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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Ottobre 2004
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ELEZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: BARROSO RITIRA LA SUA PROPOSTA E CHIEDE TEMPO  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2004 - Prima che si procedesse alla votazione, José Manuel Durãobarroso ha chiesto la parola, al fine di illustrare la propria analisi della situazione. Egli ha ascoltato con attenzione il dibattito di ieri, ha poi avuto contatti con i gruppi politici ed ha anche parlato con il Presidente del Consiglio europeo. «Se si votasse oggi, l'esito non sarebbe positivo per le istituzioni europee e per il progetto europeo» ha detto, annunciando la decisione di non presentare la nuova Commissione all'approvazione dell'Aula, come inizialmente previsto. «Ho bisogno di maggior tempo per soppesare la questione e per consultarmi col Consiglio e con voi tutti, in modo da ricevere un forte sostegno al nuovo Esecutivo», ha affermato. «Questi ultimi giorni hanno dimostrato che l'Unione europea è una costruzione solida e che il Parlamento, eletto a suffragio universale in tutti gli Stati membri, ha un ruolo cruciale per il buongoverno dell'Unione europea», ha detto il Presidente eletto della Commissione. Egli ha detto di essere onorato di aver ricevuto il sostegno dell'Aula a luglio e ha rinnovato il suo impegno a lavorare insieme al Parlamento. «Anche se non saremo sempre d'accordo abbiamo un impegno comune per rafforzare la natura democratica della costruzione europea». Egli ha espresso l'auspicio di arrivare nelle prossime settimane ad un risultato ed ha detto all'Aula: «contate su di me, vi offrirò sempre la mia leale collaborazione per il bene dell'Europa». Il Presidente Josep Borrell ha preso atto dell'esistenza di una situazione imprevista, tanto più che gli stessi trattati prevedevano che una nuova Commissione dovesse entrare in funzione il prossimo 1° novembre, dopo che il Parlamento si fosse pronunciato su una proposta che, a questo punto, viene a mancare. Egli ha chiesto al rappresentante del Consiglio di intervenire. Atzo Nicolaï, in rappresentanza del Consiglio, ha affermato che, in conseguenza di questa situazione, l'attuale Esecutivo guidato da Romano Prodi rimarrà in carica fino a quando sarà necessario. Il Presidente Josep Borrell ha quindi dato la parola ai gruppi politici. Martin Schulz (Pse, De), parlando a nome del gruppo socialista e ritenendo di parlare anche a nome di altri gruppi, ha chiesto di procedere ad un'interruzione della seduta, come già previsto. Il Presidente Josep Borrell ha detto di considerare necessaria l'interruzione della seduta, ma che avrebbe convocato la Conferenza dei Presidenti prima della ripresa della seduta stessa, prevista per le ore 12. Hans-gert Poettering (Ppe/de, De) ha detto che, in questa situazione decisiva per i rapporti con la Commissione, era necessario che i gruppi politici potessero procedere ad una consultazione interna. Egli ha quindi accolto la richiesta di interruzione della seduta. Il Presidente Josep Borrell ha quindi interrotto la seduta. L'ordine del giorno prevedeva la votazione delle proposte di risoluzione dei gruppi politici sull'elezione della nuova Commissione, un intervento di Durão Barroso, una pausa di 30 minuti e la ripresa della seduta con le dichiarazioni dei presidenti dei gruppi politici nonché di un rappresentante dei non iscritti, seguite dal voto vero e proprio di approvazione della nuova Commissione. Interventi a nome dei gruppi politici Alla ripresa della seduta, Hans-gert Poettering (Ppe/de, De), dopo aver ricordato che Barroso è stato eletto lo scorso 22 luglio a grande maggioranza, ha rilevato che il nuovo Presidente eletto, adottando l'odierna iniziativa, ha mostrato di avere la stoffa del leader. Sotto la sua Presidenza ci aspettiamo una forte Commissione, ha detto, sottolineando come Barroso abbia affermato di non avere alcuna proposta e che chiede più tempo per formare il nuovo Esecutivo. L'oratore ha ribadito l'appoggio del suo gruppo anche per le prossime settimane e ha rilevato come l'odierna proposta del Presidente eletto abbia ricevuto «un ampio consenso, come si è visto dagli applausi». Il rappresentante dei popolari ha affermato che oggi avrebbe preferito un voto positivo nei confronti della nuova Commissione, «ma la politica è un processo». Egli ha espresso l'auspicio che nell'Unione europea ciascuno si renda conto che il Parlamento è un'istituzione influente e di come questa giornata sia importante anche nella storia del Parlamento. L'oratore ha sottolineato che l'obiettivo strategico dei popolari è sempre stato quello di avere un Esecutivo forte, nel quale nessun membro della squadra rimanga isolato. Tutte le parti coinvolte nel processo, compreso il Consiglio, prenderanno le decisioni del caso, per arrivare ad un risultato finale che porterà alla presentazione dei candidati commissari, potendo il Presidente eletto, se necessario, rifiutare quei candidati che non fossero ritenuti adatti. «Per questo non abbiamo bisogno di una risoluzione oggi» ha detto il parlamentare, augurandosi che la nuova squadra di Barroso godrà del consenso del Parlamento. Martin Schulz (Pse, De) ha esordito sostenendo che la decisione presa oggi è «di grande importanza per l'Unione europea e per il suo futuro». Ricordando come nelle ultime settimane si siano svolti dibattiti e confronti molto animati, anche in seno agli stessi gruppi, l'oratore ha affermato che il suo gruppo aveva deciso di non dare la fiducia alla nuova Commissione, nonostante la presenza di molti amici socialdemocratici nell'Esecutivo proposto. Dopo aver capito che la proposta non avrebbe raccolto una maggioranza sufficiente, Barroso ha «fatto un passo in direzione del Parlamento», considerato «giusto» dal rappresentante dei socialisti, perché «ha aperto la via per un futuro comune per tutti» e potrà consentire alla Commissione di avere una maggioranza al Parlamento europeo. Chi vuole una Commissione forte, che possa lavorare e sia sostenuta da un'ampia maggioranza di un Parlamento europeo forte «è a favore dell'Europa». Chi, invece, vuole dipendere da tre-quattro voti in più, votando la Commissione a maggioranza, indebolisce l'Europa, ha aggiunto. L'oratore ha quindi ricordato che il suo gruppo si aspetta che le proposte del Parlamento europeo fatte alla fine delle audizioni siano prese in considerazione nelle future riflessioni del Presidente eletto, anche perché «la sua futura Commissione avrà bisogno dell'appoggio del mio gruppo». Egli ha quindi offerto la propria collaborazione a condizione che Barroso «prenda sul serio» il contributo del suo gruppo. Infine, dopo aver ricordato che, in luglio, parte dei deputati del gruppo socialdemocratico aveva concesso il suo sostegno a Barroso manifestando fiducia in lui, l'oratore ha sottolineato come nei mesi successivi quel credito sia sfumato. Con il gesto odierno, ha aggiunto, «lei ha riottenuto questa fiducia». L'oratore ha quindi rivolto una richiesta al Presidente eletto: «per cortesia non ci ripresenti la stessa Commissione che avrebbe proposto oggi perché allora avremmo potuto votare anche oggi, ci presenti una proposta nuova, una proposta che apra delle possibilità di dare un ampio appoggio a questa Commissione». Graham R. Watson (Alde/adle, Uk) ha aperto il suo intervento dicendo: «la nostra volontà è stata messa alla prova, la nostra volontà ha prevalso. Non abbiamo mai chiesto di più di quelli che sono i nostri diritti». Ma questa nostra volontà è stata messa in discussione, fino a rischiare la crisi, ha detto. Il rappresentante dei liberaldemocratici ha ricordato come il Presidente eletto abbia detto ieri che votare contro la Commissione sarebbe stato antieuropeo, ma non è cosi, ha osservato l'oratore, aggiungendo: «quando i sostenitori dell'Europa criticano la sua Commissione, non fanno il lavoro degli euroscettici, bensì l'opposto». Egli ha detto che l'euroscetticismo perde perché la voce della democrazia europea si è fatta sentire. L'oratore ha ribadito il sostegno del suo gruppo al Presidente eletto sottolineando come un Parlamento debole renderebbe la Commissione debole, in quanto i Governi europei non rispetterebbero l'indipendenza del Collegio. Egli lo ha invitato a presentarsi in Aula con un nuovo Esecutivo, ricordando la presenza dell'elefante invisibile cui ha fatto riferimento ieri, vale a dire il Consiglio, che ha invitato a rispettare le prerogative del Parlamento e l'indipendenza della Commissione. L'oratore ha espresso la disponibilità a superare il vicolo cieco nel quale ci si è trovati ed ha offerto la sua collaborazione affinché a novembre la Commissione venga approvata. Egli ha chiuso il suo intervento esclamando nuovamente: «la nostra volontà è stata messa alla prova, la nostra volontà ha prevalso!». Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) si è rivolto al Presidente eletto della Commissione parlando «la nostra lingua del passato» citando Mao Tse Tung: «capire la sconfitta, è preparare la vittoria». L'oratore ha poi aggiunto che la conquista della fiducia del Parlamento è una lunga marcia e che «l'aiuteremo in questa lunga marcia». Dagli sviluppi di questi ultimi giorni, ha poi proseguito, si è capito che «una cosa è il contenuto politico della Commissione, un'altra la competenza dei candidati commissari». Spetta al Presidente eletto costruire la Commissione, non al Consiglio e, ha aggiunto, con il sostegno del Parlamento, egli avrà la forza per farlo. Con l'appoggio dei deputati, il Presidente eletto avrà la forza di non accettare i candidati designati che ritiene non competenti. I commissari dovranno essere forti e competenti, ha ribadito, e non «dei cagnolini dei governi». Il rappresentante dei verdi ha quindi invitato Barroso a leggere la risoluzione proposta per trarne ispirazione nelle sue future iniziative, in quanto essa rappresenta la base con la quale sarà valutata la prossima compagine. La decisione assunta dal Presidente eletto è valutata positivamente dall'oratore, ritenendola «di buonsenso», in quanto la Commissione «non può lavorare con il sostegno di solo una parte del Parlamento». «Ascolti il Parlamento in futuro, così avrà sempre una grande maggioranza», ha concluso Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha esordito dicendo: «c'è stato bisogno che Barroso sentisse vento di tempesta per rassegnarsi a ritirare la sua Commissione!». Egli ha parlato di vittoria della democrazia europea e ha ricordato come il Presidente eletto, accusando metà dell'Aula di essere vicina agli estremisti europei, «si è rivelato come pretendeva di non essere, il Presidente della destra contro la sinistra e contro i liberali». «La Commissione non credeva che potessimo metterci d'accordo su una posizione comune, ma ce l'abbiamo fatta e abbiamo vinto», ha detto il rappresentante della Gue, osservando che una situazione senza precedenti come questa si è potuta verificare, anche in virtù della disaffezione di molti cittadini. Egli ha poi detto: «Signor Barroso, io credo nell'Europa, sono convinto del bisogno di Europa, non mi classifichi più tra gli antieuropei». L'oratore ha detto che Barroso non solo ha piazzato campioni del liberalismo in posti strategici, ma ha una visione del mondo più vicina ai neoconservatori Usa che a quella delle attese degli europei. Secondo il rappresentante della Gue, possiamo trarre una buona notizia: «il risveglio dello scontro politico in seno al Parlamento europeo», questo può portarci lontano verso il bene dell'Europa: «speriamo che i frutti che mantengano la promessa dei fiori!». Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) ha affermato che «i fatti di oggi dimostrano che le regole per la nomina della Commissione non funzionano, né funzioneranno col Trattato costituzionale». I ministri nominano alcune persone che vorrebbero avere, ha aggiunto, «e si aspettano poi che noi accettiamo questa scelta». Egli ha quindi proposto che ogni Parlamento nazionale elegga il suo commissario e lo ritenga responsabile, per avere «una Commissione nominata in modo democratico». L'oratore ha quindi deplorato la mancanza di controllo democratico su molteplici atti della Commissione e, in particolare, su quelli decisi in seno ai «più di tremila» gruppi di lavoro. «La direzione è sempre la stessa», ha aggiunto, «ogni occasione deve essere colta per attribuirsi più competenze e raramente ci si concede alla trasparenza». Dicendosi contrario ad «un'istituzione sovranazionale antidemocratica, che è stata definita giustamente un mostro», ha sostenuto che la migliore forma di controllo si ottiene «solo se ogni Paese sceglie con il suo Parlamento nazionale un commissario nazionale che sarà responsabile (...) e che potrà presentarsi ogni settimana al Parlamento nazionale e ascoltare e contattare i rappresentanti degli elettori». Cristiana Muscardini (Uen, It) ha aperto il suo intervento dicendo: «molti di noi nella vita hanno subito ingiustizie, il che è motivo per chi è in buona fede di operare per impedire che altri subiscano discriminazioni e soprusi». L'oratrice ha citato Martin Luter King, il quale si chiedeva, prima di ogni decisione: «è giusto?». Ella ritiene giusto che ciascun uomo politico difenda i propri convincimenti e le idee degli altri per il bene della collettività, «perché la politica è legiferare nell'interesse complessivo dei cittadini di oggi e di domani». La rappresentante dell'Uen ha espresso il sostegno del gruppo alla decisione del Presidente eletto Barroso, auspicando momenti di sereno confronto tra il Consiglio - che si deve riunire subito in occasione della prossima riunione a Roma per la firma del Trattato - il Parlamento e la Commissione. L'oratrice ha rinnovato la stima al Presidente Barroso, nella convinzione che le sue scelte e le indicazioni dei Governi rispettino la richiesta dei cittadini di una Commissione trasparente e rispettosa della sussidiarietà, capace di difendere i diritti di tutti. La parlamentare ha invitato il Parlamento a dare regole certe e comuni a tutte le commissioni perché le future audizioni abbiamo le stesse modalità, aggiungendo che «le modalità differenti fin ad ora utilizzate non hanno garantito né metodi equanimi né rispetto di una vera democrazia». In merito alla dichiarazione del rappresentante del Consiglio, che aveva detto che la Commissione Prodi sarebbe rimasta in carica fino a che sarà necessario, la rappresentante dell'Uen ha affermato che l'attuale Esecutivo deve rimanere in carica per l'ordinaria amministrazione fino alla prossima plenaria di Strasburgo, perché in quella data il Presidente eletto Barroso deve presentarsi di nuovo in Aula con la lista completa dei commissari, «altrimenti noi avremmo una immagine di questa Europa debole e non credo che nessuno di noi lo voglia». Secondo l'oratrice, «lo spirito laico del Parlamento si preserva solo se questa laicità non si tramuta in una nuova forma di integralismo» che, mentre sostiene di difendere alcune categorie, viola i diritti di altri. «Due errori non fanno mai una ragione, ma creano nuove sopraffazioni e divisioni nella società». Inoltre, secondo la deputata, chi pensa di difendere le diversità culturali o sessuali discriminando la cultura o la fede religiosa di altri non opera per il bene comune, bensì per perpetrare nuove discriminazioni. «La meschinità intellettuale rende gli essere umani piccoli ed arroganti, il rispetto per l'altro li rende invece capaci di regole che garantiscono a tutti una convivenza serena». Ella ha concluso il suo intervento rivolgendosi al Presidente eletto Barroso, dicendogli: l'Esecutivo deve ascoltare il Parlamento, occorre respingere il «ricatto che alcuni le stanno facendo. La Commissione non ha bisogno di tutori lungo il suo cammino, ma di interlocutori leali ed intellettualmente onesti». Ryszard Czarnecki (Ni, Pl) ha esordito citando un aneddoto polacco: un uomo politico polacco non fa compromessi, un uomo politico americano si. Barroso sarebbe quindi «un eccellente politico americano», ha affermato. Non ritenendo che l'influenza degli Stati membri sia eccessiva nella procedura di nomina della Commissione, ha comunque sostenuto la necessità di un Parlamento europeo e di una Commissione forti. In conclusione ha voluto esprimere il proprio rispetto per il lavoro di Barroso, che ha dimostrato un «carattere forte e determinato». Richiamandosi al regolamento, Alessandra Mussolini (Ni, It) ha affermato di ritenere «assurdo che di fronte a un mutamento politico così importante, questo Parlamento venga esautorato della parola». La deputata ha quindi aggiunto che occorre aprire un dibattito, non ritenendo sufficiente che parlino solo i capigruppo. Infine, ha concluso affermando che non si deve procrastinare di un mese il voto per consentire al Presidente eletto di cercare le maggioranze, «perché il Parlamento è sovrano, altrimenti noi non contiamo nulla». Dichiarazione del Consiglio Atzo Nicolaï, in rappresentanza del Consiglio, ha detto che, sebbene la Presidenza non sia ufficialmente parte nella discussione, essa è ovviamente coinvolta da vicino in questa situazione. Egli ha affermato che la Presidenza ha avuto contatti con tutte le parti in causa del dibattito, sottolineando come il Consiglio sia corresponsabile della situazione e come sia disponibile ad assumere questa responsabilità, avviando quanto prima consultazioni con il Presidente eletto e con gli altri membri del Consiglio. L'oratore ha riconosciuto il diritto del Parlamento di fare le proprie scelte, aggiungendo che «il confronto tra il Parlamento e la futura Commissione può costituire una prova di democrazia europea matura ed adulta». Il Consiglio nutre piena fiducia nel Presidente della Commissione designato e nel fatto che rapidamente si possa pervenire ad una soluzione. Egli ha auspicato che l'attuale Commissione farà del proprio meglio portando avanti il suo lavoro, in modo che il cittadino europeo non paghi le conseguenze della situazione. Replica del Presidente eletto della Commissione Nella replica, José Barroso ha voluto innanzitutto ringraziare coloro che lo hanno sostenuto e che hanno capito il senso della sua azione ed espresso l'auspicio di poter lavorare con il Parlamento nei prossimi cinque anni. Proseguendo, si è definito un «uomo di compromesso» e si detto sostenitore di una «coalizione» tra tutti coloro che sono a favore del progetto europeo. Pur appartenendo alla famiglia politica di Adenauer, Shuman e De Gasperi, ha spiegato, occorre unire tutti coloro che, nel gruppo socialista, in quello liberale e in altri favorevoli all'Europa, «vogliono lavorare assieme». La sua Commissione, ha precisato, «non è partigiana», sono presenti democristiani e membri del Partito popolare, socialisti, liberali e anche un membro del gruppo Uen. E' una Commissione pluralista, l'Europa è una realtà pluralista, ha aggiunto, di tolleranza, di equilibrio e di consenso «a favore dei nostri cittadini». «Ho fatto quello dovevo», ha proseguito, «sono venuto con la mia squadra, ho valutato in modo razionale quelle che era preferibile, non solo per la Commissione, bensì per tutte le Istituzioni europee». Il Presidente eletto ha quindi respinto l'approccio di coloro contrappongono le istituzioni e valutano chi vince e chi perde, «non è una partita di calcio!». Le istituzioni si rafforzano reciprocamente, ha spiegato. Occorrono un Parlamento e una Commissione forti e non «possiamo stabilire la nostra autorità a scapito delle altre Istituzioni». Il Consiglio, ha poi insistito, rappresenta i governi democraticamente eletti degli Stati membri. «Oggi abbiamo reso possibile una cooperazione più fruttuosa» e, ha aggiunto, abbiamo bisogno di un sostegno ampio per «fare avanzare le nostre priorità in Europa». Il Presidente eletto ha quindi concluso dicendosi pronto a lavorare con il Parlamento con uno spirito di rispetto reciproco e lealtà, «mettendo il progetto europeo, il progetto dei nostri cittadini in testa alle nostre priorità». Conclusioni del Presidente Il Presidente Josep Borrell ha tirato le conclusioni del dibattito. Egli ha detto che «non ci troviamo di fronte ad una richiesta di rinvio del voto. Se fosse così, il Parlamento dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta, ma non è questo il caso. Ci si dice che non c'è ancora una proposta su cui votare». Il Presidente Barroso ha bisogno di un po' più di tempo per elaborarla, ha affermato, aggiungendo che il Consiglio capisce la situazione e, di conseguenza, farà in modo che la Commissione Prodi resti in carica finché non si possa discutere e votare una proposta. Il Presidente ha ripetuto: «in questo momento, non c'è niente su cui votare. Non avrebbe nemmeno senso votare le proposte di risoluzione legate al dibattito sulla Commissione». Egli ha però chiesto al Presidente eletto di leggere attentamente le suddette proposte, compresa quella del Ppe, «per trovare elementi che possano aiutarla nel lavoro che seguirà». Egli ha concluso chiedendo a Barroso e al Consiglio e senza fissare un termine, di presentare una proposta sulla quale l'Aula possa pronunciarsi, mantenendo il Parlamento informato sullo stato di avanzamento dei lavori.  
   
