|
|
|
GIOVEDì
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Aprile 2005 |
|
Pagina1 | |
|
UNIONE EUTROPEA: LE NUOVE PROPOSTE PER LA CRESCITA E L’OCCUPAZIONE NELL’AMBITO DEL FUTURO QUADRO FINANZIARIO 2007-2013 |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 7 aprile 2005 - La Commissione europea ha adottato ieri l’ultimo pacchetto di proposte dettagliate collegato al futuro quadro finanziario 2007-2013. Le proposte tracciano le priorità dell’Unione in una serie di settori fondamentali, tra cui la ricerca (per rafforzare la competitività dell’Unione), la cittadinanza, la libertà, la sicurezza e la giustizia, la salute e la tutela dei consumatori (per rendere l’Unione europea un luogo più sicuro in cui vivere) e una riforma destinata a garantire una pesca sostenibile. Il costo stimato di tali misure ammonta a 93 miliardi di euro, cifra già inclusa nella proposta relativa al nuovo quadro finanziario adottata dalla Commissione lo scorso anno. Il massimale delle risorse proprie rimane quindi invariato. Il pacchetto, che completa le proposte presentate a luglio e settembre 2004, è l’ultimo atto necessario per permettere al Consiglio e al Parlamento europeo di raggiungere un accordo sul futuro quadro finanziario. Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha dichiarato: “Ora tutte le tessere del mosaico sono al loro posto. Il programma della Commissione per investire nel futuro dell’Europa è completo. Il bilancio che abbiamo sul tavolo è finanziariamente solido, coerente e credibile. Le nostre scelte di bilancio sono state attentamente costruite attorno alle priorità politiche stabilite dai governi nazionali per l’Unione allargata a 25 Stati membri. Il messaggio che desidero trasmettere oggi è che l’Europa deve disporre di mezzi all’altezza delle sue ambizioni. Credo che abbiamo trovato il giusto equilibrio: questi piani dovrebbero permettere di raggiungere un accordo sul bilancio nel mese di giugno”. La Commissaria Dalia Grybauskaité, responsabile per la programmazione finanziaria e il bilancio ha aggiunto: “Le proposte presentate oggi denotano chiaramente un riorientamento delle priorità a favore della crescita e dell’occupazione e pongono l’accento sulle attività basate sulla conoscenza, come la ricerca e l’innovazione. Tali proposte offrono un effettivo valore aggiunto ai cittadini dell’Unione e rappresentano un buon modo di spendere i soldi dei contribuenti europei. Se il Consiglio e il Parlamento raggiungeranno un accordo a giugno, l’Unione europea potrà iniziare a mettere in atto le nuove politiche a favore dei suoi cittadini nei tempi previsti.” Le proposte adottate oggi dalla Commissione riguardano tre delle cinque categorie principali di attività (le famose “rubriche”) del nuovo quadro finanziario: “competitività per la crescita e l’occupazione”; “cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia” e “conservazione e gestione delle risorse naturali”. Competitività per la crescita e l’occupazione Il contributo dell’Unione alla competitività per la crescita e l’occupazione deve ottenere maggiore visibilità. A tal fine la Commissione propone di completare i programmi proposti lo scorso anno, compreso il programma per l’apprendimento permanente e il nuovo regime in materia di coesione, con il Settimo programma quadro di ricerca e con un Programma quadro per la competitività e l’innovazione. I nuovi programmi quadro di ricerca La proposta relativa al nuovo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico si pone in una logica di forte continuità con il programma in corso e nel contempo dà un nuovo impulso alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione europea. Il programma quadro sarà composto da quattro programmi specifici: il programma “Cooperazione” promuoverà la cooperazione tra l’industria e il mondo accademico in tutta Europa, per conquistare la leadership nei settori chiave della tecnologia; il programma “Idee”, attuato dal Consiglio europeo della ricerca, sosterrà la ricerca “di frontiera”, sulla sola base dell’eccellenza scientifica; il programma “Persone” contribuirà in maniera significativa alla mobilità e alla crescita professionale dei ricercatori europei e di paesi terzi; il programma “Capacità” contribuirà allo sviluppo delle capacità di cui l’Europa ha bisogno per diventare un’economia fiorente basata sulla conoscenza, prevedendo per la prima volta un sostegno alle grandi strutture di ricerca a livello europeo. Il programma sarà reso più attraente e accessibile ai partecipanti attraverso un uso flessibile dei finanziamenti e una netta semplificazione delle procedure e degli aspetti amministrativi. La dotazione di bilancio totale proposta per la ricerca per il periodo 2007-2013 è di 67,8 miliardi di euro. Uno strumento unico per la competitività e l’innovazione Per semplificare l’accesso delle piccole e medie imprese (Pmi) a misure di sostegno adeguate, la Commissione propone l’adozione del Programma quadro per la competitività e l’innovazione, uno strumento comunitario unico destinato a fornire una risposta completa all’esigenza di strumenti più ampi, più semplici e più visibili e mirati a favore delle imprese. Basandosi sul successo ottenuto dalle attività in corso, il programma contribuirà a sviluppare la capacità di crescita e innovazione delle imprese e dell’industria, favorendo un maggiore ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, alle tecnologie ambientali e alle fonti energetiche rinnovabili ed efficienti. La dotazione di bilancio proposta per il programma è di 3,7 miliardi di euro. Nuovo sostegno alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione La nuova priorità “Tecnologie per la società dell’informazione”, che fa parte del Settimo programma quadro di Rst, promuoverà la ricerca nei settori emergenti che hanno un’importanza strategica per il futuro e contribuirà al superamento delle barriere tecnologiche che ostacolano la rapida diffusione e utilizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il nuovo programma di sostegno strategico alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, uno dei programmi specifici del programma quadro per la competitività e l’innovazione, favorirà un’ampia utilizzazione delle applicazioni più promettenti nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in particolare la sperimentazione e lo sviluppo di soluzioni a problemi quali l’interoperabilità, la gestione dell’identità e la sicurezza. Questi problemi comuni possono essere affrontati in modo economicamente più efficiente a livello europeo. Entrambi questi programmi fanno parte di una nuova iniziativa strategica coordinata intitolata “i2010 – Società europea dell’informazione per il 2010”, che sarà annunciata a maggio dalla Commissione. La nuova strategia si propone l’obiettivo politico di dar vita in Europa ad un’economia dell’informazione competitiva e convergente e di promuovere una crescita significativa degli investimenti europei destinati all’innovazione e alla ricerca nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e un‘elevata accessibilità alla società dell’informazione. Un rafforzamento della cooperazione contro le frodi La Commissione propone inoltre di estendere fino al 2013 gli attuali programmi Dogane 2007 e Fiscalis 2007, che migliorano la cooperazione tra le amministrazioni doganali e fiscali nella lotta contro le frodi e favoriscono la creazione di reti transeuropee informatizzate a fini di controllo doganale e fiscale. La prosecuzione dei due programmi è indispensabile per salvaguardare le entrate dell’Unione europea e degli Stati membri, proteggere le frontiere esterne dell’Unione e garantire la sicurezza dei cittadini e la competitività del commercio europeo. La dotazione di bilancio proposta per tali programmi, ripartita su sei anni, è di 522 milioni di euro. Tre nuovi programmi per difendere i valori fondamentali dell’Europa La libertà, la sicurezza e la giustizia sono valori essenziali che costituiscono gli elementi fondamentali del modello europeo di società. È ormai chiaro che le sfide dell’immigrazione e dell’asilo e la lotta contro la criminalità e il terrorismo non possono più essere affrontate in maniera adeguata con misure adottate unicamente a livello nazionale. L’azione a livello europeo è determinante e può semplificare la vita quotidiana dei cittadini dell’Unione, sia a livello lavorativo che familiare. Per raggiungere tale obiettivo la Commissione ha scelto di basarsi su tre programmi quadro, che sostituiranno i molteplici strumenti da essa attualmente gestiti in questo settore. L’unione europea allargata intende dare concreta attuazione al concetto di solidarietà per l’elaborazione di politiche comuni in materia di controlli alla frontiera, asilo e immigrazione. Il programma quadro per la Solidarietà e la gestione dei flussi migratori sosterrà le azioni nazionali dirette a: migliorare l’efficacia dei controlli alle frontiere esterne dell’Unione europea, assicurando nel contempo l’attraversamento senza problemi delle frontiere esterne per i viaggiatori in buona fede; finanziare corsi di orientamento civico, iniziative di formazione interculturale e la realizzazione di manuali per aiutare i nuovi arrivati e le amministrazioni (locali) e facilitare il processo di integrazione; assicurare adeguate condizioni di accoglienza alle persone che chiedono protezione internazionale nell’Unione europea ed un esame equo ed efficace delle richieste di asilo. Assistere le persone la cui domanda di asilo è stata respinta e gli immigrati illegali per un rimpatrio in condizioni dignitose. Il terrorismo e la criminalità organizzata operano sempre di più a livello transnazionale. La legislazione comune è un passo importante verso un approccio comune, ma non è sufficiente. Per proteggere i cittadini sono indispensabili una stretta cooperazione e il coordinamento tra le forze dell’ordine di tutti gli Stati membri. Il programma quadro Sicurezza e salvaguardia delle libertà si propone i seguenti obiettivi principali: promuovere e sviluppare la prevenzione e la repressione della criminalità, organizzata o di altro tipo, con particolare riferimento al terrorismo, alla tratta degli esseri umani e ai reati contro i minori, al traffico illecito di droga e di armi, alla corruzione e alla frode; proteggere i cittadini, le loro libertà e la società contro gli attacchi terroristici e difendere l’Unione europea promuovendo e sviluppando la prevenzione, la preparazione e la gestione delle conseguenze degli attacchi terroristici. Per dare piena attuazione al concetto di cittadinanza europea, la Commissione propone l’adozione del programma quadro Diritti fondamentali e giustizia. L’integrazione della Carta dei diritti fondamentali nel trattato costituzionale implica per l’Unione l’obbligo giuridico di assicurare non soltanto il rispetto dei diritti fondamentali, ma anche la loro promozione attiva. Occorre altresì promuovere il diritto all’integrità fisica, mediante la lotta contro la violenza; l’informazione e la prevenzione del consumo di stupefacenti sono azioni importanti per proteggere la salute pubblica. Il programma consentirà inoltre di intraprendere azioni che sarebbero meno efficaci a livello nazionale, come la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, per permettere ai privati e alle imprese di far valere i loro interessi civili e commerciali in altri Stati membri, e farà in modo che non vi siano più rifugi sicuri per la criminalità e i criminali. La dotazione di bilancio proposta per la libertà, la sicurezza e la giustizia è di 8,3 miliardi di euro. Cittadini per l’Europa Un altro obiettivo importante consiste nel colmare il fossato che separa i cittadini dalle istituzioni europee. Il programma Cittadini per l’Europa intende incoraggiare la partecipazione dei cittadini alla costruzione dell’Europa. Il programma promuoverà la cooperazione tra cittadini e organizzazioni di paesi differenti, che si incontreranno per sviluppare le loro idee e agire insieme in un contesto europeo. Le basi indispensabili per favorire il coinvolgimento dei cittadini sono la comprensione reciproca, la solidarietà e un sentimento di appartenenza all’Europa. La dotazione di bilancio proposta per il programma è stimata in 207 milioni di euro, e rientra nello stanziamento di 2,5 miliardi di euro destinato alla voce “cultura, gioventù, media e cittadinanza”. Migliorare la salute e la tutela dei consumatori Il nuovo programma Salute e tutela dei consumatori si propone di migliorare la qualità della vita dei cittadini europei. Il programma prevede un piano di investimenti strategici per rafforzare le difese dell’Europa contro le epidemie, lo stanziamento di fondi destinati a promuovere la cooperazione tra i sistemi sanitari degli Stati membri e iniziative volte a favorire una maggiore tutela dei consumatori in tutta l’Unione europea. Il programma prevede l’erogazione di fondi destinati a: rafforzare il sistema di sorveglianza e il sistema di allarme rapido contro le malattie infettive; contribuire al finanziamento di centri di eccellenza su questioni fondamentali per il sistema sanitario; favorire la cooperazione tra gli organismi nazionali di tutela dei consumatori per impedire l’ingresso di prodotti pericolosi nel mercato interno dell’Unione europea; organizzare campagne informative per contribuire a risolvere alcuni dei principali problemi sanitari cui l’Unione europea è confrontata; realizzare attività di informazione per rendere i cittadini consapevoli dei diritti ad essi spettanti in base alla legislazione comunitaria sulla tutela dei consumatori e del diritto all’assistenza sanitaria quando viaggiano negli altri Stati membri; La dotazione di bilancio proposta per la salute e la tutela dei consumatori è di 1,8 miliardi di euro. Risposta rapida alle situazioni di emergenza La Commissione propone inoltre due strumenti destinati a fornire una risposta rapida a eventuali situazioni di emergenza nell’Unione: un nuovo Fondo di solidarietà e uno Strumento di risposta rapida e preparazione alle emergenze. Il Fondo di solidarietà è modellato sulla falsariga dell’attuale Fondo di solidarietà dell’Unione europea, ma ne estende il campo di applicazione e ne migliora il funzionamento; riguarderà non soltanto, come prima, le gravi situazioni di crisi derivanti da catastrofi naturali, ma anche i disastri industriali e tecnologici, le emergenze per la salute pubblica e le azioni terroristiche. Il nuovo Strumento di risposta rapida e preparazione alle emergenze consentirà di sviluppare una robusta capacità di reazione rapida e consentirà in tal modo all’Unione europea di dimostrare la propria solidarietà alle vittime delle catastrofi. Il Fondo di solidarietà è utilizzato come una riserva da attivare in caso di gravi catastrofi. La dotazione di bilancio proposta per il periodo 2007-2013 è di 6,2 miliardi di euro. Per lo strumento di risposta rapida e preparazione alle emergenze è invece stanziato un importo di 138 milioni di euro per l’intero periodo. Una riforma per garantire una pesca sostenibile Infine, la decisione adottata oggi dalla Commissione riunisce le varie componenti della politica comune della pesca (Pcp) in un unico quadro. Questa semplificazione assicurerà maggiore trasparenza, sottolineando l’impegno dell’Unione ad attuare la riforma della Pcp. Gli aiuti comunitari al settore della pesca e alle zone costiere saranno erogati dal Fondo europeo per la pesca, la cui istituzione è stata proposta nel luglio dello scorso anno. La riforma mira a garantire una pesca sostenibile mediante un approccio a lungo termine per la gestione delle attività alieutiche, un equilibrio più stabile e duraturo tra lo sforzo di pesca e le risorse del mare, il coinvolgimento dei soggetti interessati nel processo della Pcp, un’applicazione delle norme più efficace e uniforme e la repressione delle attività di pesca illegali nelle acque comunitarie e internazionali. La dotazione di bilancio proposta ammonta a 2,6 milliardi di euro e rientra nello stanziamento di 7,6 miliardi destinato alla pesca europea. Sintesi della proposta relativa al quadro finanziario 2007-2013 Competitività per la crescita e l’occupazione | Attività | Totale 2007-2013 (miliardi di euro) | Percentuale sul totale 2007-2013 | Percentuale della presente rubrica | Variazione percentuale 2006-2013 | Ricerca Trasporti ed energia Istruzione e formazione Politica sociale (progresso) Competitività e innovazione Dogane e Fiscalis Fondo per la crescita e l’adeguamento Altre (incluse altre azioni, spese amm. E margine | 67,8* 20,7 12,0 0,6 3,7* 0,5* 7,0 20,4 | 6,6% 2% 1,2% 0,05% 0,4% 0,1% 0,7% 2,0% | 51,1% 15,6% 9,0% 0,4% 2,8% 0,4% 5,3% 5,4% | 166% 367% 268% 3% 92% 32% Nuovo 131% | Totale | 132,7 | 13,0% | 100,0% | 194% | Coesione per la crescita e l’occupazione | Promuovere la convergenza Competitività regionale Cooperazione territoriale Altre (incluse spese amm. E margine) | 264,0 57,9 14,3 2,5 | 25,8% 5,7% 1,4% 0,2% | 78,0% 17,1% 4,2% 0,7% | 40% 6% 14% 62% | Totale | 338,7 | 33,1% | 100,0% | 32% | Conservazione e gestione delle risorse naturali | Agricoltura (misure di mercato e aiuti diretti Pac) Sviluppo rurale Tutela dell’ambiente Fondo per la pesca Altre (incluse altre azioni, spese amm. E margine) | 301,1 88,8 2,1 7.6* 5,1 | 29,4 8,7% 0,2% 0,7% 0,5% | 74,4 21,9% 0,5% 1,9% 1,3% | -3% 25% 37% 24% 46% | Totale | 404,7 | 39,5% | 100,0% | 3% | Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia | Libertà, sicurezza e giustizia Salute e consumatori Cultura, gioventù, media e Cittadinanza Protezione civile e strumento di risposta rapida Fondo di solidarietà Altro (incluse altre azioni, spese amm. E margine) | 8,3* 1,8* 2,5* 0,1* 6,2* 5,8 | 0,8% 0,2% 0,2% 0,01% 0,6% 0,6% | 33,7% 7,3% 9,9% 0,6% 25,2% 23,3% | 228% 187% 267% 123% -13% 127% | Totale | 24,7 | 2,4% | 100,0% | 90% | L’ue come partner mondiale | Preadesione Politica di vicinato Cooperazione allo sviluppo Stabilità Fondo di garanzia sui prestiti Altre (incluse altre azioni, spese amm. E margine) | 12,9 13,1 39,0 3,9 1,2* 25,3 | 1,3% 1,3% 3,8% 0,4% 0,1% 2,1% | 14,0% 14,3% 42,3% 4,3% 1,4% 23,8% | -18% 95% 261% 257% -13% 70% | Totale | 95,4 | 9,0% | 100,0% | 40% | Altre (incluse altre istituzioni comunitarie, pensioni, scuole europee, compensazione di bilancio per Bulgaria e Romania, Fondo europeo per lo sviluppo per il 2007) | 28,7 | | Totale | 1 025 | | | | | | | | : http://europa.Eu.int/comm/financial_perspective/ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TLC: STANCA, BANDA LARGA, "ANCORA UNA BUONA NOTIZIA PER L'ITALIA" |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - "Ancora una buona notizia per il nostro Paese". Così Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha commentato i dati della Commissione Europea sulla diffusione della banda larga, "la moderna autostrada digitale". Secondo il ministro, "questi dati confermano il grande progresso fatto dall'Italia in questo settore così strategico dell'innovazione tecnologica e, al tempo stesso, premiano le politiche adottate dal Governo in questi quattro anni, fornendo ulteriori elementi di fiducia sulle prospettive di progresso del Sistema Italia". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha poi ricordato che "solo pochi anni fa eravamo nelle retrovie in Europa per numero di linee a larga banda ed invece ora siamo ai primissimi posti e, quel che più conta, con tassi di crescita assolutamente straordinari e più elevati rispetto a quasi tutti gli altri Paesi europei". Stanca ha inoltre posto in evidenza che "questa infrastruttura interessa non solo le famiglie italiane, ma anche le imprese come fattore necessario per lo sviluppo della loro competitività e la stessa Pubblica amministrazione che così può fornire migliori e più moderni servizi alla comunità nazionale". |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LE PMI CHIEDONO MAGGIORE CONSIDERAZIONE NELL'AMBITO DEL 7PQ |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 7 aprile 2005 - Le piccole e medie imprese (Pmi) rappresentano il 99 per cento del numero totale delle aziende dell'Unione europea, e in virtù di ciò dovrebbero ricevere un'attenzione maggiore nel Settimo programma quadro (7Pq), dichiara l'Ueapme, l'Unione europea dell'artigianato e delle piccole e medie imprese. Nel documento di sintesi diffuso in vista della proposta della Commissione europea sul 7Pq, la cui pubblicazione è prevista per il 6 aprile, l'Ueapme dichiara che se si vuole conseguire l'obiettivo di Barcellona di aumentare gli investimenti nella ricerca portandoli al tre per cento del Pil, la spesa per la ricerca e sviluppo (R&s) delle Pmi deve necessariamente essere incrementata. Secondo l'Ueapme, il bilancio di ricerca e sviluppo delle piccole imprese statunitensi è in media sette o otto volte superiore a quello delle Pmi europee, uno squilibrio cui bisogna porre rimedio se l'Europa vuole colmare il divario che la separa dagli Stati Uniti. "La Commissione deve andare oltre l'adesione puramente formale a questi obiettivi nel 7Pq ed elaborare programmi su misura per le esigenze delle piccole imprese", osserva Hans-werner Müller, segretario generale dell'Ueapme, sottintendendo che un incremento del bilancio comunitario a favore delle Pmi incentiverebbe investimenti aggiuntivi nel settore della ricerca e sviluppo da parte delle stesse Pmi. In conformità di quanto indicato nel Sesto programma quadro (6Pq), solo il 22 per cento delle proposte delle Pmi considerate "di elevata qualità" riceveva finanziamenti, mentre il 50 per cento dei progetti ritenuti "di elevata qualità" veniva finanziato in toto. L'ueapme deplora tale squilibrio e sottolinea che "questo è il risultato non di una carenza di fondi delle Pmi in generale, bensì del fatto che l'80 per cento del bilancio delle Pmi viene destinato a nuovi strumenti a scarsa domanda, mentre solamente il 20 per cento viene erogato a programmi per le Pmi ad elevata domanda". In aggiunta a ciò, afferma l'Ueapme, i nuovi strumenti sono eccessivi per le Pmi, e si dovrebbe tentare di favorire i progetti su piccola scala. Secondo le Pmi, i programmi Craft, Collective Research ed Eti (Economic and Technical Intelligence) soddisfano le loro esigenze in maniera ottimale. Tali programmi adottano un approccio innovativo, mettono a disposizione un bilancio adeguato e di volume medio, limitano il numero dei partecipanti e hanno una durata a medio termine. L'ueapme propone pertanto di inserire un settimo obiettivo: "Pmi e R&s/innovazione: il motore dello sviluppo economico", che utilizzerebbe in maniera più diffusa l'approccio "bottom-up" dei programmi specifici per le Pmi. "Un obiettivo per le Pmi così strutturato è preferibile all'aggiunta di elementi per le Pmi a ciascuno degli altri sei obiettivi, in quanto comunicherebbe un'immagine chiara e coerente migliorando così la struttura del quadro stesso", prosegue la relazione dell'Ueapme. L'obiettivo in questione consentirebbe il finanziamento sia dei programmi specifici per le Pmi, sia della partecipazione a nuovi strumenti, utilizzando una divisione del bilancio più realistica e orientata alla domanda rispetto all'attuale proporzione 80:20 per cento. L'ueapme chiede anche un aumento di almeno un miliardo di euro a favore del bilancio per i programmi specifici per le Pmi, con un ampliamento dei programmi Craft e Collective Research - che hanno registrato risultati molto positivi - e con lo sviluppo di un programma di disseminazione basato sull'attuale schema dell'Eti. Inoltre, l'Ueapme propone la reintroduzione del Premio esplorativo utilizzato nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq). Infine, per migliorare il funzionamento del programma quadro, l'Ueapme raccomanda la creazione di un sistema centralizzato di registrazione contenente i dati chiave dei partecipanti, allo scopo di ridurre l'onere amministrativo a carico dei partecipanti e della Commissione. In aggiunta a ciò, fa notare l'Ueapme, il periodo di selezione, che si protrae dalla presentazione di un progetto alla sottoscrizione di un contratto, deve essere ridotto nettamente a un massimo di sei mesi. Attualmente il processo dura in media più di un anno. "Ciò rappresenta un disincentivo per le piccole imprese con risorse limitate", dichiara l'Ueapme. "Il processo andrebbe semplificato. Andrebbe fatto un ricorso più massiccio alle somme forfetarie nella fase iniziale di proposta del progetto, un meccanismo che contribuirebbe a ridurre il calendario della procedura di approvazione". "Il Commissario Potocnik si è assunto l'impegno di promuovere un maggior coinvolgimento delle Pmi nel prossimo programma quadro. Alla luce dell'importanza della ricerca e sviluppo per la creazione della crescita, è essenziale per l'economia dell'Unione che la Commissione onori l'impegno assunto nella proposta del 7Pq attesa questa settimana", ha concluso Hans-werner Müller. Per consultare la versione integrale del documento di sintesi dell'Ueapme consultare: http://www.Ueapme.com/docs/pos_papers/2005/fp7_positionpaper.doc Per seguire il dibattito sul 7Pq consultare: http://www.Cordis.lu/fp7/ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MEF: DT E RGS: AL VIA GEMELLAGGI CON TURCHIA E BULGARIA |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica l’avvio di due nuovi progetti di gemellaggio con la Turchia e con la Bulgaria che verranno guidati, rispettivamente, dal Dipartimento del Tesoro (Dt) e dalla Ragioneria Generale dello Stato (Rgs). Al progetto di gemellaggio tra Dt e la Turchia, "Strengthening the Public Procurement System in Turkey", collaboreranno l’Autorità italiana di vigilanza sui lavori pubblici e la Consip S.p.a. L’obiettivo è supportare l’Autorità turca sugli appalti pubblici per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali in funzione del possibile ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Il progetto - della durata di 18 mesi e con un budget di 1,3 milioni di euro interamente finanziato dall’Unione Europea - impiegherà un team di 55 esperti italiani. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dipartimentale www.Dt.tesoro.it nell’Area Documentale dedicata ai Gemellaggi Per quanto riguarda il gemellaggio tra Rgs e Bulgaria, "Building up integrated State Treasury in the Ministry of Finance", vi collaborerà la Regione Lazio. L’obiettivo è creare un sistema integrato di Tesoreria nell’ambito del Ministero delle Finanze della Bulgaria, per armonizzare le funzioni e le strutture della Tesoreria di Stato del Paese balcanico con le migliori pratiche attualmente in uso nei Paesi membri dell’Unione Europea. Il progetto ha una durata di due anni, un budget di 1 milione di euro interamente finanziato dall’Unione Europea e si struttura fondamentalmente in tre componenti: sviluppo dell’organizzazione funzionale della Tesoreria, sviluppo della capacità amministrativa, sviluppo del quadro legislativo inerente il nuovo modello di organizzazione della tesoreria. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.Rgs.mef.gov.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ITALIA, CORSO DI FORMAZIONE NELL'AMBITO DEL 6PQ |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 7 aprile 2005 - L'agenzia italiana per la promozione della ricerca europea (Apre) organizza un corso di formazione dal titolo "Come redigere nel 6Pq una proposta per le priorità 1 e 5" che avrà luogo a Roma il 13 e 14 giugno. Nei mesi di maggio e giugno, la Commissione europea ha in pubblicazione gli ultimi bandi per la priorità 1 "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" e per la priorità 5 "Sicurezza e qualità dei prodotti alimentari". Il corso si pone l'obiettivo di illustrare ai partecipanti come costruire una "buona" proposta per le due suddette aree tematiche. Http://www.apre.it/serviziapre/forma/corsi.asp |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
UGC BANCA SI CONFERMA ABOVE AVERAGE PER STANDARD & POOR'S |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Standard & Poor's conferma il rating Above Average ad Ugc Banca, la società del Gruppo Unicredit guidato da Alessandro Profumo, specializzata nella gestione dei crediti non performing. La conferma riflette le ottime capacità di gestione di Ugc - spiega in una nota l'agenzia di rating - che ha costantemente raggiunto performance di incasso superiori a quelle previste nei business plan, come dimostrato nella cartolarizzazione Npls con veicolo Quercia Funding la quale ha ottenuto di recente l'upgrade "Aaa" per tutti i titoli da essa emessi. A ciò si aggiunge una piattaforma gestionale tecnologicamente all'avanguardia e completamente integrata che consente elevati livelli di automazione di processo, assicura un efficace contenimento dei costi e un monitoraggio continuo dei flussi contabili ed informativi. Uno stabile senior management con una lunga esperienza nel settore e oltre 1300 risorse specialistiche, tra gestori interni, consulenti e legali esterni dislocati su tutto il territorio, delinea l'efficiente struttura organizzativa di Ugc Banca. S&p ha inoltre giustificato la propria valutazione non solo basandosi sulle performance di recupero registrate dalla Banca, superiori alle attese e di molto maggiori a quelle prodotte da servicer con caratteristiche e per operazioni simili; ma anche per la continua attenzione posta da Ugc Banca nello sviluppare e rifinire le proprie procedure interne al fine di assicurare una notevole efficienza nei processi e ottenere di contro il controllo dei costi e la massimizzazione degli incassi. Il rating Above Average è al momento la valutazione più alta che Standard & Poor's ha attribuito ad uno special servicer italiano. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BANCA CARIGE BILANCIO 2004: UTILE NETTO DI OLTRE 107 MILIONI, IN CRESCITA DELL’1,3% SUL 2003 |
|
|
|
|
|
Genova, 7 aprile 2005 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto dal Dott. Giovanni Berneschi, ha approvato il 25 marzo il progetto di bilancio 2004, illustrato dal Direttore Generale Alfredo Sanguinetto: l’utile netto della Banca Carige sale a 107,5 milioni, evidenziando un incremento dell’1,3% rispetto al 2003, con un rendimento del patrimonio medio investito (Roae) del 6,7%. A livello di Gruppo, l’utile netto consolidato è pari a 100,9 milioni, in crescita del 19,1% rispetto agli 84,7 milioni del 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata, in prima convocazione, per il 28 aprile 2005, ed in seconda convocazione per il 29 aprile 2005, la distribuzione di un dividendo di 0,0723 euro per azione ordinaria (valore allineato al 2003) e di 0,0923 euro per azione di risparmio. Il monte dividendi complessivamente è pari a 83,6 milioni; viene proposta come data di stacco del dividendo il 2 maggio 2005, con pagamento a partire dal 5 maggio 2005. Il conseguimento di tali risultati rappresenta un traguardo positivo per Carige, tenuto conto che l’esercizio è stato caratterizzato da una congiuntura sfavorevole, condizionata dal perdurare della debolezza del ciclo economico e dal fallimento di Festival Crociere, i cui effetti sono stati completamente riassorbiti nel corso dell’esercizio. Il 2004 ha visto proseguire la strategia di espansione del Gruppo annunciata ad aprile in sede di presentazione del Piano strategico per il triennio 2005-2007: il perimetro di consolidamento del Gruppo Carige si è ulteriormente ampliato attraverso l’inserimento della Cassa di Risparmio di Carrara e della Banca Cesare Ponti (acquisita nel mese di dicembre). La strategia Il Piano strategico 2005-2007 del Gruppo Banca Carige conferma la mission di affermarsi quale conglomerato bancario, finanziario, previdenziale e assicurativo a livello nazionale, radicato nei singoli mercati locali, capace di differenziarsi nella qualità del servizio offerto al cliente anche attraverso la multicanalità integrata e la qualità delle risorse e delle strutture. Coerentemente a questa mission e per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, che ipotizzano un utile netto intorno a 180 milioni ed un Roe di circa il 10% a fine triennio, sono stati individuati alcuni indirizzi strategici che si concretizzano nell’incremento delle masse intermediate per dipendente, della redditività delle aree di business e del contributo reddituale delle partecipazioni, nel miglioramento dell'efficienza e nel contenimento del rischio. I risultati del 2004, più oltre dettagliati, costituiscono una solida base per la realizzazione di quanto prefissato nel Piano Strategico. I risultati 2004. Analizzando il bilancio di Banca Carige Spa con un maggior dettaglio si possono evidenziare i seguenti fenomeni: il margine d’interesse ammonta a 322,1 milioni, sostanzialmente stabile (-0,8%) sul 2003. Il limitato decremento è da ascrivere alla diminuzione dello spread tra tassi attivi e passivi, che ha più che compensato la crescita delle quantità intermediate; i ricavi netti da servizi ammontano a 451,5 milioni, in crescita del 15,8%. A tale incremento hanno contribuito 61,1 milioni di ricavi derivanti dall'operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis per 864,5 milioni effettuata nell'anno; complessivamente, il margine di intermediazione si è attestato a 773,5 milioni (+8,3%); i costi operativi ammontano a 511,8 milioni, in aumento del 4,5% rispetto al 2003. L'aumento più significativo riguarda le altre spese amministrative (11,9%), mentre le spese di personale crescono solo dello 0,7% e le rettifiche di valore su immobilizzazioni del 3,6%. All’interno delle rettifiche di valore sono compresi 10,5 milioni di ammortamenti del goodwill relativo ai 124 sportelli acquisiti dalla Banca negli anni passati. Il cost income ratio, considerando i crediti per operazioni in leasing con il metodo finanziario, scende al 61,6% (64% nel 2003); il risultato di gestione si dimensiona in 261,8 milioni, in aumento del 16,6% sull’anno precedente; le rettifiche e gli accantonamenti, che incorporano l’ultima quota di 12,5 milioni del tranching relativo all'operazione di securitization su crediti non performing effettuata alla fine del 2000, ammontano a 138 milioni, in crescita del 73,8% rispetto al 2003. Sull'esercizio 2004 ha pesato il fallimento della Festival Crociere, che ha determinato rettifiche per 82,5 milioni; - tenuto conto di 15 milioni di contribuzione straordinaria (23 milioni nel 2003) e di 31,2 milioni di imposte (67 milioni nel 2003), l’utile netto ammonta a 107,5 milioni, in aumento dell’1,3% rispetto al 2003. Il Roe (Return On Equity, pari al rapporto tra utile e patrimonio a fine esercizio) si attesta al 6,6%, stabile rispetto al 2003 ed il Roae (Return On Average Equity, pari al rapporto tra utile e patrimonio medio dell'esercizio) al 6,7%. Circa gli aggregati patrimoniali, la raccolta complessiva da clientela (Afi -Attività Finanziarie Intermediate) a fine 2004 si dimensiona in 24.899,4 milioni, registrando uno sviluppo del 9,2% nell’anno. In particolare, la raccolta diretta evidenzia un aumento del 12,3%, raggiungendo gli 11.258,8 milioni (45,2% delle Afi) rispetto ai 10.025,4 milioni del 2003; la raccolta indiretta (o Altre Attività Finanziarie – Aaf), pari a 13.640,6 milioni (54,8% delle Afi), registra uno sviluppo del 6,8% rispetto ai 12.767,1 milioni dello scorso anno. I crediti alla clientela raggiungono i 9.468,1 milioni, risultando in crescita annua del 2,4%. Sterilizzando l’operazione di securitization di mutui ipotecari in bonis realizzata a fine giugno 2004 di 864,5 milioni, la crescita risulterebbe pari al 10,6%. A livello di risultati consolidati, tutti i principali aggregati del Gruppo evidenziano performance positive. Circa il conto economico, l’utile netto cresce del 19,1% salendo a 100,9 milioni (la crescita risulta pari al 19,1% anche se si considerano i dati 2003 pro forma, elaborati a parità di perimetro). Il margine di intermediazione cresce del 17,5% a 894 milioni (+10,5% il risultato pro forma). I costi operativi, che incorporano 22,2 milioni di euro relativi all’ammortamento del goodwill sulle acquisizioni effettuate dal Gruppo negli ultimi anni, crescono meno che proporzionalmente rispetto allo sviluppo del business e