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GIOVEDì
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Febbraio 2005 |
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Web alimentazione e benessere | |
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INTERVENTI TAVOLA ROTONDA FINEDIT ITALIA AL SIGEP SUL TEMA : “COME COMUNICARE MEGLIO E VENDERE DI PIÙ IL PRODOTTO ARTIGIANALE ITALIANO NEL MONDO” |
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Tavola rotonda internazionale organizzata dalle testate “From Italy Buyers Guide”, “il Gelatiere Italiano”, “il Pasticciere Italiano” e “il Panificatore Italiano”. Durante il Sigep 2005 a Rimini, la Casa Editrice Finedit ha organizzato una tavola rotonda in cui si è discusso dell’importanza di comunicar ai clienti il valore del prodotto artigianale. Molti relatori internazionali hanno portato la propria esperienza, dimostrando che il prodotto artigianale può essere vincente. Quest’evento è stato il punto d’arrivo di un lungo lavoro di team portato avanti da Atenaide Arpone, Paola Colonnetti, Miriam Galimberti e Monica Viani della Finedit Italia. Ecco il resoconto degli interventi. Alla tavola rotonda “Come comunicare meglio e vendere di più il prodotto artigianale italiano nel mondo”, tenutasi in occasione del Sigep di Rimini, sono intervenuti: Cristina Bellavista, amministratore unico Finedit Italia; Ana Maria Galibert, Vicepresidente di Publitec Argentina e Membro del Comitato esecutivo di Fithep Brasile e Publitec Argentina; Paolo Dalla Zorza, Presidente del Paolo’s Gelato America; Donata Panciera, giornalista e maestra gelatiera certificata; Eduard Bechoux, maestro cioccolatiere e consulente; Alessandro Inglese, maestro panificatore e pasticciere, esperto di Pnl; Dario Mariotti, formatore e collaboratore della scuola Cast Alimenti. Prima di cominciare la tavola rotonda, Fabrizio Bellavista vice direttore del mensile di comunicazione Adv ha sottolineato l’impegno della nostra casa editrice nel campo della comunicazione. Forte del motto di Paul Watzlawick “Se non comunichiamo, non esistiamo” Finedit Italia è sempre in prima linea quando si tratta di sottolineare l’importanza della comunicazione. Recentemente ha infatti promosso, in collaborazione con l’Istituto Europeo del Design (Ied), un concorso per la creazione di una campagna pubblicitaria collettiva per la valorizzazione del gelato artigianale. Cos’è una campagna collettiva? È un insieme di persone, di aziende, di investimenti che ha un unico obiettivo: far conoscere un determinato prodotto. Il caso più celebre in Italia è quello della campagna collettiva dei produttori di birra che negli anni ’60 sono riusciti a imporre una bevanda fino ad allora poco conosciuta e, di conseguenza, poco consumata. Gli studenti dello Ied sono già al lavoro per creare una campagna collettiva e le loro proposte verranno pubblicizzate attraverso le nostre riviste a partire dal mese di marzo. Lo scopo è quello di spronare le aziende e gli artigiani a unirsi per promuovere al meglio il frutto del loro lavoro. Cristina Bellavista, amministratore unico Finedit Italia, ha poi introdotto gli ospiti sottolineando l’importanza della loro esperienza nella promozione del prodotto artigianale nel mondo. Ecco gli interventi. Edouard Bechoux, maestro cioccolatiere e consulente Il maestro Bechoux ha portato la sua esperienza personale e concreta. Recentemente ha infatti aperto una cioccolateria dove vende i propri prodotti e, per creare un locale che fosse la “pubblicità vivente” della sua produzione, ha utilizzato molte informazioni “rubate” all’industria (che può permettersi costose ricerche di mercato volte alla fidelizzazione del cliente). Poiché bisogna offrire al cliente prodotti particolari che lo incuriosiscano, due sono gli elementi che il maestro ha scelto per caratterizzare la sua produzione: il cioccolato e le spezie. Persino il suo locale è arredato sulla base di un vero e proprio “codice colore” che ricorda i toni del cioccolato (marrone) e le spezie (arancio). Il risultato è un’atmosfera calda e accogliente che cattura il cliente. Anche il packaging riprende questo concetto, così come l’etichetta, il menù, il tovagliolo: tutto è declinato sulle stesse tonalità. Il prodotto deve ovviamente avere caratteristiche particolari che lo distinguano nettamente dalla concorrenza, ad esempio una torta al cioccolato con una bagna allo zenzero o una mousse fatta con cioccolato proveniente da un isola precisa. Questo dà modo al cliente di parlare del prodotto, di comprarlo, di regalarlo, di “passare parola” ovvero di fare pubblicità nel modo più efficace. Infine non bisogna dimenticare che quello che vende un pasticciere è soprattutto il piacere: sono finiti i tempi in cui si andava dal pasticciere o gelatiere o da qualsiasi altro artigiano per fame, al giorno d’oggi ci si va per “puro piacere” ed è questo l’impulso che occorre stuzzicare. Il suo consiglio è di appoggiarsi a dei consulenti: non si può pensare di fare tutto da soli con la scusa di risparmiare perché con un investimento minimo si avrà un enorme ritorno d’immagine. Donata Panciera, giornalista e maestra gelatiera certificata Proveniente da una famiglia che produce gelato da più di cent’anni, Donata Panciera ha cominciato prestissimo a girare il mondo in veste di consulente. Il dato fondamentale che scaturisce dalla sua esperienza è che il prodotto artigianale deve adattarsi ai gusti e ai consumi del luogo in cui viene esportato, senza però disconoscere le proprie origini e i tratti tipicamente italiani che lo contraddistinguono. Esemplificativa è l’esperienza giapponese, cominciata a metà degli Anni ’80. Il buon successo dell’operazione è stato determinato dall’intuizione di Donata, che ha voluto prima di tutto conoscere gli usi e i costumi giapponesi, così come la storia, i cibi e, in particolare, la pasticceria locale, che non è per nulla dolce. È sembrato inevitabile che il gelato ne ricalcasse lo stile, per non sconvolgere il gusto dei clienti. Restava da capire come i giapponesi avrebbero percepito il gelato artigianale “italiano”. Certamente l’idea che gli italiani fossero un popolo sempre allegro piaceva molto e, per questo, si è deciso di aprire 4 piccole gelaterie che producessero il gelato artigianale a contatto col pubblico, servendolo “all’italiana”, cioè in modo diretto e simpatico. L’interesse è stato subito grande. Soprattutto le donne giapponesi erano particolarmente desiderose di identificarsi con quelle italiane, percepite come sorridenti e solari. Dopo 19 anni, si può dire che questo tipo di comunicazione si è rivelata molto efficace e ha permesso una notevole crescita del business. Paolo Dalla Zorza, Presidente del Paolo’s Gelato America Paolo Dalla Zorza ha scelto l’America nel ’99 un po’ per caso, ma soprattutto perché negli U.s.a. Non ci sono molte gelaterie italiane autentiche. Nella Sud Est degli Stati Uniti poi, la cultura italiana è quasi sconosciuta. Per Paolo vendere il gelato in America è un’esperienza completamente diversa da quell’italiana. Non a caso, chi ha cercato di esportare il “modello italiano” ha ottenuto solo grossi fallimenti (come la Parmalat che nel ’98 ha aperto un locale ad Atlanta e nel ‘99 ha dovuto chiuderlo). Prima di venderlo, occorreva forse insegnare agli americani che cos’era il vero gelato italiano. Paolo lo ha fatto e, contemporaneamente, ha cercato di creare un locale che proponesse “un’esperienza italiana”: musica italiana, immagini che richiamano il nostro paese, personale italiano, nomi dei gusti in italiano. Attenzione però: non si tratta di un locale uguale a quello che troverebbero in Italia, ma di un locale che nella loro percezione ricordi l’Italia. Fondamentale è stato poi il passaparola, perché se ci si presenta bene e si accontenta il cliente, la gente parla bene di te e, soprattutto, torna ad acquistare. La pubblicità si è rivelata molto utile: è dovere informare il pubblico circa i valori nutrizionali del prodotto, la percentuale di grassi, di zuccheri, ecc. Altro dato fondamentale: la specializzazione. In America, se si vuol fare il gelato, bisogna fare solo quello perché un locale che vende di tutto, non si distingue dalla concorrenza. Infine un colpo di genio, questo sì all’italiana. Essendo medico veterinario, Paolo ha pensato di creare il pet gelato, una linea per cani e gatti a base senza zucchero e senza latte. L’idea sta funzionando alla grande e attira molti clienti non tanto dal punto di vista delle vendite, quanto da quello dell’eco suscitata. Se ne è parlato persino in televisione, insomma è stata un idea vincente. Conclusione: bisogna conoscere il mercato, osservare, capire che cosa ti chiede e cosa può recepire. Dario Mariotti, formatore e collaboratore della scuola Cast Alimenti Una cosa decisiva è il valore distintivo che un artigiano possiede e deve comunicare ai propri clienti. Si può cominciare col descrivere il prodotto e valutarlo attraverso l’analisi sensoriale, la degustazione. Ma siamo sicuri di cosa è realmente il gelato italiano? E soprattutto siamo in grado di riconoscere un maestro da un assemblatore? In Cast Alimenti frequentano i corsi professionisti italiani che vogliono proporsi all’estero ma anche operatori stranieri che desiderano imparare l’arte non solo del gelato ma anche della pasticceria e panificazione. Quando un prodotto è considerato italiano? Solo se è fatto da un italiano o anche se è un eccellente prodotto italiano realizzato però da un americano o da un cinese? E non c’è una contraddizione in termini tra la dimensione artigianale e il proporsi