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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Aprile 2005 |
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DIRITTI UMANI NEL MONDO |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Esecuzioni sommarie, incarcerazioni arbitrarie, torture e maltrattamenti di oppositori politici e giornalisti, corruzione nelle istituzioni, giustizia dipendente dal potere, assenza di democrazia, libertà di espressione e di informazione, discriminazioni etniche, religiose, di genere e di status sociale, tratta degli esseri umani e traffico di organi, atti terroristici e sostegno ad essi, stupri di massa come strumenti di guerra. Sono queste le principali violazioni dei diritti umani riscontrate in molti paesi del mondo e segnalate dalla relazione di Simon Coveney (Ppe/de, Ie) che sarà esaminata dalla Plenaria nel quadro del dibattito annuale sui diritti dell'uomo. La lunga relazione, adottata a larghissima maggioranza dalla commissione per gli affari esteri, mette innanzi tutto in risalto le violazioni dei diritti umani nei singoli paesi. In una seconda parte, approfondisce alcune tematiche orizzontali quali la lotta al terrorismo, i diritti dei bambini, l'impatto dei conflitti su donne e bambini, la pena di morte, il traffico di organi ed esseri umani. Ma si pronuncia anche sul ruolo del mondo degli affari nel campo dei diritti umani, sul ruolo del Tribunale penale internazionale (Tpi) e sugli sviluppi politici e istituzionali all'interno e all'esterno dell'Unione europea. I deputati, innanzi tutto, invitano la Commissione a rafforzare gli aspetti dei diritti umani in tutte le relazioni internazionali e nelle altre politiche nonché a sostenere e ad aiutare i difensori dei diritti umani e i giornalisti esposti a rischi. Inoltre, nel chiedere «maggiore coerenza» nella politica comunitaria in materia di diritti umani, sottolineano «che nessuna motivazione economica deve indurre l'Unione europea a negare o minimizzare l'esistenza di violazioni dei diritti umani». L'unione europea e i suoi Stati membri, poi, dovrebbero pronunziarsi con una sola voce sulle violazioni dei diritti umani, in particolare in sede Onu, per poter influenzare il processo decisionale. D'altra parte, la Commissione dovrebbe definire un meccanismo chiaro per l'applicazione della clausola dei diritti umani inclusa negli accordi dell'Ue con i paesi terzi ed elaborare una relazione sulla situazione dei diritti umani nei paesi interessati dalla politica europea di vicinato. Nel prendere atto della decisione del Consiglio di creare un'agenzia autonoma per i diritti umani e fondamentali, i deputati auspicano che questa aiuterà la Commissione a ridurre la divergenza tra le politiche interna ed esterna dell'Unione in materia di diritti umani. Tuttavia, deplorando che i paesi terzi non figurino nell'ambito geografico dell'agenzia, chiedono al Consiglio di inserire nel suo mandato i paesi candidati e quelli rientranti nella politica di prossimità dell'Ue. La relazione, infine, raccomanda che il mandato dell'agenzia sia esteso a tutti i settori della Carta dei diritti fondamentali e alle relative disposizioni della prima parte della Costituzione, «quale ulteriore esempio dell'impegno dell'Ue ad applicare tali diritti nella pratica». I deputati condannano «con assoluta fermezza» il terrorismo in tutte le sue forme e, riconoscendo che tali attacchi si propongono di influenzare i processi democratici, rilevano che questo tipo di terrorismo «rappresenta una nuova e violenta minaccia contro i diritti umani e fondamentali». Pur riconoscendo ai governi democratici il dovere di proteggere i cittadini, di combattere il terrorismo e di individuare e smantellare tutte le reti terroristiche, insistono anche sul fatto che, in tale azione, «i governi stessi devono rispettare lo Stato di diritto, nonché i propri impegni internazionali in materia di diritti umani, comprese le leggi umanitarie e sui profughi». In proposito, è inoltre sottolineato che la responsabilità penale degli atti di terrorismo deve essere individuale e non collettiva, pertanto qualsiasi deroga ad un diritto applicata in casi di emergenza dovrà essere «temporanea, strettamente necessaria e proporzionata alla minaccia specifica» da affrontare. A livello europeo, i deputati reputano essenziale mettere a punto strategie esaustive «che contribuiscano ad affrontare le cause della povertà estrema, dell'insicurezza, del crollo di Stati e dell'avanzata del fondamentalismo, che possono contribuire all'emergere di attività terroristiche». D'altra parte, è riconosciuta anche l'esigenza di una risposta forte e coordinata al terrorismo ed è ribadito che gli atti terroristici «non possono mai essere giustificati». Le misure devono però essere specifiche per rispondere alle caratteristiche di ciascuna organizzazione terroristica e, a tale riguardo, il Consiglio è invitato a tenere regolarmente informato il Parlamento sull'elenco delle organizzazioni terroristiche e sui motivi delle modifiche ad esso apportate. La relazione sottolinea che, nel mondo, un bambino su 12 è vittima delle forme più gravi di lavoro forzato, di sfruttamento sessuale o di arruolamento militare forzato e, in tale ambito, chiede alla Commissione di presentare una comunicazione sui diritti dei bambini e sulla politica dell'Ue in materia di sviluppo. I deputati, inoltre, esprimono profonda preoccupazione per il fatto che milioni di bambini continuano a morire ogni anno a seguito di malattie «che potrebbero essere evitate», che circa 104 milioni di bambini in età scolare si vedono negare il diritto all'istruzione e per il crescente numero di bambini coinvolti nel traffico globale. Alla Commissione è quindi chiesto di assumersi le proprie responsabilità nei confronti dell'iniziativa Fast Track e di impegnarsi attivamente con i partner Acp sulle questioni legate all'istruzione. Inoltre, è sottolineata la necessità di interventi e leggi urgenti per punire gli autori e proteggere le vittime dei traffici, mentre sono sostenute le misure adottate a livello regionale e internazionale per combattere tutte le forme di lavoro infantile. Tutti gli Stati, infine, sono invitati a porre fine al reclutamento di bambini nelle forze armate. I deputati condannano «il barbaro uso dello stupro quale strumento di guerra» e ribadiscono che la comunità internazionale deve continuare a spiegare che tale pratica viola il diritto umanitario e le convenzioni internazionali. Inoltre, rilevando come il trattato di Roma che ha istituito il Tribunale Penale Internazionale classifica lo stupro come crimine contro l'umanità, chiedono una forte risposta legale in termini di procedimenti giudiziari per porre rimedio a questi crimini. La relazione, poi, esprime preoccupazione per il fatto che migliaia di bambini continuino ad essere impiegati come «pedine armate» in più di 20 paesi a livello mondiale e sottolinea che anche le bambine sono utilizzate in misura crescente come combattenti attive e prostitute nei conflitti armati. A tale proposito, pone in particolare l'accento sulla vulnerabilità delle ragazze alla violenza e allo sfruttamento sessuale nel ruolo di schiave del sesso e/o di mogli forzate. All'onu e all'intera comunità internazionale, è quindi chiesto di prestare maggiore attenzione all'impatto dei conflitti su donne e bambini, soprattutto su quelli appartenenti a minoranze etniche, linguistiche e/o religiose, e in particolare quando diventano bersaglio di una deliberata strategia bellica. Pur valutando positivamente la tendenza verso l'abolizione della pena di morte visto che 118 Stati l'hanno soppressa di fatto o di diritto, la relazione esprime preoccupazione per il fatto che 78 Stati la mantengano ancora in vigore. Sollecitando quindi gli Stati a ratificare il secondo protocollo facoltativo alla convenzione internazionale sui diritti civili e politici, che mira ad abolire la pena di morte, i deputati invitano l'Ue ad avvalersi dei fori multilaterali, come la commissione dell'Onu per i diritti umani, «per incoraggiare gli Stati a ratificare e osservare gli strumenti internazionali per i diritti umani concernenti la pena di morte». Nell'osservare poi come la Cina sia il paese con il maggior numero di esecuzioni capitali al mondo e allarmati dall'elevato numero stimato in Iran, i deputati chiedono loro di pubblicare statistiche ufficiali sulla pena di morte e invitano la Commissione e il Consiglio a premere su di essi affinché istituiscano una moratoria che sia effettivamente applicata e conduca ad una modifica della legislazione. Analoga preoccupazione è espressa per l'elevato numero di condanne a morte eseguite in Vietnam, mentre l'applicazione di tale pena a Cuba è nuovamente condannata dai deputati. Inoltre, pur ritenendo incoraggiante la tendenza osservata negli Usa (dal '99: -54% delle condanne e -40% delle esecuzioni), i deputati invitano tale Paese ad abolire la pena capitale e incoraggiano la Commissione a mantenere la sua memoria amicus curiae nelle cause dinanzi alla Corte federale statunitense concernenti minori e persone con malattie mentali che sono state condannate a morte. Nel sottolineare che il traffico di esseri umani sotto qualsiasi forma rappresenta una violazione dei diritti umani, vietato anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue, i deputati incoraggiano gli Stati a coordinare le azioni per migliorare l'applicazione del diritto internazionale e dare una risposta organica nella lotta a questa «attività criminale internazionale altamente organizzata». I singoli Stati devono anche rafforzare la risposta al traffico da parte della giurisdizione penale attraverso riforme legislative, sensibilizzazione e formazione, garantendo al contempo la protezione delle vittime chiamate a testimoniare. I deputati, inoltre, rilevando che il traffico di esseri umani non è limitato all'industria del sesso, ma comprende anche il traffico di donne e bambini da adibire al lavoro forzato, si dicono incoraggiati dall'impegno della Commissione a presentare una comunicazione sulla prevenzione e la lotta contro tale traffico. All'esecutivo, infine, sono riconosciuti gli sforzi compiuti per elaborare misure volte a combattere il traffico, ma è anche sottolineata l'esigenza di potenziare i suoi interventi in paesi chiave per il transito, come Bielorussia, Moldova, Federazione russa e Ucraina. Sostenendo che le imprese possono influenzare le decisioni dei governi sul mercato globale, i deputati le incoraggiano a promuovere, proteggere e garantire i diritti dei loro dipendenti e dei dipendenti dei loro fornitori, subappaltatori e partner, «anche qualora tali diritti non siano tutelati dalla legislazione nazionale di un determinato paese». Queste sono anche sollecitate ad adottare determinati standard minimi «per calmare le preoccupazioni dell'opinione pubblica». La relazione, inoltre, incoraggia le imprese a cooperare con le Ong locali impegnate nel campo dei diritti umani e le esorta a non operare in uno Stato che sia oggetto di sanzioni unilaterali e regionali o embarghi commerciali imposti a seguito di problemi connessi ai diritti umani. L'unione europea, d'altra parte, è invitata ad adottare un codice di condotta per le imprese europee che operano a livello internazionale ed in particolare nei paesi in via di sviluppo. Per i deputati, «una pace sostenibile non può prescindere dalle responsabilità dinanzi alle atrocità». Al fine di ristabilire il rispetto dello Stato di diritto, della pace e della democrazia, è quindi essenziale porre fine al clima di impunità. A tale proposito, ritengono che il Tribunale penale internazionale (Tpi) sia parte di un sistema di giustizia internazionale in cui i tribunali nazionali, internazionali e misti, nonché lo stesso Tpi, «cooperano per porre effettivamente fine all'impunità nel caso di gravi violazioni dei diritti umani e per impedire che si verifichino». L'unione europea deve quindi proseguire gli sforzi volti a promuovere la ratifica dello Statuto di Roma e l'adozione di una normativa per la sua applicazione, al fine di aumentare gli interventi e altre azioni a difesa del Tribunale. Agli Stati membri dell'Ue è poi chiesto di firmare accordi di trasferimento dei testimoni con il Tribunale e di mettere a sua disposizione tutte le informazioni pertinenti di cui dispongono. Gli Stati Uniti, infine, sono sollecitati a ratificare lo Statuto del Tpi ed a rinunciare alla ratifica di uno statuto privilegiato per i propri effettivi militari ai quali, secondo i deputati, «sarebbe garantita una specie di immunità internazionale». A Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Montenegro è rivolto l'invito dei deputati a garantire il corretto svolgimento dei processi sui crimini di guerra ed è ricordato loro l'obbligo di cooperare pienamente con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia. Per quanto riguarda la Russia, innanzi tutto, la relazione deplora e condanna «gli ignobili atti terroristici» verificatisi nel 2004 ed in particolare «il tragico ed indimenticabile terrore di cui sono stati vittima i bambini di Beslan». I deputati, tuttavia, pur sostenendo gli sforzi della Russia nella lotta alla minaccia terroristica, insistono sul fatto che «i diritti umani vanno rispettati nel contesto di questa sfida». La Russia è poi invitata a prendere misure immediate «per porre fine agli omicidi extragiudiziali ad opera delle forze russe, alle sparizioni e alla tortura durante la detenzione in Cecenia» nonché ad assicurare il libero accesso alle organizzazioni umanitarie, ai giornalisti e agli osservatori in materia di diritti umani in Cecenia. Inoltre, i deputati esprimono preoccupazione in merito alla recente legislazione russa «che è destinata a limitare i diritti umani, civili e politici». A titolo d'esempio sono citati l'eliminazione dell'elezione diretta dei governatori, l'estensione del controllo governativo di fatto sulla maggior parte dei canali televisivi, le norme atte a limitare il diritto a manifestare pubblicamente e l'applicazione retroattiva di norme sulla proprietà e i diritti degli investitori. Il governo russo è infine sollecitato a garantire l'indipendenza della magistratura e ad osservare i principi che consentono l'esistenza di un'imprenditoria corretta e non politicizzata. Per quanto riguarda la questione israelo-palestinese, i deputati reputano che il cambio dei vertici palestinesi offre «una nuova opportunità di trovare una soluzione positiva nella regione». La nuova leadership palestinese, d'altra parte, è invitata a continuare a prendere tutte le misure necessarie per fermare le attività terroristiche contro Israele e, in particolare, è sottolineata la necessità «di porre fine al sostegno morale e materiale e alla prassi degli attentati suicidi». D'altra parte, pur plaudendo alle misure adottate da Israele per consolidare la fiducia - quali il rilascio di prigionieri, la cessazione delle incursioni militari, la sospensione della distruzione delle case palestinesi e il disimpegno dalla Striscia di Gaza - i deputati ricordano «che nessuna misura antiterrorismo adottata può ignorare gli aspetti relativi ai diritti umani». A tale proposito, chiedono ad Israele di sospendere l'ulteriore costruzione della barriera di sicurezza in Cisgiordania. Pur riconoscendo le difficoltà che le nuove autorità in Iraq devono affrontare nel quadro degli sforzi volti a creare uno Stato di diritto con l'aiuto delle forze militari stazionate in loco, i deputati si dichiarano preoccupati per l'attuale situazione. Essi plaudono «alla determinazione e al coraggio dimostrati dal popolo iracheno» in occasione delle recenti elezioni che, a loro parere, «hanno offerto al paese la prospettiva di un migliore futuro democratico». Esprimendo quindi sostegno al neoeletto parlamento, i deputati auspicano che sia rapidamente elaborata la nuova Costituzione. La Commissione è poi invitata a potenziare il sostegno alle autorità irachene, mentre l'Onu dovrebbe incrementare il coinvolgimento e la presenza nel Paese. Inoltre, prendendo atto delle condizioni pericolose in cui continuano ad operare i giornalisti in Iraq, i deputati deplorano i rapimenti in corso, chiedono l'immediato rilascio di tutte le persone sequestrate e condannano con forza «l'attività barbarica dei sequestri, delle esecuzioni e delle bombe suicide». D'altra parte, ribadiscono la condanna del ricorso alla tortura e dei trattamenti crudeli, disumani o degradanti dei prigionieri in Iraq, «commessi dalle autorità irachene o da personale militare straniero». I deputati si dicono molto preoccupati dal fatto che, negli ultimi due anni, la situazione dei diritti umani in Iran si sia notevolmente deteriorata. In particolare, deplorano il crescente numero di denunce di esecuzioni pubbliche, anche di minori, le amputazioni e fustigazioni, la repressione della stampa e degli altri mass media e l'elevato numero di arresti, in particolare di donne e minori, sulla base di accuse vaghe o di scarsa rilevanza. Inoltre, condannano «la spregevole» politica iraniana di arrestare e imprigionare giornalisti e cyberdissidenti e invitano l'Iran «a cessare di sostenere le organizzazioni terroristiche». Preoccupati per i presunti casi di finanziamenti erogati dalla Siria ad organizzazioni terroristiche, i deputati incoraggiano il Paese a ritirare le sue truppe dal Libano, chiedono di liberare senza indugio i prigionieri politici e di revocare in via definitiva lo stato di emergenza. Essi sollecitano anche la cessazione delle discriminazioni contro i curdi, la parità delle donne e la cessazione delle violenze nei loro confronti. E' infine sottolineato il gran numero di arresti e carcerazioni arbitrari nonché il frequente ricorso a torture e a maltrattamenti. La Libia, «nel quadro dei suoi sforzi volti ad acquisire rispettabilità a livello internazionale», è invitata a liberare tutti i prigionieri politici. Infatti i deputati si dicono profondamente preoccupati della sua legislazione che mette al bando i partiti politici, le associazioni e i mezzi d'informazione indipendenti. Inoltre, la relazione sottolinea l'importanza di rispettare le convenzioni internazionali in materia di diritti umani e umanitari e chiede all'Unione di premere sulle autorità libiche affinché concedano alle organizzazioni internazionali per i diritti umani il permesso di svolgere indagini. Pur valutando positivamente il fatto che la Cina abbia avviato un dialogo con l'Ue sui diritti umani, i deputati sottolineano con preoccupazione il ricorso alla pena di morte e l'abolizione della libertà di associazione e di religione. Sostenendo poi che «una relazione commerciale sempre più positiva deve essere subordinata alle riforme nel campo dei diritti umani», i deputati non sostengono la recente «inversione di rotta» della Commissione riguardo all'embargo sulle vendite di armi alla Cina. Al contrario, ne raccomandano il mantenimento «fintanto che il paese non avrà compiuto progressi maggiori sulla questione dei diritti umani». La relazione, inoltre, chiede un riesame ufficiale di Tienanmen, la pubblicazione dell'elenco dei prigionieri politici e la loro liberazione incondizionata. Infine, prende atto con preoccupazione del trattamento della popolazione in Tibet e nello Xinjiang per quanto riguarda la libertà di associazione e di religione. La relazione invita la Corea del Nord«a riconoscere la triste condizione del suo popolo oppresso dal regime e a dare inizio ad una svolta reale a tutti i livelli, che consenta di realizzare riforme che riconoscano l'esigenza di rispettare i diritti umani». A tale proposito, è sottolineato che, nell'indice mondiale sulla libertà di stampa, la Corea del Nord è indicata come «il peggior paese al mondo». Guardando con preoccupazione al fatto che Laos e Vietnam rimangano Stati a partito unico «che continuano a reprimere le minoranze etniche e religiose», oltre che gli attivisti impegnati a favore della democrazia e dei diritti umani, la relazione invita i governi dei due paesi a difendere la libertà religiosa, di espressione e di riunione. I deputati, in particolare, deplorano la violazione dei diritti umani degli indigeni Montagnards in Vietnam ed esortano il governo ad eliminare qualsiasi discriminazione nei confronti di ogni tipo di minoranza. Compiacendosi dei risultati positivi del processo elettorale in Afghanistan e incoraggiando il nuovo governo di Hamid Karzai a perseguire una politica di modernizzazione e ristrutturazione, la relazione condanna con forza «la prassi barbarica dei sequestri e delle esecuzioni di esseri umani innocenti». Per quanto riguarda il Pakistan i deputati accolgono con favore i passi positivi compiuti nel campo dei diritti umani. Tuttavia, pur riconoscendo le responsabilità specifiche del Paese nella lotta contro il terrorismo, insistono sul fatto che, quali che siano le misure antiterroristiche in questione, «non è possibile fare astrazione da considerazioni relative ai diritti umani, in particolare per quanto concerne arresti e detenzioni». La relazione, inoltre, deplora la riluttanza del Presidente Musharraf a rispettare l'impegno di separare il ruolo del governo dello Stato da quello dei militari, come accade