ciò genera una crescita del risultato di gestione del 35,3% (+27,5% pro forma) a 280 milioni. Gli accantonamenti e le rettifiche anche a livello di Gruppo risentono del fallimento Festival Crociere e ammontano a 146 milioni, in crescita del 70,8% rispetto al 2003 (+65,8% pro forma). Ciò porta ad un utile delle attività ordinarie pari a 134 milioni (+10,5% sul 2003; +2% il dato pro forma); l’utile straordinario ammonta a 17 milioni (-50,8%; -51,4% pro forma), mentre le imposte riducono la loro incidenza dal 47,7% del 2003 al 31,2% del 2004. L’utile netto consolidato (100,9 milioni) è superiore a quello comunicato lo scorso mese di febbraio (86,9 milioni), grazie alla maggior redditività che è emersa da alcune partecipazioni strategiche consolidate al patrimonio netto. Il cost income ratio è sceso dal 69,1% del 2003 (69,4% pro forma) al 65,1% del 2004. Sul fronte patrimoniale la raccolta complessiva ammonta a 30.365 milioni, in crescita del 18,2% sul 2003 (+2,7% a parità di perimetro) e gli impieghi a clientela ammontano a 11.580 milioni, in crescita del 13% (+3,4% a parità di perimetro). Il Tier 1 a livello consolidato è pari a fine 2004 a 7,4%. La rete delle filiali della Banca Carige è rimasta invariata a 393 sportelli, mentre a livello di Gruppo il processo di crescita per via esterna ha portato il numero complessivo di punti vendita a 495 (456 nel 2003). Le agenzie assicurative distribuite su tutto il territorio nazionale raggiungono le 405 unità. A fine anno il personale della Banca Carige è risultato di 3.719 unità (3.759 a fine 2003) e, per quanto riguarda il Gruppo, si è registrata una crescita a 4.787 (4.354 nel 2003). L’adozione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs Con riferimento alla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 marzo 2005 in merito allo stato di attuazione dei sistemi e delle procedure contabili per l’applicazione dei principi contabili Ias/ifrs, si comunica che Banca Carige ha avviato, già a partire dalla prima metà del 2003, un progetto interfunzionale finalizzato ad implementare il passaggio a tali nuovi principi. Tale progetto, collocato all’interno di un più ampio processo di revisione organizzativa, investe tutte le società del Gruppo, comprese le società di assicurazione ed è indirizzato e guidato da un team di manager responsabili delle aree Bilancio di Gruppo, Ict, Organizzazione, Pianificazione e Controllo. Dopo una fase iniziale di ricognizione volta ad individuare i principali scostamenti informativi e valutativi e, quindi, le aree di maggior impatto organizzativo, informatico e contabile, è stata svolta, da un lato, un’attività volta alla verifica della presenza nel sistema informativo aziendale dei dati necessari alle nuove predisposizioni contabili e alla modalità di reperimento delle informazioni mancanti e, dall’altro lato, un’attività di approfondimento con fornitori di software e società di consulenza. Per quanto riguarda in particolar modo il 2004, sono stati effettuati investimenti necessari per l’adeguamento dei software informativi, nonché sono stati predisposti dettagliati modelli di analisi e piani operativi finalizzati soprattutto alla valutazione dei crediti e dei titoli ed alla realizzazione di quanto previsto dallo Ifrs 14 in termini di Segment Reporting. Sulla base delle necessarie definitive determinazioni degli Organi di Vigilanza l’orientamento del Gruppo Carige, sarebbe, previa approvazione da parte degli Organi competenti, il seguente: 1. Utilizzo della facoltà prevista dal Decreto Ias per l'adozione degli Ias/ifrs anche per i bilanci d'esercizio del 2005 relativamente alle imprese bancarie del Gruppo; 2. Prima applicazione dei principi contabili internazionali alla redazione della relazione semestrale consolidata al 30/6/2005 e alle relazioni individuali delle banche del Gruppo; 3. Per quanto riguarda la trimestrale al 31/3/2005, il Gruppo intende avvalersi della facoltà prevista nel Documento di Consultazione della Consob di redigere l'informativa secondo la previgente normativa. L’analisi effettuata in termini di effetti della prima applicazione fa ritenere che i benefici riconducibili all’adozione del fair value nella valutazione delle partecipazioni e delle immobilizzazioni materiali saranno superiori a eventuali effetti negativi derivanti dal diverso criterio di valutazione dei crediti, determinando un impatto positivo sulla consistenza patrimoniale della Banca. Si informa, infine, che è in corso il conferimento - da parte dei Consigli di Amministrazione delle società del Gruppo - dell’incarico alla società di revisione per la verifica dei dati risultanti dal processo di transizione. L’andamento nei primi due mesi del 2005 evidenzia aggregati patrimoniali ed economici in linea con le aspettative del Budget che ipotizza risultati superiori a quelli del 2004. In particolare l’attività del raccolta del risparmio cresce complessivamente ad un ritmo annuo dell’8,7%, mentre quella di concessione del credito all’economia sale del 12,5% nei dodici mesi sterilizzando l’operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis. In occasione della medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha discusso la “Proposta di autorizzazione all’acquisto ed alla disposizione di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile” che verrà sottoposta all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti. Tale proposta riguarda l’autorizzazione all’acquisto fino ad un massimo di n. 55.666.341 azioni della Banca Carige, del valore nominale di 1 euro cadauna (di cui fino a 47.994.875 azioni ordinarie e fino a 7.671.466 azioni a risparmio convertibili, corrispondenti rispettivamente alla ventesima parte del capitale ordinario e di risparmio). L’autorizzazione richiesta riguarda, inoltre, la possibilità di alienare tutte o parte delle azioni proprie detenute dalla Banca (ordinarie e/o di risparmio). |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BANCA FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE A MARZO: € 162 MILIONI PREMI VITA INCASSATI A MARZO: € 124 MILIONI MASSE AMMINISTRATE A FINE FEBBRAIO SUPERIORI A € 60 MILIARDI |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 – La raccolta netta totale (risparmio gestito e non gestito) del gruppo Banca Fideuram ha registrato a marzo un saldo positivo di € 162 milioni (in crescita rispetto agli € 138 milioni di febbraio). La raccolta netta di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) a marzo è stata negativa per € 85 milioni. All’interno del risparmio gestito, le assicurazioni vita hanno segnato una raccolta positiva pari a € 44 milioni, mentre le gestioni patrimoniali e i fondi comuni hanno registrato una raccolta negativa pari rispettivamente a € 78 milioni e € 51 milioni. A marzo il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato positivo per € 247 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 124 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 79 milioni, interamente costituita da polizze unit linked. A fine febbraio il totale delle masse amministrate dal gruppo Banca Fideuram ammontava a € 60,2 miliardi, per € 46,8 miliardi costituite da risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni). Al 31 marzo i private banker1 del gruppo Banca Fideuram erano 4.207 a cui vanno aggiunti 31 produttori assicurativi per un totale di 4.238 professionisti. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RAGGIUNTO L’ACCORDO PER LA RINUNCIA DA PARTE DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CUNEO E DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI LOMBARDIA ALLE OPZIONI DI VENDITA A BANCA LOMBARDA DELLA RESIDUA PARTECIPAZIONE IN BANCA REGIONALE EUROPEA
|
|
|
|
|
|
Brescia, 7 aprile 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda ha approvato ieri l'accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia che prevede la rinuncia da parte di quest' ultime alle opzioni di vendita a suo tempo concesse da Banca Lombarda sulle residue azioni Bre detenute dalle Fondazioni stesse ed ammontanti, per ciascuna Fondazione, a circa il 20% del capitale sociale. L'accordo è maturato al termine di trattative avviate nei mesi scorsi in relazione alle tematiche connesse all'introduzione - a partire dal 1 gennaio di quest'anno - dei principi contabili Ias, che hanno comportato novità nello scenario normativo preso a riferimento per la contabilizzazione delle suddette opzioni di vendita. Le intese sono state raggiunte in una prospettiva di sviluppo e valorizzazione di Banca Lombarda, dell'intero Gruppo e in particolare della Bre, alla quale le Fondazioni sono particolarmente attente in relazione agli interessi della comunità alla quale afferiscono le loro finalità istituzionali. Gli accordi, subordinati alle prescritte autorizzazioni delle competenti Autorità, oltre alla definitiva rinuncia alle opzioni da parte delle Fondazioni, prevedono il rinnovo dei vigenti patti parasociali per la durata di cinque anni. Gli aspetti salienti delle intese riguardano inoltre l'impegno di Banca Lombarda a mantenere il controllo di Bre; una ancor più diffusa e intensa penetrazione operativa del Gruppo nel territorio della provincia di Cuneo, Milano e Pavia, con particolare attenzione per lo sviluppo dell'operatività nel segmento delle medie e piccole imprese. Una politica di pay out della Banca Regionale Europea - previo adeguamento dello statuto sociale e comunque nel rispetto delle disposizioni e dei requisiti di patrimonializzazione vigenti – volta a massimizzare la redditività della partecipazione. Infine si è concordato un rafforzamento della presenza in seno agli organi sociali delle società del Gruppo di esponenti rappresentativi del territorio di riferimento delle Fondazioni, in considerazione dello sviluppo dell'attività delle società prodotto del Gruppo nei territori di tradizionale operatività di Bre. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BANCA POPOLARE DI LODI: PRECISAZIONE SU PARTECIPAZIONE IN BANCA ANTONVENETA |
|
|
|
|
|
Lodi, 7 aprile 2005 - In relazione alle notizie apparse sulla stampa e, a seguito di formale richiesta da parte della Consob, la Banca Popolare di Lodi precisa: 1. Di possedere nell’ambito delle prescritte autorizzazioni di vigilanza, alla data odierna, azioni pari al 10,82% del capitale di Banca Antonveneta, di cui lo 0,33% a titolo di pegno. Detta partecipazione è finalizzata a collocare la Banca Popolare di Lodi fra gli azionisti stabili di Banca Antonveneta esplorando - attraverso l’elaborazione di un progetto - ipotesi destinate a valorizzare identità e autonomia della banca veneta sul territorio di riferimento. Ciò a tutela dell’investimento di Banca Popolare di Lodi e di tutti coloro che, italiani e non, esprimeranno, in occasione della prossima assemblea, la consapevole fiducia in tale prospettiva di sviluppo; 2. L’attività di intermediazione per conto terzi sul titolo Banca Antonveneta, svolta dalla Banca Popolare di Lodi nel rispetto formale e sostanziale delle vigenti disposizioni, non ha alcun nesso con la partecipazione detenuta né tantomeno con pretesi accordi con gli attuali azionisti di Banca Antonveneta ipotizzati da taluni organi di stampa; 3. Di non aver stipulato accordi (opzioni, contratti preliminari, a termine o condizionati, accordi per l’acquisto o per il voto) aventi per oggetto le azioni di Banca Antonveneta; e di non aver concluso – in forma scritta o in altra forma – patti parasociali con azionisti della banca medesima; 4. L’inesistenza di accordi fra Banca Popolare di Lodi e altri azionisti di Banca Antonveneta dimostra la totale infondatezza delle notizie, diffuse da taluni organi di stampa. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BORSA RAPPORTO QUADRIMESTRALE SULL’ANDAMENTO : CRESCE LA FIDUCIA MILANO È LA STELLA DELL’INVERNO |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - Per il terzo quadrimestre consecutivo gli indici azionari delle principali Borse mondiali, inclusa quella di Milano, si presentano con valori positivi, ossia in crescita rispetto ad un anno fa. Si consolida quindi un trend positivo che era divenuto chiaramente visibile già nell’analisi Eurispes dell’aprile dello scorso anno. Gli ultimi quattro mesi (fine novembre 2004-fine marzo 2005) hanno confermato l’andamento positivo, ed anzi lo hanno rafforzato e reso più convincente, sia pure limitatamente alle piazze europee e a Tokio. Fermo al palo è stato nei quattro mesi l’indice della Borsa americana (Dow Jones) con una crescita minima inferiore al quarto punto percentuale, mentre in controtendenza si è mosso il Nasdaq, che mostra una perdita di valore delle quotazioni preoccupante (-5,24%) anche per un listino sempre caratterizzato da forti oscillazioni (tabella 1). Guadagni e perdite delle principali Borse valori negli ultimi 4 mesi Novembre 2004-marzo 2005 Valori assoluti e percentuali borse | novembre 2004-marzo 2005 | Variazione dell’indice | Variazione percentuale | Mib 30 | +2.552 | +8,55 | Mibtel | +2.154 | +9,62 | S&p/mib | +2.558 | +8,63 | Ny Dow Jones | +22 | +0,21 | Ny Nasdaq | -110 | -5,24 | Londra | +183 | +3,87 | Parigi | +307 | +8,15 | Francoforte | +213 | +5,15 | Tokio | +643 | +5,88 | fonte: Eurispes. Particolarmente brillante l’andamento di Piazza Affari, la crescita della quale negli ultimi mesi è stata la più soddisfacente fra quelle di tutte le Borse prese in considerazione dall’Eurispes: un incremento del 9,62% in quattro mesi, e cioè dalla fine di novembre, data alla quale fa riferimento il confronto della tabella 1; è sicuramente un dato che incute rispetto e fa persino sorgere qualche interrogativo, in particolare se confrontato con l’andamento della economia reale, che invece stenta a mandare segnali di crescita rassicuranti. Alla base della crescita delle Borse europee e in particolare di quella di Milano (e probabilmente anche di quella di Tokio) vi sono diverse cause concorrenti. Vi è, innanzitutto, una pressione, in termini macro-economici, della massa di risparmio (sia quella a disposizione delle famiglie sia quella giacente presso le istituzioni) che, se da un lato rappresenta un ostacolo per la crescita dell’economia reale, dall’altro spinge verso la crescita le quotazioni degli strumenti finanziari. Tale pressione, infatti, facendo premio sull’offerta di nuove emissioni, viene di necessità convogliata sui titoli già quotati in Borsa. Nella stessa direzione viene spinto il piccolo investitore dalla diffidenza nei confronti dei titoli a reddito fisso ad alto rendimento, la cui attrattiva è stata duramente scossa dalle vicende dei bond argentini e delle obbligazioni Parmalat. La crescita insperata e consistente dei profitti delle blue chips, si badi bene di 39 delle 40 blue chips dell’indice S&p-mib (con l’eccezione della sola Fiat che continua ad essere in perdita), è la premessa per una distribuzione corposa di dividendi e comunque superiore a quella dei titoli a reddito fisso, se misurata in percentuale del valore del capitale investito. In quarto luogo, la crescita della Borsa è alimentata dal mutato atteggiamento degli investitori. Nel corso della trascorsa stagione invernale si è verificata un’inversione delle aspettative dei risparmiatori che, per la prima volta dopo quasi tre anni, hanno mostrato un atteggiamento di fiducia nella Borsa, con un capovolgimento di tendenza che inizia proprio dal novembre scorso, data a partire dalla quale il numero degli ottimisti ha superato quello dei pessimisti. Si è quindi ricreato il circolo virtuoso della crescita: l’aumento delle quotazioni rende il pubblico più ottimista, invogliato all’acquisto e ciò, a sua volta, sospinge verso l’alto le quotazioni. L’andamento del dollaro, nei confronti del quale non vi sono al momento aspettative di una sua rivalutazione (anzi, se mai del contrario) spiega in parte la debolezza di Wall Street nei confronti delle Borse europee (ed anche di quella di Tokio). La paura di ulteriori cedimenti del dollaro, da non escludere dal momento che le banche centrali di grandi paesi come il Giappone e la Cina, oberate come sono da una grande quantità di moneta statunitense, possano in futuro rifiutarsi di accettare ulteriormente la valuta nord-americana, rende gli investitori marginali diffidenti dei titoli denominati in dollari e più propensi a privilegiare quelli denominati in euro o in yen. Il rallentamento della crescita della Borsa di New York trova un’ulteriore spiegazione nella crescita, negli Stati Uniti, del tasso di inflazione che, facendo presagire una stretta della Federal Reserve con conseguente innalzamento dei tassi di interesse, spinge gli investitori a trattenere liquidità in attesa della discesa delle quotazioni del reddito fisso e crea timori sul mercato dei mutui immobiliari che, cresciuto oltre misura negli ultimi anni, potrebbe essere colpito in maniera seria da un innalzamento dei tassi di interesse con effetti non trascurabili sulle stesse quotazioni borsistiche. Guadagni e perdite delle principali Borse valori dalle elezioni in Irak ad oggi Gennaio-marzo 2005 Valori assoluti e percentuali Borse | Gennaio | Marzo | Diff. % | Mib 30 | 31.564 | 32.403 | +2,66 | Mibtel | 23.963 | 24.547 | +2,44 | S&p/mib | 31.131 | 32.202 | +3,44 | Ny D Jones | 10.414 | 10.473 | +0,57 | Ny Nasdaq | 2.013 | 1.990 | -1,14 | Londra | 4.827 | 4.909 | +1,70 | Parigi | 3.848 | 4.073 | +5,85 | Francoforte | 4.217 | 4.349 | +3,13 | Tokio | 11.263 | 11.582 | +2,83 | fonte: Eurispes. La tabella 2 che considera l’andamento degli ultimi due mesi (da fine gennaio a fine marzo) non mostra nell’insieme valori che discostano molto dall’andamento del dato complessivo sui quattro mesi. Gennaio è il mese delle elezioni in Iraq e non pare che questo abbia influito in maniera apprezzabile sull’andamento delle diverse Borse, che non sembrano ormai dare molta importanza agli avvenimenti politici mondiali che si verificano in località decentrate rispetto ai centri decisionali della finanza (lo stesso aumento del prezzo del petrolio sembra influenzare le Borse solo con riferimento al buon andamento delle