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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2005
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LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN NUOVO PROGRAMMA DI EGOVERNMENT  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2005 - L'ue ha bisogno di servizi di eGovernment più efficaci ed ambiziosi per rivitalizzare l'agenda di Lisbona, hanno affermato i partecipanti a una conferenza svoltasi il 17 e 18 febbraio a Bruxelles. Nel corso della conferenza 'Cross-border eGovernment services for administrations, businesses and citizens', la direzione generale Imprese e industria della Commissione europea ha presentato Idabc, un nuovo programma destinato a migliorare l'efficienza delle amministrazioni pubbliche europee. 'Industria e cittadini sono i beneficiari principali dei nuovi servizi di eGovernment dell'Ue', ha detto Günter Verheugen, commissario europeo per le Imprese e l'industria. 'Per rivitalizzare l'agenda di Lisbona abbiamo bisogno di moderni servizi pubblici che eliminino la burocrazia inutile'. Attualmente le Pmi (Piccole e medie imprese) che vogliono creare una filiale in un altro Stato membro devono affrontare innumerevoli e costosissime sfide burocratiche. La conferenza si è dunque concentrata sui modi per approfittare delle possibilità offerte dai bandi pubblici di altri Stati membri e su come ridurre la marea di carta, in modo da migliorare l'efficienza delle procedure commerciali. Le scartoffie amministrative vengono d'altronde considerate una delle maggiori sfide al commercio internazionale. Secondo l'Omc (Organizzazione mondiale del commercio), tra il 6 e il 10% del valore totale del commercio mondiale viene speso per lo scambio di documenti che accompagnano le operazioni. I nuovi servizi di eGovernment dell'Ue faciliteranno l'accesso e ridurranno la burocrazia per la libera circolazione di persone, beni e servizi in Europa, afferma un documento presentato alla conferenza. Idabc ('Interoperable Delivery of European eGovernment Services to Public Administrations, Business and Citizens') usa le opportunità offerte dalle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) per favorire e sostenere l'offerta ai cittadini e alle industrie dell'Ue di servizi transfrontalieri del settore pubblico, e per migliorare l'efficienza e la collaborazione tra le amministrazioni pubbliche europee. Idabc fornisce servizi che permettono alle amministrazioni nazionali ed europee di comunicare elettronicamente, e offre servizi pubblici moderni a uomini d'affari e cittadini in Europa. Il programma finanzia anche progetti che si occupano delle esigenze di politica europea e migliorano la cooperazione tra le amministrazioni dell'Unione. Per ulteriori dettagli su Idabc: http://europa.Eu.int/idabc/  
   
   
ICT:STANCA, LOMBARDIA “MOTORE” DI INNOVAZIONE ANCHE PER IL T-GOVERNMENT  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - “La Lombardia regione motore dell'innovazione, anche sul fronte del t-Government, ossia i servizi della Pubblica Amministrazione disponibili attraverso la televisione digitale”. Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, alla giornata conclusiva del convegno su “Milano per lo sviluppo - un nodo della rete globale” ha infatti riconosciuto le peculiarità della Regione e, nell'occasione, ha reso noto che “la Lombardia è stata selezionata per un progetto di T-government, con 260 mila € di co-finanziamento del Governo, su un valore totale di 790 mila €”. Si tratta de l programma “Borsalavoro” che si integra nell'esperienza già intrapresa di Borsalavorolombardia.net per l'erogazione di servizi di formazione e lavoro disponibili oggi in Regione con modalità multipiattaforma, ossia fruibili, oltre che sul web, anche attraverso un apposito call-center e sulla tv analogica nelle pagine dei servizi teletext, Televideo/rai e Mediavideo/mediaset, anche in modalità interattiva. L'obiettivo della sperimentazione, ha aggiunto Stanca, sarà quello di mettere a disposizione dei cittadini, non solo lombardi, informazioni riguardanti le tematiche dell'istruzione, della formazione e del lavoro nella regione Lombardia, e servizi come la borsa del lavoro, che forniscono a cittadini, aziende, mediatori e centri per l'impiego, strumenti per facilitare l'incrocio tra la domanda e l'offerta. Il progetto viene realizzato in Lombardia, ma coinvolge di fatto tutti gli utenti di tv digitale terrestre a livello nazionale interessati alle opportunità di lavoro e di formazioni presenti nel territorio lombardo e raggiunti dal segnale del broadcaster partner dell'iniziativa. Soffermandosi sul ruolo che la Lombardia ha assunto di “leader in Italia nel settore dell'Ict”, Stanca ha ricordato che “questa Regione copre da sola un terzo del totale nazionale degli investimenti nel settore, occupa il 30% degli addetti e, in particolare, la provincia di Milano concentra oltre 10.300 imprese Ict, ossia il 13,2% del totale nazionale di 79 mila imprese, cresciute del 4% nel 2003 rispetto al 2002”. Tuttavia, ha precisato il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, “la Lombardia resta indietro nell'uso dell'It rispetto al Nord America: nella componente It la spesa pro-capite nel 2003 è stata di 600 € (valore allineato alla media della Ue 15), ma decisamente inferiore ai 1.000 € del Nord America. La spesa It è il 2% del Pil della Lombardia (un valore inferiore alla media europea del 2,5% e molto lontano dal 3,2% del Nord America). Sul fronte della spesa, le Tlc sono il 3,9% del Pil della Lombardia (un valore superiore sia alla media europea del 3,7% che del 3,4% del Nord America)”. Il Ministro ha ricordato che “oggi Milano e il suo hinterland sono l'area più cablata d'Europa”. In particolare, “in provincia di Milano ci sono quasi 600 mila Km di fibra ottica (rispetto ai 3 milioni di Km di fibra posati a livello nazionale); all'interno del comune di Milano risultano essere cablate praticamente tutte le strade e nella provincia di Milano il problema del digital divide di lungo periodo è limitato: in soli 3 Comuni della provincia vi sono centrali telefoniche non collegate ad alta velocità”. Infine Stanca ha detto: “Questa è la sfida per Milano: sfruttare le infrastrutture di telecomunicazione sia per lo sviluppo di nuovi contenuti digitali da mettere in rete, sia e soprattutto per l'uso dell'Ict allo scopo di dare maggiore efficienza e competitività alla sua economia ed in particolare a quella dei servizi”.  
   
   
INSEDIATO IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Si è insediato ieri mattina nella sede del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, alla presenza del Ministro Letizia Moratti e del Viceministro Guido Possa, il nuovo Comitato tecnico-scientifico per la valutazione dei progetti di ricerca industriale istituito del decreto legislativo 297/99. Il Comitato è un organo di consulenza e di valutazione composto da un presidente e da dieci esperti scelti tra personalità di alta qualificazione o di comprovata competenza professionale in materia di applicazione della ricerca industriale. Si tratta del secondo Comitato insediatosi nella storia della legge: il primo ha terminato il proprio mandato a metà dicembre 2004. Il Comitato è presieduto da Francesco Beltrame, professore ordinario di Bioingegneria all'Università degli studi di Genova. Ne fanno parte rappresentanti del Miur (Renato Ugo, Giampio Bracchi, Claudio Alviani, Paolo Glisenti, Leonardo Marzio), del Ministero delle politiche agricole (Saverio Salerno), del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mario Canzio), del Ministero della Salute (Giuseppe Ippolito), del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio (Ezio Bussoletti) e del Ministero delle attività produttive (Antonio Martini). In particolare il Comitato avrà il compito di esprimere la propria valutazione in ordine alla validità tecnico-scientifica di iniziative di forte rilievo presentate sia in modo autonomo ("a sportello") sia in risposta a specifici bandi definiti programmaticamente. Rimarrà in carica per una durata di quattro anni.  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, facendo seguito al comunicato stampa del 18 febbraio, comunica l'ammontare delle tranches dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell’asta del prossimo 25 febbraio:
Certificati di Credito del Tesoro
settennali 1°.11.2004/2011 settima tranche:2.500 milioni di euro
Buoni del Tesoro Poliennali
triennali 1°.2.2005/2008 terza tranche: 3.000 milioni di euro
"decennali" 1°.8.2004/1°.2.2015 undicesima tranche: 2.500 milioni di euro
 
   
   
PROVVEDIMENTO PER LO SVILUPPO: LE INDISCREZIONI DI AGENZIA SU UNA BOZZA DI LAVORO DATATA  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che le indiscrezioni odierne di agenzia sui contenuti del provvedimento per lo sviluppo si riferiscono a una bozza di lavoro che data oltre una settimana. Il testo – che si avvarrà del contributo del confronto con le parti di giovedì prossimo – non è stato diramato né esaminato dal pre-consiglio dei ministri ed è in continua evoluzione.  
   
   
SANPAOLO IMI: CONVOCATA L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI NEI GIORNI 28 E 29 APRILE IN PRIMA E SECONDA CONVOCAZIONE  
 
Torino, 23 febbraio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi riunitosi ieri ha convocato l’Assemblea ordinaria degli Azionisti nei giorni 28 e 29 aprile (in prima e seconda convocazione) per deliberare sul bilancio dell’esercizio 2004 e sulla destinazione dell’utile relativo. L’assemblea sarà chiamata a deliberare sulla nomina dei componenti del Collegio Sindacale per gli esercizi 2005–2007 e sulla determinazione dei compensi relativi. L’assemblea dovrà, altresì, pronunciarsi sull’autorizzazione all’eventuale acquisto e alienazione di azioni proprie.  
   
   
ANTONVENETA: BONAITI, “PRIORITARIE LA CENTRALITA’ VENETA E LA CREAZIONE DI VALORE”  
 
Padova – 23 febbraio 2005 - “Sul futuro di Banca Antonveneta le priorità devono essere la creazione di valore per l’istituto, i suoi azionisti e il territorio e l’effettiva autonomia e centralità veneta dell’istituto padovano. E’ fortemente auspicabile che le manovre in corso avvengano in modo trasparente e nel rispetto delle regole, evitando speculazioni su un gruppo bancario cresciuto, dalla fusione delle due popolari cittadine, fino ad essere l’ottavo in Italia”. Il presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti, firmatario il 23 dicembre scorso dell’appello a favore della centralità veneta di Banca Antonveneta, interviene alla vigilia dell’assemblea dei piccoli azionisti, in programma domani mercoledì 23 febbraio. “Le recenti diversità di vedute tra il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e il Commissario europeo Charlie Mccreevy riguardo i limiti alla presenza di istituti stranieri in banche italiane segnalano un problema, a cui non è estranea la ridotta dimensione delle nostre banche, nonostante il lodevole sforzo di fusioni e aggregazioni negli ultimi anni, e la loro limitata capacità di supporto sui mercati mondiali”. “Ma la difesa delle frontiere - prosegue Bonàiti - comprensibile in passato, ha oggi minori giustificazioni perché crediamo nel patto fondante dell’Unione Europea. Il protezionismo può essere l’eccezione, non la regola”. “Nel merito di Antonveneta ritengo si debba perseguire un accordo trasparente, che assicuri in primo luogo l’imprescindibile governo veneto della banca stessa e rispecchi gli effettivi equilibri e pesi in campo, valorizzando inoltre l’apporto di un partner strategico sul piano internazionale e dei servizi alle imprese”. “Nonostante le oggettive difficoltà - conclude il presidente di Unindustria Padova - auspico una forte rappresentanza veneta nel capitale e ritengo vada tentata ogni strada per centrare questi risultati, anche attraverso il ruolo dei piccoli azionisti”.  
   
   
FINECOGROUP NEL 2004: UTILE NETTO A € 415 MLN (PERDITA DI € 40 MLN A FINE 2003) COMMISSIONI NETTE € 222 MLN (+11%) A PARTIRE DA MAGGIO, ADOTTATA LA DENOMINAZIONE FINECO S.P.A.  
 
Milano, 23 febbraio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Finecogroup, riunito ieri a Milano sotto la presidenza del Prof. Francesco Carbonetti, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2004, che sarà illustrato oggi dall’Amministratore Delegato Fabio Gallia nel corso di una conference call con la comunità finanziaria. Il progetto di bilancio sarà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti, già prevista per il 31 marzo 2005 e il 1° aprile 2005, rispettivamente in prima e in seconda convocazione. I risultati 2004 registrano un generale recupero di redditività e un miglioramento di tutti i margini gestionali, a conferma dell’efficacia e della validità del complesso processo di razionalizzazione e di focalizzazione sui business strategici intrapreso dal management. Il margine d’intermediazione, pari a euro 493 milioni, mostra una crescita del 27% rispetto al 31 dicembre 2003, mentre il risultato lordo di gestione, di 171 milioni di euro, risulta quintuplicato rispetto agli euro 35 milioni di fine 2003. Il bilancio registra un utile netto consolidato di oltre euro 415 milioni, comprendente la plusvalenza netta di euro 382 milioni derivante dalla cessione del 57,5% di Finecovita, contro un risultato negativo di euro 40 milioni al 31 dicembre 2003. A livello civilistico, Finecogroup S.p.a. Chiude l’esercizio con un utile netto di euro 429 milioni, contro una perdita di euro 16,3 milioni nel 2003. Sulla base di tale risultato, il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di euro 0,20 per azione, che sarà in pagamento il 21 aprile 2005 (stacco 18 aprile 2005). I risultati sono rilevanti anche sotto il profilo patrimoniale e finanziario. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2004 è pari a euro 930 milioni, contro gli euro 541 milioni di fine 2003. Il Tier 1 ratio, il principale indicatore della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2004 sale all’8,03% rispetto al 4,24% di fine 2003. Nel 2004 si è concluso il processo di riorganizzazione e di ristrutturazione di Finecogroup: sono state infatti condotte a termine numerose operazioni straordinarie che hanno ridisegnato la struttura operativa e societaria attraverso una razionalizzazione e semplificazione delle varie attività, in Italia e all’estero, con rilevanti benefici dal punto di vista sia della riduzione dei costi, sia del recupero di efficienza. Il focus del management si è concentrato sulla gestione e lo sviluppo delle attività strategiche e sulla dismissione di quelle non profittevoli. In particolare: è stato raggiunto un accordo con Banco Inversis Net S.a. Per la cessione del 100% di Safei; è stato ceduto il residuo 49% del capitale di Banca della Rete e altre partecipazioni minoritarie; è stato avviato il processo di chiusura della controllata francese Banque Bipop, formalizzato all’inizio del 2005; è stata avviata una partnership strategica con Cnp Assurances, uno dei più importanti operatori europei, attraverso la cessione del 57,5% di Finecovita per un valore complessivo di euro 575 milioni e una plusvalenza, al netto degli oneri accessori di vendita, di euro 382 milioni di euro; è stata integralmente riorganizzata la rete dei promotori finanziari, la cui gestione operativa è stata riportata in capo a Finecobank; è stato ridefinito l’accordo di partnership con Putnam Investments con significativi vantaggi economici; sono state integrate, attraverso la fusione delle rispettive strutture societarie, Fineco Gestioni e Fineco Am; è stata ulteriormente rafforzata la struttura manageriale centrale. Dati economici consolidati Il margine di interesse si attesta a euro 91,3 milioni, sostanzialmente invariato rispetto a euro 91,5 milioni a fine 2003. La variazione sarebbe stata positiva per euro 35,7 milioni se non fossero state effettuate cartolarizzazioni nel 2003 e nel 2004, i cui margini di interesse (rispettivamente, circa euro 64,9 milioni e euro 100,6 milioni) sono confluiti negli “altri proventi di gestione”. Le commissioni nette si attestano a euro 222,2 milioni, contro euro 200,1 milioni al 31 dicembre 2003, registrando un progresso di circa l’11% grazie soprattutto alle maggiori commissioni attive derivanti dall’attività di risparmio gestito per euro 14 milioni, alle minori commissioni passive pagate alla rete di promotori finanziari per euro 6,6 milioni e alle minori commissioni passive pagate a Putnam, a seguito della rinegoziazione degli accordi di joint venture, per euro 5,9 milioni. I dividendi e il risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto presentano un saldo positivo di euro 20,2 milioni, contro un saldo negativo di euro 13,3 milioni al 31 dicembre 2003. La variazione positiva è principalmente riconducibile al deconsolidamento di Banca della Rete, la cui quota di competenza nel 2003 aveva fatto registrare una perdita netta di euro 15,3 milioni, e al miglioramento del risultato di Fineco Vita, il cui impatto è pari a euro 17,8 milioni e comprende, in base agli accordi contrattuali, anche il dividendo relativo al 57,5% del capitale ceduto. Gli altri proventi ed oneri presentano un saldo positivo di euro 161,7 milioni, rispetto a euro 99 milioni di fine 2003. La variazione è principalmente riconducibile alle nuove cartolarizzazioni effettuate da Fineco Leasing e da Finecobank, al compenso del patto di non concorrenza ricevuto da Diba a seguito dell’operazione di cessione di Entrium di euro 8,7 milioni, e al venir meno dei compensi, pari a euro 8,9 milioni, riconosciuti a Putnam nel 2003 a titolo di advisory fee. I costi operativi, pari a euro 322,7 milioni, mostrano una diminuzione dell’8,3% rispetto allo scorso esercizio (euro 352,1 milioni), grazie all’efficacia della politica di stretto controllo delle spese amministrative, con particolare attenzione ai costi per servizi informatici. Il risultato lordo di gestione, di euro 170,5 milioni, risulta quintuplicato rispetto al risultato 2003, pari a euro 35 milioni. Le rettifiche nette su crediti al 31 dicembre 2004 si attestano a euro 45,3 milioni, contro euro 37,3 milioni al 31 dicembre 2003. L’aumento è da ricondursi alla crescita degli attivi creditizi: il rapporto tra rettifiche nette e crediti complessivi (comprensivi dei crediti cartolarizzati), pari a 0,42%, è infatti migliorato rispetto a fine 2003 (0,44%). Gli accantonamenti al fondo rischi e oneri passano da euro 73,6 milioni di fine 2003 a euro 23,1 milioni, e sono principalmente dovuti a passività potenziali derivanti da cause in corso per euro 5,7 milioni e agli oneri di chiusura di Banque Bipop pari a euro 4,5 milioni. Le rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie, in crescita a euro 45,5 milioni rispetto agli euro 19,3 milioni del 31 dicembre 2003, sono principalmente riconducibili alla svalutazione per euro 32,3 milioni dell’investimento effettuato nel 2000 nel fondo chiuso Development Capital 1. La gestione straordinaria segna un risultato positivo per euro 393,2 milioni, rispetto a euro 89,4 milioni al 31 dicembre 2003. Tale risultato è da attribuirsi principalmente alla plusvalenza di euro 382 milioni derivante dalla cessione del 57,5% di Fineco Vita a Cnp Assurances, e al corrispettivo, per euro 41,5 milioni, riconosciuto a Capitalia per l’estensione temporale dell’accordo di distribuzione dei prodotti Finecovita. Dopo imposte per euro 34,7 milioni (euro 43,6 milioni nel 2003) l’esercizio chiude con un utile netto di euro 415,2 milioni a fronte di una perdita di euro 40 milioni nel 2003. Dati patrimoniali consolidati Gli impieghi a clientela, se non fossero state effettuate cartolarizzazioni, risulterebbero in crescita del 19% passando da euro 9.351 milioni di fine 2003 ad euro 11.120 milioni. Al netto dei crediti cartolarizzati, gli impieghi si attestano a euro 6.226 milioni registrando un incremento pari a euro 603 milioni (+11% rispetto a euro 5.623 milioni di fine 2003). In particolare, segna una crescita significativa la nuova produzione di mutui, in aumento del 29% rispetto al 2003, mentre i crediti per cessione del quinto risultano in linea con la produzione registrata nel 2003. Le sofferenze nette ammontano a euro 79,5 milioni e costituiscono l’1,28% dei crediti verso la clientela per cassa. I crediti incagliati sono pari a euro 15,4 milioni e rappresentano lo 0,25% dell’importo complessivo dei crediti verso clientela per cassa. La raccolta diretta da clientela evidenzia un incremento del 7,5% passando da euro 3.932 milioni a euro 4.226 milioni. Il dato a fine 2004 è da attribuire prevalentemente all’incremento della raccolta on line di Finecobank, pari a euro 3.259 milioni, in crescita del 19% rispetto a fine 2003. Continua la crescita in termini di conti correnti online che a fine 2004 hanno raggiunto quota 323.000 (+4% rispetto a fine 2003). Il patrimonio gestito al 31 dicembre 2004 risulta pari a euro 36.974 milioni con un decremento pari a euro 1,2 miliardi rispetto al 31 dicembre 2003, quando l’aggregato ammontava a Euro 38.171 milioni (pro-forma). A seguito della cessione del 57,5% della partecipazione in Fineco Vita, il dato della raccolta gestita al 31 dicembre 2004 non comprende i prodotti assicurativi; al fine di rendere confrontabili i due periodi il dato pro-forma al 31 dicembre 2003 esclude l’ammontare di tali prodotti. Dati di struttura I dipendenti di Finecogroup al 31 dicembre 2004 erano 1.541 contro i 1.599 al 31 dicembre 2003. Tale variazione è da ricondursi principalmente alla cessione del controllo di Fineco Vita Spa a Cnp Assurances e alla realizzazione di una vasta attività di riorganizzazione e consolidamento interno delle Società del perimetro. L’operatività Nel 2004 l’attività commerciale, in sintonia con il riassetto societario, ha principalmente riguardato: progetti di marketing e comunicazione per razionalizzare l'immagine di Finecogroup con la rivisitazione dei marchi di alcune società prodotto (Finecobank, Fineco Assicurazioni, Fineco Finance e Fineco Investimenti Alternativi) e per promuovere l'attività commerciale attraverso iniziative di carattere istituzionale e di prodotto; il proseguimento dell’attività di razionalizzazione, ristrutturazione e sviluppo del portafoglio prodotti di risparmio gestito, che oggi può contare su un’offerta molto ampia, e che ha visto nel 2004 il trasferimento delle deleghe gestionali da Putnam a Fineco Am per 8 fondi comuni di investimento; il rafforzamento dell’attività online e lo sviluppo dell’attività di credito specializzato. Relativamente al canale virtuale è stata completata la gamma dei servizi di banking, migliorata la qualità complessiva del prodotto e introdotto un canone mensile a scalare che si riduce con l’utilizzo del conto stesso; lo sviluppo dell’attività di intermediazione, che ha condotto Finecobank ad essere il primo broker italiano per numero di ordini di Borsa e per volumi intermediati, con una quota di mercato dell’8,03%. Fatti rilevanti dopo la chiusura dell’esercizio Il 19 gennaio 2005 è stato avviato il processo di chiusura della controllata francese Banque Bipop in seguito al raggiungimento dell’accordo con i sindacati francesi e all’accoglimento dell’istanza di ritiro della licenza bancaria da parte di Banca di Francia. Il 22 febbraio 2005 è stato sottoscritto un contratto preliminare con Banco Inversis Net S.a. Per la cessione del 100% di Safei, ad un prezzo pari a euro 109,5 milioni. Evoluzione prevedibile della gestione Durante il 2004, gli sforzi manageriali si sono concentrati nel completamento del processo di riorganizzazione e di ristrutturazione di Finecogroup, ormai giunto al termine. Nel corso del 2005, i benefici derivanti da una struttura più snella ed efficiente e da una situazione patrimoniale rafforzata consentiranno, grazie anche alle sinergie derivanti dall’appartenenza al Gruppo Capitalia, di orientare e focalizzare l’impegno del management verso obiettivi strategici. In particolare, l’azione manageriale sarà essenzialmente mirata alla crescita, con investimenti in risorse umane, tecnologie, processi e valorizzazione dei brand, puntando ad un portafoglio di business diversificato, ma centrato sulle aree che offrono le maggiori potenzialità di sviluppo, continuando peraltro a mantenere un approccio rigoroso nei confronti degli obiettivi di efficienza. Coerentemente con il completamento della razionalizzazione societaria, sarà utilizzata a partire dalla fine di maggio, come unica denominazione ufficiale, Fineco S.p.a., come peraltro già previsto dall’articolo 1 dello Statuto. La descrizione del titolo in borsa verrà adeguata alla nuova denominazione.  
   
