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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Maggio 2005 |
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I MINISTRI DELLA SANITÀ DELL'UE SI ACCORDANO PER FAR DIVENTARE LA TELESANITÀ UNA REALTÀ CONCRETA ENTRO CINQUE ANNI |
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Bruxelles, 30 maggio 2005 - I ministri della Sanità dell'Ue e la Commissione europea hanno annunciato la loro decisione di istituire entro il 2010 un sistema europeo di telesanità integrato, compatibile e interoperabile. Nel corso di una conferenza sulla sanità online svoltasi in Norvegia il 23 e 24 maggio, ministri e rappresentanti della Commissione si sono impegnati, attraverso piani d'azione europei e nazionali, a mettere al servizio della salute dei cittadini europei le migliori tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic). "È assodato che gli errori e gli incidenti medici costano ogni anno migliaia di vite umane e milioni di euro. È inoltre opinione diffusa che gli strumenti della telesanità, quali ad esempio le [prescrizioni] elettroniche e un sostegno decisionale in tempo reale, se uniti ad archivi sanitari elettronici integrati e interoperabili, possano ridurre in misura significativa il numero di tali errori e incidenti", si legge nelle conclusioni della conferenza. "La sicurezza dei pazienti non sarà tuttavia l'unico effetto positivo di un'infrastruttura integrata di telesanità. L'uso da parte degli operatori del settore sanitario di efficaci strumenti telematici consentirà di rendere più flessibile e collaborativo il lavoro tra le istituzioni sanitarie nonché tra le tradizionali sfere di attività sanitaria, ossia assistenza primaria, secondaria e domiciliare". In occasione della conferenza, i ministri hanno deciso di assicurare la creazione di sistemi sanitari coerenti e interoperabili entro i prossimi cinque anni e la realizzazione di progetti quali il completamento di un portale dell'Ue dedicato alla salute, il rafforzamento della capacità di controllo delle minacce per la salute avvalendosi delle Tic, l'ulteriore promozione dell'uso di carte sanitarie, la definizione di strategie per la diffusione delle migliori prassi e di metodi di analisi comparativa, l'accelerazione del conseguimento dell'obiettivo di integrazione e interoperabilità dei sistemi informativi e degli archivi elettronici in campo sanitario e il compimento di progressi concreti nello studio delle implicazioni in materia di Tic della mobilità dei pazienti e dei professionisti del settore. "Il criterio ispiratore della telesanità in Europa dovrebbe essere quello di spendere il denaro per il bene dei pazienti e non per le formalità burocratiche", ha affermato Viviane Reding, Commissario europeo per la Società dell'informazione e i mezzi di comunicazione. "Ad esempio, gli archivi sanitari elettronici possono aiutare i medici a diagnosticare le malattie e prescrivere le cure in modo più preciso, con una conseguente riduzione degli errori sanitari, oltre a consentire di ridurre le pratiche burocratiche e rendere il servizio più efficiente. Grazie alle prenotazioni in rete delle prestazioni sanitarie da parte dei pazienti, la Danimarca riesce a risparmiare 1 milione di euro all'anno, che potrebbero diventare 3,5 milioni se tutte le prenotazioni venissero effettuate per via elettronica". Il ministro della Sanità del Lussemburgo, Mars Di Bartolomeo, ha chiesto ai colleghi di accrescere il loro impegno a favore della sanità elettronica e di assicurare, in collaborazione con la Commissione europea, la disponibilità delle risorse necessarie per avviare progetti pilota in tutti gli Stati membri. "Le nuove applicazioni tecnologiche offerte dall'era della società dell'informazione sono quasi illimitate e devono essere utilizzate a vantaggio della salute pubblica", ha affermato Mars Di Bartolomeo prima di avvertire che la telesanità "non può essere realizzata a costo zero". Ha aggiunto tuttavia che nessuno può negare i vantaggi che essa comporta per i pazienti e i sistemi sanitario e finanziario. Un maggiore coordinamento e una riduzione del numero dei gruppi di lavoro esistenti è una condizione essenziale per garantire il rapido successo della telesanità, ha concluso Mars Di Bartolomeo. Http://europa.eu.int/information_society/qualif/health/index_it.htm |
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BANCA INTESA E FONDAZIONE CARIPLO, CON LA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO, SAVE THE CHILDREN, L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SCOUT E CISP (CENTRO ITALIANO PER LO SVILUPPO DEI POPOLI) ANNUNCIANO L’AVVIO DI PROJECT MALAWI, UN PIANO DI INTERVENTO IN UNO DEI 15 PAESI PIÙ POVERI DEL MONDO. STANZIATI 9 MILIONI DI EURO FINO AL GIUGNO 2008 |
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Roma, 30 maggio 2005 - Una speranza media di vita tra le più basse di tutta l’Africa ma che l’Aids fa scendere ancora fino a 38 anni. Si è già vecchi quando da noi si è ancora ragazzi. Il 15% della popolazione affetta dal virus dell’Aids. La diffusione verticale madre-figlio del contagio fa nascere ammalati 11 bambini su 100. Scuole e uffici che si svuotano per mancanza di quadri. Gli orfani che devono lasciare la scuola e andare nei campi. Le pratiche tribali che perpetuano il contagio anche alle vedove. È la situazione del Malawi, uno dei 15 paesi più poveri del mondo. Per la prima volta due protagonisti dell’economia - la principale banca e il più grande ente non profit italiano - uniscono i loro sforzi a quelli delle migliori organizzazioni non governative per lanciare un originale progetto-Paese di lungo periodo in Africa. Obiettivo limitare il contagio dell’Aids, grazie a una strategia integrata in quattro punti per sostenere lo sviluppo sociale ed economico. Ogni azione è affidata ad un’organizzazione specializzata e già operante in Malawi. L’intervento centrale combatterà la trasmissione verticale madre-figlio dell’Aids, e sarà svolto dalla Comunità di Sant’egidio attraverso il protocollo D.r.e.a.m. (Drug Resources Enhancement Against Aids and Malnutrition). Dream si basa su un approccio diagnostico-terapeutico di qualità pari a quella in uso con successo in Occidente, e che ha già dato importanti risultati nel vicino Mozambico. Le tre azioni di supporto a Dream sono rivolte all’aiuto agli orfani (affidata a Save the Children), all’educazione e prevenzione (a cura delle reti scout del Malawi) e alla sviluppo locale (sotto la responsabilità di Cisp). Un milione di orfani che distrugge il tessuto sociale del paese. La scarsa informazione sulla malattia inquinata da leggende popolari che spesso aumentano la circolazione del virus (unirsi a una vergine “guarisce” dal contagio, le vedove dei malati di Aids vanno “purificate” da un guaritore). La mancanza di mezzi economici per le attività più minute. Ecco il secondo piano di intervento. Project Malawi debutterà con un progetto pilota nell’area di Blantyre, nel sud del Paese, dove, entro il giugno 2006, verranno allestiti un laboratorio di biologia molecolare e un centro di salute per lo screening delle donne in gravidanza, la distribuzione dei farmaci anti-retrovirali e il monitoraggio dei malati. In parallelo all’azione sanitaria, saranno creati un centro di assistenza per gli orfani, un centro di consulenza per la microfinanza a sostegno delle famiglie colpite dall’Aids e verrà lanciata la campagna di prevenzione a cura degli Scout. Nei due anni successivi il progetto coprirà la maggior parte dei distretti del Malawi in stretta collaborazione con il Governo democratico malawiano. Banca Intesa e Fondazione Cariplo hanno già stanziato tre milioni di euro a favore di Progetto Malawi. In base ai risultati raggiunti, il finanziamento potrà salire fino a 9 milioni di euro in 3 anni, cui si aggiungeranno altre risorse attraverso il cofinanziamento internazionale e originali iniziative di fund raising in Italia. Il progetto sarà monitorato dalla Fondazione Cariplo (anche attraverso le Fondazioni Giordano dell’Amore). Per garantire la necessaria trasparenza, i risultati saranno resi pubblici in due appuntamenti l’anno con i media e diffusi in tempo reale su Internet. I promotori del Progetto Malawi opereranno insieme secondo una pratica di efficienza e buona organizzazione, ma nella certezza che intervenire oggi in Africa contro l’epidemia di Aids non è solo un’operazione umanitaria a favore di popolazioni sfortunate: è anche un contributo alla stabilità del nostro pianeta e al prestigio globale del nostro paese. Progetto Malawi vuol diventare un laboratorio di intervento in cui culture e approcci diversi al tema della sanità e dello sviluppo convergano insieme per un risultato straordinario. Dichiarazione di Corrado Passera - La qualità dell’intervento sull’Aids svolto dalla Comunità di Sant’egidio, riconosciuta dall’Oms come una delle migliori esperienze sinora realizzate in Africa e l’approccio integrato di Project Malawi ci rendono fiduciosi di poter contribuire allo sviluppo di un Paese in condizioni estreme. Cure d’avanguardia, educazione, presidio dei bambini nelle loro comunità e microfinanza: sono gli strumenti sinergici alla base di un intervento di lungo respiro. Project Malawi segna un momento importante della nostra crescente collaborazione con Fondazione Cariplo e ci offre il privilegio di lavorare con quattro organizzazioni che in Africa stanno ottenendo eccezionali risultati. Dichiarazione di Giuseppe Guazzetti - La Fondazione Cariplo considera la riduzione dei divari tra il Nord e il Sud del mondo uno dei suoi obiettivi prioritari. A questo scopo ha avviato già nel 2002 il bando “Creare partnership internazionali per lo sviluppo”, attraverso il quale sono state finanziate numerose iniziative all’estero. Da allora ad oggi stati sostenuti circa 160 progetti con oltre 11 milioni di euro; nello specifico lo scorso anno i progetti realizzati in partneship sono stati 57. Project Malawi, presentato oggi, si distingue anche per la sua capacità di raccogliere, attorno allo stesso tavolo, più attori impegnati sullo stesso fronte, per il raggiungimento di un obbiettivo comune realizzando così una collaborazione concreta tra le diverse componenti in campo. |
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BIOSAFETY: INTERNATIONAL MEETING TO ADOPT BINDING RULES ON TRADE IN GMOS |
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Brussels, 30 May 2005 - Representatives of 119 governments are expected to adopt binding rules on the documentation that has to accompany genetically modified agricultural commodities, such as wheat, maize and soya, when they are transported across borders. These rules will ensure that only approved Gmos enter the territory of the respective Parties. The documentation requirements are the most important point on the agenda of the Second Meeting of the Parties (Mop2) to the Cartagena Protocol on Biosafety, which will take place 30 May to 3 June in Montreal, Canada. At the meeting, the European Commission, which is negotiating on behalf of the Eu, will push for documentation requirements that are clear, meaningful, practical for both exporters and importers of agricultural products, and consistent with Eu law.In addition to the documentation requirements, Mop2 will take decisions on a range of other issues that are relevant for effective implementation of the Protocol, including: guidance on risk assessment for Gmos; cooperation in research and information exchange on the socio-economic consequences of Gmos; the effectiveness of capacity-building activities in developing countries; the operation of the web-based information exchange portal established by the Protocol, the so called Biosafety Clearing House; public awareness and participation; rules of procedure for the Protocol’s compliance mechanism. Mop2 is being preceded 25-27 May by another meeting in the framework of the Protocol, which is devoted to the development of rules and procedures on liability for damage caused by Gmos. This is the first step in a negotiation process due to finish by 2008. The Cartagena Protocol on Biosafety is the only international treaty governing the cross-border transport of genetically modified organisms and a supplementary agreement to the 1992 Convention on Biological Biodiversity. The rules set out in the Protocol are intended to promote the conservation and sustainable use of biological diversity and protect the public from the potentially harmful effects of Gmos. The Protocol entered into force on 11 September 2003 and currently has 119 Parties, including all Member States and the European Community. The Cartagena Protocol is incorporated into Eu legislation through a wide range of laws. The cornerstone of this legal framework is Directive 2001/18/Ec on the deliberate release into the environment of genetically modified organisms. It is supplemented by a Regulation on the transboundary movements of Gmos, which was adopted in 2003. More information on Mop2 of the Cartagena Protocol can be found at: http://www.Biodiv.org/biosafety/cop-mop/second-meeting.aspx |
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LA CAMERA DEI DEPUTATI AMERICANA PONE ALL'ORDINE DEL GIORNO LA QUESTIONE DEI FINANZIAMENTI PER LA RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI |
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Bruxelles, 30 maggio 2005 - La Camera bassa del Congresso statunitense, la Camera dei deputati, ha votato a favore di un disegno di legge volto a eliminare le restrizioni al finanziamento federale a favore della ricerca nel campo delle cellule staminali di embrione. Ciò presuppone la possibilità di uno scontro con colui che per primo introdusse le restrizioni al finanziamento pubblico nel 2001, il Presidente americano George W. Bush, che ha promesso di opporre il veto al disegno di legge qualora dovesse essere approvato alla Camera alta del Congresso, il Senato americano. Il disegno di legge è passato con 238 voti contro 194, un numero che non è sufficiente per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria per scavalcare il veto presidenziale. Se George Bush dovesse effettivamente esercitare il suo diritto di veto, sarebbe la prima volta in tutto il suo mandato. Le dichiarazioni rilasciate di recente dal Presidente americano lasciano tuttavia intendere che sarebbe indubbiamente disposto a ricorrere al veto per arrestare il percorso di un disegno di legge da lui considerato "un errore". "Questa legge ci farebbe oltrepassare una soglia etica critica creando nuovi incentivi per la continua distruzione della vita umana in fieri", ha osservato George Bush prima del voto il 24 maggio. "Superare quella soglia sarebbe un errore enorme". Nel corso del dibattito precedente il voto, il deputato repubblicano Charlie Bas si è espresso a favore delle proposte, sollecitando i colleghi a concentrarsi sulle terapie e le cure che potrebbero derivare dalla ricerca sulle cellule staminali di embrione. "Se l'America si asterrà in virtù di un principio morale e non consentirà il proseguimento di una ricerca scientifica adeguata sotto l'egida dell'Istituto sanitario nazionale, compirà un gesto irragionevole, a mio parere", ha affermato. Di fatto, un gruppo di deputati contrari al diritto di aborto ha effettivamente votato a favore del disegno di legge per le promesse in campo medico che le cellule staminali di embrione possono offrire. "Chi può dire che prolungare la vita non sia schierarsi a favore della vita?", ha dichiarato la deputata repubblicana Jo Ann Emerson, che sostiene di avere alle spalle un passato "perfettamente" favorevole alla vita. "Devo seguire il mio cuore sulla questione, e non posso che esprimermi a favore". Gli oppositori del disegno di legge osservano però che non è ancora stato dimostrato che la ricerca sulle cellule staminali di embrione possa effettivamente produrre cure, e che anche se fosse così, finanziare tale ricerca con i soldi dei contribuenti sarebbe sbagliato. "Nella vita dei cittadini e delle nazioni ci sono degli errori a cui non si può rimediare", ha fatto notare il leader della maggioranza repubblicana nella Camera dei deputati, Tom Delay. "Se vogliamo concedere al piccolo embrione una parvenza di rispetto e dignità, non possiamo utilizzare in buona fede i soldi dei contribuenti per distruggerlo". Benché non sia stata ancora fissata alcuna data per il voto del Senato sul disegno di legge, circola voce che il capogruppo repubblicano della Camera alta Bill Frist sia sottoposto a pressioni crescenti per consentire lo svolgimento di un dibattito nel prossimo futuro. Nel frattempo Tom Delay, analogamente al Presidente Bush, sta sollecitando l'adozione di un altro disegno di legge, che garantirebbe il finanziamento federale alla ricerca che utilizza cellule staminali derivate dal sangue del cordone ombelicale e da donatori adulti, e che ha già superato favorevolmente una votazione in seno alla Camera dei deputati con 431 voti a favore e 1 contrario. |
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L’INVERSIONE DEL PROCESSO D’INVECCHIAMENTO È ORMAI UN DATO DI FATTO, COMPROVATO DA UNA RICERCA CLINICA ESEGUITA IN ITALIA I RISULTATI PRESENTATI ALLA IV CONFERENZA ON AGING AND CANCER
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Milano, 30 maggio 2005 - Stromboli, 6-11 giugno 2005. – Sono oggi parecchie migliaia le persone che in Italia fanno regolarmente uso di una speciale formulazione antinvecchiamento ideata dal professor Walter Pierpaoli, comprendente melatonina più zinco e selenio. Il ‘razionale’ di questa pratica, divenuta per molti abituale, trova adesso fondamento in una ricerca clinica randomizzata, in doppio cieco, eseguita dal professor Walter Pierpaoli e collaboratori su pazienti in menopausa o perimenopausa (cioè immediatamente prima o subito dopo) che ha dimostrato in maniera incontrovertibile come le manifestazioni tipiche di quella stagione della vita, classica espressione dell’età che avanza, siano tutt’altro che inevitabili. In particolare è stato accertato che la somministrazione notturna di melatonina è in grado di indurre una significativa inversione del processo di invecchiamento, evidenziata in alcuni casi anche dalla ‘rinascita’ dell’età fertile. È in sostanza dimostrato che la melatonina, ‘da sola’, e in soli sei mesi, è riuscita a ringiovanire donne fra i 42 e i 62 anni. «Quando abbiamo effettuato la ricerca presso la clinica Madonna delle Grazie di Velletri», dichiara il professor Pierpaoli, lo scienziato che studia, ormai da oltre trent’anni, gli effetti antietà di alcune molecole presenti in natura, in primo luogo la melatonina, «abbiamo potuto constatare come si siano ripristinate nelle pazienti le condizioni ormonali antecedenti il fenomeno della menopausa. Lo studio costituisce la chiave di volta per poter comprendere e dimostrare che la melatonina è in grado non soltanto di bloccare, ma addirittura di invertire l’invecchiamento. Un punto che la nostra ricerca è riuscita a dimostrare in maniera incontrovertibile (Experimental Gerontology 36, 2001, 297-310). È soltanto un esempio del cambiamento di marcia che può essere impresso all’incessante procedere dell’orologio biologico e al suo programma predeterminato, e ritenuto perciò finora ineluttabile, e che riguarda anche processi neurodegenerativi di vario genere e normalmente di grande impatto sociale.» È un approccio diverso alla cura delle malattie neurologiche, in particolare quelle su base auto-immunitaria che, secondo lo scienziato, «si basa su interventi specifici su quelle alterazioni neuroendocrine che indubbiamente promuovono e/o influenzano la genesi e il mantenimento dei disordini immunitari presenti in un largo gruppo di malattie neurologiche, come la sclerosi multipla (Ms), la miastenia grave, la polimiosite idiopatica, la polineurite e molte altre neuropatie collegate all’immunità.» A questo proposito è appena il caso di ricordare che solamente la sclerosi multipla colpisce nel mondo oltre cento milioni di individui, e soltanto negli Stati Uniti, da 250.000 a 300.000 persone soffrono di Sclerosi Multipla! La circostanza non stupisce, specie se si pensa che «tutti gli eventi di natura immunitaria e ormonale», afferma Pierpaoli, Presidente dell’omonima Fondazione, «sono così indissolubilmente legati in un reticolo interdipendente dalla nascita alla morte. La dissociazione o l’alterazione di una tale costante di equilibrio risulta nelle malattie di ogni tipo, auto-immunitarie, degenerative e nel cancro.» Solamente studiando le strette connessioni tra il sistema neuro-endocrino e immunitario «possiamo tentare di fare una ragionevole classificazione delle malattie neurodegenerative», continua Pierpaoli, «che non sono solo dovute, o quasi mai, ad una patologia specifica del nervo o del cervello, ma piuttosto ad una profonda alterazione dei legami di equilibrio esistenti tra il cervello, gli ormoni e l’immunità! Da questo squilibrio traggono origine le malattie neurodegenerative e quindi è in questo contesto di interdipendenza stretta che vanno considerate e anche curate! Solo la neuroimmunomodulazione è in grado di percepire la natura, di analizzare l’origine e il decorso, di modulare il recupero mediante inversione della malattia, e infine in certi casi ottenere la guarigione delle malattie neurodegenerative. Quindi in essenza, mentre le malattie neurodegenerative sono moltissime e classificate in base ai loro sintomi e localizzazione, la loro origine può essere solo univoca e la cura non può che essere basata sul riassetto neuro-ormonale-immunitario ciclico. Sulla base delle mie recenti esperienze terapeutiche, alla base delle malattie neurodegenerative esiste sempre uno stato di immuno-soppressione che viene segnalato da numerosi segni premonitori, che non trovano purtroppo una sentinella vigile, vale a dire il sistema immunitario! Faccio riferimento a ripetute e mal curate infezioni virali da virus banali (rinite, influenza, faringiti) o erpetici, spesso trattate con antibiotici che sono di per sé immuno-soppressori. Talvolta esistono stati di malnutrizione, spesso condizioni di disagio psichico e alterazioni ormonali croniche mai diagnosticate, che ovviamente alterano la resistenza immunologia. Quindi, sulla base di situazioni sociali e familiari disagiate o ambigue, sorgono subdolamente alterazioni ormonali che pregiudicano una risposta immunitaria vigorosa. Il prolungamento di un tale stato non può che condurre ad una virulentazione degli agenti virali o batterici, che finalmente scatenano la malattia neurodegenerativa su qualsiasi tessuto nervoso e in genere su qualsiasi tessuto o organo. Spesso alla radice della malattia esiste una deviazione del sistema immunitario che porta ad una autoaggressione, ovvero alla comparsa di auto-immunità. Una volta che il processo auto-immunitario è iniziato, esso si prolunga e si perpetua con la progressiva distruzione dell’organo-bersaglio. Basti pensare alla tiroidite auto-immune (tipo Hashimoto), che frequentemente non viene affatto diagnosticata e che produce gravissimi squilibri e immuno-deficienza. L’auto-immunità diretta verso le varie componenti del tessuto nervoso centrale o periferico (mielina, assoni, microglia o macroglia, membrane connettivali varie) sta spesso alla base delle malattie neurodegenerative, ma viene sempre scatenata da uno stato di immunosoppressione dovuto a disagio psichico ed a virus latenti banali o “lenti” che ci popolano permanentemente o anche più raramente a infezioni croniche batteriche o parassitarie.» Allo scopo di fornire al professor Pierpaoli la possibilità di proseguire in modo proficuo e spedito le proprie ricerche è