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VENERDì
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 01 Luglio 2005 |
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LOMBARDIA / LETTURA DELLE FIABE DI HANS CHRISTIAN ANDERSEN NELLE PIAZZE DI CHIAVENNA
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Ricca estate di eventi in Valchiavenna anche per i più piccini. La Cooperativa Sociale Nisida in collaborazione con la Compagnia teatrale Teatro Invito di Lecco propone un’iniziativa sostenuta dal Comune di Chiavenna, dalla Comunità Montana Valchiavenna e dal Consorzio Turistico Valchiavenna. In occasione del bicentenario della nascita di Hans Christian Andersen, si propone al pubblico della Valchiavenna e ai numerosi villeggianti che vi soggiornano nel periodo estivo, la lettura di alcune fiabe del noto autore. Dislocati nelle piazzette più caratteristiche e raccolte, attori professionisti leggeranno ai piccoli spettatori e alle loro famiglie diverse fiabe di Andersen, con la possibilità di operare un vero e proprio percorso a cavallo tra la fantasia letteraria e la suggestione dei luoghi. Ogni spettatore potrà passare dall’uno all’altro dei quattro angoli scelti per ascoltare fiabe diverse. Oltre all’interesse generale che si sta riscontrando in tutta Europa per l’anniversario, c’è da evidenziare il legame di Andersen con la Valchiavenna: lo scrittore danese transitò ben due volte attraverso il passo dello Spluga per visitare l’Italia. L’iniziativa è pensata per quest’anno a carattere sperimentale ma potrebbe essere replicabile con cadenza annuale su un tema concordato di anno in anno così da diventare un’offerta culturale e turistica per le famiglie della Valchiavenna ed i suoi visitatori. Letture di fiabe di Andersen nelle piazze di Chiavenna: venerdì 15 luglio, ore 20.30; venerdì 22 luglio, ore 20.30; venerdì 29 luglio, ore 20.30; venerdì 5 agosto, ore 17. |
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LOMBARDIA / ALL’ACCADEMIA CARRARA DI BERGAMO FINO AL 3 LUGLIO 2005 LA MOSTRA CÉZANNE RENOIR, 30 CAPOLAVORI DAL MUSÉE DE L’ORANGERIE DI PARIGI
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Rimane aperta, fino al 3 luglio, a Bergamo, all’Accademia Carrara, la mostra “CÉZANNE RENOIR. 30 CAPOLAVORI DAL MUSÉE DE L’ORANGERIE. I “classici” dell’Impressionismo dalla collezione Paul Guillaume”. Curata da Pierre Georgel, direttore del Musée de l’Orangerie, da Giovanni Valagussa, responsabile del Servizio Accademia Carrara-Gamec, da Francesco Rossi, ex direttore dell’Accademia Carrara, l’esposizione è organizzata da COBE Direzionale S.p.A. e realizzata in collaborazione con il Musée de l’Orangerie di Parigi. La mostra, dopo i successi conseguiti dalla collezione Paul Guillaume nei cinque continenti, presenta per la prima volta in Italia 32 dipinti, appositamente selezionati per l’esposizione italiana, che costituiscono un nucleo fondamentale del patrimonio del Musée de l’Orangerie di Parigi. Quattordici sono i lavori di Paul Cézanne, che vanno da ‘Il pranzo campestre’ del 1873-1875, a ‘Nel parco di Chateau Noir’ del 1898-1900, passando per le celebri nature morte degli anni ottanta, fino ai ritratti della signora Cézanne sempre degli stessi anni. Di Auguste Renoir vengono presentate sedici opere, da ‘Ragazze al piano’ del 1892, uno dei pezzi più importanti e celebrati dell’artista francese, ai famosi ritratti di donne, alle nature morte, fino ai ritratti del figlio Claude che gioca o vestito da pagliaccio. Sono inoltre esposti un Picasso e un Matisse, pure provenienti dalla collezione Guillaume, che contribuiscono a illustrare i contenuti scientifici dell’esposizione. CEZANNE RENOIR IL PERCORSO DELLA VISITA - La mostra è stata concepita coerentemente con la tradizione delle esposizioni realizzate a Bergamo negli ultimi anni, in cui l’individuazione di un preciso nodo tematico e l’aspetto comunicativo hanno rivestito un ruolo primario. Allo scopo di aiutare lo spettatore a ‘calarsi sensorialmente’ nel messaggio dell’esposizione, la mostra si avvale inoltre di un innovativo e suggestivo apparato informativo/didattico. Sala1 - Un’epoca nel segno delle polarità: il percorso della visita inizia con una sala dedicata al confronto, realizzato con mezzi multimediali, tra le concezioni parallele e complementari della pittura di Cézanne e Renoir, in relazione anche ad analoghi fermenti culturali esistenti nelle varie discipline artistiche, scientifiche, di pensiero che percorrevano la società dell’epoca. Sala2 - Le scelte di Paul Guillaume: la seconda sala propone la riflessione sul ruolo svolto da Paul Guillaume che, a ragione, percepì Cézanne e Renoir come ‘classici’ all’interno del movimento impressionista, ponendoli alla base della nascita dell’arte moderna. Sono qui posti a confronto una ‘natura morta’ di Cézanne con un analogo soggetto di Picasso, e una ‘figura’ di Renoir con un analogo tema affrontato da Matisse. Sala 3 - Il collezionista “novo pilota” della modernità: la terza sala, annessa alla seconda, propone una proiezione multivideo dedicata a Paul Guillaume, che include la ricostruzione della sua abitazione-galleria e illustra l’importanza del ruolo svolto dal grande collezionista nella Parigi dell’epoca. Sala 4 - Visioni storiche, artistiche, critiche: la quarta sala, più piccola, è dedicata a proiezioni di video-documentari su Cézanne e Renoir e a contributi critici dei principali studiosi. Sala 5 - Cézanne-Renoir: un dialogo aperto: nella quinta e ultima sala del primo piano vengono messi a confronto accoppiamenti ‘a soggetto’ di dipinti di Cézanne e Renoir, secondo le tematiche più caratteristiche dei due artisti: la figura, la natura morta, il paesaggio. Sala 6 (Cézanne 1873-1885), Sala 7 (Cézanne 1885-1900), Sala 8 (Renoir 1890-1895) e Sala 9 (Renoir 1898-1915): nelle quattro grandi sale del secondo piano sono disposti, in ordine cronologico, prima i dipinti di Cézanne e poi quelli di Renoir; il visitatore può così ammirare una sequenza di opere che gli consentiranno di ripercorrere l’evoluzione stilistica e pittorica dei due grandi maestri. Particolare attenzione è dedicata alla seconda fase della loro attività che, per entrambi, è quella del superamento dell’Impressionismo. In tutte le sale ove siano presenti le opere, il visitatore viene inoltre aiutato a penetrare in profondità nel ‘pensiero’ dei due maestri mediante la videoproiezione di illuminanti frasi e concetti tratti da epistolari e testimonianze dirette. L’OTTOCENTO SCONOSCIUTO DELL’ACCADEMIA CARRARA” - In contemporanea con l’esposizione dedicata ai due maestri impressionisti, l’Accademia Carrara presenta, riaprendo e riallestendo il primo piano del palazzo storico normalmente chiuso al pubblico, una mostra dedicata alla pittura dell’Ottocento, con circa 100 dipinti provenienti dalla sua ricca collezione, molti dei quali mai esposti prima. Tra le altre sono esposte opere di Cesare Tallone, Giuseppe Diotti, Giovanni Carnovali detto Piccio, Andrea Appiani, Costantino Rosa, Francesco Hayez, Carlo Mancini, Giuseppe De Nittis, Giuseppe Pellizza Da Volpedo. L’iniziativa, oltre a recuperare al percorso di visita un’area molto ampia del Museo e sottolineare la presenza forte dell’istituzione museale che sta dietro alla organizzazione delle mostre temporanee, rende possibile ai visitatori affrontare due aspetti molto differenti della produzione artistica ottocentesca: da un lato la pittura nella Francia del secondo Ottocento, dall’altro la pittura lombarda in un arco di tempo più ampio, che va dal neoclassicismo di inizio secolo fino al tardo romanticismo di primo Novecento. In questo modo si intende anche contribuire a storicizzare meglio un fenomeno notissimo come l’Impressionismo. La mostra presenta una selezione di circa cento dipinti dell’Ottocento dell’Accademia Carrara (sui più di trecento delle raccolte), che sono esposti in quattro ambienti, per temi e in ordine cronologico, secondo il seguente percorso: sala 1 (sala dell’alcova): temi di storia, di letteratura, di mitologia; sala 2: i ritratti, disposti in ordine da quelli di stile neoclassico fino ai romantici; sala 3 (passaggio in facciata): i dipinti del Piccio, anche come anticipazione della mostra in programma per il 2006 e, a fronte, i pochi dipinti sacri presenti in Museo, soprattutto bozzetti; sala 4: i paesaggi, ancora divisi tra quelli di tema neoclassico e romantico, con in particolare i due importanti gruppi di opere di Carlo Mancini e Costantino Rosa. L’accesso all’esposizione è gratuito esibendo il biglietto d’ingresso della mostra ‘Cézanne Renoir’. www.cezannerenoir.it - www.accademiacarrara.bergamo.it |
