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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2005
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DA UNO STUDIO EMERGE LA NECESSITÀ DI POTENZIARE LA RICERCA IN CAMPO NEUROLOGICO, AFFERMA IL CONSIGLIO EUROPEO PER LA RICERCA NEUROLOGICA  
 
Bruxelles, 2 maggio 2005 - In seguito alla pubblicazione di una relazione in cui si sostiene che 127 milioni di europei soffrono di disturbi cerebrali e che il costo economico nel 2004 ammontava a 386 miliardi di euro, il Consiglio europeo per la ricerca neurologica (Ebc) raccomanda di potenziare gli sforzi nella ricerca. La relazione, intitolata "Cost of Disorders of the Brain in Europe" (Costo dei disturbi cerebrali in Europa), è incentrata sul costo dei dodici principali disturbi neurologici, che comprendono patologie sia psichiatriche che somatiche. Fra i costi citati figurano quelli relativi ad assistenza sanitaria, spese paramediche private e pubbliche (ad esempio i costi relativi a case di riposo), e costi indiretti (limitazione della capacità lavorativa, assenteismo e pensionamento anticipato). Il costo complessivo dei disturbi neurologici in Europa pari a 386 miliardi di euro equivale alla cifra di 829 euro per cittadino europeo, afferma lo studio. Nonostante tali cifre, però, la ricerca neurologica ha ricevuto in passato finanziamenti relativamente modesti, tanto a livello nazionale che europeo. Ad esempio, alla ricerca neurologica è stato destinato solo l'8 per cento del bilancio per le scienze naturali nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq) dell'Ue, attivo dal 1998 al 2002. La situazione è tuttavia destinata a cambiare nel 7Pq. "Sono lieto di constatare che la ricerca neurologica e sulle relative patologie sia specificatamente inclusa nelle proposte della Commissione [7Pq], e mi auguro che contribuisca alla scoperta di nuove conoscenze e nuovi trattamenti" ha affermato l'europarlamentare britannico John Bowis, promotore della relazione dell'Ebc. "Il ritorno di tali investimenti potrebbe essere enorme - tanto in termini economici quanto in termini di miglioramento della qualità di vita dei pazienti", ha spiegato. La relazione dell'Ebc "indica chiaramente le proporzioni della sfida che abbiamo di fronte, sia per quanto riguarda la sofferenza individuale che i costi socioeconomici determinati dalle patologie cerebrali", ha affermato il Commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. "Sono convinto che l'Europa, attraverso uno sforzo importante e organizzato, disponga del potenziale per rispondere alla sfida che le malattie neurologiche pongono sia all'individuo che alla società", ha aggiunto. Oltre ad un aumento dei fondi per la ricerca neurologica, l'Ebc raccomanda altresì di potenziare gli sforzi nel settore dell'assistenza sanitaria e di promuovere l'insegnamento di argomenti legati al cervello presso le scuole di medicina e anche nell'ambito della formazione in materia di scienza della vita. Http://www.europeanbraincouncil.com/  
   
   
DISCUSSIONE ONLINE CON UN ESPERTO DI GENETICA SULLA CLONAZIONE E SULLE CELLULE STAMINALI  
 
Bruxelles, 2 maggio 2005 - Axel Kahn, esperto rinomato nel settore della genetica, risponderà il 23 maggio su Canal Chat a domande sulla clonazione e sulle cellule staminali. Il dott. Kahn è presidente del gruppo di esperti di alto livello sulle scienze della vita della Commissione europea nonché direttore del Cochin Institute per la genetica molecolare. Per informazioni e per accedere alla chat, visitare: http://www.Canalchat.com/actu.html?id_session=1839  
   
   
GLI ITALIANI AFFETTI DA MALATTIE GASTROINTESTINALI SONO QUASI 10 MILIONI  
 
Milano, 2 maggio 2005 - La Fimad (la Federazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente che riunisce 3.940 medici tra Gastroenterologi e Endoscopisti ospedalieri e non) lancia il campanello d’allarme e chiede un intervento concreto al Governo per proporre un piano di azione basato sulla prevenzione primaria, sulla diagnosi precoce e sul reengineering ospedaliero. La diffusione delle malattie dell’apparato digerente riguarda un numero sempre crescente di italiani. Oggi, in Italia sono, infatti, quasi 10 milioni le persone che risultano affette da patologie gastrointestinali. Non solo. Sul piano epidemiologico le Malattie dell’Apparato Digerente (che comprendono tutte le malattie come le malformazioni, le degenerazioni, le infiammazioni e i tumori interessanti l’apparato digerente e gli organi annessi come fegato, vie biliari e pancreas) rappresentano la seconda causa di morte (82.127 italiani deceduti, il 14,7% del totale dei decessi). Il tumore al colon retto rappresenta, in particolare, la seconda causa di morte per tumore nel nostro Paese (12.384 italiani deceduti, il 7,5% del totale dei decessi per tumore) dopo i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni, ma diventa la prima (il 21,7% dei decessi) se i decessi riguardano solamente i tumori dell’apparato digerente. Il tumore allo stomaco è la quarta forma tumorale per decessi in Italia (il 6,7% del totale dei decessi per tumore), ma raggiunge la seconda posizione se i decessi riguardano solamente i tumori dell’apparato digerente (il 19,3% dei decessi). Ogni anno, sono, inoltre, 1.604.055 gli italiani ricoverati per malattie dell’apparato digestivo: dato, questo, che colloca le malattie gastroenteriche come prima causa di ricovero in Italia. In termini di “giornate di degenza”, sono impiegate 9.672.210 giornate dagli italiani ricoverati per malattie collegate all’apparto digerente (su un totale nazionale di 70.469.725 giornate complessive, che rappresenta il 13,72% sul totale). Suddividendo il numero di ricoverati per malattie dell’apparato digerente, nel 2002, la maggior parte si riferisce alla fascia di età tra i 65 anni e oltre con 372.118 ricoveri (40% dei ricoverati). In seconda posizione quella tra i 45 e i 59 anni (19% sul totale con 180.702). Seguono poi la fascia di età compresa tra i 25 e i 44 anni (17,8%), quella tra i 60 e i 64 anni e da 1 a 14 anni entrambi pari all’8%. Agli ultimi posti troviamo il gruppo dai 15 a 24 anni (6%) e quello con meno di 1 anno (1,2%). Questa è la fotografia della Gastroenterologia in Italia scattata da Fimad (la Federazione Italiana Malattie Apparato Digerente che raggruppa le tre società scientifiche Aigo, Sied e Sige che operano nella Gastroenterologia e nell’Endoscopia, con un totale di 3.940 medici tra Gastroenterologi ed Endoscopisti ospedalieri e non). <­>. Tra le malattie digestive di grande impatto sociale vi sono sicuramente le neoplasie del colon, i tumori dello stomaco e dell’esofago, le epatititi croniche, virali, alcoliche e metaboliche. Ma anche le cirrosi e l’ulcera gastroduodenale con le così frequenti complicanze emorragiche, le pancreatiti e le pancreopatie in genere; le calcolosi biliari; le gastriti croniche, e, più in generale, le malattie infiammatorie croniche intestinali. La sindrome dell’intestino o colon irritabile è, per esempio, il disordine più frequente dell’apparato digerente e, in Italia, interessa, allo stato attuale, il 25% circa della popolazione. Molte di queste patologie vengono oggi trattate con l’Endoscopia Digestiva terapeutica. La più frequentemente eseguita è stata la asportazione di lesioni polipoidi del retto-colon (57.888 polipectomie) che, con la nuovissima tecnica della mucosectomia, si attua anche su tumori superficiali che fino a qualche anno fa richiedevano interventi chirurgici demolitivi. A seguire la emostasi endoscopica a livello dell’esofago, stomaco, duodeno e colon (le 23.766 endoscopie in emergenza urgenza quasi tutte per sanguinamento acuto hanno reso solo aneddotico il ricorso alla chirurgia d’urgenza in queste situazioni). L’endoscopia bilio-pancreatica (in 48.967 pazienti) più frequentemente eseguita è stata la rimozione dei calcoli biliari, in alternativa o in associazione alla colecistectomia chirurgica (29.278 endoscopie), seguita dal posizionamento di stent biliari o pancreatici con finalità palliativa (10.561 endoscopie), anche in questo caso più spesso in alternativa che in preparazione ad un intervento chirurgico.  
   
   
APAX PARTNERS FUNDS ACQUISISCE MÖLNLYCKE HEALTH CARE DA NORDIC CAPITALL L’ACCORDO PERMETTERÀ IL FUTURO SVILUPPO DI UNO DEI MAGGIORI OPERATORI MONDIALI NEI PRODOTTI MONOUSO PER LA SALA OPERATORIA E PER LA CURA DELLE FERITE  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Mölnlycke Health Care sviluppa, produce e vende in tutto il mondo prodotti monouso ad uso professionale nell’ambito della sala operatoria e della cura delle ferite. La produzione avviene nelle fabbriche in Finlandia, Belgio, Repubblica Ceca, Messico e Tailandia. Mölnlycke Health Care ha 4.000 dipendenti e un fatturato nel 2004 di 477 milioni di euro pari a 4,350 milioni di corone svedesi. “Questo acquisto è interessante sia dal punto di vista della prospettiva industriale che da quella finanziaria per Mölnlycke Health Care. Apax Partners dispone di un apposito team internazionale che si occupa di investimenti e che collabora con società del settore sanitario dato il suo ruolo decisamente ‘core’ nella nostra strategia. In particolare, possediamo una significativa esperienza nel guidare le società verso una crescita internazionale nei mercati di prodotti monouso e per la cura delle ferite. Confidiamo in un brillante futuro per Mölnlycke Health Care all’interno del portafoglio di società di Apax Partners. Siamo lieti di avere l’opportunità di supportare il suo sviluppo futuro” afferma Ian Jones, Partner, Apax Partners Worldwide Llp. “Per Mölnlycke Health Care Italia, questa operazione rafforza ulteriormente la stabilità e la chiarezza di orientamento strategico con una focalizzazione sempre più accentuata su mercato e clienti. L’accordo apre infatti nuove interessanti prospettive nel settore dei dispositivi medici per sala operatoria e delle medicazioni; il potenziale offerto dal nuovo assetto azionario consente alla nostra azienda di qualificarsi ulteriormente come moderno fornitore di beni e servizi alle strutture sanitarie italiane, con le quali collabora da oltre un ventennio.” ha commentato Graziano Tassan-gurle, Amministratore Delegato di Mölnlycke Health Care Italia. Nordic Capital ha avuto un ruolo importante nel creare Mölnlycke Health Care nel 1997 attraverso la simultanea acquisizione e fusione strutturale fra la Divisione Clinical della svedese Sca e la Divisione Kolmiset della Tamro. Durante la proprietà della Nordic Capital, la società si è sviluppata fortemente e si è evoluta in una società a respiro mondiale. A questo si è aggiunta un’ampia ristrutturazione per una aumentata redditività ed una sostanziale crescita con l’acquisizione nel 2001 della linea dei prodotti per sala operatoria dalla Johnson & Johnson, triplicando il proprio giro d’affari. Il 2004 ha portato una crescita della redditività, una forte disponibilità di liquidità e una riduzione del debito, diventando uno degli anni di maggior successo nella storia della società. “Mölnlycke Health Care ha avuto uno sviluppo di grande impatto durante gli otto anni in cui è stata controllata da Nordic Capital. Abbiamo creato la società e l’abbiamo aiutata sino a farla diventare di importanza mondiale. Il management ha svolto un eccellente lavoro per la crescita del giro d’affari, sviluppando l’ offerta di prodotti, rendendo la società uno dei protagonisti globali nel settore. Apax offrirà a Mölnlycke Health Care supporto per futuri investimenti industriali con importanti finanziamenti” afferma Ulf Rosberg, Partner di Nordic Capital. “E’ stato stimolante e di grande privilegio essere stati in grado di creare Mölnlycke Health Care con Nordic Capital. Il mercato sanitario è in espansione e offre continue opportunità per una crescita futura” afferma Finn Johnsson, Presidente e Ceo della società. “Sono lieto - ha aggiunto Finn Johnsson - di poter pensare che sia stato individuato il giusto acquirente per Mölnlycke Health Care. Dopo una conferma del successo della società, il nuovo azionista di riferimento Apax supporterà ulteriormente la nostra crescita mondiale. Possiede infatti una sostanziale esperienza nel settore della sanità e nelle acquisizioni internazionali, che penso sia vitale” Le parti hanno concordato di non rendere noto il valore della transazione. La conclusione della transazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti, Europee ed Americane, in materia di concorrenza.  
   
   
GRUPPO SOL BILANCIO 2004: UTILE NETTO CONSOLIDATO A 16,9 MILIONI DI EURO (+ 11,4%) E FATTURATO CONSOLIDATO A 320,8 MILIONI DI EURO (+ 7,5%)  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Si è tenuta il 29 aprile l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Sol S.p.a., società quotata alla Borsa italiana e holding di un Gruppo multinazionale attivo nei settori dei gas tecnici e dell'assistenza medicale a domicilio. L'assemblea ha approvato il bilancio per l'esercizio 2004 e ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari ad Euro 0,067 per azione ordinaria (+9,8% rispetto al 2003) che sarà messo in pagamento a partire dal 19 maggio 2005, previo stacco della cedola il giorno 16 maggio 2005. L'esercizio 2004 si è chiuso con un fatturato consolidato di 320,8 milioni di Euro (+7,5% rispetto ai 298,5 milioni di Euro del 2003), un cash flow operativo di 53,9 milioni di Euro (+ 7,7% rispetto ai 50 milioni di euro nel 2003), un risultato operativo di 34,8 milioni di Euro (+ 4,8% rispetto ai 33,2 milioni di Euro del 2003) ed un utile netto consolidato per 16,9 milioni di euro (+ 11,4% rispetto ai 15,2 milioni di Euro del 2003). La capogruppo Sol S.p.a. Ha registrato un fatturato pari a 181,5 milioni di Euro, in crescita del 3,3 % rispetto al 2003 ed un utile netto pari a 28,5 milioni di euro, influenzato da proventi straordinari, al netto dell'effetto fiscale, per Euro 21 milioni derivanti dalle rettifiche operate in base alla riforma del diritto societario, che impone l'eliminazione delle operazioni effettuate in esercizi precedenti in applicazione di norme esclusivamente fiscali. Nella fattispecie, l'effetto è relativo agli ammortamenti anticipati effettuati fino al 2003. L'assemblea ha, inoltre, nominato il nuovo Collegio Sindacale che rimarrà in carica per il triennio 2005 - 2007. I nuovi sindaci effettivi eletti per il triennio sono il prof. Alessandro Danovi nel ruolo di Presidente, l'ing. Enrico Aliboni e il prof. Gianfranco Graziadei. I sindaci supplenti sono il rag. Gabriele Zanfrini e il rag. Vittorio Terrenghi.  
   