   
GARANTITA LA CONTINUITÀ ISTITUZIONALE DELLA COMMISSIONE EUROEPEA  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2004 - Il Presidente del Consiglio dell'Ue, il Primo Ministro olandese Jan Pieter Balkenende, si è messo in contatto con il Presidente della Commissione europea Romano Prodi, chiedendogli ufficialmente di restare in carica fino all'insediamento della nuova Commissione dopo il voto del Parlamento Europeo. Il Presidente della Commissione Europea Romano Prodi ha dato la propria disponibilità al fine di garantire la continuità delle Istituzioni.  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE SONO DECISIVE, DICHIARA IL GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA  
 
Roma, 28 ottobre 2004 - Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio ha chiesto maggiori investimenti nella ricerca e innovazione, dichiarando che sono fattori fondamentali per stimolare l'economia. Parlando il 25 ottobre ad una conferenza su derivati e stabilità finanziaria presso l'università Luiss a Roma, Fazio ha spiegato che investire nel futuro è vitale, affinché le prossime generazioni non siano oberate dai problemi non risolti e ricevano piuttosto una 'eredità consolidata'. 'Ricerca e innovazione sono decisive per superare le incertezze e far fronte al futuro', ha detto il governatore. 'Per il futuro del nostro paese, dobbiamo imperativamente risolvere la questione delle riforme strutturali. Da questo punto di vista, la ricerca e la capacità di innovare e incoraggiare attraverso nuove politiche specifiche sono fattori decisivi'. Un bilancio moderno, affidato ad operatori innovativi, cauti e capaci è in grado di imbrigliare le incertezze e dare libero sfogo agl'investimenti produttivi e alla crescita economica, ha aggiunto Fazio. 'Abbiamo bisogno di appropriate regolamentazioni e monitoraggio delle attività, che non nuocciano ma diano piuttosto nuovo impulso alla produzione', ha poi concluso. Nella prima metà del 2004, il disavanzo pubblico dell'Italia è stato del 3,5% del Pil, rispetto all'1,7% dello stesso periodo nel 2003. Nell'ambito del Patto di stabilità e di crescita dell'Ue, il limite per il deficit pubblico è stato fissato al 3% del Pil. Fazio ha già ripetutamente chiesto misure governative per spingere produttività e competitività.  
   
   
GLI SCIENZIATI BRITANNICI SOLLECITANO I GOVERNI AD OCCUPARSI DELLE ARMI BIOLOGICHE  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2004 - Sviluppare armi biologiche non è mai stato così facile, avverte un nuovo rapporto della Bma (British Medical Association). Il rapporto, 'Biotechnology, Weapons and Humanity Ii', chiede ai governi di tutto il mondo di bloccare lo sviluppo di armi chimiche e genetiche e afferma che non farlo porterà allo sviluppo di tecnologie potenzialmente devastanti. 'Il rapporto non offre una lettura rassicurante, ma è fondamentale che i governi si occupino del problema adesso. Se aspettiamo troppo, sarà virtualmente impossibile difendersi', ha detto il dottor Vivienne Nathanson, direttore alla Bma per la scienza e l'etica. Produrre armi biologiche è fin troppo facile, ha aggiunto: 'Basta cercare in Internet'. La 'finestra di opportunità' per agire si sta rapidamente riducendo, dichiara il rapporto, e avverte che a lungo termine è molto più difficile controllare le armi biologiche che quelle nucleari. Grazie all'ingegneria genetica, le armi biologiche possono produrre nuove versioni di vecchi virus come la poliomielite, il vaiolo o l'influenza spagnola. Anche l'antrace geneticamente prodotto, i virus che controllano i raccolti e i bioregolatori (agenti che attaccano i sistemi nervoso e immunitario dei singoli) rientrano tra le armi biologiche che possono essere sviluppate per causare danni irreparabili. 'Il problema è che la stessa tecnologia usata per sviluppare nuovi vaccini e trovare cure per il morbo di Alzheimer e per altre malattie debilitanti può anche essere usata per scopi perversi. Ecco perché è essenziale che gli scienziati sviluppino un codice etico. Bisogna chiedersi dove deve portare la ricerca, dove verranno pubblicati i risultati e chi potrà accedere ai dati', ha spiegato l'autore dello studio, il professor Malcolm Dando della Bradford University. Gli scienziati dovrebbero essere coscienti di quale impatto il loro lavoro potrà avere sulle norme legali ed etiche che proibiscono di sviluppare armi biologiche, afferma il rapporto. Se esiste il pericolo che i risultati possano essere usati per sviluppare armi proibite, dovrebbero discuterne con i finanziatori, continua la raccomandazione del rapporto. Per evitare che la situazione peggiori, viene raccomandato ai paesi di dare maggior forza alla Btwc (Biological and Toxin Weapons Convention) e di rendere obbligatoria l'applicazione degli accordi raggiunti. Per il testo del rapporto: http://www.Bma.org.uk/ap.nsf/content/bioweaponsii  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE INNOVAZIONE IMPRENDITORIALE: COLLEGARE IN RETE I PRINCIPALI OPERATORI E GLI UTENTI  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2004 - Nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), la Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte 'Innovazione imprenditoriale: collegare in rete i principali operatori e gli utenti'. L'invito concerne le seguenti aree: - Innovazione imprenditoriale e settori (area 1.2.1.2 del programma di lavoro) Le sfide e le strategie dell'innovazione differiscono ampiamente a seconda dei settori, del tipo di azienda, dell'area tecnologica e del mercato. Obiettivo dell'azione è d'individuare effetti moltiplicatori e barriere specifiche ai vari settori (ad esempio abitudini, tradizioni e basi culturali dei consumatori, rigidità organizzative, normative sui prodotti, limiti di interoperabilità, frammentazione del mercato, mobilità della forza lavoro, assenza di conoscenze specializzate e di fonti di finanziamento. L'azione, inoltre, individuerà per settore i principali tipi di operatori attivi nell'innovazione (ad esempio 'pionieri', 'piloti' e 'catalizzatori' dell'innovazione) e definirà i benchmark e gl'indicatori settoriali. - Innovazione imprenditoriale e cluster (area 1.2.1.3 del programma di lavoro) Obiettivo dell'azione è di attivare la cooperazione europea tra cluster industriali con la creazione di reti tra cluster che operano nello stesso dominio o in domini differenti. L'azione aiuterà i cluster esistenti a adottare approcci 'che guardino lontano', creando a tal fine piattaforme di apprendimento per lo scambio di esperienze, informazioni, buone prassi e conoscenza. Le reti renderanno più facile sfruttare le sinergie, sviluppare in comune progetti collaborativi, aiutare cluster di domini differenti a confluire verso megacluster per mezzo di programmi di partenariato. I progetti verranno incitati a far partecipare le agenzie regionali finalizzate alla gestione delle politiche che prevedono lo sviluppo di cluster, in particolare nei nuovi Stati membri. Il risultato dell'azione dovrà includere proposte specifiche di azione politica. Verranno fortemente incoraggiate le sinergie con i progetti esistenti e le reti già create nel contesto dell'iniziativa Paxis. - Protagonisti dell'innovazione imprenditoriale per settore (area 1.2.1.4 del programma di lavoro) Obiettivo dell'azione è affrontare i temi del finanziamento dell'innovazione per settore. Verranno create reti paneuropee per settore, con la partecipazione di professionisti del finanziamento dell'innovazione (ad esempio investitori e incubatori), federazioni industriali e associazioni di settore. I progetti selezionati si occuperanno di identificare le specificità settoriali legate al finanziamento dell'innovazione e i nuovi modelli di attività per settori specifici. Organizzeranno inoltre ogni anno forum industriali per consentire alle differenti parti (investitori, incubatori, aziende, spin-off universitarie e start-up) d'incontrarsi e analizzare per ciascun settore i bisogni dei consumatori, le nuove nicchie di mercato, le prospettive tecnologiche, le strategie di finanziamento. Verranno fortemente incoraggiate le sinergie con i progetti esistenti e le reti già create nel contesto delle iniziative Gate2growth e Paxis, e la cooperazione con il Fei e le altre iniziative nazionali pertinenti. Per ulteriori dettagli sugli strumenti da usare, le parti interessate sono invitate a consultare il testo integrale dell'invito all'indirizzo sotto riportato. Il bilancio globale indicativo dell'invito ammonta a 20 milioni di euro Per il testo completo dell'invito: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=172  
   
