Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web e diritto per le nuove tecnologie  Pagina7-EURO 
Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Gennaio 2005
Pagina1
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE DEFERISCE L'ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RECUPERO DI AIUTI ILLEGALI  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2005 - Aiuti di Stato: la Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato recupero di aiuti illegali La Commissione europea ha deciso di adire la Corte di giustizia per il mancato rispetto da parte dell'Italia della decisione del 5 giugno 2002, con la quale era stato stabilito che gli aiuti accordati dall'Italia a talune imprese di servizi pubblici erano incompatibili e dovevano essere recuperati presso i beneficiari (cfr. Ip/02/817). A più di due anni dalla decisione la Commissione ha constatato che l'Italia non ha adottato le misure necessarie per il recupero degli aiuti in questione, e ha di conseguenza deciso di adire la Corte per ottenere l'esecuzione della decisione. Il commissario per la Concorrenza, la signora Neelie Kroes, ha così commentato: «Ho intenzione di procedere con estremo rigore nei confronti degli Stati membri che non danno esecuzione alle decisioni della Commissione in materia di aiuti di Stato. Un tale approccio è indispensabile per assicurare la credibilità della politica attuata in questo settore». La Commissione ha constatato che l'Italia non ha proceduto, come richiesto dalla decisione, al recupero degli aiuti accordati mediante la legge n. 142/90 a talune imprese a prevalente azionariato pubblico. Conformemente alle disposizioni in materia di recupero degli aiuti illegali, l'Italia avrebbe dovuto adottare tutte le misure consentite dal diritto nazionale per ottenere l'esecuzione immediata ed effettiva della decisione della Commissione, permettendo in tal modo di ripristinare la concorrenza. A due anni e mezzo dalla decisione la Commissione ha constatato che l'Italia ha solo previsto misure preliminari e non ha messo in atto misure concrete per il recupero dell'aiuto presso i beneficiari. Non è la prima volta che la Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia per la mancata esecuzione di una decisione in materia di aiuti di Stato. Nel novembre 2000 la Commissione aveva adito la Corte per la mancata esecuzione da parte dell'Italia della decisione dell'11 maggio 1999 relativa a misure a favore dell'occupazione. Il 1° aprile 2004 la Corte ha confermato la mancata esecuzione (causa C-99/02). Riepilogo dei fatti Il 5 giugno 2002 la Commissione europea aveva adottato una decisione negativa in merito a due regimi di aiuto italiani aventi l'effetto di favorire le imprese soggette a controllo pubblico, essenzialmente nel settore dei servizi pubblici. La Commissione era venuta a conoscenza delle misure grazie ad una denuncia presentata da un'associazione italiana di società private di distribuzione idrica. In esito al procedimento formale di indagine, la Commissione era giunta alla conclusione che l'esenzione triennale dall'imposta sul reddito (dal 1993 al 1995) e la possibilità di contrarre prestiti a tasso agevolato presso la Cassa depositi e prestiti dovevano essere considerati alla stregua di aiuti di Stato incompatibili con le disposizioni del trattato Ce. La Commissione aveva quindi deciso che le autorità italiane dovevano recuperare gli aiuti accordati illegalmente.  
   
   
UNIONE EUROPEA, PARTNER PREFERITA DALLE IMPRESE LOMBARDE  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Come funziona la marcatura Ce? E la sicurezza dei prodotti? Dove arriva la responsabilità del produttore? Come deve essere l’etichettatura e la confezione dei prodotti? Sono alcuni dei dubbi che hanno le imprese lombarde sul funzionamento del mercato interno dell’Unione Europea. Dove non mancano ancora le barriere per commerciare coi Paesi membri, a sentire le 40 imprese lombarde che si sono rivolte all’Euro Info Centre della Camera di Commercio di Milano grazie al programma Ipm (Interactive Policy Making), per segnalazioni di malfunzionamenti poi trasmesse alla Commissione Europea. Ma comunque più della metà delle importazioni e delle esportazioni lombarde, provengono o si collocano tra i paesi dell’Ue. La provincia di Milano si aggiudica la maggior parte con 34 miliardi di euro di importazioni e 13 miliardi di esportazioni. Milano guida per l’import (70,8% delle importazioni lombarde verso i paesi dell’Ue, davanti a Bergamo (6,1%) e Brescia (5,6%). Simile la situazione per le esportazioni, con Milano (39,2%) davanti a Brescia (14,5%) e Bergamo (12,9%). Tra le province che importano, guida Lodi con la percentuale più alta sul totale delle sue importazioni verso il mondo (93,6,5%), davanti Lecco (78,4%) e Sondrio (74,6%). Per le esportazioni, simile la situazione con Lodi (78%) che precede Lecco (72,6%) e Brescia (69,2%). In totale la Lombardia importa oltre 49 miliardi di euro dai paesi Ue, il 66,8% del totale delle importazioni lombarde, ed esporta oltre 32 miliardi di euro verso i paesi Ue, il 59,3% delle esportazioni lombarde. Il progetto Ipm: dialogo tra imprese del mercato unico e Commissione Europea. Ci sono segnalazioni delle imprese su un cattivo funzionamento del mercato europeo? Al servizio è possibile accedere telefonando al numero 02 8515 5241, via e mail (eic@mi.Camcom.it) o tramite il sito internet www.Eurosportello.com. “Il commercio con i paesi dell’Unione Europea allargata, - commenta Guido Galardi, presidente dell’Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano- rappresenta la gran parte del commercio estero italiano e lombardo. Euro Info Centre partecipa al progetto Ipm, con l’obiettivo di aiutare le attività milanesi e lombarde ad essere sempre più competitive e cogliere le opportunità in un mercato allargato. Attraverso i suoi servizi certificati (dall'ottobre 1999 da Quaser) Euro Info Centre aiuta le imprese ad usufruire di questi strumenti per aumentare l’integrazione commerciale a livello europeo”. Import e export delle province lombarde dall’Unione Europea verso i paesi Eu, esclusa l’Italia, al 3° trimestre 2004
2003 2004 Variazione % 03-04 Quota su Lombardia Quota Europa su tot. Interscambio verso il mondo per provincia
import export import export import export import export import export
Varese 2.369.931.268 2.998.961.241 2.382.552.973 3.285.258.597 0,5% 9,5% 4,7% 9,6% 64,0% 64,4%
Como 1.077.217.172 1.940.009.940 1.108.119.489 1.941.332.450 2,9% 0,1% 2,2% 5,7% 58,0% 60,0%
Sondrio 175.122.054 231.553.360 215.574.023 223.232.031 23,1% -3,6% 0,4% 0,7% 74,6% 68,3%
Milano 34.803.588.156 13.746.021.932 36.227.521.743 13.358.740.186 4,1% -2,8% 70,8% 39,2% 68,7% 51,3%
Bergamo 2.804.210.780 3.667.087.200 3.100.221.060 4.405.935.470 10,6% 20,1% 6,1% 12,9% 68,5% 63,9%
Brescia 2.803.211.151 4.524.140.869 2.842.128.699 4.933.271.306 1,4% 9,0% 5,6% 14,5% 66,4% 69,2%
Pavia 1.571.550.869 1.167.609.213 1.762.680.106 1.210.201.466 12,2% 3,6% 3,4% 3,6% 52,2% 63,5%
Cremona 761.264.192 790.965.533 789.779.291 848.410.975 3,7% 7,3% 1,5% 2,5% 45,8% 62,7%
Mantova 1.092.256.657 1.942.377.921 1.042.818.312 2.000.587.593 -4,5% 3,0% 2,0% 5,9% 51,5% 69,0%
Lecco 746.142.681 1.288.961.571 812.344.696 1.330.602.761 8,9% 3,2% 1,6% 3,9% 78,4% 72,6%
Lodi 815.417.983 469.507.957 863.690.473 514.311.664 5,9% 9,5% 1,7% 1,5% 93,6% 78,0%
Lombardia 49.019.912.963 32.767.196.737 51.147.430.865 34.051.884.499 4,3% 3,9% 100,0% 100,0% 66,8% 59,3%
Elaborazione Euro Info Centre della Camera di Commercio di Milano su dati Istat. Dati in euro Il progetto Ipm: dialogo tra imprese del mercato unico e Commissione Ce. Euro Info Centre partecipa dal 2000 ad un progetto della Commissione europea, denominato Ipm, Interactive Policy Making, grazie al quale raccoglie dati sul funzionamento del Mercato Interno attraverso l'analisi e la verifica delle domande poste dalle imprese. I quesiti più articolati aventi come oggetto ostacoli e/o problemi di funzionamento del Mercato Interno sono segnalati da Euro Info Centre alla Commissione Europea che provvede a valutarli ed esaminarli al fine di adottare misure e regolamentazioni a favore delle Pmi, migliorando il funzionamento del Mercato Interno. Questo strumento permette alla Commissione di ricevere informazioni e far fronte alle esigenze e ai problemi delle imprese riguardo al mercato unico. Alcuni casi segnalati dall’Euro Info Centre. I casi complessivamente inseriti dall’Eic di Milano nella Banca Dati della Commissione Europea nel corso del 2004 sono stati 40. Tali casi hanno avuto come oggetto problemi di: reperimento di informazioni per lo scambio di prodotti nell’Ue; reperimento di indicazioni relative alle procedure per la commercializzazione di prodotti tra diversi stati membri dell’Ue; mancato adeguamento della normativa nazionale alle legislazione comunitaria; non corretta applicazione delle misure di recepimento. Le tematiche specifiche oggetto dei quesiti sono state: certificazione obbligatoria di prodotti (marcatura Ce); sicurezza generale dei prodotti, responsabilità del produttore; tutela del consumatore; etichettatura e confezione di prodotti; Iva ed aliquote; regimi fiscali; fiscalità diretta; procedure doganali. I casi inviati sono attualmente al vaglio della Commissione europea per l’adozione di misure e regolamentazioni e l’elaborazione di politiche di intervento a favore delle imprese nell’ottica di un migliore funzionamento del Mercato Interno. I servizi e le certificazioni di Euro Info Centre. La Camera di Commercio di Milano offre alle imprese e agli enti pubblici e privati, attraverso il proprio Euro Info Centre, un servizio di informazione e assistenza su tematiche comunitarie di interesse per il mondo economico e produttivo. Gli obiettivi dell' Euro Info Centre della Camera di Commercio di Milano sono: fornire “servizi di assistenza tecnica" proponendosi quale struttura tecnica di assistenza per l'utilizzo di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali di derivazione comunitaria sia per le Piccole e Medie Imprese (Pmi) che per gli enti pubblici e privati; fornire “servizi di informazione" sulle tematiche comunitarie sia alle Piccole e Medie Imprese (Pmi) che a enti pubblici e privati. L’euro Info Centre é un azienda con Sistema di Gestione per la Qualità certificato. La certificazione é stata conseguita nell’ottobre 1999 secondo la norma Uni En Iso 9002:1994, rinnovata ed adeguata nell’ottobre 2002 con riferimento alla norma Uni En Iso 9001:2000 (Certificato n. O 007). Il Sistema di Gestione per la Qualità (S.g.q.) è applicato per l’erogazione dei seguenti servizi: assistenza tecnica per l'utilizzo di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali; informazione su tematiche comunitarie. Dall'ottobre 2003, il Sistema di Gestione per la Qualità é applicato anche all'erogazione di servizi di informazione e assistenza in materia di Ricerca & Sviluppo, Innovazione e Trasferimento Tecnologico.
 
   
   
BOLZANO: PROVE TECNICHE DI DEMOCRAZIA ON LINE UN’IMPORTANTE SPERIMENTAZIONE DI E-DEMOCRACY DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO E DUE PROGETTI INNOVATIVI: BORSTUDIO E BORSA LAVORO  
 
Roma, 24 gennaio 2005 – Il Progetto Crc, presente in tutte le Regioni italiane (a eccezione, ancora, del Molise), ha tra le sue principali finalità quella di affiancare gli enti locali nello sviluppo dei servizi di e-government, diffondere la conoscenza dei processi di innovazione e delle più avanzate esperienze sul territorio. Tra gli esempi eccellenti di sviluppo di progetti innovativi nel campo della democrazia partecipativa il Progetto Crc segnala l’esperienza della Provincia Autonoma di Bolzano che, nell’ambito del progetto di e-democracy e-plan, ha creato sul proprio sito internet uno spazio di confronto pubblico e democratico al fine di coinvolgere l’intera cittadinanza nella definizione del piano eSüdtirol 2004-2008, il piano d’azione per la Società dell’Informazione. I cittadini-utenti hanno avuto la possibilità di intervenire direttamente nello sviluppo del piano collegandosi alla rete civica del sito internet dell’ente, dove era possibile leggere e scaricare gli atti, inserire commenti nel forum di discussione e inviare proposte all’amministrazione. Nei due mesi in cui il piano è stato a disposizione dei cittadini sono state registrate 4.000 visite alla pagina del sito in cui è stato pubblicato il documento, scaricato da oltre mille utenti. Questa rilevante iniziativa di e-democracy insieme ad altri due progetti, Borstudio e Borsa Lavoro, confermano la spiccata propensione della Provincia all’uso dell’innovazione in chiave partecipativa. Borstudio, cofinanziato con i fondi del Mit del primo avviso di e-government, permette agli studenti universitari e delle scuole superiori di presentare on line la propria candidatura alle borse di studio messe a disposizione dalla Provincia, risparmiando sensibilmente in tempo e spostamenti e guadagnando in sicurezza. Solo nel primo mese di attivazione della piattaforma sono giunte 103 domande via web. La piattaforma Borsa Lavoro, realizzata nel 1998 dall’Ufficio Informatica Sociodemografica della Provincia Autonoma di Bolzano, è in continuo aggiornamento. Borsa Lavoro consente l’accesso diretto alle banche dati del mercato del lavoro e funziona come uno sportello virtuale: i cittadini in cerca di impiego e le aziende in cerca di collaboratori possono accedere autonomamente alle informazioni di loro interesse e utilizzarle in tempo reale. Nell’ultimo anno si sono registrati 7400 utenti e 2900 imprese, sono state inserite 2300 richieste di impiego e 2500 offerte di lavoro, per un traffico di oltre 40.000 visitatori al mese. Il sistema integrato di importazione ed esportazione dati prevede la generazione automatica di un database delle offerte di lavoro personalizzato in base al profilo professionale inserito dall’utente; vanta tre diversi livelli di ricerca (semplice, avanzata e diretta), l’aggiornamento via e-mail (e presto anche via sms) delle offerte inserite nelle ultime 24 ore e un servizio di help desk. Www.crcitalia.it  
   
