|
|
|
LUNEDì
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Febbraio 2005 |
|
Pagina3 | |
|
GLI ANALISTI NIELSEN//NETRATINGS COMMENTANO I DATI AUDIWEB RELATIVI AL MESE DI GENNAIO 2005 – UTENZA CASA+UFFICIO |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 – Dopo la pausa natalizia riprende con slancio Internet a gennaio in Italia. La rete ha coinvolto nel mese 16,9 milioni di navigatori (l’1.5% in più rispetto a dicembre), in media ciascun internauta ha effettuato 20 sessioni nel mese ed ha speso online 10 ore e trenta minuti (25 minuti in più rispetto al mese precedente). La crescita del tempo dedicato all’online è particolarmente significativa nelle connessioni da casa (più di 40 minuti nel mese rispetto a dicembre): segno che al di là della fruizione dall’ufficio – necessariamente mirata e veloce – Internet sta diventando un canale di riferimento importante nella vita domestica. In questo contesto di quotidianità si inserisce un altro importante fattore di sviluppo del Web nostrano: all’interno del popolo digitale stanno crescendo le donne. Se la presenza significativa delle donne digitalizzate a dicembre era in parte da ricondursi allo shopping natalizio (un richiamo importante per il mondo femminile, tradizionamente “cauto” nei confronti del Web), il trend di crescita di gennaio evidenzia che, al di là di ogni stagionalità, sta crescendo il gradimento femminile per la rete. A gennaio le donne che si sono connesse almeno una volta a Internet sono 8 milioni, oltre un milione in più rispetto ad un anno fa. Oggi rappresentano il 41% dei navigatori italiani. Una quota che avvicina la popolazione Internet italiana a quella tedesca (dove le donne costituiscono il 42%) e riduce il gap con quella svedese (dove le donne costituiscono il 48%). Le navigatrici da sempre navigano meno dei loro colleghi uomini: a gennaio una donna in media ha navigato per 20 ore e 50 minuti (contro le 34 e 20 degli uomini) per un totale di 22 sessioni (contro le 37 maschili). Questa è una caratteristica peculiarmente femminile in tutti i Paesi Europei dove i consumi online delle donne sono circa la metà di quelli degli uomini. “Le donne hanno un comportamento in rete molto funzionale:” commenta Alessandra Gaudino, Senior Analyst Nielsen//netratings “per loro la rete è uno strumento per acquisire informazioni puntuali, aggiornate in tempo reale. Le donne tendono a soddisfare le loro domande di servizi o di aggiornamento e risultano meno soggette alla fascinazione del cyberspazio, evitando di lasciarsi irretire da mille offerte ed opportunità di divagazione”. In questo contesto orientato alla praticità acquista ancor più valore il tasso di crescita del tempo dedicato all’online: quattro ore in media per navigatrice da novembre a gennaio (il 24% in più). Rispetto ai colleghi uomini, le donne online sono più giovani. Nella fascia dei navigatori tra i 18 ed i 24 anni la loro penetrazione è del 15% (contro il 13% degli uomini), in quella dai 25 ai 34 del 29% (contro il 23% maschile). Alle donne (e non solo alle navigatrici!) piace comunicare. Nel “palinsesto” di una sessione Internet femminile troviamo sempre una sosta alla mail o al forum. L’interattività è una delle peculiarità del mezzo Internet più consone alle donne che dimostrano di apprezzare concorsi, chat, cartoline virtuali e spazi di condivisione di esperienze. Per quanto concerne i contenuti, le donne dimostrano sensibilità a tutto il mondo della scuola (community di studenti, siti universitari, siti ministeriali del settore dell’istruzione), ma anche alle news e alla pubblica amministrazione oltre che, ovviamente, ai siti legati all’ambito della salute, della casa, della cucina. L’universo femminile sta dunque scoprendo le potenzialità della rete e dimostra di superare gradualmente barriere tecnologiche e diffidenze psicologiche. Ed a giudicare dall’intensificarsi delle comunicazioni online per questo target i grandi investitori stanno scommettendo su questo trend di sviluppo. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GIORNALISTI SI DIVENTA A MILANO, CAPITALE DELL'EDITORIA L'IFG, SCUOLA DI ECCELLENZA EUROPEA, CERCA 40 GIOVANI LAUREATI |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Sono aperte dal 1° marzo fino al 30 giugno 2005 le iscrizioni al concorso di ammissione al Xv biennio (2005-2007) dell'Istituto "Carlo De Martino" per la Formazione al Giornalismo (Ifg). Il corso, sostitutivo del praticantato tradizionale, è promosso dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia in collaborazione con la Regione Lombardia. L'ifg è il centro di formazione professionale gestito dall'Associazione "Walter Tobagi" per la formazione al giornalismo. Al termine dei due anni di corso, e superato l'esame di Stato, gli allievi-praticanti verranno iscritti all'elenco professionisti dell'Albo dei giornalisti. Questi i titoli richiesti per l'ammissione al concorso che è nazionale: i candidati non devono superare il limite di anni 30 al 31 dicembre 2005. Laurea (anche triennale) di qualsiasi disciplina. Il concorso è aperto anche ai cittadini dei Paesi dell'Unione europea. I posti a disposizione sono 40. La tassa annuale di frequenza è di 50 euro, che va versata interamente alla Regione Lombardia. Il concorso di ammissione avrà luogo nell'autunno 2005 e prevede tre prove scritte e una orale. Il bando può essere richiesto per posta (dietro rimborso delle spese) o direttamente alla segreteria dell'Ifg: via Fabio Filzi, 17 - 20124 Milano - tel. 02.6749871 - fax: 02.67075551 (orario 9-12.30 / 14-17, escluso sabato e festivi). Il questionario per iscriversi alla selezione può essere stampato (con il bando) direttamente dal sito www.Odg.mi.it oppure www.Ifg.mi.it La Scuola di giornalismo dell'Ordine di Milano e della Regione Lombardia in 28 anni di vita ha creato 563 giornalisti professionisti (tra questi: 35 direttori, 22 addetti stampa, 4 vicedirettori, 77 capiredattori, 42 inviati o corrispondenti dall'estero, 88 capiservizio, 2 segretari di redazione, 193 redattori ordinari, 19 cococo e 6 "vari".....). Nel corso del Biennio, in osservanza anche delle indicazioni del Consiglio nazionale dell'Ordine e delle norme che presiedono al funzionamento dell'Istituto, sono impartite lezioni teoriche di base o di approfondimento, nelle seguenti aree disciplinari: Giornalistica (istituzioni professionali, deontologia-privacy, analisi critica e comparata dei media, tecniche professionali, modelli redazionali, sistemi editoriali, tecniche di gestione degli uffici stampa; infografica e photo-editor). Grafica, Informatica e innovazione (architettura dell'informazione; design dell'informazione; produzione, selezione e trattamento delle immagini; comunicazione visiva; strumenti e tecnologie dell'informazione visiva; storia dell'informazione visiva; tecniche avanzate di informatica applicata al giornalismo; teorie e tecniche del fotogiornalismo e del videogiornalismo; comunicazione multimediale; tecnologie dell'immagine digitale). Linguistica (Tecniche dei linguaggi del giornale quotidiano e del periodico, delle agenzie di stampa, del web e degli uffici stampa. Tecniche del linguaggio televisivo, radiofonico e fotografico; semiotica del testo scritto e visivo). Lingue straniere (conoscenza funzionale di inglese e spagnolo). Storica (Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa. Elementi di Storia moderna e contemporanea). Geografia politica ed economica, globalizzazione e relazioni internazionali. Giuridica (elementi di diritto costituzionale, di diritto comunitario, di diritto del giornalismo e dell'editoria, di diritto penale e di procedura penale, di diritto amministrativo con riguardo anche al ruolo delle autorità indipendenti, di diritto privato). Sociologica - psicologica (elementi di scienza dell'opinione pubblica e dei sondaggi; di sociologia della comunicazione; di psicologia della comunicazione). Economica - finanziaria (elementi di economia politica, storia economica, marketing, economia dei media e delle imprese editoriali, diritto pubblico dell'economia, mercato del risparmio e degli investimenti familiari con riguardo particolare al mercato borsistico, dei fondi di investimento e della gestione del risparmio). Sindacale (con attenzione particolare al contratto e al sistema previdenziale/previdenziale complementare/assistenziale integrativo sanitario dei giornalisti). Gli allievi dovranno affrontare un esame al termine di ogni singola materia in base a un calendario stabilito dalla Direzione. I singoli esami verranno annotati nel libretto personale dello studente. Gli esami potranno essere ripetuti, in caso di bocciatura, a distanza di un mese. La preparazione degli allievi/praticanti verrà valutata, ogni mese, dai rispettivi tutor. Al termine del primo e del secondo anno agli allievi verrà rilasciato un certificato di frequenza con l'attestato del superamento delle materie del programma. Al termine del Biennio i praticanti affronteranno un esame finale, scritto e orale. Della Commissione giudicatrice (nominata dal Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia d'intesa con la direzione dell'Istituto) farà parte anche un rappresentante della Regione Lombardia. La direzione della scuola, tenendo conto dei risultati dell'esame finale, rilascerà un certificato di frequenza e profitto. La prova, propedeutica all'esame di Stato, condiziona il rilascio, da parte del presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, del certificato di fine praticantato. Il testo del bando e la modulistica in http://www.Odg.mi.it/bando2005.htm |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SEI NUOVE ASSOCIATE IN UNICOM |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Continua il felice trend associativo dell’Associazione guidata da Lorenzo Strona che ha accolto le domande di ammissione di sei nuove Associate: Achab Group (Paolo Silingardi) 41100 Modena - Via Sant’agata, 11 - Tel.059235770 - Fax 0594396362 - info@achabgroup.It - www.Achabgroup.it Azienda specializzata in comunicazione integrata in particolare sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile; Admisura (Flavio Piazza) 20137 Milano - Via Giuseppe Longhi, 16 - Tel.02717576 - Fax 0270101785 - info@admisura.Com - www.Admisura.com Agenzia a servizio completo specializzata in progetti di Comunicazione indirizzati ai target giovani; Adverteaser (Maurizio Audone) 13100 Vercelli - Via Ettore Ara, 6 - Tel.0161294255 - Fax 0161294003 - mail@adverteaser.Com - www.Adverteaser.com/it Agenzia a servizio completo con particolare specializzazione nelle aree del marketing strategico, training, web solutions, packaging, promozioni, eventi; Input/Torino (Pietro Saitta) 10092 Beinasco/to - Strada Torino, 36 - Tel.0113490195 - Fax 0113493348 - info@input.To.it - www.Input.to.it Agenzia a servizio completo con particolare specializzazione nella grande distribuzione; Metalli Lindbergh (Stefano Dal Tin) 31015 Conegliano/tv - V.le Venezia, 135 - Tel.04386565 - Fax 0438656677 - lindbergh@lindbergh.It - www.Metalli-lindbergh.com Laboratorio di comunicazione e design evoluti a servizio completo; Tratti (Luca Facchin) 30030 Chirignago/ve - Via Miranese, 448 - Tel.041916757 - Fax 041916416 - info@tratti.It - www.Tratti.it Agenzia a servizio completo in tutte le aree della comunicazione anche multimediale e nel below the line. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL COMUNICATTIVO: TEMI E OSPITI DAL 21 AL 25 FEBBRAIO: “IMPRESE: COMUNICARE O INFORMARE?” |
