utilizzato come radar autonomo con display e controllo remoto o integrato con altri sensori e sistemi di identificazione per una conoscenza completa della situazione sulla superficie del mare. Le applicazioni comprendono il monitoraggio e la gestione dell’Eez (Exclusive Economic Zone), Vts (Vessel Traffic Services), tutela della pesca, ordine pubblico e sicurezza, nonché le operazioni militari.  
   
   
CONTROLLO DELLO STATO DI APPRODO ED EQUIPAGGIAMENTO MARITTIMO: LA COMMISSIONE DECIDE DI ADIRE LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA IN MERITO AI CASI DI FINLANDIA E ITALIA  
 
Bruxelles, 1 aprile 2004. La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia per il mancato rispetto, da parte della Finlandia, della normativa Ue relativa al controllo delle navi da parte dello Stato di approdo. La finalità della normativa violata è ridurre il numero delle navi fuori norma che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati membri rafforzando l'osservanza della legislazione internazionale e comunitaria. "Questa direttiva è uno dei pilastri della nostra legislazione in materia di sicurezza marittima e ci auguriamo vivamente che la Finlandia adotti quanto prima tutte le misure necessarie", ha affermato la vicepresidente Loyola de Palacio. "Ciò è particolarmente importante in quanto il Mar Baltico non sopravvivrebbe ad un disastro come quello della petroliera Erika", ha aggiunto. La Commissione ha inoltre deciso di adire la Corte di giustizia per il mancato recepimento, da parte dell'Italia, della normativa Ue in materia di equipaggiamento marittimo, volta a garantire l'applicazione uniforme degli strumenti internazionali relativi all'equipaggiamento installato a bordo delle navi marittime. La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia per la mancata comunicazione, da parte della Finlandia, delle misure nazionali di recepimento della direttiva del 2001 sul controllo dello Stato di approdo[1]. Tale direttiva, adottata in seguito al disastro della petroliera Erika del 1999, rafforza le norme Ue relative alla fissazione di criteri comuni per il controllo delle navi da parte dello Stato del porto visitato e all'armonizzazione delle procedure di ispezione e detenzione. Gli Stati membri dovevano adottare la legislazione necessaria entro il 22 luglio 2003 e, in seguito al disastro della petroliera Prestige nel 2002, si erano impegnati ad attuare le disposizioni della direttiva prima del termine sopra citato. Come hanno dimostrato i naufragi delle petroliere Erika e Prestige, prima dell'adozione della direttiva del 2001 i controlli dello Stato nei porti erano insufficienti. Le norme precedenti prevedevano esclusivamente le ispezioni di carattere ordinario che, nella maggior parte dei casi, comportavano una verifica piuttosto superficiale delle condizioni della nave. Accadeva così che navi che erano state immobilizzate più volte a causa delle cattive condizioni e che battevano bandiere di convenienza non venivano escluse né allontanate dai porti dell'Ue, con tutti i rischi conseguenti. La Commissione ha inoltre deciso di adire la Corte di giustizia per la mancata comunicazione, da parte dell'Italia, delle misure nazionali di recepimento di una direttiva del 2002 sull'equipaggiamento marino che aggiorna le norme sull'equipaggiamento installato a bordo delle navi marittime per il quale sono rilasciati certificati di sicurezza in ottemperanza di convenzioni internazionali e mira ad assicurare la libera circolazione di tale equipaggiamento all'interno della Comunità. Gli Stati membri dovevano recepire tale direttiva nel loro ordinamento nazionale entro il 23 marzo 2003.  
   
   
AI NASTRI DI PARTENZA LA NONA EDIZIONE DI FABBRICA APERTA I COSTRUTTORI ASSOCIATI A UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE APRONO LE PORTE PER FAVORIRE L’INCONTRO TRA SCUOLE E IMPRESE  
 