   
DONNE IN RETE PROGETTO EQUAL -TELEWORK 360 COMMISSIONE EUROPEA- REGIONE  
 
Lombardia Milano, 24 gennaio 2005 - “Equal è l'Iniziativa comunitaria, “ dice Liliana Merlo, presidente dell’associazione Donneuropee Federcasalinghe, “cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo per il periodo 2000-2006 che, nel quadro della Strategia Europea per l'Occupazione, mira ad innovare gli approcci e le politiche finalizzati a contrastare il fenomeno della discriminazione e della disuguaglianza nel contesto del mercato del lavoro, ponendosi come laboratorio per sperimentazioni su base transnazionale. Noi donne non potevamo non utilizzare questa opportunità e con entusiasmo abbiamo collaborato con la Excellent di Milano (società di ricerca sull’informatica e sulle applicazioni Internet promotrice del progetto Equal), per avviare questo progetto intitolato Donne in rete , iniziativa sperimentale di avvicinamento all’informatica e al telelavoro per le nostre socie e un servizio innovativo di assistenza e formazione gratuito presso la nostra sede di Milano”. Per l’Italia , l’Autorità di gestione responsabile dell’Iniziativa comunitaria Equal è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “In particolare il progetto Equal Telework 360”, spiega Michele Bonomo, responsabile di Excellent, “ ha la durata di 36 mesi, ha comportato un investimento di due milioni di euro , riguarda la Regione Lombardia , ha l’obiettivo di studiare e sperimentare il telelavoro a 360 gradi , sia nei suoi aspetti aziendali sia come strumento per generare nuova occupazione e Donne in rete ne fa parte”. Il telelavoro rende possibili forme lavorative più agili e consente una maggiore compatibilità tra vita lavorativa e impegni familiari , avvicina il mondo del lavoro alle fasce più deboli della popolazione. Equal Telework 360 è realizzato da una partnership di sviluppo geografica che comprende i seguenti enti: Excellent (ente capofila), Cedcamera (Camera di Commercio di Milano), Provincia di Como, Fondazione Clerici, Agenzia Sviluppo Nord Milano, Getronics, Associazione Disabili Bergamaschi, Donneuropee Federcasalinghe, Fondazione Castellini. Le donne e il mondo dell’Information technology sono un tema particolarmente scottante in questo periodo (utilizzo chat , problematiche della privacy e tutela dei figli per l’utilizzo di Internet, dati sulla discriminazione di genere sul web, opportunità nuove di telelavoro al femminile , modifica dei rapporti tra familiari e gestione tempo-famiglia-lavoro con l’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie Ict e servizi annessi, problematica tuttora aperta della difficoltà per le donne con prole di reinserirsi nel mondo del lavoro o di mantenere impegni lavorativi quando i bimbi sono piccoli 0-3 anni, etc.). Il progetto Equal-telework 360 prevede tre moduli specifici rivolti rispettivamente ai cittadini, al mondo aziendale, ai lavoratori autonomi, ai telecentri e ai loro servizi correlati. I tre moduli e in particolare il progetto sperimentale Donne in rete, rivolto a donne e casalinghe , saranno esplicati il 26 gennaio. “In Europa esistono già diverse esperienze di telelavoro,” dice Michele Bonomo, “ in Italia invece la diffusione del telelavoro è ancora limitata anche se l’esigenza c’è soprattutto per quelle fasce sociali quali le donne”. “I tre moduli di Equal-telework-360”, dice Michele Bonomo,” comprendono ad esempio la creazione di una struttura di supporto per il telelavoro aziendale, due progetti sperimentali rivolti ai lavoratori autonomi e ai cittadini, di cui questo Donne in rete è un esempio molto concreto che sta dando ottimi risultati , la costruzione e gestione di telecentri operativi sul territorio, corsi di formazione”.In data 26 gennaio sarà illustrato quanto è stato finora realizzato e quanto sarà fatto in futuro (sito Internet, corsi di formazione Ict per le donne, postazione multimediale gratuita con tutor a disposizione previo prenotazioni telefoniche nella sede di Milano, etc.) da Donneuropee Federcasalinghe . “Il nostro progetto”, sottolinea Liliana Merlo,”è uno degli otto che rientrano in Equal Telework 360 (sito Internet www.Telework360.it). Il 26 gennaio presentiamo anche dei dati relativi un sondaggio con questionario realizzato tra le nostre socie (oltre mille solo a Milano) su come la donna si rapporta a Internet, quanto utilizzi la posta elettronica, che difficoltà incontra, quali servizi preferisce utilizzare via Internet (spesaonline, servizi di posta-consegna, reperimento documenti, rapporti con le istituzioni, iscrizione on line dei figli a scuola, ricerca informative su ricette o altro tema, utilizzo di Internet e posta elettronica per lavori saltuari quali traduzioni o per il mantenimento di rapporti di lavoro di collaborazione esterna con aziende etc.)”. L’ict e le applicazioni remote (telelavoro, formazione a distanza, accesso remoto alle informazioni e ai servizi) sono un ottimo strumento per avvicinare le donne al mondo del lavoro o per migliorare le condizioni di vita delle donne casalinghe anche come grande opportunità sociale e culturale di scambio e contatto informativo e supporto. “Il tutto è nato da esigenze concrete delle nostre socie” , spiega Liliana Merlo,”abbiamo fatto un’ampia attività di formazione (corsi base e avanzati sull’informatica rivolti alle socie), abbiamo creato il sito Internet della nostra associazione , che è in pieno sviluppo (www.Donnelombardia.it), recentemente sono state installate postazioni con computer per consentire l’attività autonoma delle associate (formazione, esercitazioni, applicazioni remote)”. Si tratta di un progetto sperimentale che propone una esperienza di avvicinamento all’informatica e alle nuove modalità di telelavoro , assistita con tutor ad alcune associate, desiderose di misurarsi col mondo del lavoro o di offrire , attraverso i canali dell’informatica, le proprie competenze o i propri servizi (traduzioni, corsi di cucina, scritture di pagine web , etc.). Donneuropee Federcasalinghe è un’ associazione senza scopo di lucro, libera ed indipendente, ed è una delle principali associazioni che rappresentano, in Italia, le persone che svolgono a tempo pieno o part-time, il lavoro familiare. E’ nata nel 1982 con sede nazionale a Roma, presenta una rete capillare di sedi regionali e provinciali.“Abbiamo la determinazione di essere una forza positiva della società,” dice Liliana Merlo,”e progetti come questo testimoniano che siamo parte costruttiva di una rivoluzione culturale per una migliore e più completa qualità della vita. Non dimentichiamo che importanti provvedimenti legislativi sono stati assunti anche sotto l’influenza e la pressione della nostra associazione, quali le norme per l’istituzione dell’albo degli installatori; la legge 215/92 detta dell’imprenditorialità femminile; la legge sulla sicurezza delle abitazioni del 1999; l’introduzione dell’assegno di maternità per casalinghe e non occupate la costituzione degli sportelli Informafamiglia, e molti altri risultati quali la novità della nostra holding sociale che raccoglierà i risultati di oltre 20 anni di impegno, il Fondo Pensione Famiglia , il Fondo Inail per la tutela delle casalinghe dagli infortuni domestici che supera il milione di iscritte/i “. La sede regionale della Lombardia Donneuropee-federcasalinghe rappresenta le donne che si occupano, part-time o full-time, della casa e della famiglia. E’ stata fondata oltre quindici anni fa, sull'impulso dell'Associazione Nazionale .La sede di Milano promuove ogni anno molteplici attività, tra cui il progetto e relativo premio So Fare che ha come scopo la valorizzazione delle capacità artistiche e manageriali delle donne, il progetto Salute con giornate informative e di sensibilizzazione. Donne In Rete avvio del servizio di supporto all’informatica e di utilizzo di Internet presso l’Associazione Donneuropee Federcasalinghe programma dell’incontro: 10.30 Registrazione dei partecipanti; 10.45 “Saluti istituzionali – Commissione europea” Liliana Merlo (Donneuropee Federcasalinghe), Michele Bonomo (Excellent – Telework 360); 11.00 “Equal – Telework 360 - progetto Federcasalinghe Donne in rete” Michele Bonomo; 11.30 “La parola ai protagonisti” Rosaria Gibertini e Aurora Piazza (Donneuropee Federcasalinghe), Paolo Corbellini (Cedcamera); 11.50 Domande e risposte Mercoledì 26 Gennaio 2005 – ore 10.30 Palazzo Affari ai Giureconsulti Via Mercanti, 2 - Milano.  Per informazioni E.c.partners tel/fax 025693142 – e-mail e.C.partners@seicom.it  
   
   
CONVEGNO “ANTICIPAMO IL FUTURO – INDUSTRIA E INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY ALLEATI PER LO SVILUPPO”. IL MINISTRO LUCIO STANCA SARA’ TRA I PROTAGONISTI  
 
Lecco, 24 gennaio 2005 - L’unione Industriali, in collaborazione con il proprio Gruppo Terziario Innovativo, ha promosso un’ampia riflessione sulle nuove tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, che costituiscono una leva fondamentale per un moderno sviluppo dell’organizzazione e delle strategie delle aziende per il rilancio della loro competitività sui mercati internazionali. Sarà questo il tema del convegno “Anticipiamo il futuro – Industria e Information & Communication Technology alleati per lo sviluppo” che si svolgerà il 31 gennaio dalle ore 15 nella sala conferenze di via Caprera. Il convegno si segnala per l’attualità del tema, trattato per la prima volta in modo organico, e per la qualità dei relatori, esperti del settore esponenti del mondo produttivo e universitario L’importanza dell’evento è sottolineata dalla prestigiosa presenza dell’on. Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. La giornata sarà aperta da una relazione introduttiva di Rossella Sirtori, a cui seguirà l’intervento del professor Roberto Negrini del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano, Prorettore Vicario del Polo Regionale di Como. Il convegno proseguirà poi con una tavola rotonda a cui interverranno Umberto Guidoni - Consigliere del Ministro delle Attività Produttive; Agostino Sghedoni – Ibm Italia, Roberto Dadda – Sia Società Interbancaria per l’Automazione; Marco Corti – Presidente Fiocchi Prym Lecco e Fulvio Giovannelli – Presidente del Gruppo Terziario Innovativo dell’Unione Industriali della Provincia di Lecco. La parola passerà poi al ministro Lucio Stanca per il suo intervento conclusivo. Obiettivo del convegno è fornire alle imprese ed alle istituzioni utili spunti di approfondimento del tema per contribuire a mettere a fuoco le nuove strategie aziendali e territoriali con riferimento all’applicazione delle grandi opportunità offerte dall’Information & Communication Technology.  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 26 gennaio 2005, con regolamento 31 gennaio 2005, un’asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 8.750 29.07.2005 179
E' da tener presente che il 31 gennaio 2005 vengono a scadere Bot per 9.030 milioni di euro. I Bot sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione di prezzo. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre – dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 26 gennaio 2005, con l'osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l’immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all’asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell’importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 27 gennaio 2005. L’offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell’ammontare nominale offerto nell’asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell’asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all’asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L’assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell’asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 27 gennaio 2005. La circolazione dei Bot al 14 gennaio 2005 era pari a 127.500 milioni di euro, di cui 3.000 milioni di euro trimestrali, 52.500 milioni di euro semestrali e 72.000 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone, per il giorno 28 gennaio 2005, con regolamento 1 febbraio 2005, l'emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: Certificati di Credito del Tesoro: settennali: decorrenza : 1° novembre 2004; quinta tranche; scadenza : 1° novembre 2011; tasso d'interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all'asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la prima cedola, di scadenza 1° maggio 2005, è risultata pari a 1,20%. Buoni del Tesoro Poliennali: triennali: decorrenza : 1° febbraio 2005; prima tranche; scadenza : 1° febbraio 2008; tasso d'interesse annuo lordo : 2,75%. "Decennali": decorrenza : 1° agosto 2004; nona tranche; scadenza : 1° febbraio 2015; tasso d'interesse annuo lordo : 4,25%. Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d'interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. Per i Btp "decennali", per i quali il 1° febbraio p.V. Decorre la seconda cedola, i sottoscrittori non dovranno corrispondere dietimi di interesse. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali: 0,20% per i Btp triennali: 0,40% per i Btp "decennali". Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d'interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct Btp triennali Btp decennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 27 gennaio 2005 27 gennaio 2005 27 gennaio 2005
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 Del 28 gennaio 2005 28 gennaio 2005 28 gennaio 2005
Regolamento sottoscrizioni 1° febbraio 2005 1° febbraio 2005 1° febbraio 2005
Dietimi d'interesse da corrispondere 92giorni - -
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore: al 25% dell’ammontare nominale offerto per i Btp triennali, al 10% dell’ammontare nominale offerto per i Cct settennali e i Btp "decennali". Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l'emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l'ammontare nominale dei titoli in emissione.
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone, per il giorno 21 gennaio 2005, con regolamento 31 gennaio 2005, l’emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 30 luglio 2004 – nona tranche; scadenza : 31 luglio 2006; importo nominale dell'emissione : 1.500 milioni di euro. I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l’emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 25 gennaio 2005; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 26 gennaio 2005; regolamento sottoscrizione: il giorno 31 gennaio 2005. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell'ammontare nominale offerto.Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l'emissione dei relativi titoli.  
   
   
L’INFORMAZIONE E LA NUOVA NATO  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - “L’informazione e la nuova Nato” è il tema dell’incontro – promosso dall’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg) - che si tiene oggi, dalle 9.30 alle 13.30, presso il Circolo della Stampa di Milano. L’iniziativa ha il duplice obiettivo di evidenziare i problemi relativi ai rapporti tra i media e le istituzioni militari e di inquadrare l’evoluzione della principale Alleanza internazionale, la Nato, dopo la Guerra Fredda e l’11 settembre. A testimonianza dei problemi che i giornalisti possono incontrare nei teatri di guerra e di crisi, durante il dibattito gli inviati del Tg1 Monica Maggioni e del Tg5 Toni Capuozzo saranno intervistati via satellite dai colleghi Ettore Mo e Guido Olimpio. In rappresentanza della Nato, la signora Megan Minnion, della Public Diplomacy Division presso il Quartier Generale di Bruxelles, interverrà sulla politica della nuova Nato allargata. Achille Lega, editorialista di “Affari Italiani online” parlerà delle nuove sfide dell’Alleanza e dei rapporti con l’Unione Europea. “La Nato, l’Italia e le sue Forze armate” è il tema che affronterà l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli dello Stato Maggiore della Difesa. L’allargamento a Est dell’Organizzazione sarà analizzato dall’esperto di politica internazionale, già corrispondente da Mosca, Fernando Mezzetti. Il generale Mauro Del Vecchio, comandante del Corpo d’armata di reazione rapida Nato con sede a Solbiate Olona (Va) illustrerà le nuove forme di dispiegamento militare. L’incontro, che vedrà il saluto del presidente dell’Alg Giovanni Negri, sarà concluso da Maurizio Andriolo, vicepresidente dell’Inpgi. Collaborano all’iniziativa il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo, e il presidente del Circolo della Stampa, Giuseppe Gallizzi. Il dibattito verrà introdotto e coordinato dal giornalista e scrittore Giancarlo Galli, editorialista di “Avvenire”.  
   
   
ONOREVOLE SFILATA: MICHELE MIGLIONICO VESTE PARLAMENTARI-MODELLE PER I BIMBI IN OCCASIONE DELL’EVENTO  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - Venerdì 28 gennaio alle ore 19.00, nella sala Angiolillo di palazzo Wedekind, sede del Tempo di Roma, per la prima volta nella storia del Parlamento Italiano, le donne parlamentari salgono sulla passerella per l’evento beneficenza intitolato “Onorevole sfilata”. Quattordici deputate fra le quali: Daniela Santanchè, Alessandra Mussolini, Katia Belillo, Chiara Moroni, Carla Rocchi, Dorina Bianchi, Maria Teresa Armosino, Lorena Milanato, Francesca Martini, indosseranno gli splendidi abiti da sera disegnati da altrettanti stilisti di haute couture: Fausto Sarli, Renato Balestra, Gattinoni, Gai Mattiolo, Rocco Barocco, Raffaella Curiel, Egon Von Furstenberg, Marella Ferrera, Michele Miglionico, Franco Ciambella, Camillo Bona. Lo stilista Michele Miglionico, per tale occasione vestirà la Senatrice Carla Rocchi con due abiti da sera : il primo look è composto da una gonna a pareo in taffettas nero dal grande strascico e dal corpetto, stretto come un guanto, interamente realizzato in pizzo cordonnè bianco e rebrodato da cristalli di rocca; il secondo è composto da un fourreau in crépe di seta rosso stile impero con coda e decoltè prezioso ricamato in pietre dure e jais completato da un lungo soprabito in crépe double sempre rosso dai profondi spacchi laterali. L’eccezionale evento, realizzato con il patrocinio di Alta Roma, la partecipazione della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma, della Fondazione della Cassa di Risparmio di Roma e il contributo Sony e Wind, avrà un risvolto benefico: il ricavato sarà utilizzato per iniziative di solidarietà verso i bimbi di Beslan e gli orfani del maremoto del Sud-est Asiatico.  
   