in una normale democrazia. Nonostante riconoscano che l'India è la più grande democrazia funzionante al mondo, i deputati esprimo la loro preoccupazione per i continui atti di discriminazione nella società indiana, legati allo status sociale e religioso o all'appartenenza di casta. Inoltre, la relazione invita il governo indiano a garantire tempestive indagini da parte dell'autorità giudiziaria in merito a presunte violazioni dei diritti umani nella regione del Kashmir. Infine, sono condannati con forza tutti gli atti di terrorismo e di violenza perpetrati nella regione ed è sollecitato il pieno e libero accesso dei media e delle organizzazioni per i diritti umani alla regione del Kashmir. Mettendo in evidenza le condizioni critiche di molti cittadini di paesi africani infettati dal virus Hiv/aids, i deputati invitano la Commissione ad aiutare le Nazioni Unite a sviluppare una strategia globale per contenere e minimizzare la diffusione del virus. Stati membri e Commissione sono quindi sollecitati ad attribuire la massima priorità, in termini politici e finanziari, alla lotta contro la crescente pandemia dell'Hiv/aids. Riguardo ai diritti umani, la relazione esprime vivo rammarico per il fatto che in varie parti dell'Africa talune violazioni restino impunite e che persone in posizione di responsabilità possano agire impunemente. L'unione africana è quindi invitata ad affrontare questi casi e a cooperare strettamente con il Tribunale penale internazionale al fine di migliorare la situazione. Più in particolare, i deputati sostengono la firma di un nuovo accordo di pace in Sudan per porre fine a due decenni di guerra civile, «caratterizzati da violazioni terribili dei diritti umani». Nel sollecitare le parti coinvolte a rispettare tutti i protocolli dell'accordo, chiedono al governo sudanese di disarmare e interrompere ogni collaborazione con la milizia araba Janjaweed, «che infligge violenza ad una vasta popolazione, compresi abusi dei diritti umani, crimini di guerra e contro l'umanità». L'unione europea, d'altra parte, è invitata ad imporre sanzioni mirate contro il Sudan finché non sarà accertata la cessazione della politica «di pulizia etnica e di uccisioni di massa nei confronti dei suoi cittadini», nonché a sostenere il deferimento della questione del Darfur al Tpi da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Per quanto riguarda l'Eritrea, la relazione esprime preoccupazione in merito alle informazioni secondo cui il governo «continua a perseguitare le minoranze cristiane in tutta la regione». Inoltre, nel rilevare che il Paese continua ad essere uno Stato monopartitico e che non sono tuttora previste elezioni, i deputati chiedono l'immediata liberazione di tutti i prigionieri politici e giornalisti detenuti nel paese. Sottolineando che il ricorso continuato alla pena di morte «non corrisponde all'immagine di un paese che cerca di inculcare norme in materia di diritti umani, libertà e giustizia in tutto il mondo», gli Stati Uniti sono quindi esortati a procedere verso l'abolizione di tali condanne. D'altra parte, i deputati si dicono confortati dalle recenti statistiche che mostrano una persistente riduzione del ricorso alla pena di morte nel Paese. Il governo statunitense è inoltre sollecitato a garantire che a tutti i suoi detenuti, compresi quelli nel campo di detenzione di Guantanamo, siano concessi diritti umani minimi in conformità del diritto internazionale in materia e procedure processuali eque. Gli Stati Uniti sono quindi invitati a chiarire la situazione dei detenuti a Guantanamo e in altri luoghi alla luce delle norme internazionali sui diritti dell'uomo e del diritto umanitario internazionale. Il governo di Cuba è invitato ad accettare il diritto alla libertà di riunione e di espressione e a ripristinare immediatamente la moratoria ufficiosa sulla pena di morte. A tale proposito, i deputati condannano nuovamente la pena capitale comminata contro tre dirottatori e la carcerazione di oppositori politici di cui chiedono l'immediata liberazione. Le autorità cubane, inoltre, sono sollecitate a consentire a Oswaldo Payá, vincitore del Premio Sacharov, di accogliere l'invito del Parlamento europeo. La relazione, infine, «condanna l'improvviso cambiamento di strategia e l'abrogazione delle sanzioni da parte del Consiglio». |
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MERCATI FINANZIARI: VIGILANZA EUROPEA SUL PROCESSO DI FUSIONE DELLE BANCHE |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Pausa legislativa, sistema di vigilanza europeo, in particolare sulla fusione transfrontaliera di banche, iniziative per promuovere un mercato europeo concorrenziale ed efficiente, nonché tutela dei consumatori. E' quanto chiede la relazione d'iniziativa di Ieke van den Burg (Pse, Nl) sullo stato attuale di integrazione dei mercati finanziari dell'Unione, ora all'esame della Plenaria. I deputati inoltre, si pronunciano a favore di un mercato europeo dei fondi pensionistici integrativi e di un approccio normativo generale di tipo orizzontale per la gestione patrimoniale. L'esecutivo dovrà poi sorvegliare l'attuale boom del private equity e porre un'attenzione particolare ai venture capital funds e alle strutture societarie offshore. La relazione auspica anche l'istituzione di un sistema di riconoscimento comunitario per le agenzie di rating e sottolinea l'importanza di riformare e semplificare i principi di contabilità e revisione contabile. Pur notando come siano state adottate già 39 delle 42 misure previste, i deputati ritengono prematuro dare un giudizio definitivo sul Piano d'azione per i servizi finanziari (Pasf) fino a quando le direttive e le misure esecutive in esso contenute non saranno state applicate e monitorate nel loro funzionamento nell'arco di un periodo ragionevole. Nel chiedere quindi alla Commissione di sottoporre l'attuale Pasf ad una piena valutazione pubblica della sua efficacia a trasposizione ultimata, i deputati reputano necessario prevedere una «pausa» legislativa per consentire l'adattamento ai cambiamenti radicali previsti, e raccomandano di «prestare maggiore attenzione politica» alla concreta attuazione della normativa esistente. I deputati ritengono che la convergenza delle modalità di azione delle autorità di vigilanza degli Stati membri sia indispensabile per l'efficienza delle operazioni transfrontaliere. Pertanto, la relazione considera cruciale la reciproca cooperazione e fiducia tra gli organi di vigilanza e sollecita tali autorità a intensificare i rapporti. D'altra parte, chiedono alla Commissione e ai vari comitati di identificare chiaramente le aree in cui le diversità tra i sistemi sanzionatori generano problemi e potrebbero compromettere l'applicazione delle misure del Pasf. I deputati poi si dicono favorevoli ad un approccio volontario per tappe, di tipo bottom-up, «per standardizzare ed assicurare la convergenza delle prassi e per elaborare eventualmente una serie di standard europei che garantiscano maggiore trasparenza e sicurezza». Notando il consolidamento del processo di fusione fra importanti banche e conglomerati finanziari europei, i deputati richiedono «una risposta europea che garantisca una vigilanza adeguata, efficiente e coordinata». A tale riguardo, inoltre, è sottolineata la sfida dell'instaurazione di un sistema di vigilanza europeo integrato «che rifletta l'esigenza da parte di ciascuno Stato membro di essere responsabile, in conformità del principio del riconoscimento reciproco, della salvaguardia degli interessi delle società e dei cittadini in esso stabiliti, indipendentemente dalla loro sede». La politica e la legislazione tese all'integrazione finanziaria, secondo i deputati, devono basarsi su principi ed obiettivi chiave. In particolare, la legislazione dovrebbe: mantenere la fiducia nei mercati dell'Ue e garantire alti livelli di vigilanza prudenziale, assicurare la protezione del consumatore, promuovere la concorrenza, incoraggiare l'innovazione, tenere conto delle dimensioni europee dei mercati, mantenere la competitività internazionale dei mercati europei, nonché essere efficacemente attuata e fatta rispettare a livello nazionale ed europeo. Qualsiasi futura misura intesa a colmare carenze specifiche del mercato, inoltre, dovrebbe comprendere un'analisi dei costi-benefici delle opzioni non legislative intese a rimediare a tali carenze ed essere preceduta da una consultazione di tutte le parti interessate. Per i deputati, quindi, a prescindere dalle iniziative legislative in itinere, la Commissione dovrebbe presentare «soltanto proposte legislative mirate nonché accuratamente motivate e valutate, accompagnate da un'analisi di impatto e da una motivazione della scelta del mezzo legislativo o extra-legislativo per conseguire gli obiettivi prefissati». Essi, inoltre, si esprimono, per la futura legislazione, a favore di «un approccio funzionale basato sul rischio, che garantisca uniformità di condizioni (level playing field) per prodotti analoghi offerti da emittenti diversi». Alla Commissione è chiesto poi di applicare le disposizioni in materia di revisione contenute nelle pertinenti direttive comunitarie per valutare - «ed eventualmente riformare» - l'attuale corredo di strumenti, «in particolare laddove vi sia il rischio di distorsioni di concorrenza e/o di lacune giuridiche o anche di mancato rispetto delle disposizioni». Sottolineando il ruolo della politica di concorrenza nel monitoraggio e miglioramento della performance dei mercati finanziari nell'Unione europea, i deputati sollecitano la Commissione ad affrontare il problema delle restanti barriere giuridiche ed amministrative che intralciano la fornitura transfrontaliera di servizi finanziari all'interno dell'Ue e, pur tenendo presente la competenza degli Stati membri in tale settore, «ad esaminare i modi per eliminare le barriere fiscali discriminatorie ed anticoncorrenziali». All'esecutivo è poi chiesto di procedere ad un'analisi completa dei servizi bancari al dettaglio dei vari Stati membri, «che identifichi i principali ostacoli alla concorrenza e all'ulteriore integrazione». I deputati riconoscono altresì l'importanza della libertà di stabilimento «per consentire ai partecipanti al mercato di operare attivamente in una pluralità di mercati nazionali di servizi al dettaglio», anche laddove gli scambi transfrontalieri sono limitati. L'esecutivo, tuttavia, è anche sollecitato ad organizzare un dibattito sulla struttura fondamentale del mercato dei servizi finanziari nell'Ue, «tenendo presenti gli interessi dei consumatori e degli operatori del settore nonché la competitività europea a livello mondiale». Consapevoli che i benefici potenziali del mercato unico dei servizi finanziari «dipendono dalle attività degli operatori esteri e nazionali nei mercati nazionali di consumo», i deputati ritengono però che l'accresciuta concorrenza non debba condurre all'esclusione di alcuni clienti dai servizi finanziari. Al riguardo, sottolineano quindi la necessità di mantenere la disponibilità e l'accessibilità dei servizi finanziari basilari per ogni cittadino europeo. D'altra parte, gli Stati membri sono esortati a creare un mercato interno integrato degli investimenti in fondi pensionistici integrativi, «in modo da accrescere le opportunità e le alternative dei risparmiatori ed assicurar loro il massimo rendimento sugli investimenti», considerato il crescente ruolo che essi svolgono «per la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale alla luce dell'invecchiamento della popolazione dell'Unione europea». La Commissione è inoltre sollecitata ad esaminare l'esigenza di un approccio normativo generale di tipo orizzontale per la gestione patrimoniale, che sia potenzialmente in grado di trattare ed armonizzare i pertinenti aspetti delle direttive in materia di Mercati degli strumenti finanziari, Oicvm, Enti pensionistici aziendali o professionali e Assicurazioni sulla vita. L'obiettivo sarebbe di «ottenere un mercato unico per la gestione patrimoniale che funzioni bene e sia veramente integrato, sicuro e competitivo a livello mondiale». La relazione chiede inoltre l'elaborazione di «idonee misure promozionali, antidiscriminatorie e di vigilanza per la raccolta transfrontaliera di capitali» da parte di investitori «sofisticati» e per gli investimenti dei fondi di capitale di rischio (venture capital funds). L'esecutivo dovrà poi sorvegliare l'attuale boom del private equity,«in modo da incoraggiare il suo contributo all'innovazione e alla crescita dell'economia, e nel contempo valutare i rischi per gli investitori inesperti e migliorare i requisiti di trasparenza». Nell'ambito di un'analisi delle strutture societarie «notoriamente ad alto rischio», andrà anche rivolta un'attenzione particolare alle strutture societarie offshore, «comprese quelle che utilizzano società di comodo in funzioni o circostanze improprie». Auspicando l'istituzione di un sistema di riconoscimento comunitario per le agenzie di rating, i deputati notano anche «l'importanza cruciale di riformare e semplificare i principi di contabilità e revisione contabile». A questo proposito, sottolineano la necessità di un comportamento etico e responsabile «non solo da parte dei revisori contabili, ma anche delle banche d'investimento, degli studi legali e di altri soggetti che svolgono attività di consulenza in materia di gestione finanziaria e contabilità». Inoltre, salutano con favore la convergenza dei codici nazionali di governo societario basati sul principio del comply or explain (rispettare o motivare) e si compiacciono dell'istituzione del Forum europeo sul governo societario. |
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SECONDO IL COMMISSARIO KROES, LA RIFORMA DEGLI AIUTI DI STATO È ESSENZIALE PER DARE IMPULSO ALLA R&S EUROPEA |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - La politica in materia di concorrenza e la riforma degli aiuti di Stato svolgono un ruolo chiave nel rafforzare la capacità innovativa e imprenditoriale dell'Europa, ha affermato il commissario europeo per la Concorrenza Neelie Kroes. In un discorso pronunciato durante la conferenza sul ruolo del capitale di rischio nel settore dell'innovazione e della ricerca, tenutasi il 22 aprile a Berlino, la Kroes ha spiegato che una politica più mirata in materia di aiuti di Stato, un coordinamento più efficace degli interventi pubblici in Europa e un cambiamento del modo in cui le norme relative agli aiuti di Stato definiscono il rapporto fra le strutture di ricerca pubbliche e private favoriranno un impiego ottimale del talento innovativo dell'Ue. "Potenziare la ricerca e l'innovazione è chiaramente un obiettivo condiviso nell'Unione", ha affermato il Commissario. "Le norme sugli aiuti di Stato devono essere modificate - ha aggiunto - per consentire all'intervento pubblico di fornire il suo contributo. Ma ciò dovrà avvenire con grande cautela, per evitare di annullare i benefici dei mercati competitivi. Inoltre, sarà necessario collaborare con gli Stati membri, affinché non solo la normativa nel merito, ma anche le prassi e le procedure diventino più efficaci e mirate". Come ha spiegato il commissario Kroes, per rilanciare seriamente la ricerca e l'innovazione a favore della crescita e dell'occupazione, l'Ue deve individuare ciò che i mercati possono fornire, prima di cercare di "risolvere i problemi attraverso un intervento del governo". "Le naturali pressioni del mercato incoraggiano le aziende ad elaborare idee, prodotti e servizi innovativi, poiché ciò consente loro di guadagnare quote di mercato e realizzare profitti", ha affermato la Kroes, aggiungendo: "Il mio è un messaggio chiaro e semplice: le aziende che operano in regime di concorrenza all'interno di un mercato libero ed equo saranno naturalmente stimolate ad essere più innovative ed efficienti e ad offrire ai consumatori prodotti di qualità superiore e a prezzi ridotti. Il principale obiettivo della politica in materia di concorrenza è proprio quello di garantire un contesto di mercato libero ed equo, affinché tale potenzialità possa esprimersi". Tuttavia, ha proseguito il Commissario, i mercati non sono sempre in grado, da soli, di garantire risultati positivi, pertanto l'intervento pubblico può essere necessario e giustificabile sia per raggiungere determinati obiettivi impossibili da conseguire esclusivamente attraverso il mercato, sia per promuovere l'introduzione di cambiamenti nei mercati, affinché, in futuro, tali obiettivi possano essere raggiunti spontaneamente. Gli Stati membri, pertanto, devono adattare il loro intervento in base ai requisiti delle loro economie e utilizzare gli aiuti di Stato in modo proattivo, individuando le lacune del mercato. Spesso, le normali condizioni di mercato sono tali per cui le piccole aziende innovative (e come tali rischiose) non riescono ad ottenere un sufficiente accesso ai finanziamenti tramite capitali di rischio. "In tali circostanze, talvolta lo Stato è l'unico attore in grado di coprire i rischi di fallimento e di modificare gli incentivi per gli investitori", ha spiegato la Kroes, aggiungendo: "Ciò vale anche per la ricerca e l'innovazione. È risaputo che spesso i risultati della ricerca e sviluppo [R&s] hanno la stessa natura dei beni pubblici: chiunque può potenzialmente utilizzarli e copiarli. Per questa ragione, le aziende talvolta sono restie ad investire nella ricerca, poiché temono che non saranno in grado di trarre profitti dai risultati dei loro investimenti. In queste situazioni, un intervento atto a modificare gli incentivi presenti sul mercato è giustificabile. Tale intervento può avvenire a livello nazionale o europeo e può essere di tipo normativo - per esempio mediante il riconoscimento di diritti di proprietà intellettuale - oppure finanziario". Poiché il bilancio dell'Ue per la ricerca rappresenta attualmente solo circa il sei per cento della spesa pubblica complessiva per questo settore, il Commissario ritiene strategicamente importante che l'azione sia coordinata a livello europeo e nazionale e che sia mirata, al fine di migliorare l'economia di mercato dell'Ue e renderla più efficiente. La Commissione intende affrontare tali questioni in un Piano d'azione che presenterà entro breve, contenente una serie di proposte per l'adozione di diverse misure specifiche. La prima concreta esigenza, ha spiegato la Kroes, è quella di rendere le norme sugli aiuti di Stato più semplici e di facile utilizzo. "Si potrebbe ricorrere maggiormente alle esenzioni per categoria, in virtù delle quali gli aiuti possono essere concessi senza l'obbligo di notifica preventiva alla Commissione", ha suggerito il Commissario. "Per quanto concerne la ricerca e l'innovazione - ha aggiunto - sono favorevole ad estendere la norma sulle esenzioni per categoria alle piccole e medie imprese, al fine di ampliare la portata degli aiuti a favore delle giovani aziende innovative". Secondo il Commissario, anche gli Orientamenti in materia di ricerca e sviluppo devono essere decisamente aggiornati. Le linee guida attuali, infatti, sono incentrate su un approccio alla ricerca lineare e basato su tre fasi, tuttavia sembra sempre più vantaggioso consentire agli Stati membri di distinguere fra attività orientate verso il mercato e attività puramente di ricerca. Le aziende, infatti, sono per natura più propense ad intraprendere attività di ricerca e innovazione capaci di produrre risultati commerciali in tempi rapidi. Di conseguenza, è sensato ridurre il sostegno a tali attività e concentrarsi invece su iniziative innovative puramente di ricerca o "precompetitive". Anche il rapporto fra gli organismi pubblici e privati che operano nel settore della ricerca deve essere analizzato, secondo la Kroes. "Le università e i centri di ricerca - ha affermato - si comportano sempre più come normali attori del mercato ed è importante quindi chiarire le modalità di applicazione a tali soggetti delle norme relative agli aiuti di Stato, tenendo debitamente conto, nel contempo, del fatto che una stretta collaborazione fra le organizzazioni scientifiche pubbliche e l'industria costituisce uno degli obiettivi della politica di ricerca europea". Infine, ha concluso il Commissario, occorre esaminare le norme sugli aiuti in materia di capitali di rischio, al fine di promuovere una maggiore flessibilità e disponibilità di tali capitali, soprattutto per le piccole e medie imprese (Pmi) giovani e innovative. |