   
FINALIZZAZIONE DELL’ACQUISTO DI FINECO VITA DA PARTE DI CNP ASSURANCES  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Cnp Assurances e il gruppo Fineco (gruppo Capitalia) hanno finalizzato in data 17 febbraio la transazione annunciata il 10 novembre 2004 su Fineco Vita. In conformità a queste dichiarazioni, Cnp Assurances ha acquisito il 57,5 % di Fineco Vita al prezzo di 575 milioni di euro, mentre il gruppo Fineco resta azionista al 38,8 % della società. L’assemblea degli azionisti di Fineco Vita ha proceduto alla nomina dei nuovi amministratori della società e cioè: Edmond Alphandéry, Presidente del consiglio di sorveglianza di Cnp Assurances, Gilles Benoist, Presidente del direttorio, Xavier Larnaudie-eiffel, Direttore dell’internazionale e membro del direttorio, Gérard Ménéroud, Direttore dello sviluppo e delle partnership e membro del direttorio, Gérard Cuzin (Amministratore Delegato di Fineco Vita) proposti dalla Cnp; Francesco Carbonetti, Presidente del gruppo Fineco e di Fineco Vita, Matteo Arpe, Amministratore Delegato di Capitalia, Fabio Gallia, Amministratore Delegato del gruppo Fineco, Carlo Enrico, Head client product management di Capitalia, proposti dal gruppo Fineco. In occasione della presentazione dei risultati annuali di Cnp Assurances in data 15 marzo 2005, saranno fornite informazioni complementari a quelle date dopo l’annuncio del 10 novembre 2004.  
   
   
GÉRARD CUZIN NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO DI FINECO VITA  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Fineco Vita, riunitosi oggi a Milano, ha proceduto alla nomina di Gérard Cuzin ad Amministratore Delegato di Fineco Vita, società controllata da Cnp Assurances. Con l’acquisto di Fineco Vita, finalizzato il 17 febbraio 2005, Cnp Assurances diventa il 6° bancassicuratore italiano con il 57,5 % del capitale, mentre il gruppo Fineco (gruppo Capitalia) resta azionista della società al 38,8 %. Gérard Cuzin, 56 anni, si è diplomato presso l’Ecole Nationale des Services du Trésor (Scuola Nazionale dei Servizi dell’Erario) e presso il Centre de Perfectionnement aux Affaires (Centro di Perfezionamento agli Affari). Inizia la sua carriera nel 1974 al Trésor Public (erario francese). Nel 1977 entra in Cnp, dove ricopre ruoli di marketing e commerciali, prima di diventare, nel 1990, Direttore Commerciale e poi Vice Direttore generale di Carivita, compagnia italiana di assicurazioni vita con sede a Milano, creata da Cariplo (60% del capitale), Cnp Assurances (20%) e Tsb (20%). Fin dal 1996, è Direttore della Direzione del servizio agli assicurati che raggruppa i centri di gestione dei contratti e di assistenza ai clienti e alle reti distributive della Cnp, con 1000 persone ripartite su tre siti. E’ anche Presidente di Gespre Europe, società costitutita da Cnp Assurances, il gruppo Azur-gmf e la società mutua Mg per la gestione dei prodotti salute.  
   
   
CIT: INSEDIATO IL COMITATO ESECUTIVO DI GARANZIA COERENTEMENTE ALLE INDICAZIONI RICEVUTE DA PARTE DEL DR. UBALDO LIVOLSI NELL’AMBITO DEL MANDATO DI CONCERTAZIONE ALLO STESSO AFFIDATO  
 
Varese, 23 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione riunitosi ieri dando seguito a quanto deliberato nel corso del Consiglio di Amministrazione del 4 Gennaio 2005 preso atto della comunicazione oggi ricevuta e fatta pervenire dall’advisor della società Livolsi & Partners, relativa alle indicazioni dei tre componenti del costituito Comitato Esecutivo di Garanzia, ha proceduto alla cooptazione nel Consiglio di Amministrazione dell’avv. Giulio Macrì e dell’avv. Stefano Coen e, congiuntamente, della nomina nel Comitato Esecutivo di Garanzia, oltre agli stessi neo-consiglieri, dell’arch. Arcangelo Taddeo. Il Comitato Esecutivo di Garanzia opererà congiuntamente al Direttore Generale Amministrazione e Finanza Dr. Giuseppe Vaccarone con il supporto e l’affiancamento di Livolsi & Partners e Bain & Co. Finalizzati alla realizzazione del piano di salvataggio, ristrutturazione e rilancio del Gruppo Cit. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione informa che sono in corso di svolgimento le procedure di due diligence da parte di Deloitte. Nella seduta di ieri il Consiglio di Amministrazione ha approvato la bozza definitiva di prospetto informativo relativo all’aumento di capitale sociale deliberato dall’Assemblea Straordinaria del 29 Ottobre 2004, dando mandato allo Studio Carpaneda S.r.l. Per procedere al deposito ed all’espletamento delle necessarie formalità.  
   
   
MICHELE PIGNOTTI È IL NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE DI EULER HERMES SIAC (ASSICURAZIONE CREDITI)  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Michele Pignotti è il nuovo direttore centrale commerciale e marketing della prima compagnia italiana dell’assicurazione crediti, Euler Hermes Siac, consociata di Euler Hermes (Gruppo Allianz). Pignotti, quarantunenne, napoletano, risponderà direttamente all’Amministratore Delegato, Jean François Bellissen. Dopo aver conseguito la Laurea in Scienze Politiche e un Master in business administration, Pignotti entra come European marketing manager presso Sara Lee, prima di consolidare la sua esperienza in Telecom Italia Wireline dove dal luglio 2000 a fine 2004, ricopre l’incarico di Direttore marketing della Divisione Business. Euler Hermes Siac offre alle proprie aziende clienti un pacchetto di servizi integrati per la gestione del rischio credito, sia in Italia sia all’estero, inclusi nella polizza: la valutazione preventiva e il monitoraggio della propria clientela, l’attività di recupero crediti, l’assistenza legale e la copertura assicurativa contro il rischio della perdita definitiva totale o parziale del credito a causa di insolvenza del debitore. All’interno di Euler Hermes Siac Michele Pignotti avrà il compito di dare ulteriore impulso al servizio di consulenza per le imprese italiane, in particolare le piccole e medie e sviluppare le potenzialità dei servizi connessi all’assicurazione dei crediti che creano valore aggiunto per l’impresa stessa. La posizione di Pignotti va quindi ad assumere un’importanza strategica. La consulenza è da sempre uno dei punti forza dell’attività di Euler Hermes Siac che si esprime anche attraverso la presenza capillare su tutto il territorio nazionale di 20 Agenzie Generali. Una rete esclusiva di professionisti qualificati - che garantisce alla Compagnia il 78% del giro di affari – in grado di offrire agli assicurati le soluzioni migliori per la gestione del credito commerciale, attraverso polizze costruite secondo le specifiche esigenze dell’azienda. Inoltre, la Compagnia si avvale di canali distributivi terzi, quali broker assicurativi e collabora da anni con primari Istituti di credito al fine di ampliare le occasioni di contatto con il mondo delle imprese.  
   
   
RECORDATI: CONCLUSA L’ACQUISIZIONE IN GERMANIA. NASCE MERCKLE RECORDATI.  
 
Milano, 23 febbraio 2005 – Recordati ha comunicato che è stata conclusa con successo l’acquisizione delle attività di marketing e di vendita delle specialità farmaceutiche di Merckle Gmbh, annunciata lo scorso 17 gennaio. In particolare, è stato ottenuto il via libera dalle autorità anti-trust e sono state completate le operazioni di riorganizzazione societaria per la scissione delle attività non oggetto dell’acquisizione. La nuova consociata opera ora con il nuovo nome Merckle Recordati, con sede a Ulm. Per questa operazione di acquisizione Recordati è stata assistita dalla banca d’investimento Rothschild. Al momento del closing sono stati versati € 45 milioni e il rimanente complemento di prezzo di € 20 milioni sarà dovuto nell’arco dei prossimi tre anni a condizione che si verifichi il favorevole sviluppo relativo alle vendite di alcuni prodotti. Recordati consoliderà i risultati economici e la situazione patrimoniale della nuova consociata a partire dal 1 gennaio 2005.  
   
   
LETTERA DI INTENTI FRA TECHINT EUROPEAN HOLDING B.V., INVESTINDUSTRIAL HOLDINGS S.A., ARGO FINANZIARIA S.P.A. (GRUPPO GAVIO) E AUTOSTRADE PER L’ITALIA S.P.A. GEMINA E IMPREGILO PER LA NASCITA DI “NEWCO”  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Techint European Holding B.v., Investindustrial Holdings S.a., Argo Finanziaria S.p.a. (Gruppo Gavio) e Autostrade per l’Italia S.p.a. Si sono scambiati con Gemina e Impregilo una lettera di intenti non vincolante con la quale hanno manifestato una indicazione di interesse ad entrare, tramite la costituzione di una nuova società (“Newco”), nel capitale di Impregilo con una partecipazione che possa essere incrementata nel tempo. L’investimento di Newco, fermi i limiti di applicabili soglie Opa, ha l’obiettivo di contribuire, con un progetto di natura prettamente industriale al rafforzamento patrimoniale di Impregilo per sviluppare uno dei principali General Contractor in Europa. Subordinatamente all’esito di una due diligence e a condizione che il debito bancario del Gruppo Impregilo venga riscadenziato a medio e lungo termine e vengano concesse nuove linee di credito per ammontari compatibili con i futuri fabbisogni finanziari del Gruppo, Newco e Gemina parteciperanno ad un’operazione di ricapitalizzazione e di rifinanziamento di Impregilo di ammontare complessivo – tra aumento di capitale sociale ed emissione di un prestito obbligazionario cum warrant – non inferiore a 800 milioni di euro (congiuntamente l’ “Operazione di Mercato”). Gemina e Newco (questa con un investimento di 80 milioni di euro) deterranno complessivamente non più del 29,9% di Impregilo; le rispettive partecipazioni saranno stabilite dopo aver determinato (al termine della due diligence) termini e condizioni dell’Operazione di Mercato. L’operazione di Mercato dovrà essere garantita da un consorzio di banche per la parte eccedente l’investimento di Newco e di Gemina. Gemina concederà a Newco opzioni di acquisto a valori di mercato per incrementare la partecipazione di Newco in Impregilo. Newco e Gemina hanno inoltre stabilito le linee guida del patto parasociale, che prevede, fra l’altro, che: il Consiglio di Amministrazione sia composto da cinque membri designati da Gemina, cinque membri designati da Newco e tre membri indipendenti e che questo deliberi con il voto favorevole di nove consiglieri per le operazioni di finanza straordinaria e per le dismissioni rilevanti; il Presidente sia designato da Gemina e l’Amministratore Delegato, con poteri di ordinaria amministrazione, da Newco; il Comitato Esecutivo, sia composto da due membri designati da Gemina, due membri designati da Newco e dall’Amministratore Delegato; il Presidente del Comitato di Controllo Interno sia designato da Gemina; il Collegio Sindacale sia composto da due membri effettivi (incluso il Presidente) e due supplenti designati da Gemina e da un membro effettivo e un membro supplente designati da Newco; qualora fosse presentata una lista da parte degli azionisti di minoranza, Gemina designerà solo il Presidente del Collegio Sindacale.  
   
   
CONFINDUSTRIA: MATTEO COLANINNO CANDIDATO UNICO ALLA GUIDA DEI GIOVANI IMPRENDITORI  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Matteo Colaninno, Vice Presidente del Gruppo Piaggio è il candidato unico alla Presidenza Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. E' scaduto infatti alla mezzanotte del 21 febbraio il termine fissato per la presentazione delle candidature alla guida del Movimento dei Giovani Imprenditori, dopo il triennio di Anna Maria Artoni. Spetterà ora al Consiglio Nazionale del Movimento, convocato a Roma il 21 aprile 2005, eleggere il nuovo Presidente e rinnovare gli organi direttivi per il periodo 2005-2008. La candidatura unica di Matteo Colaninno è una novità importante nella storia recente dei Giovani Imprenditori: essa è l'espressione di un'alleanza che raccoglie il consenso delle federazioni regionali sul nome del giovane imprenditore mantovano. I punti principali del programma di Matteo Colaninno sono: la forte attenzione alle strategie per la crescita delle imprese italiane, tra cui lo sviluppo dimensionale, l'innovazione, la competitività, l'internazionalizzazione, il rapporto con il sistema finanziario; la riflessione sui grandi temi di scenario, in continuità con la Presidenza Artoni, che ha caratterizzato il ruolo del movimento dei giovani nel confronto con le altre forze sociali, il mondo delle istituzioni e dell'economia. "Nei prossimi anni - ha dichiarato Matteo Colaninno - ci dobbiamo preparare ad essere gli 'imprenditori della crescita'. Dovremo essere protagonisti nella vita delle aziende, spingerle a superare i perimetri domestici, a innovare le funzioni aziendali, a ricercare la produttività, il valore aggiunto e la qualità". Per i prossimi tre anni Matteo Colaninno ha scelto di essere affiancato da quattro Vice Presidenti: Federica Guidi, con delega per l'economia e la finanzia d'impresa; Giovanni Sofi, con delega per i rapporti interni; Vincenzo Nasi, con delega per l'internazionalizzazione e la competitività delle imprese; · Cleto Sagripanti, con delega per i rapporti esterni e l'education. Della squadra di presidenza faranno anche parte, come responsabili di organi tecnici: Annibale Chiriaco per "Yes for Europe", la confederazione europea dei giovani imprenditori, e le relazioni istituzionali; Ettore La Carrubba per le politiche industriali e le politiche sociali; Carmen Verderosa per l'energia e l'ambiente; Katia Da Ros come direttore di "Quale Impresa", la rivista dei giovani imprenditori. Matteo Colaninno, 34 anni, mantovano, è vice presidente del gruppo Piaggio, il più importante operatore nel mercato delle due ruote a livello continentale cui fanno capo alcuni tra i più prestigiosi marchi del settore, 6000 dipendenti, 7 stabilimenti e attività commerciali in oltre 50 paesi. Piaggio è controllato dalla Immsi S.p.a. Del cui consiglio di amministrazione Matteo Colaninno fa parte. Dopo l'attività iniziale nel 1996 all'interno del gruppo Sogefi (componentistica auto) e l'importante esperienza professionale maturata nell'ambito del processo di ristrutturazione della Olivetti e della successiva Opa della stessa Olivetti su Telecom Italia, Matteo Colaninno si è dedicato allo gestione e allo sviluppo delle attività industriali e finanziarie che fanno capo alla holding di famiglia, Omniaholding S.p.a., di cui è amministratore delegato. Nel 2001 è stato protagonista, insieme ad altri investitori, del rilancio di Banca Popolare di Mantova (gruppo Bipielle), diventandone vice presidente. E' inoltre membro dei consigli di amministrazione di Rcn Finanziaria S.p.a., la holding della Rodriquez Cantieri Navali, di Bipielle Ducato S.p.a. E di Risparmio e Previdenza S.p.a. Ricopre dal 2002 la carica di Vice Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria e dal 2003 quella di vice presidente di "Yes for Europe", la Confederazione Europea dei Giovani Imprenditori.  
   
   
L’ITALIA VISTA DAI CONSUMATORI: A ROMA, IL 25 FEBBRAIO, IL V° RAPPORTO PIT SERVIZI-CITTADINANZATTIVA. I SERVIZI PUBBLICI ALLA PROVA DEL QUOTIDIANO  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Si terrà a Roma venerdì 25 febbraio, presso la Biblioteca del Cnel, viale Lubin n°2, (orario 9.30 - 13.00) la presentazione del Quinto rapporto Pit Servizi-cittadinanzattiva, dal titolo: Diritti in bilico nei mercati “liberalizzati”. Il Rapporto è frutto della elaborazione delle segnalazioni che i cittadini quotidianamente rivolgono al Pit Servizi, il servizio di consulenza e intervento di Cittadinanzattiva in materia di servizi di pubblica utilità: dai trasporti alle telecomunicazioni, dai servizi bancari a quelli postali e assicurativi, dalle utenze domestiche (acqua, luce e gas) alla Pubblica Amministrazione. I principali problemi, le soluzioni per risolverli, le inefficienze e le aree di eccellenza saranno analizzati attraverso un punto di vista tutto particolare, quello dei cittadini che quotidianamente si misurano con i servizi pubblici offerti in Italia. Il Rapporto, oltre a fornire informazioni e dati sullo stato dei servizi di pubblica utilità, costituisce tradizionalmente un’occasione di confronto tra erogatori e regolatori dei servizi, associazioni dei consumatori e interlocutori delle istituzioni pubbliche. Alla presentazione, interverranno, tra gli altri: On. Pietro Armani, Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera; Roberto Viola, Segretario Generale Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; On. Luca Volontè, Capogruppo Deputati Udc; Roberto Malaman, Direttore Direzione Consumatori e Qualità del Servizio Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas; Daniela Primicerio, Presidente Consiglio Nazionale Consumatori Utenti; Massimo Roccia, Direttore centrale Abi; Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere; On. Carla Mazzuca Poggiolini, Deputato Repubblicani Europei; On. Gabriele Albonetti, Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera; Giustino Trincia, vice segretario Cittadinanzattiva; avv. Liliana Ciccarelli, Responsabile Pit Servizi-cittadinanzattiva. Pit Servizi-cittadinanzattiva, Vittoria Terenzi: tel: 06367181; mail: v.Terenzi@cittadinanzattiva.it  
   
   
RC AUTO: GALLI, L’ANTITRUST NON HA DIMOSTRATO CHE I PREZZI FOSSERO INGIUSTIFICATAMENTE ELEVATI  
 
Roma, 23 Febbraio 2005 - Nell’articolo pubblicato il 16 febbra sul “Il Sole 24 Ore”, il prof. Giuseppe Tesauro esprime il proprio punto di vista: è l’opinione del Presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato – ha dichiarato Giampaolo Galli, direttore Generale dell’Ania - e quindi quanto mai autorevole e meritevole di attenzione. Riflettiamo quindi debitamente sul Suo pensiero anche se, per le argomentazioni già espresse, ci appare non condivisibile. E’ infatti certo che l’Autorità Garante non ha dimostrato né ritenuto di dover dimostrare che i prezzi fossero ingiustificatamente elevati, per effetto di “intese” o accordi fra le compagnie. E’ la stessa Autorità che ha spiegato a chiare lettere questo punto nell’ambito del provvedimento del 2000 sulla Rcauto. Attendiamo quindi di vedere come e cosa deciderà, in eventuali singole cause, la Magistratura della Corte d’Appello alla quale la Cassazione ha attribuito la competenza in materia.”  
   