   
RISPARMIO: SELLA,, NON È IL MANDATO CHE FA LA RIFORMA  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - “Il mandato del Governatore della Banca d’Italia e il passaggio di competenze da una Autorità ad un’altra sono aree di confronto che non riguardano il risparmio ed eludono il vero nocciolo della questione. I risparmiatori attendono invece da tempo risposte concrete ai loro problemi”. Lo ha detto Maurizio Sella, commentando gli ultimi avvenimenti in tema di tutela del risparmio. “Le banche – ha aggiunto Sella – chiedono da oltre un anno norme che assicurino una corretta ed affidabile informazione societaria, anche attraverso nuove regole di governance, in modo da garantire più di prima il funzionamento del mercato e la tutela degli investitori”. Secondo il Presidente dell’Abi “certo non spetta ai vigilati giudicare in merito alle scelte politiche sulle competenze e sulle modalità organizzative delle Autorità di controllo. Le banche vogliono però sottolineare l’efficienza, la professionalità e l’equilibrio con cui la Banca d’Italia e i suoi vertici assolvono da sempre i propri compiti istituzionali, assicurando al contempo la stabilità e la crescita concorrenziale del sistema”.  
   
   
FISCO: ABI, INGIUSTA IRAP PIÙ ALTA PER IMPRESE BANCARIE  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - Rincresce e sorprende la ddecisione della Consulta cche penalizza il settore “Sconcerta apprendere di essere cittadini di serie b. Credevamo di essere imprese come le altre”. Così Maurizio Sella, Presidente dell’Abi, sulla sentenza della Corte Costituzionale sull’Irap. “Preoccupa la decisione della Consulta, che giudica legittimo penalizzare un settore di imprese con un carico fiscale maggiore rispetto alle altre imprese. Si apre uno scenario in cui le banche, prive di garanzie di parità di trattamento, sono esposte al rischio di un vero e proprio accanimento fiscale”. Secondo il Presidente dell’Abi “le banche italiane non possono continuare a sostenere un peso fiscale discriminatorio e particolarmente elevato ed essere al tempo stesso accusate di non venir incontro alle richieste di contenimento dei propri prezzi”. “La previsione di una aliquota maggiorata solo per le imprese che fanno attività bancaria non trova alcun riscontro negli altri Paesi europei – ha aggiunto Sella - Tutto ciò avrà ripercussioni sulla concorrenzialità delle banche in Italia e nell’ambito internazionale. Il maggior carico fiscale riduce gli utili e deprime quindi il valore, rendendo le banche italiane più facile preda di concorrenti di oltre frontiera”. “Spetta ora al Governo - ha concluso Sella - assumere i necessari provvedimenti per assicurare la parità competitiva delle imprese bancarie”.  
   
   
FONDI PENSIONE: ABI, BANCHE OFFRIRANNO PIÙ PRODOTTI ETICI  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - “Le banche offriranno più prodotti socialmente responsabili, perché saranno sempre più in grado di dare una risposta positiva alla domanda degli investitori verso settori che guardano al risultato economico ma anche ad altre aspettative”. Lo ha detto Giuseppe Zadra, Direttore generale dell’Abi, nel corso dell’incontro di oggi organizzato dal Forum della Finanza sostenibile, cui partecipa l’Associazione Bancaria, sul futuro dei fondi pensione socialmente responsabili. “I fondi comuni – ha aggiunto Zadra – hanno oltre 20 anni. E’ normale che abbiano sviluppato anche una componente finalizzata a risultati non limitati alla massimizzazione del profitto”. Ad oggi operano in Italia 24 fondi comuni retail Isr (Investimenti socialmente responsabili), per un ammontare gestito di circa 2,2 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 100% nel 2004, rispetto al gestito di 1,07 miliardi del 2003. Secondo il Direttore generale dell’Abi “i fondi pensione sono abbastanza nuovi, ossessionati dal rendimento visto l’andamento dei mercati. Una volta maturi avranno certamente una quota allocata nella finanza etica. Il mondo delle banche è pronto a offrire tutti i prodotti socialmente sostenibili necessari a rispondere ad una domanda in netta crescita”. Ad oggi i fondi istituzionali Isr – che comprendono assicurazioni, fondi pensione, fondazioni ed enti religiosi – rappresentano il Italia lo 0,06 del totale gestito, pari a 240 milioni di euro. “Le esperienze finanziarie più mature, come quella inglese – ha concluso Zadra - indicano che aumenterà la quota di investimenti socialmente responsabili, diretti cioè a obiettivi diversi dalla massimizzazione del profitto raggiunti con valutazioni non solo finanziarie ma anche ambientali e sociali. E’ però inopportuno definire per legge che cosa sia etico, secondo una prospettiva difficile da rendere oggettiva. La tutela si fa con la trasparenza e con la diffusione delle informazioni”.  
   
   
MEDIOBANCA E UNIONCAMERE PRESENTANO L'INDAGINE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD EST  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - L'ufficio Studi di Mediobanca in collaborazione con il Centro Studi dell'Unioncamere ha predisposto un rapporto sui bilanci delle medie imprese manifatturiere del Nord Est. Si tratta di un volume di 255 pagine dove si riportano gli aggregati economico-finanziari delle imprese di media dimensione ubicate nel Veneto, Friuli-venezia Giulia, Trentino-alto Adige ed Emilia-romagna. Sono state individuate 1413 società per le quali si sono elaborati aggregati sia per singole regioni, sia per settori economici, evidenziando inoltre le società appartenenti a distretti e altri sistemi produttivi locali. Www.mbres.it  
   
   
BNL: IL CONSIGLIO DELIBERA AUMENTO GRATUITO DEL CAPITALE SOCIALE RISERVATO A DIPENDENTI IL CAPITALE SOCIALE AMMONTERÀ A 2.183.149.812,96 EURO  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - Si è tenuta il 21 gennaio a Roma, sotto la Presidenza di Luigi Abete, la prima riunione del 2005 del Consiglio di Amministrazione di Bnl. Il Consiglio, in base agli accordi contrattuali in essere, ha deliberato (avvalendosi della delega prevista dall’articolo 7, quinto comma, dello Statuto della Banca) un aumento di capitale a titolo gratuito finalizzato all’assegnazione a n. 509 dipendenti che hanno maturato 25 anni di servizio effettivo, di n. 780.920 azioni ordinarie, del valore nominale di 0,72 euro ciascuna (godimento 1° gennaio 2004), per un valore nominale complessivo di 562.262,40 euro. Il capitale sociale di Bnl passerà dunque da 2.182.587.550,56 euro - comprensivo delle nuove azioni nel frattempo emesse a seguito dell’esercizio di stock options - a 2.183.149.812,96 euro (suddiviso in 3.008.954.187 azioni ordinarie e 23.198.331 azioni di risparmio, tutte del valore nominale di 0,72 euro ciascuna). L’aumento di capitale avverrà con parziale utilizzo della speciale riserva costituita dall’Assemblea degli Azionisti con utili non distribuiti. Il Cda ha inoltre approvato il calendario di massima per il 2005 degli eventi societari inerenti l’approvazione del bilancio e la relazione semestrale, nonché la redazione delle relazioni trimestrali: prima quindicina di febbraio - relazione trimestrale al 31/12/2004; seconda metà di marzo - progetto di bilancio per l’esercizio 2004 da sottoporre all’Assemblea e bilancio consolidato di Gruppo; ultima decade di aprile – Convocazione dell’Assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio al 31/12/2004; prima quindicina di maggio - relazione trimestrale al 31/3/2005; prima quindicina di settembre - relazione semestrale al 30/6/2005; prima quindicina di novembre - relazione trimestrale al 30/9/2005. La relazione semestrale sarà resa pubblica entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. Pertanto, ai sensi dell’art. 82, comma 2 della delibera Consob 11971/1999, non verrà redatta la relazione trimestrale al 30 giugno 2005. Il Consiglio ha, infine, proceduto all’adeguamento del codice di autoregolamentazione in materia di Operazioni Significative al fine di rendere ancora più efficaci le regole di corporate governance.  
   
   
A BANCA POPOLARE DI SONDRIO ASSEGNATO IL LPREMIO «IL CERCHIO D'ORO DELL'INNOVAZIONE FINANZIARIA 2004»  
 
Sondrio, 21 Gennaio 2005 - Nel corso di una manifestazione organizzata a Milano il 18 corrente mese, Banca Popolare di Sondrio ha ricevuto lusinghieri riconoscimenti a riguardo del Premio «Il Cerchio d'Oro dell'Innovazione Finanziaria 2004», organizzato dalla rivista Aziendabanca e dall'Aifin, Associazione Italiana Financial Innovation, unico premio in Italia dedicato all'innovazione nel settore finanziario, assegnato a sei categorie di progetti, oltre a due categorie speciali. La giuria, formata da autorevoli esponenti del mondo accademico, ha valutato 29 progetti presentati da 23 istituzioni finanziarie, tra le quali numerose primarie banche nazionali. I riconoscimenti assegnati alla banca riguardano: primo premio assoluto, categoria «Applicazione della tecnologia», con il progetto «Banca digitale accessibile»; primo premio ex aequo, categoria speciale «Istituzione finanziaria più innovativa». Gli importanti riconoscimenti attestano la capacità della Banca Popolare di Sondrio di mantenere elevata la qualità del supporto tecnologico, soprattutto in riferimento ai canali innovativi, a beneficio della competitività dell'offerta commerciale.  
   
   
BANCA ANTONVENETA: CESSIONE DEL CREDITO INDUSTRIALE SAMMARINESE  
 
Padova, 24 gennaio 2005 - Nell’ambito del progetto di razionalizzazione della struttura del Gruppo e coerentemente con quanto delineato nel Piano Industriale 2004-2006, Banca Antonveneta ha sottoscritto in data odierna il contratto di cessione del 100% del capitale sociale del Credito Industriale Sammarinese S.a. Alla Banca Carim - Cassa di Risparmio di Rimini S.p.a., per un prezzo di circa €111/mln. Il trasferimento della proprietà delle azioni è subordinato alla preventiva concessione delle autorizzazioni da parte delle Autorità competenti italiane e sammarinesi. Il Credito Industriale Sammarinese S.a. È una delle quattro banche storicamente presenti nella Repubblica di San Marino ed opera attraverso 3 filiali e circa 30 dipendenti. Al 31 dicembre 2004, gli impieghi a clientela ammontavano a circa € 350/mln e la raccolta totale era pari a circa € 670/mln (di cui € 380/mln di raccolta diretta). L’operazione determina per Banca Antonveneta una plusvalenza, al netto delle imposte, pari a circa € 24/mln a livello consolidato e individuale, che sarà recepita nel conto economico dell’esercizio 2005. Nell’attuazione della suddetta operazione, Banca Antonveneta si è avvalsa della consulenza di Rothschild e dello Studio Bonelli, Erede, Pappalardo.  
   
   
CREDEM: LUIGI MARAMOTTI NUOVO VICE PRESIDENTE  
 
Reggio Emilia, 24 gennaio 2005 - I Consigli di Amministrazione di Credemholding Spa e del Credito Emiliano Spa, tenutisi nel pomeriggio odierno, hanno proceduto a nominare amministratore il Dott. Luigi Maramotti cui è stata inoltre conferita la carica di Vice Presidente. Luigi Maramotti subentra nelle cariche precedentemente ricoperte dal Dott. Achille Maramotti, recentemente scomparso. Il curriculum del Dott. Maramotti è consultabile sul sito Credem all’indirizzo www.Credem.it  
   
   
BANCA LOMBARDA PRESTITO OBBLIGAZIONARIO PER 1 MILIARDO DI EURO  
 
Brescia, 24 gennaio 2005 – Banca Lombarda ha lanciato sul mercato un prestito obbligazionario in Euro per un importo complessivo di 1 miliardo di Euro. Il collocamento, curato da Morgan Stanley, Calyon, Hsbc e Banca Imi ha registrato un notevole successo, raccogliendo ordini pari a 1 miliardo e 700 milioni. L’emissione, con scadenza a sette anni, tasso variabile e una cedola pari a Euribor 3 mesi + 0,20%, è stata rivolta a investitori istituzionali italiani ed europei (in particolare Gran Bretagna, Germania, Lussemburgo e Irlanda), nonché alcuni investitori del mercato asiatico (Corea). L’emissione ha interessato per la quasi totalità banche, fondi e assicurazioni. Banca Lombarda ha rating A2/a/a-  
   