   
NUOVO SUPPLEMENTO DI CORDIS FOCUS PER AIUTARE LE PMI A 'CAVALCARE L'ONDA DELL'INNOVAZIONE'  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2004 - Cordis, il servizio informazioni su Ricerca e Innovazione della Comunità, ha pubblicato una nuova edizione del suo supplemento specificamente destinato alle Pmi (Piccole e medie imprese) europee. 'e-Business: cavalcare l'onda dell'innovazione' parla di tecnologia dei progetti di ricerca offerti sul mercato, di servizi dell'Ue per sostenere le Pmi, di opportunità di partecipazione delle Pmi ai progetti e programmi di ricerca dell'Ue. Questo secondo numero speciale dedicato alle Pmi del supplemento Cordis focus 'Opportunità tecnologiche oggi' illustra gli strumenti di e-business e i pacchetto applicativi per le Pmi. Il sondaggio 2003 'e-Business Market W@tch' aveva constatato che oltre un quarto delle aziende europee disponeva di un collegamento a banda larga e che oltre un quarto comprava beni online. Dal lato vendite, la percentuale di aziende che concludevano almeno un quinto delle loro transazioni commerciali online era particolarmente elevata tra le Pmi dei settori vendita al dettaglio e turismo. Il supplemento presenta un'ampia selezione di tecnologie e partner potenziali particolarmente interessati alle applicazioni e-business delle Pmi europee. Ad esempio, il progetto Merci, finanziato dall'Ue e presentato nella sezione della pubblicazione dedicata alle 'Soluzioni efficienti per l'impresa', ha messo a punto una base di dati per la gestione della catena di fornitura compatibile con un'ampia gamma di standard d'interoperabilità, che può essere ottenuta in licenza. Una sezione centrale presenta i servizi dell'Ue che forniscono aiuto alle Pmi europee, e può essere considerata una guida introduttiva, completa di dati per i contatti, ai fornitori di sostegno all'innovazione come Gate2growth (collegamenti ai capitali di rischio), Ipr Helpdesk (proprietà intellettuale) e servizio Cordis sugl'incubatori. Il supplemento illustra inoltre le opportunità offerte alle Pmi per partecipare ai progetti e programmi di ricerca finanziati dall'Ue. La pubblicazione cita le parole di Philippe Busquin, commissario uscente per la Ricerca: 'Abbiamo bisogno di misure [...] pratiche per aiutare le Pmi a superare le difficoltà di prepararsi e partecipare alle azioni di ricerca europee'. Almeno il 15% del bilancio del Sesto programma quadro (6Pq) per la R&s (Ricerca e sviluppo) verrà assegnato alle Pmi (Piccole e medie imprese), rendendo disponibile un totale di 1.700 milioni di euro nelle varie aree tematiche prioritarie. La guida inclusa nel supplemento al Sesto programma quadro (6Pq) e la presentazione del progetto Detect-it indicano chiaramente come le aziende più piccole possono prendervi direttamente parte. Le offerte di tecnologia utilizzabile e di opportunità di collaborazione commerciale sono estratte da Mercato tecnologico di Cordis.
Il nuovo supplemento può essere scaricato in formato Pdf e in cinque lingue (francese, inglese, italiano, spagnolo e tedesco) all'indirizzo: http://www.Cordis.lu/focus/en/src/supplements.htm  
Per una copia gratuita del supplemento: E-mail: helpdesk@cordis.Lu  
Per un abbonamento gratuito a Cordis focus e ai futuri supplementi: E-mail: Opoce-cordis-focus@cec.eu.int  
Per ulteriori dettagli sulla tecnologia utilizzabile o sui potenziali partner commerciali, consultare Cordis Technology Marketplace: http://www.Cordis.lu/marketplace  
Per il testo del sondaggio 2003 'e-Business Market W@tch': http://www.Ebusiness-watch.org/menu/publications/  
 
   
   
OPZIONE PER IL REGIME DI CONSOLIDATO NAZIONALE: DIFFERIMENTO TERMINE COMUNICAZIONE AL 31/12  
 
 Roma, 28 ottobre 2004 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che è stato firmato, ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, un Dpcm che stabilisce il differimento del termine entro il quale può essere comunicata, da parte dei contribuenti soggetti all’Ires, l’opzione per il regime di consolidato nazionale. Il decreto prevede che potranno esercitare l’opzione entro il 31 dicembre 2004 tutti coloro per i quali il termine sarebbe scaduto prima di questa data. Restano ferme le scadenze successive, determinate ai sensi della lettera d) del comma 1 dell’articolo 119 del Testo unico delle imposte sui redditi.  
   
   
L’ISAE PRESENTA IL SUO RAPPORTO AUTUNNALE DEDICATO ALLA “FINANZA PUBBLICA E REDISTRIBUZIONE”  
 
Roma, 28 ottobre, 2004 – Questa mattina alle ore 10.45, presso la sede di piazza Indipendenza n.4, l’Isae presenta il suo Rapporto autunnale dedicato alla “Finanza Pubblica e Redistribuzione”. Il Rapporto, presentato da Alberto Majocchi, Presidente dell’Istituto e illustrato da Stefania Gabriele, Direttore della Unità Operativa “Microeconomia e Finanza Pubblica” Isae, è discusso da Enrica Chiappero Martinetti, Professore di Economia Politica presso l’Università di Pavia; Vincenzo Patrizii, Coordinatore Nars al Ministero dell’Economia e delle Finanze; Luigi Spaventa, Professore di Economia presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; Giuseppe Vegas, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Rapporto Isae “Finanza Pubblica e Redistribuzione” si compone di due parti, una strutturale, l’altra congiunturale, ed è articolato in cinque capitoli e sette riquadri di approfondimento. Esso esamina i temi relativi alla finanza pubblica, alle politiche fiscali, alle politiche sociali e alla distribuzione del reddito, sia con specifico riferimento alla manovra d’autunno, e ai suoi effetti micro e macroeconomici, sia attraverso approfondimenti su tematiche strutturali di interesse nazionale e/o internazionale.  
   
   
GRUPPO VENTAGLIO: DELIBERA DI DARE ESECUZIONE ALL’AUMENTO DI CAPITALE  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - Il Consiglio d’Amministrazione de I Viaggi del Ventaglio ieri ha deliberato di dare esecuzione all’aumento di capitale da 32,5 a 82,5 milioni di euro senza emissione di warrant determinando in 1 euro il prezzo di emissione dei 50 milioni di nuove azioni da offrire in opzione ai soci ex articolo 2441 c.C., così ottemperando alla delibera dell’Assemblea degli Azionisti assunta in data 29 giugno 2004.  
   
   
SAES GETTERS: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ESAMINA LA BOZZA DI DOCUMENTO D’OFFERTA PUBBLICA D'ACQUISTO VOLONTARIA PARZIALE TRASMESSA DA S.G.G. HOLDING S.P.A.  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Saes Getters S.p.a., riunito ieri a Lainate (Mi), ha esaminato la bozza di documento di offerta trasmesso da S.g.g. Holding S.p.a. In data 26 ottobre 2004 e relativo all'Offerta Pubblica d'Acquisto volontaria parziale promossa dalla stessa sulle azioni di risparmio di Saes Getters S.p.a. Il Consiglio di Amministrazione, condividendo le finalità del programma promosso da S.g.g. Holding S.p.a. E volto alla razionalizzazione e semplificazione della struttura del capitale sociale della Società, ha approvato la proposta di attribuzione - per un periodo di tempo da determinarsi - in favore degli azionisti di risparmio della facoltà di conversione delle azioni di risparmio non convertibili in azioni ordinarie di nuova emissione, che sarà esaminata dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti convocata per il 29 novembre prossimo in prima convocazione (ed in seconda il 30 novembre prossimo). La facoltà di conversione sarà in ragione di 20 azioni ordinarie ogni 31 azioni di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio e senza riduzione del capitale sociale. L’assemblea Straordinaria sarà chiamata altresì ad approvare in prima istanza l’eliminazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio, oltre che le conseguenti modifiche statutarie agli articoli 4 (capitale sociale), 6 (riduzione capitale sociale), 25 (distribuzione utili) e 29 (liquidazione Società). “La conversione dei titoli di risparmio potrà consentire una semplificazione della struttura del capitale, oltre che l’aumento del flottante delle azioni ordinarie, creando i presupposti per una maggiore liquidità del titolo” ha commentato l’ing. Massimo della Porta, Chief Executive Officer del Gruppo Saes Getters. “Riteniamo quindi che l’operazione di conversione possa portare ad un maggior apprezzamento dei titoli da parte del mercato e degli investitori istituzionali, nell’interesse della Società, degli azionisti e, più in generale, del mercato stesso” ha aggiunto l’ing. Massimo della Porta.  
   
   
OFFERTA IN OPZIONE AGLI AZIONISTI DI AZIONI ORDINARIE SCHIAPPARELLI 1824 S.P.A.  
 
Milano, 28 Ottobre 2004 - In relazione all’aumento di capitale sociale, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 2 Luglio 2004 a valere sulla delega conferitagli a’ sensi di legge dall’Assemblea straordinaria degli Azionisti del 30 Dicembre 2003, Schiapparelli comunicano i dati definitivi a conclusione dell’offerta effettuata dal 15 Ottobre 2004 al 21 Ottobre 2004 sul Mercato Telematico Azionario dei diritti di opzione non esercitati, sono state sottoscritte n. 14.600.000 azioni, corrispondenti a n. 3.650.000 diritti di opzione, a fronte di n. 119.323.200 diritti di opzione offerti sul mercato: i diritti non esercitati ammontano a n. 115.673.200. L’operazione di aumento di capitale si è pertanto conclusa con la sottoscrizione di n. 395.307.200 azioni offerte in opzione al prezzo di Euro 0,05 ciascuna per un controvalore complessivo di Euro 19.765.360, pari al 46,073% del totale delle azioni offerte. Il nuovo capitale sociale ammonta quindi a Euro 30.490.360 ed è rappresentato da n. 609.807.200 azioni del valore nominale di Euro 0,05 ciascuna. L’azionista di riferimento Clovis S.a. Ha sottoscritto complessivamente n. 148.683.548 azioni e in esito all’operazione detiene complessivamente 182.204.435 azioni Schiapparelli 1824 S.p.a., pari al 29,879% del capitale sociale.  
   
   
PRECISAZIONI FINECO  
 
Milano, 27 ottobre 2004 – In merito alle odierne notizie di stampa, Finecogroup (Gruppo Capitalia) precisa che sono attualmente in corso contatti preliminari con una pluralità di interessati per l’eventuale cessione di una quota di Finecovita.  
   
   
RISULTATO LORDO DI GESTIONE A 284 MILIONI DI EURO BANCA POPOLARE DI BERGAMO SPA HA INIZIATO LA SUA ATTIVITÀ IL 1 LUGLIO 2003  
 
 Bergamo, 28 ottobre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare di Bergamo Spa ha approvato le risultanze al 30 settembre 2004. Si ricorda che i dati economici relativi ai primi nove mesi del 2004 non sono rafrontabili con il corrispondente periodo del’esercizio precedente in quanto la società ha iniziato a svolgere attività bancaria a partire dal 1° luglio 2003. La gestione economica dei primi nove mesi del 2004 si è chiusa con un utile netto di periodo, dopo imposte per 104,6 milioni di euro, pari a 130,5 milioni di euro. Il risultato lordo di gestione, calcolato prima di rettifiche e ammortamenti, si è attestato a circa 284 milioni di euro. L’utile delle attività ordinarie, che sconta rettifiche ed ammortamenti, ammonta a 226,6 milioni di euro. I risultati al 30 settembre 2004 hanno evidenziato un margine di intermediazione pari a 633,3 milioni di euro, al quale contribuiscono per il 65% il margine d’interesse, che si è attestato a 411,5 milioni di euro, e per il 31% le commissioni nette pari a 195,3 milioni di euro. Le spese amministrative, , complessivamente pari a 349,3 milioni di euro, comprendono spese per il personale per 196,8 milioni di euro e altre spese amministrative per 152,5 milioni di euro; queste ultime includono il canone di service corrisposto alla Capogruppo per circa 78 milioni di euro. Nel periodo sono state effettuate rettifiche ed accantonamenti per circa 57,4 milioni di euro, di cui 41,6 milioni relativi a rettifiche nette di valore sui crediti. A tali rettifiche si aggiungono 5 milioni di euro a titolo di accantonamento a fondo rischi su crediti. Infine, si registra un utile straordinario pari a 8,5 milioni di euro, sostanzialmente derivante dall’applicazione delle norme relative al “disinquinamento fiscale” (5 milioni di euro) e dal contributo Inps per la formazione professionale (2,4 milioni di euro). Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la Banca presenta al 30 settembre 2004 una raccolta diretta da clientela (incluse le passività subordinate non convertibili) di 18,2 miliardi di euro, in crescita del 4,1% rispetto all’analogo periodo del 2003. La raccolta indiretta da clientela si attesta a circa 20 miliardi di euro segnando un incremento del 7% rispetto al settembre 2003, essenzialmente riconducibile all’evoluzione del risparmio gestito (+13,4% a 8,4 miliardi di euro) e della raccolta assicurativa (+55% a 1,3 miliardi di euro). La raccolta indiretta da clientela istituzionale, pari a 22 miliardi di euro, riconducibile all’attività di Banca Depositaria, risulta in incremento del 23,6%. Gli impieghi risultano pari a 16,7 miliardi di euro, in contrazione del 2,5% rispetto al settembre 2003. Il livello delle sofferenze nette sul totale degli impieghi netti è pari all’1,23% (1,19% a settembre 2003), il rapporto incagli netti su impieghi netti risulta invece dell’1,01% (1,07% a settembre 2003). Il patrimonio netto della Banca (escluso l’utile del periodo) ammonta al 30 settembre 2004 a 1,3 miliardi di euro.  
   
