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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Aprile 2005
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MESSAGGIO DI CONDOGLIANZE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA BARROSO A S.E. IL CARDINALE EDUARDO MARTÍNEZ SOMALO PER LA SCOMPARSA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - “Eminenza Reverendissima, È con profonda tristezza che la Commissione delle Comunità europee ha appreso la notizia del decesso di Sua Santità il Papa Giovanni Paolo Ii. A nome della Commissione porgo le nostre più sentite condoglianze al Sacro Collegio e a tutta la Chiesa cattolica. Con la scomparsa di Giovanni Paolo Ii non solo la Chiesa cattolica di Roma, ma il mondo intero perde una guida spirituale di dimensioni storiche. Da più parti si è elogiato il ruolo svolto dal Santo Padre nel favorire il crollo della cortina di ferro e permettere così la riunificazione di un continente diviso. Da parte mia desidero sottolineare, in questo triste momento, che per tutto il suo pontificato Giovanni Paolo Ii si è instancabilmente battuto, come solo lui sapeva fare, per la causa di un’unione europea sempre più stretta, tanto da ben meritare il titolo di padre fondatore dell’Europa unita. È stato un pontefice nel senso più pieno del termine: un costruttore di ponti tra nazioni, culture e religioni. Giovanni Paolo Ii rimarrà per sempre nei nostri cuori un uomo che si è sacrificato per la salvezza di tutta l’umanità, dei credenti e dei non credenti. Il mondo perde con lui un grande difensore della dignità umana, un cittadino del mondo profondamente radicato in Europa. Ho avuto il privilegio d’incontrare Papa Giovanni Paolo Ii in varie occasioni, ufficiali e private, e ad ogni incontro sono rimasto profondamente impressionato dalla sua personalità, dalla sua fede e dalla lucidità della sua visione. La prego di accettare, Eminenza Reverendissima, l’espressione del mio devoto ossequio. José Manuel Barroso »  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO: VERTICE DI PRIMAVERA AL VAGLIO DEI DEPUTATI  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - Patto di stabilità e di crescita, revisione intermedia della Strategia di Lisbona, cambiamenti climatici, Vertice Onu di settembre e situazione in Libano. Sono questi i principali temi affrontati dal Consiglio europeo tenutosi a Bruxelles il 22 e il 23 marzo scorsi sui quali i deputati svolgeranno un dibattito in Aula. La riunione dei capi di Stato e di Governo era stata preceduta da una relazione del Presidente del Parlamento Josep Borrell che aveva dato lo spunto a José Manuel Barroso per illustrare gli obiettivi strategici della Commissione per il periodo 2005-2009. Patto di stabilità e di crescita L'aggiornamento del Patto di stabilità, frutto di un compromesso raggiunto dopo lunghe maratone negoziali, è stato forse il principale argomento trattato dal Vertice di Primavera. In quella sede i Capi di Stato e di Governo hanno confermato che il Patto è «un elemento essenziale del quadro macroeconomico dell'Unione economica e monetaria» poiché, imponendo agli Stati membri di coordinare le loro politiche di bilancio e di evitare disavanzi eccessivi, «contribuisce a raggiungere la stabilità macroeconomica nell'Ue e svolge un ruolo fondamentale nell'assicurare un'inflazione contenuta e tassi di interesse bassi». Questi elementi sono giudicati essenziali «per ottenere una crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro». Per il Consiglio, i due fulcri nominali del Patto - il valore di riferimento del 3% per il rapporto fra il disavanzo pubblico e il Pil e del 60% per il rapporto fra il debito pubblico e il Pil - «si sono dimostrati validi e restano l’elemento centrale della sorveglianza multilaterale». Tuttavia, ha adottato degli orientamenti tesi «al rafforzamento e al chiarimento dell'attuazione del Patto di stabilità e crescita al fine di migliorare il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche» e «di evitare disavanzi eccessivi», come previsto dal Trattato. Questo esercizio,peraltro, era stato chiesto a gran voce da diversi governi, compreso quello italiano, ma anche dal Parlamento europeo, seppur in maniera più sfumata. Nel rivedere le disposizioni del Patto, il Consiglio ha sostanzialmente individuato cinque settori in cui si potrebbero apportare miglioramenti: accrescere la razionalità economica delle norme di bilancio per aumentarne la credibilità e il controllo; responsabilizzare maggiormente gli attori politici nazionali; sfruttare più efficacemente i periodi in cui le economie crescono più del tasso tendenziale per procedere a un risanamento dei conti pubblici al fine di evitare politiche procicliche; tenere maggiormente conto, nelle raccomandazioni del Consiglio, dei periodi in cui le economie crescono meno del tasso tendenziale; prestare sufficiente attenzione, nella sorveglianza delle posizioni di bilancio, al debito e alla sostenibilità. Sulla base di indicazioni più precise contenute nelle sue conclusioni, pertanto, il Consiglio europeo ha invitato la Commissione «a presentare rapidamente» delle proposte volte a modificare i pertinenti regolamenti. Nella risoluzione sul Programma della Commissione adottata nel corso della sessione di febbraio, il Parlamento invitava l'Esecutivo ad assicurarsi che, per garantire finanze sane, fosse salvaguardata la struttura fondamentale del Patto in ogni proposta di riforma, «soprattutto il riferimento agli attuali massimali del 3% del disavanzo». Inoltre, i deputati sostenevano un'attenta sorveglianza della posizione degli Stati membri in materia di debito pubblico e un controllo più rigoroso delle prestazioni e delle previsioni delle economie nazionali. Tuttavia, essi auspicavano anche «una certa flessibilità» per i paesi che hanno ridotti livelli di debito in periodi di grave recessione, purché ciò «incoraggi un comportamento corretto in periodi di crescita». In occasione della stessa sessione, inoltre, il Parlamento aveva adottato una risoluzione sulle finanze pubbliche dell'Uem con la quale s'invitavano gli Stati membri ad impegnarsi maggiormente per rispettare i criteri del Patto di stabilità, nonché ad introdurre pacchetti di riforme strutturali e miglioramenti nell'amministrazione fiscale. D'altra parte, i deputati chiedevano un miglioramento dell'applicazione della procedura per il disavanzo eccessivo, insistevano affinché il Patto ponesse maggiore attenzione alla salvaguardia della sostenibilità delle finanze pubbliche e fosse chiarita la nozione di «spese pubbliche di buona qualità». Revisione intermedia della Strategia di Lisbona - Direttiva Bolkestein sui Servizi Conoscenza e innovazione come motori di una crescita sostenibile, uno spazio attraente per investire e lavorare, nonché una crescita al servizio della coesione sociale, sono gli assi fondamentali individuati dal Consiglio europeo per il rilancio della Strategia di Lisbona. Una Strategia considerata ancora «attuale» dai Capi di Stato e di Governo, a cui va anche associato il miglioramento della governance. Inoltre, il Vertice ha adottato un «patto europeo per la gioventù» che mira a migliorare l'istruzione, la formazione, la mobilità, l'inserimento professionale e l'inclusione sociale dei giovani. Tra le altre cose, il Vertice ha affermato che la direttiva Bolkestein sui servizi, nella sua stesura attuale, «non risponde pienamente alle esigenze». Pertanto, nel quadro del processo legislativo, ha chiesto che «sia intrapreso ogni sforzo per raggiungere un ampio consenso» che risponda agli obiettivi di promozione della crescita e del rafforzamento della competitività del mercato interno dei servizi, «preservando al tempo stesso il modello sociale europeo». Il Presidente Borrell si è rallegrato di questa presa di posizione del Consiglio europeo, soprattutto perchè la controversa proposta di direttiva rischiava di compromettere la ratifica della Costituzione in taluni Stati membri. D'altra parte, lo stesso Parlamento europeo, in una risoluzione adottata a marzo, sottolineava l'importanza per la competitività dell'Europa di realizzare un mercato unico dei servizi in cui prevalesse «un equilibrio tra l'apertura dei mercati, i servizi pubblici e i diritti sociali e dei consumatori». La risoluzione, inoltre, sottolineava il ruolo dei servizi d'interesse generale nella promozione dell'inclusione sociale, della coesione territoriale e di un mercato interno più efficace. La Strategia di Lisbona, hanno infine riaffermato i Capi di Stato e di Governo, si colloca nel contesto più ampio dell'esigenza di sviluppo sostenibile secondo cui «occorre soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri». In tale ottica, il Consiglio ha convenuto di adottare nel mese di giugno una «dichiarazione sui principi direttori dello sviluppo sostenibile» che servirà da base al rinnovamento della strategia adottata a Goteborg nel 2001. Cambiamenti climatici Il Consiglio europeo ha espresso grande soddisfazione per l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto e ha invitato la Commissione a proseguire la sua analisi dei vantaggi e dei costi delle strategie per la riduzione del Co2. Sottolineando poi la «ferma volontà dell'Ue» di dare nuovo slancio ai negoziati internazionali, i Capi di Stato e di Governo hanno rilevato la necessità di studiare le opzioni relative ad un regime post 2012 nell'ambito del processo Onu, di elaborare una strategia dell'Unione a medio e a lungo termine per lottare contro i cambiamenti climatici con l'obiettivo dei 2°C e di promuovere misure che consentano di ridurre le emissioni garantendo, al contempo, un buon rapporto costi/benefici. Giova rilevare che, in occasione della scorsa sessione di gennaio, il Parlamento aveva adottato a larghissima maggioranza una risoluzione con la quale affermava che l'Unione europea deve mantenere il suo ruolo guida nell'ambito degli sforzi internazionali per lottare contro il cambiamento climatico. L'unione era pertanto invitata a presentare una proposta sul futuro regime, in coerenza con l'obiettivo europeo di contenere l'aumento medio della temperatura globale a un massimo inferiore a 2°C sopra i livelli di preindustrializzazione e conforme ai principi di equità, responsabilità e capacità di agire. I deputati, inoltre, affermavano la necessità di una riduzione, a medio termine, delle emissioni del 30% entro il 2020 e, a lungo termine, del 60-80% entro il 2050. Essi invitavano poi la Commissione e gli Stati membri ad incentivare gli sforzi per avviare un dialogo con i Paesi responsabili in tutto il mondo allo scopo di trovare una soluzione sostenibile per evitare il verificarsi di pericolosi cambiamenti climatici. Infine, avevano condannato i tentativi di alcuni paesi di ostacolare l'avvio dei negoziati sugli impegni in materia di politica climatica oltre il 2012. Vertice delle Nazioni Unite In vista del Vertice Onu del prossimo settembre dedicato al seguito da riservare alla dichiarazione del Millennio, il Consiglio europeo ha ribadito la sua determinazione a svolgere un ruolo importante in seno alle Nazioni Unite. Questo processo, per i Capi di Stato e di Governo, dovrà sfociare nella formulazione di risposte comuni ai grandi problemi dello sviluppo, della sicurezza e dei diritti dell'uomo. Situazione in Libano Il Consiglio ha riaffermato il proprio impegno per «un Libano sovrano, indipendente e democratico» ed ha invitato la Siria ad onorare l'impegno di ritirare le sue truppe e i suoi servizi d'informazione dal Paese. Tale ritiro dovrà essere «totale» e «svolgersi in base a un calendario preciso». Il nuovo governo libanese, per i Capi di Stato e di Governo, dovrà essere in grado di organizzare «elezioni libere, trasparenti e regolari» sulle quali non dovrà gravare «alcuna interferenza o ingerenza straniera». Questi principi erano stati affermati anche dal Parlamento europeo in una risoluzione adottata a larghissima maggioranza il 10 marzo scorso. In merito alle elezioni, inoltre, i deputati avevano ribadito l'intenzione di inviare una delegazione di osservatori dell'Unione europea e, in questa prospettiva, avevano chiesto alla Commissione di adottare tutte le iniziative necessarie a tal fine. La Commissione era poi invitata ad avviare una «cooperazione immediata» sostenendo la società civile e le Ong indipendenti mediante il programma Meda e l'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo. Inoltre, i deputati la esortavano ad ultimare il piano d'azione per il Libano «che dovrebbe affrontare tutte le questioni riguardanti la stabilità politica del paese, il consolidamento delle sue istituzioni democratiche e l'accelerazione del processo di ricostruzione». Il Parlamento, poi, aveva condannato fermamente l'uccisione di Rafic Hariri, ex presidente del Consiglio dei ministri libanese, e aveva chiesto alla Siria «di non tollerare alcuna forma di terrorismo, compreso il sostegno all'attività degli Hezbollah e ad altri gruppi armati». A quest'ultimo proposito, peraltro, i deputati ritenevano che vi fossero «prove inconfutabili dell'azione terroristica degli Hezbollah», pertanto avevano chiesto al Consiglio di prendere tutte le misure necessarie per porre fine alle attività terroristiche di questo gruppo. In merito al ritiro delle truppe, infine, il Parlamento ammoniva la Siria che la conclusione di un accordo di associazione e l'evoluzione della politica europea di prossimità nei confronti di questo Paese «possono basarsi solo su un deciso impegno della Siria in tal senso».  
   