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UN ECONOMISTA SOSTIENE CHE GLI EUROPEI DOVREBBERO LAVORARE DI PIÙ |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - L'ostacolo maggiore alla crescita economica europea è la scarsa partecipazione della forza lavoro, ha dichiarato un funzionario del Fondo monetario internazionale (Fmi). L'europa deve impegnarsi al fine di coinvolgere della forza lavoro i giovani, le persone di età superiore ai 50 anni e le donne, ha ribadito David Robinson, vicedirettore per la ricerca all'Fmi, in un intervento in occasione di una conferenza organizzata dalla Commissione europea il 20 e 21 aprile. "La chiave del progresso è a livello nazionale", ha osservato David Robinson durante il forum di due giorni che ha riunito economisti e politici di tutto il mondo nel tentativo di studiare soluzioni volte a potenziare la crescita economica dell'Unione europea. Secondo David Robinson, non è difficile spiegare il motivo per cui gli europei hanno un Pil pro capite inferiore del 30 per cento a quello degli Stati Uniti. La motivazione consiste in un numero minore di ore di lavoro, in settimane lavorative più brevi e in giorni di vacanza più numerosi rispetto ai lavoratori statunitensi. Tutti gli oratori presenti alla conferenza hanno convenuto che occorre aumentare gli investimenti sia nell'istruzione sia nella ricerca e sviluppo (R&s), allo scopo di colmare il divario economico e organizzare l'economia tenendo conto di un futuro caratterizzato da una popolazione in progressivo invecchiamento mantenuta da un numero inferiore di lavoratori. Secondo l'ex Primo Ministro danese Poul Nyrup Rasmussen, una soluzione potrebbe essere l'impegno di ogni Stato membro di investire l'uno per cento in più in ciascuna delle aree coperte dall'Agenda di Lisbona nel corso dei prossimi quattro anni. Poul Nyrup Rasmussen si è espresso in modo estremamente positivo riguardo al modello scandinavo che prevede il sovvenzionamento da parte dello Stato dei costi di assistenza all'infanzia. "Gli investimenti elevati nella cura dei figli garantiscono un alto tasso di partecipazione alla vita lavorativa e ovviano al problema dell'invecchiamento, consentendo alle coppie di avere figli e di conciliare la vita familiare con quella lavorativa", ha affermato. Secondo il Vicepresidente dell'Unione europea Gunter Verheugen, la risposta sta nella ricerca e sviluppo e nell'innovazione. Più ci si concentra sulla ricerca e sull'innovazione, più cresce la competitività delle società europee sul mercato mondiale, sostiene Gunter Verheugen. "Non possiamo competere con la Cina con un livello inferiore delle retribuzioni [ ], di conseguenza dobbiamo essere migliori, non necessariamente meno costosi [ ]. Non riusciremo mai a offrire il prodotto migliore se non investiamo nella ricerca e sviluppo", ha dichiarato. Come hanno osservato molti oratori, sempre più posti di lavoro per personale non qualificato vengono esternalizzati verso paesi al di fuori dell'Unione, in cui la manodopera è meno cara. Ne consegue che il mercato degli impieghi qualificati è destinato ad espandersi, e pertanto è essenziale che gli europei inizino già da ora a prepararsi a coprire la domanda futura di personale qualificato. In base ai dati presentati da John Fitz Gerald dell'Economic and Social Research Institute di Dublino, ogni grado di istruzione superiore al livello primario è un passo in più che ci allontana dalla futura disoccupazione. "Non si tratta soltanto di moltiplicare i posti di lavoro per personale non qualificato; è meglio aumentare il livello di istruzione allo scopo di ridurre l'offerta di manodopera non qualificata", ha concluso John Fitz Gerald. Per maggiori informazioni sulla politica per la crescita e l'occupazione della Commissione europea consultare: http://europa.Eu.int/growthandjobs/index_en.htm |
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SABATO 30 APRILE: GIORNATA PORTE APERTE UN INVITO A VISITARE LA NUOVA "CASA" DELLA SOCIETÀ CIVILE ORGANIZZATA EUROPEA |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Il 30 aprile prossimo la "casa" della società civile europea aprirà le sue porte ai cittadini d'Europa per presentare al pubblico il lavoro compiuto finora. Il Cese accoglierà i visitatori con una mostra fotografica, un'installazione sonora interattiva, un evento multimediale che coinvolge il pubblico stesso e un concorso per bambini, oltre a numerose iniziative d'informazione sulla Costituzione europea. Nel giugno 2004 il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha trasferito la propria sede nel cuore del quartiere europeo. Quest'anno, per la prima volta, apre le sue porte al pubblico. Un'occasione, dunque, per visitare uno splendido edificio che, grazie ai recenti lavori di ristrutturazione, si è convertito in un luogo all'insegna delle tecnologie più avanzate e d'avanguardia, nel rispetto dei requisiti ambientali. La mattina alle 11, l'architetto Pierre Lallemand, principale artefice della ristrutturazione, illustrerà l'approccio concettuale che ha ispirato il suo lavoro. La Giornata Porte aperte sarà anche un'occasione per dare un'occhiata, dietro le quinte, all'attività quotidiana del Cese, conoscerlo più a fondo e partecipare a una serie di eventi culturali. Alcuni stand informativi presenteranno infatti il lavoro del Cese e dei Gruppi che lo compongono. Nel corso della giornata saranno anche presenti alcuni membri del Cese, i quali parleranno della loro attività con il pubblico. Il Cese - la tua voce in Europa I visitatori potranno partecipare a un happening dal titolo "La società civile ... Sei tu!". Chiunque lo desideri potrà essere intervistato da un giornalista, filmato da un cameraman e fotografato da un fotografo professionista: sarà questa un'occasione per esprimere il proprio punto di vista sulla Costituzione europea, sulle attività del Cese, le proprie impressioni sulla giornata... Le interviste realizzate saranno poi presentate su schermo al sesto piano. "Le voci della società civile", un'installazione sonora interattiva opera dell'artista concettuale belga Dominique Fournal, sarà presentata al sesto piano. I visitatori percorreranno un corridoio vivente di voci, tra cui quelle di protagonisti della società civile. La Giornata Porte aperte sarà altresì un'occasione per conoscere più a fondo la Costituzione europea e la posizione del Cese. Verrà infatti proiettato un video dedicato alla Costituzione ed effettuata una presentazione sul ruolo svolto dal Cese. Al sesto piano (nello spazio Atrium) sarà allestita una commovente mostra del fotografo Norbert Ghisoland, che offrirà un'istantanea di una fetta della società civile belga nel Borinage degli anni Venti. Dall'edificio del Cese, i visitatori potranno ammirare il panorama del Parco Leopold e del Parlamento europeo, mentre i bambini parteciperanno, nell'Atrium, a un concorso di disegno con in palio tanti premi! |
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IL MILLENNIUM PROJECT ALLA RICERCA DI CONTRIBUTI PER UNO STUDIO SULLE SFIDE GLOBALI |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Il Millennium Project è alla ricerca di contributi per uno studio su 15 sfide che attendono il mondo, comprese le prospettive sulle possibilità della scienza e della tecnologia di contribuire al miglioramento della condizione umana. Il Millennium Project è diretto dal Consiglio americano dell'Università delle Nazioni Unite (Unu) e rappresenta una rete a partecipazione globale di accademici, pianificatori commerciali e decisori politici che lavorano per organizzazioni internazionali, governi, società, Ong ed università. Lo scopo del progetto è aggiornare e migliorare costantemente il pensiero umano rivolto al futuro e rendere tale conoscenza ampiamente disponibile per poter disporre di un riscontro, creando in tal modo un think tank geograficamente e istituzionalmente diversificato. Tra le 15 sfide globali sulle quali sono invitati ad esprimersi i partecipanti figura la domanda sulla possibilità di accelerare le scoperte scientifiche e tecnologiche per migliorare la condizione umana. "La maggior parte delle persone non è in grado di comprendere la velocità alla quale scienza e tecnologia cambieranno nei prossimi 25 anni. Le sinergie e le confluenze di nanotecnologia, biotecnologia, tecnologia dell'informazione e scienze cognitive (Nibc) aumenteranno di molto le prestazioni individuali e di gruppo e i sistemi di sostegno alla civilizzazione", recita un documento di sintesi. Una sezione è inoltre dedicata ai contributi riguardanti le prospettive europee nell'ambito della suddetta sfida. Alcune delle altre domande poste ai partecipanti per conoscere la loro opinione sono: Come può essere raggiunto lo sviluppo sostenibile per tutti? Come può la convergenza globale di tecnologie dell'informazione e della comunicazione essere funzionale per tutti? Com'è possibile integrare in maniera sistematica le considerazioni etiche nelle decisioni globali? Termine per la presentazione di contributi per il progetto: 15 maggio. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://www.Acunu.org/millennium/chal-prot.html |
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GUIDA AL NUOVO SOSTEGNO FINANZIARIO "EXTRA" PER I PROGETTI DEL 6PQ ORA DISPONIBILE SU CORDIS |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Il servizio di Cordis dedicato al Sesto programma quadro (6Pq) comprende ora una guida pratica per accedere ad un finanziamento "extra" attraverso i Fondi strutturali, per i progetti che partecipano al Sesto programma quadro (6Pq) nelle regioni dellUnione europea rientranti nell'"Obiettivo 1". In seguito alla decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'istituzione del 6Pq nel 2002, la Comunità europea può, in alcuni casi, assegnare un finanziamento aggiuntivo ad alcuni progetti attraverso i Fondi strutturali per lo sviluppo regionale. L'obiettivo di tale finanziamento "extra" consiste nel fornire ai contraenti provenienti da regioni meno favorite i mezzi adeguati per sopperire alla mancanza di risorse sufficienti per partecipare al 6Pq, inoltre i contraenti dei progetti possono accedere al finanziamento rivolgendosi direttamente all'autorità che gestisce i Fondi strutturali nella rispettiva regione. I quattro Fondi strutturali, ciascuno dei quali è destinato ad obiettivi specifici quali lo sviluppo rurale o le risorse umane, cofinanziano gli investimenti nelle regioni europee meno favorite al fine di correggere le disparità di carattere economico e sociale. Secondo le stime, il maggiore di tali fondi, destinato al sostegno delle imprese e delle infrastrutture, il Fondo europeo di sviluppo regionale, potrebbe fornire fino a 10 miliardi di euro in investimenti nell'ambito di ricerca, sviluppo e innovazione per tutta la durata del 6Pq. Tuttavia, l'accesso a tale finanziamento non può essere tenuto per certo neppure per i partecipanti ai progetti i quali risiedono, in qualità di entità giuridiche, in regioni identificate come eleggibili ai finanziamenti Ue nellambito dell'"Obiettivo 1". I criteri di eleggibilità e la procedura completa per richiedere il finanziamento "extra" sono illustrati in una guida pratica disponibile sul servizio di Cordis dedicato al 6Pq. Altri aspetti politici sono illustrati ulteriormente nel servizio di Cordis dedicato allo Spazio europeo della ricerca (Ser). Il servizio dettagliato comprende un questionario che consente ai contraenti dei progetti di verificare loro stessi la propria eleggibilità. Tuttavia, poiché i programmi di sviluppo regionale sono indipendenti dai programmi quadro di ricerca, il sostegno finanziario "extra" non può essere del tutto garantito. Tutti i necessari documenti ufficiali, incluso l'elenco delle regioni eleggibili all'"Obiettivo 1" e le autorità responsabili della gestione dei Fondi strutturali, sono disponibili attraverso Cordis. La guida pratica del 6Pq al programma di finanziamento "extra" è disponibile all'indirizzo: http://www.Cordis.lu/fp6/stepbystep/bonus.htm Maggiori informazioni sull’uso dello strumento finanziario "extra" mediante i Fondi strutturali sono disponibili all'indirizzo: http://www.Cordis.lu/era/bonus.htm |
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LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA INDAGINI SULL’IMPENNATA DELLE IMPORTAZIONI TESSILI CINESI |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Il Commissario per il commercio Peter Mandelson ha annunciato il 24 aprile la decisione di chiedere alla Commissione europea l’autorizzazione di avviare indagini su nove categorie di prodotti tessili esportati dalla Cina verso l’Ue. La decisione ha fatto seguito all’impennata delle importazioni cinesi nel primo trimestre del 2005. Nelle categorie in questione, il volume delle importazioni tessili dalla Cina è aumentato oltre la soglia di allerta indicata dagli orientamenti della Commissione del 6 aprile scorso. La Commissione condurrà ora una rapida indagine (massimo due mesi) volta ad accertare eventuali perturbazioni del mercato e la necessità da parte dell’Ue di adottare speciali misure di salvaguardia. Allo stesso tempo, verranno immediatamente avviate consultazioni con la Cina nel tentativo di giungere ad una soluzione soddisfacente. Il Commissario per il commercio ha dichiarato: “I dati relativi al primo trimestre del 2005, resi finalmente noti dagli Stati membri, risultano decisamente preoccupanti per diverse categorie di prodotti tessili e dell’abbigliamento. Alla luce dei fatti, l’Ue non può assistere passivamente alla scomparsa dell’industria europea. In base all’indagine, sarò in grado di stabilire l’eventuale necessità da parte dell’Ue di ricorrere a misure di salvaguardia. Sebbene, in seguito all’abolizione dei contingenti, le esportazioni cinesi debbano poter crescere ad un ritmo normale, è tuttavia necessario proteggere l’industria europea se confrontata ad un aumento catastrofico delle importazioni di proporzioni inaudite.” L’indagine riguarderà le seguenti categorie di prodotti: magliette, maglioni, camicette, calze e calzini, pantaloni da uomo, giacche da donna, reggiseni, filati di lino o di ramiè e tessuti di lino. L’aumento delle importazioni in queste categorie varia dal 51% al 534% dall’inizio dell’anno. Secondo gli orientamenti pubblicati dalla Commissione, gli aumenti in questione sono più che sufficienti ad autorizzare un’ampia indagine volta ad accertare eventuali perturbazioni del mercato, tanto ai danni dell’Europa che dei produttori tessili nei paesi in via di sviluppo storicamente dipendenti dalle esportazioni verso il mercato comunitario. Le categorie di prodotti riguardano 7 delle 12 individuate dall’associazione di produttori tessili europei Euratex in una lettera alla Commissione del 9 marzo 2005. Basandosi sui dati relativi alle importazioni, la Commissione ha inoltre deciso di aggiungervi due categorie (magliette e filati di lino) non contemplate da Euratex. Vi sono poi altre categorie che suscitano preoccupazione, nei riguardi delle quali sono però necessari ulteriori approfondimenti dei dati sulle importazioni, attualmente in corso. La specifica clausola di salvaguardia tessile prevista dal protocollo di adesione della Cina all’Omc del 2001 riconosce ai membri dell’organizzazione il diritto di ricorrere a misure di salvaguardia provvisorie per proteggere i produttori tessili nazionali da un improvviso aumento delle esportazioni cinesi in seguito alla liberalizzazione del commercio mondiale di prodotti tessili dal 1° gennaio 2005. La clausola prevede misure di protezione di breve periodo fino alla fine del 2008. |
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ABI- CONFINDUSTRIA: PRONTA LA PIATTAFORMA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE |
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Roma, 27 aprile 2005 - Più flessibilità nell’accesso ai finanziamenti e nell’assistenza all’attività internazionale delle imprese. Allo stesso tempo, garanzie studiate ad hoc per venire incontro alle esigenze di liquidità delle aziende particolarmente impegnate nel settore dell’export. Una vera e propria piattaforma di regole e garanzie, che rientra nell’ambito delle azioni comuni tra Abi e Confindustria per semplificare i rapporti operativi fra imprese bancarie e degli altri settori produttivi, in applicazione del Protocollo firmato dai presidenti Montezemolo e Sella lo scorso 30 novembre. Lo “Schema negoziale di riferimento per il Contratto autonomo di garanzia a prima richiesta per appalti di forniture e servizi all’estero” e lo “Schema negoziale di riferimento per il Contratto di sconto pro-soluto di crediti assicurati”, che verranno diffusi quanto prima, sono rispettivamente la quarta e la quinta iniziativa del Protocollo. Fanno seguito alle prime tre iniziative su: nuove formule contrattuali per sostenere le attività di ricerca e di sviluppo delle Pmi e accrescerne la capacità di innovazione; anticipazione dei crediti Iva; “cabina di regia” per iniziative di formazione e informazione. Con lo schema di riferimento per il Contratto autonomo di garanzia sarà più facile “accrescere la flessibilità nell’accesso ai finanziamenti ed il livello di assistenza alle imprese nell’attività sia interna che internazionale”. In quest’ottica sono stati indicati i criteri di fondo da adottare – nell’ambito di obbligazioni contrattuali derivanti da forniture o servizi da eseguire all’estero – quando viene richiesta l’emissione di una garanzia autonoma invece di una ordinaria fideiussione. Si tratta di uno strumento totalmente flessibile cui le parti possono apportare tutte le eventuali modifiche e integrazioni richieste dalla specificità di ogni singolo contratto. Lo schema negoziale di riferimento per il Contratto di sconto pro-soluto di crediti assicurati “agevola l’esigenza delle imprese sull’erogazione del finanziamento al momento della sottoscrizione del contratto di sconto dietro presentazione della sola copertura assicurativa Sace nei confronti dell’istituto di credito”. La maggiore possibilità di trasferire i crediti assicurati dalla Sace faciliterebbe il settore bancario nel finanziamento delle imprese esportatrici. “Queste ultime due iniziative – ha commentato il presidente dell’Abi Maurizio Sella – hanno l’obiettivo di sostenere lo sviluppo delle imprese all’estero. Si tratta di altri due piccoli passi sulla via dell’internazionalizzazione, di misure molto concrete che le nostre analisi hanno dimostrato di essere necessarie per accompagnare le strategie delle nostre imprese sui mercati esteri”. “L’esperienza accumulata nel corso delle missioni internazionali svolte congiuntamente da Abi e Confindustria - commenta il Presidente della Confindustria Luca di Montezemolo - trova uno sbocco concreto ed operativo nel miglioramento degli strumenti di supporto all’internazionalizzazione delle imprese, con una particolare attenzione alle Pmi che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema produttivo. E’ importante ricordare che la predisposizione di strumenti tecnico-giuridici di supporto all’internazionalizzazione delle imprese è il necessario complemento ad un’attività di promozione che deve sempre mirare alla creazione di occasioni reali di business tra imprenditori”. Entro l’estate saranno sottoscritte altre specifiche iniziative rivolte alle modalità di funzionamento dei rapporti di conto corrente e di apertura di credito in conto corrente, in particolare con riferimento a: trasparenza delle condizioni applicate ai bonifici; trasparenza e confrontabilità delle modalità di determinazione dei tassi di cambio nelle operazioni in valuta; disponibilità somme versate; responsabilità smarrimento/sottrazione assegni; modalità della modifica delle condizioni; conti correnti business a confronto. |
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BANCA INTESA: DELIBERATO L’AUMENTO DI CAPITALE AL SERVIZIO DEL PIANO DI STOCK OPTION RELATIVAMENTE AGLI ESERCIZI 2003 E 2004 |
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Milano, 27 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha verificato che sono stati raggiunti gli obiettivi di performance per l’esercizio delle opzioni relative agli esercizi 2003 e 2004 fissati dal Piano di Stock Option collegato all’attuazione del Piano d’Impresa 2003-2005. In particolare: l’indicatore finanziario Eva- Economic Value Added di Gruppo è passato a 312 milioni di euro positivo nel 2004 da 1.187 milioni di euro negativo nel 2002; il rendimento complessivo garantito agli azionisti dalle azioni ordinarie Banca Intesa nel biennio 2003-2004 è stato di circa l’82%; la capitalizzazione di borsa è cresciuta tra la fine del 2002 e la fine del 2004 di 10,5 miliardi di euro. Il Consiglio di Amministrazione, in attuazione del mandato ricevuto dall’Assemblea straordinaria del 17 dicembre 2002, ha quindi deliberato un aumento di capitale per un massimo complessivo di 35.186.890 euro di capitale e 103.545.368 euro di sovrapprezzo al servizio del Piano di Stock Option, tramite l’emissione di massimo n. 67.667.096 nuove azioni ordinarie del valore nominale di 0,52 euro da assegnare a 211 dirigenti titolari di opzioni. L’amministratore Delegato e Chief Executive Officer Corrado Passera e i principali dirigenti eserciteranno le opzioni nel periodo 2-13 maggio 2005, in conformità con il regolamento di Internal Dealing. Le azioni rivenienti saranno contestualmente negoziate ai “blocchi”. I top manager del Gruppo hanno comunicato che investiranno contestualmente almeno il 50% delle rispettive plusvalenze realizzate in azioni Banca Intesa. L’amministratore Delegato e Chief Executive Officer ha comunicato che manterrà investita in azioni Banca Intesa l’intera plusvalenza. A seguito della delibera Consob che ha previsto, tra l’altro, una proroga di 30 giorni dei termini per l’approvazione della Relazione trimestrale al 31 marzo 2005, se redatta in applicazione dei principi contabili Ias/ifrs, Banca Intesa informa che gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli Ias/ifrs nonché la prima Relazione redatta secondo i nuovi principi internazionali verranno approvati dal Consiglio e resi pubblici il 30 maggio 2005. |
