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MERCOLEDì
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Febbraio 2005 |
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CONFERENZA SULLA RETINA ELETTRONICA |
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Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Dalll'1 al 3 giugno si svolgerà a Ivry (Francia) la conferenza 'Read 2005 - electronic retina for vision and the treatment of real time images'. La conferenza si propone di riunire i ricercatori per discutere temi quali retina elettronica, Asic e Dsp, integrazione dei sistemi di visione in tempo reale. Http://www.lirmm.fr/read05 |
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GENZYME ACQUISISCE VERIGEN AG L’AZIENDA È ALL’AVANGUARDIA NELLO SVILUPPO DI TERAPIE CELLULARI PER IL TRATTAMENTO DEI DIFETTI CARTILAGINEI |
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Modena, 9 febbraio 2005 - Genzyme Co. Annuncia l’acquisizione di Verigen Ag, un’azienda tedesca che ha sviluppato un’innovativa terapia cellulare per la riparazione dei difetti cartilaginei denominata Maci (Matrix-induced Autologous Chondrocyte Implantation). Tale prodotto, ad oggi commercializzato esclusivamente in Europa ed Australia, contribuirà all’espansione commerciale di Genzyme in questi mercati e fornirà in seguito una interessante opportunità di sviluppo per il mercato statunitense. “Questa strategica acquisizione aiuterà ad incrementare l’offerta Genzyme nel campo della chirurgia ortopedica, proponendo un avanzato prodotto di seconda generazione per la riparazione dei difetti cartilaginei”, ha affermato Ann Merrifield, Presidente di Genzyme Biosurgery. “Siamo impazienti di sviluppare ulteriormente gli eccellenti risultati ottenuti da Verigen in Europa e in Australia, dove Genzyme commercializza con successo Synvisc, un prodotto a base di acido ialuronico ad alto peso molecolare per il trattamento del dolore procurato dall’artrosi del ginocchio. Per quanto concerne il mercato statunitense, prevediamo l’attivazione degli studi clinici su Maci per l’inizio del 2006”, ha concluso. Genzyme ha maturato un’eccezionale esperienza nel campo della terapia cellulare attraverso lo sviluppo di Carticel (autologous cultured chondrocytes), presso i suoi laboratori di Cambridge (Mass). Carticel, il prodotto Genzyme di prima generazione, è stato utilizzato su più di 10.000 pazienti sin dalla sua introduzione nel 1995, ottenendo l’approvazione da parte della U.s. Food and Drug Administration nel 1997. Una procedura semplificata Maci offre migliori opportunità di approccio chirurgico rispetto alla tradizionale tecnica. Entrambe le procedure iniziano con un prelievo in artroscopia, da un ginocchio del paziente, di una piccola porzione di cartilagine sana. Il prelievo viene successivamente inviato ad un laboratorio dove verranno coltivate milioni di nuove cellule che saranno successivamente impiantate in corrispondenza del difetto cartilagineo. Nella procedura Maci le cellule cartilaginee vengono seminate su una membrana di collagene che viene impiantata dal chirurgo, aderendo al difetto cartilagineo senza richiedere alcuna sutura o la copertura di un lembo di periostio. Maci, di conseguenza, consente una procedura più rapida e meno invasiva rispetto alla tecnica chirurgica tradizionale, offrendo indiscutibili vantaggi al chirurgo e al paziente. Maci è stato impiantato in più di 3.200 pazienti in Europa e in Australia, a partire dall’anno 1998. La terapia cellulare in Genzyme Genzyme vanta più di un decennio di esperienza nello sviluppo di terapie cellulari autologhe, utilizzate per il trattamento di migliaia di pazienti. Oltre a Carticel, si ricorda il servizio Epicel (cultural epidermal autografts) - una terapia cellulare per il trattamento dei grandi ustionati. Genzyme sta inoltre conducendo un’innovativa ricerca nel campo delle terapie cellulari per la cura di malattie cardio-vascolari. Il più importante programma di ricerca in questo campo è rappresentato dalla Fase Ii dello studio Magic (Myoblast Autologous Graft in Ischemic Cardiomyopathy), con il quale si intende valutare se la terapia cellulare possa essere utilizzata con successo per riparare i danni causati al muscolo cardiaco da un infarto del miocardio. Lo studio è attualmente condotto in Europa e prevede di arruolare fino a 300 pazienti. |
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LA DFG CREA SEI NUOVE UNITÀ DI RICERCA |
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Bruxelles, 9 febbraio 2005 - La Dfg (Deutsche Forschungsgemeinschaft) sta creando sei nuove unità di ricerca collaborativa per favorire la cooperazione tra i più eccelsi scienziati. Le nuove unità sono state scelte in base alla cooperazione scientifica in progetti individuali col più alto livello di qualità e originalità a livello internazionale. Le unità riceveranno globalmente circa 8,7 milioni di euro in tre anni, con la possibilità di altri finanziamenti per un ulteriore triennio. Una delle unità in corso di creazione è la 'Inibizione sinattica: determinanti molecolari sui neuroni inibitori in reti definite' dell'università di Heidelberg. Gli scienziati studieranno i neuroni inibitori, cui spetta sopprimere altre cellule nervose del cervello, per arrivare a una migliore conoscenza del funzionamento dell'intero sistema nervoso. Le altre cinque unità sono: superfici di poliedri: geometria e combinatoria, cicli algebrici e valori delle funzioni-L, dinamica dei processi del suolo in condizioni meteorologiche estreme, medicine veterinarie al suolo: ricerca di base per l'analisi del rischio, geobiologia degli organi e dei biofilm che uniscono lito e biosfera tramite i processi microbici. Http://www.dfg.de/en/research_funding/coordinated_programmes/research_units/ |
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XYOTAX: BREVETTO EUROPEO CONCESSO. ESCLUSIVA DI MERCATO IN EUROPA FINO AL 2017 IL BREVETTO ALLARGA IL POTENZIALE DI MERCATO GLOBALE DI XYOTAX |
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Seattle e Bresso, 8 febbraio 2005,—Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato che l’Ufficio Brevetti Europeo ha concesso il brevetto europeo a Xyotax (paclitaxel poliglumex). Il brevetto europeo, quando definitivamente concesso, avrà le stesse rivendicazioni dei brevetti americani già esistenti che permettono una protezione brevettuale di Xyotax fino al 2017. Cti ha una licenza esclusiva per questi brevetti. Attualmente la società ha in corso con Xyotax tre studi registrativi in fase Iii nel tumore polmonare non microcitoma e si attende di avere i dati definitivi per il primo di questi studi, noto come Stellar 3, a fine marzo o inizi aprile 2005. "Il brevetto europeo completa il portafoglio attuale di brevetti Cti, estendendo l’esclusività di Xyotax al mercato europeo," ha affermato James A. Bianco, M.d. Presidente e Amministratore Delegato di Cti. "Questo è un passo importante per allargare ed assicurare a Xyotax il potenziale di mercato globale mentre stiamo pianificando il suo lancio, previsto per l’inizio del 2006.” Xyotax (paclitaxel poliglumex) è un farmaco che unisce paclitaxel, l’agente attivo nel Taxol, ad un supporto polimerico poliglutammato biodegradabile. Questa tecnologia polimerica consente di ottenere una nuova entità chimica disegnata per veicolare verso il tumore livelli più alti di sostanze chemioterapiche attive, in maniera selettiva e potenzialmente più efficace. I vasi sanguigni del tessuto tumorale, a differenza dei vasi sanguigni del tessuto sano, sono permeabili nei confronti di molecole come il poliglutammato. In base a studi preclinici sembra che Xyotax venga preferenzialmente trattenuto dai vasi sanguigni del tessuto tumorale, permettendo ad una maggiore quantità di chemioterapico di localizzarsi nel tumore. Pertanto, poiché una maggiore quantità di chemioterapico colpisce selettivamente il tumore mentre si riduce la quantità che raggiunge il tessuto sano, Xyotax può essere potenzialmente molto efficace ed avere meno effetti collaterali gravi che solitamente si manifestano con l’utilizzo dei prodotti chemioterapici attualmente in commercio. |
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DONA UN FARMACO A CHI NE HA BISOGNO: LA QUINTA GIORNATA NAZIONALE DI RACCOLTA DEL FARMACO |
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Milano, 9 febbraio 2005 - Sabato 12 febbraio, nelle farmacie che espongono la locandina della raccolta, i cittadini potranno infatti acquistare un farmaco da banco (farmaci che non necessitano di ricetta medica: antipiretici, antinfiammatori, antidolorifici, antinfluenzali, disinfettanti, colliri, ecc.) per donarlo a chi oggi vive al di sotto della soglia di povertà. Oltre 240.000 persone, assistite dai 500 enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia. Saranno più di 5.500 i volontari che in ogni farmacia accoglieranno i cittadini per spiegare loro come aiutare il Banco Farmaceutico. Gli stessi farmacisti consiglieranno ai clienti quale farmaco acquistare e le medicine di cui c’è maggiore necessità. Ciascuna farmacia provvederà poi a consegnare i farmaci raccolti agli enti assistenziali locali. Un’iniziativa unica nel suo genere che coinvolge per un giorno all’anno decine di migliaia di persone, tra volontari, farmacisti, donatori, in tutta Italia. Nel febbraio 2004, in occasione della Iv Giornata di Raccolta del Farmaco, sono stati raccolti oltre 140.000 farmaci, per un controvalore di circa 790.000 Euro, e una persona su due di quelle entrate in farmacia ha donato almeno un farmaco. Il Banco Farmaceutico è un’associazione senza scopo di lucro, nata nel 2000 grazie all’incontro tra la professionalità della Federfarma di Milano (Associazione Lombarda) e l’esperienza nel settore sociale della Compagnia delle Opere. Lo scopo del Banco Farmaceutico è rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti, attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che già operano localmente, al fine di educare l’uomo alla condivisione e alla gratuità. Ogni anno, il secondo sabato di Febbraio, ha luogo la Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco: grazie al gesto concreto di migliaia di donatori, Banco Farmaceutico ha potuto raccogliere in quattro anni oltre 300.000 medicinali per un valore economico di circa 1.7 Milioni di euro. La Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco si svolge con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. “La presenza del Banco Farmaceutico si sta gradualmente consolidando a livello nazionale, riscuotendo dappertutto consenso e partecipazione. Mi preme a tal proposito sottolineare alcuni fattori che sono emersi con evidenza nell’elaborazione del Bilancio Sociale: