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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Luglio 2005
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GRANDI ASPETTATIVE PER LA PRESIDENZA BRITANNICA  
 
 Bruxelles, 4 luglio 2005 - A un seminario dell'Errin svoltosi il 29 giugno a Bruxelles politici e rappresentanti regionali hanno espresso le loro aspettative in materia di ricerca nei confronti della Presidenza britannica. Ben Turner della Rappresentanza permanente del Regno Unito all'Ue ha risposto con ottimismo, pur chiarendo i limiti di ciò che il Regno Unito potrà conseguire nei sei mesi di mandato. Tutti i partecipanti sono stati unanimi nel ritenere che l'approvazione del compromesso lussemburghese sulle prospettive finanziarie sarebbe stata una cattiva notizia per la ricerca. La riduzione del 40 per cento nell'ambito della sezione "Lisbona" del bilancio sarebbe stata "molto preoccupante" per l'eurodeputato polacco Jerzy Buzek e "una catastrofe" per Kurt Vandenberghe, il Capo di gabinetto aggiunto del Commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Ben Turner ha fatto presente che, qualora in sede di Consiglio europeo fosse stata decisa una considerevole riduzione delle risorse finanziarie destinate alla competitività, la Commissione avrebbe ritirato la sua attuale proposta relativa al Settimo programma quadro di ricerca (7Pq). "La proposta è tuttavia ancora valida e il Regno Unito compirà ogni possibile sforzo per giungere a un accordo sugli aspetti tecnici, non finanziari del programma", ha affermato. Adesso si aprono alcune possibilità per il governo britannico. Il Primo Ministro Tony Blair potrebbe proporre un progetto di bilancio completamente nuovo o modificare la proposta lussemburghese. "A Lussemburgo si è arrivati più vicini di quanto molti si rendano conto", ha affermato Ben Turner. Un accordo in questo senso non avrebbe necessariamente come conseguenza una netta riduzione del bilancio proposto per la ricerca, ha sostenuto Ben Turner: la ricerca è una delle varie priorità nell'ambito della rubrica "Competitività" del bilancio e, se la dotazione finanziaria totale per questa sezione dovesse subire drastici tagli, potrebbero essere previste disposizioni specifiche per la ricerca per evitare un'eccessiva riduzione dei fondi. Alcuni oratori hanno accolto con favore il dibattito suscitato dal disaccordo sul bilancio dell'Unione europea, tuttavia, come Ben Turner ha sottolineato, "Non possiamo avere il dibattito e contemporaneamente approvare il bilancio", aggiungendo che "L'esito migliore potrebbe essere quello peggiore in termini di calendario [per il 7Pq]". Il dibattito è stato accolto dal relatore sulle prospettive finanziarie del Comitato delle Regioni, Sir Albert Bore, come un'opportunità per riorientare i dibattiti politici e finanziari. Kurt Vandenberghe ha valutato in modo positivo la "nuova dinamica" determinata, a suo parere, dal mancato raggiungimento di un accordo. Inoltre, il dibattito non è stato accolto con favore solo nel Regno Unito e dai collaboratori di Janez Potocnik, secondo Kurt Vandenberghe. Da altri paesi sono giunti molti segnali che indicano che anch'essi vedono di buon grado una discussione sulla struttura del bilancio dell'Ue, ha detto. Jerzy Buzek ha invitato tutti i presenti a esercitare pressioni sui loro governi nazionali, e in particolare sui ministri della Scienza e dell'Economia, e ha già chiesto agli eurodeputati di fare altrettanto, riconoscendo che la Commissione e il Parlamento hanno presentato buone proposte e che "l'unico problema è il Consiglio europeo". L'eurodeputato si è detto fiducioso che "potremo contare sull'aiuto della Presidenza britannica, in quanto è una Presidenza che è interessata alla ricerca e che la pone al primo posto". Anche Kurt Vandenberghe ha manifestato lo stesso ottimismo, concludendo che "Lasciamo la proposta sul 7Pq in buonissime mani nel Parlamento europeo e possiamo anche lasciarla nelle mani sicure della Presidenza britannica". Il servizio di Cordis sulla Presidenza britannica sarà disponibile a partire dal 1° luglio al seguente indirizzo: http://www.Cordis.lu/united_kingdom  
   
   
I NEGOZIATI SUL 7PQ "DOMINERANNO" L'AGENDA DELLA PRESIDENZA BRITANNICA SULLA RICERCA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - In relazione all'insediamento della Presidenza britannica alla guida dell'Unione europea il 1° luglio, il Sottosegretario di Stato britannico alla Scienza e all'Innovazione, Lord Sainsbury of Turville, ha annunciato che durante il semestre presieduto da Londra l'agenda in materia di ricerca sarà dominata dalle consultazioni sul Settimo programma quadro (7Pq). In un messaggio di benvenuto pubblicato sul sito Cordis della Presidenza britannica, Lord Sainsbury ha dichiarato che uno degli obiettivi fondamentali del Regno Unito sarà la promozione di riforme economiche volte ad aumentare la prosperità e l'occupazione. La ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione sono pilastri centrali di quell'obiettivo generale, aggiunge. "Ci adopereremo per ottenere quanti più risultati possibile in relazione a questo fascicolo legislativo di vitale importanza, creando il consenso fra gli Stati membri sulla struttura generale del programma e cercando di favorire un agile passaggio dal 6Pq al 7Pq", dichiara Lord Sainsbury. Nell'ambito dei negoziati, la Presidenza britannica attribuirà priorità alla realizzazione di un programma quadro che sia "in linea con le esigenze degli utenti e sostenuto da procedure amministrative semplificate", si legge in una dichiarazione. Per quanto riguarda altre priorità, la Presidenza britannica si impegna a lavorare in stretta cooperazione con gli Stati membri al fine di raggiungere il consenso sulle componenti principali del Programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci) entro la fine del 2005. Auspica inoltre di pervenire ad un accordo in seno al Consiglio "Spazio" per una politica spaziale europea. Nel piano programmatico della Presidenza britannica figureranno altre questioni inerenti alla ricerca e si prevedono sviluppi per quanto riguarda il finanziamento della ricerca competitiva di base, il sostegno europeo a favore delle infrastrutture di ricerca e la ricerca nel campo della sicurezza. Il Regno Unito si augura altresì di far avanzare le discussioni sulla direttiva relativa alle invenzioni attuate tramite computer. Lord Sainsbury rivela infine che durante la Presidenza il Regno Unito intende incentivare gli investimenti privati nel campo della ricerca: "L'europa deve [...] diventare uno dei posti migliori al mondo per la ricerca e l'innovazione se vuole soddisfare l'obiettivo di portare al tre per cento del Pil gli investimenti nel settore della ricerca e sviluppo", ha concluso.  
   
   
VISITA DI FRANCO FRATTINI E LUC FRIEDEN PRESSO L’AGENZIA DELLE FRONTIERE ESTERNE (FRONTEX), A VARSAVIA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, responsabile della Giustizia, libertà e sicurezza, e il ministro lussemburghese della Giustizia, Luc Frieden, il 30 giugno si trovavano in Polonia, per conto della presidenza europea, per una visita presso l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri (Agenzia Frontex). Dopo un’escursione al confine orientale della Polonia e dell’Unione europea, al varco di frontiera di Korczowa, Franco Frattini e Luc Frieden hanno inaugurato l’Agenzia, prendendo la parola alla seconda riunione del suo consiglio d’amministrazione. “Con quest’agenzia,” hanno dichiarato il vicepresidente Frattini e il ministro Frieden “abbiamo introdotto finalmente, a livello europeo, un efficiente dispositivo di cooperazione operativa per le guardie nazionali di frontiera. La visita al confine esterno ci ha reso ancor più fiduciosi nella nostra capacità d’istituire e di preservare uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia per tutti gli abitanti dell’Ue. Lo spettro del terrorismo internazionale, la tragedia personale delle vittime della tratta di esseri umani e le altrettanto tristi e gravi conseguenze dell’immigrazione illegale nell’Ue ci rammentano costantemente che ci è necessario fare ancora di più per combattere le numerose e diverse minacce che gravano su questo settore”. Il vicepresidente Frattini ha aggiunto: “I cittadini europei si attendono giustamente da noi delle soluzioni efficaci per questi problemi di sicurezza. Ma tali soluzioni devono rispettare sempre e totalmente i diritti umani e salvaguardare l’integrità dello spazio comune di libera circolazione istituito dalla cooperazione Schengen.” “L’agenzia Frontex” ha aggiunto il ministro Frieden “sarà un importante strumento per la cooperazione operativa tra le guardie di frontiera degli Stati membri, che uniranno i loro sforzi in operazioni comuni alle frontiere esterne dell’Ue. Si tratta di una nuova, grande iniziativa verso un sistema integrato di gestione delle frontiere esterne. Oltre ad essere un importante strumento per l’Ue al suo interno, l’Agenzia diventerà anche il punto focale per la nostra cooperazione con il mondo esterno, per quanto riguarda i controlli di frontiera tra paesi vicini o tra partner nell’ambito di una strategia globale”. L’agenzia coordinerà/assisterà i servizi degli Stati membri responsabili dell’attuazione dell’acquis Schengen per il controllo delle persone alle frontiere esterne (i servizi nazionali di guardie di frontiera). Il consiglio d’amministrazione dell’Agenzia Frontex si è riunito per la prima volta a Varsavia il 25 maggio 2005, ha adottato il proprio regolamento interno e ha eletto quale suo presidente il comandante in capo della regia marescialleria Minze Atte Beuving (Paesi Bassi) e, come vicepresidente, il generale di divisione Jozsef Bendek (Ungheria). Inoltre, in base a un elenco ristretto stabilito dalla Commissione, il consiglio d’amministrazione ha nominato direttore esecutivo dell’Agenzia il colonnello Ilkka Laitinen (Finlandia).  
   