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CAMPANIA / VINI E SAPORI IN MOSTRA DAL 1 AL 3 LUGLIO SULL’ISOLA D’ISCHIA
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Tra degustazioni, analisi sensoriali e laboratori del gusto si apre la sesta edizione di Vinischia, l’evento enogastronomico d’eccellenza che vede l’Isola d’Ischia protagonista di un appuntamento dedicato ai prodotti tipici e alle migliori produzione vitivinicole della Campania. Dal 1 al 3 luglio, sullo sfondo dell’antico borgo di Ischia Ponte oltre 30 stand offriranno al visitatore un’ampia scelta di degustazioni e curiosità da assaggiare, con la presenza di sommelier, assaggiatori, analisti sensoriali che guideranno gli appassionati e i curiosi alla scoperta del gusto. Tra le novità, una rassegna dedicata alla settima arte in cui saranno protagonisti film che esaltano il cibo e il vino nei loro aspetti più squisitamente enogastronomici. Nella storia del cinema sono tanti i film ispirati dalla passione per i piaceri del palato, entrati a far parte dell’immaginario collettivo, tali da influenzare pièce teatrali, libri di cucina e menu a tema. Si comincia venerdì 1 luglio con il “Pranzo di Babette”, per la regia di Gabriel Axel, un classico fra i film dove attorno al focolare domestico si intrecciano storie e sentimenti. Toccherà poi a “Sideways” di Alexander Payne, un film interamente dedicato al vino a cui va il merito di aver generato un vero e proprio fenomeno di turismo enogastronomico verso i vigneti della California. Nel corso della manifestazione, l’Associazione Vinischia assegnerà il “Premio Vinischia”, un riconoscimento dedicato a chi ha saputo conservare i vitigni autoctoni dell’isola, nel rispetto del territorio. In programma due interessanti appuntamenti: “Le piante nel mondo del vino: venti testimoni silenziosi per un brindisi doc”, curato dall’Orto Botanico di Napoli e il Convegno sul tema “Il valore aggiunto per le isole minori per un nuovo modello di sviluppo” destinato alla creazione di un modello di sviluppo incentrato sulla sinergia dei settori agricoltura, turismo e cultura. “Sigari & Cabaret” è la serata tutta toscana dedicata agli abbinamenti sigari e ai prodotti tipici delle strade del vino e dei sapori del Montecucco. E per i bambini, Vinischia organizza due laboratori di analisi sensoriale su cioccolato e taralli. Gli incontri prevedono una breve introduzione in cui verranno raccontate ai più piccoli tante curiosità per poi passare alla parte più divertente, quella pratica, dove i giovani partecipanti potranno darsi alla pazza gioia, toccando e gustando le due prelibatezze. Tra spettacoli per tutti i gusti, l’enoteca di Vinischia proporrà ogni sera degustazioni a tema dove saranno di scena i vini in barrique e i vini del territorio e i vini delle isole. Vinischia gode del patrocinio di Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Ischia, Azienda Cura e Soggiorno Ischia e Procida e del sostegno di Agripromos, Camera di Commercio di Napoli, E.R.S.A.C., Il Club Amici del Toscano. |
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PUGLIA / CINZIA LEONE IL 1 LUGLIO AD ALBEROBELLO
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Venerdì 1 luglio, ad Alberobello presso La Chiusa di Chietri a partire dalle ore 21, l’Associazione Culturale Pannartè presenta Cinzia Leone in “Chi si accontenta gode e a chi non si accontenta je rode”. Attrice versatile e brillante, nota al pubblico televisivo per i tanti film (con Monicelli, Nuti e Vanzina tra gli altri) e le tantissime trasmissioni televisive (Avanzi, Tunnel e la TV delle ragazze per citarne alcune) Cinzia Leone proporrà ad Alberobello uno dei suoi monologhi più celebri. Lo spettacolo è patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune. Per informazioni: 080.4325481, 334.1445486. La Chiusa di Chietri è sulla statale 172 dei Trulli al chilometro 29,8. |
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L’OMAGGIO DI BACH AD ANNA MAGDALENA. 3 LUGLIO 2005, SECONDO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA ‘I MATERIALI DEL SACRO: TEATRO E MUSICA’
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È la Chiesa di San Quirico a Brenta ad ospitare il secondo appuntamento della rassegna I Materiali del Sacro: Teatro e Musica all’interno del ricco calendario per le celebrazioni del quarto centenario della costruzione della Via Sacra del Sacro Monte sopra Varese. Domenica 3 luglio un concerto di musica strumentale e arie spirituali mette in scena gli scritti di Johann Sebastian Bach dedicati alla moglie Anna Magdalena, importante musa ispiratrice del compositore. Il clavicenbalo di Magdalena Malec, la viola da gamba di Rami Alqhai e la straordinaria voce soprano di Alessandra Gardini saranno i protagonisti di questa serata. Il 3 dicembre 1721 a Cöthen in Turingia, Anna Magdalena Wilcke, una giovane cantante figlia di un trombettista di corte, sposava Bach, già vedovo e di sedici anni più anziano di lei. La differenza di età non impedì un’unione ideale: la casa si riempì presto di figli, che andarono ad aggiungersi ai nati dal primo matrimonio; la musica e la fede segnarono trentanni di vita comune, dapprima al castello di Cöthen e quindi a Lipsia. La donna, oltre a occuparsi dell’educazione dei figli, ricopiava in bella copia le composizioni organistiche di Bach scritte per gli allievi e sapeva soccorerlo nel preparare le parti d’orchestra per le esecuzioni domenicali. La calligrafia della moglie divenne negli anni così simile a quella del marito che molti manoscritti furono a lungo scambiati dagli studiosi per autografi del compositore. Tanta dedizione fu ricambiata da un amore intenso la cui traccia più forte è un piccolo quaderno di composizioni: Bach vi raccolse alcuni semplici pezzi che dovevano servire alla moglie per perfezionarsi nel suonare il clavicembalo; accanto a semplici minuetti, nelle ultime pagine appaiono le prime versioni di alcune Partite, grandi composizioni clavicembalistiche, pubblicate a partire dal 1722. Per la voce di soprano Bach compose e copiò nel quaderno alcune semplici ed affascinanti melodie: Bist du bei mir, Komm suesser Tod .... Si tratta di Lieder spirituali, genere che nella Germania del primo ‘700 rappresentò la più bella espressione di devozione domestica. Il piacere del canto, eseguito spesso in famiglia, esaltava quel richiamo al trascendente, che faceva di ogni giorno un’attesa dell’incontro con Cristo; in questi testi la morte appare come l’incontro con lo sposo ed il dolore della vita quotidiana è mitigato dalla speranza della vita futura. L’ingresso è libero. |
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CASTEGGIO E LA VERSILIA, INCONTRO D’ARTE E DI SAPORI. MARINA DI PIETRASANTA , 2/3 LUGLIO 2005