stata costituita in data 16 febbraio 2005 la Fondazione Pierpaoli per le scienze della vita. La Fondazione si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi: a. Promuovere il rinascimento della medicina. Il significato di questo ambizioso traguardo sta nella constatazione che oggi è possibile, secondo gli studi del professor Pierpaoli, prevenire e curare patologie anche gravi attraverso l’uso di molecole già presenti in natura (anche se prodotte per via sintetica), riducendo il ricorso alle molecole artificiali e ai farmaci di sintesi, di cui sono purtroppo ben noti gli importanti effetti collaterali. Rinascimento della medicina per opporsi quindi al monopolio della salute messo in atto da chi ha creato il proprio business sulla pelle di ignari pazienti. Basti pensare a questo proposito (un esempio per tutti) all’uso sconsiderato dei cortisonici che creano più danni di quanti non ne contrastino. B. Rendere disponibili molecole naturali (la cui struttura è cioè già presente in natura, anche se la realizzazione avviene per procedimento di sintesi) in grado di rafforzare il sistema immunitario. Le ricerche del professor Pierpaoli hanno già consentito la messa a punto di almeno una formulazione, unica nel suo genere, che prevede un mix di sostanze come melatonina più zinco e selenio, particolarmente adatta a contrastare l’invecchiamento. Il progredire di quest’ultimo è infatti legato al deterioramento della ghiandola pineale (che secerne la melatonina, che non è un ormone perché non ha un organo bersaglio e non ha né la struttura né le funzioni di un ormone, nell’organismo umano durante la notte), la quale è in ultima analisi responsabile dell’ordine impartito alle cellule di invecchiare, secondo un preciso programma dettato dall’orologio biologico presente in ciascun essere vivente. Altre molecole e formulazioni sono allo studio, e alcune di esse (la cui formulazione è coperta da brevetto internazionale) saranno presto disponibili grazie appunto all’impegno della neonata Fondazione Walter Pierpaoli. Senza voler entrare nei dettagli per non alimentare facili aspettative e speranze, si può però affermare che gli interventi allo studio riguarderanno in primo luogo il sistema immunitario, il cui deficit è causa delle più svariate e gravi patologie. C. Promuovere la ricerca del professor Pierpaoli con particolare attenzione all’anti-aging e alle malattie neurodegenerative. La Fondazione acquisirà presto un’importante partecipazione in uno dei più prestigiosi laboratori farmaceutici italiani allo scopo di consentire al professor Pierpaoli di portare a compimento gli studi intrapresi da oltre un trentennio nel campo dell’anti-aging, dei trapianti, del diabete ecc. La Fondazione Walter Pierpaoli per le scienze della vita ha la propria sede a Orvieto ed è attualmente dotata di un fondo di 1.000.000 di euro. La Fondazione intende accrescere il proprio patrimonio fino a raggiungere il traguardo di trenta milioni di euro. Si doterà inoltre di un Centro Studi in maniera da porsi come punto di riferimento per quanti intendano reperire documentazione e ricerche sull’anti-aging. In questa direzione va la quarta Conferenza di Stromboli (che si terrà a giorni, dal 6 all’11 giugno). Si tratta di un consesso internazionale fra i più prestigiosi ricercatori al mondo in ambito anti-aging e correlati. In particolare l’edizione di quest’anno (la Conferenza avrà da adesso in poi cadenza biennale) ha per titolo: ‘Inversione dell’invecchiamento, mito o realtà? Al di là delle barriere create dall’uomo’. Alla Conferenza, i cui lavori saranno pubblicati per iniziativa spontanea della prestigiosa Accademia delle Scienze di New York, come del resto è avvenuto per le precedenti edizioni, prendono parte oltre quaranta ricercatori. La Fondazione è inoltre già in grado di anticipare l’argomento della prossima Conferenza di Stromboli (2007) che avrà per argomento: ‘Le molecole naturali meravigliose e la loro riscoperta’. Per finire, la Fondazione prevede la messa a punto di ‘moduli residenziali della salute’, da realizzare in residenze particolarmente in sintonia con la natura, che saranno a disposizione dei pazienti, più o meno gravi. Si tratta di strutture territoriali in grado di garantire a persone affette da determinate patologie di poter usufruire per un limitato periodo di tempo degli originali protocolli predisposti da Pierpaoli, e da eseguire con l’assistenza diretta di personale medico specializzato. |
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MAL DI TESTA E NEVRALGIE SI SONO COMBATTUTE SULLE SPONDEDEL LAGO MAGGIORE CON ESPERTI PROVENIENTIDA TUTTO IL MONDO |
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Stresa, 30 maggio 2005 - Non più solo mal di testa al convegno che il centro cefalee dell'Istitutonazionale Neurologico Carlo Besta di Milano organizza ormai da cinque anninella cittadina che si affaccia su uno dei più bei laghi d'Italia.quest'anno, avvalendosi anche del contributo di studiosi provenienti datutto il mondo (dal Sud Africa alla Florida), il seminario ha fatto chiarezzasu un capitolo ancor più nebuloso di quello del mal di testa: le algiefacciali tipiche e atipiche, condizioni dolorose sulle quali talvolta sitrovano confusi gli stessi medici. Sabato anche un confronto con la scuola americana della Hcne di Stamford(vedi dopo) i cui esperti provenienti dalla Harward e dalla Darmouthmedical Schools degli Stati Uniti si sono alternati per tutto il giorno con iricercatori dell'Anircef, l'Associazione Neurologica Italiana per lo studiodelle cefalee Concentrato in un solo week-end, il convegno ha offerto un notevole numero di spuntidi discussione. |
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SCOPERTE SCIENTIFICHE: PROPRIETÀ DEI RICERCATORI O DEGLI ENTI DI RICERCA? AL SAN RAFFAELE ESPERTI IN TRASFERIMENTO TECNOLOGICO, RICERCATORI, AZIENDE E CHARITIES DISCUTONO DELLE NUOVE NORME SULLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE |
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Milano, 30 maggio – Il nuovo Codice dei diritti di proprietà industriale, entrato in vigore lo scorso 19 marzo, prevede cambiamenti sostanziali per la ricerca nelle università e negli istituti di ricerca: le nuove norme, in particolare l’articolo 65, ridefiniscono l’attribuzione della proprietà intellettuale delle invenzioni e il diritto di sfruttamento industriale sulla base dei finanziamenti alla ricerca. Una “rivoluzione” normativa che potrebbe avere forti ricadute non solo sugli enti che si occupano esclusivamente di ricerca ma anche sulle aziende, per le quali lo sfruttamento industriale dell’innovazione scientifica rappresenta un importante strumento di sviluppo. Esperti di trasferimento tecnologico, consulenti legali specializzati nella tutela della proprietà intellettuale, ricercatori, rappresentanti di aziende e charities si sono confrontati su questo tema venerdì 27 maggio all’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano. L’evento è stato organizzato da Science Park Raf S.p.a, società controllata dalla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano, in collaborazione con lo studio legale internazionale Bird & Bird e con il patrocinio di Assobiotech. |
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INAUGURATA CASAPROMETEO: DEDICATA ALLE FAMIGLIE E AI PAZIENTI CHE NECESSITANO DI UNA SISTEMAZIONE DURANTE LE CURE |
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Milano, 30 maggio 2005 - In data 28 maggio, presso la sede dell’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori in via Venezian 1 – Aula A – si è svolta la VI Giornata nazionale di Prometeo , associazione Onlus Progetto Malattie epatiche trapianti ed oncologia. E’ stata inaugurata Casaprometeo, risultato di quattro anni di raccolta fondi da parte dell’associazione , dedicata alle famiglie e ai pazienti che necessitano di una sistemazione durante le cure. In occasione dell’inaugurazione di Casaprometeo, presente la dott.Ssa Loredana Maspes, commissario straordinario dell’istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori www.Istitutotumori.mi.it , il dott. Vincenzo Mazzaferro, responsabile dell'Unità operativa Chirurgia 1 e Trapianti di Fegato presso l'Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano e fondatore di Prometeo e il Presidente dell’Associazione la Sig.ra Sandra Maggioni, saranno esposti i dati relativi all’attività dell’associazione , le novità sui trapianti, i futuri impegni di Prometeo. “Vivere per gli altri non è soltanto la legge del dovere, è anche la legge della felicità” (Auguste Comte, Pensées set préceptes) Con questo spirito, negli anni , presso l’ Istituto Nazionale dei tumori , è nato il legame fortissimo tra medici, assistiti e loro familiari. “L’associazione Prometeo, “ dice Loredana Maspes,”ne è un encomiabile esempio, concreto, giorno dopo giorno. Associazione relativamente giovane , fondata nel 2000, eppure molto capace e tenace, fondata da un gruppo di ex pazienti e dal Dott. Vincenzo Mazzaferro, responsabile dell'Unità operativa Chirurgia 1 e Trapianti di Fegato presso l'Istituto”. Il Progetto "Casaprometeo" è un tassello importante : un appartamento in Piazzale Gorini 18, a pochi passi dall'Istituto dei Tumori, che l'Associazione è riuscita, in parte, ad acquistare per poter ospitare i pazienti e i loro familiari, non risiedenti a Milano, in un momento così difficile della propria vita. Questa casa è un tangibile contributo della Onlus che opera nel campo socio-assistenziale e sanitario a favore dei malati epatici e dei loro familiari presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano come parte integrante della famiglia dell’Istituto, unita nell’impegno costante a favore dei cittadini. Dall'inizio dell'attività, si sono effettuati 282 trapianti con una percentuale del 70 % di pazienti provenienti da fuori Milano . La Casa di Accoglienza per quei pazienti e i loro familiari che non risiedono a Milano e che dovrebbero recarsi quotidianamente all'Istituto Tumori per i controlli ambulatoriali è una risposta concreta alle loro esigenze. Prometeo sostiene la ricerca , la cultura della donazione di organi , crea un fondo di solidarietà per chi necessita trapianti, aiuta degenti e loro familiari, edita un periodico “Giornale Prometeo Informa”, opera con i suoi volontari presso la struttura ospedaliera dell’Int , ogni giorno in tandem con medici, psicologi e lo staff , ha realizzato una carta dei servizi per aiutare i pazienti a raggiungere l’Istituto con minori difficoltà, organizza incontri tra medici e pazienti come “thé con Prometeo” , che si svolgono ogni due mercoledì al mese, presso l'Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano al 7° piano nella sala ristorazione del reparto U.o. Di Chirurgia Apparato Digerente e Trapianto di Fegato diretto dal Dott. Vincenzo Mazzaferro. Www.casaprometeo.org |
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LA FONDAZIONE ANT ITALIA LANCIA LA PRIMA EDIZIONE DELLA CAMPAGNA NAZIONALE DI EVENTI SPECIALI “ESTATE ANT 2005: E’ TEMPO DI SOLIDARIETÀ” |
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Milano, 30 maggio 2005 – La Fondazione Ant Italia Onlus (la più importante esperienza a livello italiano di assistenza domiciliare gratuita ai Sofferenti di tumore) presenta la prima edizione della campagna nazionale di raccolta fondi denominata “Estate Ant 2005: è tempo di solidarietà”. Il tutto grazie alla realizzazione (tra giugno e settembre 2005) di eventi speciali di grande prestigio e di risonanza nazionale in alcune località italiane, toccando alcuni punti cardine del territorio nazionale. Tra le città interessate vi saranno, per esempio, Roseda di Merate (sul Lago di Como), Pesaro, Firenze, Bari, Livorno. <<Grazie a questa prima edizione della campagna nazionale – spiega il prof. Franco Pannuti, Presidente della Fondazione Ant Italia – la nostra Fondazione ha, questa estate, deciso di essere presente in alcune località italiane con l’intento di organizzare eventi ed incontri di importante valore etico e di raccogliere fondi a favore dell’assistenza ai Sofferenti di tumore in fase avanzata ed avanzatissima. Non sarà, quindi, una vacanza dai Sofferenti o dall’assistenza domiciliare, ma sarà, invece, al contrario, un maggiore impegno per fare in modo che la solidarietà non vada mai in vacanza>>. Questa una prima parte del calendario delle iniziative già fissate della campagna “Estate Ant 2005 è tempo di solidarietà”: Torneo di Tennis a Roseda di Merate sul Lago di Como il 19 giugno all’interno del 17° “dodici ore di tennis”; Cena in Barca e Cena di Gala a Pesaro in luglio; Festa dell’Estate a Villa Ebe di Borgo San Lorenzo (Firenze) il 23 giugno; Serata Ant alle Rime Rampanti di Firenze (spazio serale all’aperto dell’estate fiorentina) in luglio; ‘Gran Ballo d’Estate’ alla Fiera del Levante di Bari l’11 giugno; l’evento “Effetto Venezia” che animerà i canali medicei a Livorno a fine luglio. Il programma completo dell’Estate Ant 2005 e le modalità di partecipazione per ogni singola città saranno disponibili sul sito www.Antitalia.org (a partire da giugno) e chiamando il numero telefonico 051-6199385. L’eubiosia, (dal greco eu=buona e bios=vita), è il principio guida dell’Ant Italia e sarà anche il filo che legherà insieme il programma di eventi di solidarietà estivi firmato dalla Fondazione. Tra gli obiettivi della campagna “Estate Ant 2005: è tempo di solidarietà” vi sono quelli di raccogliere fondi (attraverso donazioni in denaro, conferimento di beni o servizi, supporto tecnico alle iniziative Ant grazie operazioni di co-marketing) per sostenere l’assistenza domiciliare che ogni giorno viene erogata gratuitamente a 2.173 Famiglie, per acquistare attrezzature e macchine moderne per proseguire nella ricerca scientifica, per aumentare la formazione del personale medico e paramedico e per finanziare borse di studio per medici, infermieri e psicologi. Non solo. <<Questa campagna nazionale di raccolta fondi – aggiunge Raffaella Pannuti, Segretario Generale della Fondazione Ant Italia – avrà anche il compito di contribuire a portare a compimento la costruzione dell’Istituto delle Scienze Oncologiche, della Solidarietà e del Volontariato (Ist-ant) di Bologna che sarà inaugurato entro agosto 2005>>. La struttura, che sarà il primo centro per lo studio, la ricerca e la terapia contro il tumore (su una superficie complessiva di 4.420 metri quadrati), diverrà il nucleo per gli studi e le ricerche dell’Ant, un punto di riferimento a livello internazionale, e avrà il compito di trasformare la medicina in una scienza al servizio dell’umanità. <<L’istituto – continua Franco Pannuti - è un progetto importante e coraggioso che intende salvaguardare la qualità della vita di chi è costretto in stadi avanzati di sofferenza e nasce per dare spazio e attenzione al tema (molto spesso appannato dagli argomenti della ricerca e della prevenzione, ma di estrema rilevanza per poter condurre la battaglia contro il tumore giorno per giorno e in termini attuali) della cura assistenziale ai Malati terminali>>. Dal 1985 ad oggi l’Ant (che è stata fondata nel 1978) ha assistito 48.594 persone, con 7.656.814 giornate erogate e una media giornaliera di 2.713 assistiti nel 2004. Tutte le attività di assistenza domiciliare vengono portate avanti grazie all’impegno di più di mille Volontari Ant presenti su tutto il territorio nazionale, di 132 medici, 58 infermieri (che garantiscono una reperibilità di 24 ore su 24 ore ogni giorno dell’anno) e 10 psicologi. Lo strumento principale attraverso cui l’Ant offre la sua assistenza sono gli Hod-ant (Hospice Oncologici Domiciliari), si tratta di “ospedali senza mura” fatti di persone competenti e specializzate nel loro lavoro (medici, psicologi, infermieri), di apparecchiature e di farmaci che vengono portati a casa dei malati. Nel 2004 si contano 27 Hod-ant presenti da nord a sud del territorio nazionale: in Emilia Romagna, Puglia, Lazio, Toscana, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Campania, Marche e Basilicata. <<La Fondazione – afferma Raffaella Pannuti - si occupa di assistenza domiciliare gratuita ai Sofferenti di tumore, di età media di circa 73 anni, offrendo loro diversi servizi quali: l’assistenza medica, la cura della persona, il trasporto in ospedale, la consegna di presidi medici, la consegna di pasti caldi, il sostegno psicologico ed economico>>. Nel 2004, le persone assistite gratuitamente nelle loro case dalla Fondazione Ant Italia (che è conosciuta grazie alla presenza di 119 delegazioni di Volontari in Italia e ad associazioni internazionali legate all’Ant in India, Bangladesh, Germania, Albania e Repubblica Ceca) sono state 7.313, con un aumento del numero di Sofferenti coinvolti del 10% rispetto all’anno precedente, e 808.829 giornate di assistenza gratuita erogate. Il profilo dei malati di tumore assistiti nel 2004 dall’Ant mette in evidenza che il 37,5% risiede in Puglia, a seguire l’Emilia Romagna con il 34,8% di sofferenti, le Marche con il 7,1%, la Campania con il 6,7%, la Basilicata con il 5,1%, la Toscana con il 4,1%, il Lazio con l’1,6%, la Lombardia con l’1,3%, la Calabria con l’1%, il Friuli Venezia Giulia con lo 0,5% e il Veneto con lo 0,4%. I dati complessivi riferiti all’attività dell’Ant dal 1985 ad oggi mostrano come ci sia una prevalenza di pazienti assistiti uomini, 26.487 casi il 55% del totale, rispetto alle donne, 22.107 casi il 45%. Nel 2004 all’interno del Programma di Sostegno Economico sono stati consegnati, a favore di nuclei famigliari in situazioni di gravissimo disagio economico e sociale, 137 Pacchi della Solidarietà. I Pacchi della Solidarietà contengono generi alimentari vari forniti dalla Fondazione Banco Alimentare. Sempre nel 2004 il Programma Consegna Domiciliare Farmaci dell’Ant ha realizzato 4.642 tra consegne e ritiri di presidi ortopedici. I tempi di attesa per le consegne e i ritiri da parte dell’Ant sono in media di 48 ore, oltre al ritiro dei presidi ortopedici si provvede a ritirare i farmaci e tutto il materiale per le cure mediche rimasto a domicilio del sofferente. Tale materiale viene portato nel magazzino Ant dove viene selezionato e consegnato alle farmacie dell’Ant per riutilizzarlo. Le prime tre tipologie di tumori che colpiscono i Sofferenti assistiti dall’Ant sono quelle dell’apparato gastroenterico (31,7% dei casi), dell’apparato respiratorio (20,8% dei casi) e dell’apparato genitale (10,1% dei casi). <<Il totale dei fondi raccolti complessivamente nel 2004 dalla Fondazione Ant Italia – dice Raffaella Pannuti - è stato pari a 14 Milioni e 709.790 Euro (con un incremento, rispetto all’anno precedente, del 10,70%)>>. I fondi sono giunti attraverso le iniziative di raccolta fondi, i proventi derivanti dalle convenzioni con le Asl e le erogazioni liberali di vario genere. Le risorse raccolte dall’Ant nel 2004 sono state destinate per il 52% alle attività di assistenza domiciliare, il 19% all’organizzazione della raccolta fondi, il 20% alla gestione della struttura centrale e periferica e l’1% alle attività di ricerca scientifica e formazione. L’approccio medico terapeutico che guida le attività dell’Ant è una formula unica nel suo genere, perché rivolto a garantire un aiuto globale, a 360 gradi, alla persona malata, la quale riceve cure medico farmaceutiche, di tipo psicologico e aiuto economico. Per portare a termine questa importante funzione la Fondazione realizza oltre alle attività di assistenza domiciliare, attività di ricerca scientifica e programmi di formazione rivolti agli operatori coinvolti. La ricerca scientifica riveste un ruolo portante nell’individuazione di nuove terapie palliative a favore dei Sofferenti in fase avanzata di tumore. Nel 2004, l’Ant ha condotto studi clinici sia attraverso la ricerca di base che quella applicata seguendo il motto “dalla provetta in laboratorio al letto del Sofferente”. Questo approccio rappresenta la peculiarità unica della ricerca scientifica realizzata da Ant, capace di unire insieme teoria e pratica delle nuove soluzioni terapeutiche. <<Finalità principali della Fondazione Ant Italia – conclude Franco Pannuti - sono quelle di fornire un’assistenza globale alle persone malate di tumore in fase avanzata, di sostenere le famiglie delle persone malate e di affermare il valore dell’Eubiosia rispetto all’Eutanasia, intesa nella sua accezione di morte anticipata e quindi non naturale>>. Ogni anno, la Fondazione Ant Italia organizza, nelle maggiori piazze italiane, alcune campagne nazionali per la raccolta fondi (la campagna “Uova di Pasqua” nel mese di aprile, la campagna “I Ciclamini Ant” nel mese di ottobre e la campagna “Stelle di Natale” nel mese di dicembre). Nello stesso tempo, l’Ant propone lo shopping socialmente utile attraverso i Punti Verdi Ant Italia, detti anche i “cAntucci della solidarietà” (25 piccoli spazi in tutta Italia, che offrono abiti, libri, giocattoli e altri oggetti regalati dalle aziende o dai privati del luogo): la loro natura legata al territorio di cui sono espressione, e il fatto di essere in genere gestiti da Volontari fanno inoltre dei Punti Verde un importante veicolo della conoscenza della Fondazione e della sua attività. Nel corso del 2004, sono stati, infine, collocati (presso negozi, banche, centri commerciali e aziende private dislocate su tutto il territorio nazionale) 9.233 Salvadanai Ant. I Salvadanai rappresentano una modalità semplice per assicurare una presenza il più possibile capillare e semi-permanente sul territorio nazionale. |
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SERATA DI SPORT E MUSICA “VIVERE DA CAMPIONE”, DOMENICA, 5 GIUGNO 2005 STADIO OLIMPICO |
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Roma Roma, 30 maggio 2005 – Un grande evento allo Stadio Olimpico di Roma Cantanti, attori, sportivi, tutti insieme per celebrare Papa Giovanni Paolo Ii che ha ideato e voluto fortemente il Giubileo degli Sportivi e dei Giovani. Francesco Renga - I Nomadi - Paul Young; Nicky Nicolai & Stefano Di Battista – Velvet; Mario Reyes & Gipsy All Stars – Matia Bazar; Marina Rei - Antonella Ruggiero; Al Mc Kay degli Earth Wind & Fire; Paolo Vallesi - Selim T – Mietta; Mariella Nava - Paolo Meneguzzi; Arké String Project – Caleidoscopio; Valentina Farci - Miriam Castorina. Conducono: Lillo & Greg e Simona Cantoni, con la partecipazione di: Enrico Brignano. Intervengono: Jury Chechi, Manuela Di Centa, Antonio Rossi, i giocatori della a.S. Roma, della s.S. Lazio e altri campioni di tutte le discipline sportive Ingresso € 15,00. Vivere da Campione sostiene l’attività di Smileagain impegnata ad aiutare le giovani donne del Bangladesh, del Pakistan e di alcune regioni dell’India sfigurate con l’acido in conseguenza di usanze arcaiche e barbare www.Viveredacampione.it |
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EMO HANNOVER 2005 —EVENTO INTERNAZIONALI PER LA LAVORAZIONE DEI METALLI |