quotazioni delle società petrolifere). L’ultimo evento che ha influenzato in maniera decisa (e al ribasso) le Borse di tutto il mondo fu l’attentato alle Torri gemelle, mentre la rielezione di Bush, pur accentuando una tendenza positiva di Wall Street, ha avuto un effetto del tutto passeggero sugli umori degli investitori di qua e di là dell’Atlantico. Crescono tutte e Milano con più brio La tabella 1 ci dice che la crescita delle principali Borse mondiali non è uguale per tutte. L’incremento più consistente, un piccolo exploit, è stato messo a segno da Piazza Affari (+9,62% l’indice generale, +8,55 il Mib30 e +8,63 lo S&p/mib). Altrettanto vistoso e molto simile nel valore la crescita di Parigi (+8,15) e interessante quella del Nikkei (+5,88% in quattro mesi) apprezzabile perché nei mesi precedenti aveva avuto comportamenti assolutamente deludenti. Risultati soddisfacenti, con incrementi peraltro più contenuti, hanno offerto ai propri investitori Francoforte (+5,15%) e Londra (+3,87%) mentre, come già accennato, di poco sopra lo zero si presenta la crescita del Dow Jones ed addirittura negativo il Nasdaq (-5,24% nei quattro mesi). Si può comunque osservare che – ora con maggiore forza, ora più debolmente – l’andamento positivo delle principali Borse mondiali iniziato nella primavera del 2003 si è mantenuto nei mesi successivi sino ad oggi, divenendo però meno omogeneo fra le diverse Piazze in questi ultimi quattro mesi, con incrementi di dimensioni assolutamente non comparabili, andando dal quasi 10% di Milano al misero 0,21 di Wall Street. Un anno di soddisfacenti incrementi Se allarghiamo la prospettiva e spostiamo l’attenzione agli ultimi dodici mesi ed instauriamo il confronto con il marzo dello scorso anno (tabella 3), vediamo che rispetto a quella data tutte le Borse (tranne Tokio) segnano andamenti positivi, dimostrando un recupero dopo il crollo del 2000/2002, indotto dall’effetto congiunto dello sgonfiamento della bolla speculativa dei due anni precedenti, dall’effetto deprimente dell’attentato alle Torri gemelle e dell’attesa della guerra in Iraq. Guadagni e perdite degli indici generali delle principali Borse valori nell’ultimo anno Marzo 2004-marzo 2005 borse | marzo 2004-marzo 2005 | Variazione dell’indice | Variazione percentuale | Mib 30 | +5.064 | +18,52 | Mibtel | +4.201 | +20,65 | Ny Dow Jones | +118 | +1,14 | Ny Nasdaq | -6 | -0,30 | Londra | +501 | +11,37 | Parigi | +446 | +12,30 | Francoforte | +471 | +12,15 | Tokio | -123 | -1,05 | fonte: Eurispes. La crescita è stata notevole, pur se disomogenea, e, in prospettiva, più ricca e consistente di quella che, mese per mese, è stata percepita dagli operatori, a causa di non poche oscillazioni ed incertezze che hanno impresso a tutte le Borse un andamento altalenante (si pensi, ultima in ordine di tempo, alla battuta d’arresto seguita alla strage di Madrid). Se Tokio ha fatto registrare una perdita dell’1% e New York un piccolo incremento di solo l’1,14%, Londra, Parigi e Francoforte hanno offerto ai propri cassettisti aumenti superiori al 10% e Milano rendimenti molto vicini al 20% (+20,65% del Mibtel, ma anche un ricco 18,52% del Mib 30). Per la prima volta negli ultimi anni, le Borse europee non sono state trainate dall’andamento di quella americana, mostrando una tenuta ben maggiore nell’arco dei dodici mesi. È probabile che sui discordi andamenti di qua e di là dell’Atlantico abbia influito la quotazione del dollaro, che indebolendosi ha trascinato con sé Wall Street, mentre l’euro robusto (ed anche la sterlina) ha incoraggiato gli investimenti sulle Piazze europee, mentre resta sempre preoccupante (ed oscillante nel periodo più lungo) il Nikkei. Le variazioni del cambio fra dollaro ed euro hanno avvantaggiato gli operatori statunitensi con portafogli europei, mentre simmetricamente hanno ridotto il vantaggio di coloro che, residenti nell’eurozona, avevano investito oltreoceano. Se, nel confronto a distanza di un anno, si nota un andamento diverso delle Borse analizzate, non si può tuttavia non concludere che i dodici mesi passati sono stati ricchi di soddisfazione per i risparmiatori in Borsa. La buona tenuta dei titoli italiani negli ultimi quattro mesi e la continuità della crescita dell’indice per tutto l’arco dell’anno mettono in evidenza la prestazione di Piazza Affari, la Borsa con il miglior incremento anche nel confronto lungo i dodici mesi. Stupisce che la Borsa italiana si presenti oggi più promettente delle altre, dal momento che gli scandali Cirio e Parmalat dovrebbero aver minato la fiducia dei piccoli investitori, ed anche perché le prospettive di ripresa dell’economia reale continuano ad essere oscurate da grigie nubi. Il punto di svolta dell’andamento borsistico mondiale viene, come noto, identificato con l’ottobre del 2002, come si evince dal grafico, anche se poi, nell’attesa della guerra in Iraq, si era verificata una flessione dell’andamento crescente degli indici. La tabella 4 assume come punto di partenza proprio l’ottobre del 2002 e confronta le prestazioni delle diverse Borse a partire da allora. Partendo da quella data, quando la maggior parte delle Borse avevano toccato il loro minimo, risultano più efficienti le Borse di Francoforte e il Nasdaq (gli indici dei quali, peraltro, erano quelli che avevano subito i tracolli più vistosi), ma anche Milano si comporta in maniera apprezzabile, facendo registrare un più 55% del Mibtel ed un più 53% del Mib 30. Variazioni degli indici generali delle principali Borse valori dal 2002 ad oggi Ottobre 2002-marzo 2005 borse | v.a. | numeri indice | Ott. 2002 | Nov. 2002 | Luglio 2003 | Nov. 2003 | Mar. 2004 | Luglio 2004 | Nov. 2004 | Marzo 2005 | Ott. 2002 | Nov. 2002 | Luglio 2003 | Nov. 2003 | Mar. 2004 | Luglio 2004 | Nov. 2004 | Marzo 2005 | Mib 30 | 21.006 | 25.358 | 25.500 | 26.814 | 27.339 | 27.102 | 29.851 | 32.403 | 100,0 | 121 | 121 | 128 | 130 | 129 | 142 | 154 | Mibtel | 15.709 | 18.438 | 18.696 | 19.966 | 20.346 | 20.362 | 22.393 | 24.547 | 100,0 | 117 | 119 | 127 | 129 | 130 | 143 | 156 | Ny D. Jones | 7.501 | 8.776 | 9.266 | 9.755 | 10.355 | 10.023 | 10.451 | 10.473 | 100,0 | 117 | 124 | 130 | 137 | 134 | 139 | 139 | Ny Nasdaq | 1.210 | 1.467 | 1.735 | 1.944 | 1.996 | 1.854 | 2.100 | 1.990 | 100,0 | 121 | 143 | 161 | 164 | 153 | 174 | 163 | Londra | 3.730 | 4.097 | 4.148 | 4.385 | 4.408 | 4.305 | 4.726 | 4.909 | 100,0 | 110 | 111 | 118 | 118 | 115 | 127 | 132 | Parigi | 2.694 | 3.255 | 3.164 | 3.415 | 3.627 | 3.548 | 3.766 | 4.073 | 100,0 | 121 | 117 | 127 | 134 | 132 | 140 | 151 | Francoforte | 2.622 | 3.245 | 3.416 | 3.735 | 3.878 | 3.783 | 4.136 | 4.349 | 100,0 | 124 | 130 | 142 | 148 | 144 | 158 | 166 | Tokio | 8.836 | 8.883 | 9.839 | 9.870 | 11.705 | 11.095 | 10.939 | 11.582 | 100,0 | 101 | 111 | 112 | 132 | 126 | 124 | 131 | fonte: Eurispes. La Borsa di Milano non si comporta male, se confrontata con le altre principali Borse: solo il Nasdaq e Francoforte segnano da quell’ottobre incrementi significativamente più consistenti della Borsa italiana, ma è bene ricordare che entrambe queste Piazze avevano avuto nei due anni precedenti crolli più disastrosi rispetto a quello di Milano. Il recupero, pur essendo netto, è però ancora lontano dal compensare le perdite che avevano fatto precipitare tutte le Borse cinque anni fa (a seguito della bolla che aveva gonfiato le Borse di tutto il mondo al passaggio del millennio) perdite che, avendo decurtato pesantemente i portafogli dei risparmiatori di tutto il mondo, mantengono i listini ancora lontani dai valori del 2000, quando iniziò la discesa nel tunnel (tabella 5). Guadagni e perdite degli indici generali delle principali Borse valori in 5 anni Anni 2000-2005 (marzo) Valori assoluti e percentuali borse | marzo 2000-marzo 2005 | Variazione dell’indice | Variazione percentuale | Mib 30 | -15.942 | -32,98 | Mibtel | -8.221 | -25,09 | Ny Dow Jones | -508 | -4,63 | Ny Nasdaq | -2.907 | -59,36 | Londra | -1.802 | -26,85 | Parigi | -2.414 | -37,21 | Francoforte | -3.562 | -45,03 | Tokio | -8.745 | -43,02 | fonte: Eurispes. Se si confrontano gli indici generali di Milano e delle principali Borse mondiali del marzo di cinque anni fa con quelli di oggi, vediamo infatti che esse, nonostante il consistente recupero dell’ultimo anno, fanno ancora registrare diminuzioni pesanti dell’ordine di un quarto (25%) del Mibtel e di un terzo (33%) del Mib 30 a Milano, di oltre un quarto per Londra, del 37% per Parigi, del 45% per Francoforte e di quasi il sessanta per cento (59,4) per il Nasdaq. Anche l’indice che meglio ha resistito alla bufera, il Dow Jones di New York, continua a mostrare una variazione negativa, che, pur se ben più contenuta, è ancora significativa: -4,63%.. Tale quadro tendenzialmente sempre meno negativo, ma non ancora positivo, è riassunto dal grafico 2. Si vede chiaramente, nel paragone con il 1999 (che viene preso come anno di confronto) la posizione tutto sommato dignitosa degli indici della Borsa milanese e la posizione più pesante di quegli indici, come il Nasdaq ed il Nikkei, che prima degli altri avevano innestato il processo di discesa. In particolare gli indici della Borsa di Milano, se sono ancora lontani dalle quotazioni raggiunte nel 2000, sono però ormai molto vicine a quelle del 1999, che forse possono essere considerate più adatte come benchmark, potendosi attribuire la crescita del 2000 al gonfiamento speculativo. La Borsa di Milano La Borsa del nostro Paese, non diversamente dalle principali Borse mondiali, continua la sua crescita che dura ormai da oltre un anno con incrementi che si sono fatti più convincenti negli ultimi mesi. L’andamento, tuttavia, non è lo stesso per i diversi settori di attività delle imprese quotate. La tabella 6 fornisce i dati dell’andamento dei tre maggiori comparti fra quelli nei quali si è usi distinguere i titoli quotati: industriali, servizi e finanziari. Il buon incremento negli ultimi dodici mesi dell’indice Mibtel (che è maggiore, come abbiamo visto nella tabella 3, del 20%), è superato dagli apprezzabili aumenti dei finanziari e degli industriali (+25% e +24%, rispettivamente) che confermano e migliorano i positivi andamenti già registrati a novembre. I titoli delle aziende di servizi, pur inferiori all’indice generale, sono tuttavia anch’essi del tutto soddisfacenti, registrando, nell’anno, una crescita del 19,26%. Anche negli ultimi quattro mesi (prima colonna della tabella 6) tutti e tre i comparti mostrano un andamento positivo con prestazioni positive per gli industriali (+8,87%), meno soddisfacenti per i servizi (+6,89) e con un segnale fortemente positivo (+12,74) per i finanziari. Nella terza colonna della tabella 6 vediamo anche l’andamento dei tre grandi comparti sulla distanza dei cinque anni, ossia con l’anno nel quale l’indice aveva toccato il suo massimo. Se la Borsa di Milano, come si è già visto, sta ancora scontando pesantemente le perdite accumulate negli anni passati, fa piacere constatare che sono proprio i titoli industriali ad aver meglio retto nel confronto con il 2000. Infatti, mentre i titoli dei finanziari sono ancora sotto, rispetto ai valori di tre anni fa, dell’11% e quelli dei servizi del 40%, gli industriali hanno quasi raggiunto la parità con i valori del 2000 (ovviamente in termini monetari correnti, senza quindi tener conto della perdita di potere d’acquisto della moneta) Variazioni dei tre indici settoriali della Borsa di Milano Anni 2000-2005 Settori | Variaz. % Mar. 2005/nov. 2004 | Variazione % 2005/2004 | Variazione % 2005/2000 | Industriali | +8,87 | +24,38 | -0,90 | Servizi | +6,89 | +19,26 | -39,76 | Finanziari | +12,74 | +24,90 | -10,91 | fonte: Eurispes. La crescita della Borsa di Milano è confermata dall’andamento dei volumi trattati.(tabella 7). Dopo il crollo del 2001, vi è stato un incremento costante dei volumi trattati: ma l’aumento è stato particolarmente sensibile nei mesi a noi più vicini e, in particolare, nel mese di febbraio di quest’anno si è superato il valore degli scambi giornalieri raggiunto nel 2000. Allora si toccò la punta di 3 miliardi e 422 milioni di euro trattati giornalmente in media, nel febbraio scorso si è arrivati a 3 miliardi e 445 milioni di euro, confermando l’aumentata appetibilità del mercato azionario. I valori delle capitalizzazioni (calcolate al valore delle quotazioni complessive) dei titoli della Borsa milanese mostrano, come è da attendersi, livelli ancora inferiori a quelli raggiunti nel 2000, in parallelo con l’andamento delle quotazioni e dell’indice generale che, come si è visto, non si è ancora riportato alle altezze raggiunte allora. Naturalmente le capitalizzazioni non seguono esattamente lo stesso andamento delle quotazioni, essendo influenzate, oltre che dal prezzo dei titoli, anche dalle cancellazioni e dalle nuove iscrizioni. Tuttavia si può affermare che chi avesse avuto un valore azionario di 100.000 euro nel marzo del 2000 equamente distribuito fra i principali titoli della nostra Borsa e non avesse comprato e venduto nulla nel frattempo, si troverebbe oggi con un patrimonio di circa 74.000 euro. Scambi azionari nella Borsa di Milano (anni 1999-2004 e gennaio e fabbraio 2005) Anni | Totale scambi azionari (milioni €) | Media giornaliera degli scambi az. (Ml €) | Diff. % rispetto al periodo precedente | 2005 (febbraio) | 141.230 | 3.445 | +4,90 | 2005 (gennaio) | 68.958 | 3.284 | +15,18 | 2004 | 732.592 | 2.851 | +5,78 | 2003 | 679.017 | 2.695 | +7,15 | 2002 | 633.659 | 2.515 | -3,67 | 2001 | 658.042 | 2.611 | -23,69 | 2000 | 869.135 | 3.422 | +71,27 | 1999 | 507.425 | 1.998 | - | fonte: Eurispes su dati Borsa Italiana. Capitalizzazione dei titoli del Mercato azionario della Borsa di Milano(*) Anni 2000-2005 Valori in milioni di euro mercato azionario | Anni | Capitalizzazione | Differenza rispetto all’anno precedente V.a. | Differenza rispetto all’anno precedente % | 2005 (febbraio) | 607.924 | +8.938 | +1,49 | 2005 (gennaio) | 598.986 | +18.105 | +3,11 | 2004 | 580.881 | +93.435 | +19,16 | 2003 | 487.446 | +29.454 | +6,43 | 2002 | 457.992 | -134.327 | -22,67 | 2001 | 592.319 | -226.065 | -27,62 | 2000 | 818.384 | +91.818 | +12,63 | 1999 | 726.566 | - | - | (*)sono compresi anche Nuovo Mercato e Mercato Ristretto. Fonte: Eurispes su dati Borsa Italiana. Dando infine una veloce lettura alla tabella 9, dove si sono isolate alcune delle aziende guida del panorama azionario italiano, si vede quali siano stati i titoli che sono cresciuti nel corso degli ultimi quattro anni: essi sono, fra quelli scelti dall’Eurispes, solo quattro: Autostrade, Enel, Eni e Saipem. L’incremento più consistente è stato messo a punto dall’Eni con un aumento che sfiora il 400 per cento. L’ente petrolifero aveva visto le quotazioni delle proprie azioni salire durante i due anni e mezzo di crisi generalizzata di tutte le Borse, giungendo ad essere quotato sopra i 16 euro per scendere a 13 euro mentre gli indici generali davano vivaci segni di ripresa e risalire infine, nuovamente, a fronte della contrazione dell’offerta da parte dei paesi del cartello dell’Opec negli ultimi mesi, sopra i fatidici 16 euro per arrivare ormai a lambire i 20 euro (per l’esattezza:19,94 euro). Alcuni titoli hanno invece seguito l’andamento dell’indice generale, cedendo sino all’inverno 2002-2003 e riacquistando smalto negli ultimi due anni, ma restando comunque al di sotto delle loro quotazioni di cinque anni fa: fra queste ricordiamo Mediaset e, soprattutto, Bulgari che negli ultimi due anni ha raddoppiato il proprio valore monetario. Prezzo di riferimento delle azioni di titoli quotati di alcune aziende italiane nella Borsa di Milano Anni 2000-2005 Aziende | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | Aem | 5,820 | 2,507 | 1,925 | 1,207 | 1,501 | 1,670 | Alitalia | 2,187 | 1,618 | 0,956 | 0,200 | 0,244 | 0,228 | Autostrade | 7,859 | 6,759 | 8,599 | 10,310 | 14,510 | 19,942 | Bnl | 3,773 | 3,488 | 2,560 | 1,200 | 1,829 | 2,440 | Bulgari | 11,014 | 11,517 | 9,966 | 3,980 | 7,157 | 9,091 | Enel | 4,693 | 3,607 | 6,345 | 5,140 | 6,469 | 7,432 | Eni | 5,032 | 6,974 | 16,153 | 12,690 | 16,275 | 19,912 | Espresso | 21,305 | 6,394 | 4,374 | 3,290 | 4,827 | 4,681 | Fiat | 28,865 | 23,895 | 15,989 | 5,880 | 5,552 | 5,583 | Generali | 29,260 | 35,065 | 28,375 | 19,830 | 20,920 | 25,070 | Luxottica | - | 16,550 | 22,290 | 10,440 | 12,725 | 15,976 | Mediaset | 22,390 | 10,509 | 9,801 | 7,070 | 9,127 | 11,091 | Mediolanum | 17,844 | 11,006 | 10,243 | 4,140 | 5,080 | 5,275 | Monte Paschi | 3,500 | 3,879 | 3,200 | 2,160 | 2,396 | 2,531 | Pirelli | 2,885 | 3,770 | 1,832 | 0,750 | - | 0,962 | Saipem | 4,643 | 6,800 | 6,849 | 5,890 | 7,720 | 9,637 | Telecom | 17,228 | 11,377 | 9,844 | 6,270 | 2,541 | 2,929 | Tim | 13,272 | 7,390 | 5,591 | 3,990 | 4,587 | 5,155 | Tiscali | 790,585 | 15,474 | 9,810 | 3,880 | 4,678 | 2,778 | fonte: Eurispes. Andamento del comparto dei Fondi comuni d’investimento di diritto italiano nella Borsa di Milano al 25-3-2004 Febbraio 2000-febbraio 2005 Fondi comuni d’investimento di diritto italiano | Patrimonio (mil. €) 2000 | Patrimonio (mil. €) 2001 | Patrimonio (mil. €) 2002 | Patrimonio (mil. €) 2003 | Patrimonio (mil. €) 2004 | Patrimonio (mil. €) 2005 | Diff. % 2000/ 2005 | Diff. % 2004-2005 | Azionari | 208.847 | 191.127 | 153.403 | 93.179 | 118.116 | 124.585 | -40,35 | +5,48 | Altre spec. | 26.585 | 19.695 | 6.903 | 3.563 | 2.422 | 2.504 | -90,58 | +3,39 | America | 16.911 | 20.735 | 22.333 | 13.216 | 20.738 | 19.551 | +15,61 | -5,72 | Area-euro | 17.331 | 16.523 | 11.162 | 3.889 | 4.947 | 5.343 | -69,17 | +8,00 | Europa | 50.237 | 51.498 | 40.254 | 23.065 | 30.539 | 35.066 | -30,20 | +14,82 | Internazionali | 22.375 | - | 18.375 | 11.163 | 14.599 | 15.224 | -31,96 | +4,28 | Italia | 36.316 | 31.622 | 21.629 | 13.115 | 15.932 | 17.533 | -51,72 | +10,05 | Pacifico | 30.553 | 17.939 | 12.797 | 7.223 | 11.788 | 13.517 | -55,76 | +14,67 | Paesi emergenti | 8.537 | 7.058 | 5.933 | 3.269 | 5.099 | 5.827 | -31,74 | +14,28 | Bilanciati | 62.674 | 77.296 | 57.507 | 38.195 | 36.731 | 41.785 | -33,33 | +13,76 | Flessibili | 7.355 | 7.367 | 8.135 | 11.651 | 17.563 | 15.489 | +110,59 | -11,81 | Liquidi | 23.367 | 27.513 | 56.150 | 88.878 | 106.301 | 95.099 | +306,98 | -10,54 | Obbligazionari | 255.350 | 228.585 | 237.361 | 233.713 | 234.596 | 253.846 | -0,59 | -8,21 | Area-dollaro | 5813 | 5807 | 5526 | 4024 | - | - | - | - | Altre spec. | 16.375 | 12.899 | 13.852 | - | 20.158 | 31.083 | +89,82 | +54,20 | Area-euro B. Term | 79455 | 56007 | 87297 | 109828 | 101033 | 97735 | +23,01 | +3,26 | Area-euro Ml Ter. | 67385 | 78314 | 68904 | 62305 | 58950 | 63134 | -6,31 | +7,1 | Area-europa | 8264 | 8232 | 6390 | 4261 | - | - | - | - | Area-yen | 447 | 733 | 574 | 477 | 761 | 792 | +77,18 | +4,07 | Internazionali | 27960 | 27659 | 23127 | 15300 | - | 9611 | -65,63 | - | Misti | 46.116 | 35.492 | 28.595 | 20.396 | 19.858 | 23.370 | -49,32 | +17,69 | Paesi emergenti | 3.532 | 3.438 | 3.092 | 2.354 | 2.711 | 3.423 | -3,09 | +26,26 | fonte: Elaborazione Eurispes su dati Assogestioni. Una nota positiva, infine, viene anche dai fondi comuni d’investimento, tendenzialmente in crescita, in sintonia ovviamente con l’andamento delle principali Borse. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