|
|
|
|
|
Roma, 21 febbraio 2005 - Lunedì 21 febbraio “È moda o tendenza?” Katia Noventa, conduttrice Oltremoda (Raiuno). Fabrizio Pasquero, autore e curatore Nonsolomoda (Canale 5). Per la rubrica “L’itaglia risponde” la domanda della settimana è: “È mai stato colto in ‘fragranza’ di reato?” Nell’immaginario collettivo la moda, intesa come fashion, è un mondo dorato, caratterizzato da feste, belle donne e lusso. In realtà il settore moda è un insieme di attività che richiede competenze elevate e grande spirito di sacrificio. Ed è un mercato, quello della moda, dove la comunicazione assume un ruolo centrale perché al pari del prodotto rappresentato, frutto di creatività, deve saper trasmettere stimoli sia razionali sia emozionali perché l’indifferenza ne costituirebbe la fine. Ben vengano, dunque, quei programmi televisivi capaci di suscitare curiosità e interesse sul settore del fashion che, se ben fatti, riscuotono anche grande successo di pubblico come accade per Oltremoda su Raiuno e Nonsolomoda su Canale 5. Martedì 22 febbraio “Imprese: comunicare o informare?” Tiziana Rocca, pr. Giuseppe Mazzei, direttore relazioni istituzionali gruppo Ras e docente di Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico università La Sapienza di Roma. Per la rubrica “Il libro ad alto tasso comunicativo” “La responsabilità sociale dell’impresa” di Paolo Ricci (Francoangeli). La comunicazione d’impresa rincorre in modo forsennato le tecnologie in continua evoluzione. La varietà degli strumenti e dei linguaggi provocano l’ipercinesi dei comunicatori che si dibattono tra la ristrettezza del budget e la pochezza di idee. Il futuro della comunicazione è difficile da prevedere. Da studi recenti è emerso che la gente chiede dai rapporti pubblici più amicizia e correttezza e non soltanto evasione e virtualità. Si ha bisogno, insomma, di contatti convincenti. Il pubblico vuole essere rispettato per la sua capacità di capire e scegliere le tante proposte che gli vengono sottoposte. Sono elementi che la comunicazione di successo ben conosce tanto da conferire un valore emozionale a ciò che propone giocando sulle basi emotive dello stupore e dell’ironia, della riflessione e del paradosso. Mercoledì 23 febbraio “La creatività alloggia in hotel” Damiano De Crescenzo, direttore Enterprise hotel Milano. Renato Ricci, amministratore delegato Boscolo hotel. Per la rubrica “Il Comunicattivo in direzione”, ideata per illustrare i compiti, i ruoli, lo stile e le finalità che diversificano i vari media italiani, interviene il direttore del quotidiano “Il Messaggero” Paolo Gambescia. Il design è una delle forme d’arte che più di altre risente dei periodi storici in cui viene formulata. E in un momento come l’attuale così ricco di innovazioni e di attese provocate dalle nuove tecnologie, operare nel settore del design è non soltanto affascinante, come lo è sempre qualunque attività creativa, ma è anche molto complesso dal punto di vista progettuale. I cosiddetti hotel di design costituiscono un esempio pratico dell’indirizzo dell’architettura, della funzionalità e dei materiali oggi in voga. E il pubblico li affolla spinto senza dubbio anche dalla curiosità che queste forme di ospitalità suscitano. Giovedì 24 febbraio “L’università al lavoro” Renato Guarini, rettore università La Sapienza di Roma. Michele La Rosa, docente di Sociologia del lavoro università di Bologna e curatore del volume “Laureati in Italia”. Per la rubrica “Pungilingua” interviene il presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini. L’università, come sistema centrale del nuovo assetto socio-economico deve confrontarsi con alcuni profondi mutamenti che investono la società del terzo millennio. L’apertura dei mercati internazionali, la trasformazione della comunicazione e la veloce trasmissione dei saperi richiedono un adeguamento degli atenei alle nuove infrastrutture di produzione della conoscenza. Cambiano, quindi, le conoscenze richieste. E in tali trasformazioni il laureato come si colloca? Venerdì 25 febbraio “L’itaglia risponde”: parole, queste sconosciute I sondaggi semiseri realizzati da Igor Righetti per verificare da parte della gente l’appropriazione di nuove parole italiane e straniere entrate nel linguaggio quotidiano. Il Comunicattivo manda in onda una selezione dei sondaggi più richiesti dagli ascoltatori. Gli italiani rispondono alle domande: “Preferisce la verità o la ‘minzione’?”, “Ha mai acquistato prodotti ‘bionici’?”, “Che cosa farebbe se suo figlio le dicesse di essere ‘eterosessuale’?”, “Preferisce un massaggio ‘sushi’ o uno tradizionale?”. Per intervenire sul forum del Comunicattivo e ascoltare le puntate: www.Ilcomunicattivo.rai.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RADIO 1 RAI: FAUSTO BERTINOTTI AL “CONFESSIONALE DEL COMUNICATTIVO” “SE PENSO AI MIEI MAESTRI SENTO LA DISTANZA” ANTICIPA ANCHE IL SUO NUOVO LIBRO SULL’EUROPA IN USCITA ENTRO L’ AUTUNNO |
|
|
|
|
|
Roma, 21 febbraio 2005 - Il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti è intervenuto venerdì 18 febbraio a Radio 1 Rai al “Confessionale del Comunicattivo” di Igor Righetti. Ecco un estratto dell’intervista. Lei ha cominciato la sua attività politica da giovanissimo operando nella Cgil. È stato a lungo un sindacalista a tempo pieno. Ma al di là della politica che cosa l’appassiona? È difficile una separazione così netta, perché quando la politica entra così a caratterizzare una vita intera, è evidente che è non è semplice dire cosa c’è al di là. Persino gli affetti, gli amori, i figli sono segnati in qualche modo da questo elemento così pervasivo e, quindi, anche gli interessi. In ogni caso, se proprio dovessi provare a dire qualcosa, certamente la lettura anche perché da generazioni la lettura e la scrittura sono gli elementi fondamentali della comunicazione. Anche proprio nella densità di un oggetto, non solo per quello che c’è scritto. Questa scrittura segna così tanto un’esperienza che io ancora oggi uso matita e penna stilografica. Per dire appunto che c’è un carattere anche tattile che riguarda il libro e gli strumenti della scrittura. Quindi il libro certamente. Che tipo di libri? Sono letture disordinatissime. Sempre per tratto generazionale io sono per la scelta del libro nella bancarella, nella libreria sfogliandolo, guardandolo. Le ragioni dell’attrazione sono così numerose e complesse che è difficile codificarle. Poi molti anni fa dopo un dibattito con un teologo, che mi aveva sempre impressionato per livello culturale e per capacità di interpretazione e di analisi, camminavamo e mi disse “noi abbiamo la fortuna di poter leggere senza dover pensare all’utilizzo della lettura” cioè, direi io, leggere sprecando. E questo secondo me è l’unico modo che conosco, ce ne sono altri scientificamente costruiti ma il mio modo è questo. Invidio chi legge disinteressatamente. Le piace anche scrivere. Che cosa scrive? Scrivo molto, ho scritto molto, però sempre con fatica. Da questo punto di vista appartengo di più agli animali orali. Sta preparando qualcosa? Stiamo lavorando adesso con Alfonso Giani a un libro sull’Europa. Quando uscirà? Questo lo deciderà un po’ l’editore. Credo tra l’estate e i primi d’autunno. E’ edito da “Le Grazie” del gruppo Longanesi. Di che cosa parlerà questo libro? Dell’europa che vorrei, della critica all’Europa così com’è, del grande bisogno di Europa che incontri nella tua vita quotidiana. Noi qui e io penso anche quelli di là negli altri mondi. Un’europa che sia una specie di grande ponte nel mondo, un luogo della traduzione delle lingue, un’Europa di pace e di un altro modello sociale. Fare qualche ragionamento perché la politica non sia semplicemente uno scontro di schieramenti. Dove va e che cosa fa quando vuole isolarsi per meditare? No, non esiste. Ho sempre lavorato e scritto in mezzo a relazioni. Lo studio ottocentesco separato dal gruppo familiare oltre che dalla società non dico che non mi piacerebbe, ma anche quando dispongo di uno spazio è difficile che sia quello il luogo della scrittura. Quindi non andrebbe sull’Himalaya? No, assolutamente. Poi da questo punto di vista nella scherzosa diatriba duale tra montagna e mare io appartengo a quelli del mare. Qual è l’uomo politico attuale che più stima? Per disciplina mentale non faccio gerarchie. Appartengo a una cultura che ha una vocazione egualitaria. Il politico attuale con cui è più in disaccordo non glielo chiedo perché penso di saperlo… Ma sì, ma solo perché è così noto non è neanche detto che sia lui. Può essere che ce ne siano persino di più, naturalmente da quelle parti. Soltanto che sono meno noti… Sì, e comunque quello è un punto di rilevante contrapposizione politica. Non tanto per i singoli atti ma per una sorta di idea generale del mondo della politica e degli uomini. Sempre in questo solco appartengo a chi pensa che la politica sia fatta di grandi scelte e il discrimine tra destra e sinistra secondo me ancora oggi è molto significativo. Quali sono i rischi della personalizzazione della politica? Un cumulo di rischi. Il peggiore credo