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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2005
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IL CONSIGLIO ACCOGLIE CON FAVORE LE LINEE GUIDA INTEGRATE PER LA STRATEGIA DI LISBONA  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - In occasione della riunione tenutasi a Bruxelles il 10 maggio, i ministri del Consiglio "Competitività" hanno accolto con favore le raccomandazioni della Commissione europea sulle componenti microeconomiche delle proposte relative a "linee guida integrate" per la strategia di Lisbona. Le linee guida integrate sono intese a garantire la coerenza economica delle tre dimensioni della strategia di Lisbona: economica, sociale e ambientale. Esse mirano inoltre a consentire agli Stati membri dell'Unione europea di elaborare i piani d'azione nazionali. "Il Consiglio sottolinea la necessità di avere un approccio flessibile in modo da tenere conto delle specificità nazionali", si legge nelle conclusioni della riunione. Il Consiglio ha inoltre evidenziato l'esigenza di una stretta cooperazione sia a livello nazionale che comunitario e di un approccio coerente fra le componenti microeconomiche e macroeconomiche e gli orientamenti integrati per l'occupazione. Per quanto riguarda il contenuto delle linee guida microeconomiche, il Consiglio ha individuato le seguenti priorità: promuovere l'innovazione in tutte le sue forme; investire nella ricerca e nello sviluppo (R&s) al fine di raggiungere il tre per cento del Pil; contribuire ad una base industriale forte sia nei settori tradizionali che nei settori di punta; perfezionare il mercato interno per generare occupazione e raccogliere le sfide della globalizzazione; e infine creare le condizioni quadro per attirare gli investimenti. La Presidenza informerà il Consiglio "Affari economici e finanziari" (Ecofin) delle proprie deliberazioni al riguardo affinché se ne possa tenere conto durante il completamento degli orientamenti integrati da parte dei ministri Ecofin. Il Consiglio "Competitività" ha inoltre offerto una piattaforma per procedere a uno scambio di opinioni sulle proposte della Commissione relative ad un programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci). I ministri hanno invitato il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) a proseguire l'esame di quanto presentato e a riferire ai ministri in merito nel corso di una delle prossime riunioni. La Commissione ha proposto un bilancio di quattro miliardi di euro per il periodo 2007-2013. Per la versione completa delle conclusioni del Consiglio consultare: http://ue.Eu.int/uedocs/cms_data/docs/pressdata/fr/intm/84812.pdf  
   
   
E-GOV: IN COSTANTE AUMENTO I SERVIZI INTERATTIVI NEI SITI DELLE PA ITALIANE IN DISTRIBUZIONE LA 4.A EDIZIONE DI “DALLE CODE AL CLICK”, LE ‘PAGINE GIALLE’ DELLA PA ON LINE  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Sono in costante aumento i siti delle Pubbliche amministrazioni, centrali e locali, che erogano on line servizi interattivi. È quanto emerge dall’opuscolo “Dalle Code Al Click”, le ‘pagine gialle’ della Pubbli-ca amministrazione on-line, giunto alla sua quarta edizione su iniziativa del ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca. Dalla pubblicazione emerge infatti che, rispetto allo scorso anno, i servizi interat-tivi sono aumentati di oltre il 13% nei Comuni con più di 10 mila abitanti e di quasi il 18% nelle Provin-ce. “La Pubblica Amministrazione italiana, impegnata ormai da alcuni in un processo di innovazione basato sulle tecnologie informatiche e digitali, l’’e-Government’, dimostra come si sia decisamente imboccata la strada della modernizzazione e la sua volontà di avvicinarsi sempre più ai cittadini e alle imprese semplificandone la vita”, ha detto il ministro Stanca, “attraverso una trasformazione costante e una riforma digitale a sostegno dello sviluppo sociale ed economico del Paese. Una riforma supportata da stanziamenti governativi e degli enti locali per oltre 1 miliardo e 650 milioni di euro, ossia un impegno finanziario senza precedenti”. Stampato in inoltre mezzo milione di copie diffuse attraverso le Camere di Commercio, l’opuscolo sarà allegato a periodici nazionali e, visto l’elevato numero di navigatori italiani residenti all’estero che visitano giornalmente il Portale del Cittadino www.Italia.gov.it  oltre 300 mila copie saranno distribuite allegate al quotidiano “La Gente d’Italia” nelle città di tutto il continente americano ove ci sono comunità di italiani. Dall’opuscolo emerge che i siti delle Pubbliche amministrazioni contribuiscono attivamente alla trasformazione in atto, fornendo non solo utili informazioni ai cittadini e alle imprese, ma un numero sempre più consistente di servizi interattivi che permettono ai cittadini di poter svolgere le proprie pratiche comodamente da casa, sette giorni su sette, 24 ore su 24, con un semplice click sul proprio pc on line. Tra i servizi più offerti in Rete ci sono il calcolo e il pagamento di imposte, tributi, multe, richieste di certificati e autorizzazioni, l’inoltro di denuncie e di comunicazioni derivanti da obblighi di legge, le prenotazioni per diverse prestazioni della sanità pubblica, le informazioni sugli eventi culturali, iscrizioni scolastiche, a corsi, accesso alle biblioteche, a banche dati, alle offerte di lavoro. Tra i Comuni più avanzati c’è quello di Viterbo, città “pilota” per la sperimentazione della carta digitale, che rende disponibili servizi interattivi a supporto della famiglia e della vita scolastica, la fruizione delle mense e degli scuolabus. Inoltre nello stesso Comune è in atto una massiccia operazione di smaterializzazione della documentazione amministrativa cartacea, tutta archiviata in modo digitale. “Dalle Code Al Click” è inoltre affiancato in rete da due specifici portali, quello del cittadino – www.Italia.gov.it  - e quello delle imprese – www.Impresa.gov.it  In particolare il Portale Nazionale del Cittadino, a tre anni dalla sua nascita, permette di raggiungere con soli tre click oltre 6 mila informazioni e servizi di varie centinaia di siti di enti e amministrazioni pubbliche. Il Portale delle Imprese, in rete da quest’anno, è uno sportello virtuale che rappresenta un punto unitario di accesso organico a informazioni e servizi on line di siti istituzionali con oltre 12 mila collegamenti di interesse per tutte le imprese. –  
   
   
I LEADER DI RUSSIA E UNIONE EUROPEA ADOTTANO UNA TABELLA DI MARCIA VERSO UNO "SPAZIO COMUNE DI RICERCA"  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - Il 10 maggio i leader politici dell'Unione europea e della Federazione russa hanno compiuto un ulteriore passo avanti verso la creazione di uno "Spazio comune di ricerca e istruzione" tra le due regioni adottando una tabella di marcia per la sua attuazione. La tabella di marcia è stata concordata in occasione del quindicesimo Vertice Ue-russia tenutosi a Mosca e ospitato dal Presidente russo Vladimir Putin e dal Primo Ministro Mikhail Fradkov. In rappresentanza dell'Unione europea sono intervenuti il Presidente in carica del Consiglio Jean-claude Juncker, il Presidente della Commissione José Manuel Barroso, e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune (Pesc) Javier Solana. Secondo quanto riportato nel documento, lo spazio comune di ricerca e istruzione (che comprende anche aspetti culturali) "è destinato a intensificare i contatti interpersonali, promuovere i valori comuni e contribuire all'aumento della competitività delle economie della Russia e dell'Unione europea". Il documento sottolinea inoltre la cooperazione positiva che è già stata promossa tra le due regioni, come testimoniato dal rinnovo dell'accordo di cooperazione su scienza e tecnologia nel 2003. L'obiettivo specifico dell'elemento ricerca all'interno dello spazio comune è intensificare la cooperazione tra Ue e Russia in campi prioritari di interesse reciproco, al fine di sviluppare una società basata sulla conoscenza in Russia e nell'Unione, promuovere la competitività e la crescita economica, rafforzare i legami tra ricerca e innovazione, e mantenere in vita le piccole e medie imprese che si occupano di ricerca e innovazione. La tabella di marcia illustra i campi di ricerca che potrebbero rispondere a un interesse comune. Tra di essi si annoverano lo spazio, i nuovi materiali e le nanotecnologie, le scienze della vita, le tecnologie della società dell'informazione (Tsi), e l'energia pulita e rinnovabile. Il documento auspica inoltre una maggiore attenzione nei confronti delle problematiche relative ai diritti di proprietà intellettuale e allo sviluppo di condizioni volte a stimolare l'innovazione e i miglioramenti in termini di qualità, in particolare all'interno del settore. Gli strumenti utilizzati per promuovere la cooperazione nel campo della ricerca comprenderanno un Consiglio di partenariato permanente, un organo già previsto e inteso a intensificare il dialogo tra le due regioni. Il documento cita anche altri meccanismi, tra cui l'accordo di cooperazione Ue-russia esistente e il relativo piano d'azione, i programmi quadro della Commissione e i piani quali Eureka e Intas. Grazie ai suddetti strumenti, si prevede che l'Unione europea e la Russia realizzino i seguenti obiettivi: - determinare i compiti principali della ricerca a breve e medio termine in ciascuno dei campi di cooperazione concordati successivamente; - sostenere la partecipazione di organizzazioni russe a progetti comunitari attualmente in corso, se necessario ricorrendo a finanziamenti russi aggiuntivi; - incoraggiare la presentazione di proposte che prevedano la partecipazione russa; - favorire la partecipazione russa al processo di consultazione per il Settimo programma quadro (7Pq); - migliorare gli strumenti volti a sostenere la mobilità dei ricercatori sia russi sia comunitari; - promuovere la partecipazione di ricercatori residenti nell'Unione a programmi russi. In base a un'altra tabella di marcia volta a creare uno spazio economico comune, l'Unione e la Russia si sono inoltre impegnate ad instaurare un dialogo nell'ambito della società dell'informazione, che comprenda un meccanismo di consultazione per l'elaborazione delle politiche e delle strategie in aree tecnologiche di interesse comune. Secondo quanto indicato nella tabella di marcia, gli obiettivi principali della cooperazione nel campo suddetto sono un coordinamento più stretto delle politiche e una maggiore interoperabilità. Http://www.eu2005.lu/en/calendrier/2005/05/10eurussia/index.html  
   
   
SECONDO UN PROFESSORE FRANCESE, LA COSTITUZIONE EUROPEA È DEBOLE SUL VERSANTE DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - È legittimo voler sviluppare la scienza a livello europeo, e creare legami professionali fra ricercatori è un obiettivo degno di lode. Tuttavia, secondo Jean-pierre Kahane, matematico e membro dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Francia, tali aspirazioni non devono nascondere la necessità di ogni Stato membro di proseguire gli sforzi. In un'intervista al quotidiano francese L'humanité, il professor Kahane ha spiegato che, a suo avviso, la nuova Costituzione europea manca di qualsiasi ambizione scientifica. "Lo Spazio europeo della ricerca viene sempre considerato in relazione alla competitività economica", afferma il professor Kahane. "L'articolo Iii-248 mira alla "realizzazione di uno spazio europeo della ricerca nel quale i ricercatori, le conoscenze scientifiche e le tecnologie circolino liberamente, a favorire lo sviluppo della sua competitività", mentre l'esperienza dell'Ue è quella di una burocrazia schiacciante e della mancanza di una vera direzione per la ricerca", lamenta il professore. Secondo il professor Kahane, lo spazio scientifico europeo è sempre esistito sin dal Xvi secolo, ed è stato molto attivo. Recentemente si sono conseguiti straordinari risultati scientifici, come il Cern, Centro europeo per la ricerca nucleare, e l'Agenzia spaziale europea (Esa). Il Cern, per esempio, è stato creato indipendentemente dall'Ue e continua a crescere grazie ad accordi fra gli Stati membri. Deve il proprio successo al fatto che non richiede brevetti e che tutti i risultati scientifici e tecnici sono pubblici, ha spiegato il professor Kahane a L'humanité. Sulla questione della necessità da parte degli Stati membri di aumentare gli investimenti nel settore della ricerca e sviluppo (R&s), il professor Kahane ha spiegato che l'Europa "può cooperare solo se si producono risultati". Successivamente, occorre considerare la cooperazione con tutti i paesi, in modo da riequilibrare la produzione scientifica, ha aggiunto. Il professor Kahane si rammarica del fatto che la Costituzione assegni alla ricerca il ruolo di creare le basi scientifiche per la competitività economica. È dell'avviso che "se si mette la competitività in primo piano, si uccide la ricerca. Si comincia a lavorare insieme, ed è in questo lavoro comune che la competitività cresce". Prendendo in considerazione l'articolo Iii-255, che prevede che la Commissione presenti al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione annuale sulle attività svolte in materia di ricerca, di sviluppo tecnologico e di divulgazione dei risultati, il professor Kahane ha affermato di non essere sicuro che la misura sia sufficiente a orientare la ricerca. "La Commissione presenterà una relazione molto sommaria. Tuttavia, in materia di ricerca, occorre esaminare le cose in dettaglio, il che è impossibile con valutazioni globali internazionali. Ciò richiede l'esame di gruppi e laboratori, mentre tali relazioni valuteranno soltanto attività finalizzate che risponderanno a determinati obiettivi," ha affermato il professore. Jean-pierre Kahane approva in ogni caso il nesso, definito nella Costituzione, fra ricerca pubblica e privata, e propone di introdurre incentivi per garantire che l'industria svolga attività di ricerca, assuma giovani ricercatori e crei legami con le università. "Ma questo non figura da nessuna parte nel trattato. [ ]. Non è mai stata condotta alcuna valutazione di questo tipo di contratto, che porta denaro alle imprese, ma non alla ricerca. Alla fin fine, la Costituzione non propone alcun correttivo e non dimostra alcuna ambizione scientifica", ha concluso.  
   
   
ITALIA, GIORNATE INFORMATIVE SUL 6PQ  
 
 Roma, 16 maggio 2005 - L'agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre) organizza due giornate informative sul Sesto programma quadro (6Pq) previste per il 26 e 27 maggio a Roma. Nel corso di un seminario rivolto ad università, centri di pubblici di ricerca e sportelli scientifici Apre saranno presentati i seguenti argomenti: come redigere una proposta di successo per il 6Pq: informazioni pratiche; come introdurre nella propria struttura organizzativa un "ufficio di impatto" per il trasferimento tecnologico. Http://www.apre.it/  
   
   
’EUROPA: LANCIATO A NAPOLI UN APPELLO AI CITTADINI FRANCESI PER IL SI AL REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Napoli, 16 maggio 2005 – Parte da Napoli l’ appello per il si ai cittadini francesi che il 29 maggio si recheranno alle urne per approvare la Costituzione Europea. A lanciarlo ili 14 maggio all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici la sezione napoletana del Movimento Federalista Europeo, nel corso Tavola Rotonda “ Ancora un si per l’Europa”. L’appello, che vede come primi firmatari il presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Gerardo Marotta, il regista Ettore Scola e il Presidente del Comitato Scientifico Internazionale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Predrag Matvejevic , nasce per scongiurare il rischio di una grave battuta d’arresto del processo di integrazione europea. L’appello è nato dal comitato promotore composto da Mfe e Gfe, Labeuromedia e Centro Europeo Jean Monnet ed è coordinato dallo storico Luigi Mascilli Migliorini, dalla francese Marie-josé Nervì e dal giornalista Roberto Race. Tra i primi ad aderire Walter Schwimmer, Segretario Generale della Maison de la Méditerranée, Michele Capasso, Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo , Raffaele Porta Assessore alle Relazioni Internazionali del Comune di Napoli, Massimo Marrelli – preside della Facoltà di Economia al Federico Ii di Napoli,– Università degli studi di Napoli l’Orientale, politici come l’eurodeputato Gianni Pittella, e l’ex sottosegretario al Ministero degli Esteri Umberto Ranieri, imprenditori come l’ex vicepresidente nazionale di Confindustria Enzo Giustino, il Vicepresidente Unione Industriali di Napoli Diego Guida.  
   
   
LETTONIA, SEMINARIO SU EINCLUSION E EHEALTH  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - Si terrà il 20 maggio a Riga (Lettonia) un seminario sui settori eInclusion ed eHealth della priorità Tecnologie della società dell'informazione (Tsi) del Sesto programma quadro. La manifestazione contribuirà ad approfondire alcuni aspetti del quinto invito Tsi, tra cui le opportunità di partecipazione, i servizi di ricerca di partner, la redazione di proposte, la negoziazione di contratti e la gestione di progetti. Il seminario è organizzato nell'ambito del progetto Epist finanziato dal 6Pq, ed è rivolto a tutte le organizzazioni che operano in ambito di eHealth e di eInclusion. Per informazioni : Ira Vater European Business Associates E-mail: ira.Vater@ebanet.it  
   
   
EXPORT-IMPORT BANK OF THE UNITED STATES: INCONTRO AD AMMAN, GIORDANIA, DI FUNZIONARI GOVERNATIVI, DIRIGENTI AZIENDALI E RESPONSABILI DI SERVIZI FINANZIARI  
 
Amman, 16 maggio 2005 - Programma ambizioso e unico della Conferenza sulle principali attività commerciali e gli investimenti finanziari del Medio Oriente allargato e del Nord Africa che si terrà ad Amman, Giordania, in data 17-19 maggio, 2005. I governi di Giordania e Stati Uniti ospiteranno la Conferenza e se il numero di funzionari dei quali è prevista la partecipazione può essere garanzia di successo, la Conferenza inizia sotto i migliori auspici. La Conferenza è uno dei momenti di incontro più importanti di funzionari governativi, rappresentanti di enti per il commercio e lo sviluppo, e del settore privato riunitisi nel Vicino Oriente. L'elenco dei presenti include ministri, dirigenti al vertice di importanti aziende e presidenti di istituti finanziari provenienti da Medio Oriente, Nord Africa, Europa, Nord America e Asia. A presenziare e partecipare alle presentazioni della Conferenza sono funzionari ministeriali provenienti da molte nazioni, tra cui Afghanistan, Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Pakistan, l'Autorità Palestinese, Qatar, e Yemen. Inoltre, è prevista la partecipazione alla conferenza di funzionari di istituti di credito all'esportazione e degli investimenti finanziari del G-8 provenienti dalle più grandi democrazie industriali del mondo: Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito, Stati Uniti, congiuntamente a organizzazioni internazionali quali Islamic Development Bank Group (Gruppo bancario per lo sviluppo dell'Islam); Islamic Corporation for Insurance of Investments and Export Credit (Corporazione islamica per l'assicurazione degli investimenti e il credito all'esportazione); World Bank Group (Banca Mondiale) ; the Berne Union (Unione di Berna); e Organization for Economic Co-operation and Development (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). I partecipanti in rappresentanza di gruppi industriali includono dirigenti di aziende quali le compagnie di telecomunicazioni Alcatel, Siemens, e New Generations; Qatar Petroleum; Case New Holland, produttore di attrezzature agricole e per costruzioni; aziende tecniche quali Snc Lavalin, Jgc Corporation e Black and Veatch; produttori aerospaziali quali Boeing e Rolls Royce, così come Royal Air Maroc e Royal Jordanian Airlines. Le imprese private operanti nel settore finanziario la cui presenza è prevista alla Conferenza come da programma, includono Arab Banking Corporation (B.s.c.); Coface, affiliata di Natexis Banques Populaires e Banque Populaire Group; Commercial International Bank, Egitto; Export and Finance Bank, Giordania; Euler Hermes, Germania; Ibex-bank; Mizuho Corporate Bank Ltd.; National Bank of Kuwait; Citigroup; e Zurich Emerging Markets Solutions. Con la cooperazione degli istituti di credito all'esportazione del G-8, la Conferenza è volta a discutere una serie di argomenti, tra i quali scambi commerciali chiave, sviluppo economico, investimenti e strategie finanziarie per i paesi del Medio Oriente allargato e del Nord Africa, che comprende Afghanistan, Algeria, Bahrain, Egitto, Iraq, Israele, Giordania, Kuwait, Libano, Marocco, Oman, Pakistan, West Bank e Gaza, Qatar, Arabia Saudita, Tunisia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, e Yemen. La conferenza è in linea con l'impegno volto alla riforma economica assunto dai leader presenti al G-8 e degli stati del Medio Oriente allargato e del Nord Africa nel Summit tenutosi a giugno 2004 presso Sea Island (Georgia) e negli incontri successivi tenutisi nel dicembre 2004 in Marocco nel corso del Forum per il Futuro. "I benefici della conferenza si protrarrano ben oltre i tre giorni dell'evento," ha affermato Philip Merrill, presidente della Ex-im Bank. "Le interazioni tra i maggiori funzionari governativi dei 27 stati e i dirigenti del settore privato fungeranno da catalizzatore per la riforma economica e lo sviluppo negli stati del Medio Oriente allargato e del Nord Africa. La disponibilità rivelata dalla convergenza di questi leader a Amman testimonia il loro impegno nei rispettivi stati di appartenenza, dando vita a transazioni effettive e a una reale crescita economica," ha continuato Merrill. Il programma pone l'attenzione su un'ampia gamma di proposte riguardanti investimenti commerciali, aspetti finanziari e servizi, oltre a proposte relative a settore agricolo, information technology, finanza in Islam, petrolio e gas, proprietà intellettuale e politica della concorrenza, telecomunicazioni, trasporti, e risorse idriche. La conferenza offre un'opportunità unica per governi, imprese, e istituti finanziari del Medio Oriente allargato e del Nord Africa per discutere i punti chiave della riforma economica e per interagire con le maggiori multinazionali e imprese finanziarie pubbliche e private del G-8. È prevista la partecipazione di un numero di persone comprese tra 300-400. La conferenza integra il dibattito sulle problematiche evidenziate negli incontri World Economic Forum (Forum economico mondiale) tenutosi in Giordania in data 20, 21 e 22 maggio. Per gli Stati Uniti, la Conferenza è sponsorizzata dalla Export-import Bank of the United States, congiuntamente a Overseas Private Investment Corporation, la U.s. Trade and Development Agency, il Foreign Commercial Service del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti, e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Http://www.exim.gov  
   
   
ENI ED ENEL: PRESENTAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEGLI ORGANI SOCIALI  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica la presentazione delle liste per il rinnovo degli organi sociali di Eni Spa ed Enel Spa. Con riferimento all’Assemblea degli Azionisti di Eni S.p.a., convocata per il 26 e 27 maggio 2005 (prima e seconda convocazione), le liste che il Ministero depositerà presso la sede della Società, per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale sono le seguenti: Consiglio di Amministrazione - Roberto Poli (Presidente); Dario Fruscio; Marco Pinto; Mario Resca; Paolo Scaroni; Pierluigi Scibetta. Collegio Sindacale (Sindaci Effettivi): Paolo Colombo (Presidente); Filippo Duodo; Edoardo Grisolia; Collegio Sindacale (Sindaco Supplente). Francesco Bilotti: Con riferimento, invece, all’Assemblea degli Azionisti di Enel S.p.a., convocata per il 25 e 26 maggio 2005 (prima e seconda convocazione), la lista che il Ministero depositerà presso la sede della Società, per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione è la seguente: Piero Gnudi (Presidente); Fulvio Conti; Alessandro Luciano; Fernando Napolitano; Gianfranco Tosi; Francesco Valsecchi.  
   
   
OPERAZIONE DI CONCAMBIO TELEMATICO  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che martedì 17 maggio 2005 effettuerà una operazione di concambio attraverso il sistema telematico di negoziazione (ai sensi del Dm 4 agosto 2003, n. 73150, pubblicato nella G.u. N. 210 del 10/09/03 e successive modifiche ed integrazioni). Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Sarà offerto un titolo in emissione a fronte di uno o più titoli in riacquisto. Il titolo offerto in asta è il Btp 01/02/19 cedola 4,25% (It0003493258). I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) sono: It0003088959 Btp 15/03/06 cedola 4,75%; It0003477111 Btp 15/05/06 cedola 2,75%; It0003522254 Btp 01/09/06 cedola 2,75%; It0003413892 Btp 15/01/08 cedola 3,50%; It0001321774 Cct 01/03/06. Il giorno stabilito per l’operazione, alle ore 10, i prezzi di riacquisto dei titoli ammessi al concambio, scelti tra quelli sopra elencati, saranno visibili direttamente ed esclusivamente sulla piattaforma elettronica. L’assegnazione dei titoli emessi è effettuata al prezzo rispettivamente indicato da ciascun operatore e accettato dal Ministero dell’economia e delle finanze. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze escluderà le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. L’operazione si svolgerà dalle ore 10 alle 11 del 17 maggio. Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento. Il regolamento è previsto per il 20 maggio 2005.  
   
   
BANCA D’ITALIA HA AUTORIZZATO IL BBVA AD ACQUISIRE UNA PARTECIPAZIONE SUPERIORE AL 50% DEL CAPITALE SOCIALE DI BNL  
 
Madrid, 16 maggio 2005 - il 13 maggio la Banca d’Italia ha autorizzato il Bbva ad acquisire una partecipazione superiore al 50% del capitale sociale di Bnl mediante la pendente offerta pubblica di scambio. Contestualmente, la Banca d’Italia ha autorizzato l’acquisto indiretto delle partecipazioni detenute da Bnl nelle società Artigiancasa, Istituto di Credito Sportivo, Bnl Gestioni Sgr e Bnl Fondi Immobiliari Sgr.  
   
   
MEDIOBANCA APPROVATI I DATI DEI PRIMI 9 MESI DEL GRUPPO MEDIOBANCA CONFERMATO IL TREND DI AUMENTO DEI RISULTATI DEL GRUPPO: RICAVI A € 700 M (+15%)  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Si è riunito il 13 maggio 2005 , sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la Relazione trimestrale del Gruppo al 31 marzo 2005, illustrata dal Direttore Generale Alberto Nagel e dal Condirettore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati Con un utile del terzo trimestre pari a € 128,5 m, triplicato rispetto al corrispondente trimestre dello scorso esercizio (€ 42,0 m), i primi nove mesi registrano un risultato ante imposte in linea con quello dello scorso anno (€ 413,8 m contro € 413,6 m) malgrado minori riprese di valore sul portafoglio partecipazioni per € 107,1 m (€ 45,8 m contro € 152,9 m). Il risultato della gestione ordinaria aumenta del 14,3% (da € 362,3 a € 414,1 m). I ricavi crescono del 15,1% (a € 700,5 m) con un positivo apporto sia del margine di interesse (+17,1% a € 500,1 m) che delle commissioni (+10,2% a € 200,4 m); anche al netto dei proventi di tesoreria per € 120,7 m (€ 79,8 m) il saldo della gestione denaro cresce dell’8,4% per effetto dell’aumento dei volumi di attività del credito alle famiglie. La crescita dei costi (+16,2% a € 286,4 m) è principalmente dovuta allo sviluppo commerciale e territoriale del gruppo Compass. La gestione del portafoglio di investimento, oltre alle predette riprese di valore, ha generato € 32,2 m di utili da realizzo di partecipazioni non strategiche (€ 31,2 m). Tra le altre voci, le minusvalenze su titoli e derivati di tesoreria ammontano a € 4,9 m (€ 56,9 m), mentre le svalutazioni su crediti, unicamente collegate all’operatività del gruppo Compass, salgono da € 62,1 a € 67,4 m riflettendo lo sviluppo degli affari. La provvista resta pressoché invariata (da € 25,1 a € 25,2 mld) rispetto al 31 dicembre; lo stock degli impieghi (€ 16,4 mld), anch’esso sostanzialmente invariato rispetto a dicembre, si ripartisce per il 61% nell’attività corporate e di finanza strutturata, per il 20% nel credito alle famiglie, per il 16% nel leasing, mentre il residuo 3% è rappresentato da finanziamenti erogati da Compagnie Monégasque de Banque. Le partecipazioni dopo le predette riprese di valore, aumentano di € 89,8 m a € 3.313,2m ed esprimono al valore puntuale di fine periodo una plusvalenza di € 3.788 m. Risultati divisionali Nonostante la sfavorevole fase di mercato, il Wholesale banking presenta un aumento del risultato della gestione ordinaria del 12,4% (da € 232,8 a € 261,6 m), con un totale ricavi saliti del 13% a € 361,1 m per effetto della crescita delle commissioni (da € 118 a € 129,1 m) e del positivo andamento della tesoreria. Il risultato ante imposte aumenta da € 173,3 a € 251,4 m (+45%) dopo allineamenti di tesoreria per € 9,4 m (€ 58,4 m). Sostanzialmente stabile il portafoglio crediti (da € 12.771 a € 12.602 m). L’equity Investment Portfolio mostra utili da realizzo per € 32,2 m (€ 31,2 m) connessi alle dismissioni (realizzate nel primo semestre) di parte del portafoglio non strategico (Capitalia, Commerzbank e Ciments Français). I principali movimenti del trimestre hanno riguardato, oltre alla conversione di obbligazioni Telecom in portafoglio, la sottoscrizione dell’aumento di capitale Pirelli & C. (€ 44,6 m) cui si è aggiunto, successivamente al 31 marzo, l’acquisto di circa 10 m di azioni messe in vendita nell’ambito del Patto di sindacato con un esborso di € 9,7 m. I Retail Financial Services chiudono i nove mesi con un aumento del risultato ante imposte del 23,9% (da € 54,8 a € 67,9 m) che riflette il perdurante sviluppo del credito alle famiglie (erogato + 23% a € 1,653 m). Il risultato della gestione ordinaria sale del 16,1% a € 145 m grazie all’incremento dei ricavi (+18% a € 293,0 m) ed al controllo del C/i ratio, stabile al 34%, malgrado i maggiori costi (da € 124,2 a € 147,9 m) connessi allo sviluppo operativo e territoriale (apertura di 13 nuove filiali Compass). Le rettifiche di valore sui crediti (da € 61,7 a € 67,4 m) scontano lo sviluppo degli affari. Il comparto del Private banking registra un risultato lordo raddoppiato rispetto allo scorso anno (da € 14,6 m a € 29,2 m) tenuto conto del rilievo delle minoranze di Compagnie Monégasque de Banque (ora 100%). Le commissioni del comparto sono cresciute da € 48,5 m a € 57,3 m, mentre gli attivi gestiti a € 10,4 mld (+ € 1 mld nei primi nove mesi). Positivo l’apporto sia di Cmb (risultato della gestione ordinaria +31% a € 18,2 m) che di Banca Esperia (risultato della gestione ordinaria +43% a € 5,8 m). Il prevedibile andamento della gestione Nell’ultimo trimestre dell’esercizio l’andamento del Gruppo beneficerà di maggiori dividendi (portafoglio strategico +34% a € 116 m) e del contributo positivo di tutte le aree di affari, pur in una situazione congiunturale debole per l’attività nei confronti delle imprese cui si contrappone una vivace crescita del credito alle famiglie. L’ultima parte dell’anno sarà, infine, caratterizzata da proventi di tesoreria di entità inferiore rispetto a quella conseguita nell’analogo periodo dello scorso esercizio. Mediobanca Spa La Capogruppo chiude i nove mesi con un risultato lordo della gestione ordinaria di € 253,3 m, in aumento del 14,8% (€ 220,7 m) per effetto di maggiori utili di tesoreria (da € 80,4 a € 117,6 m) e di maggiori commissioni (€ 126,2 m contro € 113,1 m) malgrado la già citata debolezza congiunturale del corporate e dell’investment banking. Il risultato ante imposte è di € 320,5 m (€ 313,3 m), dopo riprese di valore nette sul portafoglio d’investimento per € 46,3 m (€ 153,7 m) e minusvalenze su titoli e derivati di tesoreria per € 10,2 m (€ 61,2 m). L’andamento degli aggregati patrimoniali mostra una provvista sostanzialmente stabile (da € 20,7 a € 20,8 mld), una riduzione dei finanziamenti di € 169,1 m principalmente connessa alla chiusura di operazioni parallele. I titoli di investimento e gli impieghi netti di tesoreria in aumento rispettivamente di € 88,6 m e di € 167,6 m. Il Consiglio infine ha approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata (100%) Mb Finstrutture – Intersomer S.p.a. In Mediobanca che, una volta ottenute le previste autorizzazioni dalla Banca d’Italia, sarà deliberata dai Consigli di Amministrazione delle due società prevedibilmente nel prossimo settembre.  
   