   
HENKEL MANTIENE LA GIUSTA ROTTA  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Il Gruppo Henkel ha presentato il rapporto di gestione per l’esercizio 2004. Questi gli indici finanziari di maggior rilievo: durante l’esercizio 2004 il Gruppo Henkel ha fatto registrare un incremento del fatturato del 12,3% per un totale di 10.592 milioni di euro. La crescita organica – depurata dagli effetti di cambio e dalle acquisizioni/cessioni – ammonta al 2,9%. Nell’esercizio in esame anche l’utile operativo (Ebit) è cresciuto del 172,1%, passando a 1.920 milioni di euro. Tali cifre comprendono però anche voci straordinarie quali i proventi della transazione Clorox (1.770 milioni di euro), gli oneri per misure di ristrutturazione (408 milioni di euro) e l’ammortamento straordinario degli oneri di avviamento (242 milioni di euro). Ante voci straordinarie, l’utile operativo ammonta a 800 milioni di euro, pari ad un incre-mento del 12,7%. Depurato dagli effetti di cambio, l’aumento dell’utile operativo corri-sponde al 16,2%. Il ritorno sul capitale inv! estito (Roce) ha fatto registrare un in-cremento del 14,7%, toccando il 30,9%. Senza le voci straordinarie e considerando le acquisizioni, il Roce ammonta al 13,0%. L’utile per azione privilegiata am-monta a 12,13 euro. Ante voci straordinarie, l’utile per azione privilegiata è di 3,82 euro. Le commissioni proporranno all’Assemblea Generale di aumentare la quota di dividendo da 1,20 a 1,30 euro per le azioni privilegiate e da 1,14 a 1,24 per le azioni ordinarie. Gli oneri finanziari netti (senza accantonamenti pensioni) sono passati dai 667 mi-lioni di euro del 2003 a 1.479 milioni di euro per il 2004. Tale incremento, riconduci-bile al finanziamento dell’acquisizione Dial, è stato mitigato dallo scambio della par-tecipazione Clorox. Il free cash flow ha fatto registrare un sensibile aumento di 580 milioni di euro, raggiungendo i 3.224 milioni di euro, soprattutto grazie ai ricavi deri-vanti dallo scambio della partecipazione Clorox e al rimborso del prestito Cognis. Depurato da voci straordinarie, il free cash flow è migliorato, passando da 369 milioni di euro a 529 milioni di euro. Gli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo nel 2004 a sono stati pari a 272 milioni di euro, con una quota di incidenza sul fatturato del 2,6%. A livello internazio-nale i dipendenti occupati nei settori di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e tecnolo-gie applicative sono circa 2.800, dislocati soprattutto in Germania, Francia, Irlanda, Giappone e negli Usa. Gli investimenti in immobilizzazioni per attività attuali ammontano a 344 milioni di euro, 23 milioni di euro in più rispetto all’esercizio precedente. Sviluppo per regioni Considerando l’andamento per regioni, la regione Europa/africa/medio Oriente ha fatto registrare un leggero incremento del 2,1%, per un volume totale di 7.085 milioni di euro. Il motore di crescita è rappresentato dalle attività commerciali nell’Europa dell’Est. Depurato dagli effetti di cambio, l’incremento è del 3,1%. A causa della protratta reticenza in termini di consumi, il fatturato registrato in Germania è rimasto al di sotto dei valori dell’esercizio precedente, facendo però rilevare un miglioramento della situazione nella seconda metà dell’anno. Soprattutto grazie all’acquisizione di Dial, con sviluppi conformi alle nostre aspettative, il fatturato in Nord America è au-mentato del 76,5%, per un volume totale di 2.000 milioni di euro. Ad approfittare di questo andamento sono stati i business Detersivi e Cosmetica. Depurato dagli effetti di cambio, l’aumento del fatturato è stato del 93,5%. Nei mercati del futuro America Latina e Asia/pacifico l’andamento delle attivi! tà è stato molto soddisfacente. La re-gione America Latina ha fatto registrare un aumento del fatturato del 27,5%, per un totale di 471 milioni di euro, dovuto sia alle acquisizioni che ad una crescita organica. Tutti i settori di attività hanno contribuito ad un incremento depurato dagli effetti di cambio pari al 41,8%. Nella regione Asia/pacifico il fatturato è aumentato del 10,9% raggiungendo i 775 milioni di Euro. Depurato dagli effetti di cambio, l’incremento è pari al 16,8%. In particolare la Divisione adesivi al consumo e per uso professionale ed Henkel Technologies traggono profitto dall’incalzante processo di crescita di que-sta regione. Sviluppo per settori di attività Il fatturato del business Detersivi ha raggiunto i 3.617 milioni di euro, registrando un aumento del 17,7% rispetto al 2003. Depurato dagli effetti di cambio, l’aumento del fatturato corrisponde al 21,9%. Questo incremento è principalmente riconducibile all’acquisizione di Dial. Il settore dei detersivi universali ha tratto vantaggio dall’acquisizione del marchio Purex di Dial, mentre le attività correnti hanno risentito, soprattutto nella prima metà dell’anno, della debolezza del mercato e di un contesto di concorrenza aggressiva. Nel segmento dei detersivi speciali le posizioni di mer-cato sono state rafforzate dall’acquisizione del marchio Mas in Messico nonché dal potenziamento delle gamme in Medio Oriente e nell’Europa dell’Est. I detergenti per uso domestico hanno ampliato il proprio fatturato in tutte le regioni, anche grazie al successo ottenuto dal lancio a livello europeo di Bref Power, avvenuto nel terzo tri-mestre, che ha superato tutte le aspettative. Il fatturato del business Cosmetica è aumentato del 18,7% raggiungendo i 2.477 milioni di euro. Depurato dagli effetti di cambio, l’aumento del fatturato corrisponde al 21,8%. Tale crescita è principalmente dovuta alle attività di acquisizione (Dial, Arl, Indola). È stata data un’elevata priorità soprattutto allo sviluppo nel settore dei co-smetici per capelli. L’introduzione sul mercato di nuovi prodotti ed il rilancio di prodotti rielaborati ha rafforzato il segmento dei coloranti. Inoltre è iniziata con successo la diffusione in Europa del marchio di prodotti styling got2b, rilevato dal produttore sta-tunitense Arl. Il settore dei prodotti per la cura della pelle ha mantenuto la rotta po-sitiva degli ultimi anni ed ha tratto profitto dal lancio in alcuni paesi della linea di pro-dotti per la cura del corpo Diadermine Body Perfect. Nel settore dell’igiene orale, sta-bile nell’insieme, sono stati introdotti nuovi prodotti sbiancanti per denti. Nel seg-mento dei prodotti per! parrucchieri il marchio premium Seah Hairspa ha fatto regi-strare un proseguimento dell’andamento positivo e grazie al rilevamento del marchio di prodotti professionali Indola abbiamo potuto ampliare il nostro campo di attività. Il fatturato della Divisione Adesivi al consumo e per uso professionale ha regi-strato un aumento del 10,1%, salendo a 1.446 milioni di euro. Depurato dagli effetti di cambio, l’aumento del fatturato corrisponde al 13,8%. Tali cifre sono il risultato non solo delle acquisizioni effettuate, ma anche di una crescita organica molto superiore alla tendenza di mercato. Nel segmento degli adesivi e dei nastri adesivi per la casa, la scuola e l’ufficio abbiamo lanciato Pritt Power Gel, un nuovo adesivo universale in gel esente da solventi. Anche gli adesivi e i sigillanti per il fai da te e l’artigianato hanno ulteriormente consolidato le proprie posizioni di mercato. Grazie alla riuscita integrazione delle acquisizioni Makroflex e Lucky Silicone, lo sviluppo del business dei sigillanti continua ad essere dinamico. Le attività del segmento della chimica per l’edilizia hanno fatto registrare un buon andamento a livello mondiale. Per il business Henkel Technologies il fatturato è aumentato del 4,7%, salendo così a 2.791 milioni di euro. Depurato dagli effetti di cambio, l’aumento del fatturato corri-sponde all’8,8%. Oltre ai tassi di crescita superiori alla media registrati nelle regioni emergenti quali Asia/pacifico ed Europa dell’Est, l’andamento del business è stato positivo anche in Germania, nel resto dell’Europa Occidentale ed in America Latina. In Nord America si è verificato un leggero aumento del fatturato, depurato dagli effetti di cambio, pregiudicato però dalla debole congiuntura nel settore automobilistico, uno dei business chiave negli Stati Uniti. Acquisizioni e cessioni di rilievo Nel 2004 le grandi acquisizioni sono state effettuate negli Stati Uniti. Con l’acquisto della Dial Corporation, Scottsdale, Arizona, Usa, Henkel ha fatto il suo ingresso nel mercato nordamericano dei detersivi, dando un’ulteriore impronta internazionale a tutto il business dei beni al consumo, compreso il settore Cosmetica. L’acquisizione di Advanced Research Laboratories (Arl), Costa Mesa, California, Usa, viene ad integrare l’attuale business dei cosmetici per capelli di Henkel negli Usa. Grazie all’acquisizione di Sovereign Specialty Chemicals, Chicago, Illinois, Usa, le divi-sioni Adesivi al consumo e per uso professionale ed Henkel Technologies rafforzano le proprie attività nel settore degli adesivi e sigillanti nonché dei rivestimenti. Con lo scambio della partecipazione alla The Clorox Company, Oakland, California, Usa, Henkel ha acquisito da Clorox una consociata che, oltre alle attività operative (deter-genti per la casa ed insetticidi in Nord America ed insetticid! i nella Corea del Sud), comprende anche la partecipazione detenuta finora da Clorox ad Henkel Ibérica e mezzi liquidi. In questo modo Henkel ha scambiato di fatto una delle partecipazioni finanziarie con attività operative. Partecipazioni di rilievo La Ecolab Inc., St.paul/minnesota, Usa, della quale Henkel detiene una quota del 28,2%, ha fatto registrare nel 2004 un fatturato di 4.185 milioni di dollari, pari ad un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. L’utile di esercizio è cresciuto del 12%, salendo a 311 milioni di dollari. Al 31 dicembre 2004 il valore di borsa di questa partecipazione ammontava a 2.544 milioni di dollari (esercizio precedente 1.990 mi-lioni di dollari). Dipendenti Al 31 dicembre 2004 i dipendenti occupati presso il Gruppo Henkel erano 51.200, di cui il 79% lavora al di fuori della Germania. Prospettive Per il 2005 il Gruppo Henkel prevede una crescita organica del fatturato (depurato dagli effetti di cambio, dalle acquisizioni/cessioni) compresa tra il 3% e il 4%. Ad esclusione delle voci straordinarie e depurato dagli effetti di tasso di cambio, Henkel prevede una crescita dell’utile operativo (Ebit)1 compresa tra il 15% e il 20%. In seguito alla caduta degli utili da partecipazione Clorox, Henkel prevede per l’utile per azione privilegiata (Eps)2 valori situati agli alti livelli dell’anno precedente, sem-pre che il dollaro non subisca una svalutazione troppo ingente.  
   
   
NANOTECNOLOGIE IN PIEMONTE  
 
 Bruxelles, 23 febbraio 2005 - Il 7 marzo si svolgerà a Torino una conferenza sulle nanotecnologie. La conferenza intende esaminare le opportunità nanotecnologiche in Piemonte. Alla manifestazione parteciperanno il ministro italiano per l'innovazione e le tecnologie, rappresentanti della Commissione europea, autorità locali, università, centri di ricerca e agenzie regionali. Per ulteriori dettagli: Tiziana Vitrano E-mail: tiziana.Vitrano@polito.it  o: Giuliana Zanoletti E-mail: g.Zanoletti@itp-agency.org  
   
   
VARATO IL POLO TECNOLOGICO DI GORIZIA UNA COLLABORAZIONE TRA COMUNE DI GORIZIA, AREA E IMONT  
 
 Trieste 23 febbraio 2005 - Nasce il Polo Tecnologico di Gorizia, un progetto ideato dal Comune di Gorizia e attuato in collaborazione con Area Science Park e Imont- Istituto Nazionale della Montagna, il cui obiettivo è di agire come centro di sviluppo e d’innovazione dell’area goriziana in logica transfrontaliera e come promotore di un comprensorio nel quale ospitare imprese innovative e centri di ricerca e innovazione. Al centro della città, in un edificio ubicato nel parco del Comune di Gorizia, troveranno ospitalità le prime strutture promozionali di Area e il neo costituito ”Osservatorio permanente sulla montagna per l’area transfrontaliera e per l’Est europeo”, risultato della collaborazione fra Imont e Area. Lo sviluppo del Polo Tecnologico di Gorizia punta principalmente alla creazione di un vero e proprio distretto per attività di ricerca industriale, di sviluppo tecnologico e di innovazione d’impresa. Ll percorso di sviluppo del nuovo Polo Tecnologico si articola in due fasi: una fase di primo avviamento, di durata non superiore ad un anno, che sarà destinata all’impianto di un centro studi e promozione, volto a individuare e attuare interventi in materia di marketing territoriale, con particolare riguardo allo sviluppo della cooperazione transfrontaliera e internazionale, del trasferimento tecnologico e della formazione nel campo dell’economia dell’innovazione; una seconda fase di sviluppo del comprensorio in una sede in grado di accogliere l’insediamento di attività di ricerca e di impresa, favorendo l’interazione tra istituzioni di ricerca, imprese e pubblica amministrazione, finalizzata ad accrescere la competitività del territorio. “La creazione a Gorizia di un polo tecnologico e di ricerca – afferma il sindaco del capoluogo isontino Vittorio Brancati – risponde all’esigenza fondamentale di avviare una nuova fase di sviluppo di questo territorio. Gli ambiti di intervento, di studio, di progettazione sono molteplici e stimolanti: per la collocazione geografica di Gorizia, non più ai margini ma al centro della nuova Europa che guarda verso Est, ma anche per lo storico ruolo di “città dell’integrazione” che Gorizia ha saputo coltivare e sviluppare. Il patrimonio di culture, storie e idee diverse che qui si incontrano possono senza dubbio essere un ulteriore catalizzatore proprio per lo sviluppo e la ricerca”. “Il Friuli Venezia Giulia – sottolinea il presidente di Area Maria Cristina Pedicchio – possiede un sistema scientifico attivo nell’incentivare il rapporto tra ricerca e impresa, tra pubblico e privato e nel promuovere la collaborazione transfrontaliera nel trasferimento tecnologico. Gorizia in questo senso, per la sua collocazione geografica rappresenta una realtà molto interessante. Qui punteremo a creare le condizioni per un distretto tecnologico multisettoriale delle alte tecnologie, interconnesso a una rete di laboratori di ricerca misti, possibilmente in un’ottica transnazionale”. “Tra i principali obiettivi del nostro istituto – spiega Giancarlo Morandi, commissario straordinario di Imont - vi è quello della costituzione di una rete di Osservatori sul territorio nazionale che, da nord a sud, posti in luoghi diversi, costituiscano la trama per studiare da vicino il territorio, affrontarne le criticità e valorizzarne le risorse. Il Polo Tecnologico di Gorizia, nel quale rientrano le attività dell’Osservatorio permanente sulla Montagna per l’Est europeo, rappresenta per noi un’importante chiave di lettura di questo territorio e un ponte verso l’est europeo. Senz’altro un’opportunità in più per la regione Friuli Venezia Giulia e per tutto il territorio nazionale”.  
   
   
TUTTE LE VIE (GLOBALI) PORTANO A MILANO TERZA CITTÀ IN EUROPA E OTTAVA AL MONDO, MILANO È AL CENTRO DELLA RETE DEI SERVIZI MONDIALI. E IL 40% DEL FATTURATO ARRIVA DALLE MULTINAZIONALI ESTERE  
 