sia quello di distrarsi dal fatto che la politica, quando è alta, è vissuta e partecipata da un grande numero di persone. E la personalizzazione della politica può indirizzare invece verso l’idea della delega, verso il fatto che si possa in qualche modo supplire alla partecipazione di massa attraverso “l’intervento” superiore di un’entità dotata di soldi, di carisma. Qualsiasi cosa lo connoti personalisticamente è, secondo me, una ferita alla politica. Naturalmente non lo dico soltanto perché per un lungo periodo ho militato sulla tesi che la storia fosse leggibile soltanto come lotta di classe, come grandi rivolgimenti, necessità storiche che si affacciano. Penso ora che anche le persone, e quindi le personalità nella storia, abbiano un’incidenza ma penso che la partecipazione alla democrazia debba sorvegliare criticamente ogni forma di potere che si erige sopra di essa. Sul politico che più stima non mi ha risposto però… No, si può parlare solo di quelli morti. Si fa sempre così… Anche in un confessionale laico della politica non saprei dirlo, non è soltanto un elemento di prudenza. È che proprio non saprei perché non capisco la stessa gerarchia. Con chi non andrebbe mai a cena? Il Concilio Vaticano Ii è stato molto importante. Ha insegnato a distinguere tra l’errore e l’errante. E quindi con l’errante si può convivere, si può anche prendere un caffè. Ecco forse la cena è troppo. Rischia di andare tutto per traverso… A cena non sceglierei per via di politica ma per via di amicizia. Andrei a cena, come vado, con persone che non sono note nella scena politica ma che sono miei amici o amiche. Che impressione le fa essere un modello della sinistra? No, modello no. Una cosa gliela dico, per scherzo ma neanche tanto. “Siamo nani seduti sulle spalle dei giganti” diceva Bernard. E Dio solo sa quanto noi di questi tempi siamo nani seduti sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto che erano stati selezionati un altro periodo storico. Dalla Resistenza, dal Fascismo, da questo secondo dopoguerra straordinario, carico di passioni, di costituzioni vere, di veri scontri politici. Se io penso ai miei maestri, lo dico senza alcuna civetteria, sento la distanza. Potrei fare dei nomi da Riccardo Lombardi a Pietro Ingrao, per non parlare di Vittorio Foa, Palmiro Togliatti. Lì c’era una dimensione della politica che faceva impressione. Noi abbiamo avuto almeno questa fortuna: che siamo andati a scuola da questi giganti e adesso un po’ scherzando potrei dire che nel mondo dei ciechi l’orbo è un re. Quindi se uno è un protagonista di questa fase della vita politica non deve prendersi molto sul serio. Quali sono le differenze politiche tra lei e i no global di Casarini e Caruso che lei appoggia? Intanto i no global sono, come dice un filosofo, una moltitudine. Sono un movimento molto ampio. Lei ha citato alcuni nomi, peraltro molto diversi tra loro; ne potrei citare degli altri. La caratteristica fondamentale di questo movimento è stata quella di fare una specie di rivoluzione culturale. Si è pensato per un lungo periodo che per stare insieme bisognasse essere unitari cioè sostanzialmente portare un denominatore comune, una piattaforma di valori e obiettivi economico-sociali su cui organizzare la partecipazione. La rivoluzione culturale del movimento è che invece si sta insieme soltanto sulla base del fatto che io sono compatibile con te. Abbiamo obiettivi comuni, che per esempio la pace contro la guerra, e abbiamo anche forme di lotta comuni ma anche diverse. Il punto è che in questo raggio d’azione in cui stiamo tutti accettiamo la reciproca compatibilità. Nasce a Genova, in quelle straordinarie giornate in cui un movimento di giovani ha reagito pacificamente a una repressione di una violenza inaudita e sistematica. E lì si vedeva che potevano stare insieme le tute bianche, allora non si chiamavano disobbedienti ma tute bianche, e la suora che pregava a Bocca D’asse. Perché l’uno sentiva l’altro come parte dello stesso movimento e viceversa. In questo senso io appartengo allo stesso movimento di quelli che lei ha citato seppure con diversità che sono evidenti. Che cosa vuol dire essere alternativi oggi? Io posso dire cosa vuol dire per me essere alternativi. Per me che appartengo a una lunga storia vuol dire essere contro il capitalismo, non soltanto contro i suoi effetti. Cioè risalire dagli effetti, come la precarietà, la disoccupazione, il disagio sociale, la mancanza di diritti, l’incertezza in un mondo violentato dalla guerra preventiva e dal terrorismo, la povertà tragica, i maremoti e le conseguenze così assurde che producono rispetto al possibile dispiegamento di tecniche, di scienze e tecnologie del tempo in cui viviamo, capire la causa motrice di questa ingiustizia. Secondo me la causa motrice è questo sistema, di cui la globalizzazione neo-liberista è oggi la sua espressione. Essere alternativi secondo me vuol dire avere l’ambizione di considerare questa società capitalistica come finita. Finita nel senso che può finire e che può un nuovo ordine sociale seguire a questa. Ed essere alternativi vuol dire lavorare a questo superamento. Per me naturalmente. Come ha fatto a farsi accettare dalla massa operaia così com’è dai modi e dall’eloquio elegante e dall’abbigliamento firmato? Non c’è contraddizione tra ciò che professa e ciò che è? Intanto c’è una storia. Io vengo da una famiglia operaia. Il mio papà era un macchinista delle ferrovie sulle macchine a vapore. Sono nato e cresciuto in un quartiere proletario nell’estrema periferia di Milano, dove Milano sfuma verso Sesto San Giovanni che allora si chiamava la Stalingrado d’Italia. E in quei prati dentro cui si costruivano fabbriche e in cui si incontravano soltanto facce di operai, delle loro e dei loro figli, io sono cresciuto. Quindi la mia storia è la storia di questo popolo. Mio padre era uno splendido vecchio socialista di tradizioni anarchiche e portava come segno distintivo una sobria ma coltivava eleganza pure attraverso i mezzi poverissimi di cui disponeva. Ricordo la sua scintillante nera valièr sulla camicia bianca incontaminata. E questo tratto ero lo stesso di Vittorio il quale ai cafoni e ai braccianti delle Puglie disse “basta smettete il tabarro mettete il cappotto, fate vedere ai borghesi che potete portarlo con voi, con la dignità che vi compete”. E io penso che questa misura è assolutamente capita. La mia gente per molto tempo, prima della rivolta operaia studentesca del ‘68-’69 andava alle manifestazioni col vestito della festa. Nell’era di Internet e della globalizzazione dei mercati che ruolo potrebbe avere il comunismo ora che anche la Cina ha aperto le frontiere ai commerci? Noi abbiamo smesso di credere che il socialismo, il comunismo si potesse fare in un solo Paese. E dopo il crollo dei regimi dell’Est, indotto non solo da cause esterne alla competizione capitalistica ma anche da cause interne, da errori drammatici, si figuri se possiamo cadere nel tranello intellettuale di considerare la Cina piuttosto che un altro Paese depositario di questa prospettiva. L’altro mondo possibile di cui parla il movimento non si invera in una costruzione statuale, bensì in un movimento mondiale che nelle forme concrete che questo movimento sta prendendo lavora alla critica del potere statuale, come del mercato. Che vuol dire oggi essere utopisti? L’utopia può essere molte cose. Può essere una specie di consolazione per l’accettazione di una società altrimenti intollerabile oppure può essere una componente di un disegno di liberazione di sé di quelli con cui si vive, dell’umanità. L’utopia come premonizione, come segno, come sogno che, tuttavia, si poggia sulla concretezza di una vita e di una pratica sociale di critica dell’esistente, di collegamento con altre persone, di costruzioni di coalizioni, di persone, di lavoratori, di lavoratrici per cambiare le cose esistenti. In questo caso l’utopia io penso che possa accompagnare utilmente una crescita verso la liberazione. Così come il mito. Chi sono i voltagabbana della politica? Per definizione Davide Raiolo, un partigiano delle Langhe che fu anche direttore de “L’unità”, scrisse un libro che si intitolava “Il voltagabbana”. Parlava di sé perché era stato combattente in Spagna, ma dalla parte dei franchisti, e poi combattente in Italia invece nelle fila della liberazione della resistenza dei partigiani, in un modo anche drammaticamente autoironico. In termini descrittivi, se non lo si dà come giudizio di valore tutti coloro che cambiano di campo. Che cosa pensa degli adulatori? Ovviamente penso molto male dell’adulazione. Ritorno sul punto di prima della divisione dell’errore e dell’errante. Dell’adulatore penso che sia una persona molto debole che cerca in qualche modo di entrare in un circuito per compensare le fragilità e le debolezze della sua vita. Non lo giustifico naturalmente; l’adulazione fa un po’ schifo, con l’adulatore invece bisogna cercare di capire da dove derivi questa fragilità e questa dipendenza. Com’è il suo rapporto con i media? Un bel combattimento; un corpo a corpo sempre vissuto a occhi spalancati perché appartengo a chi pensa che la tecnica e la scienza non siano neutrali. In questo sono molto segnato dalla cultura ‘68-’69, dalla scuola francofortese e, perché no, dalla straordinaria esperienza delle lotte dell’operaio comune di serie, dalla critica dell’organizzazione capitalistica del lavoro. Ho un atteggiamento molto critico nei confronti della scienza e della tecnica perché ne vedo, come nella macchina, il segno di dominio in cui essere incorporato. E quindi non mi sfugge che anche le tecniche della comunicazione possano sussumerti dentro, o almeno cercare, quella logica e quel linguaggio. Perciò è un corpo a corpo perché c’è sempre un residuo, ciò che resta fuori da questa fagocitazione, che è il lato creativo e uno cerca di svilupparlo più che più. Trova che l’informazione sia troppo ossequiosa con i potenti come pensa il presidente Ciampi? Secondo me lo è di più. Ma di più in un modo che forse non mi vede d’accordo con il presidente. Sono d’accordo con lui su questo tratto di ossequio nei confronti dei potenti, ma vorrei usare una categoria che oggi è meno pregnante perché è stata scossa dalle crescita dei movimenti di contestazione: quella che “Le Monde diplomatique” chiamava il pensiero unico. In un periodo come quello degli anni Novanta il pensiero unico è l’omologazione dei punti di vista, sostanzialmente tutti subalterni, a un’idea apologetica di quella rivoluzione capitalistica restauratrice che si chiama la globalizzazione. Ecco in quel caso non è semplicemente un ossequio dei potenti. È una dipendenza dai meccanismi di accumulazione, di appropriazione, di produzione e di dominio. Che cos’è il potere? Questa organizzazione dell’egemonia o del dominio di una classe sulle altre. Crede nel destino? No e potrei fermarmi. Non è molto convinto… No, perché sento sempre una problematicità, non l’elemento della predestinazione ma in qualche modo sotto traccia vivono anche degli elementi che non consentono di pensare come totalmente a disposizione della traiettoria della propria vita. Qual è il suo rapporto con il tempo che passa? Molto tranquillo e molto sereno. Naturalmente ci sono dei lampi o degli sprazzi di nostalgia, anche coltivata, per momenti della vita vissuta. Io potrei ricordare con stava con mio padre e con mia madre, oppure con mia moglie e mio figlio in un particolare momento. Oppure quella straordinaria lotta con gli uomini e con le donne con cui hai combattuto quella battaglia vinta o persa. Comunque io penso che questi brandelli di memoria vadano coltivati, portati con sé, come un grande bagaglio o un libro da sfogliare perché poi questi momento possono essere diversi da un giorno all’altro proprio come la pagine di un libro che hai già letto e che puoi risfogliare. Questo bagaglio aiuta la serenità dello scorrere del tempo. Io la vedo così non sono per nulla inquieto nei confronti dell’invecchiamento, anche delle manifestazioni fisiche. Com’è Bertinotti nel privato? Spero, spero, spero fortissimamente che si possa dire di lui che è una persona tenera. Agli inizi della sua carriera fin dove pensava di arrivare? Da nessuna parte, assolutamente da nessuna parte. Avevo toccato il cielo con un dito quando mi chiamarono a Novara. Sa io quelle scale dove avevano calcato i piedi, e ancora li calcavano, leggendari comandanti partigiani che erano diventati prosaicamente segretari di una federazione di categoria, come di chi entra nel mondo degli eletti, quindi francamente mi basta e mi avanzava quella fortuna. Chi è il suo migliore amico? Non si dice, questo non si dice. Il suo passatempo preferito? Leggere, ma anche nuotare. Il rapporto con l’acqua è una cosa davvero fantastica. È l’accesso all’altro mondo. Molto indiana come filosofia. Purtroppo sei sempre lì che vorresti provare a essere capace di starci come un pesce in questo punto che non scavalchi mai, per quanto sott’acqua tu possa stare. Che cosa non sopporta in televisione? Il mezzo. La radio è una grande produzione. Noi stiamo chiacchierando e io mi sento relativamente libero. Se avessi un faro davanti agli occhi sarei più contratto. La radio è quasi, anzi, è più diretta del telefono. La radio è adorabile. Ecco un’altra che farei sempre è ascoltare la radio. Potrei stare in una casa senza televisione, lo dico senza alcun elitismo perché poi è uno strumento poderosissimo, guai a essere aristocraticamente supponenti. Però diciamo di mia pelle potrei starci in una casa senza tv, ma non senza la radio. Qual è il suo sogno che vorrebbe realizzare? Quello sempre: liberi e uguali. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ENERGIA ELETTRICA A SCUOLA: IL GRTN PROMUOVE “L’ACCENDIAMO. IL PERCORSO DELL’ENERGIA ELETTRICA” |
|
|
|
|
|
Roma, 21 febbraio 2005 - “L’accendiamo. Il percorso dell’energia elettrica” è la campagna educativa e informativa promossa dal Grtn, con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, ed il patrocinio dei Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, delle Attività Produttive e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Legambiente, si rivolge alle scuole secondarie di primo grado di tutt’Italia, raggiungerà oltre 500 mila ragazzi e si concluderà con la fine dell’anno scolastico. Scopo della campagna di informazione è quello di accrescere nei giovani la consapevolezza del grande impegno speso dall’uomo per far arrivare l’energia elettrica nella nostra vita quotidiana, di far comprendere lo stretto legame che esiste tra la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico e di diffondere, a supporto del lavoro già svolto dagli insegnanti, contenuti relativi all’uso razionale e consapevole dell’energia elettrica e alla correttezza e alla efficienza dei comportamenti in tema energetico. “L’accendiamo”, attraverso un linguaggio semplice e diretto, consentirà ai ragazzi di esplorare e conoscere il nostro sistema elettrico, e introdurrà le nuove generazioni all’utilizzo dell’energia in pieno rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, educandole all’uso delle fonti di energia rinnovabile e presentando loro i nuovi e importanti investimenti nella ricerca e nella tecnologia che rendono le centrali sempre meno inquinanti rispetto a quelle di un tempo. La crescita della popolazione mondiale, la crescita dei consumi e il miglioramento degli stili di vita, provocano una richiesta sempre maggiore di energia elettrica. Ecco perché è importante che gli studenti sappiano come si coniuga questa esigenza con la salvaguardia della natura. La campagna informativa illustrerà quindi ai ragazzi come le nuove tecnologie permettano, già da oggi, di costruire delle nuove centrali che immettono nell’atmosfera soltanto un terzo dell’anidride carbonica rispetto a quelle vecchie, che vengono man mano sostituite. E anche le nuove infrastrutture, come le linee elettriche, sono più razionali e hanno un minor impatto sull’ambiente. Testimonial di “ L’accendiamo” sarà Zot, un divertente personaggio di ispirazione fumettistica che vuole diventare la “mascotte dell’energia” per i ragazzi e che accompagnerà tutti i materiali contenuti sia nel kit individuale destinato agli studenti, sia in quello rivolto all’intera classe. Tra questi, un video firmato da Alberto Angela realizzato in esclusiva per “L’accendiamo” che ripercorre i temi della campagna con lo stile chiaro e comprensibile che contraddistingue i suoi programmi di divulgazione di grande successo. Nel materiale individuale gli studenti troveranno un opuscolo informativo contenente un facile excursus sull’elettricità, uno sheet adesivo con cinque semplici regole che Legambiente suggerisce di adottare per risparmiare energia e un gadget, un magnete raffigurante Zot. Il materiale di classe, invece, conterrà un video di Alberto Angela e un cruciverba dell’energia da svolgere insieme agli insegnanti, oltre a un concorso di classe “A chi la racconti?”, a cui ogni classe potrà partecipare con un solo elaborato di forma libera: dal classico tema al disegno, fino ad elaborati che uniscono fotografia, testo e immagini, oppure realizzati su supporti multimediali. Una commissione composta da Grtn, Legambiente ed esperti di comunicazione, premierà i dieci elaborati ritenuti migliori e più originali. In palio postazioni multimediali di classe e premi individuali per i ragazzi di terza media. La campagna, inoltre, è arricchita da un sito Internet, www.Laccendiamo.com realizzato appositamente per l’iniziativa. Sul sito, oltre a trovare le informazioni già presenti nel kit distribuito nelle scuole, i ragazzi possono divertirsi con le immagini di Zot, scaricando wallpaper e screensaver. Ma soprattutto possono partecipare al grande quiz dell’energia elettrica riservato agli studenti di scuola media. I premi saranno poi consegnati ai vincitori attraverso le scuole di appartenenza. Dichiarazione Del Presidente Del Grtn, Carlo Andrea Bollino “Questa iniziativa si inserisce nel quadro della missione di servizio nazionale di pubblica utilità del Grtn, nella convinzione che le attività di informazione ed educazione rappresentino uno strumento fondamentale per indirizzare i cittadini più giovani verso un corretto approccio alle questioni energetiche. Occorre guardare al futuro. Non c’è futuro senza energia e non c’è energia senza ricerca. E quale istituzione più idonea della scuola per coniugare futuro, energia e ricerca? Con l’aiuto e il sostegno di insegnanti ed educatori, il Grtn, attraverso questa campagna, si pone quindi un triplice obiettivo. Contribuire a generare una giusta percezione sul tema dell’approvvigionamento energetico fra le nuove generazioni; diffondere contenuti relativi all’uso razionale dell’energia elettrica e rendere consapevoli i ragazzi del complesso lavoro scientifico e tecnico realizzato dall’uomo per assicurare alla collettività i benefici di un servizio tanto irrinunciabile quanto prezioso”. Dichiarazione Del Presidente Di Legambiente, Roberto Della Seta “La recente attuazione del Protocollo di Kyoto impegna il nostro Paese a livello internazionale ad abbattere le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e a mettere quindi in atto una politica energetica che punti al risparmio. E’ un impegno che coinvolge tutti e che si realizza anche a partire da azioni locali capaci di estendere le buone pratiche dalle amministrazioni ai privati cittadini. Un piccolo gesto individuale e locale significa infatti contribuire globalmente alla salute della Terra. Questa campagna ne è un esempio eccellente perché parte proprio dall’educazione delle nuove generazioni. Spesso infatti agli occhi dei ragazzi molte cose possono apparire scontate anche se non lo sono affatto: l’energia elettrica è una di queste. I giovani invece sono chiamati oggi più che mai ad una maggiore consapevolezza e responsabilità verso l’ambiente ed è giusto che imparino presto a non sprecare l’energia come le altre risorse del nostro pianeta”. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BAUM – LA FABBRICA DELLA COMUNICAZIONE - SI RINNOVA E RIDEFINISCE I PIANI DI COMUNICAZIONE E DI MARKETING DI CANALE TRADIZIONALI E WEB BASED, PER L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI E PER L’ALLIANCE MANAGEMENT |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Baum – La Fabbrica della Comunicazione, attiva nel mondo della comunicazione integrata dal 1994, annuncia la disponibilità per le aziende che operano nel settore dell’Ict di un rinnovato portfolio di servizi mirati alla gestione in outsourcing parziale o completo dei programmi di channel management. “Il 2005 si annuncia come un anno di interessante ripresa dei mercati legati all’innovazione. Le imprese che sapranno meglio gestire ed incrementare le proprie business partnership e i propri canali distributivi potranno avvantaggiarsi in modo decisivo sulla concorrenza. Per raggiungere questo obiettivo è necessario affidarsi al supporto di esperti che consentano di concentrarsi sugli item strategici corretti, in grado di offrire sostegno efficace e completo allo sviluppo operativo delle attività.” – ha dichiarato Antonio Fazio, Amministratore Unico e fondatore di Baum – La Fabbrica della Comunicazione – “In questo senso, Baum si propone alle aziende come un partner affidabile e qualificato in grado di offrire un supporto a 360° alle aziende che desiderano incrementare il proprio business ottimizzando le attività di marketing del canale indiretto.” Capitalizzata la propria esperienza di oltre 10 anni nell’affiancare le aziende nella pianificazione di attività di comunicazione e di marketing di canale, Baum ha ridisegnato per il 2005 un programma completo di servizi mirati che comprende, oltre ad un supporto consulenziale orientato alla definizione di piani di channel management che utilizzano strumenti di marketing tradizionali, una gamma innovativa di soluzioni web based per il channel marketing che utilizza strumenti per il web content management e tool di generazione e invio di e-newsletter e online magazine. Nell’area dell’online marketing Baum ha recentemente messo a punto la nuova versione della suit per il web marketing “Baum Pure Value” arricchendola di nuove funzionalità orientate sia ad una migliore modalità di gestione e aggiornamento dei contenuti, sia ad una maggiore flessibilità nello sviluppo dell’interfaccia grafica in modo da poter meglio rispondere alle esigenze delle aziende, non solo in termini di redazione di contenuti, ma anche in termini di creatività e sviluppo dell’immagine aziendale. Ad un solido know-how nel comunicare l’innovazione in ambito tecnologico, che costituisce da sempre il Dna dell’agenzia, si unisce l’esperienza e il valore di un team creativo il cui obiettivo è di affiancare le aziende per potenziare la propria immagine, ad esprimere in modo corretto i propri punti di forza attraverso un linguaggio visuale capace di trasmettere l’unicità di un’azienda e il suo posizionamento. Da qui la capacità di ideare concept e messaggi innovativi per la creazione di strumenti di comunicazione istituzionale e di marketing collateral dedicati al canale. Grazie anche alla collaborazione con la propria consociata Vectoria, specializzata in progetti di comunicazione interna e consulenza direzionale per il Teamspirit e la formazione manageriale, Baum è inoltre in grado di offrire supporto nell’organizzazione di eventi, programmi di incentivazione, corsi manageriali affiancati alla gestione completa di operazioni di partner rectruitment, co-marketing e alliance management. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CPL CREATIVEGROUP CRESCE DEL 29% NEL 2004 |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - L'agenzia specializzata nel Business to Business non sembra risentire della crisi delle imprese italiane. I dati del 2004 confermano una crescita del fatturato del 29% rispetto al 2003 nel solo settore del B2b. I nuovi servizi proposti alla clientela, per lo più imprese che si rivolgono ad altre imprese, hanno indotto il Gruppo Cpl a diversificare la propria attività in settori sempre più specifici. Nel gennaio 2005 è nata infatti Cpl Newmedia, ramo del Gruppo specializzato nelle relazioni tra le imprese attraverso i canali offerti dalle nuove tecnologie. I dati sulla crescita del 2004 hanno dato fiducia a Cpl, questa la ragione della sua nuova avventura. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
STEPHANIE THIERS-RATCLIFFE È LA NUOVA EUROPEAN MARKETING MANAGER DI COTTON COUNCIL INTERNATIONAL |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 – Cotton Council International, l'ente di promozione nel mondo del puro cotone americano ha nominato Stephanie Thiers-ratcliffe European Marketing Manager. Stephanie è responsabile delle attività di marketing e di comunicazione in Gran Bretagna, Italia, Francia, Spagna, Svezia e Belgio. La sua nomina coincide con il lancio di importanti iniziative di Cci come il progetto "Opening a world of unlimited partnerships" di cui fa parte il Supply Chain Marketing (Scm), un programma nato per andare incontro alle esigenze degli operatori del settore tessile in modo da aiutarli ad identificare e a costruire relazioni con i nuovi fornitori di prodotti in cotone Americano e, dall'altro lato, per offrire ai fornitori nuovi contatti con i buyer delle più importanti aziende di tutto il mondo. Stephanie è impegnata nell'organizzazione delle iniziative di Supply Chain Marketing che prevede anche i Sourcing Tour ovvero un calendario di viaggi gratuiti riservati a buyer e operatori del settore in paesi strategici per la produzione e la fornitura di cotone oltre che alla promozione dello sviluppo del trade tra i buyer europei e i produttori che utilizzano il cotone americano. Stephanie riporterà direttamente a William R. Bettendorf, Director for Greater Europe (Gran Bretagna, Europa continentale e Turchia) e Africa di Cci. Stephanie Thiers-ratcliffe è laureata in Legge e, prima di arrivare in Cci, ha lavorato per Marks and Spencer nel Merchandising. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CLAIM ADV VINCE L"EUROPEAN SKI AWARD"ALL’ISPO 2005 DI MONACO COME MIGLIOR CONCEPT FOR WOMEN PER CONTO DI TECNICA |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Claim Adv ottiene il prestigioso European Ski Award per il concept creativo di Attiva, la nuova linea di sci, scarpe da sci e abbigliamento di Tecnica e Volkl dedicata al pubblico femminile. Un riconoscimento che sottolinea il grande lavoro di posizionamento fatto da Tecnica e Volkl con il supporto creativo diClaim Adv, raggiunto attraverso l’analisi e l’elaborazione dei dati emersi da una serie di “woman’s ski taskforce meetings”, per approfondire le esigenze e le richieste del target. Il risultato di questi meetings ha generato un concept creativo forte, aggressivo e mirato alle reali esigenze e richieste del pubblico delle praticanti dello sci, con un linguaggio diretto che ne interpreta bisogni e desideri. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
DOSTOEVSKIJ E GERARD’S SALVERANNO IL MONDO CON LA BELLEZZA |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Il concept di comunicazione per la campagna ideata da Primadv per la nuova Linea Trucco Gerard’s, prende spunto da un’importante citazione di uno dei maggiori autori del Xix secolo. E’ F. Dostoevskij a dedicare, in un insolito compito in chiave moderna, la sua autorevole voce al claim che sostiene la campagna “La Bellezza Salverà il Mondo”. Le linee guida intraprese e riscontrabili nell’immagine di prodotto, sono all’insegna del glamour, dell’hot-couture e del bon ton. L’intero impianto, sia a livello creativo che esecutivo, è stato curato da Wilmer Travagliati, direttore creativo ed art, mentre la fotografia è di Alberto Rugolotto. In due soggetti, la campagna sarà on air da marzo e la pianificazione, interna all'agenzia, è prevista sia sulle principali riviste di settore che sulle testate femminili rivolte al pubblico. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MADDALENA CORVAGLIA TESTIMONIAL PER KEYS |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2004 - Maddalena Corvaglia è il nuovo volto, fresco e moderno, di Keys. L’indimenticata velina di Striscia la Notizia rappresenterà il marchio di calzature per la prossima stagione p-e 2005. Maddalena è protagonista del catalogo e della nuova campagna pubblicitaria in uscita dal mese di marzo. La Corvaglia incarna alla perfezione l’immagine della donna Keys: giovane e dinamica, icona di una femminilità seduttiva ma mai aggressiva. La scelta di una testimonial è il frutto di una precisa strategia dell’azienda bresciana. Negli ultimi anni, infatti, Keys ha ampliato la gamma del prodotto affiancando ai modelli che hanno fatto il successo dell’azienda nuove linee che aggiungono all’ottimo rapporto qualità-prezzo un design più ricercato. Miber intende ora ribadire la propria affinità con il segmento fashion e conferma il progressivo indirizzarsi verso un’immagine più modaiola e attenta alle ultime tendenze. Questa non è l’unica novità in casa Miber: è stata presentata lo scorso inverno la prima collezione da uomo, calzature sportive e casual in linea con la filosofia del marchio Keys. La casa bresciana prevede per questa linea lo stesso successo di vendita della collezione donna. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
URBANI E BLANDINI: VISITA A BOLLYWOOD PER ACCORDI ITALIA-INDIA |
|
|
|
|
|
Roma, 21 febbraio 2005 - Il Ministro Urbani ha incontrato produttori e registi indiani . Giuliano Urbani, insieme a Gaetano Blandini, direttore generale per il cinema, si è recato negli studi cinematografici di Bollywood, a Mumbay, dove ha incontrato produttori e registi indiani tra cui Adita Bhattacharya, che alterna la sua attività tra India e Italia, dove è rimasto per 11 anni. On il regista indiano il ministro Urbani ha visitato l'intera area di Film City, una vera e propria città del cinema con 20 studi, 15 teatri di prosa e 35 location fisse. Qui, attualmente, sono in via di realizzazione 50 film. Un'industria, quella del cinema indiano in forte via di sviluppo, in contraddizione con la povertà del Paese; solo a Mumbay, infatti, ci sono circa 250 sale cinematografiche, 12.500 schermi in tutta l'India e il biglietto di entrata ha un costo pari a 3 euro. "Il cinema per gli indiani - ha affermato Bhattacharya - è l'unico intrattenimento, molto più della televisione". Tra gli attori italiani più noti Franco Nero è considerato una star, mentre tra i registi è Nanni Moretti il più conosciuto con i suoi due film "Diario" e "La stanza del figlio". Ogni anno in India si producono circa mille film, trecento dei quali in lingua hindi, il rimanente in altre lingue nazionali. Solo qualcuno in inglese. A differenza delle produzioni italiane quelle indiane durano poche settimane, circa dodici; ogni film dura oltre due ore ed i costi di produzione, rispetto a quelli italiani sono molto contenuti: circa tre milioni di dollari per ogni pellicola. Eppure, i film indiani "sono realizzati con grande professionalità" ha affermato il ministro Urbani che insieme al suo omologo indiano sta perfezionando un accordo per la coproduzione cinematografica fra Italia e India per la realizzazione di film cofinanziati e prodotti congiuntamente dai produttori dei due Paesi. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL LUCE E ART IN ITALY PER GLI AFFRESCHI DI GIOTTO |