   
UNICREDITO ITALIANO FORTE CRESCITA DELL'UTILE NETTO (+48,7% A/A) E DEL RISULTATO OPERATIVO (+13% A/A) NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2005  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato il 12 maggio i risultati consolidati del primo trimestre del 2005. Il primo trimestre dell'anno si è chiuso per il Gruppo con un utile netto di 693 milioni, con un incremento di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (466 milioni). Tale risultato beneficia di una plusvalenza di circa 200 milioni riveniente dalla cessione della quota del 20,3% detenuta nella società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova ("Serenissima"). Il Roe si è attestato in termini annualizzati al 21,6%, mantenendosi peraltro su un livello del 15,4% anche al netto degli utili straordinari. Il margine d'intermediazione del Gruppo ha raggiunto i 2.712 milioni, con un incremento del 9% rispetto al primo trimestre 2004 (+7,8% al netto dell'effetto cambi), quale risultante di una crescita sostenuta sia del margine d'interesse (1.299 milioni, +8,9% e +7,4% a cambi costanti), sia dei proventi da intermediazione e diversi (1.413 milioni, +9,1% e +8,2% al netto dell'effetto cambi). (1) La crescita del margine d'interesse esclusi i dividendi (1.274 milioni, +7,1% a/a), in presenza di contenute variazioni dei tassi interbancari da inizio 2004, è ampiamente sostenuta da un positivo sviluppo dei volumi intermediati. La dinamica trimestrale (-2,3% sul quarto trimestre 2004, -0,1% a cambi costanti) è influenzata da un effetto cambi negativo, che spiega sostanzialmente per intero la riduzione rispetto al quarto trimestre 2004. I crediti verso clientela al netto dei pronti contro termine, pari a 139,6 miliardi, registrano un incremento del 10,4% (ca.+12% a/a comprendendo i crediti cartolarizzati da Locat) e del 3.0% su fine 2004. Nel corso del primo trimestre è stata effettuata anche da parte di Unicredit Banca una consistente operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis (circa 3 miliardi), riclassificati a fine marzo tra le altre sovvenzioni in attesa del regolamento dell'operazione da parte della società veicolo, che ha influenzato le dinamiche delle forme tecniche interessate dall'operazione. Al netto degli effetti di tale operazione i mutui mantengono un profilo di crescita sostenuto, ancora positivamente influenzato dall'andamento del mercato immobiliare e dai bassi tassi d'interesse, con un incremento del 4,1% nel trimestre e del 19,7% su base annua. I crediti per contratti di locazione finanziaria registrano infine una crescita del 2,1% su dicembre, ma si riducono rispetto a marzo 2004 a causa dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine settembre 2004. La quota di mercato delle unità operanti in Italia registra un ulteriore progresso portandosi a fine marzo al 10,88%, rispetto al 10,83% di inizio anno ed al 10,79% di marzo 2004. La quota di mercato nel comparto a medio-lungo termine è pari al 10,73%, contro l'11,05% di dicembre ed il 10,74% di marzo 2004. Considerando anche i mutui cartolarizzati tale quota si porterebbe all'11,13% a marzo 2005. Il complesso dei crediti dubbi netti con clientela è pari a 5,0 miliardi registrando una crescita del 2,8% su dicembre 2004 (+1,9% a/a). Il rapporto tra il totale dei crediti dubbi netti ed i crediti verso clientela scende dal 3,49% di fine 2004 al 3,46%, con un rapporto di copertura sostanzialmente stabile di poco superiore al 48%. Più in dettaglio, l'incidenza delle sofferenze nette sul totale crediti scende dall'1,87% di dicembre 2004 all'1,84% con un rapporto di copertura stabile al 60,2%. La raccolta diretta si attesta su un livello di 160,1 miliardi, in aumento del 2% nel trimestre. La raccolta indiretta si colloca a 264,9 miliardi, un valore superiore di 11,6 miliardi a quello di fine dicembre (+4,6%), con un incremento del 7,3% rispetto a marzo 2004. All'interno del comparto evolvono positivamente sia la componente amministrata (+3,7% nel trimestre e +4,6% su base annua), sia quella gestita (+5,6% da inizio anno e +10,1% nei dodici mesi). I proventi da intermediazione ammontano a 1.413 milioni (+9,1% a/a, +8,2% a cambi costanti) per il significativo progresso delle commissioni e degli altri proventi netti di gestione, in presenza di una contenuta flessione dei profitti su operazioni finanziarie. Le commissioni nette si mantengono di poco sopra agli elevati livelli del quarto trimestre 2004, registrando un incremento del 9,1% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (+8,7% a cambi costanti). Tale incremento è stato sostenuto sia dalle commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio (+8% a/a), sia dalle commissioni sugli altri settori di attività (+11,1% a/a nel complesso), tra i quali evidenziano un marcato incremento quelle sui crediti di firma e finanziamenti (+26,3%), grazie ai risultati conseguiti da Ubm nell'attività di organizzazione di finanziamenti. Tra le commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio si registra una significativa ripresa di quelle sulla negoziazione, collocamento e altri servizi sui titoli amministrati (+14,3% a/a), sostenute dall'attività dell'investment bank del Gruppo, e di quelle sulle gestioni patrimoniali (+29%), a conferma del successo delle linee altamente personalizzabili lanciate nel 2004. Evidenziano infine ancora un progresso le commissioni sui fondi d'investimento (+4,8%), correlato all'aumento della raccolta e dei patrimoni, mentre quelle sul collocamento di prodotti assicurativi si riprendono (+5,5%) dopo la flessione registrata nel 2004. I profitti da operazioni finanziarie, dopo il fisiologico assestamento realizzato nel 2004 in uscita da un quadriennio di crescita eccezionale, si sono sostanzialmente confermati sui livelli del corrispondente periodo dell'anno precedente (-1,7%), peraltro sensibilmente superiori, grazie alla stagionalità favorevole del primo trimestre legata alla definizione dei budget da parte dei clienti, sia a quello del trimestre precedente (+66%), sia a quello medio trimestrale del 2004 (+15,7%). Gli altri proventi netti di gestione registrano un aumento di 50 milioni (+24,4%) rispetto al primo trimestre 2004 (+21,4% a cambi costanti). I costi operativi (1.503 milioni, +6% a/a, +4,7% a cambi costanti) risultano solo leggermente superiori al livello medio trimestrale del 2004 (1.485 milioni, +1,2%). All'interno della voce dei costi operativi, le spese per il personale (883 milioni, +5,5% a/a, +4,5% a cambi costanti) registrano un incremento derivante dai maggiori oneri per il sistema premiante - sia in ragione delle buone performance registratesi nell'ultimo trimestre 2004 sia per i maggiori accantonamenti per l'esercizio in corso - nonché per l'impatto sul primo trimestre 2005 del recente rinnovo contrattuale. Queste componenti sono solo in parte assorbite dalla diminuzione dell'organico complessivo rispetto al 31 marzo 2004 (-848 dipendenti). La variazione delle altre spese amministrative (518 milioni, +9,1% a/a, +7,7% a cambi costanti) è spiegata per oltre un terzo dalle imposte e tasse (contratti di bollo in particolare) che registrano un incremento del 25,8% sul primo trimestre 2004 a seguito degli aumenti previsti dalla Legge Finanziaria. Al netto di tale voce la crescita su base annua è pari al 6,5% (5,3% a cambi costanti). Il rapporto tra costi e ricavi scende così nel primo trimestre 2005 al 55,4% dal 57% del corrispondente periodo dell'anno precedente (57,3% nell'intero esercizio 2004). Il risultato di gestione del Gruppo del primo trimestre raggiunge i 1.209 milioni, un livello superiore non solo a quello del corrispondente periodo dell'anno precedente (+13%, +11,8% a cambi costanti), ma anche a quello dell'ultimo trimestre 2004 (+7,6%). Alla crescita del risultato di gestione del Gruppo concorrono positivamente tutte le Divisioni. Il complesso di accantonamenti e rettifiche del trimestre ammonta a 328 milioni rispetto ai 272 milioni del primo trimestre 2004. In particolare si segnalano: rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento per 70 milioni, contro i 71 milioni del primo trimestre 2004; accantonamenti per rischi ed oneri per 43 milioni, contro i 10 milioni del primo trimestre 2004, a fronte di rischi per revocatorie, cause in corso e altri rischi. L'aumento è prevalentemente riconducibile alla Divisione Corporate; rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 214 milioni, contro i 192 milioni del primo trimestre 2004. L'aumento (22 milioni, pari all'11,5%) è essenzialmente spiegato dalle maggiori rettifiche della Divisione Retail, anche riconducibili alla sensibile crescita degli impieghi; rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie, al netto delle riprese, per 1 milione, contro riprese nette per 1 milione del primo trimestre 2004. L'apporto della componente straordinaria è stato positivo per 207 milioni, comprensivi della ricordata plusvalenza di 200 milioni realizzata con la cessione della partecipazione nell'autostrada "Serenissima", contro i 2 milioni del primo trimestre 2004. Le imposte sul reddito, pari a 348 milioni, registrano un incremento del 17,6% rispetto al primo trimestre 2004, beneficiando, come nell'esercizio precedente, degli effetti del consolidato fiscale. In rapporto all'utile lordo l'incidenza delle imposte scende al 32%, anche per effetto della plusvalenza esente sulla "Serenissima", rispetto al 37% del primo trimestre 2004. L'utile del periodo si porta su un livello di 740 milioni, contro i 504 milioni del primo trimestre 2004 (+46,8%). Dopo l'assegnazione dell'utile a terzi per 47 milioni (contro i 38 milioni del primo trimestre 2004), si perviene all'utile netto di 693 milioni, rispetto ai 466 milioni del corrispondente periodo dell'anno precedente (+48,7%). Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 31 marzo 2005 a 14.797 milioni (14.036 milioni a fine 2004). Il Core Tier 1 stimato si attesta al 7,36% a fine marzo 2005, stabile su dicembre 2004, il Total Capital Ratio stimato raggiunge l'11,47% (da 11,64% nel dicembre 2004). La struttura del Gruppo (2) a fine marzo 2005 era composta da un organico di 68.300 dipendenti (-271 unità rispetto al dicembre 2004 e -848 unità a/a) e da una rete di 4.455 sportelli (+13 su fine 2004, -36 a/a). La Divisione Retail La Divisione Retail ha registrato a fine marzo 2005 un utile del periodo di 187 milioni (+48,4% sull'ultimo trimestre, +47.2% rispetto a marzo del 2004). Il margine di intermediazione del primo trimestre è pari a 1.178 milioni, in aumento dell'1,8% sul quarto trimestre 2004 (+15,9% rispetto al medesimo periodo del 2004), grazie al positivo contributo sia del margine di interesse sia delle commissioni e altri proventi netti. Più in dettaglio, il margine di interesse della Divisione è pari a 627 milioni (+11,6% a/a), una dinamica legata in parte ad un leggero recupero dei tassi di remunerazione (euribor a un mese medio +4 b.P.), ma soprattutto supportata da una buona performance dal lato volumi: la crescita dei crediti a clientela (58,2 miliardi) è infatti pari al 16,2% rispetto a marzo 2004, grazie in particolare alla spinta della componente a medio-lungo termine (oltre il 17% di crescita anno su anno e +3,3% nel trimestre, con erogazioni oltre i 2 miliardi). Sul fronte della qualità del credito, il totale crediti dubbi netti della Divisione si attesta a 2,2 miliardi, +1,7% su dicembre 2004 con un rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti che passa dal 3,86% di dicembre 2004 al 3,82% di marzo 2005. Il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti si attesta all'1,97% (dall'1,95% di fine anno). La raccolta diretta raggiunge 66,9 miliardi (-0,3% da inizio anno, +4,4% rispetto a marzo 2004), di cui circa di 45,2 costituiti da debiti verso clientela, in crescita di oltre il 6% anno su anno e del 1,6% nel trimestre. I proventi da intermediazione e diversi (profitti da operazioni finanziarie e commissioni e altri proventi netti) raggiungono i 551 milioni (+1,5% rispetto al quarto trimestre 2004, +21,3% a/a). Oltre alla crescita registrata dall'aggregato degli altri proventi netti, (maggiori recuperi da clientela conseguenti all'introduzione di una aliquota maggiorata sui contratti di bollo), l'aumento dei ricavi da servizi a/a è ascrivibile principalmente alle commissioni nette. Nel dettaglio, la componente commissionale (+22,2% a/a) risulta fondamentalmente spinta da maggiori ricavi su atti di vendita di prodotti del risparmio gestito oltre che da maggiori commissioni di gestione, servizi di finanziamento ed apporto da prodotti di credito al consumo (Clarima). I positivi risultati reddituali conseguiti nel trimestre sui ricavi da servizi sono conseguenza anche del buon andamento delle masse, con una raccolta indiretta che raggiunge i 123,6 miliardi a tutto marzo, in crescita del 2,7% da inizio anno e del 3,5% a/a. Crescite omogenee si registrano anche tra i comparti gestito (in aumento del 2,5% da inizio anno e del 3,6% su marzo 2004, principalmente grazie all'apporto di gestioni patrimoniali e bancassicurazione) e amministrato (che cresce del 2,9% nel trimestre e del 3,4% anno su anno, per la forte spinta nei collocamenti di prestiti obbligazionari). I costi operativi si attestano a 762 milioni (+2,6% sul quarto trimestre 2004,+5,8% a/a). Sulla crescita delle spese per il personale (403 milioni,+3,9% sul quarto trimestre 2004, +4,4% sul primo trimestre 2004) incide il maggiore onere relativo al sistema premiante 2004 (circa 13 millioni), mentre l'ottimo passo nel piano di riduzione degli organici (-769 unità rispetto a marzo 2004) ha fondamentalmente riassorbito l'impatto derivante dal rinnovo del Ccnl. Sostanzialmente stabili le poste delle altre spese amministrative e delle rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali (359 milioni, +4 milioni sull'ultimo trimestre 2004) grazie sia alle azioni di cost management in parte già avviate in questi mesi sia alla preventivata attivazione di alcune spese progettuali solo a partire dal secondo trimestre. Si evidenzia che l'aggregato incorpora l'aumento nel 2005 dell'imposta sui contratti di bollo, che incide sul primo trimestre per complessivi 12 milioni. Al netto di tale componente, le altre spese amministrative risulterebbero inferiori all'ultimo trimestre del 2004. Il risultato di gestione si attesta così a 416 milioni, in aumento del 0,5% rispetto all'ultimo trimestre del 2004 e del 40,5% a/a. Gli accantonamenti e le rettifiche nette del trimestre si attestano a 94 milioni, di cui 83 milioni relativi alle poste rettificative del monte crediti, il linea con quanto contabilizzato nell'ultimo trimestre dell'anno. La crescita a/a (+51,6%) è invece da imputare sia a maggiori accantonamenti su crediti in bonis conseguenti all'incremento degli impieghi e al progressivo adeguamento ai target richiesti da Basilea Ii, sia ad una maggiore copertura del portafoglio problematico. Al 31 marzo 2005 la Divisione Retail si compone di 24.721 risorse (-415 rispetto a fino anno, -769 rispetto a marzo 2004) e conta su una rete commerciale di 2.741 sportelli (-1 rispetto a fino anno, -87 rispetto a marzo 2004). La Divisione Corporate & Investment Banking La Divisione Corporate & Investment Banking ha chiuso il primo trimestre del 2005 con un utile del periodo di 251 milioni, in crescita del 3,7% su marzo 2004 e in sensibile accelerazione (+20,7%) rispetto all'ultimo trimestre del 2004. Il margine di intermediazione (764 milioni) evidenzia un incremento annuo del 5,5% (+17,5% sul quarto trimestre 2004), grazie soprattutto alla dinamica delle commissioni e altri proventi netti (169 milioni, +36,3% a/a, +9.7% sull'ultimo trimestre 2004) legata allo sviluppo di servizi alle imprese, a conferma dell'aumentata capacità di relazione delle società della Divisione con il mondo corporate. Il margine d'interesse, a fronte di un'espansione delle erogazioni creditizie, si posiziona a 362 milioni, con una riduzione del 2,7% rispetto all'anno precedente, peraltro interamente imputabile agli effetti della cartolarizzazione di circa 3 miliardi effettuata da Locat a settembre 2004. La dinamica trimestrale del margine d'interesse è sostanzialmente stabile (-0,8%) a fronte di un incremento dei crediti a clientela della divisione al netto dei pronti contro termine (63,8 miliardi, +1,4% su dicembre 2004) e di spread in lieve contrazione. I profitti da operazioni finanziarie sono su valori prossimi a quelli di un anno prima: 233 milioni a marzo 2005 contro 228 di marzo 2004 (+2,2%), a fronte di collocamenti di prodotti derivati stabilizzati su livelli fisiologici in relazione allo scenario di mercato. I crediti dubbi netti della Divisione ammontano a 1,9 miliardi (+7,9% su dicembre 2004), le sofferenze nette a 1,1 miliardi (+1,4% su fine anno). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti si attesta al 2,73% (dal 2,60% di dicembre 2004), il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti all'1,62% (dall'1,65% di fine anno). I debiti verso clientela della Divisione Corporate, al netto dei pronti contro termine, sono pari a 12,1 miliardi, in crescita del 10,9% a/a, (+2,4% su dicembre 2004). I costi operativi sono pari a 221 milioni (+3,3% a/a), il rapporto costi/ricavi si attesta al 28,,9% (29,6% a marzo 2004). Il risultato di gestione raggiunge 543 milioni (+6,5% a/a, +29,9% sul quarto trimestre 2004). Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette si attestano a 121 milioni, registrando un incremento a/a del 13,1% a fronte anche di consistenti accantonamenti forfetari sui crediti in bonis. A marzo 2005 gli sportelli della Divisione Corporate ammontano a 243, il numero dei dipendenti raggiunge 5.269 unità (-40 a/a, -26 su fine 2004). La Divisione Private Banking & Asset Management La Divisione Private Banking & Asset Management chiude il primo trimestre del 2005 con un utile netto di pertinenza del Gruppo pari a 97 milioni, in forte crescita sul corrispondente periodo dell'esercizio precedente (+44,8%). Il risultato di gestione si attesta a 132 milioni, decisamente superiore al primo trimestre 2004 (+32%) e in linea con quello conseguito nell'ultimo trimestre dell'anno. Più in dettaglio, il margine d'intermediazione raggiunge 312 milioni (+10,2% a/a), grazie alla crescita del margine d'interesse (+3,8% a/a) e ad un incremento del 10,9% a/a dei ricavi da servizi (commissioni e altri proventi netti). Questi ultimi sono stati influenzati positivamente da un aumento delle masse medie gestite da Pioneer (+9,5% a/a), accompagnato da un miglioramento dell'asset mix (maggiore incidenza degli hedge funds) e da una più elevata produttività dei promotori finanziari di Xelion (Aum pro capite da 4,9 a 6,2 milioni, +26,5%). Hanno, inoltre, impattato positivamente l'apporto delle commissioni di up front di Upb e Xelion, conseguenza di più elevati volumi di vendita. I costi operativi (inclusi ammortamenti per 6 milioni) si attestano a 180 milioni, in riduzione del 6,7% a/a (-1,6% sull'ultimo trimestre). In particolare, le spese per il personale (+5% circa a/a) risentono dell'impatto del rinnovo del contratto nazionale, dell'aumentato peso di risorse altamente qualificate, dello sviluppo internazionale del business e dell'incidenza della componente retributiva variabile. Significativo il calo registrato nelle altre spese ed ammortamenti, sia rispetto al primo trimestre 2004 (-7% circa), sia rispetto al quarto del 2004 (-12% circa). Tali flessioni sono spiegabili in parte con la diversa stagionalità di alcune spese discrezionali, in parte con gli efficientamenti conseguiti, grazie anche alla razionalizzazione delle società non strategiche derivanti dall'acquisizione delle attività ex-Ing. Il rapporto costi/ricavi si attesta al 57,7%, con rilevanti miglioramenti sia sul trimestre precedente (circa 2 punti percentuali), sia sul primo trimestre 2004 (ben 7 punti percentuali). La Divisione Private Banking & Asset Management gestisce ed amministra 178,6 miliardi di attività finanziarie (+11% circa a/a, +3,8% nel trimestre) con un aumento del peso della componente gestita dal 79% di dicembre 2004 al 79,4% del primo trimestre 2005. L'incremento delle masse, favorito anche dall'andamento dei mercati finanziari, è frutto di una raccolta netta positiva in tutte le business unit della Divisione. In particolare, Pioneer Investments, ha chiuso il primo trimestre del 2005 con vendite nette pari a 3,3 miliardi con un positivo contributo delle operazioni italiane ed estere. Il patrimonio gestito ha raggiunto i 135,7 miliardi, in crescita del 4,6% su dicembre 2004. Xelion ha realizzato una raccolta netta totale nel trimestre di 450 milioni con una quota di mercato del 17%, che ha confermato la leadership della società nella classifica del settore delle reti di vendita (fonte: Assoreti). La Divisione Nuova Europa Nel corso del primo trimestre 2005 l'andamento economico dei paesi della Nuova Europa si è attestato su un trend di crescita sempre più solido e sostenibile. Di seguito un'analisi delle principali componenti economico-patrimoniali della Divisione, valorizzate a cambi costanti. Nel primo trimestre 2005, la Divisione Nuova Europa registra un utile del periodo di 150 milioni, di cui 103 di pertinenza del Gruppo, con un incremento del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2004 (+3.4% sull'ultimo trimestre del 2004). Il margine di intermediazione è pari a 475 milioni, in crescita del 7,5% a/a (-1,2% sull'ultimo trimestre). Il margine d'interesse (292 milioni) aumenta del 6,2% a/a principalmente grazie ad un buon andamento dei volumi sia di impieghi, sia di depositi in tutte le banche della divisione. All'interno della voce degli impieghi mostrano un trend di crescita sostenuto i mutui (2,2 miliardi, +25,7% a/a), il leasing (0,44 miliardi, +46,6% a/a) e il credito al consumo (1,6 miliardi, +25,2% a/a). I crediti verso la clientela (3) della divisione si attestano a 15,0 miliardi, in crescita dell'15,9% a/a e del 5,0% su dicembre 2004. I debiti verso clientela (4) raggiungono i 23,1 miliardi (+4,2% a/a, sostanzialmente stabili su dicembre 2004). I crediti dubbi netti raggiungono 855 milioni (-19,6% a/a, -5,0% su dicembre 2004), le sofferenze nette sono pari a 371 milioni (-13,5% a/a, -1,7% su dicembre 2004). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti migliora dal 6,3% di fine anno al 5,7% di marzo 2005, il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti rimane sostanzialmente stabile al 2,5%. I ricavi da servizi (183 milioni) registrano una crescita del 9,6% a/a a conferma della efficace politica commerciale delle banche e dello sviluppo nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito (fondi d'investimento + 34,3% a/a). I costi operativi presentano un incremento del 6,7% a/a principalmente a causa di una crescita dei costi del personale (+6,6%) imputabile prevalentemente a Kfs per effetto sia di un aumento del numero di risorse derivante dall'apertura di nuovi sportelli, sia di un adeguamento dei livelli minimi salariali agli elevati livelli di inflazione. Le altre spese e ammortamenti registrano un incremento del 6,8% principalmente al fine di supportare la crescita organica nelle banche minori o a presenza marginale. In termini di efficienza il rapporto costi/ricavi si attesta al 53,5%, in miglioramento sia rispetto allo stesso periodo (53,8%) sia rispetto al dicembre 2004 (55,2%). Il risultato di gestione si attesta a 221 milioni, in aumento del 8,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I numerosi progetti ed interventi volti a migliorare l'intero processo del credito hanno determinato una significativa riduzione delle rettifiche nette e degli accantonamenti (33 milioni, -10,8% a/a). Il rapporto tra il totale crediti dubbi e il totale crediti verso clientela risulta in netto miglioramento e si posiziona al 5,7% rispetto al 8,0% di marzo e 6,3% di dicembre 2004. A marzo 2005 il numero totale dei dipendenti della divisione è pari a 27.702 unità (5) (+134 rispetto a dicembre 2004 e -118 su marzo 2004), gli sportelli (6) ammontano a 1.305 (+18 rispetto a dicembre 2004, +25 sul primo trimestre 2004). La trimestrale è stata redatta in base ai principi contabili utilizzati in sede di bilancio 2004. Il gruppo prevede di adottare i principi internazionali in occasione della semestrale 2005 in conformità con quanto disposto dall'art. 81bis del Regolamento Emittenti, ovvero in base alle attuali disposizioni con l'aggiunta di prospetti di riconciliazione con le risultanze determinate in base ai principi contabili internazionali. Il progetto in corso di realizzazione per la transizione agli Ias, illustrato nella relazione di bilancio, procede secondo il piano previsto.  
   
   
GRUPPO SANPAOLO IMI, TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2005: UTILE NETTO: SI ATTESTA A FINE TRIMESTRE A 337 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 13 maggio i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi al 31 marzo 2005, risultati che evidenziano una positiva evoluzione dei principali aggregati nel corso del primo trimestre del 2005. In un contesto di mercato difficile, in cui si sono manifestati segnali di un generale rallentamento della crescita economica, con un andamento negativo dei mercati finanziari negli Usa da inizio anno, il Gruppo ha chiuso il primo trimestre con un risultato di gestione di 716 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo del 2004, beneficiando soprattutto delle significative azioni di contenimento dei costi operativi (-1,1%). L’utile ordinario si è attestato a 568 milioni di euro (+6,2%). La qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, grazie ai criteri rigorosi utilizzati nell’erogazione del credito, come testimonia il totale dei crediti problematici netti, in decisa riduzione su base annua (-8,7%) e dal rapporto sofferenze nette/impieghi netti che rimane su valori di eccellenza assoluta (0,9%). L’utile netto si è attestato a 337 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto ai 386 milioni dell’analogo periodo del 2004 per effetto del venir meno di proventi straordinari da cessione di partecipazioni realizzati nel primo trimestre 2004: il Roe si è di conseguenza attestato all’11,3%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 1.842 milioni di euro (-0,9%), per effetto della flessione del margine di interesse e dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nei primi tre mesi del 2005 si è attestato a 879 milioni di euro. La flessione del 2,8% rispetto all’esercizio precedente si è verificata sostanzialmente a causa del peggioramento dello spread complessivo e dalla minore redditività dello sbilancio fondi (composizione meno favorevole delle attività fruttifere), non compensata dall’apporto generato dai volumi intermediati. Rispetto all’ultimo trimestre del 2004 il margine di interesse evidenzia una crescita dell’1,4%, con un’inversione di tendenza rispetto al precedente esercizio. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine marzo 2005 a 123,4 miliardi di euro (+2,9% da inizio anno,+2,2% sui dodici mesi). L’incremento da inizio anno è stato determinato da una ripresa degli impieghi a breve termine (+7,1%), che hanno mostrato un’inversione di tendenza rispetto al 2004, mentre su base annua è ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei crediti a medio lungo termine (+0,9% da inizio anno, +3,9% su base annua). Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (1 miliardo di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 4,6% rispetto al 2004) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine marzo a 19,4 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a 136,2 miliardi di euro in crescita dell’1% su base annua. A fine marzo la quota del Gruppo sul mercato interno è pari al 9,9% per gli impieghi e al 10% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 779 milioni di euro, in calo dell’0,8% rispetto a marzo 2004. I ricavi commissionali hanno risentito dei minori introiti delle gestioni esattoriali, a fronte di una dinamica positiva delle altre aree. Nell’ambito dell’area gestione, intermediazione e consulenza (che rappresenta il 60% circa del totale) le commissioni derivanti dal risparmio gestito hanno evidenziato un incremento del 6,2% rispetto al 2004. Lo sviluppo è riconducibile al positivo effetto performance, ai collocamenti di fondi, gpf e polizze vita e al mutato mix verso prodotti a più elevato valore aggiunto. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 248,3 miliardi di euro, in crescita del 3,8% su base annua e del 2,5% da inizio anno, grazie sia alla componente gestita, sia a quella amministrata. A fine marzo 2005 lo stock di risparmio gestito si è attestato a 147,4 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 100,9 miliardi di euro (+7,4% su base annua). La dinamica evidenziata dal risparmio gestito (+1,5% su base annua, +2% da inizio anno) è stata determinata dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione e dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive soprattutto nel ramo assicurativo. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso di tutto il 2004 (+18,8% rispetto al primo trimestre 2004): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una delle forme di investimento preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nel 2004 è stata pari a 1,7 miliardi di euro e ha portato le riserve tecniche vita a 42,1 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare a fine marzo, nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 19,5% Complessivamente le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine marzo 2005 a 384,5 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 2004. I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 131 milioni di euro rispetto agli 81 milioni di euro del primo trimestre 2004 (+61,7%). Gli utili di società valutate al patrimonio netto e i dividendi su partecipazioni raggiungono a fine marzo i 53 milioni di euro a fronte degli 89 milioni del primo trimestre 2004: la dinamica è imputabile alla riduzione dell’utile di A.i.p. Conseguente alle rettifiche di valore effettuate sul portafoglio titoli. Il risultato di gestione è stato pari a 716 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 720 milioni del primo trimestre 2004 (-0,6%), grazie soprattutto ad un’attenta politica di contenimento dei costi operativi, che scendono dell’1,1% rispetto al 2004. Le spese per il personale (691 milioni di euro) diminuiscono dello 0,3% rispetto al primo trimestre 2004 grazie alle azioni di contenimento e ottimizzazione dell’organico realizzate nel corso del 2004, sia attraverso l’attivazione del “Fondo di Solidarietà”1, sia attraverso le azioni di razionalizzazione delle strutture di corporate center e l’integrazione delle reti distributive delle banche commerciali. Tali azioni si sono tradotte in una riduzione dell’organico medio del Gruppo (-1,4%), che ha portato ad una diminuzione di costo tale da compensare la dinamica ordinaria delle retribuzioni, comprensiva degli aumenti indotti dal rinnovo del Ccnl nel febbraio 2005. Le altre spese amministrative si sono attestate a 350 milioni di euro (-2,2%), con una dinamica inferiore al tasso di inflazione annua dell’1,9%, che, in termini reali, equivale ad una diminuzione di oltre il 4%. Il cost/income ratio del primo trimestre 2005 si attesta di conseguenza al 62,9%. L’utile ordinario ha raggiunto i 568 milioni di euro (+6,2%), soprattutto grazie all’elevata qualità degli assets che hanno complessivamente richiesto minori accantonamenti e rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie. Le rettifiche di valore su avviamenti, differenze di fusione e di consolidamento sono risultati pari a 34 milioni di euro (-2,9% rispetto al 2004): il valore è per 23 milioni imputabile all’ammortamento dell’avviamento dell’ex Banco di Napoli. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 114 milioni di euro, a fronte dei 150 milioni del 2004 (-24%). Il flusso netto comprende 29 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri e 86 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (-33,8% rispetto ai 130 milioni del 2004). Le rettifiche su crediti includono 10 milioni di euro di adeguamento della copertura sul prestito convertendo Fiat. Il flusso netto comprende, inoltre, 1 milione di euro di riprese di valore nette su immobilizzazioni finanziarie (7 milioni di riprese nette nel 2004): nel primo trimestre 2004 la rivalutazione della partecipazione in Sch aveva ampiamente compensato l’iscrizione di rettifiche su altre partecipazioni. Nel 2005 non sono state apportate variazioni significative alla valutazione del portafoglio partecipativo: in particolar modo la partecipazione in Sch non è stata modificata, nonostante la ripresa dei corsi azionari di fine marzo, alla luce del loro successivo ridimensionamento. A fine marzo 2005 l’ammontare della riserva sui crediti in bonis del Gruppo è salita a 1.244 milioni di euro, pari all’1% del portafoglio crediti in bonis: la riserva include 177 milioni per la copertura dell’opzione correlata al prestito convertendo Fiat. Le sofferenze nette sono diminuite dello 0,8% (1.168 milioni di euro rispetto ai 1.178 del marzo 2004), mentre i crediti incagliati, ristrutturati (1.323 milioni di euro rispetto agli 1.553 del marzo 2004) sono diminuiti del 14,8% su base annua: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 75% ed al 30,6%. La qualità dell’attivo, nonostante uno scenario di riferimento difficile, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano come sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela così come quello fra i crediti incagliati e ristrutturati/crediti netti verso clientela sono pari rispettivamente allo 0,9% e all’1,1%. L’utile lordo si è attestato a 571 milioni di euro (-3,9%), per il venir meno di proventi straordinari, a differenza di quanto avvenuto nel primo trimestre 2004, che aveva beneficiato della plusvalenza di 55 milioni per la cessione della quota residua del 30% di Finconsumo Banca al Santander Central Hispano. Il tax rate è risultato pari al 38,2%, significativamente superiore a quello registrato nel primo trimestre 2004, che aveva beneficiato delle disposizioni introdotte dal nuovo regime impositivo degli oneri e proventi relativi agli investimenti partecipativi. L’utile netto si è quindi attestato a 337 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto al primo trimestre 2004.  
   
   
APPROVATA DAL CDA OPA OBBLIGATORIA SU BANCA ANTONVENETA  
 
 Lodi, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi (“Bpl”) il 13 maggio ha preso specificamente atto della Deliberazione Consob n. 15029 (il “Provvedimento”) del 10 maggio 2005, che ha accertato: “formalmente l’avvenuta stipulazione, nei tempi, nei modi e per le motivazioni sopra indicati, di un patto parasociale avente per oggetto l’acquisto concertato di azioni ordinarie della Banca Antoniana Popolare Veneta S.p.a. E l’esercizio anche congiunto di un’influenza dominante sulla Banca stessa, per il quale non sono stati adempiuti gli obblighi di cui all’art. 122, del D.lgs n. 58 del 1998, tra i seguenti soggetti: Banca Popolare Di Lodi S.c. A r.L.; Emilio Gnutti; Fingruppo Holding S.p.a.; G.p. Finanziaria S.p.a.; Tiberio Lonati; Fausto Lonati; Ettore Lonati; Danilo Coppola, (per il tramite di Finpaco Project S.p.a. E di Tikal Plaza s.A.). Il patto è stato stipulato quantomeno in data 18 aprile 2005, con superamento della soglia rilevante ai sensi dell’art. 106, comma 1, del D.lgs n. 58 del 1998, in data 19 aprile 2005”. Fermo il dissenso verso la decisione assunta dalla Consob, il Consiglio di Amministrazione ha approvato e preso atto di quanto segue: (a) di intraprendere le iniziative di tutela giurisdizionale, così come comunicate al mercato in data 11 maggio 2005; (b) di dare mandato, in via disgiunta, al Presidente e all’Amministratore Delegato di definire ed eventualmente stipulare un accordo con gli azionisti di Banca Antonveneta menzionati nel Provvedimento (gli “Altri Azionisti”), rilevante ai sensi dell’art. 122 del Tuf, avente per oggetto, tra l’altro, (i) un obbligo di preventiva consultazione e di voto per la futura gestione di Banca Antonveneta, con particolare riferimento ad operazioni di carattere straordinario di acquisto e di vendita di partecipazioni, la cui rilevanza possa modificare in maniera sostanziale il perimetro del gruppo e contribuire in maniera significativa alla valorizzazione dell’azienda; (ii) un obbligo, assunto esclusivamente dalla Bpl, di promuovere l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria (“Opa”); e (iii) un obbligo, assunto dagli Altri Azionisti, di acquistare da Bpl, all’esito della conclusione dell’Opa, quote di partecipazione della Banca Antonveneta in misura non superiore alle soglie stabilite dalla normativa di settore applicabile. Tale accordo determinerebbe, ai sensi degli articoli 106 e 109 del Tuf, l’obbligo di promuovere l’Opa; (c) di dare mandato, in via disgiunta, all’Amministratore Delegato e al Presidente di definire il contenuto del documento unitario di offerta, relativo sia all’Opa sia all’offerta pubblica di scambio (già promossa da Bpl in data 9 maggio u.S.), fatte salve le variazioni di seguito illustrate (si veda il punto f) che segue). In particolare, viene precisato che poiché l’Opa viene lanciata entro il 19 maggio p.V. Con la comunicazione di cui all’art. 37 del Regolamento Consob e poiché da tale comunicazione decorrono i dodici mesi di riferimento di cui all’articolo 106 del Tuf, il prezzo in contanti della stessa risulta identico, ad avviso di Bpl, a quello dell’offerta pubblica di acquisto, che i soggetti avrebbero l’obbligo di promuovere in forza del Provvedimento. A titolo meramente informativo, il prezzo più alto pagato da Bpl per azioni della Banca Antonveneta nei dodici mesi decorrenti, a ritroso, dalla data odierna è pari ad Euro 27,70. Essendo Bpl e gli Altri Azionisti solidalmente obbligati a promuovere l’Opa, e dunque potendo la prestazione essere eseguita per l’intero anche da uno soltanto di essi, l’Opa verrebbe promossa esclusivamente da Bpl; (d) l’esito del giudizio amministrativo non avrà alcuna influenza sulla soluzione oggi proposta. L’opa, in caso di esito del giudizio confermativo del Provvedimento, costituirà anche conseguenza giuridica del Provvedimento, e, in caso di esito favorevole alla Bpl e agli Altri Azionisti, si qualificherà come esecuzione dell’obbligo di cui al precedente punto c). Tale ininfluenza è determinata dall’identità del prezzo in contanti e dalla promozione dell’Opa entro il 19 maggio 2005 (cioè, entro il termine di trenta giorni, decorrente dalla data di superamento della soglia del 30%, così come accertata nel Provvedimento); (e) di dare mandato, in via disgiunta, al Presidente e all’Amministratore Delegato di stipulare contratti fideiussori con primari istituti di credito nazionali e/o internazionali, a garanzia del pagamento del corrispettivo globale dell’Opa; (f) di mantenere l’offerta pubblica di scambio sulle azioni ordinarie e sulle obbligazioni convertibili Banca Antonveneta, unitamente al mantenimento di ogni altra operazione societaria tesa ad apprestare le componenti del corrispettivo dell’offerta. In particolare, l’offerta pubblica di scambio, promossa da Bpl il 9 maggio 2005, viene (previo ritiro della stessa, se del caso e ove tale ritiro sia in linea con le disposizioni di legge) effettuata nello stesso contesto dell’Opa, in quanto, nell’ambito dello stesso documento di offerta, viene data agli azionisti della Banca Antonveneta l’alternativa di aderire a un’offerta pubblica di acquisto e scambio avente contenuto sostanzialmente identico alla predetta offerta pubblica di scambio, fatta eccezione, oltre che per le modifiche richieste in connessione all’Opa, per i seguenti elementi: - la parte del corrispettivo offerta agli azionisti Banca Antonveneta, precedentemente costituita da titoli di debito Bpl di nuova emissione (per i quali era stata richiesta l’ammissione a quotazione, che verrà ritirata), viene sostituita con un pagamento in contanti; - il corrispettivo, offerto ai possessori di obbligazioni convertibili in azioni Antonveneta, è composto dagli stessi elementi del corrispettivo offerto agli azionisti che aderiranno all’offerta pubblica di acquisto e scambio ovvero esclusivamente da cassa. Tale scelta verrà resa nota al mercato contestualmente alla diffusione del comunicato ex articolo 37 del Regolamento Consob.  
   
