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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Maggio 2005
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SORIN GROUP ANNUNCIA IL PIANO DI INTEGRAZIONE INDUSTRIALE DEL SETTORE CARDIOPOLMONARE  
 
Milano, 10 Maggio 2005 – Sorin Group, il più grande gruppo europeo in ambito cardiovascolare, e leader mondiale nelle tecnologie medicali per la cardiochirurgia, ha annunciato ieri il piano d’integrazione industriale delle attività del settore Cardiopolmonare, parte della Business Unit Cardiac Surgery. L’obiettivo è di rafforzare ulteriormente la posizione di leadership del Gruppo e assicurare la totale focalizzazione sulle esigenze del cliente, l’innovazione continua e la competitività della struttura dei costi, attraverso la flessibilià dei processi produttivi, la tempestività dei lanci commerciali e un utilizzo più efficiente delle risorse, nell’ambito delle linee di prodotti cardiopolmonari (Cpb), delle macchine cuore-polmone (Hlm), dei sistemi per autostrasfusione (Ats) e del blood management (Bm). Il piano, come anticipato il 12 Novembre 2004 e successivamente anche il 1 Marzo 2005 in occasione della presentazione agli analisti del Piano Strategico 2005-2009, completa il programma di ristrutturazione industriale e di riduzione dei costi orientato all’estrazione di tutto il potenziale ad oggi inespresso di creazione di valore del Gruppo. Fino ad oggi, Sorin Group ha operato nel settore Cardiopolmonare attraverso tre società - Cobe Cardiovascular, Dideco e Stóckert -, con risultati eccellenti. In futuro verrà conseguita la piena integrazione a livello globale delle tre unità operative che agiranno come una sola unità, condividendo la medesima strategia globale, una organizzazione globale, processi globali per quanto riguarda l’innovazione, il marketing, le attività regolatorie, la produzione e la logistica, sotto il marchio comune di Sorin Group. La nuova unità completamente integrata opererà su tre siti - Denver, Mirandola e Monaco -, ciascuno dei quali rappresenterà un centro d’eccellenza focalizzato su una specifica missione e specifiche competenze. La definizione e il lancio del piano d’integrazione traggono origine da alcune fondamentali scelte di business e obbiettivi strategici: Il consolidamento delle linee di prodotti degli Ossigenatori in un'unica piattaforma che rappresenterà il meglio disponibile sul mercato mondiale. Il perseguimento di innovazioni pionieristiche con lo sviluppo di un sistema integrato per la circolazione extracorporea orientato al paziente. L’ulteriore rafforzamento della posizione competitiva nell’Ats grazie alla riconosciuta eccellenza a livello mondiale nell’Hlm. La focalizzazione delle attività di Denver, Mirandola e Monaco verrà ridefinita, con la creazione di centri di eccellenza, l’eliminazione di duplicazioni nelle attività produttive, e la concentrazione della produzione nei siti a maggiore efficienza. In particolare: Denver focalizzerà le attività industriali su: assemblaggio di prodotti monouso per Ats, nonché progettazione e assemblaggio di Pts (perfusion tubing systems), destinati al mercato nordamericano; distribuzione dei prodotti Sorin Group in Nord America. Inoltre, Denver continuerà a svilupparsi come sede della Regione Nord America di Sorin Group con le attività di Vendite, Marketing e Servizi condivisi. Mirandola sarà la sede per la produzione di Ossigenatori e di camere di separazione per Ats per il mercato mondiale. Si occuperà inoltre di: assemblaggio di prodotti monouso per Ats, nonché progettazione e assemblaggio di Pts (perfusion tubing systems), per il mercato Internazionale (Europa e Resto del Mondo); distribuzione di prodotti monouso per Cpb/ats per il mercato Internazionale. Monaco sarà la sede per la produzione di tutte le apparecchiature per cardiochirurgia per il mercato modiale. Sarà inoltre centro globale per la distribuzione e l’assistenza tecnica per tali apparecchiature. Il piano d’integrazione porterà come ulteriore beneficio la possibilità dell’outsourcing per le attività a basso valore aggiunto. La realizzazione del piano e il trasferimento dei processi produttivi, che saranno avviati immediatamente, saranno condotti con l’obbiettivo fondamentale di mantenere i più elevati standard di qualità e affidabilità, e di assicurare la piena conformità con le approvazioni regolatorie ricevute dalla Food and Drug Administration (Fda) e dall’Unione Europea, nel contesto di una efficace transizione verso la piattaforma unica per gli Ossigenatori. “Il risparmio annuo di costi che ci attendiamo dal piano sarà di 10 milioni di euro nel 2009, con un significativo impatto sulla nostra redditività già a partire dal 2007,” ha affermato Franco Vallana, Presidente della Business Unit Cardiac Surgery di Sorin Group. “La realizzazione di questo piano rappresenta un ulteriore passo avanti nella nostra continua ricerca dell’eccellenza produttiva e dell’efficienza operativa, e rafforzerà ulteriormente la nostra posizione di leadership nel settore Cardiopolmonare,” ha aggiunto Drago Cerchiari, Amministratore Delegato di Sorin Group.  
   
   
LA MEDICINA AL BANCO DEGLI IMPUTATI. SECONDO INCONTRO DI “RICERCA E CURA. 8 INCONTRI PER CAPIRE” APPUNTAMENTI DI APPROFONDIMENTO SU TEMI MEDICI E SCIENTIFICI APERTI AL PUBBLICO PROMOSSI DAGLI IRCCS PUBBLICI E DALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO.  
 
Milano, 10 maggio 2005 – Il prossimo mercoledì 11 maggio alle 18.00, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, si terrà il secondo appuntamento di Ricerca e Cura. 8 incontri per capire, il ciclo di serate dedicate ai grandi temi della salute e della sanità promosso dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) pubblici di Milano – Fondazione Ircss Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena; Istituto Nazionale dei Tumori; Istituto Neurologico Carlo Besta – e dall’Università degli Studi di Milano e organizzato con il supporto di Accademia di Comunicazione e Edra Medical Publishing. Titolo dell’incontro: La medicina al banco degli imputati.Il consenso del paziente, che è alla base del rapporto di fiducia con il medico, è cardine del codice deontologico e punto di partenza di norme giuridiche ad hoc. Sempre più spesso, però, nei contenziosi legali queste norme sono utilizzate dai pazienti ai fini di una richiesta di risarcimento, quasi che il rapporto con il medico sia un contratto a risultato obbligato, cioè la guarigione. Questa prassi rischia di spingere sempre più i medici verso una “medicina difensiva” che li mette al riparo dai contenziosi ma che al contempo ne limita la libertà d’esercizio e la possibilità di intervento. Come arginare questo rischio? Come far sì che il consenso informato non sia solo un adempimento burocratico, ma la base di un’alleanza terapeutica consapevole tra medico e paziente? Ne discutono: Ferdinando Cornelio, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Neurologico “Carlo Besta”; Antonio Farneti, Direttore dell’Istituto di Medicina Legale di Milano; Alfonso Marra, Presidente della Ii Corte d’Appello del Tribunale di Milano; Pasquale Spinelli, Responsabile dell’Unità Operativa Chirurgia Generale 3 dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori. Modera: Anna Parravicini, Responsabile coordinamento comunicazione scientifica Irccs pubblici di Milano. Sede degli incontri: Università degli Studi di Milano, Aula Magna. Via Festa del Perdono, 7. Data e Ora: mercoledì 11 maggio, 18.00 – 20.00  
   
   
ETNOTEAM SI PRESENTA AL FORUM PA COME IL PARTNER PER L’INNOVAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Etnoteam, il principale Business Solution Aggregator italiano per lo studio, la realizzazione e la gestione di soluzioni e servizi Ict, annuncia la propria partecipazione alla manifestazione Forum P.a., mostra-convegno annuale dei servizi ai cittadini e alle imprese, che si tiene a Roma dal 9 al 13 maggio 2005. Etnoteam presenta presso lo stand di Microsoft (Padiglione 23, settore Presidenza Consiglio Ministri) la propria offerta nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Etnoteam aiuta le aziende e le pubbliche amministrazioni nel miglioramento dell’efficienza interna, nell’incremento della trasparenza verso cittadini e imprese e nel supporto dello sviluppo dell’e-Government, grazie alla sua storia alle competenze acquisite in campo applicativo e tecnologico, alla creatività delle sue soluzioni. In particolare l’offerta di Etnoteam per la Pubblica Amministrazione e la Sanità è relativa alle tematiche dell’e-Government, dei Processi e soluzioni per la digitalizzazione della Pa, del protocollo informatico e Document Management, dei sistemi per la Sanità e soluzioni specializzate di Full Outsourcing e Application Management. La presenza di Etnoteam all’edizione 2005 del Forum Pa sarà focalizzata sull’apertura alle tecnologie presenti sul mercato. Presso la postazione Etnoteam e durante i seminari tenuti al Teatro Micorsoft, verrà presentata la nuova release di Docspa, la soluzione multipiattaforma interamente realizzata da Etnoteam per il protocollo informatico e la gestione elettronica dei flussi documentali, già adottata da diverse Pubbliche Amministrazioni. Un’altra soluzione tecnologica dedicata al mercato della sanità è Hopera, la suite che si configura come “nuovo” Sistema Informativo Integrato per le aziende ospedaliere, finalizzato a garantire la migliore soluzione informatica adatta a supportare tutti i processi organizzativi, clinici ed amministrativi. La soluzione è interamente realizzata da Sysline, società del Gruppo Etnoteam, che fornisce servizi di gestione di infrastrutture e sistemi informatici, progettazione e sviluppo applicazioni e integrazione di sistemi, consulenza organizzativa, di processo e specialistica in ambito Ict per i settori della Sanità e dei Media. Etnoteam presenterà inoltre la propria offerta relativa a soluzioni Rfid nell’ambito della Pubblica Amministrazione, per il controllo degli accessi e la movimentazione dei documenti. “Negli ultimi anni l’attenzione di Etnoteam si è focalizzata sulla realizzazione di soluzioni di gestione documentale e del protocollo informatico, esperienza che ci ha permesso di sviluppare capacità organizzative e tecnologiche, trasferibili in ambienti più complessi” afferma Augusto Coriglioni, Responsabile della Business Unit Pubblica Amministrazione ed Industria di Etnoteam, e aggiunge: “Per il futuro intendiamo consolidare la nostra attività di system integration, specie su soluzioni web based attraverso progetti importanti ma selezionati sui quali riteniamo di potere aggiungere valore”.  
   
   
AL FORUM P.A. FILAS PRESENTA INIZIATIVE E PROGETTI  
 
Roma, 10 maggio 2005 - Presso lo stand della Regione Lazio – al padiglione 31 – gli incaricati saranno a disposizione dei visitatori per illustrare tutte le iniziative e i progetti che Filas attua nei suoi diversi settori di attività: hi-tech, web e comunicazione multimediale, innovazione di prodotto e processo, oltre a R&s – incluso il sostegno alla partecipazione al Sesto Programma Quadro di ricerca europeo – trasferimento tecnologico, assistenza per brevetti e proprietà intellettuale, e-learning, knowledge management e gestione di competenze e risorse umane. L’insieme degli interventi di Filas mira a creare una rete organica dell’innovazione su scala regionale che coinvolge imprenditori, ricercatori, istituzioni e, attraverso Labornetfilas, mondo dell’istruzione, della formazione e giovani che si affacciano al mercato del lavoro. Una rete in grado di aumentare competitività, occupazione e apertura internazionale del tessuto produttivo del nostro territorio. Dal 2001 Filas ha accompagnato le imprese e soprattutto le Pmi – che costituiscono il cuore del sistema economico regionale, nazionale ed europeo – verso l’innovazione e le nuove tecnologie. La sua azione è in continua crescita sia attraverso lo sviluppo di progetti ormai consolidati, sia attraverso l’ideazione e la messa a punto di interventi nuovi per concezione. Interventi che utilizzano un’ampia gamma di metodologie: dall’erogazione di finanziamenti e agevolazioni fiscali a operazioni di Venture Capital - che coinvolgono risorse pubbliche e private -all’erogazione di servizi di consulenza, formazione, marketing.  
   
   
CARRARAFIERE: IMPRENDITORI FRANCESI DELLE COSTRUZIONI A CARRARA PER AUMENTARE L’USO DEL MARMO ACCOMPAGNATI DAI TECNICI DELL’IMM HANNO VISITATO CAVE E MARMOTECA  
 
 Carrara, 10 maggio Una delegazione di 30 imprenditori francesi, titolari di aziende che operano nel settore del lapideo e delle costruzioni nella regione dell’Aquitania, associate alla Unicem (Union Nationale des Industries de Carrières et Matériaux de Construction), guidata dal presidente Philippe Simon, in Italia per un viaggio di aggiornamento tecnico e professionale per individuare materiali e prodotti da impiegare nella loro attività è stata a Carrara per approfondire le conoscenze delle caratteristiche dell’industria lapidea locale. Il marmo è, ovviamente, fra i materiali di maggiore interesse per gli aderenti ad Unicem organismo che associa 3.800 aziende che operano in settori che vanno dall’estrazione e lavorazione di marmi e graniti, a produttori di granulati, calcestruzzi e prefabbricati in cemento e compositi. L’internazionale Marmi e Macchine ha dato il proprio supporto predisponendo un programma di visite per dare al gruppo informazioni tecniche necessarie a comprendere meglio le caratteristiche e gli impieghi del “bianco”. Dopo un incontro con i tecnici dell’Imm il gruppo (nella foto durante la visita all’Imm) ha visionato gli oltre quattrocento campioni di marmi esposti nella Marmoteca ed ha poi visitato le cave e concluso la full immersion con u incontro tecnico finale di valutazione delle informazioni ricevute, preannunciando nuove visite che continueranno un rapporto di collaborazione utile alla promozione dei marmi italiani.  
   