   
ROMANIA E BULGARIA: SÌ ALL'ADESIONE, MA...  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - La commissione affari esteri del Parlamento, a maggioranza schiacciante, raccomanda alla Plenaria di concedere il «parere conforme» all'adesione di Romania e Bulgaria all'Unione europea nonché di reclamare per il Parlamento europeo il diritto di essere pienamente associato al processo in corso fino all'adesione di tali paesi. Formalmente, infatti, dopo il parere conforme a quest'ulteriore allargamento dell'Unione, il Parlamento non dovrebbe più aver nessun ruolo da svolgere nel seguito del processo di adesione. Tuttavia, i deputati auspicano di poter continuare ad influenzare il corso degli eventi fino all'effettiva entrata dei due paesi nell'Unione, prevista per il 2007. In particolare, essi chiedono di essere associati al nuovo meccanismo introdotto nei Trattati d'adesione che dà la facoltà al Consiglio di decidere un rinvio di un anno dell'adesione se Romania e Bulgaria non adottano in tempo utile le misure richieste. A tale proposito, giova sottolineare che, nel corso del dibattito tenutosi in commissione parlamentare, il commissario all'allargamento Olli Rehn aveva assicurato i deputati che sarebbero stati effettivamente coinvolti. Più cauto, invece, si era dichiarato il ministro degli affari europei lussemburghesi, che parlava a nome del Consiglio. Romania Assieme alla proposta di parere conforme, la commissione affari esteri ha anche adottato una risoluzione di Pierre Moscovici (Pse, Fr) che si compiace delle riforme introdotte in Romania, così come degli impegni assunti dal governo recentemente insediatosi volti a rafforzare la libertà di stampa, a migliorare le strutture scolastiche e a partecipare al «Decennio dell'inclusione dei Rom». La proposta di risoluzione sulla quale dovrà pronunciarsi la Plenaria, tuttavia, evidenzia anche una serie di gravi lacune alle quali occorre ancora porre rimedio. Tra le altre cose, è menzionata la necessità di attuare efficacemente le riforme amministrative e giudiziarie, di proseguire la lotta contro la corruzione, di porre termine a ogni violenza e discriminazione nei confronti delle minoranze. I deputati, inoltre, ritengono che occorre rendere maggiormente efficaci i controlli alle frontiere, migliorare il trattamento dei malati richiedenti cure psichiatriche, applicare in modo adeguato la legislazione sugli aiuti di Stato e rafforzare la protezione dell'ambiente. Bulgaria Con la risoluzione di Geoffrey Van Orden (Ppe/de, Uk), i deputati constatano i notevoli progressi compiuti dalla Bulgaria, tuttavia sottolineano che vi è ancora una serie di misure da prendere. In particolare, essi deplorano che il Parlamento bulgaro non abbia adottato le nuove disposizioni del codice penale destinate a lottare contro la corruzione e chiedono che siano intensificati gli sforzi contro la criminalità organizzata. D'altra parte, la proposta di risoluzione all'esame della Plenaria si compiace della recente apertura del «Decennio dell'inclusione dei Rom» e delle nuove misure prese al fine di migliorare l'alloggio nelle zone urbane essenzialmente popolate dai Rom. A questo proposito, tuttavia, i deputati ritengono che debbano essere fatti ulteriori sforzi per porre fine alla segregazione di cui sono vittime i bambini rom nel campo dell'istruzione, nonché per ridurre l'elevato tasso di disoccupazione e migliorare il sistema sanitario. I deputati, inoltre, guardano con favore ai risultati economici della Bulgaria e all'intenzione del governo di ricominciare la vendita delle filiali di Bulgartabac. Nondimeno, hanno espresso preoccupazione in merito al rischio di un insufficiente approvvigionamento energetico della regione a seguito dell'accordo intercorso sulla chiusura della centrale nucleare di Kozloduy. Di conseguenza, invitano il Consiglio dei ministri competente a fare prova di maggiore flessibilità.  
   
   
REGIONALI: STANCA, “CON SCRUTINIO ELETTRONICO DEFINITO UN SISTEMA PER DISPORRE DEI RISULTATI COMPLETI ON LINE” LA RAPIDITÀ SARÀ MAGGIORE CON LA FINE DELL’ATTUALE DOPPIO CONTEGGIO, ELETTRONICO E MANUALE  
 
Roma, 6 aprile 2005 – Promosso a pieni voti lo scrutinio elettronico. La sperimentazione attuata sulle sezioni di una intera regione, la Liguria, ha infatti pienamente superato l’impegnativo esame. “Finalmente è possibile avere a disposizione on line, non appena completato lo scrutinio nel seggio, i risultati elettorali a livello regionale, provinciale, di preferenze nonché il numero di seggi attribuiti, ottenendo così un anticipo rispetto al metodo tradizionale che è arrivato fino a quasi 5 ore per quanto riguarda i risultati regionali e provinciali, di giorni per le preferenze e addirittura di settimane per l’attribuzione dei seggi”, ha detto il ministro Lucio Stanca che ha voluto questa sperimentazione, la cui realizzazione è stata affidata ad Innovazione Italia. Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha spiegato che “questo è stato possibile grazie al fatto che la telematica consente una gestione istantanea delle diverse procedure ed inoltre azzera tutte le possibilità di errore che normalmente si possono verificare per effetto del conteggio e della verbalizzazione manuale, rendendo immediati e contestuali le elaborazioni ed i successivi controlli della Corte d’Appello, Ufficio elettorale centrale, Commissioni elettorali del Parlamento”. Aderendo ad una specifica richiesta dei presidenti delle Camere, in 8 sezione pilota nel Comune di Genova si è anche prodotto il verbale informatico di sezione, con firma digitale, trasmesso alla Corte d’Appello per il successivo inoltre agli uffici parlamentari. Stanca ha sottolineato che “oltre al risparmio di tempo, sono evidenti i vantaggi introdotti da questa modernizzazione delle procedure anche nell’utilizzo delle risorse sia di personale che economiche rispetto al sistema tradizionale. Infatti, vengono sistematicamente azzerate intere fasi del processo gestionale dei risultati, sia all’interno del seggio, a partire dal conteggio alla verbalizzazione, che all’esterno (trasporto, controlli e archiviazione)”. “Sin dalle ore 20 di lunedì”, ha detto ancora il ministro, “erano già disponibili i dati completi relativi a 1.186 sezioni della Liguria, pari al 66%, rispetto a quelli parziali di 220 sezioni giunti in modo tradizionale al Viminale, consolidando così un risultato rimasto in linea con l’esito finale. Il vantaggio in termini di tempo si è mantenuto sino alla fine delle operazioni. E il divario avrebbero potuto essere maggiore se la gestione elettronica dei dati non avesse dovuto procedere parallelamente rispetto a quella manuale. Le incertezze dovute all’impiego di modelli statistici nelle proiezioni ed al metodo di rilevazione tradizionale registrate ieri in diverse regioni sarebbero state rapidamente superate se anche in esse si fosse utilizzato lo scrutinio elettronico”. Per questa sperimentazione è stata allestita una macchina organizzativa che ha impegnato circa 3 mila operatori informatici nelle sedi elettorali; 200 operatori di assistenza sul territorio della Liguria ed altrettanti addetti alla logistica; 50 assistenti nel call-center; 70 tecnici nella regia operativa e 10 presso il Viminale. Già da oggi è al lavoro una commissione interministeriale tecnica, presieduta dal prefetto Mario Spanu e composta da rappresentanti di tutte le parti interessate, per valutare l’andamento della sperimentazione e dare indicazioni per il futuro. Gran parte degli oltre 3 mila computer impiegati nella sperimentazione, come è già stato fatto nella tornata elettorale europea, resteranno a disposizione delle sedi scolastiche per l’attività didattica e per le successive consultazioni elettorali.  
   
   
CONVENZIONE FRA CDC E IL SENATO DELLA REPUBBLICA  
 
Fornacette (Pisa)- 6 aprile 2005 - Cdc S.p.a., e il Senato della Repubblica Italiana hanno firmato una convenzione in base alla quale i Senatori, i loro collaboratori e più in generale i dipendenti di Senato e Gruppi Parlamentari potranno acquistare materiale informatico e servizi connessi usufruendo di offerte dedicate presso i punti vendita Computer Discount aderenti all’iniziativa. Le offerte predisposte da Cdc, che di volta in volta ne preciserà i dettagli evidenziando prodotti, prezzi e durata, saranno veicolate dal Senato stesso ai beneficiari della convenzione. L’offerta attualmente in vigore riguarda una vasta gamma di prodotti: Pc, notebook, monitor Lcd sia dei principali brand internazionali che a marchio Cdc, ma anche accessori Kraun e consumabili Inkdrops, ai quali vanno ad aggiungersi i servizi connessi di consegna, installazione, attivazione delle unità di memoria, assistenza tecnica territoriale e manutenzione in garanzia. L’operazione è stata seguita dalla Divisione Vendite Dirette di Cdc S.p.a., struttura commerciale dedicata alle Grandi Aziende e alla Pubblica Amministrazione, già distintasi in passato per essersi aggiudicata importanti commesse Consip che hanno reso Cdc il primo fornitore di personal computer della Pubblica Amministrazione italiana. “Siamo lieti di mettere le nostre competenze tecniche e la nostra capillarità distributiva a disposizione di un partner così importante come il Senato della Repubblica” ha commentato Leonardo Pagni, Amministratore Delegato di Cdc S.p.a. “La firma di questa convenzione per la fornitura di prodotti informatici ai dipendenti e collaboratori del Senato è infatti per noi molto importante in quanto segno tangibile della fiducia di un cliente primario nei confronti della nostra offerta”.  
   