   
L’ISTITUTO NAZIONALE NEUROLOGICO CARLO BESTA PUNTA SULL’INNOVAZIONE CON ALBACOM E OMNIA NETWORK LA CONNETTIVITÀ, LA GESTIONE DELL'INFRASTRUTTURA DI RETE E LA GESTIONE DEL CALL CENTER DEL CENTRO UNICO PRENOTAZIONI DELL'OSPEDALE DI MILANO SARANNO AFFIDATI IN OUTSOURCING AI DUE OPERATORI ITALIANI  
 
Milano, 2 maggio 2005 - L'istituto Nazionale Neurologico "Carlo Besta" ha scelto Omnia Network, tra le principali realtà italiane operanti nella gestione in outsourcing di servizi di Contact Center, e Albacom, uno dei più noti operatori italiani specializzati nei servizi di trasmissione dati, voce ed Internet dedicati alla Clientela Business, per la gestione dei servizi di prenotazione telefonica e di front-office del Centro Unico Prenotazioni (Cup). L'intesa, della durata di quattro anni, prevede la realizzazione da parte di Albacom di un collegamento dedicato a larga banda completamente ridondato fra l'Istituto e il Contact Center. Il servizio di Contact Center, sviluppato da Omnia Network e Albacom, consentirà all'Istituto "Carlo Besta" di gestire le attività di prenotazione, sia telefonica che allo sportello, di tutte le prestazioni ambulatoriali, sia in regime di Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) che in regime di libera professione (Lp) intra-moenia. L'accordo prevede anche la gestione dei servizi di front-office, a richiesta dell'ente, per lo svolgimento di attività di sportello e data entry, nonché per la sostituzione del personale dell'Istituto addetto agli sportelli, quando assente. In particolare, il Cup, attivo nei giorni feriali, comprende, oltre alla prenotazione di tutte le prestazioni ambulatoriali erogate dall'Istituto, la possibilità di richiesta di informazioni sui servizi forniti dall'ospedale e alle tariffe praticate. Il Contact Center è disponibile, inoltre, per la disdetta o lo spostamento delle visite già fissate (nel caso di cancellazione delle prenotazioni, è prevista la possibilità di lasciare un messaggio ad una segreteria telefonica dedicata) o per la richiesta di appuntamenti urgenti. In questo caso il Contact Center gestisce la ricezione e verifica dei fax relativi alle richieste fatte con modalità di urgenza e conseguente richiamata dell'utente per la prenotazione. Nello specifico, Omnia Network offre il proprio supporto per l'organizzazione dei servizi di accettazione e cassa agli sportelli, nonché servizi amministrativi inerenti il ricovero dei pazienti, ad integrazione e/o sostituzione dell'attività svolta dal personale dell'Istituto. "Le aziende sanitarie oggi intendono rendere più efficienti i propri servizi e innovare le proprie infrastrutture. A tal fine, sempre più spesso, affidano ad imprese di comprovata qualità la gestione dei servizi di front-office volti ad erogare informazioni alla clientela" dichiara Federico Pittoni, Direttore Commerciale di Omnia Network. "L'essersi aggiudicati questa gara rappresenta un importante riconoscimento che testimonia l'elevato livello qualitativo dei nostri servizi, la nostra capacità competitiva e di aggregazione di partner estremamente qualificati" . "Lo sviluppo del sistema sanitario e ospedaliero – afferma Roberto Mancini, direttore vendite Top e Large Account di Albacom – non può prescindere dal contributo in termini di innovazione offerto dalle telecomunicazioni e più in generale dall'Ict. In questo contesto Albacom si pone sempre più come partner in grado di offrire soluzioni innovative e complete. E' motivo di orgoglio poter aggiungere l'Istituto Besta ad altre prestigiose realtà ospedaliere lombarde, già servite da Albacom, quali il San Raffaele, il Centro Cardiologico Monzino, il Mondino di Pavia e l'Istituto Oncologico di Milano."  
   
   
“SORRIDI IN OSPEDALE”, VELTRONI VISITA IL REPARTO PEDIATRIA DELL’OSPEDALE S.EUGENIO  
 
Roma, 2 maggio 2005 - Il Sindaco Veltroni e l’Assessore alle Politiche di Promozione dell’Infanzia e della Famiglia Pamela Pantano visitano oggi alle ore 14 il reparto di pediatria dove sono presenti da più di quattro anni i clown dottori del progetto “Sorridi in ospedale”. L’iniziativa promossa “Manda un film in ospedale” nel corso del 2004, realizzata in collaborazione con i punti vendita della “Giacomo Feltrinelli Editore” e della “Arnoldo Mondadori Editore” e rivolta a tutti i romani perché regalassero un film ai bambini ricoverati, ha portato alla raccolta di quasi 2000 tra cassette Vhs e Dvd, con sopra apposto l’adesivo con il nome del donatore. La consegna dei film ai bimbi del S.eugenio avverrà lunedì prossimo, un regalo per i piccoli pazienti per trascorrere il tempo in modo più spensierato.  
   
   
LA SALUTE DEI ROMANI NELLE MANI DEGLI DÈI FENICI  
 
Roma, 2 maggio 2005 - A proteggere la salute dei Romani in origine fu Eshmun, il dio guaritore fenicio. La scoperta ribalta il consolidato giudizio sulla provenienza greca dei culti di guarigione capitolini, compreso quello di Esculapio che finora era stato fatto derivare dal greco Asclepio. Anziché da Atene, bisogna invece partire da Sidone, in Libano, dove un team di archeologi e storici dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Cnr ha fatto nuova luce sui riti praticati nel monumentale santuario dedicato ad Eshmun, uno dei più importanti nel Mediterraneo. Gli studi hanno dimostrato che il dio guaritore era venerato già nel Vi secolo a.C. A Sidone, vale a dire due secoli prima della diffusione in Grecia del culto di Asclepio, che ripropone le stesse caratteristiche di quello fenicio. "A Sidone esisteva il santuario dedicato ad Eshmun” spiega Paolo Xella dell’Iscima–cnr “che fu sede di culti terapeutici rivolti particolarmente alla cura delle malattie, alla protezione della maternità e alla salvaguardia dei bambini. Tra i riti, avevano un ruolo preminente le cerimonie di abluzione e purificazione nelle quali si utilizzavano una fonte sacra e le acque del vicino fiume Awali, prelevate attraverso un sofisticato sistema di canalizzazione. Un’iscrizione rupestre - l’unica del genere finora nota nel mondo fenicio - rinvenuta nel 2004 su una roccia sulla riva del fiume Awali, illustra nei dettagli gli interventi idraulici per convogliare le acque al grande santuario situato nell’arida località di Bostan esh-Sheikh. L’attestazione della trasmissione rituale della divinità fenicia all’Olimpo greco (e non al contrario), è avvalorata da numerose fonti epigrafiche, seppure tarde, dove il dio è spesso menzionato con il rispettivo nome fenicio, greco e latino. In altri casi invece è riportata la stringente identificazione tra la divinità fenicia e quella greca”. Attiva sin dal 1998, la missione del Cnr, coordinata da Paolo Xella, è condotta in collaborazione con la Direction Générale des Antiquités di Beirut e in sinergia con l’Istituto di studi islamici e del Vicino Oriente (Consejo Superior de Investigaciones Científicas) di Zaragoza (Spagna). I risultati delle ricerche sono stati presentati oggi presso la sede del Cnr. Gli studiosi impegnati nelle ricerche hanno fornito un contributo decisivo alla conoscenza della religiosità dell'epoca, caratterizzata dall’influenza di varie culture, quella persiana, fenicia e classica, che convergevano a Sidone. La città tra Vi e Iv secolo a C. Era tra i più fiorenti centri del bacino mediterraneo, tanto da diventare una capitale “distaccata” dell’impero persiano. Fu lo stesso sovrano di Persia a supportare la costruzione del grandioso tempio. “La Missione” conclude Xella “ha svolto anche il riordino e lo studio dei materiali epigrafici fenici, per lo più conservati nel risorto Museo di Beirut, dopo gli sconvolgimenti della guerra”.  
   
   
IL CCR CERCA DI RIDURRE LA SPERIMENTAZIONE SUGLI ANIMALI  
 
Bruxelles, 2 maggio 2005 - In vista dell'entrata in vigore della direttiva comunitaria volta ad abolire gli esperimenti scientifici sugli animali qualora esistano metodi di sperimentazione alternativi, il Centro europeo per la convalida di metodi alternativi (Ecvam), che fa capo al Centro comune di ricerca (Ccr) di Ispra, in Italia, è impegnato nella convalida di metodi di prova alternativi a livello di Unione europea. Intervistata dal Notiziario Cordis il 27 aprile, in occasione della mostra del Ccr al Parlamento europeo, Raffaella Corvi, responsabile delle attività sulla cancerogenicità presso l'Ecvam, ha spiegato che, ultimamente, nel tentativo di sviluppare e convalidare metodi di sperimentazione all'avanguardia non condotti sugli animali, l'Ecvam ha realizzato notevoli conquiste che hanno portato a una netta riduzione della sperimentazione sugli animali. Nel 1991 la Commissione europea aveva istituito l'Ecvam per trovare alternative all'impiego degli animali a fini sperimentali o ad altri scopi scientifici, affermando che "si eviterà di eseguire un esperimento qualora per ottenere il risultato ricercato sia ragionevolmente e praticamente applicabile un altro metodo, scientificamente valido, che non implichi l'impiego di animali". Come si evince dalla sua dichiarazione d'intenti, l'Ecvam "coordina a livello europeo la valutazione indipendente della pertinenza e dell'affidabilità di esperimenti condotti a fini specifici, affinché si possano fabbricare, trasportare e utilizzare in maniera più economica e sicura sostanze chimiche e prodotti di vario genere, tra cui farmaci, vaccini, dispositivi medici, cosmetici, prodotti per usi domestici e prodotti agricoli, e al contempo sia possibile ridurre progressivamente l'attuale ricorso alle procedure di sperimentazione sugli animali". Nell'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, la dottoressa Corvi ha spiegato che uno dei grandi successi dell'Ecvam è stata la convalida di tre metodi di sperimentazione alternativi nell'ambito della fototossicità e della corrosione cutanea provocata da sostanze chimiche. Finora il materiale di prova veniva solitamente applicato sulla pelle rasata di conigli albini. Dopo un'esposizione al materiale di prova di una durata fino a 4 ore, si osservavano i conigli per individuare la presenza di eventuali segni di necrosi sulla loro pelle. Questo esperimento, che poteva protrarsi per 21 giorni, provocava dolore e sofferenza agli animali. Uno dei metodi recentemente convalidati, però, avvalendosi della ricostituzione della pelle umana, evita la necessità di ricorrere alla sperimentazione sugli animali e risparmia a questi ultimi molte sofferenze, ha affermato la dottoressa Corvi. "Ora che i metodi sono stati convalidati, nell'Unione europea è obbligatorio utilizzare alternative in vitro per eseguire esperimenti sulla corrosione cutanea e sulla fototossicità delle sostanze chimiche, che non potranno più essere provate sugli animali", ha spiegato Raffaella Corvi. Questo metodo di prova è stato accettato anche a livello internazionale dall'Ocse, il che gli conferisce addirittura maggiore valore e importanza. L'ecvam tende a lavorare in stretta collaborazione con l'industria, ha aggiunto la dottoressa Corvi. "Solitamente è l'industria a elaborare metodi alternativi da sottoporre a controllo. Tuttavia, per eliminare del tutto la sperimentazione sugli animali a fini normativi, è necessario valutare la validità scientifica dell'esperimento, ed è qui che l'Ecvam svolge un ruolo fondamentale", ha affermato la dottoressa. "Esistono molti metodi alternativi, ma non tutti sono stati sviluppati a sufficienza o sono stati convalidati". I conigli vengono utilizzati anche per eseguire esperimenti sull'irritazione degli occhi e l'Ecvam sta effettuando la valutazione di sei importanti studi in quest'ambito. "La convalida di questi metodi viene eseguita analizzando il peso delle prove e alcuni organismi di regolamentazione hanno già accettato tale metodica. Tuttavia, il Ccr intende proseguire le proprie attività in quest'ambito per fornire un valido metodo di prova armonizzato a livello internazionale", ha dichiarato la dottoressa Corvi al Notiziario Cordis. Quanto all'area della ricerca, la cancerogenità, Raffaella Corvi ha spiegato che, attualmente, l'unico metodo accettato ha una durata di due anni e comporta l'impiego di un elevato numero di animali; inoltre, esso ha un costo di un milione di euro per l'analisi di una sola sostanza chimica. "Siamo dunque alla ricerca di alternative e una possibilità è data dal saggio di trasformazione cellulare in vitro a partire da colture di cellule esposte a sostanze chimiche", ha dichiarato la dottoressa. Secondo questo metodo, se la sostanza chimica utilizzata nell'esperimento non è cancerogena, la cellula cresce in monostrato; la crescita irregolare della cellula, invece, sta ad indicare che la sostanza chimica è potenzialmente cancerogena. Per valutare la validità di questo metodo, l'Ecvam sta attualmente confrontando i dati in vitro con quelli in vivo. Questo metodo di prova, per la cui convalida saranno necessari altri tre anni, porterà a una riduzione degli esperimenti sugli animali. "Anche se in questa delicatissima area della cancerogenicità continuerà a essere necessario eseguire esperimenti sugli animali, per noi è una vittoria riuscire a ridurre, seppure in minima misura, il numero degli animali utilizzati". Http://ecvam.jrc.it/index.htm  
   
   
SAMOTER 2005: DSF TECNOLOGIA A VERONA DAL 4 ALL’8 MAGGIO  
 
Verona, 2 maggio 2005 - È già conto alla rovescia per la 26ª edizione di Samoter, in programma a Verona fiere dal 4 all’8 maggio 2005 e Dsf Tecnologia è pronta con una serie di novità e prodotti da mostrare ai visitatori. Salone Internazionale Triennale delle Macchine Movimento Terra, da Cantiere e per l’Edilizia, Samoter è considerata una delle più importanti vetrine mondiali di settore. Per questa edizione Verona fiere ha potenziato servizi e spazi espositivi: edificazione di nuovi padiglioni coperti (26mila metri quadrati), miglioramento delle infrastrutture esistenti e creazione di migliaia di parcheggi. Si prevede, infatti, un incremento degli espositori, con aziende provenienti da più di 35 Paesi, e dei visitatori, circa 100.000, provenienti da ben 90 Paesi. Cinque giorni di visite, di contatti e di affari con i costruttori di tutto il mondo. Un’edizione di Samoter ricca di novità, a partire dalla data posticipata da febbraio a maggio. La scelta della primavera permette, infatti, di sfruttare meglio gli spazi espositivi all’aperto, indispensabili in una manifestazione come Samoter. La manifestazione inoltre offrirà una ricca convegnistica per dare la possibilità di dedicarsi, oltre al business, all’approfondimento, acquisendo informazioni e conoscenze sullo stato di salute del settore e sulle prospettive di crescita e di sviluppo della tecnologia. Un appuntamento da non perdere, insomma, che si preannuncia ancora più ricco di opportunità commerciali e di confronto tra i principali attori del settore. Dsf Tecnologia sarà presente presso il padiglione n. 8 – stand E9. Per l’occasione lo stand ospiterà una partecipazione attiva di Inter Control, Dsf main partner nel settore controllo veicolo, con tutti i prodotti dell’azienda tedesca per applicazioni sui veicoli industriali e sulle macchine operatrici. Saranno inoltre presentati i pedali acceleratori, i sistemi di visualizzazione e monitoraggio per motori a gestione elettronica e i regolatori di giri per motori diesel e a gas.  
   
   
DATI RECORD PER LE VENDITE AUDI II MIGLIOR PRIMO TRIMESTRE NELLA STORIA DELL'AZIENDA  
 
Verona, 2 maggio 2005 - La Audi ha chiuso il primo trimestre del 2005 con un nuovo record di vendite: in tutto il mondo sono state vendute 195.044 vetture, con un incremento del 1,8% rispetto all'anno precedente (primo trimestre del 2004: 191.560 unità). Ralph Weyler, Membro del Consiglio di Amministrazione per il Marketing e la Vendita della Audi Ag afferma che: "Siamo chiaramente nella direzione di un nuovo anno record". Una forte crescita è stata raggiunta soprattutto in Europa, con un 9,8%. Alcuni mercati hanno nettamente superato questo dato: per esempio, le vendite in Gran Bretagna sono cresciute del 10,2% con 25.724 unità, in Spagna del 21,6% con 14.395 unità, in Francia del 24,2% con 10.090, in Belgio del 39,6% con 7.547 unità e in Germania del 1,8% con 56.141 unità, definendo chiaramente l'andamento generale del mercato. Forti incrementi sono stati registrati anche nell'Europa orientale. I volumi di vendita in Russia, ad esempio, sono aumentati del 48,8%, per un totale di 1.225 nuove vetture. Anche in mercati dove la Audi ha recentemente sviluppato nuove Aziende importatrici, come l'Australia e la Corea del Sud, si sono ottenuti risultati da record. L'italia con 17.000 immatricolazioni nel periodo gennaio-marzo 2005, contribuisce ulteriormente all'ottimo andamento globale della Audi.  
   