   
DUE NUOVE SUCCURSALI DI BANCA SELLA A BOLOGNA CON QUESTA INAUGURAZIONE IL TOTALE DI SUCCURSALI DI BANCA SELLA PRESENTI IN EMILIA ROMAGNA SALE A 9, IN ITALIA 193  
 
Bologna, 28 ottobre 2004 – Salgono a tre le succursali aperte da Banca Sella in Emilia Romagna nel 2004, a testimonianza di come tutta la regione sia di estremo interesse per l’istituto di credito che ha sede a Biella. Oggi, infatti, aprono due nuove succursali, in via Rolli 4/a a Bologna e in via Bazzanese 51/3 a Casalecchio di Reno, e una sede del Private Banking in via Clavature 9 a Bologna (sopra l’altra succursale presente in città); in maggio era invece stato inaugurato lo sportello di Modena, in via Emilia Est 119. Salgono così a 9 le succursali di Banca Sella nella regione, e l’Emilia Romagna diventa la quarta per numero di sportelli dopo Piemonte, Lazio e Lombardia In Emilia Romagna Banca Sella è presente dal dicembre 2000: alla prima succursale di Bologna si sono poi aggiunte, nel 2001, quelle di Modena e Vignola, nel 2002 quella di Sassuolo e Ferrara, nel 2003 quella di Castelfranco Emilia (Modena) e nel 2004 Modena est. “La costante attenzione per il cliente con l’obiettivo di fornire risposte immediate e un servizio a 360 gradi – spiega Marco Deserti, capo Area per la provincia di Bologna e Ferrara – è stata il principale motivo di successo delle nostre succursali, e ci ha indotti ad ampliare ulteriormente la nostra presenza nella regione. Una politica di attenzione alle esigenze della clientela a cui si aggiungono iniziative all’insegna della trasparenza e della chiarezza come la Carta dei Servizi e il Termometro del Rischio”. Responsabile della nuova succursale di Bologna è Marco Pullega, di quella di Casalecchio di Reno, Paolo Bon. L’apertura degli sportelli è prevista il mattino dalle 8,20 alle 13,20 e il pomeriggio dalle 15 alle 16. Al servizio della clientela anche lo sportello bancomat di cui è sono dotate le succursali. Con queste due nuove aperture il totale succursali di Banca Sella in Italia sale a 193 a cui se ne aggiungono due all’estero, una in Lussemburgo e una a Miami. In contemporanea con l’apertura della sede del Private di via Clavature, invece, è in programma per la prima settimana di novembre un seminario, organizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Bologna, su cos’è il private banking. Il seminario, che sarà tenuto da Enrica Bolognesi (Responsabile Private Banking Bologna), si inserisce nell’ambito del corso di Finanzia Aziendale.  
   
   
A MARCO MANARA LA RESPONSABILITÀ DELL’AREA IMMOBILIARE DEL GRUPPO; A RICCARDO LAGORIO SERRA, L’ASSET MANAGEMENT. MARCO FARINA, A.D. DI PROFILO ASSET MANAGEMENT SGR  
 
Milano, 28 ottobre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo riunitosi il 26 ottobre, ha approvato una ridefinizione di deleghe, mansioni e responsabilità di management funzionali sia alla crescente importanza dell’area immobiliare in seno al business della società sia al completamento della ristrutturazione del comparto del risparmio gestito, In particolare, Marco Manara, Vice Presidente e già responsabile dello sviluppo di diverse attività della banca, lascia l’Area Asset Management per assumere la responsabilità di tutte le attività immobiliari del gruppo con l’incarico, rispettivamente, di Amministratore Delegato di Profilo Immobiliare e Presidente ed Amministratore Delegato di Immobiliare Missaglia. La responsabilità dell’Area Asset Management è stata affidata a Riccardo Lagorio Serra, Consigliere di Banca Profilo e già responsabile dell’area Clientela Direzionale, che è stato nominato Presidente di Profilo Asset Management Sgr, di cui Marco Farina è amministratore delegato. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha deliberato di conferire al Presidente ed Amministratore Delegato, Sandro Capotosti, delega diretta sull’Area Private Banking successivamente alle dimissioni di Roberto Colavolpe che ha lasciato la società per seguire diversi interessi professionali. A Capotosti il compito di finalizzare il Piano di Sviluppo triennale della banca sulle quattro principali aree di attività: Capital Market, Private Banking, Investment Banking e Immobiliare. Banca Profilo, in relazione all’articolo pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore (pag.37), intende precisare quanto segue: Il Dr. Roberto Colavolpe, ha lasciato il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo e le responsabilità dell’Area Private Banking per seguire un suo nuovo progetto professionale. Nell’ambito delle competenze assegnategli, il Dr. Colavolpe si è occupato, con i suoi collaboratori, di preparare un piano di sviluppo del Private Banking. Detto piano verrà sottoposto al prossimo Consiglio di Amministrazione. Il Piano di sviluppo strategico di Banca Profilo per il triennio 2005/2007 è, viceversa, ancora in fase di predisposizione e ricade sotto la responsabilità dell’A.d. E Presidente Sandro Capotosti. Il Dr. Marco Farina è tuttora Amministratore Delegato di Profilo Asset Management sgr e non ha mai lasciato la banca.  
   
   
ISAE:MIGLIORA AD OTTOBRE LA FIDUCIA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE, ANCHE SE SCENDE, NELLA MEDIA DEL TERZO TRIMESTRE, IL GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI  
 
Roma, 28 ottobre 2004 - A partire da questo mese, l’Isae diffonde dati rielaborati dell’inchiesta sulle imprese manifatturiere ed estrattive, rivisti sulla base di nuove procedure di calcolo: le principali modifiche apportate riguardano la classificazione settoriale delle imprese, i pesi utilizzati per l’aggregazione ed il calcolo del saldo per i giudizi relativi alle scorte di prodotti finiti. Una descrizione dettagliata delle modifiche è contenuta nel comunicato stampa “La ristrutturazione dell’Inchiesta Isae sulle imprese manifatturiere ed estrattive”, diffuso contestualmente alla presente nota L’indice di fiducia, considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2000=100, sale ad ottobre a 91 da 90,7 di settembre, grazie al minor accumulo di scorte e a più favorevoli previsioni sulla produzione; scendono invece lievemente i giudizi sull’andamento corrente del portafoglio ordini Guardando ai dati settoriali, più ottimisti rispetto allo scorso mese sono i produttori di beni intermedi (da 89,9 a 95,2 il relativo indice), mentre flessioni si registrano nei comparti dei beni d’investimento (da 87,2 a 85,9) e, soprattutto, di consumo (da 94,1 a 91,2) Tra le altre variabili, tornano a crescere le previsioni a breve termine sugli ordini e si ridimensionano quelle relative all’andamento futuro dei prezzi di vendita; peggiorano invece le attese sull’andamento generale dell’economia italiana Secondo le consuete domande trimestrali, al netto dei fattori stagionali nel terzo trimestre aumentano i vincoli all’attività produttiva, principalmente a causa della scarsità di domanda; coerentemente, peggiorano i giudizi relativi all’acquisizione di nuovi ordinativi Scende anche lievemente il grado d’utilizzo degli impianti (da 76,9 a 76,6 al netto di fattori stagionali) e si ridimensiona a 3,3 mesi (da 3,5) la durata della produzione assicurata sulla base dell’attuale portafoglio ordini; segnali positivi emergono invece dal numero di ore lavorate, considerate in aumento da una quota crescente degli intervistati. Risultati generali - Secondo l’indagine condotta dall’Isae dal giorno 1 al giorno 16 del mese su un panel di circa 4.000 imprese il clima di fiducia del settore manifatturiero ed estrattivo, considerato al netto dei fattori stagionali, sale a 91 ad ottobre, da 90,7 di settembre, tornando in prossimità dei valori ciclicamente elevati raggiunti nel mese di agosto. Il miglioramento è dovuto ad un minor accumulo di scorte di prodotti finiti1 e a più favorevoli attese di produzione; in calo invece sono i giudizi sullo stato attuale del portafoglio ordini. A livello settoriale, dopo la flessione di settembre, cresce fortemente la fiducia dei produttori di beni intermedi (da 89,9 a 92,5), che torna sui valori di febbraio 2001, mentre si deteriora quella dei beni d’investimento (da 87,2 a 85,9) e, soprattutto, di consumo (da 94,1 a 91,2). Tra le variabili che non entrano nella definizione di fiducia, peggiorano i giudizi sul livello corrente della produzione e sull’andamento generale dell’economia italiana; tornano invece a crescere le previsioni a breve termine sugli ordini e si ridimensionano quelle relative agli incrementi futuri dei prezzi di vendita. Secondo le consuete domande trimestrali, nel periodo luglio-settembre scende lievemente il grado di utilizzo degli impianti ed aumenta la quota delle imprese che giudicano più che sufficiente l’attuale livello della capacità produttiva. Segnali negativi vengono anche dai giudizi relativi all’acquisizione di nuovi ordinativi, al numero di mesi di produzione assicurata e all’esistenza di ostacoli all’attività produttiva. In controtendenza, le imprese intervistate segnalano per lo scorso trimestre un aumento del numero delle ore lavorate. Situazione nel mese di riferimento (ottobre 2004) - Ad ottobre peggiorano i giudizi sull’andamento degli ordini, mentre indicazioni contraddittorie emergono dal lato della produzione, in un quadro caratterizzato da un minore accumulo delle scorte di magazzino. Il saldo destagionalizzato relativo al portafoglio ordini scende a -14 (da -12 di settembre), a fronte di un calo sia della componente interna (da -16 a -18 il saldo), sia di quella estera (da -13 a -16). Quanto alla produzione, le imprese mostrano ancora notevole incertezza, segnalando un marcato ridimensionamento del livello corrente (il cui saldo al netto dei fattori stagionali si attesta a –10, da –6 di settembre) ed un recupero invece della variazione mensile (da 4 a 7 in termini di saldo, sui livelli dello scorso novembre). In questo contesto, il ridimensionamento delle scorte di magazzino (da 6 a 5 in termini di saldo, sui minimi da maggio) potrebbe preludere ad un risveglio dell’attività produttiva nei prossimi mesi, qualora si verificassero condizioni più favorevoli dal lato della domanda. Il peggioramento dei giudizi sugli ordini è diffuso uniformemente a livello settoriale, con segnali negativi più marcati nei beni di consumo (da –14 a –20 in termini di saldo); nei beni d’investimento a peggiorare è soprattutto la componente estera della domanda (da – 18 a –13 il saldo), mentre in quelli di consumo le indicazioni negative vengono in particolare dal mercato interno (con il saldo che scende da –18 a –21). I giudizi sullo stato corrente della produzione sono negativi in tutti i settori, mentre quelli relativi alla variazione dei livelli produttivi migliorano nei beni di consumo e negli intermedi. Quanto alle scorte, si registra un lieve aumento nei settori produttori di beni finali e una riduzione invece negli intermedi (da 6 a 1 il saldo). Previsioni per i successivi tre mesi - Le previsioni delle imprese interpellate dall’Isae sono in sostanziale miglioramento rispetto a settembre per quanto riguarda ordini, produzione e occupazione, ed è anche atteso un ridimensionamento delle tensioni sui prezzi. Le aspettative sull’andamento generale dell’economia italiana peggiorano però rispetto allo scorso mese. Il saldo relativo alle attese sugli ordini sale a 20 da 18, tornando sui valori d’agosto; quello sulla produzione si porta da 15 a 16 e quello sull’occupazione (in termini grezzi) recupera da –4 a -3. Relativamente ai prezzi di vendita, le imprese appaiono intenzionate a contenere i rincari nei prossimi mesi, con il saldo che scende a 12, da 14 della scorsa rilevazione. Peggiorano invece le attese a breve termine sulla situazione generale dell’economia italiana, con il relativo saldo che si porta a -8, da -4 dello scorso mese. Le previsioni delle imprese interpellate dall’Isae sono piuttosto disomogenee a livello settoriale: migliorano fortemente le aspettative dei produttori di beni intermedi, con i saldi relativi alle attese su ordini e produzione che balzano rispettivamente a 23 e 17 da 14 e 12, e quello sulla tendenza della manodopera che recupera da -2 a 0. In questo settore, emergono tuttavia tensioni dal lato dei prezzi di vendita (21 il saldo; era 18 in settembre) e aumenta il pessimismo sulle prospettive economiche generali del paese, con il saldo che diminuisce da -12 a -15. Nei beni di consumo diminuisce invece il saldo relativo alle attese sugli ordini (da 21 a 16) e scende da 17 a 16 quello delle attese di produzione; rimane invece stabile su valori negativi (a –5) quello (grezzo) relativo alle aspettative dell’occupazione e peggiorano le attese sulla situazione generale dell’economia italiana (da -12 a -13 in termini di saldo). Unico elemento positivo per questo settore, si ridimensionano le attese di rincari dei prezzi di vendita, con il saldo che diminuisce da 6 a 3, ai minimi dal giugno 1999. Nei beni d’investimento, infine, peggiorano le attese su ordini e produzione (rispettivamente, da 22 a 21 e da 14 e 13 i saldi) e quelle sull’evoluzione generale dell’economia (-18 il saldo; era -1 in settembre); indicazioni più favorevoli emergono per contro dal recupero delle prospettive occupazionali (da -7 a -4 il saldo grezzo) e dal ridimensionamento delle attese sui prezzi, il cui saldo scende da 15 a 9. I principali risultati dell’inchiesta trimestrale (Terzo trimestre 2004) - Sulla base delle consuete domande trimestrali, nel periodo luglio-settembre le imprese interpellate dall’Isae segnalano un aumento dei vincoli all’attività produttiva, dovuti principalmente alla scarsità della domanda, ed una discesa del grado d’utilizzo degli impianti. A partire da questo mese, i principali saldi dell’inchiesta trimestrale ed il grado d’utilizzo degli impianti sono destagionalizzati con il metodo Tramo-seats. Nel dettaglio, si ridimensionano lievemente le valutazioni sull’afflusso di nuovi ordini (il relativo saldo si porta in termini destagionalizzati da 4 a 3) e sulla durata della produzione assicurata (3,3 mesi, da 3,5 del trimestre precedente); peggiorano inoltre le attese sull’evoluzione a breve termine delle esportazioni (da 12 a 10 il relativo saldo destagionalizzato). A ciò si accompagna un aumento dei vincoli alla produzione (rilevanti per il 44% degli intervistati, era il 38% nel secondo trimestre), dovuto principalmente, coerentemente con le indicazioni provenienti dal lato degli ordini, ad ”insufficienza della domanda”, oltre che a “vincoli finanziari” ed “altri motivi”, probabilmente legati all’incertezza sull’andamento della situazione economica internazionale. Sale inoltre la quota delle imprese che ritiene la propria posizione concorrenziale peggiorata rispetto alla precedente rilevazione, sia sul mercato europeo, sia soprattutto su quello extra-Ue, probabilmente in relazione all’andamento del cambio euro-dollaro. Restano invariate le scorte di materie prime e semilavorati (-9 in termini grezzi, come nella precedente rilevazione). A giudizi negativi dal lato della domanda si accompagna una lieve discesa del grado d’utilizzo degli impianti (dal 76,9 al 76,6% in termini destagionalizzati) ed un aumento di quanti giudicano la propria capacità produttiva “più che sufficiente” (il 32% del campione, contro il 30% del secondo trimestre). In controtendenza, è invece segnalato in aumento il numero di ore lavorate, che, in termini di saldo destagionalizzato, recupera rispetto ai bassi livelli del secondo trimestre, attestandosi a 2, da -1, tornando nuovamente positivo per la prima volta dal primo trimestre del 2001.  
   