   
POLONIA, CONFERENZA DELLA RETE TELEMATICA DEGLI ENTI LOCALI SULLE TIC  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - La Rete telematica europea degli enti locali (Elanet) organizzerà una conferenza sulla società dell'informazione in programma a Cracovia (Polonia) dal 2 al 4 giugno. Lo scopo della manifestazione, che ha cadenza regolare, è promuovere un ampio uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) in Europa, nonché modernizzare le amministrazioni pubbliche e le loro prestazioni di servizi. Il titolo dell'edizione 2005 della conferenza è: "i2010: nuovi orizzonti, nuovi compiti per i governi locali e regionali". Il programma prevede sedute plenarie su temi attuali e sessioni parallele sul tema della qualità in aree digitali fondamentali per lo sviluppo locale che riguardano la ricerca, la tecnologia e l'innovazione. Http://www.eisco2005.org    
   
   
LA NUOVA ASSOCIAZIONE EUROPEA PER IL COMMERCIO TRATTERÀ LE QUESTIONI SOCIALI SULLA R&S NELLA NANOTECNOLOGIA  
 
 Bruxelles, 6 aprile 2005 - L'istituto di nanotecnologia ha annunciato i suoi progetti relativi all'istituzione di Enta, European Nanotechnology Trade Association (Associazione commerciale europea per la nanotecnologia) che dovrà rappresentare gli interessi del settore a livello europeo. Uno dei principali compiti dell'associazione sarà, secondo l'istituto, l'interazione con le organizzazioni pubbliche e con le organizzazioni che conducono attività di vigilanza, per garantire che le nuove nanotecnologie siano sviluppate "in maniera sicura e responsabile". L'enta cercherà inoltre di colmare il divario esistente tra il settore, i decisori politici e i ricercatori. "L'enta lavorerà a stretto contatto con la stampa e con gli organismi governativi per esprimere le opinioni e le esigenze del settore (in merito a legislazione, norme, procedure operative standard), ed instaurare relazioni forti con le Ong e il pubblico così da garantire il pieno coinvolgimento della comunità", si afferma in una dichiarazione. Alcuni degli obiettivi strategici dell'Enta sono già stati stabiliti, inclusi i seguenti: fornire condizioni favorevoli per un incremento degli investimenti e un coordinamento della attività di ricerca e sviluppo (R&s); sviluppare infrastrutture competitive a livello mondiale ("poli di eccellenza") che prendano in considerazione sia le esigenza del settore sia le esigenze delle organizzazioni di ricerca; promuovere l'istruzione e la formazione interdisciplinare del personale per le attività di ricerca, con una forte impostazione imprenditoriale; - rispettare i principi etici, integrando le considerazioni sociali nella fase iniziale del processo di R&s ed incoraggiando il dialogo con i cittadini. L'enta non nascerà ufficialmente prima di giugno, ma è già in contatto con le organizzazioni europee più importanti nel settore nanotecnologico per dare forma alle strategie future e ha ricevuto il sostegno di società come Procter & Gamble e Bp International. L'adesione all'Enta è aperta a tutte le imprese che sono o potrebbero essere interessate alla nanotecnologia. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Del Stark European Nanotechnology Trade Association E-mail: del@nano.Org.uk  
   
   
COMITATO PRIVATIZZAZIONI: RIUNIONE DEL 5 APRILE 2005  
 
Roma, 6 aprile 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che ieri si è riunito il Comitato per le Privatizzazioni. Nel corso della riunione il Comitato: ha espresso il proprio parere in ordine al collocamento della quarta tranche di azioni Enel. Sono state approvate le linee guida per la formazione del consorzio bancario di collocamento e garanzia, ravvisando l’opportunità di confermare alla guida del consorzio Mediobanca e Merrill Lynch (Global Coordinator dell’operazione), i quali unitamente a Goldman Sachs e Morgan Stanley ricopriranno anche il ruolo di joint bookrunner dell’offerta. Il Comitato ha inoltre convenuto sull’opportunità di completare l’operazione di collocamento – che riguarderà circa il 10% del capitale di Enel - prima dell’estate, compatibilmente con le condizioni dei mercati finanziari. Anche in vista di tale operazione, il Comitato ha raccomandato che la procedura in corso volta alla dismissione di Wind, sia condotta da Enel in modo da assicurare comparabilità e contemporaneità delle offerte ed una loro formulazione sulla base di criteri omogenei; in relazione al processo di privatizzazione della Rai, ha preso atto delle attività fino ad ora realizzate dal Ministero e dall’advisor finanziario Rothschild. Il Comitato si è riservato di esprimere proprie raccomandazioni nel proseguimento dell’iter di strutturazione dell’offerta ed in vista della predisposizione della Delibera Cipe che, ai sensi di legge, dovrà definire tempi e modalità dell’operazione; ha preso atto dell’avvenuta emanazione del Dpcm relativo alla privatizzazione di Alitalia e dello stato della procedura per aiuti di Stato avviata dalla Commissione Europea in merito al piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione della società. A tale riguardo, il Comitato ha raccomandato che il management di Alitalia prosegua nella realizzazione delle iniziative volte al recupero di efficienza della compagnia e definisca un percorso volto ad individuare il suo futuro assetto strategico, anche mediante la definizione di una partnership industriale Al Comitato è stata fornita una informativa in merito alla cessione da parte di Enel alla Cassa Depositi e Prestiti di una quota di circa il 30% del capitale di Terna ed alla recente operazione di dismissione di circa il 14% del capitale della stessa società, effettuata da Enel tramite un’offerta istituzionale accelerata. Infine, il Comitato ha preso atto della dismissione di Fime.  
   
   
CAPITALIA BILANCIO 2004: CONFERMATO DIVIDENDO DI € 0,08 PER AZIONE APPROVATI AUMENTI DI CAPITALE AL SERVIZIO DEL NUOVO PIANO DI STOCK OPTION E STOCK GRANTING  
 
Roma, 6 aprile 2005 - L’assemblea degli Azionisti di Capitalia S.p.a., tenutasi il 4 aprile a Roma sotto la presidenza di Cesare Geronzi, in sede ordinaria e straordinaria, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2004, nei termini proposti dal Consiglio di Amministrazione e già resi pubblici lo scorso 24 febbraio. A livello consolidato, l’esercizio 2004 registra un utile netto di € 337 milioni, decuplicato rispetto al 2003. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 1.535 milioni, in forte crescita (+6,1%) sull’anno precedente. I crediti classificati (sofferenze e incagli) netti sono in ulteriore consistente calo (-10,3%); mentre il Tier 1, indicatore principale di patrimonializzazione delle banche, si colloca ben al di sopra del target 2005 e della media delle banche italiane, attestandosi a 7,3%. La Capogruppo ha registrato nell’esercizio un utile netto di € 223 milioni (€89 milioni nel 2003), a fronte del quale l’Assemblea degli Azionisti, confermando la proposta del Consiglio di Amministrazione, ha deliberato di distribuire un dividendo pari a € 0,08 per azione, quattro volte superiore agli € 0,02 distribuiti l’anno scorso. Il dividendo, per un importo complessivo di € 175,7 milioni, sarà posto in pagamento, presso tutti gli intermediari autorizzati, dal 21 aprile 2005 previo stacco della cedola n. 8 in data 18 aprile 2005. Per la parte restante, l’utile netto è stato assegnato al fondo destinato statutariamente ad iniziative benefiche e culturali, alla riserva legale e alla riserva straordinaria. Nel corso dell’Assemblea sono state fornite le informazioni richieste dalla Consob con la comunicazione del 10 marzo 2005 (Dme/5015175) sullo stato di attuazione dei sistemi e delle procedure per l’applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. Tali informazioni erano state già anticipate con il comunicato diffuso lo scorso 16 marzo. In Assemblea è stato altresì confermato - come già annunciato alla comunità finanziaria - che è intenzione del Gruppo Capitalia adottare i nuovi standard a partire dalla Relazione trimestrale al 31 marzo 2005 e che è in corso la riconciliazione agli Ias/ifrs delle grandezze relative al 2004; con riguardo all’eventuale incarico alla società di revisione di verifica dei dati risultanti dal processo di transizione, Capitalia intende sottoporre a verifica la riconciliazione prevista dall’Ifrs 1 in sede di Relazione semestrale al 30 giugno 2005. Con riferimento all’attuazione delle nuove procedure, si conferma che sono in fase di ultimazione gli interventi sui sistemi informativi e sui processi, coerentemente con il calendario previsto per l’adozione compiuta dei principi Ias/ifrs. Capitalia intende applicare i nuovi principi internazional a partire dal 2005 anche a livello individuale. Sempre in sede ordinaria, l’Assemblea ha poi rinnovato al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione all’acquisto e vendita di azioni proprie, con le modalità già utilizzate in precedenza, prevedendo l’aumento della riserva per acquisto di azioni proprie da € 66,953 milioni a € 90,401 milioni; l’aumento avverrà mediante trasferimento di € 23,448 milioni dal fondo d riserva sovrapprezzi di emissione esistente nel bilancio al 31 dicembre 2004 e tuttora disponibile L’assemblea ha anche autorizzato il rinnovo della polizza per la Responsabilità civile d Amministratori, Sindaci e Dirigenti per le prossime annualità, conferendo mandato a due membr della Direzione Generale di definire, congiuntamente, i premi annuali entro un limite di costo non superiore a € 850.000,00 per anno. In sede straordinaria, in relazione al più ampio obiettivo di fidelizzare e coinvolgere il personale dipendente nella creazione di valore per il Gruppo, l’Assemblea ha deliberato di attuare un nuovo piano di incentivazione azionaria tramite un aumento di capitale sociale (piano di stock option) L’aumento, fino a un massimo di nominali € 22 milioni, sarà effettuato mediante emissione d massime n. 22.000.000 di azioni ordinarie al servizio di n. 22.000.000 di warrant non cedibili, valid per la sottoscrizione di azioni ordinarie e assegnati gratuitamente a dipendenti del Gruppo L’aumento di capitale dovrà essere eseguito entro il 31 dicembre 2011. Il precedente Piano d incentivazione azionaria, deliberato il 16 maggio 2002, si è esaurito con l’ultima assegnazione del 3 agosto 2004. Sempre al fine di fidelizzare e coinvolgere il personale dipendente, l’Assemblea ha deliberato d attribuire al Consiglio di Amministrazione la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale a titolo gratuito, entro il 31 dicembre 2005, per un ammontare massimo di nominali € 10 milioni mediante emissione di un massimo di n. 10.000.000 di azioni ordinarie, godimento regolare da assegnare al personale dipendente di Capitalia e di alcune società controllate (stock granting) L’aumento del capitale dovrà avvenire con l’utilizzo di € 10.000.000 della speciale riserva ex art 2349 del codice civile; tale importo era stato collocato alla speciale riserva in occasione dell’Assemblea degli Azionisti del 30 aprile 2004 in sede di distribuzione degli utili. L’assemblea ha infine approvato alcune modifiche allo Statuto Sociale conseguenti ai sopraccitat aumenti di capitale.  
   
   
CREDITO ARTIGIANO:BILANCIO AL 31.12.2004 DIVIDENDO DI 0,1126 EURO  
 
Milano, 6 aprile 2005 – L’assemblea degli azionisti del Credito Artigiano ha approvato ieri il bilancio al 31.12.2004, i cui dati evidenziano una positiva evoluzione dei principali aggregati patrimoniali ed un’accentuata dinamica egli indicatori di redditività della gestione aziendale. Il dividendo deliberato dall’Assemblea di 0,1126 euro – interamente costituito da utile dell’esercizio – per ciascuna delle n. 132.517.760 azioni godimento 1.1.2004 sarà posto in pagamento dal 14 aprile 2005 (data stacco cedola 11 aprile 2005) presso tutti gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.a., previo stacco della cedola n. 6. L’assemblea ha altresì rinnovato l’incarico di revisione contabile alla Reconta Ernst & Young S.p.a. Per il triennio 2005 - 2007.  
   
   
CREDITO SICILIANO: NUOVA COMPOSIZIONE DELLA DIREZIONE GENERALE  
 
Acireale, 6 aprile 2005 – Il Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano ha deliberato la nuova composizione della Direzione Generale della Banca. La carica di Direttore Generale è sempre ricoperta dal dott. Francesco Giacobbi, mentre il dott. Renato Merlino, già Vice Direttore Generale, è stato nominato Vice Direttore Generale Vicario, con specifiche attribuzioni di presidio dell’attività della Banca nella Sicilia occidentale. Il Consiglio ha altresì nominato alla carica di Vice Direttore Generale, con specifici compiti nell’area mercato, il dott. Umberto Colli. Il dott. Colli proviene dalla capogruppo Credito Valtellinese e ha maturato all’interno del Gruppo una significativa esperienza nel settore della finanza e dei crediti, ricoprendo importanti incarichi presso diverse Banche e società specializzate del conglomerato.  
   