Milano, 22 febbraio 2005 - Una città in cui “bisogna esserci”. E’ questa l’immagine di Milano agli occhi delle grandi società di servizi globali. E così Milano si piazza al terzo posto in Europa e all’ottavo nel mondo per il suo grado di connessione globale, superata solo da grandi città come New York, Londra, Parigi e Tokyo. Il grado di connessione globale, o, se si vuole, la capacità di fare rete, è infatti misurato a partire dal numero di sedi delle società di servizi globali (attive in almeno 15 città del mondo) che una singola città presenta e dal loro relativo grado di importanza. In particolare, Milano è al centro della rete mondiale della pubblicità e della consulenza. Bene anche il settore del credito e della finanza nonché quello dei grandi centri legali. I dati sono contenuti nella ricerca “Note fenomenologiche su Milano e le reti” della Camera di commercio di Milano. E nella Milano globale, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, il 40% del fatturato arriva dalle multinazionali estere: soprattutto americane, tedesche e francesi. Un giro d’affari di 137 miliardi in 2.568 imprese: danno lavoro a 340 mila addetti, circa un quinto del totale milanese nelle imprese. Ma le multinazionali milanesi che investono all’estero valgono quanto la Croazia e la Libia messe assieme. Tra gli stranieri che hanno più cariche nelle imprese milanesi: egiziani, francesi, tedeschi. Milano per lo sviluppo: un nodo della rete globale. La Camera di commercio di Milano, a distanza di quattro anni organizza una nuova edizione della manifestazione. L’iniziativa si è svolta il 21 e 22 febbraio a Milano presso il Teatro Grassi e Palazzo Affari ai Giureconsulti, ed ha visto riuniti i principali esponenti del mondo delle istituzioni, dell'impresa, della cultura e delle parti sociali, chiamati a discutere, analizzare e progettare un nuovo cammino di crescita della città. Oltre 80 i relatori italiani e stranieri in due convegni e tre workshop. Un contributo di confronto ed approfondimento sulle tematiche connesse a Milano e al suo sviluppo, cercando di rispondere ad una delle principali necessità imposte dalla "rete globale": cogliere in modo tempestivo le nuove sfide. Tra gli ospiti di oggi: Aznar, Luttwak, Monti, Alemanno. Domani: tra gli altri il Ministro Stanca, Billè, i rettori Provasoli e Ornaghi, Vittadini, Bracco. “Milano – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - può vincere la sfida della globalizzazione solo se si pensa come una città dinamica, non statica. Una città statica sta alla finestra, assistendo passivamente alle evoluzioni dell’economia globale, standone sostanzialmente ai margini, un porto dove merci e risorse passano o si depositano ma senza ulteriori conseguenze. Al contrario, una città dinamica è una città coraggiosa, cosmopolita, in grado di mettersi in gioco. Un vero centro di innovazione, in cui produzione e creazione si rafforzano a vicenda, e in cui le istituzioni pubbliche devono diventare animatrici di circuiti virtuosi, con una funzione di progetto e anche di proposizione nello sviluppo e nell’introduzione delle nuove tecnologie. Essere il centro della rete globale, non essere presa nella rete. Questo, in poche parole, deve essere il futuro di Milano”. “Milano è la capitale economica e morale del nostro paese - ha dichiarato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio inviato a Carlo Sangalli -. E’ una città in cui hanno sempre visto la luce le innovazioni economiche, le tendenze culturali e politiche, la voglia di libertà e di intrapresa capace di contagiare tutto il paese. Questo è stato possibile perché Milano è sempre stata una città internazionale, testa di ponte verso l’Europa. E come è ben noto, Milano è la città che ho più nel cuore. ” Le 10 principali città in ordine di connettività globale di rete
Classifica Città Grado di connessione globale in relazione a Londra
1 Londra 1,00
2 New York 0,98
3 Hong Kong 0,71
4 Parigi 0,70
5 Tokyo 0,69
6 Singapore 0,65
7 Chicago 0,62
8 Milano 0,60
9 Los Angeles 0,60
10 Madrid 0,59
Tutti I Dati Della Ricerca Milano connessa nel mondo. Milano è la terza città in Europa e l’ottava al mondo per grado di connessione globale. Se poi consideriamo le sole città non capitali di stato, Milano sale al quarto posto nel mondo e addirittura al primo in Europa. Milano ha un grado di connessione pari al 60% di Londra (prima città al mondo), ed è preceduta soltanto da New York, Parigi, Hong Kong, Tokyo, Singapore e Chicago. Tra le prime dieci città al mondo, Milano si classifica prima di Los Angeles e Madrid, così come di tutte le altre principali città europee. Tra le prime trenta città al mondo, Milano è inoltre l’unica italiana presente. I gradi di connessione settore per settore. Se consideriamo il grado di connessione globale nei singoli settori, Milano risulta particolarmente ben piazzata per quanto riguarda i settori della pubblicità (8° posto al mondo e al 5° posto in Europa; al primo posto: Londra, seguita da New York e Sidney) e in quelli della consulenza (8° posto al mondo e 4° posto in Europa; ai primi posti: Londra, Düsseldorf e New York). Nel credito e finanza Milano è invece all’11° posto nella rete globale e al 6° in Europa (ai primi posti: New York, Londra, Hong Kong e Tokyo). Infine, per quanto riguarda gli studi legali, Milano è al 15° posto al mondo per grado di connessione e al 6° posto in Europa (ai primi posti: New York, Washington D.c., Londra e Los Angeles).
classifica studi legali consulenza finanza pubblicità
1 New York London New York London
2 Washington, Dc Dusseldorf London New York
3 London New York Hong Kong Sydney
4 Los Angeles Paris Tokyo Brussels
5 Paris Tokyo Singapore Madrid
6 San Francisco Toronto Frankfurt Toronto
7 Hong Kong Chicago Paris Paris
8 Brussels Milan Zurich Milan
9 Tokyo Sydney Sydney Los Angeles
10 Moscow Washington, Dc Madrid Singapore
11 Chicago Atlanta Milan Stockholm
12 Warsaw Brussels Taipei Amsterdam
13 Singapore Frankfurt Mexico City Istanbul
14 Frankfurt San Francisco Seoul Copenhagen
15 Milan Amsterdam Sao Paulo Zurich
Milano Nodo Delle Reti Globali: Le Multinazionali La forza economica di Milano? Per buona parte è merito delle imprese estere. Il 40% circa del fatturato delle imprese della provincia milanese fa capo a multinazionali straniere, pari a 137 miliardi all’anno. Riguardano 2.568 imprese partecipate con sede in provincia di Milano. Il peso degli stranieri sul fatturato milanese è ben più alto del dato lombardo (28%) e italiano (18%). Milano è il porto di ingresso degli Ide (investimenti diretti esteri) stranieri: e così quasi 1 impresa partecipata straniera su 2 in Italia ha sede nel capoluogo lombardo. Alle sedi milanesi fanno capo oltre 340 mila addetti. A fare la voce grossa le imprese statunitensi, seguite dalle tedesche e francesi. Sia in entrata che in uscita, gli Ide milanesi sono all’avanguardia: tra i settori privilegiati quelli a più elevato valore aggiunto (chimica, elettronica, informatica). E Milano in attacco come si comporta? Con un fatturato di oltre 46 miliardi di euro, le multinazionali milanesi “valgono” il 50° posto tra i paesi più ricchi del mondo, arrivando subito dopo il Pil della Nuova Zelanda e precedendo tra gli altri il Perù, l’Algeria, la Nigeria, il Marocco, la Libia, la Slovacchia, la Croazia e la Bulgaria. Un esercito formato da oltre 3.200 imprese partecipate all’estero, che danno lavoro a oltre 230 mila addetti (di cui 19 mila in Africa). Tra le destinazioni, si privilegia la Francia, seguita dalla Germania e dal Brasile. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano sulla internazionalizzazione produttiva di Milano (dati 2003). L’internazionalizzazione produttiva dell’industria lombarda e milanese – 2003
Provincia di Milano Lombardia
Totale Partecipazioni di controllo Totale Partecipazioni di controllo
N. % su Italia N. % su Italia N. % su Italia N. % su Italia
Partecipazioni italiane all’estero
Imprese investitrici 906 17,4 771 18,0 2.066 39,7 1.713 40,0
Imprese partecipate 3.248 23,0 2.710 22,4 5.265 37,3 4.358 36,1
Addetti 236.953 20,7 179.410 20,8 389.550 34,0 277.784 32,2
Fatturato (mn. Euro) 46.290 17,3 33.901 16,1 76.433 28,6 56.584 26,8
Partecipazioni estere in Italia
Imprese partecipate 2.568 43,2 2.443 44,5 3.179 53,5 3.000 54,6
Stabilimenti 666 18,2 604 18,5 1.284 35,0 1.153 35,4
Addetti 340.511 36,6 314.279 40,0 439.143 47,2 399.845 50,9
Fatturato (mn. Euro) 137.804 41,1 129.396 45,8 160.944 48,0 149.356 52,8
Camera di commercio di Milano Milano nel mondo… Sono oltre 900 le multinazionali milanesi, partecipano a 3.248 imprese estere (di cui 2.710 controllate), danno lavoro a quasi 237mila addetti con un fatturato che sfiora i 46,3 miliardi di euro. L’incidenza della provincia di Milano sul totale nazionale è pari al 17,4% in relazione al numero dei soggetti investitori e al 17,3% per il fatturato, ma raggiunge il 23% in relazione al numero delle imprese estere partecipate e il 20,7% in funzione degli addetti all’estero. …e il mondo a Milano. Le imprese a partecipazione estera localizzate in provincia di Milano sono 2.568 (di cui 2.443 imprese controllate; pari al 44,5% nazionale), a cui fanno capo oltre 340.500 addetti e un fatturato di 137,8 miliardi di euro. L’incidenza sul totale nazionale risulta pari al 43,2% delle imprese partecipate, al 36,6% degli addetti e al 41,1% del fatturato. A Milano e provincia fanno capo investimenti diretti esteri che valgono il 40% circa del fatturato di tutte le imprese di Milano e provincia. Nel complesso, per la provincia di Milano il saldo tra partecipazioni in uscita e in entrata è favorevole al lato dell’uscita in relazione al numero di imprese partecipate, mentre appare sfavorevole qualora si consideri il numero di addetti coinvolti dalle partecipazioni o il fatturato delle imprese partecipate. Le tendenze in uscita... Nell’arco di 4 anni (dal 2000 al 2003) le imprese estere partecipate da imprese milanesi sono cresciute del 1% (da 3.215 a 3.248), e queste nonostante una contrazione nell’ultimo anno (-5,9%). Se si considerano gli addetti delle imprese estere partecipate, la crescita passa al 3,4% (-9% nell’ultimo anno). Tra i vari settori, spicca la crescita dei servizi informatica e telecomunicazioni (+68%; da 37 a 62 imprese estere partecipate); dei servizi professionali (+11,9%; da 217 a 243); delle costruzioni (+11,8%; da 279 a 312); dei prodotti elettrici ed elettronici (+12,5%; da 160 a 180); della carta, editoria e stampa (+8%; da 133 a 144); della chimica e farmaceutica (+7%; da 141 a 151) e dei prodotti in gomma e plastica (+10,8%; da 61 a 71). Diminuisce invece la presenza milanese nel settore macchine e impianti meccanici (-5%; da 122 a 116 imprese estere partecipate) e soprattutto nel settore prodotti alimentari, bevande e tabacco (-63%; da 184 a 68). …e quelle in entrata. Crescono del 7,3% le imprese estere partecipate nella provincia di Milano nel giro di 4 anni (dal 2000 al 2003), passando da 2.393 a 2.568 (+10 imprese estere nel solo ultimo anno). Anche gli addetti delle imprese estere a Milano vedono una crescita significativa: +16,6% (+0,9% nel solo 2003), passando da 291.955 addetti a oltre 340 mila. Tra i singoli settori, a crescere maggiormente sono stati i servizi di informatica e telecomunicazioni (da 213 a 263 imprese estere in 4 anni; +23%); i servizi professionali (da 319 a 361; +13%); la logistica e trasporti (da 98 a 108; +10%); prodotti elettrici ed elettronici (da 97 a 107; +10%). Dove investono i milanesi… Per quanto concerne la distribuzione geografica delle partecipazioni estere, il peso dell’Unione Europea a 15 si attesta oltre il 48% del totale se si guarda al numero di imprese partecipate (1.566) e attorno al 45% in termini di addetti (oltre 106 mila); 318 imprese, con oltre 21mila addetti, hanno sede nei paesi dell’Europa Centrale e Orientale, mentre altre 168 imprese, con circa 6.700 addetti, sono localizzate nei rimanenti paesi europei. Nel continente americano sono 647 le imprese partecipate da imprese milanesi, con una leggera prevalenza della parte settentrionale del continente (329 imprese partecipate e oltre 19mila addetti contro 318 imprese e oltre 33mila addetti dell’America Latina). Completano il quadro 370 imprese partecipate in Asia (con oltre 29mila addetti), 143 in Africa (quasi 19 mila addetti) e 36 in Oceania (poco più di 1.800 addetti). Guardando al numero di addetti delle imprese partecipate, al Vecchio continente spetta complessivamente il 56,7% del totale; alle Americhe il 22,2%, all’Asia il 12,4%, all’Africa l’8% e all’Oceania lo 0,8%. Tra i singoli paesi è la Francia a costituire il principale target delle partecipazioni estere delle imprese milanesi (404 imprese partecipate; quasi 41mila addetti); segue la Germania (quasi 20mila addetti in 252 imprese partecipate), il Brasile (oltre 19mila addetti in 114 imprese), il Regno Unito (quasi 18mila addetti in 261 imprese), gli Usa (oltre 17mila addetti in 286 imprese) e la Spagna (oltre 15.300 addetti in 217 imprese). Rispetto alla media nazionale, la presenza all’estero delle imprese milanesi vede un maggiore radicamento nei mercati dell’Unione Europea, mentre minore risulta la propensione ad investire nei paesi a più basso costo del lavoro dell’Europa centro–orientale e del Nord Africa. …e in quali settori. Per quanto concerne la composizione settoriale, le multinazionali milanesi privilegiano il commercio all’ingrosso (1.429 imprese estere partecipate; il 44% del tot.); l’industria manifatturiera (1.004 imprese; il 30,9% del totale; in particolare prodotti elettrici ed elettronici: 180 imprese; chimica e farmaceutica: 151; carta, editoria e stampa: 144); le costruzioni (312 imprese; 9,6% del tot.); servizi professionali (243; 7,5% del tot.). Il confronto con la media nazionale “premia” le imprese milanesi operanti nei settori a maggiore intensità tecnologica, mentre l’incidenza dei settori tradizionali e di quelli specialistici è limitata. In particolare, in riferimento al dato nazionale, spicca la chimica e farmaceutica (con il 49,8% del tot. Delle imprese estere partecipate italiane “made in Milan”); l’energia elettrica, gas e acqua (con il 47,2% del tot.); carta, editoria e stampa (45,6% del tot.); prodotti elettrici ed elettronici (33,6%). Chi investe a Milano… Nel complesso, sono le multinazionali statunitensi a fare la voce grossa nella provincia di Milano, con 729 imprese partecipate e oltre 108 mila addetti. Seguono le tedesche (412 imprese; oltre 50 mila addetti); le francesi (392 imprese; quasi 64 mila); le inglesi (250 imprese; 30 mila addetti); le svizzere (160 imprese; quasi 19 mila addetti); e le giapponesi (146; 9 mila addetti). Marginale il ruolo delle rimanenti aree geografiche: 46 imprese partecipate spettano agli altri paesi asiatici, 10 imprese ai paesi africani, 8 all’Oceania e 4 all’America Latina. …e in quali settori. La presenza estera a Milano assume particolare rilievo – sia assoluto, sia in relazione al contesto nazionale – soprattutto nei settori a più elevata intensità tecnologica e valore aggiunto. Spiccano così nel settore terziario, i servizi informatici e di telecomunicazioni (263 imprese; quasi 58 mila addetti; pari rispettivamente al 61,7% e al 64,6% del tot. Italiano); i servizi professionali (361 imprese e quasi 30 mila addetti; pari al 65% e al 56,6% del tot. Italiano) e il commercio all’ingrosso 1.168 imprese e oltre 61 mila addetti. Con riferimento al comparto manifatturiero, la presenza estera assume particolare rilievo soprattutto nella filiera chimico-farmaceutica (150 imprese partecipate dall’estero con oltre 49.400 dipendenti; pari rispettivamente al 41,2% e al 48,7% del tot. Italiano), i prodotti elettrici ed elettronici (107 imprese partecipate con circa 49mila addetti; pari al 31,8% e al 45,4% del tot. Italiano) e la meccanica (111 imprese con circa 17mila addetti). Meritano di essere segnalati anche il settore carta, editoria e stampa (85 imprese con quasi 11mila addetti; ben il 53,5% e il 41,5% del tot. Italiano) e quello alimentare e delle bevande (27 imprese con circa 18.700 addetti). Milano Nodo Delle Reti Globali: Stranieri Nell’economia Milanese La carica degli stranieri. A Milano sono 45.232 gli stranieri che ricoprono cariche nelle imprese, il 6,8% del totale nel capoluogo che è di 666.502. Rispetto agli stranieri che ricoprono cariche in Italia (352.793) a Milano si trova il 13%. Nello specifico 17.493 sono i titolari, 3.195 i soci, quasi 20mila gli amministratori e 4.582 quelli che ricoprono altre cariche. 95 sono gli amministratori delegati, il 7% del totale milanese, quasi il 20% del totale nazionale degli amministratori delegati stranieri. Degli oltre 45 mila stranieri con cariche a Milano, il 72,5% è di nazionalità extracomunitaria, con punte del 92,5% tra i titolari. Gli stranieri di nazionalità comunitaria vanno invece forte tra gli amministratori delegati, di cui rappresentano il 52,6%. Da dove provengono principalmente gli stranieri con cariche a Milano? La maggior parte è egiziana (12,9%), ma anche francese (7,7%), tedesca (6,3%), inglese (4,5%) e americana (3,9%). Di meno sono i giapponesi (1,3%) e i cinesi (0,7%).
Cariche di stranieri Titolare Socio Amministratore Di cui amministratore delegato Altre cariche Totale
Milano 17.493 3.195 19.962 95 4.582 45.232
Lombardia 34.670 5.726 29.309 140 6.419 76.124
Italia 205.440 37.646 91.297 495 18.410 352.793
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2004
Cariche totali Titolare Socio Amministratore Di cui amministratore delegato Altre cariche Totale
Milano 156.815 69.338 304.657 1.354 135.692 666.502
Lombardia 428.070 172.821 621.294 2.707 212.503 1.434.688
Italia 3.428.270 1.216.108 2.440.658 13.773 787.465 7.872.501
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2004
cariche stranieri a Milano Titolare Socio Amministratore di cui amm. Delegato Altre cariche Totale
egiziani 3272 421 1650 8 480 5823
francesi 328 175 2404 18 560 3467
tedeschi 402 131 1918 14 392 2843
inglesi 137 92 1398 1 400 2027
americani 87 60 1341 5 259 1747
giapponesi 77 19 457 3 39 592
cinesi 275 13 21 0 8 317
altri 12915 2284 10773 46 2444 28416
totale stranieri 17493 3195 19962 95 4582 45232
di cui comunitari 1312 673 8494 50 1962 12441
di cui extracomunitari 16181 2522 11468 45 2620 32791
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2004 I settori. Il commercio è il settore maggiormente prescelto dai lavoratori stranieri. Il 27,2% delle cariche presenti nel capoluogo milanese è infatti presente in questo settore, per un totale di 12.319 cariche. Seguono le attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca con 9.979 cariche pari al 22,1% del totale, le attività manifatturiere con 6.573 (14,5%), e le costruzioni con 6.165 (13,6%). Le quote invece per cariche vedono gli amministratori che sono il 44,1% del totale, seguiti dai titolari (38,7%).
Classe di CaricheTitolare Socio Amministratore Altre cariche Totale
A Agricoltura, caccia e silvicoltura 85 13 97 28 223
B Pesca,piscicoltura e servizi connessi 0 1 0 0 1
C Estrazione di minerali 0 0 12 6 18
D Attivita' manifatturiere 2.093 324 3.340 816 6.573
E Prod.e distrib.Energ.elettr.,gas e acqua 1 0 66 17 84
F Costruzioni 4.616 232 1.025 292 6.165
G Comm.ingr.e dett.-rip.Beni pers.E per la casa 5.432 750 5.213 924 12.319
H Alberghi e ristoranti 573 692 1.072 64 2.401
I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 1.705 72 1.004 453 3.234
J Intermediaz.monetaria e finanziaria 121 27 720 362 1.230
K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 2.302 860 5.649 1.168 9.979
L Pubbl.amm.e difesa;assic.Sociale obbligatoria 2 1 9 4 16
M Istruzione 36 20 151 24 231
N Sanita' e altri servizi sociali 18 27 148 43 236
O Altri servizi pubblici,sociali e personali 426 99 479 123 1.127
X Imprese non classificate 83 77 977 258 1.395
Totale 17.493 3.195 19.962 4.582 45.232
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2004
 
   
   
IL MADE IN ITALY E LA SFIDAGLOBALE” 2A , CONFERENZA NAZIONALE SUL COMMERCIO CON L’ESTERO  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - L’italia conta più di 180 mila imprese esportatrici che, nel 2003, hanno venduto all’estero prodotti “made in Italy” per 258,2 miliardi di euro; è l’ottavo esportatore mondiale, con una quota del 3,9%; l’export contribuisce alla formazione del Pil per il 27,5%. Negli anni novanta le imprese hanno progressivamente accresciuto la loro apertura internazionale sotto forma di produzione realizzata oltre confine; attualmente le imprese estere a partecipazione italiana sono 14 mila, con oltre un milione di addetti. L’italia è anche il paese, tra quelli più industrializzati, che si dimostra meno capace di attrarre investimenti dall’estero se è vero che questi pesano, in percentuale sul Pil, per meno dell’11% a fronte di uno stesso rapporto che in Germania e in Francia ammonta rispettivamente al 22,7% e al 28,3%. In questi dati si colgono alcune delle ragioni che, a distanza di oltre un decennio dalla “Conferenza Nazionale sul Commercio con l’Estero”, hanno indotto il Ministero delle Attività Produttive ad organizzare due giornate di analisi e di approfondimento sul livello di internazionalizzazione raggiunto dal nostro sistema produttivo, in un contesto caratterizzato dai profondi mutamenti intervenuti sia nell’assetto del sistema istituzionale preposto a regolare e promuovere gli scambi internazionali, sia nelle dinamiche e nelle modalità stesse con cui si realizza il commercio tra le diverse aree economiche. La Conferenza metterà a confronto i rappresentanti delle imprese, dei distretti, delle associazioni di categoria, degli enti e dell’amministrazione centrale e regionale su temi di fondamentale importanza, quali: la competitività del sistema produttivo sui mercati esteri, gli effetti della globalizzazione, la tutela del “made in Italy” dalla concorrenza sleale, nelle diverse forme che questa assume negli scambi internazionali. Roma, Auditorium Parco della Musica Sala Sinopoli, 26 febbraio 2005  
   