professionalità, efficienza e gratuità dell’opera. Le migliaia di farmacisti coinvolti in occasione della Giornata di Raccolta e nella successiva distribuzione dei farmaci donati, garantiscono all’indigente la stessa qualità della cura disponibile per chi è più abbiente; per ogni euro speso in costi di struttura, il valore creato dal Banco – in termini di farmaci raccolti– è stato in questi anni almeno quintuplicato; sono circa 300 i volontari che si dedicano stabilmente all’organizzazione della Giornata di Raccolta e le richieste di rimborso spese dello scorso anno ammontano a meno di 2.000 euro” sostiene Paolo Gradnik Presidente del Banco Farmaceutico. “Sì - è vero - la gratuità è l’elemento distintivo dell’opera. Il Banco Farmaceutico intende comunicare a tutti proprio un’esperienza di gratuità, affinché questa diventi mentalità abituale e ‘cambi la nostra sensibilità quotidiana perché sia degna, e piena di fascino, di gusto, la vita’”, spiega Marcello Perego, direttore del Banco Farmaceutico. Le 61 province nelle quali il prossimo 12 febbraio si terrà la quinta edizione della raccolta benefica sono: Milano, Lodi, Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Pavia, Como, Varese, Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania, Vercelli, Udine, Trento, Belluno, Rovigo, Verona, Vicenza, Genova, Imperia, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Perugina, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Cesena/forli, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano, Firenze, Livorno, Frosinone, Napoli, Salerno, Avellino, Potenza, Bari, Lecce, Taranto, Catanzaro, Cosenza, Siracusa, Messina, Trapani, Venezia, Palermo, Foggia, Catania, Trapani, Agrigento, Lecco e Macerata. Tra i principali Enti Convenzionati con il Banco Farmaceutico: Milano: Opera San Francesco (25.000 assistiti all’anno); Milano: Opera San Fedele (20.000 assistiti all’anno); Milano: Conf. San Vincenzo (15.000 assistiti all’anno); Milano: Medici nel Mondo (5.000 assistiti all’anno); Milano: City Angels (5.000 assistiti all’anno); Milano: Exodus (3.000 assistiti all’anno); Rimini: San Patrignano (2.000 assistiti all’anno); Roma: Caritas (2.000 assistiti all’anno); Napoli: Caritas (5.000 assistiti all’anno). Www.bancofarmaceutico.org |
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SCOPERTA L’ATTIVITÀ FISICA IDEALE PER DIMINUIRE I GRASSI IN ECCESSO UNA LENTA CAMMINATA È L’ATTIVITÀ FISICA PIÙ EFFICACE PER RIDURRE I DEPOSITI DI GRASSO. IN BASE ALLA NUOVA SCOPERTA LE REGOLE D’ORO PER TOGLIERSI DI DOSSO I CHILI DI TROPPO |
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Milano, 9 febbraio 2005 - Non serve andare di corsa né a passo spedito. Il rimedio più efficace per togliere chili di troppo dai punti più difficili ossia dai depositi o ‘cuscinetti’ di grasso è una lenta passeggiata. La scoperta è arrivata da un gruppo di ricerca tutto italiano che ha messo sotto osservazione tra il 2003 e il 2004 una trentina di ragazzi con un soprappeso che variava da lieve a grave. Scopo dello studio: calcolare il consumo delle diverse riserve energetiche (carboidrati e lipidi) durante camminate a diverse intensità e identificare le velocità associate al maggiore consumo di depositi di grasso. “Abbiamo identificato l’andatura ‘sciogli grasso’ per eccellenza: si tratta della camminata costante a 4 km/h” afferma Claudio Maffeis Docente di Clinica Pediatrica dell’Università di Verona e responsabile dello studio pubblicato sull’ultimo numero del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism che sta attirando l’attenzione dei media oltreoceano. “E’ la dimostrazione che un’attività consueta, economica e facilmente praticabile ovunque come il cammino, è molto utile per combattere l’obesità. A 4 km/h - continua Maffeis - la velocità per intenderci che si tiene quando si porta a spasso il cane o quando si fa una comune passeggiata, il 40 % delle calorie bruciate deriva dai grassi. Aumentando la velocità, questa percentuale si riduce: a 6 km/ora ad esempio il consumo di grassi si ferma attorno al 20%”. Per arrivare a questo risultato è stato analizzato il ‘quoziente respiratorio’ del gruppo di ragazzi arruolati dal Dipartimento di Pediatria dell’Università di Verona, mentre camminavano sopra dei rulli a diverse andature. I quoziente respiratorio non è altro che il rapporto tra l’ossigeno consumato, direttamente riconducibile alla quota di energia utilizzata, e l’anidride carbonica prodotta dall’organismo. Il calcolo del rapporto consente di ottenere precise informazioni sulla fonte di energia utilizzata. “In sostanza è emerso che a parità di tempo più si va veloce più si consumano energie o ‘calorie’, ma la fonte di energia utilizzata cambia di percentuali significative a seconda degli sforzi. Maggiore è lo sforzo – spiega Maffeis - maggiore è l’utilizzo di carboidrati; diminuendo l’intensità di esercizio fisico l’organismo attinge sempre meno dai carboidrati per preferire la fonte energetica dei depositi adiposi”. Riportando i dati emersi dallo studio del team veronese un ragazzo sovrappeso di 70 kg che cammina per 40 min a 4 km/ora brucia 150 calorie e 6 g di grasso. Camminando a 6 km/ora, brucia le stesse calorie in 27 minuti. Ma brucia solo 3 g di grasso, ha una maggiore sensazione di fatica e, cosa ancora più importante, di fame. A maggiore velocità, infatti, la percentuale di carboidrati consumati aumenta e questo innesca quelle reazioni dell’organismo che portano a un aumento dell’appetito e quindi al consumo di cibo. E’ importante sottolineare che uno sforzo meno intenso è meno faticoso e consente di prolungare l’esercizio per più tempo, offrendo dei risultati ancora migliori. Questo non vuol dire che i sacrifici di chi consuma le scarpe da jogging nei parchi cittadini siano vani, al contrario. “L’attività fisica regolare è indicata per tutte le persone soprappeso in ogni sua forma non importa che sia una camminata, una corsa o delle vasche in piscina” sottolinea Maffeis. “Come è evidenziato dal nostro studio un esercizio fisico aerobico a più bassa intensità permette la più efficace perdita di grasso. Aumentare l’intensità dell’attività fisica aerobica con il jogging, ad esempio, comporta benefici anche in termini di fitness misurata anche come capacità cardio-respiratoria massimale”. Un’ora al giorno di camminata (anche non continuativa), attività fisica raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per tutta la popolazione, è salutare per l’organismo, quindi, e non va a discapito di altre attività fisiche. Lo dimostrano le regole d’oro per combattere il soprappeso stilate dal team veronese alla luce delle nuove evidenze scientifiche: Le regole d’oro per eliminare il grasso in eccesso: o Ridurre i grassi dell’alimentazione o Non bere bevande zuccherate o Suddividere l’assunzione di cibo in cinque pasti al giorno (colazione, snack a metà mattina, pranzo, merenda, cena) o Camminare almeno un ora al giorno o Limitare la ‘video dipendenza’ durante il tempo libero o Consumare almeno cinque porzioni di frutta o verdura al giorno o Praticare uno sport qualsiasi con regolarità o Controllare il peso con regolarità (per agire prima che sia ‘troppo tardi’) |
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FIERA MILANO: SMAU 2005: UN EVENTO, TRE SALONI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL MONDO DELLE IMPRESE, LA 42A EDIZIONE DI SMAU PRESENTA UNA STRUTTURA RINNOVATA E IMPORTANTI NOVITÀ ORGANIZZATIVE |
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Milano, 8 febbraio 2005 — Sarà accompagnata da una serie di novità la 42a edizione di Smau, l'Esposizione Internazionale di Ict & Consumer Electronics, che si terrà in Fiera Milano 'dal 19 al 23 ottobre prossimi. Nuovo management — si tratta infatti della prima edizione organizzata dal nuovo Presidente, Alfredo Cazzola e dalla sua squadra - nuova scansione temporale, nuova organizzazione degli spazi. Per rispondere alle esigenze del complesso mercato imprenditoriale cui l'evento si rivolge, infatti, Smau cambia volto, scomponendosi in tre Saloni, che si svolgeranno in contemporanea, ma in totale autonomia, con spazi diversi, diverse modalità di accesso e target di riferimento differenziati, che insieme idealmente costituiranno la "città dell'innovazione": Smau Business - Salone Delle Tecnologie E Delle Applicazioni Digitali Per L'impresa: Si svolgerà da mercoledì 19 a sabato 22 ottobre. Dedicato alle soluzioni innovative a supporto dell'impresa, presenterà applicazioni, prodotti e servizi rivolti in particolare alle Pmi, mercato potenziale dell'intero settore, che ancora oggi stenta ad investire in innovazione tecnologica. Per favorire le trattative di business e creare nuove occasioni di incontro, ia manifestazione sarà accessibile esclusivamente ad operatori del settore e stampa e si svolgerà dunque in un contesto professionale, selezionato e operativo, lontano dai clamori spettacolari e dal pubblico generico. Smau Consumer - Salone Della Convergenza Digitale E Della Multimedialità: Si terrà dal 19 al 23 ottobre, con i primi due giorni riservati agli operatori del settore ed alla stampa, mentre da venerdì 21 a domenica 23 la manifestazione sarà aperta al grande pubblico. La parola d'ordine sarà convergenza: l'evento, rivolto all'utente finale, presenterà le ultime novità in ambito tecnologico, che, grazie a servizi innovativi e prestazioni elevate, sono in grado di cambiare il nostro modo di vivere la casa, l'auto e il tempo libero. Smau E-government - Salone Delle Tecnologie Digitali Al Servizio Del Cittadino: Si terrà dal 19 al 23 ottobre, con i primi due giorni riservati agli operatori del settore ed alla stampa, mentre da venerdì 21 a domenica 23 sarà aperto al pubblico. Dedicato alle soluzioni e ai servizi innovativi rivolti al cittadino, che permettono di migliorare la qualità della vita grazie alle semplificazioni e alle nuove opportunità offerte dall'uso quotidiano e competente delle nuove tecnologie, l'evento farà da cerniera fra gli altri due momenti espositivi. Una formula nuova, che trova anche una nuova collocazione: per garantire ad espositori e visitatori migliore fruibilità di spazio e maggiore qualità di servizi, tutta la manifestazione si concentrerà nei Padiglioni del Portello (Pad. 14/1, 14/2, 15/1, 15/2, 16/1, 16/2), la cui struttura consente una gestione modulare della maglia espositiva. "Riteniamo in questo modo di aver progettato uno Smau più "su misura", sia per le aziende, che potranno scegliere il loro Salone in rapporto ai propri obiettivi di business, sia per il visitatore, che potrà organizzare la propria visita in maniera più mirata e proficua" ha dichiarato Alfredo Cazzola, Presidente Smau. "Stiamo lavorando per garantire in ciascuno dei tre Saloni un pubblico omogeneo e profilato ed è con questo obiettivo che cambieremo le procedure di ingresso. L'accesso degli operatori nell'area e nelle giornate loro dedicate sarà esclusivo e continuamente filtrato: sostanzialmente potrà entrare accreditandosi solo chi sarà in grado di dimostrare l'appartenenza effettiva a una realtà aziendale, mentre gli inviti saranno a disposizione esclusivamente delle aziende espositrici. Per il pubblico, invece, abbiamo previsto solamente biglietti a pagamento" — ha aggiunto Solly Cohen, Consigliere Delegato Smau. |