   
NASCE LA SICAV DARTA INVESTMENT FUNDS PLC DISTRIBUITA DA RASBANK, COMPLETA L’OFFERTA DI RAM (RAS ASSET MANAGEMENT) E DELLE CASE TERZE PER FILOSOFIA E STILE DI GESTIONE  
 
Milano, 6 aprile 2005 –É iniziato da pochi giorni il collocamento di Darta Investment Funds Plc, la Sicav di diritto irlandese collocata dai promotori finanziari di Rasbank, ideale per essere inserita in una logica di Wealth Planning per l’elevato grado di diversificazione che garantisce. Il prodotto ha come investment manager e distributore globale Ras asset management, mentre la banca depositaria e il gestore amministrativo del fondo sono del gruppo Dexia. Darta Investment Funds è una Sicav multicomparto armonizzata Ue conforme alle regole Ucits Iii, ancora non recepite in Italia: in sostanza il benchmark è espresso in maniera più dettagliata e vengono analizzati meglio, in maniera specifica, gli investimenti nelle singole asset class. Le azioni della Sicav sono disponibili nelle classi di investimento A (indicate per la clientela retail) e B (indicate per una clientela istituzionale), strutturate in 21 comparti sottostanti: 7 azionari geografici, 4 azionari “style”, 3 azionari settoriali, 2 obbligazionari area euro, 2 obbligazionari area Usa, 2 obbligazionari globali, 1 liquidità, che permettono di coprire tutte le principali asset class. Alcuni comparti sono dati in delega gestionale: Darta Emerging Markets Equity, a Lazard Am; Darta Us Opportunities, a Markston Llc; Darta European Small Caps, a Schroders e Darta Global High Yield a Mackay Shields. La politica di investimento della Sicav prevede fondi a gestione attiva che sfrutteranno l’esperienza ed i modelli gestionali adottati nei prodotti di diritto italiano. A questi si aggiungono fondi con un basso tracking error che utilizzano tecniche di gestione quantitative in grado di ottimizzare il rapporto rischio/rendimento. I comparti della Sicav Darta Investment Fund sono denominati in euro. L’investimento minimo per accedere alla Sicav è di 2.500 euro, con la possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi a partire da 250 euro. É possibile la sottoscrizione del prodotto anche sotto forma di Pac. La struttura commissionale per la clientela retail prevede costi in ingresso dallo 0,5 al 3% e commissioni di gestione dallo 0,80 al 2%. Non sono previsti costi di switch.  
   
   
PIRELLI CORREGGE IL DIVIDENDO PARI A 0,0364 EURO  
 
Milano, 6 aprile 2005 – Per un mero errore materiale, nel comunicato stampa emesso lo scorso 22 marzo al termine della riunione del Consiglio di Amministrazione era indicato in 0,0314 euro il dividendo unitario relativo alle azioni di risparmio Pirelli & C. Che verrà proposto alla prossima assemblea degli azionisti, convocata per il 27 e 28 aprile prossimi. Tale dividendo è invece pari a 0,0364 euro. Di seguito viene riportato l’intero paragrafo relativo alla proposta di distribuzione del dividendo con la corretta indicazione del dividendo unitario proposto per le azioni di risparmio. “Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,0210 euro per azione ordinaria e 0,0364 euro per azione di risparmio. I dividendi saranno distribuiti a circa 5,178 miliardi di azioni ordinarie – circa 3,324 miliardi lo scorso esercizio – inclusive di circa 1,518 miliardi di azioni ordinarie rivenienti dall’aumento di capitale approvato dall’Assemblea Straordinaria dello scorso 21 gennaio e chiusosi lo scorso 11 marzo, e a circa 135 milioni di azioni di risparmio; l’ammontare complessivo dei dividendi distribuiti, pari a circa 113 milioni di euro, cresce quindi del 4%”. Come già annunciato, il dividendo verrà posto in pagamento il 26 maggio 2005 (data stacco cedola 23 maggio 2005).  
   
   
MARIO GRECO LASCIA RAS. PROPOSTA AL CDA LA NOMINA DI PAOLO VAGNONE QUALE NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Milano, 6 aprile 2005 – Il 4 aprileMario Greco ha presentato le dimissioni da Ras Spa per accettare un nuovo incarico all’esterno del Gruppo. Greco, entrato nel Gruppo nel 1995, è stato nominato Direttore Generale nel 1996 ed Amministratore Delegato nel 1998. Nel dicembre 2004 era stato annunciato il suo prossimo ingresso, a partire dal 1° maggio 2005, nel Comitato di Direzione (Vorstand) di Allianz. La Società lo ringrazia per il proficuo lavoro svolto, che ha contribuito all’importante crescita del Gruppo Ras negli ultimi dieci anni. Il presidente Giuseppe Vita, su indicazione dell’azionista di maggioranza Allianz, proporrà al Comitato Nomine ed al successivo Consiglio di Amministrazione straordinario, che avranno luogo nei prossimi giorni, la cooptazione di Paolo Vagnone in Consiglio e la sua successiva nomina ad Amministratore Delegato. Vagnone, 41 anni, laureato in ingegneria elettronica, con un master in business administration all’Insead di Fontainebleau ed una precedente esperienza in Mc Kinsey & Co., è entrato a fare parte del Gruppo Ras nel 1997 dove si è inizialmente occupato di riassicurazione. Nel 2000 è stato nominato Direttore Centrale responsabile della Direzione Grandi Clienti e Riassicurazione ed ha gestito Genialloyd con la carica di Amministratore Delegato. Dal 2001 è Direttore Generale Attività Assicurative di Ras Spa.  
   
   
SANPAOLO IMI: MARIO GRECO DESIGNATO AMMINISTRATORE DELEGATO DI ASSICURAZIONI INTERNAZIONALI DI PREVIDENZA  
 
 Torino, 6 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi, riunitosi il 4 aprile, ha designato Mario Greco alla carica di Amministratore delegato di A.i.p. - Assicurazioni Internazionali di Previdenza. La scelta del dottor Greco si inserisce nel progetto delineato da tempo di rafforzamento del polo assicurativo di Gruppo in linea con l'obiettivo di anticipare le importanti sfide che si vanno delineando nel comparto. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì deciso la designazione di Mario Greco a componente del Consiglio di Amministrazione e del Comitato esecutivo di Banca Fideuram. Entrambe le nomine verranno sottoposte quanto prima alle Assemblee delle rispettive società. Mario Greco è nato a Napoli il 16 giugno 1959. Si è laureato con lode in Economia presso l’Università di Roma ed ha quindi conseguito il Master in International Economics and Monetary Theory presso la Rochester University, N.y. E’ stato partner leader per il settore assicurativo italiano in Mckinsey & Company sino al 1994. E’ entrato in Ras nel 1995 dove ha ricoperto la carica di amministratore delegato e direttore generale della Compagnia. Siede nel consiglio di amministrazione di Pirelli, Unicredito, Fastweb, Ifil ed Indesit.  
   
   
MASSIMO LUCCO BORLERA NUOVO DIRETTORE INVESTIMENTI PER GESTNORD FONDI SGR  
 
Milano, 6 aprile 2005 – Massimo Lucco Borlera, 42 anni, è il nuovo Direttore Investimenti di Gestnord Fondi Sgr . E’ questo un ulteriore tassello nel processo di rinnovamento del management della Sgr del Gruppo Banca Sella partito nell’aprile del 2004 con la nomina ad Amministratore delegato di Pietro Tasca. A inizio 2005, poi, Leonardo Cervelli, entrato in Gestnord Fondi insieme a Tasca come Direttore degli investimenti, era stato nominato vice Ceo e Responsabile delle Aree Gestione e Marketing. Le nomine rientrano nell’ambito del programma di sviluppo e potenziamento delle attività del Gruppo Banca Sella inerenti la gestione del risparmio. “Gestnord Fondi da circa un anno ha già apportato parecchi cambiamenti organizzativi – afferma l’Ad di Gnf, Pietro Tasca – e l’arrivo di Massimo Lucco Borlera in un certo senso completa l’opera di rinnovamento sin qui messa in atto e apporta esperienza e competenza tecnica nell’area operativa gestionale”. Massimo Lucco Borlera, già Responsabile degli investimenti in Sella Investimenti Banca (Gruppo Banca Sella), una laurea in Business Administration e Mba in Usa e un passato in Sai Gestioni, Bear Stearns (Londra) e Pioneer Investments (Dublino), lavorerà molto sulla filosofia di gestione: "Abbiamo scelto una gestione attiva di portafoglio contro benckmark – spiega Massimo Lucco Borlera – ed in più vogliamo fornire al collocatore anche un servizio di asset allocation propositiva suddivisa per profilo di rischio. Il nostro modello vuole puntare prima di tutto sulla qualità gestionale nonché sul servizio al collocatore in modo che quest’ultimo possa fornire al suo cliente finale il miglior profilo rischio rendimento per i suoi investimenti”.  
   
   
ACCORDO TRA ASSI.CRA. VENETO E CLERICALMEDICAL PER IL LANCIO DI CLERICALMEDICAL EVOLUTION, POLIZZA VITA UNIT LINKED DI NUOVA GENERAZIONE  
 
Milano, 6 aprile 2005 - Si chiama Clerical Medical Evolution la nuova polizza vita unit linked che va ad arricchire l’ampia gamma di prodotti nel campo dei prodotti vita di Assi.cra. Veneto grazie ad un accordo di distribuzione con Clerical Medical, una delle principali società nella fornitura di prodotti di investimento e pensionistici in Europa. In particolare il nuovo prodotto che le Banche collegate ad Assi.cra. Veneto offriranno a partire da questo mese ai propri clienti è una polizza molto flessibile con caratteristiche innovative in grado di combinare sicurezza finanziaria, potenzialità di rendimento ed un buon livello di liquidabilità dell’investimento. Attraverso Clerical Medical Evolution è possibile selezionare il Fondo Cmig Guaranteed Access 80% che offre una combinazione flessibile tra crescita potenziale, liquidità e protezione. Il Fondo Cmig Guaranteed Access 80% investe in Società blue-chip europee: fino all’84% del premio può essere investito in titoli azionari delle migliori 50 Società della zona Euro – offrendo la possibilità di beneficiare di un migliore potenziale di crescita. Il vantaggio di investire in questo Fondo è rappresentato dalla garanzia: in qualsiasi momento, infatti, viene garantito che il prezzo di vendita delle quote non scenderà mai al di sotto dell’80% del suo valore più alto mai raggiunto. La garanzia del Fondo Cmig Guaranteed Access 80% è accessibile senza restrizioni ed è applicabile in qualsiasi momento. L’investimento minimo per sottoscrivere Clerical Medical Evolution è di 10.000€. L’investimento non ha durata minima e può quindi essere liquidato in qualsiasi momento. Con Clerical Medical Evolution il cliente può scegliere di investire il proprio capitale nel Fondo Guaranteed Access 80% e/o in altri 11 Fondi d’investimento assicurativi ( 6 Fondi azionari, 1 Fondo obbligazionario, 1 Fondo monetario e 3 Fondi flessibili). “Abbiamo scelto Clerical Medical come partner in questa operazione perché il profilo dell’azienda e la tipologia di prodotti offerti sono particolarmente adatti alla clientela delle nostre banche. Esiste già un rapporto con la società inglese basato sulla reciproca soddisfazione e beneficio per i clienti relativo alla distribuzione dei prodotti collegati ai Fondi Garantiti: Guaranteed Growth Choice e Clerical Medical Premier Account” ha commentato Giampaolo Baccarin Direttore di Assi.cra. Veneto. “Clerical Medical Evolution è uno dei prodotti disponibili in Italia studiati e realizzati dalla Compagnia grazie alla propria esperienza sui mercati europei per rispondere alle evoluzioni del mercato e alle esigenze di risparmiatori e investitori italiani” ha affermato Renato Mendola, nuovo responsabile di Clerical Medical in Italia. Clerical Medical vanta una lunga tradizione di solidità e stabilità finanziaria le cui origini risalgono al 1824 e nei suoi 180 anni di storia ha sempre pagato i dividendi ai propri clienti. L’intera storia della società riflette una precisa filosofia di business tesa a soddisfare le esigenze finanziarie di lungo periodo. Inoltre l’attuale appartenenza di Clerical Medical al Gruppo Hbos, gruppo bancario di rilevanza mondiale creato dalla fusione tra il Gruppo Halifax e Bank of Scotland nel 2001, rappresenta un’ulteriore garanzia di affidabilità.  
   