   
CARRARAFIERE: IL MARMO DI CARRARA IN MOSTRA A ZURIGO LA STORIA DEL BIANCO E IL RESTAURO DEL DAVID ILLUSTRATE CON LASTRE, PANNELLI E FILMATI NELLA SEDE DEL POLITECNICO FEDERALE  
 
Carrara, 10 maggio 2005 - Il 19 maggio 2005 a Zurigo, nella sede del Dipartimento di Scienze della Terra del Politecnico Federale sarà inaugurata la mostra “Carrara - Il marmo nella storia”, iniziativa realizzata in stretta collaborazione con l’Internazionale Marmi e Macchine Carrara e con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Scopo della mostra è illustrare al grande pubblico elvetico la formazione, la storia e l’utilizzo del marmo bianco nei secoli attraverso materiale illustrativo realizzato appositamente. Con la collaborazione di docenti universitari ed aziende del settore sono stati realizzati 24 grandi poster per illustrare gli aspetti geologici (storia geologica, classificazione scientifica, cartografia), gli aspetti tecnologici ed economici (estrazione, lavorazione, utilizzo degli scarti di produzione), l'uso del marmo nel design e nell'architettura, oltre alle tecniche della scultura. Grazie alla disponibilità della Galleria dell’Accademia di Firenze è stato realizzato un poster sul restauro, appena ultimato, del David di Michelangelo, la scultura più conosciuta al mondo, vero simbolo del marmo bianco. La mostra è completata con dodici lastre di marmo delle apuane delle tipologie più note e impiegate (Bianco P, Bianco Ordinario, Bianco Venato, Statuario, Calacatta, Cremo, Nuvolato, Bardiglio, Arabescati, Cipollino, di 60 x 60 x 2 cm), attraverso le quali i visitatori potranno apprezzare le caratteristiche dei diversi tipi di marmo bianco e con la proiezione di un filmato sul restauro del David, uno sul Museo del Marmo di Carrara ed uno realizzato dall’Imm. “Abbiamo colto con piacere questa grande opportunità promozionale - sottolinea Giancarlo Tonini presidente dell’Imm Carrara – che ci ha consentito di collaborare con istituzioni prestigiose, per illustrare ad un pubblico qualificato, ed in un contesto di grande valore come il Politecnico di Zurigo, la storia del nostro prezioso materiale e gli impieghi nelle opere più significative, mettendo in campo anche le esperienze maturate dalla nostra struttura nel campo della promozione del marmo”. “Il Marmo nella storia” è concepita come iniziativa itinerante, il materiale esposto è commentato in più lingue e, dopo Zurigo dove resterà aperta fino al 30 settembre, sarà riproposta prima nella sede dell’Internazionale Marmi e Macchine a Carrara e successivamente nelle università di Pisa e di Parma. Hanno collaborato alla realizzazione di Carrara - Il marmo nella storia, oltre all’Imm, al politecnico di Zurigo e al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, Omya International, Eckardt Natursteine Ag, Mc-mineral Consult Ag, Pronaturstein, Saste –Schweizerische Arbeitsgemeinshaft für Steine und Erden.  
   
   
PIAGGIO: ANDAMENTO PRIMI QUATTRO MESI 2005  
 
Martorelles, 10 maggio 2005 - In occasione della visita ufficiale del re Juan Carlos di Spagna presso gli stabilimenti della Derbi (Gruppo Piaggio) a Martorelles (Barcellona), è stato reso l’andamento del Gruppo nei primi quattro mesi del 2005. I ricavi consolidati si attestano a 462,1 milioni, con una crescita del 3,9% rispetto al dato aggregato Piaggio-aprilia del corrispondente periodo 2004. L’aumento è principalmente dovuto all’ottima performance di Aprilia, +11,6% rispetto al dato del 2004. I volumi complessivi del Gruppo sono cresciuti, nello stesso periodo, del 7,7% raggiungendo quota 195.000 unità.  
   
   
HARLEY-DAVIDSON RIPORTA UN NUOVO RECORD NEL PRIMO TRIMESTRE E RIVEDE LA CRESCITA DELLA PRODUZIONE DI MOTOCICLETTE PER IL 2005  
 
 Milwaukee, 10 maggio 2005 - Harley-davidson, Inc.ha annunciato il 13 aprile un altro record di fatturato e di profitti per il primo trimestre, che si è chiuso il 27 marzo 2005. Il fatturato del primo trimestre si è attestato a 1,24 miliardi di dollari Usa, rispetto a 1,17 miliardi di $ nello stesso trimestre dell'anno scorso, con un aumento del 6.0%. Gli utili per azione (Eps) del primo trimestre sono stati pari a 77 centesimi di $, cioè un aumento dell'13,2% rispetto ai 68 centesimi dell'anno scorso. “Mi appresto a prendere la carica di Chief Executive in Harley-davidson e sono molto contento che l’azienda sia in ottima salute, tanto da conseguire l’ennesimo trimestre record” commenta Jim Ziemer, Chief Financial Officer e Ceo Elect, Harley-davidson, Inc. “Guardando avanti, ci aspettiamo che il business di Harley-davidson continui a crescere e che il 2005 sia il 20° anno di record consecutivi”. “Contemporaneamente, le vendite nel mercato statunitense nel primo trimestre 2005 sono state relativamente costanti rispetto al 2004, diversamente dalle nostre aspettative. Malgrado il nostro ottimismo per l’andamento del 2005, pensiamo sia prudente limitare la crescita di produzione a breve termine, mantenendo la domanda superiore all’offerta di mezzi. Questo porterà ad un cambiamento degli obiettivi di crescita, sia per la produzione che per i profitti nel 2005. Abbiamo rivisto il target produttivo portandolo a 329.000 unità, quindi in crescita rispetto alle 317.000 del 2004, ma ridotto rispetto al target previsto, che doveva attestarsi in 339.000 unità. Ci aspettiamo che la crescita dei profitti per il 2005 si attesti approssimativamente a un 5-8% di incremento, in relazione alle previsioni di crescita dei profitti a medio termine” “Sebbene l’adeguamento dei volumi potrebbe impedirci di raggiungere i precedenti obiettivi di 400.000 moto per il 2007, non vediamo la necessità di variare le proiezioni di crescita annuale del 7-9% basate sui primi tre mesi di vendita. Allo stesso modo, non prevediamo di cambiare le proiezioni di crescita dei profitti a medio termine, se non per quest’anno”, aggiunge Ziemer. “Per diciannove anni consecutivi, il nostro management ha prodotto risultati record ed io sono assolutamente convinto che ciò che stiamo facendo sia coerente con gli interessi a medio termine dei nostri azionisti” conclude Jeff Bleustein, Chairman e Chief Executive Officer di Harley-davidson, Inc. Segmento Moto e prodotti affini Il fatturato del primo trimestre per le moto Harley-davidsonò è stato pari a 979 milioni di $ Usa, un aumento del 6,5% rispetto al primo trimestre dell'anno scorso. Le consegne di moto Harley-davidson sono state pari a 76.716 unità, cioè 2.626 moto o il 3,5% più dell'anno scorso. Il fatturato del primo trimestre relativamente a Accessori e Ricambi (Parts and Accessories - P&a), che comprendono Ricambi Originali e Accessori Originali, è stato di 176,9 milioni di $, un aumento del 4,6% rispetto al primo trimestre dell'anno scorso. Più a lungo termine, l'azienda prevede che i ricavi di P&a crescano a un ritmo un po' più sostenuto del tasso di crescita nella vendita di moto. Il General Merchandise, che comprende l'abbigliamento e gli oggetti da collezione, ha visto nel primo trimestre ricavi pari a 59,5 milioni di $ Usa, con una crescita del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A lungo termine, l'azienda prevede un ritmo di crescita della General Merchandise più contenuto del tasso di crescita nella vendita di moto. Il margine lordo del primo trimestre per il Segmento Moto e Prodotti Affini è stato del 37,6% all’incirca lo stesso ottenuto nello stesso periodo lo scorso anno, ovvero 37,8%. L’utile lordo è stato inferiore a causa del maggior costo dei materiali, in particolare in relazione ad una sovrattassa imposta sui metalli mentre ha goduto soprattutto dell'impatto positivo dei tassi di cambio estero e, in misura minore, di efficienze operative. Il margine operativo è salito al 24,2%, rispetto al 22,9% del precedente anno, grazie a una riduzione delle spese operative. Dati di vendita Moto Negli Stati Uniti a fine Marzo, le vendite al dettaglio di moto Harley-davidson sono scese di un punto percentuale rispetto al 2004. Allo stesso modo, nel mercato statunitense delle grosse cilindrate, si è riscontrato un calo dello 0,4% nel primo trimestre. In tutto il mondo, le vendite al dettaglio di moto Harley-davidson sono cresciute del 2,8%, trainate dalle ottime performance di Europa e Giappone, che registrano una crescita rispettivamente del 20,6% e del 10,6%. Segmento Servizi Finanziari Harley-davidson Financial Services, Inc. (Hdfs), ha registrato un reddito di gestione pari a 53,6 milioni di $ Usa, in crescita di 3,3 milioni di $ rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso, pari al 6,5%. Hdfs continua a ricevere un forte apprezzamento da parte dei clienti. Nel corso del trimestre, Hdfs ha erogato 730 milioni di $ di finanziamento al consumo, con un utile di 19,2 milioni di $. Nel primo trimestre del 2004, il finanziamento al consumo erogato è stato pari a 625 milioni di $, con un utile di 25,2 milioni di $. L'utile del 2,6% sull’erogato totale è stato leggermente sopra le aspettative del management dato che i margini di intermediazione sono passati dall’1,7% al 2,5%. Le perdite su crediti attualizzate sul portafoglio gestito sono passate dallo 0,77% del primo trimestre 2004 all’1,07% del 2005; l’incremento è in parte dovuto alla maggior incidenza delle perdite e al minor tasso di interesse. Hdfs conta di mantenere le perdite sui crediti inferiori all’1%. Per il 2005, l’utile operativo per Hdfs è previsto leggermente in calo rispetto al 2004, in primo luogo a causa di maggior competizione sul mercato, in secondo luogo a causa dell’aumento del tasso d’interesse erogato. A lungo termine, l'azienda prevede che il tasso di crescita dell'utile operativo di Hdfs sia leggermente più alto di quello della vendita di moto. Stock Option Accounting: Dal gennaio 2005, la compagnia ha adottato il nuovo criterio che richiede alle imprese di riconoscere il costo delle stock option nel proprio conto economico. Il totale della spesa di compensazione previsto per il primo trimestre 2005 ammonta a 7 milioni di dollari. Cash Flow Nel corso del trimestre, la gestione di esercizio ha generato cassa per 51,7 milioni di $, valore più basso rispetto ai 161,2 milioni del primo trimestre 2004. Nel primo trimestre 2005, l’azienda ha erogato contributi ai fondi pensionistici per 102,3 milioni di $. Questo contributo ha il fine di alleviare il carico fiscale dei contributi stessi. Stock Repurchase Durante il primo trimestre 2005 l'azienda ha riacquistato 2,9 milioni di azioni ordinarie proprie per un costo totale di 175,8 milioni di $. Shipment Guidance Harley-davidson sta rivedendo le previsioni di produzione per il 2005, pianificando di produrre 329.000 moto, con un target di crescita del 3,7% rispetto al 2004. La Casa crede che questa riduzione di 10.000 unità, stimata indicativamente per il secondo trimestre, comporterà una riduzione di tutta la produzione di Harley-davidson dei modelli 2005, che verrà così suddivisa: 77.000 unità per il secondo trimestre, 87.500 per il terzo trimestre e 87.500 per il quarto trimestre.  
   
   
VALEO E IBM COLLABORANO PER LO SVILUPPO DI SOFTWARE AUTOMOTIVE  
 
Segrate, 10 maggio 2005 – Valeo, uno dei principali fornitori del settore automotive, e Ibm, hanno annunciato ieri il lancio di una nuova iniziativa che espanderà le potenzialità dei software embedded. Valeo apporterà la sua esperienza nel settore automotive e Ibm fornirà i processi e il supporto metodologico per i software embedded all’interno di una nuova divisione di Valeo, appositamente creata. Questa iniziativa congiunta è stata ideata per raggiungere alti livelli qualitativi, per ottimizzare i costi e per assicurare la migliore affidabilità e sicurezza ai software automotive. Questa innovativa divisione software supporterà le filiali Valeo nella gestione dei software elettronici e tecnologici per i veicoli. Valeo potrà, inoltre, conformarsi ai futuri standard Autostar. La nuova divisione sarà operativa a partire dal prossimo giugno 2005 e impiegherà più di 80 realizzatori di software entro la fine dell’anno. Recenti ricerche di mercato dimostrano che il 90% dell’innovazione nel settore automotive deriverà entro il 2010 dall’elettronica. Quest’ultima potrà accrescere le capacità dei produttori d’auto nel differenziare le autovetture in un mercato sempre più competitivo. A seguito della crescente quantità di codici software impiegati nelle automobili, le competenze elettroniche e la necessità di avere processi di sviluppo affidabili sono diventati di vitale importanza per i fornitori.  
   