Cinisello, 1 aprile 2004 - Dal 3 al 30 aprile 2004, le fabbriche dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, apriranno i cancelli alle visite di studenti, insegnanti, rappresentanti delle istituzioni e, più in generale, a quanti sono interessati a scoprire come nascono le macchine per fare innovazione. Si rinnova così l’appuntamento, ormai giunto alla nona edizione, di Fabbrica Aperta, l’iniziativa sviluppata da Ucimu-sistemi Per Produrre, nell’ambito del progetto Fabbrica Per L’uomo, volto a creare occasioni di contatto diretto tra scuola e impresa. Breton (Castello di Godego Tv), D’andrea (Lainate Mi), Dea (Grugliasco To), Faccin (Visano Bs), Galdabini (Cardano al Campo Va), Ge Fanuc Italia (Buccinasco Mi), Iemca Giuliani (Faenza Ra), Sandvik Italia (Milano) sono le imprese che, quest’anno, hanno risposto all’appello della associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, dando vita all’iniziativa la cui realizzazione è affidata a Fondazione Ucimu. Fabbrica aperta, che, a partire dal 1996, ha coinvolto più di 18.000 giovani, si propone di evidenziare all’attenzione degli studenti i reali contorni di uno dei comparti più avanzati e, soprattutto, più ricchi di interesse e prospettive occupazionali, come testimonia l’incremento del numero degli addetti dell’industria italiana del settore, dai poco più 29.000 del 1996 ai circa 33.000 previsti dai preconsuntivi 2003. L’officina, gli impianti produttivi, vero cuore pulsante dell’attività di queste imprese, saranno, così, sotto gli occhi di tutti quanti vorranno vedere non soltanto cosa si produce ma soprattutto come si lavora all’interno di una fabbrica. Un luogo in cui la tradizionale figura dell’operaio ha lasciato spazio a quella dell’operatore in camice bianco, preposto al controllo e alla manutenzione di sistemi caratterizzati da tecnologia sempre più sofisticata; il lavoro degli addetti agli impianti produttivi si è, infatti, trasformato in un’attività a altissimo contenuto professionale, per la quale sono necessarie competenza, specializzazione e capacità di livello assoluto. Fulcro del progresso tecnologico, la “fabbrica per l’uomo” è, dunque, straordinaria occasione di realizzazione professionale per un buon numero di giovani; per quelli, in particolare, che ambiscono a esprimere le proprie capacità con eclettismo, fantasia e piena responsabilità. Giovani cui guardano con fiducia gli imprenditori delle imprese associate a Ucimu-sistemi Per Produrre, il cui sviluppo rischia di essere ritardato dalla mancanza di tecnici preparati a gestire le sofisticate tecnologie necessarie a far fronte alla concorrenza internazionale: progettisti, meccanici e operai specializzati, in ambito tecnico; responsabili di progettazione, approvvigionamento e logistica, attività commerciale e marketing, assistenza e supporto prodotto, in ambito manageriale. In occasione dell’edizione 2004 di Fabbrica Aperta, Ucimu-sistemi Per Produrre ha promosso la realizzazione del “tecnicario”, un piccolo dizionario, in italiano, inglese, francese e tedesco, delle espressioni tecniche più usate nel settore. Lo strumento, pensato per i giovani, propone circa 4.500 voci utili per quanti operano nel settore delle macchine utensile, robot e automazione. Sapere ‘come si dice’ è, infatti, essenziale in un ambito a forte vocazione globale come quello della industria della macchina utensile, che, a livello mondiale, esporta la metà della propria produzione. “Nelle imprese del settore - sottolinea Andrea Riello, presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre- tutti sono tenuti a padroneggiare le lingue straniere, soprattutto per quel che riguarda la terminologia tecnica. Si tratta di un requisito indispensabile per le risorse umane: sia per le funzioni manageriali e di progettazione, che per quelle tecniche di produzione.” “Attraverso il ‘tecnicario’ -continua Andrea Riello- desideriamo sensibilizzare i giovani sull’importanza della conoscenza delle lingue nella organizzazione aziendale e, parallelamente, rendere loro disponibile uno strumento in grado di fornire conoscenze specialistiche di natura operativa molto più che scolastica”. L’iniziativa Fabbrica Aperta si affianca ai numerosi progetti proposti dall’associazione, mirati a facilitare il reperimento di risorse qualificate: dai corsi di formazione realizzati con il supporto specialistico di Probest Service, società del gruppo Ucimu, ai premi Ucimu, per gli elaborati di laurea in ingegneria, a Pianeta Giovani, lo spazio espositivo ospitato da Bi-mu, la manifestazione biennale del settore, pensato per favorire il contatto diretto tra i giovani e il mondo dei sistemi per produrre, a Orientagiovani, la giornata di orientamento indetta annualmente da Confindustria.  
   
