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Le Monde, 7/ 8/ 2004 "Amnesty preme sull'Ue perchè tenga una posizione ferma nei confronti della Cecenia". "Stando all'inchiesta uno dei rapitori di Breslan apparteneva alla"polizia delle polizie" russa". In un momento in cui la Russia ha chiesto il rinvio del summit che doveva avere luogo con la Ue giovedì 11 novembre, in attesa dell'entrata in vigore della nuova Commissione, Amnesty International ed alcune Ong( Soccorso cattolico,Medici del mondo, la Federazione internazionale dei diritti dell'uomo ed altre), hanno fatto appello ad una manifestazione in favore della Cecenia, sabato 6 novembre alle 14 ai giardini di Trocadero a Parigi.contemporaneamente Amnesty pubblica un rapporto sulle rappresaglie di cui sono vittime i ceceni militanti in favore dei diritti dell'uomo e chi di recente ha fatto ricorso alla Corte europea di Strasburgo. Il rapporto parla di casi di ceceni, la cui sorte si è aggravata in seguito al loro ricorso alla Corte dei diritti dell'uomo.Un tale il cui figlio è scomparso dopo essere stato arrestato dai militari russi, s'è visto scomparire un altro figlio, una volta accolta la sua denuncia. Un altro che si batteva per la scomparsa del fratello, è finito per scomparire pure lui. "Astenendosi di affrontare la questione dei diritti umani con la Federazione russa, la Ue metterebbe a repentaglio non solo la sua stessa credibilità, ma anche quella di un'istituzione che è la colonna portante della struttura europea per la tutela dei diritti umani- avverte Dick Oosting,direttore di Amnesty per la Ue.alla vigilia di ciascun summit Ue - Russia, l'entourage di Vladimir Putin mette con le spalle al muro i dirigenti europei, imponendo loro di evitare gli argomenti che irritano il capo di stato russo: la Cecenia e l'affare Yukos. Giunto a Parigi per partecipare alla manifestazione di sabato, il giornalista russo Andrei Babitski, che ha seguito la guerra dagli inizi del primo conflitto nel 1994, fino alla sua detenzione da parte delle forze russe nel gennaio 2000, denuncia la politica di Mosca."vladimir Putin si serve della forza. Marchiato dal suo passato al Kgb, egli pensa che si possa vincere reprimendo a lungo e duramente. Attualmente gli specialisti del Caucaso, studiano molto da vicino i metodi usati nel Xix dal generale Ermolov", dice". Il generale Ermolov, che ha guidato l'armata russa in Caucaso tra il 1816 e il 1827, fu di una crudeltà leggendaria. Secondo Andrei Babitski, il caos che prevale nella regione non accenna a finire.La nomina da parte del Cremlino di Ramzan Kadyrov, che controlla la sicurezza per l'amministrazione prorussa della Cecenia, quale responsabile della sicurezza di tutta la regione del nord del Caucaso, non porterà alcun risultato.Atti terroristici quali la presa di ostaggi di Breslan (344 morti, di cui 172 ragazzi, il 3 settembre), non sono da escludersi.Se delle zone d'ombra permangono attorno a questo dramma, l'inchiesta ha tuttavia rivelato che le armi e gli esplosivi utilizzati dal commando provenivano da riserve del ministerodegli interni e che uno dei 32 terroristi(20hanno potuto essere identificati), un certo Bachir Pliev, 27 anni, lavorava per la "polizia delle polizie".Il suo lascia passare gli permetteva di recarsi ovunque" e "la sua macchina non poteva essere perquisita dalla polizia", ha spiegato giovedì scorso il quotidiano russo Gazeta. Marie Jego |
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