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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Giugno 2005
Web alimentazione e benessere
MILANESI A TUTTO SPRINT: IN CRESCITA BAR E DISCOTECHE, CON PALESTRE E CENTRI BENESSERE SERVIZI ALLA PERSONA IN QUATTRO ANNI. BENE BAR, RISTORANTI, ALBERGHI (+7,3%) E DISCOTECHE (+55,3%). PALESTRE (+21,9%) E I CENTRI PER IL BENESSERE (+90,6%)  
 
Il 18 giugno arriva Milano Live, la città che vive, una Milano a 360° di giorno e di notte. Grazie a Comune e Camera di commercio, insieme per una Milano più viva. Una Milano che ama mangiare fuori, godersi il rito dell’aperitivo, andare a ballare. E d’altra parte si prende cura di sé nelle palestre e nei centri di benessere. Dal 2000 ad oggi le imprese attive nei servizi alla persona sono cresciute del 3%. A volare sono soprattutto le attività legate al tempo libero (+22%); bene anche le attività di ristorazione e gli alloggi (+7,3%). Si noleggia di più (+20% per il settore domestico). Nel corso dell’ultimo anno le discoteche e i club mostrano un trend più che positivo (+55,3%), così come le palestre (+21,9%). Tuttavia, il dato maggiormente in aumento riguarda i centri benessere ed estetici, che in quattro anni crescono infatti rispettivamente del 90,6% e del 26,9%. E chi non esce, si gusta un buon film: il noleggio video è infatti aumentato del 35,4% rispetto al 2000. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese condotta sull’evoluzione del settore dei servizi alla persona dal quarto trimestre 2000 al quarto trimestre 2004 in provincia di Milano. “Il settore dei servizi alla persona – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della camera di Commercio di Milano – rappresenta oramai una realtà importante nel tessuto produttivo della città. E non potrebbe essere altrimenti. Siamo sempre più una città moderna, in cui la ricerca di una qualità della vita migliore fa da complemento alla tradizionale voglia di fare e di intraprendere dei milanesi”. “Con questo spirito Milano ha costruito la sua “Milano Live” grazie alla collaborazione del Comune e della Camera di commercio con la voglia di cogliere le opportunità che questa città offre, di bellezze, di divertimento, di servizi. Milano può mostrare così altre caratteristiche al di là di quelle più note, che la vedono come la città del lavoro, dell’impegno, dell’attività. Un’occasione - ha aggiunto Sangalli - anche per riscoprire il ruolo sociale delle tante attività commerciali diffuse, un modo per rafforzare l’alleanza tra il consumatore e il commerciante che anche in un momento come questo condividono l’impegno per una città migliore e più vivibile”. 18 giugno, Milano Live, la città che vive: Milano a 360° di giorno e di notte. Comune e Camera di commercio insieme per una Milano più viva. Il grande evento “Milano Live, la città che vive” in programma per il 18 giugno 2005 vuole presentare una Milano attiva, vibrante, mostrare il volto, l’anima, la vera identità della nostra città. L’obiettivo è quello di realizzare una grande festa a cui sono invitati a partecipare cittadini e turisti che potranno scoprire un volto inconsueto della città attraverso un progetto di forte aggregazione sociale e gioia collettiva. Promossa grazie alla collaborazione di Comune di Milano e Camera di commercio la manifestazione si terrà dalle prime ore del pomeriggio fino alle 4 del mattino. La città si aprirà a tutti e diventerà teatro di eventi musicali, teatrali, sportivi, gastronomici, di poesia, di shopping, facendo vivere strade, piazze, musei, ristoranti, bar, librerie, mercatini. Tra le altre iniziative la Camera di commercio in collaborazione con Agriteam, azienda speciale della Camera di commercio per l’agricoltura, il territorio, l’ambiente, offre dalle ore 18 di sabato alle 4 del mattino nella “Notte dei sapori“ le specialità enogastronomiche delle regioni lombarde e italiane nella sede della Camera di commercio, palazzo Affari ai Giureconsulti, in piazza Duomo angolo piazza Mercanti. Le aziende dei servizi alla persona. Nella provincia di Milano sono attive oltre 36 mila imprese nel settore dei servizi alla persona (settore che comprende: ristorazione e alloggio; riparazioni; servizi domestici e di cura alla persona; spettacoli, sport e intrattenimento in genere), pari al 11,2% del totale delle imprese milanesi. Dal 2000 ad oggi, i servizi alla persona sono aumentati del 3% mentre l’incremento registrato rispetto al 2003 è del 1,5%. Ristorazione e alloggi. Le attività di ristorazione e di alloggio sono cresciute dal 2000 al 2004 del 7,3% (passando da 12.603 a 13.256), +2,7% rispetto al 2003 (quando erano 13.173). In particolare, se i ristoranti registrano una crescita del 14,7% rispetto al 2000 e del 2% rispetto al 2003 (da 3.124 a 3.509 tra 2000 e 2003, fino al dato attuale di 3.582 imprese attive), anche i bar confermano un aumento pari al 3% in un anno e al 4,9% in quattro anni: sono 8.766 le attività di bar presenti oggi nella provincia di Milano, erano 8.354 nel 2000 e 8.504 nel 2003. In trend positivo anche il comparto alberghiero: rispetto al 2003 alberghi e motel crescono del 1,1% , campeggi e altri tipi di alloggi del 4,6%. Servizi per il tempo libero. Il settore, che comprende le attività collegate al turismo e allo spettacolo, lo sport e le attività ricreative in genere, mostra una crescita davvero rilevante: dalle 4.182 imprese nel 2000 si passa alle attuali 5.104 (+22%), con un aumento rispetto al 2003 pari al 10,7%. Il trend positivo risulta particolarmente accentuato nelle attività dello spettacolo: complessivamente in crescita del 37,1% rispetto al 2000 e del 28,7% rispetto al 2003. In particolare aumentano discoteche e night club (+55,3% rispetto al 2000 e +7,41% rispetto al 2003), mentre rimangono stabili le scuole di danza dopo il boom registrato agli inizi del nuovo millennio: nel 2000 erano 27, oggi 42 (+55,5%). Bene anche le attività turistiche: le 808 unità del 2000 raggiungono la cifra di 865 nel 2003, fino a superare oggi le 940 imprese. Registra un +16,7% rispetto al 2000 e un +5% rispetto al 2003 la produzione e distribuzione cine e video, mentre parallelamente il settore radio e televisione cresce del 16,7% e dell’8,3%. Per quanto riguarda, infine, lo sport, l’aumento dal 2000 ad oggi è stato del 13,6%, dello 0,2% se consideriamo il 2003. In stabile e continua crescita le palestre, che passano da 192 a 229 fino alle attuali 234. Servizi domestici. Complessivamente, il comparto comprende 18.293 aziende. Complessivamente si registra una certa stabilità rispetto al 2003 (-0,2%). Se consideriamo il settore del noleggio, i dati registrano invece un aumento (+20,1% rispetto al 2000, +7,3% rispetto al 2003). Il comparto è trainato dal noleggio di videocassette e videogame (+35,4% rispetto al 2000; +13,2% rispetto al 2003). Benessere e la cura della persona sono le voci maggiormente in crescita: 139 erano le attività di centri per il benessere fisico nel 2000 che diventano 246 nel 2003 e 265 nel 2004 (+90,6%; +7,7%). Parallelamente crescono i centri estetici: da1072 nel 2000 a 1269 nel 2003 a 1360 nel 2004 (+26,9%; +7,2%).
Ristorazione E Alloggi 2000 (Iv trim.) 2003 (Iv trim.) 2004 (Iv trim.) Var.% 2000/2004 Var.% 2003/2004
Tot.alberghi e ristoranti 12603 13173 13256 7,32% 2,68%
Altro del settore 177 162 165
Tot. Alberghi e motel 596 628 635 6,54% 1,11%
Tot. Campeggi e altri alloggi 116 131 137 18,10% 4,58%
Tot. Ristoranti 3124 3509 3582 14,66% 2,08%
Tot. Bar e attività simili 8354 8504 8766 4,93% 3,08%
Tot.mense 236 239 241 2,12% 0,84%
Servizi Per Il Tempo Libero 2000 (Iv trim.) 2003 (Iv trim.) 2004 (Iv trim.) Var.% 2000/2004 Var.% 2003/2004
Tot. Servizi per il tempo libero 4182 4611 5104 22,05% 10,69%
Altro del settore 131 114 112
Tot. Produzioni e distribuzioni cine e video 748 831 873 16,71% 5,05%
Attività radiotelevisive (esclusa gestione reti di trasmissione) 155 167 181 16,77% 8,38%
Tot. Attività dello spettacolo 1240 1321 1700 37,10% 28,69%
(di cui discoteche, sale da ballo, night club) 56 81 87 55,36% 7,41%
(di cui scuole danza) 27 43 42 55,56% -2,33%
Tot. Attività sportive 845 958 960 13,61% 0,21%
(di cui palestre) 192 229 234 21,88% 2,18%
Tot. Attività ricreative 255 355 336 31,76% -5,35%
Tot. Agenzie di viaggio e operatori turistici 808 865 942 16,58% 8,90%
Servizi Domestici 2000 (Iv trim.) 2003 (Iv trim.) 2004 (Iv trim.) Var.% 2000/2004 Var.% 2003/2004
Tot. Servizi domestici 18745 18341 18293 -2,41% -0,26%
Altre del settore 7539 7082 6970
Tot. Noleggio beni per uso personale e domestico 327 366 393 20,18% 7,38%
(di cui noleggio di supporti registrati audio e video anche videogiochi) 189 226 256 35,45% 13,27%
Tot. Altre attività dei servizi 10879 10893 10930 0,47% 0,34%
(di cui centri per il benessere fisico e centri idrotermali) 139 246 265 90,60% 7,70%
(di cui trattamenti estetici) 1072 1269 1360 26,90% 7,20%
Totale Generale Totale servizi alla persona (i 3 settori sopra descritti) 35530 36125 36653 3,2% 1,5%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese
 
   
   
PERDE COLPI LA DIETA MEDITERRANEA, SOPRATTUTTO AL SUD. SOPRAPPESO UN ITALIANO SU TRE A TAVOLA NON PREVENIAMO LE MALATTIE CON I NUTRIENTI DELLA SALUTE  
 