   
SEAT ALHAMBRA TECNOLOGIA MULTIMEDIALE  
 
Verona, 10 maggio 2005 - La Seat Alhambra monta di serie su tutta la gamma la disattivazione dell'airbag per R passeggero e, inoltre, si prepara ad offrire nel futuro altre interessanti novità. Tra queste spiccherà l'introduzione della tecnologia multimediale. Questa monovolume in futuro si trasformerà nel primo veicolo di serie Seat sul quale si potrà vedere un film in Dvd, collegare una videocamera digitale, un Dvd o un Pc portatile, un riproduttore di Mp3 e installare una consolle di videogiochi. Questa soluzione multimediale rafforzerà il carattere della Alhambra come "monovolume per famiglie sportive". Con questo equipaggiamento, coloro che viaggiano nei posti della fila centrale della monovolume avranno garantito il massimo dell'intrattenimento. Due schermi Tff a colori, dislocati nella parte posteriore di ogni appoggiatesta dei sedili anteriori, permetteranno di accedere ad un'infinita possibilità di soluzioni multimediali. Il riproduttore di Dvd sarà collocato nella consolle centrale e le sue funzioni si controlleranno mediante un comando a distanza. Inoltre, i passeggeri della seconda fila disporranno del loro proprio collegamento di cuffie auricolari. Ampia offerta meccanica L'offerta di motori a benzina comprende il 2.0 115 Cv (85 kq, il 1.8 20Vt 150 Cv (110 kM e il 2.8 V6 204 Cv (150 kq. La gamma Diesel offre tre varianti Tdi da 1.900 cc alimentate da gruppi pompa-iniettore che sviluppano 90,115 e 130 Cv di potenza. In abbinamento ai motori 2.8 V6 e 1.9 Tdi 115 Cv si offrono le versioni 4, con trazione integrale. Questi due motori, più il 1.8 20Vt 150 Cv, possono montare cambio automatico e sequenziale tiptronic a 5 rapporti. Reference, Stylance e Sport La Alhambra propone tre livelli di equipaggiamento: Reference, Stylance e Sport. In seguito si indicano in dettaglio i principali elementi che ognuno di essi offre. Reference. A partire dalla versione base il modello può contare di serie su Abs, fari antinebbia, airbag frontali e laterali, climatronic, retrovisori con regolazione e posizione di parcheggio elettrica, impianto audio con radio lettore Cd con 10 altoparlanti, immobilizzatore elettronico e sedile del conducente regolabile in altezza. Stylance. Questa versione aggiunge Esp, airbag per la testa, doppio climatizzatore, cerchi in lega da 16", inserti in legno, computer di bordo, controllo della velocità di crociera, allarme volumetrico, sensore di aiuto per il parcheggio, volante in pelle, parabrezza riscaldabile, caricatore da 6 Cd sulla consolle centrale e cristalli oscurati. Sport. Le versioni Sport aggiungono alla versione Reference cerchi in lega esclusivi da 17", airbag per la testa, volante e pomello della leva del cambio in pelle, sedili sportivi, Esp, sospensioni sportive, climatizzatore, allarme volumetrico e strumentazione con sei quadranti, controllo della velocità di crociera, computer di bordo e sensore di aiuto per il parcheggio. La Alhambra propone come optional fari allo xenon, sistema di aiuto per facilitare le manovre di parcheggio, sedile integrato per bambini, caricatore per 6 Cd sulla plancia, volante multifunzione che incorpora i comandi della radio e il controllo della velocità di crociera, sistema di navigazione dinamico, tettuccio elettrico e doppio climatizzatore, tra gli altri equipaggiamenti.  
   
   
SEAT TOLEDO LA PRIMA BERLINA CON INTERNI MODULABILI  
 
Verona, 10 maggio 2005 - La Seat ha presentato la nuova Toledo al salone di Parigi 2004. Con questo modello, la Casa ha ridefinito il concetto classico della berlina per offrire più versatilità, funzionalità e uno spazio interno inedito sino ad allora in un'auto del suo segmento. In coincidenza con il Salone di Barcellona, la gamma Toledo presenta numerose e attraenti novità come, per esempio, lo spostamento longitudinale dei sedili posteriori e la nuova versione "Magnus". La Toledo si è sempre caratterizzata per il grande volume del suo bagagliaio. A partire da ora, i 500 litri di capacità del bagagliaio possono aumentare di 101 litri, grazie allo spostamento longitudinale dei sedili posteriori. Se si spostano al massimo i sedili posteriori in avanti -14 centimetri -, si ottiene un favoloso volume di bagagliaio: 601 litri, la capacità più grande del segmento. Per aumentare la sicurezza e il comfort, la Toledo aggiunge, analogamente alla Altea, le seguenti novità: fari bixenon, sensore luci e sensore di pressione degli pneumatici. Fari bixenon. I proiettori xenon bifunzionali si adattano al tracciato della strada. Questo sistema di illuminazione intelligente fornisce i vantaggi dello xenon per le luci anabbaglianti e abbaglianti utilizzando la risposta di vari sensori e il processamento di una centralina elettronica specializzata. Così, la rotazione dei gruppi ottici si adatta in funzione del raggio delle curve e della velocità di marcia, offrendo l'illuminazione più adeguata alla strada. In questo modo, il sistema aumenta la sicurezza e il comfort nella guida notturna. Inoltre, i fari possono contare anche su di un dispositivo che regola in modo automatico e dinamico la loro portata. Mediante due sensori e una elettronica di calcolo, la posizione del fascio di luce si adatta in modo automatico e dinamico in funzione del carico ed anche nelle accelerazioni e nelle frenate. Questa funzionalità dinamica fornisce una grande sicurezza in situazioni di accelerazione e decelerazione brusche. Il sistema funziona sia con le luci anabbaglianti sia con quelle abbaglianti. Sensore luci. Il sensore luci è un nuovo componente che fa parte di una esclusiva offerta che si completa con il sensore pioggia e il retrovisore interno antiriflesso automatico. Il sensore luci attiva e disattiva le luci dei fari automaticamente in funzione delle condizioni di luce naturale. Sensore pressione pneumatici. Questo elemento controlla il livello di pressione degli pneumatici e avvisa il conducente mediante una spia sul quadro degli strumenti se rileva che esistono differenze di pressione tra loro. Una volta risolto l'inconveniente, si deve premere un pulsante situato nel canale centrale affinché la centralina riporti il sistema alla sua posizione iniziale. Le novità comprendono anche la mascherina della consolle centrale, che incornicia l'impianto audio e l'aria condizionata o il doppio climatizzatore, in color argento, il terzo pulsante nella chiave d'apertura e chiusura del portellone posteriore e l'avvisatore acustico che avverte il conducente che non ha allacciato la cintura di sicurezza. Ma questo non è tutto. In breve si potrà acquistare la Toledo con la carrozzeria in due colori, a immagine e somiglianza della Toledo Prototipo. La Toledo "bicolore" offrirà due combinazioni di tonalità e, in entrambe, la parte superiore della carrozzeria - dal tetto sino alla Linea Dinamica - sarà sempre colorata in grigio Ombra. La differenza si concentrerà nella parte inferiore, ove il Cliente potrà orientarsi tra il nuovo colore rosso Rubino oppure il nero Inchiostro. Un'altra novità della Toledo si concentra nelle versioni Stylance che, a partire da oggi, avranno la modanatura del paraurti posteriori colorata in grigio. La Toledo "Magnus" è disponibile in abbinamento con i motori 1.6102 Cv (75 kw), 1.9 Tdi 105 Cv (77 kM e 2.0 Tdi 140 Cv (103 «. Sulla versione Reference, l'equipaggiamento "Magnus" aggiunge di serie i seguenti elementi: fari antinebbia, cristalli oscurati e doppio climatizzatore. L'offerta è costituita da quattro motori, due a benzina, il 2.0 Fsi 150 Cv (110 km e il 1.6 102 Cv (75 «, e gli altri due Diesel, il 2.0 Tdi 140 Cv (103 kM e il 1.9 Tdi 105 Cv (77 kVl~. I due propulsori più potenti, il Fsi e il Tdi da due litri, sono abbinati a un cambio manuale a sei velocità. Inoltre, il primo è disponibile anche con cambio automatico e sequenziale tiptronic a sei rapporti, mentre il 2.0 Tdi si può acquistare con l'innovativo cambio Dsg a sei marce. La Toledo presenta anche un elevato livello di sicurezza. Si può contare sui sistemi Abs, Tcs e Esp con assistente di frenata d'emergenza (Eba). Inoltre, un servosterzo elettromeccanico e un telaio che dispone del noto Agile Chàssis, abbinato ad un assale posteriore multibraccio, conferiscono al modello una eccellente stabilità e un comportamento molto dinamico. Quanto alla sicurezza passiva, la Toledo è dotata di serie di sei airbag: conducente, passeggero, laterali e a tendina, cinture a tre punti di ancoraggio in tutti i sedili, quelli anteriori con pretensionatore pirotecnico, e i sedili posteriori dispongono del sistema Isofix. La Seattoledo è commercializzata nelle versioni Reference, Sport, Stylance e Sport-up. Reference. La versione di accesso alla gamma può già contare su un equipaggiamento di serie molto completo. Tra gli altri elementi propone Abs e Tcs, airbag per conducente, passeggero, laterali e a tendina, cerchi da 16 pollici con pneumatici a profilo ribassato, aria condizionata, alzacristalli elettrici anteriori con funzione "one touch" e sistema antischiacciamento, chiusura centralizzata con comando a distanza e chiave pieghevole, radio con lettore Cd e 6 altoparlanti e bagagliaio a doppio fondo, tra gli altri elementi. La Toledo propone anche la versione Select. Questo livello di equipaggiamento si abbina esclusivamente al motore 1.6102 Cv. Gli elementi che comprende sono gli stessi che propone la versione Reference, eccetto l'aria condizionata e l'impianto audio che restano disponibili come optional. Sport. Offre lo stesso livello di equipaggiamento della Reference, aggiungendo un carattere e un aspetto più sportivo alla Toledo: sospensioni sportive con tarature più rigide, sedili sportivi, finiture interne specifiche, cerchi in lega da 16 pollici a cinque razze, volante e pomello del cambio in pelle, comandi dell'impianto audio sul volante e due altoparlanti aggiuntivi. Stylance. A partire da oggi le versioni Stylance avranno la modanatura del paraurti posteriore colorata in grigio. Sulla versione Reference, l'equipaggiamento Stylance aggiunge elementi più lussuosi e distintivi come doppio climatizzatore, cerchi in lega leggera a sette razze, Esp con Eba, volante in pelle, computer di bordo, controllo della velocità di crociera, allarme volumetrico con batteria di sicurezza, funzione "Coming Home", comandi dell'impianto audio sul volante e due altoparlanti aggiuntivi. Sport-up. Si tratta della versione più sportiva e meglio equipaggiata. Al livello di equipaggiamento delle versioni Stylance, questa versione aggiunge l'immagine e il carattere sportivo delle versioni Sport. Come elementi optional, e in funzione di ogni versione, il completo equipaggiamento di serie può aumentare ancora grazie a una ampia lista di componenti. Tra di essi spicca il sistema Bluetooth e la radio Cd con Mp3, caricatore di Cd, sistema di navigazione, controllo della velocità di crociera, sensori posteriori di aiuto al parcheggio, climatizzatore a due zone, allarme volumetrico con batteria di sicurezza, fari antinebbia, Esp con Eba e rivestimenti in pelle.  
   
   
RENAULT PREMIA LA TUA CREATIVITÀ: METTITI ALLA PROVA E VINCI UNA MEGANE! OGGI PARTE IL RENAULT MEGANE TOUR, PRIMA TAPPA A NAPOLI PRESSO L’UNIVERSITÀ FEDERICO II.  
 
Napoli, 10 maggio 2005 - Dalla ridente città partenopea parte il Renault Megane Tour, un’iniziativa itinerante che toccherà cinque città italiane e che ha non solo lo scopo di promuovere la nuova Renault Megane berlina, ma che ha come obiettivo primario la ricerca e la valorizzazione di giovani talenti universitari desiderosi di mettere in luce la propria creatività attraverso il concorso Doyoulove Curves. Le modalità di adesione e svolgimento del concorso Renault Megane Dpyoulovecurves sono visibili sul sito www.Doyoulovecurves.it  obiettivo del concorso è quello di mettere in luce e far emergere nuovi talenti creativi appartenenti al mondo universitario italiano ed internazionale, anche gli studenti Erasmus posso infatti partecipare al concorso e vincere la nuova strepitosa Renault Megane 1.6 sportway e vedere pubblicate le proprie creazioni su prestigiose riviste e siti di design. A tutti i partecipanti Renault darà in esclusiva il My Pack: ben 1.500 euro di buono acquisto per optional su una nuova Renault Megane. I vincitori del concorso Doyoulovecurves verranno valutati direttamente dai vertici Renault, che saranno presenti domani a Napoli per inaugurare il Renault Megane Tour e per promuovere il concorso Doyoulovecurves organizzato in collaborazione con le principali associazioni universitarie internazionali (a Napoli il Best) e che coinvolge diverse associazioni e la rete www.Internationaleurope.com  Presso l’Università Federico Ii, oggi  viene allestito uno stand Renault operativo dalle 10 alle 16 che consentirà agli studenti di consegnare direttamente gli elaborati creativi realizzati e a tutti gli interessati di ammirare ed eseguire dei brevi test drive sulla nuova Renault Megane. Partecipare a questa accattivante iniziativa è semplice: “basta” avere talento ed immaginazione e dimostrarli presentando un testo, una foto o un disegno in cui ci siano “tracce” e “riferimenti” significativi alla nuova linea Megane (ad es. La foto di una nuvola che assomiglia ad un particolare dell’auto o il disegno di una casa con una linea in stile Megane). L’elaborato potrà poi essere consegnato direttamente presso lo stand Renault o inviato direttamente dal sito www.Doyoulovecurves.it  oppure spedito per posta a Ubivis Srl via Fratelli Ruffini 10 20123 Milano.  
   