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MEDIOBANCA: R&S PUBBLICA LA DECIMA EDIZIONE DELL´INDAGINE SULLE MULTINAZIONALI (1994-2004) |
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Milano, 27 aprile 2005 - E´ la decima edizione dell´indagine annuale di R&s sulle maggiori imprese multinazionali. Essa copre 280 grandi gruppi, dei quali 235 hanno una prevalente attività industriale (manifatturiera ed energetica), 27 prestano servizi di telecomunicazione e 18 sono rappresentati da utilities attive su scala internazionale. Nel 2003 il fatturato aggregato di tutte queste società è stato pari a circa 6 mila miliardi di euro (di cui 5.000 miliardi riferibili ai gruppi più propriamente industriali, 600 miliardi circa a quelli di telecomunicazione e 300 miliardi circa alle utilities) e il totale attivo di 6.600 miliardi di euro; nel loro insieme, queste imprese occupano 21,1 milioni di persone. Le società con sede in Europa hanno realizzato nel 2003 un valore aggiunto pari all'11% del prodotto interno lordo della stessa area. Www.mbres.it |
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PARTECIPAZIONE DI BANCA POPOLARE DI LODI NEL CAPITALE SOCIALE DI BANCA ANTONVENETA: PROFILI DI RILEVANZA INDUSTRIALE E REDDITUALE DELL’OPERAZIONE |
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Lodi, 27 aprile 2005 - Il documento informativo (il "Documento Informativo") - prescritto dall’art. 71 della delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificata ed integrata (il "Regolamento") e dall’Allegato 3B del Regolamento, relativo all’acquisto di azioni ordinarie Banca Antonveneta S.p.a. ("Bav"), detenute da Bpl (la "Partecipazione") - sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi S.c.a r.L. ("Bpl"), previsto per il giorno 29 aprile p.V., al quale sarà altresì rimessa la deliberazione delle strategie industriali da adottare con riferimento alla Partecipazione (qualora la stessa possa consentire alla Bpl di esercitare un controllo di fatto sulla Bav) e, più in generale, al ruolo di Bpl quale azionista stabile di Bav, con riserva di adottare le modifiche eventualmente suggerite dal Consiglio di Amministrazione di Bav di prossima nomina. Ciò premesso, Bpl, in una nota diffusa, intende sin d’ora dare conto, in sintesi, dei termini essenziali dell’operazione di acquisto della Partecipazione e delle finalità ad essa sottese. L’investimento effettuato per l’acquisto della Partecipazione si inserisce nell’ambito di un progetto aggregativo tra il Gruppo Bipielle e Bav che persegue l’obiettivo di valorizzare le sinergie commerciali e produttive tra le due realtà bancarie (l’ "Operazione di Integrazione"). L’operazione di Integrazione sarà effettuata con modalità tecniche e giuridiche, in fase di definizione, idonee a garantire la stabilità di governance di Bav e, nel contempo, il caratteristico radicamento di detta banca con la comunità locale. I profili di rilevanza industriale e reddituale dell’acquisizione della Partecipazione possono essere individuati nell’interazione tra le società-prodotto controllate da Bpl e Bav e nella realizzazione di sinergie su costi e ricavi. Per quanto attiene alle società prodotto l’obiettivo industriale perseguito è duplice: da un lato, il conseguimento di una scala dimensionale significativa per aree di business, dall’altro la dotazione, attraverso appositi accordi commerciali, di una rete di distribuzione nazionale di rilevanza assoluta. I vantaggi conseguenti all’interazione tra le società prodotto è particolarmente evidente nei settori del merchant e corporate banking, dell’information technology, dell’asset e wealth management e del consumer credit. Le sinergie conseguibili sono di assoluta rilevanza sia dal punto di vista dei ricavi che della riduzione dei costi e permettono di realizzare significative economie di scala in virtù della complementarietà dei sistemi informatici, dell’integrazione graduale delle soluzioni organizzative, dei benefici della maggiore diversificazione e delle potenzialità connesse all’ampliamento della base di clientela. La capacità della Partecipazione di generare valore e ritorni economici non sarebbe incisa significativamente dalla mancata integrazione strutturale tra il Gruppo Bpl e Bav. La Partecipazione, difatti, presenta un proprio valore intrinseco connesso alla redditività di Bav e delle società prodotto di quest’ultima. Bpl, infine, che il Documento Informativo sarà prontamente messo a disposizione del pubblico con le modalità ed i contenuti previsti dall’art. 71 del Regolamento. |
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CAPITALIA: PUBBLICATO IL RAPPORTO INDIPENDENTE DI FINANZIARIA INTERNAZIONALE SECURITISATION GROUP |
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Roma, 27 aprile 2005 – Il recupero crediti relativo alle operazioni di cartolarizzazione effettuate da Capitalia attraverso il veicolo Trevi Finance 3 ha registrato nel corso del primo trimestre 2005 un ulteriore avanzamento, confermando il progresso già evidenziato da Trevi Finance e Trevi Finance 2. Nel primo trimestre 2005, secondo quanto risulta dal report indipendente pubblicato sul sito www.Securitisation-services.com a cura di Finanziaria Internazionale Securitisation Group, gli incassi di Trevi Finance 3 sono ammontati a E 23,9 milioni con un incremento del 34% rispetto al dato di E 17,8 milioni incassati nel primo trimestre 2004. I dati salienti dell'attività nel corso del primo trimestre 2005 sono i seguenti: Trevi Finance 3 ha registrato incassi pari a E 23,9 milioni (+34%); il veicolo di trading immobiliare ha partecipato a 18 aste giudiziarie, +125% rispetto al 1° trimestre 2004; . Sono stati raggiunti 140 accordi stragiudiziali (Discounted Pay-offs) (+87% rispetto al 1° trimestre 2004); la profittabilità dei recuperi di Trevi Finance 3 (come percentuale del Valore Lordo di Libro alla data della cartolarizzazione) è salita ulteriormente, arrivando al 59% (rispetto alla media storica del 56%). Mentre la profittabilità media dei tre veicoli ha raggiunto il 63% (rispetto alla media storica del 56%). Riassumendo, quindi, il performance dei tre veicoli Trevi nel primo trimestre è stato molto positivo. Gli incassi dei tre veicoli sono complessivamente aumentati del 37,8% rispetto all'analogo periodo del 2004, raggiungendo un totale di E 83,3 milioni. |
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FIDEURAM INVESTIMENTI: ECONOMIC OUTLOOK |
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Milano, 27 aprile 2005 - Stati Uniti - Rischio di un altro “soft patch” per i consumi nella primavera. I rischi di un significativo rallentamento dei consumi nel corso del secondo trimestre dell’anno, principalmente determinato dal rincaro dei prodotti energetici, hanno trovato conferma nell’andamento delle vendite al dettaglio nel mese di marzo che è stato decisamente più deludente delle nostre attese. Le vendite al dettaglio complessive sono aumentate in marzo solo dello 0.3% m/m, contro un’attesa di consenso dello 0.8%. Al netto del comparto auto, dove le vendite si sono mosse sostanzialmente in linea con le attese, la decelerazione è stata ancora più marcata: l’incremento m/m è stato infatti solo dello 0.1%. In realtà, le vendite al netto delle auto sono state notevolmente gonfiate sia dall’aumento del prezzo della benzina che da un rimbalzo delle spese per materiali per costruzione. La notevole decelerazione della spesa è stata pertanto determinata principalmente da un andamento molto deludente delle vendite “core”, che escludono auto, benzina e materiali per costruzione: questa voce ha fatto registrare una contrazione m/m del -0.3% (la prima flessione nel corso dell’ultimo anno), dopo una crescita media nei tre mesi precedenti dello 0.7% m/m. Anche l’andamento della fiducia dei consumatori (l’indice dell’Università del Michigan ha raggiunto in aprile il minimo dal settembre 2003) ha mostrato un non sorprendente deterioramento. Alla luce dei dati di marzo (e delle revisioni ai mesi precedenti) abbiamo quindi rivisto lievemente al ribasso la crescita dei consumi privati sia per il primo trimestre (dal 3.6% al 3.5% annualizzato) sia per il secondo (dal 3.0% al 2.8%). Il disavanzo commerciale continua a pesare notevolmente sulla crescita del Pil che appare in lieve decelerazione. La nostra stima di crescita per il primo trimestre (che aveva anche leggermente superato il 4.5% annualizzato) è stata significativamente rivista al ribasso con la pubblicazione dei dati relativi all’interscambio commerciale del mese di febbraio, che hanno fatto registrare un nuovo sensibile (e inatteso) aumento del disavanzo commerciale, che può essere ascritto solo in parte al rincaro dei prodotti energetici. Le nostri previsioni indicano ora che il contributo negativo delle esportazioni nette nel primo trimestre dovrebbe essere rimasto in linea con quello del trimestre precedente (-1.5% annualizzato) e, conseguentemente, la nostra stima di crescita per il Pil è stata rivista al 3.4% (si noti che un modesto contributo alla correzione al ribasso è venuto anche dall’andamento dei consumi, analizzato in precedenza, e delle scorte). L’economia Usa registrerebbe quindi una lieve decelerazione nei ritmi di crescita rispetto al trimestre finale del 2004 (3.8%) e il rallentamento proseguirebbe nel trimestre corrente, per il quale il tasso di crescita è al momento previsto al 3.1%. I ritmi di crescita non dovrebbero poi accelerare in modo significativo (come è invece accaduto nel corso del 2004) nella seconda parte dell’anno. Si noti che questa stima si basa sull’ipotesi che il prezzo del petrolio rimanga su livelli molto elevati (ma non superiori agli attuali) anche nel resto dell’anno e nel 2006, come attualmente scontato dai futures. Segnali di debolezza anche dal settore manifatturiero. Il rallentamento della domanda si è prontamente riflesso sull’andamento dell’attività produttiva nel settore manifatturiero. In marzo, infatti, si è registrata la prima contrazione nella produzione manifatturiera (-0.1% m/m, in ragione principalmente di una forte flessione nel comparto dell’auto) dallo scorso settembre. Le prime indicazioni relative al mese di aprile evidenziano inoltre il rischio di un ulteriore indebolimento dell’attività produttiva. La survey condotta dalla Fed di New York è risultata infatti decisamente più debole delle attese e si colloca ora sui minimi degli ultimi due anni. Una correzione di analoga entità nell’indicatore di fiducia a livello nazionale (l’indice Ism) non è al momento incorporata nelle nostre previsioni e potrebbe modificare significativamente lo scenario di crescita. A meno di un sensibile rallentamento dell’economia, è probabile che la Fed prosegua con i rialzi graduali dei tassi nei prossimi mesi. Nonostante i segnali di lieve rallentamento della crescita nella prima parte dell’anno, il nostro scenario continua a prevedere che la Fed proseguirà nella politica di rialzi dei tassi d’interesse nel corso dei prossimi mesi, fino a portare il tasso sui Fed Funds al 4% (dall’attuale 2.75%) entro la fine dell’anno. Una “pausa” nel ciclo di rialzi richiede, a nostro avviso, che il rallentamento della domanda interna nei prossimi mesi risulti più marcato di quanto scontato nel nostro scenario. Un’accelerazione dei rialzi (con almeno un aumento di 50 pb nei prossimi mesi, un’eventualità che a fine marzo aveva acquistato una probabilità piuttosto elevata) appare ora piuttosto remota. E’ evidente che lo scenario sui tassi è crucialmente dipendente dalla dinamica dell’inflazione core, che ha registrato un’inattesa accelerazione con il dato del mese di febbraio (+0.3% m/m). Si può notare, a tale riguardo, che le minute della riunione del Fomc del 22 marzo, pur confermando la preoccupazione della Fed per il fatto che le pressioni sui prezzi appaiono ora più evidenti, sono risultate più “morbide” rispetto alle aspettative (nostre e di mercato). Dalle minute si può infatti evincere che la Fed, che mantiene uno scenario di crescita robusta sull’orizzonte di previsione, ha modificato al rialzo non tanto la propria previsione relativa all’inflazione core quanto i rischi rispetto allo scenario centrale. Le minute hanno inoltre evidenziato che una rimozione del “commitment” ad alzare i tassi in modo graduale non appare imminente (mentre anche su questo punto la nostra aspettativa era per un atteggiamento più aggressivo). Area Euro - Crescita in accelerazione nel primo trimestre, ma debole ingresso nel secondo. I dati ad oggi disponibili relativi al primo trimestre sono stati, nel complesso, più forti delle attese e hanno portato ad una revisione al rialzo della crescita del Pil per il primo trimestre, ora al 2.0% annualizzato dal precedente 1.6% (a sua volta rivisto al rialzo dall’originale 1.2%). In particolare, la produzione industriale appare in decisa ripresa dopo la contrazione nella parte finale del 2004 e anche le vendite al dettaglio hanno sorpreso al rialzo, non solo in Francia ma anche in Germania. A dispetto di queste dinamiche positive relative al primo trimestre, tra febbraio e marzo si è però assistito ad un preoccupante deterioramento della fiducia delle imprese dell’area euro. Il Pmi del settore manifatturiero, il più accurato indicatore congiunturale dell’area euro, è sceso a marzo di 1.5 punti a quota 50.4, ritornando sui livelli minimi dello scorso novembre e segnalando il rischio di un marcato rallentamento dell’attività manifatturiera nel secondo trimestre. Inoltre le imprese operanti nel settore distributivo e nella produzione dei beni di consumo hanno rivisto decisamente al ribasso le attese e lamentano un calo significativo degli ordini dalla domanda interna. Anche alla luce dell’aumento del prezzo del petrolio (e dell’erosione del potere d’acquisto che ne consegue) appare non trascurabile il rischio di una sorpresa negativa per l’andamento dei consumi privati nel secondo trimestre. Di conseguenza, la previsione di crescita del Pil per il secondo trimestre ‘05 è stata rivista al ribasso dal precedente 2.0% all’attuale 1.3%. La previsione di crescita media annua del Pil per il 2005 resta comunque invariata all’1.5%. Inflazione in lieve accelerazione a marzo, ma le prospettive rimangono favorevoli. Nell’area euro l’inflazione a marzo dovrebbe attestarsi al 2.2% rispetto al 2.1% indicato della stima preliminare fornita da Eurostat. La lieve accelerazione rispetto all’1.9% di inizio anno è interamente attribuibile alle componenti non core, ovvero al rialzo del prezzo dei beni energetici e degli alimentari “freschi”, che hanno risentito di avverse condizioni climatiche. Si confermano scarse o del tutto assenti le pressioni negli altri comparti, una dinamica che peraltro caratterizza l’inflazione nell’area euro da diversi mesi e che dovrebbe garantire una discesa sotto il 2.0% nella seconda metà del 2005, anche in caso di mantenimento del prezzo del petrolio sugli attuali livelli (tra i 50 e i 55 dollari al barile). Il contenimento dell’inflazione nei servizi e nei beni industriali non energetici (a causa del passato apprezzamento del cambio, della modesta domanda interna e della debolezza del mercato del lavoro) tiene inoltre ben ancorate le aspettative di inflazione di imprese e consumatori. La nostra previsione per l’inflazione totale per il 2005 resta invariata all’1.9% (e all’1.5% per l’inflazione core). Il rialzo del prezzo del petrolio complica lo scenario di riferimento per la politica monetaria. Durante la conferenza stampa di inizio aprile la Bce è parsa più cauta di quanto ci si poteva aspettare, trattandosi della prima riunione del Consiglio Direttivo dopo la riforma del Patto di Stabilità decisa il mese scorso dai governi dei paesi dell’Unione Europea (e che aveva suscitato una reazione di preoccupazione da parte della Bce, con la pubblicazione di una dichiarazione ufficiale). Le preoccupazioni per la politica fiscale e gli andamenti monetari non sono sembrate in grado di controbilanciare i timori derivanti dal recente deterioramento della congiuntura e dai rischi per la crescita rappresentati dal mantenimento su livelli elevati del prezzo del petrolio. Proprio il minore allarme sugli andamenti monetari e l’accentuata preoccupazione per l’evoluzione della crescita potrebbero essere i primi segnali di una correzione della stance di politica monetaria in senso più cauto. E’ indiscutibile che la Bce sia ora più incerta sull’ipotesi di un graduale rafforzamento della crescita (ovvero della domanda interna) nell’area euro nel corso del 2005. Appare altrettanto evidente che il rallentamento della crescita che si prospetta per il secondo trimestre di certo non agevola un avvio del ciclo restrittivo nella seconda metà dell’anno. Al contempo, sembra però prematuro eliminare del tutto questa possibilità, dal momento che il rallentamento che attendiamo per il secondo trimestre dovrebbe essere, nelle nostre previsioni, solo temporaneo e l’area euro dovrebbe tornare a crescere in media al 2.1% t/t annualizzato nella seconda metà del 2005. Pertanto, non abbiamo modificato la nostra ipotesi di un rialzo dei tassi a fine anno, anche se ora lo attendiamo più probabilmente nel quarto trimestre piuttosto che nel terzo. Nei prossimi mesi sarà comunque interessante osservare se questo cambiamento di tono sugli andamenti monetari, che fino ad oggi ha dato supporto al bias restrittivo della Bce, verrà smussato permanentemente. In questo caso diverrebbe evidente l’intenzione della Bce di rimandare a fine 2005, o anche oltre, l’avvio del ciclo restrittivo. La Francia potrebbe non ratificare la Costituzione europea. Il 29 maggio è previsto in Francia un referendum per l’approvazione della Costituzione europea (che l’Italia, per via parlamentare, e altri paesi europei, tra i quali la Spagna, hanno già ratificato). Nelle corso delle ultime settimane ha suscitato sorpresa e preoccupazione la progressiva erosione dei favorevoli alla ratifica, mostrata uniformemente dai sondaggi, la cui percentuale è scesa al 45% - 48% dal quasi 70% di inizio anno. I timori verso l’allargamento ad Est della Ue e l’eventuale ingresso della Turchia, il fastidio verso un’Europa percepita come troppo “liberista” e ostile al modello sociale francese, ma soprattutto il dissenso per le politiche sociali del governo, stanno trasformando l’esito referendario in un voto di protesta contro l’attuale maggioranza. Un “No” alla Costituzione europea da parte di uno dei più importanti paesi fondatori del progetto non solo impedirebbe il necessario adeguamento delle istituzioni europee al nuovo contesto determinato dall’allargamento a 25 paesi, ma, soprattutto, costringerebbe ad un ripensamento dell’interno progetto comunitario, che metterebbe a rischio sia la continuazione del processo d’integrazione europea (dei mercati dei servizi, del lavoro, finanziari), che il progresso delle riforma all’interno dei singoli paesi. Si aprirebbe pertanto un difficile periodo di crisi e di immobilismo politico, la cui soluzione sarebbe inoltre complicata dal ciclo elettorale in corso nelle prime tre economie dell’area euro (le elezioni politiche sono infatti previste nel 2006 in Italia e Germania, nel 2007 in Francia). Giappone e Cina La debolezza mostrata dai dati di febbraio non cambia la nostra previsione di crescita per il Giappone, molto forte nel primo trimestre e nel 2005 in generale. Come ampiamente atteso, dopo la crescita “eccezionale” registrata dai dati di gennaio, i dati relativi al mese di febbraio hanno mostrato una notevole debolezza. Anche scontando questa debolezza, la nostra previsione di crescita per il Pil del primo trimestre (4.5% ann.) si conferma molto elevata e ben superiore al consenso. Una volta incorporata anche la revisione del dato del Pil del quarto trimestre ‘04, apportata a metà marzo e che ne ha corretto sensibilmente la crescita (da -0.5% a +0.5% ann), la nostra stima di crescita per tutto il 2005 (all’1.7%) si trova vicino al limite superiore dell’intervallo di previsione del consenso. A nostro avviso, sebbene i tassi di crescita del Pil nel resto dell’anno non saranno paragonabili a quelli che dovrebbe far registrare il primo trimestre, solo nell’ultimo trimestre dovrebbe rendersi evidente una decelerazione della crescita sotto il potenziale. La causa di questa decelerazione non sarà però dovuta a motivazioni strutturali quanto piuttosto alla decelerazione fisiologica, ciclica, degli investimenti. Esiste, d’altro lato, anche la possibilità che la crescita nel 2006 non sia tanto debole quanto ad oggi scontato nelle nostre previsioni (1.2%), nel caso in cui le prime evidenze di un miglioramento tendenziale del mercato del lavoro e dell’andamento dei prezzi dei terreni fossero ulteriormente confermate nel corso di quest’anno. (Indice) Il Tankan, le previsioni di crescita della produzione industriale e gli ordinativi di macchinari sono concordi nell’indicare una tenuta degli investimenti nel primo semestre fiscale del 2005. Tra le informazioni rinvenibili nel Tankan