   
IL LAVORO FLESSIBILE PIACE, MA LA FAMIGLIA PUO’ ATTENDERE SANGALLI: “SE IL LAVORO A MILANO CAMBIA, OCCORRE CREARE STRUTTURE PER FACILITARE L’INCONTRO TRA FORMAZIONE E IMPRESA”  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - In Italia un lavoratore su dieci nelle imprese è occupato a Milano, un milione e mezzo su 15 milioni. Milano si caratterizza per essere città dei servizi. Quasi il 15% degli addetti si concentra nelle attività professionali ed imprenditoriali, un 17% nel commercio e un 5% nell’informatica. Nel confronto nazionale un assicuratore su tre lavora a Milano. Milano come fucina di lavoro diventa sempre più presente in tutta Italia: il 40% dei posti di lavoro creati dalle imprese milanesi sono fuori del territorio provinciale, cioè circa 610 mila addetti arrivano dalle 40 mila imprese delocalizzate in altre province a cui se ne aggiungono circa 240 mila creati dalle 1.000 multinazionali milanesi all’estero: in tutto 850 mila posti di lavoro fuori Milano, in Italia e nel mondo. Ma nel centro economico del Paese cambia il lavoro. Il contratto atipico piace: due lavoratori su tre sono soddisfatti della propria esperienza professionale, grazie alla possibilità di gestire autonomamente l’attività, il tempo e di acquisire nuove competenze. Ma non mancano le preoccupazioni, in particolare l’insicurezza economica che può ostacolare la scelta di acquistare casa o di mettere su famiglia: e così solo in 1 caso su 7 un lavoratore atipico ha dei figli. La riforma Biagi è apprezzata soprattutto da chi svolgeva collaborazioni occasionali (ora limitate dalla riforma), mentre ha dei dubbi chi aveva un contratto interinale. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano attraverso il Lab Mim e dai dati contenuti nella ricerca “I rapporti di lavoro atipici in fase di trasformazione” svolta dal servizio studi della Camera di commercio su un campione di lavoratori e lavoratrici con contratti atipici della provincia di Milano. Il lavoratore atipico è normalmente single, laureato, svolge professioni di livello medio-alto e vede nel 68% dei casi il suo futuro in modo positivo. Il contratto atipico è nella maggioranza dei casi una scelta; tuttavia, per quasi 1 lavoratore su 3 è l’unica strada percorribile. Si lavora a tempo pieno, soprattutto nei servizi alle imprese e in realtà medio-piccole, e nel 30% dei casi per più di un solo datore di lavoro. Ma non solo: il rapporto atipico presso la stessa impresa dura nel tempo, e infatti per oltre 1 lavoratore su 3 il rapporto supera i due anni. L’esigenza di formazione e di aggiornamento è molto sentita dai lavoratori atipici (nel 69% dei casi), tuttavia solo il 30% dei lavoratori atipici ha partecipato ad almeno una esperienza formativa negli ultimi due anni. Gli ostacoli sono legati in particolare al costo della formazione, al tempo necessario che risulta inconciliabile con le esigenze lavorative e/o con quelle della vita personale, nonché alla mancanza di informazione sui corsi. Milano per lo sviluppo: un nodo della rete globale. La Camera di commercio di Milano, a distanza di quattro anni organizza una nuova edizione della manifestazione. L’iniziativa si svolge il 21 e 22 febbraio a Milano presso il Teatro Grassi e Palazzo Affari ai Giureconsulti e vede riuniti i principali esponenti del mondo delle istituzioni, dell'impresa, della cultura e delle parti sociali, chiamati a discutere, analizzare e progettare un nuovo cammino di crescita della città. Oltre 80 i relatori italiani e stranieri in due convegni e tre workshop. Un contributo di confronto ed approfondimento sulle tematiche connesse a Milano e al suo sviluppo, cercando di rispondere ad una delle principali necessità imposte dalla "rete globale": cogliere in modo tempestivo le nuove sfide. Tra i relatori di oggi Billè, il ministro Stanca, Diana Bracco, i rettori Provasoli e Ornaghi. “Se il lavoro a Milano cambia – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio -, trasformare questo dato di fatto in una occasione di crescita per tutte le parti coinvolte è la sfida a cui dobbiamo dare risposta. In questo senso, investire e sostenere una formazione continua riveste un ruolo insostituibile in un’epoca in cui la competizione la fa il capitale umano assai più che quello fisico. Ma allo stesso tempo occorre creare strutture per facilitare l’inserimento e lo spostamento nel mondo del lavoro, l’incontro tra domanda e offerta, ma anche azioni sociali di sostegno e riqualificazione a fronte di situazioni di difficoltà. La prossima apertura dello sportello scuola-impresa-lavoro in Camera di commercio è testimonianza di questo nostro impegno”. Tutti i dati della ricerca Lavoratori atipici e famiglia. Sono per lo più giovani (tra i 20-29 anni nel 45% dei casi; nell’89% dei casi hanno meno di 40 anni), vivono ancora con i loro genitori (nel 39% dei casi) o, in seconda battuta, da soli (24%), mentre solo in meno di 1 caso su 7 hanno dei figli (14%), e presentano un titolo di studio elevato (nel 46% hanno almeno una laurea; nel 47% un diploma). Il contratto atipico più diffuso al momento della ricerca risulta essere il Co.co.co (30%), seguito dall’interinale (19%), partita Iva (18%), collaborazione a progetto (18%), collaborazione occasionale (15%). Per quanto riguarda la professione svolta, prevalgono i profili di livello medio o medio-alto: docenti/orientatori/tutor (18%); consulenti tecnici (11%); consulenti marketing e fiscali (10%); autori/redattori (8%); psicologi/operatori sociali (7%); ricercatori (7%). Tra gli altri profili, si segnalano gli operatori di call center (15%); impiegati e segretarie (10%); operai (4%). Le prospettive future. Due lavoratori atipici su tre (il 68% degli intervistati; il 77% degli uomini e il 63% delle donne) hanno una visione sostanzialmente positiva del proprio futuro lavorativo (nel giro di 3 anni). Ma quali sono le ragioni per cui il lavoratore atipico è soddisfatto? Perché pensa che avrà un lavoro atipico ma con migliori condizioni retributive o maggiori competenze (38%); o perché avrà un lavoro dipendente adeguato alle proprie competenze (20%), o comunque perché manterrà la situazione attuale di cui è soddisfatto (10%). Il 23% dichiara di non avere prospettive di cambiamento; il 4% sarà alla ricerca di un lavoro dipendente. I più ottimisti sono: chi ha meno di 40 anni (72%), ha un livello di istruzione elevato (laurea o post laurea: 77%); e come contratto di lavoro ha una collaborazione occasionale (83%) o Co.co.co (73%). Per quanto riguarda l’impatto della legge 30/2003 (la riforma Biagi), il 67% dei lavoratori atipici non la conosce nel dettaglio; il 22% la considera negativamente; l’11% la considera positivamente. L’impatto viene giudicato negativamente soprattutto da chi ha un contratto interinale (43%) e positivamente da chi svolge collaborazione occasionali (25%). Nel 54% dei casi, la legge non ha prodotto alcuna variazione nel rapporto di lavoro atipico; nel 37% ha determinato il mantenimento del rapporto ma con una comunicazione di variazione futura; nel 9% ha prodotto una variazione del rapporto precedente. La valutazione delle imprese sui contratti atipici. I principali vantaggi che le imprese sottolineano sono: il costo inferiore (alcuni tipi di contratto prevedono minori oneri contributivi o non li prevedono affatto); la flessibilità di diversi aspetti costitutivi dei rapporti di lavoro, in particolare la durata del rapporto e gli orari, che permette di rispondere a picchi della domanda, operare sostituzioni temporanee, sperimentare innovazioni e acquisire particolari competenze per periodi limitati; ma anche la possibilità di usare i contratti atipici per selezionare il personale da inserire stabilmente. I principali limiti riscontrati dalle imprese sono invece legati ai rischi di turn-over, vale a dire di abbandono di lavoratori preparati che possono trasmettere il know how tecnico ad altre società, in particolare quanto più alta è la loro professionalità; ma anche quello di uno scarso impegno legato al fatto di sentirsi precari, soprattutto per le attività operative di livello medio-basso. Per quanto riguarda il giudizio sulla riforma Biagi, tra gli aspetti negativi si sottolineano il rischio di un aumento dei costi per l’impresa (sia quelli del lavoro sia quelli derivanti dalla necessità di modificare l’organizzazione, in particolare per quelle imprese che hanno difficoltà a trasformare i Co.co.co in collaborazioni a progetto); tra quelli positivi: il fatto di porre un limite ad un uso distorto della flessibilità da parte di imprese senza scrupoli a danno sia dei lavorati ma anche delle altre imprese, così come di rappresentare una soluzione equilibrata del conflitto di interessi tra imprese e lavoratori. Le motivazioni. Nel 42% dei casi, il contratto atipico è stato il trampolino di ingresso nel mondo del lavoro, mentre il 31% ha iniziato con un lavoro dipendente. Il contratto atipico è scelto da più di 1 lavoratore su 2 (55% dei casi), in particolare per la sua flessibilità (nel 26% dei casi), perché gli ha permesso di entrare nel tipo di attività che gli interessava (26%), ma anche perché in alcuni casi garantisce un compenso più alto a parità di ore lavorate (3%). Per 1 lavoratore su 3 (37%), tuttavia, il contratto atipico non è il frutto della sua scelta. Per chi si lavora. Nel 51% dei casi l’attività è prestata per un solo datore di lavoro, e nel 30% dei casi per due. Il contratto atipico è utilizzato soprattutto dalle aziende impegnate nei servizi alle imprese (assicurazioni, telecomunicazioni, grande distribuzione, agenzie pubblicitarie: nel 40% dei casi); seguono le agenzie di formazione, orientamento e consulenza (20%), le aziende produttive (settore farmaceutico; editoriale; produzione radio-televisiva: 17%), le cooperative e agenzie di servizi alla persona (10%), gli enti pubblici (9%), le associazioni culturali (4%). Per quanto riguarda le dimensione delle imprese, l’uso di contratti atipici è prevalente per quanto riguarda le imprese fino a 15 addetti (44% del tot. Complessivo di contratti atipici), ma è anche molto diffusa tra quelle con oltre 51 addetti (21%). Le imprese con più di 50 addetti utilizzano prevalentemente il lavoro interinale; quelle con meno di 15 addetti soprattutto i Co.co.co e le collaborazioni a progetto. Quanto si lavora. Per il 38% degli intervistati la durata della loro collaborazione attuale ha oramai superato i due anni; nel 14% dei casi da 1 a 2 anni; nel 17% dei casi da 6 a 11 mesi; nel 31% dei casi meno di 5 mesi. Un lavoratore atipico su 2 (52%) ha un orario a tempo pieno; nel 26% si tratta di un part time di tipo orizzontale (soprattutto femminile); nel 22% di tipo verticale (soprattutto maschile). Il 59% dei lavoratori atipici ha autonomia nella definizione dell’orario. La flessibilità degli orari è sentita come un vantaggio nel 53% dei casi, soprattutto dalle donne (59%: offre possibilità di conciliare impegni di lavoro con vita familiare/personale); ma 1 lavoratore atipico su 3 la considera un elemento che complica la gestione della quotidianità, soprattutto uomini (39%). La formazione. L’esigenza di formazione e di aggiornamento è molto sentita dai lavoratori atipici (nel 69% dei casi), in particolare da chi proviene da un percorso di studio umanistico/classico (84%), ha un contratto interinale (80%), ha meno di 30 anni (77%), e dalle donne (78% dei casi). Diverse sono le motivazioni: svolgere meglio il proprio lavoro (45%); poter fare un lavoro più interessante (28%); avere un rapporto di lavoro più sicuro e garantito (17%) e più retribuito (11%). Si vuole soprattutto migliorare le proprie competenze di tipo relazionale (80%) e tecniche (77%). A fronte dell’importanza data alla formazione, solo il 30% dei lavoratori atipici ha partecipato ad almeno una esperienza formativa negli ultimi due anni. Gli ostacoli sono legati in particolare al costo della formazione (ragione citata dal 68% degli intervistati), al tempo necessario che risulta inconciliabile con le esigenze lavorative e/o con quelle della vita personale (71%), ma anche alla mancanza di informazione sui corsi (40%). La valutazione del proprio lavoro. Due lavoratori atipici su tre (66%) risultano complessivamente soddisfatti della propria esperienza professionale; il 18% in parte soddisfatti; il 16% insoddisfatti. Del lavoro atipico si apprezza soprattutto la possibilità di gestire autonomamente l’attività (saldo tra valutazioni positive e negativi: 77%); l’interesse per il tipo di attività svolta (68%); l’opportunità di acquisire competenze spendibili in altri contesti lavorativi (56%) e l’opportunità di gestire il tempo in base alle proprie esigenze (50%). Più problematiche risultano le condizioni retributive (saldo tra valutazioni positive e negative: 3%). Le preoccupazioni. Le preoccupazioni principali dei lavoratori atipici sono legate all’insicurezza economica (citata dal 71% degli intervistati), in quanto costituisce un impedimento a prendere decisioni importanti come l’avere un figlio o acquistare una casa (54%) o implica la necessità di dipendere dalla famiglia (17%). Pesa anche la mancanza di garanzie per ferie, malattie, maternità/paternità (50%), il rischio di disoccupazione (37%), e quello di svolgere un lavoro inadeguato o di non poter fare carriera (33%). Il 15% dei lavoratori atipici non ha invece alcuna preoccupazione. Sono nettamente più preoccupate le donne, in particolare le ventenni e le over 40: soprattutto per l’ansia di rimanere disoccupate (rispettivamente 47% e 63%), per l’insicurezza economica (84% per le ventenni) e per la mancanza di garanzie (63% delle donne over 40). Lo sportello scuola-impresa-lavoro. Lo sportello scuola-impresa-lavoro nasce con l’intento di facilitare la formazione dei giovani, la loro transizione dalla scuola al lavoro e, più in generale, l’accesso al mondo del lavoro incentivando la diffusione sul territorio di iniziative di stage e tirocini (presso le Pmi, mediante azioni concertate e sinergiche con istituti scolastici, università e altre agenzie formative) nell’ambito delle riforme “Moratti” e “Biagi”. Destinatari del servizio, oltre alle Pmi e agli studenti, sono gli aspiranti imprenditori/lavoratori autonomi utenti del servizio Punto Nuova Impresa, i lavoratori atipici, gli immigrati, le donne, i militari e gli ex-detenuti. I principali servizi offerti dallo sportello sono: informazioni e orientamento sulle diverse tipologie contrattuali per l’impiego delle risorse umane; segnalazione di risorse umane adeguatamente valutate rispetto alla coerenza con le specifiche esigenze di impiego dell’impresa richiedente; assistenza e supporto procedurale e organizzativo all’inserimento in stage/tirocinio e nella valutazione dell’esperienza; possibilità di accesso e utilizzo, da parte degli operatori, delle banche dati del sistema delle Camere di commercio che consentono una puntuale e articolata conoscenza del mondo delle imprese; collegamento diretto e integrazione operativa con gli altri servizi camerali a supporto delle Pmi. L’avvio dello sportello rientra nell’ambito delle iniziative generate a seguito della collaborazione avviata da Unioncamere con Miur e Ministero del Welfare, che caratterizza le Camere di commercio come soggetti idonei a favorire il raccordo tra istituzioni formative e sistema delle imprese. Il mercato del lavoro a Milano: quadro riassuntivo Occupazione e disoccupazione. Il 2003 è stato un anno di sostanziale stabilità per il mercato del lavoro milanese: l’occupazione si riduce leggermente (-0,5%, rispetto al +1% dell’Italia e della Lombardia) per un tot. Di 1.650.000 occupati. In particolare, diminuiscono gli occupati maschili (-0,9%), mentre rimane invariata l’occupazione femminile. Per quanto riguarda la distribuzione settoriale degli occupati, risulta in flessione il settore dei servizi (-15 mila addetti), mentre sono in crescita sia l’industria (+4mila) che l’agricoltura (+mille). Nel complesso, i lavoratori dipendenti diminuiscono di circa 9mila unità (-0,7%) e quelli autonomi di mille (-0,3%). Come risultato, il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione in età di lavoro) è risultato stazionario per il 2003, anche se mostra un segno opposto per gli uomini (-0,3%) rispetto alle donne (+0,2%) a conferma dell’ottima performance del lavoro femminile in provincia di Milano. Se si allarga lo sguardo al decennio 1993/2003, si registra uno sviluppo negativo per gli uomini (-1,3%) ed a una crescita notevole per le donne (+4,9%). Il tasso di disoccupazione milanese si riduce ulteriormente e arriva al 4,5% (dal 4,6% del 2002), grazie in particolare al calo del tasso femminile (dal 6% al 5,7%), a fronte di una lieve crescita di quello maschile (3,7%: +0,1%). Se consideriamo il decennio 1993/2003, il tasso di disoccupazione milanese passa dal 6,9% al 4,5% (-35%); una diminuzione da imputare molto più alla componente femminile (dal 9,4 al 5,7%) che a quella maschile (dal 5,2 al 3,7%). L’avviamento al lavoro. Su 233.952 avviamenti al lavoro nel corso del 2003, prevalgono i contratti atipici (133.015; pari al 56,9% del tot.; in crescita rispetto al 53,9% del 2002), seguiti da quelli a tempo indeterminato (100.937; 43,1%). Gli avviamenti al lavoro maschili sono stati 133.835 (pari al 57,2% del tot. Rispetto al 57,6% del 2002); mentre quelli che coinvolgono cittadini extracomunitari sono quasi 45 mila (pari al 19,2% del tot.; stabili rispetto al 2002). Tipologie di lavoro atipico (prima della riforma). Il contratto a tempo determinato: a Milano (ultimo dato disponibile: 2002), si registrano 93.589 avviamenti per un tot. Di 56.549 soggetti coinvolti, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Si tratta per lo più di adulti (età media: 31,2), divisi equamente tra donne e uomini. Il 78,3% è impegnato nei servizi, con una prevalenza di professioni relative alle vendite (36,6%) e di impiegati (13,1%). Il lavoro interinale: interessa oltre 45 mila lavoratori (dato: 2002), in crescita rispetto al 2001 (+3.291 unità). In particolare, si hanno 50.351 avviamenti (+2.300 rispetto al 2001; per un tot. Di 30.817 soggetti coinvolti) e 28.312 proroghe (per un tot. Di 14.211 lavoratori). L’età media è di 29,5 anni, con una leggera prevalenza di uomini (57,5%); gli stranieri rappresentano il 18,2% del tot. I servizi è il settore con più avviamenti (51%), precedendo l’industria (47,5%). La durata media di una missione è di 35 giorni (22,5 nel settore agricolo; 38,6 nei servizi; 44,2 giorni nell’industria). Tra le qualifiche di avviamento, si segnala per il 21,1% gli impiegati; 14,9% professioni relative alle vendite; 14% conduttori di impiantai; 7,9% tecnici. Il part time: scende il numero di avviamenti (da 46 mila a 40 mila; -15%). Si tratta per 2 casi su 3 di donne, con una età media di 33 anni (mentre tra i maschi prevalgono i giovani o i più anziani). Per 1 part-time su 4 si tratta di stranieri. Fra le qualifiche di avviamento, prevalgono le “professioni relative alle vendite” (44,6% del totale) seguite dal “personale non qualificato” (26,8%) e dagli “impiegati” (15,2%). In relazione ai settori di attività si conferma l’utilizzo quasi esclusivo (89,2%) di questa forma contrattuale nel terziario, in particolare nel commercio e nel comparto”alberghi e ristoranti”. Contratti di formazione e apprendistato: si registra per entrambe le forme contrattuali una contrazione. Gli avviamenti con C.f.l. Sono diminuiti del 36% (tot. Avviamenti: 12.393) e quelli di apprendistato del 28,6% (tot. Avviamenti: 11.276). L’apprendistato coinvolge soprattutto giovani (età media: 21 anni), in leggera prevalenza uomini (52,1%) e impegnati nei servizi (59,4%). Per i contratti di formazione lavoro l’età cresce leggermente (25,6 anni), crescono gli uomini (60%) e il settore dei servizi (68%). In entrambi i casi è contenuto il ricorso agli stranieri (rispettivamente: 6,2% e 6%). La professionalità. Il 2003 conferma il ruolo trainante del sistema produttivo milanese che continua ad essere all’avanguardia: gli assunti con profili professionali “elevati” (dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e tecniche) assorbono oltre il 30% del totale delle oltre 65 mila assunzioni (anche se in leggera contrazione rispetto al 2002), mentre in Lombardia e in Italia le percentuali sono state rispettivamente del 22,5% e del 16,5%. Di segno contrario sono le considerazioni per il personale non qualificato e per i conduttori e operatori di macchinari; essi sono stati assorbiti a Milano per meno del 20% del totale mentre in Lombardia e in Italia si sono registrate percentuali rispettivamente del 25,7% e 27,5%. Per quanto riguarda i titoli di studio, la laurea a Milano “conta”: il 15% delle assunzioni previste dalle imprese milanesi coinvolge infatti i laureati (rispetto al 10% della Lombardia e al 6,5% dell’Italia). I diplomati sono richiesti nel 34,5% dei casi; chi è in possesso di una formazione professionale nel 14,8% dei casi; chi ha la licenza media nel 36% dei casi. Rispetto all’anno scorso cresce di quasi 4 mila unità la richiesta di chi è in possesso della licenza media. L’indice di criticità della domanda di lavoro (dato dalla combinazione tra la quota di assunzioni considerate di difficile reperimento e la quota per cui si ritiene necessaria una ulteriore formazione) è risultato nel 2003 a Milano pari a 6,73, inferiore sia a quello della Lombardia (7,00) che a quello nazionale (6,80), evidenziando quindi una situazione nell’area milanese più favorevole al reperimento di una nuova figura professionale. I comparti più critici sono risultati essere quello meccanico-elettrico e dei mezzi di trasporto (7,62) e quello dell’informatica e telecomunicazioni (7,19).  
   