come sistema che vuole affermare un valore, l’immagine di una nazione? Si chiede all’artigiano di essere prevalentemente individuale ma siamo sicuri che dietro ci sia un’attività di sostegno per valorizzare il prodotto italiano? In Italia c’è tradizionalmente una sorta di sottovalutazione della capacità artigianale. Manca un percorso dignitoso per poter affermare che un artigiano propone un prodotto di qualità e sa fare bene il proprio mestiere. Alessandro Inglese, maestro panificatore e pasticciere, esperto di Pnl Alessandro Inglese, che viene dalla pasticceria e panificazione, recentemente ha deciso di diventare imprenditore. Un paio di anni fa, insieme ad un amico, ha infatti intrapreso un progetto particolare, reinventandosi un prodotto tipico italiano come la pizza. È nato così il Kono Pizza: una pizza a forma di cono e farcita con funghetti o salamini e, ovviamente, il pomodoro e la mozzarella. Una volta avuta l’intuizione, occorreva vendere il prodotto in tutto il mondo e, per fare ciò, si è scelto di applicare alcune regole “rubate” alla grande industria tra cui quella fondamentale che impone obiettivi chiari e ben definiti per ottenere buoni risultati. Grazie a questa regola base oggi Kono Pizza è distribuito in 12 paesi (tra cui Nuova Zelanda, Turchia, Russia, Grecia, Australia, Argentina e Inghilterra). Quello che manca oggi in Italia è però una vera e propria mentalità manageriale e una formazione adeguata. Non che manchino gli imprenditori, manca la conoscenza di quella che in America si chiama “ingegneria manageriale”, vale a dire un insieme di regole, un percorso formativo chiaro per chi si voglia imporre sul mercato mondiale. Anche l’artigiano deve cominciare a pensare con questo tipo di mentalità: se vuole crescere deve capire che la propria attività si confronta alla pari con l’industria, anche se non ha gli stessi mezzi e gli stessi numeri. Un ultimo suggerimento sempre traslato dall’industria: quando si intraprende un nuovo progetto occorre tener conto di 6 elementi fondamentali (regola delle 6 esse): ci vuole una Struttura per produrre e uno Staff adeguato. Contemporaneamente, occorre un Sistema che gestisca le persone all’interno della struttura e uno Skill, ossia il know how dell’azienda. Le persone devono essere acculturate e fatte crescere. A questo punto bisogna creare uno Stile e, solo a questo punto, si sceglie la Strategia da utilizzare per imporsi sul mercato. Ana Maria Galibert, vicepresidente di Pubblitec Argentina e membro del Comitato esecutivo di Fithep Brasile L’argentina vanta una vasta e antica esperienza di importazione del prodotto italiano tanto nel gelato, quanto nella pasta e nella pizza. Le storie dei nostri paesi sono sempre state legate, in particolare dopo la seconda ondata migratoria avvenuta negli Anni ‘50 quando molti artigiani italiani hanno portato in argentina la loro esperienza e la professione. Per gli argentini, quindi, il concetto e la storia del gelato sono inconfutabilmente italiani. Lo stesso presidente dell’associazione del gelato artigianale è Italiano anche se oggi in America Latina esistono distributori di gelato argentino con denominazione di origine. Il nucleo del gelato argentino è quindi il prodotto italiano, con le sue tradizioni e qualità di lavorazione e i professionisti del settore sono responsabili di mantenere la tradizione e un livello di qualità che permetta loro di essere sempre orgogliosi del prodotto che realizzano. A questo scopo occorre un lavoro molto forte a livello di formazione professionale. Sui siti www.Ilgelatiereitaliano.it e www.Ilpasticiereitaliano.it la versione integrale degli interventi “Come comunicare meglio e vendere di più il prodotto artigianale italiano nel mondo” Tavola rotonda internazionale organizzata dalle testate “From Italy Buyers Guide”, “il Gelatiere Italiano”, “il Pasticciere Italiano” e “il Panificatore Italiano”. Durante il Sigep 2005 a Rimini, la Casa Editrice Finedit ha organizzato una tavola rotonda in cui si è discusso dell’importanza di comunicar ai clienti il valore del prodotto artigianale. Molti relatori internazionali hanno portato la propria esperienza, dimostrando che il prodotto artigianale può essere vincente. Quest’evento è stato il punto d’arrivo di un lungo lavoro di team portato avanti da Atenaide Arpone, Paola Colonnetti, Miriam Galimberti e Monica Viani della Finedit Italia. Ecco il resoconto degli interventi. Alla tavola rotonda “Come comunicare meglio e vendere di più il prodotto artigianale italiano nel mondo”, tenutasi in occasione del Sigep di Rimini, sono intervenuti: Cristina Bellavista, amministratore unico Finedit Italia; Ana Maria Galibert, Vicepresidente di Publitec Argentina e Membro del Comitato esecutivo di Fithep Brasile e Publitec Argentina; Paolo Dalla Zorza, Presidente del Paolo’s Gelato America; Donata Panciera, giornalista e maestra gelatiera certificata; Eduard Bechoux, maestro cioccolatiere e consulente; Alessandro Inglese, maestro panificatore e pasticciere, esperto di Pnl; Dario Mariotti, formatore e collaboratore della scuola Cast Alimenti. Prima di cominciare la tavola rotonda, Fabrizio Bellavista vice direttore del mensile di comunicazione Adv ha sottolineato l’impegno della nostra casa editrice nel campo della comunicazione. Forte del motto di Paul Watzlawick “Se non comunichiamo, non esistiamo” Finedit Italia è sempre in prima linea quando si tratta di sottolineare l’importanza della comunicazione. Recentemente ha infatti promosso, in collaborazione con l’Istituto Europeo del Design (Ied), un concorso per la creazione di una campagna pubblicitaria collettiva per la valorizzazione del gelato artigianale. Cos’è una campagna collettiva? È un insieme di persone, di aziende, di investimenti che ha un unico obiettivo: far conoscere un determinato prodotto. Il caso più celebre in Italia è quello della campagna collettiva dei produttori di birra che negli anni ’60 sono riusciti a imporre una bevanda fino ad allora poco conosciuta e, di conseguenza, poco consumata. Gli studenti dello Ied sono già al lavoro per creare una campagna collettiva e le loro proposte verranno pubblicizzate attraverso le nostre riviste a partire dal mese di marzo. Lo scopo è quello di spronare le aziende e gli artigiani a unirsi per promuovere al meglio il frutto del loro lavoro. Cristina Bellavista, amministratore unico Finedit Italia, ha poi introdotto gli ospiti sottolineando l’importanza della loro esperienza nella promozione del prodotto artigianale nel mondo. Ecco gli interventi. Edouard Bechoux, maestro cioccolatiere e consulente Il maestro Bechoux ha portato la sua esperienza personale e concreta. Recentemente ha infatti aperto una cioccolateria dove vende i propri prodotti e, per creare un locale che fosse la “pubblicità vivente” della sua produzione, ha utilizzato molte informazioni “rubate” all’industria (che può permettersi costose ricerche di mercato volte alla fidelizzazione del cliente). Poiché bisogna offrire al cliente prodotti particolari che lo incuriosiscano, due sono gli elementi che il maestro ha scelto per caratterizzare la sua produzione: il cioccolato e le spezie. Persino il suo locale è arredato sulla base di un vero e proprio “codice colore” che ricorda i toni del cioccolato (marrone) e le spezie (arancio). Il risultato è un’atmosfera calda e accogliente che cattura il cliente. Anche il packaging riprende questo concetto, così come l’etichetta, il menù, il tovagliolo: tutto è declinato sulle stesse tonalità. Il prodotto deve ovviamente avere caratteristiche particolari che lo distinguano nettamente dalla concorrenza, ad esempio una torta al cioccolato con una bagna allo zenzero o una mousse fatta con cioccolato proveniente da un isola precisa. Questo dà modo al cliente di parlare del prodotto, di comprarlo, di regalarlo, di “passare parola” ovvero di fare pubblicità nel modo più efficace. Infine non bisogna dimenticare che quello che vende un pasticciere è soprattutto il piacere: sono finiti i tempi in cui si andava dal pasticciere o gelatiere o da qualsiasi altro artigiano per fame, al giorno d’oggi ci si va per “puro piacere” ed è questo l’impulso che occorre stuzzicare. Il suo consiglio è di appoggiarsi a dei consulenti: non si può pensare di fare tutto da soli con la scusa di risparmiare perché con un investimento minimo si avrà un enorme ritorno d’immagine. Donata Panciera, giornalista e maestra gelatiera certificata Proveniente da una famiglia che produce gelato da più di cent’anni, Donata Panciera ha cominciato prestissimo a girare il mondo in veste di consulente. Il dato fondamentale che scaturisce dalla sua esperienza è che il prodotto artigianale deve adattarsi ai gusti e ai consumi del luogo in cui viene esportato, senza però disconoscere le proprie origini e i tratti tipicamente italiani che lo contraddistinguono. Esemplificativa è l’esperienza giapponese, cominciata a metà degli Anni ’80. Il buon successo dell’operazione è stato determinato dall’intuizione di Donata, che ha voluto prima di tutto conoscere gli usi e i costumi giapponesi, così come la storia, i cibi e, in particolare, la pasticceria locale, che non è per nulla dolce. È sembrato inevitabile che il gelato ne ricalcasse lo stile, per non sconvolgere il gusto dei clienti. Restava da capire come i giapponesi avrebbero percepito il gelato artigianale “italiano”. Certamente l’idea che gli italiani fossero un popolo sempre allegro piaceva molto e, per questo, si è deciso di aprire 4 piccole gelaterie che producessero il gelato artigianale a contatto col pubblico, servendolo “all’italiana”, cioè