   
AFFARI IN BULGARIA? CRESCE L’INTERESSE DELLE IMPRESE ITALIANE  
 
 Milano, 1aprile 2004 - Paese candidato all’ingresso nella Unione Europea. Un processo di risanamento economico in atto. Una politica di privatizzazioni e riforme strutturali concordati con il Fondo Monetario Internazionale. Un commercio con l'estero che rappresenta il settore più dinamico dell'economia bulgara negli ultimi anni. Ecco il biglietto da visita con cui la Bulgaria si presenta alle imprese italiane interessate ad investire. L’italia è, infatti, un partner europeo privilegiato, con un aumento del giro d’affari complessivo di oltre il 7% nel 2003. E sono almeno 2.300 le imprese italiane che hanno già scelto di operare con la Bulgaria. Per un export che cresce del 9% dal 2002 al 2003 e del 57% dal 2000. Un po’ inferiore la crescita dell’import (+6% nell’ultimo anno e +41% in tre anni). Al nord Italia la fetta maggiore degli affari (74% dell’import e 70% dell’export). Percentuali minori per il centro con il 14% dell’import e il 19% dell’export e per i sud e isole (12% e 10%). I settori preferiti? Abbigliamento (22%) e macchinari utensili (21%) nell’export, tessili (26%) e cuoio (15%) per l’import. E' quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat e Sdoe, anagrafe delle ditte operanti con l'estero su dati del Registro delle Imprese al quarto trimestre 2003. E per illustrare le opportunità d’affari che la Bulgaria offre, Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Regione Lombardia e Assolombarda, in collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica di Bulgaria, Bulgarian Trade Promotion Agency (Btpa), organizzano un seminario a cui parteciperà Lidia Shuleva vice Primo Ministro bulgaro nonché Ministro dell'Economia che guida una delegazione di imprenditori bulgari in Lombardia. Nel pomeriggio saranno organizzati incontri d’affari tra gli operatori economici lombardi e oltre 30 imprese bulgare. Il seminario “Bulgaria – opportunità d’investimenti e collaborazioni” si terrà: giovedì, 1 aprile 2004 - ore 9.30-13.30 Palazzo Affari ai Giureconsulti piazza Mercanti, 2 (Mm Duomo) Sala Colonne “I mercati dell’Europa orientale sono un’area in crescente sviluppo che rappresenta un interlocutore molto interessante per il sistema delle piccole e medie imprese italiane e lombarde - ha spiegato Sandro Bicocchi, vice Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano. – Questa iniziativa è il risultato della sinergia tra diverse realtà istituzionali e associative con il comune obiettivo di far crescere l’economia locale attraverso lo sviluppo dei rapporti internazionali. E di mettere in condizione le aziende, che guardano con attenzione a questi mercati, di sviluppare, con selezionate controparti, in questo caso bulgare, progetti di collaborazione commerciale e industriale, e di trasferimento di know-how e tecnologie”. Presenti