   
LA VICEPRESIDENTE WALLSTRÖM SOTTOLINEA IL RUOLO FONDAMENTALE DELLE ANTENNE DI INFORMAZIONE EUROPE DIRECT AI FINI DELLA NUOVA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Il coinvolgimento dei cittadini nel dibattito europeo a livello locale - uno degli elementi centrali della nuova strategia di comunicazione della Commissione - è stato il tema del discorso pronunciato oggi a Bruxelles dalla Vicepresidente Margot Wallström in occasione del suo primo incontro con i rappresentanti delle nuove antenne di informazione Europe Direct. Rivolgendosi ai rappresentanti delle antenne venuti a Bruxelles da tutti i paesi dell’Unione europea per partecipare al primo seminario di formazione di base destinato alla nuova rete di informazione Europe Direct, dal titolo “Comunicare l’Unione europea: politiche e attori fondamentali nella costruzione dell’Europa”, la Vicepresidente Wallström ha dichiarato: “Per molto tempo il nostro progetto è stato rivolto ad un’élite politica; non siamo stati capaci di ascoltare, non siamo stati capaci di spiegare e non siamo stati capaci di radicare le questioni europee nella politica nazionale; forse ciò era accettabile quando i risultati della cooperazione – la pace e la prosperità – erano evidenti, ma ora non è più sufficiente”. Imparata la lezione dai recenti referendum, l’Unione deve prendere tempo per riflettere, elaborare e attuare un piano “D”: "D" come dialogo, come dibattito e come democrazia. La Vicepresidente Wallström ha affermato che la sua visione dell’Europa è quella di uno sviluppo sostenibile in cui il progresso economico vada di pari passo con la sicurezza sociale e con l’attenzione per l’ambiente, settori nei quali è evidente il sostegno dell’opinione pubblica a favore di un’azione a livello comunitario. La Vicepresidente ha poi aggiunto che l'Unione deve anche combattere il terrorismo, il traffico di stupefacenti, la tratta degli esseri umani e la criminalità organizzata, ma che questo obiettivo è realizzabile solo nell’ambito di un sistema in cui i cittadini possano riappropriarsi dell’elaborazione delle politiche e dei loro risultati. Di conseguenza, la politica di comunicazione dell'Unione europea deve essere capace di reagire prontamente, deve essere improntata ad un approccio dal basso verso l'alto e deve sapersi adattare ai diversi tipi di pubblico. Le antenne di informazione avranno un ruolo essenziale nel conseguimento di questi obiettivi, in quanto rappresentano uno straordinario ponte di collegamento tra i responsabili politici a Bruxelles e i cittadini di tutta l’Unione europea. Le 400 nuove antenne di informazione Europe Direct, attive dal 1° maggio 2005, offrono ai cittadini dell’Unione europea informazioni, consulenza, assistenza e risposte alle loro domande sulla legislazione, sulle politiche, sui programmi e sulle possibilità di finanziamento offerte dall’Ue. La rete Europe Direct è il servizio di informazione parallelo al call center Europe Direct, accessibile da tutti gli Stati membri telefonando al numero verde 00800 6 7 8 9 10 11.  
   
   
E-GOVERNMENT: STANCA, ENTRO 2005 COMPLETATI GRAN PARTE PROGETTI LOCALI  
 
Roma, 4 luglio 2005 - 2005 - L’e-government degli enti locali è in dirittura d’arrivo. “Sulla base della progressione in atto, si prevede che entro quest’anno sarà completata la maggior parte dei 134 ‘cantieri digitali’ avviati con la 1.A fase di e-Government e, di conseguenza, la disponibilità di servizi on line per cittadini ed imprese”: lo ha annunciato Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, alla prima giornata della “3.A Conferenza sullo stato di attuazione dell’e-Government nelle Regioni e negli Enti locali”, dove ha precisato che “l’avanzamento medio dei progetti è intorno al 70%, ma i primi 52 sono ormai completati al 92%”. Anzi, ha aggiunto il ministro, “98 dei 134 progetti digitali hanno già reso disponibili 166 servizi ai cittadini e 79 progetti hanno messo on line 389 servizi per le imprese”. Si tratta di un processo complesso in cui sono coinvolte tutte le Regioni, più di 3 mila Comuni, un centinaio di Province e 200 comunità montane. Inoltre ciascun progetto riguarda insiemi di amministrazioni, da qualche decina e qualche centinaia per quelli più complessi. “Tutte le risorse dell’e-Government per gli enti locali sono state allocate”, ha detto Stanca, “non solo i 400 milioni di € dei fondi Umts, ma anche tutte quelle destinate dal Cipe e dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione. In particolare all’e-Government locale sono andati complessivamente ben 1.345 milioni di €, 775 dei quali destinati al Sud. Con lo strumento degli Apq-accordi di Programma Quadro abbiamo poi fatto convergere risorse nazionali con quelle regionali e comunitarie. Non abbiamo distribuito fondi a pioggia, come si usava tradizionalmente, ma costruito con le Regioni progetti specifici, accuratamente definiti nei settori dell’e-Government, come sanità, larga banda, sviluppo locale dei territori di eccellenza. Sono già 29 gli Apq stipulati, di cui 12 integrativi, per un valore di 750 milioni di €. Insomma”, ha sottolineato il ministro, “il Governo ha fatto la sua parte ed ora l’attuazione è nelle mani di Regioni ed enti locali a cui è necessario chiedere, in particolare a quelli del Mezzogiorno, il rispetto degli impegni assunti”. Il motivo di questa presa di posizione è presto detto. Stanca, infatti, non ha nascosto che “per taluni progetti esiste un ritardo, che è mediamente di nove mesi; 18 i progetti che non hanno ancora superato il 20% di avanzamento e 3 non sono neanche partiti. Questo dimostra una carente capacità di attuazione da parte di alcuni enti locali. L’83% dello stato d’avanzamento dei progetti riguarda il Nord Est, rispetto al 50% del Sud”. Pur convenendo che “occorre sostenere i più deboli”, il ministro ha perciò posto un fermo “no” al cosiddetto “accanimento terapeutico”. Così che “i progetti che non progrediscono saranno interrotti. I criteri saranno discussi con Regioni e associazioni delle autonomie locali. Ma c’è consenso unanime sul rimettere in circolo le risorse incagliate, nell’interesse degli stessi enti locali”. Stanca ha poi posto in evidenza una novità: “per la prima volta un così vasto programma di investimenti per l’innovazione nella pubblica amministrazione viene monitorato con accuratezza e rigore non solo dal punto di vista della spesa ma anche da quello dei risultati. Sono attivi due cruscotti di monitoraggio: uno sul processo di attuazione da parte delle amministrazioni responsabili e, l’altro, dalla parte di chi usa, ossia dei cittadini e delle imprese”. Il ministro ha inoltre fatto presente che il 92% dei 1.112 Comuni con più di 10 mila abitanti ha ormai un sito web. Non solo, ma si sta assistendo ad una progressiva sostituzione di "vetrine informative" in servizi interattivi. Nell'ultimo anno questa trasformazione ha ormai interessato un quarto dei Comuni di questa dimensione. Sul fronte della ripartizione geografica, il ministro Stanca ha detto che il Nord Ovest risulta essere il territorio con più Comuni con almeno un servizio ad alta interattività, con in testa il Piemonte (51% dei Comuni con più di 10 mila abitanti) e Lombardia (46%). Nel Nord Est la Regione più interattiva è l'Emilia Romagna (38%); nel Centro la media è del 21%, mentre il Sud si attesta sul 13%, con l'eccezione positiva della Sardegna (32%).
e-Government: I Fondi Ripartiti A Regioni Ed Enti Locali
(*) in milioni di €
             1ª Fase   2ª Fase     Apq    Totale    da Mit da Ue, Regioni ed Enti Locali
Italia     425           170          750     1.345            710              635 
al Sud    130             45          600       775             500              275
 