in modo diretto e simpatico. L’interesse è stato subito grande. Soprattutto le donne giapponesi erano particolarmente desiderose di identificarsi con quelle italiane, percepite come sorridenti e solari. Dopo 19 anni, si può dire che questo tipo di comunicazione si è rivelata molto efficace e ha permesso una notevole crescita del business. Paolo Dalla Zorza, Presidente del Paolo’s Gelato America Paolo Dalla Zorza ha scelto l’America nel ’99 un po’ per caso, ma soprattutto perché negli U.s.a. Non ci sono molte gelaterie italiane autentiche. Nella Sud Est degli Stati Uniti poi, la cultura italiana è quasi sconosciuta. Per Paolo vendere il gelato in America è un’esperienza completamente diversa da quell’italiana. Non a caso, chi ha cercato di esportare il “modello italiano” ha ottenuto solo grossi fallimenti (come la Parmalat che nel ’98 ha aperto un locale ad Atlanta e nel ‘99 ha dovuto chiuderlo). Prima di venderlo, occorreva forse insegnare agli americani che cos’era il vero gelato italiano. Paolo lo ha fatto e, contemporaneamente, ha cercato di creare un locale che proponesse “un’esperienza italiana”: musica italiana, immagini che richiamano il nostro paese, personale italiano, nomi dei gusti in italiano. Attenzione però: non si tratta di un locale uguale a quello che troverebbero in Italia, ma di un locale che nella loro percezione ricordi l’Italia. Fondamentale è stato poi il passaparola, perché se ci si presenta bene e si accontenta il cliente, la gente parla bene di te e, soprattutto, torna ad acquistare. La pubblicità si è rivelata molto utile: è dovere informare il pubblico circa i valori nutrizionali del prodotto, la percentuale di grassi, di zuccheri, ecc. Altro dato fondamentale: la specializzazione. In America, se si vuol fare il gelato, bisogna fare solo quello perché un locale che vende di tutto, non si distingue dalla concorrenza. Infine un colpo di genio, questo sì all’italiana. Essendo medico veterinario, Paolo ha pensato di creare il pet gelato, una linea per cani e gatti a base senza zucchero e senza latte. L’idea sta funzionando alla grande e attira molti clienti non tanto dal punto di vista delle vendite, quanto da quello dell’eco suscitata. Se ne è parlato persino in televisione, insomma è stata un idea vincente. Conclusione: bisogna conoscere il mercato, osservare, capire che cosa ti chiede e cosa può recepire. Dario Mariotti, formatore e collaboratore della scuola Cast Alimenti Una cosa decisiva è il valore distintivo che un artigiano possiede e deve comunicare ai propri clienti. Si può cominciare col descrivere il prodotto e valutarlo attraverso l’analisi sensoriale, la degustazione. Ma siamo sicuri di cosa è realmente il gelato italiano? E soprattutto siamo in grado di riconoscere un maestro da un assemblatore? In Cast Alimenti frequentano i corsi professionisti italiani che vogliono proporsi all’estero ma anche operatori stranieri che desiderano imparare l’arte non solo del gelato ma anche della pasticceria e panificazione. Quando un prodotto è considerato italiano? Solo se è fatto da un italiano o anche se è un eccellente prodotto italiano realizzato però da un americano o da un cinese? E non c’è una contraddizione in termini tra la dimensione artigianale e il proporsi come sistema che vuole affermare un valore, l’immagine di una nazione? Si chiede all’artigiano di essere prevalentemente individuale ma siamo sicuri che dietro ci sia un’attività di sostegno per valorizzare il prodotto italiano? In Italia c’è tradizionalmente una sorta di sottovalutazione della capacità artigianale. Manca un percorso dignitoso per poter affermare che un artigiano propone un prodotto di qualità e sa fare bene il proprio mestiere. Alessandro Inglese, maestro panificatore e pasticciere, esperto di Pnl Alessandro Inglese, che viene dalla pasticceria e panificazione, recentemente ha deciso di diventare imprenditore. Un paio di anni fa, insieme ad un amico, ha infatti intrapreso un progetto particolare, reinventandosi un prodotto tipico italiano come la pizza. È nato così il Kono Pizza: una pizza a forma di cono e farcita con funghetti o salamini e, ovviamente, il pomodoro e la mozzarella. Una volta avuta l’intuizione, occorreva vendere il prodotto in tutto il mondo e, per fare ciò, si è scelto di applicare alcune regole “rubate” alla grande industria tra cui quella fondamentale che impone obiettivi chiari e ben definiti per ottenere buoni risultati. Grazie a questa regola base oggi Kono Pizza è distribuito in 12 paesi (tra cui Nuova Zelanda, Turchia, Russia, Grecia, Australia, Argentina e Inghilterra). Quello che manca oggi in Italia è però una vera e propria mentalità manageriale e una formazione adeguata. Non che manchino gli imprenditori, manca la conoscenza di quella che in America si chiama “ingegneria manageriale”, vale a dire un insieme di regole, un percorso formativo chiaro per chi si voglia imporre sul mercato mondiale. Anche l’artigiano deve cominciare a pensare con questo tipo di mentalità: se vuole crescere deve capire che la propria attività si confronta alla pari con l’industria, anche se non ha gli stessi mezzi e gli stessi numeri. Un ultimo suggerimento sempre traslato dall’industria: quando si intraprende un nuovo progetto occorre tener conto di 6 elementi fondamentali (regola delle 6 esse): ci vuole una Struttura per produrre e uno Staff adeguato. Contemporaneamente, occorre un Sistema che gestisca le persone all’interno della struttura e uno Skill, ossia il know how dell’azienda. Le persone devono essere acculturate e fatte crescere. A questo punto bisogna creare uno Stile e, solo a questo punto, si sceglie la Strategia da utilizzare per imporsi sul mercato. Ana Maria Galibert, vicepresidente di Pubblitec Argentina e membro del Comitato esecutivo di Fithep Brasile L’argentina vanta una vasta e antica esperienza di importazione del prodotto italiano tanto nel gelato, quanto nella pasta e nella pizza. Le storie dei nostri paesi sono sempre state legate, in particolare dopo la seconda ondata migratoria avvenuta negli Anni ‘50 quando molti artigiani italiani hanno portato in argentina la loro esperienza e la professione. Per gli argentini, quindi, il concetto e la storia del gelato sono inconfutabilmente italiani. Lo stesso presidente dell’associazione del gelato artigianale è Italiano anche se oggi in America Latina esistono distributori di gelato argentino con denominazione di origine. Il nucleo del gelato argentino è quindi il prodotto italiano, con le sue tradizioni e qualità di lavorazione e i professionisti del settore sono responsabili di mantenere la tradizione e un livello di qualità che permetta loro di essere sempre orgogliosi del prodotto che realizzano. A questo scopo occorre un lavoro molto forte a livello di formazione professionale. Sui siti www.Ilgelatiereitaliano.it e www.Ilpasticiereitaliano.it la versione integrale degli interventi |
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CONFARTIGIANATO TORINO, E IL CIOCCOLATO DIVENTA PROTAGONISTA |
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In occasione di Cioccolatò Confartigianato Torino ha organizzato tre importanti iniziative per rendere protagonista il cioccolato e gli artigiani che contribuiranno a trasformare la manifestazione in un evento eccezionale, davvero imperdibile. La fabbrica del cioccolato. Per gli appassionati e per tutti coloro che, incuriositi dal progetto, vorranno partecipare al grande show Confartigianato ha organizzato nel proprio stand uno spettacolo davvero eccezionale: la fabbrica del cioccolato. Per la prima volta in una piazza cittadina il pubblico avrà l’eccezionale possibilità di osservare da vicino una filiera completa per la produzione artigianale del cioccolato, assistendo alle diverse fasi di lavorazione. Dalla tostatura delle fave di cacao, attraverso le varie fasi di lavorazione (preparazione degli impasti, raffinazione, concaggio, tempera, modellaggio) per arrivare a gustare il cioccolatino! Il braciere di cioccolato e le medaglie olimpiche. Mentre i torinesi aspettano la spettacolare e memorabile accensione del braciere olimpico di Torino 2006 un tedoforo d’eccezione accenderà il Braciere di cioccolatò: il “Signore degli Anelli” Yury Chechi. Confartigianato, grazie al prezioso aiuto del maestro cioccolatiere Silvio Bessone, ha creato un braciere olimpico degno della gustosa occasione, che sarà posto in posizione d’onore al centro di Piazza Castello. Alto 4 metri, interamente realizzato in cioccolato fondente, il braciere sarà acceso da Yury Chechi davanti agli occhi del pubblico in festa domenica 6 Marzo alle ore 16.00. Ormai a Torino si respira la magia dei giochi olimpici. E chi di noi non vorrebbe provare, almeno una volta nella vita, l’emozione di essere protagonista di questo grande evento? Sicuramente molti saranno curiosi di osservare per la prima volta, e magari tenere fra le mani, le Medaglie olimpiche di Torino 2006. Non quelle vere, per le quali dovremo aspettare i giochi olimpici invernali del 2006, ma autentiche e fedeli riproduzioni in cioccolato delle medaglie d’oro, d’argento e di bronzo che saranno consegnate agli atleti vincitori delle discipline olimpiche invernali di Torino 2006. Cioccolato fondente, al latte e bianco, che verrà prodotto nel laboratorio di Bessone e sarà presentato nello stand di Confartigianato a Cioccolatò, davanti agli occhi di stupiti spettatori. La tavoletta della solidarieta’ e il villaggio del cioccolato. Grazie a Confartigianato Il cioccolato, amato da sempre, da tutti, in ogni parte del mondo, diventa ambasciatore di un importante progetto di solidarietà. Per venire incontro alle difficoltà dello Sri Lanka, profondamente devastato dallo tsunami, l’ A.n.c.c. (Associazione Nazionale Cioccolatieri Confartigianato) ha ideato un progetto per offrire un aiuto concreto a queste popolazioni in difficoltà. L’obiettivo è quello di ricostruire un villaggio in Sri Lanka, il Villaggio del Cioccolato, per dare una speranza di vita e un'occasione di lavoro ai sopravvissuti. L'intento è di far rinascere un vero tessuto produttivo: grazie all'intervento del gruppo Anap (Associazione Nazionale Artigiani Pensionati) il progetto prevede di costruire un villaggio composto da almeno 20 case. Le case saranno palafitte in legno di bambù: nella parte superiore l'abitazione, in quella inferiore uno spazio per il deposito dei materiali. Il cuore del villaggio sarà un magazzino per la fermentazione e la lavorazione del cacao, alcune tettoie per l'essicazione, un deposito per lo stoccaggio delle fave secche, un laboratorio per la produzione di caffè e thè. Da un’idea di Silvio Bessone, Presidente dell’ Associazione Nazionale Cioccolatieri Confartigianato, La Tavoletta della Solidarietà sarà venduta nello Stand di Confartigianato ed il ricavato verrà devoluto a favore dell’iniziativa. |