   
I RISULTATI DI LUXOTTICA GROUP NEL TERZO TRIMESTRE EVIDENZIANO UN’ULTERIORE CRESCITA DELLA REDDITIVITÀ  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - Luxottica Group S.p.a. , leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato ieri i risultati consolidati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2004. Tali risultati non includono quelli di Cole National Corporation, la cui acquisizione è stata formalizzata il 4 ottobre 2004. Principali dati consolidati Terzo trimestre - Vendite: €718,3 milioni (+3,4% o +9.5% a parità di cambi); vendite retail: €539,1 milioni (+1,6%); vendite a parità di negozi, cambi e perimetro di consolidamento: +4,0%; vendite wholesale: €225,1 milioni (+12,1%); Utile operativo: €129,1 milioni (+17,9%); margine operativo: 18,0%; Utile operativo retail: €92,4 milioni (+4,5%); margine operativo retail: 17,1%; Utile operativo wholesale: €47,2 milioni (+71,9%); margine operativo wholesale: 21,0%; Utile netto: €77,0 milioni (+3,4%); margine netto: 10,7%; Utile per azione o Ads: €0,17 (Us$0,21). Nove mesi - Vendite: €2,282,2 milioni (+8,4% o +14.7% a parità di cambi)); vendite retail: €1,585,7 milioni (+7,8%); vendite a parità di negozi, cambi e perimetro di consolidamento: +4,1%; vendite wholesale: €836,1 milioni (+8,0%); Utile operativo: €388,3 milioni (+16,7%); margine operativo: 17,0%; Utile operativo retail: €235,9 milioni (+12,2%); margine operativo retail: 14,9%; Utile operativo wholesale: €187,7 milioni (+22,3%); margine operativo wholesale: 22,4%; Utile netto: €227,1 milioni (+9,3%); margine netto: 10,0%; Utile per azione o Ads: €0,51 (Us$0,62). Andrea Guerra, Amministratore Delegato di Luxottica Group, ha commentato: “Questo è stato un altro ottimo trimestre per il nostro Gruppo, sulla scia di un primo semestre già particolarmente positivo, con il fatturato in continua crescita grazie alla buona performance sia del retail che del wholesale. In particolare, siamo compiaciuti che da inizio anno la redditività operativa del Gruppo sia progressivamente migliorata, soprattutto nel trimestre durante il quale l’utile operativo è cresciuto del 17,9% a fronte di una crescita delle vendite del 3,4% (a parità di cambi sarebbero cresciute del 9,5%), evidenziando un forte miglioramento del margine operativo che ha raggiunto il 18% dal 15,8% del terzo trimestre del 2003.” “La forte generazione di cassa è stata ancora una volta uno dei punti di forza dei nostri risultati del trimestre. Infatti da inizio anno abbiamo generato €282,4 milioni di cassa, di cui €95,5 milioni sono stati pagati quali dividendi in giugno.” L’indebitamento netto del Gruppo al 30.09.2004 era pari a €1.283,5 milioni rispetto a €1.470,4 milioni al 31.12.2003, evidenziando un miglioramento di €186,9 milioni. Leonardo Del Vecchio, Presidente di Luxottica Group, ha commentato: “L’attenzione del nostro Consiglio di Amministrazione è rivolta al continuo rafforzamento della capacità dello stesso di supportare gli obiettivi di business del Gruppo. Proprio con riferimento a questo, negli ultimi mesi abbiamo intrapreso una serie di iniziative per adeguare sempre di più il nostro modello di corporate governance ai migliori principi di altre società analoghe. Oggi il Consiglio ha deliberato di costituire al suo interno un Comitato Risorse Umane, che sulla base del Codice di Autodisciplina riunisce il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazione. La costituzione di tale comitato rispecchia la volontà del Consiglio di porre sempre più attenzione al patrimonio più importante del Gruppo che garantirà la continua crescita dello stesso: le risorse umane.” Nel trimestre il margine operativo della divisione wholesale è migliorato in modo significativo attestandosi al 21% rispetto al 13,7% del corrispondente periodo del 2003, grazie alla crescita del 71,9% dell’utile operativo. Questo è stato il risultato dell’ottima performance dei marchi fashion del portafoglio Luxottica Group, soprattutto Chanel, Prada e Versace. Per quanto riguarda i marchi propri, invece, nel trimestre i migliori risultati sono stati realizzati da Ray-ban e Vogue. La performance di Ray-ban ha rispecchiato il suo status di principale marchio di occhiali da sole nel mondo, con la collezione vista, attualmente il migliore marchio del Gruppo in tale segmento, che è giunta a rappresentare circa il 20% delle vendite complessive del marchio. Con riferimento alle varie aree geografiche, il business wholesale ha continuato a crescere con tassi superiori al mercato nella maggior parte dei mercati in cui il Gruppo è presente, con le vendite a terzi in crescita del 9,3%. In Europa, che rimane il mercato più importante per il business wholesale, Luxottica Group ha continuato a crescere anche in mercati che non sono cresciuti in valore assoluto. Lo stesso si è verificato negli Stati Uniti, dove le vendite a terzi e la loro redditività sono migliorate grazie alla rinnovata forza del portafoglio marchi, in particolare dei marchi fashion. I risultati del retail hanno a loro volta confermato il trend positivo del business da inizio anno ad oggi, sia in termini di crescita del fatturato che, soprattutto, della redditività - che per Luxottica Group rimane la priorità numero uno. Infatti, l’utile operativo sia del trimestre che dei nove mesi è aumentato in modo più che proporzionale rispetto al fatturato, con il margine operativo in crescita rispettivamente del 17,1% e del 14,9%. In Nord America, il principale mercato mondiale dell’ottica, la performance del Gruppo è stata particolarmente positiva. Sia Lenscrafters che Sunglass Hut hanno registrato buoni risultati, soprattutto grazie ai marchi fashion. Questo ha più che compensato la debolezza del segmento sportivo per il quale le vendite dei negozi del Gruppo sono state al di sotto dei livelli storici, ma comunque positive. Nel suo complesso, gli ottimi risultati delle catene nordamericane sono il frutto dell’enfasi che il Gruppo pone sui prodotti premium, sulla qualità del servizio e sul controllo dei costi. In Australia Luxottica Group continua ad essere focalizzata sull’incremento della redditività del business retail di Opsm Group. In tale ambito, la stessa prosegue a migliorare il posizionamento delle proprie catene attraverso l’introduzione di nuove tipologie di negozio, campagne pubblicitarie, un assortimento di prodotti migliore del passato e programmi di training per i dipendenti. Previsioni per l’esercizio 2004 Luxottica Group conferma le previsioni di utile per azione per il 2004 precedentemente annunciate di €0,64 (Us$0,80), continuando a ipotizzare un cambio Euro/dollaro pari a 1,25. Tale risultato include l’impatto del consolidamento di Cole National Corporation per l’ultimo trimestre. Altri dati del Gruppo A fine settembre i negozi della divisione retail di Luxottica Group ammontavano a 3.334, così ripartiti: Lenscrafters: 887; Sunglass Hut International; Nord America: 1.585; Australasia: 165; Resto Mondo: 107; Opsm Group; Australia: 457; Nuova Zelanda: 35; Altri mercati: 98. Il tax rate del trimestre è stato pari al 34%, rispetto al 30% del corrispondente periodo del 2003.  
   
   
PIAGGIO: CONVOCATA ASSEMBLEA PER AUMENTO DI CAPITALE  
 
Milano, 28 ottobre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Piaggio & C. S.p.a., riunitosi ieri a Milano, ha confermato il conferimento al presidente Roberto Colaninno, all’amministratore delegato Rocco Sabelli e al consigliere Luciano La Noce tutti i poteri necessari a perfezionare i termini dell’operazione Aprilia così come delineati nell’accordo preliminare del 12 agosto scorso e negli incontri successivi con le banche creditrici del Gruppo Aprilia. In sintesi, tali termini prevedono: la sottoscrizione da parte di Piaggio di un aumento di capitale Aprilia per € 50 milioni; la conversione dei crediti vantati dalle banche nei confronti di Aprilia per circa € 105 milioni, in strumenti finanziari Piaggio con un valore massimo pari all’ammontare totale e un valore minimo pari al 35% dello stesso, in funzione dell’incremento di valore del nuovo Gruppo; la ristrutturazione delle linee di credito bancarie autoliquidanti del Gruppo Aprilia per € 80 milioni, con durata estesa a sette anni e a condizioni di mercato; l’assegnazione agli ex azionisti Aprilia, in cambio delle azioni da loro possedute, di strumenti finanziari Piaggio per un importo massimo di € 20 milioni, con un minimo garantito di € 4 milioni; l’integrale rimborso, alla scadenza, del prestito obbligazionario Aprilia da € 100 milioni in corso, da finanziare con i proventi di un prestito obbligazionario quinquennale emesso o garantito da Piaggio. In questo quadro, mentre è in corso il completamento della due diligence e fermi restando sia gli esiti, attesi il prossimo 11 novembre, dell’istruttoria da parte delle Autorità Antitrust della Commissione Europea, sia le ulteriori necessarie autorizzazioni da parte dei soci diretti e indiretti della società, nonché degli istituti finanziatori, il Consiglio ha deliberato la convocazione dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti per il 19 novembre prossimo, in prima convocazione, e il 29 novembre, in seconda convocazione, per deliberare, fra l’altro, un aumento di capitale per un massimo di € 50 milioni destinati alla sottoscrizione dell’aumento di capitale Aprilia, subordinatamente al closing dell’operazione.  
   
   
L’ASSEMBLEA DEI SOCI DI FIERA MILANO SPA APPROVA IL BILANCIO 2003-2004 E UN DIVIDENDO DI 0,35 EURO PER AZIONE  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - L'assemblea ordinaria dei Soci di Fiera Milano Spa si è riunita ieri presso il Centro congressi-Padiglione 17 di Fiera Milano, sotto la presidenza di Michele Perini. All'ordine del giorno dell'Assemblea l'approvazione del bilancio al 30 giugno 2004 e l'autorizzazione all'acquisto e disposizione di azioni proprie, previa revoca – per quanto non utilizzato - dell'analoga delibera del 27 ottobre 2003. Bilancio 2003-2004. L'assemblea dei Soci ha approvato il Bilancio per l'esercizio 2003-2004. I principali dati della gestione 2003-2004 di Fiera Milano spa sono i seguenti: ricavi di 165,2 milioni di euro, in aumento del 12%, riconducibili per il 68% alla vendita di spazi e servizi base e per il 32% rimanente (a fronte del 29% dell'esercizio precedente) alla vendita di servizi a valore aggiunto; margine operativo lordo (Ebitda) di 26,2 milioni di euro, in crescita dell'8,1%; risultato operativo (Ebit) di 17,1 milioni (+11,6%); risultato prima delle imposte di 23,5 milioni, in progressione del 32%; utile netto di 13,2 milioni, a fronte dei 10,0 del 2002-2003. Anche il Gruppo Fiera Milano evidenzia per l'esercizio 2003-2004 risultati in ulteriore rilevante progresso: ricavi consolidati per 291,6 milioni di euro, in crescita anno su anno del 33% (266,8 milioni, pari ad un progresso del 21,8%, a parità di perimetro di consolidamento). Margine operativo lordo (Ebitda) di 56,8 milioni di euro, in crescita del 59% (55,9 milioni, con un incremento del 56,2%, a parità di perimetro di consolidamento). Risultato operativo (Ebit) di 35,3 milioni di euro (12,1% dei ricavi) in netto miglioramento rispetto ai 19,2 milioni precedenti, pur con ammortamenti e altri accantonamenti passati da 16,6 a 21,4 milioni. Risultato prima delle imposte di 36,8 milioni di euro (12,6% dei ricavi) a fronte dei precedenti 21,1 milioni. Utile netto di competenza del Gruppo di 12 milioni di euro (dopo un utile di competenza di terzi per 6,9 milioni) in crescita del 33%. Dividendo. L'assemblea ha altresì deliberato un dividendo di 0,35 euro, in crescita del 22,8%, per ciascuna delle 33.350.128 azioni ordinarie in circolazione, proposto dal Cda ed equivalente complessivamente a 11,7 milioni di euro. Il dividendo sarà messo in pagamento il 4 novembre con data stacco 1° novembre. Il pagamento sarà effettuato per il tramite degli intermediari autorizzati presso i quali sono registrate le azioni nel Sistema Monte Titoli. Acquisto e disposizione azioni proprie. Come da proposta del Cda all'ordine del giorno, l'Assemblea ha revocato – per quanto non utilizzato – la delibera del 27 ottobre 2003 relativa all'acquisto e disposizione di azioni proprie ai sensi degli articoli 2357 e seguenti del Codice civile, ed ha assunto una nuove delibera di contenuti analoghi a quella revocata. Ciò al fine di evitare la convocazione di un'apposita assemblea in prossimità della scadenza, il 26 aprile 2005, della prima autorizzazione. La nuova delibera è valida per 18 mesi ed il prezzo a cui gli acquisti verranno effettuati non potrà essere né inferiore né superiore al 20% del prezzo di riferimento fatto registrare dal titolo in Borsa nella seduta precedente ad ogni singola operazione. Le azioni potranno essere cedute, anche prima di aver esaurito gli acquisti, in una o più volte, in Borsa e/o fuori Borsa, sul mercato dei blocchi, anche mediante offerta al pubblico e/o agli azionisti, collocamento istituzionale, collocamento di buoni d'acquisto e/o warrant, ovvero come corrispettivo di acquisizioni o di offerte pubbliche di scambio, ad un prezzo non inferiore al minore fra i prezzi d'acquisto. L'autorizzazione è finalizzata alla stabilizzazione dei corsi in relazione a situazioni contingenti di mercato ed a eventuali altri scopi, tra cui disporre di azioni proprie da utilizzare nell'ambito di piani di stock options per amministratori e dipendenti, oppure nell'ambito di acquisizioni. Il numero massimo delle azioni acquistate non potrà avere valore nominale complessivo, incluse le azioni eventualmente possedute dalle società controllate, superiore al 10% dell'intero capitale sociale. Emolumento degli amministratori. Per quanto riguarda l'emolumento degli amministratori, l'Assemblea ne ha vincolato la parte variabile al raggiungimento di obiettivi di gestione stabiliti per l'esercizio 2004-2005 in ricavi consolidati da vendite e prestazioni di almeno 281 milioni di euro e in un margine operativo lordo consolidato di almeno 41 milioni di euro. "Siamo lieti – dichiara il presidente di Fiera Milano spa, Michele Perini - che il bilancio 20032004 sia stato approvato dai Soci con larghissimo consenso, premiando l'intenso lavoro svolto dagli amministratori e dal personale tutto della società. Chiudiamo un esercizio che ha visto rilevanti progressi sul fronte dell'organizzazione interna del Gruppo e ancora una volta presentiamo al mercato dati molto positivi, tenendo fede all'impegno di attuare una politica di dividendo generosa". "La strategia che ci siamo dati – afferma l'amministratore delegato di Fiera Milano spa, Piergiacomo Ferrari - si è rivelata vincente: nel triennio 2002-2004 i nostri Ricavi consolidati sono più che raddoppiati e il nostro Mol è quasi triplicato. Ora ci attende la sfida forse più grande: avviare la complessa macchina del nostro nuovo centro espositivo e portarla gradualmente e con successo a pieni giri. Il nuovo quartiere, uno dei più moderni, tecnologicamente avanzati e funzionali al mondo, è un'opportunità storica e una formidabile arma concorrenziale. Ma è anche una grandissima responsabilità. La affronteremo concentrando i nostri sforzi sullo sviluppo dell'attività di organizzazione delle manifestazioni e sull'accelerazione dei processi di internazionalizzazione di Fiera Milano".  
   