|
|
|
|
|
Roma, 21 febbraio 2005 - L'istituto Luce realizzerà un documentario sul restauro degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Lo firmerà un grande nome del cinema italiano così come è avvenuto il progetto Lo sguardo di Michelangelo di Antonioni. Lottomatica, sponsor del restauro, potrebbe partecipare alla produzione. Lo ha dichiarato il presidente del Luce, Andrea Piersanti, in occasione della presentazione dell'accordo che porterà il canale culturale Arte anche in Italia. "D'ora in poi - ha aggiunto - Art in Italy sarà il marchio di tutti i nostri documentari su arte e cultura made in Italy". Alcuni titoli potrebbero essere inseriti nel palinsesto Arte. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
KODAK PROMUOVE INIZIATIVE E INCONTRI PER SOSTENERE LA DIVERSITÀ E LA COMUNICAZIONE INTERNA |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 – Kodak inizia l’anno programmando per i propri dipendenti una serie di incontri e appuntamenti che si svolgeranno durante tutto l’arco del 2005 . Gli incontri, che verteranno su differenti temi e supportati da professionisti di vari settori, saranno in linea con il programma Kodak “Creazione di un ambiente lavorativo inclusivo e di una cultura aperta alla diversità”. Lo scopo è quello di ampliare la comunicazione tra il mondo dell’impresa e il contesto esterno, ma anche la comunicazione e la consapevolezza interna. Il primo incontro si terrà il 22 febbraio, il titolo previsto è “Ascolto e gestione creativa dei conflitti” e vedrà come relatore una docente di Etnografia urbana e Antropologia Culturale presso il politecnico di Milano, Marina Sclavi. Il secondo, previsto in aprile, avrà come tema la “Comunicazione interculturale: diversità di codici e testimonianze dirette” e sarà tenuto da Kossi Komba Ebri, medico e chirurgo, e Vittorio Storaro, direttore della fotografia. Kodak non è nuova a temi di questo tipo, la gestione della “Diversity”, infatti, è sempre stata un punto di forza dell’azienda, la quale ha costantemente avuto un occhio di riguardo per la creazione di un ambiente lavorativo allargato e di una cultura aperta alla differenza. Ne è l’esempio il concorso interno organizzato nel 2003 “Una idea per la Diversity”, che ha visto nascere progetti interessanti e creativi sia a livello individuale che di gruppi di dipendenti. Kodak Italia, in linea con Eastman Kodak Company, basa i propri valori aziendali su una specifica politica contro le discriminazioni da un lato e di valorizzazione della diversità dall’altro, formando i propri dipendenti con sezioni specifiche di training. L’azienda aderisce, ad esempio, al Laboratorio Armonia della Sda Bocconi e partecipa a tutte le iniziative che riguardano i temi in questione. Strategia integrata nella missione aziendale, la gestione della “Diversity” trova molteplici motivazioni e sviluppi: dalla creazione di pari opportunità alla valorizzazione delle differenze di razza, genere, età o anche solo culturali, promuovendo il benessere e la motivazione di tutti i Dipendenti, la creatività delle soluzioni, una più adeguata interazione con il mercato, caratterizzato – per l’appunto – da una crescente diversità molto sfaccettata. Dichiara Edgar Klein Obbink, Amministratore Delegato e Presidente di Kodak Italia: “nella cultura Kodak è forte da molti anni la consapevolezza che un ambiente di lavoro che comprende, integra e fa buon uso delle diversità fra le persone non solo lo rende più piacevole e motivante, ma costituisce anche un importante strumento di business. Proprio in questi mesi si parla molto delle cosiddette 3T (Tecnologia, Tolleranza e Talento) come gli ingredienti base di grandi successi economici, sia a livello di geografie che di aziende. Continua Klein: “la creatività, il dialogo costante e critico, lo stimolo a soluzioni diverse, e la riflessione in azienda della grande diversità che rappresenta il mercato permettono di arrivare laddove organizzazioni più “chiuse” non arriveranno mai”. Aggiunge Erminia Belli, Direttore delle Risorse Umane di Kodak Italia: “ovviamente nella gestione operativa, questa strategia porta a misure anche molto concrete, come p.Es. La recente introduzione di ben 4 tipi diversi di soluzioni part-time, così permettendo a molte donne di meglio bilanciare le esigenze private con quelle del lavoro, mentre l’azienda continua a far buon uso della ricchezza che rappresentano” Kodak Italia, che quest’anno festeggia il suo 100° compleanno, si conferma, con questa ulteriore iniziativa, azienda attenta a combinare le eterogeneità interne, per far si che si abbia un ottimo rapporto anche con l’esterno. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GIOACHINO ROSSINI ENTRA NEL SALOTTO PARTICULIER DI CALÉ: ED È MUSICA DA SENTIRE PER PIACERI D’AUTORE |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Far parlare di musica classica, e di chi la fa, in modo nuovo è la sfida di studiomusica, management leader nel settore della classica con circa 400 concerti all’anno organizzati, 70 artisti rappresentati e la forte esperienza di gestione e sviluppo di progetti speciali. Come riuscirci? Raccontando storie di talenti straordinari, divulgando passioni. La musica è emozione. Non c’è nessun segreto. Nasce da questo preciso presupposto l’incontro – quasi un’opera buffa – tra Gioachino Rossini e Calé Fragranze d’Autore. Due espressioni del piacere di vivere e di sentire di cui è stato dato un assaggio sabato nello spazio milanese di Calé in Via Santa Maria alla Porta 5. Un evento in cui scoprire, in modo interattivo, lo spirito bon vivant che accomuna le proposte e i marchi selezionati da Calé e lo stesso Rossini, in quest’occasione nella veste specifica di autore de Le Sei Sonate a Quattro. Saranno queste infatti – nella nuova registrazione ad etichetta Tactus eseguita dall’Ensemble de I Virtuosi Italiani pubblicata a dicembre 2004 – le protagoniste del connubio tra la musica rossiniana e Calé che si tradurrà nell’abbinamento tra ognuna de Le Sei Sonate e una fragranza selezionata. A guidare gli ospiti in quest’associazione musical-olfattiva Silvio Levi, Presidente Calé e Alberto Spano, giornalista e studioso di musica. L’allestimento e la possibilità di testare gli abbinamenti tra musica e fragranze verranno mantenuti fino al sabato seguente. Per scoprire in maniera interattiva e attraverso un linguaggio non comune il genio gaudente del grande musicista, anima colta di fine Settecento, sensibile al bello, alla forma, all’arte per l’arte. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CON IL NUMERO DI FEBBRAIO ASSICURAZIONI INAUGURA LA SEZIONE “POLIZZE ALLE IMPRESE” |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 – Assicurazioni, il mensile che segue le tematiche del mercato e del settore assicurativo edito da Newspaper Milano, con il numero di febbraio, in edicola in questi giorni, inaugura la sezione “Polizze alle Imprese” dedicata alle esigenze assicurative della media e piccola impresa. “Polizze alle Imprese” nasce con l’obiettivo di fornire alle Pmi informazioni e approfondimenti sulle nuove proposte assicurative dedicate a questo settore, dando risalto ai manager e alle strutture che intendono puntare sullo sviluppo assicurativo di tale mercato. “In un paese come l’Italia dove l’80% delle aziende opera con meno di 10 dipendenti e dove le assicurazioni propongono soluzioni standard, che tengono conto difficilmente delle specifiche esigenze delle aziende di piccole dimensioni, è necessario promuovere la cultura assicurativa e fornire informazioni e dettagli sulle nuove soluzioni proposte per le Pmi.” – ha dichiarato Angela Maria Scullica, Direttore Responsabile di Assicurazioni. – “Per questo motivo riteniamo di adempiere, con “Polizze alle Imprese”, a un nostro dovere di informazione sperando di fornire un contributo alla crescita, in Italia, della cultura assicurativa nei confronti della piccola e media impresa.” |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
VINI DI BARGIORNALE SI RINNOVA LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEL VINO CAMBIA CONTENUTI E VESTE GRAFICA PRESENTANDO NUOVE SEZIONI E RUBRICHE E CONSERVANDO IL SUO SPIRITO DI AGGIORNAMENTO |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Novità importante tra le pubblicazioni del Gruppo Editoriale Agepe: con il numero di febbraio marzo 2005 il magazine Vini, supplemento a Bargiornale, si presenta rinnovato profondamente nei contenuti, nella veste e nell’immagine. Nato nel 2000 e indirizzato ogni due mesi ai professionisti della gestione del vino, Vini ha stabilito nel tempo un rapporto di fiducia con i lettori che ne hanno apprezzato l’ampiezza e l’autorevolezza delle degustazioni, i consigli sugli abbinamenti cibo vino, le inchieste di servizio, la ricerca d’oggettistica, la stimolante visione culturale. Tali punti di forza sono oggi ulteriormente valorizzati dalla scelta di un maxi formato (235 x 299), da una grafica accattivante e contemporanea, da nuove rubriche finalizzate ad esaltare ancor più che in passato la brillante impostazione contenutistica della rivista. Da questo numero Vini dà più spazio all’attualità della cultura del vino con informazioni a 360 gradi, dal mondo della produzione fino agli stili di consumo. Si amplia anche il numero di degustazioni, ora ordinate secondo criteri più moderni: per tipologie di vino (es. Grandi rossi), per denominazione (es. Amarone), per abbinamenti gastronomici (vini da aperitivo), per qualità/prezzo ecc. Questa nuova segmentazione rende più facile e immediata la scelta dei prodotti in un mercato sempre più ricco ma caotico. Del tutto nuova è anche la sezione dedicata al cibo