La dieta mediterranea comincia a ‘scricchiolare’: considerata una delle più salutari al mondo, in Italia ormai gli alimenti che la costituiscono non sono più utilizzati al meglio. Gli italiani mangiano solamente una porzione e mezza di pasta o pane al giorno, consumano poco latte e fanno, invece, un discreto uso di frutta e ortaggi. Alcuni componenti fondamentali della dieta mediterranea, poi, quali olio di oliva, frutta e cereali sono adesso consumati maggiormente nelle Regioni del Nord Italia rispetto a quelle del Sud. Il pesce è presente sulle tavole degli italiani delle regioni meridionali più che settentrionali (mediamente due porzioni e mezzo la settimana contro due nel Nord). Più ‘carnivori’, invece, al Nord ma soprattutto al Centro. Le regioni del Centro risultano, infatti, in testa per il consumo di carni rosse (quasi 5 porzioni settimanali) di carni bianche (poco meno di tre porzioni alla settimana, dato di poco superiore a quello registrato al Nord) e anche di legumi (quasi tre porzioni alla settimana). Un Italiano su tre è sovrappeso, uno su sette obeso; la prevalenza dell’obesità è maggiore nelle donne soprattutto nel Sud Italia. Ma ovunque, nel sesso femminile, con l’aumentare dell’età aumenta la percentuale di soggetti sovrappeso, e oltre i 60 anni le donne ‘normopeso’ sono solo il 37%. Tra le cause riconosciute, una dieta troppo povera di fibra, frutta, verdura, legumi, e sbilanciata verso cibi grassi fin dai primi anni di vita. Le abitudini a tavola degli italiani di tutte le Regioni da Nord a Sud e di tutte le classi di età, sono sotto osservazione da sei mesi grazie ad una rete di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia che costituiscono il fulcro dell’Osservatorio Nutrizionale ‘Grana Padano’, nato nel 2004 grazie all’impegno del Consorzio tutela Grana Padano in collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e la Società Italiana di Medicina Generale (Simg). Obiettivo principale dell’Osservatorio è ottenere una stima periodica (a cadenza semestrale) delle effettive abitudini nutrizionali degli italiani, evidenziare ove possibile le carenze di nutrienti strategici e mettere nelle mani dei Medici uno strumento aggiuntivo per una migliore anamnesi nutrizionale del paziente e un miglior percorso terapeutico, che passa anche dagli alimenti. Sono sinora stati ‘arruolati’, come volontari dell’analisi nutrizionale, 8mila italiani appartenenti a 6 fasce di età: tre di competenza del Medico di Medicina Generale e tre di competenza del Pediatra di Famiglia. Grazie all’appoggio di un apposito software, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia hanno prima inserito i dati anagrafici, con particolare riferimento al peso e alla statura, dei partecipanti e poi registrato le loro risposte ad una serie di quesiti sulle abitudini alimentari nel corso già di sei mesi di indagine. Tutti i dati sono stati raccolti e analizzati all’interno del Database dell’Osservatorio Nutrizionale ‘Grana Padano’. “E’ la prima volta – afferma Domenico Tiso, Coordinatore Scientifico dell’Osservatorio – che si compie un’indagine qualitativa sulla nostra alimentazione, analizzando, non solo quali cibi ci sono sulle tavole degli italiani, ma soprattutto la loro composizione in macro e micronutrienti. I dati raccolti hanno permesso di evidenziare che anche quando ci si alimenta con la giusta dose giornaliera di calorie in rapporto all’attività fisica, non sempre si arricchisce comunque l’organismo di quei nutrienti essenziali che sono necessari al corretto accrescimento in età pediatrica e alla prevenzione di molte patologie dell’anzianità, come le cardiovascolari e le gastrointestinali, solo per citare quelle che danno la maggiore incidenza di mortalità anche nel nostro paese”. Tra gli errori nutrizionali riscontrati più frequentemente dall’Osservatorio, emerge innanzitutto un deficit nell’assunzione di calcio, vitamina D e omega 3 [vedi schede allegate] rispetto ai valori raccomandati in tutte le fasce d’età, ed una insufficiente quantità di fibra, la cui corretta assunzione può mettere al riparo da alcune serie patologie. “La fibra alimentare - afferma Davide Festi, Ordinario di Gastroenterologia presso l’Università degli Studi di Bologna e membro del board etico-scientifico che supervisiona attività e dati dell’Osservatorio Nutrizionale ‘Grana Padano’ - ha un ruolo fondamentale nella dieta perché aumenta il senso di sazietà, migliora la funzionalità intestinale, previene stipsi e diverticolosi e riduce il rischio di tumori al colon-retto, di diabete e di malattie cardiovascolari. Per raggiungere il valore raccomandato, di 30 grammi/giorno nell’adulto, è auspicabile che venga ottimizzata l’assunzione di cereali, legumi, verdure e frutta piuttosto che dare preferenza ai ‘concentrati’ di fibra. Un ulteriore apporto può essere assicurato dai cibi integrali”. I bambini e ragazzi (dai 3 ai 14 anni) confermano di gradire meno gli ortaggi e la frutta rispetto agli adulti. Alle quasi 2,5 porzioni di ortaggi e 1,7 di frutta per gli adulti corrispondono per i giovanissimi, rispettivamente 1,5 e 1,4 porzioni al giorno. Queste più giovani classi di età consumano più pasta, pane, olio d’oliva e latte rispetto agli adulti. Settimanalmente si riscontra inoltre per loro un maggior numero di porzioni di patate (2,6 contro le 2,3 degli adulti) e carni (4,6 porzioni contro 4,3 per quelle rosse e 2,7 contro 2,5 per quelle bianche). In materia di condimenti, netta la preferenza dei bambini per l’olio d’oliva e il pomodoro cotto (ricco di licopene, potente antiossidante) che rappresentano nel loro insieme l’85% delle scelte in età pediatrica, mentre burro e margarina arrivano solo al 9% del totale. Dall’analisi della frequenza di assunzione dei micronutrienti emerge, inoltre, che in media nei bambini vi è una carenza nella quantità di calcio, vitamina D, antiossidanti e omega 3. Il modesto consumo di latte, intero o parzialmente scremato, limitato a circa una porzione al giorno, contribuisce a spiegare la carenza di calcio. “Poiché la mineralizzazione ossea si realizza prevalentemente durante l’età evolutiva (tra i 10 e 14 anni nelle femmine e tra i 12 e i 16 nei maschi), per mantenere la salute delle ossa e ridurre poi i rischi di osteoporosi, è importante che i bambini vengano educati a mangiare alimenti ricchi di calcio” avverte Claudio Maffeis, Docente di Pediatria presso l’Università degli Studi di Verona e lui pure membro del Board etico-scientifico dell’Osservatorio . Per il consumo di formaggio, le differenze rispecchiano le previsioni. “E’ stato evidenziato un maggiore utilizzo di formaggio grana, sia grattugiato che intero, per i bambini – asserisce ancora Maffeis – e una maggior predilezione per i formaggi freschi e stagionati per gli adulti. L’utilizzo di grana per insaporire i cibi espone a un minor rischio di ipertensione e assicura un apporto ottimale di nutrienti come calcio e proteine ad alto valore biologico e quindi più facilmente assimilabili dall’organismo nell’età della crescita dove sono necessarie per un ottimale sviluppo degli organi e dei muscoli”. Peso in Italia: età e sesso Viene dall’Osservatorio autorevolmente confermato l’eccesso ponderale nel nostro Paese, molto frequente ad ogni età, in particolare per le donne. Dai 40 ai 60 anni una donna su due è in sovrappeso o obesa e oltre i 60 anni il problema riguarda due donne su tre. Rispetto agli uomini, le donne obese sono sempre in numero maggiore in tutte le classi di età e in tutte le Regioni. Più si scende lungo lo Stivale più appare aumentare il peso generale della popolazione: i ‘normopeso’ scendono dal 59% del Nord Italia al 53% del Sud e i bambini obesi passano dall’8 al 13%. “La distribuzione di peso in funzione dell’età conferma come il problema dell’eccesso ponderale stia coinvolgendo progressivamente anche le classi più giovani, un dato in linea con i risultati di diversi altri studi epidemiologici” commenta Maffeis. “Il numero dei bambini in sovrappeso e obesi mostra un andamento progressivamente crescente dal Nord al Centro e al Sud del Paese, sia nei maschi sia nelle femmine; fattori che variano tra sociali, culturali, climatici e di stile di vita, oltre alla alimentazione, sono quindi coinvolti nello sviluppo di un indice di massa corporea al di sopra dei valori di riferimento”. “Questi dati epidemiologici sono preoccupanti perché l’obesità è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e metaboliche e per le patologie neoplastiche” commenta Festi. “Anche se non sono state identificate con certezza le cause, esiste, infatti, una correlazione tra l’obesità e numerosi tumori tra cui quelli che colpiscono l’esofago, il colon, il seno e il rene. Si ritiene che un calo ponderale del 5-10% riduca i rischi di patologie correlate all’obesità del 20%”. Nelle Regioni meridionali si riscontra una maggiore quota di individui obesi e una conseguente minore diffusione di individui ‘normopeso’ che sono negli ultrassessantenni solo il 29%. “Questo potrebbe in parte spiegare anche il maggior quoziente dei ricoveri ospedalieri per mille abitanti nel Sud” spiega Stefano Stanzani, Docente di statistica applicata presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bologna. “Dal 34,3% del Nord-ovest e 34,9% del Nord-est si passa al 36,6% del Centro al 37,1% dell’Italia Meridionale fino al 38,9% dell’Italia Insulare”. L’osservazione degli italiani a tavola non si esaurisce qui. “Anzi siamo solo all’inizio - assicura Domenico Tiso - nel corso dei prossimi tre anni l’ ‘Osservatorio Grana Padano’, grazie alla sua rete di Pediatri di Famiglia e Medici di Medicina Generale proseguirà il monitoraggio delle nostre abitudini alimentari, e segnalerà con ravvicinate cadenze semestrali i trend nutrizionali degli italiani, continuando ad associare i nutrienti assunti in difetto o in eccesso alle più diffuse patologie riguardanti ogni classe di età e sesso. Oltre a essere un vero e proprio strumento di lavoro per la Medicina di Famiglia, nell’ambito dall’attività ambulatoriale quotidiana, l’Osservatorio costituisce quindi il termometro degli stili alimentari e della nutrizione in Italia”.  
   
   
GLI ITALIANI ASSUMONO POCO CALCIO  
 
Il calcio è contenuto in grande quantità nel latte e derivati, acque calciche e soprattutto nei formaggi stagionati (per fare un esempio in 100 gr. Di formaggio grana ci sono 1.165 mg. Di calcio). Persino i bambini, che s’immagina essere grandi consumatori di latte e derivati sono carenti di questo importante minerale. I dati del Osservatorio Nutrizionale ‘Grana Padano’ emersi dall’analisi Giugno 2005, evidenziano un basso introito di calcio nella popolazione italiana:
Da 3 a 6 anni si assumono circa 400 mg. Anziché il fabbisogno giornaliero di circa 800 mg.
Da 7 a 10 anni si assumono circa 400 mg. Anziché il fabbisogno giornaliero di circa 1.000 mg. ·
Da 11 a 14 anni l’introito è inferiore a 600 mg. Anziché il fabbisogno medio giornaliero di circa 1.200 mg.
Tra i 30 e i 40 anni l’introito è circa 600 mg. Anziché il fabbisogno medio giornaliero di circa 800 mg.
Tra i 41 e i 59 anni l’introito è circa 600 mg. Anziché il fabbisogno medio giornaliero di circa 1.350 mg.
Dai 60 anni in poi l’introito è circa 600 mg. Anziché il fabbisogno medio giornaliero di circa 1.000 mg. Fonte: “Osservatorio Grana Padano” Giugno 2005. Cosa mette in luce questo evidente errore nutrizionale? Il calcio è un nutriente essenziale per l’importanza che riveste nella formazione e nel mantenimento della massa ossea, oltre che in tante altre funzioni dell’organismo, sia in età pediatrica sia adulta. Nella prima adolescenza: tra i 10 e i 14 anni nelle femmine, e tra i 12 e i 16 anni nei maschi, il calcio è fondamentale in quanto è in questo periodo che si forma il 45% circa della massa ossea definitiva. In questa fase della vita più che in altre, è molto importante soddisfare i fabbisogni giornalieri di questo minerale per prevenire l’osteoporosi dopo i cinquanta anni. Tra i 10 e i 16 anni occorre quindi una dieta ricca di calcio, per fare un esempio: un litro d’acqua che ne contenga 300 mg., 2 bicchieri di latte che apportano circa 300 mg., 150 gr. Verdura verde per un apporto di circa 90 mg., 30 gr. Di formaggio grana per ottenere quasi 360 mg., assumendo così 1.200 mg. Di calcio che rappresentano il fabbisogno giornaliero nella prima adolescenza. Altrettanto importante è dunque l’assunzione di Calcio in prossimità della menopausa, in questo periodo, infatti, si accellera la distruzione dell’osso e ciò si correla con un aumentato bisogno di questo minerale che può così raggiungere il fabbisogno di 1.500 mg. Giornalieri. A una corretta assunzione di Calcio, in questa fase della vita è consigliabile inoltre praticare anche un’attività fisica costante, preferendo quelle che caricano gravità (camminare, correre, fare ginnastica a corpo libero o con piccoli pesi, ballare) per mantenere in salute l’osso, prevenendo le fratture che colpiscono facilmente le persone anziane fino a renderle invalide. [Sono disponibili animazioni 3D e disegni, relativi al metabolismo del calcio in età pediatrica e in menopausa]. Gli italiani assumono pochi Omega 3 Gli acidi grassi polinsaturi Omega 3, sono contenuti in grande quantità soprattutto nel pesce. Nonostante il nostro paese sia circondato dal mare, i dati del Osservatorio Nutrizionale ‘Grana Padano’ emersi dall’analisi Giugno 2005, evidenziano un basso consumo di pesce nella popolazione italiana, e di conseguenza di questi importanti nutrienti strategici, i dati parlano chiaro:
· Da 3 a 6 anni si assumono 0,24 gr. Anziché il fabbisogno di 1 gr. Giornaliero.
· Da 7 a 10 anni si assumono 0,30 gr. Anziché il fabbisogno di 1,4 gr. Giornaliero.
· Da 11 a 14 anni si assumono 0,42 gr. Anziché il fabbisogno di 1 gr. Giornaliero.
· Da 30 a 40 anni si assumono 0,57 gr. Anziché il fabbisogno di 1 gr. Giornaliero.
· Nelle donne da 41 a 59 anni, si assumono 0,57 gr. Anziché il fabbisogno di 1,5 gr. Giornaliero.
· Dai 60 anni in poi si assumono 0,57 gr. Anziché il fabbisogno di 1,5 gr. Giornaliero.
Fonte: “Osservatorio Grana Padano” Giugno 2005. Cosa mette in luce questo evidente errore nutrizionale? Gli Omega 3 sono nutrienti importanti che partecipano a molti processi metabolici sia in età infantile che in età adulta. Tra i 3 e i 6 anni, ad esempio, promuovono la corretta maturazione della retina, del sistema nervoso e del sistema immunitario. A questa età è auspicabile una dieta ricca di Omega 3 (almeno 3/400 gr. Di pesce la settimana, meglio se azzurro) di cui fa parte anche il Dha (acidodocosaesaenoico) che favorisce la funzionalità delle cellule nervose facilitando lo sviluppo cognitivo, così importante in età scolare. Gli Omega 3 prevengono i disturbi della vista migliorando l’acuità visiva e assicurano una maggiore reattività del sistema immunitario alle malattie tipiche di questa età. Uno studio pubblicato su British Medical Journal nel 2002 dimostra che il consumo regolare di pesce si associa ad una riduzione del rischio di ammalarsi di Alzheimer o di altri tipi di demenza. Gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 assicurano la protezione vascolare e possono avere un ruolo specifico nella rigenerazione delle cellule nervose, una persona di 60 anni dovrebbe mangiare circa 700 grammi a settimana (almeno 4/5 porzioni) per rispondere al fabbisogno giornaliero di 1,5 gr. Di Omega3. Inoltre, i pesci ricchi in acidi grassi Omega 3, come salmone, pesce azzurro, merluzzo, tonno, pesce spada, rendono più forti e resistenti le cellule del muscolo cardiaco. A ribadirlo è uno studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, condotto dal Brigham Hospital di Boston su 20 mila uomini nell’arco di 17 anni. Appare, infatti, che una dieta ricca in acidi grassi polinsaturi, provenienti in particolare dal pesce, possa prevenire le aritmie cardiache non solo nei pazienti cardiopatici, ma anche in pazienti che non abbiano mai sofferto di malattie di cuore. Anche in questo caso, l’introito dietetico di Omega 3 ha un’azione benefica sulla composizione dei fosfolipidi presenti nelle membrane cellulari. Gli Omega 3. Stabilizzano elettricamente le cellule cardiache così che nel caso di un pesante stress come quello determinato da un attacco ischemico, essi impediscono che le cellule interessate partecipino alla genesi della tachicardia ventricolare, che può degenerare in arresto cardiaco e morte improvvisa.
 