   
BANCA POPOLARE DI LODI TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2005: UTILE NETTO: 45,9 MLN EURO ( 42,46%) RISULTATO DI GESTIONE: 221,0 MLN EURO (+22,85%) UTILE ATTIVITÀ ORDINARIE: 117,1 MLN EURO (+45,49%)  
 
Lodi, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi, presieduto da Giovanni Benevento, ha approvato il 13 maggio i risultati del primo trimestre 2005, che registrano un utile netto pari a 45,9 milioni di euro (+42,46%), in totale assenza di componenti straordinarie, a differenza invece dei 7 milioni di euro presenti nel primo trimestre 2004. I dati trimestrali, caratterizzati dal buon andamento dell’attività bancaria tradizionale, confermano la capacità del Gruppo Bipielle di creare valore attraverso i processi di razionalizzazione intrapresi che hanno permesso di proseguire lo sviluppo del profilo reddituale. Nell’arco dei primi tre mesi del 2005 il Gruppo Bipielle ha infatti generato complessivamente profitti per un ammontare di circa 98 milioni di euro, di cui 45,9 milioni di euro di pertinenza del Gruppo Bipielle, 23,3 milioni di euro di pertinenza di terzi e 29,0 milioni di euro di ammortamento e avviamento del goodwill. Il grado di efficienza raggiunto dal Gruppo è invece testimoniato dal cost/income che si attesta al 50,1% senza ammortamenti e al 56,9% con gli ammortamenti, confermandosi tra i migliori in assoluto del sistema bancario italiano. Il Roe rettificato per l’ammortamento dell’avviamento calcolato sul patrimonio medio di periodo si attesta all’11,52%. I risultati consolidati al 31 marzo 2005 evidenziano, nel raffronto con i dati pro-formati del 31 marzo 2004, un significativo miglioramento di tutte le principali voci del conto economico. Il margine d’interesse, si attesta a 228,7 milioni di euro e, pur in presenza di una politica prudenziale sugli impieghi e di una diminuzione dei tassi d’interesse, si mantiene in linea con 232,1 milioni di euro del primo trimestre 2004. Il margine da servizi sale a 214,3 milioni di euro, contro i 174,9 milioni di euro (+22,50%) e registra il positivo apporto della voce commissioni e altri proventi, che si attesta a 162,1 milioni di euro (+4,74%). Il margine d’intermediazione ammonta a 442,9 milioni di euro facendo segnare un miglioramento del 8,83%, rispetto ai 407,9 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato di gestione registra un sensibile incremento raggiungendo i 221,0 milioni di euro, contro i 179,9 milioni di euro del precedente esercizio (+22,85%). Alla formazione del risultato contribuisce in modo determinante la politica di controllo dei costi che evidenziano una ulteriore diminuzione della voce costi operativi (-2,28%). In questo ambito le spese per personale sono scese del 3,59%, così come le spese amministrative in flessione del 3,58%. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi si attesta all’1,67%, mantenendosi su un livello inferiore rispetto alla media di sistema. L’utile da attività ordinarie ammonta a 117,1 milioni di euro, contro gli 80,5 milioni di euro dello stesso periodo del precedente esercizio (+45,49%). L’utile netto complessivo ammonta a 69,2 milioni di euro, di cui 23,3 milioni di euro di pertinenza di terzi e 45,9 di pertinenza del Gruppo Bipielle che, senza l’apporto di proventi straordinari, registra un incremento del 42,46%, rispetto ai 32,2 milioni dieuro del 31 marzo 2004. Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, nei raffronti su base omogenea rispetto al 31 marzo 2004, si segnala la crescita della massa amministrata da clientela che si attesta a 67.860 milioni di euro, contro i 64.937 milioni di euro del primo trimestre 2004 (+4,50%). La raccolta indiretta sale a 37.960 milioni di euro (+10,41%), grazie alla tenuta del risparmio gestito che ammonta a 20.729 milioni di euro (+0,51%) tra le cui voci si segnalano le gestioni patrimoniali (+6,71%) e i prodotti assicurativi (+11,87%). La raccolta diretta si attesta a 29.108 milioni di euro, contro i 29.876 milioni di euro dello stesso periodo del precedente esercizio. Il totale generale della massa amministrata ammonta a 93.421 milioni di euro rispetto ai 90.853 milioni di euro del 31 marzo 2004. Gli impieghi a clientela si attestano a 26.826 milioni di euro facendo registrare una crescita del 1,46% rispetto ai 26.441 milioni di euro del 31 marzo 2004. La struttura operativa del Gruppo Bipielle si compone di 976 filiali, 8.654 dipendenti e 1.200 promotori finanziari. I risultati della Capogruppo - I risultati della Banca Popolare di Lodi si mantengono su livelli eccellenti e contribuiscono in modo determinante alla formazione del risultato consolidato. L’utile netto sale infatti a 59,4 milioni di euro, contro i 45,1 milioni di euro del 31 marzo 2004, facendo segnare un incremento del 31,63%. Tra le principali voci del conto economico si segnala la crescita del margine da servizi che si attesta a 122,5 milioni di euro (+52,60%), mentre il margine di intermediazione ammonta 246,8 milioni di euro (+16,13%). Ii risultato di gestione sale a 125,7 milioni di euro, contro 96,6 milioni di euro del 31 marzo 2004, facendo segnare un incremento del 30,14%. Il cost/income si attesta al 49,09%, contro il 54,57% del primo trimestre 2004. L’utile da attività ordinaria raggiunge i 71,5 milioni di euro, contro i 50,2 milioni di euro del precedente esercizio (+42,35%). Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, il patrimonio netto si attesta a 3.120 milioni di euro, contro i 3.013 milioni di euro del 31 marzo 2004 (+4,13%). Il totale attivo supera i 30 miliardi di euro(+5,57%). La massa amministrata da clientela ammonta a 32.859 milioni di euro (+9,69%). Il totale generale della massa amministrata raggiunge i 64.765 milioni di euro con una crescita del 24,49%. La struttura operativa della Banca Popolare di Lodi si compone di 577 filiali e 4.432 dipendenti. Transizione Ai Principi Contabili Internazionali All'interno del Gruppo Bipielle è in corso di completamento il progetto di conversione ai principi contabili internazionali Ias/ifrs attraverso i test delle nuove procedure che porteranno anche alla conversione dei saldi contabili al 1° gennaio 2005. A questo proposito il Consiglio di Amministrazione ha conferito alla Società di Revisione l'incarico della revisione dei dati risultanti dalla suddetta conversione. In linea con quanto comunicato, la Banca Popolare di Lodi intende applicare i nuovi principi contabili a partire dalla Relazione Semestrale al 30 giugno 2005.  
   
   
MEDIOLANUM S.P.A., RISULTATI 1° TRIMESTRE 2005: MASSE AMMINISTRATE CONSOLIDATE: EURO 26 MILIARDI, +8% NUOVA PRODUZIONE VITA ITALIA: EURO 491 MILIONI, +34% UTILE NETTO CONSOLIDATO: EURO 42 MILIONI, -9%  
 
Basiglio (Mi), 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S.p.a., riunitosi l’11 maggio ha approvato la relazione sulla gestione dei primi tre mesi dell'anno 2005. Per quanto riguarda i Dati Consolidati Del Gruppo, che includono l’effetto delle nuove iniziative: L'utile Netto Consolidato è stato di Euro 42 milioni, in calo del 9% rispetto al risultato dello stesso periodo dell'anno scorso, ma in crescita del 35% rispetto alla media dei tre trimestri precedenti. Le Masse amministrate Consolidate sono cresciute dell' 8% rispetto al 31 marzo 2004, attestandosi su Euro 26.485 milioni. Con riferimento al core business Italia, sono stati registrati i seguenti risultati: L'utile Netto è stato pari a Euro 50 milioni, con una flessione del 7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le Masse amministrate sono cresciute del 6% rispetto al 31 marzo 2004, attestandosi su Euro 21.528 milioni. La Raccolta Netta del Risparmio Gestito è stata positiva per Euro 306 milioni (Euro 422 milioni al 31 marzo 2004), ed è rimasta positiva tutti i mesi. Un particolare contributo è giunto dal settore Vita, con una raccolta netta pari a Euro 326 milioni. I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 695 milioni, in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In particolare, la Nuova Produzione Vita è cresciuta del 34% (Euro 491 milioni), con i Premi Pluriennali (esclusivamente unit-linked) che hanno contribuito per Euro 48 milioni, - 2%, e i Premi Unici per Euro 443 milioni, +40%. I Fondi Comuni di Investimento e le Gestioni hanno registrato una Raccolta Lorda di Euro 349 milioni. Al 31 marzo 2005, l'organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 4.796 Consulenti Globali - di cui 4.015 promotori finanziari, in linea con quelli al 31 marzo 2004. Il totale dei Clienti al 31 marzo 2005 è stato di 784.900 primi intestatari, con una crescita dell'1% rispetto alla stessa data dell'anno scorso. Il totale dei C/c al 31 marzo 2005 è stato di 349.100, in crescita del 5% rispetto al 31 marzo 2004. Con riferimento alle Nuove Iniziative più avanzate, va sottolineato il contributo al Consolidato di Gruppo apportato da Fibanc in Spagna e Banca Esperia in Italia: L'utile Netto delle attività in Spagna è stato pari a Euro 0,3 milioni, in linea rispetto al risultato dei primi tre mesi dell'anno scorso. Le Masse amministrate sono cresciute del 6% rispetto al 31 marzo 2004, attestandosi su Euro 2.093 milioni. Banca Esperia ha fatto registrare un utile di Euro 2 milioni (Euro 1 milione di pertinenza del Gruppo Mediolanum) +44% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le Masse amministrate hanno raggiunto Euro 5.023 milioni (Euro 2.436 milioni quota Mediolanum), in crescita del 46% rispetto al 31 marzo del 2004. In relazione allo stato di avanzamento delle attività poste in essere dal Gruppo Mediolanum per la transizione agli Ias/ifrs e alla facoltà concessa agli emittenti da parte di Consob di approvare la relazione semestrale in conformità agli Ias/ifrs entro il maggior termine del 30 settembre 2005, Mediolanum S.p.a. Prevede di anticipare la redazione della prima situazione contabile secondo i principi contabili internazionali (Ias/ifrs) in occasione della Relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2005 anziché a partire dalla relazione trimestrale al 30 settembre 2005, così come precedentemente comunicato. Di conseguenza si comunica la variazione del calendario a suo tempo diffuso, che vede il Consiglio di Amministrazione di approvazione della semestrale, originariamente previsto per l'8 settembre 2005, posticipato al 28 settembre 2005.  
   
   
RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2005 DELLA BANCA CARIGE: UTILE NETTO +21,1%  
 
Genova, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto dal Dott. Giovanni Berneschi, ha approvato il 9 maggio la relazione del primo trimestre 2005, illustrata dal Direttore Generale Rag. Alfredo Sanguinetto. In un primo trimestre caratterizzato dal perdurare della fase ciclica di stagnazione economica, Carige ha proseguito nella decisa azione di razionalizzazione e consolidamento degli investimenti realizzati negli ultimi anni, conseguendo risultati reddituali e patrimoniali complessivamente positivi. Gli aggregati economici della Banca si caratterizzano per il seguente andamento: il margine d’interesse (75,9 milioni) diminuisce del 6,1% rispetto all’anno precedente; la variazione è determinata dalla ulteriore riduzione dello spread sui tassi e dalla contabilizzazione sotto forma di dividendi anziché di interessi attivi, della redditività di una parte del portafoglio titoli di proprietà conferita in fondi comuni gestiti dalla Sgr di Gruppo; i ricavi netti da servizi (116,1 milioni) crescono del 30,4% rispetto ai tre mesi 2004, soprattutto nelle componenti dei profitti netti da operazioni finanziarie (15,6 milioni contro 3,7 milioni) e dei dividendi (12,5 milioni contro 4,8 milioni). La prima voce recepisce il positivo andamento dei mercati borsistici e gli effetti del nuovo criterio di valutazione al mercato dei titoli non immobilizzati, mentre la seconda beneficia della maggiore contribuzione delle partecipazioni e della sopra citata contabilizzazione delle cedole distribuite dalla Carige Asset Management Sgr sul portafoglio di proprietà conferito in gestione; il margine di intermediazione risulta quindi pari a 192 milioni, in aumento del 13% su marzo 2004; i costi operativi (130,4 milioni) risultano in crescita dell’11,4% rispetto al primo trimestre 2004, in gran parte a seguito dell’aumento delle spese di personale connesso al rinnovo del contratto nazionale di lavoro; gli accantonamenti e le rettifiche ammontano a 12,2 milioni e risultano in crescita del 14,1% rispetto ai primi tre mesi del 2004; al netto di una contribuzione straordinaria negativa di 0,2 milioni e scontata un’imposizione fiscale di 18,5 milioni, l’utile netto raggiunge i 30,6 milioni (+21,1% su marzo 2004). Le principali grandezze patrimoniali evidenziano le seguenti tendenze: il risparmio totale (Afi) raccolto presso la clientela è pari a 24.902,1 milioni, in crescita del 6,8% nei dodici mesi e stabile da inizio anno. All'interno delle Afi, la raccolta indiretta (14.198,1 milioni) accresce il proprio peso al 57% del totale, registrando nei dodici mesi un aumento del 9,6% quasi ugualmente distribuito tra risparmio gestito (7.188,1 milioni; 9,9%) e risparmio amministrato (7.010 milioni; 9,3%). Anche la raccolta diretta (10.704 milioni) è in crescita sul primo trimestre 2004 (3,3%), ma in flessione sul fine esercizio 2004 (-4,7%), a seguito del rimborso di una tranche da 300 milioni del prestito obbligazionario internazionale (Emtn). I crediti verso clientela (9.740,4 milioni) confermano la propria espansione, rispettivamente del 4,2% nell’anno e del 2,9% nel trimestre; il positivo trend dell’aggregato risulta ancora più evidente neutralizzando gli effetti dell’operazione di cartolarizzazione effettuata a giugno 2004, in assenza della quale la crescita nei dodici mesi sarebbe del 12%. A livello di Gruppo, rispetto al primo trimestre dell’esercizio 2004, rileva il consolidamento della Banca Cesare Ponti, acquisita lo scorso dicembre. La grandezza che maggiormente beneficia dell’apporto di quest’ultima, le Afi (30.425,6 milioni), cresce del 9,3% nell’anno (6% senza il contributo della Banca Cesare Ponti) e rimane stabile su fine 2004; i crediti verso clientela (11.898,4 milioni) crescono del 6,6% nei dodici mesi e del 2,8% nel trimestre; al netto degli effetti dell’operazione di cartolarizzazione le crescite sono pari rispettivamente al 13,1% e al 9,3%. L’utile netto consolidato cresce del 4%, a 24,3 milioni. A fine marzo la rete di vendita del Gruppo conta 496 filiali, 7 in più dell’anno precedente, il personale è aumentato in un anno da 4.706 a 4.777 unità. Le previsioni per l'utile di fine anno della Banca Carige confermano quelle evidenziate nel Budget, che ipotizza risultati superiori a quelli del 2004. L’adozione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs Con riferimento alla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 marzo 2005 in merito allo stato di attuazione dei sistemi e delle procedure contabili per l’applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs, Banca Carige sta completando il progetto finalizzato ad implementare il passaggio a tali nuovi principi avviato già a partire dalla prima metà del 2003. La trimestrale al 31/3/2005 è stata predisposta ai sensi del Regolamento Consob 14 maggio 1999 n. 11971, avvalendosi tra l’altro della facoltà prevista dalla Delibera Consob 14 aprile 2005 n. 14990 in corso di pubblicazione, di redigere l’informativa secondo la normativa ante Ias/ifrs; in relazione all’adozione dei principi Ias/ifrs, l’orientamento del Gruppo Carige - sulla base delle necessarie definitive determinazioni degli Organi di Vigilanza - è il seguente: 1. Utilizzo della facoltà prevista dal D. Lgs. 38/2005 di adozione degli Ias/ifrs anche per i bilanci d'esercizio del 2005 delle imprese bancarie del Gruppo (oltre che nella redazione del bilancio consolidato del 2005, obbligatoria ai sensi del D. Lgs. 38/2005) 2. Prima applicazione dei principi contabili internazionali alla redazione della relazione semestrale consolidata al 30/6/2005 e alle relazioni individuali delle banche del Gruppo; L’analisi effettuata in termini di effetti della prima applicazione fa ritenere che i benefici riconducibili all’adozione del fair value nella valutazione delle partecipazioni e delle immobilizzazioni materiali saranno superiori a eventuali effetti negativi derivanti dal nuovo criterio di valutazione dei crediti, determinando un impatto positivo sulla consistenza patrimoniale della Banca. Il Consiglio di Amministrazione in data odierna ha conferito l’incarico inerente l’attività di revisione e di assistenza tecnica in relazione all’adozione dei principi contabili Ias/ifrs alla Società di Revisione Deloitte & Touche, già incaricata della revisione del bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 2004 della Banca.  
   
   
UNICREDIT: INAUGURATO TERZO UFFICIO DI RAPPRESENTANZA IN CINA A GUANGZHOU, NEL SUD DEL PAESE. E’ LA PRIMA STRUTTURA DI UNA BANCA ITALIANA NEL GUANGDONG.  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Unicredit rafforza la sua presenza nel mercato cinese, aprendo un nuovo Ufficio di Rappresentanza a Guangzhou, nella Provincia cinese del Guangdong. L'ufficio sarà inaugurato il 12 maggio con una cerimonia cui parteciperanno autorità ed imprenditori italiani e cinesi. Unicredit diventa così la prima banca italiana con una presenza diretta nel Guangdong e piu' in generale nel sud della Cina. Unicredit ha gia' Uffici di Rappresentanza a Pechino (aperto nel 1986) e Shanghai (aperto nel 1997). Con questa apertura Unicredit potenzia la sua rete in un'area della Mainland, che registra una significativa e crescente presenza di investimenti italiani. Gli Uffici di Rappresentanza di Pechino, Shanghai e Guangzhou sono coordinati commercialmente dalla Filiale di Hong Kong.  
   
   
CONSOB DELIBERA SULLA VICENDA ANTONVENETA  
 
Roma, 16 maggio 2005 - In relazione alla vicenda della Banca Antoniana Popolare Veneta (Antonveneta) la Consob ha accertato, con apposita delibera, l'esistenza di un patto parasociale non dichiarato, rilevante ai sensi dell'art. 122 del Testo unico della finanza (Tuf). Dagli accertamenti effettuati è risultato che il patto è stato stipulato dai seguenti soggetti: Banca Popolare di Lodi; Emilio Gnutti, Gp Finanziaria, Fingruppo; Tiberio, Ettore e Fausto Lonati; Danilo Coppola tramite la Pacop spa (successivamente ridenominata Finpaco Project spa) e la Tikal Plaza spa. I soggetti suddetti, avendo complessivamente superato la soglia del 30% del capitale di Antonveneta, sono solidalmente tenuti, ai sensi dell'art. 106 del Tuf, all'obbligo di lanciare un'offerta pubblica di acquisto totalitaria su Antonveneta. La Consob prosegue gli accertamenti sulla vicenda. Sul sito internet dell'Istituto www.Consob.it  è disponibile la delibera della Commissione.  
   
   
GRUPPO GENERALI: RISULTATI AL 31 MARZO 2005 UTILE CONSOLIDATO SALE DEL 23% A € 385 MLN DA € 313 MLNPREMI IN CRESCITA A € 18,3 MLD DA € 15,2 MLD(+20,7%) RAMO VITA +33,5%; RAMI DANNI +1,4%  
 
Milano, 16 maggio 2005. Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni Generali, riunitosi li 13 maggio sotto la presidenza di Antoine Bernheim, ha approvato la relazione consolidata al 31 marzo 2005. La raccolta ha registrato un incremento dei premi complessivi del 20,7% a € 18,3 miliardi, con andamenti positivi di sviluppo in tutti i principali mercati di operatività. Nel vita, in particolare, la forte crescita ha beneficiato di un importante contratto di rendita immediata sottoscritto dal Gruppo in Cina, per un premio unico di circa € 1,8 miliardi, che ha portato Generali China Life, al primo posto tra le joint venture straniere attive nel mercato cinese. L’utile netto consolidato al 31 marzo 2005 è salito del 23% a € 385 milioni (€ 313 milioni nel primo trimestre del 2004), con un miglioramento del risultato dell’attività ordinaria del 11,5% a € 746 milioni (€ 669 milioni nel primo trimestre del 2004). Il raggiungimento di tali risultati è stato determinato principalmente dall’ulteriore miglioramento della gestione industriale, che ha evidenziato una crescita del 35,3% del saldo tecnico complessivo a € 249 milioni (€ 184 milioni nel corrispondente periodo del 2004). Su tale risultato ha inciso il significativo contenimento dei costi, nonché il miglioramento della sinistralità. Positivo anche l’apporto della gestione finanziaria. ¾ D Gestione Assicurativa Il mercato assicurativo europeo nel primo trimestre del 2005 ha confermato le tendenze registrate alla fine dell’esercizio precedente. In particolare, il settore vita ha continuato a mostrare buoni tassi di crescita; nei danni si continuano invece a registrare tensioni sui tassi di premio, più accentuata nelle linee aziende. In questo scenario, i premi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 20,7% attestandosi a € 18.330 milioni rispetto a € 15.183 milioni del primo trimestre del 2004 (+21,8% a condizioni omogenee per cambi e perimetro). La raccolta dei premi del lavoro diretto, che rappresenta oltre il 98,5% della raccolta complessiva del Gruppo, ha registrato una crescita del 22,1% a condizioni omogenee rispetto al primo trimestre del 2004 attestandosi a € 18.062 milioni. Nel ramo vita – che rappresenta il 66,5% del portafoglio globale - la raccolta complessiva è cresciuta del 33,5% (+35,3% a condizioni omogenee) raggiungendo € 12.192 milioni (€ 9.132 milioni nei primi tre mesi del 2004). In forte crescita la raccolta della nuova produzione che sale del 62% a € 8.244 milioni (€ 5.075 milioni nel primo trimestre del 2004). Il risultato tecnico del ramo vita ha registrato un miglioramento del 15,9%, attestandosi a € 336 milioni rispetto a € 290 milioni del primo trimestre del 2004, per effetto sia della politica di contenimento dei costi di gestione, la cui incidenza sui premi è scesa dal 10,6% all’8,8%, che dei migliori risultati della gestione finanziaria. Nei rami danni - che rappresentano il 33,5% del portafoglio globale - i premi consolidati sono ammontati a € 6.138 milioni, con un incremento del 1,4% rispetto a € 6.051 milioni del primo trimestre del 2004 (+1,5% a condizioni omogenee). Il risultato tecnico dei rami danni è migliorato di € 19 milioni (+17,9%), tale andamento si riflette nel miglioramento del combined ratio a 94% da 96,5% del primo trimestre del 2004. Senza tener conto delle componenti relative al ramo malattie in Germania e all’assicurazione complementare vita in Francia, gestite con criteri propri dei rami vita, il combined ratio passa a 91,5% da 92,6% al 31 marzo 2004. 1 Il rapporto sinistri a premi nei rami danni, al netto della riassicurazione, è migliorato di 1,6 punti percentuali passando a 73,4% (75% nel primo trimestre del 2004). Le riserve tecniche nette, vita e danni, sono salite a € 252.070 milioni (€ 219.119 milioni nel ramo vita e € 32.951 milioni nei rami danni) rispetto ai € 243.294 milioni a fine 2004. L’incidenza dei costi complessivi sui premi, vita e danni, ha evidenziato un miglioramento di 2,3 punti percentuali a 12,5% da 14,8% nel primo trimestre del 2004. Principali mercati I dati dei singoli Paesi si riferiscono ai premi diretti Le percentuali di crescita indicate sono a condizioni omogenee Italia Per quanto riguarda l’andamento produttivo in Italia, principale mercato di operatività del Gruppo, è stato conseguito un incremento dei premi del lavoro diretto del 5,6% raggiungendo € 5.673 milioni ( € 5.373 milioni del primo trimestre del 2004). Nel ramo vita, il Gruppo ha registrato una crescita del 7,4% raggiungendo € 4.283 milioni. Il volume dei premi di nuova produzione ha registrato uno sviluppo del 10,6% a € 3.059 milioni evidenziando buoni andamenti sia nel canale bancassicurativo che in quello agenziale. Nel ramo danni, i premi ammontano a € 1.390 milioni in linea con il corrispondente periodo del 2004 (€ 1.387 milioni nel primo trimestre del 2004). Il ramo mostra dinamiche di crescita differenziate con un settore retail che si sviluppa con un buon tasso di incremento e un settore aziende in flessione a causa di una più marcata tensione sui tassi. Tale andamento ha leggermente influenzato il combined ratio del territorio, che è stato pari a 97,3% (96,7% nel primo trimestre del 2004). Germania La raccolta complessiva diretta in Germania ha registrato un incremento del 4,3% a € 3.773 milioni. In particolare nel ramo vita il Gruppo ha mostrato una dinamica positiva, al di sopra di quella di mercato, con una raccolta premi pari a € 1.966 milioni (+8,9%, € 1.805 milioni nel primo trimestre del 2004); aggiungendo i premi unici derivanti dalla partecipazione agli utili si raggiunge un volume complessivo di € 2.042 milioni. Il volume premi di nuova produzione ha raggiunto i € 435 milioni con un incremento del 4,8%. Nei rami danni, la raccolta si è attestata a € 1.731 milioni sostanzialmente in linea con i € 1.739 milioni del primo trimestre del 2004. Il combined ratio al netto del ramo malattie si è attestato a 84,3% (85% nel primo trimestre del 2004). Francia La raccolta complessiva diretta del Gruppo in Francia ha raggiunto i € 3.657 milioni (€ 2.972 milioni nel primo trimestre del 2004), con una crescita del 23,1%. Nel ramo vita, la raccolta è risultata pari a € 2.550 milioni, con un incremento del 35,5%, grazie al forte sviluppo delle polizze unit linked. Il volume premi di nuova produzione ha raggiunto i € 2.208 milioni con un incremento del 56%. Nei rami danni la raccolta ha raggiunto € 1.107 milioni, in crescita del 1,5% rispetto a € 1.090 milioni registrati nell’analogo periodo del 2004. Il combined ratio al netto delle complementari vita è migliorato a 95,5% da 97,1% del primo trimestre del 2004 ¾ D La Gestione Patrimoniale E Finanziaria Gli investimenti complessivi sono ammontati a € 262.153 milioni con una crescita del 4% (€ 252.105 milioni a fine 2004). In particolare, gli investimenti, esclusi quelli il cui rischio è a carico degli assicurati, sono saliti a € 226.451 milioni da € 217.338 milioni a fine 2004. Nell’ambito della composizione di tali investimenti, quelli a reddito fisso rappresentavano il 78,9%, le azioni l’8,5% e gli immobili il 5,4%. Il risultato della gestione finanziaria corrente ha raggiunto € 2.758 milioni (+ 5,5%; € 2.615 milioni nel primo trimestre del 2004). In particolare, i redditi netti da investimenti sono ammontati a € 2.354 milioni con una crescita del 4,5% (€ 2.252 milioni nel primo trimestre del 2004). I profitti netti da attività di trading sono saliti del 32,7% a € 462 milioni rispetto a € 348 milioni nel primo trimestre del 2004. Le minusvalenze nette da valutazione sul portafoglio titoli sono state pari a € 25 milioni (€ 56 milioni le riprese di valore al netto delle rettifiche nei primi tre mesi del 2004). Il risultato dell’attività ordinaria ha raggiunto € 746 milioni (€ 669 milioni nel primo trimestre 2004), grazie soprattutto all’incremento dell’utile della gestione industriale. L’apporto dell’attività straordinaria è risultato pari a € 45 milioni (€ 40 milioni nel primo trimestre del 2004). Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono ammontate a € 11.837 milioni (€ 10.845 milioni a fine 2004), di cui € 2.939 milioni relativi al comparto azionario, € 7.570 milioni a quello obbligazionario e € 1.328 milioni ad altri investimenti. L’indebitamento del Gruppo è sceso a € 7.340 milioni (€ 7.354 milioni a fine 2004); di cui € 4.148 milioni sono relativi a prestiti obbligazionari e € 3.192 milioni relativi ad altri debiti. Per quanto attiene alle prospettive del Gruppo per il 2005, tenuto conto degli andamenti tecnici registrati sia nei rami vita che nei rami danni e nell’ipotesi in cui si confermi uno scenario dei mercati finanziari sostanzialmente in linea con quello del primo trimestre, si prevede il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2005. Infine il Consiglio di Amministrazione, nell’attuare il primo ciclo del Piano di stock option 2005 – 2007 a favore di figure che occupano ruoli chiave nel Gruppo, ha deliberato di aumentare il capitale sociale per massimi 2 milioni di euro.  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 12 MAGGIO 2005  
 
Btp 3,00%
Scadenza 15.01.2010
Cod./tranche It0003799597/9
Imp.offerto 2000
Regolamento 16.05.2005
Imp.domandato 3845
Imp.assegnato 2000
Prezzo aggiudicazione 101,40
Prezzo esclusione 99,439
Rendimento lordo 2,69
Variazione Rend.asta prec.(*) -0,18
Rendimento netto 2,32
Riparto 71,599
Importo in circolazione (mln) 16625
Riapertura (mln) 200
Prezzo nettisti 101,40000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom
 
   
   
TORO,TRIMESTRALE 2005: PREMI TOTALI 696 MILIONI DI EURO (+9,6%), DI CUI PREMI VITA 129 MILIONI (+47,7%); NUOVA PRODUZIONE VITA 71 MILIONI (+118%) DOPO L’AUTORIZZAZIONE DI BORSA ITALIANA SPA E CONSOB, PROSEGUE L’ITER PER LA QUOTAZIONE. IL 16 MAGGIO AVVIO DEL ROAD SHOW CON GLI INVESTITORI  
 
Torino, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione riunitosi sotto la Presidenza di Antonio Belloni ha approvato la trimestrale di Toro Assicurazioni Spa e consolidato. I premi emessi (danni + vita) risultano pari a 696 milioni di euro, con una crescita del 9,6% sul primo trimestre 2004. I premi danni lavoro diretto, ammontano a 562 milioni di euro (+3,2%). Significativo lo sviluppo dei premi Danni Non Auto a 185 milioni di euro (+7,3% sul 1° trimestre 2004), mentre i Rami Auto hanno raggiunto 377 milioni di euro (+1,3%). I premi vita raggiungono i 129 milioni di euro (+47,7%). La nuova produzione vita è pari a 71 milioni di euro, con un incremento del 118% sul primo trimestre 2004. Di questi, i premi annui ammontano a 3,7 milioni (+18,9%). “I risultati del trimestre ci lasciano molto sereni e confermano che i fondamentali del Gruppo sono molto solidi” ha dichiarato l’Amministratore Delegato Sandro Salvati. “La crescita del Vita e del Non Auto è confortante, mentre gli indicatori dell’Auto evidenziano un ulteriore lieve miglioramento”. Positivo l’andamento della gestione assicurativa: il saldo tecnico sale a 24,2 milioni di euro (+25% rispetto al 1° trimestre 2004), di cui 25,3 nei rami danni. Il combined ratio è pari a 95,1%, in miglioramento sul 95,6% del primo trimestre 2004, con una riduzione del rapporto S/p a 71,4% (vs. 72%) ed un Expense ratio sostanzialmente invariato. Il risultato della gestione finanziaria ordinaria è pari a 59,1 milioni di euro (61,7 milioni di euro nel primo trimestre 2004) e sconta l’andamento dei tassi di interesse e la contabilizzazione ad aprile 2005 di alcuni dividendi. Il trimestre incorpora la contabilizzazione della quota dell’ammortamento del goodwill ex Ronda (compagnia vita che ha incorporato Toro nel Dicembre 2004, assumendone la denominazione) pari a 8 milioni di euro. L’utile netto è pari a 48,5 milioni di euro, superiore all’obiettivo di periodo (e in crescita del 11,2% in un confronto omogeneo con il 1° trimestre 2004, rettificando l’impatto dell’ammortamento del goodwill Ronda e del differimento dell’incasso di alcuni dividendi). Gli investimenti ammontano complessivamente a 8,37 miliardi di euro rispetto a 8,12 miliardi di euro di fine esercizio 2004, con un aumento di circa 247 milioni di euro. L’asset mix risulta sostanzialmente invariato rispetto al 31.12.04 con una netta prevalenza del comparto obbligazionario (76,5%). Le plusvalenze realizzate su titoli sono state pari a 37 milioni di euro, di cui 32 nel comparto azionario e 5 in quello obbligazionario. Le plusvalenze latenti sono passate da 352 di fine 2004 a 378 milioni di euro al 31 marzo 2005, grazie alla crescita del valore dei titoli in portafoglio, di cui euro 145 milioni su obbligazioni (vs. 147 milioni al 31.12.2004) ed euro 233 milioni su azioni (vs. 205 milioni al 31.12.2004). Il patrimonio netto risulta pari a 1.954 milioni di euro (1.928 a livello di Gruppo) e comprende il risultato di periodo al netto dei dividendi di 80 milioni di euro (euro 0,44 per azione) deliberato dall’Assemblea degli Azionisti del 31.3.05 e in pagamento entro giugno 2005 post quotazione del titolo in Borsa. Il Gruppo Toro con la consulenza di primaria società di revisione continua nei lavori di recepimento dei nuovi principi contabili Ias/ifrs e fornirà le dovute evidenze quantitative in ottemperanza alle disposizioni di legge. Prosegue nel pieno rispetto delle tempistiche il processo finalizzato alla quotazione di Toro Assicurazioni S.p.a. Al Mercato Telematico Azionario. Ricevuto il nulla osta da Consob e Borsa Italiana alla pubblicazione del Prospetto Informativo, l’inizio del Road Show è previsto a partire da lunedì 16 maggio 2005 a Milano. Il Consiglio di Amministrazione, in relazione alle deliberazioni dell’Assemblea Straordinaria della Società del 31 Marzo 2005, ha approvato i regolamenti dei piani di stock option riservati ad amministratori della Società ed a dirigenti del Gruppo Toro. Il Consiglio di Amministrazione ha preso anche atto delle dismissioni effettuate, dopo la chiusura della trimestrale, di rilevanti partecipazioni azionarie detenute da Toro Assicurazioni S.p.a. In particolare in Lottomatica (7% del capitale). Tali dismissioni hanno comportato il realizzo di oltre 90 milioni di Euro di plusvalenze, di cui 71 milioni di euro su Lottomatica che saranno contabilizzate nella prossima semestrale. “In particolare, l’operazione Lottomatica,” ha dichiarato l’Amministratore Delegato, “nasce dalla volontà di ottimizzare la gestione del portafoglio investimenti Toro anche in relazione alla prossima quotazione in Borsa della Società. Infatti, il titolo Lottomatica rappresentava di per sé oltre il 20% del totale portafoglio azionario detenuto dal Gruppo Toro Assicurazioni e quindi un’eccessiva concentrazione sullo stesso comparto”. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Antonio Belloni, al termine della riunione, ha espresso viva soddisfazione per i risultati ottenuti in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.  
   
   
FIRMATI GLI ACCORDI TRA AEM ED EDF PER L’ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO DI EDISON IL GRUPPO AEM DIVENTA IL SECONDO OPERATORE NAZIONALE ATTIVO NEI SETTORI DELL’ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS  
 
 Milano, 16 maggio 2005 –Aem Spa (“Aem”), Edf Sa (“Edf”), Delmi Spa (“Delmi”, società in cui Aem deterrà almeno il 51% del capitale), e Wgrm Holding Spa (società in cui Edf Sa detiene il 100% del capitale “Wrgm”), hanno sottoscritto in data odierna un accordo finalizzato: all'acquisto del controllo congiunto di Edison Spa, attraverso apposita società veicolo partecipata in misura paritetica da Wrgm e Delmi e denominata provvisoriamente Newco (“Newco”); al lancio da parte di Newco di un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria (l’“Opa”) sulle azioni ordinarie di Edison (le “Azioni”); al lancio di un'offerta pubblica di acquisto volontaria (l“Opav”) sui warrants (i “Warrant”) emessi da Edison e convertibili in azioni ordinarie di Edison (Opa e Opav, congiuntamente, le “Offerte Pubbliche”). Nessuna offerta pubblica di acquisto sarà invece lanciata sulle azioni di risparmio Edison. L’operazione consentirà ad Aem (e agli altri soci industriali che faranno parte dell’azionariato di Delmi), di giungere al controllo di Edison congiuntamente ad Edf. La costituzione di un azionariato stabile e rappresentato da importanti operatori del settore consentirà a sua volta ad Edison, uno dei principali operatori nazionali nel mercato dell’energia elettrica e del gas naturale, di beneficiare di una guida industriale orientata alla creazione di valore, anche mediante la ricerca di sinergie congiunte. L'operazione sopra descritta è sottoposta al verificarsi di alcune condizioni indicate nel comunicato congiunto diffuso in data odierna da Aem ed Edf (il “Comunicato Congiunto”). Ad integrazione di quanto riportato nel Comunicato Congiunto, si segnala quanto segue: (A) Corporate Governance Delmi ed Edf hanno firmato in data odierna Patti Parasociali a livello di Newco che regolano la governance della stessa Newco e di Edison, anche attraverso clausole statutarie. In particolare: il Consiglio di Amministrazione di Newco sarà formato da 10 componenti, pariteticamente nominati da Delmi ed Edf; il Consiglio di Amministrazione di Edison sarà formato dai medesimi componenti del Cda di Newco e da 2 componenti indipendenti anch’essi pariteticamente nominati; Delmi avrà il diritto di nominare il Presidente e il Direttore Finanziario di Edison; Edf avrà il diritto di nominare l’Amministratore Delegato e il Direttore Operativo di Edison; sono previsti quorum costitutivi per assemblee ordinarie e straordinarie di Edison al 50% del capitale ordinario anche in seconda (ed eventualmente terza) convocazione. (B) Acquisto da parte di Newco di Azioni e Warrant detenuti da Ieb E’ previsto che Newco acquisti da Ieb: le Azioni detenute da Ieb alla data del relativo closing al prezzo unitario di Euro 1,55; i Warrant detenuti da Ieb alla data del relativo closing al prezzo unitario di Euro 0,59. Alla data attuale Ieb detiene n. 2.631.736.000 Azioni e n. 240.000 Warrant. Sulla base di tali quantità (sulla base dei quali sono definiti i valori contenuti nel presente comunicato) il corrispettivo totale a carico di Newco risulterà pari a Euro 4.079 milioni. L’acquisto da Ieb sarà finanziato da Newco mediante ricorso a risorse finanziarie proprie e/o a finanziamenti rilasciati da terzi. In particolare, si prevede che Edf e Delmi effettuino un aumento di capitale in Newco per un ammontare pari a circa Euro 1,44 miliardi ciascuna e che i residui Euro 1,2 miliardi siano coperti da un finanziamento bancario non garantito dai soci (o da finanziamento soci per pari ammontare). (C) Offerte Pubbliche Newco pagherà, a ciascun aderente all'Opa, un corrispettivo determinato ai sensi di legge in misura pari ad Euro 1,86 per Azione e, a ciascun aderente all’Opav, un corrispettivo pari ad Euro 0,87 per Warrant, per un corrispettivo totale massimo di circa Euro 3,2 miliardi, valore calcolato nell’ipotesi di un’adesione totalitaria alle Offerte Pubbliche. (D) Allocazione delle Azioni e dei Warrant rivenienti dall’Opa Le regole di allocazione delle Azioni e dei Warrant rivenienti dalle Offerte Pubbliche prevedono che: Newco acquisisca un numero di Azioni e Warrant tale da garantire, unitamente alle Azioni e ai Warrant acquisiti da Ieb, una quota azionaria pari ad almeno il 51% e non superiore al 60% del capitale fully diluted di Edison. Le risorse finanziarie per il raggiungimento di tale quota di partecipazione aggiuntiva saranno reperite da Newco mediante il ricorso a finanziamenti soci; le Azioni e i Warrant che dovessero ulteriormente rivenire dall’Opa vengano ripartiti tra Wrgm e Delmi. In particolare, a Delmi (o a un terzo indicato da Delmi che agirà in nome e per conto proprio e non come mandatario di Delmi) saranno ceduti da Newco Azioni e Warrant solo qualora l’adesione all’Opa risultasse superiore al 55%. Per la parte di Azioni e Warrant di cui sopra, Mediobanca e Jpmorgan hanno già espresso la propria disponibilità a comprare da Newco, se richiesto da Delmi, tali Azioni e Warrant e, con riferimento al suddetto eventuale acquisto, hanno in corso di definizione accordi di total return equity swap con Delmi la quale, garantita da Aem, manterrà in tal caso in capo a sé il rischio economico legato all’andamento del prezzo di mercato di tali Azioni e Warrant, sino al loro ricollocamento. Gli accordi intercorsi tra le parti prevedono che Edf sopporti in maniera più che proporzionale l’onere economico connesso alle Offerte Pubbliche. Nel caso di massima adesione alle Offerte Pubbliche, Delmi sopporterà un costo medio dell’investimento (tenuto conto del prezzo di acquisto da Ieb) pari a Euro 1,6 per Azione e a Euro 0,736 per Warrant. (E) Esborsi finanziari a carico di Delmi e di Aem L’ammontare complessivo degli esborsi finanziari e degli impegni a carico di Delmi per le operazioni di cui sopra sarà pari a circa Euro 1,8 miliardi, oltre agli oneri derivanti dal contratto di total return equity swap che verrà sottoscritto da Delmi. L’ammontare complessivo degli esborsi finanziari e degli impegni a carico di Aem nel caso di una partecipazione in Delmi pari al 51%, sarà pari a circa Euro 0,9 miliardi e sarà compatibile con il mantenimento di un solido profilo finanziario e patrimoniale della società. (F) Offerta pubblica residuale Nel caso in cui, ad esito delle Offerte Pubbliche, il capitale flottante di Edison dovesse risultare inferiore a quanto previsto dalla normativa rilevante, non verrà promossa un’offerta pubblica residuale ma Newco provvederà a ripristinare o a far ripristinare il flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni ai sensi dell'articolo 108 del Tuf. (G) Partecipazione di Aem in Delmi Alla data odierna Delmi è partecipata al 95% da Aem e al 5% da Sel Spa, società operante nel settore energetico controllata dalla Provincia di Bolzano. Sono state avviate trattative con talune società italiane operanti nel settore energetico, nonché con alcuni istituti finanziari, che porteranno Aem a detenere una quota azionaria di Delmi comunque non inferiore al 51%, nel rispetto degli impegni assunti contrattualmente con Edf. Aem garantisce, a esclusivo beneficio di Edf, l’esecuzione degli obblighi contrattuali di Delmi ai sensi del suddetto accordo e del suddetto patto parasociale.. (H) Consulenti Aem è assistita in ogni fase di questa operazione da Jpmorgan e Mediobanca, quali consulenti finanziari, e da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton Llp, quale consulente legale.  
   