   
MILANESI PRIMI IN EUROPA: CON LA CINA SI PUO’ CONCILIARE  
 
 Milano, 6 aprile 2005 - La Cina bussa alle porte della conciliazione: arrivano le due prime domande di imprese, nel settore dei macchinari industriali, per un valore medio di circa 650.000 euro, in un caso ad avviare la procedura è stato un cinese nell’altro un italiano. Grazie all’Accordo di Cooperazione per la creazione di una Camera di Conciliazione tra Cina e Italia (Italy – China Business Mediation Centre), firmato lo scorso 7 dicembre 2004. Firmatari dell’accordo sono, per la parte italiana, la Camera di commercio Italo-cinese e la Camera Arbitrale della Camera di commercio di Milano, per la parte cinese il Conciliation Center del China Council for the Promotion of International Trade (Ccpit) di Pechino. L’obiettivo è la creazione di una Camera di Conciliazione tra Italia e Cina progetto che vede impegnate, insieme ai partner cinesi, la Camera di commercio Italo Cinese e la Camera Arbitrale di Milano. Mentre al servizio Conciliazione della Camera Arbitrale della Camera di commercio di Milano l’attività è cresciuta del 54% in un anno (2003-2004) con 260 domande di conciliazione accolte. E sono raddoppiati gli incontri di conciliazione: 53 nel 2003, 108 nel 2004, +103%. Sia per le controversie tra imprese (+35%), sia tra consumatori e imprese (+69%). Accordi raggiunti per l’83% dei casi presentati e in un tempo medio di 39 giorni. Se ne è parlato oggi al convegno in Camera di commercio a Milano (ore 14.00, via Meravigli 9/b, sala Conferenze) “La conciliazione: strumento per la competitività delle imprese e risorsa iniziativa della Rete dei Servizi di Conciliazione delle Camere di Commercio lombarde”. Come conciliare. Si concilia in tutti i settori e in tutta Italia oltre che in alcuni Paesi esteri come in Cina. Per presentare una domanda di conciliazione è sufficiente collegarsi al sito www.Conciliazione.com, compilare e inviare la domanda di conciliazione che si trova sul sito al fax 02/8515.4577 o presentare lo stesso modulo presso la Segreteria del Servizio di Conciliazione alla Camera Arbitrale – Camera di commercio di Milano, via Meravigli 9/b - Milano. Le informazioni sul servizio di Conciliazione possono essere fornite su appuntamento, via email o per telefono ai seguenti recapiti: 02 8055588, servizio.Conciliazione@mi.camcom.it. "La Camera Arbitrale si occupa di conciliazione dal 1996 - ha dichiarato Stefano Azzali, segretario generale della Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano -. La conciliazione è un modo rapido, efficace, riservato ed economico per risolvere le controversie che possono insorgere tra imprese. L’obiettivo è il raggiungimento di un accordo soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti. Fondamentale è la volontà delle parti di “sedersi al tavolo” della conciliazione per farsi assistere da un conciliatore neutrale che le aiuterà a trovare un punto di incontro. In quest’ottica, la tutela a livello internazionale può giovarsi dell’istituto della conciliazione, grazie a queste sue caratteristiche. A partire dall’esempio cinese: l’importanza dei rapporti commerciali fra Italia e Cina è testimoniata dall’Accordo di Cooperazione per la creazione di una Camera di Conciliazione tra Cina e Italia (Italy – China Business Mediation Centre). Primo esempio di accordo fra la Cina ed un Paese europeo - prosegue Azzali -, è frutto della missione italiana in Cina dello scorso dicembre presieduta dal Presidente Ciampi”. Dati Sulla Conciliazione 2004. Nel corso del 2004, l’attività del Servizio di Conciliazione ha conosciuto un eccezionale incremento, confermando la tendenza positiva già registrata nel 2003. Le domande di conciliazione ricevute hanno, infatti, raggiunto quota 260 (+53,8% rispetto al 2003). Dato ancora più confortante è quello relativo agli incontri di conciliazione: ne sono stati organizzati 108 (rispetto ai 53 del 2003, per una variazione di +103%)[1]. Le domande relative a conciliazioni tra consumatori e imprese sono state 159 (rispetto alle 94 del 2003), mentre i casi relativi al business to business (B2b) sono stati 101 (75 nel 2003). Particolarmente importante il dato relativo alle pratiche definite nel corso dell’anno 2004: il 14% delle pratiche si è concluso con un accordo tra le parti prima della fissazione dell’incontro, nel 39% la controparte ha rifiutato di partecipare all’incontro, mentre nel 46% dei casi si è svolto l’incontro di conciliazione: in questa sede, nell’83% dei procedimenti le parti raggiungono un accordo. Solo il 17% degli incontri si conclude con esito negativo. I procedimenti hanno una durata media di 39 giorni (37 nel business to consumer – B2c, 43 nel B2b), dato in lieve aumento rispetto agli anni scorsi (35 giorni nel 2003). Il valore medio delle controversie è invece di € 23.227 (4.800 Euro per le liti tra consumatori e imprese, 52.450 Euro per quelle B2b)[2]. Il Servizio di Conciliazione ha inoltre gestito circa 750 tra contatti telefonici e appuntamenti individuali. Si tratta di un ulteriore calo rispetto al passato (820 erano i contatti con l’utenza nel 2003, mentre nel 2002 il dato oltrepassava “quota 1.000”) che conferma una maggiore conoscenza dello strumento conciliativo da parte del mercato; rispetto agli anni scorsi è calata la quota di contatti che dovevano essere smistati verso alternative più consone alle loro necessità (avvocati, associazioni di consumatori, ecc.). Anche nel 2004 si è dunque confermata la sensazione di un’utenza più consapevole delle caratteristiche della conciliazione e delle sue possibilità.
Settori (% sul totale dei procedimenti dell'anno)
telecomunicazioni 55
turismo 8
edilizia 6
artigianato 5
commercio 5
servizi 4
subfornitura 3
credito e servizi finanziari 3
rapporto con professionisti 3
immobiliare 2
altro 2
It 2
rapporti societari 1
energia 1
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano I nuovi dati servizio Conciliazione Camera Arbitrale di Milano dal 1/1/05 al 31/3/05.Presentate 104 domande e già organizzati 36 incontri in 3 mesi. Come funziona il servizio di conciliazione? Una parte deposita la domanda di conciliazione illustrando, per sommi capi, quanto è avvenuto. I funzionari del Servizio di Conciliazione contattano l’altra parte per verificare la sua disponibilità a partecipare al tentativo. In caso di accettazione, viene fissata la data dell’incontro davanti ad un conciliatore il quale cercherà di aiutarle a raggiungere un accordo che chiuda definitivamente e in modo soddisfacente la vicenda. Si può raggiungere un accordo sulla vicenda oppure arrivare a stipulare un nuovo contratto tra le parti che consentirà il proseguimento del rapporto commerciale. L’accordo può essere solo monetario o, come succede in taluni casi, più “fantasioso’’ (ad es. Offrendo un buono sconto invece del denaro). Spazio alla creatività pur di recuperare, in modo positivo, un rapporto che si era deteriorato e magari rinnovarlo. Alla fine ciò che conta non è solo quanto si è ottenuto ma come lo si è ottenuto e cioè non litigando ma collaborando per trovare una soluzione… Quali liti è possibile conciliare? Ci si può rivolgere al Servizio di conciliazione per qualunque tipo di lite; l’unica condizione è che almeno una delle parti coinvolte sia un’impresa. Si può tentare la conciliazione per qualunque valore (non c’è un minimo o un massimo), a prescindere dalla provenienza delle parti (per citare due casi realmente accaduti: il turista bolognese che ha acquistato un viaggio da un Tour Operator piemontese può rivolgersi al Servizio di conciliazione di Milano; altrettanto può fare l’impresa trevigiana che ha in atto una controversia con un’impresa fornitrice ligure). Quanto costa? Depositare la domanda è gratuito: a) se nella controversia è coinvolto un consumatore; b) se le parti depositano congiuntamente la domanda di conciliazione; c) se il tentativo di conciliazione è obbligatorio per legge. La partecipazione all’incontro ha un costo, molto contenuto, collegato al valore della lite. Alcuni esempi: fino a 1.000 euro di valore della controversia, ciascuna parte pagherà 40 Euro per partecipare all’incontro, mentre 1.001 a 5.000 euro, la partecipazione costerà 100 euro. Da 10.001 a 25.000, 300 euro. Ma il valore delle dispute conciliate può anche essere molto elevato (anche milioni di euro). Per vedere in dettaglio le tariffe del Servizio di Conciliazione, ci si può connettere a www.Conciliazione.com Per presentare una domanda di conciliazione al Servizio di Conciliazione, è sufficiente collegarsi al sito www.Conciliazione.com  compilare e inviare la domanda di conciliazione che si trova sul sito al fax 02/8515.4577 o presentare lo stesso modulo presso la Segreteria del Servizio di Conciliazione alla Camera Arbitrale – Camera di commercio di Milano, via Meravigli 9/b - Milano. Le informazioni sul servizio di Conciliazione possono essere fornite su appuntamento, via email o per telefono ai seguenti recapiti: 02 8055588, servizio.Conciliazione@mi.camcom.it. Servizi di conciliazione nel resto d’Italia E’ bene ricordare che il Servizio di conciliazione è attivo presso tutte le Camere di commercio lombarde e in molte altre Camere di commercio italiane. Per quanto riguarda la provincia milanese, è possibile avvalersi anche delle sedi decentrate della Camera di commercio a Legnano, Desio e Monza. I due casi di conciliazione che coinvolgono imprese cinesi. Entrambi riguardano fornitura di macchinari industriali. In un caso è stata un'impresa cinese ad avviare la procedura nei confronti di un'impresa del nord Italia. Nel secondo caso (giunto pochi giorni dopo), è stata un'impresa italiana a chiedere la conciliazione a due "controparti" cinesi. Il valore medio delle controversie è piuttosto elevato /(circa 650.000 euro) e stiamo attendendo una risposta circa la disponibilità a fissare i rispettivi incontri.
 