   
AUDI A3, NUOVO LOOK PER LA 3 PORTE  
 
Verona, 2 maggio 2005 - Sportività e dinamismo, contenuti tecnologici superiori e un alto livello di qualità: queste sono le caratteristiche principali che fin dal lancio della prima A3 i Clienti hanno apprezzato maggiormente. Grazie all’estrema attenzione per il dettaglio, la Audi ha oggi reso ancora più forte l’immagine della A3 mettendo in primo piano il suo look e il suo valore tecnologico. Il segno più evidente di questa evoluzione è la nuova calandra single frame che caratterizza ora anche il frontale della A3 3 porte. Inoltre sono stati attuati interventi che hanno interessato le caratteristiche intrinseche della vettura e anche il livello di comfort. La combinazione di questi interventi rende l’esperienza di guida della A3 ancora più piacevole. La A3 può vantare un pacchetto tecnologico di grande valore che è in grado di mantenere le promesse di sportività e dinamicità trasmesse dal design. Per i motori si può scegliere tra quattro e sei cilindri, con tecnologia Fsi, Turbo Fsi e Tdi, e con potenze fino a 250 Cv. La trazione può essere anteriore o integrale permanente quattro e, quanto alle trasmissioni, oltre ai cambi manuali a cinque e sei rapporti, ci sono il rivoluzionario Dsg a doppia frizione e l’automatico tiptronic, entrambi a sei marce. Il nuovo volto della A3 3 porte sfoggia la nuova calandra single frame che trasmette, ora più che mai, con forza la sua appartenenza alla famiglia Audi. Ma non è stato soltanto il frontale ad avere subìto modifiche. Per esempio, per la prima volta in assoluto, la A3 potrà essere ordinata con un pacchetto estetico “S Line” definito dalla quattro Gmbh, che esalta il carattere sportivo della vettura. Nuovi colori per la carrozzeria e cerchi con design inedito, offrono ulteriori opportunità di personalizzazione, come pure i raffinati rivestimenti interni in pelle “Fine Nappa”. Un altro segno del cambiamento, sempre nell’abitacolo, è la nuova serie di volanti a tre e quattro razze con elemento centrale che riprende i tratti della calandra single frame. Estetica a parte, anche tecnicamente ci sono novità rilevanti per la A3. Accanto a un assetto la cui taratura è stata rivista per ottenere un comfort superiore, la già completa dotazione di sistemi di sicurezza è stata incrementata con una nuova funzione elettronica compresa nel sistema Esp. Questa nuova funzione aiuta il guidatore nelle situazioni più critiche intervenendo sul servosterzo. Nel caso in cui, per esempio, il posteriore dell’auto stia per sbandare, e opportunamente il guidatore agisca sullo sterzo per correggere questo movimento, il sistema interviene sulla taratura della servoassistenza rendendo il volante più “morbido” e agevolando quindi l’azione del guidatore. Se l’azione dovesse risultare eccessiva o non adeguata, il sistema interverrebbe rendendo il comando più consistente.  
   
   
IL QUARTO MODELLO SKODA DEBUTTERÀ AL SALONE DI GINEVRA 2006  
 
Verona, 2 maggio 2005 - La Skoda Auto ha deciso di ampliare la sua gamma introducendo un quarto modello. Il suo debutto in prima mondiale avverrà al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra 2006 (dal 2 al 12 marzo). Il nuovo modello, che è stato sviluppato sulla base del prototipo Roomster (a sua volta presentato al Salone di Francoforte nel 2003), sarà costruito nello stabilimento Skoda di Kvasiny. “Attualmente a Kvasiny stiamo producendo la vettura più prestigiosa della nostra gamma: la Superb. Nel 2001, a quasi settant’anni dalla sua fondazione, la fabbrica è stata ristrutturata a fondo e allineata ai più moderni standard produttivi, con il risultato che oggi viene giudicata come una delle migliori fabbriche del Gruppo Volkswagen” ha dichiarato Detlef Wittig, Presidente della Skoda Auto. Ha poi aggiunto che “Proprio in considerazione degli elevati livelli di qualità che garantisce, la fabbrica di Kvasiny è stata scelta per la produzione del nuovo modello.” La Skoda Auto investe tre miliardi di Corone per l’ampliamento della produzione a Kvasiny con la creazione di 2.000 nuovi posti di lavoro e la realizzazione di un nuovo centro logistico. Per questo progetto, dal Governo della Repubblica Ceca arriverà un investimento-incentivo di 427 milioni di Corone.  
   
   
FIRMATO IL CONTRATTO CON LA SHANGHAI VOLKSWAGEN (SVW) PER LA PRODUZIONE DELLA SKODA OCTAVIA IN CINA  
 
Verona/ Mladà Boleslav, 2 maggio 2005 - Il contratto di licenza per la produzione della Skoda Octavia in Cina è stato firmato lo scorso 11 aprile a Mladà Boleslav da Detlef Wittig e Winfried Vahland, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Consiglio d’Amministrazione della Skoda Auto, e da Chen Zhixin, Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Svw, assieme al suo sostituto Dieter Seemann. Dal 2007, quindi, la Shanghai Volkswagen produrrà la Skoda Octavia berlina per il mercato cinese. La vendita e l’assistenza dei veicoli Skoda saranno fornite dalla Rete delle Concessionarie Skoda, che comprenderà anche Aziende già esistenti. Nel frattempo viene pianificato un processo di sviluppo sul territorio per ridurre i costi di produzione, con l’obiettivo di acquistare sul mercato cinese il maggior numero possibile di componenti. Per questo motivo il Volkswagen Group Cina con sede a Pechino collaborerà con la Svw e la Skoda Auto, offrendo il supporto necessario.  
   
   
BREMBO BILANCIO 2004: DIVIDENDO LORDO DI E 0,18 PER AZIONE (+38%); . AUTORIZZAZIONE ALL'ACQUISTO E VENDITA DI AZIONI PROPRIE  
 
Curno, 2 maggio 2005 - L'assemblea degli azionisti di Brembo S.p.a., riunitasi il 29 aprile sotto la Presidenza di Alberto Bombassei, ha approvato il Bilancio chiuso al 31 dicembre 2004 e la distribuzione di un dividendo lordo di E 0,18 per ogni azione in circolazione al momento del pagamento dello stesso, che avrà luogo a partire dal prossimo 12 maggio 2005, mediante lo stacco della cedola n. 13. I ricavi netti consolidati di gruppo per l'anno 2004 sono pari a E 678,2 milioni, in aumento del 7% rispetto all'esercizio precedente. L'utile netto ammonta a E 34,3 milioni, in aumento del 17,2%. In merito alla ripartizione dell'utile della Capogruppo, pari a E 30.899.786, l'Assemblea ha deliberato, oltre alla distribuzione del dividendo di E 0,18 per azione, di destinare: il 5%, pari a E 1.545.000, alla riserva ordinaria; E 547.000 a riserva non distribuibile ex art. 2426 punto 8bis; il rimanente alla riserva straordinaria. L'assemblea ha altresì riconfermato per il prossimo triennio le nomine di tutti i Consiglieri e Sindaci uscenti. Il Consiglio di Amministrazione risulta pertanto così composto: Alberto Bombassei Presidente; Paolo Biancardi; Cristina Bombassei; Giancarlo Dall’era; Giovanna Dossena; Andrea Gibellini: Stefano Monetini; Umberto Nicodano; Giuseppe Roma; Alberto Tazartes; Matteo Tiraboschi. Il Collegio Sindacale si conferma composto da: Sergio Mazzoleni Presidente; Enrico Cervelliera; Andrea Puppo; Mario Tagliaferro; Giuseppe Marangi. Il curriculum vitae degli Amministratori e dei Sindaci è disponibile presso la sede sociale. Per quanto concerne le partecipazioni detenute dai singoli Amministratori si rimanda a quanto riportato nel Bilancio d'Esercizio 2004. L'assemblea ha inoltre approvato il rinnovo del piano di acquisto e vendita di azioni proprie. Esso prevede la possibilità per il Consiglio di acquistare e vendere, in una o più volte, nell'arco di 18 mesi dalla data dell'Assemblea, un numero massimo di 2,2 milioni di azioni proprie, ad un prezzo di acquisto non inferiore al valore nominale di E 0,52 e non superiore a E 7,00. Da ultimo l'Assemblea ha deliberato, in seduta straordinaria, la riduzione del capitale sociale da E 36.317.034 a E 34.727.914, mediante l'annullamento delle 3.056.000 azioni proprie in portafoglio. Secondo le previsioni del Codice Civile (art. 2445), la deliberazione potrà essere eseguita dopo tre mesi dal giorno dell'iscrizione nel registro delle imprese, qualora entro questo termine nessun creditore abbia fatto opposizione. Alla luce del regime transitorio previsto da Consob per l'adozione dei principi Ias, la Società prevede di: 1. Mantenere immutata la disciplina per la prima relazione trimestrale 2005 in termini di tempistica (entro 45 giorni dalla fine del trimestre), producendo i dati trimestrali secondo i principi italiani e fornendo informazioni in merito alle procedure di transizione poste in essere; 2. Mantenere immutata la disciplina per la seconda relazione trimestrale 2005 in termini di tempistica (entro 45 giorni dalla fine del trimestre), producendo i dati trimestrali secondo i principi italiani e fornendo una riconciliazione dei saldi finali riportati nei prospetti contabili rispetto al valore dagli stessi assunto in applicazione dei principi contabili internazionali; 3. Predisporre la relazione semestrale consolidata entro il 30 settembre 2005 secondo i principi italiani, fornendo una riconciliazione quantitativa del patrimonio netto alla data di chiusura del semestre rispetto al valore dello stesso assunto in applicazione dei principi contabili internazionali. La Società sta tuttora valutando la possibilità di usufruire dell'ulteriore deroga concessa da Borsa Italiana alle società appartenenti al segmento Star, ossia di non pubblicare la seconda relazione trimestrale, redigendo la relazione semestrale in base ai principi Ias entro il 30 settembre 2005. Al termine della riunione assembleare il Consiglio di Amministrazione si è riunito e ha nominato il Consigliere Delegato, confermando l'Ing. Alberto Bombassei. Il Consiglio ha inoltre provveduto a ripartire tra i Consiglieri i compensi deliberati dall'Assemblea ed ha confermato i componenti del Comitato per il Controllo Interno, Comitato per la Remunerazione e dell'Organismo di Vigilanza. I dati economico-finanziari riferiti al primo trimestre 2005 saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione il prossimo il 12 maggio.  
   
   
SPARCO: RISULTATI RECORD IN MARZO POSITIVO IL PRIMO TRIMESTRE 2005 CHE CONSOLIDA LA CRESCITA CON RICAVI AL +4,6%  
 
Torino, 2 maggio 2005 - Diego Basso, Presidente e Amministratore Delegato di Sparco, commentando l’andamento aziendale di inizio anno, ha annunciato che il trend positivo del 2004 si è confermato anche in questo primo trimestre 2005. In particolare è il mese di Marzo a segnare il record storico sia dei ricavi, cresciuti a quasi 7 milioni di euro, che dell’Ebitda che ha sfiorato il 20%. Il momento non favorevole della congiuntura economica internazionale e dei consumi di settore, il rafforzamento dell’euro, che pesa considerevolmente sui bilanci di Sparco a causa del suo profilo fortemente internazionale, e le tensioni sulle materie prime base petrolio e acciaio, non sembrano quindi aver limitato la capacità espansiva dell’azienda. Particolarmente trainanti per lo sviluppo si sono mostrati i mercati del core business Europeo, la nuova società Sparco in Brasile avviata lo scorso anno alla produzione e commercializzazione su tutti i mercati dell’America Latina ed infine, ma non certo per importanza, il settore B2b del primo impianto automobilistico ed aeronautico. In tutti i mercati ha poi largamente premiato l’azienda l’innovazione di prodotto e di processo avviatasi nei diversi settori di attività sin dal 2003 e fortemente consolidata nel 2004, confermatasi anche in questa fase d’avvio d’anno con ottimi riscontri nei valori di riassortimento richiesti dal mercato sui nuovi prodotti in tutte le grandi geografie. In tale direzione con nuovi ed importanti progetti di innovazione Sparco continuerà ad investire sia direttamente, con una quota significativa dei propri ricavi, che attraverso la realizzazione di nuove partnership internazionali con i grandi specialisti del settore racing automotive e della realtà B2b per i prodotti di primo impianto. Il 2005 vedrà inoltre impegnato il management dell’azienda all’implementazione di numerosi progetti straordinari volti ad ottenere una maggiore efficienza delle attività aziendali produttive e logistiche, che dovranno contribuire a realizzare un nuovo profilo delle operations in linea con la crescente globalizzazione distributiva del prodotto e nel rispetto degli standard qualitativi che hanno fatto di Sparco il referente mondiale nei propri settori di attività.  
   
   
DAEWOO LA CONCEPT CAR T2X IN MOSTRA AL MOTOR SHOW DI SEUL  
 
Roma, 2 maggio 2005 - Gm Daewoo Auto & Technology (Gm Dat) presenta quattro nuovi modelli al 5° Motor Show di Seul, che si terrà dal 30 aprile all’8 maggio prossimi. Tra le 22 vetture in mostra sullo stand di 2500 metri quadrati vi sono la T2x, un’affascinante sport utility coupé concept, e la Statesman, la prima grande berlina di lusso Gm Dat. Le novità includeranno anche la concept Suv S3x, la Kalos 3 porte e la Lacetti wagon, già presentate in Europa. Inoltre, sarà in mostra anche la Lacetti Wtcc (World Touring Car Championship – Campionato Mondiale Turismo). La sport utility coupé T2x si rivolge ad un target di utenti d’età compresa tra i 20 e i 30 anni alla ricerca di uno stile di vita attivo e libero. Il look sofisticato è caratterizzato da uno stile crossover sport coupé, un frontale mascolino, una linea laterale dinamica, fari di foggia prismatica e interni d’effetto. “La T2x è una concept car davvero affascinante ispirata alle linee della Chevrolet S3x che sarà introdotta nel mercato europeo il prossimo anno”, ha detto Hardy Spranger, Amministratore Delegato Chevrolet Europe. “Può inserirsi perfettamente nella gamma europea di prodotti Chevrolet. Come per la S3x, osserveremo da vicino le reazioni del pubblico prima di prendere la decisione finale”.  
   
   
UN PRIMO SGUARDO ALLA NUOVA POLO  
 
Verona, 2 maggio 2005 - Arriva la nuova Polo! Basata sulle ben note virtù, la generazione più innovativa di questo modello continuerà ad essere il punto di riferimento per la sua classe di appartenenza. La simpatia della Polo rimane inalterata, pur presentandosi ora più moderna. I miglioramenti in termini di comfort e sicurezza non hanno gravato sul prezzo della vettura che infatti rimarrà sui livelli della precedente. Il frontale completamente ridisegnato reinterpreta il motivo conduttore della V. Partendo dai montanti anteriori è posta in evidenza la linea che, passando per il cofano, raggiunge la griglia del radiatore. L’elemento principale che caratterizza il nuovo volto della Polo è costituito dai gruppi ottici formati da un elemento trapezoidale arricchito dall’elemento circolare ben evidente dei fari anabbaglianti. Grazie al design del frontale la Polo rafforza il suo carattere e il suo nuovo linguaggio stilistico la colloca in una classe di qualità superiore. Rispetto al modello precedente, la nuova Polo è più lunga di 19 mm arrivando a 3916 mm totali; invariate la larghezza (1650 mm) e l’altezza (1465 mm). La parte posteriore conferisce alla vettura un ulteriore tocco dinamico. Il lunotto termina con una forma a V nella parte inferiore, rendendola più vivace e sportiva. Anche i fari posteriori di nuovo design dimostrano personalità, riprendendo l’elemento circolare di quelli anteriori e aggiungendo un particolare accento al posteriore. Osservandola lateralmente, la Polo spicca per una linea pulita e al contempo convincente. La personalità delle due versioni (3 e 5 porte) è conservata anche per la nuova Polo: mentre la versione 3 porte presenta una linea laterale ascendente che richiama elementi da coupè, la versione 5 porte rivela statura e solidità nel suo design pulito con il terzo finestrino laterale nel montante posteriore. La nuova generazione Polo sarà disponibile in tre livelli di allestimento: Trendline, Comfortline e Sportline. In aggiunta agli equipaggiamenti di comfort e sicurezza offerti normalmente da questi allestimenti, la nuova Polo è dotata di serie già dalla versione base di ulteriori nuovi dettagli. Questi includono, tra gli altri, Abs con assistente di frenata, alzacristalli elettrici, climatizzatore, sedili anteriori regolabili in altezza e chiusura centralizzata. Il Park Distance Control, il sistema elettronico di controllo della pressione delle gomme e la funzione “Coming Home” erano fino a qualche tempo fa appannaggio esclusivo dei modelli di classe superiore. Offrendo anche questi dispositivi, la Polo vuole mettersi al passo delle esigenze dei Clienti moderni combinando alta qualità e design inedito con l’offerta di equipaggiamenti innovativi. Anche gli interni sono stati rinnovati con rivestimenti di alta qualità dal design esclusivo e attuale, oltre alla nuova grafica del quadro strumenti. La nuova Polo è inoltre equipaggiata di serie con airbag frontali e laterali sia per conducente sia per passeggero. Un sistema di airbag per la testa a tendina, che copre l’intera area dei cristalli laterali è disponibile a richiesta. Il Sistema Elettronico di Stabilizzazione (Esp), di serie a partire dalle motorizzazioni con 74 kW / 100 Cv e a richiesta per le altre, offre un ulteriore efficace supporto alla guida sicura. La nuova Polo dimostra le sue qualità di prima della classe anche nella varietà delle motorizzazioni offerte. Sono disponibili cinque motori benzina con un range di potenza che va da 40 kW / 55 Cv a 74 kW / 100 Cv – incluso il nuovo motore Fsi – e quattro inediti Tdi con potenze a partire da 51 kW / 70 Cv fino a 96 kW / 130 Cv. L’accesso alla gamma Turbodiesel della Polo è offerto da un moderno 1.4 Tdi tre cilindri 51 kW / 70 Cv che sostituisce il 1.9 Sdi. Un altro inedito motore è rappresentato dal 1.4 Tdi tre cilindri 59 kW / 80 Cv pensato per i Clienti che desiderano prestazioni più elevate. Tutti i motori disponibili per la nuova gamma Polo rispondono alla normativa Euro 4. La commercializzazione in Italia è prevista all’inizio del mese di maggio 2005.  
   