   
   
IL PROGETTO NANODIALOGUE SI PROPONE DI COINVOLGERE IL PUBBLICO IN UN DIBATTITO SU NANOTECNOLOGIE E NANOSCIENZE  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Lo sviluppo delle nanotecnologie e delle nanoscienze (N&n) è ancora agli inizi, benché si preveda che entro il 2010 il mercato dei prodotti basati sulla nanotecnologia crescerà fino a raggiungere centinaia di miliardi di euro. Per stimolare il dibattito pubblico sugli sviluppi della ricerca in questo campo, è stato avviato di recente il progetto Nanodialogue a titolo del Sesto programma quadro (6Pq) dell'Unione europea. Benché i prodotti che utilizzano le nanotecnologie siano già sul mercato e stiano suscitando un crescente interesse nel pubblico grazie alla fantascienza, quest'ultimo ha un grado di conoscenza del loro potenziale effettivo in termini economici e sociali che è verosimilmente ancora molto basso. Il dialogo sulle questioni sociali ed etiche sollevate dalle N&n, che coinvolge ricercatori, cittadini, società civile e comunità economica, sta diventando indispensabile per le decisioni di politica democratica in quest'area. La Commissione europea sta appoggiando azioni specifiche volte a potenziare la comunicazione sulle N&n nell'ambito del programma di lavoro sulla ricerca del 6Pq, con "Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali basati sulla conoscenza e nuovi processi e dispositivi di produzione" (Nmp). Il progetto Nanodialogue, ovvero "Nanodialogue - Enhancing dialogue on Nanotechnologies and Nanosciences in society at European level One" (Nanodialogue - potenziare il dialogo sulle nanotecnologie e le nanoscienze nella società a livello uno europeo), ha una dotazione di bilancio pari a 850.000 euro. Il coordinatore del progetto e direttore del centro scientifico napoletano Città della Scienza, il dott. Luigi Amodio, ha dichiarato al Notiziario Cordis, "I centri scientifici sono i luoghi naturali in cui occuparsi di tali questioni. Il modello pratico costituirà una parte importante del rapporto tra scienza e società in futuro, parallelamente ai centri scientifici e a nuove attività quali i caffè scientifici". I partner del progetto comprendono otto centri scientifici di tutta Europa, nonché Ecsite, la European Network of Science Centres and Museums (rete europea di musei e centri scientifici). Al fine di trattare anche le problematiche della partecipazione sociale, il consorzio del progetto comprende anche il Centre for Studies on Democracy presso l'Università di Westminster nel Regno Unito. Luigi Amodio colloca l'iniziativa nel contesto del recente referendum italiano riguardante la ricerca sulle cellule staminali e dello scarso livello di affluenza alle urne. "La maggior parte delle persone è in grado di capire le argomentazioni culturali, politiche o religiose, ma non dispone necessariamente degli strumenti per comprenderne gli aspetti scientifici", osserva. La scienza e la tecnologia sono vitali per l'economia europea, e una maggiore comprensione tende a generare maggiore sostegno, secondo Luigi Amodio. Se le persone non si rendono conto del ruolo rivestito dalla scienza e dalla tecnologia, non saranno in grado di appoggiare le politiche più adatte al futuro. "Le persone hanno sia il diritto sia il dovere di sapere che cosa accade nei laboratori europei per poter prendere decisioni informate su quale attività si debba continuare ad appoggiare", ha proseguito Luigi Amodio, che ha anche aggiunto che, con il progressivo moltiplicarsi delle fonti di informazione, l'accento si sposterà sempre più sull'aspetto del dovere. Il progetto, avviato nel marzo 2005, sta attualmente sviluppando un quadro di canali di base per la comunicazione e il dibattito sociale sulle N&n. Il progetto si basa su una duplice strategia: da una parte, si propone di comunicare al grande pubblico gli sviluppi più recenti della ricerca nel campo delle N&n, dall'altra, cercherà di coinvolgere i ricercatori, la società civile e i cittadini in un dialogo sociale sulle nanotecnologie e le scienze ad esse correlate. Tale dialogo sarà utile al progetto per individuare le questioni e le principali preoccupazioni di tali gruppi nei confronti delle nanotecnologie. Nanodialogue è iniziato con un seminario nel giugno 2005 basato sulla metodologia delle "mostre simulate", allo scopo di progettare il contenuto degli strumenti di comunicazione del progetto. Tra questi figurano: sette moduli di esposizione interattiva, compreso il materiale pratico da esposizione, prodotti didattici e multimediali sulle N&n, e un sito Internet per la divulgazione delle informazioni e la raccolta dei riscontri. "Tenteremo di prendere in esame situazioni e applicazioni della vita reale, quali la sanità, i nuovi materiali e l'ambiente", ha affermato Luigi Amodio, "ciò avvicinerà la tecnologia ai cittadini e alla loro vita quotidiana". I moduli espositivi verranno mostrati negli otto paesi partecipanti durante un periodo di almeno sei mesi, a partire dal febbraio 2006. In parallelo, verrà organizzata a livello locale una serie di manifestazioni, di dimostrazioni scientifiche e di dibattiti per coinvolgere ancor più attivamente i cittadini. Una volta ultimato il progetto, alla fine di febbraio 2007, i moduli verranno esposti in altre sedi nei paesi partecipanti (Belgio, Estonia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna e Svezia). Come è stato rilevato nel corso del forum "Scienza e società" della Commissione europea svoltosi a Bruxelles in aprile, vi è un'attenzione crescente nei confronti del dialogo bilaterale nella comunicazione della scienza. Luigi Amodio ha così espresso la propria opinione in proposito: "Esamineremo anche i modi in cui reperire dati dal pubblico, sebbene vi siano due probabili metodologie principali: una combinazione di interazione multimediale e di esperienza diretta nei musei, e il coinvolgimento del pubblico nelle mostre e dimostrazioni di carattere scientifico". A ciò si potrebbe aggiungere l'utilizzo di siti Internet e un gioco di carte sperimentale. Il progetto riunirà e analizzerà i riscontri forniti dai partecipanti al seminario, raccolti alle mostre e sul sito Internet. Tali riscontri verranno utilizzati per formulare una serie di raccomandazioni alla Commissione europea sull'agenda "governance" nello Spazio europeo della ricerca (Ser). Le raccomandazioni verranno discusse in occasione di una conferenza europea finale in cui interverranno esperti in materia, decisori politici e parti interessate.
Per informazioni su questo e altri progetti sulle N&n finanziati dal 6Pq consultare: http://www.Cordis.lu/nanotechnology/src/pressroom_projects.htm  
Per maggiori informazioni sul sostegno comunitario alla ricerca sulle nanotecnologie consultare: http://www.Cordis.lu/nanotechnology/  
Per maggiori informazioni sui finanziamenti alle nanotecnologie a titolo del 6Pq consultare: http://www.Cordis.lu/fp6/nmp.htm
 
   
   
IL PROGETTO CRC PRESENTA: IL TERZO RAPPORTO SULL’INNOVAZIONE FA IL PUNTO SULLO STATO D’AVANZAMENTO DELL’E-GOVERNMENT IN ITALIA  
 