di aprile i piani di investimento per la seconda metà dell’anno fiscale ‘05 (secondo trimestre ‘05- primo trimestre ‘06) ci hanno portato a rivedere al ribasso (di quattro decimali) la previsione di crescita del Pil nel 2006 (ora all’1.2%). A nostro avviso il Tankan non è però tanto deludente quanto il calo di 8 punti della “business condition” delle grandi imprese del manifatturiero potrebbe far pensare. La fotografia data dal Tankan potrebbe essere largamente distorta da una visione molto pessimistica della domanda estera e della tenuta dell’economia cinese, a causa del periodo in cui sono state raccolte le interviste alle imprese (24 febbraio - 31 marzo), quando i dati macro disponibili per l’economia cinese erano fortemente distorti dal capodanno cinese. Se il Tankan rende evidente una contrazione degli investimenti nel secondo semestre fiscale del 2005, esso conferma però anche la tenuta degli stessi nel primo semestre fiscale. Altre indicazioni che giungono da dati a più alta frequenza (ordinativi di macchinari e produzione industriale) lasciano intravedere che la debolezza di febbraio dovrebbe essere temporanea: le previsioni del Meti prospettano due mesi (marzo e aprile) in cui l’attività produttiva in Giappone dovrebbe riprendersi notevolmente. Inoltre il Governo sembra attendersi per questo ciclo il raggiungimento del livello degli ordini di macchinari raggiunto nel 1990 e nel 1997; da questa considerazione discenderebbe una proiezione della loro crescita sostenuta anche nel secondo trimestre ‘05 (che confermerebbe la crescita degli investimenti anche per il terzo trimestre ‘05). Boj e Governo mantengono una valutazione positiva sull’economia anche dopo la pubblicazione del Tankan. Sia la Boj che il Governo hanno mantenuto invariata la valutazione della condizione economica anche dopo la pubblicazione del Tankan. Il Governo, esattamente come nel Report del mese precedente, ha confermato ad aprile che l’economia si sta riprendendo ad una velocità moderata nonostante alcune debolezze permangano, in particolare nell’export. La Boj ha sottolineato che il trend di ripresa resta invariato nonostante l’aggiustamento in corso nel settore legato all’It (il petrolio è uno dei fattori di rischio da seguire). È importante sottolineare poi che nella prima riunione della Boj successiva al termine della garanzia illimitata sui depositi bancari, la decisione di mantenere invariata la politica monetaria sia stata presa con voto non unanime. In un contesto di stabilizzazione della crescita economica e del sistema finanziario, le pressioni per una politica monetaria più neutrale sembrano crescere all’interno del Board della Boj. Al fine di comunicare in modo chiaro la view della Boj è anche stato deciso che nella riunione di fine aprile verranno pubblicate le previsioni di crescita e inflazione, con anticipo di sei mesi rispetto alla data precedentemente stabilita. La crescita della Cina nel primo trimestre è rimasta forte, con un mix incoraggiante, ad eccezione del settore residenziale su cui si focalizzano le nuove manovre restrittive. I dati pubblicati in Cina e relativi al primo trimestre ‘05 fotografano una crescita molto sostenuta nel primo trimestre ed un interessante cambiamento nel mix delle componenti di crescita: rispetto al primo trimestre ‘04 accelerano le esportazioni (35% nel primo trimestre ‘05) e le vendite al dettaglio (13.6% nei primi due mesi del 2005), mentre decelerano le importazioni (15% nel primo trimestre ‘05) e gli investimenti (24.5% nel primo trimestre ‘05), una volta che si esclude il settore residenziale (27% a/a). Ne deriva, tra l’altro, un forte aumento della bilancia commerciale, che contribuisce notevolmente alla crescita del Pil. Il calo delle importazioni non deve dunque indurre a pensare ad una domanda interna in forte indebolimento, quanto piuttosto a minori importazioni di beni capitale legati agli investimenti fissi. L’attenzione delle autorità di politica monetaria si sposta verso il contenimento della crescita dei prezzi nel settore residenziale ed anche verso una razionalizzazione della produzione nei settori ad esso legati (al fine anche di diminuire le pressioni sulla domanda di materie prime). Con il dato relativo agli investimenti fissi di gennaio e febbraio in accelerazione rispetto a dicembre, proprio a causa di una ulteriore accelerazione del segmento residenziale, le autorità di politica economica hanno, a metà marzo, reso più stringente l’accesso al credito nelle zone in cui i prezzi delle case crescono in maniera “eccessiva”. La manovra rimane molto mirata: la Pboc, nel pubblicare i dati di moneta (14% a/a) e credito (13% a/a) di marzo, ha sottolineato che la situazione finanziaria si mantiene stabile (entrambi gli aggregati si mantengono all’interno degli obiettivi annuali) e che il credito è cresciuto in modo stabile e adeguato in primo trimestre. |
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I DATI DI BILANCIO CONFERMANO UGC BANCA LEADER NEL MERCATO DEI NPLS L’UTILE NETTO DELL’ESERCIZIO 2004 HA REGISTRATO UN INCREMENTO DEL 106% RISPETTO AL 2003 |
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Verona, 27 aprile 2005 - Ugc Banca, la società del Gruppo Unicredit guidato da Alessandro Profumo specializzata nella gestione dei crediti anomali, chiude il 2004 registrando un utile netto di 20,8 €mln, pari ad un incremento del 106% rispetto all’anno precedente. L’esercizio che si è appena concluso è stato caratterizzato dal consolidamento delle attività previste dal progetto strategico di Ugc Banca e dal significativo aumento dell’operatività nel versante extra-captive. Il numero dei mandati è cresciuto dell’82% rispetto al 2003, con particolare incidenza di quelli da altre aziende bancarie, assicurative e commerciali. Il portafoglio complessivamente gestito ammonta a ca. 190.000 posizione per un controvalore di oltre 8.600 €mln, dall’inizio della operatività. Rispetto all’esercizio 2003, l’incremento è stato del 38% nel numero delle posizioni e del 15% nel valore. Di contro l’importo medio degli asset gestiti è sceso ad un range tra i €52.000 e i €44.000. Dato che conferma l’ampliamento delle quote di mercato conquistate dalla Banca nel settore industriale, assicurativo e commerciale, risentendo appunto dell’incidenza, sul totale complessivo del portafoglio amministrato, dei crediti commerciali gestiti su mandato di società extra-capive. La diminuzione dell’importo medio amministrato è dovuta anche al trasferimento ad Ugc, da parte del Gruppo Unicredit, della gestione delle posizioni incagliate. Gli incassi, a fine 2004, sono stati pari ad oltre 657 €mln, con un incremento rispetto all’anno precedente del 38%. Le ottime performance di recupero hanno consentito alla Banca di superare gli obiettivi di incasso condivisi con le principali mandanti. Nel corso dell’esercizio, Ugc Banca ha proseguito nell’attività di servicer e corporate services provider nei confronti di alcune società per la cartolarizzazione dei crediti, acquisendo nuovi incarichi. Tra queste società si segnala Quercia Funding srl per la quale Ugc Banca ha incassato più di 49 €mln, superando del 64% le stime previste dal business plan. La liquidità così generata ha permesso alla società di rimborsare anticipatamente ulteriori quote di titoli. Ad oggi sono stati rimborsati oltre il 72% dei titoli emessi. Con riferimento all’attività di special servicer svolta dalla Banca, le agenzie di rating hanno rivisto nel corso dell’anno le loro valutazioni. Fitchratings ha incrementato ulteriormente il suo giudizio mentre Standard & Poor’s ha confermato la sua valutazione ad Above Average, che al momento rimane comunque la più alta riconosciuta dall’agenzia ad uno special servicer italiano. Date le aumentate dimensioni assunte da Ugc Banca e conseguenti alla complessità operativa, l’Assemblea dei Soci e il Consiglio di Amministrazione della Banca hanno deliberato, nella seduta del 20 aprile, la nomina di Dino Crivellari, Direttore Generale della società, alla carica di Amministratore Delegato. |
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RINNOVO DEL CDA DI UGC BANCA: DINO CRIVELLARI AMMINISTRATORE DELEGATO |
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Verona, 27 aprile 2005 - L’assemblea dei soci e il Consiglio di Amministrazione di Ugc Banca si sono riuniti il 20 aprile per il rinnovo degli organi societari e per la nomina delle cariche sociali. Sono stati confermati il prof. Giovanni Sala e il dott. Francesco Benedetti alle cariche rispettivamente di Presidente e Vice Presidente nonché i consiglieri Mario Aramini, Renzo Ivo Signorini, Bruno Castelletti, Carlo Delaini, Adalberto Donaggio, Fausto Galmarini. Dino Crivellari, Direttore Generale di Ugc Banca, è stato nominato membro del Cda e quindi Amministratore Delegato. Oltre al Presidente, al Vice Presidente e all’Amministratore Delegato, membri di diritto del Comitato Esecutivo, sono stati chiamati a farne parte i signori Mario Aramini, Carlo Delaini e Adalberto Donaggio. |
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LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, E SERGIO MARCHIONNE, INCONTRANO A MILANO I RAPPRESENTANTI DELLE PRINCIPALI BANCHE FINANZIATRICI |
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Torino, 27 aprile 2005 - Il Presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, e l’Amministratore Delegato, Sergio Marchionne, hanno incontrato ieri a Milano i rappresentanti delle principali Banche finanziatrici che nel 2002 hanno erogato a Fiat il finanziamento “Convertendo” da 3 miliardi di euro. Le Banche erano rappresentate dagli Amministratori Delegati delle Società: Corrado Passera (Banca Intesa), Matteo Arpe (Capitalia), Alfonso Iozzo (Sanpaolo Imi) e Alessandro Profumo (Unicredito Italiano). Nel corso dell’incontro sono stati confermati i dati economici e finanziari del Gruppo. La Fiat ha ribadito l’impegno a conseguire gli obiettivi già annunciati per il 2005, il 2006 ed il 2007. Si è confermata la conversione del finanziamento “Convertendo” nel mese di settembre 2005 e le Banche hanno ribadito la loro volontà di supportare i vertici del Gruppo impegnati nel conseguimento degli obiettivi dei prossimi tre anni. |
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BORSA ITALIANA: AL VIA IL NUOVO COMITATO PER LA CORPORATE GOVERNANCE DELLE SOCIETÀ QUOTATE |
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Milano, 27 aprile 2005 - Borsa Italiana ha promosso la costituzione del nuovo Comitato per la Corporate Governance per riesaminare gli attuali principi applicabili alle società quotate con l'obiettivo di adeguarli alle linee evolutive dell'ordinamento nazionale, comunitario e internazionale e di procedere alla stesura di un nuovo Codice di Autodisciplina delle società quotate. Oltre che da Borsa Italiana, i componenti del Comitato sono stati indicati da Abi, Ania, Assogestioni, Assonime e Confindustria. Il Comitato è composto da Luigi Abete, Matteo Arpe, Aureliano Benedetti, Massimo Capuano, Fedele Confalonieri, Giovanni Consorte, Attilio Piero Ferrari, Gianpiero Fiorani, Gabriele Galateri di Genola, Edoardo Garrone, Piero Gnudi, Mario Greco, Giovanni Landi, Fausto Marchionni, Vittorio Merloni, Pietro Modiano, Corrado Passera, Giovanni Perissinotto, Alessandro Profumo, Maurizio Sella, Angelo Tantazzi e Marco Tronchetti Provera. Il Comitato si avvale di un Gruppo di Lavoro formato da rappresentanti di Abi, Ania, Assirevi, Assogestioni, Assonime, Borsa Italiana e Confindustria, la cui attività sarà coordinata da un Collegio di esperti composto dal Prof. Guido Ferrarini, dall'Avv. Franzo Grande Stevens e dal Prof. Piergaetano Marchetti. |
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ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO |
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Regolamento | 29.04.2005 | | | Durata gg. | | 185 | | 236 | | | | | | | | | | | Prezzo medio ponderato | | | | | 98,955 | | 98,666 | Ritenuta fiscale 12,5% | | | | | 0,13063 | | 0,16675 | Arrotondamento | | | | | | 0,00438 | | -0,00275 | Prezzo netto d'aggiudicazione | | | | | 99,09 | | 98,83 | Rendimento semplice netto | | | | | 1,79 | | 1,81 | Rendimento composto netto | | | | | 1,79 | | 1,81 | | | | | | | | | | | Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano | | | | così modificati: | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Commissioni massime | | | | | 0,20 | | 0,20 | | | | | | | | | | | Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime) | | | 99,29 | | 99,03 | | | | | | | | | | | Rendimento semplice (minimo) | | | | | 1,39 | | 1,49 | Rendimento composto netto (minimo) | | | | | 1,40 | | 1,50 | | | | | | | | | | | Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui | | | prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot: | | | max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi | | | durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa | | | tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni | | | Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004). Ai prezzi così ottenuti devono sommarsi i Bolli | | | (0,00465 ogni 51,65 o frazione di Euro). | | | | | | | | | | | | | | Fonte Assiom | | | |
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SCOTTISH WIDOWS INVESTMENT PARTNERSHIP NOMINA CHRIS WALKER COME MANAGING DIRECTOR DELL’AREA INTERNAZIONALE |
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Edimburgo, 27 aprile 2005 - Scottish Widows Investment Partnership (Swip) ha nominato Chris Walker come Managing Director dell’area internazionale con la responsabilita` di sviluppare il business internazionale di Swip. Swip e` attiva nel mercato italiano da 5 anni e sta aumentando la sua presenza. Swip ha recentemente allargato la sua offerta al mercato italiano registrando I fondi d’investimento domiciliati in Lussemburgo e siglando, l’anno scorso, un accordo di partnership con Banca Finnat, uno delle principale istituzioni finanziarie italiane. Swip ha sedi anche negli Stati Uniti ed in Giappone, ed e ` attiva nell’area Scandinava. La societa` ha intenzione di espandere la propria offerta a livello internazionale formando nuove partnership e partecipando ad opportunità di white labelling. Chris Walker: “Il business internazionale e` un fattore chiave per la nostra crescita futura. Swip intende incrementare i mercati nei quali offrire la propria esperienza nella gestione di patrimoni ed espandere il proprio team di professionisti con l’evolversi del business”. Chris Walzer ha 20 anni di esperienza nell’asset allocation, nelle gestioni, nello sviluppo di nuovo business e nella gestione della clientela sia in Europa che negli Stati Uniti. Prima della fusione che ha portato alla nascita di Swip nel 2000, e` stato Direttore a Hill Samuel dove era arrivato nel 1998. Precedentemente e` stato condirettore per i mercati Azionari presso Gaims, e originariamente aveva lavorato come analista degli investimenti presso Wood Mackenzie. Ha un master alla Oxford University. |
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INNOVAZIONE, PRIMO MOTORE DEL SUCCESSO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE SECONDO UN’INDAGINE ERNST & YOUNG |
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Milano, 27 aprile 2005 – Ernst & Young presenta i risultati dell’indagine “Le Ragioni della Crescita”, promossa presso i soci dell’Associazione Imprenditore dell’Anno, che riunisce vincitori e finalisti del Premio L’imprenditore dell’Anno. Svolto negli ultimi mesi del 2004 tra gli Associati, lo studio è incentrato sulle caratteristiche delle piccole e medie imprese italiane e sulle strategie future che esse intendono adottare per guadagnare in competitività nei confronti della business community locale e internazionale. L’innovazione risulta essere un elemento vincente e si impone come valore aggiunto indispensabile in periodi economicamente difficili. Analizzando le ragioni del successo delle aziende coinvolte nell’indagine si evince, infatti, che l’86% degli imprenditori intervistati giudica di aver raggiunto il successo della propria azienda grazie alla implementazione di programmi volti alla promozione dell’innovazione di prodotto e di processo. Il 63% degli imprenditori sostiene, infatti, che la propria azienda è cresciuta grazie all’introduzione nel mercato di nuovi prodotti o nuovi servizi. A conferma di ciò, l’area Ricerca & Sviluppo risulta essere la funzione strategica per eccellenza delle piccole e medie imprese italiane: nel 64% dei casi, infatti, gli imprenditori intervistati dichiarano di implementare programmi specifici di R&s e ritengono di farlo in misura molto maggiore rispetto ai concorrenti. L’attenzione alla qualità, da sempre sinonimo del made in Italy, si conferma quale strategia privilegiata dagli imprenditori interpellati per la conquista di nuovi clienti: è infatti il 77% a riconoscere nella qualità dei propri prodotti e servizi la ragione del proprio successo sul mercato. Anche in questo caso la percezione di qualità che ciascun imprenditore ha in merito alla propria azienda risulta essere maggiore rispetto alla concorrenza. Significativa anche la percentuale, pari all’81%, di quanti individuano nel superiore servizio/supporto abbinato alla vendita del prodotto/servizio la ragione che li ha portati ad acquisire nuovi clienti. Gli imprenditori intervistati da Ernst & Young – considerando la distribuzione del loro fatturato – esportano i propri prodotti e servizi per lo più in Italia (42%), in Europa (21%) e, in misura minore, in America e nel Far East, rispettivamente con l’11% e il 3% della propria produzione/servizi. Inoltre, la composizione del campione intervistato evidenzia una maggioranza, circa il 66%, di aziende attive in piccoli segmenti di mercato, a riprova dell’elevata diffusione di imprese specializzate in settori di nicchia nel nostro paese. Viene, inoltre, confermata dallo studio di Ernst & Young l’attrattività rappresentata dall’oriente: le aziende italiane hanno dichiarato di prepararsi ad investire, nell’ordine, in Asia, Italia e Far East, mentre gli Stati Uniti e l’Europa sono stati indicati solo in quarta e quinta posizione. Le ragioni di questa preferenza sono chiaramente indicate dagli intervistati, che motivano la loro scelta con la possibilità di accedere a un costo del lavoro più basso (il 50% del campione intervistato), di beneficiare di nuove conoscenze (il 30%) e di disporre di materie prime a basso costo (il 15% degli interpellati). “Abbiamo chiesto agli imprenditori membri dell’Associazione Imprenditore dell’Anno di aiutarci a far luce sulle caratteristiche delle imprese italiane e sulle strategie che guidano le loro scelte e determinano il loro successo – commenta Giovanni Aspes, Country Managing Partner Ernst & Young e Presidente dell’Associazione Imprenditore dell’Anno – Innovazione e qualità, valori che promuoviamo in maniera concreta con il nostro Premio L’imprenditore dell’Anno, sono i fattori chiave del successo della nostra economia, che si dimostra così in grado di competere anche a livello internazionale.” |
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EUROPEAN LEARNING NETWORK: 28 E 29 APRILE, L’IMPRESA SOCIALE EUROPEA SI INCONTRA A PRAGA PER DISCUTERE DI COME “FARE RETE” E DI COME “APPRENDERE DALLA RETE” |
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Milano, 27 aprile 2005 - Dopo l’Italia, a febbraio, è ora la volta della Repubblica Ceca. Prosegue e suscita grande interesse qua e là per l’Europa il tour di workshop tematici creato da European Learning Network. Obiettivo del progetto è quello di costruire una solida rete transnazionale con cui promuovere l’imprenditorialità e l’economia sociale nelle aree urbane svantaggiate del vecchio continente. Superata la boa di Milano, gli esperti e i decisori politici delle principali aree metropolitane europee si incontreranno a Praga, dal 28 al 29 aprile. I lavori approfondiranno il tema degli indicatori così da capire come è possibile studiare in modo efficace le barriere allo sviluppo dell’impresa sociale, dell’innovazione e dell’imprenditorialità nelle città. Il Tecnology Centre Ascr di Praga ha già confermato la presenza di oltre 120 delegati provenienti da vari stati europei, oltre a quella delle altre città partner di European Learning Network: Amsterdam (City of Amsterdam), Amburgo (Tutech Innovation Gmbh), Londra (Greater London Enterprise, London Development Agency), Milano (Provincia di Milano, Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo). L’ultima parte delle attività sarà interamente dedicata ad un meeting internazionale, organizzato da London Development Agency e da Central European Iniziative, in cui saranno presentati tre progetti interregionali di successo. Sarà questo lo spunto per una seria riflessione sul futuro della cooperazione transnazionale con i paesi di Centro ed Est Europa. |
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GIUNTI INTERACTIVE LABS E OS-ORGANIZZAZIONI SPECIALI RAFFORZANO LA PROPRIA PARTNERSHIP AL FORUM SOMEDIA RISORSE UMANE & ORGANIZZAZIONE |