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S’intitola “La Maschera e l’Artista. Intermezzi, Pantomime, Acrobazie sul palcoscenico del Novecento” la mostra di pittura che sarà inaugurata sabato 2 luglio, alle ore 19, presso la villa “La Versiliana” di Marina di Pietrasanta. L’evento culturale sarà introdotto e accompagnato, a partire dalle ore 18, dai vini e dai prodotti di alcune aziende che parteciperanno a OltreVini 2005 (Casteggio, 30 agosto – 4 settembre 2005). Salumi e formaggi, ma anche risotto “Classico” (cucinato con Oltrepo Metodo Classico) e risotto “Bonarda”, innaffiato ovviamente da Oltrepo Bonarda, saranno offerti ai visitatori. Il “gemellaggio” di arte e di sapori tra Marina di Pietrasanta e Casteggio proseguirà il giorno successivo: alle ore 18, nel salotto della Fabbrica dei Pinoli, il Sindaco di Casteggio, Michele Manfra, e il Sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, incontreranno giornalisti e operatori del settore enogastronomico per illustrare il perché dell’abbinamento fra Versilia e Oltrepo e le caratteristiche dei prodotti proposti in degustazione, quali “assaggi” di ciò che si potrà bere e gustare durante OltreVini 2005. Seguirà alla presentazione un cocktail a base di risotti “Classico” e “Bonarda”, salumi, formaggi e vini dell’Oltrepo. Gli abbinamenti e il servizio dei vini saranno curati dai sommeliers della delegazione Ais Versilia. |
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48° FESTIVAL DEI DUE MONDI SPOLETO, 1-17 LUGLIO 2005
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Dal primo al 17 luglio Spoleto si trasforma in un unico grande palcoscenico con concerti, spettacoli, incontri e mostre, che migliaia di persone vivranno, respirando quell’atmosfera che fa del Festival dei Due Mondi un evento unico al mondo. Francis Menotti, presidente e direttore artistico ha selezionato, come ogni anno, un programma molto ricco, soprattutto di scoperte e sorprese. Imperdibile il concerto inaugurale di sabato 2 luglio nella splendida cornice di piazza Duomo. Il concerto sarà diretto dall’acclamato direttore d’orchestra Mikko Franck, giovanissimo finlandese (ha solo 26 anni) che dal suo debutto ha collezionato successi in tutto il mondo e che è già direttore stabile dell’Orchestre National de Belgique. La “bacchetta magica” Franck, Jean-yves Thibaudet, uno dei più noti virtuosi della tastiera, e l’Orchestre National de Belgique saranno i protagonisti di quello che già si preannuncia un grande evento con un programma ricchissimo che prevede composizioni di Beethoven e Tchaikovskij (l’Ouverture Leonora Iii, la Sinfonia Patetica, il Primo concerto per pianoforte e orchestra). Venerdì 1 luglio un’anteprima al Teatro Caio Melisso del cantante tedesco Max Raabe accompagnato dalla Palast Orchester, uno dei fenomeni più interessanti usciti dal mondo della musica negli ultimi anni. Anche per loro, domenica 3 luglio, un grande concerto in Piazza Duomo dove sarà esaltato il particolarissimo sound che si rifà alla tradizione canora degli anni Venti e Trenta in Germania. Per la lirica, al Caio Melisso è in programma il 12, 13, 15 e 16 luglio una rara opera di Georg Friedrich Haendel Fernando re di Castiglia, diretta dallo specialista Alan Curtis alla guida del Complesso Barocco. Per la danza grande debutto italiano al Teatro Romano per la compagnia Interplay Dance Theatre dal primo al 3 luglio. Sempre al “Romano” la Elisa Monte Dance dal 7 al 17 luglio, festeggerà il venticinquesimo anniversario di attività mentre a Piazza del Duomo si svolgerà il tradizionale Dance Gala, l’8, il 9 e il 10 luglio 2005, curato da Gregor Hatala, primo ballerino dell’Opera di Vienna, che presenterà numerose etoile internazionali come Jose Manuel Carreño, ballerino di origine cubana star dell’American Ballet Theatre, oltre a Larisa Lezhnina, Elisabeth Golibina, Ayako Nakano, Sergio Bustinduy, Gabor Oberegger e Rudolph Wächter. Alla Rocca Albornoziana, giovedì 7 luglio la mezzosoprano Zandra Mcmaster si esibirà, accompagnata da Jean-yves Thibaudet, in un recital con un programma che prevede musiche di Chopin, Hayden, Viardot, Weill e Britten. La Rocca Albornoziana, il 9 luglio sarà il palcoscenico per il recital eccezionale di una delle più belle voci della lirica italiana: il soprano Mariella Devia. Altro appuntamento esclusivo il Concerto dedicato alla musica del Novecento con brani di rara esecuzione di Casella, Petrassi e Vieri Tosatti mercoledì 6 luglio al Teatro Caio Melisso. A completare il ricco programma saranno gli appuntamenti tradizionali del Festival a cominciare dai Concerti di Mezzogiorno tutti i giorni dal 2 al 17 luglio 2005, che da sempre offrono una delle migliori selezioni di virtuosi al mondo. Solo per nominarne alcuni: l’Orchestre National du Belgique & Mikko Franck, Gautier Capoucon, Laura Buruiana, The Attacca String Quartet, Benjamin Moore. Il Concerto Finale in Piazza quest’anno vedrà protagonista un grande direttore Yuri Temirkanov che dirige l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo con un programma classico e molto amato dal pubblico: Ouverture 1812 di Pyotr Ilyich Tchaikovsky e le Danze sinfoniche di Sergej Rachmaninov. Per la prosa ritornano il 2, 3, 9 e 16 luglio 2005 i Grandi Processi che per questa edizione riserveranno moltissime sorprese al folto pubblico che raccoglie da anni. Inoltre per la gioia degli spettatori più raffinati il 9 e il 10 luglio 2005 si svolgerà un recital straordinario di Andrea Jonasson. Il Teatrino delle Sei ospita Carne di Juan Diego Puerta Lopez e novità anche a S. Nicolò. Alcune suggestive località saranno la cornice di Umbria Segreta, evento che unisce il gusto per la scoperta turistica alla passione per la musica rara. Non mancheranno infine gli incontri con il Jazz che il 4 e 11 luglio presentano in Piazza Duomo lo Spoleto Jazz Ensemble con Carl Allen, gli spettacoli fantastici delle Marionette Colla e i concerti di musica sacra dell’Ora Mistica. Spoleto Cinema alla Sala Frau dal 2 al 17 luglio sarà dedicata a Bruno Rubeo, uno scenografo italiano a Hollywood; solo per citare alcuni film in cui ha lavorato, sono sue le scenografie di Salvador (1986), Platoon (1986), Talk Radio (1988), Nato il quattro luglio (1989), Rapimento e riscatto (2000), L'avvocato del diavolo (1997), L'ultima eclissi (1995), Il cliente (1994). Candidato all’Oscar con il film A spasso con Daisy (1989), di recente ha firmato ha firmato le scenografia de Il mercante di Venezia (2004) di Michael Radford. Le Arti Visive vedranno protagonista l’autore del manifesto della quarantottesima edizione Demetrios Psillos, rivoluzionario artista e designer di origine cipriota che dopo aver lavorato nella moda con John Galliano, ha deciso di dedicarsi solo alle sue creazioni, che espone per la prima volta in Italia a Palazzo Arroni; mentre al Museo Civico sarà allestita la mostra “Il mistero della scenografia nel cinema” con i disegni di Bruno Rubeo. Www.spoletofestival.it |
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CUORE DI CHINA-FESTIVAL CULTURA CINESE CONTEMPORANEA A BOLOGNA. TEATRI DI VITA, 1-9 LUGLIO 2005