   
   
ACQUE POTABILI: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI NOMINA I COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO SINDACALE  
 
Torino, 6 aprile 2005 - L’assemblea degli Azionisti della Società Acque Potabili, riunitasi ieri a Torino sotto la presidenza dell’ing. Paolo Romano, ha provveduto alla nomina del Consiglio di Amministrazione della Società, deliberando di portare a nove, contro gli attuali sette, il numero dei componenti dello stesso, che rimarrà in carica per tre esercizi – dal 2005 al 2007 -, ovvero fino all’approvazione del Bilancio 2007. L’assemblea ha nominato Presidente il Dott. Luigi Luzzati, Vice Presidente di Amga S.p.a. E Presidente della Centrale del Latte di Torino & C. S.p.a., e nominato Consiglieri i Signori: Ing. Paolo Romano: Amministratore Delegato della Smat - Società Metropolitana Acque Torino S.p.a. Per la gestione del ciclo idrico integrato nell’Ato 3 Torinese; è Presidente della Società Nord Ovest Servizi; è Vice Presidente della Società Nuova Sap S.p.a. E dal 15 marzo 2005 Amministratore Delegato di Acque Potabili S.p.a.. Prof. Giorgio Gilli: Professore Ordinario di Igiene presso l’Università degli Studi di Torino, Presidente del Corfui, Presidente della Smat S.p.a. Di Torino, per la gestione del Ciclo Idrico Integrato nell’Ato 3 Torinese, è Consigliere di Environment Park e Consigliere di Hydroaid – Scuola Internazionale dell’Acqua per lo Sviluppo. Dott. Francesco Sava: è Responsabile Finanza Straordinaria e Investor Relator di Amga S.p.a.. Ing. Lorenzo Serra: è Amministratore Delegato della Società dell’Acqua Potabile di Sestri Levante e Amministratore Delegato di Egua. Dott. Roberto Frascinelli: dottore commercialista, è Consigliere dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Torino, docente a contratto presso l’Università di Torino in economia aziendale. Autore di pubblicazioni sulla riforma del diritto societario e in tema di controlli sulle Società di capitali. Dott. Armando Manzoni: è Consigliere di Amga S.p.a. E, nella stessa, è Segretario del Consiglio di Amministrazione. Dott. Marco Venturini: da dicembre 2004 è Amministratore Delegato di Veolia Water Italia, ha contribuito a diverse realizzazioni di impianti di depurazione e potabilizzazione in diversi Paesi Europei ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Eureau, rappresentante della Francia. Ing. Jean-michel Romano: da settembre 1998 è Direttore del Centro Operativo Banlieue de Paris Sud. Del Collegio Sindacale fanno parte : Dott.ssa Margherita Gardi, Presidente; esercita l’attività di dottore commercialista e revisore dei conti ininterrottamente dalle rispettive date di iscrizione (1973 e 1981), è iscritta nel Registro dei Revisori Contabili con D.m. 12.04.1995 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale supplemento n. 31 bis – Iv Serie Speciale – del 21.04.1995, è curatore fallimentare ininterrottamente dal 1973, nonché professionista di aziende tedesche, olandesi e austriache operanti in Italia. Dott. Franco Giona, Sindaco effettivo; è iscritto nel registro dei Revisori Contabili con D.m. 12.04.1995 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – supplemento n. 31 bis – Iv Serie Speciale – dal 21.04.1995. Dal 1981 esercita la professione esclusiva di Dottore Commercialista nell’ambito della consulenza societaria, fiscale e aziendale e ricopre la carica di sindaco effettivo in società per azioni e società operanti in campo di intermediazione finanziaria, nonché in Società quotate. Dott. Maurizio Giorgi, Sindaco effettivo; è iscritto nel Registro dei revisori contabili con D.m. 12/04/1995 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale supplemento n. 31 bis – Iv Serie Speciale – del 21/04/1995. Dal 1989 svolge l’attività professionale quale associato dello Studio Giorgi-ramonda; svolge attività nel campo societario (commerciale e tributario), ricopre cariche di amministratore in diverse Società e dal 2002 ha ricoperto la carica di Sindaco Effettivo di Acque Potabili S.p.a.. Dott. Renato Giorgi, Sindaco supplente; è iscritto nel registro dei revisori contabili con D.m. 12/04/1995 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale supplemento n. 31 bis – Iv Serie Speciale – del 21/04/1995. Dal 1991 svolge l’attività professionale quale associato dello Studio Giorgi-ramonda; svolge altresì attività nel campo societario (commerciale e tributario), ha ricoperto la carica di sindaco effettivo in diverse società e dal 2002 ricopre la carica di sindaco supplente in Acque Potabili S.p.a.. Dott. Mario Zanoni, Sindaco supplente; è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti per le circoscrizioni di Ivrea, Pinerolo e Torino dal 31/5/1972. E’ socio dello Studio associato Zanonisesia, socio-amministratore della società di revisione Corevi S.n.c. E componente del Consiglio di Amministrazione della società di revisione Corevi Fidunion S.r.l.. Adozione principi Ias/ifrs Il progetto di bilancio 2004 approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2005, non contiene l’adozione dei nuovi principi Ias/ifrs e che stanno proseguendo le attività propedeutiche alla prima applicazione dei nuovi standard contabili internazionali Ias/ifrs, al fine di definirne i criteri, nell’attesa delle scelte che sono conseguenti alle decisioni strategiche di Gruppo che saranno definite nel corso dell’anno 2005.  
   
   
SERBIA E BALCANI A PORTATA DI CLICK PER LE IMPRESE  
 
Milano, 6 aprile 2005 - Quali sono i rapporti commerciali con i Balcani e, in particolare, con la Serbia, quali le opportunità d’affari per le nostre imprese? Cos’è e che informazioni offre il nuovo sito www.Balcanionline.it  per chi vuole operare efficacemente nell’area balcanica? Se ne parlerà al convegno “La Serbia e i Balcani: opportunità e progetti per gli operatori italiani”, organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con Ministero delle Attività produttive, Ministero degli Affari esteri, Unioncamere italiana e Camera di commercio di Trieste. L’incontro si terrà oggi mercoledì 6 aprile 2005 ore 9,30 – 13,00 Palazzo Affari ai Giureconsulti Piazza Mercanti 2, Milano (Mm Duomo)  
   
   
GIOCO DEL LOTTO: INCASSI PER 539,8 MILIONI DI EURO NEL MESE DI MARZO 2005  
 
Roma, 6 aprile 2005 - Gli incassi dei concorsi del gioco del Lotto nel mese di marzo 2005 sono stati pari a 539,8 milioni di euro, contro i 716,2 milioni di euro dello stesso mese del 2004. Si sottolinea che nel mese i concorsi del gioco sono stati 9, esattamente come a marzo 2004. In particolare nel mese di marzo di questo anno, la raccolta di giocate "base" (al netto dei ritardatari) è stata pari a 533,5 milioni di euro (511,5 milioni di euro a marzo 2004), mentre la raccolta di giocate sui "ritardatari" è stata di 6,3 milioni di euro, contro 204,7 milioni di euro nell'analogo periodo dello scorso anno. Le vincite del mese di marzo 2005 sono state di 309,4 milioni di euro a fronte dei 344,1 milioni di euro a marzo 2004.  
   
   
PREZZI ESORBITANTI ZONA SAN PIETRO: COMUNE DI ROMA DISPONE CONTROLLI SEVERI CONTRO FENOMENI SPECULAZIONE  
 
Roma, 6 aprile 2005 - In relazione alle denunce riguardanti la vendita a prezzi esorbitanti di bottigliette di acqua minerale nella zona di piazza San Pietro, il Comune di Roma fa sapere di aver disposto controlli severi della Polizia Municipale contro ogni fenomeno di speculazione. Già in mattinata, peraltro, la Giunta comunale aveva deciso l’attivazione, da parte dell'Assessorato al Commercio, di ispezioni annonarie negli esercizi nei pressi del Vaticano per contrastare l'aumento indiscriminato dei prezzi già segnalato da molti cittadini.  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL'AREA "AERONAUTICA E SPAZIO"  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell'ambito dell'area tematica prioritaria "Aeronautica e spazio" del sesto programma quadro (6Pq). I settori oggetto dell'invito sono i seguenti: rafforzare la competitività; migliorare l'impatto ambientale in termini di rumori e di emissioni; migliorare la sicurezza intrinseca ed estrinseca degli aerei; aumentare la capacità e la sicurezza operative del sistema di trasporto aereo. Per ulteriori informazioni sugli strumenti finanziari le parti interessate sono invitate a consultare il testo originale del bando. Bilancio totale indicativo del presente bando: 245 milioni di euro. Per ulteriori informazioni relative all'invito consultare il seguente sito web: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=204  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER AZIONI DI SOSTEGNO SPECIFICO NEL SETTORE DELL'AERONAUTICA  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per azioni di sostegno specifico nel settore dell'aeronautica nell'ambito dell'area tematica prioritaria "Aeronautica e spazio" del Sesto programma quadro (6Pq). I settori oggetto dell'invito sono i seguenti: promuovere la partecipazione delle Pmi; promuovere la diffusione e la valorizzazione dei risultati; realizzare lo Spazio europeo della ricerca; promuovere la partecipazione dei paesi candidati; stimolare la cooperazione internazionale; sviluppare una strategia di ricerca Ue nel settore. Bilancio totale indicativo del presente invito: 7 milioni di euro. Per ulteriori informazioni relative all'invito consultare il seguente sito web: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=8  
   
   
IL CONSIGLIO CONSULTIVO PUBBLICA UNA RELAZIONE "PROSPETTICA" SULL'USO DELLA TECNOLOGIA FOTOVOLTAICA  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - Il consiglio consultivo per la ricerca fotovoltaica (Pv-trac) ha pubblicato le prospettive relative alla tecnologia fotovoltaica, dichiarando che entro il 2030 potrebbe generare il quattro per cento dell'elettricità mondiale. La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare la luce solare direttamente in energia elettrica. Secondo il Pv-trac tale tecnologia offre una serie di vantaggi specifici: è flessibile in termini di realizzazione, può essere integrata in beni o edifici e installata come modulo fisso o mobile, non produce emissioni di gas a effetto serra e può essere utilizzata in combinazione con altre fonti di energia. Malgrado tali vantaggi, la tecnologia fotovoltaica continua a essere relativamente poco sfruttata, mentre è aumentato l'uso di altre forme ecologiche di energia, quali la biomassa e l'energia eolica. "L'ostacolo maggiore all'accettazione da parte del mercato attuale è il costo di tale tecnologia", si legge nella relazione. Per superare tale ostacolo il settore fotovoltaico deve diventare più competitivo sviluppando processi produttivi e dispositivi di conversione più efficienti, osserva il consiglio consultivo. I responsabili politici possono a propria volta fornire un contributo migliorando il quadro normativo che, nella sua forma attuale, può intralciarne l'installazione. Il modo migliore per affrontare tutte le sfide che attendono il settore fotovoltaico è creare una Piattaforma tecnologica, dichiara il consiglio consultivo. "La Piattaforma tecnologica sull'energia fotovoltaica è il veicolo più adatto per stimolare e seguire iniziative, programmi e politiche in materia, in quanto riunisce tutte le relative parti interessate, dal mondo scientifico, al settore e alle aree di attuazione delle politiche", si afferma nella relazione. La Piattaforma tecnologica avrebbe il compito di attuare l'agenda strategica per la ricerca, come descritto nella relazione. Per realizzare la prospettiva in materia di energia fotovoltaica, è necessario affrontare numerose problematiche. In primo luogo occorre intensificare la ricerca su componenti e sistemi allo scopo di ridurre i costi. Altrettanto importante è l'allineamento delle strategie e degli obiettivi in tutta Europa. Il consiglio consultivo raccomanda la ripartizione in tre gruppi delle strategie e degli obiettivi: a breve termine (entro il 2010), a medio termine (entro il 2020) e a lungo termine (dopo il 2020). È necessario individuare e affrontare gli altri ostacoli che si frappongono all'uso dell'energia fotovoltaica, tra cui aspetti relativi alla produzione, alla struttura del settore dell'energia elettrica, alla standardizzazione, ai finanziamenti, alla formazione degli installatori e all'accettazione da parte dell'opinione pubblica. La Piattaforma tecnologica sull'energia fotovoltaica dovrebbe anche migliorare il trasferimento della tecnologia - un punto debole che in Europa non riguarda solo il settore in questione, aggiunge la relazione. Il settore deve inoltre impegnarsi a creare una massa critica, a costruire mercati sostenibili, a coinvolgere tutte le parti interessate e a definire quadri politici adeguati, dichiara il consiglio consultivo. Nella prefazione della relazione, il Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha espresso il proprio sostegno alla creazione di una Piattaforma tecnologica: "[Io] mi attendo che le attività della Piattaforma imprimano un'accelerazione allo sviluppo delle tecnologie fotovoltaiche, generando una maggiore sostenibilità energetica in Europa e altrove. È un chiaro esempio di come l'investimento nella tecnologia possa rendere la nostra società e la nostra economia ricche e sostenibili nel lungo termine", si legge nella prefazione. Per accedere alla relazione consultare: http://europa.Eu.int/comm/research/energy/pdf/vision-report-final.pdf  
   