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SCOCCA L’ORA DEL “BIANCHETTO” NELLE CRETE SENESI TARTUFO MARZUOLO E CANAPA TESSILE, ASPETTANDO PRIMAVERA
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Buonconvento (26 febbraio) e San Giovanni d’Asso (5 e 6 marzo) al centro di originali eventi. Di pelle liscia e talvolta rossiccia, grande raramente più di una nocciola, dagli amici comunemente detto il “bianchetto”. E’ lui, il tartufo marzuolo, il protagonista della prima festa d’avvistamento della primavera, nelle Crete senesi. Il fratello emergente del pregiatissimo tartufo bianco sarà al centro di un week end nel sud della provincia di Siena ,durante il quale antichi sapori e mestieri troveranno suggestive occasioni di rilancio. E’ la “Festa del tartufo marzuolo”, in programma sabato 5 e domenica 6 marzo 2005 a San Giovanni d’Asso,a culminare un fine inverno decisamente originale nei comuni delle Crete. Grazie in prima battuta al prologo di Buonconvento, il comune sede del Museo Etnografico della Mezzadria che già sabato 26 febbraio terrà banco tra “Dolci vini & musei”. Obiettivo di questa giornata sarà il recupero delle conoscenze più vecchie e diffuse, almeno un tempo, in tema di pietanze tradizionali ed in particolare di “fine pasto”: a Buonconvento sarà così presentato un volume di ricette riesumato dopo 30 anni, oltre ai manicaretti preparati sul momento da esperte mani paesane. Una settimana più tardi, le attenzioni invernali per le Crete senesi si sposteranno a San Giovanni d’Asso. Grazie all’Associazione Tartufai senesi, il più liscio ed abbordabile tra i tartufi d’Italia sarà in vendita nelle vie del paese dal primo fino all’ultimo week end di marzo. Ma il Marzuolo sarà anche al centro di un convegno in programma la mattina di domenica 6 marzo, durante il quale saranno passate in rassegna le carte tematiche sulle zone tartufigene della provincia di Siena, ma anche le conseguenze fiscali per il settore in virtù dell’ultima legge Finanziaria. Dalla teoria alla pratica, nel pomeriggio della stessa domenica sarà possibile assistere ad una battuta di cerca del tartufo marzuolo in una delle tartufaie protette della zona, o partecipare alle visite guidate nel Museo e nel centro di documentazione, aperto lo scorso novembre – primo in Italia – nei sotterranei del castello di San Giovanni. L’altra protagonista della festa di marzo sarà la canapa tessile: un convegno in programma sabato 5 darà conto del singolare progetto che grazie alla Regione Toscana coinvolge le Crete senesi, la comunità montana della Valtiberina e il comune apuano di Zeri attorno a questa fibra brillante, resistente ed a basso impatto ambientale. A sera, capi in canapa saranno protagonisti di un vero e proprio defilé, nella sala alta del Castello. Per tutte le informazioni è possibile contattare il n. 0577 803101. |
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III EDIZIONE PREMIO NAZIONALE SIRENA D’ORO DI SORRENTO TAGLIO DEL NASTRO PER IL MESE DELL’OLIO DOP IN CAMPANIA
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Durante la cerimonia verrà conferito il premio giornalistico “Sirena d’Oro”. A fare gli onori di casa saranno Antonio Falessi, coordinatore Area Agricoltura Regione Campania, Marco Fiorentino, Sindaco di Sorrento e Gaetano Cola, Presidente della Cciaa di Napoli Si terrà venerdì 18 febbraio 2005 alle 11 all’Hotel Vesuvio di Napoli (Via Partenope, 45) la cerimonia inaugurale del Mese dell’Olio dop in Campania, la manifestazione cornice del Premio Sirena d’Oro di Sorrento, l’unico concorso nazionale dedicato agli extravergine a Denominazione di origine protetta organizzato da Regione Campania, Città di Sorrento, Associazione Città dell’Olio e Federdop. A fare gli onori di casa saranno Antonio Falessi, coordinatore Area Agricoltura Regione Campania, Marco Fiorentino, Sindaco di Sorrento e Gaetano Cola, Presidente della Cciaa di Napoli. Mentre l’olio di oliva conquista mercati sempre più lontani, afferma Antonio Falessi, coordinatore Area Agricoltura Regione Campania, in Italia si consolidano due importanti tendenze:la crescita imponente dell’importazione e una maggiore attenzione per gli oli di pregio. In questi anni l’Assessorato Agricoltura, continua Falessi, ha fortemente spinto sulla qualificazione degli oli campani, tanto che sono 10 le Dop riconosciute o in via di riconoscimento. In tale contesto nascono il Premio Sirena d'Oro di Sorrento, che vede una crescente adesione da parte delle aziende, e il Mese dell'Olio Dop in Campania, che coinvolge tutta la regione mettendo in sinergia non solo le istituzioni e tutta la filiera dell'olio, ma anche la ristorazione, con un occhio sempre più attento verso il consumatore. Tra le novità di maggior rilievo, conclude il coordinatore, vanno segnalate la Vetrina degli Oli Dop d’Italia, che costituisce la prima mostra mercato dell’olio di eccellenza, e il Premio giornalistico, nato con l'obiettivo di favorire la comunicazione delle straordinari risorse olivicole del territorio italiano>. Giunto alla terza edizione, il Premio Sirena d’Oro vuole diffondere una corretta informazione sugli extravergine di pregio e valorizzare le produzioni Dop italiane; molte le iniziative organizzate in tutte le province campane, speciali menù con piatti accompagnati da extravergine Dop e la Carta degli oli in oltre 50 ristoranti di tutta la regione, corsi per diventare assaggiatori e appuntamenti di degustazione per conoscere gli oli di pregio. ''La valorizzazione delle 'perle' dell'agroalimentare dell'area napoletana e della Campania e' uno degli obiettivi prioritari della Camera di Commercio di Napoli, afferma il presidente Gaetano Cola. Ecco perché sosteniamo con forza le iniziative legate al mese dell'olio Dop nella regione ed in particolare il Premio Sirena d'Oro. Ma occorre fare di più; in sinergia con altri enti ed istituzioni, bisogna puntare a fare sistema, ad aiutare sui mercati le imprese, a far conoscere l'olio Dop della provincia di Napoli e della Campania. In questo senso un premio giornalistico può svolgere una funzione importante''>. Tra le novità infatti la consegna del Premio giornalistico Sirena d’Oro di Sorrento, inoltre all’inaugurazione verranno presentati anche i risultati della Ii Tavola Rotonda delle Associazioni Nazionali degli Assaggiatori degli Oli vergine di oliva che concluderà i lavori il 17 febbraio a Napoli. Quest’anno è prevista una preselezione degli Oli partecipanti, che verranno raggruppati per singola Dop e valutati da una Commissione composta da 12 capi panel. Per ciascuna denominazione di origine potranno accedere alla fase finale solo i due migliori Oli, a cui verrà conferita la Menzione di Merito. Gli Oli finalisti verranno valutati per l’assegnazione delle Sirene d’oro da una Commissione composta da 16 capi panel, presieduta dal professore Luciano Di Giovacchino. Segreteria Nazionale del Premio Sirena d'Oro di Sorrento Associazione nazionale Città dell'olio: tel. 0577.329109, E-mail: info@cittadellolio.It |
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STACCA IL PASS E GUSTA… A TORINO CON IL CHOCOPASS! |