 Roma, 4 luglio 2005 – Il Terzo Rapporto sull’innovazione 2005, presentato il 30 giugno realizzato dal Progetto Crc (Centri Regionali di Competenza per l’e-government e la Società dell’informazione), arriva in una fase in cui lo sviluppo dei processi innovativi prodotti dall’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in particolare quelli relativi alle pubbliche amministrazioni, presenta indicatori particolarmente positivi a livello locale. Una considerazione che ha trovato conferma anche nell’ultima rilevazione di Assinform, che a fronte di una moderata crescita del mercato Ict nel 2004 (+1,5%), registra la performance particolarmente positiva del segmento della Pubblica Amministrazione Locale (+2,7%). I contenuti del Rapporto Innovazione 2005 Prima parte – Il capitolo 1, offre una lettura trasversale dei Report regionali, evidenziando come le politiche e iniziative in atto nelle regioni diano sempre più importanza all’obiettivo di portare l’accesso a banda larga nei piccoli Comuni e alla maggiore inclusione e partecipazione della cittadinanza nei processi di innovazione (cap.1). Il capitolo 2 presenta l’impostazione e l’avanzamento degli Accordi di Programma Quadro per la società dell’informazione (Apq Si), emersi nell’ultimo anno come strumento principale per l’attuazione delle politiche di innovazione in vari ambiti, nel Mezzogiorno e non solo. Al 30 aprile 2005 erano stati stipulati 17 Apq con altrettante Regioni e 7 integrativi per un valore di quasi 500 milioni di euro. Il capitolo 3 illustra come la revisione di medio periodo del Quadro Comunitario di Sostegno e dei programmi operativi regionali Obiettivo 1, che ha interessato nel 2004 tutte le Regioni del Mezzogiorno, abbia prodotto un sostanziale riallineamento della programmazione 2000-2006 con gli orientamenti e le priorità recenti maturati a livello europeo e nazionale. Spostando l’attenzione dalle politiche alla progettualità, il capitolo 4 propone una fotografia sull’avanzamento dei progetti del 1° Avviso di e-government, alla data di fine febbraio 2005, mentre il capitolo 5 tratta l’avvio operativo della fase 2 dell’e-government, con gli avvisi per il Sistema pubblico di connettività (Spc), il T-government, le offerte di riuso e la promozione dei servizi. Il capitolo 6, a sua volta, è interamente dedicato all’avviso per i progetti sulla cittadinanza elettronica, ovvero l’e-democracy. Gli sviluppi negli strumenti e servizi abilitanti l’e-government sono trattati nel capitolo 7, che presenta il nuovo modello per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa del Spc e il progetto interregionale Icar che lo sperimenterà in vari campi e nel capitolo 8, dedicato alle iniziative sempre più numerose per la diffusione delle carte di accesso ai servizi secondo lo standard della Carta Nazionale dei Servizi (Cns). Il capitolo 9 presenta i risultati della prima rilevazione dell’Osservatorio sui servizi on-line (Sol) attivato dalla rete Crc a fine 2004. Si segnala l’ampiezza della ricognizione – che ha coperto tutti i Comuni con più di 10.000 abitanti - e la specifica metodologia utilizzata, basata su una lista normalizzata di circa 450 servizi a cittadini e imprese. Il capitolo 10, infine, propone come di consueto il quadro dell’avanzamento del progetto Crc, evidenziando in particolare le “specializzazioni” e iniziative maturate nell’ultimo anno nella rete Crc su temi quali: l’accessibilità ai servizi di e-government; l’e-democracy; le soluzioni alternative per la banda larga in aree periferiche; l’innovazione dei piccoli Comuni; la misurazione della società dell’informazione e il riuso delle soluzioni di e-government. Seconda parte – Presenta le schede di sintesi dei singoli Report regionali (contenuti nel cd allegato al Rapporto innovazione e disponibili anche su www.Crcitalia.it). Le Regioni Emilia-romagna, Lazio, Piemonte, Sardegna e Veneto hanno anche pubblicato una versione cartacea dei rispettivi Report regionali 2005, ottenibile a richiesta dai rispettivi Crc locali. Terza parte - Contiene quest’anno la sintesi della ricerca realizzata da un gruppo di lavoro della rete Crc sulle politiche per l’e-learning a livello regionale. Accordi di Programma Quadro (Apq) L’apq è lo strumento di programmazione negoziata che meglio si adatta alle azioni di coordinamento dei diversi livelli istituzionali (locale, regionale, nazionale, europeo) coinvolti nell’attuazione dei processi di sviluppo economico territoriale. L’apq è sottoscritto dai dirigenti di settore della Regione, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’amministrazione centrale competente. Le risorse che confluiscono nell’Apq, destinati in modo certo alla copertura finanziaria che lo costituiscono possono essere di diverse tipologie: risorse ordinarie, nazionali e regionali; risorse aggiuntive nazionali per le aree sottoutilizzate (Fas); risorse aggiuntive comunitarie. A partire dal 2002 e fino al 30 aprile 2005 sono stati stipulati 17 Apq e 7 accordi integrativi tra Stato, Regioni e Autonomie locali nel settore Società dell’informazione, per un valore totale di 489.690.969 euro Sistema Pubblico di Connettività (Spc) L’avviso di giugno 2004 ha previsto il co-finanziamento di progetti selezionati per garantire la copertura territorialedi tutto il paese e per promuovere l’adeguamento dei servizi infrastrutturali in corso di attuazione presso le regioni e le province alle specifiche del Sistema Pubblico di Connettività. Potevano presentare progetti esclusivamente le amministrazioni regionali e le Province autonome di Trento e Bolzano. La Commissione istituita presso il Cnipa, che ha concluso i suoi lavori all’inizio del 2005 ha ammesso al co-finanziamento 56 progetti, per un valore complessivo di 96 milioni di euro (64 milioni investiti direttamente dalla Regioni e dalle Province autonome, 32 di di co-finanziamento). Il completamento dei progetti dovrà avvenire entro 36 mesi dall’erogazione della prima tranche di finanziamento. La Regione con il maggior numero di progetti approvati è la Lombardia (8), che ottiene anche il co-finanziamento totale più alto (3.625.000 €). A seguire il Piemonte (6 progetti e 2.505.000 €) e il Lazio (6 progetti e 2.348.000 €). La Sicilia si aggiudica in totale 2.700.00 € per un solo progetto, mentre al Veneto vanno 2.264.000 € per 5 progetti. Il progetto interregionale Icar ha visto la partecipazione congiunta di 16 Regioni e una Provincia autonoma. T-government Il bando Cnipa per la selezione e il co-finanziamento di progetti per lo sviluppo dei servizi di e-government sulla piattaforma digitale terrestre è stato pubblicato nel giugno 2004. Sono stati ammessi al co-finanziamento, pari a 7 milioni di euro, 29 progetti, che dovranno essere completati entro 10 mesi dall’apertura dei ‘cantieri’. I progetti co-finanziati coinvolgono 13 Regioni capofila di progetto, 25 Province, 164 comuni, 15 comunità montane e 40 emittenti tv tra locali e nazionali. Tra le regioni, la Lombardia è quella che ha avuto il maggior numero di progetti (5), seguita da Toscana (4) e Puglia (3). E-democracy L’avviso del Mit, emanato ad aprile 2004 e destinato agli Enti locali, aveva lo scopo di di individuare e co-finanziare progetti che, attraverso l’utilizzo delle Ict, avessero come fine la promozione della partecipazione dei cittadini alle attività delle pubbliche amministrazioni locali e ai loro processi decisionali, con l’obiettivo di migliorarne l’efficacia, l’efficienza e la condivisione da parte degli attori coinvolti. La Commissione di valutazione istituita dal Cnipa, che ha svolto i suoi lavori tra luglio 2004 e marzo 2005, ha valutato positivamente 57 progetti (a fronte dei 129 presentati) per un co-finanziamento totale di 9,5 milioni di euro. Agli Enti locali del Lazio è andata la quota di co-finanziamento totale più alta (1.440.000 euro), seguito dalla Lombardia (1.275.000). Lazio e Lombardia sono anche le regioni che hanno avuto co-finanziati più progetti (7), davanti al Piemonte (5 progetti e 960.000 euro) e alla Sicilia (5 progetti e 645.000 euro). Il Rapporto Innovazione 2005 è on line su www.Crcitalia.it  
   
   
LA VI COMMISSIONE FINANZE E TESORO DEL SENATO VISITA LA SOCIETÀ GENERALE D’INFORMATICA (SOGEI) DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE CHE HA PRESENTATO LE SOLUZIONI TECNOLOGICHE REALIZZATE PER L’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Una delegazione della Vi Commissione finanze e tesoro del Senato, guidata dal presidente Pedrizzi (An), ha fatto visita alla sede dell’Anagrafe Tributaria gestita da Sogei, Società Generale d’Informatica S.p.a. I senatori sono stati ricevuti dai vertici di Sogei, che hanno presentato ai componenti della Commissione i risultati ottenuti nel triennio successivo all’acquisizione della Società da parte del Ministero dell’economia e delle finanze. Alla visita della Commissione parlamentare hanno partecipato Bonavita (Ds-u), Cambursano (Mar-dl-u), Eufemi (Udc), Girfatti (Fi) e Turci (Ds-u). «Negli ultimi tre anni, la Sogei pubblica - ha spiegato il presidente Sandro Trevisanato – ha raggiunto importanti risultati riducendo i costi ed ampliando la gamma di servizi dedicati a cittadini ed imprese per conto dei clienti istituzionali. È importante che, oggi, lo Stato sfrutti tali economie e metta al servizio di altri ministeri ed amministrazioni, in Italia e in Europa, le esperienze di Sogei maturate nella gestione del Sistema informativo della fiscalità, nei Sistemi di controllo dei giochi pubblici, nella gestione di siti di Disaster Recovery e Business Continuity di sistemi informativi strategici per il Paese». L’amministratore delegato e direttore generale di Sogei, Aldo Ricci, si è quindi soffermato sulle iniziative condotte negli ultimi 3 anni per riallineare la Società a nuovi standard tecnologici e produttivi con particolare riferimento alla sicurezza delle banche dati e delle infrastrutture ed ha, inoltre, illustrato il progetto Tessera Sanitaria, iniziativa introdotta in partnership con l’Agenzia delle entrate e l’Rgs per realizzare un sistema di monitoraggio della spesa pubblica sanitaria, aggiungendo: «ad oggi Sogei, in collaborazione con le Regioni, ha distribuito complessivamente oltre 5 milioni di Tessere Sanitarie e si appresta ad effettuare il monitoraggio dei dati di spesa per farmaci e prestazioni specialistiche, in completa sicurezza e tutela della privacy della persona assistita». A nome della Vi Commissione finanze e tesoro del Senato e degli altri componenti della delegazione, il sen. Riccardo Pedrizzi, nell’esprimere piena soddisfazione per le attività svolte da Sogei e per gli sfidanti obiettivi che il nuovo Consiglio di Amministrazione ha delineato per gli anni a venire, ha affermato: «assistiamo oggi, concretamente, alla conferma di un’intuizione che, nel 2002, fu espressa da tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento: il patrimonio di soluzioni e di competenze tecnico-organizzative detenuto da Sogei è strategico e delicato per il Paese e deve essere gestito in ambito pubblico. Comprendo, altresì, i passi da gigante che Sogei ha fatto dopo la nazionalizzazione e condivido l’idea che tale Società, che già opera nell’interesse pubblico, possa ampiamente contribuire allo sviluppo del Paese».  
   