   
   
TREND DI CONSUMO DELLE ACQUE MINERALI NATURALI  
 
L’acqua minerale rimane la bevanda più diffusa in Italia. In base a una ricerca effettuata da Mineracqua, l’associazione dei produttori di acqua minerale naturale, il 97% delle famiglie italiane acquista questo tipo di bevanda più o meno regolarmente. Nel 2004, in realtà, la produzione è calata del 4% arrivando a toccare gli 11 miliardi di litri, ben superiore ai consumi che nell’anno appena concluso sono scesi del 2,4% a livello nazionale e del 2,2% se si considera il consumo pro capite. In Italia il consumo di acqua minerale ha raggiunto un consumo pro capite di 178 litri annui, cifra che pone il Bel Paese fra i maggiori consumatori mondiali di acqua minerale, con una preferenza (60% del totale) per le acque cosiddette lisce. Per quanto riguarda le aree geografiche, il 31% dei consumi del 2004 è stato nel nordovest, seguito dal sud e dalle isole con il 29%, dal centro con il 22 e dal nordest con il 18%. Non tutta l’acqua prodotta in Italia rimane sulle tavole nazionali: circa il 10%, infatti, è destinato all’esportazione in paesi come la Francia, la Germania e la Svizzera, ai primi 3 posti fra i paesi importatori delle nostre acque. A livello extraeuropeo,invece, sono gli Stati Uniti a detenere il primato di consumo di acque italiane. Perdurando l’elevato valore dell’Euro sul dollaro, le esportazioni sono diminuite del 6,5% riguardo il volume e sono invece aumentate del 2,8% come fatturato,suddiviso tra i 161 stabilimenti presenti in Italia che imbottigliano i 252 marchi attualmente in commercio, dando occupazione a circa 40 mila persone, fra dipendenti diretti e indiretti. La regione con più stabilimenti è la Lombardia, con 19, seguita dalla Toscana con 16. A livello di marchi, primeggia sempre la regione subalpina con 35 seguita dal Piemonte con 31. E i canali di vendita? Nel 2004 è aumentato di 2 punti percentuali la quantità di acqua minerale distribuita da Hard discount e grande distribuzione, con il 60% del totale. L’andamento del mercato nei primi 5 mesi del 2005 evidenzia alcuni segnali di crescita rispetto allo stesso periodo del 2004, che inducono a ritenere che il trend dei consumi sia in ascesa rispetto all’anno precedente. Un altro segnale positivo viene registrato sul fronte dlele esportazioni: nel primo bimestre del 2005, infatti, si è avuta una crescita di poco più dell’11%.
In Italia il consumo di acqua minerale naturale ha raggiunto circa i 10.180 milioni di Lt, pari ad un consumo medio annuo pro-capite di circa 178 Lt, tra i più alti in Europa e nel Mondo.
Consumi 2002 2003 2004 Diff % 2004-2002 Diff % 2004-2003
Milioni di Lt 9.642 10.430 10.180 + 5,6 - 2,4
Pro capite (Lt) 172 182 178 + 3,5 - 2,2
fonte: Mineracqua su dati diversi La ripartizione dei consumi tra le varie tipologie di acque minerali evidenzia che gli italiani continuano a preferire quelle lisce (60% del totale). All’interno della tipologia gassata crescono i consumi delle effervescenti naturali (18%) e delle acque leggermente frizzanti (12%); sono invece in lieve flessione i consumi delle acque frizzanti. Nel 2004, per la prima volta il consumo di acqua minerale nel Centro Sud supera quello del Nord, attestandosi al 51%.
Aree Geografiche Consumi % 2003 Consumi % 2004
Nord Ovest 33 31
Nord Est 19 18
Centro 21 22
Sud Isole 27 29
fonte: Mineracqua / Studio Laus Le esportazioni, perdurando l’elevato valore dell’ Euro sul Dollaro, sono diminuite di circa il 6,5% a volume, mentre hanno fatto registrare un incremento di circa il 2,8% a valore. Complessivamente è stata esportata circa il 10% della produzione complessiva di acqua minerale, per un valore di circa 200 milioni di Euro. Tra i Paesi di destinazione hanno primeggiato: in Europa: Francia, Germania e Svizzera; nel Mondo: Stati Uniti (in particolare gli Stati di Washington, New York e California), Canada e Giappone.
Paesi 2003 2004 Paesi 2003 2004
Europa
Francia 249,2 208,6 Danimarca 3,1 3,3
Germania 191,5 165,7 Spagna 5,7 3,6
Svizzera 169,5 161,9
Austria 70,3 67,7 Mondo
Grecia 24,4 28,1 Stati Uniti 65,2 76,6
Regno Unito 27,2 25,2 Canada 10,6 12,8
Belgio 19,3 16,8 Australia 7,1 5,8
Paesi Bassi 0,7 4,5 Giappone 6,3 6,9
fonte: Istat Le importazioni d’altro canto, sono risultate estremamente contenute e, non hanno raggiunto l’1% della produzione nazionale. L’industria delle acque minerali naturali rappresenta una realtà produttiva significativa per l’ Italia: - 150 sono le aziende in esercizio; - 161 gli stabilimenti presenti in tutte le Regioni italiane; - 252 sono i marchi totali in commercio. Dal punto di vista occupazionale, il settore dà lavoro complessivamente a circa 40.000 unità suddivise in: - 7.500 dipendenti diretti; - 32.500 dipendenti indiretti (macchinari, trasporti, distribuzione, packaging). L’occupazione diretta è particolarmente importante ed assume un ruolo sociale considerevole, dal momento che le nostre sorgenti e quindi i nostri stabilimenti sono in zone non urbanizzate, e altrimenti, destinate alla non occupazione.
Regione Stabilimenti Marchi
Valle d' Aosta 1 2
Piemonte 15 31
Liguria 5 6
Lombardia 19 35
Trentino Alto Adige 8 9
Friuli Venezia Giulia 3 3
Veneto 8 15
Emilia Romagna 11 18
Toscana 16 21
Umbira 10 15
Marche 8 13
Lazio 8 10
Abruzzo 2 3
Molise 3 3
Campania 8 12
Puglia 3 3
Basilicata 5 13
Calabria 10 14
Sicilia 8 10
Sardegna 10 16
Totale 161 252
fonte: Mineracqua Nel 2004 le vendite di acqua minerale naturale attraverso il canale Gdo e Hard Discount sono cresciute del 2% circa.
Canali Distributivi % 2003 % 2004
Gdo e Hard Discount 58 60
Horeca, Door to Door, Tradizionali, Vending, Comunità ecc. 42 40
fonte: Mineracqua / Studio Laus L’andamento del mercato nei primi cinque mesi del 2005 evidenzia alcuni segnali di crescita rispetto allo stesso periodo del 2004, che inducono a ritenere il trend dei consumi in ascesa, rispetto all’anno precedente. Un altro segnale positivo viene registrato sul fronte delle esportazioni: infatti, nel primo bimestre 2005 si è avuta una crescita di poco più dell’ 11%.
 
   
   
LA BILANCIA ELETTRONICA PESA ALIMENTI DI JOYCARE RIVELA I VALORI NUTRIZIONALI DI CIÒ CHE MANGI DA OGGI... GRASSI, COLESTEROLO E CALORIE SEMPRE SOTTO CONTROLLO !  
 
Joycare e' il primo marchio iperspecializzato nella cura della persona. Joycare ha contribuito a creare un segmento fino ad ora inesplorato, il Personal Care, tanto da essere oggi un punto di riferimento per questo settore. Alla base del successo di questa giovane azienda c'è la consapevolezza dell'affermarsi di un concetto di benessere nuovo e totalizzante, divenuto l'orizzonte ormai irrinunciabile nella nostra società e che Joycare ha saputo tradurre nella più ampia e completa gamma di apparecchi dedicati alla cura della persona. Informa di Joycare nasce da un'attenta analisi della sempre maggiore richiesta d'informazione sulle componenti nutrizionali dei cibi: per seguire una corretta alimentazione, per mantenersi in forma, per meglio seguire una dieta assegnata (in particolare per diete cosiddette "a zona") e per esigenze particolari (controllo dell'assunzione di grassi o altro). Informa Jc-440 é l'innovativa bilancia elettronica, , che permette non solo di conoscere il peso degli alimenti, ma anche il valore nutrizionale dei cibi pesati: calorie, colesterolo, grassi, proteine, carboidrati ed altro. Totalmente elettronica, Informa di Joycare è caratterizzata da un design moderno ed essenziale. Le sue forme semplici rispecchiano la facilità d'uso: lo sportellino del corpo centrale rivela, una volta aperto, l'ampio display e la tastiera incorporata, con tasti funzione chiari ed intuitivi, che consentono di selezionare il codice dell'alimento e di conoscere il valore nutrizionale dell'effettiva quantità di cibo che si sta pesando (facile come al banco "frutta e verdura" del supermercato). Le 99 memorie di cui Informa è dotata permettono di controllare l'assunzione di grassi, colesterolo, calorie, etc. In un periodo prolungato (giornata, settimana...) Joycare, con questo nuovo prodotto, offre un reale aiuto per il benessere di tutta la famiglia. Informa è infatti corredata di: manuale con tutte le informazioni nutrizionali degli alimenti di più largo uso; pratico strumento per l'autovalutazione del Body Mass Index (Indice di Massa Corporea), utile a verificare se si è sovrappeso o meno; suggerimenti per una corretta alimentazione e per mantenersi in forma. Le tabelle di composizione alimentare ed i materiali in dotazione, sono state elaborate e messi a punto dal Dipartimento di Medicina Interna - Sezione di Biochimica applicata e Scienza della Nutrizione dell'Universita' Degli Studi Di Perugia.  
   
   
INTEGRATORI: ELABORATO DA FEDERSALUS IL MANUALE DI CORRETTA PRASSI IGIENICA, ADOTTATO UFFICIALMENTE DAL MINISTERO DELLA SALUTE  
 
Il documento, stilato dalla Federazione Nazionale Produttori di Prodotti Salutistici, consentira’ alle aziende del settore di garantire al consumatore finale qualita’ e sicurezza dei prodotti. Assicurare il rispetto delle norme igieniche, la qualita’ e la perfetta conservazione del prodotto, attraverso il controllo rigoroso di tutte le fasi del processo produttivo e distributivo. Questo, in sintesi, e’ quanto si propone il Manuale di corretta prassi igienica realizzato da Federsalus che, su parere favorevole dell’Istituto Superiore di Sanita’, e’ stato ufficialmente adottato dal Ministero della Salute e portato a conoscenza delle Istituzioni Comunitarie. Si tratta, in assoluto, del primo manuale redatto in maniera specifica per gli integratori alimentari e i prodotti salutistici, rivolto essenzialmente ai produttori e ai distributori di questa categoria di prodotti. Il Manuale costituisce un importante punto di riferimento per l’analisi dei rischi connessi alla produzione, alla distribuzione e allo stoccaggio degli integratori alimentari. Partendo dall’esame delle attivita’ connesse alla fabbricazione, al deposito, al trasporto fino alla distribuzione dei prodotti salutistici, il documento si propone di individuare i punti critici che possono costituire potenziali cause di alterazione delle caratteristiche dei prodotti e, quindi, potenziali pericoli per la salute del consumatore, definendo i limiti di accettazione e le modalita’ di controllo utili al mantenimento della qualita’ intrinseca dei prodotti stessi. Federsalus, Federazione Nazionale Produttori di Prodotti Salutistici, e’ nata a Roma nel 1998 come associazione di categoria senza fini di lucro, libera e apolitica. In pochi anni, si e’ imposta all’attenzione delle Autorita’ Nazionali e Internazionali, come uno dei principali interlocutori nel settore dell’integrazione alimentare. La sua attivita’ negli anni e’ stata caratterizzata dalla particolare attenzione volta alle esigenze e alla libera scelta del consumatore, a partire dalla qualita’ dei prodotti fino alla corretta divulgazione delle informazioni. Una delle finalita’ principali della Federazione e’, infatti, una forte attivita’ di educazione e informazione sui prodotti salutistici nei confronti dei consumatori, che ha come scopo la corretta divulgazione delle loro proprieta’, delle caratteristiche, delle modalita’ e delle avvertenze di assunzione. “Lo scopo principale che ha portato alla realizzazione del Manuale di corretta prassi igienica e’ stato, da una parte, quello di tutelare il consumatore e, dall’altra, fornire alle aziende uno strumento valido, ma soprattutto pratico, per l’applicazione delle norme di corretta prassi igienica, garantendo così la messa in atto di una serie di controlli, volti a migliorare la qualita’ dei prodotti”, spiega Renato Minasi, Presidente di Federsalus. “L’adozione di queste Linee Guida, da parte di tutti gli operatori del settore, consentira’ di uniformare i controlli sui processi produttivi e distributivi, garantendo all’acquirente la massima sicurezza e un elevato standard qualitativo. Siamo soddisfatti del risultato raggiunto e dell’ottimo grado di collaborazione instauratosi con le Autorita’ che hanno valutato e poi adottato ufficialmente il nostro Manuale”.  
   
   
SCATTA L’ALLARME NEL SETTORE BIETICOLO-SACCARIFERO: MOBILITAZIONE PER DIRE “NO” ALLA NUOVA PROPOSTA OCM ZUCCHERO.  
 