all’incontro. Sandro Bicocchi, vice Presidente Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Michele Perini, Presidente Assolombarda – Fiera Milano, Massimo Zanello, Assessore della Regione Lombardia all’Industria, Pmi, Cooperazione e Turismo, Lidia Shuleva, vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia della Bulgaria, Paolo Fiorentino, Direttore Generale Vicario Responsabile Divisione New Europe, Guido Crastolla, Professore di diritto degli scambi internazionali link Campus University of Malta in Roma, Carlo Murcovitch, Presidente dell’Associazione delle Camere di commercio per l’Europa Centrale, Pierluigi Bartoli, Presidente di T.s.c. Srl / Gruppo Bartoli – Bergamo Interscambio Italia– Bulgaria- Iv trimestre 2003 - Valori in euro
Regione 2002 2003 % var.02-03 import % var.02-03 export % su tot Italia 03 % su tot.Italia 03 % var.00-03 import % var.00-03 export
import export import export import export
Piemonte 68.198.964 103.420.633 96.243.196 105.831.918 41,1% 2,3% 9,3% 11,4% 281,6% 89,3%
Valle d'Aosta 8.165 76.009 4.775 67.864 -41,5% -10,7% 0,0% 0,0% 220,9%
Lombardia 205.717.887 228.832.823 191.020.557 255.966.567 -7,1% 11,9% 18,5% 27,5% -2,3% 76,5%
Liguria 21.831.253 5.676.757 29.336.930 6.104.747 34,4% 7,5% 2,8% 0,7% 63,3% 105,9%
Trentino-alto Adige 3.815.868 6.363.218 5.562.688 6.761.990 45,8% 6,3% 0,5% 0,7% -62,9% 104,5%
Veneto 189.406.088 136.139.265 206.792.496 159.337.339 9,2% 17,0% 20,0% 17,1% 77,3% 50,8%
Friuli-venezia Giulia 11.884.632 15.281.152 9.825.220 16.579.522 -17,3% 8,5% 1,0% 1,8% -9,7% 76,4%
Emilia Romagna 207.785.212 102.082.214 218.958.188 110.594.057 5,4% 8,3% 21,2% 11,9% 18,3% 56,5%
Toscana 58.375.267 62.643.112 59.006.676 71.934.345 1,1% 14,8% 5,7% 7,7% 19,6% 61,1%
Umbria 14.767.900 6.783.025 12.456.578 9.206.896 -15,7% 35,7% 1,2% 1,0% 29,2% 58,1%
Marche 64.861.633 65.488.887 59.571.897 73.299.647 -8,2% 11,9% 5,8% 7,9% 35,7% 74,3%
Lazio 9.867.849 31.373.544 18.391.675 19.969.724 86,4% -36,3% 1,8% 2,1% 84,9% -12,3%
Abruzzo 20.182.086 18.515.985 18.364.471 18.942.753 -9,0% 2,3% 1,8% 2,0% 158,5% -20,1%
Molise 158.420 594.458 168.816 616.413 6,6% 3,7% 0,0% 0,1% -54,9% -21,9%
Campania 15.744.499 14.880.503 15.750.685 15.020.162 0,0% 0,9% 1,5% 1,6% 98,6% 82,4%
Puglia 47.200.179 34.684.603 56.831.075 45.455.367 20,4% 31,1% 5,5% 4,9% 130,7% 10,7%
Basilicata 45.432 549.969 465.876 1.820.482 925,4% 231,0% 0,0% 0,2% 504,8% 120,1%
Calabria 1.375.016 564.769 973.168 556.528 -29,2% -1,5% 0,1% 0,1% 358,7% 97,8%
Sicilia 31.716.040 20.062.917 32.000.281 12.805.983 0,9% -36,2% 3,1% 1,4% 221,0% 32,7%
Sardegna 3.967.610 88.545 2.170.826 286.905 -45,3% 224,0% 0,2% 0,0% -59,4% 278,0%
Regioni diverse o non specificate 0 808.917 0 801.019 -1,0% 0,0% 0,1% -63,3%
Italia 976.910.000 854.911.305 1.033.896.074 931.960.228 5,8% 9,0% 100,0% 100,0% 40,7% 56,6%
Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat
 