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Milano, 30 maggio 2005 - Il mondo della lavorazione dei metalli si dà convegno, dal 14 al 21 settembre, alla Emo di Hannover 2005: la fiera leader mondiale per l'intera tecnica della produzione, il forum dell'innovazione da sempre preposto a indicare all'industria di settore gli sviluppi del futuro. Anche nel 2005 la Emo (Exposition Mondiale de la Machine-outil) promette di essere nuovamente evento di punta per il settore. A tutt'oggi 1.924 espositori circa hanno annunciato la loro presenza su di una superficie occupata netta di circa 160.000 m2: oltre l'80 per cento dell'area coperta in occasione dell'edizione record del 2001. Circa il 60 per cento di questi espositori provengono dall'estero, e per l'esattezza da 37 diversi Paesi. I Paesi con il maggior contingente espositivo sono, accanto alla Germania, l'Italia, la Svizzera, Taiwan, la Spagna e il Giappone. La Emo Hannover 2005 presenta l'intera gamma della tecnica della produzione più innovativa: macchine utensili per asportazione di materiale e per deformazione di materiale, utensileria, costruzione di utensili e stampi, automazione delle lavorazioni e dei processi, software, macchine e impianti per il trattamento e la finitura delle superfici, metrologia, controllo della qualità, accessori e servizi. Elementi centrali dell'offerta sono quest'anno fresatrici e centri di lavoro, utensileria, sistemi di fissaggio pezzo, torni. La Emo di Hannover è una delle cinque maggiori fiere mondiali. Per la sua portata, può essere tranquillamente affiancata al Cebit e alla Hannover Messe. La manifestazione è nata nel 1975 per iniziativa del Comitato europeo per la cooperazione tra le industrie della macchina utensile Cecimo (Comité Européen de Coopération des Industries de la Machine-outil) e da allora si è alternata negli anni dispari tra i quartieri fieristici di Hannover, Milano e Parigi fino alla ridefinizione del suo calendario nel 2003, quando è stata stabilita una nuova turnazione che rimarrà in vigore almeno fino al 2015 con la seguente cadenza: Hannover (2005), Hannover (2007), Milano (2009), Hannover (2011), Hannover (2013), Milano (2015). Nel ciclo Emo, l'edizione di Hannover è sempre risultata la più importante: sia come numero di espositori, sia come superficie occupata, sia come numero di visitatori. Con il nuovo calendario si accrescerà dunque ulteriormente l'importanza della Emo come fiera leader mondiale in rapporto agli altri appuntamenti espositivi dedicati alla lavorazione dei metalli. In particolare l'ultima Emo, che si è svolta nella capitale della Bassa Sassonia, la Emo 2001, è stata una vera e propria fiera dei superlativi. E non solo per il fatto che è stata la maggiore Emo di tutti i tempi in quanto a numero di espositori e a superficie occupata in metri quadri netti, ma anche perché è riuscita a far convergere su di sé oltre 197.000 visitatori specializzati da più di 60 diversi Paesi malgrado i drammatici eventi che, con l'attacco terroristico agli Usa, avevano sconvolto il quadro politico mondiale proprio alla vigilia della sua apertura. Quella Emo ha saputo inoltre riscuotere un interesse straordinario tra i visitatori, due terzi dei quali hanno espresso sulla manifestazione un giudizio da buono a eccellente, attribuendo all'evento una elevatissima competenza in tecnica della produzione nel contesto competitivo internazionale. È la tecnica della produzione innovativa che, in ogni ambito industriale, determina la qualità e la resa dei nuovi prodotti, la loro efficienza e quindi il loro prezzo. E al centro della produzione c'è la macchina utensile. Tutti gli oggetti che nascono dalla produzione industriale — dal telescopio spaziale agli aerei e alle automobili, al cellulare, al trenino elettrico, all'articolazione artificiale per l'anca — sono direttamente o indirettamente prodotti con macchine utensili attraverso tecniche di asportazione di materiale o di deformazione di materiale. Alla Emo di Hannover sono praticamente presenti tutti i più importanti costruttori del settore provenienti da ogni parte del mondo. Poiché la manifestazione è il più visitato forum dell'innovazione, è per essi un appuntamento fisso per proporre alla loro clientela la loro competenza e la loro capacità tecnologica. Molti produttori rapportano i loro cicli innovativi proprio a questo salone. Praticamente tutte le innovazioni per la produzione sono state introdotte sul mercato in occasione di una Emo. Ne deriva che anche per i clienti internazionali di tutte le industrie utenti visitare la Emo è indispensabile. Solo ad Hannover gli addetti ai lavori internazionali di Europa, Asia e America possono trovare una così straordinaria concentrazione di novità. E solo qui possono assicurarsi una così rapida e completa visione d'insieme, perché, malgrado le sue dimensioni, la Emo di Hannover è molto ben suddivisa per gruppi di prodotti. E questo fa sì che i visitatori possano più facilmente orientarsi in fiera e rende la manifestazione ancora più interessante. 1197.000 visitatori di tutto il mondo della Emo Hannover 2001 sono la dimostrazione concreta dell'attrattiva del salone. Nel contesto competitivo globale l'imperativo è accrescere la disponibilità delle macchine e la loro flessibilità, allo stesso tempo contraendo i costi di produzione. Modernizzare la produzione dal punto di vista tecnologico è pertanto una sfida costante per tutti i settori industriali. Il raggiungimento di tale obiettivo è consentito da un'ampia gamma di tecniche per la produzione, tutte presentate alla Emo di Hannover. Ecco in breve alcune delle principali tendenze: Molti utenti, soprattutto nei Paesi a più avanzato sviluppo industriale, si concentrano sull'automazione. Essi hanno bisogno di sistemi integrati, ad es. Di macchine dotate di robot, di sistemi di elaborazione delle immagini e di sistemi automatizzati per il flusso dei materiali. Occorrono inoltre progetti di macchina flessibili, che riuniscano il maggior numero delle fasi di processo e che siano rapidamente riattrezzabili e quindi utilizzabili per molti prodotti diversi. Concetti come integrazione dei processi e riconfigurabilità sono all'ordine del giorno soprattutto nei settori con grossi utenti quali l'industria automobilistica. Sul fronte opposto va rilevata una tendenza secondo cui le nuove macchine si concentrano su di un solo procedimento e su di un processo stabile più sicuro, con la possibilità di un notevole controllo dei costi di investimento. Obiettivo di tale tendenza è quello di circoscrivere espressamente l'estensione del funzionamento su di un livello tecnicamente elevato. Nella discussione sulle tecnologie di produzione del futuro è riservato un ampio spazio ai procedimenti per la lavorazione di nuovi materiali quali materiali fibrosi composti e ceramica. Al Rapid-prototyping e al Rapid-tooling tocca sempre più importanza sullo sfondo dello sforzo condotto per arrivare a un sempre più breve time-to-market dei nuovi prodotti. Anche la miniaturizzazione e la microproduzione contrassegnano tendenze dagli ambiti applicativi attualmente ancora modesti ma che lasciano prevedere cospicui potenziali per il futuro. Lo stesso si può dire per la tecnologia delle camere bianche. In entrambi i casi la linea di sviluppo importante per i prossimi anni sarà quella che porterà a qualificare queste tecnologie per l'utilizzo in condizioni di produzione industriali. Emerge inoltre anche l'esigenza di più avanzate tecnologie integrate per l'applicazione di strati di vernici. Sono inoltre richieste, come sempre, tecniche capaci di migliorare la manutenzione e l'assistenza. Ad esempio l'utilizzo di sensorica per il controllo dei componenti delle macchine, per il monitoraggio e l'eventuale correzione dell'usura degli utensili, e l'utilizzo di funzioni informative e diagnostiche attraverso strumenti di comunicazione quali Internet o il cellulare. Chi vuole essere informato su come sarà la tecnica di produzione del futuro visita la Emo di Hannover. Proprio questo è uno dei motivi per cui la fiera è la cornice ideale per eventi che favoriscono il transfer dalla ricerca alla pratica industriale. Ii 15 e il 16 settembre 2005 si terrà ad esempio un simposio sul progetto di ricerca attuale "Nuove macchine utensili per la produzione di domani", una iniziativa organizzata dal Ministero Federale per la Ricerca (Bmbf) in collaborazione con la Vdw. Per la prima volta verranno presentati al pubblico in forma completa i risultati raggiunti da oltre 80 partner di progetto dell'industria e della scienza che hanno lavorato a ben 12 progetti analizzando nuove tecnologie e nuove macchine secondo precisi criteri di riferimento. A livello europeo è operativa la Rete Tematica per l'Innovazione nella Tecnologia di Produzione Mantys, che coordina diversi progetti di ricerca dell'Ue favorendo un efficace scambio di risultati tra ricerca e industria. La Emo di Hannover, in quanto punto d'incontro degli esperti di tutto il mondo, è il luogo ideale per questo scambio. Ii 19 settembre 2005 Mantys presenterà pertanto gli ultimissimi risultati del suo lavoro in occasione di una conferenza dal titolo "Machine Tools - Impact of the latest technologies and innovative business practices" ("Macchine utensili – Impatto delle tecnologie più recenti e innovative pratiche di business"). Questo evento internazionale offrirà a partecipanti di tutto il mondo la possibilità di accostarsi agli scenari del futuro, così come vengono delineati da esperti europei della ricerca e dell'industria, che saranno alla base delle strategie tecnologiche ed economiche vincenti nei prossimi 10 anni. Un settore come quello della tecnica della produzione, che si confronta quotidianamente con altissime prestazioni di carattere tecnologico, può riuscire a posizionarsi, e a mantenersi, all'apice del contesto competitivo internazionale solo se può contare su collaboratori e collaboratrici altamente qualificati. Alla incentivazione delle nuove leve tocca dunque molta importanza nel settore. Occorre motivare le menti più creative e più intelligenti affinché si indirizzino verso una formazione tecnica e una scelta professionale nel settore della tecnologia della produzione. E la Emo Hannover ha tutte le carte in regola per assicurare il migliore insegnamento pratico sul contesto tecnico e internazionale della produzione di macchine utensili. Proprio per questo l'Associazione dei Costruttori Tedeschi di Macchine Utensili Vdw (Verein Deutscher Werkzeugmaschinenfabriken) spinge questo tema già da alcuni anni in tutte le manifestazioni che organizza. Durante la Emo Hannover 2005 si terrà quindi nuovamente una mostra speciale per i giovani. Uno stand con circa 400 m2 di spazio dinamico nel padiglione 16 sarà il primo punto di ritrovo per i visitatori più giovani, che qui potranno innanzitutto informarsi su professioni, ambiti operativi e prospettive di sviluppo della tecnologia della produzione. Importanti aziende del settore presenteranno dimostrazioni di tecnologia dal vivo. Rappresentanti di enti pubblici, ad esempio dell'Agenzia Federale del Lavoro e della Camera del Commercio e dell'Industria (Ihk), daranno consigli su come accedere alle professioni formative tecniche e ai corsi di studio di scienze. I giovani potranno parlare con gli espositori, si potranno confrontare con apprendisti e giovani ingegneri e potranno allacciare preziosi contatti. Gli espositori, da parte loro, approfitteranno dell'occasione per suscitare l'interesse delle nuove leve nei confronti delle loro aziende. Alla manifestazione verranno invitati studenti e studentesse dei corsi di approfondimento di scienze di licei, scuole medie e scuole professionali e tecniche. In occasione della Emo Hannover 2001 sono stati 11.000 i giovani che hanno risposto all'invito della Vdw. |
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EMO HANNOVER 2005: GLI ITALIANI GUIDANO LA LEGIONE STRANIERA |
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Cinisello, 30 maggio 2005 - Emo Hannover 2005, in programma dal 14 al 21 settembre, ha raccolto, a oggi, 1.924 adesioni, per una superficie standistica di circa 160.000 metri quadrati, corrispondenti a oltre 1'80% dell'area allestita in occasione dell'edizione record del 2001. Nonostante la lieve flessione dei dati di partecipazione, diretta conseguenza delle difficoltà indotte sul settore della macchina utensile dalla deludente congiuntura economica, la rassegna promossa da Cecimo (il comitato in cui si riconoscono gli imprenditori europei) proporrà il quadro esaustivo della produzione mondiale, concentrando su di sé l'attenzione dell'intera industria manifatturiera. La manifestazione organizzata da Vdw (l'associazione dei costruttori tedeschi), in collaborazione con Deutsche Messe, presenterà, infatti, fresatrici e centri di lavoro (il 28% della superficie espositiva), utensileria e sistemi di fissaggio (16%), torni (14%), prodotti per la lavorazione della lamiera (8%), rettificatrici (6%), segatrici e troncatrici (4%), macchine di precisione, robot, sistemi di montaggio e tecniche di manipolazione, controlli numerici, software, elettronica industriale e accessori. Tra gli espositori, i più numerosi saranno, come è ovvio, i tedeschi (il 40% del totale); la agguerritissima legione straniera, in cui sono rappresentate 37 nazionalità, verrà guidata, come di consueto, dagli italiani. Coordinata da Ucimu-sistemi Per Produrre, la rappresentativa italiana si comporrà di 287 imprese (secondo i rilievi aggiornati a maggio), che hanno richiesto l'allestimento di oltre 21.000 metri quadrati di superficie standistica. Come sottolineato da Alberto Tacchella, presidente della associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, "la presenza alla mondiale di Hannover mirerà a ribadire il successo internazionale che il made by Italians ha consolidato in virtù di straordinari contenuti di creatività, intelligenza e innovazione". Le soluzioni tecnologiche messe a punto dalle imprese italiane si rivelano, infatti, idonee a soddisfare le esigenze, connesse con la globalizzazione dei mercati e con la conseguente internazionalizzazione dell'organizzazione aziendale, che impongono all'apparato industriale mondiale di dotarsi di strutture produttive agili, caratterizzate da flessibilità e riconfigurabilità sempre più spinte. Macchine e sistemi fondati sulla modularità funzionale, adeguabili alle variazioni di produzione molto più facilmente e velocemente delle classiche unità di lavorazione, caratterizzano, perciò, l'offerta dei costruttori italiani, capaci, come nessun altro, di conciliare know-how tecnologico con eclettismo creativo, esaltando, così, la propria vocazione alla specializzazione. Peculiare del made by Italians è, poi, la attenzione per la disponibilità operazionale delle macchine, ottimizzata attraverso il corretto impiego di lean production e di strumenti appropriati a ridurre i tempi di intervento (telediagnostica, teleassistenza), coerentemente con la necessità di contenere il time to market. Per questo, i mezzi di produzione italiani, progettati nel rispetto dei più rigorosi criteri di ecocompatibilità, consentono all'utilizzatore di fornire risposte più rapide al mercato, realizzare volumi ridotti a fronte dell'implemento della gamma, contenere i costi. Anche perché, agli elevatissimi standard tecnologici del prodotto, le imprese italiane sommano l'offerta di un servizio declinato, non soltanto in termini di assistenza tecnica e manutentiva, ma di vera e propria consulenza globale. Non a caso, l'industria italiana della macchina utensile si è confermata, nel 2004, al terzo posto delle classifiche mondiali di produzione (3.735 milioni di euro, corrispondenti al 10,4% del totale) e di export (1.962 milioni; 9,8% del totale). I principali mercati di sbocco della produzione italiana sono risultati la Germania, che ha assorbito il 12,6% del totale, la Spagna (9,4%), gli Stati Uniti (9%), la Francia (8,9%) e la Cina (8,4%); significativa la crescita delle vendite in Russia (+89,5%), in Austria (+42,2%), in Turchia (+34,8%), in Iran (+24,2%), nella Repubblica Ceca (+23,5%) e in Grecia (+22,5%). Ucimu-sistemi Per Produrre realizzerà, con la collaborazione di Promos (azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali), il catalogo (in cd rom) degli espositori italiani a Emo Hannover 2005, espressione della eccellenza tecnico-commerciale del made by Italians. |
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NORTEK A COMPUTEX 2005 : IL DESIGN ITALIANO IN MOSTRA A TAIPEI (TAIWAN) DAL 31 MAGGIO AL 4 GIUGNO 2005 |
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Bologna 30 maggio 2005 – Nortek annuncia la propria partecipazione alla prossima edizione dell'evento Computex, che si terrà a Taipei (Taiwan) dal 31 maggio al 4 giugno 2005. L'azienda esporrà presso l’ Area C - Overseas Exhibitors Area-, Booth 1108, 1207. Sarà l’occasione più importante per mostrare le nuove collezioni di prodotti It di design completamente italiano; un nuovo modo di interpretare la tecnologia! L'evento Computex Taipei, la seconda più importante fiera It al mondo, giunge quest'anno alla venticinquesima edizione e conterà la presenza di circa 1.300 espositori provenienti da tutti i continenti. Considerato il ruolo sempre più significativo del mercato asiatico nel guidare i trend di sviluppo della tecnologia, Computex Taipei costituisce una vetrina prestigiosa per realtà che, come Nortek, vedono nell'innovazione e nell'interpretazione delle esigenze presenti e future degli utenti la propria mission aziendale. “Computex è’ una fiera di rilevanza mondiale e un appuntamento irrinunciabile per un’azienda multinazionale come Nortek ” , ha affermato Marco Viale, Ceo dell’azienda. “Nortek parteciperà all'evento con uno stand che avrà come obiettivo comunicare al grande pubblico internazionale il proprio impegno nell'offerta di soluzioni tecnologiche all'avanguardia e caratterizzate dalla piacevolezza di un design squisitamente italiano: una vera novità per il settore It”. In particolare, protagonisti in anteprima mondiale, saranno presentati i nuovi modelli di tastiere Lynea e Sphera ed il nuovissimo mouse 5 tasti Egos che distingueranno per l’estrema ricercatezza nella scelta dei materiali e delle forme .Ampio spazio espositivo sarà dedicato alla collezione Concepto, tastiere mouse e webcam, novità presentate sul mercato europeo in occasione dell’ultimo Cebit. Lo stand di Nortek offrirà ai visitatori l'occasione di ammirare la linea di soluzioni per l'Home Entertainment, dai prodotti per l'home theatre, ai nuovissimi lettori e registratori Dvd e Dvx, ai sistemi di casse con subwoofer. Spazio dedicato anche all’immagine digitale con le nuove fotocamere ma soprattutto webcam, un prodotto che sta appassionando i consumatori grazie al diffondersi dei programmi di instant messaging. Per gli appassionati della musica digitale, Nortek avrà il piacere di presentare ai visitatori la linea completa di Mp3 player, dai piccoli ed eleganti lettori colorati della linea Sound Light a Nortek Show, il player con display Oled e funzioni avanzate di riproduzione pensato per gli utenti più esigenti. |
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FRANCESCO LUCCHESE: “CHI SI E’ IMPEGNATO PER QUESTO SAMP L’HA FATTO PER IL SUCCESSO DELL’EVENTO, SENZA SCHIERARSI” |
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Pesaro, 30 maggio 2005 - “E’ stata una partecipazione equilibrata e qualificata ed anche se, nell’attuale periodo congiunturale non si possono utilizzare toni entusiastici nel cercare un metodo per mettersi alle spalle la crisi, l’approccio utilizzato dalle aziende viste al Samp è positivo, e non solo sul piano del design”. Il bilancio di Francesco Lucchese, direttore artistico del Samp numero 39, comincia da due alternative forti alla variabile del prezzo basso: qualità ed innovazione per chi vuole essere competitivo, sia sul mercato domestico che all’estero. “Ho toccato con mano la voglia di tutti – dice ancora Lucchese – di guardare al futuro con ottimismo. L’ha fatto chi si è speso con tutte le energie per realizzare questa edizione del Salone; l’hanno espressa le aziende presenti a Pesaro attraverso un contenuto di design non esasperato, ma seguendo la strada tracciata da quelle più evolute. Il design rappresenta l’attenzione corretta verso il prodotto che vuole avere una sua identità e che acquista valore aggiunto se esprime un buon livello di ricerca e di ottimizzazione dei costi. Girando tra i padiglioni del Samp, è emerso forte questo salto quantico”. Come dire ai mobilieri: continuate a lavorare sulla qualità del prodotto perché la si legge. “Su questo scenario economico si innesta l’intero territorio – aggiunge -. Se le aziende continueranno a guardare con pazienza alla qualità, la provincia di Pesaro Urbino e tutte le Marche potranno rappresentarsi nel futuro non solo con le eccellenze produttive, come spesso viene detto, ma come una forza complessiva capace di essere competitiva sia in Italia che sui mercati esteri”. Per l’architetto di Milazzo, che da qualche tempo vive e lavora a Varese, il ritorno a Pesaro è stato piacevole. “Presentai proprio al Samp un’azienda italiana nell’area bagno: era il 1991 – ricorda Lucchese -. La fiera, per i caratteri di allora, era riconosciuta a livello nazionale. Evidentemente, oggi sono cambiate le situazioni dei prodotti e del mercato, probabilmente c’è una stasi, che però può essere un’occasione straordinaria per recuperare, con un’accelerazione adeguata, qualche occasione sfumata in passato. Il Salone può continuare a crescere. Ne sono convinto, tanto più dopo aver avuto un ruolo di responsabilità, che mi ha permesso di valorizzare i punti di forza di questo sistema: il territorio, la potenzialità delle imprese e l’organizzazione. Sono tutti ingredienti che devono solo essere riaggiornati per amplificare il risultato di questa edizione”. Dal punto di vista organizzativo, come è stato il Samp 2005? “Questa scatola, se la immaginiamo vuota – risponde Lucchese -, dovrà qualificare sempre più gli spazi, attrezzarli: lo sforzo sulle attrezzature parallele che, quest’anno, hanno sostenuto gli eventi culturali hanno accompagnato gli operatori a guardare ai prodotti e ad incontrarsi all’interno dello spazio fieristico con sensazioni di interesse e di relax, che creano dinamicità, curiosità e fanno sentire il Salone come il vero contributo offerto dall’organizzazione agli espositori e al pubblico”. Per il direttore artistico ci sono ampi margini di miglioramento, partendo dagli eventi, “fino a scendere, per quanto sarà possibile, nel dettaglio dei percorsi, dei servizi, aumentandone l’espressione generale per avere ulteriori certezze sulla volontà degli organizzatori di puntare a progetti di respiro ancora più ampio”. Francesco Lucchese va oltre e conclude: “Chi si è impegnato per questa edizione lo ha fatto per portare al successo l’evento e non per schierarsi: è un buon atteggiamento. Proviamo a ritrovarci tutti con lo spirito di migliorare, partendo da questa piattaforma e continuando ad immaginare come unico schieramento quello del successo”. |
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SAMP: I MOBILIERI FANNO RICERCA SUI NUOVI MATERIALI POLIURETANO E METACRILATO, ALTERNATIVA AL LEGNO |