   
TOWN LIFE S.P.A. CITY CAR: DALLA PENNA DI TONINO LAMBORGHINI NASCE "GINEVRA", UN QUADRICICLO INNOVATIVO E MODERNO  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Town Life è stata fondata nel 1998 da una cordata d'imprenditori a cui non manca sicuramente l'esperienza nel settore automobilistico, tra cui Tonino Lamborghini il cui nome parla da solo nel campo della meccanica. Town Life entra in un settore, quello delle vetture da città, in forte sviluppo, cercando di mirare ad un target diverso rispetto alla concorrenza. Dalla penna di Tonino Lamborghini nasce "Ginevra", un Quadriciclo innovativo e moderno, che trova per la sua linea il consenso sia dei giovani e sia di chi giovane lo è di meno. Dopo alcuni anni di attività, improntati ad ampliare la gamma Town Life con un ulteriore modello ed a introdurre la versione Ginevra a trazione elettrica, nel 2001 con l'acquisto del 100% di T.l.r. S.p.a., alle vetture da città Town Life, è affiancata la produzione di vetture elettriche per uso golfistico e di utilità, a marchio Tonino Lamborghini, Golf Carts già famose in tutto il Mondo e richiestissime dai mercati Europei e Americani. Town Life arriva così ad inserirsi in una nicchia di mercato in forte espansione: quello della mobilità alternativa all'automobile in senso stretto, infatti ad oggi con le sue vetture può soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. La City Cars a trazione endotermica trova mercato a livello Europeo, in tutti coloro che non possiedono la patente, o in chi vuole muoversi liberamente nel traffico cittadino con le versioni elettriche e chi vuole entrare in quel mercato privato e pubblico sensibile ai problemi economico/ambientale. Town Life vuole contribuire, con i suoi prodotti, a risolvere il problema della mobilità urbana, affrontando questa realtà come una filosofia di vita , prima ancora che d' impresa. Town Life - Le vetture Ginevra e Helektra. Sono uniche in quanto non soltanto esprimono una precisa filosofia di vita, ma identificano nella loro utenza un nuovo segmento di consumatori. Ginevra ed Helektra sono nate infatti come prodotti mirati ad un consumatore giovane non in senso anagrafico bensì concettuale. All'interno di questa categoria si riunisce un pubblico ben più variegato di quello dei vent'anni e ben più allargato, in quanto comprende anche i minorenni che possono guidare dall'età di 14 anni. Ad oggi il nuovo codice della strada 2003 permette l'utilizzo dei Quadricicli Leggeri dai 14 anni ad i 18 anni, solo con un semplice certificato di guida detto "patentino", che viene rilasciato dalle scuole guida o dalle scuole medie inferiori e superiori, e dai 18 anni sono guidabili anche con secondo passeggero, senza patente. Lo stile di Ginevra ed Helektra, gli allestimenti curati, il look fresco e nuovo conferiscono un appeal particolare alle vetture che supera i confini dell'età anagrafica. Le loro motorizzazioni inoltre consentono di ignorare le barriere dei centri urbani protetti, in quanto il motore elettrico consente la circolazione ovunque anche nei centri urbani chiusi o nelle aree non consentite ad i normali mezzi endotermici. Ad oggi la vettura elettrica trova una risposta reale alle giornate di blocco della circolazione nelle grandi città, infatti, Helektra grazie ad i suoi 80 Km d'autonomia soddisfa pienamente la necessità di spostamenti rapidi e sicuri ali' interno dei centri urbani. La gamma Town Life è composta da: Ginevra, Helektra a motorizzazione elettrica Tutte le versioni sono omologate in conformità con la direttiva Europea in materia di Quadricicli. Le vetture Town Life dispongono inoltre di un'ampia scelta di optional: Vetri elettrici, chiusure centralizzate, vernice metallizzata, antifurto, sensori anticollisione, e sono per le versioni Ginevra, ed Helektra allestite di serie con interni in pelle e sky e cerchi in lega.  
   
   
CHIMICHEMOZIONI2005  
 
Pavia, 10 maggio 2005 - Domenica 15 Maggio alle ore 18.00, presso l’ Ex Convento dei Crociferi invia Cardano 8 in Pavia, si inaugura la sezione di videoarte della rassegna Chimiche Emozioni. La rassegna, organizzata dal comune di Pavia settore cultura, turismo e promozione della città , propone un’ esplorazione del campo delle diverse sperimentazioni artistiche legate alla musica al teatro e alla videoarte. Nel mese scorso si è conclusa la sezione dedicata alla musica, che ha visto la partecipazione di nomi come Mario Brunello per la performance di on&on e di Nada e Zamboni. Giunta alla sua quinta edizione grazie al costante supporto di Bruno Cerruti, Chimiche Emozioni propone dunque quest’anno anche una sezione dedicata alla videoarte,territorio do continua sperimentazione e di rare indagini critiche , ma che rappresenta una nuova forma di comunicazione legata all’uso del mezzo tecnico a partire dal video fino alle ultime tecnologie e presuppone nuove forme di coinvolgimento. Abbattuto infatti il normale rapporto autore-opera-fruitore , mutano la temporalità e la spazialità del consumo dell'arte in un nouvo atteggiamento mentale, una nuova dimensione dell'arte.. Ai confini. La selezione delle opere curata dall’ Alef, è una panoramica che analizza le diversità che connotano il linguaggio audiovideo nell’ultimo decennio a partire da milos Seijn la cui video installazione “grand g/soul del1994 è stata esposta al Kinsky Palace di Praga come opera volta a rappresentare un tratto della storia della videoarte fino ai contemporanei studio Exe e il loro lavoro datato 2005 , a rappresentare un mondo che si è fatto ampio e variegato. Filo conduttore della mostra è il paesaggio, tema già chiamato in causa due volte dalla città di Pavia: con la mostra “Paesaggi. Pretesti dell’Anima” e con quella fotografica “Paesaggi del Corpo”. Nelle arti visive la rappresentazione del paesaggio ha conosciuto l’avvicendarsi di diverse interpretazioni, dalla idealizzazione romantica alla più completa sperimentazione della landart fino ad arrivare alla videoarte appunto. Gli artisti, alcuni già affermati altri agli esordi , provengono sia da realtà italiane che europee. Parte del materiale proviene dallo spazio Care of, archivio video di Milano diretto da Mari Gorni , uno spazio che si dedica alla raccolta alla catalogazione e alla conservazione delle opere prodotte con il linguaggio video. Gli artisti e le opere - Milos Seijn Grand g /luna 1994, 3’.50. Un ‘immagine ridondante e compulsiva. L’equivalente visivo di un flusso di energia dall’effetto ipnotico. Artista di Praga lavora nel campo delle arti visive , delle percezioni visuali e conduce importanti workshop come Bohemiae Rosa. Attualmente tiene corsi su “ mixed media e la relazione di natura e arte come un bisogno intrinseco della mente” presso l’accademia delle belle arti di Praga focalizzando immediate possibilità creative basate sulle relazioni tra storici paesaggi umanizzati e natura intatta. L’ archivio Care of di Milano presenta Roberta Piccioni , Video 1998 , 21’ La visione di tralicci e pali della luce da un treno in movimento si trasformano, nella dimensione della velocità, in un paesaggio fatto dall’intrecciarsi di linee mobili e continue, il silenzio si materializza come consistenza sonora e la presa diretta esprime il fluire del tempo. La Piccioni vive e lavora a Riccione , si è formata presso l’Accademia delle belle arti di Bologna e successivamente si è diplomata all ‘Ecole Nazionale Supèrieure des Beaux Arts di Parigi. Fin dagli esordi sperimenta il linguaggio del video, cui spesso abbina la creazione di ambienti installativi. L’arista ha partecipato a On air, video in onda dall’Italia, galleria di arte Contemporanea, Monfalcone(2004); Premio Maretti, Galleria d’Arte Moderna, Bologna (2003); ouverture, Care of, Milano (2002); Video.it, S.pietro in Vicoli, Torino (20019. Nel 2003 vince il premio Maretti alla Gam di Bologna Nel 2001 è selezionata per l’International Studio Program Ps1. Graw & Bockler dalla Germania Because 2002, 3’.50 Il video racconta il paesaggio urbano della Korea notturna. Un paesaggio mixato e elettrificato. Scandito da una colonna sonora ossessiva curata da Ulf Iohmann. L’opera ha partecipatoal “International short film festival di Oberhausen 2002” e al “Le festival international du court metrage.” Studio Exe landExcape 2005, 5’.10 la videoinstallazione propone un paesaggio scomposto in tutte le sue accezioni da quella naturale a quella urbana fino a quella corporale. Uno strobomix di immagini che si fanno macchie di colore, inserite in una dimensione sonora che tenta di trattenerne la fuga dal reale. Sezione teatro - Per la sezione dedicata alla sperimentazione teatrale Motoperpertuo presenta i Motus. Gruppo teatrale di Rimini attivo dal 1991, l'originalità espressiva ed il taglio politico dei loro spettacoli li hanno imposti come una delle formazioni più interessanti delle ultime generazioni. Divenuta una delle compagnie di punta del teatro continentale, ha ricevuto ben tre Premi Ubu speciali, il riconoscimento come Giovani Talenti dal 1999 al 2002 dalla redazione della rivista «Lo Straniero» diretta da Goffredo Fofi. Dal 2003 la compagnia ha iniziato una immersione nel mondo di Pier Paolo Pasolini producendo diversi studi e due spettacoli: Come un cane senza padrone (2004) e L'ospite (2004). Domenica 15 Maggio alle ore 21.00 verrà proiettato “Motus Remix” Remissaggio dell’archivio video della compagnia, con montaggi di frammenti ed estratti inediti della produzione artistica del gruppo dal ‘94, oltre a nuovi montaggi dei video precedenti, da Cassandra del ‘93 all’ Orlando Furioso del ‘98 a Visio Gloriosa del 2000, a cura di David Zamagni di Zapruder e della video factory di Motus. Martedì ‘17 Maggio alle ore 21.00 verrà proiettato splendid’s il film dei motus diretto da Daniela Nicolò e Enrico Casagrande e tratto dall’omonimo testo di Jean Genet del 1948. Splendid’s è il nome del lussuoso hotel in cui sette attori/gangster, circondati e assediati dalla polizia, tengono in ostaggio una ricca ereditiera con la complicità di un poliziotto. Girato interamente nel Grand Hotel di Rimini con una forte atmosfera che occhieggia al cinema classico americano e alla gangster story, il film racconta gli ultimi istanti dell’assedio, il momento in cui esplodono lotte intestine e debolezze e in cui parte il valzer dei tradimenti. Le proiezioni avverranno presso la sala del teatro Motoperpetuo, v.Le Campari,72 Pavia L’ ingresso è gratuito. Www.alefcoop.it  
   
   
“PERCORSI” PERSONALE DI MICHELE CHIAPPERINO DAL 14 AL 29 MAGGIO 2005  
 
Gallarate, 10 maggio 2005 - Artista eclettico, scenografo, pittore, scultore e illustratore, Michele Chiapperino presenta presso lo Spazio Zero di Gallarate le opere più recenti della sua produzione nella mostra dal titolo “Percorsi”. Non solo percorsi di ricerca, ma anche e soprattutto percorsi di vita, percorsi di viaggio e percorsi di storie. Michele Chiapperino sperimenta diverse tecniche lavorando indifferentemente sulla tela o sulla carta, realizzando sculture o collage. Espressioni interiori, indagano sulla forma geometrica del triangolo, sintesi perfetta del volume e figura dinamica. Attraverso una continua ricerca sottrae materiale al triangolo, lo rende sempre più semplice, più scarno, sino ad utilizzare di questo solo la punta. L’artista ritorna sulla forma elaborandola, rapportandola con lo spazio e con il colore, semplificandola fino a trasformarla ad un segno. Il triangolo così diventa guida per un viaggio, un percorso. La ricerca della forma diventa riflessione materica ed anche il colore diventa volume con l’inserimento di legno e carta. La sua formazione di scenografo ha influenzato, infatti, in modo incisivo tutti i suoi lavori: i materiali più diversi come carta, legno, ecc. Vengono utilizzati, lavorati trasformati con tagli e incollaggi. Nella scelta dei colori emerge sempre un giallo e un rosso: colori caldi, solari che emergono dalla tela sopra più toni di grigio. In mostra saranno presenti una decina di opere bidimensionali e due sculture. L’artista In Mostra Scenografo, pittore, scultore, incisore, stampatore, illustratore, direttore di scena, Michele Chiapperino si forma all'Accademia di Belle Arti di Foggia e nel 1976 incontra il maestro Carlo Savi per il quale diventa assistente scenografo fino al 1982, compartecipando a tre edizioni del Festival della Valle d'Itria ed alla Stagione Lirica del Teatro Regio di Parma. Progetta scenografie di rilievo, alcune delle quali in condivisione con l'architetto e scenografo Sergio De Sandro Salvati e vanta dal 1974 affidamenti significativi di direzione di scena. Da più di 25 anni si dedica all'arte contemporanea nelle sue varie forme d'espressione e meritano di essere menzionate partecipazioni, mostre personali e collettive quali: Appunti sulla Puglia, Milano, Centro Internazionale di Brera (1980); Expo Arte, Bari (1980/1981/1985); Mail-art, Milano, Galleria Apollinaire (1982); Expo Tevere, Roma (1983); Vii Biennale d'arte, Il rumore dell'erba, S. Severo Fg (1984); Piombo, legno, triangolo, tavole, pieghe, riflessi, Foggia (1984); Opere dal 1984 al 1986, Foggia (1987); Il mare.. In un cassetto, Foggia (1989) I misuratori dell'incognito, Foggia (1995). Le sue opere sono presenti presso collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Brescia. Spazio Zero, via Ronchetti n.6 Gallarate Va tel./fax 0331.777472  
   