   
   
GEORGE S. MAY INTERNATIONAL, SOCIETÀ LEADER DI CONSULENZA PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, ASSUME 10 PERSONE DA INSERIRE NEL PROPRIO ORGANICO  
 
Milano, 1 aprile 2004 - La George S. May International S.p.a. È leader in Italia nella consulenza aziendale al servizio della piccola e media impresa. La società è certificata Iso9001 dal 1999 ed assiste le Aziende nell’implementazione di Sistemi di Gestione Sa8000 attraverso i propri valutatori qualificati. Tiene sessioni formative ai clienti su tutti gli aspetti legati alla consulenza ed è in grado di fornire relatori per convegni riguardanti le formule vincenti per un‘azienda (gestire le motivazioni, controllare le spese, l’etica negli affari, sviluppo sistemi di qualità...). Inoltre organizza continui corsi per aggiornare regolarmente i propri collaboratori. I prestigiosi risultati ottenuti hanno spinto i vertici aziendali a migliorare ulteriormente la propria struttura di analisi e supporto tecnico attraverso l’assunzione di 10 persone. Requisito che verrà preso fortemente in considerazione è costituito da un passato come imprenditore, manager di alto livello o dirigente. E’ inoltre richiesta esperienza nel campo della produzione, vendite, controllo di magazzino o altri sistemi di controllo gestionale. Ai neo assunti verrà data la possibilità di entrare a far parte di un gruppo prestigioso, dinamico e fortemente competitivo. Per facilitare l’integrazione nel proprio organico è prevista la frequenza di un corso interno alla società per l’apprendimento del metodo operativo George S. May. Questo si fonda su un approccio flessibile e veloce per individuare le aree di crisi e intervenire sulla base dei principali elementi relativi alla gestione contabile aziendale. Fattore estremamente stimolante per le nuove leve è la possibilità di far carriera in una società che utilizza i principi di meritocrazia, permettendo quindi l’avanzamento professionale grazie ai risultati ottenuti. Nell’ambito di un potenziamento della propria struttura di analisi/vendita e consulenza la George S. May International cerca 10 persone Posizioni 5 Analisti venditori/venditrici Attività: in primis venditore e poi analista di gestione: il compito sarà quello di recarsi presso le aziende clienti, su appuntamento fissato dalla sede, fare il check up delle aziende, identificando i problemi, i punti di forza, i possibili miglioramenti e gli obiettivi dell’imprenditore. Attività su tutto il territorio nazionale. Requisiti e titoli preferenziali: età 35-55 anni, cultura universitaria, capacità di lettura bilanci, disponibilità a viaggiare. Saranno privilegiati i candidati provenienti da settori analoghi. Inquadramento: assunzione alle dirette dipendenze, stipendio massimo livello impiegatizio. Concorso spese per trasferte. Provvigioni interessanti. Possibilità di guadagno elevato. Posizioni 5 consulenti Attività: recarsi presso le aziende clienti a progettare, installare e sviluppare le azioni correttive necessarie al miglioramento dell’attività dell’azienda. Attività su tutto il territorio nazionale. Requisiti e titoli preferenziali: età 35-50 anni, laurea, esperienza in produzione, gestione finanziaria, marketing Inquadramento: assunzione alle dirette dipendenze, stipendio massimo livello impiegatizio, rimborso spese. Provvigioni interessanti. Possibilità di guadagno elevato. Visitando il sito www.Georgesmay.com  è possibile trovare molte altre informazioni utili sulle possibilità di carriera all’interno della società. Chi lo desidera può inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo e mail curvitae@georgesmay.Com  oppure via fax al 039.650341.  
   
   
NUOVE STRATEGIE PER COMPETERE NEL CORPORATE BANKING. DAL 19 AL 21 APRILE UN SEMINARIO PROGETTATO DA SDA BOCCONI PER FARE IL PUNTO SULL’EVOLUZIONE STRATEGICO-ORGANIZZATIVA DEL CORPORATE BANKING IN ITALIA  
 
Milano, 1 aprile 2004 – “Nuove strategie per competere nel Corporate Banking”, che si terrà a Milano dal 19 al 21 aprile pv, è l’argomento del corso organizzato dalla Divisione Intermediari finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi. Diversi gli obiettivi proposti: fare il punto sull’evoluzione strategico-organizzativa del Corporate Banking in Italia alla luce delle esperienze d’innovazione in atto; analizzare e discutere il modello del Corporate Relationship Banking sotto il profilo delle politiche aziendali necessarie alla sua realizzazione; approfondire le implicazioni organizzative del cambiamento sul piano macrostrutturale, dei nuovi ruoli professionali, dei processi operativi e dell’evoluzione culturale. Nel corso del seminario verranno trattate le seguenti tematiche: Iº giornata: Evoluzione dello scenario del Corporate Banking in Italia: domanda, offerta e dinamica competitiva Servizi tradizionali e servizi innovativi alle imprese: Corporate Lending, Corporate Finance, Corporate Risk Management La transizione dal pluriaffidamento al consolidamento delle relazioni Segmentazione del mercato e differenziazione dei processi di valutazione e controllo del rischio creditizio Iiº giornata: Pianificare il Corporate Banking: delle strategie ai modelli organizzativi L’innovazione della macrostruttura: le Direzioni Corporate Le leve a disposizione della Direzione Corporate L’area Finanza e le politiche commerciali per lo sviluppo dei servizi innovativi La riorganizzazione della rete distributiva del Corporate Strategie nel Corporate e cambiamento organizzativo: l’esperienza delle banche italiane e delle banche estere Iiiº giornata: Gli obiettivi della riorganizzazione dell’Area Corporate e i modelli strategico-organizzativi emergenti; La gestione del cambiamento a livello direzionale e operativo; Il ruolo di “Client Relationship manager (Crm): compiti, autonomie, responsabilità; Il ruolo degli specialisti di prodotto; Come migliorare la qualità delle relazioni; Il sistema informativo del “Client Relationship Manager” (Crm) e il controllo della performance Le politiche del personale nel Corporate: sviluppo delle nuove competenze e sistema premiante L’iniziativa di formazione si rivolge a coloro che hanno responsabilità di governo delle strategie di mercato nei confronti del segmento delle imprese: Direzioni Corporate, Marketing, Pianificazione, Affari, Servizi alle imprese, nonché a coloro che hanno responsabilità di progettazione e gestione del cambiamento organizzativo: organizzazione, personale, sviluppo organizzativo. I contenuti interfunzionali del seminario, suggeriscono l’opportunità della partecipazione di più esponenti della stessa banca coinvolti nell’area Corporate. Al fine di una più efficace trattazione dei temi e di un maggiore coinvolgimento dei partecipanti, il coordinatore e i docenti sono a disposizione dei partecipanti interessati per eventuali contatti preliminari diretti a una migliore focalizzazione dei problemi oggetto di analisi e per incentivare un proficuo scambio di esperienze. Infolink: www.Sdabocconi.it/diba/cs008  
   