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Pesaro, 30 maggio 2005 - Il 39^ Samp, in programma alla Fiera di Pesaro fino ad oggi, è una vetrina anche di nuovi materiali, alternativi al legno; il loro utilizzo è frutto di un investimento in ricerca, un segnale importante per il settore dell’arredamento che – per quanto si è visto al Salone – guarda con un’attenzione più decisa al design e all’innovazione. Sono diversi i prodotti in mostra al Salone che mostrano di sapersi adeguare a questa tendenza: una strada percorsa in anticipo dalle aziende leader del comparto delle cucine, i primi a fare innovazione di prodotto anche attraverso i nuovi materiali. Ed oggi, in una logica di “trascinamento”, altre imprese – anche di piccole dimensioni - mostrano di voler andare in questa direzione. “L’utilizzo di materiali sintetici – fa notare Francesco Lucchese, direttore artistico del Samp 2005 – consentono di realizzare forme e colori molto nuovi ed estremamente accattivanti, in linea con le nuove tendenze del design”. Uno dei materiali alternativi al legno è il poliuretano, nato in Germania negli anni ’40, impiegato inizialmente nell’edilizia e, oggi, soprattutto nel settore dell’automotiv, ma anche – ad esempio – per realizzare le suole delle calzature sportive o le valvole cardiache: sono flessibili, isolanti, resistenti, di facile reperibilità sul mercato. E’ in poliuretano una linea di camere per bambini realizzata da un’azienda di Lunano (Pu), nel cuore del Montefeltro, che occupa 10 addetti. “Veniamo da una lunga esperienza nella produzione per conto terzi di riccioli, volute ed altri elementi decorativi dei mobili in stile – racconta l’imprenditore Leonardo Schiaratura -. Quando il settore ha cominciato ad essere in sofferenza abbiamo deciso di andare controcorrente. Ci siamo indirizzati sul moderno, utilizzando il poliuretano per l’intera struttura del mobile. Le sue caratteristiche di elasticità e resistenza lo rendono capace di sopportare una notevole deformazione sotto sforzo, garantendo un’ottima resa nella realizzazione delle sagome di animali e pupazzi, che sono l’elemento originale della nostra linea”. L’uso di vernici atossiche e di decorazioni fatte a mano completano il prodotto che ha destato molta curiosità tra i compratori. Inoltre, in un mercato sempre più orientato alla qualità e all’attenzione verso l’ambiente, il poliuretano, con l'uso di appositi leganti, può essere facilmente riciclato, anche attraverso il recupero energetico ottenuto attraverso la combustione del materiale in speciali inceneritori. Al Samp si è visto anche un interessante uso del metacrilato, un prodotto chimico derivato dai polimeri che, attraverso una particolare lavorazione, assume l’aspetto del vetro sbalzato, anche se rispetto a questo è molto più leggero, resistente, facile da tagliare e duttile. Per la sua estrema versatilità un’azienda di Talacchio (Pu) ha utilizzato questo prodotto per le antine delle camerette e le testate dei letti, ma presto la produzione si estenderà anche alle scrivanie e agli armadi. “Il metacrilato esce dai laboratori di ricerca di alcuni grandi aziende - spiega Fernando Murgia, direttore commerciale dell’azienda, che ha una lunga tradizione artigianale -, ma l’idea di riproporlo fuori dall’ambiente cucina, per realizzare interi pezzi di arredamento, è tutta nostra. L’accoglienza da parte dei compratori è stata buona, tanto che già pensiamo di proseguire su questa strada realizzando altri prodotti”. |
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SCAVOLINI INDISCUSSO PROTAGONISTA ALLA 39^ EDIZIONE DEL SAMP DI PESARO |
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Pesaro, 30 maggio 2005 - Si è inaugurato, mercoledì 25 maggio, presso la Fiera di Pesaro la 39^ edizione del Samp alla presenza di importanti figure istituzionali quali, tra le altre, il Presidente della Regione Marche, il Presidente della Provincia ed il Sindaco della città di Pesaro. La manifestazione è stata apprezzata dagli espositori e dai visitatori. Soddisfatto il Cav. Valter Scavolini - Presidente Scavolini - che ha così commentato la presenza dell’Azienda alla rassegna: “ La partecipazione di Scavolini al Samp testimonia la nostra volontà di essere sempre fedeli alle nostre origini e vicini al territorio. Il nostro impegno è come sempre quello di sostenere il nostro comparto produttivo nella promozione del made in Italy nel mondo. La presenza alla Fiera di Pesaro, vicino alla nostra sede, è anche un’ottima occasione per presentare ai nostri Clienti la nostra importante struttura e organizzazione aziendale”. Accanto al commento del Cav. Valter Scavolini l’espressione del Presidente della Regione: “In una giornata in cui i media parlano di recessione nel nostro Paese, questo Salone dimostra quanta capacità creativa e forza morale possano avere le nostre imprese”. Altrettanto ottimista la dichiarazione del Sindaco di Pesaro: “Il Samp è il simbolo della rinnovata capacità di proporsi in maniera piena dei nostri imprenditori. Unire gli sforzi, condividere i bisogni e spingere insieme: questa è la strada per il rilancio della nostra economia”. Per questo importante e sentito ritorno, Scavolini ha scelto uno stand di forte impatto, dalle dimensioni ampie, prestigioso e dal concept assolutamente innovativo dove sono presentate le cucine Crystal e Glam per l’area di gusto moderno, Cora e Belvedere per quella di gusto country insieme alle nuove versioni di Tess e Carol, due fra i modelli più venduti all’interno della gamma che oggi si rinnovano in linea con gli ultimi trend dell’arredo: la prima perfetta sintesi di funzionalità ed estetica d’avanguardia, la seconda connubio di alta tecnologia e design high-tech. |
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VIAGGIO TRA I NUOVI GUSTI DELL’ARREDAMENTO FRA LE NOVITA’, IL FRIGORIFERO ORIZZONTALE |
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Pesaro, 30 maggio 2005 - E’ un Samp diverso, non paragonabile a nessun’altra edizione. L’elemento di novità non sta solo nella qualità dei prodotti, innovativi nelle linee e dalle lavorazioni accurate, ma anche nell’ambientazione e nella cura che ne caratterizza la presentazione. “Il lavoro svolto in questi mesi sul territorio dà oggi i suoi frutti - spiega Francesco Lucchese, art-director dell’edizione numero 39 -. Passando tra gli stand, è evidente lo sforzo compiuto anche da aziende medie e medio-piccole nel proporre prodotti innovativi, ma soprattutto nel presentarli in un contesto di grande attenzione alla scenografia espositiva. Ritengo che questo sia un format che la Fiera potrà utilizzare anche nella prossima edizione del Salone per comunicare le novità del distretto e distinguersi nel proprio mercato di riferimento, sempre più selettivo, esigente, attento alla qualità”. Come sta cambiando il gusto degli italiani? I 140 espositori presenti alla Fiera di Pesaro offrono uno spaccato piuttosto significativo dei cambiamenti. Eccoli proposti rispetto alle diverse tipologie di prodotto presenti a Campanara. Cucine: la novità del Salone è il frigorifero orizzontale, che diversi grandi mobilieri hanno presentato nell’ambito di un ambiente tutto giocato sul concetto di “salvaspazio” in cui, sul modello industriale dove la cucina diventa macchina, è forte la presenza dell’acciaio, utilizzato anche nei ripiani sovrapposti che sostituiscono i vecchi pensili. Il tutto è accompagnato da essenze di legno di varie tonalità e trattate in modo da assumere un’inedita morbidezza rispetto al legno tradizionale. Salotto: è il territorio del contrasto, dove si esprime la possibile convivenza mista di sontuosi mobili laccati dai dettagli accuratissimi, di pezzi dal sapore etnico che utilizzando essenze profumate ed imbottiti rivestiti di velluti, morbidi e opulenti. Superata la fase “minimal”, il mobile da salotto vive una riconversione che richiama i sensi aprendosi al mondo, a stili e persone diverse, nel rispetto di un design rigorosamente multirazziale. Bagno: la toilette, dove i rivestimenti simulano il calore del legno e la naturalezza della pietra, si trasforma in elegante stanza da relax. Il lusso è nei legni pregiati, nei tessuti idrorepellenti, negli acciai lucidi come l’argento, negli spazi ampi dove trascorrere il tempo libero prendendosi un bagno profumato, leggendo o, semplicemente, oziando. Materiali: dove c’è movimento e un uso dinamico del prodotto d’arredo, il materiale cambia struttura e tonalità di colore. Al posto del legno ecco dunque la trasparenza del vetro colorato che, dopo le cucine, arriva anche nella zona notte; entra nelle camerette da bambino il poliuretano, leggero, infrangibile, resistente, l’unico a reggere senza rompersi ai giochi dei più piccoli; nel bagno si fa largo uso di eleganti laccature e di tappeti morbidissimi ancorché idrorepellenti, a prova di piedi bagnati. |
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17° EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL FITNESS A RIMINI: FINO AL 5 GIUGNO DIVERTIMENTO, SUDORE E TANTA ENERGIA PER VIVERE MEGLIO |
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Rimini, 30 maggio 2005 - Fino al 5 giugno Rimini ospita la 17a edizione del Festival del Fitness, l’evento sportivo che vanta il maggior numero di partecipanti attivi al mondo. Nato nel 1989 con 5mila visitatori, il Festival ha dimostrato, in 17 anni di vita, di avere i numeri per affermarsi come la più importante manifestazione di fitness al mondo: quasi 500mila presenze nell’ultima edizione, 94mila delle quali partecipanti in modo attivo alle numerose attività proposte, per un investimento complessivo, sia da parte dell’organizzazione che delle aziende presenti, di 16 milioni di euro. “L’edizione 2005 del Festival – ha dichiarato Gabriele Brustenghi, ideatore e organizzatore dell’evento - è una celebrazione del fitness e della sua capacità di migliorare la qualità della vita. Il fitness inteso come vero e proprio stile di vita che riguarda tutti, uomini e donne, ma anche bambini e persone anziane. Un fitness, che, nel suo sviluppo inarrestabile, gioca in tutto il mondo anche un determinante e significativo ruolo sociale nella medicina, nella cura di diverse malattie, nella prevenzione o semplicemente for a better life”. All’insegna di questa filosofia “for a better life”, anche le numerose novità previste durante i nove giorni del 17° Festival del Fitness, ognuno dei quali è dedicato ad una medaglia d’Oro delle Olimpiadi di Atene. Prima tra tutte il grande evento “Rimini City Games”, una competizione a squadre di 6 - tre uomini e tre donne -, in rappresentanza delle diverse città europee che si contendono il titolo di "Città più fitness d'Europa". La squadra che realizza il maggior punteggio nelle diverse gare previste – tiro alla fune, braccio di ferro, miglio di corsa, hill climb duathlon, bacio sott'acqua, staffetta - parteciperà ai “The City Games World Championship”, previsti a Miami nella primavera 2006, che assegneranno il titolo di Città più Fitness del Mondo. Sulla scia del successo nelle palestre degli Stati Uniti, è presentata a Rimini in anteprima assoluta per l’Italia, la versione originale del Dodge Ball, una specie di "palla prigioniera" a due squadre, dove chi viene colpito dalla palla è eliminato. Movimento, sudore, fatica, per un divertimento assicurato. Due eventi testimoniano l’eccezionale capacità di aggregazione del fitness: il World Master Class Party, un happening che domenica 29 Maggio ha riunito 10mila appassionate di aerobica provenienti da tutta Europa, e il più grande evento di Spinning della storia, che domenica 5 giugno ha visto 2.500 bike a disposizione di tutti gli appassionati, con musica e percussioni live. In una manifestazione di tutti e per tutti non mancano anche iniziative speciali dedicate alle diverse pratiche sportive: per coloro che già a giugno sognano l’inverno, è allestito Snowlife, che è un vero e proprio villaggio della neve, con 3 piste. 1 per lo sci alta 11 metri e lunga 80, 1 per lo snowboard alta 11 metri e lunga 40 e 1, di nuova concezione per i più piccoli, lo snowtubby alta 11 metri e lunga 40 dotate dei relativi impianti di risalita. Anche quest’anno, una particolare attenzione è dedicata ai bambini, che al Kid's Village, un’area allestita espressamente per loro, possono divertirsi ed eseguire i primi esercizi sotto l’assistenza di personale specializzato. Da non perdere l’assoluto protagonista dell’area bambini il Panatta Kid’s Corner, il circuito di macchine ideato da Panatta Sport per diffondere tra i più piccoli una nuova cultura sportiva e progettato non solo per il mercato del fitness ma anche per scuole, ospedali e centri per l’infanzia. L’arcobaleno Baby Parking, con personale altamente specializzato, è invece riservato ai più piccoli fino ai 3 anni per la tranquillità dei più grandi. Infine, per tutti coloro che desiderano combinare la partecipazione all’evento con una vacanza tra spiagge e locali della riviera romagnola, il Festival del Fitness propone tariffe speciali di 22 euro al giorno con l’agenzia di viaggi Perla Verde. L’edizione di quest’anno del Festival del Fitness è promossa anche in 7.000 palestre tedesche, 1.200 svizzere, 1.500 austriache. |
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TORNA NEL 2006 LA VENTESIMA EDIZIONE DI TECNARGILLA, LA MAGGIORE MANIFESTAZIONE MONDIALE DELLE TECNOLOGIE PER L’INDUSTRIA CERAMICA |
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Modena, 30 maggio 2005 - Si terrà a Rimini, dal 28 settembre al 2 ottobre 2006 la 20a edizione di Tecnargilla, la maggiore manifestazione mondiale dedicata alle tecnologie e alle forniture per l’industria ceramica e del laterizio, organizzata a cadenza biennale da Rimini Fiera S.p.a, in collaborazione con Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica). La leadership nel panorama fieristico internazionale del settore è ancora una volta confermata dalle cifre record della passata edizione svoltasi nel 2004: 773 espositori di cui 292 stranieri (+19,7% sull’edizione precedente) provenienti da 34 paesi, una superficie espositiva lorda di 83.000 metri quadrati. 30.241 visitatori, di cui 10.964 provenienti da 109 paesi esteri. Una crescita costante che fa di Tecnargilla la più vasta area espositiva del comparto (aumentata del 124% nelle ultime 5 edizioni svoltesi tra il 1995 e il 2004), e la vetrina preferita dai visitatori (+60,6% nello stesso periodo). Operatori sempre più qualificati, tra l’altro. All’edizione 2004 del salone, l’88% dei visitatori si componeva di decisori (il 32%) o influenzatori (il 56%) nelle scelte di investimento dell’azienda. A fianco di un 37% di tecnici di aziende ceramiche, sono infatti giunti a Tecnargilla per osservare le ultime proposte tecnologiche numerosi titolari (il 21% dei visitatori) e dirigenti (il 18%) di aziende ceramiche (vedi nota allegata sul sondaggio condotto). Le Date Di Svolgimento. Per consentire alla gran parte degli operatori interessati a visitare sia Tecnargilla che Cersaie - il maggiore salone mondiale dedicato alla ceramica e all’arredobagno – i due eventi fieristici si svolgeranno, come di consueto, in parziale sovrapposizione: Cersaie, dal martedì al sabato, Tecnargilla dal giovedì al lunedì. Le date di svolgimento di Tecnargilla e Cersaie 2006
Martedì 26/09 | Mercoledì 27/09 | Giovedì 28/09 | Venerdì 29/09 | Sabato 30/09 | Domenica 1/10 | Lunedì 2/10 | Cersaie | Cersaie | Cersaie | Cersaie | Cersaie | - | - | - | - | Tecnargilla | Tecnargilla | Tecnargilla | Tecnargilla | Tecnargilla | Le Sezioni Speciali. Anche nel 2006 Tecnargilla riproporrà le due sezioni speciali. Kromatech, dedicata alla tecnologia del colore, alla creatività e alle tendenze in ceramica, è ormai assurta a maggiore vetrina mondiale del settore dei colorifici e dei fornitori di materie prime, sia per ampiezza espositiva che per numerosità di espositori. Claytech, dedicata al mondo del laterizio, ha registrato già nella prima edizione del 2004 un ottimo successo di pubblico e punta il prossimo anno ad un’ulteriore crescita. |
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PROVACI GUSTO 2005 LE CENE SOTTO LA CUPOLA ARNABOLDI |
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Pavia, 30 maggio 2005 - Anche quest’anno “Provaci Gusto” parla molte lingue. A tavola. Sono in programma, infatti, una serie di cene dedicate alla degustazione di piatti tipici della cucina locale, regionale ed etnica. Il primo appuntamento sarà quello di mercoledì 1° giugno con la cucina libanese. Questo tipo di cucina in Italia è ancora poco conosciuto, nonostante i suoi estimatori aumentino di giorno in giorno. Il piccolo ristorante che c’è a Pavia, il Biblos Cafè, è frequentato non solo di sera da clienti abituali e persone attratte dalla curiosità di provare un cibo così “esotico” ma, soprattutto all’ora di pranzo, da studenti, lavoratori, coppie di amici che fanno conversazione bevendo tè caldo alla menta in finissime tazze decorate. Il piatto più richiesto è sicuramente il “kebab”: con questo nome si indica un preciso metodo di cottura della carne che avviene attraverso uno spiedo verticale. La carne (che può essere di montone, agnello, manzo, pollo, tacchino), fatta a fettine, marinata o condita con spezie, viene infilata nello spiedo fino a formare un cilindro, successivamente messo a ruotare. Man mano che la parte esterna del cilindro si cuoce, la carne viene tagliata e così, di taglio in taglio, la cottura procede verso l’interno del cilindro. A chi invece preferisce una specialità vegetariana, consigliamo di provare i “felafel”, deliziose polpettine di ceci o altri legumi, serviti con svariate salsine. Giovedi 2 giugno, invece, si torna in Italia e precisamente in Lombardia con una tipica cena mantovana organizzata dall’Associazione “Strada del riso e dei risotti mantovani” (nata nel 2003 grazie al moto propulsivo dell’Amministrazione provinciale di Mantova, con lo scopo preciso di valorizzare e tutelare il territorio vocato alla coltivazione di questo prodotto, oltre che di promuovere alcuni piatti tipici mantovani). Infine, venerdì 3 giugno sarà la volta della cucina spagnola, a cura del Catering Castello di Belgioioso, con assaggi di tapas (antipastini freddi e caldi a base di carne, pesce e verdure, per la maggior parte piccanti, spesso serviti in casseruole di terracotta) e piatti unici come la “paella” valenciana, un risotto rustico colorato con zafferano e paprika e condito con vari tipi di carne, pesce (crostacei, ma anche vongole e cozze), peperoni e verdure in abbondanza. Nella giornata di sabato 4, invece, la curiosità culinaria degli avventori verrà soddisfatta dalla “focaccia” col formaggio di Recco, cucinata secondo la più antica ricetta dagli specialisti del Consorzio Recco Gastronomica. Questo ente, fondato nel 1985, è nato con l’intento di sviluppare l’immagine della ristorazione recchese contribuendo, negli anni, a far acquisire alla città la fama di “Capitale Gastronomica della Liguria”. Da molti anni infatti, nella città ligure, si organizzano le “Serate Gastronomiche Recchesi” alle quali quest’anno hanno partecipato anche diversi produttori pavesi. L’occasione di “Provaci Gusto” potrà rinverdire questo felice incontro. Www.provacigusto.it |
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CRESCE IL MONDO DI GIOSUN 20° SALONE DEL GIOCATTOLO E DEI GIOCHI ALL’ARIA APERTA |
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Milano, 30 Maggio 2005 – Dal 30 settembre al 2 ottobre 2005, presso il Quartiere fieristico di Rimini, si svolgerà il 20° Giosun, Salone del Giocattolo e dei Giochi all’Aria Aperta, riservato esclusivamente agli operatori del settore. Rassegna unica in Europa per la sua specializzazione, Giosun offre alla grande distribuzione, ai grossisti e ai dettaglianti un’occasione di aggiornamento irrinunciabile per cogliere a 360° le nuove tendenze del mondo del giocattolo. Giosun si rivela in costante crescita sia per numero di espositori sia per l’ampliamento dell’offerta merceologica che, quest’anno, verrà presentata su una superficie espositiva di circa 10.000 mq. La ricca proposta di articoli per il gioco, lo sport e il divertimento all’aria aperta, dai gonfiabili ai palloni, dagli skate-board ai giochi per i grandi spazi, sarà affiancata da categorie merceologiche non strettamente legate allo svago ‘en plein air’. Sempre più consistente a Giosun si rivela la presenza di articoli per feste, carnevale, cartoleria, decorazioni, giochi in scatola, didattici ed elettronici, peluche, bambole, giochi per la fase pre-scolare, abbigliamento e accessori per la prima infanzia, premaman. Questi prodotti, che stanno offrendo spunti di grande dinamicità sul mercato, completano il panorama del giocattolo presentato da Giosun, con un’ampia diversificazione merceologica favorevole allo sviluppo delle opportunità commerciali. Punti di forza di Giosun: Periodo dell’anno ottimale. Nuovo quartiere fieristico di Rimini, facilmente raggiungibile dal Nord, Centro Sud Italia e dall’estero. Nuova stazione ferroviaria in Fiera, posizionata lungo la direttrice Milano-bari. Fermata dei treni di linea durante lo svolgimento dei giorni di Fiera. Ospitalità illimitata con un ottimo rapporto qualità/prezzo delle strutture ricettive. Un altro plus di Giosun è rappresentato dalla contemporaneità con Sun – 23° Salone Internazionale dell’Arredamento e Attrezzature per Esterni. |
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IL MARMO ITALIANO ALLA GUERRA DEL GOLFO NEL 2004 L’EXPORT VERSO IL MEDIO ORIENTE È SCESO. AD ECCEZIONE DEL KUWAIT. UN CONVEGNO A CARRARAMARMOTEC CON GRANDI ARCHITETTI ARABI SPIEGHERÀ ALLE AZIENDE COME REAGIRE |
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Carrara, 30 maggio 2005 - C’è ancora spazio nell’area del Golfo Persico per le aziende italiane del marmo? “In questi anni gli italiani hanno realizzato opere straordinarie”, spiega Amedeo Scarpa, responsabile dell’Ufficio Ice di Kuwait City, “Il risultato è che in quest’area l’immagine dei nostri prodotti, soprattutto del marmo lavorato, è ancora molto forte. Ciò che occorre è una forte azione di sostegno e una conoscenza profonda del mercato. Intanto godiamo della stima dei progettisti locali, in particolare le aziende toscane. E non è un vantaggio da poco”. Per mettere offrire agli operatori un quadro aggiornato della situazione e delle opportunità, Carraramarmotec 2005 (1-4 giugno) organizza un convegno sulle Grandi opere nel Golfo Persico: un mercato ancora più vasto per i prodotti lapidei (2 giugno, ore 11,30), un’iniziativa nata collaborazione con l’ufficio Ice e con facoltà di Architettura di Kuwait City. Come noto, il vicino e medio Oriente è uno dei mercati naturali per la pietra italiana, anche se negli ultimi anni ha registrato contrazioni significative. Rispetto al 2003 (594 mila tonnellate per 162 milioni di euro) l’export 2004 è crollato a 461 mila tonnellate e a 122 milioni di euro. Una recessione in netta controtendenza con il trend generale (volume +8,4, valore +3,2), che ha coinvolto tutte le voci, comprese quelle più significative, ossia marmi e graniti, grezzi e soprattutto lavorati (volumi -11,2%, valore -25%). Il trend al ribasso riguarda tutti i Paesi dell’area, dove si è scatenata una dura competizione internazionale per accaparrarsi un mercato ricco e in espansione. Fa eccezione il Kuwait che nel 2004 ha importato dall’Italia oltre 45 mila tonnellate di marmi e graniti (+3,7%) per 19 milioni di euro (+1,2%). Cifre che secondo Amer El Sayed, preside del dipartimento di architettura della Kuwait City University, sono destinate a crescere. El Sayed parteciperà al convegno di Carraramarmotec con una relazione sul Trend a medio termine dell’import di materiali lapidei in Kuwait. Per l’Arabia Saudita, dove le imprese italiane hanno realizzato anche alcune tra le moschee più importanti a cominciare dalla grande moschea di Medina, parteciperà il professor Abdulaziz al Magren, vice preside della facoltà di architettura di Riad. Titolo della sua relazione: Le grandi opere nei programmi di produzione edilizia del paese: un futuro di crescita per i consumi di pietra. Per Giancarlo Tonini, presidente dell’Internazionale Marmi e Macchine Imm, la società organizzatrice di Carraramarmotec, il convegno è un’occasione importante per gli imprenditori italiani. “Non capita spesso”, dice, “di sentire dalla viva voce dei protagonisti tutti i dettagli, le caratteristiche, i trend di sviluppo, di un mercato storico come l’area del Golfo. Tutto ciò è dovuto alla disponibilità e alla collaborazione dell’Ice, ma anche al rapporto profondo e proficuo di Imm con le maggiori istituzioni di quei Paesi. A partire dalle Università direttamente coinvolte nell’organizzazione dell’edizione 2004 del Marble Architectural Award, il premio internazionale di architettura che l’anno scorso abbiamo dedicato al vicino e medio Oriente” |