   
EDF E AEM HANNO RAGGIUNTO UN ACCORDO FINALIZZATO ALL'ACQUISTO DEL CONTROLLO CONGIUNTO DI EDISON, E AL SUCCESSIVO LANCIO DI UN'OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO SU EDISON  
 
Milano, 16 maggio 2005 - In data 12 maggio 2005, Edf (direttamente e indirettamente attraverso apposito veicolo societario interamente controllato), Aem e Delmi (società partecipata al 95% da Aem e al 5% da Sel) hanno sottoscritto un accordo finalizzato all'acquisto del controllo congiunto di Edison. Detta acquisizione avverrà attraverso un’apposita società veicolo (Newco), partecipata in misura paritetica da Edf e Delmi, che acquisirà da Italenergia Bis le azioni ordinarie e i warrants di Edison da essa detenuti. Successivamente, ai sensi di legge, Newco promuoverà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni ordinarie Edison. Contestualmente, sarà promossa anche un'offerta pubblica di acquisto volontaria sui warrants emessi da Edison e convertibili in azioni ordinarie Edison. Nessuna offerta pubblica di acquisto sarà invece promossa sulle azioni di risparmio Edison. Edf e Delmi intendono gestire congiuntamente Edison tramite Newco e mantenere le azioni ordinarie e di risparmio Edison quotate sul Mercato Telematico Azionario. 1. Descrizione dell’Operazione L'accordo sottoscritto tra Aem S.p.a. ("Aem"), Delmi S.p.a. ("Delmi"), Electricité de France S.a. E Wgrm Holding 4 S.p.a. (apposito veicolo societario interamente controllato da Edf) (congiuntamente "Edf") in data 12 maggio 2005 (l'"Accordo") prevede che, a seguito dell’acquisto del controllo di Italenergia Bis S.p.a. ("Ieb") (holding di partecipazioni non quotata che ad oggi detiene circa il 63% del capitale ordinario di Edison) da parte di Edf o, eventualmente, ove praticabile, anche prima di tale evento, Edf si adoperi affinché Ieb ceda a Newco tutte le azioni ordinarie Edison S.p.a. ("Edison") del valore nominale di Euro 1 ciascuna, godimento regolare (le "Azioni") e i warrants denominati "Warrant Edison ordinarie 2007" emessi da Edison (ciascuno dei quali convertibile in un’Azione fino al 31 dicembre 2007, i "Warrants") detenuti dalla stessa Ieb alla data del relativo closing ad un prezzo rispettivamente pari ad Euro 1,55 per Azione e ad Euro 0,59 per Warrant. Si ricorda che ad oggi Ieb detiene n. 2.631.736.000 Azioni e n. 240.000 Warrants e, pertanto, il controvalore massimo dell’acquisizione sarebbe ad oggi pari ad Euro 4.079 milioni. Alla data odierna Delmi è partecipata al 95% da Aem e al 5% da Sel S.p.a. ("Sel"). Sono tuttavia state avviate trattative con talune società italiane operanti nel settore energetico, nonché con alcuni istituti finanziari, che porterebbero Aem a detenere una quota non inferiore al 51%. In tal modo, ferma restando la maggioranza assoluta di Aem, Delmi manterrà una natura di partnership a prevalenza industriale alla quale potranno aggregarsi altri operatori di settore interessati a partecipare in un’iniziativa di questa portata strategica. L'accordo prevede che il trasferimento delle Azioni e dei Warrants da Ieb a Newco abbia luogo entro 25 giorni di calendario dalla data dell’acquisto del controllo di Ieb da parte di Edf e in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2006. Ai sensi dell’Accordo non si esclude che il trasferimento delle Azioni e dei Warrants da Ieb a Newco possa avvenire anche prima dell’acquisto del controllo di Ieb da parte di Edf. In proposito si ricorda che nel settembre 2002, Edf ha stipulato con Banca Intesa S.p.a. ("Intesa"), Imi Investimenti S.p.a. ("Imi"), Capitalia S.p.a. ("Capitalia"), Carlo Tassara Finanziaria S.p.a. ("Tassara") e Fiat Energia S.r.l. ("Fiat") una serie di contratti di opzione per l'acquisto, tra l'altro, delle partecipazioni dagli stessi detenute in Ieb nonché, nel casi di Intesa, Imi e Capitalia, anche per l'acquisto di Azioni dagli stessi detenute in Edison (gli "Accordi di Put e Call"). Si segnala che tali Accordi di Put e Call sono attualmente oggetto di procedimenti arbitrali. Considerato che Edf detiene attualmente circa il 18% del capitale sociale di Ieb e assumendo l'assenza di restrizioni normative all'esercizio del diritto di voto della stessa, si prevede che Edf acquisterà il controllo di Ieb a seguito del trasferimento ad Edf delle partecipazioni detenute in Ieb rispettivamente da Intesa, Imi e Capitalia (pari complessivamente a circa il 23,4% del capitale sociale di Ieb) e da Tassara (pari a circa il 20% del capitale sociale di Ieb) in base agli Accordi di Put e Call. Tali acquisti attribuirebbero ad Edf una partecipazione complessiva pari al 61,4% del capitale sociale di Ieb. Contestualmente alla stipula dell’Accordo, Aem, Delmi ed Edf hanno inoltre sottoscritto un patto parasociale (il "Patto Parasociale") che regolerà, tra l'altro, la corporate governance a livello di Newco e di Edison, le limitazioni ai trasferimenti delle partecipazioni in Newco, nonché altre disposizioni volte a disciplinare i rapporti tra le parti sia a livello di Newco che di Edison. In particolare il Patto Parasociale prevede il diritto di Delmi ed Edf di designare ciascuna la metà del consiglio di amministrazione di Newco e di Edison. Delmi avrà altresì il diritto di designare l’amministratore delegato di Newco nonchè il presidente e il chief financial oficer di Edison. Edf avrà il diritto di designare il presidente di Newco nonchè l’amministratore delegato e il chief operating oficer di Edison. Il Patto Parasociale entrerà in vigore alla data dell'acquisizione da parte di Newco delle Azioni e dei Warrants detenuti da Ieb e avrà durata di tre anni. Il Patto Parasociale e l'Accordo saranno pubblicati in conformità a quanto disposto dalle norme di legge applicabili. Si segnala che la realizzazione dell'operazione sopra descritta (l’“Operazione”) è sottoposta al verificarsi di alcune condizioni, qui nel seguito sinteticamente riepilogate: l’obbligo di Edf e Delmi di adoperarsi affinché Newco acquisti le Azioni e i Warrants detenuti da Ieb è condizionato al preventivo rilascio da parte delle competenti Autorità Antitrust dell’autorizzazione all’acquisto del controllo di Edison da parte di Edf e Aem ovvero della relativa deroga; l’obbligo di Delmi di adoperarsi affinché Newco acquisti le Azioni e i Warrants detenuti da Ieb è condizionato al fatto che alla data di tale acquisto la partecipazione detenuta da Edison (e società del relativo gruppo) in Aem sia inferiore al 2% del capitale sociale di Aem; Edf si riserva il diritto di non portare a termine l'Operazione e di recedere dall’Accordo qualora: (i) alla data del 27 maggio 2005 permangano limitazioni normative all'esercizio del diritto di voto in capo ad Edf ovvero la stessa sia soggetta a certe altre restrizioni normative; o (ii) prima dell’acquisto del controllo di Ieb da parte di Edf, a seguito di un provvedimento Consob, di un provvedimento di natura giudiziaria o di una modifica legislativa o regolamentare, risulti che il prezzo dell’Opa (come di seguito definita) sia superiore ad Euro 1,86 per Azione, come meglio specificato nell'Accordo. 2. L’offerta pubblica di acquisto obbligatoria (Opa) e l’offerta pubblica di acquisto volontaria (Opav) Entro 30 giorni di calendario dall'acquisto del controllo di Ieb da parte di Edf, o, se antecedente, dalla cessione a Newco da parte di Ieb delle Azioni dalla stessa detenute, Newco (l'"Offerente") promuoverà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria (l'"Opa") sulle rimanenti Azioni, ai sensi dell’articolo 106, primo comma, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 ("Tuf"), nonché un'offerta pubblica di acquisto volontaria (l'"Opav") sui rimanenti Warrants in circolazione. L’opa e l’Opav (le "Offerte Pubbliche") saranno promosse da Newco solo a seguito della cessione da Ieb a Newco di tutte le Azioni e i Warrants posseduti da Ieb alla data del relativo closing. Non sarà promossa alcuna offerta pubblica di acquisto sulle azioni di risparmio di Edison. Le Offerte Pubbliche avranno luogo nel rispetto dei seguenti termini e condizioni. (A) Offerente Newco è un veicolo societario di diritto italiano che promuoverà le Offerte Pubbliche e che sarà partecipato pariteticamente da Wgrm Holding 4 S.p.a. (società interamente detenuta da Edf) e da Delmi, società controllata da Aem. (B) Emittente Edison è una società per azioni di diritto italiano avente sede legale in Foro Bonaparte 31, Milano, capitale sociale pari ad Euro 4.265.628.231 alla data del 30 aprile 2005, suddiviso in n. 4.155.035.811 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1 cadauna e n. 110.592.420 azioni di risparmio del valore nominale di Euro 1 cadauna. Le azioni ordinarie e di risparmio di Edison sono quotate presso il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. ("Borsa Italiana"). In data 11 dicembre 2002, il consiglio di amministrazione di Edison ha deliberato, inter alia, l'emissione dei Warrants, di cui n. 1.018.869.959 in circolazione alla data del 30 aprile 2005. Ciascun Warrant può essere convertito, in ogni momento fino al 31 dicembre 2007, in n. 1 Azione al prezzo di Euro 1 per Azione. (C) Strumenti finanziari oggetto delle Offerte Pubbliche (a) Opa L'opa avrà ad oggetto n. 1.523.299.811 Azioni, rappresentative del 36,7% del capitale ordinario di Edison alla data del 30 aprile 2005, oltre a quelle derivanti dall’eventuale esercizio delle opzioni assegnate ai dirigenti di Edison (pari a n. 7.819.269 alla data del 28 febbraio 2005) e dall'eventuale conversione dei Warrants. L'opa non riguarderà le Azioni che saranno detenute a tale data dall'Offerente a seguito dell'acquisto delle Azioni detenute da Ieb, che alla data del 30 aprile 2005 risultavano pari a n. 2.631.736.000 Azioni, corrispondenti a circa il 63% del capitale ordinario di Edison. Edf non apporterà all'Opa le Azioni dalla stessa detenute a tale data, che ammontano attualmente a n. 96.796.470 Azioni, cui si aggiungeranno le n. 123.396.768 Azioni oggetto degli Accordi di Put e Call stipulati con Intesa, Imi e Capitalia. Pertanto, nonostante il numero teorico massimo di Azioni oggetto dell'Opa sia pari a n. 1.531.119.080 (assumendo che l'Offerente acquisti da Ieb tutte le Azioni da essa detenute alla data del 30 aprile 2005), il numero massimo effettivo di Azioni che potrebbero essere portate in adesione ammonta a n. 1.310.925.842 Azioni, in entrambi i casi oltre a quelle derivanti dall'eventuale conversione dei Warrants. (b) Opav L'opav avrà ad oggetto tutti i Warrants in circolazione alla data dell’Opav, ad eccezione di quelli che saranno detenuti a tale data dall'Offerente a seguito dell'acquisto dei Warrants detenuti da Ieb. Si precisa che i Warrants in circolazione alla data del 30 aprile 2005, esclusi quelli detenuti da Ieb risultavano pari a 1.018.629.959. Edf non apporterà all'Opav i Warrants dalla stessa detenuti a tale data, che ad oggi ammontano a n. 95.253.661. Pertanto, nonostante il numero teorico massimo di Warrants oggetto dell'Opav sia pari a n. 1.018.629.959 (assumendo che l'Offerente acquisti da Ieb tutti i Warrants da essa detenuti alla data del 30 aprile 2005), il numero massimo effettivo di Warrants che potrebbero essere portati in adesione ammonta a n. 923.376.298 Warrants. (D) Corrispettivo delle Offerte Pubbliche (a) L'offerente pagherà a ciascun aderente all'Opa il corrispettivo determinato ai sensi di legge in misura pari ad Euro 1,86 per Azione. Tale corrispettivo è pari alla media aritmetica, arrotondata per eccesso, tra: (i) il prezzo medio ponderato di mercato delle Azioni nei 12 mesi antecedenti la data del presente comunicato, pari ad Euro 1,53 per Azione; e (ii) il prezzo più elevato pattuito da Edf per l'acquisto di Azioni nei medesimi 12 mesi indicati sub (i), equivalente ad Euro 2,18 per Azione, come risultante implicitamente dagli Accordi di Put e Call. In caso di adesione all'Opa al 100% sulla base del numero massimo effettivo di Azioni oggetto dell'Opa indicato al paragrafo 2(C), il corrispettivo totale massimo sarà pari ad Euro 2.438 milioni. (b) L'offerente pagherà a ciascun aderente all'Opav un corrispettivo pari a Euro 0,87 per Warrant, per un importo totale massimo di Euro 803 milioni in caso di adesione al 100% sulla base del numero massimo effettivo di Warrants oggetto dell'Opav indicato al paragrafo 2(C). (E) Garanzie per il pagamento del corrispettivo L'offerente fornirà prima dell'inizio delle Offerte Pubbliche adeguate garanzie bancarie o garanzie equivalenti. (F) Mercati sui quali saranno promosse le Offerte Pubbliche Le Offerte Pubbliche saranno promosse esclusivamente in Italia. Le Offerte Pubbliche saranno rivolte a parità di condizioni a tutti i titolari di Azioni e a i detentori di Warrants. (G) Partecipazioni detenute dall'Offerente, Edf, Aem e Delmi in Edison Alla data odierna, Edf detiene direttamente n. 96.796.470 Azioni, rappresentanti il 2,3% del capitale ordinario di Edison alla data del 30 aprile 2005, e n. 95.253.661 Warrants; Delmi e Aem non detengono alcuna Azione o Warrant. A seguito dell'esecuzione dei menzionati Accordi di Put e Call stipulati con Intesa, Imi e Capitalia, Edf verrà a detenere in totale n. 220.193.238 Azioni rappresentanti il 5,3% del capitale ordinario di Edison alla data del 30 aprile 2005. A seguito dell'acquisizione da parte di Newco delle Azioni e Warrants detenuti da Ieb (e assumendo che tale acquisto riguardi l’intero pacchetto di Azioni e Warrants ad oggi detenuti da Ieb), Newco verrà a detenere n. 2.631.736.000 Azioni, rappresentanti circa il 63% del capitale ordinario di Edison al 30 aprile 2005, e n. 240.000 Warrants. (H) Termine per la promozione delle Offerte Pubbliche e periodo di adesione Le Offerte Pubbliche saranno promosse entro 30 giorni di calendario a decorrere dall'acquisizione da parte di Edf del controllo su Ieb o, se anteriore, dall'acquisizione da parte di Newco delle Azioni e dei Warrants detenuti da Ieb. Al riguardo, si anticipa che tale acquisto del controllo di Ieb dovrebbe avere luogo non prima di luglio 2005, subordinatamente all’ottenimento della necessaria autorizzazione antitrust o della relativa deroga. Tuttavia gli Accordi di Put e Call dalla cui esecuzione deriverebbe l’acquisto del controllo su Ieb, sono attualmente oggetto di procedimenti arbitrali e la tempistica dei rispettivi closing non è precisamente identificabile a priori. In ogni caso, le Offerte Pubbliche saranno promosse da Newco solo successivamente al momento in cui essa abbia acquistato da Ieb tutte le Azioni e i Warrants detenuti da Ieb. La durata del periodo di adesione alle Offerte Pubbliche sarà determinata in conformità alle disposizioni di legge applicabili e sarà concordata con Borsa Italiana. (I) Finalità dell'Operazione Mediante l'Operazione, Edf e Delmi mirano ad acquisire, attraverso Newco, il controllo congiunto di Edison, una delle maggiori società, in termini di dimensioni e di prospettive di crescita, nel mercato italiano dell'elettricità e del gas. Edf e Delmi ritengono che, grazie all'Operazione, potranno in futuro generare significative sinergie industriali fra le proprie rispettive attività (ivi incluse quelle dei soci di Delmi) e quelle di Edison. Edf e Delmi intendono gestire congiuntamente Edison, tramite Newco. Le Azioni e le azioni di risparmio Edison saranno mantenute quotate sul Mercato Telematico Azionario. (J) Offerta pubblica residuale Nel caso in cui l'Offerente, Delmi, Edf e Aem vengano a detenere in aggregato una partecipazione nel capitale ordinario di Edison superiore alla soglia rilevante ai fini dell'articolo 108 del Tuf, l'Offerente non promuoverà un'offerta pubblica residuale ma sarà ripristinato il flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni ai sensi dell'articolo 108 del Tuf. (K) Diritto di acquisto Nel caso in cui, a seguito delle Offerte Pubbliche, l'Offerente, Delmi, Edf e Aem vengano a detenere in aggregato una partecipazione superiore al 98% del capitale ordinario di Edison, l'Offerente non eserciterà il diritto di acquistare la porzione rimanente del capitale ordinario di Edison ai sensi dell'articolo 111 del Tuf.  
   
   
CRIF E ADICONSUM FIRMANO UN PROTOCOLLO D'INTESA PER AGEVOLARE I CONSUMATORI AD ACCEDERE AI PROPRI DATI PERSONALI REGISTRATI NEL SIC E RISOLVERE IN VIA CONCILIATIVA EVENTUALI CONTENZIOSI  
 
Roma, 16 maggio 2005 Crif e Adiconsum hanno presentato il 10 maggio a Roma un protocollo d'intesa grazie al quale gli iscritti all'associazione potranno usufruire di un canale preferenziale per avere accesso ai loro dati presenti sul Sic (Sistema di Informazioni Creditizie - ex Centrale rischi) gestito da Crif, e per ottenere in modo semplice e veloce il resoconto della propria storia creditizia. L'accordo prevede, in caso di contestazioni, per la prima volta, la risoluzione del contenzioso attraverso la procedura di conciliazione. Nella conferenza stampa di presentazione dell'accordo è stata illustrata anche un'iniziativa congiunta di informazione verso i consumatori: un vademecum, dal titolo "Conoscere i sistemi di informazioni creditizie", che spiega il funzionamento di questi sistemi, anche alla luce delle recenti novità normative in materia, e fornisce informazioni utili nel caso si richiedano finanziamenti. Nel 2004 i crediti alle famiglie hanno superato la soglia dei 60 miliardi di euro e per i consumatori è importante avere tutte le informazioni per gestire la richiesta di un finanziamento in modo consapevole, evitando di incorrere in comportamenti che potrebbero in qualche modo compromettere il rapporto con l'ente erogatore. "Il Protocollo d'Intesa stipulato con Adiconsum - spiega Enrico Lodi, Direttore dei Sistemi di Informazioni Creditizie di Crif - rappresenta un passo molto significativo nell'ambito delle nostre iniziative rivolte ai consumatori. Grazie alla collaborazione con Adiconsum, intendiamo infatti contribuire anche a una maggiore conoscenza dei sistemi di informazioni creditizie, a pochi mesi dall'entrata in vigore del nuovo Codice Deontologico, avvenuta il 1° gennaio di quest'anno, al quale Crif ha partecipato attivamente insieme all'Autorità Garante della Privacy e alle altre parti coinvolte, tra cui Adiconsum". "Riteniamo che un agevole accesso e la conoscenza da parte di un nucleo familiare della propria situazione creditizia possa essere d'ausilio nel prevenire e arginare il dilagare del fenomeno del sovraindebitamento" dichiara Paolo Landi, segretario generale Adiconsum. "Non solo, il protocollo siglato con Crif ha anche lo scopo di mettere a disposizione delle famiglie uno strumento che consenta loro di evitare di rivolgersi a quei soggetti che, dietro il pagamento di anticipi onerosi, promettono la cancellazione dei dati in modalità non previste dalla legge (e quindi impossibili da effettuarsi) approfittando della loro buona fede! L'accordo - conclude Landi - rappresenta un altro step del percorso fatto da Adiconsum a tutela dei consumatori".  
   
   
UN BUSINESS IN SERBO PER LE IMPRESE ITALIANE UN INTERSCAMBIO CHE CRESCE: IN UN ANNO + 15%. OLTRE 1.200 LE IMPRESE GIÀ COINVOLTE. MILANO PRIMA TRA LE PROVINCE  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Affari a gonfie vele tra Italia e Serbia: con la Serbia: lo dicono i numeri di un interscambio che cresce, +15% in un anno. Bene soprattutto le esportazioni (+19,5%). Più di 1.200 le imprese nazionali già coinvolte. Milano prima provincia italiana, con una quota del 10% circa sul totale, quasi 144 milioni di interscambio e un export in crescita del 19,4% nel 2004. Seguono altre due province lombarde: Mantova, seconda con una quota del 4,8% (+142% l’import e +57% l’export) e Brescia, terza (4,1% sul totale; +39,5% l’export). Quarta Bari con una percentuale del 3,9% (+2,4% l’export). E l’Italia eccelle nell’export verso la Serbia di macchinari industriali per uso generale (+73% dal 2003 al 2004) che rappresentano una percentuale del 11,2% del totale nazionale. Seguono le esportazioni di macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie (8,8% italiano, +17,2% dal 2003 al 2004) e i vestiti e accessori di abbigliamento (8,5%, +19,5%). Dalla Serbia invece arrivano a Milano soprattutto metalli non ferrosi (23,9% dell’import) e calzature (12,6%). E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al 2004 e registro delle imprese a maggio 2005. E di rapporti istituzionali ed economici con la Serbia si è parlato oggi in occasione della visita alla Camera di commercio di Milano del presidente della Repubblica di Serbia, Boris Tadic. Il presidente era a capo di una delegazione istituzionale formata, tra gli altri, dai consiglieri Vuk Jeremic, Jovan Ratkovic, Nebojsa Krstic e da Slobodan Milosavljevic, presidente della Camera di commercio di Serbia. Per l’occasione presenti a Milano anche i rappresentanti di 112 imprese serbe, di vari settori, dal tessile al calzaturiero, dall’agroalimentare al legno. Per loro è stato organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, un calendario di incontri con imprenditori milanesi e lombardi, per favorire nuove possibilità di cooperazione commerciale e di reciproca conoscenza. Il presidente Tadic e la sua delegazione sono stati accolti in Camera di commercio da Sandro Bicocchi, vicepresidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali. Nell’occasione il presidente Tadic ha firmato il registro d’onore della Camera di commercio di Milano. Opportunità e progetti in Serbia. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano sta portando avanti un programma a favore delle imprese, in collaborazione con il sistema camerale italiano e nell’ambito dei progetti finanziati dal Governo italiano attraverso la Legge 84/2001, che prevede stanziamenti economici per favorire il processo di stabilizzazione e ricostruzione dell’area balcanica. Particolarmente rilevante è a questo proposito il progetto di assistenza tecnica al sistema camerale serbo, promosso da Ministero delle Attività Produttive, Unioncamere e Camera di commercio di Milano. L’obiettivo è di offrire un modello alle camere di commercio serbe per attivare un servizio di anagrafe e certificazione e sviluppare strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese locali, trasferendo l’esperienza, le competenze ed il know-how del sistema camerale italiano. Molte le iniziative già realizzate nel corso del 2004, tra cui: la realizzazione di un corso di formazione a Belgrado a favore di 19 rappresentanti del sistema camerale serbo, la loro accoglienza per una study visit in Italia, l’organizzazione di incontri operativi a Belgrado e a Milano. Prossima tappa: dal 29 al 31 maggio 2005 una missione di rappresentanti del sistema associativo ed imprenditoriale dall’Italia in Serbia, realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio della Serbia, durante la quale verranno realizzati un seminario di presentazione del sistema Italia ed incontri d’affari per le imprese partecipanti. “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali - ha dichiarato Sandro Bicocchi, vice presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali - è impegnata a promuovere e a sostenere i rapporti commerciali e il lavoro delle nostre imprese attive sul mercato balcanico. In particolare, i buoni rapporti commerciali e il cammino di proficua collaborazione avviato con la Serbia trovano oggi un importante riconoscimento con la visita del presidente Tadic. E’ questo un ulteriore incentivo a continuare nel nostro impegno, affinché le iniziative intraprese, in collaborazione con le altre istituzioni italiane, diano sempre maggiori frutti e risultati”. Classifica delle prov. Italiane per interscambio con Serbia e Montenegro
province 2004 tot. Interscambio % su tot It. Variaz. % 03-04
import export 2004 2004 import export
1 Milano38.227.625 105.582.766 143.810.391 9,7% 0,3% 19,4%
2 Mantova 25.585.898 46.052.573 71.638.471 4,8% 142,0% 56,9%
3 Brescia 26.373.585 34.747.129 61.120.714 4,1% -20,8% 39,5%
4 Bari 6.226.585 51.731.772 57.958.357 3,9% -12,5% 2,4%
5 Vicenza 19.258.074 36.361.329 55.619.403 3,7% 79,1% 3,0%
6 Treviso 17.547.251 36.429.980 53.977.231 3,6% -14,3% 5,9%
7 -Bologna 15.950.477 36.629.942 52.580.419 3,5% 161,7% 35,7%
8 Padova 17.774.378 34.207.552 51.981.930 3,5% 39,6% 35,4%
9 Verona 15.031.475 35.130.805 50.162.280 3,4% -5,7% 18,9%
10 Udine 21.072.303 25.934.507 47.006.810 3,2% 4,0% 29,1%
11 Perugia 25.005.928 21.715.066 46.720.994 3,1% 42,7% nr
12 Torino 8.865.470 35.678.690 44.544.160 3,0% 12,2% 53,2%
13 Gorizia 23.206.509 18.822.808 42.029.317 2,8% 38,8% 18,8%
14 Lucca 12.995.643 24.667.134 37.662.777 2,5% -25,1% 12,8%
15 Bergamo 11.569.510 21.941.724 33.511.234 2,2% 25,1% 21,6%
16 Ancona 11.597.147 21.320.316 32.917.463 2,2% 24,3% 52,0%
17 Trieste 8.789.506 22.102.696 30.892.202 2,1% -34,2% 20,5%
18 Venezia 21.919.882 8.821.406 30.741.288 2,1% 280,1% 32,0%
19 Caserta 27.653.436 1.764.178 29.417.614 2,0% 35,3% nr
20 Salerno 22.859.295 4.379.147 27.238.442 1,8% nr 71,1%
21 Forlì Cesena 19.930.168 6.071.897 26.002.065 1,7% 148,2% 59,1%
22 Modena 4.300.809 20.277.002 24.577.811 1,6% -42,5% 49,3%
23 Pordenone 7.859.480 14.061.994 21.921.474 1,5% 79,2% 27,6%
24 Ferrara 16.841.256 3.367.568 20.208.824 1,4% -35,3% -40,5%
25 Como 7.277.180 12.400.666 19.677.846 1,3% -46,7% -17,4%
26 Roma 4.056.581 13.956.661 18.013.242 1,2% nr 102,4%
27 Parma 4.351.059 13.648.670 17.999.729 1,2% -18,9% 40,4%
28 Napoli 8.248.090 9.419.068 17.667.158 1,2% -53,5% 6,3%
29 Reggio Emilia 3.980.194 12.942.512 16.922.706 1,1% -46,4% 12,2%
30 Alessandria 4.100.309 12.338.919 16.439.228 1,1% 11,3% 83,7%
31 Matera 8.940.074 7.080.054 16.020.128 1,1% -2,6% 4,3%
32 Macerata 5.941.815 9.636.318 15.578.133 1,0% 191,3% 68,9%
33 Firenze 6.041.974 8.915.955 14.957.929 1,0% -19,5% -12,8%
34 Lecce 5.246.466 7.649.975 12.896.441 0,9% nr -28,2%
35 Lecco 5.667.830 6.615.417 12.283.247 0,8% 1,0% 50,0%
36 Ascoli Piceno 3.776.626 7.915.781 11.692.407 0,8% 17,8% 26,4%
37 Varese 2.080.659 9.365.997 11.446.656 0,8% -35,7% 42,4%
38 Novara 626.977 10.207.665 10.834.642 0,7% -20,3% 47,5%
39 Pisa 6.811.551 3.510.658 10.322.209 0,7% 53,6% -5,7%
40 Ragusa8.644.646 564.662 9.209.308 0,6% 491,5% nr
41 Pesaro Urbino 3.302.844 5.897.300 9.200.144 0,6% 23,6% -22,3%
42 Pavia 3.090.371 5.708.752 8.799.123 0,6% 26,8% 2,9%
43 Ravenna 4.441.947 4.133.518 8.575.465 0,6% -41,7% -37,3%
44 Teramo 2.845.285 5.611.130 8.456.415 0,6% -71,3% -2,0%
45 Cuneo 801.905 6.040.948 6.842.853 0,5% -68,0% 58,3%
46 Bolzano 4.048.828 2.157.507 6.206.335 0,4% 97,6% -6,6%
47 Rimini 232.082 5.752.908 5.984.990 0,4% 31,1% -28,5%
48 Arezzo 3.475.935 2.285.823 5.761.758 0,4% -1,1% -16,9%
49 Trento 1.422.341 4.325.092 5.747.433 0,4% 12,8% -34,5%
50 Frosinone 436.396 5.258.355 5.694.751 0,4% -16,9% 43,3%
51 L'aquila 4.854.186 599.595 5.453.781 0,4% 83,4% 1490,5%
52 Foggia 4.567.590 441.827 5.009.417 0,3% 311,2% -37,1%
53 Piacenza 823.597 4.000.541 4.824.138 0,3% 75,4% -19,8%
54 Rovigo 1.629.531 3.068.517 4.698.048 0,3% -26,9% -15,1%
55 Cremona 1.423.393 3.138.722 4.562.115 0,3% 13,9% 101,2%
56 Taranto 2.369.344 2.179.573 4.548.917 0,3% -15,5% 198,3%
57 Prato 358.964 4.186.760 4.545.724 0,3% -71,6% 12,8%
58 Siena 151.895 3.850.697 4.002.592 0,3% 23,9% 174,5%
59 Latina 2.855.906 954.504 3.810.410 0,3% -61,9% -15,1%
60 Belluno 1.352.224 2.444.238 3.796.462 0,3% -19,1% 67,1%
61 Pistoia 1.177.222 2.148.390 3.325.612 0,2% 59,9% 20,2%
62 Chieti 1.697.621 1.383.771 3.081.392 0,2% 83,0% -43,3%
63 Livorno 1.739.672 1.263.201 3.002.873 0,2% 346,2% -70,8%
64 Cagliari 552.930 2.212.840 2.765.770 0,2% nr nr
65 Biella 1.726.260 958.226 2.684.486 0,2% 487,2% 97,3%
66 Genova 794.563 1.557.598 2.352.161 0,2% 40,7% -59,5%
67 Sondrio 952.965 1.383.105 2.336.070 0,2% 244,7% 122,7%
68 Siracusa 22.104 2.114.795 2.136.899 0,1% -58,6% nr
69 Lodi 683.847 1.399.124 2.082.971 0,1% -33,7% 86,2%
70 Massa Carrara 491.255 1.415.122 1.906.377 0,1% -13,8% 107,0%
71 Benevento 619.732 974.935 1.594.667 0,1% -68,0% 32,2%
72 Vercelli 721.009 808.574 1.529.583 0,1% -57,0% -54,4%
73 Savona 100.328 1.362.106 1.462.434 0,1% -52,6% 9,8%
74 Cosenza 213.320 1.157.467 1.370.787 0,1% nr 1,2%
75 Asti 66.011 1.068.065 1.134.076 0,1% -45,6% 56,7%
76 Avellino 30.944 1.079.176 1.110.120 0,1% -43,2% -2,9%
77 Brindisi 499.819 605.211 1.105.030 0,1% 34,3% 150,9%
78 Grosseto 15.748 1.057.894 1.073.642 0,1% #Div/0! -21,6%
79 Catanzaro 152.480 807.381 959.861 0,1% 295,5% 151,9%
80 Rieti 0 949.126 949.126 0,1% -100,0% 307,9%
81 Pescara 24.276 910.217 934.493 0,1% -88,3% 2,5%
82 Viterbo 100.355 688.350 788.705 0,1% 36,2% 37,4%
83 Catania 536.027 227.173 763.200 0,1% nr 51,3%
84 Verbania 264.764 445.777 710.541 0,0% 220,1% -33,4%
85 Terni 54.771 561.233 616.004 0,0% -70,7% 91,8%
86 Trapani 44.668 219.292 263.960 0,0% Nr 149,8%
87 La Spezia 0 192.907 192.907 0,0% Nr -88,0%
88 Campobasso 9.135 162.318 171.453 0,0% mr nr
89 Imperia 51.341 116.031 167.372 0,0% -32,4% -77,5%
90 Potenza 110.162 39.975 150.137 0,0% 627,5% nr
91 Messina 118.747 16.757 135.504 0,0% Nr -74,2%
92 Aosta 0 129.231 129.231 0,0% nr! 1455,3%
93 Enna 37.632 79.429 117.061 0,0% 401,8% nr
94 Isernia 0 82.332 82.332 0,0% -100,0% -34,1%
95 Vibo Valentia 61.631 14.725 76.356 0,0% -34,3% nr
96 Caltanissetta 0 40.509 40.509 0,0% nr nr
97 Palermo 2.800 28.070 30.870 0,0% -97,6% nr
98 Nuoro 0 22.185 22.185 0,0% nr nr
99 Agrigento 0 21.456 21.456 0,0% nr -80,8%
100 Reggio di Calabria 0 18.682 18.682 0,0% -100,0% 156,2%
101 Crotone 0 14.700 14.700 0,0% nr -25,3%
102 Sassari 0 13.132 13.132 0,0% nr nr
103 Oristano 0 0,0% nr nr
altro 0 3.727.610 3.727.610 0,3% nr 40,4%
Tot. Italia 570.392.424 919.483.464 1.489.875.888 100,0% 7,8% 19,5%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat nel 2004 (valori in euro) Interscambio dell’Italia con la Serbia per prodotto
Italia2004 % su tot Italia 04 variaz. % 03-04
import export import export import export
74-Macchine ed apparecchi industriali per uso generale, n.C.a.; loro parti e pezzi staccati 7.437.447 103.415.451 1,3% 11,2% 8,0% 73,0%
72-Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie 4.541.239 81.289.245 0,8% 8,8% -3,0% 17,2%
84-Vestiti e accessori di abbigliamento 62.532.532 78.150.091 11,0% 8,5% 21,1% 19,5%
78-Veicoli su strada (incl. I veicoli su cuscino d'aria) 3.916.853 75.811.368 0,7% 8,2% 20,7% 44,4%
85-Calzature 71.679.841 56.928.097 12,6% 6,2% 4,9% 14,7%
69-Lavori di metallo, n.C.a. 6.870.425 41.950.104 1,2% 4,6% 57,1% 6,6%
77-Macchine ed apparecchi elettrici, n.C.a., e loro parti e pezzi staccati elettrici (incl. Gli equivalenti non elettrici, n.C.a. Di apparecchiature elettriche per uso domestico) 1.371.853 41.655.326 0,2% 4,5% -47,0% 34,8%
65-Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n.C.a., e prodotti connessi 5.672.145 38.192.562 1,0% 4,2% 22,8% -9,1%
76-Apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione del suono 689.569 34.391.419 0,1% 3,7% 32,3% 46,1%
66-Articoli di minerali non metallici, n.C.a. 3.587.040 32.519.287 0,6% 3,5% -26,3% 19,5%
82-Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti 18.736.879 30.787.488 3,3% 3,3% 4,8% 1,3%
61-Cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio, n.C.a., e pellicce lavorate 2.079.735 29.397.575 0,4% 3,2% -52,6% -34,3%
89-Manufatti diversi, n.C.a. 3.830.927 24.505.443  
   
   
MILANO: 18 MILA GLI IMPRENDITORI DAI PAESI IN VIA DI SVILUPPO HANNO MENO DI QUARANTACINQUE ANNI.  
 