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MONTICHIARI (BS): IN FIERA CON LA PROVINCIA LE TEMATICHE DELLA NUOVA PAC |
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Montichiari, 9 febbraio 2005 - Alla 77a edizione della Fiera Agricola di Montichiari la Provincia di Brescia ha portato anche un importante contributo di approfondimento sulle tematiche della nuova Politica Agricola Comunitaria: un passaggio cruciale, che tuttavia può anche essere un veicolo per la concretizzazione di nuove, decisive opportunità di sviluppo per il sistema agricolo bresciano. Di questo si è discusso nel convegno che l'assessorato provinciale all'agricoltura ha organizzato per sabato 5 febbraio alla sala Scalvini. Il convegno è stato organizzato con il contributo del Carrefour Europeo Lombardia, Centro di informazione dell’Unione Europea del quale anche l’Assessorato all’Agricoltura è punto rete, e stato dedicato in particolare all'applicazione dei criteri di eco-condizionalità e modulazione per un sistema agricolo più competitivo. Il convegno sarà introdotto dall'assessore provinciale all'agricoltura Mariastella Gelmini, ed ha visto la partecipazione di esperti come Marco Umberto Moricca della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, e Guido Sali, docente della Facoltà di Agraria che ha spiegato i criteri di applicazione della riforma in Regione. Anche le tre organizzazioni di categoria, Coldiretti, Unione Provinciale Agricoltori e Cia, hanno portato la loro testimonianza, illustrando situazione, difficoltà e prospettive del sistema imprenditoriale agricolo bresciano di fronte alle novità della riforma Pac. "La nuova Pac rappresenta per molti un'incognita, e questo è pienamente comprensibile. Credo tuttavia che da questa riforma possano arrivare numerose opportunità per incentivare la vocazione all'eccellenza qualitativa dell'agricoltura bresciana - spiega l'Assessore Mariastella Gelmini-. Per questo nel convegno che abbiamo organizzato ci siamo focalizzati su una novità di grande rilievo culturale ed economico come l’eco-condizionalità: personalmente sono convinta che questa norma possa essere decisiva per rinnovare l'identità dell'agricoltore, trasformandolo in un garante di sicurezza non solo alimentare ma anche ambientale, oltre che del benessere degli animali. Un grande cambiamento non solo economico, ma anche culturale, che l'agricoltura bresciana non può assolutamente lasciarsi sfuggire". Nella sostanza, l'eco condizionalità subordina il pagamento dei premi al rispetto di una serie di precise norme in materia di tutela ambientale, sicurezza alimentare, benessere degli animali, salute e sicurezza sul posto di lavoro. La piena erogazione dell'aiuto disaccoppiato al reddito per azienda e di altri pagamenti diretti è quindi direttamente legata all'osservanza di tutta una serie di norme ambientali, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, nonché sulla sicurezza degli agricoltori sul lavoro. Per modulazione invece si intende la riduzione dei pagamenti diretti al fine di aumentare gli stanziamenti dell’Ue a favore dello sviluppo rurale: ci saranno quindi delle trattenute sugli importi destinati agli agricoltori che andranno a costituire un fondo per l'autonomia regionale. "Sono novità decisive, e come tutte le novità possono diventare fonte di preoccupazioni per gli agricoltori bresciani - dice ancora l'assessore Gelmini-. Compito delle istituzioni in questo delicato passaggio è fornire un adeguato sostegno alle aziende, e vigilare sulla corretta applicazione delle norme e sulla reale aderenza della riforma al principio generale che l'ha ispirata, finalizzato a premiare le aziende che fanno qualità e che puntano all'eccellenza. Una condizione, questa, che è sostanziale per affrontare con efficacia i mercati globalizzati". Per questo, conclude l'Assessore Mariastella Gelmini, occorre "monitorare con attenzione gli effetti sulla media-lunga distanza di provvedimenti come il disaccoppiamento, nel quale si intravedono alcune ombre che solo il tempo potrà definitivamente illuminare. Insomma, è necessario che il sistema agricolo bresciano si attivi a tutti i livelli per far sì che la Pac sia una vera opportunità per il comparto". |
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BABILONIA 2005IL MERCATO BROCANTE D’INVERNO TRA ANTIQUARIATO, MODERNARIATO E FUTURNARIATO DALL¹11 AL 13 FEBBRAIO 2005 ALLA FIERA DI FORLÌ |
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Forli, 9 febbraio 2005 - Un¹appassionante ricerca tra cose antiche e cose di ieri, un itinerario alla scoperta del mobile prezioso, della stampa d¹epoca o di oggetti di piccolo collezionismo. E¹ questa l¹essenza di Babilonia, il mercato-brocante d¹inverno organizzato dalla Fiera di Forlì dall¹11 al 13 febbraio 2005, con la giornata del 10 febbraio riservata ai commercianti. Una formula, quella della rassegna giunta alla Xiv edizione, che si è sempre più consolidata negli anni e che si rivolge ad un pubblico proveniente da tutta Italia, attirato dall¹offerta in grado di spaziare dai pezzi di alto antiquariato al ³vintage². Babilonia si propone al visitatore come una grande stanza delle meraviglie, dove accanto al canterano seicentesco si può trovare un divano epoca Luigi Xv, una vetrata del Novecento o una lampada degli anni Settanta. L¹offerta è vasta ed eterogenea, grazie alla presenza di oltre 200 espositori provenienti da tutte le regioni d¹Italia, con una presenza particolarmente significativa di antiquari dal Veneto, Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Emilia Romagna e, oltralpe, dalla Francia e dal Belgio. Quella del 2005 è la quattordicesima edizione di Babilonia. E anche quest¹anno tra i padiglioni della Fiera di Forlì faranno bella mostra preziosi oggetti d¹epoca tra mobili, quadri, gioielli e argenti, vetri artistici. Un mercato dell¹antico e del passato prossimo dove l¹intenditore può assicurarsi un buon pezzo, ma anche l¹appassionato o il semplice curioso possono lasciasi sedurre dall¹offerta della rassegna, andando alla ricerca di quella miriade di piccoli oggetti e curiosità che fanno la gioia dei collezionisti: ceramiche, attrezzi da cucina, vecchie pipe, grammofoni e dischi, con un¹infinita possibilità di trovare l¹oggetto dei propri desideri. Maceo Casadei (Forlì, 1899 - 1992): Itinerari nelle vallate forlivesi Accanto alla parte commerciale della rassegna, quest¹anno viene proposta una mostra dal titolo ³Maceo Casadei (Forlì, 1899 - 1992): Itinerari nelle vallate forlivesi², con quindici tele del pittore forlivese, considerato tra i principali continuatori della tradizione figurativa ottocentesca in ambito romagnolo, provenienti dalla Pinacoteca civica di Forlì. Le immagini sono la traduzione pittorica di frammenti di paesaggio che hanno coinvolto il mondo emozionale dell¹artista. A Forlì, ai paesi limitrofi, alle colline, al mare, Maceo dedicò moltissime opere; talora, cercando scorci affascinanti, riproduceva dal vero, in pagine di raffinata fattura, angoli caratteristici, case, ponti, anse di fiumi, alberi, campi, panorami. Questo accadeva, ad esempio, per Meldola o anche per Predappio. Questi dipinti sono nati probabilmente da un'occasione, come potrebbe essere quella di una particolare luminosità o lo scorcio suggestivo della Pieve di S. Cassiano o il colore di un tramonto avanzato. Maceo aveva la singolare capacità di raffigurare il paesaggio secondo una sintassi fatta di pennellate ben dosate, di raffinata materia, di incisività di segno, di ritmi costruttivi sintetici, calibrati, autonomi. Padrone com¹era dei mezzi tecnici, il pittore si muoveva con assoluta sicurezza fra i giochi di luci ed ombre del paesaggio o sul gioco plastico di un monumento (il Cimitero, la Pieve, la Rocca), di una casa, di una quercia, così come non avevano segreti per lui la prospettiva e la stratificazione delle velature per rendere sfumato ed intenso il colore. Www.fieraforli.it |
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DEBUTTA A SEATEC LA PRIMA AUTO-TENDER PER GRANDI YACHT |
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Carrara, 9 febbraio 2004 . Una microvettura supertecnologica come soluzione innovativa da abbinare al trasporto nautico più esclusivo: la proposta della giovane azienda italiana Slc (Super Light Cars) si chiama k200. E’ un prodotto che per caratteristiche si inserisce concettualmente sulla scia della progressiva diffusione sui mercati internazionali dei materiali compositi avanzati, sviluppo che interessa direttamente anche il settore nautico. Presentata in questi giorni a Carrara alla rassegna della componentistica per la nautica Seatec 2005 in occasione delle tre giornate organizzate dalla rivista Via Mare e da Assocompositi, la K200 ha riscosso un enorme successo (www.Sea-tec.it). Di fatto, le peculiarità che rendono la k200 una vettura assolutamente innovativa nel suo genere vanno ricercate soprattutto nell’ambito dei materiali e derivano della stretta collaborazione e dal continuo scambio di informazioni fra Slc e Atr Group, azienda leader nel settore dei materiali compositi in fibra di carbonio, che ha fornito un apporto rilevante non soltanto come fornitrice, ma principalmente in qualità di consulente progettistico, già a partire dalla fase di elaborazione tecnica del progetto. K200 è unica sul mercato per il mix di caratteristiche che presenta, non ultima la possibilità anche per i sedicenni di guidare il veicolo con patentino A1(si guida anche con patenti A e B), e le sue specificità la rendono una soluzione snella e funzionale come auto di servizio da imbarcare sui grandi yacht, quasi fosse stata concepita appositamente per questa mansione particolare: le dimensioni ridotte al minimo (lunghezza massima 2507 mm, larghezza massima 1400 mm, altezza massima 1140 mm, passo 1700 mm), una leggerezza ineguagliabile sul mercato (massa a vuoto 300 kg. Massa massima 535 kg, peso telaio 42 kg.) ed infine lo stile sportivo nell’estetica e nella guida tramite l’inserimento di componenti particolari come le porte con apertura ad elitra ed il cambio sequenziale al volante. Queste specifiche strutturali dipendono anche dal fatto che per le componenti costitutive di k200 è stato