   
AVANZO DEL SETTORE STATALE – GIUGNO 2005: DATI E COMMENTO  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che nel mese di giugno 2005 si è registrato un avanzo del settore statale di circa 6.800 milioni di euro a fronte di un avanzo di 7.974 milioni nel giugno 2004. Nel primo semestre del 2005 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 43.400 milioni, mentre nell'analogo periodo 2004 si era avuto un fabbisogno pari a 40.955 milioni. I dati segnalano un miglioramento strutturale dei conti, in linea con quanto prescritto dal nuovo Patto di Stabilità e Crescita, pur in un periodo di bassa crescita. Nel mese di giugno, l’avanzo del settore statale sconta il venir meno di entrate una tantum per 4.500 milioni: seconda rata del condono fiscale (2.700 milioni) e altre entrate straordinarie (1.800 milioni). Ne consegue che, in termini omogenei, l’avanzo di giugno 2005 è migliore di quello dello stesso mese del 2004 per circa 3.300 milioni. Nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2004, sono venute meno entrate straordinarie per circa 7 mila milioni di euro. Ne consegue che in termini omogenei, il fabbisogno dei primi sei mesi di quest’anno è inferiore di 4.500 milioni rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2004. L’avanzo del settore statale di giugno 2005 è attribuibile, tra l’altro, al buon andamento delle entrate fiscali ordinarie e al gettito dell’autoliquidazione, che riflette gli effetti della revisione degli studi di settore e il provvedimento Irap adottato lo scorso 16 giugno. Per quanto riguarda la spesa, i prelievi effettuati dagli enti decentrati sono stati contenuti. Negli altri comparti, l’andamento è in linea con le previsioni.  
   
   
AUTOTASSAZIONE: POSITIVI I PRIMI DATI  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che i primi dati relativi alle entrate fiscali di giugno 2005, comprensivi dell’autotassazione, segnalano un miglioramento di oltre 2 miliardi, con un aumento del 5 per cento rispetto allo stesso mese del 2004. Il miglioramento è stato in gran parte determinato dai versamenti delle imposte dirette. In particolare: l’aumento dei versamenti Ires (+24,5%) è legato all’applicazione della riforma dell’imposta sulle società, alle norme previste dalla Legge finanziaria e alla scelta dei contribuenti di versare l’imposta a giugno, anziché a luglio; il gettito Ire è aumentato del 4,5%; il gettito Irap ha mostrato una sostanziale tenuta. Maggiori dettagli sulle dinamiche di gettito dell’autotassazione saranno forniti prossimamente dall’amministrazione finanziaria.  
   
   
CORPORATE IMAGE AL COMUNE DI SEGRATE: ALL’INGRESSO ARRIVA IL PORTIERE  
 
Segrate, 4 luglio 2005 - E’ partito dal 1° luglio in via sperimentale il servizio di portierato, introdotto per regolamentare l’accesso al palazzo di via 1° Maggio. Tutti i giorni, dalle 8 alle 19, l’operatore incaricato provvederà a far rispettare le disposizioni date dalla Direzione Generale: accesso libero per Urp e Protocollo, pass visitatore per tutti gli altri uffici aperti ai cittadini, previo deposito del documento di identità. D’obbligo attenersi agli orari. Stessa procedura per chi dovrà incontrare amministratori, dirigenti e funzionari, che riceveranno solo su appuntamento. All’insegna di una corporate image, badge interno di riconoscimento da portare a vista per il personale, ma anche per sindaco, assessori e consiglieri comunali. “Alla base di questa scelta che condividiamo con molti altri enti pubblici, Provincia e Regione, non solo motivi di controllo e sicurezza – puntualizza Adriano Alessandrini, sindaco - , ma la precisa volontà di riorganizzare il sistema dei servizi al cittadino puntando su ordine, presenza ed efficienza e prestazioni sempre migliori alla collettività”. Un progetto di più ampio respiro che si concluderà con la creazione entro fine 2006 dello “Sportello S@c – servizi al cittadino”, spazio polifunzionale che concentrerà tutte le funzioni degli uffici aperti al pubblico.  
   
   
OPZIONE CONSOLIDATO NAZIONALE: AL 31 OTTOBRE 2005 IL TERMINE DI COMUNICAZIONE  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che è stato firmato il Dpcm che differisce per quest’anno il termine entro il quale i contribuenti Ires debbono comunicare all’Agenzia delle Entrate l’esercizio dell’opzione per il regime di consolidato nazionale. Il nuovo termine, fissato al 31 ottobre 2005, può essere utilizzato da tutti coloro per i quali il termine ordinario sarebbe scaduto prima di questa data. Il Dpcm è in corso di pubblicazione nella "Gazzetta Ufficiale".  
   
   
FINMECCANICA: LISTA PER IL RINNOVO DEL CDA  
 
 Roma, 4 luglio 2005 - Con riferimento all’Assemblea degli Azionisti di Finmeccanica S.p.a., convocata per i giorni 11 e 12 luglio 2005 (prima e seconda convocazione), il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che depositerà presso la sede della società, per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, la seguente lista: Pierfrancesco Guarguaglini (Presidente); Franco Bonferroni; Gian Luigi Lombardi-cerri; Roberto Petri; Dario Scannapieco; Guido Venturoni; Paolo Vigevano. A tali consiglieri si potrà aggiungere un amministratore senza diritto di voto, la cui nomina - ai sensi dei poteri speciali previsti nello Statuto di Finmeccanica – sarà disposta con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro delle Attività Produttive.  
   
   
RELAZIONE 2004 DELLA BCE: RIFORME STRUTTURALI A FAVORE DELLA CRESCITA  
 
 Bruxelles, 4 luglio 2005 - In presenza di Jean-claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, l'Aula esaminerà la relazione di Kurt Joachim Lauk (Ppe/de, De) che si compiace della relazione annuale 2004 della Bce e del suo nuovo formato e porge il benvenuto al nuovo membro del comitato esecutivo, Lorenzo Bini Smaghi, «che come tutti i membri nominati finora è noto per essere favorevole alla stabilità dei prezzi». Per i deputati della commissione per i problemi economici e monetari, la Bce ha reagito correttamente agli sviluppi economici e finanziari del 2004 e, sottolineano, dovrebbe continuare ad essere vigile per quanto riguarda i prezzi del petrolio, i prezzi delle abitazioni e l'eccessiva liquidità tuttora prevalente. Essi, inoltre, plaudono alla scelta della Bce di concentrarsi «sul suo obiettivo primario», ossia mantenere la stabilità dei prezzi, «contribuendo in tal modo a conseguire una crescita economica sostenuta». A parere dei deputati, infatti, la debolezza relativa dell'attività economica e la diminuzione della fiducia del settore privato nella zona dell'euro, registrate nel 2004, sono riconducibili «alla mancanza di riforme strutturali e al fatto che in Europa le ore lavorate siano inferiori a quelle di altre parti del mondo». Occorre pertanto imprimere un'accelerazione alle riforme strutturali al fine di incrementare il potenziale di crescita degli Stati membri. La relazione, poi, nota che la Bce è favorevole al rafforzamento dello strumento di prevenzione costituito dal Patto di stabilità e di crescita, ma anche che ha ripetutamente criticato un eventuale allentamento dello strumento correttivo del Psc. Tale posizione è giudicata dai deputati «coerente con quella di tutte le altre banche centrali dell'euro-zona». D'altra parte, è ricordata la necessità di una maggiore convergenza all'interno della zona euro a fronte di tassi d'inflazione e di crescita tuttora divergenti. Appoggiando l'introduzione dell'euro in tutti gli Stati membri, la relazione si compiace pertanto dell'adesione di Cipro, Lettonia e Malta all'Erm Ii (meccanismo di cambio europeo) avvenuta il 2 maggio 2005. A tale proposito, i deputati, si dicono convinti che i primi partecipanti debbano rispettare i criteri di convergenza definiti nel trattato e partecipare per almeno due anni all'Erm Ii. Soddisfazione è poi espressa in merito al «chiaro impegno» della Bce nei confronti della ratifica della Costituzione, «che elenca tutti gli elementi essenziali per il quadro politico dell'Uem nell'ambito sia del pilastro monetario che del pilastro economico e finanziario». Ed è con altrettanto compiacimento che i deputati notano come la Bce abbia ottemperato integralmente alle disposizioni del trattato in materia di trasparenza nei confronti del pubblico e del Parlamento. Tuttavia, esortano la Banca a considerare la possibilità di pubblicare le sintesi dei verbali. La relazione, poi, deplora il perdurare di costi elevati nei pagamenti transfrontalieri al dettaglio in euro e, sostenendo la creazione di uno spazio unico europeo per i pagamenti entro il 2010, chiede alla Bce di insistere per la piena applicazione della normativa in materia. Infine, la Bce è sollecitata ad essere sempre molto vigile per quanto riguarda la contraffazione del contante, banconote e monete, in euro, il cui volume è aumentato del 7,8% rispetto al 2003.  
   