Milano, 16 maggio 2005. Le imprese sono quasi 15 mila, chi le conduce 18 mila. A fine 2004 è così composta la squadra degli imprenditori migranti da paesi a basso reddito attivi in provincia di Milano. Una realtà giovane, in continua evoluzione e costante crescita: quasi otto attività su dieci (78,3%) sono state aperte negli ultimi cinque anni, il tasso di sviluppo (differenza tra tasso di natalità e di mortalità delle imprese) è del 23%, contro 2,1% delle italiane, e gli stranieri che le controllano hanno nella grande maggioranza dei casi (75,2%) meno di quarantacinque anni mentre italiani e stranieri da paesi ad alto reddito in questa fascia hanno quote del 44,4% e 38,1%. In tanti anche i giovanissimi sotto i venticinque anni (5,6%). Per paesi di provenienza a basso reddito (secondo una classificazione della Banca Mondiale) troviamo in testa alla classifica quelli del Medio Oriente e Nord Africa, quota del 39% sul totale, poi Asia dell’Est e Pacifico (19,7%) e Europa e Asia centrale (15,8%). Dal lato delle imprese, considerate “di migranti da paesi a basso reddito”, quasi la totalità è composta da ditte individuali (86,1%), rispetto al 55,6% delle imprese miste (ossia con almeno un imprenditore straniero al loro interno) e al 48,4% delle italiane. Più basso il dato relativo alle società di persone (8%), così come quello delle società di capitale, scelto nel 3,9% dei casi. Quali sono gli ambiti di attività più ricorrenti? Servizi e industria, che assorbono rispettivamente il 60,5% e il 38,3%. Nello specifico nei due settori primeggiano commercio, ricerca e trasporti (30,1%, 11,4% e 11,1% del totale) e costruzioni (26,5% del totale). Con uno sguardo alla geografia delle attività in Lombardia, Milano si rivela colonna portante con una quota del 54% sul totale lombardo di imprese di migranti da paesi a basso reddito, pari inoltre al 4,8% del complesso di imprese a cittadinanza nota della provincia. Le imprese miste sono in totale 25.884, il 55,1% del totale lombardo, a quota 8,3% sul totale a cittadinanza nota della provincia. Tutti dati superiori alle medie registrate dalla Lombardia nel suo complesso (6,3% miste su totali a cittadinanza nota e 3,7% di migranti da paesi a basso reddito) a conferma della particolare attitudine internazionale milanese. Emerge dalla ricerca “Migranti imprenditori in Lombardia e provincia di Milano” realizzata da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, presentata oggi al convegno “Da migranti a imprenditori. La crescita delle imprese di immigrati a Milano e in Lombardia”. “L’attività di impresa può rappresentare una modalità anche di integrazione, – ha commentato Renato Borghi, presidente Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – così come un’occasione concreta di crescita. Ecco perché con Formaper siamo attivi da tempo per offrire corsi mirati e gratuiti per l’imprenditorialità agli extracomunitari. Per cogliere le opportunità che questa nuova realtà può portare occorre promuovere il dialogo tra i soggetti coinvolti, le istituzioni e le associazioni, anche con la creazione di una associazione per gli immigrati imprenditori”.
imprese italiane, miste e di migranti da paesi a basso reddito al 31 dicembre 2004 imprese italiane quota % sul totale lombardo di imprese italiane quota % sul totale imprese cittadinanza nota imprese miste (con almeno uno straniero anche alto reddito) quota % sul totale lombardo imprese miste quota % sul totale imprese cittadinanza nota di cui imprese di migranti da paesi a basso reddito quota % sul totale lombardo imprese di migranti da paesi a basso reddito quota % sul totale imprese cittadinanza nota
Milano 283.493 40,4% 91,6% 25.884 55,1% 8,3% 14.821 54,0% 57,3% 4,8% 309.377
Lombardia 701.260 100,0% 93,7% 46.995 100,0% 6,3% 27.439 100,0% 58,4% 3,7% 748.255
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere Tutti I Dati Della Ricerca Qui impresa Milano in Lombardia. Sono 14.821 in provincia di Milano al 31 dicembre 2004 le imprese attive di migranti provenienti da paesi a basso reddito (considerati in base alla classificazione della Banca Mondiale). Con una quota del 4,8% sul totale attive a “cittadinanza” nota, che è di 309.377, e del 57,3% sul totale imprese miste (25.884 che hanno almeno un imprenditore straniero al loro interno), rappresentano il 54% del totale lombardo di imprese di migranti da paesi a basso reddito, pari a 27.439. Notevole anche la quota sul totale regionale di imprese miste, il 55,1% delle 46.995 lombarde. Rispetto alla media registrata in Lombardia, la concentrazione di imprese di migranti da paesi a basso reddito a Milano è superiore di un punto percentuale, 4,8% contro il 3,7%, e sale a due quando si considerano le imprese miste in generale, 8,3% contro il 6,3%. Giovani e pimpanti. Il vero boom delle imprese di migranti da paesi a basso reddito lo si è avuto negli ultimi anni e particolarmente dal 2000 ad oggi. Il 78,3% (poco più di 11.600) delle attività che a fine 2004 si possono contare in regione è nato infatti in questo periodo (81,8% il dato lombardo), mentre il 19,2% (2.800) ha avuto i natali nel decennio 1990-1999 (16,1% il dato lombardo). Poche (1,6%) vantano una longevità ancor maggiore essendo nate tra il 1980 e il 1989, pochissime (0,4%) tra il 1970 e 1979 e ancora meno (0,2%) tra 1960 e 1969. La giovane età delle suddette imprese risulta ancor più evidente in rapporto ai dati riguardanti i soggetti italiani e misti. I primi sono stati creati solo nel 29,9% dei casi dal 2000 al 2004, mentre la maggioranza relativa (34,8%) è nata tra negli anni novanta (1900-1999). Una su cinque, inoltre, risale al decennio 1980-1989. L’8,8% tra 1970 e 1979, il 3,2% tra 1960 e 1969, 1,2% tra 1950 e 1959, lo 0,9% prima del 1949. Tra i secondi la più recente fascia di età (2000-2004) comprende il 61,6% delle imprese, il 24,7% risale al periodo 1990-1999, il 8% tra 1980-1989 e il 2,8% tra 1970-1979. E il trend continua a manifestare grande fermento andando a considerare i livelli di sviluppo nel 2004: le extraimprese vantano un tasso di natalità del 30,6%, contro il 22% delle miste e il 7,8% delle italiane. Associandolo alla mortalità delle imprese (7,6%, 6,8%, 5,7% rispettivamente per extraimprese, miste e italiane) si trova un tasso di sviluppo che conferma la continua espansione delle extraimprese (23%), rispetto alle miste (15,2%) e alle italiane (2,1%). Nel complesso si tratta di imprese giovani, un po’ più indifese, ma sicuramente più attive con uno sguardo al futuro. Rispetto alla Lombardia presa nel suo complesso le extraimprese sono più solide (il tasso di mortalità lombardo è 8,6%) ma meno in fermento (il tasso di natalità lombardo è del 36,2%) con uno scarto del 4,6% sul totale del tasso di sviluppo, che in regione è del 27,6%. Forme e settori. Quali sono le forme giuridiche predilette dalle imprese di migranti da paesi a basso reddito? Seguendo il trend lombardo è un vero e proprio plebiscito per le ditte individuali (86,1% dei casi), rispetto al 55,6% delle miste e al 48,4% delle italiane. Sale rispetto alla media regionale il dato relativo alle società di persone (8% contro il 7,1%), così come quello delle società di capitale, scelto per il 3,9% a Milano e il 3,3% in Lombardia. Coincide invece la quota delle cooperative (1,9% in entrambi i casi). E quali invece gli ambiti di attività? Industria e servizi, che assorbono rispettivamente il 38,3% e il 60,5%. Nello specifico nei due settori primeggiano costruzioni (il 26,5% del totale) e commercio e trasporti (30,1% e 11,1% del totale, anch’essi sopra italiane e miste). Notevolmente sopra la media regionale la presenza nelle attività immobiliari, ricerca e noleggio, pari a 11,4% del totale, contro 8% lombardo.
Totale cittadinanza nota Imprese italiane Imprese miste di cui imprese a controllo di migranti da paesi a basso reddito
Ditte individuali 49,0% 48,4% 55,6% 86,1%
Società di persone 21,6% 22,5% 11,4% 8,0%
Società di capitale 27,7% 27,3% 31,1% 3,9%
Cooperative 1,5% 1,5% 1,6% 1,9%
Altre forme 0,3% 0,3% 0,3% 0,0%
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Totale cittadinanza nota Imprese italiane Imprese miste di cui imprese a controllo di migranti da paesi a basso reddito
Agricoltura (primario) 1,9% 2% 0,6% 0,4%
Industria (secondario) di cui: 28,1% 27,8% 30,8% 38,3%
Attività manifatturiere 14,9% 15% 13% 11,8%
Costruzioni 13,2% 12,8% 17,8% 26,5%
Servizi (terziario) di cui: 68,6% 68,8% 66,7% 60,5%
Commercio 26,7% 26,6% 28,1% 30,1%
Alberghi e ristoranti 4,2% 4,1% 5,2% 5,9%
Trasporti e comunicaz. 5,8% 5,6% 8,1% 11,1%
Intermed. Monetaria/finanziaria 2,7% 2,9% 1,3% 0,3%
Attività immobiliari noleggio informatica etc 23,4% 23,6% 20,8% 11,4%
Pubblica amm. 0% 0% 0% 0%
Istruzione 0,4% 0,4% 0,5% 0%
Sanità 0,6% 0,6% 0,3% 0,1%
Altri servizi 4,8% 5% 2,3% 1,5%
Servizi domestici 0% 0% 0% 0%
Nd 1,5% 1,4% 1,9% 0,8%
Totale 100% 100% 100% 100%
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere. Qui imprenditore L’identikit dell’imprenditore. Uomini, sotto i quarantacinque anni e provenienti prevalentemente da Medio Oriente e Nord Africa. La radiografia degli imprenditori migranti da paesi a basso reddito ne conta 18.090, il 54,4% del totale stranieri che è di 33.260) al 31 dicembre 2004 mentre sono 15.170 quelli da paesi ad alto reddito (il 45,6%). Dunque a Milano gli stranieri sono un po’ più “ricchi” della media lombarda, dove le percentuali si attestano al 58,6% (da paesi a basso reddito) e 41,4% (da paesi ad alto reddito). Complessivamente gli immigrati rappresentano il 6,8% (3,7% basso reddito più 3,1% alto reddito) del totale imprenditori a cittadinanza nota presenti a Milano (490mila), un dato superiore alla media regionale del 5%. Nella classifica per provenienza, tra i paesi a basso reddito, primeggiano quelli del Medio Oriente e del Nord Africa, quota del 39%, seguiti Asia dell’Est e Pacifico (19,7%), Europa e Asia Centrale (15,8%), America Latina e Carabi (9,3%), Asia del Sud (8,1%) e Africa sub sahariana (7,9%). Otto su dieci sono uomini (79,7% da paesi a basso reddito, 79,5% da paesi ad alto reddito), una quota molto superiore a quella degli italiani che è del 70,2%. Rispetto alla media lombarda da paesi a basso reddito (dove gli uomini sono il 81,3%) a Milano sono più numerose le imprenditrici, mentre sono di meno quando si considerano i paesi ad alto reddito (in Lombardia gli uomini sono il 75,8%). E se le imprese sono in media più giovani, gli imprenditori lo sono ancora di più: il 75,2% ha meno di quarantacinque anni (77,3% in Lombardia), mentre italiani e stranieri da paesi ad alto reddito in questa fascia hanno quote del 44,4% e 38,1%. In tanti, in relazione alle altre due categorie, i giovanissimi sotto i venticinque anni (5,6%), così come tra i 25 e i 34 (30,6%) e tra i 35 e i 44 (39%). Da qui il rapporto con italiani e stranieri da paesi ad alto reddito si inverte: tra i 45 e i 54 la percentuale scende al 17,7%, dai 55 ai 64 al 5% e oltre i 64 si attesta a 2% (contro 12,6% italiani e 8,5% stranieri da paesi ad alto reddito).
italiani stranieri da paesi alto reddito stranieri da paesi basso reddito
<­25 2,6% 1,0% 5,6%
25-34 14,5% 7,8% 30,6%
35-44 27,3% 29,3% 39,0%
45-54 22,7% 32,2% 17,7%
55-64 20,0% 21,1% 5,0%
>64 12,6% 8,5% 2,0%
Totale 99,7% 100,0% 100,0%
nd 0,3% 0,0% 0,0%
Valori assoluti Quote % sul totale
Medio Oriente e Nord Africa 7.060 39,0%
Asia dell Est e Pacifico 3.566 19,7%
Europa e Asia Centrale 2.856 15,8%
America Latina e Caraibi 1.689 9,3%
Asia del Sud 1.474 8,1%
Africa Sub Sahariana 1.428 7,9%
Allargamento Ue 2004 10 paesi 17 0,1%
Totale 18.090 100,0%
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere.
 
   
   
ASTALDI, RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2005: UTILE NETTO A 7,7 MLN DI EURO IN CRESCITA DEL 16% VALORE DELLA PRODUZIONE STABILE A 241 MLN DI EURO  
 
 Roma, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi S.p.a. Ha esaminato e approvato i risultati consolidati del Gruppo Astaldi al 31 marzo 2005, che si presentano in miglioramento rispetto agli ottimi risultati conseguiti nello stesso periodo dell’esercizio 2004. Risultati consolidati primo trimestre 2005 Il Valore della produzione relativo al primo trimestre è pari a 241 milioni di euro, mentre i ricavi per prestazioni e appalti ammontano a circa 225 milioni di euro. Entrambi i valori risultano sostanzialmente stabili rispetto al primo trimestre 2004 (valore della produzione 240,17 milioni di euro, ricavi 227,19 milioni di euro), grazie anche all’attenta politica di copertura dei rischi di cambio che ha sterilizzato gli effetti economici negativi dell’indebolimento del dollaro. La ripartizione geografica della produzione indica che il 50,2% delle attività è stata svolta in Italia e il 49,8% all’estero, con un notevole incremento dell’attività in Europa che risulta quasi raddoppiata rispetto al primo trimestre 2004, grazie al buon andamento della produzione in Turchia e Romania. Con una quota di oltre il 66% dei ricavi, le infrastrutture di trasporto, si confermano il settore di riferimento per Astaldi. Dal punto di vista reddituale, il buon andamento economico evidenzia l’aumento del Margine operativo lordo che nel trimestre è ammontato a 32,3 milioni di euro, pari al 13,4% del valore della produzione, segnando un incremento del 7,4% rispetto a 30,1 milioni di euro del primo trimestre del precedente esercizio. In aumento anche il Risultato operativo che è stato pari a 17,8 milioni di euro, equivalente al 7,4% del valore della produzione, e che ha evidenziato una crescita dell’8,2% rispetto ai 16,5 milioni di euro del corrispondente trimestre 2004. L’utile netto consolidato del trimestre è stato superiore a 7,7 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto ai 6,67 milioni di euro del primo trimestre 2004, un risultato confermato anche dall’Utile ante imposte pari a circa 12 milioni di euro e in crescita del 18,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2005 si attesta a 153,3 milioni di euro (115,466 milioni di euro al 31 dicembre 2004) e riflette il momentaneo sostegno ciclicamente concesso nel trimestre alle attività produttive. Il dato evidenzia comunque l’ottima struttura finanziaria del Gruppo, confermata da un Debt/equity Ratio pari a 0,61 in riduzione rispetto allo 0,73 registrato al 31 marzo 2004. Portafoglio lavori Nel corso del primo trimestre 2005 sono stati acquisiti nuovi ordini per un importo pari a 307 milioni di euro, che portano il valore complessivo del portafoglio lavori di Gruppo a circa 5,1 miliardi di euro, in aumento dell’1,6% rispetto all’inizio dell’anno. La composizione qualitativa del portafoglio, composto per il 76% da commesse di costruzione e per il 24% da attività in concessione, evidenzia gli effetti della politica acquisitiva volta a privilegiare commesse di redditività e complessità tecnico-gestionale crescenti, confermando il ruolo di General Contractor sia in Italia che all’estero. Tra gli eventi successivi alla chiusura del trimestre si segnala la firma dei contratti di finanziamento per la costruzione e gestione del Nuovo Ospedale di Mestre, primo esempio in Italia di Project Financing Ppp (Partnership Pubblico-privata).  
   
   
ASTALDI, CONFERMATA LA NOMINA A PROMOTORE PER GLI OSPEDALI TOSCANI  
 
Roma, 16 maggio - Il Consiglio di Stato, con decisione assunta in data 10 maggio 2005, ha confermato il raggruppamento di imprese guidato da Astaldi S.p.a. - e costituito anche dall’Impresa Pizzarotti & C. S.p.a. E Techint S.p.a. - quale promotore per l’iniziativa relativa alla realizzazione e gestione di un sistema integrato di quattro ospedali in Toscana (Prato, Pistoia, Lucca e Massa). La decisione ribalta la sentenza del T.a.r. Toscana del luglio scorso che, invece, aveva annullato la procedura di gara con cui il raggruppamento di imprese capeggiato da Astaldi S.p.a. Era stato individuato quale promotore della complessa operazione. Questa pertanto ora potrà concretamente avviarsi e consentire l’attuazione di una iniziativa del valore complessivo per la costruzione di € 330 milioni (di cui Euro 88 milioni a carico dei privati) e di € 1,5 miliardi per la quota di concessione. L’iniziativa consentirà di rendere disponibili 1.700 nuovi posti letto nelle strutture ospedaliere.  
   
   
INDESIT COMPANY FATTURATO 668 MILIONI DI EURO, MOL 10,1%, UTILE OPERATIVO NETTO 28 MILIONI A FINE ANNO ATTESO UN FATTURATO IN LINEA CON IL 2004  
 
Fabriano, 12 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Indesit Company ha approvato il 12 maggio i dati consolidati del primo trimestre che si è chiuso con un fatturato di 668 milioni di Euro, un margine operativo lordo al 10,1% e un utile operativo netto di 28 milioni. Il trimestre, tradizionalmente caratterizzato da bassa stagionalità, ha risentito della congiuntura difficile per l’intero settore e del perdurare della forte pressione sui prezzi. Il calo delle vendite che ha riguardato i produttori di elettrodomestici (West Europe -2,9%, New Europe -3,7%) e la politica di attenzione al valore attuata dalla Società hanno determinato una flessione del fatturato, in parte compensata da maggiori ricavi unitari. In questo scenario tuttavia Indesit Company ha saputo realizzare un ricavo medio per elettrodomestico in controtendenza con il passato, con un aumento di un punto percentuale rispetto al primo trimestre del 2004 e di due punti rispetto al quarto trimestre dello stesso anno. La Società sta attuando iniziative per consolidare la propria leadership in Europa. Sul fronte dei ricavi ha reagito alla pressione sui volumi modificando selettivamente la politica dei prezzi e programmando il lancio di nuovi prodotti nella fase di più alta stagionalità. Al road show che si sta concludendo in tutta Europa per la linea Ariston Experience, seguiranno i nuovi prodotti del freddo e, nel periodo estivo, le gamme di grandi dimensioni Ariston e Indesit. Queste azioni fanno prevedere per il 2005 un fatturato in linea con l’anno precedente. Sul fronte dei costi, la Società conferma che saranno raggiunti gli obiettivi di miglioramento dell’efficienza industriale e di contenimento delle spese previsti ad inizio anno. Principali risultati del primo trimestre 2005 Il fatturato è di 668,4 milioni di Euro in flessione dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2004 (730 milioni). L’utile operativo lordo è di 67 milioni di Euro (83 milioni nel primo trimestre 2004). L’incidenza sul fatturato è del 10,1%. L’utile operativo netto è di 28 milioni di Euro (46 milioni nel 2004). In rapporto alle vendite, il margine operativo è del 4,2%, determinato dall’aumento dei costi delle materie prime (specie acciaio e plastiche) e dai minori ricavi realizzati nel trimestre. L’utile ante imposte è di 23 milioni di Euro, pari al 3,5% dei ricavi (38 milioni di Euro nel 2004). Nel periodo, si sono registrati oneri finanziari in diminuzione e oneri straordinari in linea rispetto all’ultimo trimestre del 2004. L’indebitamento finanziario netto alla fine del trimestre è di 440 milioni (337 milioni nel primo trimestre 2004).  
   
   
INDESIT COMPANY: APPROVATI ANCHE I DIVIDENDI E L’OPERAZIONE DI CONVERSIONE DELLE AZIONI DI RISPARMIO. CONFERMATO IL COLLEGIO SINDACALE  
 
Fabriano, 16 maggio 2005 – L’assemblea degli azionisti di Indesit Company, riunita il 12 maggio a Fabriano, ha approvato il bilancio d’esercizio al 31.12.2004, confermando i dati comunicati dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 24 marzo. Ha inoltre approvato la distribuzione di un dividendo di 0,361 euro per le azioni ordinarie, e di 0,379 euro per le azioni di risparmio, entrambi in linea con l’anno precedente. I dividendi delle azioni ordinarie e di risparmio includono il rendimento di 0,035 euro risultante dalla ripartizione dei dividendi delle azioni proprie. I dividendi saranno posti in pagamento a partire dal 26 maggio 2005 (la data di stacco della cedola è il 23 maggio 2005). L'assemblea ha anche approvato l'operazione di conversione facoltativa delle azioni di risparmio in ordinarie. L’operazione prevede la conversione di ogni azione di risparmio presentata in una azione ordinaria, senza pagamento di alcun conguaglio e senza alcuna modifica del capitale sociale. Le modalità e i tempi di conversione, che saranno successivi alla data di stacco della cedola, verranno stabiliti in accordo con Borsa Italiana. La conversione potrà consentire una semplificazione della struttura del capitale e l’aumento del flottante delle azioni ordinarie, creando i presupposti per una maggiore liquidità del titolo. Infine l'Assemblea ha rinnovato il mandato per il triennio 2005-2007 all'attuale Collegio Sindacale rappresentato dal Presidente Angelo Casò e dai Sindaci effettivi Demetrio Minuto e Paolo Omodeo Salè.  
   
   
MARCOLIN TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2005: FATTURATO: 42,7 MILIONI DI EURO (48,9 NEL 2004; -12,7%); -11,6% A PARITÀ DI CAMBIO POSIZIONE FINANZIARIA NETTA: - 42,5 MILIONI DI EURO (- 43,1 MILIONI DI NEL 2004)  
 
Longarone, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di amministrazione della Marcolin S.p.a., riunitosi il 13 maggio sotto la presidenza di Giovanni Marcolin Coffen, ha approvato la Relazione del Gruppo Marcolin relativa al primo trimestre 2005, disponibile in versione integrale sul sito internet della società (www.Marcolin.com). Principali dati Consolidati, Fatturato. Il primo trimestre dell’anno registra una riduzione pari a circa 6,2 milioni di euro rispetto al fatturato dei primi tre mesi dell’esercizio 2004. La riduzione del fatturato è principalmente imputabile (i) alle minori vendite realizzate nel comparto sportivo per circa 1,6 milioni di euro (-24,5% ), (ii) al calo delle vendite registrato nel comparto montature da vista e occhiali da sole per circa 4,6 milioni di euro (-11%), dovuto, principalmente, all’incertezza generata nel mercato dalla perdita della licenza Dolce & Gabbana e (iii), con riferimento all’andamento del mercato americano, alla decisione di ridurre la presenza nel canale distributivo dei key accounts che ha determinato una diminuzione del fatturato stimabile in circa euro 2 milioni, solo in parte compensata dalle maggiori vendite realizzate negli altri canali distributivi. L’analisi della ripartizione delle vendite per area geografica, confrontate con il medesimo dato del primo trimestre 2004, evidenzia una consistente riduzione del fatturato realizzato in Europa, pari a circa il 22% (circa 5,3 milioni di euro in valore assoluto), oltre alla riduzione delle vendite registrata nel mercato italiano, pari a circa l’ 8,6% (circa 0,9 milioni di euro in valore assoluto) e nel mercato U.s.a., dove la riduzione è stata di circa l’11,1% (circa 1,1 milioni di euro in valore assoluto) e di circa il 7,2% a parità di cambi. Buone le performance nel Resto del Mondo, dove le vendite sono aumentate di circa il 25,6% (pari a circa 1,1 milioni di euro in valore assoluto). Per quanto riguarda l’andamento del fatturato per linea di prodotto si evidenzia, in particolare, la flessione delle vendite relativa alle brand Dolce & Gabbana eyewear (-4%), D&g Dolce & Gabbana eyewear (-18%), a cui si contrappone il positivo andamento della linea Roberto Cavalli eyewear (+ 3%). Per quanto riguarda la Cébé la diminuzione del fatturato è principalmente riconducibile alle problematiche di natura concorrenziale riscontrate soprattutto in Francia, mercato di riferimento per la vendita di tali prodotti. In considerazione dei negativi risultati ottenuti, già nel corso del 2004 è stata avviata da parte del management della Capogruppo un’attenta attività di analisi e verifica dell’intero processo produttivo, con l’obiettivo di assumere incisive azioni manageriali volte al recupero dei volumi di vendita e della marginalità della filiale. L’ebitda (inteso come margine operativo lordo) del periodo è pari a circa il 9,1% del fatturato (rispetto a circa il 13,0% al 31 marzo 2004) e corrisponde a circa 3,9 milioni di euro rispetto ai circa 6,3 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il risultato operativo è pari a circa 2 milioni di euro (circa 4,8% del fatturato) rispetto a circa 4,4 milioni di euro (circa 9% del fatturato) al 31 marzo 2004. La contrazione dell’Ebitda a livello di Gruppo è prevalentemente imputabile alla riduzione manifestata dalla capogruppo per circa 1,2 milioni di euro e dalla Cébé per circa 0,6 milioni di euro; per quanto concerne la capogruppo la variazione è riconducibile, principalmente, alla realizzazione di vendite di prodotti a minore marginalità e, più in generale a livello di Gruppo, alla maggiore incidenza dei costi di struttura e dei costi fissi di gestione delle collezioni. Utile Ante Imposte Il periodo chiuso alla data del 31 marzo 2005 riporta un risultato positivo al lordo delle imposte pari a circa 1,9 milioni di euro (circa 3,2 milioni di euro al 31 marzo 2004). Posizione Finanziaria Netta La posizione finanziaria netta del Gruppo registra un miglioramento di circa 2 milioni di euro, rispetto alla fine dell’esercizio 2004 e di circa 0,6 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2004. Si evidenzia che il dato al 31 marzo 2004 beneficiava di crediti ceduti pro-soluto per un importo di circa euro 7,7 milioni. A parità di condizioni il miglioramento della posizione finanziaria netta è pari a circa euro 8,3 milioni. Principali fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura dell’esercizio e prevedibile evoluzione della gestione In riferimento alla cessazione del rapporto di licenza con Dolce & Gabbana, è stato raggiunto con Luxottica un accordo, che disciplina la fase transitoria, finalizzato al contenimento degli effetti della prevedibile riduzione del fatturato. Nel contempo la Società si è già assicurata due importantissimi nuovi contratti di licenza, rispettivamente con Tom Ford e Ferrari, le cui linee saranno peraltro presentate tra la fine del corrente anno e l’inizio del prossimo. Si è dato così il via alla strategia annunciata di arricchire il novero delle linee prodotte con licenze di grande prestigio, suscettibili di contribuire al piano di sviluppo e di crescita della Società nei prossimi esercizi. Principi Contabili Internazionali Continua l’attività di passaggio agli standard contabili internazionali Ifrs all’interno del Gruppo. La fase relativa alla studio e all’analisi delle principali differenze fra i principi contabili italiani ed i principi Ias/ifrs finalizzata all’individuazione delle aree di intervento su cui l’applicazione dei nuovi principi apporterà i dovuti cambiamenti è stata recentemente conclusa. E’ stata inoltre conclusa sia l’attività relativa alla determinazione dei nuovi principi contabili applicabili al Gruppo sia l’analisi dell’impatto dei nuovi principi contabili sui processi amministrativi e sui sistemi informativi aziendali. E’ ancora in corso la fase finale rivolta alla determinazione dell’impatto economico-patrimoniale da applicare alle varie voci di bilancio attraverso: la rielaborazione della situazione patrimoniale di apertura al 1 gennaio 2004; la rielaborazione delle situazioni patrimoniali infrannuali 2004 redatte ai soli fini comparativi; la rielaborazione della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2004. La pubblicazione dell’impatto economico-patrimoniale relativo all’applicazione dei nuovi principi Ias/ifrs avverrà nei termini previsti dalla normativa. Cirillo Coffen Marcolin, amministratore delegato di Marcolin S.p.a., ha così commentato: “il 2005 va considerato un anno di transizione. Le nuove licenze Just Cavalli, Tom Ford, e Ferrari sono di primissimo livello, al pari di quelle già in portafoglio, ed hanno grandi potenzialità. Credo che la Società abbia intrapreso un corretto percorso di crescita i cui risultati saranno tangibili già nei prossimi esercizi.”  
   
   
GEOX S.P.A. RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2005: FATTURATO AUMENTA DEL 30% UTILE NETTO: €41,1 MILIONI, +35% (MARGINE 22,1%)  
 
 Biadene di Montebelluna (Tv), 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Geox S.p.a., società quotata alla Borsa di Milano, attiva in Italia nel settore delle calzature classic e casual, ha approvato in data odierna i risultati consolidati per il primo trimestre 2005. Il fatturato del Gruppo è stato pari a €185,8 milioni, con un incremento del 30% rispetto a €142,9 milioni del primo trimestre 2004. L’utile netto è salito a €41,1 milioni con un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (margine 22,1). Le calzature hanno rappresentato il 97% dei ricavi consolidati, con una crescita del 29% rispetto al primo trimestre 2004. L’italia, che rimane il mercato principale con una quota pari al 46% dei ricavi calzature, ha registrato una crescita del 16%. Il fatturato generato nei mercati internazionali è cresciuto invece del 42%, raggiungendo una quota del 54% dei ricavi calzature contro il 49% del primo trimestre 2004. I ricavi per canale distributivo vedono una crescita particolarmente significativa del canale “Geox shop” (franchising e Dos), che nel primo trimestre 2005 hanno rappresentato il 17% dei ricavi calzature, contro il 15% del primo trimestre 2004. Il fatturato dei primi tre mesi del 2005 realizzato dai Dos in Italia aperti da almeno 12 mesi (comparable store sales) ha registrato una crescita del 19%. Al 31 marzo 2005 il numero totale dei “Geox shops” era pari a 303, di cui 172 in Italia e 131 all’estero. Rispetto ai 278 negozi di fine 2004, nel primo trimestre 2005 sono stati aperti 25 “Geox shops”, di cui 6 in Italia e 19 all’estero. Dei 303 aperti al 31 marzo 2005, 246 sono in franchising e 57 Dos. La situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo, rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2004, mostra una crescita importante del patrimonio netto da €99,3 milioni ad €191,5 milioni e una posizione finanziaria netta che al 31 marzo 2005 risulta positiva per €11,1 milioni, contro una posizione finanziaria netta negativa di €75,6 milioni al 31 marzo 2004. Entrambi questi valori includono l’effetto pari a €39,1 milioni dell’aumento di capitale conseguente all’operazione di quotazione in Borsa di Geox S.p.a.. Rispetto al 31 dicembre 2004 si evidenzia il sensibile aumento del capitale circolante netto, pari ad €53,1 milioni, dovuto alla normale stagionalità del settore in cui opera il Gruppo. Il free cash flow del primo trimestre 2005 è negativo per €13,3 milioni per effetto dei fenomeni di stagionalità del business e del conseguente aumento del capitale circolante netto. Il dato evidenzia un significativo miglioramento rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2004 che era negativo per €44,4 milioni. Mario Moretti Polegato, Presidente e fondatore di Geox, ha così commentato i risultati del primo trimestre 2005: “I risultati del primo trimestre sono in linea con le nostre attese e riteniamo di poter confermare il trend di crescita dei ricavi anche alla fine del primo semestre. “Per quanto riguarda il secondo semestre, siamo ottimisti in quanto i risultati della campagna vendite per la stagione Autunno /Inverno sono molto incoraggianti: il portafoglio degli ordini raccolti fino ad oggi indica una crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di circa il 30% e questo ci rende fiduciosi sulla capacità del Gruppo di realizzare nell’esercizio 2005 risultati in significativo miglioramento rispetto al 2004”.  
   