   
GRUPPO POSTE ITALIANE: RICAVI TOTALI OLTRE I 9 MLD DI EURO; RICAVI DA MERCATO +12% FORTE MIGLIORAMENTO DELLA GESTIONE OPERATIVA (MOL +56,7%, RISULTATO OPERATIVO +82%) UTILE NETTO A 236 MLN DI EURO (90,3 MLN NEL 2003)  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane Spa, riunitosi sotto la presidenza del prof. Enzo Cardi, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2004, presentato dall'Amministratore Delegato Massimo Sarmi. L'esercizio ha chiuso con un Utile Netto Consolidato di Gruppo di 236 milioni di euro (90,3 milioni di euro nel 2003) e un Utile Netto della Capogruppo di 215,4 milioni di euro (55,5 milioni di euro nel 2003). La significativa performance operativa realizzata dall'Azienda nel corso dell'anno supera gli obiettivi fissati dal Piano Industriale. Alla base degli importanti risultati raggiunti vi sono la conferma della fase di espansione delle attività di Bancoposta e la crescita dei ricavi della Corrispondenza. A fronte di un mercato sempre più aperto alla concorrenza, puntando decisamente sull'innovazione tecnologica quale fattore strategico fondamentale, Poste Italiane ha continuato a sviluppare sempre nuovi servizi in risposta alle esigenze della clientela e a migliorare ulteriormente gli standard di qualità dei prodotti, conquistando nuovi spazi di mercato, rivolgendo una particolare attenzione ai settori delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Il consolidamento del percorso di sviluppo intrapreso, oltre che dal forte impulso all'innovazione, è assicurato dal significativo e costante impegno profuso sul versante della crescita professionale delle risorse, sempre più orientate al mercato e alla soddisfazione della clientela. Per meglio valutare i brillanti risultati raggiunti è opportuno evidenziare come i cospicui margini conseguiti dalla gestione possano solo in parte riversarsi sul risultato netto a causa dell'elevata incidenza del carico fiscale di Poste Italiane, la cui struttura dei costi si contraddistingue infatti, in modo unico nel panorama delle imprese italiane, per l'elevato peso del fattore lavoro, con conseguente forte impatto negativo sul calcolo dell'Irap pari, per la sola Capogruppo, a 266 milioni di euro. I Principali Risultati Di Poste Italiane Gruppo Poste Italiane I Ricavi Totali superano i 9 miliardi di euro, attestandosi a 9.044,6 milioni di euro (8.156,6 milioni di euro nel 2003). I Ricavi da Mercato ammontano a 8.354,4 milioni di euro (7.450,4 milioni di euro nel 2003) registrando un incremento del 12,1%, grazie anche ad un sostenuto aumento, in controtendenza rispetto all'andamento generale del mercato mondiale, dei volumi di corrispondenza lavorati che hanno superato i 7,2 miliardi di pezzi (+ 9%). Il Margine Operativo Lordo è salito a 1.841,9 milioni di euro (+56,7%); il miglioramento è da attribuire all'aumento dei ricavi, che ha consentito di assorbire l'incremento sia del costo del lavoro, originato dal maggior costo pro-capite legato al rinnovo del Ccnl, sia degli altri costi operativi da porre in relazione all'espansione della produzione. La Gestione Caratteristica migliora dell'82%, con un Risultato Operativo di 796,4 milioni di euro, dopo aver coperto gli ammortamenti (550,4 milioni di euro) e gli accantonamenti (495,2 milioni di euro) effettuati in modo prudenziale a copertura dei rischi aziendali. La Gestione Finanziaria e Straordinaria chiude con un saldo negativo di 192,2 milioni di euro, determinato essenzialmente dagli oneri relativi all'esposizione finanziaria netta e da quelli sostenuti per gli esodi. Da segnalare il miglioramento della Posizione Finanziaria Netta passata da 1.608 a 1.332 milioni di euro, grazie ai flussi di cassa generati dall'attività d'esercizio, che assicurano la completa copertura degli investimenti dell'anno e la diminuzione dei debiti finanziari. L'interessante Risultato ante imposte così determinatosi (604,2 milioni di euro, rispetto ai 333 milioni di euro del 2003) è assorbito in misura significativa dalle imposte del periodo a causa dell'elevato tax rate della Capogruppo. L'esercizio chiude pertanto con un Utile Netto di 236 milioni di euro, rispetto all'utile netto di 90,3 milioni di euro del 2003. Poste Italiane Spa I Ricavi Totali di Poste Italiane Spa ammontano a 8.562,1 milioni di euro, in crescita del 10,5% sul 2003. I Ricavi da Mercato sono stati pari a 7.871,9 milioni di euro, con un incremento dell'11,8%; a questo risultato hanno contribuito sia l'importante sviluppo dei ricavi Bancoposta (+11,3%) - da porre in relazione all'aumento del numero dei conti correnti e della giacenza complessiva media depositata - sia la positiva performance dei Servizi Postali (+11,9%) e, in particolare, della Corrispondenza (+12,3%), quest'ultimo attribuibile alla crescita dei volumi lavorati e ai positivi effetti del ribilanciamento tariffario di inizio anno. Positivo, in linea con l'andamento del 2003, il contributo della componente Corriere Espresso, Logistica e Pacchi (+2% nei ricavi), grazie soprattutto alle attività di corriere espresso. In sensibile crescita i risultati del settore Filatelia (+25% nei ricavi). Il Margine Operativo Lordo è stato pari a 1.724,8 milioni di euro, con una crescita del 57,8% rispetto al 2003; tale incremento è principalmente da attribuire alla crescita dei ricavi che hanno consentito di assorbire l'incremento del costo del lavoro e degli altri costi operativi. Il Risultato operativo è stato di 764,3 milioni di euro (+74,6%) dopo gli ammortamenti (473 milioni di euro) e gli accantonamenti per rischi e oneri (487,5 milioni di euro) effettuati in modo prudenziale a copertura dei rischi aziendali. La Gestione Finanziaria e Straordinaria chiude con un saldo negativo di 202,4 milioni di euro, determinato essenzialmente dagli oneri per gli esodi sostenuti nel periodo e da quelli relativi all'esposizione finanziaria netta, includendo i dividendi (32 milioni di euro) distribuiti dalla controllata Poste Vita. Il Risultato ante imposte (561,9 milioni di euro) risulta assorbito in misura significativa dalle imposte del periodo, determinando un Utile Netto di 215,4 milioni di euro. La Qualita' Dei Servizi Postali Il 2004, oltre ai positivi risultati reddituali, ha confermato gli ottimi livelli di qualità dei servizi raggiunti da Poste Italiane, nel pieno rispetto degli impegnativi obiettivi assegnati per il triennio 2003-2005 dal Contratto di Programma.
Consegna entro Obiettivo 2003 Risultato 2003 Obiettivo 2004 Risultato 2004(*)
Posta Prioritaria 1 giorno 87% 87,1% 87% 87,2%
Posta Internazionale (in entrata) 3 giorni 85% 89,7% 85% 90,3%
Posta Internazionale (in uscita) 3 giorni 85% 93,3% 85% 90,5%
Posta Ordinaria 3 giorni 92% 92,2% 93% 93,0%
Posta Raccomandata 3 giorni 92% 92,5% 92% 92,2%
Posta Assicurata 3 giorni 92% 92,7% 92% 92,1%
(*) Dati provvisori
Consegna entro Obiettivo 2003 Risultato 2003 Obiettivo 2004 Risultato 2004(*)
Pacco Ordinario 5 giorni 91% 95,9% 92% 95,4%
Corriere Espresso Postacelere 1 giorno 90% 96,7% 90% 97,2%
Paccocelere 3 3 giorni 98% 98,6% 98% 99,0%
(*) Dati provvisori Nel corso del 2004, il Gruppo Poste Italiane ha avviato un progetto di certificazione della qualità dei processi secondo tre direttrici di sviluppo: Certificazione di Qualità per il "Sistema di gestione" del servizio secondo lo standard Iso 9000:2000; Certificazione di Qualità per la "Sicurezza delle informazioni" secondo lo standard Bs7799 Certificazione di Qualità per il "Servizio al Cliente" secondo lo standard Disciplinare Rina Sono stati certificati 175 siti. Poste Italiane risulta essere la prima azienda europea a conseguire la certificazione del servizio front end (fonte Rina) Gli Investimenti Nel 2004 le attività di investimento di Poste Italiane Spa hanno assorbito 689 milioni di euro di cui 145 milioni di euro a carattere finanziario, impiegati nel rafforzamento patrimoniale di alcune partecipate (Poste Vita e Postel), mentre i restanti 544 milioni di euro sono investimenti di natura industriale (481 milioni di euro nel 2003). Gli investimenti industriali sono stati destinati al continuo miglioramento della qualità del servizio offerto alla clientela; in particolare l'impegno è stato rivolto all'innovazione dei processi e dei prodotti, alla razionalizzazione e sviluppo di nuovi sistemi applicativi di supporto ai processi produttivi ed ai canali commerciali, agli interventi sulle strutture dedicate al rapporto con la clientela e all'automazione dei centri di smistamento postale. Le principali aree di intervento hanno riguardato: per il 37%, miglioramento della catena logistica postale; per il 32% riconfigurazione, ammodernamento e riqualificazione degli Uffici Postali; per il 31%, realizzazione di infrastrutture e servizi tecnologici per il potenziamento e l'integrazione della rete dati aziendale. In quest'ambito, vanno segnalati il collegamento a banda larga fra circa 5.000 uffici postali e la realizzazione di una piattaforma e-learning, attualmente estesa a 1.000 posti di lavoro. Con gli investimenti dell'anno, l'automazione delle attività di front-office riguarda oramai 44.000 postazioni. Vanno ricordati, nell'ambito del processo logistico postale, il completo rinnovamento di 10 centri operativi automatizzati e la riorganizzazione di 12 centri operativi manuali; nell'ambito del programma Layout, l'apertura al pubblico di circa 428 Uffici Postali completamente rinnovati; nell'ambito del processo di informatizzazione e di sviluppo delle reti di telecomunicazione, l'istallazione di circa 600 Cash Dispenser, nonché le numerose attività svolte sull'architettura della rete dati e di fonia aziendale. Le Principali Iniziative Realizzate Nel 2004 Poste Italiane si presenta quale operatore di servizi in completa multicanalità; i servizi, infatti, sono resi oggi attraverso: il canale fisico rappresentato dalla rete dei 14.000 uffici postali per il mercato Retail e Soho e da venditori diretti per il mercato Business e P.a.; il canale virtuale del sito internet Poste.it, mediante il quale sono erogati servizi, sia Postali che di Bancoposta, alle imprese e ai privati; il Call Center Unico con cui vengono gestiti più di 60.000 contatti al giorno. I risultati del periodo sono frutto anche del significativo impegno commerciale che ha portato al lancio di nuovi prodotti e servizi e al miglioramento della qualità di quelli già esistenti. Importanti iniziative hanno riguardato tutti i settori di attività di Poste Italiane. Per quanto riguarda l'area Corrispondenza, le attività del 2004, in una logica di continuità con quanto realizzato nel precedente esercizio, confermano l'obiettivo della Società di acquisire nuove quote in un mercato sempre più liberalizzato. Cogliendo le opportunità rappresentate dalle nuove tecnologie It e dalla loro progressiva diffusione, sia nel settore privato che in quello pubblico, la Società ha proseguito pertanto il suo impegno: a) nell'attuazione di processi finalizzati al miglioramento della qualità totale; b) nella differenziazione dei prodotti destinati alla clientela business e retail; c) nello sviluppo di nuovi e molteplici servizi dedicati alle Aziende, al comparto della Pubblica Amministrazione e all'e-government. Nell'ambito di tali iniziative, si segnala, in particolare: il lancio dei nuovi prodotti Posta Target Magazine e Posta Target-info, che consentono ad aziende, operatori economici e pubbliche amministrazioni di spedire, a condizioni vantaggiose, pubblicazioni o comunicazioni di carattere informativo e pubblicitario; l'attivazione, con riferimento al settore della P.a., del servizio Certitel-documenti catastali, che consente di ricevere a domicilio le visure di fabbricati e terreni, ed il consolidamento dei servizi per lo svolgimento di tutte le attività legate allâ€accettazione, gestione e rilascio delle pratiche ai cittadini (Sportello Utilities) e per la fornitura, direttamente presso gli sportelli postali, di documenti in precedenza erogati esclusivamente presso le amministrazioni locali (Sportello Enti Pubblici); il nuovo servizio Postesolution, in ambito e-government, comprende l'offerta sia di Posteweb (pacchetto integrato di servizi online rivolti alla P.a. Ed alla clientela business per la gestione dei flussi di posta aziendale), sia del servizio Sala Posta (gestione di tutte le fasi di lavoro della posta in entrata ed in uscita in uno spazio fornito dal cliente, imprese e P.a., ed attrezzato da Poste Italiane). Si segnala infine l'accordo con il Ministero delle Comunicazioni, in base al quale è stato affidato a Poste Italiane il ruolo di gestore del servizio di rimborso dei contributi che lo Stato riconosce sull'acquisto e il noleggio di apparati decoder per la diffusione della televisione digitale terrestre. Con riferimento all'area Corriere Espresso, Logistica e Pacchi, il consolidamento delle attività già poste in essere nel corso del 2003 per migliorare la qualità dei servizi offerti è stato perseguito attraverso iniziative volte ad allineare i livelli di servizio alle nuove previsioni della Carta della Qualità - sia sotto il profilo delle performance operative che dell'organizzazione del Servizio Assistenza Clienti - e mediante l'integrazione con i partner logistici e le altre strutture aziendali, raggiungendo, in questo senso, risultati importanti nel corso dell'esercizio, ad esempio con la riorganizzazione delle modalità di consegna degli avvisi di giacenza. Sul mercato nazionale, per rendere sempre più attrattiva l'offerta, sono stati introdotti servizi accessori ed opzioni migliorative, come ad esempio la modalità di pagamento con contrassegno postale o bancario intestato al cliente per il Corriere Espresso; con riferimento allo stesso Corriere Espresso, inoltre, e segnatamente per il segmento business, è stata lanciata l'offerta Paccocelere Impresa. Si segnala, infine, l'avvio della commercializzazione del nuovo prodotto retail Paccocelere Internazionale, a completare la già competitiva offerta per il mercato domestico. Con riferimento all'area Bancoposta, è proseguita con successo l'attività di acquisizione di nuove quote di mercato, ampliando e migliorando la qualità e la competitività dei prodotti offerti. Per quanto riguarda il settore retail, fra le operatività dei servizi lanciati o sviluppati nel 2004 si segnalano, in particolare: i bonifici esteri; i trasferimenti fondi in partnership con Moneygram (prodotto Bancoposta Moneygram), affiancati dall'iniziativa "Promoter Etnici", con l'obiettivo di sviluppare azioni di "cross selling" sul settore degli immigrati; - la banca telefonica "Prontobancoposta", che consente di effettuare al telefono il pagamento di oltre 1.600 tipologie di bollettini. Ancora per quanto riguarda la clientela retail, si è andato consolidando il ruolo di Bancoposta come promotore di Finanziamenti alla Famiglia, sia sotto forma di prestiti personali che di mutui fondiari; con riferimento ai mutui, a partire dal mese di luglio è stato offerto il nuovo mutuo a rata costante e durata variabile. Per quanto riguarda infine i prodotti di investimento, si segnalano, in particolare, le nuove operazioni legate al collocamento del Fondo Immobiliare "Europa Immobiliare N.1" e di azioni di utilities nazionali (Terna ed Enel). Nel settore business, fra le operatività dei servizi lanciati o sviluppati nel 2004 si segnalano: l'attivazione, in via sperimentale, del canale "swift", mediante il quale è possibile ricevere i bonifici in euro dai paesi Ue; entro il primo semestre 2005 sarà implementata la funzione che consentirà di ricevere ed inviare bonifici in multivaluta in tutto il mondo tramite Bancopostaimpresa online; il lancio, in via sperimentale, del servizio "Incassi domiciliati", che consente alla aziende di inviare disposizioni di incasso con scadenza prefissata senza l'utilizzo del bollettino; peculiarità del servizio sono l'accredito e la rendicontazione di incasso il giorno successivo alla data di operazione; il lancio dei prodotti di finanziamento Leasing e prestito chirografario a medio termine, che arricchiscono l'offerta del conto Bancopostaimpresa; l'ampliamento anche alla Romania dell'accordo di Eurogiro per il trasferimento di fondi, con un accordo concluso con l'operatore postale rumeno, Poste Romana S.a.. Infine, fra le iniziative che riguardano gli Enti e la Pubblica Amministrazione si segnalano: l'accordo con il Dipartimento per i Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativo alla gestione telematica dei pagamenti correlati alle "Pratiche Auto", che consente, grazie al collegamento con l'archivio centrale del Ministero, un immediato riscontro dell'incasso e degli estremi di chi ha effettuato il pagamento; gli approfondimenti tecnici in corso con Banca d'Italia per la definizione di nuove e più snelle procedure di rendicontazione degli incassi, al fine di consentire un diffuso utilizzo, da parte della P.a., del collegamento telematico come strumento di pagamento e di controllo amministrativo/contabile; la sottoscrizione di circa 3.000 nuove convenzioni con oltre 2.000 Comuni per la gestione integrata del ciclo di incassi dei tributi (segnatamente Ici) e di entrate minori; il lancio negli ultimi mesi del 2004 della "Porta dei pagamenti", servizio che consente il pagamento dei bollettini tramite accesso da parte del cittadino al portale del Comune stesso. Nel settore della Filatelia, nel corso del 2004 sono stati conseguiti importanti risultati grazie allo sviluppo di iniziative commerciali mirate, di interesse sociale (il francobollo sulla Sicurezza stradale), storico (il francobollo celebrativo del 50º anniversario della restituzione della città di Trieste all'Italia) e di innovazione tecnica (il francobollo celebrativo dell'Arte del Merletto, realizzato in vero pizzo), in relazione alle emissioni previste dal Programma annuale approvato dalla Consulta per la Filatelia. E' proseguita inoltre l'iniziativa "Scuola", finalizzata a promuovere l'interesse filatelico presso un target di clientela in grado di garantire il necessario ricambio generazionale dei collezionisti.
 
   
   
ROLAND EUROPE SPA: ESAMINATO IL PRECONSUNTIVO 2004  
 
Acquaviva Picena, 23 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Roland Europe Spa, azienda leader in Europa nella progettazione, produzione e commercializzazione di strumenti musicali elettronici e attiva anche nella commercializzazione di periferiche di computer, si è riunito sotto la Presidenza di Bruno Barbini, per esaminare i risultati preliminari dell’esercizio 2004. Il fatturato complessivo sale a 48,1 milioni di Euro contro i 44,6 milioni dello scorso esercizio; nonostante ciò il Valore aggiunto rimane invariato rispetto al 2003 e pari a 8,9 milioni di Euro. In dettaglio, la Divisione Mi chiude con un fatturato di 28,3 milioni di Euro, pari a 58,8% del fatturato totale, in calo dello 8,8% rispetto allo scorso esercizio. In termini di prodotto, sia le tastiere che i pianoforti hanno subito una contrazione di fatturato. La Divisione Dg ha chiuso l’esercizio con 19,8 milioni di euro di fatturato, con un incremento del 45,8% rispetto ai 13,6 milioni di Euro dello scorso esercizio, dovuto al significativo successo di una nuova linea di prodotti da stampa. Circa le previsioni di chiusura per l’esercizio 2004, si attende un risultato netto significativamente inferiore a quanto registrato al 31 dicembre 2003.  
   
   
MADRID: AD ALSTOM FORNITURA E MANUTENZIONE DI IMPIANTI PER IL SEGNALAMENTO. UN CONTRATTO DA 56 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 23 Febbraio 2005 - Mintra, Madrid Infraestucturas del Transporte, la società pubblica responsabile delle infrastrutture per il trasporto nella capitale spagnola, ha scelto il consorzio capitanato da Alstom per la fornitura e la manutenzione degli impianti di segnalamento destinati alle 4 nuove linee metropolitane leggere della città. L’ammontare totale del contratto è pari a circa 56 milioni di euro, dei quali la metà destinati alla fornitura di tecnologie Alstom. Alstom fornirà dispositivi per il segnalamento sia a bordo treno che lungo i binari, e avrà in carico per tre anni la manutenzione delle 4 linee. Il progetto riguardante l’installazione delle infrastrutture su ciascuna delle 4 linee metropolitane è stato presentato nel 2004, prevedendo la conclusione dei lavori di realizzazione per il 2007. Le nuove linee metropolitane, che collegheranno la capitale spagnola con i centri urbani situati a nord e a ovest dell’area metropolitana di Madrid, entreranno in servizio a partire dal 2007. Nell’agosto 2004 Alstom si è aggiudicata un contratto da 144.6 milioni di euro per la fornitura di 70 nuovi tram “Citadis”. La consegna del materiale rotabile avverrà durante il 2006 e 2007, e i tram saranno pronti per circolare sulla nuova rete. Con l’aggiudicazione dei contratti per la fornitura di materiale rotabile e di sistemi per il segnalamento, Alstom sarà in grado di assicurare un’ottima integrazione tra questi sottosistemi.  
   