   
I PREZZI DELLA NUOVA VOLKSWAGEN POLO  
 
Verona, 2 maggio 2005 - Con il weekend porte aperte 14-15 maggio, inizierà la commercializzazione della nuova Volkswagen Polo che si presenta molto cambiata rispetto alla precedente versione. In particolare, il design è stato sviluppato secondo la nuova tendenza stilistica recentemente introdotta dalla Volkswagen. Il frontale mette infatti in evidenza l’ampia “V” che nasce alla base dei montanti anteriori e, attraverso il cofano, scende fino a chiudersi nella zona inferiore del paraurti, includendo la calandra. I nuovi gruppi ottici rendono molto personale l’insieme. Nel posteriore è cambiato il taglio inferiore del lunotto, a “V” anch’esso, ed è stato dato più risalto all’elemento circolare dei gruppi ottici. Gli indicatori di direzione laterali, sono ora integrati nei gusci dei retrovisori esterni. Questi interventi estetici hanno reso la Polo più sportiva e dinamica, e con una carica di personalità maggiore. La crescita del modello è sottolineata anche da una notevole disponibilità di propulsori – tutti Euro 4 – e da allestimenti più completi. La gamma Polo propone ben nove motori. Quelli alimentati a benzina sono cinque: tre cilindri 1.2 55 e 64 Cv, quattro cilindri 1.4 75 Cv (anche con cambio automatico) e 100 Cv (in arrivo nella seconda metà dell’anno) e l’inedito 1.4 Fsi 86 Cv a iniezione diretta (anch’esso in arrivo nel secondo semestre) che costituisce una novità assoluta in questa categoria. Quattro sono invece i Turbodiesel: 1.4 Tdi 70 Cv (che sostituisce l’1.9 Sdi), 1.4 Tdi 80 Cv, 1.9 Tdi 100 Cv e 1.9 Tdi 130 Cv. Gli allestimenti per la nuova Polo sono tre: Trendline, Comfortline e Sportline. Nell’equipaggiamento Trendline sono presenti, tra gli altri, Abs, airbag conducente, passeggero anteriore e laterali, servosterzo elettroidraulico, sedili anteriori regolabili in altezza, chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici anteriori. Oltre a ciò, il Comfortline include climatizzatore semi automatico Climatic, radiocomando per la chiusura centralizzata, retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, rivestimenti interni in velluto, divano posteriore abbattibile 2/3 1/3, paraurti, modanature laterali e gusci dei retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria. Per l’allestimento Sportline ci sono in aggiunta cerchi in lega 6Jx14” (6Jx15” nel caso della 1.9 Tdi 130 Cv), assetto sportivo, fari fendinebbia, sedili anteriori sportivi e volante a tre razze rivestito in pelle. Per quanto riguarda i prezzi, che sono in linea con quelli della Polo precedente, si va dagli 11.258 € della 1.2 55 Cv Trendline ai 18.888 € della 1.9 Tdi 130 Cv Sportline. Segue la tabella completa. Listino prezzi Nuova Polo
Modelli Prezzo Cliente
Iva chiavi
Descrizione kW Cv Sigla esclusa Euro in mano Euro
1.2 Trendline 40 55 9N3 0B4 8.865,59 11.258,00
1.2 Trendline 47 64 9N3 0D4 9.128,92 11.574,00
1.2 Comfortline 47 64 9N3 1D4 10.100,59 12.740,00
1.4 Comfortline 55 75 9N3 1G4 10.474,75 13.189,00
1.4 Comfortline Aut. 55 75 9N3 1G3 11.432,25 14.338,00
1.4 Comfortline Fsi 63 86 9N3 1F4 11.003,09 13.823,00
1.4 Sportline 55 75 9N3 3G4 11.166,42 14.019,00
1.4 Sportline Fsi 63 86 9N3 3F4 11.694,75 14.653,00
1.4 Sportline 74 100 9N3 3H4 12.043,09 15.071,00
1.4 Tdi Trendline 51 70 9N3 054 10.375,59 13.070,00
1.4 Tdi Comfortline 51 70 9N3 154 11.347,25 14.236,00
1.4 Tdi Comfortline 58 80 9N3 164 12.091,42 15.129,00
1.4 Tdi Sportline 58 80 9N3 364 12.783,09 15.959,00
1.9 Tdi Sportline 74 100 9N3 324 13.307,25 16.588,00
1.9 Tdi Sportline 96 130 9N3 336 15.223,92 18.888,00
 
   
   
RITRATTI E AUTORITRATTI D’ARTISTA GALLERIE DELL’ACCADEMIA 16 MAGGIO – 31 LUGLIO 2005  
 
Venezia 2 maggio 2005 - La cultura del ritratto ha avuto un intenso sviluppo nella civiltà figurativa veneziana ed è ben rappresentata nelle collezioni del museo. A cominciare dalle raffigurazioni dei donatori nelle pale tre e quattrocentesche e a quelle dei confratelli committenti dei grandi teleri dei cicli cinquecenteschi si giunge ai puntuali ritratti di Lorenzo Lotto e di Tintoretto esemplari di una più intensa ricerca fisiognomica e psicologica. Ma è a partire dalla fine del Seicento e nel primissimo Settecento che pittori e scultori si raffigurano, o raffigurano i colleghi, nel loro agire artistico, sottolineando la consapevolezza della propria personalità e la ritrovata autonomia e rilevanza professionale. Sono oggi presentati alcuni capolavori del Sette ed Ottocento, da Giacomo Lazari e Rosalba Carriera, Pier Luigi Crespi e Domenico Pellegrini ad altri autori accademici e non, sino a Maggiotto e Francesco Hayez, tutti di proprietà delle Gallerie dell’Accademia ed eseguiti con diverse tecniche: pittura, scultura, incisione e disegno. Sono opere particolarmente espressive dell’identità e dignità dell’artista, normalmente non fruibili dal pubblico sia per le attuali carenze di spazio espositivo sia perché concessi in deposito esterno ad altri musei o istituzioni pubbliche. Molte le novità di questa iniziativa: innanzitutto il tema proposto molto inusuale, e mai realizzato a Venezia, che pur iniziando dal Settecento presenta un aspetto particolare di un periodo, l’Ottocento, finora poco noto e poco apprezzato; poi gli autori: molto noti alcuni come Rosalba Carriera, Alessandro Longhi, Domenico Pellegrini, Francesco Maggiotto, Francesco Hayez, Tranquillo Cremona, ma anche altri meno noti al grande pubblico: Ludovico Lipparini, Antonio Zona, Giacomo Lazari, Pietro Bagatti Valsecchi, Antonio d’Este, Rinaldo Rinaldi, la baronessa Emilia Rieger; infine per le particolari opere in mostra, alcune visibili al grande pubblico per la prima volta, come il brioso, quasi sbarazzino, autoritratto di quest’ultima pittrice, dilettante socia dell’Accademia alla quale lo donò, o le sculture di D’este e Rinaldi, in marmo e gesso, recentemente restaurate.  
   
   
VANGI SCULTURE E DISEGNI PADOVA, PALAZZO DELLA RAGIONE 22 MAGGIO 2005 – 24 LUGLIO 2005  
 
 Padova, 2 maggio 2005 – La città veneta ospita dal 21 maggio al 24 luglio 2005, nel Salone del Palazzo della Ragione, una grande personale di Giuliano Vangi. La mostra di Padova è voluta dall'Amministrazione comunale e realizzata dall'Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano; il progetto di allestimento è dello Studio Barato, eseguito da "L'artigiana" . Il catalogo, edito dalla Bandecchi e Vivaldi di Pontedera, contiene saggi introduttivi di Sergeij Androssov e Giorgio Segato. Per Vangi questo è un ritorno: già nel 1997,aveva approntato il presbiterio con ambone, cattedra vescovile e un crocifisso alto tre metri per il Duomo cittadino. In questa ampia esposizione l'artista toscano presenta le sue ultime realizzazioni, connotate da uno struggente senso della contemporaneità, capaci di narrare nel bronzo e nel marmo i disagi e le violenze dei nostri tempi, dalle guerre al senso di solitudine che assedia l'animo umano. La poetica di Vangi, sviluppata attraverso opere dal potente impatto figurativo, aderisce con forza ai tempi del nostro vissuto contemporaneo; la sua arte è denotata da un potente impulso a rinnovarsi, tramite una ricerca principalmente basata sulla scelta dei materiali e dalle linee di deformazione che a volte scarnificano o ricompattano o feriscono la "carne" di opere sempre elegantemente costruite e con fisionomie riconoscibili come cifra stilistica propria di Vangi. In quella che è la più estesa sala pensile affrescata al mondo, Vangi presenta quindici sculture e una trentina di disegni: studi preparatori che documentano alcune fasi creative delle opere. Tra le sculture selezionate, tese a illustrare il percorso artistico e umano compiuto negli anni da Vangi oltre che essere un importante paradigma per la lettura dello sviluppo dell'arte italiana del secondo Novecento, è da rilevare la suggestiva presenza della "Donna che ride", opera in alluminio policromo del 1968. Si passa poi alle opere degli anni '70 (come "Iacopo" esposto nel 1980 a Firenze al Giardino delle Oblate e nel 1995 alla fondamentale mostra fiorentina di Forte Belvedere), fino a giungere al gruppo di sculture composto nel 2003/2004, realistica presa di posizione - umana e filosofica - contro la belluina violenza e l'oppressione dell'uomo da parte dell'uomo. "C'era una volta", opera inedita e mai presentata al pubblico eseguita nel 2005, vuol rappresentare la sintesi-denuncia contro un mondo sempre più culturalmente approssimativo, malvagiamente aggressivo e con poca speranza di resurrezione. La scultura policroma è realizzata in fibra di carbonio e altre speciali leghe, con l'innesto di inserti estremamente realistici, come protesi oculari e dentali. Nato a Barberino di Mugello - Firenze - nel 1931, dopo l'Istituto d'Arte fiorentino, allievo di Bruno Innocenti, e una parentesi d'insegnamento a Pesaro, Giuliano Vangi si trasferisce dal 1959 al '62 in Brasile. Al rientro in Italia, si verifica per lo scultore un ritorno al figurativo con la realizzazione di opere altamente evocative: le espressioni dei suoi volti sono tante finestre simboliche, spalancate sui sentimenti di un'umanità in continua ricerca del proprio "io". Nella seconda metà degli anni '60, la svolta: Carlo Ludovico Ragghianti organizza la grande mostra di Firenze alla Strozzina. Memorabili le successive mostre alla Permanente di Milano del 1977 e alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, nel 1989/90, una magnifica antologica ritenuta da Roberto Tassi come "la più bella vista in Italia negli ultimi trent'anni" (la Repubblica del 17 gennaio 1990). L'anno successivo, le opere di Vangi - un ciclo di bronzi, marmi e legni policromi per la maggior parte inediti - vengono accolte nei suggestivi spazi di Castel Sant'elmo a Napoli. Altro fondamentale omaggio gli viene tributato nel 1995 con l'imponente esposizione al Forte di Belvedere, da dove gli sguardi delle sculture campeggiano sul panorama fiorentino. Del 2001 è la personale all'Ermitage di San Pietroburgo. Vangi ha inoltre collocato nel centro storico di Siena, prima volta per un artista contemporaneo dopo quattro secoli, la lupa simbolo della città; nel 1997 appronta, per la Cattedrale di Padova, il presbiterio con ambone, cattedra vescovile e un crocifisso alto tre metri. L'anno dopo esegue per la nuova sede della Banca d'Italia alla periferia di Roma la "Donna con albero", un granito di oltre cinque metri, mentre del 1999 è "Varcare la soglia", gruppo scultoreo in marmi policromi per l'ingresso dei Musei Vaticani. Realizza all'inizio del secondo millennio l'altare con relativo ambone per il Duomo di Pisa e l'ambone per la Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, progettata da Renzo Piano: si tratta di un complesso in pietra garganica con undici personaggi a grandezza naturale che illustrano l'episodio evangelico della visita di Maria di Magdala al sepolcro di Cristo. A Mishima, non distante da Tokyo, sopra una collina a contatto visivo col Monte Fuji, sorge il Museo Vangi inaugurato nella primavera del 2002 - è la prima volta che il Giappone intitola una struttura espositiva permanente a un artista occidentale. L'edificio ultramoderno presenta una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, di cui 2.000 coperti; il vasto parco collinare contiene alcune tra le maggiori installazioni dello scultore toscano, la cui opera è attentamente seguita nel Paese del Sol Levante. Ha inoltre realizzato un "Giobbe nel deserto" su lastra di marmo per una Cappella in Versilia progettata da Mario Botta, mentre per la Chiesa di Seriate (sempre su progetto di Botta) ha composto l'abside dalla quale campeggia un Cristo di tre metri e mezzo, con la parte inferiore in positivo e la parte superiore scavata in negativo - indice di evanescenza e di resurrezione -, circondato dalle Pie Donne e, sullo sfondo, il paesaggio bergamasco con il profilo esterno della Chiesa. Nel 2004, la mostra milanese "Grande racconto" alla Rotonda della Besana e nel Chiostro di S. Agostino a Pietrasanta. A Vangi sono stati assegnati tra gli altri il Premio dei Lincei e quello del Presidente della Repubblica, il Michelangelo, il Praemium Imperiale nipponico e, di recente, il premio per la scultura "Libero Andreotti". Due suoi lavori si trovano nella Biblioteca e nella Sala Garibaldi di Palazzo Madama, sede del Senato; tre grandi opere sono state collocate all'interno di un parco privato a Seul, in Corea. Http://padovacultura.padovanet.it  
   