scelto il composito in fibra di carbonio, così da poter sfruttare i vantaggi di elevata resistenza alla torsione (che conferisce rigidezza), l’ottima tenuta di strada e un’importante resistenza alla fatica, il tutto combinato al già citato abbattimento dei pesi. Con questa tecnologia, inoltre, è stato possibile realizzare strutture le cui varie parti sono concepite in modo specifico per il compito al quale sono demandate, delineando “flessibilità” assoluta durante la progettazione. Lo scheletro della k200, per intenderci, è stato realizzato dagli stessi professionisti di Atr Group che hanno costruito le scocche delle più blasonate supercars: (Ferrari Enzo, Porsche Carrera Gt, Maserati Mc12). Nella fattispecie tecnica, il telaio è una struttura a sandwich realizzata principalmente con fibra di carbonio preimpregnata in una matrice epossidica. La presenza di honeycomb (nido d’ape) garantisce un aumento di rigidità senza penalizzarne il peso, contribuendo oltretutto alla resistenza agli sforzi di taglio. Il progetto si è sviluppato seguendo le più sofisticate ed innovative tecniche del settore, evitando ad esempio qualsiasi tipo di incollaggio “a freddo” dei sottogruppi, optando per assemblaggi a caldo in autoclave. La scocca della k200 può dunque considerarsi una struttura monolitica priva di elementi di importanza strutturale incollati a posteriori. Gli inserti strutturali, anch’essi molto leggeri e resistenti, sono fatti in leghe metalliche e fungono da attacco per parti principali come sospensioni, motore, portiere, ecc. Anche la carrozzeria è stata realizzata completamente in materiale composito. La sicurezza è evidentemente uno dei concetti guida del progetto e gli elementi strutturali che la compongono sono: per la sicurezza attiva, la tenuta di strada (baricentro a 400mm da terra e controllo cinematico delle ruote anteriori), la qualità della componentistica delle sospensioni e del gruppo ruota, la capacità di accelerazione di ripresa e di velocità adeguate al mezzo, il tipo di sterzata sportiva e i freni a 4 dischi; per la sicurezza passiva, oltre ai materiali componenti già descritti, vi sono strutture di tipo“crash box“ in kevlar per la parte anteriore, porte in carbonio con sistema antintrusione, doppio arco trasversale e collegamento longitudinale “scatolati” in carbonio, ed infine l’utilizzo di verifiche tramite calcoli Fem sulla risposta all’impatto, a ulteriore dimostrazione della scrupolosità del progetto. K200 di Slc, con le sue particolarità, si inserisce perfettamente nell’ottica del “nuovo lusso”, e si propone presso quei consumatori esigenti che oggigiorno, anche a causa della globalizzazione internazionale del mercato dei consumi, devono rivolgersi ai mercati di nicchia per scovare oggetti che siano prima di tutto esclusivi, ma che garantiscano comunque le giuste qualità estetiche e strutturali. |
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MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT SI PRESENTA ALL’EDIZIONE 2006 CON UN NUOVO POSIZIONAMENTO, UN NUOVO LOGO E UN’OFFERTA A 360° |
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Milano, 9 febbraio 2005 – Mostra Convegno Expocomfort, la manifestazione internazionale biennale leader da oltre 40 anni nei settori dell’impiantistica civile e industriale, organizzata da Fiera Milano International, si presenta al prossimo appuntamento del 2006 con un nuovo posizionamento che si esprime attraverso nuovi contenuti, un nuovo logo, nuovi servizi e un nuovo modo di comunicare con i propri espositori e visitatori, che integra sito web, campagna pubblicitaria, attività di marketing e ufficio stampa. Sono stati i cambiamenti del mercato, della filiera produttiva e distributiva e delle esigenze di espositori e visitatori a spingere Fiera Milano International a trasformare Mce, da momento espositivo, di incontro e confronto per tutti gli operatori di settore, a sistema integrato dove dibattito culturale, scenari di mercato, innovazione, tecnica, estetica e razionalità d’uso di prodotti e soluzioni costruiscono il percorso del Technical Living moderno. Mostra Convegno Expocomfort 2006 sarà, quindi, la rappresentazione dell’ambiente in cui vive l’uomo di oggi: un contesto costruito dall’uomo stesso, dove il connubio tra tecnica, tecnologia e rispetto per l’ambiente è la chiave per creare condizioni di comfort e benessere. Sono, infatti, i prodotti di design, le soluzioni innovative e le tecnologie all’avanguardia pensate e applicate al settore termoidrosanitario a rendere confortevole e migliorare tutti gli aspetti della vita quotidiana, fuori e dentro casa. Per Mce il concetto di benessere si traduce anche in attenzione verso l’ambiente, le fonti rinnovabili, l’edilizia sostenibile e i materiali eco-compatibili che insieme concorrono a una riqualificazione della vita dell’uomo. Mostra Convegno Expocomfort 2006 rappresenta quindi il marketplace “Comfort & Living Technology” ovvero un momento di conoscenza, di sperimentazione di idee e un luogo deputato allo sviluppo di contatti di business a livello locale e internazionale tra espositori, installatori, distributori, showroom, costruttori, progettisti, architetti e designer. Il nuovo posizionamento farà di Mce 2006 la vetrina ideale per la presentazione di soluzioni innovative e nuove tendenze, attraverso una panoramica completa dell’eccellenza della produzione industriale nei settori di riferimento, creando le condizioni per uno scambio di opinioni e l’integrazione di tutti gli attori coinvolti; trasformerà la manifestazione in un forum privilegiato di relazioni con il mercato e le istituzioni e arricchirà il qualificato programma di convegni e seminari promossi in partnership con le più autorevoli associazioni di settore e gli organismi istituzionali. Il lay-out espositivo della manifestazione, ospitata dal 28 febbraio al 4 marzo 2006, al nuovo quartiere fieristico di Rho-pero, sarà così organizzato in settori diversi per logiche di sviluppo, produttive e distributive in linea con i concept industriali, caldo, freddo, acqua ed energia, che corrispondono ai settori merceologici riscaldamento, refrigerazione, tecnica sanitaria, arredo bagno ed energie rinnovabili. Mce 2006 si presenta anche con un nuovo biglietto da visita: un nuovo logo, che raffigura idealmente la bandiera del benessere ed è stato concepito come segno in grado di rappresentare la somma dei valori della manifestazione. La volontà di simboleggiare il nuovo posizionamento, di rappresentare gli stakeholder e le diverse categorie industriali, di indicare la diversificazione e la qualità delle performance e delle tecnologie, ha portato alla definizione di un segno flessuoso, agile, dinamico e multicromatico. Le tre onde leggere rappresentano, nel diverso cromatismo, il calore, l’aria e l’acqua, e il loro movimento l’energia, ovvero i quattro mondi di riferimento di Mostra Convegno Expocomfort. Il loro andamento sincrono e dinamico verso un’unica direzione prospettica le raffigura come un’unica forma, l’emblema della tecnologia al servizio del comfort. La nuova strategia di comunicazione adottata da Mce è indirizzata a creare sinergie tra attività di marketing, advertising e ufficio stampa, per offrire contenuti e servizi personalizzati a espositori e visitatori. Tra i nuovi strumenti messi a disposizione di aziende e operatori del settore figura anche il nuovo sito web di Mce, online nei prossimi mesi, che diventerà un vero e proprio portale ricco di contenuti, informazioni e servizi. “Mce 2006 – ha dichiarato Arturo Colantuoni Sanvenero, Amministratore Delegato di Fiera Milano International – sarà un punto di riferimento per il mercato, in grado di leggere e anticipare nuove tendenze, farsi promotore di nuove istanze e rispondere, attraverso la presentazione di soluzioni innovative e tecnologie, alle esigenze di espositori e visitatori”. |
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FLORMART MIFLOR - PADOVAFIERE |
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Padova, 9 febbraio 2005 - La primavera, i nuovi business, gli incontri per crescere. Flormart Primavera offre un'interessante occasione di business al mercato florovivaistico di primavera. Si rivolge in maniera particolare a chi vuole approfittare di questo momento per proporre i propri prodotti, aumentando e qualificando in termini competitivi la propria presenza sul mercato. Fiera di Padova 18-20 febbraio 2005 Orario: 9-19 |
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GOLF PLUS: DA BONALDI MOTORI UNA NUOVA “DIMENSIONE” PIÙ SPAZIO E PIÙ FUNZIONALITÀ MANTENENDO LE PROPORZIONI |
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Milano, 9 febbraio 2005 - Golf Plus: è questa la definizione più appropriata, per la novità più interessante presentata da Volkswagen. Golf Plus si propone come modello di compromesso, facendo scoprire inaspettatamente doti di versatilità e spaziosità, pur mantenendo un design piacevole e proporzionato. L'abitacolo è arioso e presenta una plancia, ottimizzata per la maggiore altezza, un inedito tunnel centrale e nuovi rivestimenti. La Golf Plus si presenta in 3 versioni: “Comfortline”, “Sportline” e “Trendline” e nelle motorizzazioni: 1.6 Fsi a iniezione diretta di benzina (115 Cv) e Tdi 1.9 e 2.0 litri (rispettivamente da 105 e 140 Cv). Grazie alla versione “Comfortline” è possibile rilassarsi anche durante un lungo viaggio; merito dei supporti lombari sui sedili anteriori e del sistema di regolazione della velocità, che la mantiene costante evitando strappi al motore e alla guida. L'accensione automatica delle luci con funzione “Coming-home” e “Leaving-home”, il sensore pioggia e luce e gli specchietti interni ad antiabbagliamento automatico consentono un’ottima visibilità. Dinamismo puro, invece, per la versione “Sportline”, sia all'esterno che all'interno grazie al telaio sportivo con assetto ribassato e ai cerchi in lega leggera da 16" “Imola” che conferiscono un aspetto più energico e accattivante. L'atmosfera dinamica nell'abitacolo è creata dai sedili anteriori sportivi, dagli inserti “titanio” e dal rivestimento interno “Siempre” con volante in pelle (a 3 razze) e pomello della leva del cambio in pelle. L'allestimento di serie “Trendline”, infine, soddisferà anche i più esigenti. La sua eccezionalità si vede dai dettagli: sia gli alzacristalli anteriori sia quelli posteriori (nella versione a 5 porte) che gli specchietti retrovisori esterni sono elettrici. Inoltre il sedile lato guida è regolabile in altezza, il sedile e lo schienale posteriore sono ribaltabili con rapporto 1/3-2/3; grazie alla funzione Easy Entry nella versione a tre porte i passeggeri possono salire a bordo con una comodità ancora maggiore. Per qualunque gusto, c'è una nuova Golf Plus pronta a soddisfarlo. Attenta alle esigenze di sicurezza, la Golf Plus ha dotazioni e caratteristiche tecniche di nuova generazione, tra le quali l'assale posteriore a quattro bracci che permette di guidare in modo confortevole e divertente e che, inoltre, reagisce in modo più preciso anche sui terreni più accidentati, anche in caso di sterzate improvvise; e inoltre indicatori di direzione di tipo comfort integrati negli specchietti retrovisori esterni, regolabili elettricamente; poggiatesta anteriori attivi per tutelare stiramenti alla muscolatura del collo e alla colonna vertebrale ed è equipaggiata di serie con 6 airbag che offrono una protezione a 360°. A richiesta, completano la dotazione di sicurezza, 2 airbag laterali per i passeggeri del sedile posteriore. I prezzi partono da circa 20.600 Euro per la versione Comfortline 1.6 Fsi fino ad arrivare a 25.300 Euro per l’allestimento Sportline 2.0 Tdi. La nuova Golf Plus vi aspetta da Bonaldi Motori Concessionaria Volkswagen il 12 e il 13 febbraio, giornate dedicate alle “Porte Aperte”. |