Associazioni bieticole e società saccarifere in agitazione contro la nuova proposta Ocm (Organizzazione Comune di Mercato) che sarà presentata alla Commissione Ue il prossimo 22 giugno. In Italia a rischio 46 mila bieticoltori, 19 zuccherifici, 77.000 posti di lavoro, per un valore agricolo di 600 milioni di euro e un fatturato industriale pari a 1,3 miliardi. È mobilitazione generale nel settore bieticolo-saccarifero contro i tagli della nuova proposta Ocm zucchero del Commissario Europeo all’Agricoltura Marianne Fischer Boel, che sarà presentata ufficialmente alla Commissione Ue il prossimo 22 giugno. In risposta alla riforma comunitaria, associazioni bieticole, società saccarifere e organizzazioni professionali agricole hanno pianificato nei prossimi giorni una mobilitazione generale con manifestazioni diffuse sul piano nazionale ed europeo. L’obiettivo è dire “no” al piano di riforma, nella convinzione che se l’Unione Europea lo approvasse con l’impostazione attuale gli effetti sul futuro del settore sarebbero devastanti, con il rischio più che attuale di causare la scomparsa della bieticultura e dell’industria saccarifera italiana, con pesanti ricadute negative sull’occupazione diretta e dell’indotto. In questo contesto, tutti i rappresentanti della filiera bieticolo-saccarifera scenderanno in piazza nei prossimi giorni per manifestare la grande preoccupazione verso la riforma che l’Unione Europea si appresta ad approvare, ponendo nel contempo all’attenzione dell’opinione pubblica i gravi pericoli che incombono su un settore di rilevante importanza per l’intera economia del Paese. Una grande iniziativa nazionale volta a portare all’attenzione dell’opinione pubblica le tematiche e i rischi per l’intero settore della riforma comunitaria zucchero. I punti più contestati della nuova Ocm sono la riduzione del 39% del prezzo dello zucchero nel giro di due campagne e del 42,6 % di quello delle bietole, nonché un regime di riduzione delle quote comunitarie, che, se messo in atto, porterebbero al tracollo l’intero sistema nazionale. Come contropartita gli agricoltori avrebbero un aiuto disaccoppiato che compenserebbe solo del 60% il taglio dei prezzi. Per quanto riguarda le industrie che volessero cessare la propria attività, la riforma prevede un piano volontario di abbandono delle quote in quattro anni, incentivato tramite un aiuto a decrescere (da 730 euro a tonnellata nel 2006–2007 a 370 euro nel 2009-2010). Il regime delle quote e dei prezzi verrebbe poi prorogato fino al 2014-15. Inoltre, rispetto alle condizioni fino ad oggi esistenti, si aggiunge l’impossibilità di esportare le eccedenze verso Paesi extracomunitari, visto che l’Unione Europea sta perseguendo una politica di continua riduzione delle restituzioni alle esportazioni. Una situazione questa che, tra l’altro, incentiva un sempre maggiore afflusso di zucchero sul mercato italiano proveniente dai Paesi comunitari tradizionalmente esportatori, quali Francia e Germania che prima esportavano fuori Europa. Con queste condizioni l’Italia scomparirebbe dal settore in qualità di Paese produttore, per divenire solo un mercato di consumo.  
   
   
UN MILIARDO E MEZZO DI NUOVI CONSUMATORI PER I SALUMI ITALIANI  
 
Messico, Canada, Cina, Sud Corea, Australia e Nuova Zelanda: sono molti i mercati che hanno eliminato o stanno per eliminare le barriere al/importazione dei prodotti della grande salumeria italiana. Lo scorso marzo le autorità messicane hanno autorizzato l’esportazione diretta in Messico di prosciutti crudi tipici (Parma e San Daniele) e cu¬latelli stagionati per 400 giorni, oltre che prodotti cotti di sola carne suina come la mortadella, il prosciutto cotto, il cotechino. Nel mese di Maggio la Nuova Zelanda ha esteso le sue importazione ai salami italiani. Sono questi i primi successi di una negoziazione pluriennale con molti, importanti, Pa¬esi. Una situazione che fa presagire, per il secondo semestre 2005, l’apertura di un si¬gnificativo numero di mercati di primaria importanza: Cina, Sud Corea, Australia e Canada. Tanto che si può ipotizzare di avvicinare per la prima volta al consumo potenziale dei nostri salumi circa un miliardo e mezzo di consumatori. Per la Cina dopo la firma dei protocolli veterinari per l’esportazione di prosciutti crudi stagionati per 313 giorni e prodotti cotti, è avvenuta la scorsa primavera la missione degli ispettori della General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine (Aqsiq) e della Certifìcation and Accreditation Administration (Cnca) che hanno visitato a campione alcuni impianti tra quelli la cui istanza di abilitazione già stata approvata. Tale ispezione dovrebbe concludere i’iter istruttorio avviato con le Autorità di Pechino nel 2002 consentendo di intraprendere le esportazioni di prosciutti crudi stagionati per almeno 313 giorni ottenuti da maiali nati ed allevati in Italia. Degno complemento in Estremo Oriente risulta la Sud Corea, per la significativa im¬portanza rivestita per il nostro settore. Concluso l’iter del provvedimento con cui le Autorità di Seoul hanno sancito le condizioni igienico—sanitarie per l’importazione dall’Italia di prosciutti stagionati per almeno 400 giorni e salumi cotti con temperature superiori ai 690C. Si sta svolgendo proprio in questi giorni (dal 11 al 18 giugno) l’ispezione da parte degli ispettori sud coreani agli impianti italiani che hanno fatto richiesta di abilitazione. Anche l’Australia è in lista di attesa per importare salumi dall’Italia. Durante la prima settimana di giugno si è svolta l’ispezione dei rappresentanti dell’amministrazione di Canberra che ha consentito di raccogliere elementi conoscitivi sui sistema Italia. Ciò al fine di poter procedere all’esportazione di Prosciutti tipici italiani stagionati per 400 giorni. Con il Canada, infine, si sono formalmente concluse le trattative che consentiranno di ampliare significativamente la gamma di prodotti di salumeria esportabili, in prece¬denza limitata al Prosciutto di Parma intero stagionato per 400 giorni. In particolare, grazie all’incremento del numero degli stabilimenti italiani abilitati ad esportare e alla definizione delle relative modalità di esportazione, risulterà a breve possibile esportare Prosciutti di San Daniele stagionati 400 giorni, Prosciutti di Parma e di San Daniele af¬fettati, Prosciutti stagionati ottenuti da cosce non italiane e prodotti cotti a 700C per 30 minuti (cotechini, mortadelle, prosciutti cotti).  
   
   
DAL GUATEMALA AL CARCERE DI TORINO. IL CAFFÈ HUEHUETENANGO, CERTIFICATO FAIRTRADE TRANSFAIR E PRESIDIO SLOW FOOD, OFFRE NUOVE OPPORTUNITÀ DI LAVORO AI PICCOLI PRODUTTORI E AI DETENUTI  
 
La cooperativa Pausa Cafè ha avviato una torrefazione nella Casa circondariale “Lorusso Cotugno”. I cafetaleros inoltre ricevono la metà degli utili generati dalla trasformazione e commercializzazione. Arriva il caffè equo, che oltre ad essere solidale con il sud del mondo, offre concrete possibilità di inserimento lavorativo ai carcerati: questo grazie al progetto della cooperativa sociale “Pausa Cafè” che importa una pregiata produzione di arabica, presidio internazionale Slow Food e che ha creato una torrefazione nella Casa Circondariale di Torino. Il caffè proviene da una ristretta area geografica del Guatemala, ai confini con il Messico: la Huehuetenango, la più alta catena montuosa non vulcanica del Centro America, considerata come una delle aree più vocate a questa produzione, il cru della terra dei Maya. Slow Food ne ha fatto un presidio, e ha inserito la produzione nel circuito del commercio equo e solidale certificato Fairtrade Transfair; segue i produttori dal punto di vista tecnico, li aiuta a collocare il prodotto sul mercato, promuove e valorizza sapori e territori. Il progetto si è poi ampliato ed oggi il caffè viene torrefatto artigianalmente nel carcere “Lorusso e Cotugno” di Torino, con una tostatura lenta e leggera, raffreddato ad aria e lasciato riposare per almeno 48 ore così da consentire il naturale processo di degassazione, prima di essere macinato. I consumatori possono quindi degustare un caffè 100 per cento arabica, straordinario per la qualità in tazza, ma unico anche per le modalità di produzione. Per la prima volta infatti ai produttori non solo è riconosciuto un prezzo equo, ma è garantita la possibilità di partecipare al 50 per cento degli utili generati dall’intero processo di trasformazione e commercializzazione, dal quale sono normalmente esclusi. Un’innovativa forma di alleanza tra i diversi protagonisti della filiera con cui si fornisce una risposta alla grave crisi internazionale dei prezzi del caffè, che colpisce proprio i piccoli produttori. Al valore della solidarietà verso i cafetaleros del Guatemala, si somma l’impegno per l’integrazione sociale delle persone svantaggiate: la torrefazione infatti, che coinvolge direttamente i carcerati, fornisce loro una concreta opportunità di inserimento lavorativo, a contatto con un team di esperti torrefatori. Il caffè “al profumo di solidarietà” è in distribuzione con la confezione ideata e disegnata dagli studenti dell’Istituto Bodoni di Torino e scelta dagli stessi consumatori, in base ad un progetto promosso da Novacoop. Per informazioni sul caffè Huehuetenango: www.Fondazioneslowfood.it  www.Pausacafe.org  
   
   
AROMAGRAMMA, UN NUOVO APPROCCIO TRA I FORNELLI PER IL PRINCIPE DELLA DIETA MEDITERRANEA  
 
Dopo il vino, il parmigiano reggiano e il caffè, anche per il pomodoro è arrivato l’aromagramma, un metodo di classificazione delle diverse varietà con indicazione delle migliori associazioni nell’uso culinario dell’invitante bacca rossa. Un approccio, per così dire scientifico, tra i fornelli per il principe della dieta mediterranea? Pare proprio di sì. E a proporlo è un’équipe di docenti dell’Istituto Alberghiero “Angelo Celletti” di Formia, chiamati ad illustrarlo, nel corso della Tomato Conference 2005, davanti a un pubblico di oltre quattrocento invitati, fra buyers della G.d.o., produttori e giornalisti italiani e stranieri. “L’aromagramma – ha spiegato il prof. Giuseppe Nocca, docente di scienza dell’alimentazione presso la stessa scuola – è, nel caso specifico, la rappresentazione grafica di un complesso di percezioni olfattive e gustative che scaturiscono quando mangiamo un pomodoro e che differiscono a seconda delle varietà, sia a crudo, sia a cotto. È questo mix di sapori che conferisce a una pietanza il suo carattere esclusivo e quella particolare sensazione di appagamento e di piacevolezza che ogni buon piatto dovrebbe regalare al palato”. Dolce, acido, sapido, fruttato, farinoso, croccante (nel caso del pomodoro a crudo) o legante (quando viene cotto) sono i parametri con cui è stato declinato il gusto del principe della dieta mediterranea e che hanno dato origine a una serie di combinazioni ideali proposte durante il meeting, attraverso degustazioni guidate e workshop organizzati presso il Villaggio Baia Samuele di Scicli (Rg). Un metodo interessante che intenzionalmente non prende in considerazione colore e forma dell’ortaggio, considerandoli criteri soggettivi di valutazione condizionati dal gruppo etnico e culturale di appartenenza. Ma come si degusta correttamente un pomodoro? Anzitutto si apre, poi si percepisce l’aroma e solo a questo punto si addenta per testarne la compattezza (farinoso?, croccante?). Masticando lentamente, si inizia l’analisi dei sapori: dolce sulla punta della lingua, salato a destra, amaro al centro. Infine viene deglutito. E i risultati dell’analisi, che corrispondono alle caratteristiche organolettiche individuate nelle diverse tipologie, suggeriscono l’utilizzo ideale nelle diverse pietanze. Perché non tutti i pomodori sono indicati per la preparazione di uno stesso piatto e per esaltare certi ingredienti alcune varietà sono certamente da preferire ad altre. Lo hanno potuto constatare i partecipanti alla Tomato Conference durante la degustazione di giovedì 26 maggio condotta dal noto giornalista enogastronomo Paolo Massobrio, autore del celebre volume “Il Golosario, guida alle 1000 e più cose buone d’Italia”. Durante il pranzo sono stati serviti assaggi a crudo, con e senza condimenti, e un menu di pietanze predisposte dai cuochi della rinomata scuola di Formia. Un trionfo di delizie in cui l’accattivante signore in rosso si è mostrato letteralmente in tutte le salse: dagli antipasti ai dessert. La migliore varietà da associare ad una caprese è risultata il Salvatore per la sua compattezza e l’acidità che disseta e pulisce il palato, ma - ci fanno sapere gli esperti - anche il tipo Arawak Cuore di Bue, sviluppato da una varietà coltivata in Liguria negli Anni Cinquanta, ben si sposa con una mozzarella. Eugenia, “riccio bolognese” dalla grande consistenza, sapido e dolce insieme, è vincente rispetto a Zagor per condire, accompagnato con basilico fresco, una deliziosa pasta di grano duro, magari di Gragnano. Ben si addice alla cottura, con l’accortezza di non tenerlo sul fuoco per più di 7-8 minuti. Il piatto di pesce – un filetto di dentice sabbiato, è stato accompagnato con Ikramito, per il carattere neutro che non sovrasta il gusto del primo ingrediente. Dulcis in fundo, una mousse di ricotta con marmellata di pomodoro. Il ciliegino Tyty ha qui espresso il meglio di sé con la sua inconfondibile dolcezza e una media acidità che lascia il palato pulito a fine pasto. Altri suggerimenti di gusto? Il pane tostato con il sapido Dunè può diventare un appetitoso antipasto senza aggiunta di condimenti. E lo stesso pomodoro vi regalerà piacevoli sensazioni se utilizzato per condire una insalata estiva di pasta fredda, ottima anche con Kamonium o Piccadilly per la loro sapidità. Www.tomatoconference.com  
   