   
A COMO DAL 14 MAGGIO AL 3 LUGLIO 2005 LA MOSTRA ARCHIPITTURA  
 
Como, 2 maggio 2005 - Dal 14 maggio al 3 luglio, alla Pinacoteca Civica di Como, si terrà la mostra ‘Archipittura. Interrelazioni fra le arti a Como nell’età del Razionalismo’, che rientra nelle iniziative organizzate dal Gt04, comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giuseppe Terragni, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, col patrocinio del Comune di Como – Assessorato alla Cultura, e che si avvale del finanziamento della Lombardia - Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia e di un contributo della Fondazione Ratti. Curata da Alberto Longatti, insieme a un comitato scientifico composto da Luciano Caramel, Cristina Casero, Elena Di Raddo, Mario Di Salvo e Ornella Selvafolta, l’esposizione analizza il rapporto fra artisti e architetti dagli anni Trenta ai Cinquanta, che fa di Como un luogo privilegiato all’interno di un dibattito di portata internazionale. La frequentazione costante e assidua, quasi quotidiana, fra pittori e architetti, in primo luogo Giuseppe Terragni, si risolse in iniziative non solo di concreta collaborazione, ma anche di confronto teorico. Emblema di tale collaborazione è la Casa del Fascio (1932-1936) dove Terragni si occupò anche degli arredi e Radice delle decorazioni per la Sala del Direttorio mentre Marcello Nizzoli fu coinvolto nella realizzazione dei pannelli fotomeccanici della facciata. Tale confronto tra architettura e pittori risulta però più complesso di una semplice collaborazione. La conversione all’astrattismo di Radice e Rho e la frequentazione, insieme a Terragni, degli artisti che in quegli anni portavano avanti ricerche non figurative raccolti intorno alla Galleria del Milione di Milano, coincidono infatti con il periodo di costruzione della Casa del Fascio. Il problema plastico enunciato dall’architettura razionalista è quindi lo stesso che coinvolge la pittura astratta. Esiste nell’architettura razionalista e nella pittura una comune tensione a risolvere nell’arte problemi legati alla “struttura” e alla “forma”. La mostra ripercorre, attraverso sette sezioni – con materiale proveniente dalle risorese della Pinacoteca di Como, dal Centro Studi Terragni, dall’Archivio Cattaneo, dalla collezione Eredi Radice e da numerose collezioni private –, gli episodi più significativi di questo felice momento della cultura comasca, partendo proprio dalla duplice personalità di Terragni, architetto, ma anche pittore (Nel segno di Terragni), per rivelare l’“anima architettonica” di Radice e Rho nel progetto di allestimento della Sala delle Medaglie d’oro occasione della Mostra Coloniale di Villa Olmo (1937) (L’africa a Villa Olmo. La Mostra Coloniale). La relazione tra pittori e architetti, alimentata da incontri, rapporti personali, confronto di idee si concretizza, tra gli altri, attraverso progetti rimasti esemplari nella storia dell’arte e dell’architettura italiana. Nelle due sezioni Architetti, pittori, scultori e A due mani: Radice-cattaneo vengono esaminati tra gli altri: il progetto per Casa sul lago per artista presentato alla V Triennale di Milano (1933), che vede riuniti intorno a Terragni gli architetti Lingeri, Cereghini, Dell’acqua, Giussani, Mantero, Ortelli, Ponci, insieme a Radice e Nizzoli; la Fontana di Piazzale Corsica a Camerlata (1935), progettata da Mario Radice e Cesare Cattaneo che unisce due competenze nella soluzione di un problema formale e allo stesso tempo funzionale. Radice e Cattaneo sono anche protagonisti di un’intensa collaborazione nella progettazione di chiese tra il 1939 e il 1943. Nel dopoguerra – clima ricostruito nella sezione Arti parallele e segnato dall’importante mostra Forme Colori della vita d’oggi (1957), di cui vengono presentati anche inediti di Lucio Fontana – Ico Parisi costituisce una voce di vero protagonista nel clima oramai diffuso del confronto fra le arti. La collaborazione con Mario Radice e Francesco Somaini nelle decorazioni musive e plastiche di Villa Bini a Monteolimpino (1952-1953) prosegue nel Padiglione Soggiorno della X Triennale milanese (1954), progettato con Silvio Longhi e Luigi Antonietti, in cui il ruolo degli artisti – Francesco Somaini, Bruno Munari, Mauro Reggiani, Umberto Milani – risulta particolarmente significativo. Fino all’utopia di Operazione Arcevia, il progetto di un luogo in cui si sarebbe verificata la piena integrazione tra le diverse forme della creatività. Una sezione particolare, inoltre, è dedicata al tema teorico dell’incontro tra le due arti, sviluppato attraverso il tema visivo de Lo spazio armonico. All’interno del percorso espositivo verrà allestita una sala video in cui saranno proiettati alcuni filmati, fra cui figurano spezzoni di documentari dell’istituto Luce e una versione su schermo unico del film multimediale “Terragni fra ragione e utopia: la Casa del Fascio di Como” realizzato da Pierpaolo Venier nell’ambito delle celebrazioni del Gt04. Il libro-catalogo della mostra è stato concepito come un’ampia e articolata monografia sul tema, con saggi e schede storiche compilati da tutti i componenti della commissione scientifica e un contributo di studio di Stefano Pirovano, incaricato dell’ordinamento dell’archivio Parisi in Pinacoteca. Inaugurazione: venerdì 13 maggio, ore 18.30 Segreteria organizzativa Gt04 Tel. 031.301037 info@gt04.Org  
   
   
AL CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA UNA MOSTRA DEDICATA A DISEGNI PRESSOCHÉ INEDITI DI FEDERICO FARUFFINI  
 
Pavia, 2 maggio 2005 - Sabato 7 maggio 2005 alle ore 11 presso il Castello Visconteo di Pavia s’aprirà una mostra dedicata a disegni pressoché inediti di Federico Faruffini, il geniale artista ottocentesco tra i protagonisti della pittura tra Romanticismo e Realismo. I Musei Civici di Pavia avevano organizzato, alcuni anni fa, una grande mostra di Faruffini, nativo di Sesto San Giovanni ma poi trasferitosi nella città dove frequentava la facoltà di legge all’Università e la locale Accademia di Pittura, allievo di Giacomo Trecourt, compagno di studi di Tranquillo Cremona, ammiratore e seguace di Piccio. L’occasione della mostra odierna è stato il ritrovamento, presso una collezione privata, di un gruppo di ventotto disegni di Faruffini, alcuni affatto inediti, altri presentati nel 1923 alla Galleria Pesaro di Milano e poi mai più esposti. Alcuni dei disegni si riconoscono come prime idee, studi preparatori di particolari, bozzetti di composizioni poi sviluppati da Faruffini in dipinti anche molto noti: è il caso degli studi dal vero utilizzati per “Chalet svizzero”, del particolare di una figura de “La gondola di Tiziano”; del bozzetto de “La lettrice”. Altri disegni sono originati dall’ammirazione di Faruffini per i grandi maestri della tradizione rinascimentale e barocca – Leonardo, Velasquez -, altri ancora nascono dall’attenzione dell’artista per i costumi popolari e tradizionali, per quei modelli di ciociari che aveva trattato – in pittura e in fotografia – negli ultimi tempi della sua breve esperienza artistica. La mostra, allestita nelle suggestive sale del Castello Visconteo fino al 12 giugno, è accompagnata da un catalogo curato da Susanna Zatti e pubblicato da Alef. Per informazioni: biglietteria Musei Civici : 0382/304816  
   
   
CASORATI C’È PRIMA MOSTRA ITALIANA DI MANUEL CASORATI CUSANO  
 
 Milanino, 2 maggio 2005 - Arriva per la prima volta in Italia l’opera di Manuel Casorati. Artista noto a livello internazionale, ma sconosciuto al grande pubblico italiano; vera e propria icona artistica virtuale (in Rete esiste l’unico museo che raccoglie la totalità delle sue opere: il sito web, www.Manuelcasorati.net  attivato per 15 minuti alla settimana a sua discrezione), Casorati esporrà un significativo gruppo di opere a Cusano Milanino, presso l’art gallery bar Brian & Cafflin (via Adige 9), dal 5 maggio 2005. Attivo dai primi anni ’90, Casorati (nato a Lissone nel 1970, ma emigrato in Belgio, ad Anversa, nel 1974 e da allora mai più rientrato in Italia) ha aperto orizzonti artistici all’applicazione informatica del fototinteggio digitale. Il suo occhio implacabile, spietatamente innocente e fanciullesco, riesce a cogliere l’essenza degli stati d’animo, dei luoghi comuni, delle frasi fatte, attribuendogli una connotazione universalizzante e inconsciamente propria di ogni persona. Per raggiungere questo effetto comunicativo, per innescare questo game without frontieres, Casorati ha scelto di utilizzare un unico modello: Andrea Basile, ex cantante dei Joecool, gruppo pop rock che nei primi anni ’90 visse un periodo di gloria effimera grazie alla canzone “Gesù Diverso” e del quale il Maestro è il maggior collezionista di rarità e memorabilia a livello europeo. Un connubio, quello tra Casorati e Basile, talmente profondo e viscerale, che il Maestro, refrattario a qualsiasi apparizione pubblica e dichiarazione, ha nominato il suo modello anche Unico Portavoce del Suo Pensiero e della Sua Arte. Arte che, nel pieno della sua forza e significatività, sarà possibile ammirare in prima assoluta italiana al Brian & Cafflin. Ricordiamo che opere del Maestro Casorati sono state scelte come “bandiera” di alcune compagne civili di respiro internazionale: “Quella Roba Prima o Poi Uccide” (immagine ufficiale del gruppo internazionale di self help dei fumatori anonimi); “Ti Prego Non Farlo” (campagna governativa contro lo spreco di gas metano in Islanda: collaborazione sfumata all’ultim’ora per un’insanabile incomprensione).“ Amore, Quando Torni Ritira la Posta” vince il premio internazionale indetto dall’ente postale dell’Alaska.  
   
   
ARRIVA A ROMA LA MOSTRA “SULLE TRACCE DI TEX”  
 
Roma, 2 maggio 2005 - Un vero e proprio evento culturale quello organizzato dal Canale di cinema Studio Universal (Sky) e dalla Esaexpo, in collaborazione con Sergio Bonelli Editore: la mostra “Sulle tracce di Tex”. Tex Willer giunge per la prima volta a Roma al Ta Matete, a Palazzo Colonna, dove rimarrà per tutto il mese di maggio (dall’1 al 31), dopo le tappe della Basilica Palladiana a Vicenza, del Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena e del convento di San Francesco a Pordenone. L’esposizione prevede oltre 200 pezzi, con un centinaio di tavole originali, molte delle quali firmate da Aurelio Galleppini, accompagnate dagli albi originali, da preziosi elementi di scenografia e da materiali video. Un’esposizione divisa per sezioni che ripercorre con una puntuale ricostruzione filologica la grande avventura di Tex Willer: di particolare rilievo quella sopramenzionata dedicata ad Aurelio Galleppini (1917-1994) e in particolare alla mutazione del suo segno grafico nel corso di quasi cinquant’anni di attività ininterrotta. Accanto a lui, le tavole degli altri disegnatori che lo affiancarono, un gruppo di trenta professionisti (tanti sono gli autori grafici della colonna ufficiale) che si sono cimentati negli anni con le avventure di «Aquila della notte». Un capitolo ulteriore analizza l’«Albo speciale», il Tex annuale, affidato da Sergio Bonelli ad artisti internazionali che per la prima volta sono chiamati, con il loro stile e la loro bravura grafica, ad interpretare le avventure del Ranger. Un brano affascinante (sono ormai 18 i disegnatori che lo hanno realizzato) che mostra come interventi specifici non alterino il fascino e il pathos narrativo dei nuovi episodi ma anzi siano in grado di aggiungervi un’ulteriore peculiare chiave di lettura. Con «Tex nel mondo», sezione dedicata alle edizioni internazionali, si ricostruisce il successo editoriale del fumetto bonelliano, esportato in oltre venti paesi e presente nelle edicole di mezzo mondo (dal Brasile alla Francia, dai paesi del Nord alla Spagna, dagli Usa alla Turchia, sino alle versioni in lingua ebraica, tamil, tedesca e slovena) fin dai primi anni Cinquanta. Il nuovo Tex nasce dalla penna di Claudio Nizzi e di altri pochi selezionati autori, compreso Guido Nolitta – alias Sergio Bonelli – figlio di Giovanni Luigi e proprietario della Casa Editrice milanese. Oggi Tex appare più che mai una realtà granitica, sceneggiato e disegnato con regole ferree e riproposto nei suoi episodi storici dalle ristampe organiche delle vecchie storie, apprezzatissime dai lettori. Una ricca e inedita sezione della mostra (“Dal soggetto all’edicola”) analizza proprio questo aspetto indagando in modo approfondito la nascita e lo sviluppo di una singola storia, mettendo in evidenza i ruoli di soggettista, autore dei testi e disegnatore, passando attraverso il lavoro redazionale e di controllo sino alla fase di stampa e alla distribuzione in edicola. Un approfondimento storico confronta i metodi di lavorazione del passato con i sistemi attuali. Conclude la mostra la sezione “Tex e il western made in Italy” – realizzata in collaborazione con il Canale di Cinema Studio Universal (Sky) – che propone un percorso video attraverso speciali, interviste, filmati e curiosità sul personaggio di Tex e sul mondo del cinema western prodotto in Italia nel periodo che va dal 1960 alla fine degli anni Settanta. La mostra è corredata da un ricco catalogo a firma di prestigiosi autori che, «sulle tracce di Tex», traducono in commenti critici e analisi storiche le tematiche della mostra. Ta Matete, Tel. 06/6791107 Dall’1 al 31 maggio 2005  
   
   
GERDI GUTPERLE “ABSTRACT PAINTINGS” A CURA DI VALERIO DEHÒ  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Sabato 14 maggio 2005 verrà inaugurata la mostra Abstract Paintings a cura di Valerio Dehò come evento inaugurale del nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea a Milano “Open Space” gestito dalla stilista Lavinia Turra. Quest’esposizione è la terza personale in Italia di Gerdi Gutperle che per l’occasione esporrà circa 30 opere inedite, visibili fino al 18 giugno. Elemento costante nell’opera dell’artista, è il suo modo caratteristico di usare il colore - forte, trascinante, puro e molto istintivo. Nelle sue opere il colore trasmette, parla e comunica. E’ il suo modo di esprimersi per dire che la pittura è messaggero di felicità e solidarietà. Un linguaggio energico e dinamico che può unire tutti, indipendentemente dalla provenienza e dallo stato sociale delle persone. La sua è una pittura astratta che punta direttamente all’essenza delle cose, a ciò che rimane dopo che la sensibilità si è ridotta all’essenziale. Una sensibilità pura in cui soltanto il rapporto dinamico tra forma e colore determina l’opera finale. Vernissage della mostra sabato 14 maggio ore 18,00 La mostra resterà aperta fino al 18 giugno “Open Space”, Via Cosimo del Fante 6 Milano  
   
   
BUTTIGLIONE: NECESSARIO IL PROVVEDIMENTO SULL’ARCHEOLOGIA PREVENTIVA  
 
Roma, 2 maggio 2005 - Il ministro per i Beni culturali, Rocco Buttiglione, e il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, durante la discussione in Parlamento del testo del disegno di legge che accompagna il decreto sulla competitività, solleveranno il problema dell'archeologia preventiva, che non è stato possibile affrontare nel Consiglio dei ministri di oggi per la “blindatura” decisa dal governo. L'archeologia preventiva, anche alla luce dei recenti avvenimenti torinesi, mostra di essere assolutamente necessaria per una adeguata tutela del patrimonio culturale del nostro paese. L'individuazione di reperti prima di aprire i cantieri, infatti, permetterebbe di evitare distruzioni o danni ad esempio adottando per tempo modifiche dei tracciati oppure metodologie di scavo adeguate allo stato del sottosuolo.  
   
   
AL VIA IL PROGETTO "LA VIA CAROLINGIA"  
 
Roma, 2 maggio 2005 - La Via Carolingia, ovvero un itinerario culturale sulle tracce della storia: presentato oggi a Roma, nasce per promuovere il turismo nei centri attraversati da Carlo Magno durante il viaggio da Aquisgrana a Roma, dove la notte di Natale dell'800 venne incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero, un evento che per molti storici rappresenta la nascita dell'Europa. Dopo l'attuazione del progetto in Italia - sono una trentina i comuni coinvolti ad oggi - il passo successivo e' proprio l'Europa. Lo auspicano i promotori dell'iniziativa - il Dipartimento dei Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero Beni Culturali, l'associazione Italia Nostra e le cittadine interessate - che proporranno la Via Carolingia come 'Route Culturelle' al Consiglio d'Europa, per farne un percorso turistico che colleghi, oltre ai centri italiani, quelli toccati dall'Imperatore in Germania, Belgio, Francia e Svizzera. Fra le tappe future dell'iniziativa - la bozza del disegno di legge e' stata presentata alle commissioni Cultura e Attivita' Produttive della Camera dei Deputati - un incontro con il Presidente Ciampi che il 5 maggio ad Aquisgrana ricevera' il premio Carlo Magno, riconoscimento alle personalita' e istituzioni impegnate nel processo di integrazione europeo; poi il Salone Italia a Parigi dal 3 al 5 giugno, una giornata di studi in luglio a Fara Sabina - fra i principali comuni promotori - e un convegno di fine anno in una citta' lombarda da definire. Avviato oggi, il progetto vuole rilanciare la cultura del borgo, propone una ''innovativa attivita' di gestione del territorio - ha spiegato Anna Di Bene della Direzione Generale per i Beni Architettonici e il Paesaggio -, che non si limita alla tutela dei beni culturali, ma e' una valorizzazione che riteniamo avra' effetti propulsivi per l'economia''. ''Nel turismo non ci sono soltanto Firenze, Venezia e Roma - ha sottolineato il capo dipartimento dei Beni Culturali e Paesaggistici Roberto Cecchi -, ma anche i piccoli centri''. Come e' stato per la Via Francigena, alla nascita della Via Carolingia ha contribuito la Direzione Generale del Turismo al Ministero della Attivita' Produttive. ''Sono iniziative intraprese - ha spiegato il direttore generale Franco Vitale - perche' il turismo si sta avviando ad essere la maggiore componente dell'economia mondiale, e in Italia rappresenta il 12 per cento del Pil. Il lavoro si e' svolto in accordo con le Regioni - ha continuato -, con l'attuazione quasi integrale della legge quadro del 2001 che affidava al ministero grandi compiti ma anche grandi risorse''. ''L'unione fra i comuni e' il trionfo di un'idea che era dietro le spalle ma non riusciva ad emergere'', ha detto il presidente di Italia Nostra Desideria Pasolini dall'Onda. ''Sembra di rivedere la nostra identita' - ha aggiunto -, nell'accomunarsi di tante tutele: architettonica, paesaggistica e delle comunita'''. La Via Carolingia prevede anche un progetto per le scuole coordinato da Ugo Poce di Italia Nostra e il sito internet www.Viacarolingia.it  Il sito e' una navigazione storico-geografica nelle cittadine di ieri e di oggi, in Europa e in Italia, con i luoghi della pianura padana dove Carlo Magno incremento' la nascita e lo sviluppo delle abbazie (Pomposa, Nonantola), la discesa attraverso la costa adriatica e il centro Italia sino all'abbazia di Farfa, alle porte di Roma dove finalmente il futuro Imperatore arrivo' il 23 dicembre.  
   