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Firenze, 27 aprile 2005 . Per la storica casa editrice fiorentina si è aperta una nuova fase di sviluppo, caratterizzata dalla crescita dei ricavi e degli utili, da una chiara identità di gruppo e dal rafforzamento delle aree di mercato strategiche. Questa fase è sostenuta ed accompagnata anche da un nuovo assetto organizzativo, con la creazione di una holding attorno alla quale operano le varie società operative, ciascuna delle quali posizionata su specifici prodotti, servizi e mercati. Il rafforzamento delle aree strategiche di mercato è testimoniato anche dal costante impegno del Gruppo Giunti nell’area della formazione e dei servizi per lo sviluppo del Capitale Umano. E’ un impegno che nasce da lontano, dalle attività del Gruppo nella formazione scolare e dal grande contributo apportato alla divulgazione del sapere nel settore della psicologia: psicologia applicata, psicologia dell’orientamento, psicologia dell’educazione. Da un’indiscussa leadership in queste aree del sapere il Gruppo Giunti ha saputo costruire una precisa identità negli ambiti della selezione, sviluppo e valutazione delle Risorse Umane, della formazione e dei processi di apprendimento, guardando sempre con grande attenzione verso le nuove tecnologie della didattica e la ricerca di nuovi strumenti di processo. E’ una vasta area di know-how che il Gruppo presidia con due società specializzate, complementari e con un’offerta di eccellenza riconosciuta dal mercato: Os-organizzazioni Speciali e Giunti Interactive Labs. Os-organizzazioni Speciali vanta una lunga esperienza nelle operazioni di selezione, orientamento, formazione e valutazione del potenziale, costruita attraverso metodologie di processo, strumenti di testing e servizi di consulenza, realizzati in collaborazione con i massimi esperti di settore. Giunti Interactive Labs si distingue per le tecnologie, i contenuti ed i servizi per l’e-learning & Content Management e per la capacità di trasferire l’innovazione tecnologica sul terreno dell’ apprendimento, al fine di favorire e sostenere lo sviluppo di famiglie e comunità professionali. Il prossimo Forum Somedia Risorse Umane & Organizzazione (Firenze, Palazzo dei Congressi, 29 aprile – 1 maggio) sarà l’occasione per dare adeguata visibilità alla partnership fra Giunti Interactive Labs e Os-organizzazioni Speciali. O.s.-organizzazioni Speciali presenterà due tematiche : l'Analisi del clima in ambito organizzativo e il Bilancio di competenze . Entrambe le proposte verranno presentate in occasione di un workshop, previsto per sabato 30 aprile, finalizzato ad evidenziare come i temi tipicamente trattati da O.s. Siano la base di sviluppi progettuali significativi, come sottolineato da una testimonianza diretta. L’intervento di Giunti Interactive Labs, anch’esso previsto per sabato 30 aprile, affronta il tema della creazione di ambienti integrati di apprendimento, in grado di coniugare apprendimento formale e non formale e cogliere le opportunità offerte dagli strumenti di e-learning, Content & Knowledge Management. Gli ambienti integrati, sviluppato sulle competenze necessarie, consentono di coniugare istruzione, formazione e informazione, elementi vitali per lo sviluppo di famiglie e comunità professionali. Le due aziende offrono un valore distintivo per imprese e organizzazioni pubbliche, perché la loro integrazione consente un’ampia copertura dei servizi per lo sviluppo del Capitale Umano (test di selezione, assessment center, sistemi di gestione delle competenze, formazione sul comportamento organizzativo, soluzioni technology-based e ambienti virtuali di apprendimento). Inoltre mettono a disposizione del Cliente team professionali interdisciplinari (psicologi, consulenti di organizzazione, formatori, esperti di eLearning, instructional designer, esperti di multimedialità,…..): tutto ciò costituisce un aspetto imprescindibile quando si devono realizzare progetti di formazione integrata, soprattutto nell’area della formazione manageriale. Os-organizzazioni Speciali e Giunti Interactive Labs consentono al Gruppo Giunti di essere protagonista anche dei più generali processi di cambiamento sociale: la società della conoscenza richiede, a livello collettivo, sistemi più efficienti di diffusione del sapere e, a livello individuale, l’acquisizione di nuove capacità di orientamento. Su queste aree a forte impatto sociale il Gruppo Giunti può mettere a disposizione delle Pubbliche Istituzioni nuovi strumenti di orientamento e nuove modalità di accesso alla conoscenza (via rete Gprs/umts e da digitale terrestre) per supportare la crescita culturale dell’individuo e lo sviluppo di “competenze per la vita” , andando ben oltre la sfera strettamente professionale. |
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AMPLIFON S.P.A. BILANCIO 2004: DIVIDENDO DI EURO 0,24 PER AZIONE AUTORIZZATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL'ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE |
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Milano, 27 aprile 2005 - L'assemblea Ordinaria degli Azionisti di Amplifon S.p.a., ha approvato ieri il bilancio per l'esercizio 2004 e ha deliberato la distribuzione di un dividendo di Euro 0,24 per azione (Euro 0,18 il dividendo pagato nel 2004) da porre in pagamento il 12 maggio 2005, previo stacco della cedola in data 9 maggio 2005. L'assemblea Ordinaria degli Azionisti ha, inoltre, deliberato l'attribuzione al Consiglio di Amministrazione dei poteri di acquisto di azioni proprie per un numero massimo di 400.000 azioni per il periodo dal 27 aprile 2005 al 27 aprile 2008, ad un prezzo massimo di Euro 60 per azione. Obiettivo prioritario di tale delega è quello, oltre che di garantire una maggiore efficienza finanziaria, di mettere il Consiglio di Amministrazione nelle condizioni di potere anche finalizzare eventuali operazioni di acquisizioni che possano richiedere, per una parte, un pagamento attraverso scambio di azioni. L'assemblea ha inoltre confermato Franco Moscetti Consigliere di Amministrazione. Il bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2004 ha evidenziato risultati positivi e in crescita, nel dettaglio:
31 dicembre 2004 31 dicembre 2003 Variazione in % | | Fatturato (*) 491,6 443,3 +10,9% | Ebitda 81,5 60,3 +35,1% | Ebita 60,4 43,5 +38,8% | Ebit 51,5 35,8 +43,8% | Utile Netto 23,9 12,7 +88,2% | Posizione Finanziaria Netta (83,3) (95,3) -12,6% | Flussi di cassa (prima di 46,2 30,6 +51 | acquisizioni e dividendi) | In particolare, l'utile netto consolidato ha raggiunto i 23,9 milioni di Euro ed è cresciuto di oltre 11 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2003 con un incremento in percentuale dell'88,2%, grazie soprattutto alla crescita del fatturato consolidato, al miglioramento del margine operativo lordo e ad una significativa riduzione degli oneri straordinari. "I primi mesi del 2005 - ha affermato Franco Moscetti, Amministratore Delegato del Gruppo Amplifon - stanno confermando il trend di crescita del Gruppo Amplifon su tutti i mercati nei quali siamo presenti". "La recente acquisizione di Axt Wendtton Gmbh - ha concluso Franco Moscetti - ci permette di entrare in un mercato, quello tedesco, per noi fondamentale e testimonia la volontà del Gruppo di continuare in quel processo di espansione internazionale che ci ha contraddistinto negli ultimi anni sia in Europa che negli Stati Uniti; il nostro obiettivo è quello di raddoppiare il fatturato del Gruppo Amplifon in un orizzonte temporale di 4/5 anni". |
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DUPONT RICONFERMA LA VISIONE PER L'ANNO E ANNUNCIA I RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2005, IN LINEA CON LE PREVISIONI |
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Cologno Monzese, 27 aprile 2005 - La societa' Dupont ha annunciato che nel primo trimestre del 2005 le vendite consolidate sono state di 7.4 milioni di dollari contro gli 8.1 milioni di dollari nel primo trimestre del 2004. L'utile netto del primo trimestre e' stato di 967 milioni di dollari o $.96 per azione. Il primo trimestre del 2004 aveva visto un utile netto di 668 milioni di dollari o $.66 per azione. L'utile del primo trimestre 2005 e' stato di $0.96 per azione, in linea con le precedenti previsioni della societa' sui risultati trimestrali. La societa' riafferma inoltre la previsione sui risultati per l'intero anno, con un utile per azione compreso fra $2.65 e $2.85. Le vendite di segmento nel primo trimestre sono state di 7.8 miliardi di dollari. Escludendo il ceduto business Textiles & Interiors e gli item speciali, le vendite di segmento sono aumentate dell'11%, il reddito di gestione pre tasse (Ptoi) e' aumentato del 14% e il margine Ptoi migliorato dal 20% al 21%. I prezzi locali sono cresciuti del 5%, compensando ampiamente gli effetti negativi degli aumentati costi energetici e delle materie prime. In un comunicato stampa separato, la societa' annuncia che ha aumentato il dividendo del secondo trimestre sulle azioni ordinarie del 6%, a $0.37 per azione. "Questo e' stato il quinto trimestre consecutivo in cui i margini di gestione sono migliorati, malgrado gli aumenti nei costi energetici e delle materie prime," ha dichiarato Charles O. Holliday, Jr., Presidente di Dupont e C.e.o. "Continuiamo ad aiutare i nostri clienti nella loro crescita, mettendo la nostra scienza al lavoro , espandendoci nei mercati emergenti e focalizzandoci sui costi di produttivita'." |
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CENTRALE DEL LATTE DI TORINO & C. S.P.A BILANCIO 2004: APPROVATA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,03 EURO PER AZIONE |
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Torino, 27 aprile 2005 - L'assemblea degli Azionisti di Centrale del Latte di Torino - società operante, unitamente alle controllate Centro Latte Rapallo e Centrale del Latte di Vicenza, nella produzione e commercializzazione di latte fresco, derivati e prodotti ultrafreschi e quotata al segmento Star della Borsa Italiana - ha approvato ieri il bilancio consolidato al 31 dicembre 2004. Alla fine del 2004 il Gruppo ha raggiunto ricavi netti pari a 95 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con quelli dell'esercizio 2003 pari a 95,6 milioni di Euro, confermando la capacità del Gruppo di presidiare il proprio mercato di riferimento anche in una situazione di contrazione dei consumi. Evidenziando una linea di costi operativi stabile rispetto a quella del 2003, al 31.12.2004 il Gruppo ha registrato un margine operativo lordo pari a 10,2 milioni di Euro, sostanzialmente analogo rispetto ai 10,3 milioni di Euro dell'anno 2003, mentre il risultato operativo, pari a 4,7 milioni di Euro rispetto ai 4,5 milioni di Euro del 2003, risulta in crescita del 4% circa. Per ciò che riguarda l'utile netto, il Gruppo evidenzia un incremento dell'8% pari a 1,3 milioni di Euro, rispetto a 1,2 milioni di Euro del 31.12.2003. In costante miglioramento anche la Posizione Finanziaria Netta che al 31 dicembre 2004 è negativa per 1,8 milioni di Euro rispetto ai -3,1 milioni di Euro del 30 settembre 2004 e ai -6,2 milioni di Euro dell'esercizio 2003. La Capogruppo Centrale del Latte di Torino a fine dicembre 2004 ha registrato ricavi complessivi di 55,7 milioni di Euro (vs 53,6 milioni di Euro del 2003), il margine operativo lordo sale a 7,2 milioni di Euro (vs 7,1 milioni di Euro del 2003), mentre l'utile netto è di 1,9 milioni di Euro (vs 1,8 milioni di Euro del 2003). Alla luce dei positivi risultati ottenuti, l'Assemblea ha deciso di distribuire un dividendo pari a 0,03 Euro per azione (invariato rispetto all'anno scorso), che verrà posto in pagamento dal 19 maggio 2005 contro stacco cedola n. 3 in data 16 maggio 2005. L'assemblea dei soci ha altresì nominato i membri del C.d.a riconfermando gli attuali esponenti. Il C.d.a di Centrale del Latte di Torino & C. Resta quindi composto da Luigi Luzzati (Presidente), Riccardo Pozzoli (Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato), Antonio Felice Forchino (Vice Presidente), Adele Artom (Consigliere), Germano Turinetto (Consigliere Indipendente), Ermanno Restano (Consigliere), Guido Artom (Consigliere Indipendente), Alberto Tazzetti (Consigliere Indipendente) e Alessandro Marina (Consigliere Indipendente). |
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SKF PRIMO TRIMESTRE 2005 : UN AUMENTO DELLE VENDITE DEL 14,2% RISPETTO ALLO STESSO TRIMESTRE DELLO SCORSO ANNO |
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Göteborg, 27 aprile 2005 - Per quanto riguarda il primo trimestre 2005 la Skf dichiara un aumento delle vendite del 14,2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, misurato in valuta locale. L'utile prima delle tasse è cresciuto del 38 per cento e il margine operativo del primo trimestre è stato del 10 per cento. Nel primo trimestre del 2005 il Gruppo Skf dichiara quanto segue: un utile prima delle imposte pari a 1.124 milioni di corone svedesi (815); un utile netto pari a 779 milioni di corone (669); un utile per azione pari a 6,84 corone (5.87); vendite nette pari a 11.871 milioni di corone (10 689). L’utile operativo è ammontato a 1.188 milioni di corone (903). Il margine operativo è stato del 10,0% (8,4). Il flusso di cassa, dopo gli investimenti, è stato di 144 milioni di corone (535). L’aumento dell’11,0% delle vendite nette, in corone svedesi, si può così ripartire: volume 8.3%, struttura 2,3%, prezzi/mix 3,6% ed effetti dovuti ai cambi -3,2%. Evoluzione delle vendite In tutte le regioni in cui il Gruppo Skf opera, le vendite, calcolate in valuta locale, sono risultate notevolmente più elevate rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, con un aumento complessivo del 14,2%. Il livello produttivo del primo trimestre 2005 è rimasto relativamente invariato rispetto al quarto trimestre del 2004, ma è risultato superiore rispetto a quello del primo trimestre dello scorso anno. Prospettive per il secondo trtimestre 2005 Si prevede che nel secondo trimestre la domanda del mercato di prodotti e servizi Skf si mantenga a livelli elevati sia in Europa sia in Nord America e che continui ad essere notevolmente superiore in Asia e in America latina. Il livello produttivo verrà mantenuto per assicurare un buon livello di servizio. Materie prime I prezzi delle materie prime sono stati più elevati rispetto a quelli del quarto trimestre 2004 e notevolmente superiori a quelli del primo trimestre dello stesso anno. Sulla base delle informazioni attuali, nel secondo trimestre i costi delle materie prime saranno più elevati di quelli del primo trimestre, ma la Skf prevede di ovviarvi mediante le iniziative già intraprese. Norme internazionali sulle relazioni finanziarie I dati finanziari consolidati provvisori del Gruppo relativi al periodo di tre mesi terminato il 31 marzo 2005 sono i primi preparati in conformità con le International Financial Reporting Standards (Ifrs). La data del passaggio alle Ifrs era il primo gennaio 2003 e quindi tutti i dati finanziari consolidati successivi a tale data sono stati opportunamente riformulati. In un altro comunicato stampa sono riportate notizie circa le Ifrs e i nuovi principi contabili. Diritti di opzione e scambi azionari incrociati: Nel primo trimestre circa 40 milioni di corone svedesi sono stati riconosciuti come costi operativi dovuti all’esercizio dei diritti di opzione. Nello stesso tempo 64 milioni di corone sono stati registrati come spese finanziarie dovute all’assegnazione dei diritti di opzione e all’aumento di prezzo delle azioni Skf. Questo ammontare è stato pressoché compensato da 58 milioni di corone di proventi finanziari relativi agli scambi azionari incrociati. Aspetti finanziari Nel primo trimestre 2005 gli oneri finanziari netti del Gruppo sono stati pari a -64 milioni di corone svedesi (-88), mentre gli investimenti in beni, impianti e macchinari sono stati in totale pari a 265 milioni di corone (281). A fine marzo 2005, le scorte del Gruppo erano pari al 21,0% (21,3) delle vendite annue. La redditività del capitale investito relativa al periodo di 12 mesi terminato il 31 marzo è stata del 20,5% (13,7). L’utile sul capitale proprio è stato del 18,1% (13,8). Al 31 marzo l’indice di solvibilità capitale netto / attività è stato del 50,0% (43.8). Il gearing è stato del 24,0% (35,9). A fine marzo il numero dei dipendenti a ruolo era di 39.460 unità (38.615). Nel primo trimestre 2005 i cambi, compresi gli effetti dovuti alle conversioni e ai flussi delle transazioni, hanno avuto un’influenza negativa sull’utile operativo Skf pari a circa 125 milioni di corone svedesi rispetto al primo trimestre 2004. Per quanto riguarda il secondo trimestre 2005 si stima che gli effetti negativi dei cambi ammontino a 80 milioni di corone. Si stima inoltre che, sulla base delle ipotesi e sui cambi correnti, nell’intero anno 2005 si abbia un effetto negativo pari a 370 milioni di corone. Principali avvenimenti del primo trimestre Il primo gennaio 2005 la Skf ha veduto lo stabilimento Ovako La Foulerie di Carignan, in Francia, che fabbrica prodotti laminati a caldo, dà lavoro a 195 persone e ha vendite annue pari a circa 29 milioni di euro. La maggior parte della produzione era venduta all'interno del Gruppo Skf. Il 17 febbraio 2005, l’Ab Skf, la Rautaruukki Corporation e la Wärtsilä Corporation hanno firmato un memorandum con il quale esprimono l’intenzione di mettere insieme le loro attività nel settore dell’acciaio per formare una nuova società in comune, comprendente l’Ovako Steel. La partecipazione della Skf sarebbe del 26,5 e quella delle altre due aziende rispettivamente del 47,0% e del 26,5%. Nel trimestre in questione l’Ab Skf ha annunciato l’intenzione di acquistare le azioni pubbliche in circolazione della Skf India Limited togliendo quest’ultima dalle quotazioni, in conformità con le indicazioni del Securities and Exchange Board of India. La Skf detiene il 53,58% delle azioni ordinarie di questa società. L’annuncio al pubblico del prezzo di offerta e dell’accettazione o meno da parte della Skf del prezzo avrà luogo il 31 maggio 2005. La Skf ha deciso di rafforzare la propria capacità produttiva in Cina non solo per far fronte alla crescente richiesta da parte del mercato interno cinese, ma anche per servire meglio i propri mercati fuori della Cina. La nuova consociata interamente posseduta, la Skf (Dalian) Bearings e la Precision Technologies Co., Ltd., costruiranno un nuovo stabilimento, che produrrà e ricondizionerà cuscinetti di vario tipo di grandi dimensioni. Nello stesso tempo la Skf aumenterà la capacità di produzione per l’industria automobilistica della fabbrica di Shanghai con un nuovo canale dedicato alle unità mozzo per le ruote. Sempre a Shanghai verrà aumentata la capacità produttiva di cuscinetti radiali a sfere per le macchine elettriche. L’investimento totale della Skf in questi tre progetti ammonta a circa 500 milioni di corone svedesi. Le divisioni I dati sulle vendite nette per area geografica si basano sulle valute locali e vengono confrontati con il corrispondente periodo del 2004. Il margine operativo è stato calcolato sulle vendite, comprese quelle interne al Gruppo. Industrial Division L’utile operativo del primo trimestre 2005 è ammontato a 448 milioni di corone svedesi (381), con un conseguente margine operativo del 10,0% (97) sulle vendite, comprese quelle interne al Gruppo. Le vendite nette del primo trimestre sono ammontate a 3.054 milioni di corone (2.550), con un aumento del 19,8%. Le vendite, comprese quelle interne al Gruppo, sono state pari a 4.496 milioni di corone (3.939). Le vendite del primo trimestre sono state notevolmente superiori in Europa, Nord America e Asia. La Skf è uno dei principali fornitori di soluzioni di attuazione per l’industria delle applicazioni sanitarie ed ha realizzato un tavolo urologico per il nuovo sistema multifunzionale Lithoskop della Siemens Medical Solutions. Il tavolo ha un’interfaccia per la comunicazione dei dati via Can-bus con il resto del sistema e ha una superficie predisposta per le radiografie. La Skf ha ricevuto un importante ordine dalla Voith Paper, Austria, per un grande impianto di circolazione dell’olio destinato ad una continua in corso di ricostruzione e per un nuovo sistema di lubrificazione per la sezione umida e per la seccheria. In gennaio, la Skf ha fornito un’unità meccatronica avanzata di sterzo per la nuova serie di compattatrici Dv a rulli in tandem della Hamm Ag, un’azienda con una grande capacità di innovazione nel settore dei dispositivi di compattazione per strade, piste di aeroporti e ponti. L’unità steer-by-wire della Skf migliora le manovrabilità della macchina e le condizioni di lavoro dell’operatore. Service Division L’utile operativo del primo trimestre 2005 è ammontato a 396 milioni di corone svedesi (336), con un conseguente margine operativo del 10,5% (9,5). Le vendite nette del primo trimestre sono ammontate a 3.418 milioni di corone (3.200), con un aumento del 6,8%. Le vendite, comprese quelle interne al Gruppo, sono state pari a 3.766 milioni di corone (3.542). Le vendite sono state leggermente superiori in Europa, superiori in Nord America e notevolmente superiori in Asia e America Latina. La Skf Reliability Systems ha firmato un