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E' UNA "BUGATTI TIPO 49" DEL 1931 L'ULTIMO GIOIELLO DEL MUSEO NICOLIS DELL'AUTO, DELLA TECNICA E DELLA MECCANICA DI VILLAFRANCA |
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Villafranca, 9 Febbraio, 2005 - Nuovi ingressi al "Museo dell'Auto, della Tecnica e della Meccanica" di Villafranca di Verona. Ad arricchire la straordinaria collezione che racconta l'evoluzione dei mezzi di trasporto (100 auto d'epoca, altrettante moto e biciclette dei grandi campioni) è in arrivo un gioiello d'autore che farà la gioia degli appassionati. E' una Bugatti '49 del 1931, uno dei marchi mitici dell'automobilismo del passato e una delle vetture uniche e introvabili che il fondatore del Museo Luciano Nicolis scova in giro per il mondo, restaura e riporta al loro originario splendore. La storia di questo marchio - che ha "firmato" un numero abbastanza limitato di vetture, anche per questo considerate veri oggetti di culto - è affascinante, esattamente come il modello cui il Museo Nicolis ha già assegnato una "postazione d'onore". Il suo progettista e costruttore, Ettore Bugatti, progettò già nel 1899, quando aveva soli 18 anni, la sua prima vettura. Era il preludio di una straordinaria carriera che avrebbe accompagnato la storia dell'automobilismo internazionale. Nei primi anni del nuovo Secolo, Bugatti venne chiamato a collaborare da prestigiose case automobilistiche dell'epoca, De Dietrich, Mathis, Deutz. Nel 1909 fondò a Mohlseim, in Alsazia, la sua fabbrica, dalla quale usciranno alcune delle più belle vetture mai costruite. Uomo geniale, raffinato, stravagante, Bugatti unì capacità progettuali e manageriali a grandi doti di comunicatore e uomo di relazioni. Questo gli conquistò una clientela internazionale, snob, raffinata che apprezzava le sue vetture, non sempre perfette dal punto di vista tecnico, ma imbattibili per appeal, classe, immagine sportiva. Le Bugatti parteciparono a numerose competizioni sportive uscendone quasi sempre vittoriose, una immagine vincente che contribuì non poco all' affermazione del marchio Bugatti sui mercati internazionali La Bugatti "Tipo 49" venne presentata al Salone di Parigi del 1930, è ritenuta l'ultima Bugatti progettata dal capostipite Ettore che lascerà poi le redini dell'azienda al figlio Jean. Erede della "Tipo 44", la vettura ha il motore con un albero e camme in testa, tre valvole per cilindro e doppia accensione. Le belle ruote in alluminio hanno il tamburo dei freni incorporato. Molti dei più importanti carrozzieri dell'epoca realizzarono le carrozzerie per le molteplici versioni della vettura (berlina, convertibile, coupè). Nel 1964, il pilota francese Luis Chiron guidò proprio la vettura ora in esposizione al Museo in occasione del Rally Internazionale di Chioggia. Per gli appassionati sarà una meraviglia da ammirare e da gustare, per i curiosi una delle tante, emozionanti scoperte che il Museo Nicolis da Villafranca ha in serbo per loro. Merita una visita perché, oltre a questa, il Museo "custodisce" altre 100 splendide vetture, altrettante moto e biciclette, 400 macchine fotografiche, antichi strumenti musicali, oggetti introvabili dell'ingegno umano. Da non perdere. |
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VISITE GUIDATE GRATUITE ALLA MOSTRA “IL TEATRO DEI CORPI. LE PITTURE COLORATE D’ANATOMIA DI GIROLAMO FABRICI D’ACQUAPENDENTE” |
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Venezia, 9 febbraio 2005 -La Biblioteca Nazionale Marciana organizza visite guidate gratuite alla mostra “Il teatro dei corpi. Le pitture colorate d’anatomia, di Girolamo Fabrici d’Acquapendente”, (allestita nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, Libreria Sansoviniana, all’interno del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco) nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, esclusivamente su prenotazione (contattando le assistenti museali, dott.Sse Elena De Mattia e Mariachiara Mazzariol, al numero 0412407223 nei giorni di sabato e domenica dalle ore 9.00 alle 16.00 o al seguente indirizzo e-mail: atm_marciana@libero.It). Si ricorda che l’ingresso (dal Museo Correr) è gratuito per i residenti nel comune di Venezia. La mostra rimarrà aperta fino all’8 maggio 2005. Nella mostra sono esposte per la prima volta le grandi tavole a colori, dipinte a olio, che illustrano l’anatomia umana e animale, ideate e fatte eseguire dal grande medico Girolamo Fabrici (1533 ca – 1619) che tenne la cattedra di anatomia all’Università di Padova per circa cinquant’anni. Il Fabrici donò le sue tavole anatomiche alla Biblioteca Marciana, ove sono tutt’ora conservate. Le oltre duecento Pitture costituiscono il più cospicuo atlante anatomico rinascimentale giunto sino a noi; in occasione della mostra verrà esposta un’ampia selezione delle più significative dal punto di vista scientifico e artistico. Soltanto ora è stato possibile esporle al pubblico, grazie ad un radicale restauro recentemente compiuto sotto la direzione dell’Ufficio Conservazione e Restauro della Biblioteca, guidato da Tiziana Plebani; il materiale, prima di questo intervento, era ormai inconsultabile in quanto su carta, divenuta nei secoli fragilissima e in più punti lacerata. La mostra inserisce le tavole nella storia dell’illustrazione anatomica, accostandole ad altre rare opere di analogo soggetto, sia conservate dalla Biblioteca, sia concesse in prestito da altre istituzioni italiane. Il catalogo, edito da Mediamed edizioni scientifiche (Milano) e curato da Maurizio Rippa Bonati e da José Pardo-tomás, raccoglie contributi di specialisti internazionali in storia della medicina, della scienza e dell’arte e presenta una vasta selezione delle pitture colorate e numerosi esempi delle illustrazioni anatomiche pre o post-fabriciane. |
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TA MATETE TUTTO NUOVO LO SPAZIO ROMANO RIAPRE ALL’INSEGNA DELLA CULTURA DELLO SGUARDO CON UNA GRANDE MOSTRA DEDICATA A JEAN COCTEAU |
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Roma, 9 febbraio 2005 - Centralità dell’arte e cultura dello sguardo sono il filo conduttore che guida il visitatore del Ta Matete, un luogo in cui è possibile recuperare quel rapporto originario con l’opera d’arte, che diviene esperienza unica e necessaria dell’intelletto e delle emozioni. L’obiettivo di avvicinare il pubblico all’arte diviene, così, ancora più concreto. Lo spazio fisico di oltre 1.000 mq. Riapre i propri battenti al pubblico con una nuova concezione: il primo piano caratterizzato dall’immagine e dallo stile inconfondibile ed elegante di Fmr, mentre il piano inferiore dedicato alle tradizionali attività di Ta Matete, legate all’arte contemporanea. Come spiega il Direttore Artistico Flaminio Gualdoni, l’originale progetto di Art’e’, tutto contemporaneo, nel 2004 si è integrato con le immagini, le emozioni e i valori dell’antico di Fmr. Da qui il nuovo Ta Matete, che opera a tutto campo nel mondo della cultura e del bello all’insegna della centralità dell’arte. Qui trovano espressione tutte le forme qualitativamente più eloquenti in cui l’esperienza d’arte si realizza: le opere uniche come gli oggetti d’arte, il libro come la legatura, la grafica antica come quella moderna. L’intento è quello di far rivivere la straordinaria meraviglia di guardare l’arte, e dallo sguardo muovere per esperienze affettive diverse. Ecco perché il Ta Matete, lungi dal porsi come luogo istituzionale in cui prendere atto di valori prestabiliti dell’arte, si pone come ambito vivo, dove il visitatore si trovi immerso in un flusso di spunti e sollecitazioni e dove possa vivere l’esperienza diretta, soggettiva e sentimentale dell’arte, sia ponendosi di fronte a un dipinto, sia assaporando la straordinaria qualità editoriale di un libro. E, a proposito di libri, dopo il trasferimento della libreria Fmr da via del Babuino, i cultori e appassionati dei ‘gioielli’ della casa editrice nota in tutto il mondo potranno trovare proprio al Ta Matete, esposti in uno spazio ampio e adeguatamente rinnovato, le preziose collane I Grandi Palazzi della storia, I segni dell’uomo, Gran Tour, Quadrerie; e ancora le Enciclopedie di Roma e Milano i meravigliosi esemplari de I Testi della coscienza (dalla Genesi, all’Iliade, dall’Odissea al Decameron, dal Libro d’Ore alla Divina Commedia, per citarne solo alcuni). Naturalmente non mancherà la “perla nera” per eccellenza: la rivista Fmr giunta, nelle sue edizioni in quattro lingue, al suo quinto numero sotto la direzione di Marilena Ferrari. Il programma che il nuovo Ta Matete offre per i prossimi mesi è ricco di appuntamenti: dalle serate a tema, alle proiezioni di film; dalle giornate dedicate ai collezionisti; dalle serate musicali alle Letture di Babel; ma soprattutto tra gli eventi spiccano le grandi mostre, la prima delle quali dedicata alla figura di Jean Cocteau; mentre la mostra che vede protagonisti M. Ray, M. Oppenheim e D. Spoerri concluderà l’anno 2005. L’anno sarà poi costellato di ulteriori iniziative, mensili e settimanali, come le presentazioni in anteprima della rivista bimestrale Fmr e alcune mostre personali di artisti Ta Matete. In occasione dell’apertura del nuovo Ta Matete di Roma, si inaugurerà anche la mostra “Il mistero di Jean Cocteau”, curata da Walter Guadagnini. L’esposizione si concentra sulla figura di uno dei padri dell’Avanguardia, uno dei personaggi più rappresentativi della cultura europea della prima metà del Xx secolo. In ogni ambito in cui si misuri, Cocteau produce moltissimo; in particolare nella grafica trova la sua massima espressione: in essa l’autore manifesta il proprio segno distintivo, concentrandosi non tanto