   
PRESENTATO IL CATALOGO DELLA MOSTRA COLLECTIO THESAURI ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO  
 
Torino, 10 maggio 2005 - E’ stato presentato alla Fiera Internazionale del Libro di Torino il catalogo della mostra Collectio Thesauri. Dalle Marche tesori nascosti di un collezionismo illustre aperta sino al 22 maggio. L’importanza dell’opera, presente all’evento clou dell’editoria insieme alle altre pubblicazioni della Regione Marche raccolte presso lo stand dell’Ente, è stata illustrata da Mauro Mei, curatore dell’esposizione in corso ad Ancona e Jesi fino al 22 maggio. Mei ha ripercorso il lungo lavoro di ricerca cha ha avuto come culmine l’allestimento della mostra e la pubblicazione del catalogo ed ha tracciato le linee dell’intero progetto regionale Collectio Thesauri per la valorizzazione del patrimonio delle biblioteche storiche marchigiane. La Fiera Internazionale del Libro di Torino, svoltasi dal 5 al 9 maggio, rappresenta il palcoscenico ideale per dare il giusto risalto alla mostra-evento Collectio Thesauri e al monumentale catalogo in 3 volumi che ne costituisce il supporto scientifico, con il contributo di ben 112 autori. Un’opera che rappresenta la prima sistematizzazione del patrimonio di pregio conservato dalle biblioteche storiche delle Marche, ma che custodisce un significato che va al di là della storia della cultura regionale: “Il catalogo Collectio Thesauri costituisce una vera propria summa della storia del libro nel secondo millennio”, ha sottolineato Mauro Mei, curatore dell’esposizione, “e restituisce la multifornità di contenuti, di utilizzi e di modalità di produzione che questo straordinario mezzo di trasmissione della cultura ha attraversato negli anni. Un vero e proprio condensato della produzione bibliografica, rappresentata in modo eccelso dalle biblioteche della nostra regione, custodi dei capolavori esposti alla mostra Collectio Thesauri”. I primi tre volumi (il primo volume è a sua volta diviso in due tomi) di “Collectio Thesauri. Dalle Marche tesori nascosti di un collezionismo illustre”, editi dalla Edifir, saranno disponibili a partire dalla fine di maggio nelle migliori librerie. Presso il bookshop della Mole Vanvitelliana, principale sede espositiva, i primi 2 volumi (i due tomi del primo volume sono acquistabili anche separatamente) sono in vendita con sconti, rispetto ai prezzi di copertina di ogni volume, compresi dal 20% al 40%: http://www.Collectiothesauri.it/catalogo.htm  
   
   
HYBRID CHANNEL - BARI  
 
Bari, 10 maggio 2005 - Venerdì 13 maggio 2005 presso l’associazione culturale Moebius in Bari, parte Hybrid Channel, rassegna itinerante di videoarte. L’appuntamento, organizzato da Luca Curci con il gruppo internazionale di Artexpo e coordinato da Andrea Camassa per Moebius, proporrà i lavori video di 20 artisti provenienti da Italia, Francia, Polonia, Libano, Argentina, Usa, Canada. Hybrid Channel esplora le nuove frontiere della comunicazione, in un universo artistico della mutazione, spostandosi sui nuovi incroci possibili che innestano immagini, nuove tecnologie, culture etniche, chirurgia estetica, manifesti teorici. Nuove mescolanze nascono e si inseriscono nel processo di mondializzazione come momento di progettualità polifoniche, di teorie e linguaggi, come costruzione di connessioni che creano situazioni plurali e nuovi incroci che ibridano gli infiniti linguaggi possibili in una dissolvenza comunicativa in cui prende forma la differenza. In questo senso la transarchitettura descrive una trasformazione o una trasmutazione dell’architettura verso la rottura dell’opposizione di fisico e virtuale e la proposta di un continuum che conduca da un’architettura fisica a un’architettura tecnologicamente potenziata a un’architettura del cyberspazio. La transarchitettura si dà come una modalità di espansione e di rafforzamento dello scopo e della rilevanza dell’architettura nell’era informatica, che permetta di considerare vie alternative agli angusti confini della disciplina delle costruzioni. L’architettura si tripartisce: architettura liquida nel cyberspazio, transarchitettura al confine ibrido di spazio fisico e spazio virtuale, design del sé e dell’altro in spazi addizionati urban_place. Il corpo moderno, a sua volta, è fatto di due corpi. Uno virtuale, quello smaterializzato della rete, e l’altro che si potrebbe definire “ipercorpo”, in altri termini un corpo che contiene altri corpi. Il corpo è sempre più “mediato” e fruito attraverso i media. In uno scenario in cui cibernetica, genetica e sistemi complessi si intrecciano nella prospettiva di un futuro neobiologico, si stabiliscono nuove alleanze tra organismi e meccanismi. L’arte segnala questo spostamento che produce nuove forme di vita artificiale. L’arte vive il post-organico body_space.  
   
   
MOCKBAXXI LUIGI FILETICI IMMAGINI DI UNA METROPOLI IN TRASFORMAZIONE  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Mosca è uno dei più straordinari laboratori della realtà urbana contemporanea e lo racconta l'architetto e fotografo Luigi Filetici nella mostra Mockbaxxi che si terrà alla Triennale di Milano a partire dal 12 maggio 2005 fino al 12 giugno e che ha visto come precedente tappa espositiva il prestigioso Museo Statale di Architettura di Mosca, Muar. La mostra si colloca all'interno dell'importante progetto multidisciplinare "Stagione Italiana in Russia" promosso dal Ministero degli Affari Esteri e all'interno della manifestazione "Festa per l'Architettura", organizzata dalla Triennale di Milano. L'esposizione con un minuzioso lavoro filologico racconta un'avventura visiva attraverso le architetture che hanno caratterizzato il panorama moscovita dalle avanguardie degli anni '20 sino ai nostri giorni. Immagini peculiari della città, in un presente dinamico e allo stesso tempo dai tratti antichi, gravide dei mutamenti storici passati e presenti, che conducono il visitatore in un viaggio affascinante. Mosca, città alla frontiera dell'Europa, rivela tratti originali e sfuggenti ad un primo sguardo. Nella sfera sociale, economica e politica, cosl come in quella urbana ed architettonica, i quindici anni intercorsi dalla fine dell'Urss e dalla caduta del comunismo hanno reso la citt` il palcoscenico di mutamenti che non hanno confronti nell'attuale panorama internazionale. Le grandi fotografie, tutte in bianco e nero, raccontano lo straordinario periodo costruttivista, la monumentale e austera epoca stalinista, l'impulso costruttivo-sociale di Krushev, fino all'attuale architettura controversa dei centri commerciali. Accompagna le immagini fotografiche un filmato creato per narrare il dinamismo, l'incessante andirivieni di masse di popolazione, la mobilit`, il ritmo e l'umore di questo popolo concentrato nel cammino verso il futuro. Luigi Filetici restituisce una riflessione sulla citt` e un'analisi di un territorio urbano in continuo divenire, assolutamente ricco e stratificato, la cui indagine prosegue oltre le stesse fotografie. Luigi Filetici (1962) h docente al Corso di Laurea in Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano e La Sapienza di Roma; svolge la sua attivit` professionale in Italia e all'estero. Www.triennale.it  
   
   
E' IN CORSO FINO AL 24 LUGLIO 2005 A BIELLA LA MOSTRA SUL FILO DELLA LANA  
 
Biella, 10 maggio 2005 - Un viaggio sul filo sottile e resistentissimo della lana, che ha inizio da antichi reperti archeologici per arrivare all'arte contemporanea, attraverso l’arte antica e moderna, costituisce la prima mostra mai realizzata dedicata interamente alla lana e alla cultura ad essa legata. E' questo il percorso della mostra Sul Filo della Lana, aperta fino al 24 luglio 2005 in tre grandi sedi a Biella: il Museo del Territorio e le dismesse Fabbrica Pria e Fabbrica della Ruota. L'imponente rassegna, curata da Philippe Daverio, si avvale di un Comitato scientifico di straordinario livello di cui fanno parte Antonio Paolucci, Claudio Strinati, Nicola Spinosa sovrintendenti rispettivamente di Firenze, Roma e Napoli. Questo grande evento artistico, fortemente voluto dal sindaco di Biella Vittorio Barazzotto e dal presidente della Fondazione Museo del Territorio Biellese, Luciano Donatelli, è stato realizzato con il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione Biella The Art of Excellence, e il sostegno della Provincia di Biella. Il percorso espositivo comprende oltre 200 opere in gran parte provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, e copre un arco di tempo che dal periodo preistorico giunge fino al presente. L'accento è posto sul ruolo ispiratore che questo versatile materiale ha esercitato nei confronti di artisti eccellenti nella storia. Molte le sorprese per il visitatore: dai frammenti di terracotta risalenti a 25.000 anni fa che recano l’impronta di un coevo tessuto di lana -esposti in anteprima mondiale come più antica testimonianza dell'esistenza di questo materiale- al Pollaiolo, al Tintoretto, al celebre gomitolo di Andy Warhol, al feltro di Joseph Beuys, alle opere create appositamente per la mostra come le suggestive videoinstallazioni di Studio Azzurro. Numerosi i temi affrontati: reperti archeologici, libri antichi, costumi, arredi, oggetti, strumenti storici, opere di pittura e scultura, fotografie, creazioni multimediali, scenografie, installazioni. Una mostra importante che contiene millenni di storia esposti senza una divisione in epoche, ma inclusi idealmente nel tempo presente. Commenta il curatore Philippe Daverio: "la contemporaneità è come un armadio nel quale è raccolto tutto ciò che gli uomini e le civiltà che ci hanno preceduto hanno prodotto e le cui tracce sono giunte sino a noi. Contiene oggetti e idee che rileggiamo con il filtro del nostro tempo, a cui possiamo attingere per tessere trame nuove, idee nuove, che raccontano del passato e di noi stessi". Il percorso nasce da tre linee di pensiero principali che si intersecano fra loro: il Mito, la Fantasia, la Fabbrica. La rassegna è accompagnata da un catalogo edito da Skira, con testi di Philippe Daverio, Antonio Paolucci, Nicola Spinosa, Claudio Strinati, Lanfredo Castelletti, Alessandro Greggio, Studio Azzurro. www.Sulfilodellalana.it  
   
   
IL VINCOLO DEL VOLO VISITA GUIDATA DA GESTI, PAROLE E MUSICA AL MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Il vincolo del volo è una visita alle sale del reparto Ambienti Naturali del Mondo (Primo Piano delle esposizioni dei M seo di Storia Naturale) con recitazione di poesie di Paola Turroni, lettura di brani in prosa di scrittori come Herman Melville e naturalisti come Charles Darwin, musiche eseguite dal maestro Roberto Bartoli e suggestioni teatrali scelte in stretta relazione con i temi sviluppati nelle sale attraversate. Si comincerà con un'immersione con le balene nelle profondità dell'oceano, si attraverseranno fitte foreste pluviali, sì valicieranno montagne seguendo le migrazioni degli uccelli, si affronteranno tempeste di neve neli'ariico e si bivaccherà sotto un cielo stellato. Il vincolo del volo è Una performance itinerante che si muove negli spazi espositivi del museo come in un viaggio o ih una migrazione di nomadi attraverso i grandi ecosistemi del mondo. Il vincolo del volo vuole essere un tentativo di far comprendere che i due volti del pensiero, quello razionale della scienza ;e quello emotivo dell'arte convivono come espressioni di un unico sentire proprio dell'Uomo e di un'unica Cultura. Il vincolo del volo è un viaggio della fantasia e un omaggio alla Vita e alla Natura come ispiratrice di creatività. La performance si terrà presso il Museo di Storia Naturale di Milano e sarà ripetuta per tre volte nei corso della serata del 21 maggio 2005 nei seguenti orari: 18.30120.00121.30. La singola performance durerà un;ora circa. Sì accederà agli spettacoli gratuitamente previa prenotazione telefonica obbligatoria. Il numero massimo di partecipanti è di 30 persone per turno. Prenotazioni: Tel. 32.884.63337  
   