COSÌ AMAMEF FRONTEGGIA IL CROLLO DELLE BORSE IL PROGRAMMA EUROPEO ADVANCED MATHEMATICAL METHODS IN FINANCE, HA LO SCOPO DI ELABORARE MODELLI MATEMATICI E SOFTWARE PER ORIENTARE CON PIÙ SICUREZZA GLI INVESTIMENTI FINANZIARI |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - Giornata nera, lunedì, per i mercati finanziari. L’impennata dei prezzi del petrolio ha provocato puntualmente il crollo delle borse, proprio mentre a Strasburgo veniva avviato Amamef (Advanced Mathematical Methods in Finance), il primo grande programma europeo di matematica finanziaria che ha lo scopo di creare software e modelli numerici per la gestione dei portafogli, l’analisi dei rischi di credito, la previsione dell’andamento dei tassi di interesse e del valore delle obbligazioni ad esso collegate. Il programma, coordinato da Roberto Natalini dell’Istituto per le applicazione del calcolo “M. Picone” (Iac) del Cnr e supportato dalla European Science Foundation, coinvolge quattordici paesi e ha la durata di cinque anni. “La matematica finanziaria” spiega Natalini dell’Iac-cnr “ha avuto, in questi anni, un enorme sviluppo grazie alla possibilità di applicare tecniche numeriche di notevole potenza alla gestione avanzata dei prodotti finanziari e far fronte, per quanto possibile, al verificarsi dei cosiddetti ‘venerdì neri’. Il progetto ha l’ambizione di riunire, per la prima volta, Università, enti finanziari privati e pubblici a livello europeo, in un momento in cui la moneta unica pone nuove sfide e costringe ad una visione non localistica, ma di più ampio respiro, delle problematiche economiche. In tale contesto - prosegue il ricercatore del Cnr - saranno messe a confronto le esperienze dei singoli paesi per esportare i modelli migliori di controllo del trend dei mercati. Il consiglio direttivo è affiancato da un panel di esperti proveniente dalle maggiori banche e istituzioni europee. Per l’Italia partecipano al progetto oltre il Cnr, Banca Intesa e l’Università ‘Luiss’. Nel corso dei cinque anni saranno prodotti studi e software aggiornati continuamente, disponibili in un portale dedicato, che permetteranno agli operatori finanziari di analizzare ad esempio, il trend dei tassi d’interesse in una prospettiva di cinque anni e di gestire con maggiore sicurezza i prodotti finanziari e le operazioni di borsa. Saranno inoltre organizzati workshop e scuole estive, e il supporto a viaggi di scambio di breve e lunga durata per giovani studiosi ed esperti del settore, anche operanti in campo privato. Il nostro Istituto- conclude Natalini -porterà in Europa anche l'esperienza accumulata negli anni sui problemi di gestione del debito pubblico in collaborazione con il Ministero dell'Economia ". Per informazioni: Roberto Natalini, Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” del Cnr Roma, tel. 06/88470257, r.Natalini@iac.rm.cnr.it http://www.Iac.rm.cnr.it/~natalini/ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SHAREHOLDERS AND FORMER SENIOR EXECUTIVES OF MORGAN STANLEY: AZIONISTI ED EX-DIRIGENTI SENIOR DI MORGAN STANLEY PRESENTANO UN PIANO RELATIVO ALLA LEADERSHIP, STRATEGIA E AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ |
|
|
|
|
|
New York, 7 aprile 2005 - Alla luce dei sorprendenti cambiamenti degli ultimi tempi che hanno riguardato la strategia e l’ amministrazione di Morgan Stanley, gli investitori istituzionali ci hanno richiesto di presentare il nostro piano di ristrutturazione dell’ Azienda per il miglioramento della sua performance. La nostra proposta è che il Consiglio di amministrazione sostituisca immediatamente il sig, Philip J. Purcell con Robert G. Scott e lo nomini Presidente e Ceo dell’ Azienda. In secondo luogo chiediamo che il Consiglio di amministrazione nomini un nuovo presidente del Consiglio di amministrazione, non esecutivo, e con una significativa esperienza nel settore finanziario. In terzo luogo, proponiamo la realizzazione di un Ufficio del presidente del quale facciano parte i dirigenti senior di Morgan Stanley. Siamo consapevoli del fatto che queste azioni richiedono alcuni cambiamenti tecnici dello statuto della Società. Robert Scott ha dichiarato: “La mia priorità principale sarà quella di contattare tutte le persone di talento che hanno lasciato la società negli ultimi tempi, come ad esempio Stephan Newhouse, Vikram Pandit, John Havens e altri, perché intendo chiedere loro di tornare a far parte di nuovo del gruppo dirigente senior della Società. In secondo luogo, desidero compiere degli investimenti e implementare cambiamenti per migliorare la redditività delle operazioni retail della Società e per incrementare il tasso di crescita e di redditività delle operazioni di asset management della Società. In terzo luogo, mi impegno a creare un ambiente in cui le capacità di ognuno siano valorizzate e sostenute e dove sia possibile parlare liberamente e apertamente”. Autorizzando questo comunicato stampa, il Gruppo ritiene che i cambiamenti sopra esposti, se attuati immediatamente, potrebbero ripristinare in tempi brevi la fiducia degli azionisti, dei dipendenti e dei clienti della Società. Il Gruppo ha inoltre ribadito la richiesta, fino a questo momento ignorata, di incontrare il Consiglio di amministrazione per discutere la portata della crisi, ulteriormente peggiorata dal modo di agire del Consiglio. Il sig. Scott, 59 anni, vanta una carriera di 33 anni presso Morgan Stanley. Ha ricoperto ruoli come Responsabile dell’ Investment Banking, Responsabile finanziario e più recentemente è stato Presidente e Responsabile operativo. Fino al mese di aprile 2004, il sig. Scott era membro del Consiglio di amministrazione di Morgan Stanley. Ha collaborato con una vasta gamma di clienti, dipendenti e azionisti dell’ Azienda. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PER L’ITALIA I BALCANI VALGONO 17,4 MILIARDI DI EURO LE REGIONI CHE COMMERCIANO DI PIÙ CON I BALCANI? VENETO (30% IMPORT, 27% EXPORT), LOMBARDIA (18%, 22%) E EMILIA ROMAGNA (10% SIA IN IMPORT CHE IN EXPORT) |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005. L’italia guarda ai Balcani: con quasi 17 miliardi e mezzo di euro di interscambio commerciale, dei quali l’8,5% con Serbia-montenegro (quasi 1 miliardo e mezzo di euro). Con un’inclinazione per le esportazioni (oltre 9 miliardi e 600 milioni di euro nel 2004), ma forti anche nell’import (con quasi 7 miliardi e 900 milioni di euro). Sono 10.978 le imprese italiane impegnate nei rapporti commerciali con i paesi dei Balcani (Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia Montenegro, Albania, Macedonia, Bulgaria, Romania. Di queste l’11,2% ha scelto la Serbia-montenegro. Tra i settori in cui l’interscambio pesa di più per l’import: prodotti finiti (47,4% del totale delle importazioni italiane dai Balcani), prodotti finiti classificati secondo la materia prima (21,94%), macchinari (11,9%), materie prime non commestibili (7%). Per l’export prevalgono i prodotti finiti classificati secondo la materia prima (31,1%), i macchinari e materiale da trasporto (28,4%), i prodotti finiti diversi (26,3%), i prodotti chimici (6,1%). Cresce l’interscambio lombardo tra il 2003 e il 2004 con i Balcani: +7% l’import, +10% l’export. In particolare gli scambi dell’Italia con Serbia-montenegro aumentano in un anno del 7,8% per l’import e del 19,5% dell’export (+14,7% sul totale dell’interscambio). Per regionea, per quanto riguarda l’import con i Balcani, cresce di più la Sicilia (+141%), l’Umbria (+27%), la Liguria (+22%). Per l’export il Lazio (+38%), la Calabria (+27%) e l’Abruzzo (+19%). Le regioni che commerciano di più con i Balcani? Veneto (30% import; 27% export), Lombardia (18%, 22%) e Emilia Romagna (10% sia in import che in export). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat e registro delle imprese al quarto trimestre 2004. Se ne è parlato oggi al convegno “La Serbia e i Balcani: opportunità e progetti per gli operatori italiani”, organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con Ministero delle Attività produttive, Ministero degli Affari esteri, Unioncamere italiana e Camera di commercio di Trieste. All’incontro sono seguiti anche incontri d’affari fra imprenditori serbi e italiani. Opportunità e progetti in Serbia. Il convegno e gli incontri d’affari fra imprenditori serbi ed italiani fanno parte di un programma a favore delle imprese che Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano organizza in collaborazione con il sistema camerale italiano, nell’ambito dei progetti finanziati dal Governo italiano attraverso la Legge 84/2001, che prevede stanziamenti economici per favorire il processo di stabilizzazione e ricostruzione dell’area balcanica. Particolarmente rilevante è a questo proposito il progetto di assistenza tecnica al sistema camerale serbo, promosso da Ministero delle Attività Produttive, Unioncamere e Camera di commercio di Milano. L’obiettivo è di offrire un modello alle camere di commercio serbe per attivare un servizio di anagrafe e certificazione e sviluppare strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese locali, trasferendo l’esperienza, le competenze ed il know-how del sistema camerale italiano. E arriva il sito per operare con i Balcani (www.Balcanionline.it). Durante il convegno è stato presentato Balcani On-line, il nuovo portale che raccoglie sul web il patrimonio di informazioni e iniziative dei principali soggetti istituzionali che si occupano dell’area balcanica. Il progetto è realizzato da Informest, Unioncamere e Ice in collaborazione con le Camere di commercio di Milano, di Trieste e di Firenze, con l’Unione Regionale delle Camere di commercio del Molise e Mediacamere. Tra le sezioni del sito: finalità della legge 84/2001, i progetti avviati da Map, Informest, Ice e Unioncamere, i programmi comunitari, eventi ed iniziative promozionali, studi e statistiche, finanziamenti, gare d’appalto, strumenti di sostegno alle imprese, schede Paese, oltre alle ultime notizie “flash” che scorrono direttamente sulla home page. “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali - ha dichiarato Sandro Bicocchi, vice presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali - è impegnata a promuovere e sostenere i rapporti commerciali e il lavoro delle nostre imprese attive nei paesi dei Balcani. Per la loro prossimità geografica, economica e culturale rappresentano un naturale interlocutore per le nostre imprese. E l’iniziativa di collaborazione che stiamo portando avanti con le istituzioni italiane ed estere sono risultati concreti di questo impegno”. Arriva il sito per operare con i Balcani www.Balcanionline.it
Interscambio dell’Italia con i Balcani - dati 2004 | 2003 | 2004 | Variazione % 2003-2004 import | Quota per regione 2004 | tot. Interscambio | import | export | import | export | import | export | import | export | 2004 | Piemonte | 337.904.817 | 591.216.069 | 381.527.797 | 631.998.293 | 13% | 7% | 5% | 7% | 1.013.526.090 | Valle d'Aosta | 1.745.842 | 1.073.366 | 760.333 | 2.626.404 | -56% | 145% | 0% | 0% | 3.386.737 | Lombardia | 1.291.012.913 | 1.942.708.087 | 1.447.487.783 | 2.149.561.248 | 12% | 11% | 18% | 22% | 3.597.049.031 | Liguria | 77.877.347 | 47.104.434 | 95.197.583 | 56.212.582 | 22% | 19% | 1% | 1% | 151.410.165 | Trentino-alto Adige | 57.417.749 | 91.534.385 | 67.845.979 | 101.817.465 | 18% | 11% | 1% | 1% | 169.663.444 | Veneto | 2.396.574.668 | 2.378.303.573 | 2.351.977.612 | 2.579.221.975 | -2% | 8% | 30% | 27% | 4.931.199.587 | Friuli-venezia Giulia | 364.110.411 | 468.398.046 | 403.602.036 | 503.871.655 | 11% | 8% | 5% | 5% | 907.473.691 | Emilia Romagna | 734.554.045 | 865.427.004 | 747.052.085 | 1.006.520.032 | 2% | 16% | 10% | 10% | 1.753.572.117 | Toscana | 509.276.163 | 597.024.939 | 526.352.413 | 648.828.503 | 3% | 9% | 7% | 7% | 1.175.180.916 | Umbria | 111.284.688 | 141.802.635 | 141.042.701 | 159.334.016 | 27% | 12% | 2% | 2% | 300.376.717 | Marche | 459.503.274 | 577.581.432 | 496.471.745 | 634.772.454 | 8% | 10% | 6% | 7% | 1.131.244.199 | Lazio | 194.805.838 | 144.768.608 | 204.345.770 | 199.705.157 | 5% | 38% | 3% | 2% | 404.050.927 | Abruzzo | 128.854.248 | 123.366.244 | 125.592.710 | 146.309.203 | -3% | 19% | 2% | 2% | 271.901.913 | Molise | 24.616.315 | 12.957.736 | 18.888.243 | 13.652.840 | -23% | 5% | 0% | 0% | 32.541.083 | Campania | 150.097.529 | 134.502.738 | 179.935.493 | 133.858.987 | 20% | 0% | 2% | 1% | 313.794.480 | Puglia | 309.226.645 | 395.818.914 | 319.471.332 | 395.092.475 | 3% | 0% | 4% | 4% | 714.563.807 | Basilicata | 17.888.058 | 34.516.767 | 24.054.237 | 21.312.323 | 34% | -38% | 0% | 0% | 45.366.560 | Calabria | 7.888.215 | 4.208.870 | 5.571.411 | 5.340.138 | -29% | 27% | 0% | 0% | 10.911.549 | Sicilia | 127.482.890 | 85.523.229 | 307.168.275 | 83.774.643 | 141% | -2% | 4% | 1% | 390.942.918 | Sardegna | 11.754.956 | 65.411.495 | 13.008.147 | 62.112.716 | 11% | -5% | 0% | 1% | 75.120.863 | altro | 236.139 | 50.862.351 | 1.839.040 | 64.631.671 | 679% | 27% | 0% | 1% | 66.470.711 | Tot. Italia | 7.314.112.750 | 8.754.110.922 | 7.859.192.725 | 9.600.554.780 | 7% | 10% | 100% | 100% | 17.459.747.505 | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat nel 2004 (valori in euro) Interscambio dell’Italia con i Balcani per settore - dati 2004 | 2003 | 2004 | Quota per settore | import | export | import | export | import | export | 0-Prodotti alimentari ed animali vivi | 376.894.519 | 292.718.849 | 349.788.567 | 305.065.449 | 4,5% | 3,2% | 1-Bevande e tabacchi | 4.529.691 | 41.526.229 | 3.226.982 | 30.058.686 | 0,0% | 0,3% | 2-Materie prime non commestibili, esclusi i carburanti | 467.525.666 | 158.686.505 | 551.200.862 | 173.183.767 | 7,0% | 1,8% | 3-Combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi | 131.595.875 | 130.905.946 | 158.371.105 | 139.662.340 | 2,0% | 1,5% | 4-Oli, grassi e cere di origine animale e vegetale | 297.763 | 15.760.449 | 5.276.003 | 20.608.255 | 0,1% | 0,2% | 5-Prodotti chimici e prodotti connessi | 229.711.703 | 520.550.231 | 291.236.917 | 583.080.812 | 3,7% | 6,1% | 6-Prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima | 1.470.378.306 | 2.846.657.190 | 1.718.273.905 | 2.981.930.050 | 21,9% | 31,1% | 7-Macchinari e materiale da trasporto | 669.598.865 | 2.319.380.515 | 936.606.327 | 2.727.099.116 | 11,9% | 28,4% | 8-Prodotti finiti diversi | 3.851.826.687 | 2.367.272.609 | 3.724.505.210 | 2.527.654.045 | 47,4% | 26,3% | 9-Articoli e transazioni non classificati altrove nella C.t.c.i. | 111.753.675 | 60.652.399 | 120.706.847 | 112.212.260 | 1,5% | 1,2% | Totale Italia | 7.314.112.750 | 8.754.110.922 | 7.859.192.725 | 9.600.554.780 | 100,0% | 100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat nel 2004 (valori in euro) Interscambio dell’Italia con Serbia e Montenegro rispetto ai Balcani - dati 2004 | 2003 | 2004 | tot. Interscambio | Variazione percentuale 2003-2004 | import | export | import | export | 2004 | import | export | Italia Serbia | 529.053.361 | 769.350.042 | 570.392.424 | 919.483.464 | 1.489.875.888 | 7,8% | 19,5% | Italia Balcani | 7.314.112.750 | 8.754.110.922 | 7.859.192.725 | 9.600.554.780 | 17.459.747.505 | 7,5% | 9,7% | % Serbia su tot. Balcani | 7,2% | 8,8% | 7,3% | 9,6% | 8,5% | / | / | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat nel 2004 (valori in euro) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AGUSTAWESTLAND: DAL GOVERNO BRITANNICO CONTRATTO DA 300 MILIONI DI STERLINE PER PROGRAMMA ELICOTTERI |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - Il Ministero della Difesa Britannico ha assegnato ieri ad Agustawestland, società Finmeccanica, un contratto del valore complessivo di circa 300 milioni sterline (438 milioni di euro) per garantire l’efficienza ed il supporto tecnico della flotta di elicotteri Sea King in dotazione alle forze armate Britanniche. Per rispondere al requisito del Ministero della Difesa, Agustawestland ha costituito un consorzio con Bae Systems Avionics e Thales Uk. Il programma per il supporto dei circa 100 elicotteri Sea King in servizio con le forze armate britanniche, si inserisce nel contesto dell’accordo di partnership a lungo termine tra il Ministero della Difesa Britannico e Agustawestland annunciato il 24 marzo scorso. Il programma, denominato Sea King Integrated Operational Support (Skios), garantirà al Ministero della Difesa un più integrato servizio di supporto ed un maggior livello d’efficienza operativa anche grazie ad una più stretta cooperazione tra l’industria e le forze armate interessate. Agustawestland agirà in qualità di prime contractor nei confronti del Ministero della Difesa Britannico, mentre Bae Systems Avionics e Thales Uk saranno sub-fornitori apportando le rispettive esperienza nel settore avionico. Il Sea King è uno degli elicotteri più diffusi nelle forze armate Britanniche ed è utilizzato sia dalla Royal Air Force che dalla Royal Navy per il trasporto, la ricerca e soccorso e la scoperta aerea lontana. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