   
GLI APICOLTORI E GLI AGRICOLTORI BIOLOGICI DI CONAPI ADERISCONO ALL’ASSOCIAZIONE LIBERA, PRESIEDUTA DA DON LUIGI CIOTTI  
 
Gli apicoltori e gli agricoltori biologici di Conapi rendono ancora più esplicito il proprio impegno per la legalità. Hanno infatti in questi giorni aderito a “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, l’associazione presieduta da don Luigi Ciotti e nata dieci anni fa con l’intento di coordinare e sollecitare l’impegno della società civile contro tutte le mafie. Tra i vicepresidenti, anche Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo, ucciso dalla mafia nel 1992. L’adesione non riguarda tanto e solo Conapi quale realtà nazionale, quanto ogni singola cooperativa o produttore aderente. “Il nostro – spiega il presidente Lucio Cavazzoni - non vuol essere solo un gesto simbolico, ma un preciso impegno per la promozione della legalità e di questo si farà carico ogni nostro socio. Lavoreremo per e con Libera sia per valorizzare le realtà impegnate nella lotta ai fenomeni mafiosi e nell’educazione alla legalità, che per favorire la nascita di una rete fra i soggetti impegnati in questo ambito. Ci impegneremo a sostenere su questo la collaborazione con le istituzioni, nonché a promuovere una cultura della legalità, della solidarietà e dell’ambiente. Infine appoggeremo gli sforzi di elaborazione di una strategia di lotta nonviolenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle sue infiltrazioni”. La collaborazione con Libera del consorzio - leader in Italia sia per la produzione di miele biologico commercializzato con il marchio Mielizia, che per le paste, i sughi e i cereali biologici a marchio Alce Nero - era iniziata un paio di anni fa attraverso il sostegno diretto a realtà dove è molto forte la penetrazione mafiosa. Tale impegno ha portato al sostegno al Progetto Libera Terra, per il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai clan mafiosi: centinaia di ettari di terreno sono così diventati coltivazioni di alta qualità nel settore agrobiologico, grazie anche alla Prefettura di Palermo, al Consorzio Sviluppo e Legalità costituito da cinque comuni palermitani e ad altri partners istituzionali. La partecipazione di Conapi si è concentrata in particolar modo nell’individuazione di canali di commercializzazione dei prodotti frutto di tale attività. Un sostegno che ha successivamente portato all’ingresso fra i soci delle cooperative sociali siciliane “Placido Rizzotto – Libera Terra” e “Lavoro e Non Solo”, che coltivando quei terreni ottengono pasta, vino, legumi e altri prodotti biologici. Di più: Gianluca Faraone, giovane presidente della cooperativa Placido Rizzotto, da due anni è entrato a far parte del consiglio di amministrazione dello stesso Conapi. Www.conapi.it  
   
   
OSSERVATORIO DEL SALONE DEL VINO: IL CONSUMO IN LEGGERA RIPRESA, TIRANO I VINI ALIMENTO O QUELLI DA SOGNO, I PREZZI SI RAFFREDDANO E RISALE L’EXPORT  
 
Resta bassa la fiducia degli operatori. Chi beve sta attentissimo al rapporto qualità prezzo che è diventato, anche nei mercati esteri, il fattore decisivo. L¹export si orienta verso l¹Europa dell¹Est e dà segni di risveglio. Leggero progresso anche nei consumi. Questi temi saranno dal 27 al 30 ottobre al centro della quinta edizione del Salone del Vino di Torino. Ma il vino è davvero in crisi? E¹ questa la domanda a cui ha cercato risposte la prima analisi del 2005 condotta dall¹Osservatorio del Salone del Vino, il centro studi no profit di Promotor International al servizio del Salone del Vino che quest¹anno tiene la sua quinta edizione dal 27 al 30 ottobre al Lingotto di Torino. Pur rimanendo bassa, la fiducia degli operatori è tuttavia in risalita dal picco negativo toccato nel primo semestre del 2004. E¹ il primo sintomo di una leggera ripresa del settore che beneficia sostanzialmente di due fattori: il moderato recupero dei consumi sul mercato interno e i sintomi di risveglio nell¹export con la sostituzione del principale mercato, la Germania, con quello dei paesi dell¹Est. Le cantine italiane dopo un periodo di forte contrazione della domanda dall¹estero hanno cominciato ad esplorare nuovi mercati che stanno consentendo al sistema vino di non arretrare in volumi e in valore nel bilancio delle esportazioni. In particolare tra il primo trimestre 2005 e il quarto trimestre 2004 hanno dato soddisfazione agli operatori il mercato russo (+ 18%) il mercato statunitense (+ 8%), in generale i mercati dei paesi dell¹Est (+ 9%). L¹analisi condotta dall¹Osservatorio del Salone del Vino evidenzia una sostanziale tenuta dei consumi interni che danno segni di ripresa. Il fattore decisivo rimane comunque il rapporto prezzo qualità. I consumi Sul mercato interno si registra una tenuta nel 2004 e una lieve ripresa nel primo trimestre del 2005. Nel secondo semestre del 2004 e nel primo trimestre del 2005 a fronte di una caduta di consumi delle bevande alcoliche di oltre 6 punti percentuali il vino ha registrato una sostanziale tenuta. I volumi si sono incrementatati di quasi un punto percentuale in quantità (+0,7% sul finire del 2004 e +0,2% nei primi tre mesi del 2005), ma con una perdita di valore dello 0,7% (frutto di un -0,5% nel secondo semestre 2004 e di un ulteriore arretramento dello 0,2% nel primo trimestre del 2005). I prezzi - Secondo i dati dell¹Ismea, che l¹Osservatorio del Salone del Vino ha rielaborato, gli andamenti dei prezzi all¹origine dei vini sfusi da tavola bianchi sono in discesa passando dai 3,52 euro a grado nel maggio di un anno fa ai 2,62 euro di maggio 2005 e per i rossi si è passati, nell¹arco di un anno, da 3,71 a 2,74 euro a grado. Ancora più marcata la flessione dei prezzi, all¹origine e sfusi, dei vini a denominazione passati in unanno da 100,37 euro a 88,81 euro al quintale e per i rossi da 129,93 euro a 101,39 euro al quintale. La riduzione della forbice di prezzo tra bianchi e rossi (per i vini da tavola si è passati da uno spread di 25 a uno di 5 punti percentuale sui prezzi all¹origine tra le due tipologie) è un¹altra spia della mutazione della domanda che va alla ricerca di vini buoni di prezzo basso e di consumo immediato. L¹export - Il saldo del 2004 si è chiuso con un incremento di importazioni del 29,32% di vini a denominazione e con un incremento di vini da tavola del 6,06% per un totale complessivo d¹incremento in valore del 5,37%. Ma i vini importati in Italia non rappresentano in valore neppure l¹8% delle nostre esportazioni che, sempre in valore, sono cresciute complessivamente del 5,43%. I vini da tavola in valore sono cresciuti nell¹export del 6,26%, i vini a denominazione hanno messo a segno un modesto +4,35% invertendo una tendenza, che è durata dal 1997 al 2002, di continua crescita delle esportazioni italiane di vini di qualità contro un sostanziale arretramento dei vini da tavola. Dei 16 milioni di ettolitri di vino che abbiamo spedito oltre frontiera, ben 4,5 milioni sono ancora oggi rappresentati da vino sfuso ed è opinione sia di Ismea, che di Ice, che degli operatori interpellati dall¹Osservatorio del Salone del Vino, che il prezzo sia il fattore decisivo per questa sostanziale stasi nell¹export del vino di qualità che ha sostituito parzialmente il primo mercato, la Germania, con una impennata di domanda da parte dei mercati dell¹Est Europeo e una sostanziale tenuta del mercato nordamericano, dove si segnala un cauto risveglio di domanda. Ma proprio sul mercato Usa il fattore prezzo è diventato decisivo. Le tendenze - Le tendenze di mercato e di consumo indicano che c¹è un riavvicinamento del bianco rispetto al rosso con un significativo incremento delle bollicine e una ripresa di attenzione di consumo dei rosati (in Gran Bretagna il consumo di rosati è passato dal 2,8% al 5,7 % del mercato). Si conferma anche che la piramide del vino è stata ridisegnata dai consumatori. Oggi i livelli sono così strutturati: il vino quotidiano o alimento, il vino leisure o di piacevolezza, il vino ostentazione e infine il vino da sogno. La base e il vertice di questa nuova piramide dei consumi sembrano già fuori dalla crisi mentre i due livelli intermedi, che corrispondono anche ad una fascia di prezzo compresa tra i 15 e i 30 euro, sono quelli che maggiormente stentano non solo sul mercato interno, ma anche su quelli internazionali. Le sfide - Ripensare il mercato, rifare l¹immagine del vino. Alla filiera enologica serve uno scatto in avanti per agganciare la ripresina dei consumi, per difendersi dall¹aggressione dei vini di basso prezzo che vengono dai paesi emergenti, per conquistare nuovi spazi commerciali, cercando di superare l¹appeal che in questo momento tra le produzioni europee- sembrano aver guadagnato le bottiglie spagnole. Le strategie vincenti sono: concentrare l¹attenzione sul consumatore, innovare la comunicazione e passare, sui mercati esteri, dall¹affermazione dell¹identità alla strategia territoriale agganciando il vino all¹immagine dell¹Italian Style e al Made in Italy, anche attraverso una forte valorizzazione delle produzioni di qualità da vitigni autoctoni. Esattamente i temi che saranno, dal 27 al 30 ottobre, al centro della quinta edizione del Salone del Vino di Torino: prezzi, difesa degli autoctoni, strategia commerciale e di comunicazione, apertura di nuovi mercati.  
   
   
5° SIMPOSIO INTERNAZIONALE DEL GEWÜRZTRAMINER DAL 14 AL 16 LUGLIO 2005, A TRAMIN-TERMENO  
 
Per la quinta volta, in occasione del “5° Simposio Internazionale del Gewürztraminer” Tramin - Termeno fa da sfondo all’incontro tra aziende vitivinicole internazionali. In collaborazione con la rivista gastronomica tedesca Der feinschmecker, ben 300 Gewürztraminer prodotti nei 5 continenti saranno presentati e valutati da una giuria tecnica competente. Un’occasione per conoscere questo prezioso vino, la storia e le caratteristiche di questo straordinario vitigno, scoprire i segreti della viticoltura e della lavorazione di questa eccezionale uva e scambiare esperienze ed opinioni con viticoltori, critici e intenditori di tutt’Europa. Le degustazioni saranno aperte al pubblico e commentate da famosi vignaioli altoatesini, critici e giornalisti come Jens Priewe e Ian D’agata, e dal Campione Mondiale dei Sommelier, Enrico Bernardo. Anche quest’anno il Simposio Internazionale del Gewürztraminer sarà allietato da appuntamenti gastronomici con specialità altoatesine, alla presenza dello chef Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus / Hotel Rosa Alpina. Inoltre, per l’occasione, saranno presenti anche due delle più importanti realtà vitivinicole alsaziane: la Domaine Zind Humbrecht e la Weinbach, che presenteranno i loro migliori Gewürztraminer. Ian Domenico D’agata, Direttore della Wine Academy di Roma, lavora da 20 anni nel mondo del vino, scrive per le più rinomate riviste del settore ed è anche docente universitario in università statunitensi nell'ambito di corsi sulla degustazione, la storia e la cultura enogastronomica italiana, presenterà la sua personale selezione di Gewürztraminer del nuovo mondo. Jens Priewe, che scrive da oltre 20 anni di vino ed è uno dei più rinomati giornalisti tedeschi del settore, collabora tra l’altro con le riviste tedesche “Der Feinschmecker” e “Wein Gourmet” ed ha pubblicato più di dieci libri sul vino, presenta il Gewürztraminer altoatesino e commenterà assieme ai produttori altoatesini i vini selezionati. Enrico Bernardo, capo sommelier del Ristorante “Le Cinq” (tre stelle Michelin) del Four Season Hotel George V a Parigi e gestore nel ristorante della preziosa cantina che annovera più di 50 mila bottiglie e 1800 etichette, nominato nel 2004 ad Atene come miglior Sommelier del mondo, presenterà e commenterà la sua selezione personale di Gewürztraminer provenienti da tutti i continenti. Www.tramin.it  
   
   
CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE DEL PINOT GRIGIO ORGANIZZATO DALLA CANTINA VALDADIGE  
 
Il 1° Concorso internazionale del Pinot Grigio si svolge presso la Cantina Valdadige di Rivalta dal 30 giugno al 2 luglio 2005. Istituito dal comune di Brentino Belluno, ha il patrocinio dell’ Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv) e si avvale della collaborazione scientifica dei professori Mario Fregoni, professore all’Università Cattolica di Piacenza e presidente onorario Oiv, Pietro Berni, professore all’Università di Verona, Luigi Odello, professore di Analisi sensoriale alle Università di Verona, Udine e Cattolica del Sacro Cuore e presidente del Centro Studi Assaggiatori, Roberto Zironi, presidente del corso di laurea di Corso di laurea in Viticoltura ed enologia dell’Università di Udine e Diego Begalli, direttore del Centro Interuniversitario di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Verona. L’evento testimonia l’importanza di questo vino per la Cantina Valdadige, che si trova al centro di un’area, al confine tra Verona e Trento, molto favorevole al Pinot Grigio, grazie alle condizioni di ventilazione e agli sbalzi termici giornalieri, preziosi per mantenerne i profumi. Le ragioni del Concorso sono esposte dal sindaco di Brentino Belluno e presidente della Cantina Virgilio Asileppi “E’un prestigioso evento che rappresenta il coronamento di uno sforzo economico che abbiamo fatto in questi ultimi anni: la cooperativa conta 250 soci, con una disponibilità di 400 ettari di produzione, e il Pinot Grigio costituisce nella nostra produzione complessiva il 25% dell’attività. Ultimamente la cantina si è rinnovata completamente secondo un criterio di tracciabilità, perché siamo convinti che senza qualità oggi la partita è persa. Verona è la capitale del Pinot Grigio e la Cantina Valdadige ne è il maggior produttore. Poichè è proprio questo il vino che sta dando ai nostri agricoltori le più grandi soddisfazioni, vorremmo che il concorso desse l’opportunità a tutti i produttori di Pinot Grigio di crescere in questa direzione. Il Pinot Grigio infatti è un vino internazionale, che sta ottenendo un grande consenso sul mercato del Nord America. La competizione è anche un’opportunità rivolta a tutti i produttori di unirsi a noi, al mondo accademico, per affrontare con maggior forza, con maggior convinzione ma soprattutto con maggior qualità l’offerta di questo prodotto”. Cantina Valdadige www.Cantinavaldadige.it  
   