   
OMAGGIO AD ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA  
 
Lugano, 10 maggio 2005 - Discrezione e rarissime apparizioni in pubblico. Così Arturo Benedetti Michelangeli decise di caratterizzare il suo ultratrentennale soggiorno in Ticino, lasciando in ogni caso un segno indelebile non solo nel mondo musicale svizzero-italiano, ma nell'intero Paese. L'orchestra della Svizzera italiana, insieme al Maestro Alain Lombard, amico ed estimatore del grande pianista, dedicano il concerto di questa sera alla memoria di Arturo Benedetti Michelangeli, a 10 anni dalla sua scomparsa. Quand'era in vita, i continui rifiuti di Arturo Benedetti Michelangeli - nei confronti dei pianoforti che non lo soddisfacevano, della musica d'avanguardia, della filologia e persino del pubblico - potevano suscitare anche in chi seguiva la sua carriera col massimo interesse qualche moto di ribellione. Che diritto ha un grande interprete di concedersi con tale parsimonia a quel pubblico senza il quale - in un certo senso - non esisterebbe? Dopo la sua morte, invece, il ricordo di tanta intransigenza ha lasciato un vuoto da colmare, e la vita concertistica di oggi appare impoverita anche dalla mancanza di quei recital che venivano cancellati all'ultimo momento. Cancellazioni che nascevano dolorosamente dallo stesso perfezionismo di fondo che rendeva indimenticabile il suo pianismo ogni volta che si decideva a suonare. Un perfezionismo che soggiogava l'uditorio e che nasceva da un insieme di orgoglio feroce ed umiltà totale. L'orgoglio stava nella volontà di superare se stesso nel controllo mentale e tattile dello strumento suonato, ben al di là dei limiti di percezione dell'ascoltatore medio. L'umiltà si esprimeva nella volontà di mettersi al servizio dei grandi compositori e dei segni che lasciarono sullo spartito; di eliminare progressivamente dal repertorio qualsiasi pezzo che potesse porre in primo piano il mero virtuosismo di chi suonava, e di evitare qualunque gesto che rischiasse di venire scambiato per un ammiccamento al pubblico. Si tratta di un paradosso portato all'estremo, ma anche profondamente umano. L'aspirazione a fare qualcosa meglio di qualunque altro può diventare una forma di pazzia, ma sta comunque alla base dei massimi raggiungimenti artistici della storia dell'umanità. Sulla tastiera, Benedetti Michelangeli disponeva di una gamma timbrica apparentemente inesauribile, e l'insieme di fantasia e di perizia tecnica impiegato nel creare quella gamma era del tutto paragonabile alla creatività di quei compositori del Novecento che ebbero per il «timbro» un'ossessione dominante. La sua poi - nonostante l'esilio volontario - era una sensibilità profondamente italiana, che traduceva in termini pianistici molti elementi della poetica belcantistica. I suoi trilli, per esempio, leggerissimi e sgranatissimi, ricordano la pazienza infinita con cui certi soprani dell'Ottocento si dedicarono alla limatura degli abbellimenti più piccoli: un alto artigianato che poneva le basi per l'arte più sublime. Stephen Hastings direttore responsabile della rivista “Musica” Note Al Programma Quanto ha influenzato il mondo musicale il cosmo della produzione di Haydn? La risposta è certamente complessa a partire dalla celebre Prima sinfonia di Prokofiev, conosciuta come Classica, che di Haydn è citazione perpetua. Divisa nei quattro movimenti classici, Prokofiev la trattò come un unico blocco privilegiando oltre alla leggerezza e allo humor che dobbiamo riconoscere a questa composizione, un'espressività intensa e un legato strumentale tipicamente romantico. Probabilmente anche questo è frutto della volontà di Prokofiev di comporre senza l'ausilio del pianoforte convinto come era che "il materiale tematico trattato senza di esso risultava spesso migliore". Il compositore la battezzò "Classica" per indicare chiaramente la sua intenzione di ricreare forme antiche utilizzando mezzi moderni.Mezzi che sono la premessa alla purezza del timbro orchestrale e alla concezione strutturale della sinfonia che palesano perizia e solidità compositive che non temono confronto. Nelle forme classiche Prokofiev immette materia nuova e inconsueta così da far affiorare scarti armonici inattesi, pungenze ritmiche e soluzioni timbriche che vivacizzano e arricchiscono la grazia e la compostezza generali. Nella sua vita Prokofiev dovette anche fare i conti con il regime. Scegliendo l'esilio volontario nel 1918 rimase lontano dalla sua patria per quindici anni: vi rientrò prima come concertista e poi in maniera definitiva nel 1933 ottenendo uno statuto che, almeno per i primi anni, gli concesse una certa libertà d’ azione. Fu allora che scrisse il Concerto n. 1 per violino e orchestra, ma non ebbe un immediato successo, fredda infatti fu l'accoglienza alla prima esecuzione tenutasi a Parigi nell'ottobre del 1923. Le cause di un successo ritardato sono senza dubbio da ricondurre al fatto che questo concerto propone un tipo di musica estranea allo spirito del tempo; addirittura il suo lirismo non fu percepito come sufficientemente innovativo. La partitura è lontana da ogni convenzionale nozione di romantica esibizione virtuosistica e con economia di mezzi rimane saldamente ancorata al mondo sonoro di Prokofiev. Notevole l'orchestrazione in cui emergono le tessiture snelle e in cui si impone una importante parte affidata al basso tuba lasciando senza ruolo i tromboni. Se all'inizio faticò ad imporsi, il Concerto entrò nei gusti del pubblico quando venne adottato da Joseph Szigeti. Fu allora che, in maniera graduale ma certa, si apprezzò soprattutto la magicità della melodia iniziale e la sardonicità dello Scherzo nel secondo movimento. Ancor di più colpirono la spontaneità e il libero fluire delle idee che caratterizzano tutta la composizione alternando una sorta di semplicità a momenti di particolare sofisticazione che più tardi si impose come modello. Un balzo indietro, rispetto alla musica di Prokofiev, ce lo impone la proposta della Sinfonia n.7 di Antonin Dvorák che iniziò a comporre nel corso degli ultimi mesi del 1884, a 43 anni. Si tratta della sinfonia che egli diede alle stampe come "Seconda" intenzionato com’ era a pubblicare solo le ultime cinque e queste ultime non in ordine cronologico. Il compositore stesso la diresse per la prima volta a Londra presso la Società Filarmonica il 22 aprile del 1885, ottenendo un grande successo superato solo dalla successiva Sinfonia "Dal nuovo Mondo" nel 1893. La strumentazione della Settima è quella tipica delle grandi pagine sinfoniche dell'Ottocento, dove gli strumenti a fiato hanno ormai assunto un ruolo primario. Il corno assume in questo contesto un ruolo rilevante assurgendo a voce caratteristica del linguaggio orchestrale del Romanticismo. In questa sinfonia Dvorák si rivela, ancor più del solito, fine conoscitore degli effetti ritmici facendo proprio - e incorniciandolo nello Scherzo del terzo movimento - un procedimento che ebbe origine in epoca rinascimentale, quello dell'alternante contrasto tra ritmo binario e ritmo ternario. L'orchestra della Svizzera italiana Con l’attuale denominazione, esiste dal 1991. Precedentemente, in quanto Orchestra della Radiotelevisione della Svizzera Italiana, fu costituita ufficialmente a Lugano il 2 gennaio 1935. Si trattava allora di un complesso di una trentina di esecutori nato come potenziamento di un’orchestra più piccola che già collaborava con la Radio della Svizzera Italiana fin dalla sua nascita a Lugano,nel 1933. La diresse per primo Leopoldo Casella che vi rimase legato fino al 1968. Nel 1938 gli subentrò nella funzione di primo maestro Otmar Nussio che mantenne l’incarico fino al 1968. Con Otmar Nussio, che per molti anni tenne anche la carica di capo del dipartimento musicale della Rsi, fu accentuata l’apertura internazionale del complesso con un forte impulso in favore della musica contemporanea, anche grazie all’apporto di Edwin Loehrer che, ricoprendo la funzione di maestro del Coro della Rsi dal 1937 al 1981, fu impegnato in regolari produzioni con coro e orchestra. Dal 1969 al 1990 ne è stato maestro stabile Marc Andreae che vi ha promosso una produzione regolare di musica contemporanea con molte prime esecuzioni di compositori, soprattutto svizzeri. Fra le personalità illustri che la diressero sono da ricordare Pietro Mascagni nel 1938, Arthur Honegger nel 1947 e nello stesso anno Richard Strauss, che avrebbe poi composto per l’Orchestra della Rsi il Duett-concertino in fa maggiore op. 147 eseguito in prima esecuzione alla Radio di Lugano l’anno successivo. Altri autori che diressero le loro opere con l’Orchestra della Svizzera italiana furono Ermanno Wolf-ferrari, Darius Milhaud, Paul Hindemith, Frank Martin, Luciano Berio, Hans Werner Henze, Igor Stravinsky. L’orchestra della Svizzera italiana ha avuto un ruolo determinante nella creazione e nella crescita delle Settimane Musicali di Ascona (dal 1946), dei Concerti di Lugano (dal 1953 al 1976) e della Primavera Concertistica di Lugano (dal 1982) dove è stata diretta da Ernest Ansermet, Leopold Stokowsky, Eugène Ormandy, Igor Markevitch, André Cluytens, Paul Paray, Pierre Monteux, Carl Schuricht, Sergiu Celibidache, Rafael Kubelik, Hermann Scherchen, Eliahu Inbal, Wolfgang Sawallisch, Paul Klecki, Riccardo Chailly, Yuri Ahronovitch, Frans Brüggen e tanti altri illustri direttori. L’orchestra della Svizzera Italiana ha partecipato occasionalmente in passato ai festival di Lucerna, Montreux, Stresa. Da quando è retta da una Fondazione, si sposta con maggior facilità alternando l’attività nella Svizzera italiana ad apparizioni in varie località in Svizzera e all’estero Dal 1993 al 1996 è stato direttore stabile Nicholas Carthy. Dal 1997 al 2000 è stato primo maestro ospite Serge Baudo. Alain Lombard è l’attuale direttore stabile. Alain Lombard Ha ottenuto nel 1966 la medaglia d'oro al Concorso Dimitrij Mitropoulus divenendo, subito dopo, l'assistente di Herbert von Karajan a Salisburgo e più tardi di Leonard Bernstein a New York. L'orchestra di Miami gli ha poi affidato il ruolo di direttore musicale, mentre nello stesso periodo ha assunto la carica di direttore stabile al Metropolitan di New York, senza tuttavia rinunciare a un'intensa attività quale direttore ospite di importanti orchestre. Dal 1972 al 1983 è stato direttore stabile dell'Orchestra Filarmonica di Strasburgo e dal 1974 al 1980 ha assunto la direzione artistica dell'Opéra di Rhin. Nel 1979 Alain Lombard è diventato primo direttore ospite dell'Orchestra della Residenza dell'Aja, mentre dal 1981 al 1983 ha assunto la direzione dell'Opéra di Parigi. Dal 1988 al 1995 è stato direttore dell'Opéra di Bordeaux dirigendo ogni anno circa 200 spettacoli fra opere e concerti. Ha inciso numerosi dischi che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, alcuni dei quali con l’Osi. Dal 1999 è direttore principale dell'Orchestra della Svizzera italiana. Ilya Gringolts Vincitore del “Premio Paganini” nel 1998, ha ricevuto in quell'occasione anche due riconoscimenti speciali come concorrente più giovane (16 anni) mai arrivato in finale e miglior interprete dei Capricci di Paganini. Ilya Gringolts ha studiato violino e composizione alla Scuola speciale di musica per bambini con intelligenza superiore con Tatiana Libero a e Jeanna Metallidi e nel 2002 si è diplomato alla prestigiosa Juilliard School di New York. E' inoltre uno dei dodici giovani artisti selezionati dalla Bbc per il “New Generation Artists Scheme”. Nelle prossime stagioni Ilya Gringolts è stato invitato ad esibirsi con l'Orchestra Sinfonica di Chicago diretta da Daniel Barenboim. Si è esibito con L'ubs Verbier Orchestra diretta da Kurt Masur e Rostropovich, l'Israel Philharmonic con Mehta, la Bbc Philharmonic diretta da Sinaisky, la Rotterdam Phiharmonic, la Washington National Symphony, la Atlanta Symphony, la City of Birmingham Symphony, la Bbc Symphony, la Warsaw Philharmonic, la Swedish Chamber Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic, la Minnesota Orchestra, la New Zealand Symphony Orchestra e in tour con l’Orchestra sinfonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov. Ha recentemente inciso in esclusiva per Deutsche Grammophon la sua prima registrazione del Concerto n. 1 di Ciaikovskij e Shostakovich con la Israel Philarmonic e Perlman. Le sue precedenti registrazioni per Bis Records hanno avuto un grande successo di critica e ricevuto numerosi riconoscimenti. Ilya Gringolts suona uno Stradivari del 1723 dato in prestito da Clement Arrison su suggerimento della Stradivari Society of Chicago. Appuntamento giovedì 12 maggio alle ore 20.30 al Palazzo dei Congressi, Lugano. Per informazioni: +41 91 800.82.40 lunedì, martedì e giovedì dalle 14.00 alle 17.30.  
   