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COM-PA 2005 PRESENTATO AL CONVEGNO: "UN'AMMINISTRAZIONE CHE CAMBIA" ANCONA, 9 GIUGNO |
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Bologna, 30 maggio 2005 - La dodicesima edizione di Com-pa, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei servizi al Cittadino e alle Imprese, sarà presentata ad Ancona nell'ambito del convegno "Un'amministrazione che cambia. Comunicazione, tecnologie e partecipazione". Il convegno è fissato per giovedì 9 giugno, alle ore 9.30, presso il ridotto del teatro delle Muse. Il Comune di Ancona che ha dato piena attuazione alla legge 150 con la creazione del servizio di Comunicazione e Rapporti con il Cittadino, ha voluto come partner scientifico dell'iniziativa l'Associazione "Comunicazione Pubblica", da sempre impegnata nella diffusione di una nuova cultura della comunicazione pubblica. Al termine del convegno si svolgerà il workshop gratuito "Urp e Uffici Stampa in rete". L'appuntamento di Ancona rappresenta un momento importante per fare il punto sulla comunicazione pubblica, le tecnologie e l'innovazione della Pubblica Amministrazione e un'occasione di formazione per gli operatori dei comuni del territorio sull'importanza strategica della condivisione e sull'applicabilità della legge 150. L'incontrò sarà aperto dal sindaco di Ancona Fabio Sturani. Seguiranno gli interventi di Roberto Nelli, docente di Marketing e Comunicazione all'Università Cattolica di Milano e di Comunicazione Istituzionale all'ateneo di Macerata, Giulio De Petra, responsabile dell'Area Innovazione per le Regioni e gli Enti Locali del Cnipa, Lella Mazzoli, preside della Facoltà di Sociologia di Urbino, Sonia Massobrio, direttore dell'Area Innovazione e Comunicazione del Comune di Ancona e Alessandro Rovinetti, segretario generale dell'Associazione "Comunicazione Pubblica". I lavori del workshop cominceranno alle ore 14.30 con l'intervento di Alessandro di Benedetto di Sun Microsystem Italia. Saranno poi Giovanni Razzani e Anna Paola Favilli, rispettivamente coordinatori dei progetti Urp e Uffici Stampa in rete, a presentare l'esperienza di comunicazione associata che ha coinvolto alcuni comuni dell'Emilia Romagna e della Campania. Questa sarà anche l'occasione per presentare il recente volume di A. Rovinetti "La Comunicazione on line" (editrice moderna) che illustra le fasi di realizzazione di questi due progetti. Fare rete significa condividere le esperienze, vivere da vicino i processi di cambiamento e di innovazione, conoscere il mondo della comunicazione. Ecco perché Com-pa entra di diritto nella seconda parte del workshop e si propone come il luogo del confronto al più alto livello. Sarà affidato a Silvia Villani, dell'organizzazione di Com-pa, il compito di illustrare il ruolo svolto, in questi dodici anni di vita, dal Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese insieme alle linee strategiche della prossima edizione in calendario a Bologna dal 3 al 5 novembre prossimi. |
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L’UNRAE PROPONE MODIFICHE ALLA FISCALITA’ CHE FRENA L’AUTO E PENALIZZA GLI AUTOMOBILISTI |
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Roma, 30 maggio 2005 - “L’automobile e gli automobilisti sono fortemente colpiti da una fiscalità opprimente, che li penalizza oltre il dovuto. Noi dell’Unrae riteniamo necessario un intervento strutturale sul gettito fiscale derivante dall’automobile, rendendolo più consono alla realtà odierna, che – fra l’altro – deve tenere conto delle regole europee”. Così Salvatore Pistola, Presidente dell’Associazione che rappresenta le Case estere in Italia, nel corso del suo intervento in occasione della Conferenza Stampa a conclusione dell’Assemblea dell’Associazione, svoltasi a Roma, ha richiamato l’attenzione su uno dei problemi che stanno frenando lo sviluppo delle vendite di auto nuove, ma anche lo svecchiamento del parco, con conseguenti mancati benefici per l’ecologia. In particolare, Salvatore Pistola ha indicato le seguenti tre misure come quelle che più direttamente potrebbero modificare la fase di stallo nella quale si trova il mercato oggi, con un occhio anche alla semplificazione della vita degli automobilisti: - abolizione della tassa annua di proprietà, trasformandola di fatto da fissa in variabile, aggiungendo 7 centesimi al litro sui carburanti e stabilendo così un preciso rapporto fra contributo fiscale e impiego dell’autovettura e delle infrastrutture. Quindi, chi più usa l’auto, più contribuisce; - riduzione del 50% del costo del passaggio di proprietà, favorendo così il rilancio del mercato dell’usato, propedeutico anche per un rinnovo del parco circolante, mettendo in moto un ciclo virtuoso nuovo-usato; - revisione della fiscalità delle auto aziendali, che in Italia prevede – al contrario di quanto avviene, sia pure con misure diverse, negli altri Paesi europei – la ridotta detraibilità dell’Iva, che l’Unrae propone di portare dal 10% al 50% e l’aumento dell’entità dell’ammortamento al 100% rispetto all’attuale 50% di un massimo di 18.000 euro. Anche secondo il Secit fisco pesante per l’auto Le richieste dell’Unrae risultano in linea con quanto rilevato dal Secit, organismo consultivo ed ispettivo del Ministero dell’Economia, che in una recente relazione afferma: “L’automobilista italiano paga un prezzo dei carburanti fra i più elevati, è sottoposto alle più alte aliquote Iva, subisce, dopo la Francia, la più elevata tassazione sul premio assicurativo Rcauto, sostiene, unico in Europa, l’onere dell’Ipt, al cui riguardo - suggerisce sempre il Secit - si osserva che una sua eventuale abolizione sui passaggi di proprietà successivi al primo rappresenterebbe un segnale importante e capace di generare effetti positivi per la crescita del mercato dell’usato, poco sviluppato in Italia rispetto all’Unione Europea”. Accanto alla necessità di rivedere la struttura fiscale gravante sull’auto, l’Unrae richiama anche l’attenzione delle Istituzioni sulla necessità, in vista del prossimo inverno, di rivedere – nei tempi e nei modi opportuni – le misure limitative alla libertà di circolazione nelle città. “Occorre un coordinamento – ha detto Pistola - fra gli Enti locali a livello nazionale, al fine di evitare difformità che gravino poi sulla libertà di circolazione degli italiani”. Nel corso del suo intervento, il Presidente dell’Unrae ha anche messo in evidenza la generale instabilità che impedisce di guardare al futuro del mercato con ottimismo. Pistola ha ricordato il basso valore del Pil, le forti polemiche politiche che impediscono di pensare al benessere del Paese, la frenata dell’economia in generale: “A breve e medio termine – ha detto – non ci sono elementi che possano giustificare una ripresa della domanda. La gallina dalle uova d’oro, cioè l’automobile, sta finendo le risorse”. Nel corso dell’incontro con la Stampa, il Segretario Generale dell’Associazione, Gianni Filipponi, ha tracciato un quadro dei primi 5 mesi del mercato italiano, sottolineando che le immatricolazioni a fine maggio saranno di quasi 120.000 unità inferiori a quelle del gennaio-maggio 2004. Una parte importante di questo calo – pari a 65.000 immatricolazioni – è da imputare al lunghissimo sciopero delle “bisarche”. La previsione dell’Unrae è che solo 45.000 di queste vetture saranno recuperate (in giugno e luglio). Per quanto riguarda il totale 2005, la situazione economica generale, unitamente all’incertezza politica ed i perduranti alti costi di gestione dell’automobile (carburanti ed assicurazioni), fanno pensare che il trend dei primi mesi dell’anno non possa sostanzialmente modificarsi nel secondo semestre, pur in presenza di importanti novità di prodotto e di condizioni di acquisto sempre molto vantaggiose. La stima dell’Unrae è, quindi, di un livello di immatricolazioni per il totale 2005 tra 2.100.000 e 2.150.000 unità, che si comparano – lo ricordiamo – con le 2.264.000 immatricolazioni dello scorso anno. “Questo calo vicino alle 150.000 unità” – ha fatto notare Filipponi – “equivale ad una perdita di fatturato di 2,8 miliardi di euro, ed a una perdita per le casse dello Stato di 470 milioni di euro solo per quanto riguarda l’Iva”. |
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PRESENTATO DALL’UNRAE UNO STUDIO COMPARATO SULL’ITALIA DELL’AUTOMOBILE 1.680.000 POSTI DI LAVORO, 64,3 MILIARDI DI EURO DI TASSE, TANTE DIFFERENZE DAL RESTO D’EUROPA |
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Roma, 30 maggio 2005 - In occasione dell’incontro stampa dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, è stato anche proposto uno scenario europeo, nell’ambito del quale l’Italia è stata presentata, dati alla mano, con le sue peculiarità che la rendono diversa dagli altri quattro grandi mercati continentali. Lo scenario è stato tracciato dal Professor Giuseppe Volpato, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il quale ha messo in evidenza le specificità del sistema-auto italiano, per far meglio comprendere quanto le aree commerciali, assistenziali, distributive e fiscali dell’automobile in Italia siano simili o diverse rispetto alle altre grandi realtà europee. Lo studio rappresenta un utile strumento per far conoscere in profondità la realtà italiana dell’automobile a tutta una serie di potenziali destinatari: dagli organismi dell’Unione Europea, alle centrali delle grandi multinazionali dell’auto, alla nostra Pubblica Amministrazione centrale e periferica. Questa ponderosa analisi, sviluppata su incarico dell’Unrae dallo stesso Professor Volpato con i contributi del Professor Leonardo Buzzavo e del ricercatore Luca Montagner, dopo aver evidenziato che la cosiddetta filiera automobilistica rappresenta 1.680.000 posti di lavoro, indica in 30 miliardi di euro l’entità degli investimenti delle Case europee (inclusi i produttori di componentistica) in ricerca e sviluppo. Nel misurare le differenze rispetto agli altri grandi mercati continentali (Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna), il Professor Volpato ha posto l’accento sulla più elevata quota di utilitarie (50% del mercato) vendute nel nostro Paese, sul contenuto aumento dei prezzi dovuto alla forte competizione commerciale in atto in Italia, sul rapporto nuovo - usato (1 a 1,3) che è il più basso di tutti i mercati europei ed è generato dalla pesante fiscalità dei passaggi di proprietà, sul più basso rapporto fra vendite alle aziende e vendite a privati (28% contro 72%) rispetto al 51%-49% di Germania e Gran Bretagna. Anche questo fenomeno, spiega Volpato, è dovuto alle differenze di carattere fiscale, che in Italia non consentono detrazioni concesse negli altri Paesi europei. In Italia, inoltre, si registra una crescita enorme delle vendite finanziate, passate dal 25% del 1994 al 48% del 1998 per arrivare al 78% del 2003. Questo avvicina l’Italia all’elevatissima quota (96%) del mercato britannico. L’accentuazione del fenomeno è dovuto – sottolinea Volpato – sia a motivi di carattere congiunturale, sia al basso costo del danaro, sia al fatto che le Case automobilistiche e le reti di vendita ricorrono a offerte promozionali legate al “tasso zero”. Lo studio, infine, delinea, cifre alla mano, il peso del carico fiscale sulla motorizzazione in Italia, che – senza conteggiare le imposte su salari e stipendi dell’industria automobilistica - ammonta ad un valore pari a circa il 5% del Pil, essendo passato dai 57,1 ai 64,3 miliardi di euro nel volgere di appena 6 anni (1999-2004). |
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LA NUOVA PASSAT OTTIENE 5 STELLE NEI CRASH-TEST EURO NCAP |
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Verona, 30 maggio 2005 - La nuova Passat ha ottenuto 5 stelle per la protezione dei passeggeri durante il crash-test Euro Ncap. Dopo la Touran, la Golf e la Touareg, la Passat è la quarta Volkswagen consecutiva a conseguire questo importante risultato. Il modello di successo di Wolfsburg ha ottenuto inoltre 4 stelle per la sicurezza dei bambini, il numero di stelle più elevato conquistato fino ad ora. Il crash-test Euro Ncap lo prova: la nuova Passat garantisce un’eccellente protezione sia per i piccoli che per i grandi. Questo risultato è stato ottenuto grazie a caratteristiche quali l’estrema robustezza dell’abitacolo, dovuta all’uso di un acciaio tra i più forti ed altamente resistenti, che assicura la massima protezione in caso di impatto frontale e laterale. La scocca della nuova Passat è più rigida del 57% rispetto ai precedenti modelli e l’abitacolo ha dimostrato di essere estremamente robusto. Sia nei crash-test Euro Ncap sia nel corso di prove interne, dopo un impatto a 64 km/h contro un elemento deformabile fissato a una barriera rigida, il parabrezza è rimasto intatto e le porte potevano ancora essere aperte e chiuse facilmente. Nella Passat anche i sistemi di contenimento offrono la massima protezione: ci sono 6 airbag (frontali, laterali e a tendina) di serie. Gli airbag frontali sono realizzati con un sistema a due fasi, il che significa che si gonfiano in modo differenziato in relazione alla forza dell’impatto, al fine di ridurre il rischio di lesioni. Gli airbag a tendina coprono completamente l’area dei finestrini dal montante A fino al C, proteggendo quindi passeggeri piccoli o adulti sia nei sedili anteriori che posteriori. L’airbag passeggero può anche essere disattivato, in modo che i bambini possano viaggiare in sicurezza sul sedile anteriore, nel seggiolino posizionato in senso contrario a quello di marcia. La nuova Passat è equipaggiata inoltre con attacchi Isofix di serie, per ottimizzare la sicurezza dei seggiolini destinati ai bambini. Le cinture di sicurezza a tre punti sono di serie per tutti i sedili, quelle dei sedili anteriori e posteriori laterali sono complete di limitatori di carico e quelle dei sedili anteriori hanno in più i pretensionatori (le cinture con pretensionatori sono disponibili anche come equipaggiamento a richiesta per i sedili posteriori, in combinazione con gli airbag laterali). Un sistema di segnalazione ricorda al conducente e al passeggero di allacciare la cintura di sicurezza in viaggio. Inoltre, i sistemi di contenimento sono completati da componenti per la sicurezza attiva, come per esempio l’Esp di serie e l’Acc (Adaptive Cruise Control), disponibile come optional. Dall’inizio della progettazione della Passat, è stata tenuta in grande considerazione anche la protezione dei pedoni. La congiunzione tra il parafango, le cerniere e il cofano è stata ottimizzata per assicurare la miglior protezione possibile dei pedoni. Un’ulteriore traversa di protezione per i pedoni e l’uso di un elemento in schiuma deformabile nella zona del paraurti, riducono la forza dell’impatto e i rischi di riportare serie ferite alle gambe. Grazie a questi accorgimenti, la Passat ha quindi ottenuto due stelle per la protezione dei pedoni, il numero più elevato conquistato fino ad ora. “L’abitacolo estremamente robusto, gli efficaci sistemi di contenimento e gli elementi di sicurezza attivi e passivi fanno della nuova Passat una delle berline più sicure al mondo”, ha dichiarato il Dott. Torsten Strutz, Capo dello Sviluppo Sicurezza Vetture alla Volkswagen. “Il fatto che sia la quarta volta consecutiva che uno dei nostri prodotti sia stato premiato con le 5 stelle dell’Istituto Euro Ncap dimostra che la Volkswagen sta stabilendo gli standard nella sicurezza e nella protezione dei passeggeri.” |
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AL REGINA PALACE HOTEL DI STRESA FANNO TAPPA LE PIU’ PRESTIGIOSE AUTO D’EPOCA PER LA MONZA – BERNA BREMGARTEN 1 – 2 GIUGNO 2005 |
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Stresa, 30 maggio 2005 - Una passerella dei più prestigiosi modelli della produzione Italiana festeggerà l’anniversario della Repubblica, facendo rivivere tutto il fascino del circuito di Berna Bremgarten. Il primo giugno si accenderanno i motori di 45 tra le più belle auto di tutti i tempi prodotte in Italia. Alfa Romeo,ferrari, Lamborghini, Lancia Maserati, Fiat, Osca che faranno sognare il pubblico di appassionati e non lungo un percorso di oltre 450 km, che le condurrà dall’autodromo di Monza fino a Berna attraverso il Passo del Sempione. Le magnifiche 45 faranno sosta al Regina Palace Hotel di Stresa, dove saranno in mostra, per poi proseguire per Crans e Friburgo. Passerella finale nella Centralissima Helvetiaplatz a Berna, fino allo storico palazzo dell’Ambasciata d’Italia. E’ un’iniziativa dell’Ambasciata d’Italia per festeggiare la Festa della Repubblica e promuovere l’immagine della nostra industria automobilistica presso un pubblico internazionale. Un omaggio all’automobile italiana e un omaggio al grande campione Achille Varzi, perché l’Italia delle corse vince con cuori e motori. |
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MARR SARÀ PARTNER, CON LA FENICE, DI UNO DEI PIÙ GRANDI CATERING MAI ORGANIZZATI IN ITALIA, IN OCCASIONE DEL LANCIO DELLA NUOVA MERCEDES CLASSE B |
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Milano, 30 maggio 2005 - Marr, una società attiva nel settore della distribuzione di prodotti alimentari alla ristorazione extradomestica, è stata partner logistico e fornitore di uno dei più grandi catering mai organizzati in Italia che La Fenice Catering, in collaborazione con un noto chef italiano, ha realizzato in occasione del lancio della nuova Mercedes Classe B. Marr ha fornito le materie prime necessarie alla predisposizione del ricco menù per i visitatori di tutte le concessionarie selezionate, agendo quale partner logistico, su base nazionale, per La Fenice Catering. L’azienda, inoltre, ha messo a disposizione dell’evento oltre 60 automezzi al fine di assicurare i servizi di logistica e il presidio delle singole concessionarie. Marr, infatti, dispone di un network logistico-distributivo a copertura nazionale tra i più importanti in Italia, con oltre 500 automezzi, 600 agenti di vendita, 22 filiali, 4 cash&carry e 4 agenti con deposito. L’evento si è svolto il 28 e il 29 maggio presso gli showroom Mercedes-benz di 50 città italiane, aperti per il lancio del nuovo modello Classe B. |
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TRIONFO DI VISITATORI AL VITTORIANO "MUNCH": OLTRE 160.000 PRESENZE IN 78 GIORNI "AVANGUARDIE RUSSE": OLTRE 40.000 PRESENZE IN 28 GIORNI |
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Roma, 30 maggio 2005 - Trionfo di visitatori per la grande mostra antologica che la capitale dedica dopo quasi venti anni a "Munch 1863 - 1944": oltre 160.000 visitatori in 78 giorni di apertura dal 10 marzo al 26 maggio hanno varcato la soglia del Complesso del Vittoriano per visitare l'ampia rassegna ospitata fino al 19 giugno. Grande quindi il successo di pubblico: una media lusinghiera di oltre 2.050 persone al giorno ha affollato le sale del Vittoriano per ammirare gli oltre cento capolavori esposti di cui circa sessanta olii e una cinquantina di opere grafiche tra acquaforti, litografie, xilografie esposte. Ancora 23 giorni per romani, turisti, appassionati d'arte e curiosi per ammirare le tele di Munch, popolate da spettri della mente, fantasmi dell'anima, inquietanti presenze dai volti simili a teschi… L'esposizione "Munch 1863 - 1944" è a cura di Øivind Storm Bjercke e Achille Bonito Oliva e si avvale di un prestigioso Comitato Scientifico composto da Erik Mørstad ed Einar Petterson. Commissario generale Claudio Strinati. La rassegna è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Molto apprezzata anche la mostra "Il lavoro negli anni delle avanguardie russe. Arte e Lavoro", voluta dall'Assessorato alle Politiche Culturali, della Comunicazione e dei Sistemi Informativi della Provincia di Roma, che dal 29 aprile al 26 maggio ha totalizzato in 28 giorni di apertura ben oltre i 40.000 visitatori con una media di più di 1.428 presenze giornaliere. Fino al 12 giugno, giorno in cui la mostra chiuderà i battenti, ci sono ancora 16 giorni per ripercorrere la vivacissima fioritura della pittura russa dai primi anni del Novecento agli anni Trenta attraverso una settantina di opere provenienti dalla Galleria di Stato Tret'jakov di Mosca dedicate al tema del lavoro. Curata da Maria Teresa Benedetti, Tatiana Ermakova e Mario Lunetta, la Mostra, organizzata e realizzata da Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando, sottolinea uno dei valori più importanti della nostra società, il lavoro, proponendo i capolavori dei protagonisti delle avanguardie russe. Per informazioni: tel. 06/6780664 |
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“MARCO MEMEO. DI CHE COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI CARVER”, LA PRIMA PERSONALE ROMANA DI UNO DEI GIOVANI DI PUNTA DELLA PITTURA ITALIANA CONTEMPORANEA. |
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Roma, 30 maggio 2005 - La mostra – curata da Walter Guadagnini – si ispira, come lascia intendere il titolo, ai modi espressivi e alla riflessione sulla contemporaneità di uno dei grandi scrittori della seconda metà del Novecento, considerato punto di riferimento indiscutibile della letteratura americana del Xx secolo, Raymond Carver, che si incontra con la sensibilità di Marco Memeo, pittore di spazi urbani inabitati, di metafisica sospensione e inquietudine. Un incontro tra modi analoghi di intendere la realtà per via di forme minime, di particolari che divengono snodi centrali del racconto e della composizione pittorica. In mostra saranno esposte al Ta Matete una ventina di tele, appartenenti alla fase ultima della ricerca di Memeo, nella quale le forme del reale vanno trasformandosi in pure estensioni luminose, in cui la facciata di un grattacielo può divenire una sequenza di forme e colori al limite dell’astrazione. Come dichiara l’artista: “Il dedalo urbano è già di per sé un linguaggio e un terreno di confronto. Si tratta di estrapolare gli elementi minimi (come le lettere dell’alfabeto) da cui esso è costituito, operare una sorta di 'vocabolarizzazione', con la quale poter riconoscere una storia e raccontarne altre. Le aree profondamente urbanizzate, anche se sembrano anonime e prive di attrattive, possiedono una straordinaria forza evocativa, fatta di tutte le storie delle persone che vi abitano...” Nato nel 1967, Marco Memeo vive e lavora a Torino. Ta Matete, Roma, Via della Pilotta 16 (angolo Via Quattro Novembre). |
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AL MUSEO BODINI DI GEMONIO (VARESE) DAL 3 LUGLIO AL 2 OTTOBRE LA MOSTRA REALISMO ESISTENZIALE 1954 - 1964 ESPOSTE OPERE DI GIUSEPPE BANCHIERI, FLORIANO BODINI, MINO CERETTI, GIANFRANCO FERRONI, GIUSEPPE GUERRESCHI, BEPI ROMAGNONI, TINO VAGLIERI |