   
IN ALTO I CALICI: ARRIVA VINISCHIA  
 
Degustazioni, analisi sensoriali guidate,incontri tematici saranno il cuore della sesta edizione di Vinischia, l’evento enogastronomico d’eccellenza che vede l’Isola d’Ischia protagonista di un appuntamento dedicato alle migliori produzione vitivinicole della Campania. La kermesse, come sempre diretta dal Sommelier Marco Starace, punta alla valorizzazione e alla promozione dell’Isola d’Ischia - i suoi vini erano già noti ed apprezzati fin dal ‘500 - del territorio Campano e del bacino del Mediterraneo attraverso il recupero e la conoscenze della cultura del vino e dei prodotti tipici. Dal 1 al 3 luglio, sullo sfondo dell’antico borgo di Ischia Ponte oltre 30 stand offriranno al visitatore un’ampia scelta di degustazioni e curiosità da assaggiare. Ogni sera Sommeliers, Assaggiatori, Analisti sensoriali guideranno gli appassionati ed i curiosi alla scoperta dei vari prodotti e sarà difficile non farsi tentare dai salotti del gusto. Due i riconoscimenti che Vinischia assegnerà nel corso della manifestazione: il “Premio al miglior narratore di vino”, che premierà lo scrittore-giornalista che meglio ha decantato il vino nei suoi scritti e il premio “Vinischia”, alla sua prima edizione, dedicato a chi ha saputo mantenere il territorio sano e conservato, mantenendo i vitigni autoctoni dell’isola. Una singolare esperienza sarà quella proposta dall’Orto Botanico di Napoli sul tema “Le piante nel mondo del vino: venti testimoni silenziosi per un brindisi doc”, alla scoperta di quelle piante che concorrono alla formazione di un bicchiere di vino come il palo di castagno, il rovere, e tante altre; per l’occasione tutti e venti gli esemplari saranno esposti a Ischia Ponte, sede della manifestazione. L’enoteca di Vinischia proporrà ogni sera degustazioni a tema dove saranno di scena i vini in barrique e i vini del territorio  
   
   
IL SOAVE, L’ARCOLE E IL DURELLO IN VETRINA A BORDEAUX  
 
Non potevano mancare, e infatti i vini delle tre denominazioni dell’est veronese saranno presenti a Vinexpo 2005, l’importante salone vinicolo francese che si terrà a Bordeaux dal 19 al 23 giugno. Superato l’iniziale momento di confusione e sorpresa determinato dalla rinuncia da parte dell’ Ice a coordinare la presenza italiana a Vinexpo, i produttori di vini veronesi e i relativi consorzi si sono riuniti sotto il tetto comune della Camera di Commercio di Verona che ha provveduto a organizzare la partecipazione alla fiera transalpina. Appena concluso un maggio pieno di iniziative locali e non, alcune finalizzate alla promozione e alla valorizzazione di un vino espressione di un territorio ad altissima vocazione vitivinicola, altre ad una più approfondita conoscenza del mercato globale, il Soave si appresta ad allinearsi agli altri grandi vini bianchi del panorama internazionale, forte dei suoi numeri in evidente contrasto con la crisi enologica europea e della sua fama di “classico bianco d’Italia” che trova sempre più riscontro, oltre che nei numeri, anche nella percezione qualitativa dei consumatori e della critica. Cresce sempre più il numero di produttori del Soave, infatti, che mietono consensi con i loro prodotti e si aggiudicano i punteggi d’ eccellenza in concorsi e guide specializzate. Un dovere irrinunciabile, quindi, la presenza del Soave tra gli altri grandi vini bianchi del resto del mondo. Anche il Lessini Durello e l’Arcole, rappresentati dai rispettivi Consorzi, saranno al via della kermesse bordolese. Denominazioni giovani, certo, ma forti della convinzione che la storia e la tradizione alle spalle siano accompagnate ad uno standard qualitativo sorprendente. Per loro, la sfida è l’accostamento con i grandi classici dell’enologia di scuola francese, dallo spumante metodo classico al taglio bordolese. Panorama già invaso da prodotti provenienti dai paesi emergenti come Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa, ma si sa, la sfida più difficile è quella che si vince con maggior soddisfazione.  
   
   
IL COLLIO BIANCO COL DISÔRE È IL MIGLIOR VINO BIANCO D’ITALIA SECONDO IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO DELLA RIVISTA INGLESE THE WORLD OF FINE WINE - TRA I MIGLIORI DEL COLLIO, SECONDO L’AMERICANO WINE SPECTATOR, ANCHE TRE MONOVITIGNI DI RUSSIZ SUPERIORE  
 
Il Collio Bianco Col Disôre 2001 dell’azienda Russiz Superiore di Capriva del Friuli, della Famiglia Marco Felluga, è il migliore tra i vini bianchi italiani. A decretarlo è l’autorevole rivista inglese The World of Fine Wine che ha segnalato il Col Disôre 2001, blend delle migliori uve Tocai Friulano, Pinot Bianco, Sauvignon e Ribolla Gialla, al primo posto tra i vini bianchi italiani di una selezione che comprendeva i migliori produttori dalla Sicilia , all’Alto Adige , dal Piemonte al Nord-est d’Italia. In un approfondito articolo intitolato Italian White Wines, i tre autori Nicolas Belfrage Mw, Alison Buchanan e Alex Hunt hanno dato un giudizion di grande prestigio per il gruppo friulano di cui nell’articolo, sono stati citati con alti punteggi anche il Tocai Friulano, il Pinot Grigio, il Molamatta della Marco Felluga e il Pinot Bianco e Pinot Grigio della Russiz Superiore. Anche la qualificata rivista americana Wine Spectator, nel numero di giungo, segnala tra i migliori vini del Collio il Pinot Bianco 2003, il Sauvignon 2003 e il Tocai Friulano 2003, tutti dell’azienda Russiz Superiore, seguiti dal Pinot Grigio 2003. E questi riconoscimenti, che si vanno ad affiancare a quelli delle principali guide italiane di enologia, confermano il prestigio della Fam. Marco Felluga, premiando l’impegno e la passione coltivata da generazioni ed evidenziano ancora una volta l’alta considerazione che il Made in Italy gode all’estero.  
   
   
LA STORICA AZIENDA FABBRI FESTEGGIA I SUOI PRIMI 100 ANNI  
 
Per festeggiare i suoi primi 100 anni di vita Fabbri 1905 lancia un concorso che permette agli amanti dei suoi prodotti di ottenere gli intramontabili simboli dell'azienda: i vasi di ceramica, quelli storici bianchi e blu presenti solo nelle gelaterie; le coppette in ceramica con il classico decoro blu di origine orientale e i ricettari Fabbri con mille suggerimenti per rendere più gustosa ogni pausa dolce con Fabbri. Ma non solo, tra i premi anche un voucher da 3000 Euro per realizzare il "viaggio dei sogni". Come fare per vincere. Per partecipare al concorso, basta applicare la prova d'acquisto di uno dei prodotti inclusi nella promozione* sul format di partecipazione, all'interno del collarone trovato sul prodotto. Nel mese di gennaio 2006 si svolgerà l'estrazione del voucher da 3000 euro e di 500 Vasi Amarena Fabbri. Ma per chi non ama il rischio e preferisce un premio sicuro, l'alternativa è raccogliere 3 prove d'acquisto dei prodotti in promozione* per ricevere la mitica coppetta per il gelato e i due preziosi ricettari Fabbri, The Sweet Book e The Coffee Book. I prodotti che partecipano a "Vinci con Fabbri" sono tutti gli Sciroppi nei formati da 300 ml, 560 ml e 1 litro, l'Amarena Fabbri nel vaso da 230 e 600 grammi e tutti i gusti di Mini Top Fabbri. Www.fabbri1905.com  
   
   
TRAMONTI, IN COSTIERA AMALFITANA, SFIDA BRESCIA PER IL GUINNESS DELLA PIZZA PIÙ LUNGA DEL MONDO  
 
Se finora il primato per la pizza più lunga appartiene ai bresciani, la Campania ed il comune di Tramonti, si stanno preparando al nuovo record. Forti del fatto che la pizza, quella napoletana, nota in tutto il mondo, è nata proprio qui. In questo piccolo centro immerso nel verde a due passi dal mare. Da qui infatti sono emigrati, negli anni, migliaia di tramontini, moltissimi abili pizzaioli. L'appuntamento per i golosi è fissato per martedì 19 luglio, a Tramonti, dove saranno presenti un centinaio i pizzaioli che metteranno le mani in pasta per superare i bresciani, e battere così il precedente record di 126mt. Una pizza da record dunque, per la patria del piatto tipico partenopeo, ma non solo, perché nel corso dell'evento i buongustai di tutte le età potranno gustare i prelibati prodotti tipici di Tramonti, come i pomodori del piennolo, i latticini, i limoni, il pane biscottato e tanti altri. Il comune di Tramonti vanta un'antica tradizione gastronomica, ed è conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi numerosi pizzaioli che emigrando all'estero in cerca di fortuna, hanno diffuso l'antica arte della pizza in tanti continenti. Tanto che oggi si contano ben tremila tra ristoranti e pizzerie tramontine che realizzano una pizza di altissima qualità e quasi tutte le famiglie della località hanno in casa un forno a legna per trasmettere, di generazione in generazione, la ricetta originale della pizza.  
   
   
NASCE BARMANLOVER, UN COCKTAIL ESPLOSIVO DI GRINTA E CREATIVITÀ  
 
Nata da un’idea di Matteo Surdi, la società si focalizzerà sull’organizzazione e sulla gestione di eventi di qualsiasi genere e dimensione…partendo dal bar! Nato da un’idea del giovane ed esuberante Poldo, pseudonimo di Matteo Surdi, Barmanlover sembrerebbe apparentemente promettere l’inverosimile: ricreare un locale anche dove il locale non esiste ancora. Come? Grazie al coinvolgimento ogni volta di un protagonista assoluto e costante: il bar! Una work-station all’avanguardia dotata di una pedana rialzata e di un bancone con ben 100kg di capacità di ghiaccio rappresenta infatti il vero cuore pulsante di Barmanlover. Grazie poi all’accurata selezione di partner di tutto rispetto e convinto della propria abilità di poter soddisfare anche i palati più fini, Surdi garantisce la perfetta riuscita di eventi creati ad hoc, in qualsiasi spazio si abbia a disposizione. I servizi vanno dal catering e banqueting alla musica, dall’esposizione di opere d’arte di giovani artisti emergenti agli allestimenti e alle attrezzature tecniche, sempre ovviamente con un particolare occhio di riguardo alla selezione di cocktail sfiziosi e accattivanti. Ha commentato Surdi: “Barmanlover per me significa sostanzialmente una cosa: passione e amore per il lavoro, al punto da renderlo protagonista di qualsiasi evento. In una realtà come quella milanese, densa di locali di ogni genere, voglio avere la pretesa di potere e sapere offrire qualcosa di davvero diverso, permettendo a chiunque lo desideri di creare un evento fatto a propria immagine e somiglianza, non importa dove!” Una spiccata vena imprenditoriale, combinata a un carattere estroso e a un atteggiamento grintoso fanno di Matteo Surdi il cocktail vincente di Barmanlover. Con soli 22 anni sulle spalle, un diploma di barman e una grande passione nel creare cocktail sempre più sfiziosi, Surdi annovera valide esperienze professionali in qualità di barman di primo livello presso locali milanesi quali Garden Gallery, Gran Cafè Fashion, Iron Café, Piscina Solari, Cuore. Il noto ristorante art bar Le Biciclette lo ha visto invece responsabile banco per diversi anni. Fiore all’occhiello di Surdi è anche la gestione del bar nell’ambito di eventi privati quali, ad esempio, la presentazione del famoso film Fame Chimica e il lancio in Italia di Discovery Channel. Caratterizzato da spirito intraprendente anche nell’ambito della propria vita privata, Surdi dichiara una viva passione per lo sport in genere che, nel corso degli anni, l’ha portato ad ottenere brevetti e certificazioni in ambiti diversi, tra cui ad esempio, quelli di istruttore di barca a vela, di bagnino e di istruttore di pattinaggio sul ghiaccio. Anche i viaggi in Paesi esotici fuori continente e le esperienze di vita vissuta con le popolazioni del luogo descrivono Surdi come un amante del contatto umano a 360 gradi. Ecco il perché, allora, della scelta di Barmanlover, un nome e un logo creati dallo stesso Surdi, che lo suggellanno a passionale protagonista di eventi ogni volta diversi. Nel corso del cocktail di inaugurazione, Barmanlover ha proposto la degustazione di un Percorso attraverso i cinque sensi. Gli ospiti hanno avuto la possibilità di assaporare cocktail sfiziosi e prelibatezze culinarie, ascoltare bella musica, osservare originali opere d’arte, inebriarsi di profumi floreali ma, soprattutto, toccare con mano tutto ciò che Barmanlover vuole rappresentare…magari anche con un semplice click del mouse, visto che è già on line www.Barmanlover.com  
   
   
LAS VENTANAS SI AGGIUDICA IL PRESTIGIOSO INTERNATIONAL STAR DIAMOND AWARD PER L’ECCELLENTE CUCINA  
 
Las Ventanas al Paraiso, a Rosewood Resort, si è aggiudicato un prestigioso riconoscimento per l’eccellente cucina: The Restaurant at Las Ventanas ha ricevuto l’International Star Diamond Award, conferito dall’American Academy of Hospitality Sciences (Aahs). “La nostra cucina, di alto livello e ideata esclusivamente per i nostri ospiti, è parte integrante dell’esperienza di lusso che offriamo a Las Ventanas” ha dichiarato Luis Fernandes, il Managing Director del resort, “l’eccellente scelta gastronomica è uno dei motivi per i quali i nostri ospiti sono sempre lieti di tornare” ha aggiunto. The Restaurant propone una cucina definita Baja Mediterranea, firmata Las Ventanas, che unisce ai sapori decisi della Baja, ricca di prodotti del mare e della terra, quelli della ben nota ed apprezzata tradizione mediterranea. Fondata a Chicago nel 1949 come International Restaurant Ratings Bureau, l’Aahs ha oggi sede a New York City ed è diretta da una Commissione Fiduciaria (Board of Trustees), che ha il compito di sovrintendere il processo di selezione e nomina. La Commissione è composta da numerosi leader del settore alberghiero e da chef di grande fama. La Aahs è l’unica organizzazione che riconosce meriti nel settore del turismo globale e dei servizi di lusso, conferendo ogni anno un premio, l’International Star Diamond Award, a strutture di altissima qualità. Situato a Los Cabos e incastonato tra spiagge di sabbia bianca lungo il Mare di Cortez all’estremità della penisola messicana della Baja, Las Ventanas è uno dei resort più acclamati e premiati al mondo. Tra i numerosi servizi a disposizione degli ospiti, l’inimitabile cucina Baja-mediterranean, il caratteristico Tequila & Ceviche Bar che propone un’ampia scelta di piatti a base di ceviche e le migliori tequila.  
   