sull’unicità dell’opera, ma sulla sua possibilità di comunicare e di variare nel tempo. L’opera figurativa di Cocteau riflette il carattere stesso dell’autore: ricca e varia per formulazioni e modalità, anche tecniche, si rivela “disincantata, priva di censure e soprattutto priva di remore” (W. Guadagnini). Il Ta Matete propone quindi una selezione di oltre quaranta opere, tra disegni e grafiche, oltre ad alcuni libri illustrati con grafiche realizzate dallo stesso Cocteau, tra cui spicca Le Mistère de Jean l’oiseleur (1925). Soggetti di questa mostra sono la testa e il corpo, il volto e la figura, in quanto incarnazioni delle scelte di fondo dell’artista: pensare e fare come due facce della stessa medaglia, un pensiero che non può mai venire disgiunto dalla pratica. Tra gli esemplari più significativi, in gran parte degli anni Cinquanta, si trovano alcuni volti di Orfeo, animali immaginari, angeli danzanti e nudi. La Vita Di Jean Cocteau (1889 - 1963) Poeta, drammaturgo, romanziere, regista, pittore, ceramista, Jean Cocteau nasce il 5 luglio 1889 a Maison-laffitte. A soli 19 anni pubblica il suo primo poema, La lampe d’Aladin, inizia molto giovane a frequentare i grandi scrittori dell'epoca ed entra così negli ambienti parigini dell'Avanguardia. Qui conosce G. Apollinaire, il coreografo russo S. Diaghilev e i compositori I. Stravinskij e E. Satie. Con Satie e Picasso crea Parade (1917), un balletto in cui si mescolano prosa, poesia e arte figurativa. Centrata sul mito romantico del poeta maledetto, l'opera di Cocteau, esprime le sue ossessioni, i suoi fantasmi e le vicissitudini della sua vita, in un linguaggio figurato ed enigmatico che oscilla tra l’onirico, l’ umoristico e il gioco. Tra i suoi romanzi spicca Les enfants terribles (1929), documento intenso e singolare della disperazione moderna. A partire dal 1933 Cocteau si consacra soprattutto al teatro e al cinema: Orphée è la sua opera teatrale fondamentale, in cui espone la propria concezione dell'arte. Tra i film realizzati da Cocteau spicca quello autobiografico, Le sang d'un poète (1930): una riflessione artistica che ha per oggetto i rapporti del poeta con l’ispirazione, l’autonomia e l’immortalità dell’opera. Nel 1955 Cocteau viene eletto membro dell’Académie Royale de Belgique e all'Académie Française. Muore nel 1963, a Milly-la Foret, nel Fontainebleu. Roma, Via Quattro Novembre 140 Anteprima per la stampa: venerdì 25 febbraio 2005, dalle 11.00 alle 13.30 Ta Matete, Roma, Via Quattro Novembre 140. Orari: dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.30. Ingresso: libero. Per le visite guidate è preferibile prenotare al n. 06/ 6791107. La mostra “Il mistero di Jean Cocteau” resterà aperta fino al 22 aprile. |
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ANDREA CHIESI NERO A CURA DI LUCA BEATRICE |
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Milano, 9 febbraio 2005 - Modenese, nato nel 1966, l’arte di Chiesi si forma su un background alternativo, vicino ai suoni e alle immagini del underground emiliano di fine anni ’80. Dalla frequentazione dell’ambiente post punk nasce la stretta collaborazione con il Consorzio Suonatori Indipendenti e l’amicizia con il loro leader Giovanni Lindo Ferretti, che ne segnò gli esordi artistici alla metà degli anni ’90. Ma questa è storia di ieri. In circa dieci anni di attività Andrea Chiesi si è affermato come uno dei pittori più interessanti nel panorama italiano, peraltro in linea con il linguaggio e lo stile europeo. In particolare i lavori recenti tendono alla sintesi estrema, alla rarefazione, spogliandosi di qualsiasi orpello narrativo e descrittivo. Protagonista è una riflessione sul paesaggio e sull'architettura dove non c'è presenza umana e le strutture nude sono i soli corpi rimasti. Partendo da spazi reali, documentati più o meno abusivamente, Chiesi li ricrea attraverso la pittura in forma di luoghi mentali, un altrove virtuale, una misteriosa e metafisica realtà parallela. In mostra sono presentati cinque dipinti di grande formato, tra cui il Gasometro (cm 200x300) che era alla sezione Anteprima della Quadriennale (Torino 2004) e una quindicina di opere medio/piccole. Novità assoluta l’installazione di disegni realizzati con pastello a olio a simulare un effetto carboncino, che introducono soggetti diversi: cartelli di pericolo/alta tensione con saette e teschi, facciate di edifici con scritte di epoca fascista e in tedesco; la torre della contraerea di Vienna; cieli con nuvole scure e minacciose; una pensilina delle autolinee per le partenze e gli arrivi. Tutte le opere della mostra sono intitolate Tempo e si riferiscono alla data esatta e all'ora dello scatto. Nero è invece un forma mentis, un habitus e un abito come condizione imprescindibile dell’esistenza, che l’artista condivide con il curatore Luca Beatrice il quale ne segue il lavoro fin dagli esordi, tappa dopo tappa, e l’architetto Marco Rainò con cui si affronta negli scritti in catalogo il tema dello spazio in rapporto alle testimonianze architettoniche. Andrea Chiesi è nato nel 1966 a Modena, dove vive e lavora. Tra le personali recenti: 2004 – Fondazione La Fabbrica, Losone, Locarno; Otto Gallery, Bologna, Lipanjepuntin, Trieste (anche 2001). Tra le collettive recenti: 2005 – Clip’it, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. 2004 - Anteprima, Quadriennale, Torino; Vernice, Villa Manin, Passariano (Ud). 2003 – Biennale di Praga. Alla fine del 2004 Chiesi ha vinto il Premio Cairo, Milano. Corsoveneziaotto Tega Arte Contemporanea, Milano 15 marzo – 7 maggio 2005 inaugurazione martedì 15 marzo 2005, ore 18.30 tel. 02-36505481/2 –mail: info@corsoveneziaotto.Com |
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GIOVANNI CHIARAMONTE ATTRAVERSO LA PIANURA MOSTRA PROMOSSA DALLA PROVINCIA DI MILANO |
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Milano, 9 febbraio 2005 - La Provincia di Milano/settore Beni Culturali, Arti Visive e Musei promuove la mostra fotografica “Attraverso la pianura”, una personale di Giovanni Chiaramonte, aperta al pubblico da giovedì 24 febbraio a sabato 19 marzo nella la Sala del Collezionista del Palazzo delle Stelline di Milano. Dopo la Biennale di Venezia 2004, Giovanni Chiaramonte ritorna a Milano con cinquanta opere fotografiche: un’originale sguardo sulle tangenziali milanesi e sulla Milano-serravalle, un omaggio a Milano e alle risorse del suo territorio. Il lavoro di Chiaramonte sulle autostrade nasce negli anni ’80, viene esposto per la prima volta alla Biennale di Torino nel 1987 e ripreso per la preparazione della mostra e del libro Cerchi della città di mezzo nel 2000, fino a quest’ultimo lavoro terminato nel 2004. La forza espressiva di Giovanni Chiaramonte sta proprio nel saper cogliere il lato più “umano” e “vivo” del paesaggio urbano che lo circonda. Le sue splendide immagini lo confermano un autore di chiara fama internazionale, autentico vanto della fotografia italiana degli ultimi trent’anni. Ciò che caratterizza l’opera Attraverso la pianura, all’interno del percorso creativo di Chiaramonte, è la rivelazione della contemporaneità di ogni epoca dell’uomo, dove niente è passato, ma tutto è presente nell’oggi: l’antica Abbazia di Mirasole, i canali scavati nell’alto Medio Evo, come l’ultimo viadotto della tangenziale, tutto vive in questa dimensione, dove l’autostrada che attraversa la pianura è l’immagine della realtà trascendente dell’uomo. Per questo le immagini dell’autostrada di Chiaramonte aprono all’infinito e all’eterno, perché ogni atto dell’uomo che scaturisce dalla creazione dello sguardo vive per sempre, è contemporaneo. L’autostrada è il luogo dell’azione, dove tutto diventa visibile. Questa mostra riscopre Chiaramonte «vivente creatore di immagini, nella consapevolezza che solo l’immagine rivela la verità del reale, perché soltanto essa indica che il mondo è fatto da una dimensione visibile e da una invisibile», da una trascendenza, come più volte lui stesso ha scritto; la sua opera, quindi, vive e si rivela nell‘apertura all’infinito e nella creazione di un mondo diverso e nuovo. Per questa ragione, l’uomo è immagine, perché l’immagine nasce in questa trascendenza, in questa apertura. La mostra nasce da un volume, con testi di Giancarlo Elia Valori, Sebastiano Brandolini, Giovanni Chiaramonte, realizzato da Ultreya per la Società Milano Mare – Milano Tangenziali Spa, edito e distribuito da Edizioni Marietti 1820. Prezzo di vendita del libro: 45,00 €. In mostra a 35,00 €. Nato nel 1948 a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte inizia a fotografare alla fine degli anni sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-art e dell’Arte Concettuale. L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nella tradizione teologica ed estetica di H.u. Von Balthasar e della Chiesa d’Oriente, incontrata in P. Evdokimov, O. Clément, A. Tarkovskij e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale. Dopo la mostra e il volume Fotografia europea contemporanea, in cui presenta nel 1983 i più importanti autori della sua generazione, si dedica dapprima alla relazione tra luogo e identità dell'uomo con i volumi Giardini e paesaggi, 1983, e Penisola delle figure, 1993. Affronta poi il dramma essenziale delle radici e del destino dell'Occidente in Terra del ritorno, 1989, e in Westwards, 1996. Un'elegia e un viaggio di ritorno nei luoghi del Mediterraneo è Ai confini del mare, 1999. Nel 2000 con i poeti e scrittori Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Luca Doninelli, Umberto Fiori, Giovanni Raboni, Davide Rondoni pubblica ed espone in Triennale l'opera Milano. Cerchi della città di mezzo. In occasione del restauro della facciata della Scala realizza il volume d'artista In corso d'opera. Nel 2002 esce Frammenti dalla Rocca. Cefalù e nel 2003 Dolce è la luce. Tra le sue opere edite nel 2004: Berlin, Figure e Abitare il mondo. Europe.tra le sue mostre personali: Diaframma, Milano 1974; Galleria d¹Arte Moderna, Modena 1975; Studio Marconi, Milano 1983; Deutsches Architekturmuseum, Frankfurt/m. 1986; Biennale di Venezia, 1993 e 1997; Hunter College, New York 1997; Ikona-magazzini del Sale, Venezia 1998; Triennale di Milano, 2000; Biennale di Venezia, 2004. Ha fondato e diretto quattro collane di fotografia per Jaca Book, Federico Motta Editore, Società Editrice Internazionale e Edizioni della Meridiana. Insegna Drammaturgia dell’immagine allo Iulm di Milano. Palazzo delle Stelline – Sala del Collezionista, Corso Magenta 61, Milano 24 febbraio – 19 marzo 2005 orari: lunedì 14-19; da martedì a sabato 10-19; chiuso domenica e festivi ingresso libero inaugurazione mercoledì 23 febbraio 2005, ore 18.30 |