EDISON, BP E SOLVAY PRESENTANO LA VARIANTE AL PROGETTO ROSIGNANO |
|
|
|
|
|
Rosignano, 7 aprile 2005 - Edison, insieme ai partner Bp e Solvay, ha presentato all’amministrazione comunale di Rosignano Marittimo una variante del Progetto Rosignano individuata per dare risposta alle osservazioni avanzate dall’amministrazione del Comune di Rosignano e dalla Regione Toscana nell’ambito del procedimento di autorizzazione. La variante al Progetto Rosignano prevede che i terminali per il Gnl (gas naturale liquefatto) e l’etilene siano realizzati non più in località Vada, nell’area costiera di Rosignano Marittimo, ma all’interno dell’attuale perimetro dello stabilimento Solvay, allo scopo di migliorare la sicurezza, ridurre l’impatto visivo delle opere e garantire la compatibilità del progetto con gli strumenti di pianificazione territoriale. La nuova configurazione prevede anche l’interramento delle tubazioni di trasferimento di Gnl ed etilene, tra la radice del pontile ed i terminali di stoccaggio, al fine di minimizzare ulteriormente l’impatto visivo e migliorare il livello di sicurezza dell’area. La capacità di rigassificazione del nuovo terminale Gnl di Rosignano sarà pari a 8 miliardi di metri cubi all’anno: tale ampliamento garantisce la competitività del progetto, attraverso un allineamento agli standard dimensionali degli impianti di rigassificazione attualmente in sviluppo in Italia e all’estero, e potrebbe consentire a Edison di coinvolgere altri operatori eventualmente interessati ai progetti di terminali Gnl. Pertanto, il nuovo Progetto Rosignano risponde alle indicazioni degli strumenti di pianificazione territoriale della Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Rosignano Marittimo, in quanto: il trasferimento di tutti gli impianti attualmente presenti a Vada e l’interramento delle condotte di trasferimento di Gnl ed etilene consentiranno di destinare una vasta area di territorio costiero all’utilizzo turistico; l’intervento proposto consente di potenziare le esistenti attività del polo industriale Solvay e svilupparne di nuove, inclusa la possibile valorizzazione industriale dell’energia criogenica prodotta dal terminale Gnl che potrebbe favorire l’insediamento di impianti di produzione di gas liquefatti, con ulteriori possibili sviluppi occupazionali. Il nuovo Progetto Rosignano avrà importanti ricadute economiche e occupazionali sul territorio: si prevedono investimenti per circa 450 milioni di euro e posti di lavoro per circa 90 unità, tra personale diretto e indiretto, nella fase di esercizio dell’impianto. Durante la fase di costruzione si prevede una media di circa 300 persone per tre anni con punte di 1000 presenze. Edison ha richiesto al Ministero delle Attività Produttive la convocazione di una nuova conferenza dei servizi, che dovrebbe tenersi entro la fine del mese di aprile, al fine di presentare ufficialmente ai ministeri ed alle amministrazioni competenti la nuova configurazione del Progetto Rosignano e proseguire nel relativo iter autorizzativo. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GEOX: PRECISAZIONE IN RIFERIMENTO A POSSIBILI PREVISIONI DELL’ANDAMENTO
DEL PRIMO TRIMESTRE 2005 |
|
|
|
|
|
Biadene di Montebelluna (Tv), 7 aprile 2005 – Con riferimento alle notizie riportate ieri da taluni organi di stampa, la Società precisa che il dato di crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2004 si riferisce al portafoglio ordini per la stagione primavera/estate 2005, come già precedentemente comunicato. In relazione, invece, all’andamento del primo trimestre 2005 la Società non è in grado di fornire previsioni, in quanto i dati non sono ancora stati approvati dal Consiglio di Amministrazione. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GEOX: VALUTAZIONE DELL’INDIPENDENZA DI UN ALTRO AMMINISTRATORE |
|
|
|
|
|
Biadene di Montebelluna (Tv), 7 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Geox S.p.a. Ha deliberato ieri di riconoscere l’indipendenza del consigliere ing. Umberto Paolucci, sulla base della valutazione delle informazioni e dichiarazioni da egli stesso fornite. La sua posizione è stata ritenuta in linea con il disposto della lett. A) dell’art. 3.1 del Codice di Autodisciplina. Il Consiglio di Amministrazione, pertanto, annovera attualmente sei amministratori indipendenti su nove. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LAVORO SUBITO, PAGAMENTO IN CINQUE ANNI UNA INNOVATIVA FORMULA DI FINANZIAMENTO AGEVOLATO A SOSTEGNO DELLE SPESE STRAORDINARIE E DEGLI INTERVENTI INNOVATIVI SUGLI IMMOBILI |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Nella prestigiosa sede della Banca Popolare di Milano di via San Paolo 12, Sala delle Colonne, è stata presentata una convenzione siglata tra Bpm, una società milanese di marketing strategico, Harley & Dikkinson srl, che opera da diversi anni nel settore degli amministratori di condominio proponendo soluzioni commerciali innovative, e Anaci Lombardia, la sezione meneghina dell'Associazione Nazionale di Amministratori Condominiali ed Immobiliari che raggruppa circa il 70% degli amministratori di condominio italiani. Tra i relatori della manifestazione sono intervenuti Roberto Mazzotta, presidente Bpm, Fabio Sandrini, presidente Anaci Lombardia e Gianni Verga, assessore allo sviluppo del territorio del Comune di Milano. Il fine ultimo di questo interessante progetto, unico nel suo genere, è quello di permettere i lavori di manutenzione straordinaria, con importi da 10.000 a 2.000.000 di Euro, utilizzando un finanziamento erogato da Bpm ad un tasso estremamente competitivo e con costi contenuti. In pratica il prestito sarà erogato, a stato avanzamento lavori, direttamente all'impresa che esegue l'opera (previa verifica da parte dell'Amministratore) che si assume anche l'onere di pagare gli interessi. Il capitale verrà restituito dal condominio in 60 rate di valore costante. Tutte le pratiche saranno seguite da Harley & Dikkinson e il denaro sarà disponibile in circa 20 giorni (previa approvazione di Bpm). "Finalmente Milano potrà rifarsi il trucco — dichiara il Presidente di Bpm Roberto Mazzotta — Con questa operazione assolutamente innovativa daremo la possibilità agli amministratori di eseguire tutti quei lavori di manutenzione straordinaria fermi da tempo e probabilmente assisteremo alla riqualificazione degli edifici di Milano. Vorremmo vedere questa grande città, a cui noi siamo molto legati e che tanto ci ha dato, diventare una vera capitale europea anche nella cura dei tanti immobili di pregio, ora un po' abbandonati a se stessi". "Un anno fa — dichiara Fabio Sandrini, Presidente di Anaci Lombardia — abbiamo chiesto a Harley & Dikkinson, che già si occupava di convegni e di comunicazione per la nostra associazione, di trovare una soluzione all'annoso problema dei lavori straordinari. Oggi abbiamo la soluzione su misura, con un basso tasso di interesse e una burocrazia molto leggera. Noi amministratori avevamo troppi problemi per la richiesta di un prestito ad una banca, occorrevano i modelli unici dei condomini, la garanzia fideiussoria dell'amministratore, la totalità dei millesimi, ecc., pratiche che di fatto hanno bloccato i lavori ponendo problematiche di messa in sicurezza. I lavori di adeguamento sono spesso molto onerosi e l'affrontarli "a pezzi" è costoso e non garantisce il miglior risultato". "Non solo Milano sarà più bella e sicura — ribadisce Gianni Verga, assessore al comune di Milano — Iniziative come questa servono anche per rilanciare l'edilizia in Lombardia, un settore produttivo importante per la nostra economia. Dai dati presentati emerge come le aziende edili guardino con interesse alla riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, un mercato potenzialmente miliardario e in grande fermento". |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MILANO, NUOVO ARCHITETTO PER IL CASTELLO SFORZESCO PROCLAMATO IL VINCITORE DELLA GARA INTERNAZIONALE. SI OCCUPERÀ DELL’ALLESTIMENTO MUSEOGRAFICO E ARCHITETTONICO DI OLTRE 17MILA METRI QUADRI DI SPAZI DEL MONUMENTO |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - E’ il gruppo Arch. Michele De Lucchi (Arch. Michele De Lucchi S.r.l., Arch. David Chipperfield) il vincitore della gara internazionale bandita dal Comune di Milano, Direzione Centrale Cultura e Direzione Centrale Gare e Contratti, per l’individuazione di un architetto, o gruppo di progettazione, che realizzerà il nuovo e complessivo riallestimento museografico dei musei e di tutti gli altri spazi recuperati a nuove funzioni nel Castello Sforzesco di Milano. La Giunta del Comune di Milano aveva approvato l’operazione con una delibera il 20 luglio 2004 e oggi la commissione ha annunciato il nome del vincitore. A cento anni esatti dal restauro di Luca Beltrami, il nuovo architetto elaborerà l’allestimento dell’intero monumento. La nuova progettazione interesserà circa 17.000 mq. Di musei e altri spazi per una spesa di circa 27 milioni di euro, finanziamenti messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo distribuiti in quattro anni (dal 2004 al 2008). Il Castello ebbe nel Novecento due grandi allestimenti: il primo, quello di Luca Beltrami, inaugurato nell’anno 1900-1904; il secondo, quello della ricostruzione postbellica affidato alla fine del 1948 agli architetti dello Studio Bbpr (Banfi, Belgiojoso, Peresutti e Rogers), inaugurato nel 1956. I quattro gruppi di architetti finalisti, in ordine di classificazione, sono: 1. Michele De Lucchi (Arch. Michele De Lucchi S.r.l., Arch. David Chipperfield); noto per il riallestimento interno della Triennale di Milano, per il lavoro in corso al Neues Museum di Berlino, per il progetto recentemente affidatogli del recupero, restauro e restyling dei Magazzini Gum della Piazza Rossa a Mosca. 2. Mario Bellini (Arch. Mario Bellini Associati S.r.l., Arch. Maurizio Momo, Icis S.r.l.); autore di celebri allestimenti di mostre come “Il Rinascimento da Brunelleschi a Michelangelo” a Palazzo Grassi a Venezia, “I trionfi del Barocco. Architettura in Europa. 1600-1750” a Torino, “Christopher Dresser” alla Triennale di Milano e del progetto della National Gallery of Victoria di Melbourne in Australia. 3. Andrea Bruno (Arch. Andrea Bruno, Arch.ugo Bruno, Arch. Luca Rocca, Ai Engineering S.r.l., Ai Studio, Aik S.r.l.); consulente dell’Unesco per il restauro e la conservazione del Patrimonio Artistico e Culturale Mondiale dal 1974, supervisore della ristrutturazione del museo di Kabul, autore di celebri allestimenti di nuovi musei in edifici antichi come il Museo di Arte Contemporanea al Castello di Rivoli, il Musee National Des Arts et Mestiers a Parigi. 4. Jean Michel Wilmotte (Arch. Jean Michel Wilmotte Et Associes S.a., Ing. Riccardo Morello, Arch. Luigi Cosenza); autore di molte parti dell’allestimento interno del Grand Louvre e altri musei tra cui il riallestimento in corso del Rijksmuseum di Amsterdam. Fra i progetti di ristrutturazione, l’antico granaio di Avignone, il Museo d’Arte e Industria di St. Etienne, il teatro dell’Opera a Nimes. La Giuria: Francesca Della Porta, Direttore Centrale Gare e Contratti del Comune di Milano; Nunzio Dragonetti, Direttore Settore Acquisti, Beni e Servizi del Comune di Milano; Alessandra Mottola Molfino, Direttore Centrale Cultura del Comune di Milano; Ermanno A. Arslan, Soprintendente del Castello Sforzesco; Ennio Brion e Francois Burkhardt, esperti esterni. Terminati gli adempimenti relativi al concorso, entro il 2005 sarà stipulato il contratto per il primo lotto di lavori che riguarderà le sale panoramiche al terzo piano della Rocchetta, destinato al Museo Archivio della Moda e a uno spazio panoramico di ristoro nella sala alla sommità della Torre Castellana. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA GERMANIA NEL CUORE DI MILANO |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - La Camera di Commercio Italo-germanica promuove un’attività di valorizzazione dell’immagine della Germania, organizzando, dal 25 aprile all’8 maggio 2005, presso laRinascente Duomo (a Milano) uno “spazio” dedicato a prestigiosi partner tedeschi. Germania –emozioni sicure è lo slogan dell’iniziativa. Insieme alla Camera, partecipano alla manifestazione Bmw, Bosch, Deutsche Bank, Berval, Ente Nazionale Germanico per il Turismo. Sono partner di settori diversi, ma tutti ugualmente emblematici di una Germania sorprendentemente ricca – in termini di qualità e di valori! Saranno riuniti in un unico contesto, per comunicare non solo i propri contenuti, ma anche un concetto condiviso: accanto alla Germania “classica” (quella associata ai valori di sicurezza, affidabilità, tecnologia, ecc.Ecc.), esiste una Germania “inconsueta”, che è sinonimo di bellezze naturali e artistiche, stile e raffinatezza, piacere ed emozione. Ogni partner sarà presente con un proprio stand e con personale qualificato a disposizione del pubblico per l’intera durata dell’evento, che si svolgerà al 2° piano del grande magazzino di C.so Vittorio Emanuele. Alcune anticipazioni: nell’ambito della manifestazione, Deutsche Bank proporrà la sua completa offerta di prodotti destinata sia alla clientela privata, dai giovani alle famiglie, che al target business, dai commercianti alle piccole e medie imprese. Particolare enfasi verrà riservata al servizio Private Banking, che assicura alla clientela un rapporto esclusivo e dedicato; Bmw presenterà l’emozione del viaggio attraverso le nuove R 1200 St e R 1200 Rt; Bosch presenterà la tecnologia Esp (Programma Elettronico di Stabilità) tramite un simulatore – uno dei tre esemplari esistenti in tutto il mondo!! - che, avvalendosi di due sedili, uno schermo ed occhiali speciali, farà provare le sensazioni di un vero e proprio test drive! L’ente Nazionale Germanico per il Turismo proporrà vacanze di grande prestigio. E, dulcis in fundo, Berval offrirà ai visitatori, gratuitamente, assaggi di vini e di specialità tedesche… |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ASSALZOO: NEL 2004 RALLENTA LA CRESCITA DEL MERCATO DEL PETFOOD IN ITALIA |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 – Rallenta nel corso del 2004 la crescita del settore petfood in Italia per le aziende associate ad Assalzoo - Gruppo Alimenti per Animali da Compagnia che registrano un leggero incremento delle vendite sul mercato italiano di 0,6% per un totale di 545.812 tonnellate, contro le 542.021 dell’anno precedente. Le aziende associate, che rappresentano in volume circa l’85% della produzione di petfood in Italia, hanno registrato nel 2004 una crescita sia del giro d’affari, +4% (810.000.000 di euro rispetto ai 779.000.000 del 2003) sia della produzione. Quest’ultima è cresciuta del 7,6% (per un totale di 481.762 tonnellate rispetto alle 447.346 dell’anno precedente), grazie all’andamento estremamente positivo delle esportazioni, aumentate del 42,5% rispetto al 2003. Le esportazioni hanno quindi rappresentato nel 2004 il 24,2% della produzione totale. Lo scorso anno sono state vendute complessivamente 545.812 tonnellate di alimenti per animali familiari, di cui il 97,4% destinate all’alimentazione per cani e gatti e il restante 2,6% per uccelli, pesci, roditori e altri animali da compagnia. La crescita media del settore negli anni 2000 è stata dell’1,95% rispetto ai tassi medi di crescita del 7,9% degli anni ’90. “Nel corso degli ultimi 20 anni l’industria degli alimenti per animali da compagnia in Italia è cresciuta in maniera costante e con percentuali a doppia cifra passando dalle 75.600 tonnellate prodotte nel 1983 alle attuali 545.812” ha dichiarato Luigi Schiappapietra, Presidente Assalzoo Gruppo Alimenti per Animali da Compagnia. “Tuttavia il 2004 ha evidenziato un ulteriore rallentamento delle dinamiche di crescita del mercato, imputabile da un lato a una generalizzata crisi dei consumi e dall’altro a un regime Iva penalizzante. L’italia ha infatti derogato a quanto stabilito dalla Direttiva Europea che prevede, per gli alimenti per animali da compagnia, l’aliquota standard applicata ai prodotti alimentari (in Italia 10%). Oggi in Italia agli alimenti per animali da compagnia viene applicata un’aliquota del 20%, la stessa prevista per i beni di lusso come ad esempio champagne e caviale. Ciononostante, e a conferma della vivacità del settore, le nostre aziende hanno saputo reagire alla crisi del mercato domestico, registrando una buona crescita sul fronte delle esportazioni”. Per quanto riguarda i canali di vendita, cresce dello 0,9% il canale specializzato (pet shop, garden e brico center, agrarie, vendite dirette, veterinari e altri) che assorbe il 45,5% delle vendite, mentre si registra un lieve calo rispetto al 2003 del canale grocery (ipermercati, supermercati, superette, discount e negozi alimentari tradizionali) che assorbe il restante 54,5% delle vendite. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LIMITAZIONE DEL TRAFFICO AEREO SU ROMA IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI FUNEBRI PER IL PAPA |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - Presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, si è svolta una riunione operativa finalizzata a delineare l’organizzazione relativa al traffico aereo su Roma in concomitanza con l’arrivo delle Delegazioni di Stato che parteciperanno alle celebrazioni funebri in onore del Santo Padre Giovanni Paolo Ii. Per le esigenze di sicurezza connesse all’evento, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni e gli enti interessati e sotto il coordinamento del Commissario Governativo Guido Bertolaso, si è convenuto di disporre quanto segue: dalle ore 10:00 locali di giovedì 7 aprile alle ore 24:00 locali di venerdì 8 aprile 2005 limitazioni all’uso dello spazio aereo sulla Capitale. Nello specifico: interdizione di tutto il traffico aereo per un raggio di 5 miglia con centro sul Campidoglio. Dal divieto sono esclusi gli aeromobili di Stato e Militari, ed i voli di emergenza. Dalle ore 10:00 di giovedì 7 aprile alle ore 24:00 di venerdì 8 aprile, chiusura dell’aeroporto di Ciampino, ad eccezione dei voli di Stato e dei voli di emergenza. Dalle ore 08:00 di mercoledì 6 aprile alle ore 24:00 di venerdì 8 aprile, interdizione dei voli Vfr, ovvero i velivoli che navigano senza l’ausilio dei dispositivi di volo strumentali, per un raggio di 35 miglia con centro sul Campidoglio e per un’altezza di circa 6.500 metri. Dalle ore 08:00 di mercoledì 6 aprile alle ore 24:00 di venerdì 8 aprile, chiusura dell’aeroporto di Roma Urbe, ad eccezione dei voli di Stato e di emergenza. Le restrizioni nell’utilizzo dello spazio aereo comporteranno una limitazione dell’operatività dell’aeroporto di Fiumicino di circa il 30%. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PUBBLICATO SUL SITO INTERNET DELL’ENAC L’ELENCO DEI VOLI OPERATIVI SU FIUMICINO GIOVEDÌ 7 E VENERDÌ 8 APRILE |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - In relazione alle limitazioni dello spazio aereo su Roma in concomitanza con l’arrivo delle Delegazioni di Stato che parteciperanno alle celebrazioni funebri in onore del Santo Padre, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile rende noto che nei giorni 7 e 8 aprile 2005 l’aeroporto di Fiumicino subirà una limitazione operativa di circa il 30% per i voli in arrivo. Pertanto, sentite le compagnie aeree e la società Adr Aeroporti di Roma, sono stati individuati i voli in arrivo sull’aeroporto di Fiumicino. L’elenco dei voli è consultabile sul sito Internet dell’Enac, all’indirizzo www.Enac-italia.it Si precisa, inoltre, che non vi sono particolari restrizioni in merito ai voli in partenza dall’aeroporto di Fiumicino. Per ulteriori informazioni e per un riscontro sui voli in partenza si consiglia di consultare direttamente le compagnie dato che alcuni voli potrebbero subire variazioni. Si ricorda anche che dalle ore 10:00 di giovedì 7 aprile alle ore 24:00 di venerdì 8 aprile l’aeroporto di Ciampino sarà chiuso al traffico, ad eccezione dei voli di Stato e di quelli di emergenza. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PRESENTATO DAL SINDACO ALBERTINI: OBIETTIVO 2005, MILLE UTENTI E 70 AUTO "CAR SHARING" A MILANO. IL PIU’ GRANDE D’ ITALIA DUE EURO ALL’ORA, NIENTE CAUZIONI - NASCE "GUIDAMI", UNA SOCIETÀ PROMOSSA DAL COMUNE, CON ACI, ATM, UNIONE DEL COMMERCIO, ZINCAR |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Il Sindaco Albertini ha presentato ieri a Palazzo Marino il car sharing di Milano, promosso su iniziativa del Comune, che vede come partner l’Atm, l’Automobil Club di Milano, la Zincar, società controllata dal Comune e da Aem, e l’Unione del Commercio. Car sharing- come ha sottolineato il Sindaco - significa auto in condivisione, in affitto orario. E’ un modo semplice e alternativo di uso del mezzo privato. Nato 20 anni fa in Svizzera, il progetto si sta diffondendo in tutta Europa e punta a sostituire l’auto di proprietà, soprattutto se ha un chilometraggio limitato. In ogni caso, il car sharing assicura vantaggi economici all’utente, ma anche benefici alla collettività. L’iniziativa di Milano persegue tre obiettivi: riduzione del traffico e della congestione, visto che un’auto in car sharing sostituisce mediamente 6 autovetture normali; miglioramento dell’ambiente, poiché il car sharing mette a disposizione auto euro 4, a motorizzazione ecologica e autoveicoli elettrici, utilizzabili questi ultimi anche in occasione di blocchi del traffico; infine garanzia 24 ore su 24 di un veicolo efficiente, senza costi fissi, come tasse automobilistiche, assicurazione, carburante e manutenzione. Per gli utenti milanesi un’ altra novità: la sosta sulle strisce blu sarà gratuita in quanto prepagata dal promotore del car sharing. Quello nato a Milano, per numero di vetture a disposizione e di autorimesse attive, per il ritiro e la consegna dei veicoli, è il car sharing a più ampio respiro oggi promosso in Italia. Per la gestione del servizio è stata costituita una società, Guidami (numero verde 848.833.000), presieduta dal dottor Giuseppe Cozza, Direttore Centrale Mobilità e Ambiente. A propagandare l’evento, ieri alla conferenza stampa era presente una testimonial, Jennifer Rodriguez, top model venezuelana e collaboratrice di Aldo Biscardi al “processo del lunedì”. Per un mese la testimonial percorrerà le strade di Milano, al volante di un’auto in car sharing, per promuovere l’iniziativa.. Le vetture disponibili sono attualmente 66: 10 Ford Ka, 10 Smart Fortwo, 10 Nissan Micra, 4 multipla a gas naturale, tutte Euro 4, e ben 32 Citroen Saxo elettriche. Entro l’estate arriveranno anche 10 Mini One. Molto ampia, come si vede, la gamma delle city car cui si aggiungeranno nel corso dell’anno anche alcune monovolume per percorsi più lunghi. Per il trasporto dei disabili, come ha ricordato l’assessore Giorgio Goggi - è stato acquistato anche un furgone attrezzato. E’ a favore di Milano il confronto con le altre città. Torino, dove il car sharing è nato a fine 2002, può contare oggi su 48 vetture, con 752 utenti; Bologna, su 30 vetture, con 630 utenti e Genova su 16, con 460 utenti. Venti, invece, le autorimesse, dislocate in varie zone della città, dove si potrà trovare la vettura in car sharing, da Via Marina 10, a Via Puccini 5, via San Barnaba 18, Via Galvani 12, corso Sempione 21, via Pontaccio 8, viale Tibaldi 5, via Tortona 20. Sei inoltre sono i garage di prossima attivazione, da piazza Repubblica 14, via Ravizza 5, via Cino del Duca 3, via Pantano 4. Quasi tutte le autorimesse si trovano nelle vicinanze di snodi del trasporto pubblico (stazioni Mm, fermate Atm, parcheggi intermodali). Entro il 2005 il servizio di Guidami prevede un’utenza attorno alle mille persone, con oltre 70 auto a disposizione. Uno studio del Politecnico, infine, ipotizza per Milano un trend in graduale ascesa: nel giro di 7 anni il car sharing dovrebbe arrivare ad una flotta di 800 vetture, con 15 mila utenti. Guidami non si rivolge solo al mercato privato. Di certo il Comune, ma anche le società comunali e gli enti coinvolti nella gestione del servizio, saranno tra gli utenti più importanti. Dal momento che uno dei partner è l’Unione del Commercio si darà prossimamente spazio adeguato nella flotta anche ai furgoni a metano, gpl ed elettrici, utilizzabili soprattutto in ambito urbano, per la distribuzione commerciale. Dopo il car sharing, a Milano dovrebbe nascere dunque il van sharing, per le merci. Per iscriversi esistono due modi: o rivolgendosi telefonicamente al Call center (848.833.000) che apre una posizione sul nuovo cliente; oppure via Internet, cliccando sul sito www.Guidami.net e seguendo le istruzioni. Il pagamento avviene tramite carta di credito o conto corrente. Costo annuale, 120 euro. Tariffe convenienti. Anche come tariffe il servizio offerto da Guidami si presenta come uno dei più convenienti in Italia. Il socio iscritto al servizio, con l’abbonamento annuo di 120 euro, senza cauzioni, può estenderlo al proprio nucleo familiare pagando una tariffa di 2,20 euro all’ora e di 0,40 – 0,50 euro a km, a seconda del modello di autovettura. Per le società l’abbonamento è di 216 euro, Iva compresa. Il servizio è utilizzabile da tutti coloro che la stessa società autorizza. Per i clienti over 65, infine, la tariffa d’iscrizione è ridotta a 60 euro. I costi comprendono anche carburante e assicurazioni. Per quanto riguarda il carburante, esso è a carico della società. In caso di necessità, o per percorsi lunghi, un’apposita tessera, presente in vettura, consente di fare rifornimento gratuito presso distributori Agip, Ip, Esso e Shell. Dalle 0 alle 7 non si paga la tariffa oraria. Il costo del servizio viene addebitato a fine mese sul conto corrente o la carta di credito. Ma quanto si paga con il car sharing? Ecco due esempi di corse in ambito extraurbano e urbano: viaggio da Corso Sempione a Segrate e ritorno, con sosta di un’ora. Il costo complessivo è di 13 euro. Se si vuol raggiungere invece corso Sempione da Corso Venezia, sempre con la sosta di un’ora, la spesa del car sharing è di 7 euro. Per prenotare basta telefonare al numero verde, 848.833.000. Un operatore risponde 24 ore su 24. Si può scegliere l’auto anche collegandosi al sito Internet, www.Guidami.net che segnala le vetture disponibili. Il socio con l’apposito telecomando, ottenuto al momento dell’iscrizione, può aprire la vettura che gli è assegnata, trova le chiavi di accensione nel cassettino del cruscotto e può quindi utilizzarla. Alla fine del percorso basta premere il pulsante di restituzione sul terminale posto sulla plancia e chiudere l’auto con il telecomando. Con l’unificazione delle tecnologie i soci di Guidami avranno la possibilità di usare auto in affitto anche di altre città e viceversa. Già sin d’ora, comunque, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, Milano fa parte del circuito nazionale del car sharing. Il car sharing può assicurare scambi di informazioni sul traffico e l’inquinamento e nel contempo interventi rapidi e mirati sulla viabilità urbana. Attraverso il Call center (848.833.000), il veicolo di Guidami potrà infatti ricevere dalla Centrale del traffico di via Beccaria notizie su ingorghi o incidenti. Con l’evoluzione del sistema infosatellitare, in futuro gli automezzi del car sharing comunale, in circolazione per Milano, potranno a loro volta funzionare come veicoli “traccianti: in tempo reale essi forniranno dati sulla congestione e lo smog, anche su strade secondarie, dando preziose informazioni alla Centrale del traffico e quindi anche un aiuto ai cittadini. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
REGIONE TOSCANA - GESTORE DELLA RETE: FIRMATO ACCORDO PER L.APPLICAZIONE DELLA VAS ALLA PIANIFICAZIONE ELETTRICA NEL TERRITORIO REGIONALE |
|
|
|
|
|
Firenze, 7 aprile 2005 - La Regione Toscana e il Gestore della rete, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato oggi un protocollo d.Intesa per l.Applicazione sperimentale della procedura Vas (Valutazione Ambientale Strategica) in vista della realizzazione degli interventi di sviluppo della rete elettrica nel territorio regionale. L.obiettivo di una verifica preventiva delle ricadute territoriali, ambientali e sociali dei progetti relativi allo sviluppo delle infrastrutture elettriche nell.Area interessata, era già stato presentato al Ministro delle attività produttive on.Le Marzano in occasione dell.Incontro del Ministero con le Regioni tenutosi a Firenze nei giorni 26 e 27 novembre scorsi. Il protocollo, che dà seguito all.Accordo di programma approvato nel marzo 2004 dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, prevede che il Gestore della rete sottoponga il piano di sviluppo della porzione di rete riguardante la Regione Toscana a studi e valutazioni ambientali preventive, al fine di facilitare la migliore individuazione e quindi l.Approvazione delle opere previste da parte delle Amministrazioni locali. L.intesa stabilisce che la Regione Toscana, oltre a indirizzare lo studio ambientale - fornendo dati e cartografie mediante il processo di Vas e a seguito di una stretta collaborazione con il Grtn - esprima un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di Sviluppo, sentiti Province e Comuni tramite un atto collegiale della Giunta Regionale. Inoltre, una volta pervenuti ad un piano condiviso, la Regione si impegna a semplificare i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a Valutazione Ambientale Strategica. La Regione e il Grtn si impegnano inoltre ad un reciproco scambio dei propri dati che migliorerà la conoscenza, e quindi il governo, delle dinamiche del settore elettrico in Toscana. Al fine di poter organizzare al meglio lo sviluppo ed il raggiungimento degli impegni concordati, la Regione Toscana ed il Grtn hanno concordato di attivare un tavolo tecnico, quale sede di confronto, scambio di informazioni e collaborazione, chiamato a riunirsi periodicamente. L.assessore regionale all.Ambiente Tommaso Franci esprime .Soddisfazione sull.Accordo raggiunto, in particolare perché la Regione Toscana esprimerà il proprio parere con un atto della Giunta che tenga conto e integri le politiche regionali in questo settore e anche perché l.Intesa prevede, d.Altra parte, che il Grtn fornisca tutti i dati del sistema elettrico regionale ritenuti necessari per l.Analisi del programma nonché gli scenari esaminati a monte delle scelte proposte.Con questo accordo abbiamo conquistato la fiducia della nona Regione Italiana per lo sviluppo delle infrastrutture elettriche - ha dichiarato Carlo Andrea Bollino, Presidente del Grtn - che rappresenta un.Esigenza prioritaria per la qualità del servizio ai cittadini. Il Gestore della rete è impegnato a perseguire questo obiettivo nel rispetto dell.Ambiente e della sicurezza degli impianti. In tal senso, la stipula dell.Accordo con la Regione Toscana è per il Gestore della rete estremamente significativo e si inserisce nello sforzo di estensione dei nuovi strumenti di programmazione ambientalmente sostenibile all.Intero territorio nazionale.. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SIEMENS SI AGGIUDICA DUE ORDINI PER CENTRALI DI ENERGIA IN ITALIA E ARABIA SAUDITA: FORNITURA DEL VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 120 MILIONI DI EURO. |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - La divisione Power Generation di Siemens si è aggiudicata la fornitura dei componenti principali di un impianto a ciclo combinato a Bergamo. Il committente è la Dalmine Tenaris S.p.a., una società del gruppo internazionale Tenaris. Nell’ambito di un consorzio di cui fa parte la Macchi, Siemens fornirà due turbine a gas alimentate con gas naturale di 45 megawatt (Mw) ciascuna e una turbina a vapore di 41-Mw. Macchi produrrà i due generatori di vapore a recupero. La centrale, che genererà 120 Mw di elettricità e 11 Mw di teleriscaldamento, comincerà a funzionare nel febbraio 2007. Siemens si è aggiudicata, inoltre, un ordine di quattro turbine a gas per una centrale in Arabia Saudita. Le turbine di 25-Mw saranno realizzate per Yamama Saudi Cement, il più grande produttore di cemento dell’Arabia Saudita. La nuova centrale, che entrerà in funzione nel prossimo autunno, sostituirà un vecchio impianto a gasolio e fornirà energia ad uno stabilimento per la produzione di cemento a Riyadh. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CARTIERA LUCCHESE PARTECIPA ALLA SECONDA EDIZIONE DI TERRA FUTURA LA MOSTRA CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITÀ |
|
|
|
|
|
Porcari, 7 aprile 2005 - A Firenze, presso la Fortezza da Basso, per tre giorni, dall’8 al 10 aprile, si danno appuntamento le principali organizzazioni – no-profit, amministrazioni pubbliche e imprese private – impegnate nell’adozione di politiche di sviluppo sociali, ambientali ed economiche aderenti ai concetti della sostenibilità. All’indomani dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e in un contesto sempre più attento all’ambiente e alle “buone pratiche sociali”, l’appuntamento fiorentino diventa un momento in cui analizzare quanto fatto fino ad ora e definire nuovi e più ambiziosi obiettivi per il prossimo futuro. Cartiera Lucchese, già presente lo scorso anno, rappresenta una delle poche realtà industriali invitate a questa manifestazione. Questo a testimoniare il grande impegno che da sempre vede l’Azienda lucchese lavorare adottando politiche ambientali d’avanguardia e in linea con i principali valori dello sviluppo consapevole e rispettoso del territorio in cui opera. Cartiera Lucchese ha infatti ottenuto, prima in Italia nel lontano 1998, la certificazione ambientale Ecolabel per i propri prodotti, e nel 2002 la certificazione Iso 14000 per le linee di produzione dello stabilimento di Borgo a Mozzano. Con circa 200.000 tonnellate di maceri utilizzati al posto della cellulosa vergine, Cartiera Lucchese svolge un ruolo determinante nel ciclo della raccolta differenziata della carta: si incrementa il quantitativo di carta raccolta con il recupero di una risorsa che altrimenti andrebbe smaltita in discarica, si risparmia energia e acqua per rapporto alla produzione di carta a partire dal legno, si evitano le emissioni in atmosfera generate dalla produzione della cellulosa vergine, si immette sul mercato un prodotto “usa e getta”, come la carta igienica o la carta casa, che non sarà mai più recuperabile, evitando in questo modo di sprecare fibre vergini. Tutto questo … oltre al taglio evitato di 350.000 alberi. Cartiera Lucchese è impegnata quotidianamente nella ricerca di soluzioni e indirizzi in grado di mantenere un’elevata qualità dei propri prodotti nel rispetto dell’ambiente, delle risorse e di quello che sarà il mondo di domani. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
DA LAUREATI AD AGENTI DELLO SVILUPPO LOCALE. IL 12 APRILE ALL’ORIENTALE UNA GIORNATA DI INDIRIZZO |
|
|
|
|
|
Napoli, 7 aprile 2005 - Come si diventa Agenti di Sviluppo Locale lo racconteranno alcuni ex allievi del Master in Local Development, laureati presso l'Università Orientale, attualmente occupati in posizioni correlate con la formazione acquisita. Martedi 12 aprile alle ore 10 a Palazzo Giusso, Largo S. Giovanni Maggiore nell’ambito del progetto Tut-or va di scena l’orientamento. L’iniziativa curata da Stoa' - Istituto di Studi per la Direzione e Gestione di Impresa, e l'Università degli Studi di Napoli l'Orientale nasce nell'ambito di un ciclo di seminari di orientamento per i neo-laureati dell’Ateneo. Interverranno: Saluto Prof. Amedeo di Maio - Preside Facoltà Scienze Politiche Apertura di Paolo Frascani - Referente scientifico Mld master in local development. A seguire: Armando Anastasio Ipi, Alessandra Bertucci Isve, Antonia di Maio Ics Moldova, Francesco Gombia Città del Fare, Gianluca Serra Ipi, Ilaria Sorrentino Stoa', Alessandro Ronga Confindustria, Elda Zofrea Associazione degli Amministratori enti Locali. Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CORSI DI FORMAZIONE MANAGERIALE MIP- MAGGIO 2005 |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Seminari di Gestione d'impresa Mip-economy in programma nel mese di maggio: “Dalla Silicon Valley Ai Distretti Industriali”cosa insegna l'esperienza Californiana. - 4 Maggio 2005. “Rfid Tra Presente E Futuro” La tecnologia, le applicazioni, l'impatto sui processi aziendali - 23 Maggio 2005. “Retail Management” Integrare i processi di vendita dal produttore al cliente finale. “Logistica Distributiva” - 3/4 Maggio 2005. “Progettazione E Gestione Del Punto Di Vendita” - 17/18 Maggio 2005. Corso di formazione: “Progettazione E Gestione Dei Magazzini” - 10/11/12 Maggio 2005. Sede dei corsi: Mip Politecnico di Milano, Via Garofalo, 39 - Milano. Orario : 9.30 - 17.30 Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata al corso o possono essere richiesti direttamente al coordinamento del corso al numero 02 2399 2861 o seminari@mip.Polimi.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