   
DESCUBRA LOS SABORES DE CHILE: SETTIMANA DELL’ENOGASTRONOMIA CILENA AGLI “ORTI DI LEONARDO”  
 
Per cinque sere, al rinomato locale milanese, ghiotti menù-degustazione del famoso chef Guillermo Rodriguez a base di prodotti delle terre e dei mari del Sud America. Il ristorante Orti di Leonardo (Palazzo delle Stelline, Via de Togni 6/8, tel. 02-4983197), da lunedì 27 giugno a venerdì 1 luglio, ospita cinque serate dedicate all’enogastronomia cilena. Un ricchissimo menù degustazione, di mare e di terra, pensato e realizzato dallo Chef Guillermo Rodriguez, promotore della cucina cilena nel mondo (chef executive dell’hotel Plaza San Francisco di Santiago del Cile e cuoco di fiducia della Presidenza della Repubblica cilena, nonché Presidente della sede cilena “de Les Toques Blanches”, affiancato dalla brigata di cucina degli Orti di Leonardo, alla guida del famoso chef Danilo Angè. La manifestazione, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata del Cile in Italia, consentirà di apprezzare alcune delle più rinomate specialità delle tradizioni enogastronomiche cilene, che sposano i sapori intensi dei prodotti delle terre più calde a quelli più delicati dei prodotti delle pianure temperate e dei mari più freddi. Fra i prodotti del mare, ricordiamo il granchio reale, le uova di riccio, le capesante, il salmone del Pacifico. Per le carni, invece, una vera prelibatezza: la costoletta di agnello da latte magellanico. E, come di consueto, dulcis in fundo: grande buffet di frutta e dolci tipici cileni. Tutto il menù sarà accompagnato da degustazione di vini in abbinamento, provenienti da sette primarie Case Vinicole. Insomma, un’occasione da non perdere per allargare la propia cultura enogastronomica, apprezzando alcune delle più rinomate specialità della tradizione culinaria cilena! - e-mail ortidileonardo@libero.It  
   
   
IL GUSTO DELLO ZUCCHERO ERIDANIA INCONTRA IL BENESSERE DELLA FIBRA IN UNA SOLA BUSTINA DI ATIV’IN  
 
Vuoi passare la tua estate e le vacanze all’insegna della dolcezza e dell’equilibrio con un semplice gesto quotidiano? Porta in vacanza con te ativ’in di Eridania! In pratiche bustine monodose, ativ’in è l’unico zucchero che racchiude due funzioni in una: dolcifica come lo zucchero tradizionale e, allo stesso tempo, migliora le funzioni dell’organismo e dell’intestino, grazie alla fibra di cui è arricchito. Ativ’in ti aiuta ogni giorno a riequilibrare e rivitalizzare la flora batterica intestinale grazie alla presenza dell’inulina, la fibra prebiotica estratta naturalmente dalla radice di cicoria. E allora, proprio in vacanza, quando l’intestino si “impigrisce”, non dimenticare di avere sempre con te in valigia o in borsa le bustine di ativ’in. Ativ’in è lo zucchero per prenderti cura di te senza lo sforzo di cambiare le tue abitudini: colazioni con latte e cereali o a base di yogurt, frullati e macedonie e certamente anche il caffè del mattino saranno da oggi non solo una pausa di gusto ma anche un’occasione per ritrovare il corretto equilibrio in modo ancora più naturale e con un unico gesto quotidiano!  
   
   
LO STILISTA DELLA DOLCEZZA, ELIO FIORUCCI E LA SUA LOVE THERAPY, FIRMANO LA NUOVA EDIZIONE DEL DOLCIFICANTE CANDEREL  
 
Canderel, il dolcificante che fin dalla sua prima comparsa in Italia meno di un anno fa ha stupito con una elegante serie di dispenser da borsetta di ispirazione sorprendentemente “fashion”, ha scelto per la sua seconda collection in edizione limitata lo stilista della dolcezza, Elio Fiorucci e la sua Love Therapy, una filosofia e un marchio che contraddistinguono una linea di prodotti ispirati a tenerezza ed emozioni. Cinque sono i soggetti scelti da Canderel per caratterizzare i dispenser ultrapiatti che da settembre 2005 saranno in distribuzione nei principali punti vendita della Gdo in tutt’Italia. Soggetti che riprendono i temi della collezione che Elio Fiorucci ha creato per il suo nuovo progetto che vede protagonisti abiti e accessori funzionali, divertenti e allegri, cose alle quali ti affezioni, a cui vuoi bene e che ami portare sempre con te! Gli abiti e gli oggetti di questo marchio sono prodotti in piccole quantità e si riconoscono per la loro gentilezza, perché sono pensati e prodotti come un progetto d’amore, per trasmettere sempre più la gioia di vivere. Proprio come i dispenser della “Canderel Love Therapy Collection by Elio Fiorucci”: piccoli oggetti allegri e inusuali, per portare sempre con sé, con divertimento, libertà, allegria e gusto del nuovo, una scorta di dolcezza light. Canderel, infatti, a differenza di tutti gli altri dolcificanti presenti sul mercato, è l’unico che riesce a far incontrare esigenze dietetiche e salutistiche con gusto e piacere, proponendosi come vero e proprio oggetto d’amore, per coccolare sé stessi in ogni momento della giornata. Questa concezione nasce soprattutto dal fattore gusto che lo caratterizza. Si tratta infatti di un dolcificante davvero buono come lo zucchero, privo di quel retrogusto “metallico” che spesso caratterizza altri prodotti similari; questo il parere dell’esperto del gusto Michele Di Carlo, “docente” nella giocosa “Scuola della dolcezza” che Canderel ha organizzato per presentare la Love Therapy Collection. I cinque soggetti: nanetti e cuori, nei colori rosso e rosa per avere con sé un accessorio tenero e divertente, insieme a un tocco più maschile e passionale che riprende la tradizione classica di Amore & Psiche. Sono loro i protagonisti della nuova Collection che entra così a far parte del mondo dei prodotti Love Therapy by Elio Fiorucci, un mondo in cui è importante che gli oggetti siano belli e sinceri, che emozionino il nostro cuore ed il cuore di chi li guarda. Info. Ogni confezione tascabile della Canderel Love Therapy Collection by Elio Fiorucci contiene 80 compresse dall’ottimo sapore, ciascuna equivalente a un cucchiaino di zucchero, ma con solo 0,1 calorie. I 5 dispenser da collezionare saranno disponibili in edizione limitata da settembre 2005 presso supermercati e ipermercati al prezzo di circa 1,60 euro ciascuno.  
   
   
NASCE UNA NUOVA PASTA E UN NUOVO METODO DI LAVORAZIONE PASTA RUMMO A LENTA LAVORAZIONE  
 
Frutto di 12 anni di studio e di 160 anni di storia dopo dodici anni di ricerca e la messa a punto di un nuovo metodo di lavorazione della pasta, il Pastificio Rummo – leader nella produzione di pasta di alta qualità per conto delle più grandi catene di distribuzione nazionali e internazionali – lancia sul mercato un prodotto a proprio marchio: la pasta Rummo a Lenta Lavorazione che nasce esclusivamente dai più pregiati grani duri del mondo. Lenta Lavorazione è un metodo di lavorazione esclusivo e innovativo che, riprendendo il vecchio modo di far girare lentamente l’impasto, preserva l’elevato contenuto proteico della semola di qualità superiore impiegata (14.5% rispetto al minimo di legge del 10.5%), garantendo così una pasta unica nel suo genere, in grado di vincere ogni test comparativo con la concorrenza più qualificata. Il concetto di Lenta Lavorazione unisce tecnologia e cultura della pasta con il desiderio di fornire un prodotto di elevata qualità ad alto contenuto di servizio al consumatore. Questo obiettivo ha portato la Ricerca e Sviluppo di Rummo a studiare e brevettare una serie di particolari unici ed esclusivi: Il sistema Tear Strip di apertura facilitata della confezione, applicato sui formati di pasta corta. Il Soft Landing System, uno speciale sistema di atterraggio morbido, per mantenere integri i formati particolarmente voluminosi e delicati come i paccheri, i conchiglioni o i lumaconi - finora prodotti e confezionati prevalentemente a livello artigianale. “Ogni italiano mangia in media 28 kg di pasta all’anno, un dato che rivela una vera e propria passione. A questi amatori, a chiunque abbia voglia di concedersi un’emozione e un piacere quotidiani, vogliamo offrire un prodotto di altissima qualità, un piccolo lusso quotidiano. La pasta come abitudine e, perché no, come rito per riappropriarsi di un tempo quotidiano” – ha detto Cosimo Rummo, presidente e amministratore delegato del Pastificio Rummo. “La mission nel lancio del nostro marchio è anche ridare lustro e valore alla regina della tavola italiana, dopo anni di scarsa innovazione ed appiattimento sulla sola leva di prezzo.”- ha commentato Mario Rummo, amministratore delegato del Pastificio Rummo e presidente italiano ed europeo dei Pastai. “Con l’introduzione sul mercato di Lenta Lavorazione, contiamo di raggiungere già entro un anno una posizione di rilievo tra le principali marche di pasta sul mercato” - ha commentato Lino Marzella, direttore generale commerciale del Pastificio Rummo. “Oltre all’Italia, gli Stati Uniti sono il secondo mercato per noi strategico dove presenteremo il nostro nuovo prodotto il prossimo Luglio. A seguire punteremo su tutti quei mercati che apprezzano in particolare l’alta qualità come il Giappone ed altri paesi europei”. Lenta lavorazione si posiziona nella fascia alta del mercato ed è in distribuzione da giugno – anche in confezione da 250 grammi - con un’ampia gamma di referenze presso le principali catene, tra gli altri Carrefour, Auchan, Coop, Conad. Il nuovo packaging è stato realizzato dall’agenzia grafica londinese, Pearlfisher. Il lancio sarà accompagnato da una intensa attività di comunicazione che sarà declinata attraverso le relazioni pubbliche, promozioni sul punto vendita e – in autunno – da una campagna televisiva e radio firmata dal Gruppo Armando Testa. Il Pastificio Rummo, con oltre 160 anni di storia e sede da sempre a Benevento, produce e vende in tutti i continenti vari tipi di pasta: vitaminizzata, di semola di grano duro, all’uovo, biologica, integrale, alle verdure, in diversi formati. Il mercato di riferimento è stato fino ad oggi il segmento private label di alta qualità, in cui la società occupa una posizione di leadership. Impiega 130 dipendenti e il fatturato, che nel 2004 è stato di oltre 37 milioni di euro, si è più che decuplicato negli ultimi 12 anni. La società è guidata dalla quinta generazione della famiglia Rummo. Www.pastarummo.com/areastampa/index.html  
   
   
SCIROPPI FABBRI IN FORMATO MINI: LASCIAMOCI TENTARE.  
 
Da decenni lo Sciroppo Menta Fabbri è un evergreen di ogni estate, così come quello al Latte di Mandorle, impareggiabile alleato per sconfiggere la calura estiva. In questi anni sono stati creati numerosi altri gusti per assecondare ogni desiderio e per permettere a ciascuno di noi di preparare anche a casa squisiti cocktail come al bar per tutti i nostri amici. Tanti gusti per tanti tipi di long drink. Ma è ingombrante avere troppe bottiglie in dispensa. Meglio optare per i nuovi formati che Fabbri ha realizzato delle varianti più apprezzate e particolari tra i suoi sciroppi. 300 ml per una bottiglia quasi tascabile. Un picnic fuori porta, una gita in barca o semplicemente la possibilità di assaggiare tanti gusti senza avere la dispensa straripante. Sono tanti i motivi per lasciarsi tentare dagli Sciroppi 300 ml, Ace, Frutti Rossi, Amarena, Menta, Menta Bio, Caffè. E a fine stagione non resta la bottiglia a metà! Anche i Mini Sciroppi Fabbri, insieme agli Sciroppi formato 560 ml e 1 lt, ai Top Fabbri e all'Amarena, danno la possibilità di partecipare al concorso "Vinci con Fabbri" ideato per festeggiare i 100 anni dell'Azienda. Raccogliendo le prove d'acquisto, si avrà l'opportunità di vincere un viaggio e il vaso ceramica Amarena Fabbri; si potrà inoltre partecipare alla short collection Fabbri ricevendo una coppetta di ceramica e i ricettari Fabbri.  www.Fabbri1905.com.  
   
   
OLIO FRANCO: OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA A DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA – DAUNO GARGANO  
 
Franco è l’olio extravergine d’oliva Dop di Sanoli. Il suo nome coglie il profondo significato della visione di Sanoli, per la quale l’onestà e la volontà di offrire grandi oli sempre, deve imporsi per garantire al nostro affezionato gourmet sensazioni piacevoli e di ampio pregio culinario. Franco è un olio extra vergine di oliva ottenuto dalla prima spremitura di olive Ogliarole indigene del Gargano, tipiche dei terrazzamenti di Mattinata (200 m s.L.m.) accuratamente scelte e macinate. Frutto leggero e delicatamente fragrante, con il suo tipico sapore mandorlato, arricchisce e valorizza tutti i piatti della cucina mediterranea. Il suo sapore, di oliva matura unito a quello d’oliva verde, esprime un olio dal gusto pieno con gradevoli percezioni che offrono a chi lo gusta sensazioni palatali equilibrate e armoniose. Così com’è, questo è il leit motiv di Franco, vero e gustoso, deciso e allo stesso tempo delicato, così com’era quell’uomo al quale l’esperienza di quest’olio è dedicata.  
   