e al prodotto tipico, un aspetto del made in Italy che duetta perfettamente con il vino. E arricchita è anche la parte delle rubriche con argomenti contemporanei come la miscelazione del vino nei cocktail, il packaging, i vini stranieri, le “food valley” italiane, la musica e le colonne sonore da degustazione. Inoltre con due inedite sezioni chiamate rispettivamente celebrity e totem, Vini di Bargiornale porta in primo piano personaggi, prodotti, imprese ed eventi fornendo un’interpretazione fuori dal comune non priva di estrema franchezza e di sano spirito. Antonio Mungai, direttore di Vini di Bargiornale ha dichiarato: “I confini del vino, nel senso di luoghi di consumo, non coincidono più con quelli tradizionali, domestici o della pura ristorazione. Dal mondo del bar per esempio, arrivano segnali sempre più forti di interesse per il vino di qualità. Di qui il progetto del nuovo Vini di Bargiornale, uno strumento con un abito molto diverso da quello di prima e con tanti contenuti nuovi, ma anche con una forte continuità di spirito rispetto al passato riassumibile in due parole: aggiornamento e praticità.” E continua: “Da questo numero dunque, qualche migliaio di locali di tendenza andrà ad integrare i consueti abbonati della ristorazione e l’argomento vino al bar va ad arricchire il nostro sommario. Siamo certi che la vitalità del bar e l’esperienza della ristorazione potranno scambiarsi quell’energia indispensabile per stare sul mercato. E vogliamo che Vini di Bargiornale sia il luogo di questo scambio.” Vini di Bargiornale è un modo concreto e nuovo di raccontare il vino e il suo mondo a 40.000 professionisti del settore (ristoratori, gestori di enoteche, wine bar, locali serali e notturni di tendenza, food and beverage manager di alberghi a 5 e 4 stelle), destinato a confermarsi tra gli strumenti più utilizzati per l’aggiornamento professionale del canale e il mezzo strategico per comunicare con la ristorazione ed il mondo dei locali più cool. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MONDADORI INFORMATICA PRESENTA LE ULTIME NOVITÀ EDITORIALI. COLLANA MITI MS-DOS LA GUIDA |
|
|
|
|
|
Milano, 21febbraio 2005 - Collana Grafica Adobe Press “Adobe Photoshop Elements 3 Corso ufficiale” Photoshop Elements 3 è cresciuto ancora di più e offre nuove funzionalità di altissimo livello: dai link ai service di “photo finishing” on line alla funzione Photomail che consente una risoluzione più bassa delle foto per un invio più agevole, un maggiore modalità di revisione e riduzione dell’effetto “occhi rossi”. Lezioni passo per passo partendo per la realizzazione di progetti reali correlate da domande di verifica a fine capitolo e da un Cd con i file delle lezioni consentono al lettore di imparare facilmente a modificare, organizzare e condividere tutte le immagini digitali. Una guida realizzata direttamente dai creatori del software essenziale per comprendere le nuove caratteristiche avanzate come ad esempio gli effetti di contorno, una nuova procedura guidata per trasformare le foto in calendari e ancora la realizzazione di biglietti d’auguri e molto altro ancora. Pagine 320, Prezzo € 25,00 “Adobe Premiere Elements Corso Ufficiale” Come padroneggiare con facilità e destrezza le nuove funzioni del nuovo prodotto per il video editing non professionale grazie ai preziosi suggerimenti dei designer e degli editor Adobe. Una guida che conduce passo per passo utenti intermedi e principianti alla scoperta delle potenzialità di Premiere Elements 3 per diventare un vero esperto di editing, effetti speciali, transizioni d’effetto, masterizzazione di Dvd integrata. Un libro organizzato per lezioni graduali che sviluppano di volta in volta un progetto diverso per mettere subito in pratica la parte teorica e verificare attraverso domande di verifica il proprio livello di apprendimento. Pagine 304, Prezzo € 25,00. “Collana Argomenti Generali” “Hai un nuovo pc?” Hai appena acquistato un pc ma non sai da come cominciare? Ecco l’insegnante giusto sempre “a portata di mano” che guiderà il lettore in modo semplice e divertente alla scoperta di tutti i fondamenti di un pc: dall’installazione dei programmi, allo spostamento di file e impostazioni dal pc precedente, dall’impostazione di sistemi di protezione al collegamento di stampanti, fotocamere e altri hardware. Un linguaggio diretto, suggerimenti, utili schemi per conoscere tutto ciò che è necessario per impostare e rendere il proprio computer veramente “personal”! Pagine 224, Prezzo € 21,50. Collana Miti “Ms-dos La guida” Ecco la versione tascabile di “Guida all’uso Ms-dos 20 anni dopo” un libro per i nostalgici e per chi desidera conoscere da vicino il più famoso sistema operativo della storia dei computer. Uno stile e un linguaggio semplici per imparare con facilità le funzioni e i comandi Dos per coloro che desiderano ottimizzare le prestazioni del proprio Pc. Gestione di file, dischi e periferiche, utilizzo dell’ambiente shell, editing dei testi, sicurezza, creazione di comandi e file batch, sono solo alcuni degli argomenti trattati. Un bestseller che non può mancare nella libreria di qualunque appassionato d’informatica, per rinfrescare la memoria dei suoi primi utilizzatori e farlo conoscere ai curiosi. Pagine 624, Prezzo € 10,70 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IN LIBRERIA: “L’ULTIMO CATONE” DI MATILDE ASENSI, EDITO DA SONZOGNO |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Da una Pérez-reverte in gonnella, un bestseller che rivaleggia con Il Codice da Vinci (di cui è antecedente di ben due anni). Un giallo straordinario (con un terzetto di investigatori decisamente insolito, capitanato da una simpaticissma suora palermitana) la cui soluzione è nascosta nelle terzine del Purgatorio di Dante. All'alba del Xxi secolo, nei sotterranei del Vaticano, la suora paleografa responsabile delle indagini bibliografiche negli archivi vaticani viene incaricata di decifrare i misteriosi tatuaggi trovati sul cadavere di un etiope: sette croci e sette lettere che in greco formano la parola Stauros, ovvero Croce. Attorno al corpo, tre pezzi di legno apparentemente privi di valore che potrebbero invece essere schegge della Vera Croce di Cristo, i cui frammenti vengono trafugati dalle chiese di tutto il mondo e che il Vaticano vuole assolutamente recuperare. È il primo indizio che porta suor Ottavia, affiancata da un archeologo e da un capitano della Guardia Svizzera, sulla pista dei sedicenti Guardiani della Croce, una confraternita cristiana cui sembra appartenesse anche Dante. I tre investigatori affrontano quindi un viaggio avventurosissimo che li condurrà in Europa, Asia e Africa e si troveranno a dover risolvere sette enigmi basati sui sette peccati capitali. Sette prove che possono costare loro la vita, a meno che non riescano a decifrare il misterioso codice celato da Dante nelle terzine del Purgatorio, e trovare la via della salvezza. Matilde Asensi, L'ultimo Catone (9 febbraio 2005, pagg. 486, €uro 18,00) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NON C'È SOLO IL SATANISMO NEL CUORE DEI GIOVANI |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Sempre più giovani si dichiarano affascinati dal culto del diavolo e da un mondo fatto di atmosfere lugubri e oscure. Per molti di loro, le ombre sembrano essere più attraenti della luce. Ma come può un adolescente entrare in contatto con ambienti così squallidi? Io ho cercato di spiegarlo nel mio nuovo libro "I giochi estremi dei giovani", pubblicato dalle Edizioni Paoline. Il punto di partenza è spesso rappresentato dal rock satanico, genere musicale tetro e aggressivo che fa arricchire le case discografiche. Si riconosce facilmente per i testi violenti e anticristiani, ma soprattutto per le copertine dei compact disc, che ospitano spesso immagini blasfeme. Naturalmente non tutta la musica rock si può considerare diabolica. Ma è innegabile che la moda del satanismo sia diventata un ottimo affare per far crescere i conti in banca di cantanti mediocri e senza scrupoli. Con la complicità del disagio giovanile, un certo tipo di musica finisce per trasformarsi in un efficacissimo ponte tra gli adolescenti e il culto del demonio. Pur di fare soldi, i produttori di dischi non esitano a lanciare messaggi devastanti e diseducativi, che trovano terreno fertile nella solitudine di ragazzi psicologicamente fragili, spesso alle prese con problemi di incomunicabilità e situazioni familiari difficili. Fortunatamente non tutti i giovani rimangono catturati da certe atmosfere. Un segnale positivo è la sempre maggiore diffusione, tra i giovani, della "Christian Music" (Musica Cristiana). Al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è una musica "da chiesa", ma un genere per tutti. È l'espressione viva e pulsante di quegli artisti che desiderano offrire un messaggio diverso, alternativo, ricco di valori e di contenuti, utilizzando i linguaggi musicali contemporanei: dal rock alla dance, dal soul al country, dalla ballata melodica al rap. Alcuni hanno radicalmente cambiato la loro vita, passando da esperienze di trasgressione a una vera e propria testimonianza di impegno cristiano. In vista delle prossime Giornate Mondiali della Gioventù di Colonia, vorrei sottolineare l'impegno del cantautore italiano Roberto Bignoli, portatore di handicap, che ha vissuto da bambino l'esperienza della povertà e della malattia, per passare successivamente a quella della droga e del carcere. Ma poi, la fede ha cambiato radicalmente la sua vita, indicandogli una strada nuova. Nel dicembre 2001 ha ricevuto a Washington il premio "Unity Awards" come migliore artista cristiano internazionale. Bignoli ha un bellissimo rapporto con i ragazzi ed è stato tra i protagonisti di alcune edizioni delle Giornate Mondiale della Gioventù: nel 1997 a Parigi, con una serie di concerti in varie piazze, fiere e stadi; nel 2000, a Roma, con un concerto a Tor Vergata per i volontari; nel 2002, a Toronto, con una lunga tourneé che si è conclusa con una performance alla vigilia con il Papa. Iniziative come queste dimostrano che il cuore di tanti ragazzi batte per quegli artisti che hanno scelto di utilizzare il linguaggio universale della musica per proporre messaggi in favore della vita e del Vangelo. Www.carloclimati.com |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SCOPRI I SEGRETI DELLA MAGIA CON ANTONIO CASANOVA |