   
FRANCIA, VALUTAZIONE DELLE POLITICHE ENERGETICHE LOCALI  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - Una conferenza internazionale sulla valutazione delle politiche energetiche locali avrà luogo a Clermont Ferrand (Francia) il 7 e 8 aprile. Lo scopo della conferenza è sensibilizzare le autorità locali sull'esigenza di valutare le loro azioni e le loro politiche nel settore dell'energia e del clima, consentendo loro di scegliere le azioni più appropriate e dando loro le capacità necessarie per elaborare una politica di valutazione. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Energie-cités Secretariat, Tel: +33 3 81 65 36 80 E-mail: Cf2005@energie-cites.org  
   
   
“DIRETTIVA 2002/95/CE – RESTRICTED HAZARDOUS SUBSTANCES” UNA GIORNATA INFORMATIVA PER FORNIRE SOLUZIONI E RISPOSTE ALLE PIÙ RECENTI INIZIATIVE EUROPEE IN CAMPO DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DI TUTELA AMBIENTALE.  
 
Milano, 6 aprile 2005 – La giornata informativa, svoltasi il 22 marzo, è stata organizza da Ul International Italia, con il patrocinio di Assoluce (Associazione Nazionale delle Imprese degli Apparecchi di Illuminazione di Federlegno-arredo), Assofoodtec/a.n.i.m.a. (Associazione Italiana Costruttori Macchine Impianti Attrezzature per la produzione, la lavorazione, la conservazione alimentare di A.n.i.m.a.) e la collaborazione del Politecnico di Milano e l’Associazione Andec (Associazione Nazionale dell’Elettronica di Consumo). L’obbiettivo di fornire tutte le informazioni utili a chiarire i requisiti della direttiva stessa, gli adempimenti in carico alle aziende coinvolte e le possibili soluzioni ad oggi disponibili è stato pienamente raggiunto. Il convegno ha registrato la partecipazione di oltre 250 esponenti dei diversi settori interessati che vanno dai produttori di apparecchiature e componenti elettrici, elettrodomestici, l’ elettronica di consumo, l’Information Technology, le telecomunicazioni fino alle materie plastiche e cavi. Il programma dell’evento si è articolato in due sessioni introdotte e moderate da Marcello Manca General Manager di Ul International Italia si sono poi succedute le relazioni di : Carlo Guglielmi Presidente di Assoluce/federlegno, ha aperto i lavori sottolineando il ruolo guida dell’ Associazione e la particolare attenzione che Assoluce pone verso la tutela dell’ambiente. Gugliemi, in particolare, si è soffermato sulla necessità per l’Italia, ma anche per l’Europa, di operare sui mercati a parità di regole commerciali con i paesi asiatici; Fabrizio De Poli della Commissione Tecnico Scientifica del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che ha fatto luce e approfondito le componenti normative e legislative della Direttiva 2002/95/Ce; il suo intervento introduttivo al tema della giornata ha fatto luce sui diversi aspetti affrontati in primis dalla commissione tecnica del Ministero, il T.a.c., che sta svolgendo un intensa attività in questi mesi per chiarire tutte le sfaccettature delle direttive Rohs e Weee; gli ambiti di applicazione, le responsabilità del produttore e le sanzioni applicabili ai trasgressori. Roberto Cattaneo, dello Studio Legale Associazione A.n.i.m.a., ha posto l’accento sull’impatto della direttiva Rohs su alcuni componenti per l’Industria Meccanica e ha dichiarato: “i problemi che le imprese meccaniche hanno finora evidenziato sull’applicazione della direttiva relativa alla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche sono legati tutti alla preoccupazione che ogni componente dei propri manufatti sia conforme alla Rohs, in modo da avere, alla fine del processo produttivo, un prodotto conforme alle nuove disposizioni sul trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici”. L’intervento del Dott. Cattaneo ha evidenziato, altresì, le difficoltà legate all’interpretazione della direttiva legate alla definizione dei valori di “concentrazione massima” o di “materiali omogenei”e quelle connesse al problema dell’applicazione delle direttive ad alcune tipologie di prodotti. Claudia Chiozzotto del Comitato Associazione Altroconsumo ha esposto le conseguenze della Direttiva nei confronti dell’utente finale; mentre l’intervento successivo, quello di Maurizio Iorio, Presidente di Andec, ha posto l’attenzione sullo stretto rapporto tra le due direttive complementari Rohs e Raee senza perdere di vista il fondamentale aspetto legale. La seconda sessione è stata aperta da Dario Zaninelli docente del Politecnico di Milano che ha sottolineato gli aspetti riguardanti la sicurezza e l’impatto della direttiva Rohs sui sistemi elettrici; Carlo Tomaselli, Project Manager del Gruppo Electrolux, ha esposto alla platea il percorso compiuto in estremo anticipo da Electrolux per adeguarsi alla nuova direttiva. “Questa presentazione vuol essere una breve panoramica dell’impatto che le direttive Rohs hanno sui prodotti e sul mercato europeo di Electrolux. In questa presentazione non troveremo solo alcune indicazioni legali ma anche alcune interpretazioni e decisioni del gruppo. Electrolux comunque rimane attenta ad ogni cambiamento in atto ed è pronta ad adeguarsi” ha affermato, in apertura del suo intervento, il Dott. Carlo Tommaselli. La presentazione è poi proseguita con un attenta analisi dei passi effettuati da Electrolux nel cammino che l’ha portata a rappresentare oggi un utile esempio da seguire. Terenzio Facchinetti Rohs Directive Manager di Ul International Europe e Rita Chiodini Engineering Ul International Italia hanno concluso le sessioni a cura dei relatori illustrando il programma Rscs di Ul destinato alle aziende che operano in diversi settori merceologici interessati dalla Direttiva Rohs grazie al quale si possono agevolmente monitorare la conformità dei partner che intervengono nella supply chain, ridurre gli investimenti destinati alle politiche interne di conformità e identificare le possibili soluzioni di conformità alternative. "Il mancato rispetto della Direttiva Rohs può comportare per le aziende gravi conseguenze", dichiara il Dottor Terenzio Facchinetti, Responsabile del Programma Rscs in Europa. "Oltre alle potenziali perdite commerciali derivanti dalla mancata conformità dei prodotti, queste aziende si espongono al rischio di gravi responsabilità civili e penali. Ancora più devastante è il potenziale impatto sul marchio e sull'immagine delle aziende che non riescono a soddisfare tali requisiti di conformità". Ha poi proseguito: "L’esperienza acquisita da Ul sul campo a livello globale ci consente di assumere un ruolo guida decisivo per il successo delle aziende". La parola è passata poi a Rita Chiodini Engineering Ul International Italia, che ha approfondito tutti gli aspetti tecnici del programma Rscs, di Ul, per il supporto alle aziende nella certificazione della conformità dei propri prodotti alla Direttiva Rohs. “La collaborazione dei fornitori con Ul offre molteplici vantaggi. Il Programma Rscs di Ul contribuisce a semplificare il processo di creazione dei report mettendo a disposizione delle aziende un singolo rapporto online, che permette di ridurre i costi e semplificare la collaborazione. I fornitori che aderiscono al Programma Rscs di Ul, inoltre, sono considerati più affidabili da parte degli Oem, poiché dimostrano un impegno pro attivo nella gestione delle politiche di conformità attraverso la collaborazione con un partner riconosciuto in tutto il mondo come Ul” ha affermato la Dott.ssa Chiodini. Il convegno si è chiuso con uno stimolante momento di domande e risposte che hanno ulteriormente confermato il crescente e vivo interesse da parte della platea verso l’argomento al fine di adeguarsi ai severi requisiti della normativa, in un’ottica di sviluppo sinergico della realtà imprenditoriale italiana e del mercato. Il convegno, inoltre, ha suscitato l’interesse e la partecipazione delle associazioni rappresentative del settore delle materie plastiche, gli istituti universitari e la stampa di settore. Gli appuntamenti dedicati alla Direttiva Rohs e Raee continuano con il convegno promosso da Assoluce e Assil il prossimo 16 aprile durante Euroluce, che vedrà l’intervento di Ul come portavoce dell’impegno di Assoluce, in materia di Rohs. Anche in occasione di questo convegno Assoluce e Ul, insieme, offriranno alle imprese del settore le migliori soluzioni per risolvere le problematiche conseguenti all’entrata in vigore e all’applicazione della direttiva stessa. A dimostrazione dell’impegno concreto nei confronti della Direttiva Rohs , Ul, sta già collaborando con il Centro di Cultura delle Materie Plastiche di Alessandria, alla realizzazione di un altro evento dedicato in modo particolare al settore delle materie plastiche. Obbiettivo del seminario é di fornire alle aziende produttrici informazioni utili a chiarire i requisiti della direttiva Rohs e a segnalare le possibili soluzioni che i produttori di polimeri sono già in grado di fornire. L’evento si svolgerà Martedì 10 maggio 2005 presso: Sala Conferenze dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria – V.le Michel 2, Politecnico di Torino, sede di Alessandria.  
   
   
LA COMMISSIONE PUBBLICHERÀ A BREVE ALCUNE PROPOSTE SULLA RIFORMA UNIVERSITARIA  
 
Bruxelles, 6 aprile 2005 - Ján Figel', Commissario responsabile di Istruzione, formazione, cultura e multilinguismo, ha annunciato che entro la fine d'aprile la Commissione pubblicherà una comunicazione riguardante le università e la strategia di Lisbona. In un intervento del 31 marzo, il Commissario Figel' ha affermato che è "compito e dovere" della Commissione riaccendere e dar corpo al dibattito sulla riforma universitaria che avrà inizio con la comunicazione intitolata "Mobilising the brainpower of Europe: enabling universities to make their full contribution to the Lisbon Strategy" (Mobilità dei cervelli in Europa: consentire alle università di assicurare il loro pieno contributo alla Strategia di Lisbona). "In questa comunicazione, la Commissione indicherà gli aspetti strategici in materia di attrattiva, governance e finanziamento" ha affermato il Commissario Figel'. "Richiederà un nuovo tipo di partenariato tra Stati e università oltre a una riforma istituzionale e sistemica". Secondo quanto afferma il Commissario, in alcune aree chiave la riforma è una necessità: le università devono disporre di maggiore autonomia e della possibilità di forme di governo autonome, assumere una totale accountability nei confronti della società, beneficiare di un insieme equilibrato di finanziamenti pubblici e privati, dovranno ricorrere a incentivi fiscali e rette, e garantire un accesso equo a tutti gli studenti qualificati. Il Commissario Figel' ha anche sottolineato il fatto che le università europee dovranno cambiare per quanto concerne i gruppi obiettivo, i punteggi di ingresso e di uscita, i metodi di apprendimento e il tipo e l'importanza della ricerca. "Dobbiamo soprattutto investire nel cambiamento e nella modernizzazione nell'ambito di una prospettiva europea", ha dichiarato il Commissario. Per il mondo della ricerca dovrebbe essere di particolare interesse l'impegno assunto dal Commissario Figel' e da Janez Potocnik, Commissario responsabile di Scienza e ricerca, di esaminare il modo in cui rilanciare l'idea di un'etichetta di dottorato europeo, che verrebbe attribuita ai programmi di dottorato con una comprovata dimensione europea.  
   