   
PRESENTATE A MILANO LE INIZIATIVE CULTURALI MAREMMANE PER IL 2005 ACCANTO AL PREMIO CAPALBIO, AL PREMIO CALCIO E CULTURA E ALLA RASSEGNA UNO SCRITTORE UN’ESTATE, DA QUEST’ANNO NUOVE INIZIATIVE CULTURALI INTERESSERANNO IL TERRITORIO MAREMMANO.  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Forti dell’esperienza maturata nell’organizzazione del Premio Capalbio (che quest’anno giunge alla 9ª edizione), della rassegna Uno scrittore, un’estate (4ª edizione) e del Premio Calcio e Cultura (4ª edizione), manifestazioni che hanno sempre registrato la presenza di esponenti di primo piano della cultura, della letteratura, della politica e del giornalismo - la Fondazione Epokè, ha presentato oggi, a Palazzo Touring a Milano, nuove importanti iniziative culturali. Il programma, stilato in collaborazione con la Regione Toscana e la Provincia di Grosseto, si articolerà lungo tutto l’anno coinvolgendo una quindicina di comuni maremmani, al fine di valorizzarne le potenzialità e favorire un coinvolgimento sempre maggiore dei cittadini nei confronti della cultura. “Con questo progetto, destinato a completarsi nel giro di pochi anni, abbiamo voluto cogliere uno stimolo che ci è giunto da più parti, in Maremma”, ha detto Gianni Aringoli, animatore della Fondazione Epokè. “Prima di tutto dal tessuto sociale locale, che si è dimostrato estremamente ricettivo nei confronti delle nostre attività, partecipando con entusiasmo e collaborando con serietà e professionalità alla buona riuscita delle iniziative. In secondo luogo, da parte delle istituzioni e delle amministrazioni locali, che ci hanno sempre accordato il loro patrocinio e la loro collaborazione”. “Un successo, quello registrato dalle nostre iniziative”, ha proseguito Aringoli, “dovuto soprattutto al particolare spirito che le anima: assoluto rispetto delle idee di ognuno, trasversalità nella scelta dei protagonisti, attenzione a garantire spazio a tutte le opinioni, assoluta libertà di pensiero e di espressione. Solo così, noi crediamo, si offre un reale contributo in termini di conoscenza e di crescita culturale, sociale ed economica”. Il Festival culturale del Cinema, i Convegni sul Novecento e l’Europa, il corso Gli Chef del mondo e la cucina maremmana, il corso La Maremma delle terapie Nauturali, la rassegna Le donne protagoniste nella cultura araba, la mostra Le grandi collezioni private, il dibattito sulla Scuola internazionale di formazione del pensiero politico, il Master class di canto e musica saranno dunque gli strumenti di questa crescita. Con l’occasione, la Fondazione Epokè (che da quest’anno ha aperto una sede di rappresentanza anche a Milano) ha presentato il “numero zero” di una nuova testata, Partecipazione, nata per raccogliere interviste e testimonianze e trattare temi di politica, cultura ed economia e destinata a essere diffusa in tutte le località in cui si svolgeranno gli eventi, riprendendo i contenuti dei dibattiti e degli incontri culturali maremmani.  
   
   
ALTRI ALFABETI: SCULTURE E INSTALLAZIONI DI FRANCA GHITTI DAL 29 APRILE AL 26 GIUGNO 2005 AL MUSEO DIOCESANO EVENTI COLLATERALI ED APERTURE STRAORDINARIE SERALI  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Si è aperto al pubblico il 29 aprile, nella suggestiva cornice dei Chiostri del Museo Diocesano di Milano (Corso di Porta Ticinese 95), una grande rassegna d’arte contemporanea che vede protagoniste le sculture e le installazioni di Franca Ghitti www.Francaghitti.it Questo nuovo appuntamento del Diocesano con l’arte contemporanea - che fa seguito alla recente inaugurazione della mostra pittorica dedicata a William Congdon, aperta sino al 29 maggio - sigla l’attenzione con la quale il Museo apre alla contemporaneità del fatto artistico, sia nella pittura che nella forma plastica della scultura e dell’installazione. Franca Ghitti intende la scultura come un alfabeto che tenta di ricreare una comunicazione dispersa con gesti di raccolta e composizione di pezzi sparsi. L’artista lombarda lavora - con ferro e legno, la materia che predilige - dagli Anni Sessanta, realizzando un tipo di scultura che costruisce per aggregazioni “per luoghi” e mirando a ricostruire l’immagine di uno spazio quasi arcaico dove penetrano forme, usanze e dimensioni del territorio umano. La scultura è prima di tutto per lei un’esperienza concettuale per gestire un patrimonio di forme e contenuti. Partita dalla “geometria della corda” l’antico sistema di misurazione dei campi con un pezzo di corda usato dai contadini della Val Camonica - e dalle antiche culture materiali, cariche di consapevolezza antropologica, l’artista approda ad una dimensione della scultura che si misura con le tecnologie ed i linguaggi seriali del mondo contemporaneo, evocando varie “organizzazioni del tempo”, tra culture contadine, artigiane, e civiltà metropolitane e tecnologiche. Nel percorso espositivo della mostra, nei chiostri del Museo Diocesano, s’incontrano opere tutte ugualmente rappresentative di una geografia umana perduta e riscoperta, luoghi d’identificazione e di riflessione per la comunità contemporanea: una serie di installazioni daranno vita ad un percorso dove saranno visibili i grandi paesaggi mentali realizzati dall’artista. In Altri alfabeti Franca Ghitti reinventa linguaggi dispersi o perduti che erano depositati nei gesti e nei ritmi di fabbri, carpentieri, segantini, fucinieri, mugnai, pastori, contadini in un ordine progettuale che non perde il contatto materico con le cose che hanno segnato l’esperienza collettiva, e che, avendo una storia d’uso, facevano già parte di una rete di comunicazione di cui l’artista si riappropria. In tal modo ripensa il concetto di scultura come attraversamento di un’antropologia volutamente periferica ed essenziale. La mostra, accompagnata da brevi note critiche di Paolo Biscottini, Claudio Cerritelli, Elena Pontiggia e Fausto Lorenzi, è stata realizzata grazie al contributo di Comunità Montana di Valle Camonica, Consorzio Comuni Bacino Imbrifero Montano di Valle Camonica, Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio,metallurgia Bresciana, S4win Solutions for Web, Fen Energia - Piancogno, Gruppo Fondiaria Sai Agenzia Generale di Brescia, Simes, Entis, Collegio dei Costruttori Edili di Brescia e Provincia.  
   
   
“VOCI MUSICA AUDIOTATTILE” RASSEGNA DI SUONI E RACCONTI, TUTTI I LUNEDÌ, ALL’OSTERIA SOTTOVENTO DI PAVIA PRIMO CONCERTO, IL 2 MAGGIO CON ANGELO CONTINI E GIORGIO MANCINI  
 
Pavia, 2 maggio 2005 - La musica come rito, come tempo e movimento, la musica come atto di partecipazione. Sono tanti i “manifesti” che hanno accompagnato gli aspetti sociali e comunitari della musica e ne hanno costruito l’immagine collettiva e, a volte, anche politica. Sulla scorta di questo modo di vivere la musica, sul gioco cioè che si crea in una condivisione tra performance e pubblico, stretto in uno spazio ravvicinato, nasce la rassegna “Voci Musica Audiotattile”, che si svolge all’Osteria Sottovento di Pavia, tutti i lunedì di maggio, alle ore 19. Al centro del programma c’è al voce, nelle sue diverse espressioni: narrazione, canto, stravolgimento elettronico, puro suono e puro significato, ma in una veste sempre accattivante, proprio per creare quella interazione corporea e gestuale, e quindi espressiva, che passa sotto il nome di “audiotattile”. Quattro concerti, quattro performance all’ora dell’aperitivo, quell’ora che sta dopo qualcosa e prima di qualcos’altro, a cavallo su un tempo ormai codificato, ancora una volta, nel rito del bere insieme. Così, tra i tavoli del locale di via Siro Comi si alterneranno storie raccontate, storie lette, storie cantate e suonate. Frasi o rumori, tutto per giocare con ciò che passa tra le mani (o tra le orecchie) in un istante. La prima serata, quella di lunedì 2 maggio, ci porterà tra le parole dell’Oriente, con il Lao-tse, il vecchio maestro. E’ questo anche il nome di un antico trattato del V secolo a.C., che sta alla base della filosofia taoista. Conosciuto anche come il Tao, il libro classico della via e della virtù, probabilmente è opera di un certo Li Er (o Lao Dan), ed è un testo tra i più influenti nella storia culturale della Cina e di tutto l'estremo Oriente. La sinteticità delle sue espressioni e l'alto contenuto etico ne fanno un testo eccezionale per chiunque, una vera luce per i tempi bui. A leggerne alcuni passi sarà, nella prima delle serate dedicate alla voce e alla musica, Giorgio Mancini, filosofo e contrabbassista, in un delicatissimo duo con il trombone di Angelo Contini. Ed è proprio l’equilibrio il fulcro di questa performance: equilibrio tra un testo antichissimo e la libera improvvisazione, equilibrio tra i suoni gravi del contrabbasso e le fluide dinamiche del trombone, equilibrio tra la musica e i silenzi del pensiero. All’osteria Sottovento di Pavia tel 038226350) si apre così la rassegna “Voci Musica Audiotattile” (tutti i lunedì di maggio, alle ore 19,00). Gli altri appuntamenti sono: lunedì 9 maggio, con un trio composto da Lorenzo Dal Rì live electronics, Giampaolo Albasini, voce recitante e cantante, e Guido Bosticco, basso elettrico (suoni e rumori, canti e sberleffi intorno alle poesie di Bertolt Brecht); lunedì 16, con Sergio “Tamboo” Tamburelli, voce, e Nicola Arata al contrabbasso (storie di uomini e storie di jazz, un racconto letto, parlato, cantato e suonato); lunedì 23 con Gianni Mimmo al sax soprano e Chandra Livia Candiani alla voce (dialogo tra sassofono, lettura poetica e canto sulle Lettere mai scritte); lunedì 30 maggio, chiuderanno la rassegna Filippo Monico alle percussioni e Paolo, voce recitante (parole e ritmo, in un dialogo asciutto su vari testi). Angelo Contini Strumentista e ricercatore “nato” con il trombone, strumento nel quale ha riconosciuto la propria voce artistica attivo nel campo del jazz e della musica sperimentale, vanta collaborazioni prestigiose. Giovanissimo negli anni 70 inizia a tenere concerti col trombettista Guido Mazzon e il percussionista Toni Rusconi, frequentando l’inquieto mondo della musica improvvisata. Con Mazzon e altri musicisti italiani e stranieri esegue l’opera “Dressoir” composta dall’olandese M. Mengelberg al Teatro Arsenale di Milano. Dopo vari altri concerti collabora al quartetto Lodati-robbins entrando nella “Cooperativa Musica Creativa” mentre suona anche nel ‘Gruppo Contemporaneo” e incide I’ L.p. “Aspettando i dinosauri”. In vari teatri italiani esegue dal vivo le musiche del balletto ‘Dressoir” che la Compagnia di Danza Contemporanea di Milano. Irresistibilmente attratto dalla contaminazione artistica è protagonista di “contatti”, come lui stesso li definisce, fra musica e pittura collaborando con artisti direttamente nei loro studi. Lo scrittore Umberto Lucarelli lo vuole sempre alle presentazioni dei suoi libri e gli fa incidere le colonne sonore dei suoi films. Dal 1983 e per un decennio è primo trombone della Big-band “The Swingers” di Cremona. Ha affinato una sensibilità particolare che lo ha condotto alla profonda conoscenza dello strumento e allo studio di tecniche alternative tipiche del repertorio contemporaneo. Respirazione circolare, multiphonics, esplorazione di ogni recondito angoilo del proprio strumento ne fanno uno stilista efficace e raffinato. Esplora il rapporto con il silenzio in performance in solo e in gruppo, ma non disdegna collaborazioni solistiche e di sezione in ambiti più convenzionali. Tiene stage e master sulla tecniche alternative dello strumento e sulla musica improvvisata, ma è anche un esperto di dijeridoo. Nel più recente incontro con Gianni Mimmo apre una collaborazione fresca e sincera, un interplay interessante e quasi cameristico che è la cifra stessa di questo duo. Giorgio Mancini Nato il 3/9/1944, ha compiuto a Milano studi conclusisi con la Laurea in Filosofia. Per più di trent’anni ha insegnato questa materia, da ultimo nel liceo scientifico milanese ‘F. Severi’. Ha collaborato alla stesura del manuale di storia della filosofia del prof. Salvatore Veca. A questa attività professionale ha sempre affiancato la passione per la musica. Dai cinque ai dieci anni aveva studiato pianoforte classico sotto la guida di un maestro privato; a diciassette aveva iniziato lo studio autodidattico del contrabbasso. E’ appunto come contrabbassista che dal 1969, ispirandosi alla lezione dei grandi maestri del jazz contemporaneo, da Monk a Coltrane, da Coleman a Taylor, ha lavorato ad un progetto in seguito mai abbandonato: la libera improvvisazione e la sperimentazione musicale su frammenti tematici propri o d’autore. Sempre dal 1969 ha organizzato piccoli gruppi musicali, trii o quartetti, la cui dimensione essenziale poteva meglio prestarsi alla realizzazione di tale progetto. Attraverso un lavoro di studio, ma anche esibendosi in pubblico, ha incontrato musicisti diversi: fra questi e da ultimo, il trombonista Angelo Contini, la forte affinità con il quale ha permesso l’instaurarsi d’una stimolante e proficua collaborazione.  
   
   
VILLA DEI LEONI: ZUIN, "STAGIONE DA RECORD. CANTIERE APERTO PER PROGETTI DI RESPIRO NAZIONALE"  
 
Mira (Ve) – 2 maggio 2005 - "Alla ricerca del tempo presente" è stata una stagione da record. Il cartellone del teatro Villa dei Leoni di Mira ha sfiorato infatti 2.950 presenze serali, con un'affezione del pubblico che ha visto un'impennata rispetto alla passata stagione: da una media di 230 spettatori a spettacolo si è balzati a 270. E gli abbonamenti, dopo il +33% del 2003/2004, hanno registrato una ulteriore progressione del 12%, superando quota 150. Ma non è solo la stagione serale ad essere cresciuta. Anche il programma "Veneto d'Autore" - che nel 2005 si allargava dalla domenica pomeriggio ad alcuni appuntamenti serali - ha visto un aumento degli spettatori (complessivamente quasi 800), ma soprattutto è progredita in termini di qualità della proposta. Leggera flessione, invece, per il cartellone "Famiglie a teatro": nelle domeniche dedicate ai ragazzi, le presenze sono scese del 6%. Sul fronte del "Teatro Scuola" - il progetto che porta a Villa dei Leoni gli alunni delle scuole di Mira e della Riviera del Brenta - si conferma il gradimento, con una prova di forza che si legge nei numeri: le recite sono passare da 26 a 32 e questo ha consentito di ospitare quasi mille ragazzi in più rispetto al 2003/2004, arrivando a 6.642 presenze totali. "Siamo estremamente soddisfatti dei numeri - commenta l'assessore alla Cultura Massimo Zuin -, ma soprattutto dell'attenzione crescente che il pubblico ha rivolto alla proposta di Villa dei Leoni. La platea che vive le proposte di Mira è eterogenea, giovane, ma soprattutto ha molta voglia di scoprire nuove proposte nel panorama teatrale nazionale e veneto". L'inaugurazione con la prima prova aperta in Veneto del nuovo lavoro di Marco Paolini "Il Sergente", un evento esclusivo con Arnoldo Foà, le prime nazionali di "La Seconda Sorella", "Sentieri Sotto La Neve" con Roberto Citran e "Il Diavolo E L'acqua Santa" di Armando Carrara, tutte produzioni La Piccionaia-i Carrara. E ancora in prima e unica regionale "Il Cortile", il divertente "Gabriele" di Fausto Paravidino, le "Smanie Della Villeggiatura" di Goldoni portato in scena dalle Belle Bandiere, l'intenso "Cara Professoressa" di Ljudmila Razumovskaja e l'applauditissimo "Primo Piano" con la Banda Osiris e Stefano Bollani. Sono alcuni dei momenti significativi di una stagione teatrale che ha fatto della qualità artistica delle proposte il suo punto di forza per consolidare un forte rapporto con il pubblico. Per la prossima stagione il cantiere è già aperto e l'assessore alla Cultura annuncia che per il nuovo cartellone di Villa dei Leoni "puntiamo a dare vita a nuovi progetti di respiro nazionale, ma ancora una volta legati profondamente alla storia del nostro territorio". Nel frattempo passerà l'estate, che "ancora una volta vedrà a Mira una delle proposte più importanti nel contesto della provincia di Venezia, dove non mancheranno le sorprese", conferma Zuin.  
   