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Per tutto il 2005 gli appassionati di cioccolato possono ancora assaporarlo in tutte le specialità acquistando il Chocopass ma con una novità: 24 ore per 10 degustazioni a soli 10 €; 48 ore per 15 degustazioni a 15 €. Come lo scorso anno, i golosi di tutto il mondo possono scoprire tutte le specialità del “cibo degli dei” regalandosi un weekend a Torino. Patria del cioccolato, il capoluogo piemontese può essere nuovamente scoperto attraverso i suoi caffè storici, le sue confetterie, pasticcerie e botteghe di cioccolatieri. Ritorna dolcemente… il Chocopass. Un carnet tutto da assaporare al profumo di cioccolato dalla durata di 24 e 48 ore. Con una spesa di soli 10€ il visitatore ha a disposizione un carnet di 10 tagliandi con validità 24 ore oppure con 15€ un carnet di 15 tagliandi con validità 48 ore; ogni tagliando dà diritto a degustazioni di diversi prodotti tipici e specialità a base di cioccolato, nei caratteristici caffè storici, confetterie, e pasticcerie. La validità del carnet è di 24 ore o 48 ore dal momento dell’acquisto. Il tempo giusto per degustare gianduiotti, praline, cremini, torte al cioccolato, bevande calde al cioccolato, gelato al cioccolato o accostamenti di sapori insoliti e sfiziosi, il tutto nella splendida cornice di Torino. Una città che offre la sua grande tradizione dolciaria nei luoghi dove trionfa la dolcezza nel vero senso della parola. I locali dove poter degustare le “dolci tentazioni” sono indicati, completi di indirizzo, orari e giorno di chiusura, sul voucher insieme a una mappa generale che aiuta il turista a localizzarli. Il Chocopass non è nominale e quindi può essere utilizzato da diverse persone; ma attenzione ogni tagliando è utilizzabile da una sola persona per ogni locale. In una sola città quindi gli amanti del cioccolato potranno accontentare tutti i sensi regalandosi momenti indimenticabili tra profumi e sapori. Una tentazione a cui è difficile resistere e che trova le sue origini nel lontano 1557 quando Emanuele Filiberto di Savoia brindò idealmente alla vittoria sui francesi servendo simbolicamente alla popolazione una tazza fumante di cioccolata. Da allora il capoluogo subalpino ha rivestito un ruolo sempre più da protagonista in questa dolcissima avventura divenendo a pieno titolo la capitale del cibo degli dei; Torino vanta infatti la paternità dei leggendari gianduiotti - un originale mix di cacao e nocciole delle Langhe – e poi praline, torte al cioccolato, bevande calde come il Bicerin a base di cioccolata, caffè espresso e fresca crema di latte… tutto ciò per la prima volta offerto in un delizioso Pass. La seconda edizione de Chocopass lo vede inoltre legato al tour della Torino Golosa che ha luogo dal 26 febbraio al 16 aprile 2005 con partenza alle 18.00 dal Punto Informativo di Turismo Torino interno ad Atrium 2006. Il tour termina ogni volta presso uno degli esercizi aderenti al Chocopass in modo che i partecipanti possano entrare e consumare. Per i possessori del Chocopass il tour della Torino Golosa costa 4,50€ (invece di 6€) mentre chi partecipa al tour della Torino Golosa può acquistare il Chocopass a 9€ e 14€ (invece di 10€ e 15€). Il tour della Torino Golosa (durata di un’ora e mezza in italiano/inglese o italiano/francese) è una passeggiata a piedi tra monumentali palazzi barocchi, botteghe, pasticcerie e caffè storici. Il tour guidato con guide professioniste è stato studiato in collaborazione con la G.i.a. - Associazione Guide Interpreti Accompagnatori Turistici Piemonte. La partenza è da piazza Solferino presso il padiglione olimpico Atrium 2006; l’itinerario si snoda attraverso piazza San Carlo dove ammirare il Caffè Torino, uno dei locali più raffinati della città con ambienti risalenti ai primi anni del ‘900, l’emporio eno-gastronomico Paissa e la storica pasticceria Stratta, per proseguire verso Palazzo Carpano, uno dei più bei palazzi di Torino e sede della società che produce il celebre vino bianco addizionato con erbe aromatiche sino piazza Carignano; in una sola piazza imperdibile il Caffè Pepino luogo in cui è nato il Pinguino, il celebre gelato da passeggio, il teatro Carignano e lo storico ristorante Del Cambio, risalente al 1757. Il tour prosegue verso piazza Carlo Alberto, la Galleria Subalpina dove si trova il celebre caffè Baratti e via Po con il caffè Fiorio, sorto nel 1780 e famoso per il gelato al gianduia. Il Chocopass è acquistabile tutti i giorni dell’anno presso i Punti Informativi di Turismo Torino (Atrium 2006 - piazza Solferino, stazione ferroviaria Porta Nuova, aeroporto Torino-caselle). Call Center Turismo Torino tel.: 011 535181 email: info@turismotorino.Org |
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PRESENTATA ALLA BIT LA NUOVA GUIDA “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI” |
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Una mappa per viaggiare nei luoghi più buoni d’Italia, ma anche una fotografia sullo stato di avanzamento delle Strade del Vino e dei Sapori nel nostro Paese. Torna in libreria la nuova edizione della Guida “Le Strade del Vino e dei Sapori”, edita da Civin, la società editoriale dell’Associazione Città del Vino. La Guida ci presenta con dovizia di particolari le bellezze e le risorse enogastronomiche di oltre 100 Strade del Vino e dei Sapori italiane, costituite in base alle legge nazionale 268/99 e alle successive leggi regionali. “Le Strade del Vino e dei Sapori” si propone come strumento per valorizzare itinerari caratterizzati da produzioni vinicole, tradizioni rurali, tipicità agricole e gastronomiche. Il volume propone al lettore il censimento nazionale di tutti gli itinerari della tipicità riconosciuti mediante adeguate leggi regionali. Si tratta di una guida alla qualità dell’accoglienza: ogni percorso, ogni azienda, ogni struttura ricettiva e di ristorazione segnalata risponde a standard di qualità stabiliti da regolamenti di attuazione e statuti, ovvero requisiti minimi per ricevere un servizio di qualità, in qualsiasi luogo indicato ci si trovi. E’ una guida ai territori, ai prodotti a denominazione, ai piatti della tradizione, ai percorsi del vino, ma con itinerari di collegamento alle aree di produzione dei prodotti certificati Dop e Igp e dei prodotti agroalimentari tradizionali. Ognuna delle Strade viene presentata attraverso una scheda informativa che ne tratteggia tutte le caratteristiche “desiderate”. Curatrice editoriale della Guida è Iole Piscolla, giornalista di turismo ed enogastronomia, nonchè redattrice del mensile Terre del Vino. “Dopo l’ultimo Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia e dopo la nascita di un Centro Studi sulle Strade del Vino – dice Paolo Benvenuti, direttore delle Città del Vino – ci sembra a maggior ragione che quest’anno la Guida sia divenuta uno strumento ancora più importante, un vero punto di riferimento per il turista e gli operatori del settore”. |
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OLIO GAVINELL, PRODOTTO TIPICO PARMENSE DOPO LA GRAN MENZIONE DEI MAESTRI OLEARI “L’ORO DI SALSO” VA ALLA CONQUISTA DELLA FOOD VALLEY |
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Lo scorso anno si è aggiudicato il primo premio assoluto al Xiii Concorso internazionale “Leon d’oro” istituito dalla Corporazione dei Maestri Oleari, ha ricevuto la Gran Menzione dalle mani del ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno in occasione della fiera “Cibus”, che si è svolta a Parma. E quest’anno promette di migliorare. E’ l’olio extravergine di oliva “Gavinell” prodotto dalla famiglia Prampolini sulle colline di Salsomaggiore (Pr), all’interno della tenuta del Giardino Botanico Gavinell, che contiene oltre 450 specie di piante officinali. Si tratta del primo olio prodotto in Emilia, tratto da piante di un cultivar sperimentale studiate per resistere alle gelate invernali, ma è una innovazione che riprende un’antichissima tradizione: nel Xiii secolo le vallate intorno a Parma erano ricoperte di ulivi. «Parteciperemo quest’anno ad altri concorsi – spiega Paolo Prampolini, noto erborista e titolare dell’Azienda Gavinell – da quanto ci dicono i tecnici pare che l’olio prodotto sia migliore di quello del 2004, di qualità superiore. Stiamo inoltre riscuotendo un successo davvero eccellente, diversi agricoltori della zona ci hanno contattato per avere le nostre piante: l’olio “Gavinell” potrebbe non essere più un prodotto solo di nicchia ma diventare uno dei “pezzi forti” della Food Valley». Attualmente l'olio “Gavinell” delle colline di Salso si può trovare solo nella omonima tenuta, o in negozi specializzati nella vendita di prodotti tipici. La sua storia parte da lontano, dal 1985, quando il governo incaricò il Cnr (Centro nazionale delle Ricerche) di studiare piante di ulivo in grado di resistere a gelate invernali eccezionali. Il Cnr selezionò tutte le piante che avevano resistito a quell’inverno e con una serie di innesti riuscì a creare queste piante, del tutto naturali. Anche la Facoltà di Agraria dell’Università di Parma collabora con il Giardino Botanico Gavinell, per rilanciare un prodotto che una volta era tipico di questo territorio e la cui coltivazione è andata smarrita nel tempo. Ma che promette di tornare, più forte che mai. Per informazioni: Gavinell, Giardino della salute – Loc. Gaviana, Salsomaggiore Terme (Parma) Tel. 0524.578348 sito web: www.Giardinodellasalute.com |
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BONNE MAMAN E IL MERCATO DELLA CONFETTURA: UN CONCORSO PER SCOPRIRE LA FRANCIA |