   
VALUTATI POSITIVAMENTE I RISULTATI DELL'OPA SU AZIONI TIM PROSEGUE IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI TIM IN TELECOM ITALIA CONVOCATE LE ASSEMBLEE DI TELECOM ITALIA E DI TIM  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, che si è riunito il 23 gennaio a Milano, ha valutato positivamente il risultato conseguito con l'Opa, conclusasi il 21 gennaio 2005, avuto riguardo, in particolare, all'adesione più che integrale all'offerta sulle azioni ordinarie Tim, che dimostra l'apprezzamento del mercato nei confronti dell'operazione. Il risultato dell'Opa consentirà di raggiungere l'obiettivo di ottimizzazione della struttura del capitale azionario, nonché di quella patrimoniale e finanziaria di Telecom Italia all'esito della fusione. L'integrazione di Tim in Telecom Italia soddisfa le esigenze di natura strategica e industriale suggerite dall'integrazione tra le piattaforme che governano le attività di comunicazione fissa e quelle di comunicazione mobile. Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto confermato l'efficacia dell'Opa, accettando di acquistare il minor quantitativo di azioni di risparmio Tim portate in adesione, rispetto alla soglia originariamente fissata. Come già comunicato al mercato, alla luce dei dati provvisori ricevuti dagli intermediari incaricati del coordinamento della raccolta delle adesioni, risultano complessivamente apportate n. 2.639.179.970 azioni ordinarie (pari al 31,3% circa del capitale ordinario di Tim e al 107,4% circa delle azioni ordinarie oggetto dell'offerta sulle azioni ordinarie) e n. 8.454.877 azioni di risparmio (pari al 6,4% circa del capitale di risparmio di Tim e delle azioni di risparmio oggetto dell'offerta sulle azioni di risparmio). Come previsto nel documento di offerta si procederà pertanto al riparto proporzionale dellle azioni ordinarie. Considerato il quantitativo di azioni di risparmio apportate in Opa, nonché grazie alle opzioni - già rese note al mercato - (esercitabili per circa 21 milioni di azioni di risparmio) e a contratti di prestito titoli (esercitabili per circa 37 milioni di azioni di risparmio e conclusi nell'imminenza del termine del periodo di adesione all'Opa), Telecom Italia avrà la disponibilità, in occasione dell'assemblea speciale degli azionisti di risparmio che sarà chiamata ad approvare la delibera di fusione, di circa il 50,3% dei voti della categoria. I Consigli di Amministrazione di Telecom Italia e Tim hanno quindi approvato il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia Mobile in Telecom Italia, confermando i termini già approvati e annunciati al mercato lo scorso 7 dicembre 2004. Sintesi dell'operazione di integrazione - La fusione costituisce il momento conclusivo del programma di riorganizzazione del gruppo facente capo a Telecom Italia che comprende altresì l'Opa, nonché lo scorporo del complesso aziendale relativo al business di comunicazione mobile in Italia, attualmente di Tim, in una società controllata al 100% dalla stessa Tim. Il progetto di fusione approvato dai consigli di amministrazione di Telecom Italia e Tim conferma i seguenti rapporti di cambio, già definiti in occasione dell'avvio del progetto di riorganizzazione, pari a: n. 1,73 azioni ordinarie Telecom Italia del valore nominale di Euro 0,55 ciascuna per ogni azione ordinaria Tim del valore nominale di 0,06 Euro ciascuna. N. 2,36 azioni di risparmio Telecom Italia del valore nominale di Euro 0,55 ciascuna per ogni azione di risparmio Tim del valore nominale di 0,06 Euro ciascuna. Ai fini della determinazione dei rapporti di cambio, i consigli di amministrazione di Telecom Italia e di Tim si sono avvalsi dell'assistenza di advisor finanziari di livello internazionale: per Telecom Italia, le banche d'affari Jpmorgan, Mcc e Mediobanca quali Lead Advisor; per Tim, le banche d'affari Lazard quale Sole Lead Advisor e Credit Suisse First Boston. Inoltre, in linea con la best practice internazionale, su espressa designazione del Comitato per il controllo interno e per la corporate governance (composto da soli amministratori indipendenti), Telecom Italia ha conferito incarico per il rilascio di apposita fairness opinion a Goldman Sachs International. Parimenti, Tim ha conferito incarico per il rilascio di apposita fairness opinion a Merrill Lynch e allo Studio Casò. La fusione verrà attuata mediante: (i) annullamento senza concambio delle azioni ordinarie proprie detenute da Tim alla data di efficacia della fusione; (ii) annullamento senza concambio delle azioni ordinarie e di risparmio di Tim detenute da Telecom Italia alla data di efficacia della fusione; (iii) annullamento con concambio delle azioni ordinarie e di risparmio Tim in circolazione alla data di efficacia della fusione. Il rapporto di cambio sarà soddisfatto attraverso un aumento del capitale sociale di Telecom Italia a servizio del concambio per massime Euro 1.382.035.032,40, mediante emissione di massime n. 2.221.061.254 nuove azioni ordinarie e massime n. 291.729.714 nuove azioni di risparmio Telecom Italia, tutte del valore nominale di Euro 0,55 ciascuna. Come noto, prima dell'efficacia della fusione, si procederà allo scorporo del complesso aziendale relativo al business di comunicazione mobile in Italia da parte di Tim a favore di società controllata al 100% dalla stessa Tim, di cui è prevista la stipula e la conseguente iscrizione dell'atto di conferimento presso il competente Ufficio del Registro delle Imprese entro la fine del primo trimestre 2005. Lo scorporo, mantenendo l'autonomia del complesso aziendale delle attività di comunicazione mobile nazionale, risponde, nell'ambito del complessivo piano di riassetto, a una valutazione di opportunità di natura regolatoria e contabile, rappresentando al contempo una soluzione efficiente per soddisfare le esigenze di trasparenza nei rapporti tra l'attività di comunicazione fissa e quella di comunicazione mobile. Per effetto dello scorporo, all'esito della fusione Telecom Italia subentrerà a Tim nei rapporti giuridici attivi e passivi di quest'ultima salvo quelli compresi nel perimetro del complesso aziendale oggetto di conferimento. Telecom Italia acquisirà peraltro la titolarità diretta del 100% del capitale della società conferitaria delle attività di comunicazione mobile nazionali e di Tim International, holding che possiede le partecipazioni in società estere operanti nella comunicazione mobile. Efficacia della fusione La fusione sarà efficace a far data dall'ultima delle iscrizioni dell'atto di fusione presso gli uffici del registro delle imprese competenti, oppure dalla data successiva eventualmente stabilita nell'atto di fusione. È intenzione delle società partecipanti completare la fusione il prima possibile e, segnatamente, far sì che l'efficacia della stessa intervenga entro la fine del mese di giugno 2005. A fini contabili, si prevede che le operazioni effettuate da Tim saranno imputate al bilancio di Telecom Italia a decorrere dal l ° gennaio 2005 e da tale data decorreranno anche gli effetti fiscali della fusione. All'esito della fusione le azioni ordinarie e le azioni di risparmio di Telecom Italia continueranno ad essere quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a., nonché presso il New York Stock Exchange, sotto forma di Ads (American Depositary Shares, ciascuna rappresentativa di dieci azioni ordinarie o di risparmio). Per quanto concerne la quotazione delle azioni ordinarie di Telecom Italia alla Borsa di Francoforte, alla luce dei provvedimenti assunti dal "Board of Admission" della medesima, entro la data di efficacia della Fusione ne sarà disposta la revoca. Per effetto della fusione, Telecom Italia delibererà appositi aumenti di capitale a servizio dei piani di stock option di Tim, in funzione del rapporto di cambio applicabile agli aumenti della società incorporata. Convocazione delle Assemblee delle due Società Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia ha deliberato di convocare gli Azionisti ordinari, in sede straordinaria, per l'approvazione della fusione, i giorni 5, 6 e 7 aprile 2005, rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione. Il consiglio di amministrazione di Tim ha deliberato di convocare gli Azionisti ordinari, in sede straordinaria, per l'approvazione della fusione, i giorni 5 e 6 aprile 2005, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Inoltre, è prevista la convocazione dell'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio Tim i giorni 6, 7 e 8 aprile 2005, rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione. La documentazione relativa al progetto di fusione sarà disponibile nei termini di legge.  
   
   
BOND ARGENTINI: AL VIA ROAD SHOW GCAB, ROMA E MILANO LE TAPPE ITALIANE STOCK DA FIRENZE: “L’ARGENTINA CREA ILLUSIONE CHE CI SARÀ ADESIONE DI MASSA; SARÀ AMPIO IL FRONTE DEL NO”  
 
 Firenze, 24 gennaio 2005 - Prende il via questa settimana il road show internazionale del Gcab, il Global committee of Argentina bondholders (di cui la Tfa è membro fondatore), per spiegare perché l’offerta del Governo argentino va rifiutata. Saranno Milano (giovedì 27 gennaio) e Roma (venerdì 28) le tappe italiane. Gli incontri – a cui parteciperà Nicola Stock, presidente della Tfa e copresidente del Gcab insieme con i rappresentanti della Bear Stearns, l’advisor finanziario del Comitato globale – cominceranno lunedì 24 a Londra. Martedì 25 il Gcab sarà a Ginevra, Zurigo e Lugano, mentre il giorno dopo andrà a Francoforte. «L’argentina continua a creare l’illusione che ci sarà una vasta adesione alla sua offerta di scambio unilaterale. Ci si attende, invece, una netta opposizione all’offerta da parte dei risparmiatori: il fronte del “no” sarà ampio. Sia in Europa, dove ieri l’associazione tedesca Abra che detiene oltre 1 miliardo di dollari di obbligazioni, ha già annunciato di non voler aderire, sia in Asia e nella stessa Argentina, come ha annunciato l’Adapd, l’Associazione argentina di risparmiatori con cui il Gcab ha un accordo di coordinamento» ha detto Nicola Stock, parlando a Firenze a un incontro organizzato da Federconsumatori. Il road show ha l’obiettivo di dimostrare che l’offerta di scambio presentata da Buenos Aires per ristrutturare gli 81 miliardi di dollari in default che, tra l’altro, cancella gli oltre 26 miliardi di interessi non pagati «è inadeguata, al di sotto delle reali possibilità dello Stato sudamericano e quindi inaccettabile da parte dei risparmiatori» ha dichiarato Stock. «L’offerta di scambio – secondo Stock – non è paragonabile con le precedenti ristrutturazioni di debiti di stati sovrani e non rispecchia le attuali capacità di ripagamento dell’Argentina. È una stangata epica, a cui diciamo tre volte no: perché è un’offerta iniqua, inadeguata, inaccettabile». E ai risparmiatori Stock ha detto: «i titoli vecchi manterranno i diritti originari e, pertanto, non saranno carta straccia». Durante gli appuntamenti territoriali il Gcab dimostrerà che i dati economici dell’Argentina sono in grado di garantire un livello di ristrutturazione del debito più equo per i creditori e sostenibile nel lungo periodo.  
   
   
GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE “SINGAPORE”. SCOPERTI TITOLI FALSIFICATI DELLA “FEDERAL RESERVE” DEGLI STATI UNITI D’AMERICA PER 8 MILIARDI DI DOLLARI  
 
 L’Aquila, 24 gennaio 2005 - Scoperta dal Gico del Nucleo Regionale Pt Abruzzo della Guardia di Finanza una associazione per delinquere dedita all’introduzione nello Stato di titoli di credito statunitensi “fittizi” per un valore di oltre 15.000 miliardi di “vecchie lire”. Per oltre due anni, i militari del Gico, con sede in L’aquila, hanno condotto complesse ed articolate indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Teramo, dott. Domenico Castellani. L’attività di polizia economico-finanziaria svolta dai finanzieri si è estrinsecata in indagini tecniche, pedinamenti e ricostruzioni di flussi finanziari nei circuiti of-shore. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati titoli del tesoro statunitensi falsificati per un valore di oltre 8 miliardi di dollari nonché voluminosa documentazione finanziaria e bancaria ed interi pacchi di “promissory note”, ossia cambiali internazionali, ancora da compilare. L’organizzazione operava dietro una fantomatica fondazione per la pace nel mondo denominata “World Peace Foundation Onlus”, asseritamente impegnata nella ricerca di fondi per la realizzazione di opere di utilità sociale, tra cui un centro mondiale della pace ad Assisi. Proprio avvalendosi dell’immaginaria istituzione ed al fine di reperire finanziamenti, gli 11 soggetti introducevano e negoziavano nello Stato titoli emessi nel 1934 dalla “Federal Reserve” degli Stati Uniti d’America, poi risultati falsi. A capo della fondazione e promotore dell’organizzazione un teramano, il quale, utilizzando come copertura la Onlus World Peace Foundation e soprattutto sfruttando i fini sociali ed umanitari della stessa, ha tentato di negoziare i titoli fittizi provenienti dalla Repubblica di Singapore. L’associazione malavitosa, ramificata in vari paesi esteri, Svizzera, Francia, Germania, Macedonia, Malaysia, Singapore, Cina, Australia, U.s.a. Ed in particolare in paesi off-shore, si occupava anche di negoziare qualsiasi altro documento bancario utile a frodare investitori o banche. L’elevata conoscenza dei canali bancari e finanziari internazionali nonché l’utilizzo di fiduciarie con sede nei paradisi fiscali, consentiva all’organizzazione di porsi quale struttura di riferimento anche per altre associazioni criminali interessate a riciclare capitali provenienti da traffici illeciti. Le indagini, condotte anche in via telematica ed in vari Paesi, hanno consentito di smantellare l’intera organizzazione e si sono concluse con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 11 soggetti, di cui nove operanti sul territorio nazionale e due residenti in Francia e Svizzera. L’attività investigativa si è avvalsa della collaborazione di istituzioni statunitensi che hanno confermato la falsità dei titoli.  
   
   
PARMALAT: INCONTRO SU STABILIMENTO EMMEGI DI TERMINI IMERESE  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il giorno 21 gennaio 2005 si è svolto un incontro, presso il Ministero delle Attività Produttive, di verifica sulla situazione dello stabilimento Emmeggi di Termini Imerese (Pa) tra i rappresenti del Ministero, della Regione Sicilia, del Gruppo Parmalat e delle Organizzazioni Sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil nazionali, territoriali e di categoria. Poiché le verifiche effettuate dal Ministero hanno confermato l’impossibilità di poter acquisire nella prossima campagna agrumicola la materia prima necessaria a consentire il raggiungimento del necessario break-even economico, il Map ha richiamato l’esigenza di procedere, al fine di evitare la chiusura dell’impianto e nella prospettiva della salvaguardia degli esistenti livelli occupazionali, ad un programma di riconversione dello stesso. In particolare dovranno essere promossi investimenti che consentano di pervenire a maggiori livelli di flessibilità e di poter mettere a servizio di attività esterne al ciclo di lavorazione le sue strutture di supporto (essiccatori, cella frigorifera, impianto di depurazione). In tal senso si dovrà procedere a verificare la possibilità di un ingresso, a conclusione della procedura straordinaria, di consorzi di produttori nel capitale della società, in modo da collegare più strettamente il rapporto tra azienda e soggetti utilizzatori. A tal fine la Regione Siciliana si è impegnata a promuovere il miglioramento funzionale dello stabilimento, e per questo attiverà presso gli operatori agricoli una azione promozionale per il loro coinvolgimento anche attraverso interventi che possano favorire la raccolta ed il trasferimento degli agrumi all’impianto. Inoltre renderà disponibili misure finanziarie di sostegno agli investimenti nonché programmi di formazione per i lavoratori. Da parte sua l’azienda ha confermato la disponibilità a condividere la formulazione del piano industriale di rilancio della società assicurando nella fase di transizione il mantenimento dei servizi essenziali ed il presidio occupazionale atti a salvaguardare le condizioni di funzionalità futura degli impianti. Le Organizzazioni Sindacali, pur prendendo atto degli impegni assunti dal Governo e dalla Regione Siciliana, hanno confermato la loro contrarietà alla decisione assunta dall’azienda di non effettuare la prossima campagna. Il Ministero delle Attività Produttive e la Regione Siciliana si sono impegnate a realizzare un monitoraggio continuo sulle iniziative di rilancio produttivo dell’impianto ed a riconvocare il tavolo di confronto con le Oo.ss. Per la presentazione del nuovo piano industriale della società.  
   
   
CRESCE L’ALLEANZA CON AMERICA LATINA E CARAIBI  
 
Milano, 24 gennaio 2004. Il Presidente della Banca Interamericana di Sviluppo (Bid) Enrique V. Iglesias e il Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Bruno Ermolli, a nome della Rial (Rete Italia America Latina) e del suo Presidente Roberto Formigoni, hanno firmato ieri 20 gennaio a Parigi, a margine del Terzo Forum Europa America latina, un Memorandum d’intesa in cui vengono individuate alcune aree di collaborazione allo scopo di trasmettere esperienze rilevanti dello sviluppo territoriale italiano ai paesi dell’America latina e dei Carabi, attraverso i canali della formazione, della cultura, dell’informazione, del dialogo politico e dell’institution building. L’esperienza italiana dello sviluppo locale, con la sua rete di Piccole e Medie Imprese e distretti industriali, l’interazione fra istituzioni pubbliche, banche locali, associazioni di categoria, centri di formazione, aziende di pubblica utilità e il ricco tessuto dell’associazionismo e del Terzo settore rappresentano un esempio a cui il Bid guarda con interesse e le cui “migliori pratiche” possono essere trasferite con profitto in America latina e Caraibi e contribuire al rafforzamento del tessuto produttivo e all’inclusione sociale. La Rial, pur se costituita su un nucleo di know how e competenze proprie delle istituzioni lombarde, assume un chiaro profilo nazionale e intende indirizzare il suo operato nella diagnosi dello “sviluppo locale” in America latina, nella predisposizione di strumenti finanziari innovativi per le Pmi, nel miglioramento del business environment e nella formazione delle risorse umane. Il presente Memorandum si ricollega a quello firmato nel marzo 2003 durante l’Assemblea Annuale della Banca Interamericana di Sviluppo (Bid) che si è svolta a Milano, con l’avallo dell’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che auspicava la creazione di una nuovo soggetto per dare continuità e rafforzare i legami fra Italia e America latina. La nuova struttura che ha preso il nome di Rial (Rete Italia America latina) è stata costituita nell’aprile 2004 da Camera di Commercio di Milano e dalla Fondazione Fiera Milano, ed è partecipata da Regione Lombardia, Comune di Milano, Banca San Paolo-imi, Fondazione Cariplo, oltre ai Ministeri degli Affari Esteri, dell’Economia e delle Finanze e delle Attività Produttive e all’Istituto Italo Latinoamericano e ad altre realtà pubbliche e private.  
   