   
DIGITAL BROS: L’ASSEMBLEA DEI SOCI HA APPROVATO IL BILANCIO D’ESERCIZIO AL 30 GIUGNO 2004. IL CDA È STATO AUTORIZZATO AD EFFETTUARE OPERAZIONE DI BUY-BACK PER SOSTENERE IL CORSO DEL TITOLO  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - Si è svolta mercoledì 27 ottobre 2004 l’Assemblea dei Soci di Digital Bros, gruppo operante nel digital entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana. L’assemblea, esprimendo soddisfazione per l’operato del management, ha approvato il Bilancio d’Esercizio del periodo 1 luglio 2003 – 30 giugno 2004. L’assemblea dei Soci ha inoltre autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad effettuare, nel rispetto della normativa vigente, operazioni di acquisto e di vendita di azioni proprie. Le operazioni di buy-back trovano motivazione nella volontà della società di sostenere il corso del titolo e di effettuare eventuali acquisizioni di partecipazioni strategiche che rientrino negli obiettivi di crescita del Gruppo. Per quanto concerne i dati di bilancio, il fatturato consolidato è pari a 84,8 milioni di Euro in crescita del 68% rispetto ai 50,5 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo dell’anno precedente. L’ebitda consolidato cresce del 158% rispetto all’anno precedente attestandosi a 8,9 milioni di Euro. L’ebit mostra una crescita del 250% ed è pari a 4,2 milioni di Euro. Il Gruppo chiude l’esercizio con un utile netto pari a 457 mila Euro, in aumento di 1,85 milioni di Euro rispetto al valore negativo di 1,39 milioni di Euro registrato nell’anno precedente, dopo aver effettuato accantonamenti ai fondi rischi per 1,2 milioni di Euro e svalutazioni di attività finanziarie per 3,6 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta di Digital Bros al 30 giugno 2004 risulta pari a 15,9 milioni di Euro, in miglioramento di circa 2,2 milioni di Euro rispetto ai 18,1 milioni di Euro registrati al 31 marzo 2004. La capogruppo Digital Bros S.p.a., società attiva nel mercato italiano della distribuzione e localizzazione di videogiochi con il brand Halifax, evidenzia un fatturato pari a 83,2 milioni di Euro in crescita del 68% rispetto ai 49,5 milioni di Euro registrati nell’anno precedente. Significativi anche gli incrementi dei principali margini economico finanziari: Ebitda pari a 9,8 milioni di Euro (+74%), Ebit pari a 5 milioni di Euro (+ 46% rispetto all’anno precedente). La capogruppo, dopo aver effettuato accantonamenti a fondi rischi per 1,3 milioni di Euro, rettifiche di attività finanziarie per 3 milioni di Euro e svalutazioni di partecipazioni per 9,2 milioni di Euro per effetto del riallineamento del patrimonio netto della capogruppo al patrimonio netto consolidato, chiude con una perdita pari a 7,44 milioni di Euro. L’assemblea dei Soci ha approvato di portare a nuovo tale perdita. Confermati i dati previsionali per il prossimo esercizio: fatturato consolidato pari a 87,1 milioni di Euro, un Ebitda pari a 7,4 milioni di Euro, un Ebit pari a 5,3 milioni di Euro ed un utile netto di 1,8 milioni di Euro.  
   
   
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE SULLA RELAZIONE SEMESTRALE CONSOLIDATA DEL GRUPPO CIT AL 30 GIUGNO 2004  
 
Milano 28 ottobre 2004 - A causa del susseguirsi di notizie stampa conseguenti alla pubblicazione del testo della Relazione della Società di Revisione (Reconta Ernst & Young S.p.a.) e contenenti interpretazioni fuorvianti di quanto in essa significato, Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Tiene a puntualizzare che: La Relazione della Società di Revisione è stata redatta secondo le formule previste nel Principio di Revisione n° 21 emanato dal Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri (principio di riferimento) che prevede, nei casi sussistano incertezze sulla continuità aziendale, l’impossibilità, da parte della Società di Revisione di esprimere un giudizio sul bilancio nel suo complesso, in quanto questo viene usualmente redatto dagli Amministratori applicando criteri di valutazione e principi contabili che, al contrario, si basano sul presupposto della continuità aziendale. Detto Principio di Revisione prevede inoltre, che eventuali gravi carenze rilevate nel sistema di controllo interno possano comportare per la Società di Revisione, l’impossibilità di esprimere un giudizio sul bilancio nel suo complesso. Gli elementi di incertezza sulla sussistenza dei presupposti per la continuità aziendale sono stati riportati nella relazione della Società di Revisione e sono sostanzialmente riconducibili allo stato di crisi finanziaria attraversata dal Gruppo, così come descritto, peraltro, nella Relazione Semestrale Consolidata al 30 giugno 2004. Gli elementi a sostegno della supposta carenza del sistema di controllo interno sono stati riportati nella relazione della Società di Revisione e sono sostanzialmente riconducibili all’impoverimento della struttura organizzativa nelle funzioni amministrativo-contabili ed al venir meno di figure ricoprenti funzioni aziendali chiave, così come descritto, peraltro, nella Relazione Semestrale Consolidata al 30 giugno 2004. La Relazione della Società di Revisione, per via di quanto in sintesi sopra riportato, non riporta quindi alcun giudizio sulla Relazione Semestrale Consolidata del Gruppo Cit al 30 giugno 2004 (“non opinion”) nel suo complesso, ma include le motivazioni addotte per l’impossibilità di esprimere detto giudizio. Ciò, in prima istanza, non può quindi essere interpretato quale un giudizio avverso, da parte della Società di Revisione, circa l’attendibilità della Relazione Semestrale Consolidata del gruppo Cit al 30 giugno 2004, come al contrario si evince da alcune notizie stampa diffuse. In seconda istanza, Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Ribadisce il proprio dissenso, g espresso nel comunicato stampa del 25 ottobre scorso, su alcune argomentazioni incluse nel Relazione della Società di Revisione, contestando, in particolare, i presunti effetti su sistema di controllo interno indotti dalle dimissioni di figure chiave, in quanto ritiene che tali dimissioni non abbiano intaccato nella sostanza, la capacit manageriale della azienda, sussistendo comunque in questa figure di adeguat professionalità.  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA CONTRATTO DI CIRCA 130 MILIONI DI EURO PER LA RIMOZIONE DI SETTE PIATTAFORME NEL MARE DEL NORD SAN DONATO  
 
Milanese, 28 ottobre 2004 - Saipem si è aggiudicata il contratto per la rimozione e il trasporto di sette piattaforme situate presso i giacimenti a gas Frigg e Mcp-01, localizzati nel Mare del Nord, a circa 230 chilometri a nord ovest di Stavanger in Norvegia. Il contratto ha un valore di circa 130 milioni di Euro ed è stato assegnato dalla Società Aker Kvaerner Offshore Partners (Akop). Le operazioni verranno realizzate nell’ambito del progetto “Frigg and Mcp-01 Decommissioning”, il primo progetto di decommissioning(1) di grandi dimensioni realizzato nel Mare del Nord. I lavori verranno svolti tra il 2005 e il 2008 con l’utilizzo del mezzo navale Saipem 7000.  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI: LA COMMISSIONE INTERVIENE NEI CONFRONTI DELL’ITALIA, DELLA FINLANDIA, DELLA DANIMARCA, DEI PAESI BASSI E DEL BELGIO  
 
 Bruxelles, 28 ottobre 2004 - La Commissione europea ha inviato un sollecito formale all’Italia affinché applichi la sentenza della Corte di giustizia dell’ottobre 2003 in base alla quale devono essere rimossi gli ostacoli alle importazioni di attrezzature marittime da altri Stati membri. La Commissione ha inoltre deciso di deferire la Finlandia alla Corte europea di giustizia relativamente al permesso di trasferimento temporaneo che impone ai residenti finlandesi che desiderano importare un veicolo immatricolato e utilizzato precedentemente in un altro Stato membro. La Commissione ha chiesto ufficialmente alla Danimarca di modificare la regolamentazione nazionale che vieta l’uso di pellicole solari protettive per i finestrini delle automobili. Ai Paesi Bassi è stato chiesto di eliminare gli ostacoli alle importazioni a partire da altri Stati membri di ostriche e mitili da coltivare nelle acque costiere del paese. Infine, la Commissione ha chiesto al Belgio di modificare le restrizioni imposte nella regione di Bruxelles alle ditte autorizzate a produrre sacchi per rifiuti e all’Italia di impedire l’importazione di prodotti a base di cacao contenenti quantitativi superiori a un livello determinato di ocratossina A (Ota), componente naturale dei citati prodotti. I solleciti formali della Commissione sono presentati sotto forma di pareri motivati, che rappresentano la seconda fase della procedura d’infrazione in virtù dell’articolo 226 del trattato Ce. Qualora le autorità nazionali non rispondano in modo soddisfacente entro un periodo di due mesi, la Commissione può decidere di deferire gli Stati membri interessati alla Corte europea di giustizia. La libera circolazione delle merci è uno dei principi fondamentali del mercato interno. Le disposizioni del trattato Ce (articoli 28-30) e la giurisprudenza della Corte di giustizia dispongono che gli Stati membri non impongano restrizioni sulle importazioni o le esportazioni in provenienza e verso altri Stati membri salvo il caso in cui esistano motivazioni oggettive nell’ambito di una strategia pubblica (quali motivi di sanità pubblica o sicurezza). Anche nel caso in cui esistano queste motivazioni, le restrizioni devono essere proporzionali all’obiettivo. Nel caso in cui la normativa nazionale ostacoli la libera circolazione delle merci nell’Unione europea, le aziende sono private del loro diritto di vendere un prodotto, la concorrenza nei mercati nazionali viene ridotta e i consumatori dispongono di una scelta minore e rischiano di dovere pagare un prezzo superiore. Italia – Attrezzature marittime La Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora per ricordare all’Italia l’obbligo di applicare la sentenza della Corte di giustizia dell’ottobre 2003 che dispone la rimozione degli ostacoli alla commercializzazione in Italia di attrezzature marittime importate da altri Stati membri. In base alla normativa italiana l’attrezzatura marittima non può essere venduta in Italia se non ha ottenuto un’autorizzazione concessa esclusivamente in base a una relazione tecnica della competente autorità italiana. I produttori o gli importatori non possono, pertanto, fare riferimento a certificati o risultati di collaudi di altri paesi dell’Ue o del See. La Corte di giustizia ha confermato il parere della Commissione in base al quale gli Stati membri devono garantire la libera circolazione dei prodotti fabbricati e/o commercializzati in qualsiasi paese dell'Ue o del See. Se l’Italia non applica la decisione della Corte di giustizia, la Commissione può decidere di adire la Corte e chiederle di imporre sanzioni finanziarie. Finlandia – Permessi di trasferimento per i veicoli A seguito di un parere motivato inviato nel dicembre 2003 Ip/03/1762), la Commissione ha deciso di deferire la Finlandia alla Corte di giustizia europea relativamente al sistema di permessi di trasferimento per i veicoli. I residenti in Finlandia che desiderano importare nel paese un veicolo immatricolato e utilizzato precedentemente in un altro Stato membro devono chiedere al posto di frontiera finlandese un permesso temporaneo di trasferimento, nonché targhe provvisorie. La Finlandia dichiara che il sistema attuale è necessario per motivi di controllo fiscale, di sicurezza stradale, di controllo del traffico stradale e di aggiornamento del registro degli autoveicoli. La Commissione ritiene tuttavia che il sistema dei permessi di trasferimento costituisca un ostacolo sproporzionato e inutile alla libera circolazione delle merci e che pertanto sia vietato ai sensi degli articoli 28 e 30 del trattato Ce. Danimarca – Pellicole solari protettive per parabrezza La Commissione ha inviato un parere motivato alla Danimarca che non si è conformata agli articoli 28 e 30 del trattato Ce dal momento che la legislazione danese vieta, senza giustificazione, la libera circolazione in Danimarca di autoveicoli attrezzati con pellicole solari protettive che permettono di ridurre la trasmissione di luce a meno del 40% e che sono stati fabbricati e/o commercializzati legalmente in altri Stati membri. Queste pellicole sono destinate ad ottenere lo stesso effetto dei vetri oscurati. La Commissione ritiene che la Danimarca non abbia apportato giustificazioni scientifiche per questo divieto. Secondo la Commissione, l’obbligo imposto dalla Danimarca risulta sproporzionato e non coerente dal momento che veicoli dotati di omologazione Ce, con vetri oscurati come parte dell’attrezzatura di serie, non sono considerati un rischio per la sicurezza e possono circolare liberamente in tutto il territorio dell’Ue. Paesi Bassi – Semina di ostriche e di mitili La legislazione olandese dispone che la semina, nelle acque costiere olandesi, di ostriche e mitili di origine olandese non sia sottoposta a un’autorizzazione mentre detta autorizzazione è necessaria per le ostriche e i mitili provenienti da altri Stati membri e appartenenti a specie indigene dei Paesi Bassi. Questo regime discriminatorio costituisce un ostacolo ingiustificato all’importazione delle ostriche e dei mitili. Pertanto la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato. Belgio – Sacchi destinati alla raccolta dei rifiuti La Commissione invia un parere motivato anche al Belgio per quanto riguarda il sistema adottato dalla regione di Bruxelles-capitale per l’approvazione delle persone fisiche o morali che fabbricano e/o distribuiscono sacchi destinati alla raccolta dei rifiuti. La procedura di omologazione non è facilmente accessibile e dissuade gli operatori economici dall’ottenere l’omologazione. Pertanto le modalità e la procedura stessa di omologazione rappresentano ostacoli alla libera circolazione dei sacchi destinati alla raccolta dei rifiuti. Italia – Prodotti a base di cacao La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia relativamente alla mancata applicazione della sua legislazione nazionale che dispone il riconoscimento reciproco dei prodotti contenenti ocratossina A (Ota), componente naturale del cacao. Dopo l’introduzione della legislazione in questione, che esonera i prodotti fabbricati legalmente o commercializzati in un altro Stato membro dalle severe limitazioni imposte alla produzione nazionale, la Commissione ha abbandonato una precedente procedura d’infrazione. Tuttavia, recentemente, le autorità sanitarie italiane, in contrasto con la nuova legislazione, hanno sequestrato prodotti olandesi a base di cacao contenenti Ota in misura superiore alle soglie nazionali. La Commissione ritiene che queste misure non siano giustificate da preoccupazioni di sanità pubblica, anche perchè nessun altro Stato membro impone limiti alla presenza di Ota nei prodotti a base di cacao. Le autorità italiane non hanno fornito una giustificazione per i continui sequestri delle merci, cosa che, secondo la Commissione, è in contrasto con quanto disposto agli articoli 28 e 30 del trattato Ce. Poiché i sequestri sono in contraddizione con le norme nazionali introdotte a seguito di un accordo con la Commissione e poiché la Commissione ha abbandonato una precedente procedura d’infrazione in base a detto accordo, la Commissione ritiene che l’Italia venga meno anche al dovere di cooperazione in virtù dell’articolo 10 del trattato Ce.  
   