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Ecco il volto inedito della nuova Cina: Jin Xing, ballerina e coreografa acclamata nelle maggiori ribalte internazionali, ex-colonnello dell’Esercito cinese e prima transessuale ufficialmente riconosciuta dal regime cinese; Daniel Yeung, danzatore potente che ha sviluppato una ricerca sul corpo maschile fino alla creazione di spettacoli originali e audaci; Gaoyan Jinzi e Luo Lili, ovvero madre e figlia in un confronto fra tradizione e modernità, che è uno dei nodi più significativi della Cina contemporanea. CUORE DI CHINA, primo festival italiano ad aprire una finestra sul panorama della cultura contemporanea cinese, a cura di Andrea Adriatico e Stefano Casi, è un’occasione unica per avvicinarci all’universo cinese e conoscerne aspetti inattesi. Per la prima volta in Italia il mondo dello spettacolo cinese si confronta con le grandi questioni attuali della sua società e della sua storia: l’epoca della Rivoluzione Culturale e quella del boom economico attuale, l’incubo della SARS, il metissage culturale, la libertà individuale e sessuale… Accanto alle punte di eccellenza della danza contemporanea, in programma è anche una rassegna di nuovo cinema cinese, che presenta alcuni dei protagonisti delle tante Hollywood d’Oriente: Shangai, con il regista Wang Xiaoshuai, Pechino con Zhang Ke Jia, e Hong Kong con Yonfan. Accrescono il programma tre incontri (con Jin Xing, Eva Robin’s e Roberto Grandi; con Giovanni Azzaroni; e con Francesca Imperato), una masterclass a cura della Beijing Modern Dance Company di Pechino, e – tutte le sere – dimostrazioni e tornei di mah-jong. CUORE DI CHINA è tra gli eventi del cartellone “bé bolognaestate 05”, e si terrà a Teatri di Vita, nella suggestiva ambientazione del teatro nel parco, dal 1 al 9 luglio (Via Emilia Ponente 485, Bologna; info: 051.566330; www.teatridivita.it). Il festival sarà inaugurato il 1 luglio con la proiezione alle ore 22.30 del documentario di Sylvie Levey La storia del colonnello Jin Xing (2004), preceduta da un incontro tra la stessa Jin Xing ed Eva Robin’s. Il curioso confronto fra la prima transessuale cinese e la più celebre transessuale italiana, fra la danzatrice che ha sfidato le regole della danza nel suo paese e l’attrice che ha rivoluzionato i costumi in Italia, vedrà anche la partecipazione di Roberto Grandi, massmediologo e prorettore dell’Università di Bologna che con la Cina sta avviando intensi rapporti di collaborazione e scambio. Quindi il 2 e 3 luglio alle ore 21, in prima nazionale, lo spettacolo Shanghai Tango dello Jin Xing Dance Theatre (Shangai). Jin Xing (stella d’oro) vive e lavora a Shangai, dove dal 2000 è a capo dell’omonima compagnia, la prima non statale ufficialmente riconosciuta in Cina. Nel suo passato: le più importanti onoreficenze della Repubblica Popolare per la sua attività artistica durante la carriera militare, il grande successo internazionale e il clamoroso cambiamento di sesso, il primo ufficialmente riconosciuto in Cina. Lo spettacolo Shangai Tango è uno di quelli più apprezzati sui palcoscenici di tutto il mondo e racconta la Shangai di oggi: un mélange di passioni e culture a cavallo tra passato e futuro; allusione alla città che danza il tango con il resto del mondo, rivelando il suo fascino segreto e le sue mille identità. Quindi è la volta della Beijing Modern Dance Company (Pechino), di scena il 5 e 6 luglio alle ore 21 con lo spettacolo Jue (consapevole). La principale danzatrice della Compagnia di Pechino Gaoyan Jinzi si esibisce insieme a sua madre Luo Lili. Questa inedita coppia rappresenta un evento unico che mette a confronto la generazione della rivoluzione culturale e quella della Cina di oggi. Quindi anche due linguaggi di danza: dal rigore del movimento fisico alla ricerca di nuove libertà d’espressione corporea; due culture contraddittorie e complementari. Ad accompagnare musicalmente il lavoro è Liu Sola, enfant terrible della nuova scena musicale cinese. Infine il segno potente del corpo di Daniel Yeung (Hong Kong) e del suo spettacolo in prima nazionale Metalove di scena l’8 e il 9 luglio alle ore 21. Dalla sconvolgente esperienza della Sars, che ha profondamente segnato il paese due anni fa, Yeung ha composto una struggente riflessione su vita e morte, amore e memoria. Metalove rappresenta così un’esperienza multi dimensionale di corpo, video, luci, suoni e immagini per esplorare le possibilità delle dimensioni tra vita e morte; attraverso sensi tangibili e intangibili Yeung capisce che la Vita è più fragile dell’Amore. Tutte le sere lo schermo presenta il Cinema di Mezzanotte con i film più interessanti della nuova ondata cinematografica cinese, che si sta imponendo sempre più a livello internazionale. La rassegna è stata progettata per fornire una panoramica variegata della cinematografia cinese attuale, che si caratterizza per un’estetica raffinata e per la capacità di riflettere le problematicità e gli stili di vita di un Paese in continua trasformazione. Ogni notte alle ore 24, sullo schermo all’aperto, si presentano tre retrospettive sui registi rappresentativi dei maggiori centri di produzione cinematografica e culturale della Cina (Shanghai, Pechino e Hong Kong). Questi i film in programma: il 3 luglio Le biciclette di Pechino (2001) del ‘neorealista’ Wang Xiaoshuai, il 4 Xiao Wu (1997), il 5 Unknown Pleasures (2002), il 6 Platform (2000), tre avvincenti ‘storie metropolitane’ di Zhang Ke Jia; e infine gli erotismi raffinati di Yonfan: il 7 luglio Bishonen… beauty (1998), l’8 Breaking the Willow (2003), il 9 Colour Blossoms (2004). Sono due gli incontri sulla cultura cinese previsti durante il festival. Il primo è con Giovanni Azzaroni, docente di Teatri Orientali all’Università di Bologna, che il 4 luglio alle ore 21 dialogherà con il pubblico sul rapporto fra tradizione della danza e nuove tendenze in Cina. Il secondo è con Francesca Imperato, funzionario dell’Ambasciata Canadese a Pechino e autrice del libro Ultime da Pechino. La Cina tra socialismo e modernizzazione (Editori Riuniti), che il 7 luglio alle ore 21 parlerà della società cinese contemporanea. L’incontro è organizzato in collaborazione con Editori Riuniti. Sono due anche le proposte didattiche. La prima è una masterclass di danza contemporanea per danzatori professionisti, che sarà tenuta il 7 e 8 luglio a cura della Beijing Modern Dance Company. La seconda è un laboratorio di lettura teatrale sulle narrazioni extraeuropee, condotto da Francesca Ballico (1-9 luglio; dimostrazione finale). Infine, un curioso appuntamento tutte le sere: nel parco, dalle ore 20, si potrà giocare a Mah-Jong, divertente gioco tradizionale da tavola, considerato il più antico gioco orientale. L’occasione per imparare questo affascinante gioco e partecipare a gare e tornei durante il festival è grazie alla disponibilità della Federazione Italiana Mah-Jong. |
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LOMBARDIA / NEL SOLCO DELL’ANTICA TRADIZIONE DI VARENNA
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“Il giorno di sabato 2 luglio dell’anno 2005, le strade del borgo di Varenna (LC), dall’ora XI del mattino fino a notte fonda, saranno popolate da cavalieri, da uomini d’arme, da religiosi e da popolani, che animeranno la vita locale, aggirandosi fra gli ospiti provenienti da paesi lontani e tutelando la loro sicurezza. Alle 5.30 del pomeriggio di sabato 2 si svolgerà un incontro con Mario Moiraghi sulla presenza dei Cavalieri Templari nel territorio del contado di Lecco, nei secoli XI e XII nella Sala del Centro Scanagatta in via Venini, 11. Alle 10 della sera di sabato 2 avverrà lo sbarco dei profughi provenienti dall’Isola Comacina, guidati nel buio dai falo’ accesi sulle rive. Alle 10.45 della sera di sabato 2 verrà reso giubilo mediante l’accensione di fuochi d’artifizio. Saranno presenti schiere di armati, per la protezione del borgo, delle rive e del popolo. Essi pattuglieranno le strade di Varenna, presidiando l’abitato e proteggendo lo sbarco dei profughi. Saranno presenti i Cavalieri Templari, per assicurare una forza autorevole. Saranno presenti, lungo le vie, scribi, mercanti e fattucchiere, che proseguiranno nell’opere loro”. Si tratta di un'iniziativa in collaborazione con: Associazione Culturale Italia Medievale, Arcieri della Compagnia Bianca, ARS di Lecco. Mansio Templi Parmensis. http://www.italiamedievale.org/ |