   
SPIEGARE MEGLIO I VANTAGGI DELL'EURO  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - L'euro ha portato numerosi benefici, ma la sua popolarità presso i cittadini è messa a dura prova. La campagna d'informazione europea sulla moneta unica dovrà quindi rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, mentre gli Stati membri dovranno trarre la lezione dai precedenti change over per non ripetere gli errori commessi ed evitare ingiustificati aumenti dei prezzi. E' questa la sostanza della relazione d'iniziativa di Jules Maaten (Alde/adle, Nl) sulla strategia d'informazione e di comunicazione riguardante l'euro e l'Unione economica e monetaria sulla quale si pronuncerà la Plenaria. I deputati, inoltre, lamentano gli eccessivi costi delle transazioni transfrontaliere, s'interrogano sull'opportunità d mantenere le banconote di 500 euro e chiedono di rendere meno vulnerabile alla contraffazione la prossima generazione di banconote. I deputati della commissione per i problemi economici e monetari salutano con favore i vantaggi offerti dall'Uem: stabilità dei prezzi, costi di transazione ridotti, maggiore trasparenza dei prezzi nella zona euro, minore volatilità dei prezzi sui mercati valutari internazionali e protezione contro le crisi esterne, tassi di interesse storicamente bassi, tassi ipotecari bassi e maggiore facilità per chi viaggia. Essi, inoltre, sostengono l'euro in quanto «potente simbolo dell'integrazione europea» e «mezzo atto ad avvicinare i cittadini europei agli ideali su cui si fonda l'Unione». A loro parere l'euro rappresenta probabilmente «il più grande progetto europeo mai lanciato». Nel notare «l'evidente mancanza di popolarità dell'euro fra determinati settori della popolazione», di conseguenza, i deputati ritengono che la moneta unica rimanga per l'Ue una priorità in termini di comunicazione in quanto sostengono la necessità di spiegare e promuovere al pubblico i benefici che essa comporta. In questo esercizio, un accento particolare andrà posto sull'informazione e sull'aggiornamento dei cittadini e dei consumatori europei e delle piccole e medie imprese (Pmi,) che non dispongono di capacità sufficienti per adeguare immediatamente all'euro le loro transazioni economiche. Per i deputati è essenziale che i principali decisori politici non considerino concluso il progetto euro «in quanto la sua vitalità a lungo termine contribuirà al progresso generale dell'Unione» e, aggiungono, perchè «la popolarità dell'euro è importante relativamente alla futura ratifica del trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa». La commissione parlamentare, pertanto, si dice favorevole a un più stretto coordinamento delle politiche economiche fra gli Stati membri e alla prudenza fiscale «nel quadro di un riformato ma solido Patto di stabilità e di crescita» che, a suo parere, contribuirà alla stabilità economica a lungo termine degli Stati membri e al loro adeguamento agli obiettivi della strategia di Lisbona. Nell'invitare la Commissione a perseguire i suoi principali obiettivi di comunicazione e ad indicare in dettaglio i passi necessari a raggiungerli, la relazione sottolinea l'opportunità di utilizzare maggiormente le moderne tecniche di marketing e di avviare una campagna di informazione adatta alla cultura, alla lingua, all'opinione pubblica prevalente ed alle preoccupazioni dei cittadini dei vari paesi. E' necessario altresì considerare se il paese è già nella zona euro o vi entrerà a medio o breve termine o se intende invece rimanerne fuori. I deputati chiedono inoltre un incremento dei fondi disponibili con il programma Prince e, al riguardo, sottolineano che il principio del cofinanziamento sotteso al programma può generare gravi problemi e ritardi nell'introduzione dell'euro nei nuovi Stati membri, che mancano delle necessarie risorse finanziarie. Gli Stati che entreranno in futuro a far parte della zona euro dovrebbero «far tesoro dell'esperienza acquisita» in quelli che attualmente fanno parte della zona euro, «nei quali sono stati registrati comportamenti scorretti ed esempi di eccessivo arrotondamento», al fine di evitare simili pratiche. In proposito, i deputati sottolineano che l'obbligo della duplice indicazione dei prezzi può ridurre i timori del pubblico rispetto all'aumento dei prezzi indotto dall'euro ed esercitare una certa pressione sulle imprese e i fornitori di servizi «affinché non prendano a pretesto il passaggio all'euro per aumentare i prezzi». La relazione invita poi la Commissione a riconoscere l'importanza del ruolo attivo del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali e delle autorità regionali e locali nella pianificazione e nell'attuazione della strategia di comunicazione riguardante l'euro e l'Uem. L'azione di tali organi, infatti, rende più democratico il dialogo sulla strategia di comunicazione e consente di integrarvi meglio le preoccupazioni e le perplessità dei cittadini. La Bce, invece, è sollecitata ad intraprendere, nel quadro della sua relazione annuale o di una relazione speciale, un'analisi quantitativa annua dei benefici che l'euro ha apportato per il cittadino comune, con esempi concreti di come l'uso della moneta unica abbia influito positivamente sulla vita quotidiana dei cittadini. All'esecutivo, d'altra parte, è chiesto di condurre un sondaggio specifico tra le Pmi di tutta Europa per stabilire il livello di accettazione dell'euro nel settore. Il settore bancario è invece invitato a mettere a disposizione sportelli bancomat in grado di distribuire alla clientela un maggior numero di biglietti di piccolo taglio in modo da ridurre il contante detenuto in cassa dai negozianti e ridurre conseguentemente il rischio di rapine. D'altra parte i deputati deplorano i costi tuttora elevati dei pagamenti transfrontalieri al dettaglio effettuati in euro, sebbene la normativa comunitaria abbia comportato riduzioni sostanziali delle tariffe relative ai bonifici transfrontalieri standard in euro. Nel sostenere quindi la creazione di un'Area unica europea dei pagamenti, invitano la Commissione a presentare una disciplina globale per il settore e a cogliere tale opportunità per armonizzare i sistemi elettronici di pagamento nell'Ue. Constatando poi il numero eccessivo di banconote da 500 euro circolanti (per un valore di 190 milioni di euro), i deputati si interrogano sull'opportunità di mantenerle tenuto conto dei rischi di criminalità finanziaria e riciclaggio connessi all'uso di banconote di tale valore. Inoltre, nel salutare con favore la preparazione di una seconda generazione di banconote, la relazione sollecita la Bce ad esercitare grande vigilanza per rendere la moneta unica meno vulnerabile alla contraffazione. Europol e le forze di polizia degli Stati membri dovrebbero quindi trattare questo problema in via prioritaria.  
   