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Gemonio (Varese), 30 maggio 2005 - Nell’ampio panorama museale del territorio lombardo il Museo Civico Bodini a Gemonio (Varese) rappresenta un importante punto di riferimento nella valorizzazione dell’arte italiana del secondo Novecento. Progetto di valorizzazione che prosegue nella nuova iniziativa in programma dal 3 luglio al 2 ottobre negli spazi recuperati del cascinale del ‘700, che dal dicembre 1998 è sede del Museo: la mostra Realismo Esistenziale 1954 – 1964. L’iniziativa trova giusta collocazione in questo contenitore sia per il ruolo che Floriano Bodini ricopre, come fondatore del Museo come partecipante attivo del movimento, sia per il nucleo di opere di questi sette artisti conservati a Gemonio e che arricchiscono la proposta espositiva. La mostra, curata da un comitato scientifico composto da Alberto Montrasio, Flavio Arensi, Daniele Astrologo Abadal, Raffale Bedarida, Floriano Bodini e Mino Ceretti, raccoglie 42 opere - dipinti e sculture -, sei per ciascuno dei sette protagonisti di questo movimento (Giuseppe Banchieri, Floriano Bodini, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni, Tino Vaglieri) e copre un arco temporale di dieci anni, e più precisamente dal 1954 (anno del diploma all’Accademia di Brera della maggior parte di loro) al 1964 (anno in cui avvenne la tragica morte di Bepi Romagnoni). Ii Realismo Esistenziale, definizione data dal critico Marco Valsecchi (1956), è una tendenza che vede riuniti alcuni artisti attivi nel capoluogo lombardo, che reagiscono al clima sociale in cui vivono, da una parte assumendo decise posizioni di denuncia con esiti pittorici particolarmente drammatici (si pensi alla reazione ai cosiddetti "fatti di Ungheria", cioè all'invasione sovietica di Budapest del 1956), dall'altra sviluppando una particolare introversione e riflessione sulla propria identità, legate alla cultura filosofica e letteraria dell'esistenzialismo francese. La scelta delle 42 opere nasce dalla volontà di documentare il sorgere di una comune affinità artistica negli anni 1954 – 1958, lo sviluppo di differenti tematiche (ad esempio i dipinti dedicati alle periferie, come “Terra vecchia” di Ceretti, “Periferia” di Banchieri, “Città” di Ferroni) e di diversi percorsi artistici, sviluppati tra il 1959 e il 1964, intrapresi dagli autori (come le tangenze con l’Informale di Ceretti e Vaglieri, le assonanze alla Pop art di Guerreschi, le affinità alla Nuova Figurazione di Ferroni e Romagnoni; ecc…) e la necessità critica di fissare una data, sia pur simbolica, che possa individuare l’esaurirsi di questa comune esperienza. A tal proposito, si è scelto di indicarla nel 1964, anno in cui Bepi Romagnoni muore accidentalmente durante una sessione di pesca subacquea. La mostra è promossa dal Comune di Gemonio, dalla Provincia di Varese, dalla Regione Lombardia, dalla Comunità Montana della Valcuvia, in collaborazione con Montrasio Arte Monza e Milano. Www.comune.gemonio.va.it |
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MOSTRA ICONOGRAFICA A VILLA PANZA LA BELLEZZA DELLA VELOCITÀ |
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Varese, 30 maggio 2005 - La mostra iconografica prevede l’esposizione di circa 70 opere - fra pittura, grafica e disegni - cui spetta il compito di chiudere idealmente il percorso di studio avviato dai seminari. La mostra prenderà in esame un unico aspetto della poetica futurista, ugualmente legato allo spirito di “Poesia” quanto alle dichiarazioni dei manifesti. Il tema della velocità rappresenta, in quest’ottica, il leit-motiv dominante attorno al quale sarà possibile compiere un’indagine capillare sui motivi ricorrenti nelle opere dei diversi maestri. Nel panorama – per la verità piuttosto affollato – delle mostre d’arte dedicate al Futurismo, risulta difficile individuare tematiche precise che non siano già state approfondite in passato. È altrettanto vero, però, che i maestri futuristi produssero molto e in maniera così diversa da suggerire ogni volta riflessioni nuove e nuovi motivi d’indagine. Analizzando, dunque, il primo appello che Filippo Tommaso Marinetti lanciò, nel febbraio del 1909, attraverso le pagine del giornale francese Le Figaro (esposto in mostra), si possono cogliere alcuni spunti per ulteriori approfondimenti. Accanto “all’amore del pericolo” al “movimento aggressivo”, alla “lotta” e alla “ribellione”, Marinetti celebra “una nuova bellezza” di cui – dice- il mondo s’è arricchito agli esordi della modernità. È “la bellezza della velocità”. Identificata ora con un’automobile da corsa, ora con i convogli di un treno proiettato lungo i binari e, ancora, con i piroscafi e gli aeroplani, “la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta”. Il mito della rapidità, della prontezza, dello “scatto” viene - insomma - identificato con tutte le diavolerie meccaniche figlie della nuova epoca, che suggeriscono al fondatore del Futurismo un immaginario ricchissimo di temi. Soggetti, vale a dire, utili ad esaltare il dinamismo della vita moderna e attorno ai quali si svilupparono le prime ricerche figurative di autori del calibro di Umberto Boccioni (con un’opera come Filari d’alberi del 1908), Carlo Carrà (con Piazza del Duomo a Milano del 1910) o Aroldo Bonzagni (con la sua splendida Locomotiva in corsa del 1911-12). Partendo da opere d’impianto ancora divisionista l’esposizione potrà contemplare immagini significative che preannuncino i soggetti futuristi degli anni Dieci, dove la composizione dinamica, il moltiplicarsi dei punti di fuga e la pennellata libera da ogni schematismo teorico sembrano profetizzare le novità tematiche e formali della prima avanguardia italiana del Novecento. L’entusiasmo per la velocità, per i nuovi mezzi di trasporto, per la “vita accelerata” rappresentano le visioni di un mondo nuovo. Di un universo futuribile. Ecco allora opere sintomatiche come Sogno di motore di Sante Monachesi (dalle collezioni della Galleria Comunale di Roma) o Linee di velocità+forma+rumore di Giacomo Balla, prestato eccezionalmente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Accanto a un percorso iconografico tradizionale - compreso, dunque, fra prove dall’accento simbolista ed epiloghi significativi del Secondo Futurismo – l’attenzione dei curatori si focalizzerà sulle diverse interpretazioni del concetto di velocità. Da un lato sulla sua accezione puramente dinamica, con una carrellata di immagini dedicate ai soggetti classici del volo, della ferrovia, dell’automobile e via dicendo; dall’altro lato sui retroscena spirituali, sul valore “mentale” dell’idea di velocità, che si concretizza in visioni deformate, dall’accento espressionista, dove i vortici luminosi, le tensioni fra le linee-forza, le figure che si scompongono e ricompongono sono le soluzioni linguistiche ideali per la resa di sensazioni, di emozioni. Queste ultime considerazioni valgono anche per il superamento della poetica futurista nelle opere dei secondi anni Dieci, quando la “nuova” immagine sembra legarsi a una concezione spaziale diversa, in cui il movimento e la velocità vengono assorbiti da un interesse verso il soggetto stesso. “Per noi il quadro è la vita stessa intuita nelle sue trasformazioni dentro all’oggetto e non al di fuori” affermava Boccioni. E aggiungeva: “Noi ci identifichiamo nella cosa”. Da questa certezza (bergsoniana) si sviluppa il nuovo modo di concepire l’oggetto - con le sue “forze” - e quindi di rappresentarlo. In poche parole, è contenuta qui tutta la straordinaria concezione estetica di Boccioni – sintetizzata poi nel concetto di dinamismo universale – cui l’esposizione intende riservare uno studio dettagliato. Sulla scorta di queste riflessioni il percorso della mostra approderà, con un balzo cronologico, alle esperienze del Secondo Futurismo, divise fra l’interpretazione del tema in senso ancora “meccanico” e l’approdo invece a considerazioni più liriche del tema stesso. Le celebrazioni per il centenario della nascita di “Poesia” saranno corredate da un catalogo generale edito da Insubria University Press. Il catalogo, diviso per sezioni, comprenderà gli atti dei convegni, i testi scientifici dei relatori, la presentazione di tutto il materiale documentario con schede tecniche delle edizioni esposte e dei diversi manifesti presentati. Per la sezione iconografica sono previsti testi dei curatori e interventi critici di alcuni esperti italiani di Futurismo (fra i quali il prof. Francesco Tedeschi dell’Università Cattolica di Milano), oltre alle schede scientifiche di tutte le opere in mostra, ivi riprodotte, e ai consueti apparati bio e bibliografici. Inaugurazione Venerdì 30 settembre 2005. Apertura al pubblico 1 ottobre – 27 novembre 2005. |
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LE RADICI DELLA NAZIONE SIMBOLI D'APPARTENENZA ROMA, COMPLESSO MONUMENTALE DEL VITTORIANO 2 GIUGNO - 18 SETTEMBRE 2005 |
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Roma, 30 maggio 2005 - Nel 2011 si celebrerà il 150° anniversario dell'Unità d'Italia: il grandioso progetto Le Radici Della Nazione attraverso una serie di eventi che si svilupperanno fino al 2011 vuole mettere in luce come nei secoli, dalla nascita delle prime comunità cittadine fino all'Unità d'Italia, affiorino dei caratteri specifici che connotano le singole realtà territoriali, caratteri che permangono, seppur con valore diverso, anche dopo l'Unità nazionale. L'iniziativa Le Radici Della Nazione, voluta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati, ha come promotore il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Rocco Buttiglione. Prestigioso il Comitato Scientifico che è composto dal Prof. Sabino Cassese, dal Prof. Giuseppe de Vergottini, dal Prof. Giuseppe Galasso, dal Prof. Louis Godart, dal Prof. Francesco Margiotta Broglio, dal Prof. Piero Melograni, dal Prof. Salvatore Settis e dal Prof. Claudio Strinati. Presidente: Prof. Giuseppe Talamo. Il Comitato Tecnico-organizzativo è presieduto dall'Ing. Luciano Marchetti. Il coordinamento generale dell'intera iniziativa è di Alessandro Nicosia. Il Progetto Le Radici Della Nazione (2004 - 2011) Come suggerisce il titolo dell'intero progetto, l'obiettivo è risalire a Le Radici Della Nazione attraverso circa otto secoli dimostrando l'unità nella diversità. Nel cammino verso l'Unità d'Italia culminato nel 1861, i valori delle comunità sparse nella penisola non si sono mai smarriti bensì hanno continuato a persistere, a rimanere perennemente sottesi, a rispecchiarsi qua e là in un continuo "gioco" di rimandi e richiami. Ecco dunque che le Italie di Federico Ii, dei Comuni e delle Signorie, delle Repubbliche marinare di Venezia e Pisa, Amalfi e Genova, della Firenze di Dante e delle piccole patrie dei guelfi e ghibellini, contenevano già in fieri certi sviluppi dinamici di uno spirito comune nella civiltà linguistica, letteraria, artistica ed economica che convergerà secoli dopo nell'Italia unita. Sette le mostre che verranno realizzate: "Simboli d'Appartenenza" (2005), "Il governo del territorio" (2006), "Arti e mestieri" (2007), "Apprendere e comunicare" (2008), "Oltre i confini dell'anima" (2009), "Italia ed Europa. La circolazione dell'esperienza" (2010), "Le radici della nazione" (2011). Di taglio monografico, le esposizioni mettono in luce come dalla singolarità si giunga all'Unità nazionale, nella quale permangono dei caratteri distintivi pur all'interno di un quadro generale unitario. Per ogni tappa espositiva, si è adottata come linea guida una espressione tratta dalla Costituzione Italiana, in modo da evidenziare come questa rappresenti la sintesi storica del processo dell'unificazione nazionale. Il visitatore conoscerà le fonti della storia nazionale attraverso testimonianze documentarie provenienti dagli archivi e materiali visivi quali incisioni, dipinti, fotografie. Particolarmente importante l'apporto dell'Archivio Storico dell'Istituto Luce che ha appositamente selezionato a corredo dell'intera iniziativa alcuni filmati storici. Materiali multimediali permetteranno inoltre di contestualizzare nel tempo e nello spazio le opere esposte. La Mostra "Simboli D'appartenenza" "La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso". Così recita l'articolo 12 della Costituzione Italiana. La storia d'Italia è costellata di simboli d'appartenenza, dalle insegne delle comunità cittadine del Medioevo, agli stemmi gentilizi delle grandi signorie civiche, ai santi patroni, ai monumenti cittadini e nazionali. Oggi l'unità della patria e la libertà dei cittadini sono riassunte in un solo simbolo: il tricolore italiano verde, bianco e rosso. La mostra "Simboli d'Appartenenza" ospitata nella Gipsoteca, nelle Scalee lato Ara Coeli e nella Sala Militari Internati del Complesso del Vittoriano dal 2 giugno al 18 settembre 2005, vuole offrire una selezione di temi o motivi che hanno costituito e spesso costituiscono ancora oggi i simboli della nazione: dal Tricolore al simbolo della Repubblica, dall'immagine dell'Italia ai moderni stemmi delle città e delle regioni italiane. La storia dell'Italia, infatti, affonda le sue radici all'interno di una varia e complessa stratificazione di personaggi, vicende, idee e simboli. Simboli che hanno consentito l'identificazione di una collettività assai differenziata all'interno di un unico stato unitario che si è venuto a creare non come semplice somma di parti diverse ma come denominatore comune di diversi accenti locali. L'unione delle città, delle regioni all'interno di un contesto condiviso ed aggregante. Come afferma Giuseppe Galasso, "la frequenza che ha assunto negli ultimi due o tre decenni del secolo Xx la discussione politica e storiografica sulle questioni delle identità - locali, nazionali, culturali - può aver instillato nella cultura corrente l'opinione che quello dell'identità sia un tema antico sia per la politica che per la storiografia... Possiamo rintracciare vestigia ed elementi di questioni, caratterizzazioni e discussioni di identità in ogni epoca e circostanza storica… Tuttavia, è soltanto dagli inizi e, soprattutto, dalla metà del secolo Xx in poi che nella storiografia la questione dell'identità è andata prendendo il rilievo che poi è apparso scontato fino a determinare l'opinione, dalla quale abbiamo preso le mosse, circa il carattere antico e consolidato di tale questione sul piano del dibattito politico e della discussione storiografica". L'esposizione "Simboli d'Appartenenza" affronta dunque tematiche quali l'identità e l'appartenenza, la bandiera nazionale, il simbolo della Repubblica, la maglia azzurra come simbolo di identità, le onorificenze della Repubblica, in un percorso che spazia da "I simboli dell'Italia dallo Stato unitario alla Repubblica" a "Il Vittoriano, un simbolo per la nazione", da "L'italia nelle monete e nei francobolli" alle "Immagini dell'Italia nella cultura popolare". Ad illustrare questo cammino, una vasta selezione di antiche bandiere storiche che hanno accompagnato l'Italia dal Regno d'Italia alla Repubblica, opere di artisti italiani tra '800 e '900 che illustrano l'evoluzione dell'immagine dell'Italia e del Tricolore, San Francesco e Santa Caterina patroni d'Italia come esempio di culto religioso e devozione nella penisola, fotografie storiche che fanno rivivere l'immagine più vera dell'Italia, lo sport come fenomeno di aggregazione, la storia del simbolo della Repubblica nei documenti conservati presso l'Archivio Centrale dello Stato, l'iconografia della nazione attraverso libri, monete, francobolli e attraverso inni, canzoni, motivi musicali. Importanti i prestiti provenienti, ad esempio, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, dal Sacrario delle Bandiere, dall'Archivio Centrale dello Stato, dal Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma; e poi, ancora, dal Mart di Rovereto, dall'Armeria Reale di Torino, dalla Galleria d'Arte Moderna di Genova, dai Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, dall'Accademia di Belle Arti di Carrara, dal Museo della Nazionale di Calcio di Firenze. Il percorso della mostra: Ricorrenze e centenari; I simboli delle città; La bandiera Tricolore; Iconografia dell'Italia; L'italia nella Pubblicità e nelle Esposizioni Universali; I Santi patroni: San Francesco e Santa Caterina; L'immagine dell'Italia nella tradizione popolare; Un monumento per la nazione: il Vittoriano; Figure Simboliche; Il volto amato dell'Italia; Primati italiani; L'italia nello Sport; Storie d'Italia; L'immagine dell'Italia tra didattica e divulgazione; Il Simbolo della Repubblica; Onori di stato; Inni, canzoni, motivi musicali. Per informazioni: tel. 06/69202049 |
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IL PICCOLO DI MILANO VINCE IL PREMIO GASSMAN COME MIGLIOR STAGIONE TEATRALE |
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Milano, 30 maggio 2005 - Il Piccolo Teatro di Milano ha vinto la seconda edizione de “I Teatranti dell’anno - Premio dedicato a Vittorio Gassman” - l’unico premio teatrale in Italia ad esclusivo suffragio popolare - per la Miglior Stagione teatrale 2004/2005. Lo storico teatro milanese, fondato nel 1947 da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, oggi diretto da Sergio Escobar con la consulenza artistica di Luca Ronconi, si è aggiudicato il Premio dopo un mese e mezzo di votazioni e 1.724 voti pervenuti da tutta Italia. Il meccanismo di votazione prevedeva l’utilizzo di schede distribuite in 120 teatri italiani, un numero verde appositamente istituito oppure l’invio di un form di voto presente sul portale teatranti.Com. Sergio Escobar riceverà il premio nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà domenica 29 maggio alle 21.00 presso il Teatro Fenaroli di Lanciano (Chieti). Questi i vincitori di tutte e 12 le categorie in gara: Miglior Attore: Giuseppe Pambieri per l’interpretazione nello spettacolo “Il Piacere dell’onestà”; Miglior Attrice: Ilaria Occhini per l’interpretazione nello spettacolo “Spettri”; Miglior Regista: Toni Servillo per la regia nello spettacolo “Sabato Domenica e Lunedì”; Miglior Spettacolo: “Sabato Domenica e Lunedì” di Eduardo De Filippo. Regia di Toni Servillo e prodotto da Teatri Uniti; Miglior Stagione teatrale: “Piccolo Teatro” di Milano; Miglior Festival: “Teatro Canzone, Giorgio Gaber” di Viareggio; Miglior Spettacolo Estivo: “Sogno di una Notte di Mezza Estate” di W. Shakespeare. Regia di Renato Giordano e prodotto da Francesco Bellomo; Miglior Costumista: Giuseppe Crisolini Malatesta per lo spettacolo “George Dandin o Il marito confuso” di Moliére; Miglior Scenografo: Margherita Palli per lo spettacolo “La Centaura”; Miglior Giovane Talento: Fausto Russo Alesi – protagonista de “il Grigio”; Miglior Testo Italiano: “La nave fantasma” di Giovanni Maria Bellu, Renato Sarti e Bebo Storti; Premio alla carriera: Corrado Pani. |
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“METAMORPHOSES” HA LASCIATO IL MUSEO ALLA VOLTA DEI LABORATORI DEL GRAN SASSO |
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Trento, 30 maggio 2005 - Lo spettacolo teatrale Metamorphoses ha debuttato il 26 maggio all’Aquila dopo aver incantato per una settimana a Trento i visitatori del Museo di Tridentino di Scienze Naturali in un percorso attraverso le sale dello splendido palazzo Sardagna. L’avanguardia del teatro in uno spettacolo intenso e ricco di spunti e di emozioni: chi credeva che il teatro scientifico fosse per lo più didattico si è dovuto ricredere! E se è vero che, come ha sottolineato Carlo Fait, Presidente del Centro Servizi Culturali S.chiara, il teatro è l’ultimo baluardo dei “luoghi” in cui si fa cultura in Italia, Metamorphoses sicuramente ne è un esempio in quanto riesce a proporre in modo assolutamente originale e creativo un percorso all’interno del rapporto tra scienza ed etica, tra coscienza individuale e codici, in questo caso quelli propri della scienza e della comunità scientifica. Metamorphoses è un’intrigante commistione di narrazione e suggestione, di scelte critiche, dilemmi e fatti, tenuti insieme da una maschera che guida in luoghi ignoti e pieni di sorprese e lo fa con la dolce musica di un piffero. Così noi, spettatori, ci siamo trovati a invadere di volta in volta, di sala in sala, la scena, a viverla in una vicinanza coinvolgente con le scenografie, le voci, le luci alle quali inevitabilmente abbiamo fatto da schermo aggiungendo le nostre ombre a quelle degli attori e ricostruendo così un’unione tra il passato di un Galileo, ripreso in pochi e significativi passi di Brecht, e il nostro presente. Più che uno spettacolo sembra un viaggio: nel tempo, nella letteratura, nella storia. Un viaggio certamente fantastico che si serve di figure proprie di questo mondo per guidare o sospendere il visitatore in uno spazio irreale fatto di immagini eteree, di installazioni ipnotiche che ricordano lo stupore umano e la sacralità della scienza quando scopre qualche legge del grande libro della Natura e suggeriscono anche il timore di poter cambiare questo libro, di poter mettervi le mani. E’ così che anche nella sue parti non narrate questo spettacolo diventa estremamente contemporaneo interpretando le paure e le questioni etiche che riguardano direttamente il dibattito odierno. Di eccezionale intensità il monologo ispirato ai verbali dell’inchiesta a carico di Oppenheimer, uno dei padri della bomba atomica e diventato personaggio simbolo del conflitto tra interessi di una nazione e coscienza individuale. La lunga scena finale dello spettacolo riprende invece il famoso dramma “I fisici” di Durrenmatt che più di tutti esemplifica la molteplicità di interessi in gioco connessi a determinate scoperte scientifiche e il conflitto interiore e sociale del singolo scienziato. Conflitto vissuto, nel testo di Durrenmatt, drammaticamente e paradossalmente all’interno delle mura di un manicomio. Lo spettacolo dell’Uovo Teatro Stabile di Innovazione con la regia di Maria Cristina Giambruno è nato dalla collaborazione tra il Museo Tridentino di Scienze Naturali, il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e i Laboratori Nazionali del Gran Sasso. E se qui a Trento si è svolto nelle stanze segrete e antiche del museo, in questi giorni trova uno scenario nuovo, unico e quanto mai suggestivo: i laboratori sotterranei più grandi del mondo sotto il massiccio del Gran Sasso, dove si svolgono esperimenti irripetibili in altri luoghi. Una forma teatrale in divenire, e in continua metamorfosi, si adatta così alle suggestioni propri dei luoghi della scienza, non più lontani e inaccessibili ai comuni cittadini ma luoghi di esplorazione culturale e di ri-appropriazione tramite l’arte. |
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A LUGANO UNA GRANDE FESTA BAROCCA APPUNTAMENTO MERCOLEDÌ 1 GIUGNO AL PALAZZO DEI CONGRESSI G.F. HÄNDEL THE POWER OF MUSIC: ALEXANDER'S FEAST & CORONATIONS ANTHEMS |