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LE RIEVOCAZIONI STORICHE DI PESCHIERA DEL GARDA
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L’Amministrazione comunale intende valorizzare il patrimonio storico culturale della città e del suo territorio attraverso manifestazioni ed iniziative che mettano in risalto le particolari ed uniche caratteristiche della città fortificata e la sua storia. La città già di per se parla di storia ma per vivere veramente nella storia bisogna essere presenti nei giorni della rievocazione. Un grande evento organizzato annualmente con un tema diverso a sottolineare quanto la città - ambita e contesa città fortificata - sia stata scenario di episodi importanti. La nascita e lo sviluppo del sito di Peschiera sono intrinsecamente legati alla sua posizione geografica: all'estremità meridionale del lago di Garda proprio dove questo ha il suo emissario, il Mincio, affluente del Po che a sua volta sfocia nel mare Adriatico. L'essere stato da sempre un punto geografico nevralgico e di diretto collegamento tra l'area alpina e quella padana spiega come abbia acquisto importanza come centro strategico militare. Fortilizio romano, castello e rocca scaligera, fortezza bastionata della Repubblica Veneta nel Cinquecento, fortezza napoleonica, piazzaforte asburgica del leggendario Quadrilatero. In poche città, come a Peschiera, sono presenti le epoche fondamentali della fortificazione. Già nel secolo XII la Rocca fu costruita su preesistenze romane. Nel 1271 gli Scaligeri si impossessarono nel nodo strategico, fondamentale per lo sbarramento del Mincio. Nel 1276 Mastino I della Scala cinse il Borgo di mura, oggi pressoché scomparse. Dal 1550 al 1608 Venezia fece costruire la fortezza bastionata. Dal 1803 al 1849 ci fu il rafforzamento della cinta magistrale e la costruzione dei forti esterni napoleonici. Dal 1849 al 1864 gli Austriaci costruirono 14 forti esterni, che componevano il campo trincerato a forti distaccati voluto da Radetzky. A sud della fortezza, si erge il Forte Ardietti capolavoro architettonico del Quadrilatero asburgico. Considerato il successo e l'interesse riscosso, il ciclo delle rievocazioni continua portato avanti dal comitato organizzatore composto dalla Compagnia del Morbo e dal Centro di documentazione storica della Fortezza e dal Comune. I turisti e i visitatori, gli amanti della storia e di questo tipo di manifestazioni giungono sempre più numerosi ogni anno ad assistere alla rievocazione. Questo prova il gradimento della stessa e il fatto che anche la stampa specializzata ha dato sempre più risalto alla particolare iniziativa. 1, 2 e 3 LUGLIO 2005 - Il tema di quest'anno sarà ‘1^ Campagna Napoleonica d'Italia, 1796 dall'1 al 6 agosto, battaglia di Castiglione e combattimento di Peschiera’. La rievocazione dura tre giorni e solitamente si svolge nel primo fine settimana di luglio seguendo questo programma di massima. Al venerdì, per l'intera giornata, in centro storico e sui bastioni della città si può assistere all'allestimento dei campi delle truppe, ai passaggi di ronda e alle manovre d'addestramento. Alle ore 18 nell'androne di Porta Brescia viene aperta l'antica osteria austriaca dove i soldati si riuniscono per dissetarsi e cantare. Di sabato mattina si apre ogni anno una curiosa rassegna di oggettistica militare in Sala Radetzky mentre in Sala Conferenze si può sentire una relazione storica sui fatti che si vanno a rievocare. Durante la giornata in centro storico si possono vedere passaggi di ronda e manovre di addestramento delle truppe. Alle ore 17 inizio la vera e propria rievocazione con la prima battaglia tra le truppe contrapposte. Segue una dichiarazione di tregua e alle ore 21 riprendono gli scontri fino ad arrivare alla grande battaglia finale conclusiva. Di domenica mattina riapre la rassegna di oggettistica militare e alle ore 11.30 circa si svolge la grande parata delle truppe per le vie del centro e, se previsto, il cambio della guarnigione. Migliaia di persone hanno presenziato alle varie fasi rievocative messe in atto da circa 500 re-enactormans provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Inghilterra, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Repubblica Slovacca e Italia. |
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LE CITTÀ D’ARTE DELLA PIANURA PADANA PER UN TURISMO SCOLASTICO DI QUALITÀ
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L’Associazione Circuito Città d’Arte della Pianura Padana – primo progetto di sistema turistico interregionale costituito dai Comuni di Alessandria, Bologna, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Modena, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia e Verona - ha realizzato il catalogo Destinazione Fuoriclasse, risultato del progetto il Turismo Scolastico di Qualità mirato a valorizzare la funzione conoscitiva e didattica del viaggio d’istruzione, che ha portato alla creazione di itinerari specifici per le scuole. Dal 1997 il Circuito è impegnato nel diffondere l’identità di centri d’arte e di cultura delle città aderenti, sulle quali a lungo ha prevalso principalmente l’immagine di sedi industriali, commerciali e agricole. Le città presenti nel territorio che si estende tra quattro regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) hanno, infatti, grosse potenzialità e appeal tanto quanto mete più comunemente note, con il vantaggio di non essere congestionate dal turismo di massa, dando così la possibilità ai visitatori di cogliere con immediatezza gli elementi che le rendono uniche. Analogamente, la scelta delle destinazioni del turismo scolastico ricade spesso su luoghi lontani, ignorando o sottovalutando realtà circostanti. Partendo da queste considerazioni, da un impegno concreto fra gli enti Locali e le Autonomie Scolastiche volto a rendere le 12 città attrezzate e attive nei confronti di bambini, adolescenti e teen-agers, e dalla convinzione che il viaggio d’istruzione rappresenta un momento di formazione di grande importanza per gli studenti, il Circuito Città d’Arte ha dato vita ad itinerari turistici attraverso i quali scoprire le innumerevoli risorse di valore artistico e naturalistico presenti nel territorio, che mostrano aspetti di affinità tra le città, dati dalla prossimità territoriale e da significativi legami storici. Il progetto su cui sta lavorando il Circuito va nella direzione di dare strumenti di conoscenza di un territorio ricco di spunti e di stimoli che rischia di rimanere poco conosciuto paradossalmente proprio perché vicino. Il Circuito ha tra gli obiettivi un aumento delle visite scolastiche da ciascuna delle 12 città verso le altre, proprio per rafforzare la conoscenza dei luoghi vicini, aventi diverse chiavi di lettura che collimano con i programmi didattici delle scuole. Il Circuito intende offrire l’accesso a tali luoghi dando spunti, informazioni e servizi che corrispondono a criteri di qualità. Nel catalogo Destinazione Fuoriclasse, destinato alle scuole e agli operatori turistici specializzati in gite scolastiche, vengono proposti itinerari di turismo scolastico corrispondenti a precisi e rigorosi criteri di qualità quali: - Ampiezza e varietà dei temi proposti (storia, scienza, natura, lavoro) - Collegamenti e rimandi storico – artistico –ambientali tra gli itinerari - Uso didattico del territorio (presenza di aule, esperti e strumenti didattici in loco) - Fonti informative per la preparazione delle visite (sito web, brochure, mappe e altro materiale cartaceo). Segnalazione servizi specifici per le scuole (aree parcheggi pullman, ristorazione convenzionata, aree attrezzate per pranzo al sacco) - Informazioni chiare e accertate sulle modalità di prenotazione dei servizi richiesti (nome, tel, e-mail, dei referenti nei musei, dei siti visitati, degli operatori culturali e turistici fornitori dei servizi) - Garanzia sulla affidabilità degli operatori. Gli 82 itinerari rivolti agli allievi delle scuole elementari, medie e superiori si dividono, per ognuna delle 12 città nei temi: Storia (la Preistoria, gli Etruschi, i Romani, i Longobardi, il Medioevo, Il Rinascimento, il Seicento, il Settecento, l’Ottocento); Natura; Il Lavoro dell’Uomo e Da non perdere una sezione ricca di itinerari curiosi. Per ognuno degli itinerari è indicato l’obiettivo didattico, la descrizione e la durata della visita, i costi, le possibili attività da svolgere nei laboratori didattici e una serie di informazioni utili relative al trasporto e alla ristorazione. Al progetto Turismo Scolastico di Qualità collabora anche Trenitalia già impegnata da alcuni anni nel proporre offerte speciali per gruppi scolastici. Il Catalogo Destinazione Fuoriclasse è scaricabile dalla sezione Materiali Editoriali del sito www.circuitocittadarte.it |