   
PRESENTATO IL PRIMO RAPPORTO NAZIONALE SULLE IMPRESE FEMMINILI L’IMPRESA ‘IN ROSA’ SI RACCONTA OLTRE UN MILIONE DI IMPRENDITRICI DISEGNANO UNO STILE DIVERSO DI FARE BUSINESS  
 
Roma, 24 gennaio 2005 – Essere donna e scegliere una vita alla guida di un’impresa molto spesso è ancora “un’impresa”, ma sempre più donne ci credono e riescono a realizzare il loro sogno. A dispetto di una burocrazia giudicata troppo pesante, di un rapporto problematico con il credito, di pregiudizi e scetticismo ancora diffusi. Il segreto del successo? La convinzione di potercela fare, il forte desiderio di autonomia, la capacità di ricorrere alle reti familiari, l’attitudine ad andare incontro al cliente e accettare le sfide del mercato. E’ questa, in sintesi, l’immagine che emerge dal Primo rapporto Nazionale sulle imprese femminili[1], realizzato dal Ministero delle attività produttive e Unioncamere con il contributo di Asseforcamere, presentato oggi in occasione del convegno “Impresa (in) genere”. A tal proposito, il Sottosegretario alle Attività Produttive, Giuseppe Galati, ha detto che “in un mondo in cui si cercano nuove forme di sostegno alla competitività del sistema produttivo nazionale, cercando anche e soprattutto di incidere sulla cultura manageriale degli imprenditori, lo stile al femminile si sta rivelando un fattore vincente; uno stile che ha permesso all’impresa in rosa di raggiungere una incidenza media del 24% in termini di presenza sul totale delle imprese nazionali, con oltre il 60% di queste imprese che conseguono risultati economici positivi; uno stile che sempre di più deve essere valorizzato e trasferito come patrimonio della cultura d’impresa del nostro Paese, modellato com’è su fattori che si stanno affermando come vincenti in tutti i paesi ad economia avanzata; uno stile che deve però fare però della propria flessibilità manageriale lo strumento vincente anche in termini organizzativi, andando oltre le rigidità ancora evidenziate dal 35% delle imprese contro un 26% delle imprese al maschile”. “La partecipazione sempre più diffusa delle donne al mondo delle lavoro – ha detto il Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli - è un fattore di crescita sociale e culturale fondamentale. Questo incremento del lavoro femminile si traduce nel nostro Paese in una crescente diffusione delle imprese guidate da donne. Conoscerle meglio per dare risposte più adeguate alle loro esigenze è l’obiettivo di fondo di questo Primo Rapporto Nazionale. Il traguardo delle politiche per le imprese, femminili e non, sta nel diffondere una concreta cultura delle pari opportunità, che permetta agli uomini e alle donne di giocare con le stesse carte la partita della propria affermazione personale. Su questo fronte – ha aggiunto Giuseppe Tripoli - le Camere di Commercio sono fortemente impegnate nei singoli territori in termini di formazione degli imprenditori, di orientamento al mercato, di promozione dell’innovazione per affiancare agli incentivi economici una rete sempre più ricca di servizi di sostegno e promozione alle imprese, alle famiglie, alle persone. Occorre continuare ad operare in questa direzione, mettendo a fattor comune esperienze, risorse e professionalità”. L’indagine Quantitativa[2] Quante sono? - All’inizio del 2004, le aziende in mano a imprenditrici sia direttamente (ditte individuali), che in virtù di una presenza maggioritaria della componente femminile negli organi di governo, erano poco meno di 1,2 milioni, il 23,5% di tutte le imprese attive nel Paese. Per contarle, il Rapporto le ha definite in base al grado di controllo (‘presenza’) da parte di donne prendendo in considerazione tre modalità di controllo definite ‘esclusivo’, ‘forte’ o ‘maggioritario’ [3]. Le imprese ‘rosa’ appaiono in larghissima parte ‘esclusive (il 94,6% del totale). Solo il 4,7% può essere definito a forte controllo, mentre lo 0,7% è a controllo maggioritario. Il dato va interpretato guardando alle forme giuridiche scelte dalle imprese femminili: nel 73,9% dei casi (867mila imprese) si tratta di ditte individuali, più diffuse tra le donne rispetto alla media (68,1%). Meno diffuse sono, invece, le società di capitali: 5,3% contro un valore medio più che doppio (12%). Imprese totali e femminili per natura giuridica (valori assoluti e%)
Imprese femminili Totale imprese
val. Ass. val. % val. Ass. val. %
Società di capitali 62.000 5,3 600.513 12,0
Società di persone 229.828 19,6 889.155 17,8
Cooperative 12.333 1,1 69.940 1,4
Imprese individuali 867.607 73,9 3.404.505 68,1
Altre forme 2.775 0,2 31.625 0,6
Totale 1.174.543 100,0 4.995.738 100,0
Fonte: Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile, Unioncamere – Infocamere La loro forte esclusività spiega anche il minor numero di imprese femminili dotate di capitale sociale (il 31,1%) rispetto alla media totale delle imprese (34,5%). Se a livello complessivo la struttura dell’impresa femminile appare sostanzialmente elementare, uno sguardo ai dati territoriali rivela tuttavia differenze anche significative. In Lombardia e Trentino Alto Adige quasi un’impresa femminile su due (rispettivamente il 46,7 e il 45,3%) è dotata di capitale, mentre in Basilicata (12,3%) e Molise (16%) avere un capitale per un’impresa femminile è un’eccezione. Distribuzione territoriale delle imprese femminili per presenza/assenza di capitale sociale (val. %)
Regioni e ripartizione geografica capitale assente società di capitali
Valle D'aosta 64,0 36,0
Piemonte 70,6 29,4
Lombardia 53,3 46,7
Liguria 73,1 26,9
Friuli-venezia Giulia 68,3 31,7
Trentino-alto Adige 54,7 45,3
Veneto 66,6 33,4
Emilia-romagna 63,9 36,1
Toscana 60,7 39,3
Marche 74,7 25,3
Umbria 73,2 26,8
Lazio 76,7 23,3
Abruzzo 81,1 18,9
Molise 84,0 16,0
Campania 68,3 31,7
Puglia 80,7 19,3
Basilicata 87,7 12,3
Calabria 66,8 33,2
Sicilia 76,1 23,9
Sardegna 75,3 24,7
Media Italia 68,9 31,1
Fonte: Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile, Unioncamere – Infocamere Dove sono? – In termini assoluti, il numero maggiore di imprese femminili si concentra nelle regioni meridionali continentali: oltre 303mila imprese (il 25,8% del totale nazionale), che diventano 433mila (il 36,8%) se si considerano anche le isole. Seguono l’Italia Nord-occidentale (24,7%), quella centrale (il 19,6%) e infine il Nord-est (solo il 18,8%). Analizzando i dati per regione il quadro cambia fortemente. La regione relativamente più “femminile” è infatti il Molise, dove un’impresa su tre (il 32,3%) è gestita da donne, mentre Lombardia ed Emilia Romagna si dividono l’ultimo posto in questa graduatoria. In termini assoluti, invece, il contributo di ciascuna regione al totale delle imprese femminili vede in testa la Lombardia con 153.755 imprese, seguita dalla Campania con 122.100 unità e dal Piemonte con 97.049 imprese. Cosa fanno? Le imprese femminili attive a fine dicembre 2003 si concentrano prevalentemente nei settori del Commercio e dell’Agricoltura (oltre 55 imprese su 100). Complessivamente, il 91,6% delle imprese femminili opera in soli 6 settori di attività. Dopo commercio e agricoltura, i settori più popolati sono le attività manifatturiere (10,6%), le attività immobiliari (9,5%) e gli altri servizi pubblici, sociali e personali (8,9%). Imprese per regione e ripartizione geografica
Regioni E Ripartizioni Geografiche Totale imprese Imprese femminili Peso % sul totale regionale Peso % sul totale nazionale
Valle D'aosta 12.710 3.438 27,0 0,3
Piemonte 403.789 97.049 24,0 8,3
Lombardia 771.801 153.755 19,9 13,1
Liguria 136.463 36.128 26,5 3,1
Italia Nord Occidentale 1.324.763 290.370 21,9 24,7
Friuli-venezia Giulia 101.851 24.764 24,3 2,1
Trentino-alto Adige 99.357 20.119 20,2 1,7
Veneto 449.932 93.423 20,8 8,0
Emilia-romagna 415.251 82.695 19,9 7,0
Italia Nord Orientale 1.066.391 221.001 20,7 18,8
Toscana 346.126 81.999 23,7 7,0
Marche 155.459 36.391 23,4 3,1
Umbria 80.325 20.688 25,8 1,8
Lazio 351.063 91.539 26,1 7,8
Italia Centrale 932.973 230.617 24,7 19,6
Abruzzo 127.625 36.099 28,3 3,1
Molise 33.187 10.727 32,3 0,9
Campania 441.035 122.100 27,7 10,4
Puglia 337.402 80.499 23,9 6,9
Basilicata 56.025 16.732 29,9 1,4
Calabria 149.653 36.909 24,7 3,1
Italia Meridionale 1.144.927 303.066 26,5 25,8
Sicilia 383.617 95.518 24,9 8,1
Sardegna 143.067 33.971 23,7 2,9
Italia Insulare 526.684 129.489 24,6 11,0
Totale 4.995.738 1.174.543 23,5 100,0
Fonte: Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile, Unioncamere – Infocamere Imprese totali e imprese femminili per settore di attività (val. %) Fonte: Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile, Unioncamere – Infocamere L’indagine Qualitativa[4] Cosa spinge una donna a scegliere l’impresa? - Per le rappresentanti delle imprese femminili la scintilla che accende l’idea imprenditoriale è generata dal convincimento personale sulla base delle proprie competenze e/o del desiderio da realizzare. Le risposte evidenziano un’area di forza delle imprese femminili rappresentata dalla grande determinazione a perseguire il fine imprenditoriale. Rispetto agli imprenditori, le imprenditrici fanno registrare percentuali molto più alte sui temi che riguardano le competenze specifiche (54,8% contro 32,3%) e la realizzazione dei propri obiettivi/sogni (41,3% contro il 31,9%). Il profilo che emerge è quello di un’imprenditrice motivata, preparata e/o consapevole dell’importanza dei saperi nel fare impresa. L’informazione e l’assistenza per fare impresa - Le fonti primarie di chi ha avviato un’impresa sono risultate gli sportelli informativi di istituzioni pubbliche (sia per le imprese femminili che per le altre); mass media e stampa (38,1%) sono molto importanti solo per le imprese femminili. Anche le organizzazioni imprenditoriali e/o sociali costituiscono un discreto canale informativo, soprattutto per le imprese femminili, mentre più di rado si fa ricorso alla rete delle Camere di Commercio. In fase di avvio dell’impresa, soprattutto per le imprese femminili, assume grande rilievo l’assistenza fornita dalla rete familiare (56,6% per le imprese femminili e 41,6% per le non femminili). Il supporto da parte dell’entourage familiare e parentale risulta assolutamente centrale nell’analisi che riguarda l’impresa al femminile e sta a significare come la famiglia sia più importante per una donna in termini di risorse culturali, di legami forti e, probabilmente, anche per quanto attiene a equilibrio e stabilità. Gli ostacoli - Forti motivazioni e adeguata preparazione non sono sempre sufficienti a superare alcuni ostacoli che si frappongono all'espletamento dell'attività professionale delle imprenditrici. Il reperimento del capitale, l’acquisizione dei clienti e la mancanza di servizi costituiscono le difficoltà più rilevanti senza particolari differenze di genere. Le imprenditrici evidenziano un’area di problematicità tutta femminile costituita dalla complessità degli adempimenti burocratici (21,5% contro il 6,7% delle risposte degli uomini) e dalla necessità di conciliare il lavoro con le esigenze familiari (16,6% contro il 3,7% dei colleghi maschi). Lo stile dell’impresa al femminile - C’è uno stile differente che emerge ed avanza ma che ancora non è un “modello”. L’identikit dell’imprenditrice è quello di una donna in cui persistono elementi contraddittori che però riescono a coesistere. La donna imprenditrice è ad un tempo convenzionale e statica ma anche innovativa e dinamica, tradizionale e conservatrice ma anche moderna ed esploratrice. Insomma, rispetto alle sue aspettative, esprime l’ambivalenza di chi si raffigura un po’ sospesa tra sogno e realtà. Per le imprenditrici il successo è costituito da un mix di caratteristiche personali, la principale delle quali (per il 44,7% delle intervistate) è capacità di assumersi responsabilità. Lo stile diverso nella gestione dell’impresa emerge soprattutto nel rapporto con i collaboratori. Nelle imprese femminili si delega più a donne di quanto non avvenga nelle imprese non femminili anche se, in assoluto, la delega delle funzioni va ancora prevalentemente ai collaboratori maschi. Riguardo alla gestione dei ruoli in azienda, l’atteggiamento femminile si può considerare invece più collaborativo rispetto a quanto accade nelle imprese non femminili, dove le scelte organizzative sono assunte prevalentemente dall’imprenditore. Non solo reddito - Potrebbe essere questo lo slogan che contraddistingue la spinta dell’imprenditoria femminile. Le imprenditrici registrano livelli di appagamento in genere soddisfacenti. Ma se il raggiungimento dell’autonomia si può considerare un motivo di soddisfazione trasversale tra i generi, la conciliazione tra vita privata ed attività lavorativa risulta una prerogativa tutta interna all’idea femminile di fare impresa. In altre parole, per le donne imprenditrici il lavoro assume una connotazione positiva quando non si pone come ostacolo alla vita familiare, un aspetto sottolineato soprattutto dalle donne sposate con figli, e che invece risulta indifferente alle fasce d’età centrali (35-64 anni). Mercato e ambiente - Un elemento discriminante tra lo stile delle imprese femminili rispetto alle altre è dato dalla loro maggiore focalizzazione al cliente. La qualità del servizio (61,2%) e l’assistenza al cliente (33,0%), rappresentano punti di forza che l’imprenditoria femminile attribuisce al proprio modello di impresa. Infine, un’altra delle caratteristiche più evidenti espresse dall’imprenditoria femminile è l’attenzione per l’adozione di strategie di sviluppo compatibili con la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente. Le donne imprenditrici concentrano la loro attenzione soprattutto verso la gestione dei rifiuti, la scelta delle materie prime e il risparmio energetico.
 
   
   
CNEL: TERZIARIO DI MERCATO IN CRISI PER IL 47% DELLE IMPRESE DI SETTORE  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il 47,4% delle imprese di servizi per il mercato ha sofferto la crisi che ha caratterizzato il settore negli ultimi tre anni e un altro 30,2% ha ‘accusato’ il colpo, ma e’ riuscito a sopravvivere. Solo il 21,1% non ne ha particolarmente risentito e l’1,2% ha segnato addirittura una crescita. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Cnel e presentata oggi in occasione del seminario dedicato ai “Percorsi di sviluppo per le piccole imprese del terziario di mercato” dal presidente della Commissione grandi opere e reti infrastrutturali del Cnel, Vincenzo Gervasio. Un settore in cui le aziende operano in condizioni di precarietà e incertezza, dunque, che impediscono non solo la crescita dimensionale e qualitativa della struttura imprenditoriale, ma anche la definizione di percorsi di specializzazione e diversificazione dell’offerta. Le aziende che hanno visto diminuire il proprio fatturato negli ultimi tre anni, infatti, oltre a mostrare un atteggiamento più passivo delle altre rispetto alla crisi (il 21,8% ha adottato misure di risparmio), appaiono anche meno orientate ad azioni di tipo attivo, come una maggiore specializzazione dell’offerta di servizi (20,3%) o un ampliamento della clientela (18,6%). Lo stesso interesse manifestato in passato per la formazione professionale si è tradotto in effettiva partecipazione ai corsi solo per il 43% degli intervistati. Tuttavia, non si sono rilevate particolari correlazioni tra la programmazione aziendale e gli effettivi risultati dell’impresa nel periodo considerato. In altri termini, gli ‘strateghi’ e gli ‘improvvisatori’ non sono stati premiati o puniti in base alla loro capacità di progettazione. Sono, però, le imprese più giovani a registrare un fatturato stabile o in crescita. Nel complesso, solo il 17,5% delle aziende interpellate ha registrato un incremento dei dipendenti e per il 49,2% è rimasto invariato il numero di clienti. Ma il 63,4% denuncia un aumento delle spese generali. Oltre il 60%, poi, eroga gli stessi servizi rispetto a tre anni fa e il 69,8% ha la stessa area di mercato. In particolare, il 47% è rappresentato da società di consulenza, il 26% offre servizi ausiliari, il 12% di informatica, l’11% di pubblicità e il 4% ambientali. La stragrande maggioranza (92,1%) non ha effettuato fusioni o incorporazioni. Per far fronte alla crisi, infine, il 93,7% crede nell’innovazione. “L’innovazione è la vera scommessa per le piccole imprese del terziario”, ha affermato il presidente della Commissione attività produttive e risorse ambientali del Cnel, Mario Sai, aprendo i lavori del seminario. “Nel nostro Paese, infatti, si fa ancora poca innovazione - ha spiegato - soprattutto in questo settore. Quello che manca, in realtà, è una vera politica di innovazione che permetta di valorizzare le risorse esistenti, vincendo le resistenze delle imprese a fare rete e dando valore alle specificità dei sistemi economici e sociali territoriali. Un tema sul quale il Cnel ha recentemente approvato un testo di osservazioni e proposte”. Per Paolo Leon (consulente scientifico - Cles), “le piccole imprese hanno difficoltà a innovare a causa della dimensione aziendale”. “L’unica possibilità - ha sottolineato - è quella di puntare sulla filiera, che parte dalla produzione e arriva fino ai servizi. Superando le singole categorie, infatti, si può introdurre innovazione anche nelle aziende piccole”.  
   