   
GRUPPO BPU: CONCORDATA CESSIONE DI INVESTIMENTI NON STRATEGICI IN FONDI E PARTECIPAZIONI DI PRIVATE EQUITY PER OLTRE 43 MILIONI DI EURO A AUDA SECONDARY FUND  
 
Milano, 4 luglio – Centrobanca informa che è stato raggiunto un accordo con Auda Secondary Fund per la cessione a quest’ultima di investimenti non core in fondi e partecipazioni di private equity detenuti dal Gruppo Bpu. Il controvalore della cessione, che riguarda 16 investimenti, è stato concordato in oltre 43 milioni di euro; con la cessione verrà inoltre meno per il Gruppo Bpu l’impegno per ulteriori drawdown collegati a tali investimenti, per un totale di 18 milioni di euro. L’operazione s’inquadra nella strategia del Gruppo Bpu Banca di focalizzazione sulle attività “core”, che, per quanto riguarda il private equity, saranno seguite da Centrobanca e in particolare da Centrobanca Sviluppo Impresa Sgr, struttura specializzata presieduta da Giorgio Frigeri e condotta dall’A.d. Francesco Silleni. La cessione si perfezionerà per contanti, ed è soggetta alle usuali procedure previste in casi analoghi. A seguito dell’adozione dei principi Ias, si precisa che per il Gruppo Bpu Banca l’operazione avrà un impatto favorevole lordo di circa 5 milioni di euro.  
   
   
BANCA POPOLARE ITALIANA: INTERVENTI REALIZZATI SULLA STRUTTURA PATRIMONIALE  
 
Lodi, 4 luglio 2005 - Banca Popolare Italiana comunica che gli interventi realizzati sulla propria struttura patrimoniale hanno permesso di consolidare significativamente i ratios del Gruppo in funzione soprattutto del progetto di aggregazione di Banca Antonveneta. La stima dei coefficienti patrimoniali, al 30 giugno 2005, evidenzia infatti che il Tier 1 e il Total capital ratio – senza tener conto dell’aumento di capitale in opzione attualmente in corso per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro - si attestano al 6,3% e all’9,5%, nel caso in cui la partecipazione in Banca Antonveneta venga consolidata a patrimonio netto. Nel caso invece venga computata tra le partecipazioni ai fini di vigilanza - in base ai principi contabili nazionali e internazionali e quindi consolidata secondo l’Equity Method - il Tier 1 e il Total capital ratio, calcolati al 30 giugno 2005, si posizionano all’11,1% e all’11,3%. Il consolidamento della struttura patrimoniale nella misura sopraindicata, è stato conseguito attraverso una serie di operazioni: emissione di preferred shares-Tier 1, per un ammontare pari a 500 milioni di euro; emissione di un prestito obbligazionario subordinato di tipo Upper Tier 2, per un ammontare di 300 milioni di euro; emissione di un prestito obbligazionario subordinato di tipo Lower Tier 2, per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro; emissione di un prestito obbligazionario subordinato di tipo Tier 3, per un ammontare complessivo di 100 milioni di euro; operazioni di cartolarizzazione su mutui in bonis (commerciali e residenziali) per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, di cui 2 tranches da 550 milioni di euro già perfezionate; cessione, avvenuta in più tranches, di quote di minoranza e comunque tali da consentire al Gruppo Banca Popolare Italiana di mantenere il controllo di diritto delle società partecipate, per un ammontare complessivo pari a oltre 1 miliardo di euro. Le operazioni, regolate contabilmente in linea con i valori di carico a bilancio delle cedenti, e pertanto senza comportare significativi utili o perdite a conto economico, sono state realizzate attraverso la stipulazione di contratti con primarie istituzioni finanziarie internazionali e si sono concretizzate con la cessione di partecipazioni di minoranza delle seguenti società controllate o partecipate dal Gruppo Banca Popolare Italiana: Efibanca, Banca Popolare di Cremona, Bipielle Ducato, Bipielle Network, Banca Popolare di Crema, Bipielle Immobili Strumentali, Bipielle Real Estate, Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmio di Pisa, Cassa di Risparmi di Livorno e Cassa di Risparmio di Bolzano. Le operazioni di cessione si inseriscono in un disegno strategico di ricerca di partner istituzionali che possano apportare risorse di capitale, commerciali e di know how. Al fine di consentire, comunque nel tempo, a Banca Popolare Italiana di valutare il gradimento sui futuri partner si è ritenuto opportuno stipulare contratti di opzione call sulle partecipazioni oggetto di cessione.  
   
   
4 BCC VENETE IN POOL CON ICCREA BANCA PARTNER DI “POLESINE SERVIZI” : 9,5 MILIONI DI NUOVE OPERE IDRICHE PER IL POLESINE  
 
 Roma, 4 luglio 2005 - 4 Banche di Credito Cooperativo del Veneto, assistite dall'Istituto Centrale del Credito Cooperativo Iccrea Banca si sono aggiudicate il bando di gara indetto dalla Società Polesine Servizi - gestore unico del servizio idrico integrato dell'ambito Territoriale Ottimale Polesine - per assicurare gli investimenti previsti dal piano d'Ambito relativi al biennio 2003-2004. L'operazione, in particolare, vede coinvolte le seguenti Banche riunite in pool: Bcc del Polesine, Bcc di Cartura, Bcc Basso Veronese, Bcc Piove di Sacco che insieme ad Iccrea Banca (l'Istituto Centrale delle Banche di Credito Cooperativo, parte del Gruppo Bancario Iccrea) hanno messo a disposizione un plafond di 9.500.000,00 euro finalizzato alla realizzazione di opere rivolte al potenziamento idrico e fognario–depurativo per un totale di 20 milioni di euro (l'importo rimanente verrà coperto con fondi comunitari - gestiti dalla Regione Veneto - e dalla stessa Polesine Servizi). Il territorio di competenza di Polesine Servizi è composto da 52 comuni che si estendono sulle tre province di Rovigo, Padova e Verona dove operano le Banche di Credito Cooperativo citate. Con questa operazione il Credito Cooperativo italiano si conferma una realtà bancaria particolarmente attenta ai bisogni dei territori di cui è espressione diretta, capace di valorizzare al massimo la vocazione localistica delle singole Bcc. Al tempo stesso le Bcc italiane sono inserite in un sistema nazionale che consente loro – come nel caso della partecipazione dell'Istituto Centrale – di conseguire significative economie di scala e di fornire risposte di sistema ad esigenze tipicamente locali, ma anche disponibilità e qualità di risorse. E', infine, da sottolineare il valore sociale ed ambientale di una simile iniziativa in una zona nella quale le cronache, anche di questi giorni, portano alla ribalta la necessità di un piano di sviluppo mirato alla salvaguardia del patrimonio idrico del nostro Paese, non più rinviabile, al quale sono chiamate a concorrere tutte quelle realtà in grado di mettere a disposizione risorse per investimenti, know how, conoscenza del territorio.  
   
   
UNIPOL: PRECISAZIONI IN MERITO ALLA PARTECIPAZIONE DETENUTA IN BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A.  
 
Bologna, 4 luglio 2005 - Unipol Assicurazioni comunica di aver presentato a Banca d’Italia l’istanza di autorizzazione ad incrementare la propria partecipazione nella Banca Nazionale del Lavoro S.p.a. (Bnl) sino al 14,9% del capitale sociale ordinario. Attualmente Unipol Assicurazioni detiene, direttamente e indirettamente, n. 301.320.000 azioni ordinarie Bnl, pari al 9,95% del capitale sociale ordinario e dispone, in virtù di contratti di opzione stipulati in data odierna, della facoltà di incrementare la propria partecipazione sino al 14,92% del capitale sociale ordinario di Bnl. Inoltre viene reso noto che, ad oggi, Unipol Assicurazioni non ha effettuato, ai sensi delle applicabili disposizioni di vigilanza, alcuna comunicazione preventiva a Banca d’Italia avente ad oggetto la promozione di un’offerta pubblica di acquisto su azioni Bnl. Con riferimento a quanto comunicato al mercato lo scorso 20 giugno 2005 in merito alle possibili strategie di investimento di Unipol Assicurazioni sulla partecipazione detenuta in Bnl, si ribadisce che permangono, ad oggi, le condizioni per ritenere aperte le tre opzioni precedentemente individuate: (i) l’adesione all’offerta pubblica di scambio promossa da Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.a.; (ii) l’incremento della partecipazione in Bnl e, quindi, l’eventuale promozione di un’offerta pubblica di acquisto, secondo le disposizioni di legge e di regolamento, sulle azioni Bnl e (iii) il mantenimento della sopra indicata partecipazione. Infine la Società non ha, al momento, convocato alcuna riunione del Consiglio di Amministrazione  
   
   
PRIVATE EQUITY: SIGLATI GLI ACCORDI DI INTEGRAZIONE TRA BPM PRIVATE EQUITY SGR E WISE VENTURE SGR  
 
Milano, 4 luglio 2005 – Bpm Private Equity Sgr (Banca Popolare di Milano) sarà incorporata in Wise Venture Sgr, controllata dai partner Paolo Gambarini, Fabrizio Medea, Michele Semenzato e Roberto Saviane. Bpm avrà all’atto della fusione il 20% della società. L’accordo, preannunciato lo scorso mese di marzo, è stato firmato nei giorni scorsi. Contestualmente alla firma dell’accordo, Bpm ha sottoscritto 40 milioni di Euro del fondo Wisequity Ii, destinato a investimenti nelle piccole e medie imprese italiane, con particolare riguardo alle imprese operanti nel settore dei beni strumentali. Bpm diventa così rilevante sponsor del fondo, insieme a De Agostini – già principale investitore nel precedente fondo Wisequity I- e a Federmacchine (Federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali) confermando la propria strategia di impegno nel comparto del Private Equity come strumento innovativo di supporto allo sviluppo delle piccole e medie imprese verso le quali è particolarmante focalizzata l’azione commerciale della Banca.  
   