   
L’ENAC FIRMA LA CONVENZIONE DI GESTIONE TOTALE CON LA GEASAR DI OLBIA E CONSEGNA IL “CERTIFICATO DI AEROPORTO” - FIRMATO ANCHE ATTO INTEGRATIVO CONCESSIONE QUARANTENNALE ALLA SAB DI BOLOGNA  
 
Roma, 28 ottobre 2004 - Ieri, in apertura dei lavori del Consiglio di Amministrazione dell’Enac, alla presenza del Direttore Generale per la Navigazione Aerea del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dott. Gerardo Pelosi, il Presidente ed il Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio e Com.te Silvano Manera, hanno sottoscritto con la Dott.ssa Susanna Zucchelli, Amministratore Delegato della Geasar, la convenzione che affida alla Geasar la gestione totale dell’aeroporto di Olbia per la durata di quaranta anni. La procedura di affidamento dovrà essere perfezionata con il decreto interministeriale del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministro dell’Economia e Finanze di l’approvazione della convenzione odierna. L’affidamento quarantennale giunge al termine di un iter valutativo dell’Enac sul programma di sviluppo dell’aeroporto di Olbia, dimostratosi coerente con la durata di affidamento richiesta e con l’analisi della capacità espressa dalla società in termini di organizzazione ed infrastrutture. L’enac, inoltre, ha contestualmente rilasciato alla Geasar anche il “Certificato di Aeroporto” secondo il “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” adottato dal Consiglio di Amministrazione dell’Enac nell’ottobre del 2003, che, per la prima volta, certifica le società di gestione e prevede un continuo presidio da parte delle stesse società sui processi operativi che impattano sulla sicurezza, a garanzia di un costante circuito di controllo sulla sicurezza stessa, sulla qualità dei servizi agli utenti e su tutti i processi che precedono e seguono il volo. Ad oggi, il “Certificato di aeroporto” è stato consegnato ad Adr per Roma Fiumicino, alla Sea per Milano Malpensa e Linate, alla Save per Venezia, alla Sab per Bologna, alla Gesap per Palermo, alla Sac per Catania e alla Gesac per Napoli. Il programma dell’Enac prevede che entro il 2005 dovranno essere certificati tutti gli aeroporti nazionali. Sempre in data odierna, inoltre, è stato firmato un atto integrativo con il Dott. Giancarlo Sangalli, Presidente della Sab, società di gestione dell’aeroporto Marconi di Bologna, che ha lo scopo di uniformare alcuni aspetti secondari dell’accordo già firmato a luglio alle più recenti intese raggiunte tra il Dipartimento per il Trasporto Aereo del Ministero di riferimento e l’Enac. Anche questo atto dovrà essere perfezionato con un decreto interministeriale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Economia e Finanze.  
   
   
CONCLUSO IL CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER L’AEROPORTO DI PANTELLERIA  
 
 Roma, 28 ottobre 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, ha reso noto che il 26 ottobre, si sono conclusi i lavori della Commissione giudicatrice del concorso bandito dall’Enac per l’espressione di una proposta progettuale in merito all’aerostazione di Pantelleria. Il concorso è stato vinto da Erregi S.p.a. Di Roma, a cui la Commissione propone l’assegnazione del premio di 30.000 Euro. Al secondo classificato, l’architetto Thomas Herzog, la Commissione propone di assegnare la somma di 5.000 Euro a titolo di rimborso spese. L’enac si riserva di procedere al più presto all’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva al vincitore del concorso. Obiettivo dell’Enac è ottenere entro i primi mesi del 2005 la progettazione da porre a base dell’appalto dei lavori, per poi avviare, quindi, le procedure di appalto e la successiva esecuzione dell’opera che potrebbe ultimarsi entro il 2007.  
   
   
ALITALIA, FORMIGONI: "PIANO INDUSTRIALE INSODDISFACENTE" NESSUNA RISPOSTA SU UNA BASE A MALPENSA E SUL POTENZIAMENTO DELLA FLOTTA  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, lancia l'allarme sul Piano industriale dell'Alitalia: "Non si delinea un vero rilancio, non emerge l'immagine di una compagnia aerea efficiente di cui il Paese ha bisogno". "Non ci è stato dato il documento integrale - ha spiegato Formigoni - come invece avevamo chiesto, ma abbiamo esaminato un testo di sintesi del Piano 2005-2008 'strettamente riservata' che Alitalia ha predisposto per le sedi di confronto politico europee ed italiane: ebbene, quanto delineato da questo testo appare del tutto inadeguato e insoddisfacente". "Si parla per esempio - ha proseguito Formigoni - di investimenti per potenziare la flotta degli aeromobili solo a partire dal 2007. Non ci sta bene.". "Ci siamo interessati del problema di Alitalia da tempo - ha continuato il presidente - spinti dal fatto inoppugnabile che il sistema Lombardia, ma tutto il Nord Italia, ha bisogno di una compagnia aerea che garantisca un servizio efficiente. Da tempo abbiamo chiesto di conoscere il piano industriale e non siamo stati finora esauditi. Ricordo che due sono sempre state per noi le richieste fondamentali: una base di armamento a Malpensa e una flotta potenziata in funzione di molte più destinazioni internazionali di quelle attuali". "Ora nel documento - ha detto ancora Formigoni - non c'è traccia di progetti precisi per l'impiego dei nuovi aeromobili a partire dal 2007. E non c'è traccia nemmeno su come si intende razionalizzare la flotta esistente nella fase cosiddetta di risanamento del 2005-2006". Formigoni ha poi spiegato che la sintesi del Piano Alitalia parla del proposito di "razionalizzare l'offerta". "Ma - ha osservato il presidente - non è indicata nessuna soluzione nè per Fiumicino né per Malpensa". Per quanto riguarda poi la base di armamento a Malpensa, Formigoni ha rivelato che Sea è pronta a concedere un hangar ad Alitalia, a fronte di impegni precisi per l'hub lombardo, "che però non ci sono".  
   
   
NOVITÀ DALLA SEDE DELLE FERROVIE TEDESCHE, SVIZZERE E AUSTRIACHE  
 
Milano, 28 ottobre 2004 - Le Ferrovie Tedesche, insieme ai suoi partner ferroviari, Ferrovie Svizzere e Austriache, vogliono annunciare le grandi novità per la prossima stagione. Ecco le offerte suddivise per ferrovia: Ferrovie Tedesche Le Ferrovie Tedesche, privatizzate nel 1994, con circa 250.000 dipendenti sono una delle più grandi aziende della Germania per il trasporto merci e passeggeri. L’ azienda propone sempre molte novità per la propria clientela per quanto riguarda tariffe e servizi. Di seguito i prodotti principali per la stagione: Nuova tariffa auto al seguito: tariffe a partire da Euro 9,90 - A partire da novembre la società Autozug dà inizio alla stazione invernale 2004-2005. Il nuovo catalogo presenta alcune novità rispetto all’anno scorso come la nuova tratta da Lindau (Lago di Costanza) a Düsseldorf e Colonia e la nuovissima tariffa di Euro 9,90 per trasportare la propria auto o moto. Questo prezzo scontatissimo ha posti limitati, per cui bisogna affrettarsi a prenotare per risparmiare e viaggiare alla stessa qualità di sempre. Le carrozze vagone letto sono completamente rinnovate e, sulla maggior parte dei treni, è possibile prenotare il vagone letto con bagno e doccia. Viaggi scolastici e di gruppo: sconti a partire dal 70% - Per gite, studio o semplicemente in compagnia la Germania è uno stato sempre molto frequentato dai giovani. Grazie alle tariffe Gruppe&spar (in gruppo si risparmia) si ottengono sconti del 50%, 60% o 70%. Prima si prenota e maggiore è la possibilità di trovare l’offerta più vantaggiosa. Il numero minimo per formare un gruppo è di 6 persone che viaggiano insieme, inoltre le prenotazioni dei posti costano Euro 18,00 per tutto il gruppo (invece che Euro 3,00 a persona) e i biglietti sono acquistabili a partir da 6 mesi prima. Ad esempio da Milano a Berlino un gruppo di 15 persone paga Euro 158,00 a persona per un viaggio a/r con posto a sedere riservato. Ameropa: Orient-express/ Treni in Asia e Africa - Le Ferrovie Tedesche hanno brindato al grande successo dell’estate ottenuto dalla vendita dei pacchetti turistici grazie al tour operator Ameropa. I cataloghi, per ora disponibili solo in tedesco, offrono una vasta gamma di hotel in tutta Europa ma anche viaggi particolari oltre Oceano. In questo modo i clienti che si rivolgono allo staff delle Ferrovie Tedesche ottengono biglietti e prenotazioni ferroviarie, voucher alberghieri con la descrizione esatta di come raggiungere l’hotel, la cartina della città da visitare e, volendo, anche la carta dei mezzi pubblici della città. Le maggiori offerte sono disponibili sul sito internet www.Dbitalia.it e le prenotazioni si possono effettuare comodamente da casa chiamando il Call Center e pagando con carta di credito. I biglietti vengono spediti direttamente a casa con un corriere in 24 ore lavorative.  
   
   
IMPRESSIONANTI I DATI CHE EMERGONO DALLA CONSUETA ANALISI TRIMESTRALE UNRAE LA QUOTA DEI DIESEL IMMATRICOLATI IN ITALIA QUASI TRIPLICATA NEL GIRO DI APPENA 6 ANNI DAL 22,52% DEL 1998 AL 57,86% DEI PRIMI NOVE MESI 2004  
 
 Roma, 28 ottobre 2004 - Il progressivo ingresso delle motorizzazioni diesel nell’ampio settore delle utilitarie ha trovato la sua dimensione nei dati di mercato. “Le motorizzazioni a gasolio costituivano il 23,21% delle immatricolazioni totali di utilitarie registrate nel corso del 2002”, sottolinea Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case estere. “Tale valore è salito al 31,86% nel corso del 2003 per arrivare addirittura al 46,59% nei primi nove mesi del corrente anno. Nel corso del periodo in esame, e considerando le monovolume piccole, che sono comunque una emanazione del segmento delle utilitarie, va registrato anche il prorompente aumento della quota diesel di quel genere di carrozzeria: dal 5,14% del 2002 al 48% del 2004”. Il fenomeno, emerso in tutta la sua chiarezza dai dati del periodo gennaio – settembre 2004 riferiti al mercato italiano delle nuove auto, non fa che ribadire quanto ormai ampiamente dimostrato dalle cifre dell’intero mercato diesel nel nostro paese. Tanto per rinfrescare la memoria, nel 1998, in Italia, per la prima volta la vetture a gasolio superarono le cinquecentomila immatricolazioni (533.195 per l’esattezza) ottenendo una quota di mercato del 22,52%. Nei primi nove mesi del 2004 le auto a gasolio targate sono già 1.031.087. In termini di quota sul totale delle immatricolazioni, si è così saliti al 57,86%, un valore quasi triplicato nel volgere di appena sei anni. L’irrompere del diesel sul mercato dell’auto nuova ha dunque caratterizzato in modo molto concreto l’evolversi della domanda, dovuta – come quasi sempre avviene nel mondo dell’auto – all’ingresso nella produzione di massa di nuove tecnologie e, sul mercato, di un’offerta sempre più ampia e articolata di tipi di carrozzerie. Sono questi, nel loro insieme, gli elementi di maggiore attrazione rilevati dagli analisti dell’Unrae, che hanno approfondito in tutti i suoi aspetti il fenomeno-diesel sul mercato italiano, elaborando una serie di tabelle dalle quali è possibile evincere la vastità e la peculiarità del fenomeno. Mette anche conto rilevare un ulteriore importante aspetto emerso dall’elaborazione dei dati sul diesel dei primi nove mesi dell’anno in corso: la domanda di motorizzazioni a gasolio per le monovolume grandi è salita al 98,65%, per le station wagon all’89,11%, per le fuoristrada all’84,73% e per le multispazio all’80,80%.  
   