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Sono ancora molto pochi in Italia i consumatori di confettura, prodotto che supera di poco un tasso di penetrazione del 50%. Giocano a sfavore le abitudini alimentari che relegano la prima colazione a pasto poco importante, ma anche la potenza di alcune grandi aziende nazionali e multinazionali che hanno spinto in altre direzioni i comportamenti dei consumatori (snack, merendine, frollini, cereali) con la potenza del marketing. La confettura è ridotta a consumo sporadico. I consumatori di confettura si dividono in alcune categorie ben precise: gli edonisti, che comprano per se stessi, per gratificarsi e cercare il piacere, cercando gusti nuovi, sperimentano, consumano nei momenti di relax, rari per questi consumatori di classe alta; i funzionali che comprano per la famiglia, o comprano per gli altri gusti classici e marche più note, senza una eccessiva fedeltà, ma privilegiando le opportunità promozionali. Bonne Maman è la referenza mondiale nel mondo della confettura, sinonimo di tradizione, generosità e piacere. Bonne Maman è la confettura più venduta nel mondo, un prodotto industriale, ma percepito come fatto in casa. Bonne Maman è la confettura elaborata secondo la ricetta tradizionale, con la giusta proporzione tra frutta e zucchero di canna, scegliendo solo le migliori materie prime raccolte al giusto grado di maturazione e trasformate con cura per mantenere intatto il gusto, profumo e le proprietà nutritive della frutta. Bonne Maman con la propria profondità e varietà di assortimento (17 gusti dai più classici ai più innovativi (come il limone con la cannella, le albicocche con le mandorle, le pesche col ribes), con l’unicità della sua presentazione e dei suoi codici visivi e soprattutto con la sua qualità eccellente, ha conquistato i consumatori più esigenti di oltre 80 paesi, diventando leader nel segmento premium. In Italia Bonne Maman ha conosciuto negli ultimi tre mesi un grande successo incrementando i propri volumi di vendita. Per crescere ulteriormente lancia una grandissima iniziativa: il concorso Bonne Maman, Bon Voyage supportato da una campagna stampa diffusa. Il concorso toccherà oltre un milione di consumatori mettendo in palio 5 straordinari viaggi enogastronomici per due persone nel sud ovest della Francia, oltre 100 libri di cucina tradizionale francese. Esattamente il viaggio sarà a Rocamadour, un suggestivo bordo medievale in una zona rinomata per la sua gastronomia, i suoi vini pregiati e i suoi splendidi paesaggi, L’ente nazionale francese per il turismo, Maison de la France è partner dell’iniziativa. Per vincere basta telefonare o inviare un sms al numero impresso sullo sticker di ogni confezione e l’estrazione è immediata. Il regolamento completo è sul sito www.Collieuganei.it |
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BIOLACTINE FIBRATTIVA DEL LABORATORIO CHIMICO FARMACEUTICO A. SELLA. DOPPIA AZIONE SULL’INTESTINO |
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Se la dieta è povera di liquidi e di alimenti che contengono fibre, l’intestino diventa pigro e il transito intestinale tende a rallentare. Per restituire salute e benessere all’organismo, in farmacia c’è un nuovo integratore specifico: Biolactine fibrattiva del Laboratorio Chimico Farmaceutico A. Sella. Grazie alla sua formulazione bilanciata, ricca di fermenti probiotici, fibre e fruttooligosaccaride, biolactine fibrattiva svolge una doppia azione sull’intestino: da una parte lo riequilibria e dall’altra ne regolarizza la funzionalità. Contiene infatti 2 miliardi di fermenti lattici vivi, il Lactococcus lactis R-1058 e il Lactobacillus casei R-215, che favoriscono il riequilibrio della flora intestinale, proteggono l’intestino da batteri patogeni e migliorano l’assorbimento degli alimenti, evitando la formazione di gas. Non solo. Il nuovo integratore del Laboratorio Farmaceutico Sella è anche ricco di fibre di origine vegetale. Più precisamente, ogni busta di Biolactine fibrattiva contiene 6,2 grammi di fibre di acacia, di pisello e di frumento che, oltre a mantenere vivi e attivi i fermenti lattici, richiamano l’acqua nell’intestino, formano e ammorbidiscono la massa fecale e facilitano il transito intestinale, favorendone la puntuale regolarità. Biolactine fibrattiva dunque non è un lassativo ma è un regolatore dell’attività intestinale. Privo di zuccheri, è indicato anche per chi soffre di diabete e per chi segue particolari regimi alimentari. Distribuito in farmacia, il nuovo integratore del Laboratorio Farmaceutico A. Sella è disponibile in confezioni da 8 buste. Si consiglia l’uso quotidiano di una busta per 16 giorni, prima della colazione o del pasto, sciolta in un abbondante bicchiere d’acqua, di the o latte tiepidi. |
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INTEGRATORE ALIMENTARE SELENIUM-A.C.E.EXTRA DI MARFARMA HOLDING SPA: IL VALIDO AIUTO PER PREVENIRE I DANNI OSSIDATIVI |
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Marfarma holding Spa propone Selenium A.c.e. extra, da sempre l’integratore a base di Selenio più conosciuto e utilizzato in tutti i casi di scarso apporto di selenio e in situazioni di indebolimento dell’organismo e di innalzamento dello stress ossidativo. E’ stato, infatti, scientificamente dimostrato che stress, fumo, abitudini alimentari non corrette provocano in uomini e donne l’innalzamento dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Inoltre, secondo un importante studio clinico dal titolo “Oxidative status and oral contraceptive. Its relevance to platelet abnormalities and cardiovascular risk” pubblicato su “Free Radical Biology & Medicine”, è emerso che anche l’utilizzo della pillola anticoncezionale modifica lo stato ossidativo dell’organismo diminuendone le difese antiossidanti. In tutti questi casi per ripristinare le difese antiossidanti, è consigliata una integrazione con Selenium-a.c.e.extra: una compressa al giorno da deglutire con un po’ di acqua preferibilmente al mattino per un periodo di uno, due o tre mesi secondo il parere del medico è in grado di fornire la dose quotidiana ottimale di selenio e il corretto apporto di vitamine antiossidanti. E’ in vendita in Farmacia Numero verde Marfarma holding Spa: 800 013592 |
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CONTRO FASTIDI E STRESS DEL RAFFREDDORE ALLERGICO CALYPTOL INALANTE, UN ALLEATO EFFICACE
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Occhi lucidi e arrossati, starnuti continui, difficoltà respiratorie, prurito al naso: si riconoscono subito, sono loro, il “popolo degli allergici”, che, con l’imminente arrivo della primavera, torneranno, loro malgrado, alla ribalta. Il risveglio della natura significa infatti, per molti, dover convivere con i fastidiosi sintomi del cosiddetto raffreddore da fieno, una delle allergie stagionali più comuni. Per dare sollievo alle vie respiratorie e trasformare finalmente una giornata all’aria aperta in una giornata piacevole, un valido aiuto viene da Calyptol Inalante, un prodotto completamente naturale, a base di sostanze naturali, caratterizzate da un efficace effetto balsamico e da una specifica azione antibatterica. Calyptol Inalante è composto da quattro differenti tipologie di erbe, efficaci nel dare sollievo alle vie respiratorie congestionate, grazie alle loro proprietà terapeutiche e balsamiche, conosciute e sfruttate fin dai tempi più antichi. Innanzitutto l’Eucaliptolo, il costituente principale, prezioso per l’azione balsamica, espettorante e antibatterica; il Terpineolo, con azione espettorante, efficace nel liberare le vie respiratorie favorendo l’eliminazione delle secrezioni. E ancora l’Essenza di Timo, ideale per la sua azione fluidificante e antibatterica; l’Essenza di Pino silvestre, utile come balsamico e antinfiammatorio; infine l’Essenza di Rosmarino, efficace balsamico respiratorio e disinfettante naturale. Dalla natura un’efficacia senza controindicazioni. Calyptol Inalante si presenta in pratiche fiale monouso utilizzabili per via inalatoria, mediante suffumigi, o, localmente, con frizioni sulla zona toracica. I suoi vapori balsamici penetrano profondamente nelle vie respiratorie assicurando un’efficace azione decongestionante e un benefico sollievo da tosse, raffreddore e difficoltà respiratorie. Calyptol Inalante è disponibile esclusivamente in farmacia, in fialette mononouso da 10 ml ciascuna, nella confezione contenente 10 fiale a 6,00 euro. |
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CLUB 10 – FITNESS & BEAUTY CENTER – HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA DI MILANO |
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Il Club 10 Fitness & Beauty Center, inaugurato nell’aprile del 1996 e situato al decimo e ultimo piano dell’Hotel Principe di Savoia, si articola oggi su uno spazio di ben 1000 mq. Nel febbraio 2001 è stato ampliato con una nuova area estetica luminosa ed accogliente, all’interno della quale sono state introdotte l’esclusiva linea cosmetica Kanebo e l’innovativo Hot Stone Massage, lo speciale trattamento di bellezza a base di pietre calde e oli essenziali dall’azione detossinante, drenante e rilassante. Altra novità del Club 10 Fitness & Beauty Center è Pancafit, un metodo di allungamento muscolare, integrato da tecniche di respirazione e apertura del diaframma, che mira a correggere la postura per eliminare dolori muscolari e osteo/articolari. Nel mese di gennaio 2004 il Club 10 Fitness & Beauty Center è stato ulteriormente modernizzato: oltre al pratico rivestimento in parquet, la palestra è stata dotata di nuovissimi macchinari Technogym di ultima generazione, dalle forme innovative ed ergonomiche e di concezione multisensoriale, cioè creati specificamente per superare la noia dell’allenamento fisico attraverso la stimolazione dei 5 sensi. Ogni attrezzo è dotato infatti di Tv e radio integrate per rendere piacevole l’esercizio fisico, fast track control e joy stick per agevolare il controllo della macchina, di un sistema di ventilazione che emana essenze naturali. Questa oasi urbana di benessere psico-fisico accoglie una palestra perfettamente attrezzata per il condizionamento muscolare e cardiovascolare, piscina climatizzata di circa 60 mq, (con vasca separata per idromassaggio, sauna e bagno turco) e solarium in terrazza, dove è possibile consumare bevande o pranzi leggeri godendosi la spettacolare vista panoramica. Molteplici sono le opportunità offerte da questa esclusiva Spa: dal pacchetto “Wellness”, che include l’uso delle strutture del club ed un massaggio corpo rilassante o tonificante, al più completo pacchetto giornaliero “Day Spa” che, rispetto al precedente, aggiunge un ricco massaggio esfoliante al trattamento viso basic, manicure/pedicure. E ancora i pacchetti “Woman in Heaven”, comprensivo di uso