   
ASTA DI DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO UN CAPOLAVORO DI ARTEMISIA GENTILESCHI E UNO DI DE NITTIS NELLA PROSSIMA ASTA DELLA PORRO & C  
 
 Milano, 2 maggio 2005 - Il catalogo della prossima asta di dipinti antichi della Porro & C. Presenta un importantissimo ritrovamento: torna infatti sul mercato a distanza di quarant’anni un capolavoro di Artemisia Gentileschi di cui si credevano completamente perse le tracce. L’opera, una grande Allegoria (olio su tela, cm. 166,5x236, stima a richiesta), era stata presentata alla prima asta di dipinti antichi dell’allora appena fondata Finarte nel 1963. Si tratta di una delle composizioni più ambiziose della più grande figura femminile espressasi in campo artistico. L’opera si colloca verso il 1620 nel periodo fiorentino di Artemisia che si era rifugiata nella capitale medicea dopo aver abbandonato Roma a causa della conclusione del celebre processo ed è ancora piena di ricordi delle esperienze caravaggesche che Artemisia aveva sperimentato negli anni romani. Maestri italiani e nordici a confronto - Tra le altre opere presenti in catalogo spiccano una coppia di Capricci (olio su tela, cm. 81,5x111,5, stima: € 300.000/350.000) di Gianantonio Guardi che costituiscono il precedente delle due più grandi tavole del fratello Francesco aggiudicate all’asta Porro il 12 ottobre scorso per più di 1 milione di euro (record di vendita per un quadro antico nel 2004, in Italia). Sempre per la pittura di paesaggio va ricordata la Scena fluviale (olio su tavola, cm. 43,5x68 siglato e datato in basso a sinistra Svr 1652, (stima: € 300.000/350.000) di Salomon Van Ruysdael, l’inventore accanto a Hobbema del paesaggio moderno del nord Europa. Sempre in ambito olandese va segnalato l’importante Ritratto di Dama proveniente dalla collezione Ruspoli (olio su tela cm. 151x114, stima: € 35.000/40.000) di Bartholomeus Van Der Helst., l’artista, che, a fianco di Rembrandt, fu il ritrattista prediletto della ricca borghesia olandese. Il Quattrocento - Notevole anche il gruppo di tavole d’alta epoca che comprende l’intensissimo Vir Dolorum di Giovanni di Paolo (tavola, cm. 25x20, stima: € 120.000/150.000), l’artista che meglio interpreta la personale accezione in cui a Siena viene interpretato il Rinascimento. Dalla vicina Firenze provengono invece le quattro predelle di Mariotto di Cristofano (tempera su tavola, cm. 23x24, stima: € 200.000/250.000), il cognato di Masaccio, ondeggiante tra i ricordi della formazione tardo gotica e l’adesione ai modelli del geniale parente. Sempre in ambito fiorentino si colloca l’affascinante cassone riferibile al Maestro di Didone (tempera su tavola, cm. 41x135,5, stima: € 50.000/60.000) che raffigura una misteriosa scena, forse riferibile al mito medioevale di Elena di Troia. Dipinti del Xix Secolo - Il catalogo comprende un primo gruppo vedute della prima metà dell’800 ispirate da un forte sentimento romantico della natura come La cascata del Fibreno un olio inedito del 1821 di Raffaele Carelli (cm 41x55; stima: € 60.000/70.000) o da un attenzione minuziosa al dato descrittivo come Il quadriportico della Basilica di Sant’ambrogio a Milano di Luigi Bisi (cm 67x97; stima: € 14.000/16.000) e Il chiostro della Certosa di Pavia di Pompeo Calvi (cm 34x40; stima: € 20.000/25.000). Di grande impatto è La passeggiata al Lago dei Quattro Cantoni (olio su tela, cm 61x91, stima: € 350.000/450.000) di Giuseppe de Nittis , un dipinto con lunga fortuna espositiva e una delle prove più alte della maturità del pittore, che ritrae con altissima poesia il clima rarefatto del paesaggio alpino. Da segnalare un’elegante tavoletta di Giovanni Boldini Ritratto di Signora con foulard (cm 27x35; stima: € 70.000/80.000). Una piccola sezione del catalogo è dedicata ad opere Aleardo Terzi (1870-1943) artista divisionista, ma anche uno dei primi grafici pubblicitari in epoca Déco. Oltre al un grande Nudo femminile del 1913 (105x135; stima: € 24.000/28.000) saranno presentati gli esecutivi per la reclame di Ovomaltina e Formitrol (tempera su cartone; stima: € 2.000/2.500). Le opere provengono direttamente dalla collezione degli eredi dell’artista. Milano, Palazzo dei Giureconsulti Asta: 12 maggio 2005 Esposizione: da sabato 7 a lunedì 11 maggio; ore 10.00-18.30. Domenica 15.00-18.30  
   
   
OLLY MEETS & GOODFELLAS IN CONCERTO SABATO 7 MAGGIO 2005  
 
Pordenone, 2 maggio 2005 - E' possibile unire una voce punk e una formazione swing? Dall'incontro tra Olly (ex voce degli Shandon) e i Good Fellas, è nato un disco di brani riarrangiati con il suono di una grande orchestra di swing e reinterpretati da una delle voci più belle della scena underground italiana. Un appuntamento imperdibile dal vivo al Deposito Giordani. Prendiamo una band di swing italo americano. La migliore sul mercato. Nata grazie all’amore per questa musica e per la nostra bella terra dall’intuizione e caparbietà di un vero capo gangster dello swing, Lucky Luciano. Da oltre dieci anni calca i palcoscenici di tutta Europa, facendo muovere i piedi al pubblico di ogni età. Spettacoli teatrali, colonne sonore cinematografiche, apparizioni televisive al fianco di grandi star del piccolo e grande schermo. The Good Fellas. Un ritmo irresistibile, una proposta che non si può rifiutare. Aggiungiamo una voce. Di quelle vere. Un cantante che da anni guida una formazione ska core, col punk nel cuore, e la professionalità di una grande stella sul palcoscenico. Leader degli Shandon, realtà storica della musica aggressiva in Italia ed all’estero. Olly. Dotato di una capacità espressiva vocale e di una malinconia come solo i grandi cantautori sanno esprimere. Quelli veri, cha hanno qualcosa da dire; e che dicendolo, colpiscono il cuore di chi ascolta. Molte volte questi due elementi si mescolano. Le band dividono il palco; l’agenzia che li distribuisce; si sfiorano culturalmente e professionalmente.. L’elemento catalizzatore si chiama Max. Max Cantù è il booking manager della agenzia di entrambe le band. Ci pensa e ci ripensa. Poi, proprio il giorno del suo matrimonio, mentre i “bravi ragazzi” ci suonano sopra ed Olly canticchia, ci arriva. Il disco si farà. Max fonda la sua agenzia nuova, Mezzanima Booking e Bagana Records, con la quale produce nuovi progetti per V2. Adesso il disco si fa. Sul serio. Non con quello vena di patinato revival swing che, periodicamente, colpisce il debole mercato musicale italiano. Non c’è mero scopo commerciale, bensì passione ed amore. L’idea è semplice; le band contemporanee prendono vecchie cover degli anni quaranta e cinquanta? E noi ci prendiamo delle cover nuove di zecca e le facciamo suonare a swing! E nasce il singolo, No One Knows. Che ha rimasto la struttura musicale dei Queens of the stone age, ma suona come se fosse un 78 giri di una gang del Cotton Club negli anni trenta. Beautiful People. Che di Marylin Manson ha rimasto solo il testo, visto che la sua versione non ha melodia. E che adesso sembra un pezzo di Henry Mancini per una colonna sonora noir. E per riempire un cd? Quello che ci piace, con coraggio. Accostamenti improbabili di Luigi Tenco, con una Vedrai, Vedrai degna dell’autore stesso, oltre a Cara Maestra e Triste Sera, cool jazz in stile Baker e Umiliani. Celentano ed il suo Bimbo Sul Leone e Secret Agent Man col suono super sixties; un Whose Side Are You On? suonato rigorosamente dal vivo, in antitesi all’originale ed ai suoi anni ottanta. Una divertente No Worries in omaggio agli Hepcat ed il loro ritmo irresistibile. Too Darn Hot, standard jazz. That Mellow Saxophone, dove se non hai la voce davvero è meglio se non canti per niente. E si chiude con i Ramones; Do You Remember Rock’n’roll Radio? Gli arrangiamenti di Rico Romano portano la voce di Olly all’estremo delle sue possibilità. Non è solo una questione di note, è come le canti. Ed Olly canta col cuore. Soffre e ruggisce al tempo stesso. Strappato al suo palco punk per vestire l’eleganza dello swing. Il Cd si chiama semplicemente “Olly Meets The Good Fellas”; infatti di un incontro si tratta. E quello che può sembrare bizzarra ed improbabile allegoria di note si trasforma in quaranta e più minuti di buonsenso artistico e divertente coraggio musicale. Sicuramente, in una vera rock’n’roll radio, tutto questo materiale può essere suonato ed ascoltato. Vestito di un booklet stile Capitol fifties. Calendar girl bellissima ed accessori; perché la grazia nell’immagine non deve mai mancare.  
   
   
LO SEAT È FORNITORE UFFICIALE DELLO DUCATI CORSE  
 
Verona, 2 maggio 2005 - La Divisione Seat della Autogerma ha concluso un accordo con la Ducati Corse, reparto sportivo della gloriosa Casa motociclistica italiana. I termini di questa partnership prevedono che la Seat fornisca la Ducati Corse di otto vetture che saranno utilizzate per gli spostamenti del personale dei due team di Ducati Corse: quello dedicato al Campionato Mondiale Superbike e quello dedicato alla Moto Gp. La Casa bolognese è infatti impegnata su entrambi i fronti anche per la stagione 2005 dimostrando la sua capacità di competere ai più alti livelli del motociclismo agonistico mondiale. Sia che si tratti di moto derivate dalla serie, come le superbike, sia che si parli di veri e propri prototipi come quelli che corrono in Moto Gp. La flotta messa a disposizione della Ducati Corse è composta da quattro Altea, il modello che ha introdotto il nuovo corso stilistico della Casa spagnola, due Leon, un'auto che esprime in pieno la grande sportività Seat, e due Alhambra , la monovolume che oltre a grande spazio interno offre finiture di alto livello.  
   
   
GOLF - LPGA TOUR: GIULIA SERGAS SALE ALL’OTTAVO POSTO CHALLENGE TOUR: GIANLUCA BARUFFALDI SI CLASSIFICA 7° IN SPAGNA  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Ancora un bel giro di Giulia Sergas che con 70 colpi e il punteggio di 212 (77 65 70) è salita dal 12° all’8° posto nel Franklin American Mortgage Championship, gara del Lpga Tour che si conclude al Vanderbilt Legends Club di Franklin nel Tennessee. In vetta Stacy Prammanasudh con 205 colpi (70 70 76), una delle giovani emergenti che tenta di vincere il suo primo torneo. Ha due colpi di vantaggio sulla campionessa uscente Lorena Ochoa (207 - 71 68 68) e tre su Catriona Matthew (208 - 72 71 65). Nel 70 della Sergas quattro birdie, due bogey. Challenge Tour: Gianluca Baruffaldi Settimo In Spagna - Gianluca Baruffaldi (291 - 71 77 73 70) si è classificato al settimo posto nel Peugeot Challenge R.c.g. El Prat sul percorso del Real Club de Golf El Prat, a Barcellona in Spagna. Il torneo è stato vinto dallo spagnolo Tomas Jesus Muñoz con 287 colpi (72 74 73 68), grazie a un ottimo giro finale, che ha superato di un colpo il paraguaiano Marco Ruiz (288 - 71 70 71 76) e di due l’inglese Lee S. James (289 - 69 69 76 75) e il sudafricano Michael Kirk (73 73 77 66). Al 28° posto Massimo Scarpa con 297 (75 74 72 76), al 34° Marco Soffietti con 298 (73 75 75 75), al 61° Alessandro Napoleoni con 302 (70 79 80 73). Hanno partecipato al torneo senza superare il taglio Massimo Florioli, 101° con 154 (74 80) e Francesco Guermani, 132° con 157 (79 78). European Tour: Gioco Sospeso In Cina - Il gioco è stato sospeso nell’ultima giornata per oscurità e si concluderà di lunedì il Bmw Asian Open, torneo dell’European Tour che si svolge al Tomson Shanghai Pudong Gc di Shanghai, in Cina. E’ comunque terminata la gara di Costantino Rocca, che si è classificato 65° con lo score di 291 colpi (74 68 71 78) dopo un deludente 78. Nel suo score 1 birdie, tre bogey e due doppi bogey nel finale. Difficilmente potrà sfuggire il titolo a Ernie Els che nelle sei buche giocate ha allungato ancora il passo e si è portato a “meno 22”. Al secondo posto è l’inglese Simon Waklefield con “meno 14” dopo 7 buche, al terzo Thomas Bjorn con “meno 12” dopo 7 e al quarto Jean-françois Lucquin con “meno 11”, anch’egli dopo 7 buche. U.s. Pga Tour: Dimarco Torna In Vetta - Non è stato completato il terzo turno dello Zurich Classic of New Orleans, torneo dell’U.s. Pga Tour in svolgimento al Tpc of Louisiana (par 72) di New Orleans. E’ tornato al comando Chris Dimarco con “meno 12” dopo 10 buche che precede James Driscoll, “meno 11” alla 11ª, e Arjun Atwal, “meno 10” alla 10ª. E’ sceso al 7° posto Vijay Singh con “meno 8” alla buca 10.  
   