   
I.I.S.S. - WTC BRESCIA: UN GRUPPO DI LAVORO BRESCIANO PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Brescia 23 Febbraio 2005 - Presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia si è tenuto un workshop fra alcuni enti interessati allo sviluppo dell’internazionalizzazione delle aziende bresciane e alcune banche attive sul territorio. All’incontro, promosso congiuntamente da Aqm Centro Servizi Tecnici alle Imprese, Consorzio Brescia Export, Inn.tec. Consorzio per l’Innovazione Tecnologica , Istituto Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile e Wtc Brescia, hanno partecipato Banca Intesa, Bipop Carire (Gruppo Capitalia), Bcc Pompiano e Franciacorta, Bcc Brescia. Scopo dell’incontro era la ricerca di un approccio condiviso al complesso tema dell’internazionalizzazione e del recupero di competitività delle imprese del territorio. I partecipanti hanno convenuto che i nuovi obiettivi sono meglio raggiungibili mettendo in comune competenze distinte ed integrate. E’ stato costituito un gruppo di lavoro che nel corso della prossima riunione si confronterà su alcuni temi di carattere operativo. Www.wtcbrescia.it  
   
   
AIR FRANCE ALLARGA IL SUO NETWORK NEGLI STATI UNITI  
 
Roma, 23 Febbraio 2005 Air France e Continental Airlines hanno firmato un accordo di code-share quando la compagnia aerea americana è entrata nell’Alleanza Sky Team, nel settembre 2004. Grazie a questo accordo, dal 26 febbraio 2005, i passeggeri dei voli transatlantici Air France potranno continuare il loro viaggio e recarsi in 21 città americane usufruendo di voli operati da Continental con il codice ‘Af’. Le destinazioni offerte sono le seguenti : Via Houston : Albuquerque (New Mexico), Austin (Texas), Brownsville (Texas), Corpus Christi (Texas), Dallas Fort Worth (Texas), El Paso (Texas), Harlingen (Texas), Mcallen (Texas), Midland (Texas), Lake Charles (Louisiana), Laredo (Texas), Oklahoma City (Oklahoma), Phœnix (Arizona), San Antonio (Texas), San Diego (California) e Tucson (Arizona). Via Newark : Baltimore (Maryland), Cleveland (Ohio), Pittsburgh (Pennsylvania), Raleigh/durham (North Carolina) e Rochester (New York). Nel prossimo mese l’accordo verrà esteso ad altre città. Attualmente Air France, insieme ai suoi partner Continental e Delta, entrambi membri dell’alleanza Skyteam, offre un network di 125 destinazioni americane, operate in proprio o in code-share. Sempre in base a questo accordo, Continental avrà il suo codice ‘Co’ sui voli Air France per 12 diverse città di destinazione in Francia, Europa e Medio Oriente, ad eccezione pero’ di Parigi Charles de Gaulle  
   
   
SPAZIO ITALIA ALL'AEROPORTO DI MONACO IL NUOVO CONCETTO DI INTRATTENIMENTO  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Benvenuti a Spazio Italia, il nuovo concetto d'intrattenimento in aeroporto, nato da un'iniziativa Air Dolomiti in collaborazione con Munich Airport International ed Eurotrade. Spazio Italia ha iniziato ufficialmente da ieri la propria missione di gateway per l'Italia ricreando l'elegante atmosfera tipica del vivere italiano. Una raffinata cafeteria con quotidiani italiani sempre disponibili oltre ad un customer point dedicato ai passeggeri Air Dolomiti, gestito da uno staff di compagnia, sono a disposizione di tutti i passeggeri in transito a Monaco di Baviera. L'armonia dei colori e delle forme dei materiali riprendono il calore mediterraneo e creano un ambiente dalla sofisticata eleganza e dall'inconfondibile gusto italiano. Spazio Italia vuole essere la continuazione o l'inizio di un viaggio progettato secondo le esigenze dei passeggeri ed e', inoltre, un'ulteriore manifestazione della cooperazione tra Air Dolomiti, lo scalo bavarese e il sistema Lufthansa. Ancora una volta Air Dolomiti e' first mover nell'ottica di customer care con soluzioni originali e alternative, progettate sempre con il passeggero quale centro nelle iniziative. Spazio Italia si propone inoltre come una vetrina del made in Italy e offre il proprio promotional corner ad aziende, enti, realta' che vogliano presentare i propri prodotti ad un target mirato e selezionato quale quello dei business traveller. Un concetto interattivo di Fare Business con un grande valore relazionale, sfruttando tutte le potenzialita' dell'attesa in aeroporto. Il tempo di connessione diventa un ottimo investimento. Spazio Italia e' anche channel dove poter offrire la possibilita' di essere presenti con servizi redazionali e dove Air Dolomiti potra' comunicare le proprie novita' oltre ad essere un vero e proprio canale di informazione e intrattenimento con spazi dedicati alla finanza, al meteo, alla cultura, alla cronaca e allo sport. Un canale interattivo per l'informazione e la comunicazione commerciale insieme. Tutto questo dimostra ancora una volta come Air Dolomiti concepisca la propria attivita' da grande compagnia sottolineando sempre la forza dell'orientamento al cliente e come lo scalo di Monaco sia oggi naturalmente responsabile per molti passeggeri italiani. Inoltre Lufthansa e' sempre piu' il vettore di riferimento per tutti i passeggeri italiani con destinazione il mondo. Su www.Spazio-italia.net e' on line una photo gallery ricca di immagini oltre a dettagliate informazioni e utili contatti per poter interagire direttamente con Spazio Italia.  
   
   
AMS: INAUGURAZIONE DEL CENTRO NAZIONALE PER IL TRAFFICO AEREO DELLA BULGARIA  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - Ieri, il Vice-primo Ministro e Ministro dei Trasporti, Nikolay Vassiliev, ha ufficialmente inaugurato a Sofia il nuovo Centro Nazionale per il Traffico Aereo bulgaro (Cnatcc), equipaggiato con un moderno sistema di Pianificazione e Controllo fornito da Ams Spa, una società Finmeccanica, e già da tempo operativo. Erano presenti alla cerimonia l’Ambasciatore d’Italia in Bulgaria, Gian B. Campagnolo, le personalità più in vista di Atsa (Air Traffic Services Authority, l’Autorità Civile bulgara per i Servizi del Traffico aereo), Icao (International Civil Aviation Organisation), Eurocontrol (European Organisation for the Safety of Air Navigation) e Ansp (Air Navigation Service Provider) dell’area balcanica. Il sistema è basato sull’architettura open Satcas-2000, la famiglia di sistemi di controllo del traffico aereo, sviluppata da Ams in un range di configurazioni per soddisfare diversi requisiti che vanno dalla torre remota/integrata, ai sistemi di avvicinamento di media dimensione, fino ai più complessi sistemi multi-sito per la copertura nazionale. Il nuovo sistema del Cnatcc, includendo il ‘tracker Artas’ di Eurocontrol ed il Mrt (Multi Radar Tracking) convenzionale di Ams come ‘fallback ‘, un Flight Data Processing di ultima generazione e lo scambio on-line di dati con i partner confinanti, rispetta gli standard Eurocontrol. Il sistema è inoltre dotato dei seguenti sottosistemi: Simulatore Atc (Sim), Sistema di Monitoraggio e Controllo Tecnico (Tmcs), Ambiente di Sviluppo e Manutenzione del Software (Smde), Sistema di Processamento e Presentazione delle Informazioni (Ids), Voice Communication Switch System (Vcss), Sistema di registrazione Vocale (Vrs). Le attività di installazione, integrazione e training sono state parte della fornitura. Questo programma è parte del piano di ammodernamento del sistema bulgaro di controllo del traffico aereo ed espande ulteriormente la presenza dei sistemi per la gestione del traffico aereo di Ams nell’Europa orientale. Fin dal 1997 Ams ha fornito con successo 5 testate radar (primario e secondario) alla Bulgaria. Ad oggi, tra i clienti di Ams nell’area europea orientale, si annoverano Cipro, Grecia, Kosovo, Macedonia, Moldavia, Romania e Turchia. La significativa presenza di Ams va dalla singola installazione in aeroporto ai sistemi ‘chiavi-in-mano’ multi-sito che coprono le esigenze nazionali.  
   
   
FORUM INTERNATIONAL CINÉMA & LITTÉRATURE  
 
Roma, 23 Febbraio 2005 - L'italia è il paese ospite d'onore del Forum International Cinéma & Littérature - tra gli sponsor dell'evento Cinecitta Holding - vetrina internazionale per l'adattamento letterario per cinema e tv. Nel corso della 4/a edizione, in programma a Montecarlo dall'1 al 4 aprile, autori, registi, sceneggiatori incontreranno editori, agenti e produttori in dibattiti, tavole rotonde e proiezioni. Il programma sarà illustrato il 1° marzo, in una conferenza stampa all'Ambasciata del Principato di Monaco a Roma. I finanziamenti internazionali saranno tra i temi in agenda così come le strategie di marketing nel passaggio dal mercato editoriale a quello cinematografico. L'italia sarà protagonista della serata inaugurale con l'anteprima di un adattamento. Negli anni passati il Forum ha ospitato Jacqueline Bisset, Sydney Pollack, Paulo Coelho, Michael Cimino, Tim Roth, Moebius, Benoît Jacquot, e Amira Casar. Per quest'anno è certa la presenza degli scrittori Alessandro Baricco, Jean-christophe Grangé (I fiumi di porpora), Philippe Besson (E le altre sere verrai ?). Tra i registi Olivier Dahan e Nadine Trintingnant. In contemporanea si svolgerà il Marché International de l'Adaptation Littéraire (Mial), piattaforma di negoziazione e accordi di produzione. Il Forum gode dell'Alto Patronato del Principe Ereditario Alberto di Monaco.  
   
   
CATTURA E STOCCAGGIO DEL CO2: VERSO CENTRALI ELETTRICHE A EMISSIONI ZERO  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2005 - Dal 13 al 15 aprile si svolgerà a Bruxelles la conferenza 'Verso centrali elettriche a emissioni zero' sulla cattura e lo stoccaggio del Co2. La manifestazione, pensata come un'opportunità per discutere e collaborare allo sviluppo di una strategia europea comune e coerente di R&s (Ricerca e sviluppo) nel campo della cattura del Co2, intende divulgare l'argomento tra il grande pubblico, rafforzando la dimensione internazionale delle attività dell'Ue, diffondendo i risultati dei progetti e favorendo la messa in rete. Alla conferenza - destinata ai decisori politici, alla società civile, alla ricerca e al settore industriale - prenderanno parte ricercatori coinvolti in progetti di ricerca dell'Ue, in corso o terminati, e delegati internazionali di paesi industrializzati o con economie emergenti. Http://europa.eu.int/comm/research/energy/pdf/announcement_en.pdf  
   
   
REGIONE LOMBARDIA: SILLA 2 RISCALDERÀ IL POLO FIERISTICO DI RHO-PERO IL FORNO BRUCERÀ 1.250 TONN. AL GIORNO, MENO DELLA PROPRIA MASSIMA POTENZIALITÀ  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - L'impianto di termovalorizzazione di Figino (Silla 2), attraverso una rete di teleriscaldamento, darà calore al nuovo polo fieristico di Rho-pero e, in seguito, ai Comuni limitrofi a cominciare proprio da Pero e Rho. Il forno, inoltre, brucerà 450.000 tonnellate di rifiuti all'anno, pari a circa 1.250 tonnellate al giorno, senza sfruttare così le sue totali potenzialità. Sono questi i punti principali del protocollo firmato da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comuni di Milano, Rho, Pero, Settimo Milanese e Cornaredo, Amsa e Aem. Gli altri punti principali riguardano: l'installazione sul termovalorizzatore di impianti di abbattimento che ridurranno drasticamente le emissioni di ossido di azoto e di acido cloridrico entro il 2007 con benefici significativi già dal 2006; l'attuazione di un piano di monitoraggio ambientale (inoltre Amsa si è impegnata a piantumare una superficie complessiva di 16.000 mq in zone che saranno identificate dai Comuni e a rinnovare progressivamente il proprio parco mezzi con veicoli a metano); "Attraverso il metodo del dialogo e del confronto - ha dichiarato l'assessore ai Servizi di Pubblica Utilità, Maurizio Bernardo - si ottengono, come in questo caso, risultati vincenti. Grazie a Silla 2 riusciremo a ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti sul nostro territorio, garantendo la salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente. Oltre a ciò abbiamo pensato anche ai bilanci delle famiglie, visto che sia per la raccolta dei rifiuti sia per il teleriscaldamento le famiglie stesse avranno sconti sulle tariffe".  
   
   
AUMENTARE IL TEMPO LIBERO E DIMINUIRE I CONSUMI: CON LA LAVASTOVIGLIE E’ TUTTA UN’ALTRA VITA  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Se tutte le famiglie italiane che oggi lavano e asciugano a mano le stoviglie passassero alla lavastoviglie, risparmierebbero annualmente più del fabbisogno di acqua di una città come Milano e quasi un miliardo di kWh: e disporrebbero di 23 giorni di vacanza in più. Questi e molti altri dati significativi sono emersi nel corso del convegno “Gli italiani e la lavastoviglie: esperienze, vissuto e prospettive” recentemente organizzato a Milano dai protagonisti del mondo della lavastoviglie: i leaders nella produzione di lavastoviglie in Italia, che insieme coprono l’80% del mercato: Brandt Italia, Bsh, Gruppo Candy, Electrolux-zanussi e Indesit Company (fonte: produttori 2003) e Reckitt Benckiser, il leader mondiale dei prodotti per la pulizia della casa e leader italiano dei detersivi per lavastoviglie con Finish. L’unione fra questi soggetti nasce per realizzare il Progetto Galileo che, come ha affermato introducendo il convegno Paolo Cavallo, Amministratore Delegato Reckitt Benckiser Italia, “ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli italiani convincendoli ad utilizzare la lavastoviglie, far conoscere i vantaggi che si hanno usandola ed abbattere i luoghi comuni che creano resistenze diffuse”. Attualmente l’Italia è il Paese che adotta la lavastoviglie meno della media europea e meno di molti Paesi che hanno sviluppato minori consumi: solo il 31% della popolazione possiede in Italia questo elettrodomestico (fonte: Adwd homescan Nielsen). Per capire i motivi della attuale diffidenza ed individuare le aree di disponibilità è stata realizzata una ricerca da parte della Gpf&associati. La ricerca ha evidenziato le barriere profonde, emotive e simboliche, che ostacolano l’acquisto della lavastoviglie: le consumatrici che non l’hanno e che non la vogliono, la vivono come una antagonista capace di sostituirle nel loro ruolo di donne. In sintesi, la lavastoviglie esprime una dimensione di modernità e di dinamismo condivisa da chi la possiede e aspirazionale per le donne propense ad acquistarla. Roberto Cuccaroni, Delegato dei produttori aderenti al Progetto Galileo in Italia, ha sottolineato come la ricerca abbia rivelato che “il potenziale di consumatori interessati all’acquisto di una lavastoviglie raggiunge il 17% dell’intera popolazione, e collocherebbe l’Italia in una posizione più avanzata rispetto all’attuale. Infatti 3.5 milioni sono le famiglie potenzialmente favorevoli a far entrare la lavastoviglie nella propria casa”. Dalla ricerca Gpf&associati è nato un progetto strategico di comunicazione che ha al proprio centro una campagna pubblicitaria televisiva ed un progetto educativo affidato ad un’intensa attività di pubbliche relazioni. Il progetto si articola anche in iniziative dedicate al consumo e veicolate nei punti vendita. Esso prevede due attività promozionali: “Soddisfatti o Rimborsati” e “3 mesi di lavaggio gratuiti” con Finish, per avvicinare ulteriormente i potenziali acquirenti di lavastoviglie e vincerne le resistenze. Il convegno si è chiuso con una tavola rotonda moderata e condotta da Antonio Lubrano, alla quale hanno partecipato Fabio Gervaso, Direttore Generale Divisione Commerciale Brandt Italia, Mario Franzino, Amministratore Delegato Bsh Elettrodomestici, Gherardo Magri, Direttore Generale Sud Europa Gruppo Candy, Sergio Pusca, Amministratore Delegato Electrolux Zanussi Italia, Roberto Cuccaroni, Direttore Generale Italia Indesit Company Giampaolo Fabris, Presidente Gpf&associati, e Paolo Cavallo, Amministratore Delegato Reckitt Benckiser Italia.  
   
   
L'INDUSTRIA SILVICOLA SVELA LA SUA VISIONE PER IL 2030  
 
 Bruxelles, 23 febbraio 2005 - È stata appena lanciata una nuova piattaforma tecnologica che riunisce vari operatori dell'industria silvicola intorno a una comune visione per il 2030. La visione pone il settore silvicolo europeo tra i protagonisti della sostenibilità, prevedendo una sua maggiore competitività in parallelo con l'uso esteso delle risorse forestali rinnovabili e il positivo contributo alla società grazie a prodotti biologici che soddisfino le richieste dei consumatori. Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha accolto con favore il lancio della piattaforma e ha affermato: 'Nell'odierna economia globale, il gioco consiste nel trasformare idee e conoscenza in soluzioni sostenibili, prodotti competitivi e applicazioni innovative. Il settore silvicolo europeo ha un grosso potenziale innovativo. Mettendo in comune a livello europeo sforzi e investimenti di R&s (Ricerca e sviluppo), questo settore industriale può diventare un leader tecnologico'. Le foreste sono il punto di partenza di un'ampia gamma di prodotti e servizi, da mobili e carta a energia e prodotti chimici. Oggi l'Ue è leader mondiale in termini di tecnologia adottata dal settore, ed ha dato vita ai macchinari e ai prodotti innovativi per il processo di produzione del legname, e alle conoscenze tecnologiche necessarie per gestire le foreste e costruire i siti di produzione. La ricerca, soprattutto quella fondamentale, è condotta essenzialmente in istituti e università, anche se alcune aziende investono nella ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti. Il settore è piuttosto frammentato, un difetto che la creazione della piattaforma tecnologica è destinata a eliminare. Il gruppo ad alto livello che coordina la piattaforma ha già tracciato una prima lista di obiettivi strategici da raggiungere per soddisfare la visione 2030: migliorare la disponibilità e l'uso della biomassa forestale, sviluppare processi di produzione intelligenti ed efficienti, approfondire le basi scientifiche del settore, traendo vantaggio dalle scienze emergenti, migliorare la comunicazione col pubblico e i responsabili politici. La piattaforma è ora pronta a cominciare a sviluppare un'agenda di ricerca strategica e un piano di realizzazione. La piattaforma tecnologica è stata lanciata nel corso del forum delle industrie silvicole di Bruxelles, in cui è stato anche annunciato un progetto interregionale sulla gestione delle aree rurali e forestali. Il progetto Robinwood riceverà sette milioni di euro nel quadro del programma Interreg Iii della Commissione europea. I partner del progetto cercheranno di rivitalizzare le risorse silvicole, il settore del legno e la protezione del suolo, sviluppando al tempo stesso l'uso della biomassa forestale per la produzione di energia. Robinwood riunisce Liguria (Italia), Brandeburgo (Germania), Murcia (Spagna), Galles (Regno Unito), Pomerania (Polonia) e Slovacchia orientale. Per ulteriori dettagli sulla piattaforma tecnologica dell'industria silvicola: http://www.Forestplatform.org  
   