|
|
|
|
|
Milano, 21 febbraio 2005 - Giovedi 24 febbraio Presso l’ Istituto Gonzaga per la prima volta il mago Antonio Casanova terrà una lezione di Magia come professore durante il normale orario scolastico nella aula magna dell’ istituto Gonzaga. Agli studenti che parteciperanno svelerà i trucchi, i segreti e le Illusioni della magia attraverso l’album di figurine “I Segreti Della Magia” che in questa occasione fungerà da assistente. L’album “I Segreti della Magia” è ambientato nello scenario del misterioso castello di Bardi, seguendo le lezioni e frequentando la scuola d’Arti Magiche, si potrà sostenere l’esame per diventare illusionista, ma attenzione: come in ogni castello, c’è un fantasma che si nasconde in ogni stanza, cunicolo, sotterraneo o soffitta ma con abilità sarà possibile sfuggirgli. Le sezioni che compongono il prodotto sono 7 ciascuna delle quali dedicata ad un tipo di illusione diversa: dalle Levitazioni alle Alterazioni, le Bilocazioni, le Sparizioni, le Ricomposizioni, le Divisioni, le Apparizioni oltre al Dizionario dei Maghi per imparare tutto sull’arte dell’Illusione. Per completare l’album occorrono 216 figurine, di cui 24 sagomate e 24 speciali con inchiostro termo-sensibile: l’immagine, infatti, apparirà solamente a contatto con il calore della tua mano e con queste ultime figurine si potrà completare il bellissimo poster centrale e scoprire, con il test, il proprio livello di magia. Inoltre 12 carte da gioco, con inchiostro metallizzato, per stupire in ogni situazione. Antonio Casanova Arrivato alla ribaltà e conosciuto dal grande pubblico per una curiosa coincidenza, un trucco svelato incautamente durante una diretta televisia, Antonio Casanova ha giocato con l’arte dell’illusionismo distruggendo e rinnovando con un processo che lo ha reso simpatico e ‘vulnerabile’ come non si era mai visto nel panorama degli Illusionisti. Creata l’immagine di un giovane Mago che sperimentava i trucchi più disparati, con risultati a volte insospettabili o rovinosi (soprattutto per gli altri) il suo personaggio è andato ad affermarsi ed è cresciuto in modo costante fino ad arrivare all’alba di una maturità che oggi lo disegna in modo molto diverso. Da oggetto di Striscia la Notizia a Soggetto di prima grandezza, inviato speciale con licenza di..Stupire i più grandi calibri tra le star nazionali ed internazionali: ha infatti registrato punte di auditel strepitose illudendo Kevin Costner, Ben Stiller, Eros Ramazzotti, Jennifer Aniston, Will Smith, Claudio Baglioni, Malcom Mc Dowell, Carlo Verdone, Michael Bolton, Alex del Piero e centinaia di altri “nomi”, con illusioni giocose o serie, ma finalmente sotto controllo, anche quando desiderava il risultato comico,come nel caso di Eros Ramazzotti segato a metà e lasciato diviso in due per essere contemporaneamente in due posti, come voleva lui…. Da personaggio oggetto di curiosità a ospite gradito e ricercato nelle prime serate nazionali e internazionali. Dopo infatti aver partecipato con successo a trasmissioni estere (ultime quelle ad Antena Tres, a “sorpresa sorpresa’ ha deciso di restare nei confini con una presenza televisiva assidua che lo ha visto dal 2002 ad oggi attraversare ventilatori industriali e rimanere incolume, volare a metri d’altezza all’improvviso, far volare pianoforti a coda, macchine e far sparire palazzi per i più importanti programmi della televisine italiana. Sul canale satellitare Disney Channel Antonio Casanova trova una sua dimensione privata, un suo programma Televisivo, in prime time, chiamato “L’ora della Magia” dove esegue illusioni originali in un modo inconsueto per trasmettere ai ragazzi la passione per eseguire giochi di prestigio insegnando vere e proprie Magie da costruirsi con gli oggetti di uso quotidiani, e con cui stupire gli amici. Per il 75° compleanno di Topolino ha spiccato il volo sopra un orchestra di 80 elementi con un pianoforte a coda, divertendosi a fare tonneau nell’aria di 360° sulle loro teste e quelle del pubblico. I Segreti Della Magia, L’album di figurine dedicato alla Magia tra trucchi spettacolari e trucchi svelati realizzato dalla Panini, storica casa del settore. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OCÉ PROTAGONISTA AGLI HUNKELER INNOVATION DAYS 2005 DIMOSTRAZIONI DAL VIVO DI SISTEMI DI STAMPA FLESSIBILI PER LA PRODUZIONE DI LIBRI, APPLICAZIONI DIRECT-MAIL E CALENDARI |
|
|
|
|
|
Cernusco sul Naviglio, 20 febbraio 2005 – Océ, leader nel settore del printing e della gestione documentale, ha mostratocinque innovative soluzioni di stampa digitali alla sesta edizione degli Hunkeler Innovation Days, che si è tenuta a Lucerna, Svizzera. Insieme a calendari e direct mail personalizzati, è stato possibile assistere a demo di produzione dal vivo che hanno mostreto il compendium di Océ "World of printers". Nel corso della manifestazione sono state inoltre mostrate altre applicazioni Océ per la produzione di report di business trimestrali a colori e fatture telefoniche e la produzione di libri di bassa tiratura. Soluzioni per la stampa digitale: massima affidabilità e alta qualità Oltre ai rinomati sistemi Varioprint e Variostream, tra le soluzioni innovative di Océ in mostra durante l'evento, il sistema di stampa a colori Océ Cps900 e il nuovo Océ Variostream 9220. Progettate all'insegna della massima flessibilità, queste soluzioni sono basate su piattaforme aperte che possono essere guidate da flussi di dati provenienti da diverse fonti tra cui soluzioni mainframe, Pc o client/server. Océ Cps900: riproduzione perfetta dei colori Il sistema di stampa a colori Océ Cps900 è in grado di riprodurre fedelmente i colori in modo uniforme, dalla prima all'ultima copia, anche nel caso di processi di ristampa o nuove tirature effettuate a distanza di tempo, senza dover effettuare la calibrazione e anche nei casi in cui temperatura e umidità sono variabili. Océ Cps900 è in grado di regolare le impostazioni in base alle condizioni grazie alla tecnologia Océ Direct Imaging. Assicurando una riproduzione del colore fedele su qualsiasi tipo di supporto. I visitatori degli Hunkeler Innovation Days potranno verificare personalmente la qualità e le performance nella riproduzione e presso lo stand di Océ potranno ricevere un calendario personalizzato stampato in rilievo. Océ Varioprint 2110: un sistema flessibile a foglio singolo Il sistema di stampa a foglio singolo multifunzionale Varioprint 2110, grazie alle sue diverse funzionalità, è in grado di garantire, oltre alla stampa, la copia e l'acquisizione di documenti. Questa innovativa soluzione permette di fornire brevi tirature di lavori complessi alla portata sia dei centri corporate di reprografica che degli stampatori commerciali. Allo stesso tempo, può rispondere alle esigenze di grandi tirature. Le funzionalità multitasking e il motore da 105 fogli A4 al minuto assicurano che i lavori di stampa vengano processati rapidamente anche quando i carichi di lavoro sono variabili e non prevedibili. Durante la manifestazione Hunkeler, Océ mostrerà come avviene la produzione di opuscoli rilegati e dei manuali operativi per le auto. Océ Variostream: soluzioni di stampa per tutte le esigenze La versatilità e l'interoperabilità delle soluzioni Océ Variostream, erano in mostra per gli operatori che hanno visitato la postazione Printsoft, dove è stato illustrato il funzionamento di un sistema Océ Variostream che utilizza un software Pres. Océ Variostream 6100, il modello entry level della gamma, affidabile e compatto, rappresenta la soluzione ideale per produzioni di bassa tiratura a prezzi competitivi. Il valore aggiunto di questo sistema comprende una grande versatilità nella scelta dei supporti: dalle tessere in plastica fino ai supporti più leggeri. Océ Variostream 7650 Presso lo stand Océ sono state realizzate dimostrazioni dal vivo sulla flessibilità di Océ Variostream 7650 Twin. Questo sistema di stampa a modulo continuo ha riprodotto in tempo reale applicazioni di direct-mail e il volume Océ "The world of printers" sia in tedesco che in inglese. Grazie ad un'ampia scelta di opzioni input e output, il sistema Océ Variostream 7000 si adatta perfettamente ai profili richiesti dai clienti, come ad esempio l'output fronte-retro in bianco e nero, i colori spot o la stampa transazionale. La velocità di 1.200 pagine A4 al minuto assicura la progressione rapida di volumi di lavoro elevati. Océ Variostream 9220 Océ Variostream 9220 è un sistema di stampa elettrofotografico high-end per la riproduzione simultanea di documenti a due colori o fronte-retro: caratteristiche che rendono il sistema ideale per la stampa di libri, quotidiani, direct mail e documenti di tipo transazionale come le fatture e gli estratti conto. La gamma di soluzioni della linea Océ Variostream 9000 si basa su un motore duplex bianco e nero da 800 A4 al minuto che può essere esteso fino ad un sistema con quattro stazioni colore. Combinabili con un'ampia varietà di strumenti prestampa e finishing, queste soluzioni di stampa ad alte prestazioni si integrano perfettamente con flussi di lavoro di produzione elevati e automatizzati. Océ e Hunkeler: un'alleanza di lunga data Una partnership strategica quella che lega Hunkeler e Océ: le due aziende, entrambe pioniere nel campo dell'innovazione e delle idee che hanno aiutato a crescere il mondo della stampa digitale, confermano il loro impegno nel migliorare la produttività degli strumenti e la tecnologia a disposizione del mercato. Le aziende collaborano anche in termini di marketing e vendite e hanno inoltre un installato di soluzioni di stampa in diversi centri dimostrativi e location di tutto il mondo. Isabel Hartmann, Océ Partner Management, ha commentato: "Come nel caso della nostra fiera annuale, l'Openhouse di Poing, gli Hunkeler Innovation Days rappresentano un'occasione importante per gli specialisti della stampa che possono toccare con mano la grande varietà degli innovativi strumenti per la stampa e il finishing. Questa opportunità e l'atmosfera unica che caratterizza l'evento rendono gli Hunkeler Innovation Days un evento davvero speciale". |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|