   
CAMPARI, RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE AL 31 MARZO 2005 VENDITE NETTE CONSOLIDATE € 152,6 MILIONI (+0,9%) UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE DI PERTINENZA DEL GRUPPO € 20,0 MILIONI (+7,1%)  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-milano S.p.a. Ha approvato il 13 maggio la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2005. L risultati del Gruppo Campari del primo trimestre del 2005, che storicamente costituisce un periodo di bassa stagionalità, sono stati positivi e presentano una crescita delle vendite nette e della redditività rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno: l’incremento delle vendite è stato contenuto al 0,9% mentre la crescita del margine commerciale e di tutti gli indicatori di redditività operativa è stata superiore, compresa tra il 6% e il
Risultati consolidati Primo trimestre Primo trimestre Variazione a cambi effettivi Variazione a cambi
2005 € milioni 2004 € milioni costanti
Vendite nette 152,6 151,3 +0,9% +1,7%
Ebitda 37,6 34,8 +7,9% +9,3%
Ebita (1) 33,2 30,4 +9,0% +10,6%
Ebit = Risultato operativo 23,0 21,6 +6,3% +8,5%
Utile prima delle imposte di pertinenza del Gruppo 20,0 18,6 +7,1% +8,8%
(1) Ebita = Ebit (risultato operativo) prima dell’ammortamento dell’avviamento e dei marchi.
Nel primo trimestre del 2005 le vendite del Gruppo sono state pari a € 152,6 milioni, in crescita del 0,9%. La variazione complessiva è stata generata da una crescita organica del 1,7% e da un impatto negativo dei cambi del 0,8%. Nel primo trimestre non è intervenuta alcuna variazione di perimetro rispetto allo scorso anno. Il margine commerciale si è attestato a € 46,2 milioni, evidenziando una crescita del 6,1% (+7,3% a cambi costanti) e un’incidenza sulle vendite pari al 30,3%. L’ebitda è stato di € 37,6 milioni, in crescita del 7,9% (+9,3% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 24,6%. L’ebita è stato di € 33,2 milioni, in crescita del 9,0% (+10,6% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 21,7%. L’ebit è stato di € 23,0 milioni, in crescita del 6,3% (+8,5% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 15,0%. L’utile prima delle imposte di pertinenza del Gruppo è stato di € 20,0 milioni e ha evidenziato un incremento del 7,1% (+8,8 % a cambi costanti). Al 31 marzo 2005 l’indebitamento finanziario netto è pari a € 327,1 milioni (€ 228,7 milioni al 31 dicembre 2004). Si segnala che in data 25 febbraio 2005, il Gruppo Campari ha perfezionato l’acquisito di un’ulteriore partecipazione del 30,1% di Skyy Spirits, Llc, per un corrispettivo, pagato in contanti, di circa € 118 milioni. Vendite Consolidate Del Primo Trimestre 2005 Il segmento spirit, che rappresenta il 66,0% del fatturato totale, ha registrato una variazione positiva delle vendite del 3,3%, determinata da una crescita organica del 4,4% e da un impatto negativo dei cambi del 1,1%. Il brand Campari ha registrato una flessione del 4,6% a cambi costanti (-4,9% dopo l’effetto cambi), sia per effetto del confronto sfavorevole con il corrispondente periodo dell’anno scorso sia a causa di una riorganizzazione dell’assetto distributivo in Austria e Russia, che ha determinato una drastica e temporanea riduzione delle vendite ai licenziatari in quei mercati. L’andamento delle vendite di Campari nei mercati principali è stato invece globalmente positivo. Le vendite di Skyy Vodka, inclusive dei flavour, hanno registrato una crescita del 14,6% a cambi costanti (9,8% a cambi effettivi), grazie a un positivo andamento sia negli Stati Uniti (+9,6% a cambi costanti) sia nei mercati internazionali (superiore al 50% a cambi costanti). Con riferimento alle altre marche principali, il segmento spirit ha beneficiato del positivo andamento di Aperol (+11,5%), dei brand brasiliani (+50,4% a cambi costanti) e di Cynar (+31,6% a cambi costanti). Camparisoda ha registrato una flessione del 0,3% e Ouzo 12 è risultato in diminuzione del 33,0% a seguito di una riduzione degli stock presso il trade attuata in Grecia al fine di favorire l’introduzione del nuovo packaging. Le vendite del segmento spirit hanno inoltre beneficiato del positivo andamento dei brand in licenza tequila 1800 (+8,1% a cambi costanti) e Jàgermeister (+14,3%). Il segmento wine, pari al 13,2% del fatturato totale, ha registrato una crescita del 0,3%, determinata da una variazione organica positiva del 0,9% e da un impatto negativo dei cambi del 0,6%. Gli spumanti Cinzano hanno evidenziato una flessione del 9,3%. I vermouth Cinzano hanno invece conseguito una crescita del 21,7% a cambi costanti, grazie alla positiva evoluzione delle vendita in Italia e nei principali mercati europei. Gli wine hanno inoltre beneficiato di una solida performance di Mondoro e Riccadonna, mentre Sella & Mosca ha registrato una flessione del 12,3%. Le vendite di soft drink, pari al 19,8% del fatturato totale e realizzate quasi interamente sul mercato italiano, hanno registrato una contrazione del 4,4%. Crodino ha registrato una flessione del 0,5%, essendo stato penalizzato dal confronto sfavorevole con il corrispondente periodo dell’anno scorso. La gamma Lemonsoda, Oransoda e Pelmosoda e Lipton Ice Tea hanno evidenziato una flessione rispettivamente del 14,3% e del 3,7%. Relativamente alla ripartizione geografica, le vendite dei primi tre mesi del 2005 sul mercato italiano, pari al 57,3% delle vendite del Gruppo, hanno registrato una crescita organica del 1,3%. Tale risultato è stato determinato da un andamento positivo per Campari e per gli altri principali spirit, cui si contrappone un trend di lieve flessione per gli wine e di più marcata flessione per i soft drink e Campari Mixx. Le vendite in Europa hanno segnato un calo del 6,8% principalmente per effetto della riorganizzazione dell’assetto distributivo in corso in Austria e Russia, che ha drasticamente e temporaneamente ridotto le vendite ai licenziatari in quei mercati. Per quanto riguarda l’area Americhe, le cui vendite sono pari al 22,8% del totale, il mercato Usa ha registrato una crescita del 3,4% a cambi costanti, interamente erosa dall’effetto cambi (-4,7%), mentre in Brasile le vendite sono cresciute del 37,5% in valuta locale. Le vendite relative al resto del mondo, pari al 2,7% del fatturato totale, sono cresciute a livello organico del 16,9% a cambi costanti, grazie al positivo andamento, in particolare, del mercato australiano. Conference Call Si informa che alle ore 17:00 di oggi, venerdì 13 maggio 2005, si terrà una conference call durante la quale il management di Campari presenterà ad analisti, investitori e giornalisti i risultati dei primi tre mesi 2005. Per partecipare alla conference call sarà sufficiente comporre uno dei seguenti numeri: dall’Italia: 800 914 576 (numero verde); dall’estero: +39 02 3700 8208. Le slide della presentazione potranno essere scaricate prima dell’inizio della conference call dalla Investor Relations homepage del sito Campari all’indirizzo www.Campari.com/investors. Una registrazione della conference call sarà disponibile a partire da venerdì, 13 maggio alle ore 20:00 fino a venerdì, 20 maggio alle ore 19:00, chiamando il numero +44 1296 618 700 (codice di accesso: 736821).
 
   
   
AUTOGRILL, I DATI DEL 1° TRIMESTRE 2005: A SEGUITO DELLA TRANSIZIONE AGLI IAS/IFRS, UTILE NETTO 2004: 93,3 M€· VS 52,7 M€  
 
Milano, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Autogrill S.p.a. (Milano: Agl Im), riunitosi il 12 maggio , ha esaminato e approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2005. I risultati del primo trimestre 2005 sono riportati al tasso di cambio medio €/$ 1:1.3113. Sulla base della delibera Consob n° 14990 del 14 aprile 2005, il Gruppo ha aderito all’opzione di pubblicare, a partire dal 1° gennaio 2005, le proprie situazioni infra-annuali consolidate in conformità ai principi contabili Ias/ifrs. Risultati consolidati del 1° trimestre 2005 Ricavi netti Nel periodo gennaio-marzo Autogrill ha riportato ricavi consolidati per € 677 milioni, in aumento del 2,1% (+4,5% a cambi costanti) rispetto ai € 663 milioni del primo trimestre 2004. Un risultato riportato nonostante la prima parte dell’anno sia strutturalmente poco rappresentativa della tendenza per l’intero esercizio, essendo influenzata da fenomeni di stagionalità e da bassi flussi di traffico. A differenza del precedente esercizio, il 2005 in Europa ha però beneficiato delle festività pasquali, scontando nel contempo un giorno in meno rispetto al bisestile 2004. Il maggior contributo alla crescita è venuto dal Nord America, a fronte di una contrazione nel mercato italiano. Nel primo trimestre le vendite di Autogrill Group, Inc. (Hmshost Corp. + Anton Airfood Inc.) – che oltre a Stati Uniti e Canada include anche Australia, Malesia, Nuova Zelanda e l’aeroporto di Schiphol ad Amsterdam – sono aumentate in maniera più che proporzionale all’andamento del traffico aereo, controbilanciando l’effetto della svalutazione del dollaro. Nel periodo hanno registrato un incremento del 9,6%, attestandosi a $ 452,9 milioni – pari al 51% del fatturato di Gruppo – rispetto ai $ 413,1 milioni del primo trimestre 2004. Margine operativo lordo (Ebitda) Nel trimestre il margine operativo lordo si è attestato a € 64 milioni, in progresso dello 0,4% (+3,3% a cambi costanti) rispetto ai € 63,7 milioni del corrispondente periodo 2004, con un Ebitda margin passato dal 9,6% al 9,4%. L’elevata produttività del lavoro e gli effetti positivi derivanti dalle ristrutturazioni hanno permesso di ridurre l’effetto delle chiusure di alcune locali e l’incremento dei costi. Utile netto L’utile netto è più che raddoppiato, passando dai € 3 milioni del primo trimestre 2004 ai € 6,7 milioni del primo trimestre 2005, per effetto di una riduzione degli oneri finanziari netti di € 5 milioni e di un maggior aggravio fiscale per € 1,7 milioni. Investimenti tecnici Nel periodo gli investimenti tecnici sono ammontati € 32 milioni, in linea con il primo trimestre 2004 (+4,4% a cambi costanti), prevalentemente concentrati nel canale aeroportuale in Nord America. Posizione finanziaria netta Nei dodici mesi, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo, anche per effetto del deprezzamento del dollaro, si è ridotto di € 188,7 milioni (€ 155,6 milioni a cambi costanti), attestandosi a € 704,8 milioni rispetto agli € 893,5 milioni del primo trimestre 2004* . Rispetto al 31 dicembre 2004, l’indebitamento finanziario netto ha evidenziato un incremento di € 95,5 milioni (€ 71,2 milioni a cambi costanti) dovuto soprattutto al consueto stagionale assorbimento di liquidità e, per € 13,6 milioni, all’impatto conseguente all’applicazione degli Ias 32 e 39. Al 31 marzo 2005 la struttura del debito di Autogrill, oltre ad un residuo 10% del prestito obbligazionario convertibile, si compone principalmente di due fonti di finanziamento: il private placement da $ 370 milioni, a tasso fisso con scadenza residua superiore ai 7 anni, emesso nel gennaio 2003 nei confronti di investitori istituzionali statunitensi, e il prestito sindacato da € 650 milioni (dopo il rimborso anticipato di € 150 milioni a dicembre 2004), a tasso variabile con scadenze fino a cinque anni, emesso nel marzo 2004.  
   
   
CREMONINI SPA: RISULTATI AL 31 MARZO 2005: IN CRESCITA RICAVI A 460,7 MLN/€ (+7,8%) E UTILE ANTE IMPOSTE A 5,9 MLN/€ (+34,9%)  
 
Castelvetro di Modena, 13 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a. Ha approvato il 13 maggio la relazione trimestrale al 31 marzo 2005. Nel 1° trimestre del 2005, il Gruppo Cremonini ha registrato ricavi totali consolidati per 460,7 milioni di Euro, pari ad un incremento del 7,8% rispetto ai 427,3 milioni di Euro del primo trimestre 2004. Nello stesso periodo, l’utile ante imposte e quote di terzi ha raggiunto i 5,9 milioni di Euro, in crescita del 34,9% rispetto ai 4,4 milioni di Euro del primo trimestre 2004. L’ebitda consolidato si è attestato a 20,0 milioni di Euro (rispetto ai 22,6 mln/€ del 2004), mentre l’Ebit consolidato è stato pari a 6,8 milioni di Euro (rispetto agli 8,4 mln/€ del 2004). Il risultato della gestione caratteristica, prima degli effetti di tutte le componenti straordinarie, è stato pari a 5,8 milioni di Euro, in crescita del 13,1% rispetto ai 5,1 milioni di Euro dell’anno precedente. Il settore della distribuzione* - relativamente al solo comparto distribuzione al foodservice - ha registrato ricavi totali pari a 170,8 milioni di Euro, in aumento del 12,9% rispetto ai 151,3 milioni di Euro del primo trimestre 2004. L’ebitda ha raggiunto i 6,4 milioni di Euro (5,7 mln/€ nel 2004) mentre l’Ebit si è attestato a 3,6 milioni di Euro (3,3 mln/€ nel 2004). Il settore della produzione ha registrato ricavi totali per 236,0 milioni di Euro, in crescita del 3,7% rispetto ai 227,6 milioni di Euro del primo trimestre 2004. L’ebitda si è attestato a 9,5 milioni di Euro (11,6 mln/€ nel 2004) e l’Ebit è risultato pari a 1,8 milioni di Euro (3,8 mln/€ nel 2004). La redditività del trimestre è stata influenzata da aumenti repentini nel periodo dei costi delle materie prime, in Italia e in Europa, che già da marzo sono in fase di recupero sui prezzi di vendita. Il settore della ristorazione ha invece realizzato un incremento dei ricavi dell’8,5% raggiungendo i 67,1 milioni di Euro (61,8 mln/€ nel 2004). L’ebitda si è attestato a 5,0 milioni di Euro (6,1 mln/€ nel 2004), mentre l’Ebit è stato pari a 2,9 milioni di Euro (3,5 mln/€ nel 2004). Nella valutazione dei margini del settore occorre evidenziare che nel 1° trimestre 2004 si erano concentrati proventi riconducibili a premi contrattuali dell’anno, relativi alla controllata Momentum Services Ltd, che nel 2005 saranno proporzionalmente distribuiti nei vari trimestri. Inoltre, la marginalità del settore nel trimestre ha risentito degli effetti dell’aumento dei canoni concessori per l’allungamento della durata delle concessioni legate ai rinnovi contrattuali con Grandi Stazioni e Cento Stazioni. Tali rinnovi hanno prolungato da 4,5 a 14,5 anni la durata media della concessioni all’interno delle 30 stazioni ferroviarie gestite dal Gruppo in Italia. La Posizione Finanziaria Netta si è attestata a 481,5 milioni di Euro, in miglioramento rispetto ai 498,6 milioni di Euro al 31 marzo 2004, mentre per effetto della stagionalità del business e degli investimenti effettuati nel trimestre, risulta in crescita rispetto ai 425,8 milioni di Euro del 31 dicembre 2004.  
   
   
BRIOSCHI FINANZIARIA SPA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2005: CHIUDE CON UNA PERDITA DI € 322 MIGLIAIA RISPETTO AD UN UTILE DI € 71 MIGLIAIA DEL 2004.  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Brioschi Finanziaria spa, riunitosi il 12 maggio 2005, ha esaminato ed approvato la relazione sull’andamento della gestione al 31 marzo 2005. Brioschi Finanziaria è la holding di un gruppo di società operanti nella progettazione e realizzazione di iniziative immobiliari, prevalentemente complessi urbani di rilevanti dimensioni a destinazione mista (commerciale, terziaria, residenziale…). La situazione trimestrale del gruppo Brioschi Finanziaria al 31 marzo 2005 chiude con una perdita di € 322 migliaia rispetto ad un utile di € 71 migliaia del corrispondente periodo del 2004. Il capitale investito netto del gruppo Brioschi Finanziaria al 31 marzo 2005 ammonta ad € 148.992 migliaia ed è totalmente finanziato dai mezzi propri pari a € 153.784 migliaia, residuando pertanto una liquidità di € 4.782 migliaia. Si segnala che dalla fine di marzo il progetto di sviluppo Milanofiori 2000 ha avuto un significativo impulso. Il 18 aprile 2005 la società Milanofiori 2000 ha stipulato con il Comune di Assago la “Convenzione attuativa del piano particolareggiato” del Progetto Milanofiori 2000. Tale stipula segue l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Assago, in data 29 marzo 2005, di alcune modifiche al citato piano particolareggiato a conclusione del Procedimento di autotutela avviato nell’ottobre 2004. Si è così definitivamente concluso l’iter di verifica formale di autorizzazione del progetto. Milanofiori 2000 srl, la società proprietaria dell’area su cui verrà realizzato lo sviluppo, è controllata per l’82,86% da Brioschi Finanziaria mentre il restante 17,14% è di Bastogi. Il progetto prevede una edificabilità di 218.000 mq con destinazione terziaria, commerciale e residenziale. L’inizio dei lavori è previsto entro la fine dell’esercizio Il Consiglio ha inoltre nominato Matteo Cabassi Amministratore Delegato e Massimo Busnelli Direttore Generale. Il processo di transizione ai principi contabili internazionali (Ifrs) prosegue secondo i programmi prestabiliti conformemente alle modalità previste dalla delibera Consob n.14990/05. Nel periodo di regime transitorio Brioschi Finanziaria presenterà il bilancio consolidato secondo Ias al 30 settembre 2005, mentre la semestrale sarà predisposta secondo i principi contabili nazionali e corredata dei prospetti di riconciliazione di patrimonio netto e di risultato economico. Brioschi Finanziaria ha attribuito alla società incaricata della revisione del bilancio un incarico di revisione completa sui predetti prospetti di riconciliazione.  
   
   
GRANITIFIANDRE: IL FATTURATO DEL PRIMO TRIMESTRE A 36,2 MILIONI (36,4 MILIONI NEL 2004) CONFERMA LA LEADERSHIP DEL GRUPPO NEL SETTORE CON VENDITE DEI MATERIALI A MARCHIO IN CRESCITA DEL 2,3% (3,1% A CAMBI COSTANTI)  
 
Castellarano, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre, azienda attiva nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato alternative ai marmi e graniti di cava e prima matricola quotata al segmento Star della Borsa Italiana, ha approvato il 13 maggio la Relazione Trimestrale sulla gestione al 31 marzo 2005. Il Gruppo valida nel primo trimestre il buon andamento registrato nel 2004, confermando i livelli di fatturato e di redditività raggiunti nell’analogo periodo dello scorso esercizio. Il fatturato a marzo 2005 si attesta a 36,2 milioni in linea con i 36,4 milioni del primo trimestre 2004; a parità di cambio il fatturato sarebbe risultato invariato. Le vendite di materiale risultano in crescita del 2,3% (3,1% a cambi costanti) con buoni risultati ottenuti sul mercato domestico che risulta in crescita dal 5,3% anche grazie alle sinergie produttive ottenute tra gli stabilimenti italiano e tedesco. La crescita è stata influenzata dalle condizioni metereologiche particolarmente sfavorevoli nei primi due mesi dell’anno, che hanno inciso anche sullo sviluppo dei servizi, in particolare di quelli di posa; la riduzione di capacità produttiva delle attività di marmoristeria, causata da lavori di manutenzione straordinaria connessi all’installazione di una nuova linea di levigatura, è stato compensato da un significativo sviluppo dei servizi di composizioni e lavorazioni di lastre. I risultati approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione confermano il mantenimento di elevati livelli di redditività con un risultato operativo lordo (Ebitda) nel trimestre di 6,1 milioni (6,5 milioni nel 2004) con un’incidenza sul fatturato del 16,8% ed un risultato ante imposte a 3,3 milioni di euro (3,8 milioni nel 2004. La sfavorevole evoluzione del rapporto euro/dollaro ha pesato nei primi 3 mesi dell’anno per un valore stimato di 0,2 milioni di euro. La posizione finanziaria netta è negativa per 18,5 milioni di euro contro gli 11,5 milioni di fine 2004; nel trimestre il gruppo ha generato flussi di cassa correnti al lordo di imposte per 6,7 milioni contro i 2,7 milioni generati nel corrispondente periodo 2004. Da inizio anno sono stati finanziati investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per 7,4 milioni, principalmente riconducibili ai lavori presso lo stabilimento italiano (impianto di marmoristeria) ed agli ultimi investimenti presso l’impianto americano. Nello stabilimento americano sono infatti terminate le fasi di avviamento e le prove di funzionalità degli impianti ed è iniziata la produzione delle nuove collezioni di materiali a marchio “Stonepeak” che sono state presentate ufficialmente al Coverings Trade di Orlando ad inizio maggio, il principale appuntamento fieristico sul mercato americano; la fiera è stata un importante passo in avanti per proseguire nella definizione dei rapporti con i principali distributori a livello di singolo stato, mentre prosegue la creazione della struttura commerciale interna. Positivi i risultati della Porcelaingres che nel trimestre ha sostanzialmente raddoppiato i volumi 2004 conseguendo un fatturato di oltre 3 milioni di Euro per circa 300 migliaia di m2; trend che ha evidenziato un’accelerazione significativa nel mese di aprile che ha registrato un fatturato di 2 milioni di euro per 200 migliaia di m2. Anche lo sviluppo della marginalità ha confermato il dato del 4Q 2004 con il raggiungimento del break even a livello di Ebitda. Sono ben 58, di cui 40 all’estero, i negozi a marchio Geologica che si arricchiranno a breve con l’apertura di 5 ulteriori negozi in franchising. “La marginalità ed i flussi di cassa conseguiti dal Gruppo nel trimestre si mantengono elevati - ha affermato Graziano Verdi, Presidente e Amministratore Delegato di Granitifiandre – e, pur risentendo del contemporaneo avvio dei due stabilimenti produttivi in Nord America e in Germania, oltre che degli effetti derivanti dalla persistente sfavorevole evoluzione del rapporto di cambio, risulta in netta controtendenza rispetto alla situazione economica generale e dei settori di riferimento”. “Il portafoglio ordini del Gruppo – chiude Verdi – si mantiene in crescita e lo slittamento subito ad inizio anno di un significativo numero di cantieri a causa delle sfavorevoli condizioni metereologiche è in via di progressivo recupero se si tiene conto che nei mesi di marzo e aprile la crescita delle vendite di materiale della capogruppo è risultata mediamente del 10% superiore agli stessi mesi dell’anno scorso”. Nella stessa seduta del Consiglio di Amministrazione, il consigliere delegato Mauro Pirondi ha annunciato la decisione di rinunciare all’incarico di membro del consiglio di amministrazione di Granitifiandre per ragioni strettamente familiari che non gli consentono di assicurare ulteriormente la necessaria presenza e continuità nell’espletamento dell’incarico assegnato. Il Consiglio nel prendere atto della decisione lo ha unanimamente ringraziato per l’opera svolta a favore della società e per i risultati raggiunti. Preso atto delle dimissioni il Consiglio di amministrazione ha provveduto ad attribuire al Presidente ed amministratore delegato Graziano Verdi la delega all’attività di Investor relations ed al consigliere Sergio Stefano Mascaretti la delega al controllo di gestione. Come già reso noto, Granitifiandre ha avviato le procedure per la transizione agli Ias ed è in fase di attuazione il piano di azione volto a delineare gli interventi necessari ad adeguare i processi ed i sistemi aziendali. Sulla base dello stato di avanzamento delle analisi in corso non si prevedono impatti significativi sui dati aziendali a seguito dell’adozione dei nuovi principi contabili. Granitifiandre procederà all’effettiva adozione delle nuove regole contabili nei tempi e con le modalità indicate nel documento di consultazione emanato da Consob del 17 febbraio 2005.  
   
   
RAPPORTO TECNOCASA - GRANDI CITTA’ FOCUS TORINO  
 
Torino, 16 maggio 2005 - Prosegue l’incremento dei valori immobiliari nel capoluogo sabaudo nel secondo semestre del 2004. La crescita nella seconda parte dell’anno è stata del 6.2%. Andamento dei prezzi nel tempo
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
+0.2% +0.8% +6.8% +6.4% +9.7% +8.3% +7.9% +14.5%
Aumentano dell’8.1% le quotazioni medie degli immobili situati nella zona di Crocetta nel secondo semestre del 2004. Numerose nuove costruzioni sono sorte in un’ex area dismessa in corso Rosselli e sono state vendute a 2600-2700 € al mq. Il resto dell’area è molto eterogenea dal punto di vista immobiliare. Nei pressi di Largo Orbassano ci sono condomini degli anni ’60-’70 compravenduti, ristrutturati, a 1800-1900 € al mq; in corso Galileo Ferrari, Alcide De Gasperi e Duca degli Abruzzi si possono trovare palazzi degli anni ’20-’30-’40 e dei primi anni del 1900 scambiati a 2400-2500 € al mq. Più basse le quotazioni dei condomini degli anni ’20-’30 in via Caboto. L’arrivo delle Olimpiadi del 2006 ha fatto lievitare i canoni di locazione portandoli a 400-500 € al mese per un bilocale e 650-700 € al mese per un trilocale. Incremento del 15.1% per le quotazioni del mercato immobiliare della zona San Paolo, più sensibile nella zona di Sabotino, non lontano da corso Francia, dove sorgerà una fermata della nuova metropolitana. Nei pressi di via Osasco sono in costruzione condomini, con appartamenti di 50-60 mq e da 100 mq, alcuni in costruzione ed altri già ultimati. Il nuovo si vende a 2600-2700 € al mq. Presente una buona componente di acquisto da parte di extracomunitari. La maggior parte degli immobili della zona sono condomini d’epoca dei primi anni del 1900, senza ascensore, di 4-5 piani, le cui quotazioni sono di 1800 € al mq da ristrutturare e di 2000-2100 € al mq se ristrutturati. Presenti anche palazzi degli anni ’60-’70 valutati mediamente intorno a 1800-2000 € al mq e immobili costruiti dopo gli anni ’90, compravenduti a 2200-2300 € al mq. Positivo il mercato delle locazioni. Un bilocale costa 450 € al mese, un trilocale 550-650 € al mese. Crescono in modo sensibile le quotazioni intorno a corso Giulio Cesare, nel secondo semestre del 2004. Un impulso al mercato immobiliare della zona proviene dagli acquisti effettuati da extracomunitari, in particolare da cinesi e marocchini. Hanno una disponibilità di spesa intorno 80-100 mila € e quasi sempre ricorrono al mutuo. Gli immobili presenti sono tipologie dei primi del 1900, concentrate in piazzetta Cerignola e via Feletto, e costruzioni degli anni ’50-’70. La bassa offerta di immobili sul mercato ha fatto lievitare del 25% le quotazioni degli immobili in corso Moncalieri, dove prevalgono immobili del 1800-1900, acquistabili a non meno di 1600-1700 € al mq, se da ristrutturare. Le soluzioni signorili da ristrutturare hanno prezzi a partire da 2200 € al mq. Gli immobili ristrutturati/nuovi costano da 2500 a 3200 € al mq. Chi desiderasse una soluzione indipendente può orientarsi verso le zone collinari di Val Salice e Cavoretto, dove sono presenti anche dei condomini signorili. Nel secondo semestre del 2004 i prezzi delle case a Santa Rita sono cresciuti in media del 10.3%; si è rivalutata in particolare la zona Tripoli. Numerosi gli interventi in zona per le Olimpiadi Invernali del 2006: il nuovo Palahockey, la Cittadella Olimpica ovvero quasi 200 appartamenti da destinare agli atleti e sorti in luogo degli ex Mercati Generali, il miglioramento del Palazzo per il pattinaggio del ghiaccio in corso Tazzoli. Presenti soprattutto condomini degli anni ’60-’65. Un medio usato costa 1800 € al mq. La vicinanza dell’Università determina anche una componente di domanda ad uso investimento. I canoni di locazione sono di 350 € al mese per un bilocale e di 550 € al mese per un trilocale.
Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘05 4.5% 33.4% 38.4% 18.1% 5.6%
Luglio ‘04 5.1% 34.7% 38.5% 16.4% 5.3%
Cresce la domanda di tagli grandi, in particolare di quattro locali, passati da 16.4% a 18.1% e di cinque locali saliti da 5.3% a 5.6%. Diminuisce la domanda per le altre tipologie di immobili.
Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘05 5.7% 31.7% 31.3% 21.3% 10%
Luglio ‘04 6.1% 31.2% 30.4% 20.9% 11.4%
Nel semestre considerato diminuisce l’offerta di monolocali (-0.4%) e cinque locali (-1.4%) ed aumenta invece quella relativa a bilocali (+0.5%), trilocali (+0.9%) e quattro locali (+0.4%).
 
   
   
"L'ETICA DELLA DEONTOLOGIA", IL CARISMA DEI GEOMETRI AL SERVIZIO DEL MONDO DEL LAVORO  
 
Mestre, (Ve) 16 maggio 2005 - Etica e deontologia come princìpi essenziali per garantire professionalità e governare un mondo del lavoro in rapida evoluzione. È l'impegno concreto che il Collegio dei Geometri della provincia di Venezia promuove con "L'etica Della Deontologia - Carisma e lavoro", il convegno organizzato per martedì 17 maggio 2005 (ore 16.00) a Mestre nell'auditorium Santa Maria delle Grazie (via Poerio). Ospite d'onore il cardinale Angelo Scola Patriarca di Venezia. Al convegno interverranno inoltre Piero Panunzi presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri, Davide Zoggia presidente della Provincia di Venezia, Massimiliano De Martin presidente del Collegio dei Geometri della Provincia di Venezia, Marino Folin rettore dello Iuav e il campione olimpionico Daniele Scarpa. Dopo il giro di boa del 75° anniversario della fondazione, il Collegio veneziano dei Geometri rilancia infatti il proprio impegno nel promuovere la qualità e la diffusione di quei valori che, per il loro contenuto di professionalità, presentano un'innegabile connotazione "etica" nello svolgimento della professione. Le sole conoscenze tecniche non sono sufficienti per la positiva evoluzione del mondo del lavoro, così come della scuola e della formazione, in rapido cambiamento. "Questo convegno vuole essere un momento di riflessione per riprendere e approfondire il nostro impegno volto a una nuova professionalità, a servizio del lavoro e della scuola - spiega Massimiliano De Martin, presidente del Collegio veneziano e del Consiglio regionale del Veneto -. Viviamo un momento storico in cui sembra sia diventato quasi un obbligo per la persona adeguarsi e integrarsi nella società lavorativa, anziché farne un'occasione per affrontare i cambiamenti da protagonista. Per invertire questa tendenza è necessario fare appello in modo ancora più intenso ai principi di etica e deontologia, affinché il nostro operare non sia solo conoscenza tecnica finalizzata al conseguimento dell'utile". Un impegno concreto che il Collegio veneziano dei Geometri sta portando avanti da tempo e che ha già visto tappe significative quali la convenzione con lo Iuav per la costituzione del Centro Formazione Permanente dei Geometri. E i progetti intrapresi in sinergia con le realtà territoriali e che investono sulla figura del geometra non solo come depositario di conoscenze tecniche, ma anche come figura attenta e partecipe in modo attivo all'innalzamento della qualità della vita e allo sviluppo del territorio.  
   
   
SOLVAY SOLEXIS AUMENTA LA SUA PRODUZIONE DI MATERIALI FLUORURATI IMPORTANTE INVESTIMENTO A SPINETTA MARENGO  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - Solvay Solexis annuncia la decisione di attuare due importanti incrementi di capacità produttiva nell’ambito dello sviluppo dei polimeri fluorurati. Tali potenziamenti saranno operativi nel 2007 a Spinetta Marengo (Al), il più importante sito produttivo, di Solvay Solexis. L’investimento prevede l’installazione di una nuova linea produttiva di polveri fini di Politetrafluoroethilene Algoflon (Ptfe) e di una nuova ulteriore linea produttiva di Hyflon Pfa/mfa. Gli incrementi produttivi sono destinati a sostenere il significativo aumento della domanda di tali prodotti e anticipano nel contempo successivi sviluppi attesi con l’introduzione di un nuovo grado nella gamma dell’Hyflon. Questi incrementi di capacità produttiva rafforzeranno la posizione di Solvay Solexis come leader mondiale nei fluoropolimeri termoplastici e come uno dei maggiori attori per le specialità del Pfte, destinate alle applicazioni più esigenti. Il successo dell’Hyflon Mfa 1041, un prodotto con alta capacità produttiva usato nel settore isolamento cavi ad elevate prestazioni, ha convinto Solvay Solexis ad investire in questa famiglia di materiali ad alto valore aggiunto. Grazie agli sforzi della Ricerca della Società, è stato sviluppato un nuovo tipo di Hyflon Mfa, con prestazioni superiori in termini di resistenza al fuoco ed a basso rilascio di fumi in caso di incendio, da impiegare per le applicazioni più severe nel campo dell’informatica: in particolare per le reti locali di impresa (Lan ). L’incremento della capacità della linea Algoflon rafforzerà la posizione di Solvay Solexis nel settore del Ptfe ad alte prestazioni con prodotti che, grazie alle loro proprietà di resistenza al fuoco ed agli agenti chimici più aggressivi ed alla eccezionale costante dielettrica, sono impiegati nei mercati mondiali della industria aerospaziale, automobilistica, elettronica , medicale, elettrica, dei beni di consumo, dei cavi di trasmissione a banda larga, delle membrane per la microfiltrazione e dei tubi e raccordi per le applicazioni ad alta temperatura “Con l’acquisizione e l’integrazione riuscita di Ausimont, dal 2002, Solvay ha raggiunto una posizione di leader mondiale nei fluoropolimeri, con la creazione di Solvay Solexis. Disponendo della più ampia gamma di monomeri e polimeri, Solvay Solexis concentra la sua strategia nel rapido sviluppo dei prodotti ad alto valore aggiunto, con l’impegno di garantire, ai clienti del mondo intero, nuove soluzioni per applicazioni più esigenti” ha affermato Bernard de Laguiche , Ceo di Solvay Solexis e Membro del Comitato Esecutivo. “Solvay occupa oggi una posizione unica nel mercato dei polimeri ad alte prestazioni, poiché è il solo produttore in grado di offrire sia una vasta gamma di materiali fluorurati che una gamma di polimeri industriali ultra rigidi per elevate temperature, recentemente aggiunti con l’acquisizione delle attività di Bp Amoco”, ha affermato Vincenzo Morici, general Manager della Strategic Business Unit Polimeri Speciali. “lo scorso dicembre, abbiamo annunciato un investimento importante per la realizzazione di una nuova unità di produzione di polieteresulfone (Pes) e puntiamo a nuove opportunità di crescita tanto interne quanto esterne”, ha aggiunto.  
   