   
RIUNITA L'ASSEMBLEA DI PIRELLI & C.: APPROVATO UN AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI MASSIMI 1.078 MILIONI DI EURO RIDOTTO A 20 IL NUMERO DEI CONSIGLIERI  
 
Milano, 24 Gennaio 2005 - Si è riunita il 21 gennaio in sede ordinaria e straordinaria l'Assemblea degli Azionisti di Pirelli & C. Spa . In sede straordinaria l'Assemblea degli Azionisti di Pirelli & C. Ha approvato un aumento di capitale per un controvalore di massimi 1.078 milioni di euro mediante emissione di massime 1.539.291.916 azioni ordinarie - godimento 1 gennaio 2004 - da offrire in opzione agli azionisti ordinari e di risparmio in ragione di n° 2 nuove azioni ordinarie ogni n° 5 azioni di qualsiasi categoria possedute , al prezzo unitario di 0,70 euro per azione , di cui 0,18 euro a titolo di sovrapprezzo. Tale ammontare è stato calcolato assumendo l'integrale esercizio dei Warrant in circolazione. Il prezzo di emissione delle nuove azioni è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 7 dicembre tenendo conto dell'andamento del corso di Borsa del titolo nei tre mesi precedenti e della dimensione dell'operazione. Le risorse derivanti dall'aumento di capitale saranno destinate a sottoscrivere l'aumento di capitale di 2 miliardi di euro di Olimpia Spa che permetterà non solo di incrementare l'investimento in Telecom Italia Spa, ma anche di neutralizzare l'impatto diluitivo conseguente all'annunciata fusione di Telecom Italia con Tim. In particolare, le risorse provenienti dall'aumento di capitale sopra descritto verranno utilizzate per sottoscrivere la quota di competenza di Pirelli & C. (50,4%) dell'aumento di capitale di Olimpia. Pirelli & C. Spa si è inoltre impegnata a sottoscrivere le quote delle banche socie rimaste inoptate e, pro quota, la parte di aumento di capitale di Edizione Finance International S.a. Che dovesse risultare eventualmente inoptata. Il Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Ha garantito la sottoscrizione della quota di aumento di capitale spettante alle n° 1.727.564.650 azioni attualmente conferite. Cam Finanziaria Spa ha inoltre garantito la sottoscrizione della quota di aumento di capitale relativa alle ulteriori n° 236.280.918 azioni da essa possedute e non conferite al Sindacato. La parte residua dell'aumento di capitale sarà garantita da un consorzio promosso e diretto da Banca Caboto (Gruppo Intesa), Jpmorgan, Mcc (Gruppo Capitalia), Mediobanca e Ubm. Ove le condizioni di mercato lo consentano, si prevede di dare avvio all'aumento di capitale entro la prima decade del mese di febbraio 2005. In sede ordinaria l'Assemblea degli Azionisti di Pirelli & C. Ha approvato la riduzione da 22 a 20 del numero dei Consiglieri. Pertanto, allo stato attuale, cresce l'incidenza percentuale degli otto Consiglieri indipendenti all'interno del Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa.  
   
   
IMPREGILO: RIASSETTO FINANZIARIO  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Impregilo comunica che continuano le trattative con le banche in ordine al riassetto finanziario della società; un altro incontro con gli istituti di credito è previsto per la prossima settimana.  
   
   
PRECISAZIONE IN MERITO A NOTIZIE STAMPA SU IMPREGILO  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - In relazione alle notizie apparse sulla stampa, viene precisato che Bipielle Investimenti è socio del Gruppo Ferfina/condotte con una quota del 15%, ed Efibanca da tempo collabora come consulente finanziario per individuare opportunità di valorizzazione e di sviluppo. In questo contesto si posizionano analisi ed approfondimenti in corso con riferimento ad Impregilo. L’idea su cui si sta lavorando è costituita dalla possibilità di realizzare un progetto di forte connotazione industriale. Si tratta per il momento di un progetto in uno stadio iniziale di analisi, che deve essere considerato solo uno sviluppo di idee e di ipotesi di lavoro.  
   
   
EVENTI SOCIETARI CARATTERIZZANTI L’ANNO 2005 DELLA PININFARINA S.P.A.  
 
Torino, 24 gennaio 2005 - Primo Trimestre: 16 febbraio 2005 Ore 9,00, 31 marzo 2005 Ore 9,00; Secondo Trimestre: 10 maggio 2005 Ore 9,00, 10 maggio 2005 Ore 10,30; Terzo Trimestre: 9 settembre 2005 Ore 9,00; Quarto Trimestre: 11 novembre 2005 Ore 9,00. La Pininfarina S.p.a. Si riserva il diritto di cambiare o modificare le informazioni in qualsiasi momento senza preavviso. La Società è esonerata dalla pubblicazione delle relazioni trimestrali scadenti alla fine di ciascun semestre essendo disponibili presso la sede sociale e la Società di gestione del mercato: il progetto di bilancio dell’esercizio 2004 entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e la relazione semestrale al 30 giugno 2005 entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005 Assemblea degli Azionisti Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2005 Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2005  
   
   
FINECOGROUP : CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI DELL’ANNO 2005 DATA DEL PAGAMENTO DEL DIVIDENDO PROGRAMMATA PER IL MESE DI APRILE  
 
Milano, 24 gennaio 2005 – Finecogroup comunica, in conformità con gli obblighi informativi, il seguente calendario degli eventi societari 2005 - Martedì 22 febbraio 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2004; Giovedì 31 marzo 2005: riunione dell’Assemblea Ordinaria di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2004, in prima convocazione; Mercoledì 11 maggio 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005; Mercoledì 7 settembre 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2005; Lunedì 7 novembre 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2005. Finecogroup annuncia che, nel caso in cui il Consiglio di Amministrazione previsto per il prossimo 22 febbraio - nel corso del quale verrà discusso il progetto di bilancio 2004 - decida di proporre all’Assemblea degli azionisti il pagamento di un dividendo, è stato previsto che il pagamento potrà essere effettuato nel prossimo mese di aprile. Finecogroup ha adottato il regime dell’esonero dalla pubblicazione della trimestrale al 30 giugno ed al 31 dicembre.  
   
   
SORIN COMPLETATO L´ARRUOLAMENTO DI JUPITER II  
 
Milano, 24 gennaio 2005 – Sorin, il più grande gruppo europeo nel settore delle tecnologie medicali per la cura e il trattamento delle patologie cardiache, annuncia il completamento dell’arruolamento dello studio clinico Jupiter Ii. Jupiter Ii é uno studio clinico internazionale, multi-centrico, randomizzato in doppio cieco per il trattamento della stenosi delle arterie coronarie con Janus Carbostent. Lo studio comprende 331 pazienti arruolati in 16 centri Europei. L’investigatore principale è il Dr. Marie-claude Morice di Massy, Francia. L’obiettivo dello studio é di rafforzare ulteriormente l’evidenza clinica della sicurezza e dell’ efficacia di Janus nel trattamento delle lesioni aterosclerotiche nei vasi coronarici dei pazienti affetti da cardiopatie ischemiche mediante procedure di impianto di tipo “direct stenting”. I primi parziali dati a 6 mesi verranno presentati al congresso Euro-pcr che si terrà a Parigi nel maggio 2005; i dati cronici sull’intero gruppo di pazienti saranno disponibili alla fine dell’estate 2005. Janus, che ha ottenuto il marchio Ce il 25 ottobre 2004, è l’unico stent1 a rilascio di farmaco che combina i benefici del Carbofilmtm, lo speciale rivestimento di carbonio pirolitico prodotto da Sorin, altamente biocompatibile e dalla comprovata efficacia nella riduzione del rischio di trombosi, con un sistema brevettato di rilascio del farmaco. Diversamente dagli altri stent sul mercato, Janus ha una tecnologia esclusiva che posiziona il farmaco (Tacrolimus o Fk506, prodotto da Fujisawa) in minuscole cavità situate sulla superficie esterna dello stent, assicurandone così un rilascio mirato direttamente verso la parete dell’arteria da trattare e non nel flusso sanguigno. “Siamo fiduciosi che i risultati clinici di Jupiter Ii dimostreranno la sicurezza e l’elevata efficacia di Janus nel trattamento delle patologie delle arterie coronarie,” ha affermato Drago Cerchiari, Amministratore Delegato di Sorin.  
   
   
RECORDATI: ACQUISIZIONE IN GERMANIA DELLE ATTIVITA' DI MARKETING E DI VENDITA DI MERCKLE GMBH  
 
Milano, 24 Gennaio, 2005 - Recordati ha annunciato di aver siglato un accordo per l'acquisizione delle attività di marketing e di vendita delle specialità farmaceutiche di Merckle Gmbh, società fondata nel 1881, con sede operativa a Ulm, Baden-württemberg (Germania). Il portafoglio prodotti delle attività farmaceutiche di Merckle oggetto della transazione comprende specialità su prescrizione e prodotti Otc ed è focalizzato prevalentemente in gastroenterologia e in reumatologia. Le attività di marketing sono costituite da un'organizzazione di circa 50 persone, mentre l'attività di vendita è costituita da una rete di oltre 130 informatori medico scientifici che copre tutto il territorio tedesco. Queste attività hanno generato nel 2004 ricavi per circa € 50 milioni, con un margine positivo. Il prezzo dell'acquisizione di € 65 milioni comprende i complementi di prezzo che saranno dovuti nell'arco dei prossimi tre anni nel caso di favorevoli sviluppi relativi alle vendite di alcuni prodotti. La conclusione della transazione, prevista entro aprile 2005, è subordinata ad alcune condizioni tra le quali il via libera delle autorità anti-trust e il completamento di una riorganizzazione societaria per la scissione delle attività non oggetto dell'acquisizione. "Siamo molto lieti dell'accordo raggiunto con la famiglia Merckle", ha dichiarato Giovanni Recordati, Presidente e Amministratore Delegato. "Sarà nostro impegno mantenere lo storico successo di Merckle e diamo il benvenuto ai nuovi collaboratori in Germania. Con questa acquisizione il nostro Gruppo ha accesso al mercato tedesco, il più importante mercato farmaceutico europeo e terzo mercato a livello mondiale. L'entrata in Germania è un passo fondamentale nella strategia di ampliare la nostra presenza su tutto il mercato europeo e di diventare una specialty pharmaceutical company europea di riferimento. La Germania rappresenta il 22% del mercato europeo che, grazie a questa operazione, copriremo direttamente con le nostre organizzazioni di vendita per oltre i due terzi. E' nostra intenzione contribuire alla crescita della nuova consociata Merckle Recordati apportandole il nostro know-how nel settore della ricerca e la nostra esperienza a livello internazionale, nonché potenziandone il listino con il lancio, nel medio periodo, di nuovi prodotti del nostro portafoglio, tra i quali lo Zanipress, combinazione fissa lercanidipina-enalapril (farmaco anti-ipertensivo), il cui processo registrativo europeo è partito in questi giorni proprio dalla Germania, la rupatadina (farmaco antiallergico), il silodosin (farmaco indicato per le patologie della prostata) e diversi altri attualmente in fase di negoziazione".  
   
   
DMT: EFFETTUATO CLOSING DI 42 TORRI IN VALCAMONICA FINANZIATO DA BIPOP CARIRE (GRUPPO CAPITALIA)  
 
Lissone (Mi) 24 gennaio 2005 - Dmt, principale Tower operator indipendente italiano, ha perfezionato il 21 gennaio l’acquisto del 100% di Mitel Srl, Radio Service Srl e di Sirtel Srl, società attive nella gestione e manutenzione di un portafoglio complessivo di 42 torri di trasmissione, detenute da persone fisiche non correlate al Gruppo Dmt. L’operazione rientra nel piano di acquisizione di nuove torri di trasmissione comunicato da Dmt il 20 Settembre 2004, per le quali la Società dispone già della possibilità di esercizio di un’opzione “call”. A seguito di questa operazione Dmt incorporerà un nuovo portafoglio totale di 42 torri radiotelevisive e telefoniche localizzate prevalentemente nell’area della Valcamonica (Brescia) a fronte di un corrispettivo totale di Euro 11.216.187, pagato per il 50% al trasferimento delle quote, il 25% a sei mesi dalla data di trasferimento delle quote ed il restante 25% a dodici mesi dalla data di trasferimento delle quote. L’acquisto del nuovo portafoglio porterà ad una crescita stimata dell’Ebitda su base annua pari ad Euro 1.780.347. Il multiplo implicito dell’operazione è risultato pari a 6,3 volte l’Ebitda complessivo delle tre società. L’operazione sarà finanziata da Bipop-carire (Gruppo Capitalia) attraverso un “acquisition financing” di durata decennale per un controvalore di circa 9,1 milioni di Euro. L’operazione di acquisizione delle quote verrà realizzata dalla società veicolo Camuna Tower Srl (interamente consolidata da Dmt) nella quale verranno successivamente incorporate le tre società acquisite.  
   
   
IL FUTURO E’ NEL NOLEGGIO GRANDE INTERESSE HA RISCOSSO IL CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA CASA EDITRICE TECNICHE NUOVE  
 
Milano, 25 gennaio 2005 – Si è svolto, presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano, il convegno “Noleggio, una finestra sul futuro”, che ha inaugurato una serie di incontri dedicati a questa tematica e ha visto la partecipazione di 180 operatori, appartenenti a vari settori merceologici, a testimonianza del fatto che il noleggio è ormai un fenomeno che coinvolge diverse realtà imprenditoriali. In particolare, l’intervento del professor Joseph Sassoon, esperto di trend, ha sottolineato l’inevitabile avvicinarsi della la cosiddetta “era dell’accesso”. Tesi sostenuta anche dagli altri relatori: Alessandro Villa, economista e Direttore Generale di Econocom Italia, ha parlato di un trasferimento di valori verso la libertà dell’utilizzo. Sono intervenuti anche Giancarlo Scozzese dell’Osservatorio Permanente sul Franchising, Pier Luigi del Viscovo dell’Istituto Sperimentale di Marketing, Vincenzo Andreazza di Assonolo e Lorenzo Bellicini del Cresme. Si è parlato molto anche di franchising, una metodologia che si potrebbe rivelare in futuro una scelta imprenditoriale ottimale per tutti coloro che si apprestano ad entrare nel mondo dei servizi a noleggio. Il convegno si è concluso con la presentazione della classifica Top 100, un’iniziativa elaborata dal Cresme - Centro Ricerche Economiche e Sociali dei Mercati per l’Edilizia e il Territorio - al fine di presentare le migliori aziende operanti nel settore. Le prime tre aziende classificate, - Arval Service Lease, Leasys e Gruppo Maggiore, tutte appartenenti al settore automotive, leader nel mercato del noleggio – hanno ottenuto la targa celebrativa. Un importante riconoscimento che avrà sicuramente un seguito. La seconda edizione della classifica Top 100 sarà, infatti, presentata durante la prossima fiera dedicata al noleggio: Nolexpo 2006, che si svolgerà nel mese di gennaio a Piacenza e per la quale si è già costituito un comitato promotore. Una nuova importante occasione per tornare a parlare di noleggio…  
   
   
ACCORDO DI COLLABORAZIONE CNEL-UNI LE NORME TECNICHE A SUPPORTO DELLA LEGISLAZIONE  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - E’ stato firmato, a Roma, a Villa Lubin, dal presidente del Cnel, Pietro Larizza, e dal presidente dell’Uni, Paolo Scolari, un protocollo di collaborazione tra il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione. L’accordo è finalizzato alla promozione e alla diffusione della cultura della normazione tecnica, per il miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, della sicurezza del lavoro e dell’ambiente e, quindi, della competitività del sistema economico nazionale. “Con questo accordo Uni mette a disposizione del Cnel la propria esperienza, maturata anche nei consessi tecnico-normativi europei e internazionali, per migliorare ulteriormente il contenuto delle consulenze e delle proposte legislative agli organi di governo centrali e locali”, ha affermato Paolo Scolari. “Al tempo stesso - ha aggiunto - il Cnel costituirà per Uni un riferimento istituzionale delle esigenze del settore pubblico ed economico-sociale, con il quale mettere a punto le strategie di normazione”. Il presidente del Cnel, Pietro Larizza, ha sottolineato che “la collaborazione del Cnel con l’Uni non solo è coerente con la rappresentanza delle forze sociali, ma è anche funzionale alla migliore conoscenza e partecipazione delle stesse forze sociali alle attività dell’Uni per la normazione tecnica a vantaggio della competitività del sistema produttivo”. Nell’ambito del reciproco stabile coinvolgimento dei propri rappresentanti nelle rispettive attività (per le quali la definizione delle aree di prioritario intervento è stata affidata alla “Commissione infrastrutture e grandi reti” del Cnel), la collaborazione prevede l’organizzazione di incontri, studi e indagini, in cui i due partner metteranno in comune le proprie competenze e conoscenze, sfruttando le sinergie esistenti tra l’organo costituzionale che fornisce consulenza al Parlamento, al Governo e alle Regioni per la preparazione di proposte legislative in campo economico e sociale, e l’ente che definisce le norme tecniche per la qualità, la sicurezza e la compatibilità ambientale dei prodotti e dei servizi.  
   