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"LE TELE DI CARLO BRACCESCO: DALLA GALLERIA NAZIONALE DELLA LIGURIA AL MUSEO DIOCESANO DI LA SPEZIA" (GENOVA,GALLERIA NAZIONALE) |
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Genvoa, 9 febbraio 2005 - Nella vita di un museo l’ingresso o l’uscita di un’opera dal proprio patrimonio è evento non secondario e di routine poiché non semplicemente varia la dotazione patrimoniale di cui può disporre, ma incide sul discorso che il museo rivolge al suo pubblico mutandone almeno una frase. Per questo si vuole sottolineare e spiegare, inserendo tale fatto nelle linee museografiche perseguite negli ultimi anni dalla Galleria, “l’uscita” dalla Galleria delle due rare opere di Carlo Braccesco, provenienti dalla chiesa di S. Andrea di Levanto, per il loro opportuno ritorno nel territorio di appartenenza grazie alla prossima inaugurazione del museo diocesano di La Spezia. E’ questa una operazione che segue una serie di scelte analoghe, motivate sia dal perseguimento prioritario della conservazione delle opere nella loro sede originaria, ogni qualvolta vi siano le condizioni di tutela e conservazione, sia dalla necessità di non confondere il discorso presentato al pubblico da Palazzo Spinola, museo di se stesso, con i più ampi e articolati obiettivi di tutela propri della Soprintendenza cui il museo appartiene. Seguendo tale impostazione, negli ultimi 20 anni hanno lasciato gli incongrui salotti del Palazzo il grande crocifisso del Maestro di S. Maria di Castello, ora più opportunamente esposto nella chiesa della Consolazione, il trittico di San Donato di Joos van Cleve, ospitato nel Palazzo per anni, così come il trittico di San Pancrazio, opere entrambe tornate alle loro sedi non appena adeguate a garantirne la sicurezza. L’apertura al pubblico dei nuovi spazi del terzo e quarto piano del palazzo hanno permesso, dal 1993, di evitare di dover presentare nelle sale di Ansaldo Pallavicino o nei salotti di Maddalena Spinola opere estranee e difficilmente in dialogo con quel contesto, ma hanno comunque reso necessaria la costruzione di un percorso in cui l’accostamento delle opere fosse capace di stimolanti approfondimenti, sia che si trattasse di opere proprie del museo, sia che fossero solo opere in deposito. Così, già nel primo allestimento di queste sale, si era scelto di collocare le due tele di Braccesco nello stesso spazio dell’L’ecce Homo di Antonello da Messina e questo primo accostamento prese forme più definitive nel 2001 quando si progettò un complessivo allestimento della sala adeguato a sottolineare la straordinaria serie di opere in essa raccolte essendosi aggiunto nel frattempo il Ritratto di Stefano Raggio di Joos van Cleve appena acquisito. Per Antonello e per Van Cleve furono studiate, dalla direzione del museo e dal laboratorio museotecnico di Sandro Goppion, due vetrine capaci di garantirne la conservazione essendo dotate di microclima interno, ma capaci anche di sottolinearne al pubblico la straordinaria importanza artistica. In questo momento fu studiato anche un supporto adeguato e omogeneo per le due tele del Braccesco che sottolineasse la loro partecipazione al dialogo tra culture che le scelte di accostamento delle opere della sala rendeva possibile e che non sottolineasse la collocazione solo temporanea e momentanea dell’opera, svilendone la presenza. Dopo 12 anni le due tele del Braccesco escono dalla sala per iniziare, a La Spezia, a parlare al pubblico della cultura del loro territorio mentre la sala di Palazzo Spinola si appresta a trovare un nuovo assetto museografico inserendo nel dialogo tra le opere più antiche della Galleria il più recente acquisto. Si tratta di una tavola di Barnaba da Modena raffigurante Santa Caterina in trono con devoti, acquistata dal Ministero e assegnata a Palazzo Spinola, che verrà ufficialmente presentata al pubblico con una mostra dal 21 aprile al 3 luglio prossimi. |
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TESSILE + MERLETTO + CERAMICA DALLA LOMBARDIA A KYOTO |
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Monza, 9 febbraio 2005 - Continua il proficuo e interessante interscambio fra Lombardia e Prefettura di Kyoto. Giovedì 10 febbraio nella città giapponese prendono il via due mostre, alla Gallery of Kyoto Traditional Arts & Craftts e al Museo della Prefettura di Kyoto, che ancora una volta ribadiscono la vitalità dell’artigianato d’arte lombardo. Entrambe le mostre continuano fino a fine marzo. La prima mostra, alla Gallery of Kyoto Traditional Arts & Craftts, presenta una selezione di tessuti proveniente dalla sezione tessile della Scuola del Castello Sforzesco di Milano e una selezione di ceramiche dalle province lombarde, terra in cui è presente Lodi, la prima città italiana a potersi vantare del marchio doc per la ceramica. Tessile - Le particolarità di questa iniziativa sono molteplici: innanzitutto il prestigio di una scuola, quella del Castello Sforzesco di Milano, che da più di un secolo opera nel settore dell’artigianato d’arte e costituisce ancora oggi un punto di riferimento per la formazione dei nuovi maestri artigiani. Inoltre i 14 giovani artisti-artigiani che aderiscono all’iniziativa hanno già un loro laboratorio e lavorano autonomamente, ma tutti frequentano corsi di specializzazione a aggiornamento presso la sezione tessile del Castello Sforzesco. Per questo i 55 pezzi esposti rappresentano il meglio della produzione artigiana lombarda sia in fatto di design sia per la varietà dei materiali e delle tecniche usati. Infine, la manifestazione vuole riproporre i tessuti come parte integrante dell’arredamento e dell’abitare la casa, un momento di personalizzazione attraverso i colori e le forme che, dal tappeto agli arazzi, meglio sono in sintonia con la personalità del padrone di casa. Ceramica – I 17 artisti presenti dimostrano che in terra lombarda non si è persa la tradizione della ceramica, anzi si può parlare di una nuova rinascenza come già ha dimostrato la mostra tenuta a Lodi nello scorso mese di ottobre 2004, dove questa stessa mostra ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica. La ricerca di nuove forme e di nuove decorazioni è patrimonio comune a tutti gli artisti presenti la cui attività è diseeminata su tutto il territorio della Lombardia e proprio per questo ha bisogno di momenti unificatori e di confronto come possono essere le esposizioni e le mostre. In questo caso, il confronto avviene in una terra, il Giappone, dalla millenaria tradizione ed è evidente che il moderno design e la creatività possono essere le armi vincenti dei nostri ceramisti. Al Museo della Prefettura di Kyoto, accanto ai lavori finali degli allievi della Task, la Traditionasl Arts School of Kyoto, e ai lavori dei maestri della Prefettura di Kyoto sono in mostra i merletti di Cantù, una antica e mai persa tradizione della cittadina briantea, oggi in via di recupero anche grazie alla Biennale Internazionale del Merletto di Cantù che si è ormai imposta come punto sicuro di riferimento e di confronto e da cui provengono le opere esposte. Non a caso questa mostra vede la collaborazione del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù e, in particolare, dell’assessore all’artigianato e vicesindaco di Cantù Massimo Cappelletti. Anche queste mostre sono volute da Regione Lombardia, Direzione Artigianato, e da Unione delle Camere di Commercio della Lombardia e sono organizzate da Mia-artigianato, un marchio dell’Ente Mostre di Monza e Brianza. |
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SERATA D’ ONORE IN MEMORIA DELL ‘ ARCHITETTO GINO VALLE IN/ARCH VENETO NE RICORDA LA FIGURA E L’OPERA TEATRO COMUNALE – BORGORICCO (PD) |
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Borgoricco (Pd), 9 febbraio 2005 - In/arch Veneto (sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Architettura) all’interno del “Corso di aggiornamento sull’architettura industriale” dedicato ai nuovi orientamenti della progettazione nel Veneto, che si svolge nei mesi di gennaio e febbraio 2005, propone una serata aperta al pubblico in omaggio a Gino Valle. L’incontro, in programma il 18 febbraio 2005 alle ore 21.00 presso il Teatro Comunale di Borgoricco intende essere l’occasione per ricordare un grande nome dell’architettura e del design italiani, ripercorrendo la sua esperienza per ritrovare l’attualità della sua opera. Nato a Udine nel 1923 e morto a ottant’anni nel 2003, Gino Valle é stato pittore, architetto, designer, docente universitario. La sua esperienza nel campo dell’industria iniziò, come raccontava egli stesso, in un campo di prigionia in Germania, durante la seconda guerra mondiale. È lì che Gino Valle mise in pratica le sue competenze utilizzando intelligenza e creatività per risolvere problemi nel settore in cui era stato inserito. Ritornato in patria, dopo la laurea Venezia nel 1948, lavorò con Carlo Scarpa e Giuseppe Samonà, quindi nello studio d’architettura Valle, del padre Provino, a Udine. Nei primi anni Cinquanta viene chiamato prima dalla società Solari (per la quale disegnò orologi a cifra, teleindicatori per aeroporti, cifra 3, premiati con il Compasso d’Oro nel 1957, 1963 e 1966 - riconoscimento dato ai migliori oggetti di design da Adi, Associazione per il disegno industriale) quindi fu designer e consulente per la Zanussi (a lui si devono per esempio il frigorifero piatto, ma anche la sede Zanussi di Porcia (Pn) realizzata nel 1959-61). Tra le sue opere architettoniche anche il complesso per gli uffici Olivetti (1978-90), la sede della Cassa di risparmio di Udine, la torre di Trieste. L’operare di Gino Valle è legato allo sviluppo industriale del Nordest italiano del secolo scorso: i numerosi progetti da lui realizzati descrivono un processo di trasformazione del territorio del Friuli e del Veneto, da rurale a industriale, dimostrando di essere in grado di soddisfare allo stesso tempo tutti i requisiti tecnici ed economici imposti dalla committenza, un forte sperimentalismo delle soluzioni, una straordinaria attenzione alle relazioni con il contesto urbano e con il paesaggio agrario. Ma sua personalità è legata anche a una forte esigenza di conformare il progetto alla funzione, di ideare la forma architettonica o dell’oggetto industriale in stretta relazione al suo utilizzo e al suo fine. Un “pratico” dell’architettura e del disegno industriale che derivava l’estetica formale dall’utilità e dalla funzionalità: “non esiste un mondo della forma – dichiarò in un’intervista – la forma si trova attraverso il problema”. La serata organizzata da Inarch Veneto e coordinata da Andrea de Eccher di Inarch Veneto, prevede dopo il saluto del sindaco di Borgoricco, Lino Sorato, dell’Assessore provinciale all’Urbanistica Flavio Frasson, di Ivone Cacciavillani e Marco Giralucci (presidente e vicepresidente di Inarch Veneto), gli interventi di Alessandro Rocca (lotus navigator) su “Progetti per l’industria 1950-1970”; Giovanni Corbellini (università di Trieste) su “ i progetti per la Società Bergamin; Paolo Fantoni (amministratore di Fantoni Spa) su “Il campus Fantoni (1972-1996): una testimonianza”. Chiude la prima parte Pietro Valle con una relazione su “Lo studio Valle oggi: opere recenti e realizzazioni in corso”. Seguirà un dibattito con interventi di colleghi e amici del grande architetto. |