   
L’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA SVEDESE ACQUISTA FIAT PUNTO NATURAL POWER  
 
Torino 28 ottobre 2004 - Sono state consegnate 20 Fiat Punto Natural Power al comune di Goteborg. Si tratta del primo lotto di 200 vetture a doppia alimentazione (benzina e metano) destinate al mercato svedese tramite l’importatore di Fiat Auto – Italienska Bil. In particolare, le Punto Natural Power per Goteborg sono state acquistate dalla Gatubolaget, società di proprietà della città scandinava che da 30 anni ne gestisce le flotte pubbliche. Allestiste per i Paesi freddi, le vetture a gas naturale adottano un propulsore 1.2 8v che eroga con alimentazione a metano 52 Cv a 5000 giri/min, ed una coppia 88 Nm a 3000 giri/min (60 Cv e 102 Nm con funzionamento a benzina). Inoltre, la Punto Natural Power fa registrare bassi consumi e, soprattutto, minime emissioni in assoluta sicurezza. Quest'ultimo aspetto si traduce per il cliente nella possibilità di circolare in tutte le aree urbane soggette a limitazioni di traffico (legate alla eccessiva presenza di emissioni inquinanti), oltre a poter parcheggiare il veicolo anche in autorimessa. Con l'alimentazione a metano, il modello fa registrare 5,5 kg/100 km (nel ciclo urbano), 3,7 kg/100 km (extraurbano) e 4,3 kg/100 km (combinato); mentre, con l'impiego della benzina (il serbatoio è di 47 litri), i consumi sono rispettivamente 8,0 l/100 km, 5,3 l/100 km e 6,3 l/100 km. Le due bombole di metano, poste nel bagaglio, hanno una capacità di 60,6 litri, possono contenere 11 kg di metano e assicurare un'autonomia di 260 chilometri (ciclo combinato). Senza contare che le prestazioni sono di tutto rispetto. Infatti, la Punto Natural Power raggiunge 151 km/h di velocità massima con l'alimentazione a benzina (145 km/h con il metano) e accelera da 0 a 100 km/h in 19 secondi (metano) e in 17 secondi (benzina). Il potenziamento della “flotta verde” pubblica svedese rientra nel quadro di una legge in materia ambientale che si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere, entro il 2008, la quota del 90% di veicoli a minimo impatto ambientale nelle flotte pubbliche. Impegno che vede già in Svezia la presenza di 53 stazioni di rifornimento di metano concentrate nel Sud del Paese, dove si concentra il 90% della popolazione e dell’attività industriale (17 di queste stazioni sono nell’area di Goteborg). In questo contesto, quindi, si inserisce l’impegno di Fiat Auto per la diffusione del metano da autotrazione in Scandinavia, forte anche della leadership indiscussa dell’Azienda nella fascia di veicoli a gas naturale del segmento B in Europa. Del resto, da sempre Fiat Auto è in prima fila nel rispetto ambientale e le motorizzazioni a metano costituiscono una delle sue linee guida, come dimostra lo sviluppo di una gamma completa di prodotti, capace di rispondere alle esigenze sia di operatori professionali sia di privati cittadini. Alla cerimonia di consegna di Goteborg hanno partecipato autorità locali e i manager di Fiat Auto Fernando Duarte (Area Manager Scandinavia), Bengt Appelqvist (Direttore Generale Italienska Bil- Importare Fiat Auto) e Per Steensen ( Brand Manager Fiat Svezia ).  
   
   
INTERNATIONAL CONFERENCE: EUROPE BETWEEN MEMORY AND CHANGE. TOWARDS THE CONSTRUCTION OF A “EUROPEAN SOCIETY” ROMA, 8-9 NOVEMBRE 2004. FACOLTÀ DI SCIENZE STATISTICHE – UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” - CNEL - ROMA  
 
Roma, 28 ottobre 2004 - Il percorso verso l’integrazione europea non è stato mai né facile né lineare, spesso anzi molto complesso, ma sempre ritenuto irreversibile: il risultato di una storia comune e di radici comuni, condivise da tutti. L’europa si è formata per tappe successive: prima dei sei, poi dei quindici e oggi dei venticinque stati, essa continua il suo cammino verso la costruzione di una “società europea”, anche se in presenza di differenze culturali che esistono da sempre, ma che possono, anzi devono, coesistere armoniosamente. Un cammino, di fatto, essenzialmente basato sul consenso, sul dialogo, sul rispetto delle “differenze” che, dopo tutto, costituiscono la ricchezza del Vecchio Continente. E ciò come realizzazione di quel sogno che ha ispirato i padri fondatori dell’integrazione europea, di coloro, cioè che, nelle guerre “fratricide” tra i paesi e nelle ideologie totalitarie hanno intravisto la pericolosità e la minaccia di erosione di una civiltà più che millenaria, di grandissimo valore storico e culturale. Un continente che ha trovato la forza di lasciarsi alle spalle una “dolorosa eredità” e di rinunciare alle proprie ambizioni di tipo imperialistico per aderire al progetto di un’identità europea, sempre più avvertita come tale, fondata su valori comuni. Un processo difficile, segnato spesso da scontri e conflitti, un’avventura ed un confronto, dilatatosi in vari momenti, ma anche e soprattutto una sfida con la storia, una sfida dalla quale il progetto Europa è uscito, infine, vittorioso. Lo scenario europeo si presenta, oggi, molto variegato: l’Unione, che registra al momento la presenza di paesi cattolici e protestanti, è pronta ad accogliere, con il suo allargamento, paesi di religione ortodossa e musulmana, di lingue diverse, ma anche di costumi e tradizioni differenti. L’europa sarà un assemblaggio di differenze le quali diverranno ingredienti principali di un nuovo modello di civiltà, fondato su valori come lo stato di diritto, la democrazia, i diritti umani e delle minoranze. Il convegno si propone di verificare, anche alla luce della Carta costituzionale di cui l’Europa si è dotata, se il collante tra “memoria” e “cambiamento” abbia prodotto o meno un nuovo modo di concepire l’identità e il ruolo del Vecchio Continente quale culla e laboratorio di evoluzione politica e sociale, nonché di una pluralità di atteggiamenti e orientamenti culturali: un “modello” di sviluppo capace di imporsi in un mondo sempre più globalizzato e bisognoso di equilibri nuovi. Segreteria Organizzativa: Dr. Mariella Nocenzi Università di Roma “La Sapienza” - Facoltà di Scienze Statistiche Dip. Di Contabilità Nazionale e Analisi dei Processi Sociali Tel: 06-49690255 - Fax: 06-49910720 E-mail: mariella.Nocenzi@uniroma1.it  
   
   
NASCE GRAZIE AL COMUNE DI NAPOLI L’INCUBATORE DELLE FIGURE PROFESSIONALI SPECIALIZZATE  
 
Napoli, 28 ottobre 2004 - Sarà presentato questa mattina alle 11 presso la Sala della Giunta di Palazzo San Giacomo il Progetto “Incubatore di Figure Professionali Specializzate”. Si tratta di un percorso integrato di formazione professionale– imprenditoriale per 84 giovani promosso dall’Assessorato allo Sviluppo del Comune di Napoli nel quadro degli interventi in aree di degrado urbano di Napoli Nord e Napoli Est. Saranno presenti l’Assessore allo Sviluppo Nicola Oddati, Rosalba D’arienzo dello Sportello Impresa del Comune di Napoli, Roberto Sanseverino e Stefano Riccio in qualità di rappresentanti dell’ Ati Fosvi – Servizi Informatici, società vincitrice dell’appalto pubblico per la realizzazione dei corsi, la coordinatrice dello Sportello Impresa del Comune di Napoli Carmela Mazza ed i presidenti delle Circoscrizioni interessate.  
   
   
GIANNI VATTIMO VENERDÌ AD ALBEROBELLO  
 
 Alberobello, 28 ottobre 2004 - Il prossimo venerdì 29 ottobre alle ore 18.30 presso la Sala Convegni dell'Hotel Astoria di Alberobello, l'Università Popolare del Tempo Libero di Alberobello, in collaborazione con la Parrocchia Sant'antonio dei Padri guanelliani e con il patrocinio del Comune di Alberobello, in occasione dell’ inaugurazione dell’Anno Accademico 2004/05, organizza una conversazione col filosofo Gianni Vattimo sul tema “Credere Di Credere”. Gianni Vattimo, 68 anni, torinese, tra i più noti filosofi europei, collaboratore di giornali e riviste, insegna filosofia teoretica all’Università di Torino ed è autore di vari studi di filosofia tedesca dell’Ottocento e del Novecento. Fondatore della corrente filosofica detta del “Pensiero Debole” Vattimo si definisce cattolico non militante, anarchico non violento e decostruttore ironico degli ordini storici. Ingresso libero e possibilità per docenti e studenti di far valere la cosa come credito formativo.  
   
   
L’EVOLUZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO  
 
Milano 28 ottobre 2004 – Questa sera alle 19.30, in Libreria Egea, proseguono gli incontri organizzati con Noema, associazione fondata da ex partecipanti ai master Bocconi. All’incontro di oggi dal titolo “L’evoluzione del mercato del lavoro”, Marco De Stefani parlerà di lavoro interinale, lavoro temporaneo e delle aziende del futuro senza dipendenti diretti. Ingresso libero  
   
   
L'OCSE SOLLECITA UNA PIÙ STRETTA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE SULLA NUOVA GENERAZIONE DI PROGETTI NEL SETTORE ASTRONOMICO  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2004 - L'ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha formulato alcune raccomandazioni nel settore astronomico per proporre una più stretta collaborazione internazionale sui progetti di ricerca a grande scala. Le raccomandazioni sono contenute in un rapporto che riassume le conclusioni di due workshop sui progetti a grande scalda e sui programmi in astronomia e astrofisica. I workshop erano stati organizzati su domanda della delegazione tedesca presso l'Ocse. 'Gli strumenti terrestri o spaziali costano spesso centinaia di milioni di euro, richiedono oltre dieci anni di progettazione e fabbricazione, e sono di solito utilizzati dalla comunità mondiale', sottolinea la proposta tedesca. 'Progetti e infrastrutture vengono sempre più pianificati e realizzati su basi internazionali, anche se attualmente si usano solo accordi ad hoc per definire priorità e ripartizione delle spese'. Anche se nelle ultime decadi sono stati compiuti enormi progressi in astronomia e astrofisica, rimangono ancora senza risposta alcune 'grandi domande', ad esempio sulla distribuzione delle origini della vita, che spiegano la necessità di nuovi progetti e programmi, il cui ordine di grandezza, sostiene il rapporto, rende indispensabile una cooperazione internazionale. Il rapporto riconosce che alcuni potrebbero non vedere con favore questa collaborazione, che potrà funzionare solo sacrificando in parte la propria autonomia. I progetti multinazionali permetteranno però a tutti di avere a disposizione materiali e tecnologie di punta, evitando oltretutto costose duplicazioni delle ricerche. Se i paesi devono lavorare insieme, osserva l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), deve essere definita una strategia. Gli organismi che daranno vita alla cooperazione dovranno quindi delineare, sulla base dell'opinione espressa dalla comunità scientifica, un piano di sviluppo bilanciato, integrato e coordinato a livello globale. Bisognerà lasciare aperta la possibilità di collegamenti con altri settori pertinenti (incluse la fisica delle alte energie e nucleare, le scienze della Terra, la biologia) e perfezionare lo scambio di comunicazioni tra le agenzie che si occupano di osservazioni dalla Terra e dallo spazio. Le raccomandazioni propongono di includere nella scelta dei progetti di astronomia e astrofisica sia la ricerca di base che quella applicata, o, per usare la terminologia delle raccomandazioni, sia i progetti 'a finalità speciale' che quelli 'a finalità generale'. 'Scelta e realizzazione dei nuovi progetti dovrebbero tener conto delle esigenze scientifiche e delle opportunità di scoperte fortuite', afferma il rapporto. La pianificazione strategica globale offrirebbe alle agenzie una più ampia prospettiva e permetterebbe ai paesi più piccoli di dare uno sguardo a quello che si fa altrove, e probabilmente d'individuare aree di possibile partecipazione. 'Il vantaggio più grande consisterebbe in una visione strategica che andrebbe oltre i confini dei singoli progetti e forse anche dei singoli soggetti', sostiene il rapporto dell'Ocse. Un'altra area che richiede una visione e un'azione collettiva è quella della gestione dei dati. L'enorme volume di informazioni digitali che fluisce dai nuovi osservatori pone la sfida di raccogliere, usare, archiviare e mettere in comune i dati disponibili. Sono stati fatti importanti progressi verso un 'osservatorio virtuale', ma agenzie e governi devono rendersi conto che si tratta di un obiettivo a lunga scadenza, ricorda il rapporto, che sollecita quindi il coordinamento a lungo termine dei piani, in modo da trasformare l'attuale collaborazione sull'osservatorio virtuale in un'attività globale pienamente rappresentativa. I nuovi progetti dovranno tener conto sin dalle prime fasi di progettazione di questo aspetto delle loro ricerche e consultare i potenziali utilizzatori, raccomanda il rapporto. Prima di occuparsi dei singoli progetti e delle priorità di ricerca, sottolinea il rapporto, bisognerà chiarire un certo numero di punti, essenzialmente legati a problemi legali, organizzativi e gestionali. La 'principale questione di principio' sull'accesso e la partecipazione di paesi che non fanno parte del nucleo iniziale che ha lanciato l'iniziativa (non solo in termini di uso delle strutture, ma anche di partecipazione alle fasi di ricerca e costruzione) dev'essere risolta in priorità, conclude l'Ocse. Per il testo del rapporto: http://www.Oecd.org/sti/gsf