THE CHANGE PARTNERSHIP ITA/Y: DIVENTARE LEADER DI SUCCESSO CON IEXECUTIVE COACHING |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Perché alcune aziende hanno più successo di altre? Qual'è la via per far esprimere al meglio ai manager il proprio potenziale professionale? Come è possibile formare il personale dirigenziale con il massimo della conoscenza e degli strumenti oggi disponibili nel campo della formazione? Sono queste le risposte e il valore professionale garantiti dall'Executive Coaching, la metodologia di formazione manageriale che in questi ultimi anni si è ampiamente diffusa tra dirigenti e responsabili di risorse umane di aziende italiane dopo il grande successo riscosso negli Stati Uniti e nei paesi anglofoni. Un consenso raggiunto in Italia grazie alla presenza e al lavoro di società altamente specializzate nella formazione dirigenziale, che da sempre operano sul campo con professionisti qualificati ai più elevati livelli e tra le quali spicca ormai da più di due anni The Change Partnership Italy. The Change Partnership Italy nasce dall'esperienza di The Change Partnership, gruppo inglese leader a livello mondiale nell'Executive Coaching - e di Innerfly Consulting - società italiana specializzata nel settore della formazione, del coaching e nella gestione delle risorse umane - che hanno unito le loro affermate competenze per diffondere questa nuova disciplina anche in Italia. The Change Partnership Italy offre servizi di Executive Coaching che consentono sia a manager che a top team di sviluppare il loro talento e la loro performance personale per raggiungere con successo gli obiettivi professionali. L'executive Coaching è un percorso formativo altamente personalizzato destinato all'evoluzione dei professionisti. Basato su incontri individuali tra manager e coach, esso si articola attraverso una serie di conversazioni legate alla pratica della vita professionale: si tratta quindi di un "percorso su misura", tagliato e cucito addosso ad obiettivi reali, progettati e sviluppati tramite strategie ed azioni che nascono da eventi e decisioni quotidiane. The Change Partnership Italy mette a disposizione dei manager l'esclusiva esperienza dei propri coach, professionalmente formati ai più alti livelli di business, certificati dalla casa madre inglese e in possesso di ulteriori qualificazioni, quale, ad esempio, quella del Master in Programmazione Neuro Linguistica (Pnl). Interloquire dunque con un Executive Coach permette al professionista di acquisire strumenti innovativi e nuovi punti di vista che gli facciano ottenere un costante miglioramento di performance, lavorando in completa fiducia e con il massimo della competenza su temi di business riservati e complessi. L'offerta formativa rivolta alle aziende è rappresentata dalla Coaching Academy°, nata dall'esperienza di The Change Partnership Italy e dell'Academy of Executive Coaching di Londra. L'accademia offre percorsi di formazione volti a sviluppare la cultura aziendale del coaching, a formare la figura professionale del coach interno all'azienda stessa e a realizzare un nuovo stile di leadership. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RICERCATORI TEDESCHI LANCIANO UN ALLARME PER L'INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEL MARE IN EUROPA DOVUTO AI CAMBIAMENTI DELLA CIRCOLAZIONE OCEANICA |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 7 aprile 2005 - Secondo alcuni scienziati tedeschi, una delle conseguenze più immediate della diminuzione della circolazione oceanica, quale la circolazione termoalina dell'oceano Atlantico, sarebbe il verificarsi di un evidente innalzamento del mare a livello locale. La circolazione oceanica profonda è spinta dalle differenze di densità fra le masse d'acqua - risultato delle differenze delle rispettive temperature e dei gradi di salinità. Questa circolazione costante fa sì che la superficie dell'oceano non sia piatta, ma caratterizzata piuttosto da colline e valli associate alle correnti. Anders Levermann e i suoi colleghi del Potsdam Institute for Climate Impact Research (Pik) hanno studiato gli effetti di una possibile interruzione della circolazione termoalina nell'Atlantico, scoprendo che provocherebbe un innalzamento del livello del mare fino ad un metro nell'Atlantico del nord e un corrispondente abbassamento del livello del mare nell'Atlantico del sud dato che le colline e le valli oceaniche si equilibrano. Inoltre, il gruppo di studio avverte che, a differenza dei cambiamenti del livello del mare dovuti al riscaldamento globale (che provoca l'espansione della superficie dellacqua) o allo scioglimento dei ghiacci (che apporta nuova acqua agli oceani), tali cambiamenti si produrrebbero con maggiore celerità, seguendo quasi immediatamente quelli della circolazione. Per entrare nella giusta ottica, mentre il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacci possono provocare cambiamenti generali del livello del mare fino a dieci centimetri ogni secolo, un sovvertimento della circolazione oceanica può causare in talune regioni cambiamenti fino a 2,5 centimetri l'anno. Gli effetti regionali sulle aree costiere dell'Europa e dell'America del nord a seguito di tale marcato aumento potrebbero essere gravi, precisa il gruppo di studio. Il problema fondamentale, pertanto, è scoprire quali sono le probabilità che la corrente termoalina atlantica si indebolisca o si blocchi del tutto. "Si tratta di una questione tuttora oggetto di ricerca" ha dichiarato il dottor Levermann al Notiziario Cordis. "Gli studi indicano che la circolazione potrebbe essere "a doppio stato" con una condizione di attivazione e una di disattivazione, ma non è ancora certo". "Numerosi esperti ritengono che in futuro la circolazione termoalina oceanica sarà caratterizzata da un indebolimento, ma non escludono la probabilità di un cedimento completo a circa il cinque per cento solamente", ha aggiunto. Sebbene le possibilità di un blocco totale siano scarse, per l'Europa e molte altre regioni del mondo ogni prospettiva di indebolimento della circolazione oceanica suscita preoccupazioni. Http://www.pik-potsdam.de/ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RICERCATORI DI ASTRONOMIA PLANETARIA SI UNISCONO IN RETE PER SOSTENERE LE MISSIONI DI ESPLORAZIONE |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 7 aprile 2005 - Circa 60 laboratori, istituzioni e agenzie europee che operano nel settore delle scienze planetarie stanno collaborando nel quadro del progetto Europlanet per promuovere un'integrazione del settore a lungo termine. Si tratta di un'iniziativa di coordinamento nell'ambito dell'attività "Infrastrutture di ricerca" del Sesto programma quadro (6Pq), e ha fra i principali obiettivi il sostegno alla missione congiunta euroamericana Cassini-huygens. Durante i quattro anni di durata previsti il progetto servirà anche a rafforzare la rete di scambi all'interno della comunità della ricerca planetaria in Europa, grazie alla promozione di scambi fra partner, oltre ad appoggiare altre missioni di esplorazione planetaria. I sessanta partner del progetto Europlanet rappresentano 17 paesi europei, ma è prevista una stretta collaborazione anche con scienziati statunitensi. I partner differiscono non solo in termini geografici, ma anche sul piano delle rispettive discipline scientifiche. Al progetto infatti prendono parte astronomi, astrofisici, fisici del plasma spaziale, chimici, specialisti di idrodinamica e di scienza dei materiali. La scienza planetaria cerca di comprendere come si sono formati e si sono evoluti i sistemi planetari e i loro componenti. Per poter giungere ad una visione completa è essenziale la convergenza di un'ampia gamma di discipline. La conoscenza acquisita potrebbe fornire importanti informazioni sull'evoluzione del nostro stesso pianeta. I partecipanti al progetto cercheranno di incrementare il ritorno scientifico dei progetti planetari finanziati dal bilancio comunitario, e si impegneranno anche per migliorare l'infrastruttura di ricerca planetaria europea. Le attività di rete avranno come effetto generale di imprimere slancio alla competitività scientifica europea e di diffondere le competenze. Dovranno fra l'altro promuovere ulteriormente la comprensione da parte del grande pubblico della ricerca e delle esplorazioni planetarie. Quest'ultimo obiettivo non dovrebbe comunque costituire un problema. L'esplorazione planetaria infatti è uno dei pochi campi della ricerca di base a richiamare regolarmente l'attenzione del pubblico e a stimolare l'interesse per maggiori informazioni, come dimostrato dalle missioni Mars Express e Beagle 2 e, ancora più recentemente, dalla missione Cassini-huygens. L'europa ha in programma o in preparazione ancora un gran numero di missioni, fra cui Venus Express, Bepicolombo (su Mercurio) e Smart-1 (sulla Luna). Rosetta e Stardust andranno alla ricerca di comete, mentre Dawn si dirigerà verso gli asteroidi Vesta e Ceres. Http://europlanet.cesr.fr |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MAXISCHERMO SUL SAGRATO DEL DUOMO DI MILANO PER IL FUNERALE DEL PAPA |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Il maxischermo in piazza Duomo che permetterà ai fedeli presenti nella città di Milano di assistere alle esequie del Santo Padre in diretta televisiva da piazza San Pietro sarà posizionato in accordo con monsignor Manganini della Curia milanese sul sagrato della cattedrale. La decisione è stata presa su iniziativa dell’assessore Giovanni Bozzetti per consentire ai milanesi una miglior visione dello schermo al riparo dal riflesso del sole. L’allestimento è previsto per domani pomeriggio e per l’occasione l’Assessore alla sicurezza e protezione civile Guido Manca ha chiesto uno sforzo organizzativo alla Polizia Locale e alla struttura di Protezione civile per assistere coloro che partecipano all’evento. Per la Protezione civile è stato deciso di allestire nella piazza una postazione con un Carro Radio in contatto diretto con Prefettura, 118 e sala operativa della Polizia Locale, vi saranno anche due roulotte e una tenda e una riserva d’acqua. E’ previsto l’impiego di una trentina di volontari e di una dozzina di addetti. Il Comando delle Polizia Locale ha subito predisposto un rafforzamento della presenza sia di pattuglie automontate che di agenti appiedati in servizio in piazza. “L’eccezionale evento dei funerali del Papa a Roma -ha detto Guido Manca- a cui parteciperà il Sindaco di Milano, avrà sicuramente una ripercussione anche nella nostra città. Il Comune ha voluto adottare delle misure cautelative e preventive per garantire la sicurezza e la tranquillità di tutti i fedeli della grande diocesi di Milano.” “Invito i cittadini in piazza ad assistere ai funerali –spiega Giovanni Bozzetti- per accompagnare per l’ultimo viaggio il nostro amato Papa Giovanni Paolo Ii e ringraziarlo per l’amore che ci ha dato e per il suo esempio di vita cristiana, all’insegna della fede e della speranza. Per tutti, ma soprattutto per noi giovani, rappresenterà sempre una luce che rischiarerà il nostro cammino nei momenti bui”. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OPERA ROMANA PELLEGRINAGGI: VOLI SPECIALI PER L' ULTIMOSALUTO AL PAPA |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - Nell’ambito delle attività di accoglienza dei Pastori e dei fedeli delle Chiese locali che confluiranno a Roma per dare l’ultimo saluto al Santo Padre Giovanni Paolo II, l’Opera Romana Pellegrinaggi in collaborazione con la compagnia aerea Air One rende disponibili i voli a “tariffa speciale” dai seguenti aeroporti italiani: Cuneo – Torino - Milano Linate – Genova – Venezia - Lamezia Terme – Catania – Palermo - Alghero La tariffa speciale (andata e ritorno) è di €. 90,00 + tasse aeroportuali. Per le prenotazioni rivolgersi a: Opera Romana Pellegrinaggi – Uff. San Pietro (telefono 06.69885800 – fax 06.68803191 – res@orpnet.Org ) L’emissione biglietti sarà effettuata direttamente in aeroporto comunicando la prenotazione ed il codice di autorizzazione, mentre il pagamento sarà effettuato direttamente in aeroporto all’atto dell’emissione del biglietto. Per quanto riguarda il Pellegrinaggio a Roma per l’ultimo saluto al Santo Padre, l’Opera Romana pellegrinaggi ha attivato le seguenti strutture informative: Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino Ufficio O.r.p.- Tel. 06.65958041 (ore 9,00-19,00); Piazza San Pietro Ufficio O.r.p./quo Vadis (ore 9,00-19,00) Piazza Pio XII, 9 - Palazzo dei Propilei – a sinistra del colonnato Tel. 06.6988.5800 Fax 06.6880.3191; Sede Centrale O.r.p. Uffici di Via della Pigna, 13/a (ore 9,00-19,00) Tel. 06.698961 Fax 06.6988.0513 e-mail: res@orpnet.Org Portale internet www.Orpnet.org Il portale ufficiale dell’O.r.p. È continuamente aggiornato con ogni informazione riguardante i mezzi di trasporto per e da Roma (aerei, treni e pullman), la sistemazione logistica dei Vescovi e Prelati, il Piano per l’accoglienza dei pellegrini organizzato dal Comune di Roma e dalla Protezione Civile: linee di trasporto urbano, parcheggi per pullman, metropolitane, percorsi pedonali, presidi sanitari e del volontariato. Si invitano, gli Ecc. Vescovi che già non avessero provveduto, a prendere contatti con la Segreteria Generale della C.e.i. Tel. 06.66398316, pere concordare le iniziative in programma. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL CALL CENTER CHIAMAROMA 06 06 06 RISPONDE A TUTTI IN QUESTI GIORNI DI LUTTO: 20.000 LE CHIAMATE OGNI GIORNO |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 - In questi giorni di lutto per la morte del papa e di straordinario afflusso a Roma di persone provenienti da tutto il mondo, il call center Chiamaroma 06 06 06 sta rispondendo a tutte le richieste di informazione, nonostante esse siano più che raddoppiate: 20.000 nella giornata di ieri (rispetto a una media di 8.000). Oggi alle ore 13.00, presso il call center, in viale Asia, 90 (Poste Italiane), punto della situazione sui servizi e le informazioni messe a disposizionedal Comune di Roma con: Mariella Gramaglia, assessore alle Politiche per la semplificazione, la comunicazione e le pari opportunità del Comune di Roma; Dario Esposito, assessore alle Politiche ambientali e alla protezione civile; Raffaela Milano, assessore alle Politiche sociali. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IN AUTOBUS ALLA SCOPERTA DELLA “ROMA CRISTIANA” |
|
|
|
|
|
Roma, 7 aprile 2005 – La capitale della Cristianità, in questi giorni è letteralmente invasa da fedeli provenienti da tutto il mondo per l’ultimo saluto al Santo Padre. I pellegrini si limitano spesso ad una fugace visita alla Basilica di San Pietro evitando, forse per motivi di tempo, di soffermarsi su tutte le altre storiche e significative basiliche romane, da San Giovanni in Laterano a Santa Maria Maggiore che meriterebbero altrettanta attenzione. Per cercare di fornire ai pellegrini in visita alla Città Eterna un servizio mirato alla scoperta della “Roma Cristiana” e a tutte le basiliche più significative e importanti della città, a partire da domani ieri mercoledì 6 aprile (ore 10.00 dalla stazione Termini) l’Opera Romana Pellegrinaggi e Trambus, azienda dei trasporti del Comune di Roma, attiveranno una linea di pellegrinaggio che raggiungerà le maggiori Basiliche di Roma, ben riconoscibile grazie ad un rivestimento di livree bianche, con rifiniture in giallo e alla scriitta “Roma Cristiana”. Il servizio sarà svolto con due autobus a due piani in stile londinese gestiti da Trambus Open. Le partenze dei bus “Roma Cristiana” avverranno ogni ora dal capolinea della stazione Termini, con prima partenza alle ore 9.00 e ultima alle 19.00. Il percorso previsto dal tour delle Basiliche toccherà Termini, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano (con fermata su via Merulana all'incrocio con via Labicana), San Clemente, San Pietro in Vincoli, Porta San Paolo (con fermata su via Mormorata), San Pietro, Santa Maria in Aracoeli (con fermata su via San Venanzio) e ritorno alla stazione Termini. Il costo del biglietto è di 13,00 euro, con validità di un giorno e la consueta formula dello stop & go, che prevede per i passeggeri di scendere o salire dal bus lungo il percorso a qualunque fermata per l'intera giornata. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
STRAMILANO, DOMENICA 10 APRILE: LE DEVIAZIONI ATM |
|
|
|
|
|
Milano, 7 aprile 2005 - Per consentire lo svolgimento della “34^ Stramilano” lungo le vie cittadine, domenica 10 aprile dalle 8.30 alle 13 circa, è stato predisposto un piano di interventi allo scopo di garantire al massimo l’effettuazione del servizio di superficie e, contemporaneamente, limitare allo stretto indispensabile le interferenze con i previsti percorsi della manifestazione. Subiscono rallentamenti, limitazioni e deviazioni di percorso, per consentire il passaggio dei partecipanti, le linee: tranviarie: 1-2-3-4-7-12-14-15 -16-19-20-24-27-29-30-33 automobilistiche: 43-45-47-50-54-57-58-60-61-62-66-67-68-70-71/59-73-74-77-79-84-94 filoviarie: 90-92 interurbane: 324 -325 Per informazioni: sito Internet www.Atm-mi.it o il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|