   
IMPRENDITORI LOMBARDI CHIAMATI IN GARA PER LA NONA EDIZIONE DEL PREMIO ERNST & YOUNG L’IMPRENDITORE DELL’ANNO  
 
Milano, 16 maggio 2005 – Le Piccole e Medie Imprese tornano a confrontarsi sulle sfide più attuali del mercato: si aprono oggi le candidature per la nona edizione italiana del Premio L’imprenditore dell’Anno, promosso da Ernst & Young. L’iniziativa, nota alla business community del nostro paese per aver portato anno dopo anno alla ribalta figure imprenditoriali di talento e rappresentative di valori distintivi nel panorama economico, sociale e storico del territorio di appartenenza, è da sempre sinonimo di eccellenza e di qualità dei progetti d’azienda. Avviato nel 1986 negli Stati Uniti da Ernst & Young, leader mondiale nei servizi professionali, il Premio viene oggi assegnato in 35 paesi con l’obiettivo di riconoscere l’impegno dei singoli imprenditori nella conduzione della propria organizzazione, dando vita a una comunità internazionale illustre e operante in linea con i valori della trasparenza e della cultura d’impresa. Alla nona edizione italiana del Premio L’imprenditore dell’Anno possono candidarsi imprenditori e imprenditrici che siano da almeno tre anni alla guida di un’azienda che abbia registrato nell’ultimo esercizio un fatturato compreso tra 25 e 600 milioni di euro. E’ possibile presentare la propria candidatura in tre delle cinque categorie previste dal regolamento: Global, Innovation, Finance, Communication, Quality of life; è prevista l’assegnazione di riconoscimenti a un vincitore per ciascuna categoria e a due finalisti. Sarà inoltre proclamato un Vincitore Nazionale, chiamato a rappresentare l’Italia al Premio Ernst & Young World Entrepreneur of the Year, che si svolgerà nel 2006, dove i Vincitori Nazionali dei diversi paesi si confronteranno davanti a una giuria internazionale per ottenere il riconoscimento “best of the best”. Rappresentanti di spicco del mondo accademico, economico e della comunicazione, nonché alcuni dei vincitori delle precedenti edizioni del Premio, comporranno la giuria della nona edizione del Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno. La cerimonia di premiazione si terrà a Milano nel mese di novembre nella prestigiosa sede di Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. “Alla base del progetto del Premio L’imprenditore dell’Anno risiede la convinzione che la storia, il contesto, il tessuto sociale e – in generale - le peculiarità di ogni nazione siano fattori rilevanti nel determinare i modelli imprenditoriali delle aziende che vi operano”, afferma Giorgio Mosci, partner di Ernst & Young. “Il risultato è, ovviamente, un quadro internazionale estremamente eterogeneo ma in grado di confrontarsi in termini di virtù di base universali quali, appunto, intraprendenza, valutazione del rischio, attenzione alla cultura e al sociale, che differenziano quello che noi definiamo l’imprenditore eccellente. Proprio tali valori di base sono quelli che il Premio incarna e che Ernst & Young vuole promuovere e incoraggiare a livello universale”. Nell’edizione 2004 del Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno si sono distinti tra gli altri, Andrea Illy, proclamato Vincitore Nazionale “per aver scelto l’arte e la creatività come linguaggio attraverso il quale esprimere i propri valori e la propria filosofia”, insieme a Adriano Aureli, Scm Group; Dario Scotti, Riso Scotti; Zeno Soave, Socotherm; Edoardo Pio Tusacciu, Plast Wood; Ferruccio Ferragamo, Salvatore Ferragamo Italia. L’associazione Imprenditore dell’Anno I vincitori e i finalisti del Premio potranno accedere all’Associazione Imprenditore dell’Anno che, occupandosi della promozione di studi e ricerche nel campo delle scienze economiche, sociali, giuridiche e aziendali, costituisce un fertile terreno di incontro e di comunicazione tra gli imprenditori. In Italia, il Premio L'imprenditore dell'Anno 2005 si svolge con la partecipazione di Unicredit Private Banking e Unicredit Banca d’Impresa, il contributo di Wda - Welsh Development Agency - e di Sap, con il patrocinio di Borsa Italiana, con il supporto de L'imprenditore, Mensile della Piccola Industria di Confindustria, e la collaborazione con Il Sole 24 Ore. L’adesione al Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno è gratuita. Per ulteriori informazioni: Segreteria Organizzativa del Premio presso Ernst & Young, tel. 0272212820/07; e-mail: ey.Imprenditore@it.ey.com  L’adesione può essere effettuata anche compilando l’apposito modulo disponibile al sito Internet www.Eypremio.com  
   
   
LA GRECIA È CONDANNATA PER NON AVER ADOTTATO TUTTE LE MISURE NECESSARIE PER PROCEDERE AL RECUPERO DEGLI AIUTI CONCESSI ALL'OLYMPIC AIRWAYS RITENUTI INCOMPATIBILI CON IL MERCATO COMUNE  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - Nel 1998, la Commissione europea ha approvato taluni aiuti allo Stato greco ai fini della ristrutturazione della compagnia Olympic Airways (per il periodo compreso tra il 1998 e il 2002) [1]. Nel 2002, la Commissione ha avviato un procedimento per inadempimento sulla base del rilievo che il piano di ristrutturazione non era stato applicato e che talune condizioni previste dalla decisione di approvazione degli aiuti non erano state rispettate. Successivamente, la Commissione ha accertato l'esistenza di nuovi aiuti operativi [2], consistenti, segnatamente, nel fatto che lo Stato greco avrebbe tollerato il mancato pagamento o la proroga delle scadenze di pagamento dell'Iva sui carburanti e sui pezzi di ricambio degli aerei, dei canoni dovuti agli aeroporti per il periodo compreso tra il 1998 ed il 2001 (Eur 2,46 milioni), di canoni aeroportuali dovuti all'aeroporto di Spata (Eur 33,9 milioni) nonché di una tassa a carico di tutti i passeggeri in partenza da tutti gli aeroporti greci (detta "spatosimo", pari a Eur 61 milioni). Conseguentemente, la Commissione ha imposto alla Grecia di procedere senza indugio, nei confronti della compagnia beneficiaria, al recupero della seconda rata dell'aiuto alla ristrutturazione (pari a Eur 41 milioni), nonché dei nuovi aiuti operativi illegittimamente concessi alla compagnia medesima, compresi gli interessi. La Commissione non ritenendo soddisfacenti le spiegazioni fornite dalla Grecia ha proposto il presente ricorso. La Grecia ha adottato, medio tempore, una legge [3] che prevede il trasferimento alla nuova società Olympic Airlines del personale e degli attivi della vecchia compagnia Olympic Airways, la quale conserva, per contro, la parte principale del passivo. La Corte di giustizia rileva anzitutto che tale trasferimento riguarda tutti gli attivi della compagnia Olympic Airways, liberi da debiti, alla nuova società Olympic Airlines e che tale trasferimento ha reso impossibile, sulla base del diritto nazionale, il recupero dei debiti della vecchia compagnia presso la nuova società. Il trasferimento ha ostacolato quindi l'effettiva esecuzione della decisione della Commissione ed il recupero degli aiuti con cui lo Stato greco ha sostenuto le attività commerciali della compagnia. In tal modo, l'obiettivo della decisione della Commissione, diretta a ripristinare una situazione di concorrenza non falsata nel settore dell'aviazione civile, è stato seriamente compromesso. Per quanto attiene al recupero dell'importo di Eur 41 milioni, la Corte rileva che le azioni avviate dalle autorità greche, vale a dire l'emanazione di una decisione di avvio dell'esecuzione, non hanno prodotto concretamente alcun rimborso effettivo del detto importo. Il governo greco non ha peraltro dimostrato un'eventuale impossibilità assoluta di procedere alla ripetizione di tale somma. La Grecia è quindi venuta meno all'obbligo di procedere al recupero del detto importo nei confronti della compagnia beneficiaria. Per quanto attiene al recupero delle altre somme, il governo greco invoca difficoltà di ordine interno senza peraltro dimostrare, nemmeno in tal caso, la sussistenza di impossibilità assoluta di esecuzione. La Corte rileva che le iniziative avviate sono state tardive o incomplete o, ancora, sprovviste di forza vincolante, non avendo condotto ad un recupero effettivo delle somme dovute dall'Olympic Airways. Tali iniziative non possono essere considerate conformi agli obblighi degli Stati membri in materia di recupero degli aiuti di Stato. La Corte dichiara che il ricorso della Commissione è fondato e che la Grecia, non avendo emanato, entro il termine prescritto, tutte le misure necessarie per procedere al rimborso degli aiuti ritenuti illegittimi ed incompatibili con il mercato comune, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti ai sensi della menzionata decisione della Commissione.  
   
   
ALITALIA E AEROFLOT SIGLANO L’ACCORDO DI CODE-SHARING  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Il Presidente - Amministratore Delegato di Alitalia, Giancarlo Cimoli e l’Amministratore Delegato di Aeroflot, Valery Okulov hanno firmato il 12 maggio, a Roma un importante accordo di collaborazione in code-sharing per le tratte Mosca-milano Malpensa e Milano Malpensa-mosca. L’accordo consentirà alle due compagnie di sviluppare sinergie comuni nei due mercati e permetterà ad Alitalia di rafforzare la sua presenza nell’Europa dell’Est, in linea con il processo già avviato dalle istituzioni italiane per altri settori dell’economia. Il code-sharing, operativo dal prossimo primo giugno, prevede che Aeroflot apporrà il proprio codice su quattro dei 7 voli settimanali Alitalia da Mosca per Malpensa e tre su quelli da Malpensa per Mosca. Alitalia, a sua volta, apporrà il proprio codice su tre voli settimanali operati da Aeroflot tra Malpensa e Mosca e 4 voli tra Mosca e Malpensa. Tutti i servizi saranno operati con aeromobili Airbus della famiglia 320. Alitalia opera anche 7 voli settimanali da Roma per Mosca e 4 voli settimanali da Milano per San Pietroburgo.  
   
   
GRUPPO ALITALIA PRIMA TRIMESTRALE 2005: VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATO DEL PRIMO TRIMESTRE 2005 PARI A 975 MILIONI DI EURO IN AUMENTO DI 77 MILIONI (+9%) RISPETTO AL MEDESIMO PERIODO DELLO SCORSO ANNO. CRESCITA DEL TRASPORTATO (ESPRESSO IN TONNELLATE CHILOMETRO) SULL'INTERA RETE DEL 13,9%  
 
 Roma, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia - Linee Aeree Italiane S.p.a. Riunitosi il 12 maggio sotto la presidenza dell'ing. Giancarlo Cimoli presso la sede della Società ha approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2005 della Compagnia. Il primo trimestre 2005, periodo tipicamente caratterizzato da fenomeni di bassa stagionalità, ha registrato, a fronte di un incremento del valore assoluto dei proventi rispetto al livello del corrispondente trimestre dello scorso anno, i primi significativi recuperi ottenuti sul versante dei costi, attraverso le misure di efficientamento previste dal Piano Industriale 2005-2008, che hanno di fatto più che controbilanciato i pesanti effetti della abnorme ascesa del prezzo del carburante nel periodo. Più nel dettaglio, le principali variabili economiche e finanziarie, rappresentate al Consiglio di Amministrazione, possono così essere sintetizzate. Il valore della produzione nel trimestre è stato pari ad Euro 975 milioni con un incremento di Euro 77 milioni, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Tale incremento è principalmente ascrivibile all'aumento dei ricavi del trasporto passeggeri (+12% circa) derivante dall'espansione della capacità offerta, a flotta costante, totalmente corrisposta dal mercato e controbilanciata in parte dal perdurante fenomeno del depauperamento dei ricavi unitari. Il costo per consumi di materie e servizi esterni è stato pari ad Euro 733 milioni con un incremento di Euro 36 milioni rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. E' opportuno segnalare che nel caso in cui venisse sterilizzato l'effetto del maggiore prezzo del greggio rispetto al precedente esercizio (45 milioni di Euro) risulterebbe un decremento di tale costo per 9 milioni di Euro, pur in presenza di un aumento della capacità complessivamente offerta. Il risultato operativo del trimestre è stato pari ad una perdita di Euro 120 milioni in miglioramento rispetto al risultato del primo trimestre dello scorso anno che aveva evidenziato una perdita pari a 190 milioni di Euro. Il risultato prima delle componenti straordinarie e delle imposte del trimestre è stato negativo per 134 milioni di Euro con un miglioramento di 72 milioni di Euro rispetto alla perdita di 206 milioni di Euro dello scorso anno. L'indebitamento finanziario netto è aumentato dal 31 dicembre 2004 di 76 milioni di Euro attestandosi al 31 marzo 2005 a 1.840 milioni di Euro (le disponibilità e crediti finanziari a breve del Gruppo nel medesimo periodo sono incrementati di 196 milioni di Euro, passando da 93 milioni di Euro a 289 milioni di Euro, a seguito del completamento, per 300 milioni di Euro, dell'incasso del c.D. " prestito ponte" stipulato per 400 milioni di Euro con Dresdner Kleinwort Wasserstein e di cui, nel dicembre 2004, era già stato incassato un ammontare pari a 100 milioni di Euro). Nel corso del Consiglio di Amministrazione è stata inoltre presentata una situazione dei flussi finanziari di esercizio (dati gestionali) al 30 aprile 2005 che, oltre a presentare per il mese di aprile 2005 un flusso positivo, evidenzia un miglioramento complessivo (minore assorbimento di cassa) nell'ordine dei 150 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Il totale degli investimenti nel primo trimestre del 2005 è stato pari a 45 milioni di Euro principalmente imputabili al riscatto di 3 aeromobili Atr72 già operativi sulla rete Alitalia e per acquisti di apparati di rotazione. La forza media retribuita del Gruppo nel primo trimestre del 2005 è stata pari a 19.075 unità, con un decremento di 1.617 unità rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente (1.078 unità afferenti il personale di terra di cui 32 dirigenti e 539 afferenti il personale di volo). La flotta operativa al 31 marzo 2005 si componeva di 183 aeromobili, con un'età media di 9,9 anni, dei quali 154 dedicati al breve/medio raggio e 29 al lungo raggio. Per quanto concerne l'evoluzione del traffico e del network nel settore passeggeri, comparto dal quale trae sostanzialmente origine il risultato gestionale del Gruppo Alitalia, da gennaio a marzo, è stata immessa sul mercato, complessivamente, capacità aggiuntiva pari ad un incremento del 13,5% nei confronti del corrispondente trimestre dello scorso esercizio. Pur con sensibili variazioni tra i vari settori di rete, a tale introduzione di capacità addizionale, ha fatto riscontro, una crescita del trasportato (espresso in tonnellate chilometro) del 13,9%, con un conseguente incremento del coefficiente di riempimento, attestatosi al 65,3%, pari a 0,2 punti percentuali . In parallelo, il fenomeno, ormai da tempo in corso, rappresentato dall'erosione dei proventi unitari (yield) ha fatto registrare una riduzione degli stessi del 1,3% nei confronti del primo trimestre dello scorso esercizio. Relativamente al settore nazionale il Gruppo Alitalia ha conseguito nel trimestre una quota di traffico pari al 52,4% con un miglioramento di 3,7 punti percentuali nei confronti del corrispondente trimestre dello scorso esercizio. Nel trimestre, a fronte di un incremento dell'offerto del 2,1% è stata riscontrata una significativa crescita di traffico pari al 11,1% con un incremento del coefficiente di riempimento di 4,5 punti percentuali. Per quanto riguarda il settore internazionale (Europa, Nord Africa e Medio Oriente), ad una crescita dell'offerto nel primo trimestre complessivamente pari al 10,1% ed attuata, prevalentemente sul comparto europeo, ha corrisposto un più che proporzionale aumento del traffico, pari al 10,8%, con un conseguente incremento del coefficiente di occupazione di circa 0,4 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2004 (dal 54,7% al 56,6%). Sul settore intercontinentale è proseguita anche nel corso del primo trimestre 2005 la politica di forte investimento in capacità addizionale (+21,6%) che aveva contraddistinto i trimestri precedenti. Ad essa ha fatto riscontro una risposta del traffico percentualmente inferiore (+16,7%), che scontando anche il fisiologico periodo necessario all'avviamento e all'assestamento delle nuove rotte, si è riflessa in una diminuzione del load factor di 3,1 punti percentuali (dal 77% al 73,9%). Relativamente alla prevedibile evoluzione della gestione, la relazione trimestrale approvata in data odierna dal Consiglio di Amministrazione ha dato indicazione che per l'esercizio in corso si prevede una ulteriore accelerazione delle misure di efficientamento (con particolare riferimento alle azioni strutturali sugli approvvigionamenti, all'ottimizzazione e potenziamento della capacità offerta attraverso il miglior utilizzo della flotta esistente, al miglioramento dell'efficacia commerciale e al recupero di produttività nelle aree operative) ed il conseguimento di risultati economici sensibilmente più positivi di quelli del 2004 ancorché non ancora tali da consentire di raggiungere il pareggio a livello di risultato netto. A ciò contribuirà in maniera significativa il consistente miglioramento atteso per la gestione industriale, con un risultato operativo che, sebbene ancora negativo, possa ridursi dalla perdita di 120 milioni di Euro dei primi tre mesi del 2005 ad una perdita complessiva per il 2005 nell'intorno dei 100 milioni di Euro. I principali fatti di rilievo verificatisi successivamente al primo trimestre 2005 ed evidenziati dalla relazione trimestrale sono stati: - l'aggiornamento del Piano Industriale 2005-2008 di cui è stata data evidenza nel comunicato stampa reso pubblico in data 14 aprile 2005; - la riarticolazione dell'attività del Gruppo in due distinte compagini societarie, Alitalia - Linee Aeree Italiane S.p.a. Focalizzata sulle attività di trasporto aereo ed Alitalia Servizi S.p.a., centrata invece sulle attività di servizi strumentali e di supporto al trasporto aereo stesso, di cui è stata data evidenza nel comunicato stampa reso pubblico in data 29 aprile 2005. Adozione dei principi contabili internazionali (Ias/ifrs) In aderenza al Regolamento n° 1606/2002 dell'Unione Europea, che impone a tutte le società quotate su un mercato regolamentato di adottare i principi contabili internazionali (Ias/ifrs) nella redazione dei bilanci consolidati a partire dal 1° gennaio 2005, Alitalia ha iniziato ad affrontare, sul finire dell'esercizio 2003, le problematiche emergenti dalla relativa conversione. Con la consapevolezza che la migrazione agli Ias/ifrs non consista solamente in una variazione, ancorché complessa, dei principi contabili utilizzati, ma comporti anche rilevanti riflessi su processi, procedure, sistemi informativi amministrativi (nonché di budgeting e di reporting direzionale), ed altresì sulle comunicazioni verso gli azionisti e gli investitori, il Consiglio di Amministrazione, nel mese di ottobre 2003, ha dato avvio ad un articolato progetto strutturato in fasi successive mirante ad attuare, per tempo, quanto necessario ad assicurare la piena corrispondenza ai nuovi principi, ed al rispetto, altresì, della scadenza prevista dal citato Regolamento e dalla normativa Consob nel frattempo emanata. Nei mesi finali dell'esercizio 2003 è stata pertanto avviata la prima parte del progetto (cosiddetta fase di "diagnosi") che, conclusasi nel mese di gennaio 2004, ha conseguito l'obiettivo di definire i principali impatti inerenti il processo di conversione agli Ias/ifrs e le relative priorità di intervento. Nell'ambito di tale fase sono state realizzate le seguenti attività: analisi delle differenze tra principi contabili in uso presso le varie società del Gruppo e gli Ias/ifrs; analisi degli impatti sul bilancio consolidato, sulle aree operative e sui sistemi informativi derivanti dall'applicazione degli Ias/ifrs; definizione delle priorità e del piano d'azione. Alla luce dell'analisi condotta, le innnovazioni più significative che verranno introdotte dagli Ias/ifrs riguarderanno: la rappresentazione della flotta suddivisa tra le diverse componenti (component approach); l'informativa economico finanziaria di settore; la valutazione (impairment tesi), effettuata almeno su base annuale, della flotta e dell'avviamento ai fini dell'identificazione di un'eventuale perdita di valore; l'attualizzazione del Tfr per la valutazione alla data di bilancio del valore del beneficio erogabile ai dipendenti al termine del rapporto di lavoro; la valutazione di tutti gli strumenti finanziari derivati che dovranno essere riflessi in bilancio al fair value; il venir meno di tutte le componenti di natura straordinaria; •la valutazione delle immobilizzazioni immateriali per le quali dovranno essere verificati i requisiti affiché le stesse possano essere rilevate autonomamente nell'attivo. Attualmente è in corso di avanzata realizzazione una seconda fase (di disegno e conversione, ossia d'intervento) nella quale è previsto che, per ciascuna società rientrante nell'area di consolidamento, vengano definiti nuovi schemi di Bilancio, siano valutate le modifiche da apportare alle procedure aziendali, adeguati i sistemi informativi e si attui, nel pieno rispetto della tempistica fissata dalla normativa in materia vigente, quanto necessario ai fini dell'allineamento dei valori.  
   
   
TRASFERIMENTO UFFICI ALPIEAGLES  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Alpieagles, da giovedì 12 Maggio, ha cambiato i propri recapiti telefonici in seguito al trasferimento della sede in via Verdi, 14 a S. Angelo di Piove di Sacco (Pd). Per qualsiasi informazione commerciale, amministrativa è attivo il Centralino al n. 049 9793511; per quanto riguarda il booking per gli agenti di viaggio il numero è 049 9793555, mentre resta invariato il numero del Servizio Clienti 899. 500. 058. Per qualsiasi ulteriore informazione è sempre attivo il sito della compagnia: www.Alpieagles.com  
   
   
“PROGETTO MULTIS” TRASPORTI: “TRILATERALE” TECNOLOGICA TRA ITALIA, PORTOGALLO E SPAGNA PER UN SISTEMA INTERMODALE COMUNE NEL SETTORE MERCI  
 
Roma, 16 maggio 2005 - “Trilaterale” tecnologica tra Italia, Portogallo e Spagna per realizzare con l’innovazione digitale un sistema logistico intermodale comune per il trasporto merci che consenta di competere tra Mediterraneo ed Europa. Con il “Progetto Multis”, firmato oggi a Palazzo Chigi da enti di ricerca e gruppi industriali dei tre Stati su iniziativa delle rispettive Fondazioni Cotec, grazie ad un massiccio impiego dell’innovazione tecnologica si ottimizzeranno i flussi mercantili ottenendo maggiori sinergie, sicurezza, efficienza e velocità dei traffici, ma anche contenimento dei costi, dei consumi e dell’impatto ambientale. “Padrini” di questa intesa tecnica sono stati il ministro Lucio Stanca (Innovazione e Tecnologie) per l’Italia; Maria Jesùs San Segundo (Educazione e Scienze) per la Spagna; Manuel Pinho (Economia e Innovazione) per il Portogallo, presente Giuliano Urbani, presidente della Fondazione Cotec Italia; i protagonisti sono Finmeccanica, Centro Ricerche Fiat, Elsag, per parte italiana; Inov-ines Inovacào, per quella portoghese, e Dmr Consulting per la spagnola. Nella prima fase l’investimento è stimato in circa 400 mila euro, finanziato dalle imprese partecipanti; nella seconda fase di sviluppo si prevede un costo tra i 10 e i 15 milioni di euro, sostenuto anche con finanziamenti europei. “Le grandi reti di comunicazione sono destinate a diventare sempre di più canali tecnologici che scambiano informazioni continue con chi le percorre. Su questo fronte, però, non è più sufficiente seguire una logica nazionale”, ha detto Stanca confermando “il convinto sostegno del Governo italiano a questa iniziativa nella prospettiva della creazione di valore per le nostre imprese, i nostri Paesi e lo sviluppo dell’Europa”. Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha poi spiegato che “il progetto punta ad ottimizzare i flussi fisici e informativi fra i differenti attori del trasporto multimodale sfruttando i vantaggi della digitalizzazione applicata alla logistica, ai processi di trasporto, ma anche alle infrastrutture. Il ‘Progetto Multis’ creerà le condizioni gestionali e di competitività affinché i tre Paesi divengano punti preferenziali di accesso all’Europa continentale dei commerci internazionali, inserendosi su segmenti significativi della catena di approvvigionamento, come il ‘Corridoio 5’, che attraversa l’Europa dal Portogallo all’Ungheria. Asse su cui l’Italia si pone in posizione non solo centrale, ma in cui sta già svolgendo un ruolo da protagonista con una serie di iniziative”. Se si riuscisse a realizzare un centro logistico integrato in uno dei porti del Mezzogiorno italiano (Gioia Tauro, Salerno o Taranto, ad esempio), esso potrebbe competere con Rotterdam sottraendogli il primato europeo e mondiale di smistamento dei container perché le merci provenienti dall’Oriente arriverebbero a destinazione ben 5 giorni prima che nello scalo olandese ed essere, quindi, distribuite in anticipo in tutta Europa e nel mondo. “Si tratta di una straordinaria opportunità per migliorare la posizione dei tre Paesi nel Mediterraneo ed ha un impatto diretto nella loro competitività ed attrattività”, ha precisato Stanca. Caratteristiche del “Progetto Multis” sono la sua modularità e scalabilità che consentono ampliamenti nell’applicazione, dando così luogo ad estensioni in grado di coinvolgere un numero crescente di filiere industriali, sia come fornitori di dispositivi necessari per lo sviluppo del progetto, sia quali utenti finali dei servizi logistici implementati. A beneficiare dei vantaggi della digitalizzazione della multimodalità saranno gli utenti del trasporto, gli operatori navali, i centri di controllo, gli operatori stradali e ferroviari, gli interporti e le amministrazioni pubbliche, a partire dalle dogane; sul fronte delle strutture operative (navi, carri merci e camion), ferrovie, strade e “autostrade del mare”, magazzini ed aree di servizio. I benefici si traducono in sicurezza nelle operazioni di sbarco/imbarco e consegna (integrità dei beni, trasporto di merci pericolose, stato della merce, etc.); informazioni sulla posizione delle merci, condizioni e servizi di trasporto (tabella di marcia traffico, spazio disponibile, locazione); automazione nella manipolazione dei beni (accelerazione del flusso, riduzione delle operazioni di trasferimento, diminuzione degli errori nelle operazioni e nei trasporti; tempi morti). -  
   
   
CHIUSI I LAVORI DELL’ASSEMBLEA ANNUALE DELL’UCTE, L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI GESTORI DI RETE EUROPEI  
 
Roma, 16 maggio 2005 – Si sono chiusi il 12 maggio a Roma i lavori dell’Assemblea Generale annuale dell’Ucte (Unione per il Coordinamento della Trasmissione di Energia elettrica in Europa), l’associazione internazionale dei gestori di rete europei alla quale è affidato il coordinamento delle interconnessioni nell’area dell’Europa occidentale. All’assemblea Generale dell’Ucte, presieduta dal Presidente Martin Fuchs (E.on Netz – Germania) hanno partecipato 34 rappresentanti (a livello di Ad e Direttori) dei Gestori di rete di 23 Paesi dell’Europa continentale appartenenti all’Ucte. Questi i principali temi affrontati: - l’avvio della sottoscrizione del Multilateral Agreement, accordo che definisce il quadro giuridico di riferimento per rendere vincolanti, per i Gestori di rete appartenenti all’Ucte, le regole di esercizio in sicurezza della rete elettrica europea raccolte nell’Ucte Operation Handbook. Si tratta del documento che raccoglie sotto forma di criteri e standard le raccomandazioni tecniche e di esercizio adottate dai Gestori della rete su base volontaria per garantire la sicurezza delle reti elettriche; - le attività per lo sviluppo del sistema elettrico Ucte e in particolare: • il progetto relativo allo studio di fattibilità per una possibile interconnessione sincrona tra il sistema elettrico europeo Ucte e il sistema elettrico interconnesso Ips/ups, di cui fanno parte i paesi della Comunità degli Stati indipendenti, compresa la Russia e i Paesi Baltici; • la valutazione delle condizioni tecniche per una interconnessione sincrona con la Turchia; • la valutazione delle condizioni tecniche per una interconnessione sincrona tra la Tunisia e la Libia; questo studio potrebbe permettere un’operazione sincrona tra il sistema elettrico Ucte e quelli del Nord Africa e delle regioni mediorientali. Nel corso dei lavori è stato eletto nuovo presidente dell’Ucte, per gli anni 2006- 2007, José Penedos (Ren – Portogallo). Sono stati inoltre confermati, per lo stesso periodo, Antonio Serrani (Grtn – Italia ) e Gerard Maas (Tennet – Olanda) rispettivamente vicepresidente e presidente del Comitato direttivo. L’ Ucte è l'associazione internazionale deputata dal 1951 al coordinamento tecnico e di esercizio delle interconnessioni nell'area sincrona dell'Europa continentale. Sono membri dell'Ucte i 34 Gestori di rete di trasmissione appartenenti ai 23 Paesi dell'Europa continentale, dal Portogallo alla Polonia, dal Belgio alla Grecia. Le attività dell'Ucte consistono principalmente: • nell'elaborazione delle regole tecniche per la sicurezza e l'affidabilità dei sistemi elettrici interconnessi in Europa; • nel controllo della sicurezza del sistema elettrico interconnesso con riguardo ai consumi, alla frequenza, alla stabilità del sistema elettrico, all'equilibrio tra generazione e domanda; • nella realizzazione di studi per possibili attività di sviluppo dell'area sincrona con i Paesi non appartenenti al sistema Ucte (es. Mediterraneo, Turchia, Sistema Ips/ups). Riguardo allo stato del sistema elettrico italiano, in chiusura di Assemblea, il Presidente dell’ Ucte Martin Fuchs ha osservato che, da un punto di vista dell’Ucte, il piano di sviluppo del sistema elettrico italiano si dovrebbe concentrare sia nella costruzione di nuove centrali, per aumentare la capacità di produzione interna, sia nella realizzazione di nuove reti di trasporto dell’energia elettrica. Interventi, questi, che in Italia contribuiranno ad aumentare sensibilmente la sicurezza della fornitura d’energia. Carlo Andrea Bollino e Luca d’Agnese, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Grtn, hanno ringraziato Martin Fuchs ed hanno illustrato all’Assemblea dell’Ucte il nuovo piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione predisposto dal Gestore da cui emerge che esistono numerose iniziative per nuove centrali, in alcuni casi già realizzate e in funzione, destinate a potenziare notevolmente la capacità di generazione nazionale incrementando in tal modo la sicurezza della fornitura nel sistema elettrico italiano, in linea con quanto già effettuato nel corso del 2004.  
   
   
AUTOSTRADA MONTE BIANCO-AOSTA: AIR LIQUIDE FORNIRÀ AL GRUPPO IMPREGILO 4 MILIONI DI LITRI DI AZOTO LIQUIDO IN SETTE GIORNI PER IL CONGELAMENTO DEL TERRENO CHE SOVRASTA DUE GALLERIE NEL TRATTO COURMAYEUR - ENTRÈVES  
 
 Milano, 16 maggio 2005 – Air Liquide, avvierà a partire dal mese di maggio una fornitura di 4 milioni di litri di azoto liquido a Sgf-inc del Gruppo Impregilo, per il congelamento del terreno sovrastante due gallerie che verranno costruite nei pressi di Courmayeur (Ao), sull’autostrada Monte Bianco – Aosta. Grazie all’uso di questa tecnologia, sarà possibile consolidare il terreno e renderlo impermeabile, in modo da poter eseguire lo scavo delle gallerie autostradali in piena sicurezza. L’erogazione dell’azoto liquido verrà suddivisa in due fasi da 2 milioni di litri ciascuna che verranno portate a termine in sette giorni: una delle più importanti commesse di questo materiale operate da Air Liquide in un lasso di tempo così breve. Il contratto, siglato a fine gennaio, prevede anche la fornitura di un impianto per la distribuzione dell’azoto. L’operazione comprenderà lo stoccaggio di 130 mila litri di azoto liquido esternamente alla galleria, con una tubazione per il trasporto lunga 400 metri che raggiungerà il fronte di scavo e alimenterà 86 sonde di congelamento del terreno lunghe 35 metri ciascuna. Verranno inoltre realizzate 14 sonde per la rilevazione della temperatura del terreno e del tenore di ossigeno nelle due gallerie oltre a una tubazione per convogliare all’esterno l’azoto gassoso esausto. Le operazioni di controllo del quantitativo di azoto liquido e della temperatura saranno curate direttamente dagli specialisti di Air Liquide. La tecnologia utilizzata è eco-compatibile perché non prevede l’immissione nel terreno di nessun prodotto inquinante come resine o cemento: l’azoto, infatti, dopo aver raffreddato il terreno, ritorna in atmosfera allo stato gassoso senza lasciare residui. Olivier Imbault, amministratore delegato di Air Liquide Italia, ha dichiarato: ”Siamo particolarmente onorati di apportare, attraverso questa tipologia di operazioni, il nostro contributo per la realizzazione di grandi progetti di infrastrutture in Italia. Questa collaborazione con Sgf.inf è un esempio del know-how di Air Liquide nell’utilizzo delle tecnologie dei gas in progetti particolarmente complessi e del suo impegno nel mettere a disposizione di questi clienti tutte le risorse necessarie per lo sviluppo di soluzioni eco-compatibili.”  
   
   
SEGRATE: “PONTE DEGLI SPECCHIETTI”: VIA ALL’ALLARGAMENTO APRONO IN AGOSTO I CANTIERI PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL CAVALCAVIA SUL FASCIO FERROVIARIO DELLA MILANO – VENEZIA  
 
Segrate (Mi) 16 maggio 2005 - Semaforo verde sul “Ponte degli Specchietti”. E’ stato sottoscritto ieri un ulteriore accordo tecnico-operativo con Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) ed è quindi ufficiale: i cantieri per l’allargamento della sede stradale del cavalcavia sullo snodo ferroviario della Milano- Venezia apriranno in agosto. L’annuncio viene da Adriano Alessandrini, sindaco: “Come promesso – spiega – procederemo all’eliminazione degli attuali marciapiedi e alla ristrutturazione integrale e messa in sicurezza del ponte”. Due milioni e mezzo gli euro stanziati da Comune e Rfi. La direzione lavori sarà in capo alla Provincia. Trovano attuazione gli accordi sottoscritti nel Protocollo d’Intesa siglato nel dicembre 2001 con Regione, Palazzo Isimbardi, l’allora Serravalle oggi Milano Mare e Fs, relativi alle opere di manutenzione straordinaria del manufatto ad archi che nel corso degli anni si è guadagnato un appellativo ad hoc per la sua strettezza e pericolosità. “Un intervento atteso – prosegue il Sindaco -, una spina nel fianco dell’Amministrazione che finalmente elimineremo, risolvendo in via definitiva un problema viabilistico che penalizza Segrate e lo scorrimento veicolare su una strada di alto traffico come via Morandi. Da troppo tempo si succedevano provvedimenti tampone, utili senza ombra di dubbio, come il posizionamento del semaforo per bloccare il transito ai mezzi pesanti, ma non risolutivi. Questo intervento consentirà di ricucire una ferita aperta da oltre cinquant’anni tra i quartieri della città a nord e a sud del fascio ferroviario”. Contestualmente alla sistemazione del ponte, partirà la costruzione della passerella ciclopedonale affiancata, di collegamento con San Felice e Novegro e, più in generale, con l’intero bacino dell’Idroscalo e la sua rete di percorsi ciclabili. Opere interamente a carico del Comune, per un totale di 3 milioni di euro. “Massima attenzione e massimo rispetto per i cittadini – tiene a precisare Alessandrini-, che saranno tempestivamente informati sulla tempistica e la modalità di svolgimento dei lavori. Le operazioni, complesse e delicate poiché si andrà a interagire con la rete dell’alta velocità, verranno effettuate a tranche, per non bloccare la circolazione e ridurre al minimo i disagi”. Tempi di realizzazione previsti: un anno.  
   