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Lugano, 30 maggio 2005 - Era il 19 febbraio del 1736 quando il Teatro del Covent Garden di Londra radunò una enorme folla accorsa per ascoltare la nuova composizione musicale di George Friedrich Händel. In programma l'Ode Alexander's Feast ovvero la messa in musica del componimento poetico datato 1697, che portava la firma di John Dryden, e sviluppato attorno alla tradizione che vuole S. Cecilia patrona della musica. Il successo fu trionfale e continuò fino all'ultima delle 25 esecuzioni che vennero programmate dal 1736 al 1755 rivestendo un importante significato nella carriera artistica di Händel. Giunto a Londra dopo le esperienze germaniche e italiane, egli aveva puntato la sua attenzione nell'ambito dell'opera italiana tanto gradita, con tutte le modifiche del caso, alla nobiltà inglese. I notevoli costi per l'allestimento di opere che chiedevano importanti scenografie e cantanti con pretese di compenso stratosferiche avevano fatto compiere scelte diverse agli impresari teatrali, sorretti dal fatto che un certo tipo di pubblico, non notando agganci ai contesti culturali e sociali inglesi nelle vicende e nelle ambientazioni delle rappresentazioni, se ne erano disinteressati. Händel, che oltre alla vocazione del musicista aveva anche quella dell'impresario, cominciò così ad inserire nelle stagioni teatrali da lui curate alcuni Oratori che portavano la sua firma. Oratori creati utilizzando scene bibliche, testi inglesi e soprattutto allestimenti scenici ridotti, insomma tutto quanto poteva soddisfare la classe media della società londinese. La scelta gli diede ragione con un crescente successo di cui già si aveva avuto sentore con i primi Oratori nei quali Händel si era fatto portatore di un nuovo ed originale linguaggio, dotato di una forte carica espressiva e caratterizzato dal coniugare sezioni solistiche ad ampi passaggi corali. Il che, oltre a riagganciarsi alla tradizione inglese, costituiva un ottimo strumento adattabile alle esigenze della drammaturgia. In Alexander's Feast si assiste al connubio di due discorsi entrambi dotati di notevole forza, quello letterario e quello musicale. Il primo vide Dryden lavorare secondo canoni classici attingendo, quanto alle potenzialità immaginifiche, alla tradizione cinquecentesca, tenendo peraltro conto della possibilità di vedere il testo musicato. E così fu, considerando le stanze in cui si divide il narrato che prende le mosse dalle vicende del macedone Alessandro Magno, giungendo a Cecilia attraverso percorsi che, pur attingendo a verità storiche, poco hanno a che fare con quanto si riscontra negli Acta Martirum. Ma poco importa: nel poeta il desiderio è quello di cantare un'ode che esalti la musica in quanto tale, a costo di scomodare una martire presa in prestito come improbabile patrona di "operatori del settore". Le esigenze testuali fecero da stimolo alla creatività di Händel il quale diede vita a nuove soluzioni formali che gli consentirono di allontanarsi in maniera netta dallo stile dell'opera italiana. Le alternanze tra recitativo secco e aria lasciarono il posto a sette recitativi accompagnati, il cui compito fu di reggere la struttura di collegamento tra le arie e i cori. Cori che hanno lo straordinario compito di rivestire il ruolo che già fu loro nella tragedia greca, intervenendo a commento dell'azione. Non così caratterizzanti le scelte affidate alle singole voci il che, ai fini dello spettacolo, ebbe il vantaggio di far emergere la musica quale unico personaggio e il suo potere di coinvolgimento del pubblico. Un coinvolgimento provocato anche in altri contesti dalla musica di Händel, seppur strutturata secondo modalità diverse. È il caso delle Antiphonae, “Anthems” appunto, che il compositore fu chiamato a comporre in occasione dell'incoronazione di Giorgio Ii, celebrata l'11 ottobre del 1727 nell'Abbazia di Westminster. Musica liturgica, quindi, in osservanza alla tradizione della chiesa di Inghilterra che pone nell’ Anthem, oggi come allora, uno dei punti fermi della propria musica sacra vocale. Nonostante le composizioni di Händel non si conformino fino in fondo alle norme cerimoniali previste per le incoronazioni reali, esse rispondono bene alle esigenze liturgiche e nel contempo mostrano una magnificenza emozionale e strutturale raramente eguagliata. Egli superò i suoi predecessori e la cosa gli risultò possibile perché ben conosceva la musica prodotta prima del suo arrivo a Londra ed i progressivi cambiamenti della musica stessa, ovvero il graduale accostamento al momento vocale di un accompagnamento orchestrale influenzato dai principali maestri operanti nella Cappella Reale inglese. Una premessa ideale e delle basi solide su cui Händel poté poggiare le sue composizioni e dimostrare, una volta di più, quale è il vero “potere della musica”. I Barocchisti Raccolgono l'eredità della Società cameristica di Lugano che a partire dagli anni 50, sotto la guida di Edwin Loehrer, ha svolto un'attività fondamentale per il recupero delle opere vocali e strumentali del Barocco ottenendo successi concertistici e discografici di livello mondiale (tra cui vari dischi d'oro) . Primo violino è l'artista svizzero Duilio Galfetti (noto per le sue incisioni Warner/teldec). Il carattere "latino" delle esecuzioni improntate al virtuosismo e al ritmo equilibrati da una costante melodicità espressiva stimola il plauso del pubblico e della critica che sin dalle prime apparizioni ha scritto in termini entusiastici. Unitamente al Coro della Radio Svizzera in questi ultimi anni, sotto la direzione di Diego Fasolis, ha realizzato diverse produzioni concertistiche e discografiche pluripremiate dedicate a Händel, Vivaldi, Bach, Galuppi, Scarlatti. Per la 24 ore Bach del 2000 "I Barocchisti" hanno realizzato per Euroarte un video dedicato alla parodia bachiana dello Stabat Mater di Pergolesi. Per la Casa discografica svizzera Claves hanno realizzato sempre nel 2000 un Cd dedicato ai concerti di Vivaldi per flauto dolce con il virtuoso zurighese Maurice Steger che ha raccolto ampi consensi e premi discografici (10 Répertoire, 5 Diapason, Disco del Mese Ama, …). Il doppio Cd "Il Mondo alla Roversa" di Galuppi è stato insignito del "premio internazionale del disco" della Fondazione Cini di Venezia.nel 2001 l'orchestra ha registrato un Cd e video per la Tsi con strumenti classici dedicato all'opera di Paisiello "La Morte di Gesù Cristo". Nel 2002 oltre ad una fortunata tournée in Francia, registrazione e concerti con "L'orfeo" di Monteverdi, prima esecuzione moderna de "Le Triomphe de la République" di Gossec e registrazione dell'Oratorio di Natale di Bach.nel 2003 una tournée con il Rias Kammerchor di Berlino (Nantes, Berlino, Bilbao, Lisbona). Presenti nel luglio 2003 al 40mo Festival delle Fiandre a Bruges con un programma dedicato a Händel e a "Le quattro Stagioni" di Vivaldi e rinnovato l'invito nel 2004 per l'esecuzione dei Concerti Brandeburghesi di J.s.bach. Coro della Radio Svizzera, Lugano Fondato nel 1936 da Edwin Loehrer ha raggiunto rinomanza mondiale con registrazioni radiofoniche e discografiche relative al repertorio italiano tra Cinque e Settecento ed è oggi unanimemente riconosciuto come uno dei migliori complessi vocali a livello internazionale. Il Coro si presenta in formazioni variabili da gruppi madrigalistici fino a una sessantina di cantanti provenienti da varie nazioni. Esso è principalmente orientato alla produzione di musica rinascimentale e barocca. Dopo oltre quarant'anni di direzione con Edwin Loehrer, dieci con Francis Travis e tre con André Ducret il Coro è diretto dal 1993 da Diego Fasolis che ha sviluppato una ulteriore ricca produzione concertistica e discografica. Negli anni l'ampia produzione con I monumenti dell'arte vocale italiana e la nuova Loehrer Edition e con le incisioni dirette da Fasolis ha raccolto il plauso della stampa specializzata oltre a numerosi prestigiosi riconoscimenti tra cui Dischi d'oro, Diapason d'or, R10, Stella di Fonoforum, Dischi del Mese Alte Musik Aktuell, 5Diapason, Nomination Grammy Award, Premio internazionale del disco Fondazione Cini, A di Amadeus. Il Coro è dal 1998 ospite previlegiato del Festival delle Fiandre a Bruges dove ha eseguito l'integrale dei Mottetti di Bach, Il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi e il Messia di Händel.nel 2002 ha partecipato ai festeggiamenti per la nuova sala di concerto di Bruges (Città Europea della cultura 2002) con Orfeo di Monteverdi. Nel 2003 per il 40mo Festival è stato protagonista con l'esecuzione dell' oratorio "Israele in Egitto" di Händel. Nel dicembre 2004 è stoto ospite nella Stagione del Lingotto a Torino eseguendo l'Oratorio di natale di J.s.bach. Nello stesso mese a Roma ha eseguito integralmente i Mottetti bachiani nell'ambito dei concerti dell'Università La Sapienza. Nel febbraio 2005, insieme a I Barocchisti, ha inaugurato la mostra "La dolce lingua" al Museo Nazionale svizzero di Zurigo. Direttori ospiti di grande prestigio hanno lodato le qualità musicali e tecniche del complesso che grazie alla struttura flessibile si trova a suo agio dal madrigale all'opera lirica. Pure il repertorio fino ai nostri giorni è frequentato con parecchie prime esecuzioni. Negli ultimi anni hanno collaborato con il coro tra altri: R.clemencic, M.corboz, S.baudo, T. Koopmann, R.king, G. Leonhard, A.lombard, J.c. Malgoire, F.näf, A.parrot, M.radulescu, H.rilling, N.rogers, I.karabchewski, M.venzago. Diego Fasolis Ha studiato a Zurigo organo con Erich Vollenwyder, pianoforte con Jürg von Vintschger, canto con Carol Smith e direzione con Klaus Knall ottenendo quattro diplomi con distinzione. Ha seguito, tra numerosi corsi con docenti di fama internazionale, lezioni di organo e improvvisazione a Parigi con Gaston Litaize e corsi di prassi esecutiva antica con Michael Radulescu a Cremona. E' titolare di diversi premi e lauree internazionali: Primo premio Stresa, Primo Premio e borsa di studio «Fondazione Migros-göhner», «Hegar Preis», Finali del Concorso di Ginevra. Come organista ha eseguito a più riprese le opere integrali di Bach, Buxtehude,mozart,mendelssohn, Franck e Liszt. Notevole pure l'impegno nel campo della composizione. Dal 1986 collabora in seno alla Rtsi quale musicista e direttore e dal 1993 è Maestro stabile dei complessi vocali e strumentali della Radio Televisione Svizzera e dal 1988 de «I Barocchisti». Ha diretto l'Orchestra della Svizzera italiana e ha rapporti di collaborazione come maestro ospite con complessi di primo piano internazionale tra i quali: Rias Kammerchor Berlin, Sonatori de la Gioiosa Marca, Concerto Palatino, Orchestra e Coro dell'Arena di Verona, Orchestra Accademia e Coro della Filarmonica della Scala di Milano, Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera di Roma, Orchestra da camera di Basilea. Diego Fasolis, ritenuto uno dei più interessanti interpreti della sua generazione, unisce alla versatilità e al virtuosismo un rigore stilistico apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionali che lo seguono in importanti consessi concertistici europei e tramite registrazioni radiofoniche, televisive e discografiche (circa 50 Cd per Arts, Chandos, Bbc, Amadeus, Divox, Naxos) insignite dei più ambiti riconoscimenti della stampa specializzata. Per la sua conoscenza in campo vocale e strumentale è spesso ospite di associazioni musicali quale direttore, docente e membro di giurie internazionali. Lynne Dawson Nata a York, in Inghilterra, è riconosciuta come uno dei soprani più versatili e noti della Gran Bretagna, con esperienze che comprendono recital, opere, concerti e registrazioni a livello internazionale. Balzata all'attenzione del grande pubblico per essere stata chiamata, nel 1997, ai funerali di Diana, Principessa del Galles, vi ha cantato il Libera me dal Requiem di Giuseppe Verdi che ha messo ancor più in luce le sue potenzialità espressive, confermandola come una delle artiste più internazionalmente ricercate. Ha lavorato con i più famosi direttori d'orchestra tra i quali Giulini, Barenboim, Metha, Ashkenazy, Harnoncourt, Blomstedt, Gardiner, Davis, Marriner, Minkowski. Si è esibita nei più importanti teatri inclusi La Scala, Concertgebouw, Festspielhaus, Teatro Colon, Le Chatelet e in molte occasioni alla Royal Albert Hall. Ha interpretato numerosi ruoli operistici dal repertorio barocco a quello contemporaneo. Molte le collaborazioni con le grandi orchestre, tra queste quelle dei Wiener Philarmoniker, i Berliner Philarmoniker, la Boston Symphony Orchestra, l'Orchestra dell'Età dell'Illuminismo, l'Academy of Acient Music, Les Musiciens du Louvre, prendendo parte a festival quali Salisburgo,vienna,aix-en-provence. Oltre sessanta le sue realizzazioni discografiche registrate per le maggiori etichette come Emi, Sony, Decca, Dgg, Philips, Harmonia Mundi, Hyperion, Chandos, Collins Classics. Charles Daniels È stato allievo e corista del King's College di Cambridge e in seguito del Winchester College. Dopo un periodo quale lettore di scienze naturali e musica a Cambridge, ha vinto una borsa di studio al Royal College of Music di Londra dove ha studiato con Edward Brooks.vincitore della Grimsby International Competition e finalista nel 1986 al Gkn English Song Award dove ha vinto il “Huber Parry Prize” per il miglior programma del concorso, si è esibito in Israele, Australia, Nuova Zelanda, Canada e in tutta Europa. Collabora regolarmente con l'ensemble De Nederlandse Bachvereniging e con il Coro della Radio Svizzera diretto da Diego Fasolis. Ha eseguito con Sir John Eliot Gardiner, il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloist alcune Cantate di Bach ad Arnstadt nell'ambito di “The Bach Cantata Pilgrimage”. In Inghilterra ha eseguito la Messa in si minore di Bach con la Scottish Chamber Orchestra, la Messa in mi bemolle di Schubert con la London Philharmonic Orchestra, La giara di Casella con George Benjamin e la Bbc National Orchestra of Wales, Diocletian di Purcell con l'Academy of Ancient Music alla Westminster Abbey per la rassegna Bbc Millenium Live 2000 e nel 2005 con il Coro della Radio Svizzera e I Barocchisti. È ospite regolare di festival quali Bbc Promenade Concerts, Festival delle Fiandre a Bruges, Aix-en-provence, Halle Händel-festspiele e Montpellier. È stato in tournée con Atys di Lully all'Opéra Comique di Parigi,montpellier,madrid e New York. In campo discografico ricordiamo l'Oratorio di Natale di Bach con Andrew Parrott, la Messa di Santa Cecilia di Haydn e Vêpres aux Jésuites di Charpentier con il Gulbenkian Choir and Orchestra e Michel Corboz. Christian Senn Nato in Cile nel 1973 è risultato vincitore del concorso “Giovani Talenti” di Concepciòn nel 1996 e nel 1997. Nel 2001 ha vinto il concorso per l'ammissione all' “Accademia per giovani cantanti lirici” presso il Teatro alla Scala di Milano. Vasto è il suo repertorio concertistico prevalentemente orientato sulla musica barocca. Nell'ambito operistico ha debuttato nel ruolo di “Uberto” nella Serva Padrona di Pergolesi al Teatro Sperimentale dell'Accademia di Brera e a Trondheim in Norvegia e nel ruolo di Schaunard nella Bohème di Puccini a Milano. Ha partecipato all'allestimento di Un giorno di Regno di Verdi e alla Madama Butterfly al Teatro alla Scala di Milano.ha recentemente interpretato “Taddeo” nell'Italiana in Algeri al festival rossiniano di Wildbad. È stato “Figaro” ne Il Barbiere di Siviglia a Lima per la regia di L. Alva ed ha di recente debuttato in Italia lo stesso ruolo nei teatri di Cremona, Ravenna, Como, Pavia, Bergamo, Brescia. Tra i prossimi impegni: “Bajazet” nel Bajazet di Vivaldi con F. Biondi a Tenerife; Las Palmas; Valencia; Berlino. “Uberto” ne La Serva Padrona con l'Accademia alla Scala e il Combattimento di Tancredi e Clorinda con Il Giardino Armonico a Schwetzingen, Martigny e Vaduz. Mercoledì 1 giugno ore 20.30 Palazzo dei Congressi, Lugano Per informazioni: +41 91 800.82.40 lunedì, martedì e giovedì dalle 14.00 alle 17.30. |
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RANDSTAD AL FIANCO DI RTL 102,5 PER LA NOTTE BIANCA DI MILANO |
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Milano, 30 Maggio 2005 - Randstad Italia, filiale della multinazionale olandese operante nei settori della fornitura di personale temporaneo e dei servizi per imprese ed istituzioni, è lo sponsor del grande concerto organizzato da Rtl 102,5 nell’ambito della Notte Bianca di Milano, la kermesse culturale, sportiva e musicale programmata per il prossimo 18 Giugno. Il concerto, che lo scorso ha visto la partecipazione di oltre 100.000 persone, avrà inizio alle ore 22.30 nella spettacolare struttura allestita in Piazza Duomo. Sul palco si avvicenderanno le performance live di un cast di artisti nazionali ed internazionali, tra cui Gigi D’alessio, Paolo Meneguzzi, Max De Angelis, Negramaro, The Servant, Povia, Sagi Rei, Marco Masini, Anguun, Alexia, Flaminio Maphia, Gemelli Diversi, The Ark, Marina Rei, Paola e Chiara, Niccolò Agliardi, Simone Cristicchi e molti altri. “La scelta di sponsorizzare il grande evento musicale organizzato da Rtl 102,5 s’inserisce nella nostra strategia di comunicazione e marketing territoriale finalizzata ad incrementare la visibilità del marchio e la conoscenza dei servizi Randstad presso il target giovanile,” afferma Marco Ceresa, Direttore Generale di Randstad Italia. “Essere presenti a una manifestazione di assoluto rilievo come la Notte Bianca di Milano ci consentirà, inoltre, di svolgere un’efficace azione di recruitment che va oltre le dimensioni, pur considerevoli, della popolazione in target di Milano città e dell’hinterland.” L’annuncio dell’evento, con la sponsorizzazione di Randstad, verrà comunicato attraverso un’intensa campagna radio on air a partire dal 6 Giugno sulle frequenze di Rtl 102,5 e da una campagna stampa curata dal network radiofonico nazionale. L’azienda sarà, inoltre, visibile con il proprio logo sull’allestimento del palco, sugli inviti e sui pass. La partecipazione di Randstad Italia alla Notte Bianca milanese non si limiterà alla sponsorizzazione del grande concerto musicale, ma inizierà nella prima mattina del 18 Giugno con attività di comunicazione mirate nella “piazza” milanese. A partire dalle ore 9.00, infatti, presso lo stand Randstad, situato all’interno del Villaggio Commerciale in Pazza Duomo, sarà possibile consegnare curriculum ed ottenere informazioni sulle opportunità lavorative e sui servizi offerti dalla società. Inoltre, nel corso della giornata, le hostess Randstad percorreranno Piazza Duomo distribuendo depliant e modulistica. Durante il concerto la presenza di Randstad si concretizzerà nell’Area Hospitality, collocata ai lati del palco e collegata al backstage, dove hostess dedicate accoglieranno clienti ed ospiti dell’Azienda accompagnandoli in un simpatico minitour del “dietro le quinte” dell’avvenimento. Non mancherà anche un po’ di “protagonismo” live: all’interno del concerto, infatti, verrà dedicato uno break promozionale all’azienda, strutturato con la complicità e la simpatia dei Dj di Rtl 102,5 . |
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LE VIE DELLA MUSICA 2005 ITALIAN WORLD MUSIC FESTIVAL MONZA - PIAZZA SAN PAOLO 1-5 GIUGNO 2005 |
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Monza, 30 maggio 2005 - Dall’1 al 5 giugno piazza San Paolo ospita la terza edizione della rassegna dedicata alla musica popolare in Italia, con una serie di concerti di qualità, testimonianza di un variegato panorama musicale, che partecipa anche nel nostro paese di un fenomeno internazionale di rinnovato interesse per le musiche tradizionali. Ai grandi interpreti, eredi della tradizione, si alternano musicisti di livello internazionale impegnati in progetti di contaminazione, attenti ricercatori dediti alla moderna riproposizione di antichi repertori tradizionali, testimoni di lingue e culture locali che cercano nella propria identità culturale le radici per una originale ricerca artistica. Organizzata da Arci Milano e Comune di Monza Ingresso libero. Spiega l’assessore al Turismo e Spettacolo di Monza Vincenzo Ascrizzi: “La rassegna di musica Folk è uno degli investimenti strategici e di spessore di questo assessorato. È un progetto culturale vero e proprio che recupera una tradizione italiana cogliendone le eccellenze, ma è anche una scelta attenta all¹innovazione e alle tendenze musicali del nostro tempo”. Programma: Mercoledi’ 1° Giugno; ore 21,00 prologo di musiche lombarde con Din Delòn; ore 21,30 Ziringaglia, musiche e voci dagli angoli di strada; Matteo Salvatore , il cantore di un arcaico mondo rurale. Giovedi’ 2 Giugno: ore 21,30 Franco Trincale, maestro cantastorie dalla Sicilia; Cordas Et Cannas, innovazione e tradizione nella “musicalimba” della Sardegna. Venerdi¹ 3 Giugno: ore 21,30 Maria Moramarco & Uaragniaun in :²Note di Terra², viaggio musicale tra i ritmi, i suoni e le "voci" dell´Alta Murgia. Sabato 4 Giugno: ore 21,30 Phaleg, il patrimonio etnico musicale calabrese, tra (giornata calabrese) strumenti originali, arrangiamenti moderni e sperimentazione; Quartaumentata, il sound moderno della Calabria. Domenica 5 Giugno: ore 21,30 Tri Muzike, un curioso viaggio nel Mediterraneo; Riccardo Tesi E Banditaliana, una musica senza frontiere, tra forme della tradizione toscana, profumi mediterranei, improvvisazioni jazz e canzone d¹autore. Nel pomeriggio del giorno 2 giugno Franco Trincale e il suo laboratorio di cantastorie si esibiranno nella piazza del festival, tra le 17 e le 21. Nei pomeriggi dei giorni 4 e 5 giugno, tra le ore 17 e le ore 21, ci saranno animazioni musicali nelle strade a cura dei gruppi ospiti, in particolare Phaleg e Tri Muzike. |
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AREZZO WAVE LOVE FESTIVAL 2005 UNA SETTIMANA DI VERE EMOZIONI CON LA MUSICA DI GRANDI STAR E DELLE GIOVANI PROMESSE ITALIANE E INTERNAZIONALI |
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Milano, 30 maggio 2005 - Anche quest’anno si svolgerà Arezzo Wave Love Festival, la manifestazione giunta alla Xix edizione dedicata a tutti gli artisti o gruppi italiani nuove promesse della musica, che si terrà dal 12 al 17 luglio presso lo Stadio comunale di Arezzo. Sono più di 1570 le band che hanno partecipato al concorso di quest’anno partito ad ottobre e, tra queste, le 6 migliori formazioni si esibiranno direttamente sul Main Stage, il palco principale che negli anni passati è stato solcato da star internazionali come Moby, Ben Harper e Nick Cave e italiane come Jovanotti, Subsonica, Carmen Consoli e Caparezza. Una grande novità di quest’anno è che per le 10 migliori band emergenti di questa edizione è previsto l’inserimento di un brano nella compilation ufficiale di Arezzo Wave, che da quest’anno sarà distribuita da Edel Italia. Il Love Festival rappresenta non solo un evento musicale e culturale di primo piano, ma il punto d’incontro di tanti progetti legati ad Arezzo Wave, tesi ad esplorare e scoprire quelle che sono le migliori espressioni artistiche dei giovani del nostro Paese nei campi della musica, della letteratura e del teatro, un modo per promuovere la cultura giovanile in tutte le sue forme. |
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GRAND PRIX IAAF REGIONE LOMBARDIA 1 GIUGNO 2005 "LA NOTTE DELLE STELLE" DELL'ATLETICA A MILANO AL VIA L'OTTAVA EDIZIONE DEL MEETING. IN PISTA TRA GLI ALTRI ANCHE JONES, LEVORATO, GIBILISCO E MAY |