contratto Ims (Integrated Maintenance Solutions) con la Nestlé S.a. Per la fornitura di servizi e prodotti a tre stabilimenti in Cile uno in Perù. Il contratto prevede la fornitura di cuscinetti, tenute, lubrificanti, attrezzature per la manutenzione, sistemi di condition-monitoring e sistemi di supporto decisionale. Esso prevede anche la fornitura da parte di team di specialisti Skf di servizi di manutenzione predittiva/proattiva e di gestione della lubrificazione. La Skf e la Petróleo Brasileiro S/a Petrobras hanno siglato un contratto quadriennale secondo il quale la Skf Reliability Systems dovrà fornire un programma di manutenzione predittiva atto ad assicurare la regolarità di funzionamento degli organi rotanti di 27 piattaforme a Bacia de Campos (Rio de Janeiro), in Brasile. La Skf ha siglato un contratto biennale di manutenzione predittiva con la Cpc, una centrale a gas in Tunisia che fornisce circa il 30 % del fabbisogno elettrico del paese. Il contratto di manutenzione va ad aggiungersi alle normali forniture di cuscinetti. Automotive Division Il risultato operativo del primo trimestre 2005 è stato di 154 milioni di corone svedesi (165), con un conseguente margine operativo del 3,8% (4,2). Le vendite nette del primo trimestre sono ammontate a 3.631 milioni di corone (3.486), con un aumento del 4,2%. Le vendite, comprese quelle interne al Gruppo, sono state pari a 4.062 milioni di corone (3.889). Le vendite in Europa all’industria delle auto e dei furgoni sono state notevolmente superiori mentre quelle in Nord America sono state notevolmente inferiori. Le vendite all’industria degli autocarri pesanti sono state notevolmente superiori sia in Europa sia Nord America. Le vendite al mercato del ricambio auto sono state superiori. La Skf sta fornendo cuscinetti, unità mozzo, prodotti speciali e tenute per la piattaforma Volkswagen che costituisce la base della nuova Jetta, della Golf e di altre vetture. Tali prodotti vengono impiegati nel motore, nella trasmissione e nelle sospensioni e servono a migliorare le prestazioni del motore e la maneggevolezza del veicolo. Sui nuovi modelli Crown Victoria, Lincoln Town Car e Mercury Grand Marquis della Ford sono montate unità mozzo Skf con sensori integrati per i sistemi di frenatura, caratterizzate da vari accorgimenti per resistere alla corrosione e migliorare le prestazioni e la possibilità di manutenzione dei cuscinetti incorporati. La Jcb è un’azienda a conduzione familiare che è cresciuta tanto da diventare uno dei maggiori produttori del mondo di macchine agricole e per l’edilizia. La Jcb costruisce in proprio un motore diesel e ha scelto la Skf per la fornitura di tenute per gli steli delle valvole, per l’albero a gomito e per gli iniettori. Electrical Division L’utile operativo del primo trimestre 2005 è ammontato a 72 milioni di corone svedesi (55), con un conseguente margine operativo del 4,0% (3,3). Le vendite nette del primo trimestre sono ammontate a 539 milioni di corone (491), con un aumento del 9,8%. Le vendite comprese quelle interne al Gruppo sono ammontate a 1.779 milioni di corone (1.668). Le vendite sono state superiori in Europa e notevolmente superiori in Asia, in cui si sono acquisiti nuovi ordini nel settore dei sistemi elettrici dei veicoli, in particolare dalla Lucas Tvs India per i cuscinetti dell’alternatore e dalla Varroc India per i cuscinetti del motorino d’avviamento. La Skf ha anche ricevuto ordini dalla Honda Indonesia per cuscinetti della trasmissione. Aero and Steel Division L’utile operativo del primo trimestre 2005 è ammontato a 145 milioni di corone svedesi (29), con un conseguente margine operativo del 7,6% (1,8). Le vendite nette del primo trimestre sono ammontate a 1.213 milioni di corone (951), con un aumento del 27,5%. Le vendite, comprese quelle interne al Gruppo, sono state pari a 1.906 milioni di corone (1.648). Aerospace Le vendite in Europa e Nord America sono state notevolmente superiori. La Skf sarà il maggiore fornitore dei cuscinetti e dei relativi accessori dell’albero principale del recente motore della Rolls-royce plc, il Trent 1000. Inoltre sarà partner della giapponese Kawasaki Heavy Industries, Ltd. Per la produzione di componenti per il compressore dello stesso motore. La Skf costruirà tutti e otto i cuscinetti dell’albero principale più tre alberi per ciascun motore. Le prime consegne alla Rolls-royce sono previste per novembre. Per il Trent 1000 è prevista una durata di almeno 25 anni, periodo durante il quale dovranno essere forniti i ricambi. Ovako Steel Nel primo trimestre 2005 l’Ovako Steel, che fa parte della Aero and Steel Division, dichiara un utile operativo pari a 100 milioni di corone svedesi (7), con un conseguente margine operativo del 9,3% (0,8). Le vendite nette del primo trimestre sono ammontate a 708 milioni di corone (491), con un aumento del 44,2%. Le vendite, comprese quelle interne al Gruppo, sono state pari a 1.079 milioni di corone (889). Precedenti previsioni Relazione di fine anno 2004: Si prevede che nel primo trimestre del 2005 la domanda da parte del mercato di prodotti e servizi Skf sia superiore Europa, relativamente invariata in Nord America e notevolmente superiore sia in Asia sia in America Latina. Il livello produttivo verrà mantenuto per assicurare un buon servizio durante l’estate. |
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SABAF BILANCIO 2004: RICAVI A 120,5 MILIONI DI EURO (+9,6%), UTILE NETTO A 12,1 MILIONI (+18,5%) AUTORIZZATO L'ACQUISTO E LA VENDITA DI AZIONI PROPRIE FINO A 1.000.000 DI AZIONI (8,8% DEL CAPITALE) |
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Ospitaletto, 27 aprile 2005 - Si è tenuta ieri presso la sede sociale di Ospitaletto l'Assemblea degli azionisti di Sabaf S.p.a, convocata per l'approvazione del bilancio dell'esercizio 2004. Il 2004 è stato caratterizzato da un andamento a due velocità: ad una prima parte dell'anno molto vivace, ha fatto seguito un quarto trimestre in netta flessione, che non ha comunque impedito al gruppo Sabaf di raggiungere l'obbiettivo di una robusta crescita organica: i ricavi consolidati delle vendite sono stati pari a 120,5 milioni di euro, in aumento del 9,6% rispetto ai110,0 milioni del 2003. In un contesto sempre più competitivo, ulteriormente inasprito dal forte rialzo dei costi delle materie prime e dal rafforzamento dell'euro, il gruppo è riuscito ad incrementare i suoi margini: il margine operativo lordo è stato pari a 34,8 milioni di euro (28,8% del fatturato), in crescita dell'8,9% rispetto ai 31,9 dell'esercizio precedente, il reddito operativo è stato pari a 22,8 milioni di euro (18,9% del fatturato), in progresso del 12,3% rispetto ai 20,3 milioni del 2003 e l'utile prima delle imposte è stato pari a 21,3 milioni di euro, a fronte dei 17,8 milioni di euro del 2003 (+19,6%). Dopo avere stanziato imposte sul reddito per 9,2 milioni di euro (7,6 milioni di euro nel 2003, +21,4%), l'utile netto consolidato è stato pari a 12,1 milioni di euro, superiore del 18,5% rispetto ai 10,2 milioni di euro del 2003. Al 31 dicembre 2004 la situazione finanziaria evidenziava immobilizzazioni nette per 84,2 milioni di euro (76,4 milioni al 31 dicembre 2003) e un capitale circolante netto di 24,0 milioni di euro (24,6 milioni di euro al 31 dicembre 2003). Gli impieghi erano finanziati da un patrimonio netto consolidato di 77,1 milioni di euro e da un indebitamento finanziario netto di 17,9 milioni di euro (20,1 milioni di euro al 31 dicembre 2003). Per quanto riguarda la capogruppo Sabaf S.p.a. I ricavi di vendita sono stati pari a 108,4 milioni di euro (contro i 99,5 milioni del 2003, +9,0%), il margine operativo lordo è stato di 30,3 milioni, in crescita dell'11,9% rispetto ai 27,1 milioni del 2003, il reddito operativo è stato pari a 20,2 milioni, in progresso del 15,9% rispetto ai 17,4 milioni dell'esercizio precedente e il risultato prima delle imposte è stato di 20,5 milioni di euro, rispetto ai 17,2 milioni nel 2003, +19,0%. Dopo avere stanziato imposte sul reddito per 8,3 milioni di euro (7,0 milioni di euro nel 2003, +17,9%) l'utile netto è risultato di 12,2 milioni di euro, in crescita del 19,8% rispetto ai 10,2 milioni del 2003). Con l'approvazione del bilancio d'esercizio 2004, l'Assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo lordo di 0,48 euro per azione (0,40 euro nel 2003), corrispondente a un payout sull'utile netto consolidato del 45%. Lo stacco della cedola è previsto per il 23 maggio e la data di pagamento è il 26 maggio 2005. L'assemblea ha inoltre autorizzato il Consiglio di Amministrazione all'acquisto e alla vendita fino a un massimo di 1.000.000 di azioni proprie, pari all'8,823% del capitale sociale, al fine di mantenere un adeguato livello di liquidità e di stabilizzare, qualora ne ricorra la necessità, l'andamento di mercato del titolo. A margine dell'Assemblea, l'Amministratore Delegato Angelo Bettinzoli ha informato gli azionisti in merito all'andamento delle vendite nel corso dei primi mesi del 2005. Il primo trimestre si è chiuso con vendite pari a 29,7 milioni di euro, in contrazione di circa il 6,5% in confronto con lo stesso periodo del 2004. Il dato, inferiore rispetto alle previsioni di inizio anno, riflette la generale debolezza della domanda nel settore, sia sul mercato interno, sia sui principali mercati internazionali. La limitata visibilità e l'assenza, allo stato attuale, di segnali di un'inversione di tendenza nelle dinamiche di mercato inducono a mantenere estrema prudenza in merito alle prospettive per l'intero anno, nonostante il significativo contributo atteso nel secondo semestre dagli accordi commerciali raggiunti, in particolare con Arcelik e Whirlpool. Qualora lo scenario macroeconomico non subisca variazioni, per l'anno 2005 è prevedibile il raggiungimento di un fatturato compreso tra i 121 e i 127 milioni di euro, pari ad un incremento compreso tra lo 0% e il 5% rispetto all'esercizio precedente. In tale scenario, gli incrementi dei costi delle materie prime rispetto al 2004, che solo parzialmente sono stati trasferiti sui prezzi di vendita, non potranno essere assorbiti da maggiori economie di scala, condizionando la redditività. Il Consiglio di Amministrazione è stato convocato per il giorno 10 maggio alle ore 10:00 per l'approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005. Il management presenterà i risultati del primo trimestre agli analisti finanziari nel corso di una conference call che si terrà lo stesso 10 maggio. |
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BASILEA 2. COME PREPARARSI? UN WORKSHOP PROMOSSO DA ASSOBAGNO PER AGEVOLARE LE AZIENDE DEL SETTORE A STRUTTURARSI IN VISTA DELL'IMMINENTE ESIGENZA DI MERITOCRAZIA DEL CREDITO DETTATA DAI RECENTI ACCORDI EUROPEI |
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Milano, 27 aprile 2005 - La sede della Camera di Commercio ospiterà martedì 21 giugno il workshop "Come preparare la propria impresa a Basilea 2", promosso da Assobagno, associazione nazionale delle industrie dell'arredamento e articoli per il bagno, su idea di Gerardo Iamunno, responsabile della commissione Cultura d'Impresa e amministratore unico Gran Tour. La giornata di lavoro è rivolta a tutte le aziende del settore arredobagno, associate e non, e la partecipazione è gratuita. Le iscrizioni si concluderanno ad esaurimento dei posti disponibili. L'incontro di cui è curatore Alberto Bubbio, docente di economia aziendale all'Università Cattaneo-liuc e presidente Dimensione Controllo, prevede la presenza di altri esperti come Marcello Bianchi, docente di Finanza Aziendale e partner di Nagima srl, Giorgio Donna, docente di Economia Aziendale Politecnico di Torino e Presidente Nagima srl e Massimo Solbiati, docente di Pianificazione e Controllo Università Cattaneo - Liuc e partner Dimensione Controllo srl. "Il tema di Basilea 2", spiega Alberto Bubbio, " è ormai oggetto di diversi momenti di dibattito soprattutto da parte degli stessi istituti bancari, dove ciò che viene maggiormente enfatizzato è in genere il differente rapporto che andrà a crearsi fra banca e azienda. Sostanzialmente, Basilea 2 costringerà tutte le imprese che operano sul mercato europeo ad avere la possibilità di accedere al credito contando su una serie di aspetti che saranno valutati in modo il più possibile uniforme. Un tentativo, in sintesi, per spingere le banche a finanziare le aziende migliori, una sorta di meritocrazia del credito non sull'imprenditore, ma sull'impresa." L'iniziativa promossa da Assobagno è un'ulteriore testimonianza dell'attivismo dell'associazione, inteso a produrre servizi mirati alla crescita dei diversi comparti del settore, anche attraverso la risposta concreta e in tempo reale a specifiche esigenze informative e culturali. Un'associazione 'problem solving'. Per informazioni contattare la Segreteria di Assobagno, e-mail:assobagno@federlegno.It - fax allo 02 80604392. |
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CSIL SEMPRE DI PIÙ PER ASSOBAGNO |
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Milano, 27 aprile 2005 - "La produzione italiana di mobili e accessori per il bagno" e "La produzione italiana di vasche da bagno e idromassaggio e delle cabine doccia". Questo il risultato del lavoro svolto ancora una volta in esclusiva da Csil (Centro Studi Industria Leggera) per Assobagno, associazione nazionale delle industrie dell'arredamento e articoli per il bagno di Federlegno-arredo. L'allargamento del campo di ricerca sul settore delle vasche e della cabine doccia è solo l'inizio di un futuro lavoro che prevede l'indagine su altre tipologie di prodotto, sempre con l'aiuto delle aziende del settore, per analizzare la trasformazione del mercato e rispondere al meglio alle esigenze delle stesse aziende. L'edizione 2005 delle due ricerche è l'esito dell'approfondimento del metodo di indagine su un campione di aziende più numeroso da parte di Csil, istituto con il quale l'associazione ha instaurato sin dall'inizio un rapporto di specifica collaborazione in esclusiva per una sempre maggiore precisione dei dati, e di revisione e perfezionamento da parte della commissione di Ricerche di Mercato di Assobagno. Importante strumento di lavoro per tutti i produttori, le ricerche "La produzione italiana di mobili e accessori per il bagno" e "La produzione italiana di vasche da bagno e idromassaggio e delle cabine doccia" sono disponibili al costo agevolato di Euro 600,00 + Iva cadauna. |
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DALL 'OSSERVATORIO METIS SUL LAVORO EMERGE CHE IN PROVINCIA DI AREZZO L'INDUSTRIA METALMECCANICA E IL SETTORE DEL TESSILE/MODA E DELLE CALZATURE OFFRONO LE MAGGIORI OPPORTUNITÀ DI OCCUPAZIONE. ANCHE IL SETTORE CHIMICO FARMACEUTICO REGISTRA DATI POSITIVI |
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Montevarchi, 27 aprile 2005 - Metis S.p.a., Agenzia per il Lavoro specializzata nella ricerca selezione e gestione del personale, amplia la propria presenza in Toscana ed in particolare sulla provincia di Arezzo con l'apertura della nuova filiale di Montevarchi. La nuova filiale Metis a Montevarchi si trova in Via Puccini 22/24 (tel. 055 984697 - fax. 055 984293) e sarà composta da un team di un selezionatore, un commerciale e un impiegato amministrativo coordinati dal Responsabile d'area Antonio Richichi. La nuova filiale di Metis, che per effetto della Riforma Biagi si è trasformata da società di lavoro temporaneo in Agenzia per il lavoro, offrirà opportunità lavorative sia a tempo determinato (con il servizio di somministrazione a tempo determinato) sia a tempo indeterminato (con lo staff leasing e col servizio di ricerca e selezione del personale). In Toscana Metis è già presente con altre 5 Agenzie, a Firenze, Pisa, Pistoia, Pontedera e Prato. Fondata nel febbraio del 2000 Metis comprende nel suo azionariato Unicredit, Gruppo Generali, Gruppo Pam e Etnoteam. In appena 5 anni di vita Metis ha raggiunto una presenza capillare sull'intero territorio italiano attraverso 75 filiali che coprono tutte le regioni italiane e un fatturato nel 2004 di 125 milioni di euro (+31,4% rispetto all'anno precedente), dando lavoro nel 2004 a 37.160 lavoratori in tutta Italia. "Gli ottimi risultati di Metis del 2004 in termini di volume d'affari e di utili - afferma Piermario Donadoni, Amministratore Delegato di Metis - ci portano ad affrontare il 2005 con una grossa spinta espansiva. Entro giugno apriremo infatti 20 nuove filiali in tutta Italia. La strategia che portiamo avanti è volta a concentrare questi investimenti in quelle aree che creano un alto valore aggiunto. Rafforzarci sul mercato del lavoro in Toscana è per noi una sfida che vogliamo vincere sfruttando i nostri punti di forza: la competenza, la forte motivazione e l'elevato livello di formazione." Dall'osservatorio Metis sul lavoro emerge che i settori che hanno trainato, nel 2004, il mercato della somministrazione di lavoro nella provincia di Arezzo sono stati l'industria metalmeccanica, l'industria tessile e della moda a cui seguono il settore calzaturiero e il chimico-farmaceutico e il settore dei servizi. Nell'industria le figure professionali più richieste sono gli operai specializzati - addetti alle macchine per la lavorazione dei prodotti tessili e delle calzature, addetti imballo medicinali, conducenti di autocarri, saldatori e tagliatori con il 51% delle assunzioni. Nel settore dei servizi le figure maggiormente richieste sono gli impiegati amministrativi, tecnici e commerciali, commessi e cassieri di negozio e di showroom di moda, gli impiegati addetti alla gestione del magazzino. La Toscana è la sesta regione italiana, (dopo Lombardia , Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio) ad utilizzare forme di lavoro a tempo determinato. Come emerge dai dati delle associazioni di categoria su 1.180.000 missioni attivate nell'intero territorio italiano nel 2004, circa 59.000 si sono registrate in Toscana. |
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RESI NOTI I SETTE PROGETTI FINALISTI DELLA IV EDIZIONE DEL PREMIO “BUONE PRATICHE NEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ”. A ROMA, IL 28 APRILE 2005, LA PREMIAZIONE |
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Roma, 27 aprile 2005 - Tutela urbanistica e sostenibilità ambientale; sostegno alle fasce deboli e lotta al carovita; integrazione sociale e accessibilità ai servizi essenziali di base; cultura della legalità e imprenditoria sociale; lotta alle code e snellimento pratiche amministrative. Questi gli ambiti dei sette progetti finalisti della Iv edizione del Premio “Buone Pratiche nei servizi di pubblica utilità-Roberto Villirillo”, iniziativa promossa da Cittadinanzattiva con il sostegno di Poste Italiane e Italgas-più. La premiazione è in programma il prossimo 28 aprile a Roma, dalle ore 16.00 alle ore 18.30 presso il teatro Flaiano, via Santo Stefano del Cacco n°15. “Il Premio” dichiara Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, “punta a raccogliere e diffondere esperienze innovative nel campo dei servizi pubblici e della Pubblica Amministrazione, valorizzando sopratutto collaborazioni tra pubblico e privato e la partecipazione attiva dei cittadini e una maggior tutela dei diritti dei consumatori”. Rivolto ad amministrazioni pubbliche, aziende private, cooperative, associazioni di volontariato, cittadini, il Premio è un riconoscimento da parte degli utenti ai servizi che funzionano. Al progetto vincitore verrà riconosciuta una somma di 2.600 euro che dovrà essere investita per il miglioramento dell’azione premiata. Di seguito i sette progetti ancora in corsa per il Premio: “Regalati il verde: comprati il Macrico!” del comitato di cittadini “Macrico Verde” di Caserta; “Reddito di cittadinanza” della Regione Campania; “Coppula Tisa”, della Associazione Finis terrae di Tricase (Lecce); “Radici” della Federazione Banche Credito Cooperativo Emiliano Romagnolo (Emilia Romagna); “Sentiero Natura per non vedenti” del Corpo Forestale dello Stato di Follonica (Grosseto); “Fare impresa sulle aree confiscate alla mafia” del Consorzio sviluppo e legalità di Palermo; “Servizio di Informazione e Facilitazione Pratiche” di Comune Prato. On line su www.Cittadinanzattiva.it la descrizione dei 7 progetti menzionati e dei 28 selezionati su 164 che hanno concorso, con una rappresentanza che copre l’intero territorio nazionale (nord: 50%, centro: 30%, sud: 20%). Pubblica Amministrazione (34% del totale dei progetti), ambiente (15%), servizi di assistenza alla persona (13%), servizi finanziari e assicurativi (9%), trasporti (9%), promozione culturale (7%) sono i principali settori da cui provengono i progetti, promossi per lo più da amministrazioni comunali (55%), aziende municipalizzate (15%), associazioni (15%), aziende private (14%), cooperative (2%) e capaci di meritarsi, per una volta, il plauso degli utenti e non le solite lamentele. |
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A BOLOGNA UN VELIVOLO ALITALIA ESEGUE RIATTACCATA A CAUSA DI UN ALTRO AEREO IN PISTA |