   
LA SPAGNA RIFORMA LA POLITICA PER LA SCIENZA  
 
Bruxelles, 1 aprile 2004 - A seguito di una dichiarazione pubblica pre-elettorale da parte di rinomati scienziati spagnoli, che invitava i partiti politici a firmare un 'patto nazionale' per la scienza, il nuovo governo socialista eletto in Spagna il 14 marzo ha annunciato che intraprenderà le azioni specifiche per riformare la politica per la scienza del paese. Tra le azioni figurano l'aumento della spesa per la ricerca e sviluppo (R&s), la creazione di nuovi enti ministeriali e di finanziamento, una serie di misure per migliorare sia la mobilità che lo stato dei ricercatori, e nuove leggi sulla procreazione assistita e la clonazione terapeutica. Nel corso degli ultimi 25 anni la Spagna ha conosciuto significativi progressi economici, senza tuttavia investire in modo proporzionale nella ricerca, come sottolinea la petizione degli scienziati. Toccherà al nuovo governo porvi rimedio allineando con la posizione economica del paese la ricerca e sviluppo fino ad ora insufficientemente finanziata. La prima mossa, ha detto il portavoce della Commissione parlamentare socialista per la Scienza Jaime Diez Lissavetzky, sarà la creazione di un nuovo ministero per la Scienza e l'Istruzione, operando la fusione dei ministeri per la Scienza e la tecnologia e per l'Istruzione e la cultura, attualmente separati. In questo modo si spera di migliorare la mobilità dei ricercatori tra le università e i centri di ricerca nel quadro del Consiglio superiore per la Ricerca. Inoltre, ha affermato Lissavetzky, questo cambiamento consentirà la creazione di centri 'misti', che combinino entrambi i tipi d'istituzione. In secondo luogo, il bilancio per la ricerca sarà aumentato annualmente del 25% fino al 2008, in modo da raddoppiare gli investimenti nella R&s. Grazie a questo sostenuto incremento annuale, il bilancio per la R&s arriverà al 2% del Pil, dall'attuale 0,96%. Va segnalato, ha detto Lissavetzky, che tutta la spesa di R&s a scopo bellico sarà esclusa dal bilancio. La precedente amministrazione era stata pesantemente criticata dagli scienziati e dal pubblico per avere incluso le spese militari, talvolta anche del 40%, nel bilancio per la ricerca. Un altro tentativo per aumentare la trasparenza sarà la discussione in Parlamento del programma nazionale per la ricerca e sviluppo. Il governo precedente non aveva chiesto il contributo parlamentare prima di formulare il primo programma nazionale (1998-2003). Quarto punto, ha proseguito Lissavetzky, per la prima volta agli specializzandi del terzo e quarto anno potranno essere proposti dei contratti, suscettibili di trasformarsi in seguito in posizioni permanenti. Il governo creerà anche un nuovo ente, l'Agenzia per il finanziamento della ricerca, che sarà gestito dagli scienziati e sarà collegato con qualsiasi futuro Consiglio europeo per la ricerca. Infine il governo riesaminerà la recentemente approvata legge sulla procreazione assistita, rendendola più flessibile e meno restrittiva. Per esempio, ha dichiarato Lissavetzky, la clonazione terapeutica sarà un 'argomento aperto' per evitare i contrasti che sono insorti tra governi regionale e nazionale. 'La vittoria dei socialisti schiude agli scienziati una nuova era di speranza', ha affermato Joan Guinovart, firmatario del patto nazionale per la scienza e primo presidente della Confederazione delle società scientifiche spagnole, un nuovo ente che conta 20.000 membri. Anche Jordi Petriz, ricercatore nel campo delle cellule staminali, ha accolto con entusiasmo le riforme previste, ma ha espresso preoccupazione per la creazione di un ministero unico per l'Istruzione e per la Scienza, poiché potrebbe portare alla creazione di ulteriore burocrazia. Margarita Salas, membro della Academia Real de las Ciencias, ha ricordato che un'altra importante questione da affrontare non appena possibile è quella dell'inadeguatezza dell'istruzione scientifica nelle scuole. 'Al giorno d'oggi, gli studenti possono entrare all'università senza avere mai studiato alcuna materia scientifica', ha detto.  
   