strutture, manicure/pedicure con bagno di paraffina, seduta di Hot Stone Massage, messa in piega e snack leggero, e “Oriental Feeling”, che include un massaggio Shiatsu, uno per il viso Kanebo, l’uso delle strutture Club 10 per una giornata intera, manicure con bagno di paraffina, messa in piega e snack leggero. Il Club 10 Fitness & Beauty Center, inoltre, soddisfa le esigenze della clientela maschile: ecco quindi il pacchetto “Man in Heaven”, che prevede uso delle strutture del club, manicure/pedicure con bagno di paraffina, Hot Stone Massage, massaggio del cuoio capelluto ed uno snack leggero e il pacchetto giornaliero “Day Spa for Him”, inclusivo di uso strutture, seduta di Pancafit (allungamento e rilassamento muscolare globale decompensato), trattamento viso base, massaggio tonificante e snack leggero. Club 10 Fitness & Beauty Center non dimentica infine di celebrare il giorno del matrimonio, offrendo un esclusivo e completo pacchetto “Bride” interamente dedicato alla sposa. E quindi, per essere splendide nel giorno più bello, oltre all’uso di tutte le strutture della Spa, Club 10 propone trattamento viso, manicure/pedicure con bagno di paraffina, waxing, Hot Oil and Salt Massage ed uno snack leggero. Le ultime novita’ del club 10. Massaggio tuina E’ un massaggio di origine cinese che agisce sulle zone interessate dal dolore di tipo articolare o muscolare, attraverso opportune pressioni, spinte, frizioni sul corpo. Il Tuina si fonda sugli stessi principi dell’Agopuntura, stimolando la circolazione sanguigna, rilassando le masse muscolari e mobilizzando le articolazioni. Reiki. E’ un metodo giapponese che lavora sull’impianto energetico del corpo ed è uno strumento efficacissimo per la gestione dello stress. L’operatore appoggia entrambe le mani sui punti del corpo che corrispondono alle porte di entrata dell’energia. Dalle mani si sviluppa un piacevole calore che induce le cellule ad aprirsi e ad assorbire il flusso energetico, permettendogli di raggiungere la causa del nostro squilibrio e trasformarlo in armonia duratura. Bio-psico-sinergia. La Bps è un metodo di cura che tratta i problemi di natura psico-somatica e si prefigge di liberare quei blocchi di energia generati dalla memoria cellulare, essenzialmente costituita da traumatismi ed esperienze negative vissute che si sono registrate ed impresse sul nostro fisico. Dopo una valutazione dello stato psico-fisico della persona, questa liberazione viene ottenuta attraverso la pressione di punti chiave del corpo. Massaggio ayurvedico. Mentre il massaggio occidentale si occupa prevalentemente delle masse muscolari, dei sistemi circolatori e di quello osteo-articolare, il massaggio ayurvedico estende il campo d’azione ai piani psichico e spirituale, e comprende quindi diverse manualità: manualità fisiche: tessuti muscolari, connettivi, circolazione sanguigna e linfatica, struttura osteo-articolare; manualità energetiche: lavora sui punti marma (centri anatomici vitali in cui si incontrano vasi sanguigni, nervi, legamenti, tendini, muscoli ed ossa) e sul riequilibrio dei punti chackra (i 7 principali marma di accesso dell’energia vitale nel corpo) con tecniche di respirazione; tecniche fitoterapiche e aromaterapiche: uso di preparati a base di erbe, olii specifici e olii essenziali. L’atteggiamento fondamentale che caratterizza il massaggio ayurvedico è quello di essere una sorta di meditazione condivisa con il terapista. Gli effetti diretti sono somatici (rilassamento, disintossicazione e ringiovanimento dei tessuti, miglioramento della flessibilità delle giunture, miglioramento della funzionalità degli organi interni e dei sistemi digestivo, respiratorio ed escretorio) e psicologici (serenità, calma, chiarezza mentale, resistenza allo stress, eliminazione di stanchezza, depressione, insonnia e ansia). Quando si parla di effetti del massaggio, non si intende fare riferimento all’esecuzione di un trattamento isolato. La sua efficacia preventiva e conservativa della salute è apprezzabile se viene effettuata con regolarità, in quanto non deve essere visto come “pillola” da prendere in fase acuta, ma una pratica igienico-sanitaria e spirituale da introdurre in un consapevole regime di vita. |
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AL VILLAGGIO LA FRANCESCA YOGA, MASSAGGI ALL’OLIO D’OLIVA LIGURE E PASSEGGIATE NEL PARCO DI 15 ETTARI PER IL RELAX DI MENTE E CORPO |
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Bastano pochi giorni, anche solo uno per chi ha i minuti contati, per rilassare la mente e il corpo, ritrovando lo slancio vitale in vista del cambio di stagione. Il Villaggio Turistico la Francesca a Bonassola (La Spezia), un piccolo borgo immerso in 15 ettari di verde sul Golfo dei Poeti, alle soglie delle Cinque Terre, offre un programma studiato ad hoc per disintossicare e nutrire la pelle, per i mesi di marzo e aprile. Per chi sceglie di trascorrere al Villaggio Turistico la Francesca un solo giorno il trattamento prevede una tisana drenante al mattino, seguita da esercizi di Yoga e Tai Chi. Poi, per mettere in movimento tutto il corpo una passeggiata in compagnia, lungo i sentieri panoramici limitrofi al Parco Nazionaledelle Cinque Terre e per finire un massaggio defatigante con olio d’oliva extravegine Dop ligure, molto nutriente per la pelle. Il tutto è proposto fino al 20 marzo a 120 euro a persona, con trattamento di mezza pensione, per un minimo di tre persone. In aprile il prezzo è invece di 130 euro, e il supplemento singola in entrambi i casi di 20 euro. Chi ha un intero weekend da dedicare al relax può concedersi diverse “attenzioni”. Si comincia al venerdì sera, appena arrivati, con una tisana detossinante, per continuare la mattina seguente con una tisana depurativa e un trattamento viso, seguito da esercizi di Yoga e Tai Chi. Il pomeriggio del sabato ci si affida alla consulenza degli esperti per una dieta su misura, poi si effettuano esercizi respiratori rilassanti per decontrarre la schiena, il collo e la zona cervicale. La cura di bellezza prevede inoltre un trattamento lifting per il viso, con tecniche non invasive, e, prima di andare a dormire, una speciale tisana della buonanotte. La domenica mattina inizia con una seduta di riflessologia, oppure di rilassamento corporeo, con uso di aromi essenziali in olio extravergine d’oliva Dop ligure. Fino al 20 marzo il tutto è offerto a 230 euro a persona, con il trattamento di mezza pensione per un minimo di tre persone. In aprile il weekend è invece proposto a 240 euro, e in entrambi i mesi il supplemento singola è di 30 euro. www.Lafrancesca.org |
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BELVITA, TANTI TRATTAMENTI... INSOLITI E GOLOSI |
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Ritagliarsi una settimana, o anche solo qualche giorno, per “viziare” il proprio corpo e ritemprarsi dalle fatiche e dallo stress quotidiano, affidandosi alle mani esperte di personal trainer, chef e massaggiatori. Sono moltissime le “proposte benessere” dei 29 alberghi Belvita Alpine Wellness dell’Alto Adige, e se tutti offrono trattamenti tradizionali qualcuno spazia fino all’Estremo Oriente, con trattamenti che uniscono alla cura del corpo il rilassamento della mente, o mette a disposizione vasche piene di latte per sentirsi come la regina d’Egitto Cleopatra, o ancora pacchetti per due, per romantici massaggi e bagni di coppia. In più, per festeggiare i 10 anni di Belvita Alpine Wellness Hotel, fino al 30 novembre 2005 chi trascorre sette notti in uno degli alberghi partecipa al concorso che mette in palio una Bmw Z4 cabrio, e diverse vacanze. Guardiamo più da vicino le proposte più insolite dei centri benessere Belvita. Concedersi un trattamento completo Ayurveda, originario dell’India e risalente a 5mila anni fa, è possibile in molte strutture, come lo Schwarzenstein di Lutago, in Valle Aurina, l’Adler di Ortisei, in Val Gardena, il Mirabell di Valdaora, nel comprensorio delle Dolomiti. Pacchetti ispirati all’antica disciplina orientale vengono proposti anche al Parc Hotel sul Lago a Caldaro, al Lindenhof, hotel di design a Merano, all’Hohenwart e al Preidlhof nella medesima località. Per le coppie che cercano una pausa e un momento di relax da trascorrere in due le Dolomiti sono l’ideale location: al Diamant di Santa Cristina, all’Hotel Excelsior di San Vigilio di Marebbe, con i golosi trattamenti alla panna e al cocco, all’Erica di Nova Ponente e all’Hubertus di Valdaora, con un massaggio tibetano, ci si può affidare a pacchetti studiati per lei e per lui. Al Nörder di Merano la “luna di miele” si chiama invece settimana bellezza, e punta sui trattamenti estetici, il Mignon di Merano propone invece un programma intensivo dedicato specificamente all’uomo. Sempre a Merano, per chi vuole dire addio alle sigarette l’Adria ha messo a punto un programma antifumo, mentre l’Erika offre trattamenti Reiki. Oltre ai classici bagni di fieno e latte nuove “ricette” sono state messe a punto per rivitalizzare la pelle e dare una sferzata al tono dell’umore. Diamo un’occhiata ai bagni curiosi e piacevolissimi. All’alpenschlössl di Cadipietra in Valle Aurina ci si può immergere in un bagno alle ortiche, mentre le mele sono l’ingrediente principale che si trova nella vasca del Majestic di Riscone, sulle Dolomiti, i fiori d’arancio quelli del Feldhof di Merano e il bagno allo yogurt è la golosa proposta del Quelle di Val Casies. Per un bagno alla rosa muschiata e un massaggio all’olio di girasole si può andare al Jagdhof di Laces, in Val Venosta, mentre un peeling allo yogurt lo si può richiedere al Fanes di San Cassiano sulle Dolomiti. All’alpwell Gallhaus di San Giovanni in Valle Aurina è bello scegliere il massaggio “La Stone”, basato sull’influsso delle pietre su particolari punti della colonna vertebrale, mentre il pezzo forte del Völlanerhof a Lana-foiana è la talassoterapia e il Paradies di Laces, in Val Venosta offre il trattamento Ägyptos, che sfrutta millenarie conoscenze dell’antico Egitto. Chi vuole dedicarsi allo sport può farlo in tutte le strutture, ma per chi ama il golf i veri paradisi sono il Quellenhof di San Martino, vicino a Merano, che gode di un’accademia di golf a quattro buche e quattro campi nel circondario, e il Mirabell di Valdaora, ai piedi del Plan de Corones. Per una ginnastica “alternativa” ci si può invece affidare al Qi gong, praticato al Linderhof a Cadipietra, in Valle Aurina e al Rudolf a Riscone, sulle Dolomiti. Puntano infine su una cucina integrale e ipocalorica l’Almhof Call di San Vigilio di Marebbe, nel comprensorio delle Dolomiti e il Waldhof di Lana-foiana. E’ possibile ricevere gratuitamente il catalogo Belvita che illustra caratteristiche e pacchetti di tutti i resort. Www.belvita.it |