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Milano, 30 Maggio 2005 - L'assessore regionale ai Giovani, Sport e Promozione attività turistica Dottor Pier Gianni Prosperini, il Presidente del Comitato Organizzatore dell’evento Franco Angelotti, il General Manager del meeting Gianni De Madonna giovedì 26 maggio hanno presentato presso la sala della Regione la grande Kermesse milanese, alla presenza di numerosi rappresentanti del mondo delle istituzioni, dello sport e dei media. "Anche quest'anno - esordisce il neo assessore regionale Pier Gianni Prosperini - Milano vivrà la sua "notte tra le stelle" dell'Atletica grazie al contributo e all'impegno dell'Assessorato Giovani, Sport e Promozione attività turistica della Regione Lombardia. In questa edizione, nell'ottica non solo di portare Grandi Eventi Sportivi a Milano e in Lombardia, ma anche di promuovere lo sport tra i giovani stimolandone l'entusiasmo, la passione e l'emulazione, il nostro apporto è stato mirato anche a garantire l'accesso gratuito agli studenti, completo di trasporto all'Arena. Aiutare i giovani a conoscere discipline meravigliose, ma che hanno minor presenza nella quotidianità dei "media" è il primo passo per condurli a una pratica sportiva così altamente formativa per il fisico e per la mente. Tutto ciò che avviene in Lombardia è eccellenza e questo meeting certamente testimonia questo concetto. Per quanto riguarda la salute dello sport in Lombardia, da parte nostra, desideriamo migliorare capacità ricettiva e impianti. Volendo dare un voto in pagella, se adesso il mondo dello sport merita tra il 7 e 8, contiamo fortemente di arrivare a 10 proprio per riaffermare il concetto di eccellenza lombarda - conclude l'Assessore Prosperini - Il 1° giugno all'Arena di Milano vivremo una vera "notte lombarda": fatica, sudore e "traguardi"! Grande spettacolo all’Arena Civica di Milano. La data è quella di mercoledì 1 giugno con inizio alle ore 18.30. Saranno presenti circa 180 atleti provenienti dai cinque continenti in rappresentanza di ben 40 nazioni, dalle Americhe all’Europa, dall’Africa ai Paesi Arabi, convenuti all’ottava edizione del “Grand Prix Iaaf Regione Lombardia”, la manifestazione milanese a cadenza annuale riconosciuta dalla Federazione Mondiale di Atletica Leggera. Per la parte prettamente agonistica, l’attenzione è tutta incentrata sui 100 metri donne con la performance della statunitense Marion Jones, la dominatrice assoluta della specialità che dal 1997 ha praticamente stupito il mondo e fatto incetta di titoli e medaglie. La striscia vincente della sprinter americana, con ben 55 gare all’attivo, ha vissuto solo un empasse quando, ai Mondiali canadesi di Edmonton, a vincere è stata l’ucraina Zanna Pintusevich. Tra le avversarie dell’americana, il cui curriculum si fregia di ben tre medaglie d’oro olimpiche e cinque allori iridati, spicca il nome di Manuela Levorato, la bionda velocista veneta, bandiera dello sprinter azzurro e record italiano a Losanna 2001 con il tempo di 11.14, anche lei in cerca di conferme in prospettiva dei prossimi mondiali di Helsinki. Poi vedremo Chandra Sturrup, in rappresentanza delle Bahamas, la belga Kim Gevaert, campionessa europea indoor a Madrid 2005, la ghanese Vida Anim, la nigeriana Endurance Ojokolo e la russa Joulia Tabakanova. Altre gare interessanti si avranno nel salto con l’asta uomini dove l’azzurro Giuseppe Gibilisco, record italiano a Parigi 2003 con 5.90 m. Dovrà confrontarsi con i tedeschi Danny Ecker e Lars Borgeling, avversari di tutto rispetto insieme all’americano Jeff Artwig e l’israeliano Aleksandr Ayerbukh. Nel salto in lungo donne si potrà assistere al ritorno di Fiona May sulla pedana milanese. La britannica naturalizzata italiana potrà così testare il suo stato di forma contro la ceca Denisa Scerbova, giovane emergente della specialità già campionessa juniores 2004. Anche la britannica Jade Johnson, la greca Stella Pilatou, la russa Liudmilla Kolchanova, la statunitense Andrien Sawyer, la romena Angelica Badea , la lettone Inet Radevica e le italiane Laura Gatto e Giovanna Franzon cercheranno di contendere il podio alla May. Nei 100 metri uomini il pubblico milanese troverà il nigeriano Uchenna Emeledou e il britannico di colore Mark Lewis-francis opposti ai giamaicani Dwight Thomas, Michael Frater e allo statunitense Dwight Philip. L’italia sarà rappresentata dagli sprinter Simone Collio, Marco Torrieri e Luca Verdecchia. Franco Angelotti, in chiusura di conferenza stampa, dopo aver ringraziato il Comune per la concessione dell’Arena Civica ha tuttavia lanciato un allarme sulle precarie condizioni in cui versa la pista: “Milano dovrà rassegnarsi a non avere più eventi mondiali se non s’interviene celermente sulla pista. Questo - ha commentato Angelotti - potrebbe essere l’ultimo anno del Grand Prix Lombardia”. Infine , dopo la proposta di abbattere tutte le cancellate dell’Arena come esempio di civiltà sociale e sportiva, ha sollevato una polemica con la Rai Tv sull’orario di programmazione dell’evento, considerato che la messa in onda è prevista in differita su Raitre alle 00.50: “E’ un orario assurdo e scandaloso - ha dichiarato il presidente del Comitato Organizzatore - ed è incredibile che un meeting come quello di Milano debba ancora lottare per avere una collocazione decente nel palinsesto Rai. Da parte nostra - conclude Angelotti - siamo fermamente decisi a chiederne la spostamento in fascia oraria più consona e di maggiore rispetto”. |
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GOLF - LET: FEDERICA PIOVANO TRIONFA NELL’AUSTRIAN OPEN VERONICA ZORZI AL QUINTO POSTO, SOPHIE SANDOLO AL SETTIMO |
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Milano, 30 maggio 2005 - Straordinaria Federica Piovano. La romana, ventiquattro anni da compiere a ottobre, ha ottenuto il primo successo nel Robe di Kappa Ladies European Tour dopo un emozionante duello finale con la trentenne francese Gwladys Nocera. Si è imposta con lo score di 272 colpi (70 62 72 68) nell’Austrian Ladies Open, disputato sul percorso del Golfclub Fohrenwald di Vienna, con un colpo di vantaggio sulla transalpina (273 - 70 65 68 70). Le due rivali si erano presentate alla pari sul tee della buca 18 (par 5, metri 404) e la Piovano ha avuto ragione andando a bersaglio in soli tre colpi per l’eagle, contro il birdie della francese. Terze con 277 l’inglese Laura Davies e la spagnola Marta Prieto, mentre il successo italiano è stato completato dal quinto posto di Veronica Zorzi (278 - 71 67 70 70), alla pari con Kris Lindstrom, e dal settimo in solitudine di Sophie Sandolo (279 - 66 69 71 73). Così le altre italiane: 41ª con 288 Diana Luna (74 73 71 70); 47ª con 289 Isabella Maconi (75 70 74 70); 49ª con 290 Margherita Rigon (74 73 72 71); 55ª con 202 Barbara Paruscio (73 74 76 69). Non hanno superato il taglio: 71ª con 148, un colpo oltre il limite, Monica Cosenza (75 73), Stefania Croce (73 75); 99ª con 152 Tullia Calzavara (79 73); 116ª con 155 Caterina Quintarelli. Le proettes di casa nostra sono state protagoniste fin dall’inizio. Nel primo giro Sophie Sandolo ha preso il comando insieme a Georgina Simpson e a Marine Monnet con un 66 record del percorso; nel secondo con un eccellente 62 la Piovano ha polverizzato il fresco primato con una sequenza di dieci birdie ed è passata a condurre con tre colpi di vantaggio sulla stessa Sandolo, sulla Nocera e sulla Davies. Nel terzo turno la romana ha avuto una leggera flessione e, girando nel 72 del par, ha permesso alla Nocera di affrontare l’ultima frazione con un colpo di vantaggio. In corsa anche la Sandolo, terza in graduatoria insieme alla Davies e alla Prieto a tre colpi dalla leader, e Veronica Zorzi, sesta a cinque colpi. La Nocera ha iniziato con un bogey e ha subìto il sorpasso alla seconda buca per un birdie della romana. Ribaltone alla buca sei, dopo due birdie consecutivi della transalpina, che alla buca 7 ha raddoppiato il margine per un errore dell’avversaria. La situazione si è fatta difficile per la Piovano quando, dopo aver segnato un bogey alla 10, il suo distacco è salito a tre colpi perché la Novera ha colto un altro birdie alla 12. La Piovano, però, ci ha creduto ancora. Alla 14 ha accorciato le distanze poi dalla 15 è iniziato il finale mozzafiato. La Nocera ha ancora sbagliato e il suo vantaggio si è ridotto al minimo. Alla 16 la Piovano ha realizzato un birdie, ma la sua avversaria ha mantenuto le distanze con la medesima prodezza. Alla 17, però, la transalpina ha nuovamente accusato un bogey e tutto si è deciso sulla buca 18, affrontata in parità. La Piovano ha posto la palla in buca al terzo colpo, con un putt di otto metri, ottenendo nel modo più difficile una meritatissima vittoria. Tre colpi di ritardo a sei buche dalla fine poi un improvviso cambio di marcia. “Sono riuscita a imbucare. Fino a quel momento - ha spiegato raggiante la vincitrice - il gioco era stato buono, ma non vedevo la buca. Poi il putter è diventato caldo” - E l’eagle finale? “Quando sono arrivata sul tee della buca 18 ero molto tranquilla ed estremamente decisa. Era un par cinque dove si poteva arrivare con due colpi in green. Ho effettuato un gran drive, poi con il ferro sette ho messo la palla a otto metri dalla buca e ho realizzato l’eagle. La Nocera non è stata da meno e la sua palla è finita a dieci metri dal bersaglio, ma con il putt è rimasta corta di un metro”. - Un inizio incerto di stagione con due tagli, nel Samsung Masters di Singapore e nel Tenerife Open, poi un undicesimo posto nell’Open di Spagna e ora la prima vittoria... “Quest’inverno mi sono allenata molto. Ho deciso di dare il massimo e mi sono impegnata a fondo. Dopo aver iniziato con il maestro Pancrazio Venanzi, da un anno mi alleno con David Leadbetter a Orlando”. - Prossimo impegno il Bmw Ladies Italian Open a Roma. “Un bis sarebbe fantastico, ma ora devo smaltire i postumi del primo successo. Mi auguro giovedì di poter ritrovare le forze e la concentrazione giusta”. Nata a Roma il 14 ottobre 1981 e cresciuta golfisticamente all’Olgiata, la Piovano da dilettante ha vinto quasi tutti i campionati di categoria: pulcine (1995), cadette (1996, 1997), medal (1998), ragazze (1999). Nel 2000 ha fatto parte della squadra femminile azzurra che si è fregiata del titolo europeo a Castelconturbia e nel 2001 era nella selezione del Resto d’Europea che ha sconfitto la compagine britannica nel Vagliano Trophy a Venezia. Nell ’occasione in squadra c’era anche la Nocera. E’ passata al professionismo nel 2002 (1 dicembre) e nel 2004 è entrata nel Let grazie al 17° posto nella Qualifying School alla fine 2003. Miglior risultato la 25ª posizione nel Central European Open e “carta” conservata con la 77ª nella money list. |
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GOLF - CHALLENGE TOUR: MICHELE REALE SI CLASSIFICA QUINTO IN MAROCCO |
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Milano, 30 maggio 2005 - Michele Reale (272 - 68 69 66 69) si è classificato al quinto posto alla pari con Gabriel Cañizares e Peter Whiteford nel Riu Tikida Hotels Moroccan Classic, torneo del Challenge Tour disputato sul percorso del Golf du Soleil ad Agadir, in Marocco. Si è imposto con un par alla prima buca di play off lo svedese Fredrik Widmark (269 - 66 70 63 70) che aveva concluso le 72 buche alla pari con gli inglesi Gary Clark (68 66 68 67) e Oliver Whiteley (68 69 64 68). Al quarto posto con 271 Ross Fisher. Così gli altri quattro italiani: 23° con 277 Andrea Maestroni (67 73 69 68); 39° con 279 Marco Soffietti (71 65 75 68); 51° con 282 Alberto Binaghi (73 68 71 70) e Massimo Florioli (73 67 73 69). Non hanno superato il taglio: 73° con 142 Gianluca Baruffaldi (72 70); 83° con 143 Alessandro Napoleoni (70 73); 119° con 148 Fernando Pasqualucci (77 71); 133° con 150 Stefano Reale (78 72); 139° con 152 Marco Crespi (76 76); 140° con 153 Alessio Bruschi (78 75). Non ha concluso il primo giro Massimo Scarpa. Bmw Campionship: Terzo Titolo Per Angel Cabrera - Il trentaseienne argentino Angel Cabrera (273 - 70 70 66 67) ha ottenuto il terzo successo nel circuito europeo imponendosi nel Bmw Championship al Wentworth Club di Virginia Water, in Inghilterra. Ha superato di due colpi l’rlandese Paul Mcginley (275 - 72 64 72 67), di quattro l’australiano Nick O’hern (277 - 68 69 76 64) e di sei l’inglese David Howell (279 - 70 72 66 71). All’11° posto con 283 Retief Goosen, Padraig Harrington, Thongchai Jaidee e Colin Montgomerie, al 18° Luke Donald con 284, al 39° Ernie Els con 288. Ancora un punteggio pesante per Alessandro Tadini (78), che ha concluso al 68° posto con 297 (73 70 76 78). Non hanno superato il taglio dopo 36 buche Costantino Rocca, 123° con 152 (76 76), ed Emanuele Canonica, 131° con 154 (75 79). Alps Tour: Matteo Peroni Sesto, Vince Feyrsinger - Matteo Peroni ha concluso al sesto posto con 207 colpi (71 69 67) il Gosser Open, torneo dell’Alps Tour svoltosi sul tracciato del G.c. Erzherzog Johann/maria Lankowitz di Graz e vinto dall’austriaco Thomas Feyrsinger (199 - 68 63 68). In seconda posizione il francese Cedric Menut (203 - 68 67 68), in terza il dilettante di casa Bernd Wiesberger e Leonhard Astl con 204. All’11° posto con 209 Gianluca Pietrobono (69 69 71), Massimo De Vidal (68 70 71) ed Emmanuele Lattanzi (67 68 74). Quindi 18° con 210 Gregory Molteni, 20° con 211 Nicolò Gaggero, 21° con 212 Giampaolo Zanol e Renato De Rosa, 25° con 213 Andrea Zanini e Giorgio Grillo, 29° con 214 Nicola Maestroni, 35° con 215 Massimiliano Secci; 48° con 222 Alfredo Da Corte. Lpga Tour: Karine Icher Prova A Battere Annika Sorenstam - La francese Karine Icher (204 - 70 66 68) prova a battere Annika Sorenstam (206 - 69 68 69) nel giro finale del Corning Classic, torneo del Lpga Tour che si svolge al Corning Country Club (New York). La transalpina dopo aver superato la numero uno mondiale nella coda del secondo giro, disputata nella mattinata causa la sospensione per maltempo, ha poi portato a due i colpi di vantaggio nella terza frazione. La svedese è terza, perché tra le due si è inserita la coreana Hee-won Han con uno splendido 62 e lo score complessivo di 205 (74 69 62). In lotta per il titolo anche Jimin Kang (207) e Meena Lee (208), qualche possibilità per il trio al sesto posto con 209 composto da Dorothy Delasin, Sung Ah Yim e Moira Dunn. Al torneo non partecipano Silvia Cavalleri e Giulia Sergas. U.s. Pga Tour: Justin Leonard Verso Il Titolo - Justin Leonard (193 - 62 65 66) ha messo una seria ipoteca sul titolo del Fedex St. Jude Classic, torneo dell’U.s. Pga Tour che si conclude al Tpc at Southwind di Memphis, nel Tennessee. Il trentatreenne texano, per firmare il decimo successo in carriera, deve difendere sulle ultime 18 buche un vantaggio di ben otto colpi su Heath Slocum (201 - 68 66 67) e di nove su Tom Pernice jr (202 - 66 68 68). Al quarto posto con 203 Fred Funk, Davis Love Iii e Paul Goydos, al settimo con 204 il campione uscente David Toms. Internazionali Di Germania: Vittoria Valvassori Nona - Vittoria Valvassori ha concluso al 9° posto con 297 colpi (76 73 71 77) il Campionato Internazionale di Germania disputato al Golf Club Dusseldorf, nella città omonima. Al 17° Giusy Paolillo con 302 (78 72 80 72) e al 34° Giulia Garbaccio con 310 (76 79 75 80). Il titolo è andato alla tedesca Katharina Schallenberg (284 - 72 71 68 73), che ha preceduto di un colpo la francese Elena Giraud (285 - 71 73 73 68) e di due l’altra tedesca Sandra Gal (386 - 72 70 73 71). Nel Trofeo delle Nazioni successo con 293 colpi di Germania 2 (Sandra Gal, Denise-charlotte Becker, Steffi Kirchmayr) davanti a Germania 1 con lo stesso score. Italia sesta con 297. |
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“PIERNA POLENTA”, ED IL COLOMBIANO PAEZ FIRMA LA PAGANELLA BIKE DEL RAMPITOUR D’ITALIA PRIMA VITTORIA ITALIANA PER IL SUDAMERICANO - SECONDO RAMON BIANCHI, CHE RIMANE LEADER ASSOLUTO |
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Andalo, 30 maggio 2005 - Finalmente Paez! Il colombiano attacca per tutta la gara Ramon Bianchi e “firma” la Paganella Bike nuova versione, la terza tappa del Ritter Rampitour d’Italia, finendo in volata sul traguardo di Andalo. Quella del 2005 è stata un’edizione da incorniciare per gli organizzatori, una gara durissima, ma sempre molto vivace al vertice e con continui colpi di scena dettati dalla gran voglia di vincere, in primis del leader provvisorio del Ritter Rampitour d’Italia e quindi del colombiano, battuto per due volte di fila da Bianchi. Al via c’era anche Jury Chechi il quale, sentiti i commenti sulla durezza di questo nuovo tracciato, ha pensato bene di onorare la sua presenza con qualche foto assieme ai bikers, un po’ di autografi e pochi metri in sella alla mtb. Ma poche centinaia di metri dopo lo start è già iniziata la bagarre. Paez ha cercato di fare l’andatura con incollati a ruota tutti i migliori, ma soprattutto Bianchi, che gli ha fatto da ombra per tutti i 41,4 chilometri. Il colombiano è scattato giù sulla prima salita del Dosson, ma il bresciano gli ha ribattuto prontamente e così sul Gpm i due sono passati appaiati, tallonati da un rinvigorito Cattaneo e dal vicentino Costa. Dietro di loro Paperini, Trentin, Zulian e Appolonni. Paperini poco dopo il primo scollinamento ha forato ed è stato abbandonato dalla comitiva di testa, ma in discesa il più lesto è stato il lombardo Cattaneo che è transitato per primo a Molveno con un discreto margine su Bianchi - che a causa di un “dritto” in curva ha perso qualche secondo - Paez e Costa. Tutti gli altri sono rimasti leggermente staccati. A Molveno Paez e Bianchi hanno ripreso il comando della situazione ed hanno iniziato una gara di testa, in coppia fino al traguardo. I due si sono rintuzzati l’un l’altro con attacchi consecutivi tanto da arrivare stremati ai piedi dell’ultima salita, quella decisiva, con punte di pendenza superiori al 12%. Paez ha cercato continuamente di pungolare il bresciano ma, forte della maglia rosa che spetta al leader del Ritter Rampitour d’Italia, Bianchi ha sempre prontamente risposto, addirittura nell’ultimo strappo in salita ha cercato di beffare il rivale, col risultato di dare al colombiano il “la” per lo scatto finale, negli ultimi 300 metri pianeggianti. Paez era talmente teso ed emozionato che non ha avuto neppure la forza di alzare le braccia sul traguardo mentre Bianchi, diviso di un solo secondo e visibilmente deluso, si lasciava andare a qualche smorfia di rabbia. Per Paez la quinta vittoria stagionale, ma effettivamente la prima da quando si è trasferito in Italia. “Avevo una pierna polenta” continuava a dire al traguardo, solo dopo si è capito che nella sua lingua voleva dire “una gamba forte”! Bianchi si consola col secondo posto che gli vale comunque un rafforzamento della leadership e che significa per lui un bel viaggio premio alla Desert Rampitour del prossimo novembre. Per il terzo posto il vicentino Costa ha avuto ragione di Cattaneo, che si è buttato come un missile nell’ultima ripida e veloce discesa, ma nella salita che arrancava da Spormaggiore a Cavedago Costa ha fatto il miracolo guadagnando il podio. Dietro di loro gli altri protagonisti della giornata, Cattaneo, Paperini, Trentin, Dalto, Rodas (l’altro colombiano dell’Arcobaleno Carraro Team), Fischnaller e Augscheller. Giornata di sorprese anche tra le donne. L’altoatesina Alexandra Hober se n’è andata via da sola fin dopo il via, e fino all’ultima salita era tranquillamente con un piede sul gradino più alto del podio. Ma proprio negli ultimi 500 metri di salita una sua crisi improvvisa consentiva ad Anna Ferrari di recuperare il gap e di lanciarsi verso il terzo successo consecutivo nel Rampitour d’Italia. Per la Hober un confortante secondo posto a 57”, mentre sul podio ci andava anche l’altra altoatesina Petra Dibiasi. Il successo della gara è stato grande, merito anche di una giornata di sole splendida e di un supporto organizzativo ineccepibile. Grande dispiegamento di mezzi e di volontari, con gli Alpini di Spormaggiore che all’ultimo ristoro prima della durissima salita hanno preparato nel bosco una mega polenta con braciole, tentando più d’uno dei concorrenti delle retrovie… Nelle rispettive categorie si sono imposti, oltre a Bianchi (èlite) e Ferrari (donne) anche Cattaneo (Sp), Paperini (M2), Janes (M5), Rigon (M3), Varesco (M1) e Arici (M4). Miglior escursionista Valentin Fliri, 37° assoluto. Prossima tappa del Ritter Rampitour d’Italia tra 15 giorni con la 100Grobbe Bike-100 Km dei Forti a Lavarone. Classifica Paganella Bike- Assoluta Maschile - 1) Paez Leonardo (Carraro) 01h43’19’’; 2) Bianchi Ramon (Scott) 01h43’20’’; 3) Costa Walter (Salieri) 01h45’38’’; 4) Cattaneo Jonny (Oprandi) 01h46’11’’; 5) Paperini Giancarlo (Pasquini) 01h47’02’’; 6) Trentin Marco (Adventure) 01h48’00’’; 7) Dalto Nicola (Olympia) 01h48’19’’; 8) Rodas Julian (Carraro) 01h48’36’’; 9) Fischnaller Stefan (Tacconi) 01h49’24’’; 10) Augscheller Stephan (Profi) 01h49’31’’. Assoluta Femminile.- 1) Ferrari Anna (Montebelluna) 02h09’28’’; 2) Hober Alexandra (Carraro) 02h10’25’’; 3) Debiasi Petra (Protek) 02h20’13’’; 4) Zocca Lorena (Fontana) 02h23’34’’; 5) Rosi Valentina (Mtb 4 colli) 02h28’25’’; 6) Paolazzi Claudia (Bicimania) 02h32’23’’; 7) Dossi Marcellina (Carraro) 02h33’56’’; 8) Incristi Antonella (Granzon) 02h38’15’’ |
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FIAT CUP: SI SVOLGERÀ A TORINO LA FINALE DI COPPA ITALIA DI PALLANUOTO 2005 |
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Torino, 30 maggio 2005 - Da sempre attenta allo sport e ai giovani, Fiat Auto sarà presente alla Coppa Italia di Pallanuoto 2005, competizione che ritorna sulla scena nazionale dopo sette anni di assenza. A Torino, infatti, il 25 e 26 giugno si svolgerà la terza fase dell’importante evento denominata Final Four, che quest’anno prenderà il nome di Fiat Cup e che sarà trasmessa in diretta su Rai Sport Sat. Un evento di grande importanza, dunque, al quale non poteva certo mancare Fiat Auto che - al di là della partecipazione diretta all'attività agonistica più ovvia, quella automobilistica - ha sempre dimostrato grande interesse per il mondo sportivo, sponsorizzando quasi tutte le discipline: da quelle più popolari, come il calcio, il ciclismo, l'atletica, lo sci a quelle d'élite come il canottaggio, la vela, il golf, l'equitazione, la scherma e il rugby. Quindi, in questo senso la Fiat Cup 2005 – che vede collaborazione tra Lega Nazionale Pallanuoto, Fiat Auto e Lapresse, con l’adesione della Federazione Italiana Nuoto - dimostra ancora una volta l'impegno a tutto tondo della società in favore delle attività sportive, praticate a tutti i livelli. Alla Final Four parteciperanno le prime due classificate dei due gironi della seconda fase, D ed E, che si incontreranno in semifinale incrociandosi ( D1-e2 ed E1-d2 ). In dettaglio, la Fiat Cup avrà luogo presso il complesso Sisport Fiat, in corso Moncalieri 346/12, con il seguente programma: sabato 25 giugno si disputeranno le due semifinali mentre domenica 26 giugno, i vincitori delle stesse, si sfideranno per conquistare l’ambito trofeo. |
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EASTPAK SPECIAL GUEST STAR 28-29 MAGGIO SKATEPARK-CENTRO SPORTIVO |
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Garbagnate Milanese Milano, 30 maggio 2005 - Eastpack, icona della libertà e dell’urban style, sarà presente come sponsor al super Contest per young skateboards, minori di 20 anni, e girls senza limiti di età. I contest dello Skateboarding Termite Series sono inseriti a pieno titolo nel circuito “Non Point” del Campionato Italiano di Skateboard 2005. Nel programma sono previste anche le seguenti tappe: Forlì 23/24 Luglio; Porto Sant’elpidio (Ap) 27/28 Agosto. La First Happening ha avuto luogo a Garbagnate Milanese sabato 28, Practice & Demo Domenica 29. Spazio alle nuove generazioni e al “girl power” con Eastpack e i contest della Termite Serie! Budget di sponsorizzazione per il primo classificato! |
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200 POSTI DI LAVORO AL CSI SCADE IL PROSSIMO 1 GIUGNO IL BANDO DI CONCORSO PER IL SERVIZIO CIVILE NEL MONDO DELLO SPORT: 200 I POSTI DISPONIBILI PRESSO LE STRUTTURE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO |
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Milano, 30 maggio 2005 - Bando di concorso in scadenza per l’impiego dei volontari in servizio civile nel mondo dello sport: entro il 1 giugno 2005 ragazze e ragazzi dai 18 ai 28 anni possono concorrere ai 200 posti di lavoro messi a disposizione dal Centro Sportivo Italiano. Il servizio, da svolgersi in 30 ore settimanali nell’arco di 12 mesi, per un compenso mensile di 433 euro, vedrà i giovani impegnati nell’attività sportiva (manifestazioni, eventi, campionati, ecc), in quella formativa (corsi, convegni, stand, ecc.) ed in quella della comunicazione (giornalismo, fotoreporter, uffici stampa, ecc). I posti di lavoro sono infatti inseriti nel contesto di 42 progetti del Csi in tutta Italia. Il Csi da sempre tiene in grande considerazione i giovani e l’apporto che questi possono dare allo sport: uno sport inteso come strumento educativo e di promozione sociale, una scuola di valori patrimonio di tutti. In questo contesto è evidente che, oltre ai requisiti da bando di concorso, sono necessari forti motivazioni, interesse e competenze circa il mondo sportivo, spirito di gruppo e di iniziativa, voglia di condividere insieme esperienze e spazi educativi. Per saperne di più, per conoscere i posti disponibili nelle varie città: www.Csi-net.it ; formazione@csi-net.It tel. 06-68404563/60 |
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