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Roma, 27 aprile 2005 - L’ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto che il 23 aprile, alle ore 10:30 circa, presso l’aeroporto di Bologna, un velivolo Md 82, marche I-datc, dell’Alitalia, proveniente da Roma con a bordo 78 passeggeri ed in procinto di atterrare sull’aeroporto di Bologna, a circa 1,5 miglia dalla pista è stato istruito dalla torre di controllo ad effettuare una riattaccata. La manovra, eseguita in massima sicurezza e sotto il costante controllo del personale preposto, è stata richiesta per la presenza in pista di un altro velivolo, di aviazione generale, un Be 33, marche D-eidp, in decollo da Bologna e con destinazione Salerno Pontecagnano. L’ansv, Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, è stata prontamente avvertita dell’accaduto. Sono in corso accertamenti anche da parte degli ispettori dell’Enac per esaminare le cause che hanno portato al verificarsi di tale inconveniente. |
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GERMANWINGS: NUOVO VOLO DA STOCCARDA PER SPALATO SALGONO A 18 I VOLI DELLA LOW COST TEDESCA DAL BADEN WÜRTTEMBERG |
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Milano, 29 aprile 2005 - Dal 14 luglio Germanwings collegherà Stoccarda, secondo hub della low cost tedesca, a Spalato con tre voli a settimana. Le tariffe, per tratta, partono da 19 euro, tasse e spese incluse. La città croata diventa così il diciottesimo collegamento Germanwings dall’aeroporto di Stoccarda. La Croazia è uno dei Paesi a maggiore sviluppo turistico: secondo i dati forniti dalla Wto (World Tourism Organisation), in Croazia il turismo è cresciuto del 6% nello scorso anno. I migliori collegamenti aerei inaugurati di recente rendono il Paese più facile da raggiungere e ne fanno una meta turistica interessante anche per viaggi di pochi giorni. Spalato, in Dalmazia, è una città dal fascino antico affacciata sull’Adriatico, nominata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Oltre a collegare Spalato anche a Colonia/bonn e Berlino, Germanwings vola già da Colonia/bonn, Berlino e Stoccarda per Zagabria, la capitale croata. Le destinazioni Germanwings per l’orario estivo 2005 (27 marzo - 29 ottobre) da Colonia/bonn sono: Ankara (27/6 – 19/9), Atene, Barcellona, Berlino, Birmingham (dal 14/04), Bologna, Budapest, Cracovia, Dresda, Dublino, Edimburgo, Faro, Helsinki, Ibiza, Istanbul, Lisbona, Londra (Gatwick), Londra (Stansted), Madrid, Milano, Malaga, Monaco di Baviera, Nizza, Oslo, Palma di Maiorca, Parigi, Praga, Roma, Salonicco, Smirne, Spalato, Stoccolma, Varsavia, Verona (dal 12/05),Vienna, Zagabria, Zurigo. In futuro nuovi voli per Dubrovnik e Mosca. Le destinazioni Germanwings per l’orario estivo 2005 (27 marzo - 29 ottobre) da Stoccarda sono: Amburgo, Barcellona, Berlino, Budapest, Cracovia, Dresda, Istanbul, Lisbona, Londra (Stansted), Madrid, Palma di Maiorca, Roma, Salonicco, Smirne, Spalato (dal 14 luglio), Varsavia, Vienna, Zagabria. Le nuove destinazioni Germanwings da Berlino-schönefeld a partire dal 5 giugno sono: Ankara, Colonia/bonn (già operativo), Düsseldorf, Istanbul, Monaco di Baviera, Mosca, Spalato, Stoccarda (già operativo), Stoccolma, Zagabria. Le tariffe Germanwings partono da 19 Euro a tratta, tasse e spese incluse. |
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AUTORITÀ PORTUALE DI GENOVA: TRAFFICO GENNAIO - MARZO 2005 |
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Genova, 27 aprile 2005 - La buona performance del traffico contenitori nel mese di marzo (136.770 teu, +5,1% rispetto al mese del precedente anno) ha quasi cancellato il gap negativo dei primi due mesi causato dal maltempo. Infatti il traffico contenitori nei primi tre mesi è stato di 390.159 teu (-1,1%) così suddiviso nei vari terminal: Sech 92.558 (0,0%), Vte 205.629 (-0,4%), Messina 63.329 (-3,8%), Rebora 14.417 (+31,1%). La merce varia nel periodo gennaio-marzo ha raggiunto le 5.973.060 tonn. (-2,0%), la diminuzione è essenzialmente dovuta ad un minore arrivo nel traffico ro/ro, mentre il traffico containerizzato ha raggiunto le 3,9 milioni di tonn. (+3,3%). Prosegue il trend positivo nel comparto delle rinfuse solide: al terminal S. Giorgio sono state movimentate 752.657 tonn. (+23,9%), mentre alle Acciaierie di Cornigliano le tonn. Sono state 1.745.491 (+3,6%). Nelle rinfuse liquide gli olii minerali movimentati nel primo trimestre al porto petroli sono state 5.256.544 tonn. (+2,6%). Il traffico passeggeri è stato di 276.126 unità (+11,2%) di cui 254.661 (+8,5%) al terminal traghetti e 21.465 (+57,1%) al terminal crociere. I carri ferroviari carichi arrivati/partiti nel periodo gennaio-marzo sono stati 30.969 (+2,8%) di cui 18.886 nel Porto Storico e 12.083 al terminal di Voltri. Il totale generale del traffico nei tre mesi è stato di 14.291.922 tonn. (+1,7%). |
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INCIDENTI MORTALI NEL PONTE DEL 25 APRILE: IL 25 % DI QUESTI POTEVANO ESSERE EVITATI SE CI FOSSE STATO L'ASFALTO DRENANTE TROPPO POCHE LE STRADE EXTRAURBANE CON IL MANTO STRADALE PIU' SICURO |
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Roma, 27 aprile 2005 - I dati resi noti dalla Polizia stradale sui 31 incidenti mortali e le 35 vittime del periodo 22-25 aprile, debbono indurre il confermato ministro Lunardi ad una riflessione. Secondo le forze dell'ordine, infatti, il 25,8% degli incidenti mortali si è verificato con fondo stradale sdrucciolevole per pioggia. Da anni il Codacons si batte per l'introduzione dell'asfalto drenante su tutte le strade italiane, asfalto con una granulometria maggiore che elimina l’effetto aquaplaning ed aumenta l'aderenza dei veicoli. Purtroppo, finora, è presente solo su poco più del 20% delle autostrade ed è praticamente assente sulle strade extraurbane ed urbane. Illuminanti, in tal senso, i dati resi noti dalla Polizia stradale per il ponte del 25 aprile: 14 incidenti mortali, pari al 45,10%, sono avvenuti con il coinvolgimento dei veicoli a due ruote, quelli più a rischio in caso di pioggia; il 38,7% degli incidenti con esito mortale si è verificato per perdita del controllo del veicolo da parte del conducente. Ma il dato più illuminante è che dei 12 incidenti per fuoriuscita dalla sede stradale o contro ostacolo fisso, senza contatto con altri veicoli, solo 1 è avvenuto su viabilità autostradale, mentre ben 11 su viabilità extraurbana, ossia quella priva di asfalto drenante. La legge 22 marzo 2001 n. 85 prevedeva “la progressiva generale introduzione di pavimentazioni con effetto drenante” nelle autostrade e nelle strade extraurbane. Che fine ha fatto quella norma? Perché nessuno la applica? Il Codacons chiede al Ministro Lunardi di rendere questa disposizione più vincolante, come già avviene in Olanda, dove gli incidenti sono calati del 30% grazie a questo nuovo tipo di pavimentazione. |
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CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE APPROVA L'ACQUISIZIONE DELLA SLOVENSKE ELEKTRARNE DA PARTE DELL'ENEL |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta acquisizione da parte della società italiana per l'energia Enel del maggior produttore e erogatore di elettricità slovacco Slovenske Elektrarne (Se). La Commissione ha concluso che non vi sono sovrapposizioni tra le attività delle parti, e che pertanto l'acquisizione non ostacolerebbe significativamente un’effettiva concorrenza nello spazio economico europeo o in sue parti sostanziali. L'enel è una società italiana operante nel settore dell'energia attiva nella generazione, trasmissione, distribuzione e erogazione di elettricità e nella distribuzione del gas in Italia. Produce altresì elettricità in Bulgaria ed è attiva in quanto distributore di elettricità in Romania. La Se è una società slovacca attiva nella produzione e nell'erogazione dell'elettricità in Slovacchia. La Commissione ritiene che non vi siano sovrapposizioni nelle attività delle parti, in particolare in mercati del prodotto quali il mercato dell'elettricità all'ingrosso, dei servizi ausiliari e del teleriscaldamento indipendentemente dalla definizione di zone geografiche precise di tali mercati, giacché l'Enel non è attiva né in Slovacchia né in alcun altro paese dell'Europa centrale. La Commissione è pertanto giunta alla conclusione che la proposta transazione non solleva alcuna inquietudine in termini di concorrenza. |
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POLONIA E SLOVENIA AVRANNO UN RUOLO PIÙ RILEVANTE NELLAMBITO DELLA RICERCA EUROPEA SULL'ENERGIA DI FUSIONE |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - Alcune istituzioni slovene e polacche hanno firmato contratti di associazione che permetteranno ai ricercatori dei rispettivi paesi di collaborare in maniera più attiva alla ricerca paneuropea sull'energia di fusione. Nonostante i due Stati membri partecipino già al programma generale della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) in virtù della loro appartenenza all'Ue, la piena partecipazione alla ricerca sulla fusione è subordinata alla conclusione di contratti di associazione con un soggetto giuridico di ciascun paese membro, con il quale, a loro volta, le organizzazioni nazionali di ricerca possono a turno firmare accordi. I principali partner associati sono l'Institute of Plasma Physics and Laser Modification (Ipplm) in Polonia e il Ministero sloveno dell'Istruzione superiore, della Scienza e della Tecnologia. L'accordo prevede la creazione di unità di ricerca sulla fusione in entrambi i paesi, i quali entreranno inoltre a far parte dell' Accordo europeo per lo sviluppo della fusione (Efda ). Dato l'elevato livello scientifico raggiunto dalle due comunità di ricerca, esse apporteranno un notevole contribuito all'attività europea nel campo dell'energia di fusione. Gli scienziati polacchi si occuperanno dello sviluppo della diagnostica del plasma per i dispositivi europei di fusione, forniranno un supporto computazionale per il confinamento magnetico del plasma e svolgeranno ricerche sui materiali per le applicazioni nel settore della fusione. Il contributo della Slovenia, invece, riguarderà soprattutto le interazioni plasma-parete, i calcoli di attivazione e lo sviluppo dei materiali per le tecnologie al plasma. Oltre ai suddetti programmi specifici, l'Efda promuove anche la cooperazione generale tra i propri membri associati nel campo delle tecnologie di fusione. Gli scienziati polacchi e sloveni avranno pieno accesso all'impianto scientifico Joint European Torus (Jet) in Gran Bretagna e potranno partecipare a progetti internazionali (ad esempio Iter, il reattore sperimentale a fusione nucleare). Infine, i paesi associati avranno l'opportunità di partecipare a programmi e borse di studio per la mobilità che promuovono la partecipazione di giovani scienziati alla ricerca sulla fusione. Http://www.efda.org/ http://www.Euratom.org/ |
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PIRELLI: AL VIA NEL 2006 IN BRASILE NUOVA FABBRICA DI CAVI SPECIALI AD ALTA TECNOLOGIA PER PIATTAFORME PETROLIFERE OFFSHORE |
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Milano, 27 aprile 2005 - Pirelli ha avviato i lavori per la realizzazione, nello Stato brasiliano di Espirito Santo (Vila Velha), di un nuovo stabilimento di cavi speciali "umbilicals", utilizzati nelle piattaforme petrolifere offshore. Grazie a questo stabilimento, Pirelli sarà in grado di rafforzare la propria offerta nel settore Ogp (Oil Gas and Petrochemical), fornendo ai propri clienti i cavi tecnologicamente più avanzati sul mercato. Il nuovo impianto, il cui completamento è previsto per il 2006, servirà i più importanti mercati del mondo nel settore e produrrà cavi "umbilicals" sia con tecnologia termoplastica che "steel tube". L'investimento complessivo per Pirelli ammonta a circa 20 milioni di euro. Attraverso il nuovo insediamento in Brasile, Pirelli intende focalizzare sui cavi speciali "umbilicals", al top di gamma nell'Ogp, la propria strategia di sviluppo nel settore, beneficiando anche del know-how e della leadership mondiale conseguiti dalla società nei sistemi sottomarini per la trasmissione di energia. Il segmento "umbilicals" è previsto in forte crescita (+ 50% l'anno) nel triennio 2006-2008. Gli "umbilicals" sono sistemi multifunzionali di tubi (termoplastici e steel), cavi energia e fibre ottiche che, unitamente ad una linea dedicata di accessori e terminali, consentono di collegare le "teste" dei pozzi nel fondale degli oceani alle piattaforme o alle navi che si trovano in superficie, gestendo sia la trasmissione di energia e dati che il passaggio di fluidi. L'abbinamento di questi sistemi alle stazioni di pompaggio, attraverso speciali valvole, consente la gestione corretta del flusso di petrolio. "La nuova fabbrica brasiliana - commenta Valerio Battista, Amministratore Delegato di Pirelli Cavi e Sistemi Energia - consoliderà la nostra presenza industriale in America Latina, un'area da sempre strategica per Pirelli anche nel Settore dei Cavi per l'Energia, e ci consentirà di focalizzarci ulteriormente sui cavi speciali ad alto valore aggiunto nel settore Oil&gas. Questo investimento conferma il nostro posizionamento sui segmenti a più alta tecnologia del mercato dei cavi dell'energia, grazie all'eccellenza delle nostre soluzioni". |
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IL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INFORMATICA DEL POLO REGIONALE DI COMO DEL POLITECNICO DI MILANO AVVIA UN PROGETTO DIDATTICO SU TECNOLOGIE INFORMATICHE, INTERNET E COMUNICAZIONE RIVOLTO A 20 STUDENTI ECCELLENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA LOMBARDIA |
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Milano, 27 aprile 2005 - Parte la prima edizione del progetto Hi-tec (Hypermedia and Innovation for Technology Enhanced Communication) organizzato dal Corso di Laurea in Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano - Polo Regionale di Como in collaborazione con l’Usr (l’Ufficio Scolastico Regionale) per la Lombardia e rivolto agli studenti del quarto anno delle scuole superiori lombarde. Hi-tec in pratica, prevede un percorso formativo misto (online e in presenza) di alto profilo da affiancare all’esperienza scolastica. Il Politecnico di Milano offre infatti a 20 ragazzi lombardi la possibilità di partecipare gratuitamente ad una attività multidisciplinare e progettuale, svolta con la guida dei ricercatori del laboratorio Hypermedia Open Center del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico, sul tema “Comunicazione e tecnologie per l’apprendimento”.. La partecipazione al progetto è così strutturata: online (maggio 2005): 10 ore di corso online obbligatorie e 10 facoltative; per l’acquisizione di nozioni di base su tecnologie informatiche, internet, comunicazione; in presenza (dal 13 al 17 giugno 2005): una settimana per la realizzazione di un progetto innovativo che tratti tecnologie informatiche, internet, comunicazione presso il Polo Regionale di Como del Politecnico di Milano; online (entro settembre 2005): 10 ore di corso online obbligatorie per concludere il lavoro iniziato in presenza. Gli obiettivi sono: sviluppo di conoscenze: acquisizione di nozioni specifiche di carattere metodologico, scientifico e tecnologico con particolare riferimento all’Ict – Information and Communication Technologies e ad aree correlate (es. Scienza della comunicazione, pedagogia, filosofia della conoscenza, ecc.); sviluppo di abilità generali: imparare a lavorare con efficacia in attività multidisciplinari, a gestire progetti complessi e tecnologicamente innovativi, ad aumentare la capacità personale di agire comunicazioni efficaci; sviluppo di atteggiamenti: acquisire sensibilità verso i temi della comunicazione; aumentare la percezione positiva verso settori disciplinari scientifico-tecnologici; comprendere la complessità ed interesse delle nuove professioni che coniugano scienza e tecnologie con saperi umanistici e filosofici; stimolare il gusto per la creatività innovativa e la nuova imprenditorialità. Potranno partecipare tutti gli studenti del quarto anno delle scuole superiori della Lombardia purché in possesso dei seguenti requisiti: curriculum scolastico eccellente; attenzione e interesse per i temi della comunicazione e multimedialità, con supporto di tecnologie; entusiasmo per una formula didattica innovativa e coinvolgente. Agli studenti selezionati sarà offerta la possibilità di alloggiare presso le residenze studentesche della città di Como per il periodo di presenza (4 notti) e il vitto presso una mensa universitaria. Tra tutte le domande pervenute, il Politecnico di Milano – Polo Regionale di Como – Corso di Laurea in Ingegneria Informatica, in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, selezionerà i 20 studenti da coinvolgere nell’iniziativa. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro Venerdì 6 Maggio 2005 , al seguente indirizzo: Progetto Hi-tec c/o Politecnico di Milano - Polo Regionale di Como Piazzale Gerbetto 6 22100 Como Rif.: Hi-tec 2005 Entro Venerdì 13 Maggio 2005 , il Politecnico di Milano - Polo Regionale di Como comunicherà alle scuole l'esito delle selezioni e il programma dettagliato delle attività di Hi-tec 2005. Ulteriori informazioni sul progetto sono disponibili all’indirizzo: http://hitec.Como.polimi.it |
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ASTRON, L'ORGANIZZAZIONE DI RICERCA OLANDESE, LAVORERA' CON BLUE GENE IL SUPERCOMPUTER IBM AIUTERÀ GLI ASTRONOMI OLANDESI NELLA RICERCA DEL BIG BANG |
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Amsterdam, 27 Aprile 2005 - Con un benchmark Linpack di 27,4 Teraflop di performance (un trilione di operazioni in virgola mobile al secondo), il Blue Gene di Ibm, che è stato presentato ieri da Maria van der Hoeven, Ministro dell'Istruzione e della Scienza dei Paesi Bassi, è il supercomputer più veloce d'Europa. Il supercomputer costituirà il cuore di un nuovo tipo di radiotelescopio sviluppato da Astron, un'organizzazione di ricerche astronomiche leader nei Paesi Bassi. La pubblicazione della prossima Top500 List www.Top500.org dei supercomputer è prevista per giugno 2005, ma se fosse pubblicata oggi l'installazione Ibm Blue Gene di Groningen si collocherebbe al quarto posto per potenza, il che ne farebbe il più veloce supercomputer in Europa. "La grande sfida che Astron sta affrontando nel campo della ricerca sulla formazione dell'universo richiede l'elaborazione di una quantità di dati senza precedenti", afferma Dave Turek, Vice Presidente del settore Deep Computing di Ibm. "Blue Gene fornisce la flessibilità e la potenza necessarie per consentire ai ricercatori Astron di eseguire i calcoli ad alta velocità in tempo reale." Il Blue Gene Ibm Astron raccoglierà ed analizzerà le informazioni raccolte dalla rete di "telescopi software" - Low Frequency Array (Lofar) - di Astron. A differenza degli attuali osservatori, che utilizzano grandi specchi ottici o parabole radio per puntare le galassie più distanti, Astron si servirà di più di 25.000 semplici antenne radio, distribuite attraverso tutti i Paesi Bassi e lo Stato tedesco della Bassa Sassonia. Blue Gene combinerà e interpreterà i segnali provenienti da tutte queste antenne mediante calcoli ad alta velocità. Lofar è in grado di captare segnali distanti fino a 13 miliardi di anni luce dalla terra, il che gli permetterà di risalire a ritroso nel tempo fino alla nascita delle prime stelle e galassie dopo la formazione dell'universo, cioè l'evento noto come Big Bang. Un consorzio di Università, istituti di ricerca e aziende avvierà una serie di programmi di ricerca con il telescopio quando questo diverrà operativo, nel 2006. Le antenne radio saranno collegate mediante una rete a fibre ottiche con il supercomputer, che sarà collocato presso il Centro Computer dell'Università di Groningen. Il computer elaborerà un enorme quantitativo di dati, circa 800 gigabyte al secondo - in pratica tratterà ogni secondo una massa d'informazioni equivalente a quella memorizzata su 800 Cd o 20 Dvd. Un team di ricercatori e designer di Ibm ha collaborato con Astron all'ottimizzazione del sistema, per renderlo capace di elaborare in tempo reale quest'impressionante quantità di dati. Il "cervello" del sistema è costituito da 12,000 microprocessori Powerpc. Il Blue Gene System - 6 metri quadri, 5 tonnellate e un consumo di 150 Kw - si può definire, se raffrontato ai tradizionali supercomputer una macchina compatta ed a basso consumo energetico. |
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"LE RAGIONI DELLA CRISI DELL'ONU" |
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Milano, 27 aprile 2005 – Il prossimo 3 maggio 2005, alle ore 18.00, l'Ispi ospiterà una Tavola Rotonda sul tema: "Le ragioni della crisi dell'Onu" in occasione della pubbliazione del volume "Lo Specchio del mondo" (Laterza, aprile 2005), di Paolo Mastrolilli, corrispondente dagli Stati Uniti per La Stampa e Radio Vaticana. All'incontro prenderanno parte, oltre all'Autore, Boris Biancheri, Presidente Ispi, e Gianni Riotta, corrispondente dagli Stati Uniti per il Corriere della Sera. Segreteria Organizzativa tel: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it |
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