   
BOURSIN: IL MITICO FORMAGGIO FRANCESE OGGI SULLE NOSTRE TAVOLE GRAZIE AD EUROFOOD  
 
La storia del formaggio ha radici che affondano nella notte dei tempi…Già 7000 anni prima di Cristo gli uomini, da cacciatori, iniziarono a praticare l’allevamento e verificarono che il latte poteva solidificare e assumere un gusto differente e particolarmente gustoso. Con il passare delle epoche, le tecniche di produzione si affinarono – esemplare il metodo di caglio degli antichi romani che utilizzavano i fiori di cardo selvatico e il succo di fico verde – fino a raggiungere oggi l’eccellenza in questo settore in cui ogni parte del mondo offre varietà deliziose di formaggi. Una piccola grande storia francese di un impareggiabile formaggio nasce nel 1963. In quell’anno, François Boursin, mastro formaggiaio in Normandia, rielabora un’antica ricetta tradizionale e dà vita ad un eccezionale formaggio fresco all’aglio e alle erbe fini, dalla particolare forma rotonda e avvolto in un foglio d’alluminio: un piccolo gioiello nel suo scrigno… Boursin è stato il primo formaggio aromatizzato arrivato sulle tavole francesi ed è stato anche il primo ad essere pubblicizzato in televisione nel 1968, raggiungendo apici di notorietà in patria assolutamente impensabili. Ben presto, la fama di Boursin ha varcato i confini francesi per giungere in tutti i cinque continenti. Oggi oltre 30 Paesi possono godere del gusto, della cremosità, della consistenza di questo straordinario formaggio. L’italia mancava all’elenco dei Paesi dove Boursin è una irresistibile leccornia. Oggi questo è possibile grazie a Eurofood, il leader di mercato nell’importazione e nella distribuzione di prodotti gastronomici da tutto il mondo, che ha visto in Boursin un eccezionale alleato per farci scoprire questo piccolo tesoro di Francia. Tre sono le varietà disponibili sugli scaffali: Boursin al naturale, al classico aglio e erbe fini e al pepe. Un gusto unico, dalla cremosità impareggiabile garantita dalla conservazione nel foglio d’alluminio, oggi come allora. E oggi come nel 1963 le fasi della lavorazione di Boursin non sono cambiate grazie all’antico metodo della “modellatura a freddo” che conferisce gusto e freschezza intensi. Largo alla fantasia per godere dei piaceri di Boursin… anche se la massima espressione di questo formaggio rimane il semplice pane fresco! La cremosità di Boursin si sposa magnificamente con una croccante baguette o una fetta di pane casereccio. E con un bicchiere di ottimo vino- un leggero Beaujolais o un bianco secco come il Chablis – l’atmosfera è garantita! Un’altra idea stuzzicante: su una fetta di pane e grigliato nel forno Boursin è l’accompagnamento ideale ad un’insalata fresca. Le sue dimensioni lo rendono particolarmente accattivante per terminare una cena a due, presentato su un vassoio nelle tre varietà per dare un tocco di originalità all’aperitivo e ottimo anche quando si è soli grazie alla sua pezzatura ideale per un pasto. Boursin al naturale ci consente di godere appieno dell’aroma del latte fresco appena munto nei pascoli di Normandia. E’ un formaggio fresco, cremoso, delicato, assolutamente irresistibile. Il grande classico della gamma Boursin è la varietà all’aglio e alle erbe fini, il Boursin per antonomasia. Questo formaggio associa ad una consistenza ricca e cremosa il gusto fresco e intenso dell’aglio e delle delicate erbe. Il suo segreto? Mantenere da 40 anni la stessa, tradizionale, autentica ricetta. Nella nuova varietà di Boursin, la forza del pepe incontra la dolcezza del formaggio fresco, per offrire un goloso contrasto di sapori nel palato. Ritenuto tonico, stimolante, afrodisiaco, il pepe è senza dubbio la spezia più popolare e diffusa al mondo e Boursin non poteva non pensare a questo straordinario connubio. Niente di meglio, infatti, di una fetta di pane fresco o di pane alle noci per rinforzare il carattere marcato e goloso di Boursin al pepe. Eurofood porta sulle nostre tavole il formaggio più famoso di Francia.  
   
   
SOLERO ORANGE FRESH: UNA FRESCHISSIMA NOVITA’ DA ALGIDA  
 
Solero orange fresh Algida è una rinfrescante pausa per le ore più calde che ridona tono a corpo e spirito. La frutta più buona unita alla cremosità del gelato. Solero orange fresh è un sorbetto di arance bionde avvolto da sorbetto di arance rosse con polpa di arance. Una pausa leggera e rigenerante con poche calorie ma tanto gusto. Peso e prezzo: 75 g Euro 1,00, Dove si trova: In tutti i bar  
   
   
A ALCE NERO SOLOSOIA BIO LATTE DI SOIA UN SORSO DI PURO BENESSERE 100% VEGETALE, PER NUTRIRSI IN MODO SANO E NATURALE SENZA RINUNCIARE A BONTÀ E GUSTO.  
 
L’offerta Alce Nero si arricchisce di un nuovo prodotto di alta qualità. Nasce il latte Solosoia Bio, un alimento vegetale al 100% ottenuto esclusivamente dalla lavorazione di soia, coltivata in Italia, tracciata e garantita ogm free attraverso numerosi controlli prima della raccolta sul campo, prima del confezionamento e dopo il confezionamento. Il latte Solosoia Alce Nero è prodotto utilizzando solo soia italiana con elevato valore nutrizionale: proteine vegetali, acidi grassi polinsaturi, fosforo e ferro, vitamine del gruppo B, fibra alimentare sono alcuni tra gli elementi indispensabili per un’alimentazione equilibrata contenuti nel latte Solosoia Alce Nero. Inoltre, il latte Solosoia Alce Nero ha il grande vantaggio di essere ben assimilato anche da chi non tollera il latte vaccino e di essere altamente digeribile. Le sue principali caratteristiche distintive sono: Senza colesterolo, senza grassi animali, non contiene glutine, non contiene lattosio, senza conservanti, senza zucchero, non contiene Organismi Geneticamente Modificati. Alce Nero consiglia Solosoia Bio in ogni momento della giornata: caldo per una prima colazione leggera, da provare insieme al caffè, oppure con i cereali o il cacao; come fresca bevanda dissetante o in un rigenerante frappé mixato con frutta fresca; perfetto inoltre in cucina, come ingrediente per la preparazione di salse, budini, creme e dolci.  
   
   
IL GELATO DELL’ESTATE 2005 SI GUSTA CON LE RIGHE. ARRIVANO LE NUOVE COPPE FRUTTATE DI ANTICA GELATERIA DEL CORSO  
 
Per tutti gli amanti delle ultime tendenze Antica Gelateria del Corso propone gli esclusivi gelati a righe dal gusto unico: la “Coppa Fragola Panna e Pesca” e la “Coppa Pera e Cioccolato”. Da Antica Gelateria del Corso arriva la nuova collezione di Coppe Fruttate per l’estate 2005, l’originale idea dall’innovativa cromia orizzontale: rosso, bianco e giallo per la “Coppa Fragola, Panna e Pesca”, nero, marrone e ocra per la “Coppa Pera e Cioccolato”. Ispirandosi alle tendenze della prossima stagione che impongono il trionfo di righe coloratissime Antica Gelateria del Corso veste le sue raffinate creazioni con un tocco di glamour in più, coniugando l’innovazione e la tradizione che da sempre la contraddistinguono. Protagoniste su tutte le passerelle più eleganti e sui tessuti degli abiti più sofisticati, le righe adesso hanno contagiato anche il sapore. Antica Gelateria del Corso, da sempre attenta alle ultime tendenze e artefice di innovazione, stile e ricercatezza nel campo della tradizione gelatiera italiana, propone, per l’estate 2005, una gamma di coppe alla frutta, rivisitata secondo uno stile e un look inediti. L’inimitabile gusto del dessert gelato si veste di nuovi dettagli, semplici e al contempo sofisticati. Dal sapore morbido e cremoso del gelato alla panna, racchiuso tra due strati di farcitura alla frutta, fino all’intenso sapore del gelato al cacao, custodito tra cioccolato e pera, tutto in una cromia per la prima volta orizzontale. Antica Gelateria del Corso arricchisce, anche quest’anno, la stagione estiva di esclusive e inimitabili novità. Da sempre sinonimo di tradizione e innovazione, sapienza e creatività, Antica Gelateria del Corso propone un nuovo modo di gustare il gelato. Per regalarsi una pausa golosa, per ogni situazione, da soli o nei momenti di convivialità, le nuove Coppe Fruttate sono l’idea, della prossima stagione, per soddisfare tutti i gusti.  
   
   
TRATTAMENTI CREATI IN ESCLUSIVA DA DANIELA STEINER PER LA SPA DEL KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA RESORT & SPA DI MAZARA DEL VALLO  
 
I trattamenti sono stati creati in esclusiva per questo resort da Daniela Steiner combinando le pratiche tradizionali coi prodotti naturali di questa splendida regione: essenza di limone, olio di mandorla, sale di Trapani e olio d’oliva. Il resort di recente apertura propone un pacchetto benessere per la cura del corpo e della mente: un massaggio per il corpo, un trattamento rinfrescante per il viso con massaggio alla testa e alle spalle, manicure, peeling e maschera con massaggio per i piedi. Il trattamento “Fresh Lemon Bath” (20 minuti) agli estratti di limone per rigenerare la pelle e riattivare la circolazione è seguito da “Second Purifying” un peeling per facilitare e favorire l’efficacia del bendaggio anticellulite. Www.kempinski.com  
   
   
VIRGIN ACTIVE ITALIA: IN ARRIVO A FIRENZE IL CLUB DI TERZA GENERAZIONE CHE SI RIVOLGE ALLA FAMIGLIA OFFRENDO RELAX, DIVERTIMENTO, FITNESS, FORMA FISICA, E BENESSERE.  
 
Da fine anno anche la Toscana godrà di un fitness club tra i più innovativi al mondo, il n° 101 della catena mondiale del miliardario Richard Branson: più di 16.000 mq di superficie per attivarsi e divertirsi e una delle più rigeneranti Day Spa d'Italia. Sarà il più grande fitness club mai realizzato dalla catena Virgin Active con i suoi 16.700 mq di superficie (6.700 mq indoor e 10.000 mq. Outdoor) e verrà inaugurato alle porte del capoluogo toscano a fine anno, nella Zona strategica di Rovezzano. L'apertura, la sesta in Italia, prevede l'inserimento di circa 100 nuove figure professionali, rientra nel programma di sviluppo di Virgin Active in Italia di oltre 12 club entro il 2006 con un investimento di 120 milioni di euro e la contemporanea creazione di circa 1000 nuovi posti di lavoro su scala nazionale. Giunto a quota 101 club nel mondo, quarto operatore globale nel settore, Virgin Active rappresenta una nuova concezione del fitness. La palestra ha superato il concetto di un luogo edonistico di performance sportiva o tempio in cui scolpire i muscoli alla Schwarznegger o sala di aerobica in cui saltellare e sudare alla Jane Fonda per smaltire i chiletti di troppo. La Palestra con Virgin Active diventa di Terza generazione, un nuovo luogo, di divertimento, di relax e di incontro, dislocato su piacevoli spazi indoor e outdoor. L'idea vincente è stata quella di ricalcare il riuscito modello del "family club" e basare la propria offerta su nuovi valori rispetto ai club tradizionali per riempirli di persone motivate e sorridenti a passare 2 ore di completo svago e relax. Questi club infatti si rivolgono a tutta la famiglia, proponendo divertimento, innovazione, rapporto qualità/prezzo ed attenzione al cliente, nuovi modi per stare in famiglia, per socializzare. Sulla base del desiderio degli italiani dopo giornate di duro lavoro, di stress ed impegni concitati, la formula del successo è stata tanto magica quanto semplice: "stare bene divertendosi". Ed è proprio questo che propongono i club di Virgin Active: fare attività fisica con gli amici o la famiglia e sentirsi bene a 360 gradi. E la proposta sembra piacere molto al pubblico italiano: sono infatti circa 27.000 gli iscritti dei club già attivi a Genova, Bologna, Torino, Milano e Roma. Nelle precedenti campagne di prevendita infatti in queste città, Virgin Active ha toccato picchi di 4500 soci che hanno acquistato il pacchetto annuale a "scatola chiusa"; ciò denota fiducia nella marca e forte attesa per l'inaugurazione. L'offerta di Virgin Active è infatti assolutamente innovativa nel settore: la piacevolezza degli ambienti, il carattere informale e la grande varietà di proposte fanno sì che, soprattutto i giovani amino "vivere il club" usufruendo di tutte le sue offerte. Almeno 5 sale per i vari corsi ad ogni ora, macchinari d'avanguardia Technogym per l'allenamento cardiovascolare e muscolare, più di 200 ore a settimana di corsi fitness, più di 20 V-trainer a disposizione, parcheggio gratuito, 4 piscine di cui 2 indoor - una semiolimpionica di 25m ed una per i più piccoli - e 2 outdoor, area allenamento per la Donna, aree relax, Muro di roccia/arrampicata, spazi all'aperto con piscine, campi da tennis, calcetto, una rigenerante Virgin Active Day Spa, creata al fine coniugare il benessere fisico con quello mentale, un piacevole Internet V-cafè con libreria tematica e collegamento gratuito ad Internet, possibilità di affittare Dvd. Per le mamme è inoltre disponibile Club-v dove personale esperto e qualificato segue i bambini di ogni fascia di età, giochi Playstation e Tv. Inoltre i programmi studiati appositamente per bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni offrono sicurezza, divertimento, intrattenimento e formazione attraverso corsi di psicomotricità e corsi di nuoto a diversi livelli, giochi in acqua e nuoto libero con i genitori in piscina.