   
COMINCIA DA UN CESTINO PER FARE LA SPESA IL NUOVO MONDO IN PET RICICLATO BELLO, ECOLOGICO, CONVENIENTE  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Si chiama C’e’ Stello il nuovo cestino per fare la spesa in *Pet riciclato destinato a eliminare dalle nostre abitudini il classico sacchetto di plastica. Con C’e’ Stello niente più shopping bag abbandonati sulle spiagge e in mare. E via dall’ambiente tutta la montagna di Pet che viene regolarmente prodotto e che disperso impiega un milione di anni a biodegradarsi. In cambio, C’e’ Stello, elegante nella sua trasparenza, coloratissimo, divertente e alla portata di tutti: è in vendita nei supermercati! Lo usi per la spesa e poi, a casa, per la biancheria, in cucina, dove e come vuoi. Perché è facilmente lavabile e arreda. Il Pet è la plastica delle bottiglie. Nel nostro Paese se ne consumano 15 miliardi ogni anno. Per fare un C’e’ Stello se ne utilizzano 23 e il Pet è riciclabile all’infinito. C’e’ Stello fa parte del Sistema Eko Logic Shop to Shop di attrezzature per i supermercati, che comprende Eko 23, realizzato anch’esso con 23 bottiglie di Pet, Logic 75, un porta cestini fatto con 75 bottiglie di Pet e il carrello Logic 250 (bottiglie). E domani tutto quello che su di noi e intorno a noi è fatto di plastica potrebbe essere realizzato in Pet riciclato. Facilmente modellabile e resistente, questo materiale è adatto a usi pratici e anche estestici per bijoux e accessori moda. Nel processo di produzione degli oggetti in Pet riciclato il consumatore ha un ruolo fondamentale in quanto ha il compito di consentire il recupero della materia prima avendo cura di affidare le bottiglie vuote alla raccolta differenziata. Un ruolo che lo rende protagonista a pieno titolo della salvaguardia del mondo in cui vivranno i suoi figli. Il Sistema Eko Logic Shop to Shop è prodotto da La Sphera e commercializzato da Origine ed è il primo progetto finanziato da Compagnia di Finanza Etica, una neonata finanziaria franco italiana che si rivolge ad aziende di ogni mercato che considerano come fornitore di materia prima la raccolta differenziata. Compagnia di Finanza Etica sovvenziona progetti di ecosostenibilità, dove ecologia significa anche funzionalità, estetica, risparmio di materiale e costi alla portata di tutti. Gli elementi di Eko Logic Shop to Shop hanno forme, misure e pesi che consentono di mantenere una postura corretta durante il trasporto, essendo stati ideati secondo i principi di ecodesign e le leggi dell’ergonomia e della prossemica, scienze che studiano appunto il comportamento del corpo umano nello spazio. Presidente di Compagnia di Finanza Etica è Michelangelo Bergia, 47 anni, imprenditore cuneese, figura storica di innovatore nell’ambito delle materie plastiche, esperto di tecnologie di trasformazione delle materie prime. La mission del progetto Eko Logic Shop to Shop è inserirsi nella cultura della responsabilità sociale per trasformare il momento dell’acquisto in un’esperienza sia confortevole sia etica, soddisfacendo tutte le esigenze del nuovo consumatore che è così chiamato a co-creare il valore dei servizi. Pet: la lunga affascinante catena del riciclo Qualcuno l‘ha definita ‘il materiale che la natura aveva dimenticato di creare’. E’ la plastica, una famiglia di polimeri che oggi conta alcune centinaia di componenti. Da molti identificata con il concetto negativo di ‘artificialità’, in realtà la plastica inquina solo se non riutilizzata. Pochi sanno invece che è riciclabile all’infinito. ‘Inventata’ a metà del 1800 da Alexander Parkes, nato a Birmingham nel 1831, è quindi un materiale importante nella storia delle nostra cultura al quale sono dedicati diversi musei nel mondo. L’italia è uno dei maggiori produttori del mondo di macchine per materie plastiche. Quanto a volume di produzione, viene dopo soltanto alla Germania e agli Stati Uniti. Nella nostra vita quotidiana la plastica di uso più comune è quella delle bottiglie di acqua, destinate dopo l’uso alla raccolta differenziata dell’immondizia. Si chiama Pet (sigla da Polietilentereftalato) che quando è riciclato è comunemente detto Repet da Recycled Pet. La catena del riciclo inizia dall’immondizia differenziata che viene portata alle aziende di selezione dove i materiali sono divisi per tipologie. Da lì escono ‘balle’ di Pet, ovvero di bottiglie schiacciate, compattate. Le ‘balle’ vanno ad un altro sito produttivo da dove escono in ‘scaglie’, piccoli pezzi di plastica irregolari, grandi come l’unghia di un mignolo. Le ‘scaglie’ sono poi ridotte in ‘granuli’ (processo di trafilatura delle scaglie) grandi come chicchi di riso. A questo punto, la materia prima può effettivamente essere lavorata per ottenere il manufatto attraverso un normale processo termoplastico.Il calore riduce i ‘granuli’ in una specie di marmellata che viene colata in uno stampo. Milano Vende Moda 25 - 28 febbraio 2005, 9.30-18.30 Entrata fiera piazza Vi febbraio (Mm1 Amendola Fiera e bus circolare Atm Verde) pad. 5/1, sezione Life&style stand A16  
   
   
L'ABEL PRIZE HA RIDATO ALLA MATEMATICA 'LA SUA GIUSTA IMPORTANZA', AFFERMA BUSQUIN  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2005 - Sin da quando, nel 1897, Alfred Nobel annunciò l'intenzione di assegnare un premio annuale per la fisica, la chimica, e la medicina, la comunità dei matematici aveva cominciato a sollecitare un riconoscimento dello stesso genere per il proprio campo di ricerca. Fu nel 1902, centenario della nascita del brillante matematico norvegese Niels Henrik Abel, che si discusse per la prima volta della possibilità di creare un premio in suo onore, ma nonostante l'idea fosse stata accolta con ampio favore ci sarebbero voluti quasi altri cento anni prima che, nel 2001, il governo norvegese desse vita all'Abel Prize, con una dotazione di 200 milioni di corone (24 milioni di euro). Da allora ad oggi il premio annuale di sei milioni di corone (720.000 euro) è stato assegnato due volte: la prima nel 2003 al matematico francese Jean-pierre Serre, e la seconda nel 2004 ex aequo a Sir Michael Francis Atiyah e a Isadore M Singer per la scoperta e la dimostrazione del teorema dell'indice. Sir Michael è stato uno degli ospiti d'onore della manifestazione Abel Prize, organizzata il 18 febbraio a Bruxelles per sottolineare il contributo del premio alla conoscenza della matematica e marcare la riunione del comitato Abel incaricato di scegliere il vincitore di quest'anno. Tra gli altri, era presente l'europarlamentare belga ed ex commissario dell'Ue per la Ricerca Philippe Busquin. 'Saluto l'importanza dell'iniziativa', ha detto Busquin. 'L'abel Prize, considerato il più prestigioso nel suo genere, ha ridato alla matematica la sua giusta importanza'. Oltre che come giusto riconoscimento per i risultati dei singoli matematici, l'Abel Prize è stato creato anche per dar lustro alla disciplina della matematica e incoraggiare ragazzi e giovani ad appassionarvisi. Busquin lo ha ammesso dicendo: 'La ricerca fondamentale è il più importante veicolo d'istruzione [...]. L'europa deve reperire altri 600.000 ricercatori se vuole raggiungere l'obiettivo del 3%, e l'esempio di eccelsi scienziati, quali i vincitori dell'Abel Prize, è certamente tale da incoraggiare i giovani a entrare nel campo della ricerca'. Nell'illustrare agl'intervenuti qualche dato di base sul premio, Jan Fridthjof Bernt, presidente dell'Accademia norvegese di scienze e lettere, ha dichiarato che l'iniziativa si è già dimostrata di 'grande successo', aggiungendo 'non siamo per niente dispiaciuti che l'Abel Prize venga adesso in genere citato come 'il premio Nobel per la matematica''. Bernt ha espresso la speranza che il riconoscimento serva ad attirare l'attenzione sulla matematica come disciplina accademica e ne divulghi il profilo nella società. 'Ma è la qualità dei vincitori che costituirà la cartina di tornasole del premio', ha sottolineato. Dopo essere stato presentato ai partecipanti, Sir Michael Atiyah, vincitore ex aequo dell'Abel Prize 2004 e ora professore onorario all'università di Edimburgo, si è detto fiero del riconoscimento ottenuto, e riferendosi al fondatore del più famoso premio Nobel, ha ironizzato: 'Preferisco di gran lunga vincere un premio alla memoria di un grande matematico piuttosto che un premio alla memoria dell'inventore della dinamite!'. Il teorema dell'indice di Atiyah-singer, per il quale i due da lungo tempo colleghi sono stati insigniti dell'Abel Prize, è stato descritto come 'una delle pietre miliari della matematica del ventesimo secolo'. Ai coautori è stato riconosciuto il merito di 'aver colmato il divario esistente tra il mondo della matematica pura e quello della fisica teorica delle particelle', dando vita a un processo d'interazione che è uno degli sviluppi scientifici più interessanti degli ultimi decenni. Nonostante gli venga riconosciuto il merito di aver dato vita a nuove aree di matematica applicata, Sir Michael ha voluto sottolineare l'importanza di sostenere la ricerca pura. 'La matematica ha un ruolo centrale nella nostra società, ma è anche importante incoraggiare la semplice ricerca fondamentale in coloro che vi sono portati', ha detto. Parlando con il Notiziario Cordis, Sir Michael si è detto convinto che a livello europeo la scienza si concentra soprattutto sui risultati e gli sbocchi tecnologici. 'Il che è perfettamente corretto', ha aggiunto, 'ma dobbiamo anche tenere in conto la ricerca fondamentale che ne è alla base: concentrarsi troppo sui risultati immediati è una prova di miopia'. Molti vedono nella proposta creazione del Cer (Consiglio europeo della ricerca) la prova dell'impegno dell'Ue a favore della ricerca fondamentale, ma anche considerandolo un passo positivo Sir Michael teme che il suo campo di lavoro si troverà in una posizione di svantaggio strutturale. 'Ogni grande istituzione [come il Cer] deve avere strutture burocratiche per i settori scientifici ad alto costo. Quello della matematica è uno dei settori più economici, ed è difficile tentare di applicare lo stesso contesto normativo a tutte le discipline', ha affermato. Sir Michael ha proseguito: 'Dobbiamo creare strutture amministrative a misura delle necessità delle diverse aree, altrimenti le aree che non sono facilmente collocabili nel sistema finiranno col restare indietro. Non si tratta di spendere più soldi, si tratta solo di creare un contesto che si adatti alle esigenze delle differenti discipline'. La sfida di mantenere una forte comunità di ricerca matematica è particolarmente importante, visto il contributo che molti matematici offrono ad altri campi scientifici, come la biologia e l'economia. 'Senza una sana base matematica, molte altre aree soffriranno', argomenta Sir Michael, che però trova molti motivi di ottimismo, non ultimo l'Abel Prize del prossimo anno. 'Non si nota alcun calo di candidati di qualità, e io per primo aspetto con interesse di conoscere la scelta del comitato', ha concluso. Http://www.abelprisen.no/en/  
   
   
LE “SCUOLE IN MOVIMENTO” PARTONO DA ROMA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO EDUCATIVO CHE VUOLE SENSIBILIZZARE DOCENTI E STUDENTI SU UN CORRETTO STILE DI VITA  
 
Roma, 23 febbraio 2005 – Alla presenza dei maggiori rappresentanti di Coni, Miur, Toroc e Coca-cola, nonché degli atleti Olimpici Giovanna Trillini, Raffaello Leonardo e Maurizio Margaglio, è stato presentato oggi il progetto “Scuole in Movimento”. Promosso da quattro partners d’eccezione, Scuole in Movimento nasce con l’obiettivo di sensibilizzare i docenti e gli studenti sull’importanza di un corretto stile di vita e della correlazione tra sport e salute. Un tema che è recentemente diventato di stretta attualità anche in Italia alla luce del crescente fenomeno dell’obesità tra i giovani. Nell’anno che precede il ritorno dei Giochi Olimpici in Italia, Miur, Coni, Toroc e Coca-cola hanno invitato i docenti delle scuole primarie, secondarie di I e Ii grado di tutta Italia a sviluppare attività didattiche che promuovano in modo ludico l’educazione allo sport e alla cultura sportiva fra i giovani, utilizzando come stimoli i positivi valori dell’Olimpismo e dello sport in generale. Gli stessi benefici che lo sport permette di ottenere sono altrettanto facilmente raggiungibili cambiando alcune piccole abitudini quotidiane: questo è il tema fondamentale e, grazie allo sviluppo di progetti didattici all’interno della loro classe, i ragazzi potranno approfondire e meglio identificare queste sane abitudini, con l’obiettivo di seguirle poi per tutta la vita. L'idea si è dimostrata subito vincente: l'interesse è apparso da subito elevato e così la prima edizione dell’iniziativa può vantare l’iscrizione di ben 1.163 scuole e il coinvolgimento di 128.452 studenti. Questa altissima partecipazione, che supera ogni aspettativa, dimostra che il tema alla base del progetto, ossia l'adozione di un corretto stile di vita, riscontra interesse da parte di tutti gli insegnanti e gli studenti insieme alle loro famiglie. "Il Coni si è fatto promotore di una iniziativa che vede insieme il mondo sportivo, il Miur (massima istituzione educativa) e Coca-cola (azienda partner del movimento olimpico) nella realizzazione di un progetto fondato su una condivisione di intenti: la promozione di uno stile di vita adeguato a contrastare obesità e sedentarietà e l’adesione ai positivi valori dell’Olimpismo, vero e proprio modello educativo." Ha dichiarato Diana Bianchedi, Vice Presidente Coni. “Il Progetto, avviato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, intende riaffermare tra gli studenti la consapevolezza dell’importanza del movimento e dello sport. Avvalendosi dell’esperienza sportiva del Coni, questa iniziativa vuole sostenere il consolidarsi di una “cultura del sapere motorio” - ha dichiarato Mariolina Moioli , Dipartimento per l’Istruzione – Direttore Generale Divisione per lo Studente Scuole in Movimento prevede anche l’assegnazione di premi esclusivi, a livello individuale e di istituto. Le 3 scuole che risulteranno vincitrici a livello provinciale, oltre a concorrere per i premi nazionali, potranno individuare alcuni docenti, ragazzi e genitori che parteciperanno in qualità di Tedofori al Viaggio della Fiamma Olimpica di Torino 2006. Ai migliori 10 progetti a livello nazionale sarà assegnato, invece, un contributo economico per sostenere la pratica sportiva nella scuola. "Con questo progetto - ha detto il presidente del Toroc Valentino Castellani - i Giochi Olimpici e Paralimpici di Torino 2006 entrano sempre più nelle scuole. I nostri studenti hanno bisogno di sport e di valori olimpici, e grazie alla partnership con Coca-cola, il Viaggio della Fiamma Olimpica sarà anche una grande esperienza formativa per i giovani di tutta Italia". Per stimolare e coinvolgere maggiormente i docenti ed i loro studenti partecipanti sarà fornito a tutti un contapassi, che darà indicazioni utili a valutare l’incremento dell’attività fisica, svolta durante il percorso formativo, e offrirà a ciascuno la possibilità di valutare l’importanza del movimento come strumento indispensabile al miglioramento della qualità della vita. “Con questo progetto” – ha dichiarato Nicola Raffa, Direttore Relazioni Esterne Coca-cola Italia – “abbiamo voluto rispondere all’appello che il Ministro della Salute Sirchia ha lanciato alle aziende del settore alimentare, per un loro contributo nella lotta all’obesità. Il fatto che oltre 400 dei 10.000 Tedofori che porteranno la Fiamma Olimpica di Torino 2006 saranno giovani e insegnanti che hanno condiviso l’importanza di adottare stili di vita sani e attivi, vuole essere un segnale forte e mirato a far crescere nel nostro Paese la consapevolezza che l’aumento dell’obesità tra le giovani generazioni si deve affrontare immediatamente, educando i ragazzi a comportamenti alimentari e fisici sani”. Per informazioni: Segreteria Organizzativa Scuole in Movimento info@scuoleinmovimento.It  02-26246231/225 numero verde 800.180768 - fax 06.36.85.72.68 -  
   
   
OPEN DAY ALL'UNIVERSITÀ VITA-SALUTE SAN RAFFAELE MERCOLEDÌ 23 E GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO DUE GIORNATE DI ORIENTAMENTO PER GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI.  
 
Milano, 23 febbraio 2005 – L’università Vita-salute San Raffaele aprirà le porte mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio agli studenti e ai genitori interessati a conoscere le opportunità di studio offerte dalle facoltà dell’Ateneo per il prossimo anno accademico 2005/2006. L’iniziativa si articolerà in due giornate durante le quali i docenti dell’ateneo presenteranno agli studenti i programmi dei corsi di laurea delle tre facoltà. L’appuntamento è per: “Facolta’ Di Medicina E Chirurgia”, Mercoledì 23 febbraio 2005 ore 15.00, Palazzo Dibit Via Olgettina 58 – Milano. Presentazione dei corsi di laurea in: Specialistica in Medicina e Chirurgia - Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche – Infermieristica - Fisioterapia – Specialistica in Biotecnologie mediche molecolari e cellulari. “Facolta’ Di Psicologia E Facolta’ Di Filosofia”, Giovedì 24 febbraio 2005 ore 15.00, Palazzo Dibit Via Olgettina 58 – Milano. Presentazione dei corsi di laurea in: Scienze psicologiche – Specialistica in Psicologia Clinica - Specialistica Interfacoltà in Neuroscienze Cognitive – Filosofia - Specialistica in Filosofia della mente, della persona, della città La partecipazione agli incontri è libera. Per ragioni organizzative si prega di confermare la propria presenza registrandosi sul sito dell’Ateneo www.Unihsr.it  Per informazioni: Numero Verde 800 33 90 33 Servizio Orientamento e-mail uhsr.Orientamento@hsr.it  
   
   
LINGUA ITALIANA: I PROGETTI DEL CNR IN DIFESA DELL’ IDENTITA’ CULTURALE E LINGUISTICA  
 
Roma, 23 febbraio 2005 - La difesa dell’identità culturale e linguistica italiana torna di attualità, insieme al dibattito su come le istituzioni pubbliche possano e debbano contribuire alla sua tutela. Dal Consiglio Nazionale delle Ricerche arriva una risposta concreta: un milione e mezzo di euro, dei quali un milione per i ricercatori under 35, volti a finanziare 139 progetti di ricerca su “L’identità culturale come fattore di integrazione”, tra i quali 9 progetti per 60.000 euro dedicati ad “Analisi linguistica comparata e storia dei segni linguistici” e molti altri concernenti proprio l’analisi storica e culturale dell’italiano. L’iniziativa, fortemente voluta dal vicepresidente del Cnr, Roberto de Mattei, costituisce il primo stanziamento di risorse a sostegno della ricerca su tematiche afferenti le Scienze umane (che nel 2005 verrà ripetuto con un importo raddoppiato rispetto al 2004) e si inserisce nella prospettiva della costituzione, da parte dell’ente, di uno specifico Dipartimento delle Identità culturali. Il concorso è stato accolto con grande successo: le domande di partecipazione sono state quasi duemila e circa 900 quelle dei giovani, al quale esso era in particolare destinato. Tra i campi tematici toccati dalle domande pervenute hanno indicativamente incontrato il maggiore interesse la sezione di glottologia e linguistica, al primo posto con 29 domande insieme a storia contemporanea, e quella di linguistica italiana, seconda con 23 domande insieme a psicologia sociale e diritto amministrativo. Per limitarci ai progetti approvati, la lingua italiana e la sua evoluzione è oggetto di un pacchetto di ricerche che costituiscono una sorta di percorso storico-culturale di grande interesse: dal “Repertorio degli autori latini nel Medioevo e nel Rinascimento”, uno dei quattro programmi approvati all’unanimità dalla commissione, alle indagini sulle “notazione dei confini di parola nelle scritture italo-romanze” e sul “sistema interpuntivo negli epistolari ottocenteschi”, fino all’“Indicizzazione audio per la lettura e l’ascolto della letteratura italiana”. In particolare, sono stati focalizzati i processi di osmosi, nelle ricerche su “Prestiti linguistici nei testi dei mercanti medievali toscani ‘al di là delle Alpi’”, “La formazione di parole nuove nella stampa quotidiana” e “Vecchi e nuovi italianismi nel lessico delle lingue europee”. Gli argomenti proposti dai ricercatori abbracciano comunque tutto lo spettro della cultura umanistica e i 139 progetti approvati sono stati suddivisi in sette linee tematiche: “L’identità culturale e società multietnica; identità nazionali e integrazione europea”, “Processi di trasformazione del mondo economico e finanziario”, “Autori dell’antichità greco-romana: storia e cultura del mondo latino mediterraneo e sue radici cristiane”, “Opere storiche, filosofiche, letterarie”, “Diritto romano, diritto comune, espansione europea e comunità internazionale”, “Metodologie informatiche nel campo delle scienze umane”. “Il concorso è un esempio del ruolo che la ricerca pubblica può e deve svolgere per incentivare discipline e campi di studio strategici per il futuro del Paese” commenta il prof. De Mattei. “Il Cnr è convinto che vi siano ambiti della cultura umanistica, così come di quella scientifica, in cui lo Stato ha il dovere di intervenire: tra questi, è fondamentale il rapporto tra le differenti identità culturali, specie in un Paese come il nostro, nel quale il patrimonio culturale e intellettuale è una delle principali risorse. Da un lato, infatti, il processo di globalizzazione rischia di mortificare quella varietà culturale, di tradizioni e linguistica, con l’affermazione dell’inglese quale idioma ‘universale’, che costituisce un’imperdibile ricchezza. Dall’altro le tensioni prodotte dalla società multietnica in cui viviamo, se lasciato allo scontro ideologico, rischiano di produrre effetti devastanti”. La difesa delle molteplicità è altrettanto necessaria a livello comunitario: “Se c’è un punto in cui lo slogan ‘unità nella diversità’, citato nel preambolo del Trattato costituzionale europeo, è specialmente vero, questo è il campo culturale. La ricchezza dell’Europa consiste nella varietà delle sue identità, delle sue lingue e delle sue culture”. Il Cnr, inoltre, sostiene la difesa della lingua italiana anche con altre modalità, tra le quali il supporto offerto all’Accademia della Crusca. “La nostra attività rientra in un quadro istituzionale più ampio”, continua de Mattei, che è anche consigliere culturale del ministro degli Esteri, “comprendente iniziative quali la prossima conferenza degli Istituti di cultura italiana all’estero, che si svolgerà presso la Farnesina e sarà dedicata proprio al rilancio della nostra identità linguistica e culturale, e la organizzazione annuale della settimana della lingua italiana, in collaborazione tra il ministero e la Crusca”.