   
NICKY NICOLAI ANTEPRIMA LIVE TOUR 2005 SPECIAL GUEST STEFANO DI BATTISTA AND JAZZ QUARTET 16 MAGGIO MILANO TEATRO NUOVO  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Due speciali anteprime a Milano e Roma, anticiperanno il tour estivo della rivelazione musicale dell’anno Nicky Nicolai con special guest Stefano Di Battista e il suo Jazz Quartet che toccherà le più belle località italiane, ma anche le più importanti rassegne jazz internazionali. Gli appuntamenti sono il 16 maggio al Teatro Nuovo di Milano e il 23 maggio all’Auditorium Conciliazione di Roma, inaugurato dopo i lavori di ristrutturazione proprio in questa occasione, dove ad accompagnare gli artisti ci sarà anche una grande orchestra. In entrambe le date non mancheranno ospiti a sorpresa che si uniranno a Nicky e Stefano sul palco. Le date del tour teatrale previste a maggio sono state posticipate a ottobre, dal momento che Nicky Nicolai e Stefano Di Battista sono attualmente impegnati nella preparazione dell’annunciata commedia musicale su Cristoforo Colombo intitolata “Datemi tre caravelle”, che vedrà li vedrà protagonisti insieme ad Alessandro Preziosi e che debutterà il 27 luglio al Teatro Greco di Taormina. Inoltre il tour di Nicky farà tappa in alcune delle più prestigiose rassegne jazz mondiali, tra cui: il 3 luglio al Jazz Festival di Parigi, il 5 luglio a Vienne (nel sud della Francia) a “Jazz a Vienne”, il 9 luglio a Montreal in Canada, e tornando in Italia a Umbria Jazz il 17 luglio. Il Jazz Quartet che accompagna Nicky Nicolai, oltre a Stefano Di Battista comprende altri grandi musicisti della scena jazz italiana ed europea: Dario Rosciglione (contrabbasso), Julian Oliver Mazzariello (piano), Marcello Di Leonardo (batteria), a cui si aggiungono Eddy Palermo (chitarra), Fabrizio Ajello (percussioni). In scaletta insieme ai brani dell’album “Che Mistero è l’amore”, sono previste delle rielaborazioni personali di famosi brani jazz di alcune delle più celebri star mondiali, oltre a omaggi a Mina, Joni Mitchell e Celentano. Popolarità e successo in crescendo quindi non solo in Italia per Nicky Nicolai, dove il disco “Che mistero è l’amore” (Emi) continua ad ottenere apprezzamenti di critica e di pubblico. Il 7 maggio è uscito il nuovo singolo “Quante volte per amore” composto da Bungaro. E Carla Bruni affascinata dalla voce di Nicky, canterà la sua canzone “Io qui tu lì”, brano scritto da Aldo Romano per il disco d’esordio di Nicky Nicolai, nel prossimo album che Romano pubblicherà in autunno. La produzione del tour è di Friends and Partners e Michele Torpedine, il manager che dopo aver lanciato successi come quelli di Zucchero, Giorgia e soprattutto Andrea Bocelli nel mondo intero, sta aprendo quindi la stessa strada anche a Nicky. Nicky Nicolai insieme allo Stefano Di Battista Jazz Quartet, è stata protagonista nel 2004 di un apprezzatissimo album di debutto, Tutto passa, ed è stata la rivelazione musicale dell’ultimo Festival di Sanremo con il brano Che mistero è l’amore, tutte le sere risultato il più amato dal pubblico, vincendo lo stesso festival nella categoria gruppi. Una strumentazione delicatamente soffusa di aromi jazz sorregge il fascino della melodia e l’eleganza della voce dell’interprete. Nicky, come ha rivelato il suo album, possiede una voce limpida, duttile, versatile e classica come uno spettacolo del sabato sera di un tempo andato che solo le notturne repliche tv ricordano di quando in quando. Alla sua prima prova discografica, Nicky Nicolai è riuscita a dare uno straordinario saggio delle sue notevoli capacità vocali che riflettono i generi più diversi, tesi tra estensioni pop della Mina degli anni Settanta e gli abiti sonori cari a Norah Jones, con tratti della migliore scuola jazz del nostro paese e un’ambientazione sonora perfettamente allestita dal sassofono di Stefano di Battista e dalle canzoni di Aldo Romano. Il progetto è nato dall’amicizia tra i due musicisti, entrambi molto affermati in Francia, e di sapori francesi è pieno l'album, un lavoro che vede la collaborazione di Claudio Colasazza (pianoforte), Dario Rosciglione (contrabbasso), Amedeo Ariano (batteria) e le partecipazioni di Stefano Sabatini al piano in Late for love e di Eddy Palermo alla chitarra in Io qui tu lì, Cosa eri per me e Un cornetto e un cachet, azzeccato duetto con Renzo Arbore che veste i panni di un crooner accompagnato dal pianoforte di Dado Moroni, dal contrabbasso di Rosario Bonaccorso e dalla batteria di Marcello di Leonardo. Ad arricchire la confezione inoltre ci sono la collaborazione di Niccolò Fabi, autore del bel testo di In te, canzone ispirata alla fusion più elegante degli anni Settanta, tra Lalo Schifrin e Bob James, e quella sorprendente e misurata di Lucio Dalla, che duetta con Nicky in Io qui tu lì, uno dei vertici dell’intero lavoro, per sofisticatezza e ricchezza di atmosfera. Dopo la performance di Nicky sul palco del Festival di Sanremo, l'album è stato ripubblicato con il nuovo titolo Che mistero è l'amore, con l'aggiunta dell'omonimo brano e di altri tre inediti, tra cui una personale reinterpretazione di Sono Stanco, una perla tratta dal repertorio di Bruno Martino. Il Nicky Nicolai-stefano Di Battista Jazz Quartet nasce dall’incontro artistico e di vita tra Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, di recente uniti in matrimonio, con altri tre grandi musicisti della scena jazz italiana ed europea: Dario Rosciglione contrabbassista, Julian Oliver Mazzariello pianista, Amedeo Ariano batterista. La formazione si è imposta come una delle realtà più importanti del panorama musicale jazz degli ultimi anni affermandosi in una serie di eventi live. Elemento caratteristico del gruppo è l’unione tra la canzone italiana e il jazz basata sull’eleganza e raffinatezza delle interpretazioni e sull’autenticità dell’atmosfera che solo la musica interpretata da grandi musicisti jazz è in grado di dare. Nata a Roma da genitori abruzzesi, Nicky Nicolai ha amato la musica sin dall’infanzia. Dopo aver frequentato corsi di recitazione per l’applicazione del metodo Stanislawski al canto e all’uso del corpo sul palcoscenico, nel 1992 si iscrisse al Conservatorio Piccinni di Bari per studiare Canto Lirico con Lucia Vinardi, conseguendo il diploma di canto nel 1999. Nel 1996 e 1998 fece parte del cast dei musical “La bella e la bestia” e “La Cenerentola”. Nel 2001 ha composto con Stefano di Battista il brano “Roma ... Io senza te” per un video musicale voluto da Walter Veltroni, sindaco di Roma, che promuove nel mondo la Città Eterna. Nel 2002 ha partecipato alla rassegna “Le Signore del Jazz” del Teatro dell’Opera di Roma a fianco di Ada Montellanico, Maria Pia De Vito, Barbara Casini e Karin Schmidt con belle cover di Ill Wind, Answer Me e E se domani e nel 2003 a “Donne in Jazz” all’Auditorium Aldobrandini di Frascati con un omaggio alle canzoni di Joni Mitchell. Dopo la pubblicazione di Tutto passa, accolto con grande favore dalla critica, Nicky e la formazione jazz guidata da Stefano Di Battista hanno tenuto concerti nei più importanti locali italiani (tra cui il Blue Note di Milano e l’Auditorium di Roma) e hanno accompagnato Lucio Dalla nella tournée “Dalla in jazz” che ha toccato numerose città italiane ed europee nell’estate 2004. Stefano Di Battista inizia a suonare il sassofono all’età di 13 anni in una band giovanile di un piccolo quartiere di Roma. Presto la musica di Art Pepper e l'incontro con Massimo Urbani gli spalancano gli orizzonti del jazz. Si diploma in sassofono con il massimo dei voti all'età di 21 anni e inizia a suonare in molte formazioni fino a quando nel 1994 l'incontro con alcuni musicisti francesi lo porta a Parigi dove la sua carriera ha una svolta. Collabora con l'Orchestra Nazionale di Jazz sotto la guida di Laurent Cugny, col gruppo di Aldo Romano, e poi con Daniel Humair, J.f. Jenny Clark, Michel Petrucciani, Nat Adderly. Nel 1998, dopo alcune incisioni da leader per la Label Bleu, debutta su Blue Note con l’album A prima vista cui fa seguito nel 2000 l’album Stefano Di Battista con la presenza di Elvin Jones, Jacky Terrasson, Rosario Bonaccorso e Flavio Boltro. Oltre ai più importanti riconoscimenti da parte della critica internazionale, il disco ha vinto il prestigioso premio francese Telerama, classificandosi al primo posto nelle classifiche europee come album più venduto (25.000 copie in Francia). Nel 2003 esce Round about Roma, dedicato alla sua città natale, in cui, a fianco di composizioni originali, il sassofonista interpreta brani di autori che per la loro statura artistica o per la loro sensibilità hanno avuto una forte influenza sulla sua carriera. L’ultimo album di Di Battista, Parker’s Mood, uscito alla fine di settembre 2004, è un tributo a Charlie Parker, in cui lo accompagnano Kenny Barron al piano, Rosario Bonaccorso al basso, Herlin Riley alla batteria e Flavio Boltro alla tromba.  
   
   
FESTIVAL DEL TICINO 2005 MUSICA TEATRO DANZA SPERIMENTAZIONE RICERCA DA MARTEDÌ A DOMENICA 15 MAGGIO CINQUE SPETTACOLI DISTRIBUITI IN TUTTI I TERRITORI DEL FESTIVAL  
 
Vergiate, 10 maggio 2005 - Il Festival del Ticino offre una settimana ricca di appuntamenti: martedì 10 maggio alle ore 21.15 a Vergiate presso la Sala Polivalente si terrà il concerto di musica jazz della Simply Bop Band. Il repertorio ripercorrerà i migliori standard del jazz classic toccando autori come M. Davis, B. Powell, J. Coltrane nonché brani jazz di compositori contemporanei. Somma Lombardo ospiterà la prima assoluta italiana della Compagnia Dos à deux. La compagnia teatrale francese presenterà la pièce di teatro gestuale dal titolo “Saudade: terres d’eau” il cui tema è l’ (e)migrazione. Artur Ribeiro e André Curti, autori dello spettacolo, così lo presentano: “…da sempre l’uomo è emigrato… e oggi, più che mai, il mondo vive un momento di conflittualità… la gente cerca senza sosta dove andare, dove vivere, sia a causa di disastri naturali che per problemi politici. La saudade è ciò che resta quando tutto muore, constatando che qualcosa sopravvive. L’etimologia del termine mescola “soledade” e “saudação” , la solitudine e i saluti di quelli che si lasciano o si ritrovano Ci indica l’attesa di un altrove. Parlare di saudade è parlare dei grandi e piccoli momenti che ci mancano quando abbiamo abbandonato tutto…” giovedì 12 maggio alle ore 21.15 presso il Teatro Oratorio San Luigi a Somma Lombardo Mercel Pérès eseguirà all’organo un concerto di musica antica e improvvisazione venerdì 13 maggio a Sesto Calende, presso la Chiesa Abbazia San Donato alle ore 21.15. L’attività artistica in campo internazionale di Marcel Pérès è stata riconosciuta nel 1990 con l’attribuzione del Prix Léonard de Vinci da parte del Segretariato di Stato francese per le relazioni culturali internazionali. La Compagnia Anni Verdi sarà invece sabato 14 maggio alle ore 21.15 a Somma Lombardo, presso il Teatro Oratorio San Luigi, con lo spettacolo di teatro contemporaneo dal titolo “In alto mare” di Slawomir Mrozek. La piéce analizza le reazioni dell’animo umano di fronte a situazioni tanto estreme da divenire paradossali e le trasforma in pretesto per illustrare alcuni temi della società contemporanea e della condizione dell’uomo moderno. Domenica 15 maggio a Casorate Sempione, nel Cortile Cà di Laia alle ore 16.00, e domenica 22 maggio, il concerto di etno jazz del gruppo Astio. La ricerca musicale del trio si colloca tra mondo etnico e improvvisazione tracciando un percorso tra sincretismi culturali e sonori, ancorati ad una salda radice melodico ritmica. Inoltre, giovedì 12 maggio alle ore 16.00 a Vergiate presso la sala Polivalente, si terrà il Convegno dal titolo “L’arte dell’improvvisazione nella musica” condotto da Claudio Ricordi di Radio Popolare. Tra gli ospiti invitati a partecipare all’incontro: Marcel Pérès, organista e musicologo, Antonio Ballista, pianista, Beppe Aliprandi, sassofonista, Patrick Fassiotti, musicista, Giuliano Prada, flautista, Fabio Soragna, pianista e direttore artistico del Festival del Ticino, Prof. Febo Guizzi, docente di etnomusicologia dell’Università di Torino. Www.festivaldelticino.it  www.Lombardiacultura.it  
   
   
"LINEE-GUIDA PER SPEDIZIONI ECOCOMPATIBILI"  
 
Torino, 10 maggio 2005 - Tutti conoscono il vecchio adagio "Prevenire è meglio che curare" ma non tutti sanno che la saggezza popolare può essere d'insegnamento anche per le spedizioni alpinistiche. Dopo le spedizioni per la pulizia dei campi base, l'evoluzione della sensibilità ambientale sta portando verso ('organizzazioni di spedizioni "intrinsecamente pulite" e le "Linee-guida per spedizioni ecocompatibili", presentate in una prima versione lo scorso mese di Aprile a Namche Bazaar (Nepal) e ad Islamabad (Pakistan) in occasione dell'Intemational Karakorum Conference, possono essere un utile strumento di supporto alla loro realizzazione. Tali "Linee-guida", coerenti con lo standard Iso14001, sono state elaborate dal Prof. Riccardo Beltramo, dal Dott. Stefano Duglio e dalla Dott.ssa Elena Pandolfi del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell'Università degli Studi di Torino, in collaborazione con l'Istituto Nazionale della Montagna (Imont) ed il Comitato Ev-k2-cnr, validate dall'Ente di Certificazione Certiquality s.R.l. Di Milano e patrocinate dall'Utaa (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche). "Le Linee-guida per spedizioni ecocompatibili, in corso di strumento utile per chiunque intenda svolgere una spedizione alpinistica e, contemporaneamente, pianificare azioni volte alla tutela ambientale" - spiega il Prof. Beltramo, che aggiunge - "nello stilarle si sono riproposti alcuni concetti mutuati dalla progettazione del Sistema di Gestione Ambientale per la "Spedizione K2 2004 - 50 anni dopo" Confidiamo" - conclude Beltramo - "che le Linee-guida possano incidere sulle attività di formazione, di creazione d'impresa e di organizzazione di eventi, fornendo indicazioni utili per prevenire e gestire gli impatti ambientali". "Le Linee-guida" - aggiunge la Dott.ssa Paola Virginia Gigliotti in rappresentanza dell'Uiaa - "sono l'espressione di un approccio maturo, ecocompatibile e solidale verso la montagna extraeuropea ed i suoi abitanti, sostenuto da una notevole base scientifica"  
   