   
ENEL, RISULTATI AL 31 MARZO 2005: RICAVI A 9.685 MILIONI DI EURO, +21,4% EBITDA A 2.527 MILIONI DI EURO, -2,8% UTILE NETTO A 768 MILIONI DI EURO, +5,3%  
 
Roma, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Enel Spa, presieduto da Piero Gnudi, ha approvato il 12 maggio i risultati del primo trimestre 2005. La relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2005 è stata elaborata applicando i criteri di valutazione e misurazione stabiliti dagli Ifrs e che si assume saranno quelli in vigore al 31 dicembre 2005. I dati del periodo di confronto sono stati anch’essi determinati secondo gli Ifrs. Principali dati economici e finanziari consolidati (milioni di euro):
1° trimestre 2005 1° trimestre 2004 Variazione
Ricavi 9.685 7.981 +21,4%
Ebitda (Margine operativo lordo) 2.527 2.599 -2,8%
Ebit (Risultato operativo) 1.638 1.723 -4,9%
Utile netto 768 729 +5,3%
Debito finanziario netto 23.591 24.514* -3,8%
Paolo Scaroni, amministratore delegato, ha commentato: “Sono soddisfatto dei risultati del primo trimestre 2005, sostanzialmente in linea con quelli del primo trimestre 2004 che pure avevano beneficiato di tariffe più favorevoli. Questi risultati confermano la nostra previsione di un utile netto ordinario per l’intero 2005 in crescita rispetto a quello del 2004.” I Ricavi del primo trimestre 2005, pari a 9.685 milioni di euro, sono in crescita di 1.704 milioni di euro (+21,4%) rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2004 (7.981 milioni di euro). L’incremento è da collegare in massima parte alle vendite di energia alla Borsa dell’energia elettrica e all’Acquirente Unico da parte delle società di generazione del Gruppo e di Enel Spa; fino al 31 marzo 2004 tale energia era venduta direttamente alle società di distribuzione del Gruppo e i relativi ricavi, così come i costi, erano elisi a livello consolidato. Dal 1° aprile 2005 il raffronto dei ricavi dei successivi trimestri dell’anno con i corrispondenti periodi del 2004 avverrà quindi in termini omogenei. L’ebitda (margine operativo lordo) del periodo in esame ammonta a 2.527 milioni di euro, rispetto ai 2.599 milioni di euro del primo trimestre 2004 (-72 milioni di euro). Il risultato del primo trimestre 2005, sostanzialmente in linea con quello del corrispondente periodo del 2004, è dovuto principalmente alla buona performance dell’area internazionale della Generazione, dell’area Gas e delle Telecomunicazioni nonché ai continui recuperi di efficienza che hanno in larga misura compensato la contrazione dei volumi di produzione di energia elettrica, l’incremento del costo del combustibile e la riduzione delle tariffe a partire dal 1° febbraio 2004. L’ebit (risultato operativo) è di 1.638 milioni di euro rispetto ai 1.723 milioni di euro del primo trimestre 2004 (- 85 milioni di euro), scontando 889 milioni di ammortamenti e svalutazioni rispetto agli 876 milioni di euro dei primi tre mesi del 2004. L’utile netto di gruppo nel primo trimestre 2005 sale a 768 milioni di euro (+5,3%), a fronte di 729 milioni di euro dello stesso periodo del 2004 (+39 milioni di euro), essenzialmente per il minor peso degli oneri finanziari netti. La Situazione patrimoniale consolidata al 31 marzo 2005 registra un patrimonio netto di Gruppo di 18.886 milioni di euro (17.953 milioni di euro a fine 2004) in aumento del 5,2% e un indebitamento finanziario netto di 23.591 milioni di euro (24.514 milioni di euro a fine 2004) in diminuzione del 3,8%. Gli Investimenti del primo trimestre 2005 sono pari a 629 milioni di euro (624 milioni di euro nei primi tre mesi del 2004). I Dipendenti a fine marzo 2005 sono 61.807, in calo di 91 unità rispetto al 31 dicembre 2004. Prevedibile evoluzione della gestione Prosegue la negoziazione in esclusiva con Weather Investments finalizzata alla cessione della quota di controllo della partecipazione in Wind, in linea con quanto deliberato dal Consiglio di amministrazione di Enel del 9 aprile 2005. Si prevede una possibile conclusione del periodo in esclusiva al 30 maggio 2005, con la firma di un contratto di cessione di almeno il 70% della partecipazione in Wind. Si prevede inoltre la cessione della quota del 30% di Terna alla Cassa Depositi e Prestiti all’esito della finalizzazione del contratto e del parere positivo dell’Antitrust prevedibilmente entro il mese di agosto. Nel corso del 2005 Enel continuerà a perseguire sia la strategia di focalizzazione delle proprie attività sul core business che il processo di internazionalizzazione. Sulla base dei risultati conseguiti nel primo trimestre e delle azioni intraprese da Enel, finalizzate al continuo miglioramento dell’efficienza operativa e al contenimento dei costi, si prevede un utile netto ordinario in crescita rispetto a quello dell’esercizio 2004. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del trimestre Enel cede il 13,86% del capitale di Terna a investitori istituzionali tramite accelerated bookbuilding. Ricevuta offerta vincolante per l’acquisizione della partecipazione di controllo in Wind. Acquisizione delle società rumene di distribuzione Electrica Banat ed Electrica Dobrogea che servono complessivamente 1,4 milioni di clienti. Completata la cessione dell’intero capitale di Enel Hydro e del 20% di Idrosicilia. Qui di seguito, l’analisi dei risultati per le principali aree di attività. Generazione ed Energy Management Risultati (milioni di euro):
1° trim. 2005 1° trim. 2004 Variazione
Ricavi 3.568 3.101 +15,1%
Ebitda 930 1.053 -11,7%
Ebit 633 744 -14,9%
Investimenti 162 141 +14,9%
Italia I Ricavi del primo trimestre 2005 ammontano a 3.359 milioni di euro, in aumento di 392 milioni di euro (+13,2%) rispetto ai primi tre mesi del 2004. L’ebitda nel primo trimestre 2005 è pari a 839 milioni di euro, in diminuzione di 153 milioni di euro (-15,4%) rispetto ai primi tre mesi del 2004, principalmente per la contrazione dei volumi di produzione e per l’incremento dei costi dei combustibili. L’ebit si attesta a 572 milioni di euro, in calo di 134 milioni di euro (-19%) rispetto al primo trimestre 2004 (706 milioni di euro). La produzione netta di Enel in Italia nel primo trimestre 2005 è pari a 28,177 miliardi di chilowattora, in calo del 12% rispetto a quella dell’analogo periodo del 2004. La produzione da fonte termoelettrica, pari a 20,918 miliardi di chilowattora, segna un decremento del 15% da attribuire principalmente alla maggior presenza sul mercato di terzi e all’incremento delle importazioni dall’estero. La produzione da fonte idroelettrica, pari a 5,913 miliardi di chilowattora, si riduce del 2,3% in relazione all’andamento delle condizioni di idraulicità più favorevoli nei primi tre mesi del 2004. La produzione da fonte geotermoelettrica, pari a 1,244 miliardi di chilowattora, si riduce del 4,1% per lavori di manutenzione su un impianto. La produzione da altre fonti, pari a 102 milioni di chilowattora, è in aumento del 64,5% per l’entrata in esercizio di nuovi impianti eolici. Internazionale I Ricavi del primo trimestre 2005 ammontano a 230 milioni di euro, in aumento di 88 milioni di euro (+62%) rispetto all’analogo periodo del 2004 per effetto della maggiore produzione e dei più alti prezzi di vendita. L’ebitda del primo trimestre 2005 è pari a 91 milioni di euro, in aumento di 30 milioni rispetto al primo trimestre 2004. L’incremento è principalmente dovuto al buon andamento della controllata spagnola Viesgo Generacion che ha beneficiato di volumi e prezzi in crescita. L’ebit del trimestre è pari a 61 milioni di euro, in aumento di 23 milioni di euro (+60,5%), a fronte di 38 milioni di euro dei primi tre mesi del 2004. La produzione netta realizzata all’estero nel primo trimestre 2005 è pari a 3,663 miliardi di chilowattora e mostra un incremento di 403 milioni di chilowattora rispetto allo stesso periodo del 2004. Mercato, Infrastrutture e Reti Risultati (milioni di euro):
1° trim. 2005 1° trim. 2004 Variazione
Ricavi 5.086 5.475 -7,1%
Ebitda 947 960 -1,4%
Ebit 738 769 -4%
Investimenti 322 334 -3,6%
Elettricità I Ricavi per la vendita e trasporto di energia elettrica nel primo trimestre del 2005 sono pari a 4.430 milioni di euro, in diminuzione di 478 milioni di euro (-9,7%) rispetto all’analogo periodo del 2004. L’ebitda dei primi tre mesi del 2005 è pari a 797 milioni di euro, rispetto agli 818 milioni di euro dei primi tre mesi del 2004 (-21 milioni di euro) per la riduzione dei margini sull’energia venduta e trasportata, parzialmente compensati dai minori costi sostenuti per risorse esterne e personale. L’ebit si attesta a 609 milioni di euro, in calo di 38 milioni di euro (-5,9%) rispetto al dato del primo trimestre 2004 (647 milioni di euro). Gas I Ricavi conseguiti nel primo trimestre 2005 ammontano a 656 milioni di euro con una crescita di 89 milioni di euro (+15,7%) rispetto allo stesso periodo del 2004. L’ebitda nei primi tre mesi del 2005 è pari a 150 milioni di euro, in aumento di 8 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2004. L’incremento è dovuto all’aumento dei volumi venduti (2.179 milioni di metri cubi, +3,8%). L’ebit del primo trimestre 2005 raggiunge i 129 milioni di euro, in crescita di 7 milioni di euro (+5,7%) rispetto al primo trimestre 2004 (122 milioni di euro). Reti di Trasmissione (Terna) Risultati (milioni di euro):
1° trim. 2005 1° trim. 2004 Variazione
Ricavi 255 275 -7,3%
Ebitda 182 203 -10,3%
Ebit 141 165 -14,5%
Investimenti 30 59 -49,2%
I Ricavi nel primo trimestre del 2005 sono pari a 255 milioni di euro, con una flessione di 20 milioni di euro (-7,3%) rispetto allo stesso periodo del 2004. L’ebitda è pari nei primi tre mesi del 2005 a 182 milioni di euro e risulta in flessione rispetto ai 203 milioni di euro dei primi tre mesi del 2004, essenzialmente per i minori margini relativi al trasporto di energia elettrica sulla rete di trasmissione nazionale dovuti all’applicazione delle nuove fasce introdotte dall’Autorità di settore entrate in vigore nell’aprile 2004. L’ebit, pari a 141 milioni di euro, diminuisce di 24 milioni di euro (-14,5%) rispetto al primo trimestre del 2004 (165 milioni di euro). Le azioni finalizzate a migliorare l’efficienza della gestione e a contenere i costi fanno prevedere un risultato operativo per l’intero esercizio in linea con quello del 2004. Il Gruppo Enel ha adottato i principi contabili internazionali Ifrs a partire dal 2005 con data di transizione agli Ifrs al 1° gennaio 2004. A tal fine ha redatto la situazione patrimoniale consolidata al 1° gennaio 2004 e al 31 dicembre 2004 sulla base di quanto previsto dal principio Ifrs 1 (Prima adozione degli International Financial Reporting Standards). Rispetto alla situazione contabile consolidata al 31 dicembre 2004, redatta secondo i principi contabili precedenti, si evidenziano le seguenti principali differenze: decremento delle immobilizzazioni immateriali non più capitalizzabili per 1.372 milioni di euro, riferito principalmente alla eliminazione dei contributi al fondo previdenza elettrici (-1.334 milioni di euro) e ad altre immobilizzazioni (- 38 milioni di euro); incremento dei fondi diversi per 1.168 milioni di euro, riferito alla rilevazione della passività per lo sconto sull’energia concesso ai dipendenti in quiescenza (+ 1.014 milioni di euro), all’adeguamento di valore dei fondi relativi alle indennità del personale calcolate secondo criteri attuariali (+ 322 milioni di euro), alla eliminazione di fondi rischi e spese future che non rispondono ai criteri di iscrizione previsti dai principi internazionali (-168 milioni di euro); iscrizione di passività finanziarie per 480 milioni di euro, relative a strumenti derivati posti in essere per fronteggiare il rischio di oscillazione dei tassi di interesse, dei cambi e dei prezzi delle commodities, valutati al fair value; eliminazione dell’ammortamento dell’avviamento per 94 milioni di euro e conseguente reiscrizione di tale valore all’avviamento stesso; aumento delle immobilizzazioni tecniche di 79 milioni di euro, riferito essenzialmente alla revisione del valore d’iscrizione dei terreni; iscrizione degli effetti positivi di imposta sulle rettifiche per 1.006 milioni di euro. Incremento dell’indebitamento finanziario pari a 218 milioni di euro dovuto principalmente a operazioni di cartolarizzazione (+214 milioni di euro), alla riclassifica tra i debiti finanziari del debito per la concessione Umts (+217 milioni di euro) e dei risconti per disaggi e costi di emissione prestiti (-213 milioni di euro). Avvalendosi della facoltà prevista dalla Comunicazione Consob del 15 aprile 2005 n. 5025723, i dati di riconciliazione del patrimonio netto della società al 1° gennaio 2004 e al 31 dicembre 2004 e del risultato economico del 2004, redatti sulla base dei nuovi principi contabili, non sono stati sottoposti a revisione contabile. Tale revisione sarà effettuata – in linea con quanto raccomandato dalla Consob – congiuntamente alla relazione semestrale 2005.
 
   
   
RISPARMIO ENERGETICO E INQUINAMENTO ATMOSFERICO: SIGLATO DALL’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE E CNA MILANO UN IMPORTANTE ACCORDO  
 
 Milano, 16 maggio 2005 - Assessorato all’Energia e all’Ambiente di Milano e Cna Milano siglano un importante accordo presso la sede del Comune. Il protocollo d’intesa, firmato l’ 11 maggio, è stato realizzato per permettere alle aziende preposte alla manutenzione e installazione degli impianti termici con potenza inferiore ai 35 Kw (le caldaiette che fanno funzionare tutti gli impianti autonomi di riscaldamento ad uso familiare) della città di essere inserite nella lista di manutentori convenzionati con il Comune. L’intervento da la possibilità a tutti gli oltre 11 mila impiantisti che operano in Milano e provincia di accedere ad un gruppo di tecnici selezionati. Questi devono seguire gli appositi corsi tecnici obbligatori dedicati all’aggiornamento professionale presso la sede di Cna o di altra associazione di categoria riconosciuta; la partecipazione viene ritenuta elemento qualificante del servizio garantito ai cittadini nel determinare il buon funzionamento delle caldaie, il contenimento dei consumi energetici e dell’effetto inquinante. Il manutentore avrà la possibilità di contrassegnare il suo intervento apponendo sul libretto di manutenzione dell’utente il bollino verde, elemento distintivo del controllo svolto con i migliori criteri qualitativi e garantito dall’Amministrazione comunale. Contemporaneamente Cna Milano ha messo sul piatto altre due iniziative per completare il pacchetto dei servizi garantiti all’utenza dai suoi manutentori. La prima riguarda l’intesa tra Cna Milano e il Gruppo Multiutility, leader italiano nella costituzione e nell’approvvigionamento di energia a consorzi e gruppi d’acquisto. Grazie all’accordo appena siglato questa collaborazione consentirà alle imprese di manutenzione la possibilità di convogliare le forniture di energia ad uso domestico, controllando, per conto degli utenti, la qualità del prodotto e l’entità dei consumi, senza perdere di vista la convenienza economica del rapporto a favore di imprese e cittadini che si propone in termini assolutamente competitivi rispetto alle tariffe applicate dall’attuale gestore Aem). La seconda si riferisce, invece, al protocollo firmato da Cna con la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Grazie a questa intesa gli installatori iscritti alla Confederazione Nazionale degli Artigiani e delle Pmi possono ora consentire ai propri clienti, sia condomini che privati, di usufruire di un finanziamento a condizioni competitive per interventi di recupero e ristrutturazione del patrimonio edilizio e di adeguamento degli impianti termici ai più aggiornati parametri.  
   
   
ASSOCARBONI: ITALIA LEADER NEL CARBONE PULITO CENTRALI "AMBIENTALIZZATE", CERTIFICATE EMAS E TRA LE PIÙ EFFICIENTI DEL MONDO. INVESTIMENTI NELLA RICERCA PER PRODURRE IDROGENO DA CARBONE - IL COMUNE DI CARBONIA (CA) INVESTE OLTRE 2,5 MILIONI DI EURO.  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Si è svolta il 10 maggio a Cagliari la 2° conferenza internazionale sulle tecnologie pulite del carbone, organizzata da Assocarboni, l'Associazione italiana degli Operatori del Carbone, e Sotacarbo: oltre 300 ricercatori da tutto il mondo per fare il punto sui risultati raggiunti sul fronte del carbone pulito e mettere in cantiere i prossimi progetti. I risultati conseguiti grazie alle "tecnologie pulite" sono significativi, soprattutto nel nostro paese dove sono stai investiti oltre 4 miliardi di Euro negli ultimi anni per "ambientalizzare" le centrali e ottenere la prestigiosa certificazione ambientale Emas (8 centrali italiane contro nessuna in Europa). Tali investimenti hanno permesso di abbattere le emissioni inquinanti, tanto che le moderne centrali a carbone raggiungono risultati migliori anche di molte centrali a olio, non solo in termini di efficienza ma anche dal punto di vista ambientale: grazie alla riconversione in corso, l'efficienza della centrale di Civitavecchia ad esempio passerà dal 39% al 45%, mentre le emissioni di anidride solforosa (So2) diminuiranno del 82%, quelle di ossido di azoto (Nox) del 61%, le polveri scenderanno del 82% e persino le emissioni di Co2 registreranno una sensibile riduzione (-18%). Peraltro, sempre sul fronte delle emissioni di Co2, tradizionale punto debole del carbone, un recente studio della Stazione Sperimentale dei Combustibili, ha evidenziato come considerando l'intero ciclo di vita dei combustibili (estrazione, produzione e trasporto) e non più soltanto la fase di combustione, si accorciano notevolmente le distanze tra carbone e gas - un elemento di cui bisognerebbe tenere conto nel conteggio complessivo di Kyoto. Parallelamente crescono gli investimenti nella ricerca per la sequestrazione della Co2 e la produzione combinata di elettricità e di idrogeno dal carbone: gli Stati Uniti stanno investendo 1 miliardo di dollari nel Progetto Futurgen, con cui intendono realizzare nei prossimi dieci anni una centrale a idrogeno da 200 Mw. L'obiettivo degli Usa è partire dal carbone per estrarre idrogeno (da utilizzare per la produzione termoelettrica) producendo anidride carbonica concentrata, owero pronta per lo "stoccaggio". Anche in Italia non mancano i progetti innovativi: I'enel e il Cnr hanno sviluppato un progetto per realizzare entro tre anni un impianto sperimentale che produrrà idrogeno partendo da carbone, da utilizzare per alimentare il trasporto pubblico e privato delle città vicine all'impianto, riducendo così le emissioni legate al traffico. Il Comune di Carbonia (Ca) infine, investirà un finanziamento regionale pari a 2 milioni e mezzo di euro per consolidare le strutture (uffici, laboratori, impianti per un complesso di 2.590 m2) in cui sarà installata la "piattaforma sperimentale" con il reattore di massificazione cui verrà affidato il compito di ricavare l'idrogeno dal carbone. La gestione del progetto è affidata a Sotacarbo (Enea e Regione Sardegna), con la collaborazione di Ansaldo ricerche e dell'Università di Cagliari. Il progetto ha già ottenuto il via libera e la dotazione finanziaria di circa 12 milioni di euro del ministero dell'Università e della Ricerca scientifica. Per quanto concerne, infine, i numeri del carbone, nel 2004 la produzione mondiale di carbone è cresciuta del 7% raggiungendo i 4,5 miliardi di tonnellate, l'Europa aumenta le importazioni del 5%, a 211 milioni di tonnellate e l'Italia registra un vero e proprio boom nell'utilizzo del settore termoelettrico, che raggiunge le 18,5 milioni di tonnellate in aumento del 32% rispetto alle 14,4 milioni di tonnellate del 2003. Il carbone si conferma ancora una volta leader di mercato, con una quota mondiale di energia elettrica prodotta da centrali a carbone pari al 39% (seguono nucleare con 19% e gas con 17%). Una percentuale non lontana da quella europea che, con l'allargamento a 25, è salita al 32% ma ben distante dal 12% riservato al carbone dal sistema elettrico italiano che dipende per oltre il 40% da gas naturale (17% in Europa). "L'italia - ha dichiarato Andrea Clavarino, Presidente di Assocarboni - è dotata delle più avanzate centrali a carbone e eccelle negli investimenti fatti sul fronte ambientale, eppure la quota del carbone resta comunque bassa, nonostante il carbone rappresenti una fonte di approwigionamento sicura (le riserve di carbone sono presenti in più di 100 paesi e sono 3,5 volte superiori a quelle del gas e 5 rispetto all'olio) e più competitiva." "Gli alti prezzi dell'elettricità registrati nel nostro paese, su cui il costo del combustibile incide per oltre il 50%, costituiscono una delle principali ragioni della perdita di competitività di molte delle nostre industrie: in base ad Eurostat infatti, in un anno un'impresa italiana arriva a pagare oltre 400mila Euro in più di una francese o spagnola".  
   
   
CARO-BENZINA: INDAGHINO LE PROCURE DELLA REPUBBLICA! IL PETROLIO SCENDE DEL 4,5% MA ALLA POMPA NESSUNA VARIAZIONE  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Il Codacons torna a chiedere l’intervento della magistratura contro le speculazioni legate ai prezzi dei carburanti. Mentre infatti a New York il petrolio è scambiato a 48,67 dollari barile, in calo del 4,5% rispetto a venerdì 7 maggio, e a Londra è sceso ai minimi da 12 settimane, a 47,71 dollari, in Italia i prezzi alla pompa dei carburanti sono rimasti sostanzialmente fermi. “Questi dati – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – dimostrano chiaramente come gli automobilisti italiani siano danneggiati da speculazioni atte a mantenere alti i prezzi dei carburanti presso i distributori. Ci meravigliamo di come, di fronte a tanta evidenza, né il Ministero delle attività produttive né le varie Procure siano intervenute per capire cosa stia accadendo”. L’associazione torna quindi a chiedere alla magistratura di avviare delle indagini in tutta Italia per l’ipotesi di aggiotaggio, sanzionando i responsabili di tali ingiuste speculazioni.  
   
   
AVANZA L’INDUSTRIA DEL GAS IN VENETO  
 
Padova, 16 maggio 2005 - Nonostante la generale recessione e crisi delle assunzioni, l’industria dei gas industriali e medicali dimostra solidità. Il Gruppo Messer, una multinazionale del settore con sede a Francoforte e operante in 32 paesi, con più di 4400 dipendenti (nel 2004), cresce anche nel Nordest italiano. La produzione riguarda gas tecnici, puri e speciali che vengono impiegati nelle acciaierie, nelle industrie chimiche e nelle industrie alimentari. Un intero settore è inoltre dedicato alla fornitura di gas terapeutici e di dispositivi medici a strutture ospedaliere pubbliche e private. La storia della Messer parte da lontano (dal 1900) e ora guarda al futuro: negli anni scorsi la Messer ha acquisito altre società e ha investito nei mercati cinesi, ora punta a potenziare la rete delle filiali italiane, creando opportunità di lavoro per giovani tecnici con esperienza nel settore. Dopo una grande espansione nel territorio nazionale, Messer Italia dal 1992 ha aperto una filiale anche a Padova, per ampliare il proprio mercato nel Nord-est. Per rafforzare la propria unità operativa di Padova, Messer Italia cerca oggi in particolare due figure professionali specifiche. Si tratta di una figura di Tecnico Commerciale, fra i 24 e i 35 anni, in possesso di una formazione tecnica e chimica di base, unite a spiccate doti relazionali e di problem-solving. La posizione dovrà curare e ampliare i rapporti commerciali nelle province di Padova, Vicenza e Verona. L’altra figura ricercata è di Tecnico per Assistenza e Manutenzione degli Impianti, con esperienza nel settore della realizzazione di impianti industriali, tubazioni e impianti a pressione. Nello specifico è richiesta competenza nella saldatura di tubazioni con tecnica Tig ed autogena. Il curriculum dovrà essere inviato all’indirizzo info@boscolo.Info  oppure via fax al numero 800 983848.  
   
   
IL CENTRO RICERCHE ENEA DELLA TRISAIA COME "MODELLO PILOTA" PER LA GESTIONE INTEGRATA DI AMBIENTE E SICUREZZA DI REALTÀ COMPLESSE  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Forum P.a. - "L'Enea, come Ente di ricerca che contribuisce allo sviluppo economico del Paese con le proprie competenze tecnico-scientifiche, ha sviluppato un modello innovativo di gestione integrata per gli aspetti ambientali e di sicurezza allinterno del suo Centro Ricerche della Trisaia, con la sperimentazione e messa a punto di tecnologie e nuovi strumenti metodologici. L'esperienza realizzata dal Centro della Trisaia ha permesso di realizzare un "prototipo di gestione"da diffondere ad altre realtà complesse, a partire dagli altri Centri dell'Enea, per favorire una maggiore consapevolezza e imprimere dinamismo al management ambientale e della sicurezza". L'avv. Cosimo Dell'aria, Consigliere di Amministrazione dell'Enea, ha aperto con queste parole il convegno "La certificazione ambientale e della sicurezza di organizzazioni complesse", che si è tenuto oggi a Roma nel corso del Forum P.a. L'avv. Dell'aria ha inoltre evidenziato che: l'Enea svolge un ruolo di sviluppo dell'innovazione e di trasferimento al sistema imprenditoriale del Paese e alla P.a., a cominciare dalla sperimentazione al proprio interno di processi innovativi finalizzati all'efficienza, all'efficacia e alla sostenibilità ambientale". Il Centro Ricerche Enea della Trisaia (Matera) è il primo centro di ricerca pubblico ad avere ottenuto una doppia certificazione per l'Ambiente e per la Sicurezza, secondo le norme Iso 14001 e Ohsas 18001, grazie ad un innovativo sistema di gestione che governa in modo integrato tutti gli aspetti ambientali e di sicurezza connessi alle attività svolte, messo a punto per migliorare le prestazioni del Centro nel suo complesso. Il sistema di gestione applicato al Centro della Trisaia è il risultato di un Progetto, denominato Siamesi (Sistema Integrato Ambiente e Sicurezza), promosso dal Centro della Trisaia per perseguire il miglioramento gestionaledi tutte le attività e di tutti i servizi che vi si svolgono, sul fronte dell'impatto ambientale e della sicurezza, sia all'interno della struttura che nei confronti del territorio circostante. Alcuni dei principali obiettivi raggiunti riguardano: le procedure atte a far decollare gli appalti verdi, la riutilizzazione delle acque di scarico ai fini irrigui attraverso un impianto di fitodepurazione, l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti, la razionalizzazione del consumo della carta. L'innovazione di questo sistema, che ha richiesto circa due anni di lavoro per la sua messa a punto (il Progetto Siamesi è stato avviato nel 2003), è costituita dall'essere riusciti a proceduralizzare le modalità gestionali ed operative connesse con le attività di ricerca e sperimentazione svolte nel Centro, anche se molte di queste presentavano caratteristiche difficilmente standardizzabili. Il modello di gestione integrata adottato dal Centro Ricerche della Trisaia è da considerare come un modello pilotatrasferibile, con gli opportuni adattamenti del caso, oltre che agli altri Centri di ricerca dell'Enea distribuiti sul territorio nazionale, anche ad altre particolari realtà territoriali. Il Centro Ricerche Enea della Trisaia, per le sue caratteristiche di estensione e per l'ampia diversificazione delle attività che vi si svolgono, è una realtà fortemente complessa che può essere rapportata ad altre tipologie di aggregazioni territoriali altrettanto articolate e complesse, come quelle costituite da un insieme di comuni di un'area geografica omogenea per ambiente e cultura, o da un distretto industriale, o da una grande area metropolitana. Per favorire l'adozione di sistemi di management di questo tipo da parte di altre realtà territoriali e imprenditoriali, l'Enea è pronto a mettere a disposizione le conoscenze tecnico-scientifiche, metodologiche e gestionali acquisite nell'ambito dello sviluppo e messa a punto di sistemi di gestione complessi, come è quello realizzato per il Centro della Trisaia, a supporto alle Amministrazioni Pubbliche Locali. Il Centro Ricerche della Trisaia, che per la sua collocazione geografica, costituisce un punto di riferimento della ricerca nel Mezzogiorno d'Italia, perseguendo la strada della certificazione volontaria per l'Ambiente e per la Sicurezza, ha inteso proporsi come motoredi un processo innovativo in grado di realizzare un modello trasparentenei confronti del territorio su cui insiste e della sua cittadinanza, delle Amministrazioni Locali e dei partner industriali. "Il Centro Ricerche della Trisaia - ha sottolineato il Dott. Donato Viggiano, Direttore del Centro - è una delle più importanti realtà tecnico-scientifiche per la ricerca applicata del Mezzogiorno, e il percorso intrapreso con il Progetto Siamesi per il conseguimento della doppia certificazione Ambiente e Sicurezza, costituisce una novità assoluta nel quadro delle certificazioni volontarie della P.a., riproponibile per altre Amministrazioni e per altri sistemi produttivi, con l'aspirazione di fungere da apri-pista alla diffusione di una cultura di management orientato ai principi dello sviluppo sostenibile anche in altre aree del Paese".  
   
   
“ZANZARE – DISINFESTAZIONI – INFORMAZIONE” ESPERIENZE ED INDAGINI  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Con il caldo torneranno le zanzare e gli Enti Pubblici ed i privati cittadini si stanno organizzando per combatterle. Quali sono i metodi impiegati? Come funzionano le disinfestazioni normalmente adottate? Hanno ripercussioni sugli esseri viventi e sull’ambiente? Chi è veramente la zanzara “tigre” e quali sono le conseguenze delle sue punture? Spesso i metodi usati risultano inefficaci e quindi inutili, anche perché gli insetti sviluppano resistenza ai prodotti chimici impiegati. Ci sono altre tecniche di lotta? Quali ad esempio, e come possono essere praticate? Insomma, qual è l’approccio corretto al problema estivo per eccellenza: le zanzare? Poiché i dubbi e le lacune su tale fenomeno sono molteplici, per fare il punto della situazione su un fenomeno comune sia alle grandi città che ai piccoli centri, alle campagne, ai Parchi, ecc. E per dare un contributo sia scientifico che informativo affinché il problema venga affrontato nel modo più corretto possibile, il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha indetto un Convegno nel quale specialisti del mondo scientifico, tecnico, ambientalista e dell’informazione, faranno il punto su un argomento di grandissima attualità che coinvolge tutti. Perché le zanzare non guardano in faccia a nessuno. Ore 9: Apertura dei lavori ed introduzione dr. Vincenzo Francaviglia – Dirigente di Ricerca - Cnr-itabc. Interventi: “L’uso di prodotti chimici nella Riserva Naturale Statale del litorale romano” dr. Anacleto Busà - Coordinatore Segreteria Nazionale Ambiente e/è Vita; “A Ninfa, un’esperienza vincente con la scienza della natura” dr. Lauro Marchetti – Sovrintendente ai “Giardini di Ninfa” – Latina; “Piante di troppo – Insetti di troppo – Popoli di troppo. Disinfestazioni nel silenzio” dr. Fulvio Grimaldi – Giornalista, Ambientalista; Quali i veri nemici?” dr.Ssa Fabrizia Pratesi – coordinatrice Comitato Scientifico Equivita; “La Tossicogenomica. Qual è l’impatto degli insetticidi sulla salute?” prof. Claude Reiss - Tossicologo molecolare, Dirigente di Ricerca – Cnrs Parigi; “E’ oggi possibile una lotta alle zanzare a basso impatto ambientale?” dr. Romeo Bellini – Entomologo Medico Veterinario - C.a.a. (Centro Agricoltura Ambiente) Emilia Romagna; “Applicazioni del Neem sulle zanzare” Mario Corti – Kinesiologo – Firenze; “Il messaggio mancante: verso un mondo libero da veleni e calamità” prof. Vittorio Marchi - Fisico, Ricercatore; Ore 11,30: Tavola Rotonda tra i relatori, con la partecipazione del prof. Carlo Consiglio, Zoologo – Lac, del dr Marco Caporioni, Biologo – Lipu, della dr.Ssa Sabina Bietolini, Biologa – autrice del dottorato di ricerca “Anópheles maculipennis” e di Rappresentanti di Pubbliche Amministrazioni ed Associazioni Ambientaliste. A conclusione dei lavori seguirà un dibattito con i presenti. 16 maggio 2005 ore 9.00 – 13.30 aula “Marconi”, Cnr, Consiglio Nazionale delle Ricerche, P.le Aldo Moro 7 - Roma.  
   
   
IL CETIAT PARTECIPERA’ ALLA 12A EDIZIONE DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA CHE SI TERRA’ A LIONE DAL 20 AL 23 GIUGNO 2005  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Il Congresso Internazionale di Metrologia è organizzato, ogni due anni, dal Collegio Francese di Metrologia. La 12a edizione si terrà a Lione dal 20 al 23 giugno 2005 con gli obiettivi di fare il punto sulle tecniche di verificazione e delle misure originali, sviluppate o in via di sviluppo, di presentare le evoluzioni della metrologia e le sue implicazioni per l’industria, la ricerca, l’ambiente e la sicurezza, l’economia e la qualità, a livello nazionale e internazionale. Il Congresso riunisce da 800 a 1000 partecipanti provenienti da 45 diversi paesi, metrologi di tutte le industrie interessate, imprese e organismi, metrologi dei laboratori di verificazione, di analisi e di campionature, costruttori e utilizzatori di apparecchi per la misurazione, responsabili di qualità, insegnanti e ricercatori. Questa edizione 2005 sarà eccezionale poiché coincide con la riunione del Comitato Internazionale della Metrologia Legale che festeggerà, in questa occasione i suoi 50 anni di attività. Il Cetiat, membro del comitato organizzativo dell’evento sarà presente: attraverso alcuni dei suoi esperti che interverranno in veste di conferenzieri/relatori, con uno stand sull’esposizione organizzata in parallelo al Congresso, che raggruppa i produttori di materiali di misurazione e i fornitori di servizi di metrologia, con una visita tecnica organizzata, presso il Cetiat nel pomeriggio di mercoledì 22 giugno nell’ambito del Congresso. Tutte le informazioni per iscriversi o riservare uno stand espositivo sono disponibili al sito www.Cfmetrologie.com  
   
   
INNOVAZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: PARTE UN PIANO DI RICERCA CONGIUNTO TRA ITALIA, SPAGNA E PORTOGALLO I MINISTRI SAN SEGUNDO, GAGO E MORATTI FIRMANO A ROMA UN'IMPORTANTE INTESA  
 
Roma, 16 maggio 2005 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, il Ministro spagnolo dell'Educazione e della Scienza, Maria Jesus San Segundo, e il Ministro portoghese della Scienza, della Tecnologia e dell'Istruzione superiore, José Mariano Gago, sottoscrivono oggi pomeriggio a Roma nell'ambito del convegno "Innovazione ed Europa" promosso da Cotec una Dichiarazione congiunta per il potenziamento della cooperazione scientifica tra i tre Paesi. In occasione della firma della Dichiarazione sono stati sottoscritti stamattina a Palazzo Chigi due importanti accordi tra enti di ricerca di Spagna, Portogallo e Italia riguardanti l'innovazione dei sistemi produttivi delle Piccole e medie imprese e la prevenzione dei disastri naturali. Gli accordi seguono quelli tra Italia e Francia, firmati lunedì scorso al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. "Gli accordi sottoscritti oggi rappresentano una tappa significativa nella costruzione dello Spazio europeo della ricerca e per la mobilità dei ricercatori tra Italia, Spagna e Portogallo", ha detto il Ministro Moratti. "Vorrei sottolineare in particolare l'importanza dell'accordo sull'innovazione dei processi produttivi delle piccole e medie imprese. Nel nostro Paese la produzione manifatturiera nei settori tradizionali è pari al 22 per cento del Pil misurato ai prezzi di mercato. Dobbiamo favorire l'innovazione di prodotto e di processo, rilanciando la collaborazione tra Paesi che hanno lo stesso tessuto produttivo, per valorizzare la ricerca in tale comparto anche a livello europeo". "Non meno importante è il secondo accordo, riguardante lo studio e la prevenzione di disastri naturali - terremoti, maremoti, vulcani - una problematica di forte impatto per i Paesi dell'area mediterranea. Entrambe le Piattaforme tecnologiche approvate sono destinate ad aumentare la massa critica di ricercatori e a concentrare le azioni dei nostri Paesi e rappresentano un importante punto di convergenza per sostenere nell'ambito dell'Ue la rilevanza e la priorità strategica di queste tematiche sia sotto il profilo scientifico che tecnologico". L'intesa intergovernativa incoraggia in particolare, nell'ambito del Vii Programma Quadro europeo, la nascita di centri di ricerca congiunti e la stipula di intese e di protocolli specifici tra Ministeri, Enti di ricerca, Università e Associazioni scientifiche dei tre Paesi. Ecco in sintesi i contenuti e gli obiettivi dei due accordi tecnici sottoscritti: 1. Accordo di cooperazione scientifica per lo sviluppo di nuove famiglie di tecnologie per macchine e sistemi di produzione tra il Cnr, la Fundación Fatronik di Elgoibar (Spagna) e l'Instituto de Engenharia de Sistemas e Computadores do Porto (Inesc Porto). In particolare, l'accordo è un esempio concreto di coerenza tra ricerca anche di frontiera e valorizzazione di produzioni tradizionali quali le calzature e le apparecchiature elettriche domestiche. "E' questo il risultato di un impegno coordinato tra università, enti di ricerca e imprese", ha spiegato il Ministro Moratti, "che risolve alla radice il problema del trasferimento tecnologico, in quanto la fase di ricerca viene svolta in sinergia con le imprese. Ma ci sono altri due aspetti importanti", ha aggiunto il Ministro. "In primo luogo accordi come questo ci consentono di dare una risposta alla competizione proveniente dai Paesi emergenti; in secondo luogo - e questo interessa tutti i consumatori - potremo avere prodotti di largo consumo a prezzi ridotti e di alta qualità, quasi personalizzati, rispondenti alle esigenze di ciascuno. Avremo cioè standard artigianali per quantità di massa". 2. Accordo di cooperazione scientifica nel settore delle Scienze geologiche tra l'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l'Ign, Istituto geográfico nacional di Madrid e l'Ist, Istituto superior tècnico di Lisbona. La collaborazione è mirata in particolare a favorire l'interazione tecnologica, lo sviluppo di progetti di ricerca comuni, lo scambio di ricercatori e tecnici, l'organizzazione di conferenze e seminari sugli argomenti riguardanti la geofisica e, in particolare, lo studio dei terremoti e dei vulcani, nonché la diffusione delle informazioni a livello sia nazionale sia internazionale al fine di una più efficace prevenzione. Ha spiegato il Ministro Moratti: "E' il primo passo per arrivare a una grande rete di ricerca che consentirà concreti progressi nella comprensione dei meccanismi dei grandi fenomeni naturali. Tutto questo", ha aggiunto il Ministro, "porterà ad una condivisione a livello europeo delle azioni di difesa dalle catastrofi provocate da terremoti, maremoti e vulcani".  
   
   
SEMINARIO PER GIOVANI SCIENZIATI  
 
Bruxelles, 16 maggio 2005 - Si terrà il 15 giugno a Varsavia (Polonia) un seminario rivolto ai giovani scienziati. I dottorandi e i ricercatori postdottorato sono invitati a partecipare al seminario, che fornirà informazioni pratiche sugli aspetti della mobilità e dei percorsi di carriera. I partecipanti avranno inoltre l'opportunità di conoscere i risultati del progetto Mobex 2 sulla mobilità e l'eccellenza negli ambiti scientifici del mercato del lavoro. Http://nextwave.sciencemag.org/cgi/content/full/2005/05/06/1  
   
   
"DEMOCRAZIA"  
 
Milano, 16 maggio 2005 - Il secondo incontro del ciclo "Le parole delle relazioni internazionali", organizzato dall'Ispi in collaborazione con la Casa Editrice Egea, si tiene il prossimo 18 maggio alle ore 18.30 sul tema: "Democrazia" Intervengono: Fabio Fossati, Università degli Studi di Trieste; Guido Montani, Movimento Federalista Europeo; Angelo Panebianco, Università di Bologna. Modera: Vittorio Emanuele Parsi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il programma completo è consultabile sul sito www.Ispionline.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI VENERDÌ 20 MAGGIO 2005 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 ALLE 19.45 PROCLAMATO DA FILT CGIL – FIT CISL – UILT UIL – FAISA CISAL – UGL  
 
Milano 16 maggio 2005 - Venerdì 20 maggio 2005, le organizzazioni sindacali Filt Cgil – Fit Cisl – Uilt Uil – Faisa Cisal – Ugl, hanno proclamato uno sciopero nazionale nell’ambito della vertenza relativa ai trattamenti economici integrativi di malattia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: · dall’inizio del servizio alle 8.45; · dalle 15 alle 18; · dalle 19.45 al termine del servizio. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione, si asterrà dalle 8.45 alle 15 e alle 18 alle 19.45. Data la discrezionalità di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, non è prevedibile sull’intera rete Atm l’entità della riduzione del servizio. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it