   
AIUTO DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA PARZIALMENTE UN AIUTO REGIONALE A FAVORE DI DE TOMASO CUTRO IN ITALIA  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2005- La Commissione europea ha parzialmente approvato, in base alle norme contenute nel trattato Ce in materia di aiuti di Stato, un aiuto all'investimento in favore di De Tomaso Cutro per la costruzione di un nuovo stabilimento di produzione in un sito vergine a Cutro (Calabria). Al termine di un'indagine approfondita, la Commissione ha concluso che una parte dell'aiuto proposto dall'Italia era necessaria per la realizzazione dell'investimento ed era compatibile con le norme del trattato Ce che impongono agli Stati membri di non concedere aiuti e sovvenzioni che possano alterare la concorrenza all'interno del mercato comune (articolo 87), ma che una parte dell'aiuto proposto non era compatibile con le norme vigenti in materia di aiuti di Stato. I beneficiari dell'aiuto sono due società, la Società Consortile De Tomaso s.R.l. E la società Uaz Europa s.R.l. Appartenenti al gruppo De Tomaso, che fabbrica un volume molto limitato di automobili. Nel dicembre 2002 l'Italia ha notificato un aiuto regionale di 179 milioni di euro ai prezzi del 2003 a sostegno di un progetto di investimenti di 207 milioni di euro destinato ad uno stabilimento di produzione di veicoli fuoristrada e di lusso. L'investimento viene realizzato in una regione ammissibile ad aiuti regionali a concorrenza del 50% dei costi ammissibili d'investimento. Nel luglio 2003 la Commissione ha avviato un procedimento formale d'indagine poiché nutriva dubbi sulla compatibilità dell'aiuto con le norme specifiche relative agli aiuti di Stato all'industria automobilistica. In base a dette norme gli aiuti all'industria automobilistica notificati prima del gennaio 2003 devono essere sia necessari alla realizzazione del progetto che proporzionali alla gravità dei problemi che intendono risolvere. Quanto alla necessità, il beneficiario dell'aiuto deve addurre chiare prove secondo le quali, per il suo progetto, egli dispone di un'ubicazione alternativa valida sotto il profilo economico. L'italia ha indicato che l'investimento avrebbe potuto essere realizzato a Timisoara (Romania) per quanto concerne i veicoli fuoristrada e a Modena (Italia) per le vetture sportive. La Commissione ha concluso che i siti di produzione individuati erano effettivamente un'alternativa economicamente valida e che il progetto può essere considerato mobile. Quanto alla proporzionalità, la Commissione ha concluso che i costi di investimento ammissibili ad aiuto in base alla norme Ue ammontano a circa 136 milioni di euro. Inoltre la Commissione ha constatato che l'aiuto proposto è superiore a quanto necessario per compensare i costi addizionali della realizzazione del progetto in Italia. La Commissione ha stabilito che l'aiuto necessario ai fini del progetto ammonta a 81 milioni di euro, ai prezzi del 2003. Di conseguenza, essa ha autorizzato solo tale importo. Disciplina applicata in passato agli aiuti di Stato all'industria automobilistica Dal momento che è stato notificato nel 2002, il caso in questione è stato valutato in base alla disciplina degli aiuti di Stato all'industria automobilistica in vigore all'epoca. Tale disciplina è scaduta nel dicembre 2002. Dal gennaio 2003 l'industria automobilistica è stata integrata nella nuova disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d'investimento. Secondo le nuove norme, più semplici, i progetti nell'industria automobilistica sono ammissibili ad aiuto a concorrenza del 30% del massimale autorizzabile per ciascuna regione (anziché a concorrenza del 100% secondo le vecchie norme). Nella fattispecie, questo è l'ultimo caso notificato da valutare in base alla precedente disciplina relativa all'industria automobilistica.  
   
   
VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE AD INTERVENTI A FAVORE DEL SETTORE AGRICOLO IN SICILIA  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2004 – Il 19 gennaio la Commissione europea ha deciso di autorizzare, a determinate condizioni, una serie di misure di aiuti di Stato a favore delle aziende agricole della Sicilia. Concretamente gli aiuti consistono nel permettere alle aziende agricole siciliane di rinegoziare i mutui agrari, nella compensazione degli impegni agroambientali che hanno assunto e nel risarcimento delle perdite subite a causa di avverse condizioni meteorologiche. Nel novembre 2001 la Commissione aveva avviato un’indagine[1] in merito ad una legge regionale della Sicilia che prevede interventi urgenti per il settore agricolo. La procedura si conclude oggi con l’adozione di una decisione finale positiva della Commissione, soggetta a determinate condizioni. Gli aiuti intesi a compensare i danni subiti dal settore della serricoltura (fino a 10,3 milioni di euro) e gli aiuti erogati ai consorzi per i premi di assicurazione a copertura di perdite dovute a calamità naturali (nella misura massima di 52 000 euro per consorzio) sono stati dichiarati compatibili con la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato. È stato ritenuto compatibile, a determinate condizioni, un aiuto di circa 13 milioni di euro per impegni agroambientali che rientravano nel programma di sviluppo rurale della Regione Siciliana, quale approvato. In precedenza, la Commissione aveva deciso di non cofinanziare queste misure per il 1999. La decisione negativa era stata adottata in una fase in cui le aziende agricole siciliane avevano già sostenuto spese supplementari connesse agli impegni assunti, spese che l’Italia intendeva compensare attraverso l’erogazione di un aiuto di Stato. La Commissione autorizza oggi tale aiuto a condizione che le autorità italiane comprovino di aver debitamente controllato l’osservanza, da parte degli imprenditori agricoli, degli impegni agroambientali assunti.  
   
   
"DAL CONTROLLO DI GESTIONE ALLA BALANCE SCORECARD, L'ESPERIENZA DI CARDANO AL CAMPO"  
 
Cardano al Campo (Va), 24 gennaio 2005 - Il giorno 27 gennaio 2005 presso la Sala Convegni Cubo Via Verdi, 2 di Cardano al Campo (Va) a partire dalle 9.30 si terrà il convegno sul tema del controllo di gestione organizzato da Deltadator, in collaborazione con il Comune di Cardano al Campo e con il Cerst dell'Università Cattaneo di Castellanza. Obiettivo dell'incontro è illustrare il caso di Cardano al Campo che costituisce un esempio concreto di utilizzo di sistemi di pianificazione e controllo. Il programma della giornata prevede: Dalle Ore 09:30 Alle 13:00 Saluto ai partecipanti e presentazione dei lavori Mario Anastasio Aspesi, Sindaco di Cardano al Campo; “Modelli di pianificazione e controllo a misura degli Enti” Giorgio Moresi, Direttore Business Development Deltadator Spa; “Cardano al Campo: un esempio di ricerca applicata” Marcello Tedesco, ricercatore presso il Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio dell'Università Cattaneo; “Pianificazione e controllo nel Comune di Cardano al Campo” Angelo Bellora, Consigliere comunale di Cardano al Campo; “Valutare le prestazioni dirigenziali: un approccio aziendale al servizio della Pa” Gabriella Acerbi, Direttore Uci (Ufficio Controllo Interno) del Comune di Roma; “ Il ruolo di una software factory nei progetti di modernizzazione della Pa” Giancarlo Pulga, Capo Progetto Deltadator Spa; Coordinamento e chiusura lavori Matteo Bottari, Segretario e Direttore Generale di Cardano al Campo.  
   
   
ALSTOM: 10 NUOVI CONVOGLI TRANVIARI, SEGNALAMENTO E INFRASTRUTTURE PER LA CITTÀ DI LIONE TRE ORDINI PER UN TOTALE DI 54 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Alstom si è aggiudicata tre nuovi contratti, per un totale di 54 milioni di euro, per la fornitura di materiale rotabile, infrastrutture e apparecchiate di segnalamento per il trasporto tranviario della città di Lione. L’annuncio è stato dato dalla Sytral, l’autorità pubblica per il trasporto di Lione, durante la cerimonia di avvio dei lavori per l’apertura della “Lea line”, la linea tranviaria orientale del centro urbano di Lione, che collega la stazione di Part Dieu con il comune di Meyzieu. Alstom fornirà 10 nuovi convogli con caratteristiche uguali ai 47 tram a pianale ribassato, già forniti dal Gruppo per le linee tranviarie 1 e 2 di Lione sin dal dicembre 2000. I convogli saranno costruiti presso lo stabilimento Alstom di La Rochelle. La quota rappresentata da questo primo ordine è pari a 24 milioni di euro. Alstom è stata incaricata inoltre della fornitura completa e dell’installazione dei 17 chilometri di binari per la linea Lea. Il contratto, per un totale di 28 milioni di euro, comprende la costruzione di un doppio binario (2.150 m), una doppia massicciata (13.300 m) e un monobinario in deposito (1.700 m). Mediante il consorzio capitanato da Cegelec Centre Est, con un contratto di oltre 2 milioni di euro, Alstom è altresì fornitore degli apparati di automazione e segnalamento per 26 passaggi a livello posizionati sulla linea. “Questo nuovo contratto è una chiara dimostrazione del successo che, incontrando le esigenze del trasporto pubblico, il tram ha riscontrato nella città di Lione – afferma Thierry Best, Managing Director di Alstom Transport France -, e della fiducia di Sytral nei confronti dei prodotti e servizi offerti da Alstom”.  
   
   
ALITALIA: NESSUN RISCHIO SICUREZZA CON ATTUALE IMPIEGO PERSONALE NAVIGANTE  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Alitalia opera nel pieno rispetto dei limiti ministeriali vigenti per il personale navigante (Piloti e Assistenti di volo), dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti da tutte le Organizzazioni Sindacali (Sult incluso) e delle più recenti pronunce dell’Enac sulla materia. Le turnazioni degli Assistenti di volo, pur essendo configurate nel pieno rispetto delle normative ed accordi vigenti, non utilizzano peraltro per intero le possibilità offerte dal quadro regolatorio e conseguentemente non configurano alcun rischio sulla sicurezza del volo. Tali turnazioni appaiono assolutamente in linea con l’operato delle principali compagnie europee. L’alitalia può vantare un posizionamento eccellente in materia di sicurezza ed il dato è storicamente acquisito , consolidato e confrontabile.  
   
   
AIR BERLIN GMBH & CO LUFTVERKEHRS KG: DA UN’INDAGINE TRA I CONSUMATORI TEDESCHI AIR BERLIN SI CLASSIFICA NELLE PRIME POSIZIONI  
 
Berlino, 24 gennaio 2005 - Air Berlin si è classificata tra le migliori 15 compagnie aeree esaminate da Stiftung Warentest, l’ equivalente tedesco della rivista Consumer Reports. Anche la compagnia aerea Dba ha ricevuto un ottimo punteggio pari a 2.2. I ricercatori di Warentest hanno trovato i servizi offerti da Air Berlin particolarmente buoni, addirittura migliori di quelli di Lufthansa. L’ ottimo punteggio ottenuto da Air Berlin si deve principalmente al fatto che le informazioni sui voli possono essere ottenute in modo semplice e sono di buona qualità, i voli sono facili da prenotare e i termini e le condizioni proposte sono facili da capire. “Questo giudizio conferma che la nostra filosofia “servizio completo a basso costo” è la strategia vincente”, ha sottolineato Joachim Hunold, Ceo di Air Berlin. Www.airberlin.com  
   
   
TRENITALIA: NUOVO SERVIZIO “MOTO AL SEGUITO”  
 
 Milano, 24 gennaio 2005 - Dal 1° febbraio, con “Moto al seguito”, è possibile viaggiare comodamente in treno sui principali collegamenti nazionali - che già offrono il servizio di auto al seguito - senza rinunciare alla propria moto. E’ questo il nuovo servizio che Trenitalia riserva ai motociclisti che, fino al 31 marzo, potranno usufruire del prezzo promozionale di 60 euro. Sarà possibile viaggiare anche su un treno diverso (es. Altro treno notte o Intercity o Es*) da quello che trasporta la propria moto e successivamente ritirarla presso il terminal auto della stazione di destinazione. Dal primo aprile la tariffa sarà di 80 euro fino a 950 chilometri e di 120 euro per viaggi più lunghi e sono ammesse le moto che non superano le dimensioni di: · altezza da terra massima di mt 1,58 (incluso eventuale parabrezza) · larghezza massima di cm 85 (inclusi eventuali borse e/o bauletti) Per l’elenco dei treni che effettuano il servizio e per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito di Trenitalia, www.Trenitalia.com, alla sezione “Promozioni e Vantaggi”. A seguire le tratte che beneficieranno del nuovo servizio “Moto al seguito” sul territorio nazionale (Cfr. Tabella di Pag. 2). I percorsi di “Moto al seguito”
Relazione Km
Bologna-catania 1300
Bologna-lamezia 1000
Bologna-villa Sg 1100
Bolzano-bari 950
Bolzano-lamezia 1300
Bolzano-roma 700
Bolzano-villa Sg 1400
Foggia-torino 900
Genova-lamezia 1100
Genova-villa Sg 1200
Milano-bari 900
Milano-brindisi 1000
Milano-catania 1500
Milano-lamezia 1200
Milano-milazzo 1400
Milano-palermo 1600
Milano-villa Sg 1400
Roma-brunico 800
Roma-calalzo 700
Roma-catania 800
Roma-lamezia 550
Roma-palermo 950
Roma-villasg 700
Torino-bari 1000
Torino-catania 1500
Torino-lamezia 1300
Torino-milazzo 1400
Torino-napoli 900
Torino-palermo 1600
Torino-roma 700
Torino-villa Sg 1400
Venezia-villa Sg 1300
 
   
   
UN LABORATORIO INTERNAZIONALE DI COMMEDIA DELL'ARTE PER IL CARNEVALE VENEZIANO IN LAGUNA INSEGNANTI DI SPESSORE MONDIALE, ESPERTI E MAESTRI  
 