   
LA SCOPERTA DI METANO SEMBRA INDICARE LA POSSIBILITÀ DI VITA SU MARTE  
 
Bruxelles, 1 aprile 2004 - Gli scienziati impegnati nella missione Mars Express hanno scoperto metano nell'atmosfera del pianeta rosso, confermando così due precedenti rilevamenti del gas e facendo nascere speculazioni sulla possibilità che il pianeta ospiti la vita. L'agenzia spaziale europea (Esa) ha confermato che un team guidato da Vittorio Formisano dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Roma ha rilevato la presenza di metano grazie al Pfs (spettrometro planetario Fourier) a bordo del Mars Express. La scoperta conferma le precedenti ricerche di un gruppo americano, che nel 2003 aveva usato uno spettrometro a raggi infrarossi collegato a un potente telescopio terrestre per individuare il metano. Un terzo gruppo di ricercatori, anch'esso statunitense, si accinge a presentare ulteriori prove dell'esistenza del gas nell'atmosfera marziana. 'Abbiamo potuto identificare la presenza di metano nell'atmosfera marziana e valutarne la probabile quantità', ha detto il professor Formisano. 'Facendo una media dei dati disponibili, posso arrivare globalmente a grandezze dell'ordine di 10 o 10,5 parti per miliardo. Può essere rilevato, ma solo facendo la media di una massa enorme di dati'. Il professor Formisano ha lanciato una chiara messa in guardia, dicendo che il Pfs usato non è di per sé lo strumento più indicato per rilevare in modo incontrovertibile la presenza di metano. Tuttavia ha ribadito che la scoperta del suo gruppo è 'significativa e realmente importante'. Il punto cruciale è che, a causa della presenza di intense radiazioni ultraviolette, il metano su Marte potrebbe avere una vita di appena poche centinaia di anni. Se dovesse essere confermato che il gas individuato è effettivamente metano, ciò vorrebbe dire che qualcosa ne sta producendo a getto continuo. Sulla Terra il metano nell'atmosfera è in buona parte dovuto ai batteri o ad alcuni altri animali che digeriscono materie organiche. Anche il metano intrappolato nel sottosuolo terrestre al momento della formazione di idrocarburi può essere rilasciato nell'atmosfera con l'attività geologica, ad esempio quella dei vulcani. Molti scienziati stentano però a credere che Marte possa continuare a rilasciare metano quattro miliardi di anni dopo la sua nascita. Interrogato sulla possibilità che la presenza di metano sia una prova evidente di un'origine biologica, Michael Mumma, esperto di atmosfera marziana, ha dichiarato: 'Personalmente credo di si'. Come prossima sfida, il professor Formisano e il suo gruppo tenteranno di determinare la variazioni nelle concentrazioni di metano nell'atmosfera marziana, restringendo così il numero di possibili fonti del gas.