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AGRIVENTURES PROPONE UNA SETTIMANA ALLA SCOPERTA DEI CAMPI DA GOLF PIÙ BELLI DELLA TOSCANA, DALLE COLLINE AL MARE
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Conciliare il piacere di giocare sui green dei Golf Club più famosi della Toscana [Golf Club Montecatini, Golf Club Le Pavoniere, Golf Club Poggio Dei Medici, Golf Club internazionale di Punta Ala ] con il soggiorno in dimore storiche e ville toscane da sogno: questa è la proposta di AgriVentures per una settimana di golf très chic. Durante la settimana si soggiorna per tre notti a Serravalle Pistoiese, provincia di Pistoia, in una residenza che sorge in un antico sito medioevale tra ulivi, frutteti e boschi cedui con piscina privata e ampi spazi verdi per il relax. Le altre notti si trascorrono in Villa, nella splendida cornice delle colline maremmane, un romantico borgo ristrutturato del XVII secolo nei pressi di Massa Marittima. E’ un’isola immersa nel verde con vista sulle colline maremmane ed il mare, contornata da vigne e uliveti. Un’atmosfera unica, che offre uno stile di vita moderno, un’ospitalità spontanea e disinvolta, in un meraviglioso paesaggio di campagna. Quote individuali di partecipazione: a partire da € 968 per settimana [include 6 notti con trattamento di pernottamento e prima colazione, servizio di consulenza e prenotazione per tutti i servizi richiesti ]validita’ offerta: l’offerta è valida tutto l’anno. E’ possibile soggiornare anche presso una sola struttura. info@agriventures.it – www.agriventures.it |
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LE STRUTTURE DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE DEL TERRITORIO BIELLESE PROTAGONISTE DELLA MOSTRA “SUL FILO DELLA LANA”
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Il Museo del Territorio nel Chiostro di San Sebastiano, la Fabbrica Pria alla periferia di Biella, la Fabbrica della Ruota a Pray Biellese ospitano in un contesto suggestivo la bella mostra dedicata all’eccellenza del territorio biellese, l’arte della lana. Nella sede del Museo del Territorio ubicato nel cinquecentesco Chiostro di San Sebastiano a Biella, le opere esposte indagano la cultura della lana, dai reperti archeologici all’arte contemporanea, attraverso l’esposizione di sculture e dipinti di pregio, oltre ad antichissimi oggetti di grande valore storico. Il visitatore è accolto da opere lontane fra loro per epoca, ma vicine concettualmente: dalla celebre scultura marmorea della Collezione Medici che rappresenta la famosa Arianna, ai montoni dorati creati del Cracking Art Group. Al piano superiore sono accostate opere di secoli differenti che si sono ispirate alla storia mitica della fanciulla che fa ritrovare la strada a Teseo nel labirinto del Minotauro nel palazzo di Cnosso: dalla figura di Giorgio De Chirico al filo rosso di lana nelle immagini di Teseo su un vaso attico, o trattenuto nelle mani di una Madonna russa del XIX secolo, Nelle opere di Luca Giordano, Odillon Redon e Tintoretto incontriamo invece leggende che raccontano legami esistenti fra lana, storia, mito e costume. Le leggende del Vello d’Oro e del Toson d’Oro compaiono rispettivamente nei disegni di Thiry Leonard provenienti dal Museo di Leida, e nel ritratto di Filippo III il Buono eseguito da Roger van der Weyden. Il tema della filatura è presente in numerosi artisti di epoche diverse, fra cui Andrea del Sarto, Pietro Longhi, Mario Sironi, Massimo Campigli. L’aspetto archeologico e paleontologico, curato con Lanfredo Castelletti, direttore del Museo di Como, regala al pubblico antichissimi reperti, come i gambali di lana risalenti all’età del ferro, e straordinari capolavori come l’ariete in bronzo della prima metà del III sec. a.C., donato da Vittorio Emanuele II al Museo Archeologico di Palermo, superstite di una coppia di età ellenistica, situata nel medioevo ai lati del portale del Castello Maniace a Siracusa. L’ariete è idealmente preannunciato dalle pecore raffigurate nel dipinto di Segantini, accanto al quale si trovano le opere del Brueghel con scene di tosatura. Importanti manoscritti antichi costituiscono l’aspetto documentario della sezione: il codice G301 della Biblioteca Ambrosiana di Milano mostra attraverso splendide pagine miniate il lavoro dei frati lanaioli. Il visitatore può immergersi nel mondo affascinante del costume attraverso i documenti e gli oggetti scelti da Franca Sozzani. Proprio dalle collezioni di Vogue provengono molte fotografie, alcune delle quali inedite, disposte in una vera e propria galleria fotografica. Suscitano interesse i costumi, dal prezioso abito Barège del 1844 realizzato in lana tanto sottile da eguagliare la seta, al guardaroba “improbabile” con il cappotto di Gorbaciov, il poncho di Garibaldi, i ponchos andini, i Tartari scozzesi e i maglioni di Aran con colori e trame che costituiscono un autoctono linguaggio. Numerosi i manufatti provenienti da tutto il mondo, fra cui un pregiato arazzo del XVI secolo e tappeti orientali con disegni straordinari: dal raro Ushak anatolico del XVI secolo - di cui si trova un esemplare molto simile in un dipinto del primo ‘600 attribuito a Marcus Gheeraerts- al tappeto cinese del XVII secolo a forma di pelle di tigre, fino al tappeto afgano della “guerra russo-afgana” del 1980, unico al mondo per formato e tecnica. Nella storia la lana è utilizzata anche per creare abitazioni, così nell’area curata da Davide Domenici dell’Università di Bologna e da Luca Emilio Brancati troviamo un’antica casa libica e una tenda berbera. Fabbrica Pria - periferia di Biella. Come la lana suscita la creatività nell’arte contemporanea: dipinti, fotografie, installazioni, video. Il percorso multisensoriale consente dì partecipare a tutto tondo attraverso la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto. L’installazione dello scenografo Gianmaurizio Fercioni permette di toccare enormi gomitoli di lana e percepirne l’odore acquisito dopo il bagno nella tintura, e introduce idealmente alla videoinstallazione di Fabrizio Plessi che sottolinea il molo dell’acqua nella tintura della lana. L’area dismessa che ospita questa sezione torna a vivere, quasi fosse ancora in uso: la vita della fabbrica rinasce grazie alla videoinstallazione del celebre Studio Azzurro, che con immagini virtuali, suoni e voci coinvolge lo spettatore trasportandolo nell’atmosfera della manifattura laniera, suggerita dalle straordinarie immagini in movimento che ricompongono questo ambiente a cui non siamo avvezzi, ma che ha goduto di grande fortuna come testimoniano anche alcuni suggestivi scatti di