   
QUALE FUTURO PER I NEOLAUREATI? UN CONVEGNO PER CONOSCERE LE OPPORTUNITÀ FORMATIVE E OCCUPAZIONALI  
 
Milano, 6 aprile 2005 – “Il mercato del lavoro per i neolaureati”. Questo il titolo del convegno, organizzato da Actl e Assolombarda, in collaborazione con Asfor, Crui, e Corriere Lavoro che si è svolto oggi nella sede di Assolombarda in via Pantano 9, a Milano. Il convegno si è posto come un’occasione di incontro e di confronto tra responsabili di aziende, di società di lavoro interinale e di scuole di formazione post laurea sul tema del mercato del lavoro e delle possibilità di impiego per i neolaureati. La manifestazione ha fornito inoltre un’opportunità per i laureandi e i neolaureati per informarsi sulle possibilità di lavoro e di formazione. I lavori sono stati aperti da Roberto Polli - Direttore Generale di Assolombarda, Edoardo Croci - Direttore di Sportello Stage-actl e da Luigi Vimercati – Assessore al lavoro della Provincia di Milano. Durante la prima parte del convegno sono intervenuti: Claudio Poli - Presidente Asfor, Gian Battista Rosa - autore del volume “Dall'università all'azienda” e Massimo Forbicini - Settore Sociale, di Assolombarda. Molteplici i temi affrontati relativi ai diversi strumenti a disposizione dei neolaureati per orientarsi nella ricerca di un’occupazione. Edoardo Croci, Direttore dello Sportello Stage di Actl, ha sottolineato nel suo intervento l’importanza dello stage come strumento a disposizione dei giovani per inserirsi nel mondo del lavoro: “La guida «Dall’università all’azienda» fa parte di una serie di strumenti e servizi di orientamento al lavoro che Actl offre ai giovani: corsi, incontri di orientamento e Sportello Stage, un servizio gratuito per la promozione dei tirocini”. Recenti dati raccolti da Sportello Stage – Actl, il maggiore ente promotore di tirocini formativi a livello nazionale (oltre 10000 stage attivati e 3000 convenzioni con aziende), che offre gratuitamente i propri servizi attraverso il portale www.Sportellostage.it  confermano, infatti, che oltre il 70% dei giovani che hanno svolto un tirocinio formativo, hanno trovato un’occupazione stabile dopo lo stage, anche se non necessariamente presso l’azienda in cui hanno svolto il tirocinio formativo. L’assessore al lavoro e all’economia della Provincia di Milano, Luigi Vimercati ha affrontato il tema del rapporta tra formazione universitaria e mercato del lavoro. Nel suo intervento l’Assessore ha dichiarato “E’ vero che i neolaureati hanno una maggiore facilità di accesso al mondo del lavoro rispetto ai non laureati. Però anche loro non sono immuni dalla precarietà, anche perché la maggior parte degli studenti che esce dalla scuola secondaria si iscrive alle facoltà umanistiche e pochi scelgono la strada degli studi scientifici, che danno maggiori chance di occupazione stabile. A questo proposito, è opportuno ricordare che gli atenei dovrebbero essere interlocutori privilegiati delle imprese, le quali chiedono ai giovani laureati qualità, competenza, capacità innovativa per raccogliere la sfida della competitività lanciata dalla globalizzazione. In Cina si laureano ogni anno 800 mila ingegneri: è un dato che fa riflettere e che ci dice che non possiamo più perdere tempo, se vogliamo che il sistema Italia regga il confronto con le trasformazioni internazionali. Urge pertanto riqualificare le attività e l’organizzazione delle nostre università, affinché possano rapportarsi con le migliori realtà universitarie straniere, per lo meno europee, perché il mercato del lavoro ormai guarda ben oltre i confini nazionali”. Giambattista Rosa, infine, si è soffermato in particolare su tre aspetti legati all’ingresso dei neolaureati nel mondo del lavoro: il livello delle retribuzioni in Italia, inferiore rispetto agli altri paesi europei, il lungo percorso di un neolaureato verso un lavoro “definitivo” e l’ancora limitata internazionalizzazione del mercato italiano. Numerosi quest’anno gli interventi aziendali, a dimostrazione del notevole interesse delle aziende nei confronti dei neolaureati. Da una panoramica delle aziende presenti è possibile rilevare che tra i settori maggiormente interessati all’impiego di neolaureati figurano il farmaceutico, il bancario, il settore alimentare e dei beni di largo consumo e l’automobilistico. La seconda parte del convegno ha dato ampio spazio alle testimonianze aziendali. Sono intervenuti: Andrea Viappiani - Responsabile Selezione Air Liquide, Anna Illiano - Responsabile Ente Formazione Selezione e Sviluppo Alenia Aeronautica, Matilde Cesaro - Responsabile Formazione Ali, Giovanni Fregonese - Vice President Human Resources Astrazeneca, Maria Elena Padovani - Responsabile Formazione e Comunicazione Interna Autogrill, Mariagrazia Morini - Addetto Selezione Banche Popolari Unite, Riccardo Pierobon e Gianfranco Mazzone - Manager Burson-marsteller, Silvio Rostagno - Responsabile Politiche del Personale Gruppo Banca Lombarda e Piemontese, Giovanna Benedettelli - Responsabile Recruiting Kpmg, Daniela Persano e Claudia Garufi - Responsabili Risorse Umane Maersk, Nicola Cernigli - Amministratore Delegato Medialabor-jobonline, Marco Romano - Direttore Amministrazione e Finanza Mont Blanc Italia, Donatella De Vita - Responsabile Formazione e Sviluppo Pirelli, Roberta Frasson - Area Formazione Umana Nell’ambito del convegno, coordinato da Luisa Adani di Corriere Lavoro, è stata presentata e consegnata in omaggio a tutti i partecipanti la Xvi edizione della guida “Dall’università all’Azienda – guida pratica per i neolaureati” (a cura di Gian Battista Rosa), uno strumento fondamentale di orientamento e di informazione per i laureandi e i neolaureati, realizzata da Actl con il Patrocinio di Confindustria e la collaborazione di Corriere Lavoro. La guida, sarà inviata gratuitamente a casa dei 10.000 migliori neolaureati italiani dell’anno accademico 2004-2005. Il volume sarà inoltre in vendita dal 7 aprile al prezzo di € 9.90 nelle librerie di tutto il territorio nazionale o facendone richiesta direttamente ad Actl (telefono 02.86464080, e-mail info@actl.It, www.Actl.it ).  
   
   
IL MERCATO DEL LAVORO PER I NEOLAUREATI  
 
Milano, 6 aprile 2005 - Come si prospetta il mercato del lavoro per i neolaureati? Su questo tema si sono confrontati i relatori del convegno “Il mercato del lavoro per i neolaureati” (Milano, Assolombarda, 5 aprile 2005), nella cui occasione è stata presentata “Dall’università all’azienda. Guida pratica per i neolaureati” edita da Actl. Gli Effetti Della Riforma Universitaria Negli ultimi anni il mercato del lavoro sta mutando anche in risposta ai cambiamenti avvenuti a livello di formazione universitaria. La riforma Moratti consente ai giovani di concludere il ciclo di studi universitari dopo soli tre anni, favorendo l’inserimento anticipato nel mondo del lavoro e attribuendo un ruolo rilevante alle diverse forme di apprendimento “sul campo” che consentono di accumulare crediti utili per conseguire una successiva laurea specialistica. Dalla Laurea All’assunzione: Le Prospettive Per I Neolaureati Come ha affermato Gian Battista Rosa (autore del volume “Dall’università all’azienda”) nel corso del convegno, il percorso ormai classico del neolaureato verso il lavoro "definitivo" prevede sempre più frequentemente che i giovani svolgano più di uno stage prima di ottenere un contratto a termine e successivamente un contratto a tempo indeterminato. E’ importante però sottolineare l’importanza di queste forme di flessibilità, in quanto una struttura più rigida del mercato del lavoro causerebbe un drammatico calo delle assunzioni. In generale, per quanto riguarda lo scenario del mercato del lavoro per i neolaureati, secondo un’indagine riportata nella guida “Dall’università all’azienda” (Parte prima - capitolo 4.1) e svolta su un campione di quaranta aziende, le assunzioni di neolaureati nel 2004 sono state pari al 44% del totale delle assunzioni. Dato abbastanza positivo, ma non generalizzabile - commenta Rosa - dal momento che il campione era composto da aziende particolarmente interessate ad inserire giovani risorse. La laurea, in ogni caso, afferma Rosa, è un titolo di studio che aiuta l’ingresso nel mondo del lavoro: il livello nazionale di disoccupazione dei laureati è circa la metà di quello totale e i tempi di ricerca del primo lavoro sono scesi a 10 mesi. Per quanto riguarda i settori di inserimento, in un contesto economico incerto, le aziende sembrano privilegiare le aree più direttamente legate al business (commerciale, tecnica, controlling, sviluppo software) e meno le aree di staff (ricerca e sviluppo, personale, amministrazione, comunicazione). Ne consegue qualche opportunità in più di inserimento per i laureati in economia ed ingegneria ed economia rispetto ai laureati in giurisprudenza e materie umanistiche. L’indagine, precedentemente citata, segnala che su 100 neolaureati assunti, un quarto sono inseriti nella funzione vendite, circa un quinto nell’area tecnica, meno del 10% nelle aree marketing e amministrazione e poco più del 5% (ciascuna) viene inserito nelle aree personale, sistemi informativi, ricerca e sviluppo. Lavorare All’estero Dalle pagine della guida emerge l’importanza di intraprendere un’esperienza di lavoro all’estero, per acquisire una visione internazionale del mercato del lavoro e confrontarsi con persone e sistemi diversi, e acquistare così valore aggiunto dal punto di vista professionale. Purtroppo in Italia il mercato del lavoro per i neolaureati soffre ancora di una limitata internazionalizzazione. Fermarsi ai confini italiani, nell’ offerta e ricerca di lavoro, è sempre più illogico ma ancora molto frequente. Le ragioni sono diverse, i bassi stipendi e la lingua sono i principali ostacoli all'arrivo di giovani dall'estero, mentre i costi logistici e la mancanza di network pongono il freno alle partenze; rimane tuttavia auspicabile che sia le aziende che i giovani si attrezzino per il superamento di tali ostacoli. Le Retribuzioni Per I Neolaureati I giovani laureati hanno fin dal primo impiego stipendi più elevati dei diplomati. Secondo un’indagine riportata nella guida “Dall’università all’azienda” (parte I – capitolo 4.4), un neolaureato di secondo livello viene infatti assunto con poco più di 22 mila euro di retribuzione lorda annua, contro i 19 mila euro di un diplomato e i 20 mila di un laureato di primo livello. In particolare, poi i settori più remunerativi sono quello chimico farmaceutico, petrolifero e del largo consumo che offrono stipendi in media attorno ai 23 mila euro. Le retribuzioni dei giovani laureati italiani, come ha dichiarato Gian Battista Rosa, risultano, in ogni caso, decisamente inferiori a quelle dei loro omologhi dei principali paesi europei. Alcune delle ragioni di questo divario sono da ricercarsi nello scarso "potere contrattuale" dei neolaureati nei confronti delle aziende, ma anche in una ancora modesta fiducia da parte delle aziende sulla immediata "spendibilità" della laurea stessa nell'organizzazione.