   
MASCALZONE LATINO- CAPITALIA TEAM: HAMISH PEPPER SI RACCONTA  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Mascalzone Latino-capitalia Team in questa nuova sfida all'America's Cup può contare sulla grinta e la determinazione di Hamish Pepper, 34enne neozelandese, laserista e già tattico di Team New Zealand nel 2003. Hamish si affianca, nel ruolo di stratega, al timoniere Flavio Favini ed al tattico Vasco Vascotto. E’ stato incontrato al termine dell'Elba Cup, dove il team ha fatto il suo esordio contro i migliori talenti del mondo del match racing. Ml: Ci fai un bilancio di queste prime tre giornate di match racing? Hp: "Mi sento bene. Sono davvero convinto che questo team abbia un grande potenziale. Noi siamo un nuovo team, stiamo cominciando a lavorare insieme, e stiamo imparando e provando ogni giorno nuove cose. Per quanto mi riguarda personalmente, anche per me si è trattato di un ritorno al match racing dopo tanto tempo, perché l'ultimo anno l'avevo passato a prepararmi per i Giochi Olimpici. In realtà sono stato assente dal circuito di match racing negli ultimi tre anni. E sono contento di ricominciare a praticare tutte le sue regole". Ml: Quanto sono veramente importanti questi eventi nella preparazione di un'America's Cup? Hp: "È differente. La Coppa America si corre con grosse barche molto potenti. Diciamo che questo tipo di circuiti possono servire per costruire il sistema di comunicazione nell'equipaggio, o comunque fra alcuni membri del team. Questo tipo di prove sono anche utili per la coesione di un team". Ml: Com'è la vita con gli italiani? Hp: "Mi trovo bene, molto bene. Sarà divertente con Vasco, che è un personaggio nel mondo dello yachting, sa anche ridere. Mi piace lavorare con Flavio, è un serio professionista. E Vincenzo è un bravo timoniere e ama tanto questo sport". Ml: Cosa ne pensi della passione degli italiani per l'America's Cup? Hp: "È incredibile. Ed è così da tempo. Mi ricordo anch'io di come l'evento fosse già seguito ai tempi del Moro. E poi c'è stata tutta l'esperienza di Aokland. E adesso il fatto che ci siano ben tre challenger dimostra la passione degli italiani per lo sport. Nel 2003, quando già sapevo che non volevo tornare con Team New Zealand, ho espresso il mio desiderio di lavorare con Mascalzone Latino e adesso sono veramente felice che questo sfida stia diventando seria". Ml: Fra tre settimane sarete a Valencia. Cos'è la cosa più importante che dovete affrontare subito? Hp: "Il fatto vero è che abbiamo lavorato sulle barche di Coppa America per meno di un mese. Dobbiamo continuare a cercare di capire le barche e cercare di capire come portarle al meglio. Per noi ci vuole solo tanto tempo in acqua, regatare, far partenze, manovre, e ancora regatare. Siamo una campagna giovane, abbiamo molto da fare. Sappiamo che non saremo forti come altri team, ma cercheremo di essere ragionevoli e di non pretendere troppo da noi stessi. Comunque qualche regata ci piacerebbe vincerla...". Ml: Cosa ne pensi delle vostre due barche? Hp: " È ovvio che se dovessimo costruirle in questo momento le faremmo in un modo diverso. Questo anche perché il nostro team ora integra molte esperienze che vengono da altri teams. Non solo da Mascalzone Latino, ma anche da Team New Zealand, da Oracle, da Alinghi, da Luna Rossa e da Gbr". Ml: Allora possiamo dire che questa è una specie di America's Cup "melting pot"... Hp: "Sì, se parliamo in termini di competenze e professionalità. Però la nostra radice resta comunque molto italiana. E' una sfida italiana. L'equipaggio è essenzialmente italiano. È una cosa alla quale Vincenzo Onorato tiene moltissimo. E noi tutti stranieri stiamo seriamente cercando di imparare l'italiano". Ml: Qual è la cosa che più ti ha impressionato arrivando in questo team? Hp: "L'atmosfera. È forte, unita e anche divertente. E quando il team lavorando continua a divertirsi, è molto più che facile che resti unito. È capace di dare di più perché vive in un ambiente positivo. Una campagna di Coppa America è sempre molto lunga, e se l'atmosfera è buona e divertente, riesce a superare molto meglio anche i momenti difficili che si trova ad affrontare. Fatemelo dire: l'atmosfera con Mascalzone Latino è molto, molto migliore che quella che vivevamo con Team New Zealand...".  
   
   
GOLF - MICHELOB OPEN: UN BEL 12° POSTO PER SILVIA CAVALLERI  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Un bel 12° posto per Silvia Cavalleri (286 - 67 74 73 72), alla pari con la numero uno mondiale Annika Sorenstam, Grace Park e Stacy Prammanasudh, nel Michelob Ultra Open at Kingsmill, il torneo del Lpga Tour disputato al Kingsmill Resort di Williamsburg, in Virginia, e vinto dalla statunitense Cristie Kerr (276 - 68 68 68 72). La milanese ha guadagnato 36.153 dollari che hanno rilanciato le sue quotazioni nell’ordine di merito dove è 44ª con 65.501 dollari, ma allo stesso scopo sono stati utili anche a Giulia Sergas i 9.226 intascati con il 43° posto (292 - 72 73 74 73). Nella money list la triestina è 46ª con 54.055 dollari. In seconda posizione Jill Mcgill con 281 (68 72 69 72), in terza con 282 Michelle Redman, Catriona Matthew e Natalie Gulbis. In ombra la messicana Lorena Ochoa, 51ª con 293. Challenge Tour: Olivier David In Play Off - Il francese Olivier David (292 - 74 75 73 70) ha vinto in play off il Firstplus Wales Challenge, torneo del Challenge Tour svoltosi al Vale Hotel G&sr (par 73) di Hensol, nei pressi di Cardiff. Ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio l’inglese Iain Pyman (292 - 73 71 71 77) con il quale aveva terminato alla pari le 72 buche regolamentari. Al terzo posto con 293 l’australiano John Wade, al quarto con 294 l’inglese Benn Barham. Sono usciti al taglio i due italiani in gara: Cristian Lanza, 78° con 154 (73 81), e Andrea Zanini, 105° con 158 (76 82). U.s Pga Tour: Terzo Titolo Per Vijay Singh - Non sono bastati ben sei colpi di vantaggio a Sergio Garcia (276 - 66 71 67 72) per vincere il Wachovia Championship al Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina. Nell’ ultimo giro, infatti, è stato raggiunto da Vijay Singh (70 69 71 66) e da Jim Furyk (69 72 69 66) e il trio si è disputato il titolo in play off. Garcia, demoralizzato, è uscito alla prima buca, poi alla quarta Furyk ha mandato la palla in un fosso e Singh ha ottenuto la terza vittoria stagionale. Al fijano, però, non è servita per tornare numero uno mondiale: infatti Tiger Woods, giunto 11° con 286, è rimasto sul trono con appena 18 centesimi di margine. Al quarto posto con 280 si è classificato Chris Dimarco, che offerto ancora una buona prestazione, al quinto con 282 Carlos Franco e Vaughn Taylor, al 7° con 283 Phil Mickelson e Greg Owen.  
   
   
ANCHE I COLOMBIANI PAEZ E RODAS ALLA RAMPILEDRO DOMENICA 15 RIPRENDE IL RITTER RAMPITOUR D’ITALIA  
 
Milano, 10 maggio 2005 - Dopo quindici giorni di “riposo” il Ritter Rampitour d’Italia di mountain bike propone la seconda tappa, la Rampiledro, la “magica” gara che si arrampica salendo dal lago di Ledro fino a Cima Marogna dopo un’interminabile serie di tornanti e che andrà in scena domenica 15 maggio. Dopo la prima tappa, nelle singole categorie del challenge sono al comando Ramon Bianchi (èlite), Ivo Zulian (Sportsmen), Oscar Lazzaroni (M1), Giancarlo Paperini (M2), Flaviano Rigon (M3), Helmut Platzgummer (M4), Silvano Janes (M5) ed Anna Ferrari (femminile). Il comitato locale e la Tierre Promotion stanno rifinendo gli ultimi dettagli di un'organizzazione imponente e sempre meticolosa, quella ormai ben nota ai partecipanti del Ritter Rampitour d’Italia, che può essere considerato un vero e proprio “campionato” per amatori. I bikers si sfideranno su un percorso giudicato, non a torto, fra i più interessanti del panorama nazionale. Bello il contesto ambientale, ma soprattutto interessante lo sviluppo del tracciato, con un tratto iniziale sul lungolago, quel tanto da sgranare il gruppo, e quindi le prime dolci salite di località Pur che di solito rappresentano il primo ostacolo per i meno allenati e consentono invece ai più forti di staccarsi in piccoli gruppetti. Ma a costruire la classifica della Rampiledro è sempre la temibile salita che sale sul Tremalzo, da "Doss do Trat" fino a Cima Marogna, tetto della gara con i suoi 1843 metri. Proprio sulle pendici del Tremalzo nella seconda tappa del Ritter Rampitour d'Italia spesso sono successe cose incredibili, a causa di repentini cambiamenti delle condizioni meteo. È presto per parlare di iscrizioni dei big, vista la loro consuetudine di confermare la partecipazione nelle ultime ore utili, tuttavia il direttore sportivo della Carraro, Paolo Garniga, ha annunciato la presenza di Martino Fruet e dei due colombiani Leonardo Paez e Julian Rodas. In forse la presenza di Alexandra Hober che avrebbe bisogno di una settimana di riposo. Ovvio che sarà interessante soprattutto il confronto tra Paez, secondo nella Cdm di Riva del Garda, e Ramon Bianchi. Sta riacquistando la forma anche Martino Fruet e non mancherà certo di dire la sua domenica in Val di Ledro. A fare da calamita c’è anche la Mini Rampiledro, in programma sabato 14 maggio sul lungolago di Pieve e nel parterre della Rampiledro, a partire dalle ore 15.30. Sarà un pomeriggio interamente dedicato ai giovanissimi con lo sport in prima linea, ma la “Mini” è anche momento di intrattenimento e di aggregazione grazie alle forze profuse dalla Uisp di Trento che da anni sta portando avanti la cultura dello sport inteso come divertimento e non solo agonismo sfrenato. La partecipazione è aperta a tutti i ragazzini fino a 14 anni (per i più piccoli c'è anche un percorso adatto alle bici con le rotelle di supporto), i quali sono seguiti da personale specializzato, ma in ogni caso i tracciati sono adatti alle varie età e capacità. E domenica 15 alle 10,30 sarà dato il via al lungo ed interminabile serpentone dei concorrenti della Rampiledro, che partiranno divisi in quattro gruppi. I migliori sono attesi nuovamente a Pieve verso le 12.30. Classifiche Ritter Rampitour D’italia 2005 (dopo 1.A tappa): Categoria Ue Èlite – Under 23 - 1) Ramon Bianchi (G.s. Scott Racing Team) p. 1.500; 2) Martino Fruet (L'arcobaleno Carraro Team) 1.360; 3) Nicola Dalto (G.s. Cicli Olympia) 1.280. Categoria Sp Da 18 A 29 Anni - 1) Ivo Zulian (Tacconi Sport) 1.500; 2) Jonny Cattaneo (Team Oprandi Bike – Bracca) 1.360; 3) Andrea Schmid (Ikudei Lytech Galmond Dms) 1.280. Categoria M1 Da 30 A 34 Anni - 1) Oscar Lazzaroni (Team Oprandi Bike – Bracca) 1.500; 2) Jarno Varesco (L'arcobaleno Carraro Team) 1.360; 3) Sauro Botti (Team Scott Pasquini-stella Azzurra) 1.280. Categoria M2 Da 35 A 39 Anni - 1) Giancarlo Paperini (Team Scott Pasquini-stella Azzurra) 1.500; 2) Daniele Bruschi (G.s. Scott Racing Team) 1.360; 3) Giancarlo Masini (Team Caiola Gomme Mtb) 1.280. Categoria M3 Da 40 A 44 Anni - 1) Flaviano Rigon (G.s. Scott Racing Team) 1.500; 2) Gilberto Perini (Staff Bike 2000) 1.360; 3) Tarcisio Linardi (G.s. Pastorello – Trentofrutta) 1.280. Categoria M4 Da 45 A 49 Anni - 1) Helmut Platzgummer (Rsv Vinschgau Raffeisen) 1.500; 2) Stefan Kraner (Team Zanolini Bike Professional) 1.360; 3) Piergiorgio Dellagiacoma (L'arcobaleno Carraro Team) 1.280. Categoria M5 Da 50 Anni E Oltre - 1) Silvano Janes (G.s. Pastorello – Trentofrutta) 1.500; 2) Richard Palma (Dynamic Bike Team) 1.360; 3) Eugenio Piva (S.c. Pergine) 1.280. Categoria Du – Donne - 1) Anna Ferrari (U.c.t. Montebelluna) 1.500; 2) Daniela Bresciani (G.s. Scott Racing Team) 1.360; 3) Lorena Zocca (S.c. Cicli Fontana) 1.280. Squadre - 1) G.s. Cicli Morbiato Racing Bike, punti tot. 28.717; 2) Dynamic Bike Team, punti tot. 15.314; 3) S.c. Euroscaf Bikbike, punti tot. 14.696. Www.rampitour.com