archeologia industriale di Gabriele Basilico. Curata da Dominique Stella e Umberto Zampini, questa sezione presenta opere ispirate alla lana create da grandi nomi come, Beuys, Boetti, Lalanne, Man Ray, che rendono quanto mai contemporaneo questo antichissimo materiale. La lana è soggetto ispiratore e materiale con cui interagire, per molti artisti di spicco del panorama dell’arte contemporanea, che dunque hanno realizzato opere appositamente per la mostra: come Marcello Jori, Luigi Serafini con le quattro sculture che compongono “Famiglia Gomitaly” e il Cracking Art Group che offre al pubblico una grande installazione composta da sessanta pinguini in plastica blu, dotati di sciame di lana rossa, sospesi su un fittizio ponte sul torrente che lambisce la fabbrica. E’ inoltre presente Braco Dimitrijevic con una installazione incentrata su una galleria fotografica di ritratti celebri, tra cui Samuel Beckett, Amedeo Modigliani, Kazimir Malevi , e Jannis Kounellis con la “Grata lana e capelli”. Fabbrica della Ruota – Pray biellese. All’interno dell’ex Fabbrica, Studio Azzurro ha ricreato l’atmosfera di quando si lavorava la lana grezza, trasformata poi in tessuto attraverso il lavoro degli uomini e il contributo dell’energia generata dalla forza dell’acqua che muoveva la grande ruota. Le videoinstallazioni fanno idealmente muovere i macchinari tessili raccontano storie attraverso le voci degli uomini e delle donne che, dalla nascita della borghesia imprenditoriale alle lotte operaie, contribuivano all’incremento dell’industria tessile. L’ex lanificio del XIX secolo, splendido esempio di archeologia industriale, recuperato e divenuto museo, nonché sede di un centro di documentazione dell’industria tessile è situato a circa trenta chilometri da Biella. L’esposizione in questa sede è stata curata da Giovanni Vachino, presidente del Centro di documentazione di Biella. La rassegna è accompagnata da un catalogo edito da Skira, a cura di Philippe Daverio, con testi di Philippe Daverio, Claudio Strinati, Benedetta Barzini, Lucia Portoghesi, Nicola Spinosa, Alessandro Greggio e altri autori. info@museodelterritorio.biella.it www.sulfilodellalana.it |
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SIMPOSI E RASSEGNE GASTRONOMICHE PER SCOPRIRE IL TERRITORIO: ALTO ADIGE, FRIULI, SICILIA
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Un concorso per andare alla scoperta del territorio? Certamente sì, quando il concorso é di risonanza mondiale e capace di attirare intenditori e appassionati da ogni continente. E’ quanto accadrà a Termeno in Alto Adige per il 5° Simposio Internazionale del Gewürztraminer dal 14 al 16 Luglio. Punto di incontro per aziende internazionali, viticoltori, critici e giornalisti, il Campione Mondiale dei Sommelier, Enrico Bernardo e il famoso chef Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus / Hotel Rosa Alpina. Un’occasione ghiotta per andare a godere i deliziosi vigneti di Termeno, le aziende gioiello tra le quali in assoluto l’azienda di Martin Foradori, presidente del Consorzio dei produttori di Gewurztraminer in Alto Adige. Protagonista non solo la storia e le caratteristiche di questo straordinario vitigno e i segreti della sua lavorazione, ma anche appuntamenti gastronomici con specialità altoatesine. In questo caso l’anfitrione sarà appunto Norbert Niederkofler, mentre la scoperta dell’Alto Adige andrà di pari passo con la scoperta degli ospiti più prestigiosi come, quest’anno, le più importanti realtà vitivinicole alsaziane: la Domaine Zind Humbrecht e la Weinbach. Il tutto rallegrato da sorprese e attrazioni con giocolieri, saltimbanchi e musicanti che trasformeranno le strade in una gioiosa sagra in onore del Gewürztraminer. Ovviamente il momento culminante sarà la premiazione finale da parte della giuria nella Sala Civica di Termeno. www.tramin.it e-mail: info@tramin.it tel. 0471/860161. Rimaniamo nell’arco alpino per godere la festa del Müller Thurgau in Val di Cembra dal 6 al 10 luglio, coinvolti in una serie di degustazioni, convegni, itinerari turistici e abbinamenti con la cucina del territorio. Anche questa volta sarà stimolante l’occasione del II Concorso internazionale Vini Müller Thurgau nello storico Palazzo Barbi di Cembra. Questa vallata suggestiva del Trentino é un inconsueto e suggestivo giardino vitato che sale fino a oltre 700 m di altitudine, con una serie di terrazzamenti contenuti da muretti di rosso porfido. Così pure appartata e selvaggia, la Valle di Cembra sta rinascendo anche grazie al Müller Thurgau, prodotto da molte piccole aziende agricole e dalla cantina di montagna La Vis – Valle di Cembra. Il Secondo Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau vede il confronto tra prodotti di crescente qualità e il rapporto fra vino ed arte, evidente nella realizzazione di nuove cantine affidate ormai ad architetti di fama internazionale. Anche qui un ricco programma di iniziative: degustazioni guidate di prodotti locali, serate musicali di accompagnamento alla degustazione, spettacoli, menù tipici preparati dalle Donne Rurali nella Cantina di Montagna La-Vis Valle di Cembra, visite guidate alla scoperta dei tesori d’arte, come la Chiesetta gotica di San Leonardo a Lisignago. info@trentinobooking.com www.trentinobooking.com www.mullerthurgau-mostra.it e-mail: info@mullerthurgau-mostra.it Un’altra valle isolata ci invita nel periodo estivo ad una gustosa rassegna gastronomica. “Carnia in Tavola” riporta in vita una tradizione culinaria secolare che riflette l’anima, la storia e la cultura della Carnia, un vero gioiello, non solo ambientale, incastonato fra vette e boschi dell’arco alpino del Friuli Venezia Giulia. Semplicissimi gli ingredienti, assolutamente genuini e provenienti in gran parte da un’ottantina di piccole aziende artigianali che lavorano i frutti della terra, il latte delle malghe, le carni delle mandrie al pascolo. Diverse le sfumature di una cucina dal sapore antico, ma sempre al passo con i tempi, che si potranno conoscere durante la assegna gastronomica promossa dall’Ascom della provincia di Udine: cjarsòns (sorta di ravioli col ripieno dolce), frico con polenta (fragrante frittata a base di scaglie di formaggio di malga), costine con le verze, ma anche pietanze più ricercate e innovative, create con ingredienti rigorosamente locali, come il farro mantecato con funghi e salsiccia, la tagliata di cervo con salsa di mele, la crema di porcini con raviolini ai formaggi carnici. AIAT della Carnia, n. verde 800249905, www.carnia.it E scendiamo invece verso sud nella solare Agrigento per l’originale manifestazione Blues & Wine Soul Festival, un grande evento eno-musicale, l’unico in grado di coniugare il fenomenale spettacolo della migliore musica blues, soul e gospel all’entusiasmante scoperta dei migliori vini siciliani. Una vera esperienza polisensoriale il cui sipario si alza nelle calde notti estive di Sicilia per grandi concerti, mentre attorno al palco le migliori cantine di Sicilia e d’Italia presentano i propri prodotti. Mescita no-stop, work-shop dei sapori e professionisti appassionati guideranno il pubblico di Blues & Wine Soul Festival alla scoperta del vino, mentre intorno vibrano le chitarre graffianti e l’organo hammond non solo dei più grandi artisti del panorama internazionale del blues & soul, ma delle vere e proprie leggende del delta blues. E di giorno, oltre alle meraviglie estive dell’isola, visite presso le cantine e momenti di incontro alla scoperta del territorio. L’incredibile location all’aperto é allestita nel cuore del parco archeologico della Valle dei Templi dell’antica Akragas, a pochi metri dal Tempio di Giunone, della Concordia e di Ercole info@bluesandwine.com www.bluesandwine.com |