Venezia, 24 gennaio 2005 - Torna a Venezia - dal 25 gennaio all'8 febbraio - il Laboratorio Internazionale Di Commedia Dell'arte, un progetto del Centro di Formazione Teatrale "Venezia Inscena" per il carnevale nelle piazze veneziane. Il laboratorio, diretto da Adriano Iurissevich, mira a formare i partecipanti sulle tecniche della Commedia dell'Arte e tutti gli allievi saranno protagonisti in animazioni di piazza con danze e scene durante il carnevale veneziano. Con la direzione di Iurissevich e di affermati insegnati di spessore internazionale, l'obiettivo è di indagare e comunicare spirito e tecniche di un complesso e multiforme fenomeno, quale è stato ed è la Commedia dell'Arte, attraverso un lavoro di improvvisazione e gioco scenico, uso della voce, danza antica, maschere, tipi e canovacci. E cercare di capire i motivi del fascino eterno del mondo dei commedianti. Il laboratorio, nelle otto edizioni passate, è stato frequentato da 283 allievi provenienti da 15 nazioni differenti. "Scegliere Venezia come teatro di un laboratorio di formazione sulle tecniche della Commedia dell'Arte - sottolinea Iurissevich - significa tornare al centro di un fenomeno indissolubilmente legato a questa città, immergersi nella sua fascinazione storica, valutarne le valenze contemporanee e scoprirne le possibilità produttive". Proprio a Venezia, con i suoi teatri, le sue compagnie e con la presenza di Gozzi e Goldoni, si sviluppò e si diffuse il teatro moderno, nutrito da una terra capace di mediare tra una marcata specificità linguistico-culturale e le tante influenze straniere. I commedianti dell'arte partiti dal Veneto furono i primi a creare compagnie professionali, elaborando teorie e pratiche e definendo geometrie essenziali nelle dinamiche teatrali. Con il loro lavoro, portato in giro per l'Europa, influenzarono i più grandi drammaturghi europei. Un genere teatrale unico, profondamente radicato e rimasto vivo nei secoli, che nel Laboratorio condotto da Adriano Iurissevich (maschere, improvvisazione e canovacci), Nelly Quette (danze popolari e di corte) e Renato Gatto (tecniche vocali) ripropone nella sua essenza per il carnevale veneziano, svelandone tecniche e segreti. Un'esperienza di approfondimento e di scambio interculturale, una "armonia di diversi linguaggi" nel nome comune dell'amore per la Commedia dell'Arte. Informazioni sul laboratorio > Venezia Inscena tel. 347.2539475 - veneziainscena@iol.It  
   
   
NUCLEARE: STANCA, " IN 20 ANNI LA TECNOLOGIA È MOLTO CAMBIATA"  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - Per Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, oggi ci sono le condizioni e i presupposti tecnologici per aprire una riflessione sul nucleare. “Sono passati 20 anni dall'orientamento preso dal popolo italiano e 20 anni nei settori tecnologici sono una eternità nel corso dei quali sono stati compiuti passi da gigante sul fronte della sicurezza. E, quindi, sarebbe serio che il nostro Paese riaffrontasse l'esame con una riflessione profonda e razionale e non ideologica e pregiudiziale”, ha detto il Ministro esprimendo “apprezzamento per l'iniziativa del Presidente del Consiglio di porre questo argomento sul tavolo del dibattito pubblico” . Già a settembre scorso, ha ricordato Stanca, “avevo sollevato il problema del nucleare e, al di là di tutte le attuali dichiarazioni di chiusura, dettate soprattutto da una pura ideologia o contrarietà irrazionale, credo che sarebbe davvero serio che un grande Paese come il nostro riaffrontasse l'esame con una discussione profonda e razionale e non assolutamente ideologica e pregiudiziale”. Il Ministro ha insistito nel ribadire che “la situazione dal punto di vista tecnologico è profondamente cambiata, mentre la nostra dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali si è aggravata in termini di quantità e in termini economici e le cosiddette fonti alternative, su cui pure abbiamo investito moltissimo, non sono così vicine come invece abbiamo tutti sperato”. Per questo, ha auspicato Stanca, “le parole del presidente Berlusconi dovrebbero essere colte da tutti come una occasione per cominciare un percorso di riflessione, di dibattito e di valutazione. Questo non vuol dire che debba essere scontato il risultato. Ma sarebbe davvero un fatto grave se una parte politica, anche se ho apprezzato talune posizioni di apertura responsabile su questo tema, rifiutasse questo confronto che, invece, mi auguro”.  
   
   
CONTRIBUTI DELLA REGIONE LOMBARDIA ALLE AZIENDE AGRICOLE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI  
 
Sondrio, 20 Gennaio 2005 – Banca Popolare di Sondrio informa che la Regione Lombardia ha aperto il bando per la presentazione delle domande di contributo in conto interessi e capitale inerenti al programma di intervento denominato "Azioni incentivanti l'attuazione di programmi intesi a produrre energia da fonti rinnovabili" che consentirà alle aziende agricole di qualificare, potenziare e diversificare l'offerta energetica di derivazione agricola. L'aiuto finanziario concesso dalla Regione Lombardia sarà pari al 30% della spesa ammessa, sotto forma di concorso nel pagamento degli interessi su mutui decennali e abbuono di quota parte del capitale mutuato, per la realizzazione di impianti termici alimentati a biomasse vegetali, per interventi di contenimento dei consumi energetici nelle aziende agricole, nonchè per la realizzazione di impianti di biogas. Le domande per accedere agli incentivi devono essere presentate entro l'11 marzo 2005 alla Provincia nel cui territorio verranno realizzati gli interventi e all'istituto di credito prescelto. Per qualsiasi occorrenza, gli interessati potranno rivolgersi alle dipendenze della banca, che sono volentieri a disposizione per l'istruttoria delle pratiche.  
   
   
INFRASTRUTTURE CRITICHE E BUSINESS CONTINUITY COME TENERE “ACCESSO” IL SISTEMA PAESE E LE SUE IMPRESE  
 
Milano, 24 Gennaio 2005 – I.net in collaborazione con il Consolato Britannico di Milano, organizza un meeting sul tema delle “Infrastrutture critiche”. L’incontro si volgerà a Milano il 27 p.V. Alle ore 14,30, presso Palazzo Giureconsulti (P.za Duomo). Eventi come il blackout del 28 settembre, piuttosto che l’incidente ferroviario di Crevalcore, evidenziano la crucialità di infrastrutture da cui dipende la vita dei cittadini e delle imprese. Il Ministero delle Comunicazioni ha costituito un tavolo di lavoro per analizzare le problematiche e le eventuali misure per ridurre i rischi delle reti di telecomunicazione. Il Governo Britannico ha assunto da tempo importanti iniziative in materia di difesa delle infrastrutture critiche nazionali (reti di distribuzione e comunicazione, reti di Tlc), nella consapevolezza che queste strutture svolgono una funzione vitale nella continuità operativa di un paese e delle sue attività produttive. Al convegno interviene il responsabile della ricerca del National Information Systems Security Conference (Nissc), una struttura creata dopo l’11 settembre per minimizzare i rischi per il sistema Paese britannico. Luisa Franchina coordina il tavolo di lavoro del Ministero delle Comunicazioni. Gigi Tagliapietra del Gruppo I.net presenterà l’esperienza dell’azienda nell’assicurare ai propri clienti una sicura continuità del servizio e misure volte a predisporre un efficace disaster recovery.  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA RACCOLTA ED IL RICICLO DELLE BATTERIE AL PIOMBO ESAUSTE NELLE PROVINCE D¹ABRUZZO  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Le Province di Chieti, L’aquila, Pescara e Teramo ed il Cobat - Consorzio obbligatorio batterie al piombo esauste rifiuti piombosi, sigleranno un ³Accordo di programma² per la raccolta ed il riciclo delle batterie al piombo esauste che interesserà i territori delle quattro Province abruzzesi. L’evento costituisce il primo esempio in Italia in cui, contemporaneamente, tutte le Province di una Regione, sottoscrivono l’Accordo di programma con il Cobat. L¹accordo stabilisce che le Province abruzzesi ed il Cobat, tramite la cooperazione degli Osservatori Provinciali Rifiuti (Opr), collaboreranno per favorire la raccolta ed il successivo riciclo delle batterie esauste (come quelle delle automobili, imbarcazioni, trattori ecc.), contenute nei rifiuti solidi urbani, recuperate in stato di abbandono sui territori comunali o direttamente conferite dai cittadini presso le stazioni ecologiche esistenti. Con l’Accordo, le Province ed il Cobat, si impegnano a promuovere una corretta informazione e sensibilizzazione delle realtà interessate ed a indirizzare i Comuni ad una corretta gestione del rifiuto pericoloso costituito dalle batterie al piombo esauste. Infatti, grazie alla stretta collaborazione delle amministrazioni pubbliche locali, tramite apposite convenzioni gratuite, stipulate con i Comuni o chi esercita la raccolta dei rifiuti urbani, il Cobat assicura, con la sua rete di raccolta, composta da 90 imprese di raccoglitori incaricati ed operativi sull¹intero territorio nazionale, un puntuale servizio di ritiro ed un¹idonea fornitura di contenitori per le batterie, destinati alle stazioni ecologiche ed ai centri autorizzati. Martedì 25 gennaio 2005 ore 11.00 Sala del Consiglio Provinciale Via Milli, 2 Teramo.  
   
   
DECRETO-LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI SCESO DA TRE ANNI A UN ANNO IL PERIODO DI CONFERMA PER I RICERCATORI IL MINISTRO MORATTI: "UN ALTRO INTERVENTO PER TRATTENERE NELLE NOSTRE UNIVERSITÀ I GIOVANI MIGLIORI"  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi un decreto-legge contenente disposizioni urgenti per l'università e la ricerca nonché i beni e le attività culturali e il lavoro e le politiche sociali. Per quanto riguarda l'Università, il decreto contiene una importante norma a favore dei giovani ricercatori. "Con essa", precisa il Ministro Letizia Moratti, vogliamo potenziare la politica che mira a trattenere presso le nostre università i giovani migliori e più orientati alla ricerca, riducendo ad un anno il periodo per la loro conferma, attualmente di tre anni". Va chiarito infatti che la retribuzione annua del ricercatore non confermato è oggi di circa 13.417 euro netti, e quella del ricercatore confermato è di 19.203 euro netti. La retribuzione iniziale è quindi di circa 1.100 euro mensili netti, che dopo la conferma diventano 1.550 circa netti. La norma prevede che la conferma possa avvenire non più dopo tre anni, ma dopo un anno. "In tal modo", aggiunge il Ministro Moratti, "vogliamo adeguare sia pure parzialmente la retribuzione dei ricercatori italiani ai livelli retributivi del personale universitario che riveste analoghe posizioni nei principali Paesi comunitari". Va inoltre tenuto presente che l'età di accesso alla qualifica di ricercatore è elevata (circa un terzo accede alla carriera dopo il 38° anno, e l'età media è di 46 anni) sicché la retribuzione del ricercatore non confermato, originariamente stabilita per l'ingresso di giovani, risulta troppo bassa. La copertura finanziaria dell'intervento è assicurata dall'art. 5 a valere sul fondo di finanziamento ordinario che nel 2005 è stato incrementato di altri 430 milioni di euro rispetto al 2004. Per quanto riguarda la ricerca, il decreto-legge prevede un sostegno finanziario al Sincrotrone di Trieste, società considerata di interesse nazionale dalla legge 370/99. Il decreto dispone un finanziamento di 14 milioni di euro a valere sul fondo Miur destinato agli enti di ricerca. Inoltre è stata disposta la garanzia dello Stato, per un valore di 60 milioni di euro, sul prestito concesso alla Società dalla Banca europea per gli investimenti per finanziare il Progetto Fermi per la costruzione di un laser a elettroni liberi. Va rilevato che il Sincrotrone di Trieste è la prima infrastruttura di ricerca in Europa che usufruisce di un finanziamento Bei in base all'accordo Miur-bei sottoscritto lo scorso anno.  
   
   
ESAME DI STATO 2005: ECCO LE MATERIE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA IL MINISTRO MORATTI: "PIÙ SPAZIO ALLE MATERIE COERENTI CON LE NUOVE PROFESSIONALITÀ RICHIESTE DAL MONDO DEL LAVORO"  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - "Più spazio alle materie coerenti con le nuove professionalità richieste dal mondo del lavoro all'esame di Stato 2005". Così il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha commentato la scelta delle materie oggetto della seconda prova scritta. Economia delle imprese turistiche è la materia scelta per gli Istituti tecnici del turismo, mentre Economia delle aziende ristorative è la seconda materia dello scritto per gli Istituti alberghieri. "Con questa scelta", ha detto il Ministro Moratti, "abbiamo voluto sottolineare l'importanza di queste discipline per le nuove esigenze richieste dal mondo del turismo". "Abbiamo inoltre scelto informatica", ha aggiunto il Ministro, "sia per gli Istituti tecnici commerciali sia per quelli industriali, proprio perché questa è una materia trasversale alla realtà del mondo produttivo e utile per aumentare la competitività delle imprese, nonché importante per fornire ai giovani strumenti indispensabili in ogni attività professionale". Biotecnologie, ancora, è la seconda prova sia per gli Istituti tecnici industriali sia per quelli agrari, perché questa, ha detto il Ministro, "è una materia di frontiera che apre ai giovani orizzonti nuovi nel settore delle produzioni biologiche e agro-alimentari". Tra le altre materie scelte, latino al liceo classico, matematica allo scientifico, estimo ai geometri, economia aziendale ai ragionieri, figura disegnata al liceo artistico. Più spazio alle lingue anche quest'anno: è stata infatti scelta la lingua straniera non soltanto per gli indirizzi linguistici, ma anche per altri indirizzi per i quali il piano di studio lo consente. Le materie sono disponibili www.Istruzione.it  
   
   
BASIC FINANCIAL MANAGEMENT I E II DUE OCCASIONI PER ACQUISIRE GLI STRUMENTI UTILI A PADRONEGGIARE LA FINANZA D’AZIENDA  
 
Milano, 24 gennaio 2005 -  Basic Financial Marketing è organizzato dall’Area Finanza Aziendale e Immobiliare della Sda Bocconi per affidare agli operatori economici aziendali una metodologia di approccio ai problemi gestionali in chiave finanziaria. Il programma dura otto giornate, si terrà a marzo e verrà riproposto a novembre. Il programma è suddiviso in due moduli di quattro giorni ciascuno. I Modulo: 28 febbraio al 3 marzo 2005; Ii Modulo: dal 14 al 17 marzo 2005. Per informazioni dettagliate è possibile accedere al website: www.Sdabocconi.it/fin05/267586  Nel primo modulo saranno affrontati temi come: la costruzione e il funzionamento dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico; il bilancio d’esercizio secondo la Iv Direttiva Ue; le logiche e gli obiettivi della riclassificazione dello stato patrimoniale; la riclassificazione del Conto Economico; l’analisi statica di bilancio; il rischio economico e finanziario di impresa; l’analisi della dinamica finanziaria; il capitale circolante e il suo impatto sulla struttura finanziari aziendale; l’evoluzione della liquidità; la programmazione finanziaria a breve termine e l’equilibrio finanziario; la rilevanza delle politiche del credito commerciale; la determinazione dei flussi finanziari. Nel secondo modulo si approfondiranno tematiche riguardanti: le modalità di costruzione del budget di cassa; l’analisi degli strumenti per la programmazione finanziaria; la massimizzazione del valore dell’impresa quale obiettivo di gestione; il costo del debito; la valutazione della convenienza economica delle fonti di finanziamento; il costo del capitale proprio; il costo medio ponderato del capitale e i metodi per la sua stima; gli effetti dell’Ires sulle decisioni della finanza aziendale; le tecniche del Capital Budgeting, la valutazione degli investimenti in base al rischio e ai benefici attesi; la creazione di valore attraverso le politiche d’investimento; il capitale di rischio per lo sviluppo e scelta tra capitale di rischio e di credito; il ricorso al mercato con la quotazione in borsa; gli elementi fondamentali di Project Financing. Destinatari del Basic Financial Management sono tutti gli operatori economici che non possiedono una formazione finanziaria di base. La didattica prevede, accanto alle classiche ore d’aula, l’analisi e la discussione di casi aziendali, simulazioni su personal computer, incontri con testimoni ed esperti aziendali nonché esercitazioni di gruppo, così da accrescere le abilità operative e abituare al lavoro di squadra.