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" NAUTICA MINORE, NAVIGARE TRA LE NORME " |
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Cattolica, 9 febbraio 2005 - Giovedì 10 febbraio 2005 - ore 20,30 - Sala Conferenze Cambusa "Nave di Libeccio" Acquario di Cattolica, Relatore: Franco Bechini, Ingresso libero. Franco Bechini, giornalista nautico specializzato, conduce il terzo incontro della rassegna "Di vele di Vino e altre storie". Dopo la scelta di una barca e la cucina di bordo, questa serata vuole approfondire la conoscenza delle normative sulla piccola nautica intesa non come elencazione di leggi decreti circolari, ma come evoluzione nel tempo, delle disposizioni cui adeguarsi se si vuole andar per mare con piccole barche. Impariamo a navigare sicuri, senza incorrere in sanzioni a partire dalla distanza (minima e massima) che si deve tenere dalla costa, e per la sosta in acqua; l'alaggio della barca in secco e in sosta sulla spiaggia; le dotazioni di sicurezza e il mezzo collettivo di salvataggio su barche inaffondabili. Si affrontano gli argomenti legati alla conoscenza della portualità turistica, i nuovi porti, le nuove darsene scavate, il recupero, in parte o in toto di strutture esistenti e la loro attrezzatura; l' acquisto o l'affitto del posto barca; le tariffe di ormeggio, la sosta lunga libera e il transito con tariffe approvate, la liberalizzazione delle tariffe di ormeggio; la sosta nei porti di barche piccole;l' accesso alle spiagge, i varchi liberi, i varchi attrezzati e gli scivoli (squeri). Tutto per diventare attenti e sicuri navigatori. Questa serata ha come ospite d'onore il vino: Sangiovese Superiore delle Cantine Ottaviani di San Giovanni in Marignano, accompagnato da crostini, formaggi misti, pere e miele di castagno offerti da Abc Service di Misano Adriatico, partners dell' iniziativa. La rassegna " Di vele di vino e altre storie" è organizzata dall' Associazione Xmare di Cattolica, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e l'Acquario di Cattolica, si svolge ogni giovedì - fino al 26 febbraio - con l'intento di sviscerare le tematiche riguardanti il variegato mondo della vela, ma, è anche l'occasione per incontri molto informali resi tali da un buon bicchiere di vino e dagli assaggi di prodotti tipici del nostro territorio. Franco Bechini, ,inizia ad andar per mare nel 1954, è un affermato giornalista nautico specializzato, e dal 1964 è collaboratore fisso del mensile "Nautica". Nel giugno 1997 ha fondato, assieme ad altri, l'Istituto Nazionale della Portualità Turistica presso il Politecnico di Milano. Dal 1956 al 1960 naviga con un cabinatino a vela di m 6,50, lo "Zambesi". Finche nel 1963 vara il cata "L 512": è il "Solitudo", abitabile sotto tenda montata nel pozzetto utilizzando il boma come asta di colmo. Con il "Solitudo" naviga, ovviamente in solitario, per buona parte del Mediterraneo. Nel 1983 vara il cata "Modulo 6", "Solitudo 2", m 6,30x3,24, col quale effettua il giro di Corsica e di Sardegna, e collega per due volte Viareggio con Palermo. Dal 1975 al 1989, scrive di nautica sul "Corriere della Sera". Www.squaloanchio.com |
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XVI FESTIVAL DI SAN MARINO - I. TIM TOUR 2005 DAL PALCO DEL FESTIVAL… AL GRANDE PUBBLICO LIVE SEMPRE PRIMO NELLA SCOPERTA DI NUOVI TALENTI… APERTE LE ISCRIZIONI FINO AL 2 APRILE |
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San Marino, 9 febbraio 2005 - Il Festival di San Marino riapre i battenti dando il via alle iscrizioni della Sedicesima Edizione del Concorso Canoro “Sempre primo nella scoperta di nuovi talenti”, aperto a tutti i generi musicali, brani editi ed inediti, rivolto ad artisti di età compresa fra i 14 e i 36 anni. Dal 2003 il Festival, che ogni anno annovera nuovi successi nella sua attività di talent scout, è divenuto anche un importante palcoscenico live itinerante dedicato ai giovani artisti, grazie alla partnership con l’i.Tim Tour, il grande show estivo che ogni anno colleziona oltre 2.000.000 di spettatori nelle più belle piazze italiane. Il Festival di San Marino - i.Tim Tour diventa così la manifestazione leader nel lancio di artisti emergenti: la lunga esperienza di ben sedici anni in cui il Festival ha selezionato oltre 7000 aspiranti nuove voci, si unisce alla forte visibilità di un prestigioso palco live con migliaia di persone che affollano ogni tappa dell’i.Tim Tour, il primo evento così importante che ha voluto dare spazio anche ai giovani in apertura dei concerti di star nazionali e internazionali, oltre che nelle trasmissioni radio e tv nate su quello stesso palco (da Italia Uno a Rete A All Music, ad un circuito di 110 tv areali su tutto il territorio nazionale, a Radio Deejay...). Una possibilità davvero unica, specie nell’incertezza della realtà musicale e discografica odierna, che ascolta le esigenze e vuole dare risposta ai sogni dei ragazzi... E perché no, trasformarli in realtà. L’attenzione e la trasparenza con cui il Festival di San Marino sceglie i suoi finalisti lo hanno reso l’osservatorio privilegiato di tutti i discografici, sia major che etichette indipendenti, e dei più importanti manager e produttori. In 16 anni di storia del Festival di San Marino, oltre al successo eclatante dei Lùnapop, vincitori nel 1999, sono ormai innumerevoli gli artisti e professionisti che dopo il Festival sono diventati produttori, autori, musicisti, e protagonisti dei più affermati musical e trasmissioni televisive. I vincitori del 2004, la band Officine Pan con il brano “Gianni va veloce”, in alta rotazione nelle radio e tv musicali, è riconosciuta come una delle novità più interessanti dell’ultimo anno. Nel 2004 è nata inoltre One Stage, l’etichetta discografica del Festival di San Marino - i. Tim Tour, “specializzata nella prima volta”, appunto nel lancio di nuovi artisti. Lo staff di One Stage offre al vincitore assoluto del Festival di San Marino - i. Tim Tour, la realizzazione di un singolo con la produzione artistica e arrangiamenti di Nicolò Fragile (arrangiatore, autore e produttore, ha collaborato fra gli altri con Irene Grandi, Eros Ramazzotti, Mina di cui ha firmato anche il nuovo singolo, Celentano, Renato Zero...), e Daniele De Luigi, Presidente San Marino Performance e Direttore Artistico Festival di San Marino. Il brano vincitore viene inoltre inserito nella compilation “i.Tim Tour”, una delle più amate e vendute ogni estate. Per tutti i finalisti è comunque una vera e propria vetrina, con l’opportunità di esibirsi davanti a un pubblico di addetti ai lavori, autorevoli critici e prestigiose firme del panorama musicale, nella finale discografici del Festival che si terrà a maggio nella Repubblica di San Marino. In estate per gli artisti selezionati c’è il palco dell’i.Tim Tour, con emozioni indimenticabili: basta ricordare che le finali del 2003 e 2004 si sono tenute in Piazza Duomo a Milano, e che alcuni degli artisti protagonisti del tour sono stati Simply Red, Jamiroquai, Lucio Dalla, Max Pezzali, Piero Pelù, Articolo 31, Chic, Kool & The Gang… e tantissimi altri. Modalità di Iscrizione: * € 80,00 (per solisti o duo); * € 120,00 (per gruppi). L’ammissione al Concorso si effettua tramite la sottoscrizione dell’apposito modulo, allegando copia del documento d’identità, curriculum vitae, fotografie, cd, testo del brano inedito. Il tutto dovrà pervenire all’organizzazione Festival Di San Marino Piazza Enriquez, 22 – 47891 Dogana (Rsm) entro e non oltre il 2 aprile 2005. Per richiedere il bando di concorso e il modulo d’iscrizione basta inviare una mail a info@festivaldisanmarino.Sm oppure contattare la Segreteria attraverso la Linea Festival 0549 909978. |
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TDK DANCE MARATHON |
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Milano, 9 febbraio 2005 - questi alcuni degli artisti partecipanti a questa edizione: Prefuse 73; Lcd Soundsystem; Four Tet; Eboman; Tarwater; Alter Ego; Passarani; The Light Surgeons; Panamerican; Mike Relm; Shitkatapult Showcase e molti altri in via di definizione.... Quando? 14-15-16 Aprile Dove? Milano |
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IL 13 FEBBRAIO A SAN GIORGIO SU LEGNANO IL CROSS DEL CAMPACCIO 2005 |
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San Giorgio su Legnano (Mi), 9 frebbraio 2005 - Per l’edizione 2005 il Cross del Campaccio cambia pelle. Non viene allestito, come tutti gli anni, il giorno dell’Epifania (6 gennaio), ma si piazza nel calendario internazionale delle corse campestri domenica 13 febbraio. La prova quest’anno sarà valida come Campionato di Società (si assegna lo scudetto del cross), come è già avvenuto il 30 gennaio del 2000, vedrà al via tutte le squadre italiane, in una sorta di Festival della corsa attraverso i prati. Sarà una specie di prova generale dei prossimi Campionati Europei, che sono stati assegnati alla Società per il 10 dicembre 2006. Le gare in programma sono 8, suddivise in 4 maschili e altrettanti femminili. Non può mancare il cross corto, specialità che è divenuta una tradizione a San Giorgio su Legnano. Nel cross lungo favorita, in campo maschile la Co-ver Mapei di Verbania con il campione europeo Sergiy Lebid, i transalpini Mazouzi e Lasshini, e Battocletti. Tra le donne Patrizia Tisi, Rita Jeptoo, Anniko Kalovics. Il sodalizio di Verbania cercherà di contrastare lo strapotere delle formazioni militari. I Carabinieri e le Fiamme Gialle, dopo la Coppa dei Campioni disputatasi a Mantova una settimana fa, si riservano di decidere le loro formazioni sia nel cross lungo che in quello corto. Tra i partenti anche Stefano Baldini reduce dal terzo posto della Cinque Mulini e con un grande feeling con il cross del Campaccio. La medaglia d’oro in maratona alle Olimpiadi di Atene, sarà sicuramente un grande protagonista nel cross lungo. Orario gare: Ore 10,30 allieve km 4, Ore 11,00 allievi km 5, Ore 11,30 juniores f. Km. 5, Ore 12,10 juniores m. Km 8, Ore 13,00 cross corto f. Km 4, Ore 13,30 cross corto m. Km 4, Ore 14,00 cross lungo f. Km 6, Ore 14,45 cross lungo m. Km 12. Diretta tv su Raisport Satellite dalle 13 alle 15,30. |
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