   
MARCIALONGA DI FIEMME E FASSA 29 GENNAIO 2006 LA "MARCIALONGA LIGHT 45 KM" E PER IL 2008 LA CANDIDATURA DELLA CDM  
 
Tento, 2 maggio 2005 - Mentre gli appassionati dello sci si godono un meritato riposo, i dirigenti della Marcialonga, la gara regina delle granfondo con gli sci stretti, stanno lavorando sodo per allestire la nuova edizione del 2006, la numero 33, in programma il 29 gennaio. Ieri a Predazzo, al quartier generale della "classica" tappa Worldloppet, si è parlato fino a notte fonda dei nuovi obbiettivi, un programma per il prossimo quinquennio. Le cose da discutere erano talmente tante che non tutto è passato al vaglio dei dirigenti, rinviando quindi alcuni argomenti al prossimo "consiglio". C’era nell’aria l’idea di una gara "breve" per consentire anche ai meno allenati di poter partecipare, ma nessuno si aspettava invece la nuova candidatura per la Coppa del Mondo. La Marcialonga così si presenterà al prossimo meeting della Fis con la richiesta per la Coppa del Mondo del 2008. Filippo Bazzanella, il segretario generale della gara, non nasconde la propria soddisfazione: "Dopo il successo del 2004 siamo pronti per una nuova esperienza. Nel 2006 toccherà alla Vasaloppet, il 2007 è libero ma in Val di Fiemme ci saranno le gare del Tour di fondo, così siamo in grado di prepararci per bene. Per ora la candidatura sarà per lo stile classico, ma c’è tempo fino ad un anno prima per cambiare". L’altra grossa novità è la "Marcialonga Light 45 Km". In pratica, quella che in passato era una competizione poco valorizzata, ora diventerà una gara vera e propria. Chi vuol partecipare alla "Moena-predazzo", dovrà dichiararlo al momento dell’iscrizione: ci sarà un pettorale diverso e l’arrivo della gara sarà valorizzato come quello della "sorella" maggiore. In effetti non tutti i fondisti riescono a portare a termine la faticaccia dei 70 chilometri ed allora ecco per loro, soprattutto per gli amatori e per le donne, una distanza più congeniale. Verranno riservati un montepremi ad hoc, il diploma come nella 70 km e tutti i servizi della gara tradizionale. L’edizione del 2006 della "Marcialonga Light 45 Km" sarà un’edizione zero, per verificare il gradimento dei fondisti. Nelle intenzioni di Alfredo Weiss e del suo direttivo c’è un potenziamento di tutti i servizi e dell’immagine, per valorizzare la gara anche su questa distanza, anche nei confronti degli stranieri. Ma c’è dell’altro. La Marcialonga 2006 potrebbe essere anche tappa di Campionato Italiano (50 Km) e di Coppa Italia. Una richiesta in tal senso è stata presentata alla Fisi e sembra che ci siano buone probabilità che la proposta venga accettata. Per il futuro c’è nell’aria anche una gara il sabato, con un percorso più breve e riservata alle sole donne, come succede alla Vasaloppet. Ma per il momento sono solo idee in attesa del vaglio del Comitato. Di sicuro c’è l’intenzione della Marcialonga di far parte, sia nel 2006 che nel 2007, della Fis Marathon Cup, la Coppa del Mondo lunghe distanze che anche quest’anno ha avuto una trionfatrice azzurra, la "forestale" Cristina Paluselli. Www.marcialonga.it  
   
   
PRONOSTICI RISPETTATI ALLA RAMPIBIKE RAMON BIANCHI E LA FERRARI SUPERSTAR I DOMINATORI DEL 2004 SI CONFERMANO LEADERS NEL RITTER RAMPITOUR D’ITALIA  
 
Trento, 2 maggio 2005 - Primo Ramon Bianchi, secondo Martino Fruet. Il pronostico è stato rispettato appieno alla Rampibike, prima tappa del challenge di mtb “Ritter Rampitour d’Italia” disputata sui sentieri dell’Alta Val di Non. La gara per il primo posto non ha avuto storia. Uscito dalla mischia di partenza con qualche secondo di ritardo, il bresciano della Scott già al primo chilometro ha messo in luce una forma smagliante, solo Fruet è riuscito a stargli a ruota. Al primo strappo in salita Fruet era vicinissimo a Bianchi, poi verso il culmine della prima lunga ascesa ha avuto qualche problema per delle fitte alla milza ed è stato preso dagli inseguitori. Dalto e Zulian non si sono certo fatti pregare ed hanno infilato l’azzurro della Carraro. La gara è vissuta in pratica sul serrato confronto di questi ultimi tre. Bianchi in effetti ha allungato e si è costantemente tenuto un minuto di margine. Dalto e Zulian hanno cullato a lungo il sogno del podio, solo nell’ultima discesa Fruet ha trovato il ritmo giusto e con un determinato allungo ha cercato di evitare lo sprint con i rivali, conscio che salire e spingere sui pedali per lui sarebbe stato difficile. Poco prima della fine della gara Bianchi, rassicurato sul suo vantaggio, ha allentato la morsa e si è poi presentato solo soletto sul traguardo di Cavareno. Non si è neppure voltato per verificare se stesse sopraggiungendo Fruet, tant’è che ha vinto col tempo di 1h40’58” alla veloce media di 25,5 km/h. È il nuovo record della Rampibike, ma bisogna specificare che quest’anno è stato tagliato un tratto molto lento a causa di lavori nel bosco. La sua impresa comunque - e la media lo conferma - è stata da campione. Per Fruet un secondo posto incoraggiante in vista del prossimo appuntamento di Coppa del Mondo a Madrid. Si è detto soddisfatto della sua preparazione, ma dal suo sguardo si capiva chiaramente che avrebbe preferito quel gradino più alto del podio che a Ramon Bianchi è valso la maglia rosa di leader del Ritter Rampitour d’Italia. Nel finale Ivo Zulian ha ingranato il rapporto giusto beffando il suo compagno di fuga Dalto. Il trentino della Val di Fassa non stava nella pelle, per lui questo podio è un ottimo inizio per puntare alla vittoria del challenge nella categoria Sportsmen. L’inossidabile aretino Paperini ha centrato il quinto posto precedendo per un’inezia Dimitri Modesti. Nelle singole categorie il punteggio massimo è andato ovviamente a Bianchi (èlite), quindi a Zulian (Sportsmen), Lazzaroni (M1), Paperini (M2), Rigon (M3), Platzgummer (M4) e Janes (M5). La gara delle donne ha registrato la vittoria della dominatrice dell’edizione scorsa del Rampitour d’Italia, come è successo tra i maschi. La vicentina Anna Ferrari ha rotto gli indugi fin dal via e non ce n’è più stato per nessuna. La Ferrari ha trovato un giusto trenino di “maschietti” che hanno tenuto un buon ritmo, tanto che sul traguardo ha dovuto attendere oltre 3’ per conoscere il nome della sua maggior rivale. La bergamasca Daniela Bresciani ha mantenuto il secondo posto fin dai primi chilometri, andando poi ad incrementare gradatamente il vantaggio sulla veronese Lorena Zocca. Quarto posto per la reggiana Valentina Rosi che, come consuetudine, ha corso tutta la gara “scortata” dal papà. L’attesa Claudia Paolazzi, migliore atleta regionale al traguardo, ha concluso al sesto posto, dietro ad Antonella Incristi. La splendida giornata di sole ha fatto da perfetta cornice a questa sesta edizione della Rampibike. Ora il Ritter Rampitour d’Italia riposa per quindici giorni, poi appuntamento con la seconda tappa, la Rampiledro. Classifica: 1) Bianchi Ramon (Scott Racing Team) 01.40.58; 2) Fruet Martino (Arcobaleno Carraro Team) 01.42.21; 3) Zulian Ivo (Tacconi Sport) 01.42.31; 4) Dalto Nicola (Gs Cicli Olympia) 01.42.49; 5) Paperini Giancarlo (Scott Pasquini) 01.44.21; 6) Modesti Dimitri (Scott Racing Team) 01.44.46; 7) Lazzaroni Oscar (Team Oprandi Bike) 01.44.49; 8) Cattaneo Jonny (Team Oprandi Bike) 01.44.52; 9) Varesco Jarno (Arcobaleno Carraro Team) 01.45.14; 10) Augscheller Stephan (Profi Bike Team) 01.45.19. Femminile: 1) Ferrari Anna (Uct Montebelluna) 02.06.02; 2) Bresciani Daniela (Scott Racing Team) 02.09.42; 3) Zocca Lorena (Sc Cicli Fontana) 02.14.00; 4) Rosi Valentina (Mtb 4 Colli Forno Gualerzi) 02.19.54; 5) Incristi Antonella (Granzon Team) 02.20.53; 6) Paolazzi Claudia (Gs Bicimania Lissone) 02.22.07; 7) Lonardelli Francesca (Gs Bike Store) 02.26.54; 8) Bresciani Nicoletta (Scott Racing Team) 02.28.36; 9) Donà Valentina (Gs Cicli Morbiato) 02.30.49; 10) Dossi Marcellina (Arcobaleno Carraro Team) 02.32.18.  
   
   
IN VAL DI FIEMME GRANDI PROPOSITI: MONDIALI 2011 E COPPE DEL MONDO ANCHE PER I DIVERSAMENTE ABILI LA PROSSIMA SETTIMANA AD AMSTERDAM SI CONOSCERANNO I CANDIDATI IRIDATI DEL 2011  
 
Trento, 2 maggio 2005 - Lo sci di fondo ha radici remote. Tracce trovate sulle rocce in Norvegia illustrano l’uso degli sci fin dal 5000 a.C. La prima vera competizione di cui si ha notizia risale al 1843 in Norvegia a Trömso, la prima gara di Campionato Italiano nel 1909 a Bardonecchia, il primo Concorso Fis, preludio del Campionato Mondiale, nel 1925 a Johannisbad in Cecoslovacchia, il primo Campionato Mondiale nel 1937 a Chamonix in Francia. La storia si fa poi più recente col primo Campionato Mondiale in Italia nel 1991, in quella Val di Fiemme che poi sarebbe diventata l’emblema italiano dello sci di fondo, grazie anche alle gesta di campioni famosi come Franco Nones, Giorgio Vanzetta e Giulio e Federico De Florian. Nel 2003 la Val di Fiemme ha organizzato nuovamente i Campionati Mondiali ed ora è in lizza per ospitare quelli del 2011. Nei primi anni ’70 nasce la Marcialonga, autentico simbolo dello sci di fondo, mentre per la Coppa del Mondo invece la storia è più breve: nel 1973 prende vita la prima idea e si sviluppa a Castelrotto, poi nel 1978 a Telemark (Nor) si svolge la prima gara sperimentale di Cdm della Fis. La Val di Fiemme si conferma dunque la culla dello sci nordico in Italia, e questo fatto sarà rimarcato la prossima settimana ad Amsterdam dove il Comitato Nordic Ski Fiemme, presieduto dall’instancabile Pietro De Godenz, si presenterà con nuove proposte per l’immediato futuro. Il presidente può vantare una squadra di oltre mille volontari ormai "professionisti" del sistema organizzativo, che costituiscono un patrimonio di inestimabile valore. Ma a supportare le nuove proposte dei fiemmesi ci sono anche le due strutture di Lago di Tesero e di Predazzo, realizzate per i "giochi" del ’91 e poi riviste nel 2003, che sono il vanto dello sci nordico in Italia. E proprio ad Amsterdam si conoscerà l’elenco dei candidati all’organizzazione dei Campionati Mondiali del 2011. C’è sentore di qualche difficoltà del comitato di Holmenkollen che è in dissenso, pare, col Comune di Oslo, ma c’è sempre la possibilità che si candidino altre località, come ad esempio Zakopane (Pol). De Godenz e la sua squadra sono ormai vaccinati alle candidature, conoscono bene gli "intrighi di palazzo" e come si costruiscono le alleanze, forti anche del supporto del presidente Fisi Gaetano Coppi che vuole portare in Italia nuovamente un torneo iridato. Ma se la candidatura del 2011 segue ormai il proprio corso, ci sono altri obbiettivi che la Val di Fiemme intende perseguire. Nel 2006 sono già a calendario per i giorni 14 e 15 gennaio le Coppe del Mondo della 10 km e della 15 km in tecnica libera e la Team sprint, oltre a due gare di combinata nordica. Nel 2007 il "Classical Resort" della Val di Fiemme è inserito nell’inedito "Cross Country Tour" che dovrebbe portare una sferzata di aria nuova nel mondo degli sci stretti, ma il comitato fiemmese spera anche di rientrare nel giro giusto della Cdm di salto. La notizia inedita è che la Val di Fiemme si candida per ospitare, già a dicembre di quest’anno, ben sei gare di Coppa del Mondo per i diversamente abili, eventi che stanno pian piano espandendosi grazie anche all’importanza assunta dalle singole discipline inserite nei Giochi Paralimpici invernali. Il comitato, grazie al supporto della Sportabili Onlus di Predazzo presieduta da Dino Degaudez, il quale fa parte anche del comitato Nordic Ski Fiemme, conta di portare quattro gare di fondo delle distanze corte e due gare di biathlon, primo timido esperimento per un progetto che vorrebbe introdurre questa disciplina in Val di Fiemme, al centro del fondo di Lago di Tesero. Ma negli uffici di Cavalese si sta lavorando anche su altri importanti progetti, che vengono realizzati in perfetta sintonia con l’Apt della Val di Fiemme a conferma che lo sport è un veicolo promozionale insostituibile nel settore turistico. La prossima settimana sarà cruciale: dalla riunione Fis di Amsterdam De Godenz saprà finalmente contro chi dovrà misurarsi per la prossima ambizione "mondiale", ma si conosceranno anche propositi e date dei prossimi eventi da ospitare nella terra che è culla dello sci nordico. Www.valdifiemme2003.com  
   
   
FORMAZIONE IN TOUR: È TEMPO DI BILANCI  
 
Milano, 2 maggio 2005 - Formazione in Tour, la campagna di sensibilizzazione allo sport come strumento di promozione sociale lanciata dal (Csi) Centro Sportivo Italiano con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha concluso lo scorso 29 aprile il suo viaggio itinerante per l’Italia – ha toccato ben 56 città - iniziato a settembre 2004. È quindi tempo di bilanci. Numeri importanti quelli di Formazione in Tour: 148 iniziative svolte, 55 talk show con gli studenti delle scuole medie superiori e 93 convegni sulla funzione sociale ed educativa delle parrocchie e delle società sportive. I 7758 partecipanti (6304 ai talk show e 1454 ai convegni) sono stati principalmente della fascia d’età compresa tra i 15-19 anni (5875). Il tour puntava a formare migliaia nuovi animatori culturali sportivi in parrocchia e altrettanti educatori sportivi (arbitri, allenatori, dirigenti) sensibilizzando, nel contempo, gli studenti nei confronti del volontariato sportivo. Per questo, ogni tappa è stata caratterizzata da tre momenti: un incontro con le società sportive Csi, uno con le parrocchie locali ed infine un talk show con gli studenti di una scuola superiore, alla quale è stato presentato il progetto finalizzato alla creazione di un circolo sportivo studentesco all’interno della scuola. Altri risultati conseguiti non meno importanti dei grandi numeri, sono stati l’apertura di nuovi contatti con le diocesi e con gli enti locali, il miglioramento dell’immagine e della visibilità del Csi sul territori e la buona partecipazione di parrocchie e scuole, due ambiti che richiedono una speciale attenzione e un’adeguata proposta progettuale. Oltre alla partecipazione a diverse tappe del Tour da parte di Edio Costantini, Presidente Nazionale del Csi, si sono registrate numerose altre presenze di rilievo. Campioni del calibro di Vittorio Adorni, Andrea Cassarà, Giorgio Lamberti, Maddalena Musumeci, Guidina Dal Sasso, Beniamino Bonomi, Gian Carlo Camolese, Franco Vona, Daniele Scarpa, Sandra Truccolo, Lorenzo Porzio, Tania Di Mario, Fabrizio Della Fiori, Angelo Gigli, Elisa Togut, Fabio Viviani, Matteo Soragna, Richard Nemec, Daniela Ceccarelli, Andrea Borella, Davide Baiocco e Gianfranco Rosi, esponenti del mondo religioso come il cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi, il vescovo di Treviso monsignor Bruno Mazzolato, monsignor Pietro Brollo vescovo di Udine, monsignor Giuseppe Anfossi vescovo di Aosta, monsignor Piero Coccia arcivescovo di Pesaro, monsignor Benigno Luigi Papa, vescovo di Taranto e monsignor Carlo Mazza, direttore della Pastorale per lo Sport della Cei, giornalisti come Bruno Pizzul, rappresentanti delle iistituzioni come Raffaele Fitto e Gianni Rivera ed esponenti del mondo associativo come Massimiliano Sabbadini, presidente del forum degli oratori italiani.  
   
   
DOLOMITI STARS: PRESENTATE LE TAPPE BELLUNESI DEL GIRO D'ITALIA  
 
Belluno, 2 maggio 2005 – Il debutto del consorzio Dolomiti Stars al Giro d'Italia ha avuto alcuni testimonial d'eccezione. Ad una settimana dal prologo di Reggio Calabria, il fondista Pietro Piller Cottrer (vincitore dei Campionati del Mondo 2005 nella 15 km di fondo), la pattinatrice Chiara Simonato e gli ex-campioni del pedale, Moreno Argentin e Silvio Martinello, sono stati protagonisti, infatti, della conferenza stampa di presentazione sulla presenza di Dolomiti Stars all'edizione 2005 della corsa rosa. L'evento, svcoltosi sabato 30 aprile nell'Auditorium del Duomo di Belluno, ha raccolto i rappresentanti delle istituzioni che, a fianco del consorzio Dolomiti Stars e delle aziende sponsor, hanno promosso e sostenuto il progetto "Dolomiti Stars al Giro d'Italia": a cominciare da Regione del Veneto e Provincia di Belluno. Nel corso della conferenza sono state presentate le tappe che transiteranno nell'area Dolomiti Stars: l'11a tappa (150 km da Marostica a Zoldo Alto), che si correrà giovedì 19 maggio, e la 12a frazione (di 178 km), che prenderà il via il giorno seguente da Alleghe e terminerà a Rovereto. Spazio, dunque, agli approfondimenti tecnici ma anche alle numerose attività che faranno da corollario alla partnership tra il comprensorio veneto ed il Giro d'Italia: il lancio della guida ciclistica dedicata agli itinerari in bicicletta ed in Mtb, lo stand al "Villaggio di Partenza", l'hospitality nell'area di arrivo, la presenza nella carovana pubblicitaria, e la sponsorizzazione del "Concorso pronostici" riservato ai giornalisti.