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COCCOLE AL LIMONE NELLA NUOVA SPA DELL’HOTEL SANTA CATERIA DI AMALFI |
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Dopo la palestra, l’Hotel Santa Caterina ha inaugurato da poco una bellissima Spa. Una grande porta in legno dà accesso agli spazi che si sviluppano su un doppio livello, dove l’atmosfera privilegia i toni caldi, morbidi, a volte rarefatti, altre brillanti e luminosi. Tutti gli ambienti sono intonacati all’antica, in uno spatolato chiaro con riflessi dorati. In omaggio alla tradizione orientale dei centri benessere, il pavimento della zona asciutta è in bambù spazzolato, mentre le docce sono in pietra e i bagni sono rivestiti in ceramica artigianale di Vietri. All’ingresso si è accolti da una cortese incaricata che vi mostra i comodi spogliatoi, le salette per i massaggi, la sauna, il bagno turco e la doccia multifunzione che si accende di luci nella cromoterapia e spande stimolante profumo di menta nell’aromaterapia. Esperte estetiste eseguono esclusivi trattamenti. Al termine sarete invitati a rilassarvi sorseggiando una tisana alla rosa canina o alla melissa, oppure del thè verde con la menta. Massaggio al Limone “Oro di Amalfi” (50 min.) euro 90,00 Massaggio estremamente rilassante che, stimolando punti specifici del corpo (i Chakra), contribuisce all’equilibrio energetico e psico-fisico. La crema a base di limone ha un effetto tonificante e levigante, purificante e vitaminizzante. Il delicato profumo al limone vi farà immergere in un mondo incantato donandovi la solare vitalità degli agrumi (non esporsi al sole nelle ore successive). Trattamento Corpo al Latte e Miele (50 min.) euro 80,00, Trattamento benessere che vi farà sentire molto coccolate. Con un delicato massaggio verrà applicata sul corpo una dolce miscela di miele caldo, latte e olio. Riflessologia plantare (25 min.) euro 50,00, Particolare tecnica di massaggio che si pratica sulle piante dei piedi con la pressione dei pollici; antidoto perfetto contro i dolori e la pesantezza delle gambe. Linfodrenaggio Viso (25 min.) euro 50,00, Massaggio Californiano – metodo svedese (50 min.) euro 95,00, Shiatsu (50 min.) euro 100,00, Peeling e Idratazione Corpo (25 min.) euro 60,00, Questo trattamento prevede una delicata esfoliazione seguita da una doccia rigenerante e si conclude con l’applicazione di una fresca crema idratante. Trattamento Piedi “Essie Special” (25 min.) euro 40,00, Trattamento Piedi “Essie Special” con pedicure estetico e curativo (80 min.) euro 85,00, Trattamento Mani alla Paraffina (25 min.) euro 30,00, Trattamento Mani alla Paraffina con Manicure (60 min.) euro 55,00, La magia del Santa Caterina A pochi minuti di distanza da Amalfi, in uno dei punti più suggestivi della costiera, l’Hotel Santa Caterina è costruito a picco sul mare, all’interno di una vasta proprietà che “precipita” fino all’acqua con una serie di splendide terrazze naturali. Gli ospiti dell’albergo possono raggiungere il mare con due ascensori scavati nella roccia o con un sentiero panoramico che si dipana in mezzo ai limoni e ai cedri. Costruito nel 1880 dal nonno delle attuali proprietarie, Giusi e Ninni Gambardella, due signore dai modi squisiti che dirigono l’albergo affiancate dai loro figli prendendosi cura giorno per giorno come vere padrone di casa del confort dei loro ospiti, l’Hotel Santa Caterina ha 40 camere tutte arredate con mobili antichi e pavimenti e bagni di bellissime maioliche di Vietri, 13 junior suites e suites, ognuna diversa dall’altra, con terrazze o giardini affacciati sul mare e dotate di vasche idromassaggio, e 9 ulteriori camere e suites in una dépendance nel lussureggiante parco. Con la sua eterea eleganza, le vetrate affacciate sul panorama del golfo, il pavimento color lapislazzulo, il ristorante Santa Caterina è di grande effetto. Il menù del giorno della sua cucina, rinomata a livello internazionale, una vasta scelta à la carte comprendente ricette di grande tradizione. La Carta dei Vini offre un’accurata selezione di crus italiani e esteri e una scelta produzione della Campania. www.Hotelsantacaterina.it |
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VILLA EDEN DI MERANO: TRATTAMENTI EFFICACI, ATTIVITÀ FISICA NON STRESSANTE, I SEGRETI CHE RISTABILISCONO L’EQUILIBRIO MENTE-CORPO E UNA CUCINA SALUTARE E GUSTOSA |
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Sconfiggere la cellulite è una vittoria che ogni donna che ami e rispetti il proprio corpo merita. Il segreto sta nell’uso delle armi più efficaci. A Villa Eden, la prima, vera Destination Spa italiana, a Merano, mitica città-gioiello della provincia di Bolzano, eliminare gli inestetismi diventa operazione piacevole ed efficace. Un personale medico di prim’ordine e uno staff operativo con il dono del sorriso e della comunicativa rendono carezzevoli tutti i trattamenti delle “Giornate Anti-cellulite”, programmate per restituire al corpo una pelle perfetta e allo spirito il perduto equilibrio. Se il tono dei tessuti è quello ideale, anche i rapporti con gli altri miglioreranno, di pari passo con la riacquistata fiducia nel nostro charme. In una“Destination Spa” l’ospite è protagonista delle scelte che conducono al benessere, e viene “allenato” a sfruttare tutti i vantaggi derivati da trattamenti straordinariamente efficaci, da un’attività fisica non stressante, dall’apprendimento dei segreti che ristabiliscono l’equilibrio mente-corpo e da una cucina salutare e gustosa. Il buongiorno si vede dal mattino: Arrivando a Villa Eden sarete accolti con un cocktail di benvenuto e vi sarà comunicato un briefing sui programmi. Nessun trattamento avrà luogo, se non dopo un’accurata visita medica iniziale, diagnostica con check up biologico, valutazione della complessione corporea ed elettrocardiogramma, test delle intolleranze alimentari e Mora test (piacevole e rapido). Tutti i giorni, colloqui per discutere di obiettivi, progressi, risultati. Poi terapia nutrizionale biologica anticellulite. I trattamenti: 6 ipertermie localizzate, 6 massaggi drenanti con oli essenziali, 6 impacchi occlusivi anticellulite, 6 algheterapie, 6 sedute di ginnastica a corpo libero, 6 di acqua gym, 6 di yoga, 1 lezione con Personal Trainer. Palestra e solarium ad uso gratuito in qualunque momento della giornata, Guest Relation Manager sempre a disposizione con programma di entertainment giornaliero (dal pianobar alle passeggiate). Al termine del soggiorno riceveremo gli esiti della diagnostica e i consigli di mantenimento a casa. www.Villa-eden.com |
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AL CENTRO PARSIFAL UN PERCORSO DI BENESSERE PER AFFRONTARE LA NUOVA STAGIONE |
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A partire dal mese di marzo e per tutto luglio, i Centri Parsifal propongono un percorso di attività mirate ad affrontare la nuova stagione. L’obbiettivo è di aiutare il corpo a ritrovare la giusta elasticità e tonicità, oltre a rigenerare e rilassare la mente. Il percorso è così strutturato: 1 ora di Chi kung: l'arte di risvegliare accrescere e guidare l'Energia Vitale (Chi) nel corpo, per ritrovare vigore e intensità e giungere a una più profonda armonia. 1 ora di Massaggio: un massaggio avvolgente che utilizza oli caldi profumati. La circolarità dei movimenti, il ritmo della gestualità, il calore delle mani donano alla persona uno stato di benessere e di rilassamento, riducendo l’affaticamento fisico e psicofisico. Il massaggio per i suoi effetti energetici è consigliato, inoltre, per rallentare i processi di invecchiamento, favorire il sonno e migliorare il tono dell’umore. 1 ora di Tai Chi Chuan: antica disciplina cinese che - attraverso movimenti lenti e morbidi, una corretta respirazione e un’adeguata concentrazione - aiuta a ritrovare e a mantenere il giusto equilibrio tra mente e corpo. 1 ora di Hatha Yoga: disciplina psicofisica che aiuta a riequilibrare e armonizzare corpo, mente ed emozioni, conducendo il praticante a un completo stato di rilassamento. 1 ora di Educazione al Respiro: come usare il respiro in modo corretto per rigenerarsi e liberarsi dallo stress in breve tempo. Il costo dell’intero percorso è di 160,00 euro per lezioni individuali su appuntamento oppure di 110,00 euro per lezioni di gruppo, con il solo massaggio orientale individuale. – e mail: parsifalmilano@libero.It |
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