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ANTEPRIMA INVERNO 2005-2006 - ORTLER SKIARENA DIVENTA ‘INTERREGIONALE’ CON IL NUOVO INGRESSO DELLA STAZIONE TRENTINA DELLA MENDOLA. E IN TUTTE LE 15 LOCALITA’, NUOVI IMPIANTI SEMPRE PIU’ EFFICIENTI
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L’intercomprensorio sciistico dell’Ortler Skiarena, acquisisce nell’inverno 2005-2006 una nuova stazione. Si tratta della trentina Passo della Mendola-Ruffrè, storica località a cavallo dell’Alta Val di Non (a cavallo fra val di Non e Oltradige), zona forte anche per le attività alternative come fondo, orienteering, e ciaspole (sede della famosa Ciaspolada). Con questo ingresso, ora sono 15 le aderenti allo skipass unico dell’Ortler Skiarena per 325 km di piste, quasi tutte distribuite nell’Alto Adige centro-occidentale (a parte una in Svizzera, e, appunto, la nuova in Trentino). L’altra grande novità per il prossimo inverno è il potenziamento di alcune stazioni. A Solda, le bellissime piste ‘vista Ortles’ della zona dell’Orso saranno arricchite dalla nuova seggiovia 4 posti Des Alpes, al posto dei due vecchi skilift. Così i giganti dell’Ortles e il Gran Zebrù sono ancora più vicini! Nella zona Madriccio nuovo Funpark con 3 rails, 2 jumps + 1 box e 1 Boardercross. A San Martino-Sarentino nuova seggiovia quadriposto coperta Sattele, e nuovo tracciato Jochpiste, con innevamento artificiale. A Plan Passiria nuovo tracciato di fondo nella valletta di Lazins e nuovo snowpark. Al Renon, 2 nuovi skilift paralleli. Ma ora riassumiamo quali sono esattamente le 15 sorelline dell’Ortler Skiarena. Partendo da nord: Belpiano-Resia (Schoneben), Vallelunga (Maseben), Malga Haider-San Valentino (Haider Alm), Watles, Minchuns (un tocco internazionale: è in Svizzera!), Trafoi, Solda all’Ortles, Val Senales, Plan Passiria, Laces-Malga Tarres, Merano 2000, Malga Guazza-Val d’Ultimo (Schwemm Alm), San Martino-Sarentino (Reinswald), Corno del Renon, e l’ultima entrata, la trentina Passo della Mendola. Sono comprensori divertenti, ma non smisurati (da 5 a 40 km di piste); intriganti per i giovani dinamici e attivi, ma con grande appeal per le famiglie e i seniores; ben organizzati, ma equilibrati con il territorio. I dislivelli sono significativi (a Solda 1400 m, da 3250 a 1850 m, ma anche in luoghi meno conosciuti, per esempio a Sarentino, quasi 900 m, da 2460 a 1570 m), le piste presentano caratteristiche tecniche non banali e lunghezze notevoli (e per il 65% sono ampie e di media difficoltà), i 77 impianti sono dell’ultima generazione e in rinnovamento costante. Le code qui non si sono mai viste, e nemmeno gli assembramenti sulle piste. L’Ortler Skiarena propone quindi un nuovo ‘stile’ di vacanza sulla neve. Comunque lo vogliamo chiamare, ‘sciare soft’, ‘sciare slow’, ‘sciare sostenibile’ - possiamo sbizzarrirci nelle definizioni – è la concezione di uno sci a misura d’uomo, in località ben attrezzate ma dove poter entrare in sintonia con l’ambiente anche attraverso sport alternativi, e stabilire un più stretto contatto con una cultura locale autentica. www.ortlerskiarena.com |
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QUEST’ESTATE FLIPPER E “CALCETTI” VINCONO LA SFIDA CON I VIDEOGIOCHI LUSSO E STILE ANCHE PER IL “BIGLIARDINO”
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Nei bar, nei circoli ricreativi, negli stabilimenti balneari di tutta Italia dilaga una nuova moda, che poi non è altro che il ritorno al passato, neanche tanto remoto: al posto dei videogames di ultima generazione, sempre più frequentemente, tornano i “vecchi” gloriosi bigliardi, i flipper, i ping-pong ed i calcetti, che fanno tanto atmosfera Anni 50. Soprattutto d’estate gli avventori preferiscono sempre più il calcio balilla (o calcetto, o bigliardino come viene chiamato nelle diverse regioni). Questi giochi, che possono essere collocati anche all’esterno dei locali, in spiaggia, nei club e circoli sportivi, nei giardini delle case delle vacanze, sono divertenti, generano sfide fra amici e, coinvolgendo giocatori e spettatori, creano una simpatica atmosfera di aggregazione e di socializzazione. D'altronde come fare a rinunciare ad una sfida tra amici al bar dove, vinti e vincitori, finiscono inevitabilmente per bere insieme con la regola ferrea, nonché marziale, di "chi perde paga"? E’ una grande passione che accomuna milioni di persone in tutto il mondo. Basti citare, tra i personaggi illustri “patiti” di calcetto, il mitico Marlon Brando: proprio il 30 giugno, all’asta di Sothbey’s, tra altri cimeli a lui appartenuti, sara battuto anche il suo bigliardino! Un gioco antico (sembra sia stato inventato in Germania tra gli anni Venti e Trenta e contemporaneamente e indipendentemente in Francia), ma sempre all'avanguardia. La passione che oggi è “quantificata” con dati reali, veramente sorprendenti, regolamentata da associazioni, federazioni, campionati. Così, nel 2000, il Campionato Italiano di Biliardino a coppie dell'Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) ha registrato la partecipazione di oltre 10.000 giocatori o meglio 5.000 coppie, i tesserati della Ficb (Federazione Italiana Calcio Balilla) sono oltre 50.000 e altrettanto numerosi i tesserati della Liscb (Lega Italiana Sport Calcio Balilla, oggi Lisb Lega Italiana Sport Biliardino). Insomma, proprio tutti hanno riscoperto la passione per questo gioco semplice - come i migliori giochi di una volta – ma, addirittura più entusiasmante dei più moderni videogames. Usando il linguaggio dei numeri, in Italia biliardinomaniaci, secondo alcuni esperti, sono oltre 100.000 tra giocatori professionisti, semi-professionisti e "simpatizzanti". E’ naturale, quindi, che le aziende italiane specializzate rispondano alla crescente richiesta con nuovi modelli che, rispettosi delle tradizioni per quanto riguarda le regole e princìpi del gioco, sono innovativi nel design e nella scelta dei materiali. Ed i veri appassionati preferiscono proprio il bigliardino “Made in Italy”, magari un po’ più caro del “fratello cinese” ma di comprovata qualità, bellezza e affidabilità. Una di queste aziende è la storica Hermelin Bigliardi di Milano www.Hermelin.it fondata nel 1825 dall’imprenditore milanese Rinaldo Hermelin ed evoluta poi nella Hermelin & Co., oggi guidata dalla prima erede donna, Barbara, concreto esempio dell’imprenditoria femminile lombarda più dinamica e creativa. Oltre ai pregiatissimi bigliardi la casa milanese, infatti, offre agli appassionati anche tavoli da ping-pong e raffinati calcetti realizzati in modo scrupolosamente artigianale. Soprattutto questi ultimi costituiscono il fiore all’occhiello dell’azienda: il modello “Green”, ad esempio, è costruito in laminato di radica colorata (i colori sono a scelta del committente), mentre “Faraone”, ancora più sontuoso, ha sui bordi intarsi pregiati, personalizzabili a seconda dei gusti del cliente. Tutti i modelli di calcetto della Hermelin, offrono agli amanti del lusso, appassionati di sfide “calcistiche” che ricordano nostalgicamente i pomeriggi all’oratorio, una vasta gamma di opportunità di decorazione del telaio, facendolo diventare così un originale elemento d’arredo, spiritoso e giovanile, o lussuoso e serio, ma sempre in stile e di grande classe. E’ possibile inoltre, scegliere i colori delle “maglie” degli “omini-giocatori”, così d’assecondare le passioni dai tifosi più accaniti. La Hermelin & Co. Dispone di uno splendido show-room in Via A. Solari, 19 a Milano, dove, accanto ai bigliardi e accessori sono esposti anche modelli di calcetti. L’azienda offre anche alcuni pezzi antichi di grande pregio, consulenze, restauri. |
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