   
BPM SPONSOR DI WISEQUITY II E MACCHINE ITALIA  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Bpm Private Equity Sgr (Banca Popolare di Milano) sarà incorporata in Wise Venture Sgr, controllata dai partner Paolo Gambarini, Fabrizio Medea, Michele Semenzato e Roberto Saviane. Bpm avrà all'atto della fusione il 20% della società. L'accordo, preannunciato lo scorso mese di marzo, è stato firmato nei giorni scorsi. Contestualmente alla firma dell'accordo, Bpm ha sottoscritto 40 milioni di Euro del fondo Wisequity Ii, destinato a investimenti nelle piccole e medie imprese italiane, con particolare riguardo alle imprese operanti nel settore dei beni strumentali. Bpm diventa così rilevante sponsor del fondo, insieme a De Agostini - già principale investitore nel precedente fondo Wisequity I - e a Federmacchine (Federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali) confermando la propria strategia di impegno nel comparto del Private Equity come strumento innovativo di supporto allo sviluppo delle piccole e medie imprese verso le quali è particolarmante focalizzata l'azione commerciale della Banca.  
   
   
PRECISAZIONI CAPITALIA  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Con riferimento alle diverse voci riprese dalla stampa, Capitalia ribadisce che non è stata definita alcuna operazione di ristrutturazione o altra operazione straordinaria concernente il Gruppo. Capitalia non intende pertanto commentare indiscrezioni basate su ipotesi di studio. Capitalia sta procedendo all’elaborazione del Piano Industriale 2005-2007 che sarà deliberato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta di lunedì 4 luglio e che verrà tempestivamente comunicato al mercato.  
   
   
MERCATI FINANZIARI PIÙ EFFICIENTI NELL'UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Piia-noora Kauppi (Ppe/de, Fi), a nome della commissione per i problemi economici e monetari, presenterà alla Plenaria una relazione nella quale, oltre ad affrontare e sostenere l'obiettivo di una mercato efficiente, integrato e sicuro per le attività di compensazione e il regolamento nell'Unione europea, si affrontano i cosiddetti "ostacoli Giovannini", gli standard Cesr/sebc (Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari/ Sistema europeo delle banche centrali) ed il tema della concorrenza. Con l'espressione ”compensazione e regolamento”, la Commissione designa l'insieme dei meccanismi e delle strutture necessari per perfezionare operazioni in titoli o derivati, nel quale rientra un'ampia gamma di enti, strumenti, regole, procedure, standard e mezzi tecnici. In sostanza, si tratta dei meccanismi cui ricorrono le banche e le altre istituzioni finanziarie per inviarsi reciprocamente i fondi al fine di perfezionare tutte le transazioni effettuate in giornata dai loro clienti. Sono perlopiù operazioni «invisibili» che però hanno un'importanza fondamentale per il corretto funzionamento dell'economia. Se questo sistema sembra funzionare adeguatamente a livello nazionale, diversi problemi si pongono quando si tratta di operazioni transfrontaliere. La Commissione ha quindi aperto una consultazione per valutare l'opportunità di adottare una legislazione comunitaria o ricorrere piuttosto a misure non legislative. I deputati ritengono che la creazione di sistemi di compensazione richieda un «processo complesso» e che la legislazione comunitaria dovrebbe «essere soggetta ad un'analisi costi/benefici» per poter essere un valido strumento qualora il mercato non funzionasse, e consentirebbe di evitare «oneri regolamentari superflui». E' peraltro necessario «un approccio funzionale alla regolamentazione che tenga conto dei diversi profili di rischio e delle situazioni concorrenziali», e permetta di evitare qualsiasi tipo di rischio sistemico, «che si tratti di rischio operativo, di liquidità o di credito». La commissione per i problemi economici, inoltre, deplora che la Commissione non abbia trattato i servizi post-negoziazione contestualmente ai servizi d'investimento, e ritiene preoccupante il vuoto giuridico venutosi così a creare in termini di armonizzazione delle procedure, di rilascio dei passaporti e di vigilanza. Secondo i deputati, qualora la Commissione optasse per una soluzione normativa, la proposta dovrebbe riguardare i seguenti aspetti: riconfermare e rafforzare i diritti d'accesso per garantire un accesso equo ai fornitori centrali di servizi di compensazione e regolamento, rafforzare i diritti conferiti dal passaporto ai fornitori di servizi di compensazione e regolamento, assicurare la trasparenza e permettere alle «forze di mercato di funzionare efficacemente». Inoltre, occorre stabilire un approccio funzionale alla regolamentazione dei diversi soggetti e introdurre definizioni coerenti e conformi alla pratiche di mercato vigenti e alla terminologia usata. Comunque sia, dovrebbe essere principalmente il mercato a «decidere sulla struttura dei servizi di compensazione e regolamento». Tutti i soggetti, pubblici e privati, sono esortati a rimuovere gli "ostacoli Giovannini", attraverso meccanismi di mercato, per ottenere, segnatamente, la riduzione del costo delle attività transfrontaliere di compensazione e regolamento. Riguardo a tali attività, il loro costo maggiore rispetto a quello nazionale è dovuto, secondo la relazione, a «incongruenze esistenti a livello di disposizioni nazionali sul trasferimento di strumenti finanziari», nonché alle barriere fiscali. Pertanto «accoglie con favore la creazione, da parte della Commissione, del gruppo di lavoro sulla certezza giuridica», esortandola, al contempo, «a intensificare il lavoro di questo gruppo come strumento prioritario per promuovere la convergenza a livello europeo». I deputati sono poi del parere che la possibilità «di fornire informazioni alle autorità fiscali con un modulo standard» in tutta Europa ridurrebbe i costi della compensazione e del regolamento, senza compromettere il potere decisionale degli Stati membri in merito alle proprie tasse. Assai critica risulta la posizione presa nei confronti del Cesr e del Sebc, che secondo la relazione non hanno consultato «ampiamente e apertamente gli operatori del mercato interessati nonché le altre istituzioni europee». I deputati s'interrogano altresì «sull'utilità del concetto del Cesr-sebc di depositario importante ("significant custodian") considerandolo ambiguo». Essi ritengono, peraltro che l'applicazione degli standard Cesr-sebc «debba evitare doppioni nella regolamentazione degli enti già soggetti alla disciplina bancaria». Pertanto, la relazione «ribadisce che gli standard Cesr non devono predeterminare la normativa». I deputati sostengono poi che «le definizioni contenute nella comunicazione della Commissione non distinguano chiaramente le attività dei diversi settori del mercato» e che, quindi, andrebbero migliorate. Riconoscono che «gli utenti dei servizi di compensazione e regolamento chiedono da anni una maggiore concentrazione e che i recenti sviluppi, se adeguatamente controllati, dovrebbero apportare ulteriori benefici nell'immediato futuro». Inoltre la relazione sottolinea che l'assenza di un quadro regolamentare e legislativo non permette «la creazione delle condizioni uniformi necessarie per promuovere l'integrazione». La Commissione è poi invitata a sfruttare le competenze generali di cui dispone ai sensi della normativa sulla concorrenza, rilevando, tra l'altro, l'impatto dei recenti casi di concorrenza in questo settore. L'esecutivo è, pertanto, invitato a «garantire parità di accesso a tutti gli utenti», «esaminare l'esistenza di sovvenzioni incrociate tra servizi fondamentali e servizi a valore aggiunto» e «assicurare un comportamento corretto dei soggetti che godono di posizioni di mercato dominanti». I deputati, infine, sostengono che i fornitori centrali di servizi di compensazione e regolamento «dovrebbero tenere pienamente conto degli interessi di tutti gli utenti e intensificare al massimo la loro consultazione e la trasparenza delle strutture dei prezzi». Inoltre, gli utenti dovrebbero pagare «soltanto i servizi che utilizzano ed avere una chiara e libera scelta sul luogo in cui acquistare i servizi bancari correlati alla loro transazione».  
   
   
L'ALLEANZA TRA BORSA ITALIANA ED EURONEXT ACQUISISCE LA MAGGIORANZA DI MTS  
 
Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Londra, Milano, Parigi - 4 Luglio 2005 Borsa Italiana ed Euronext, la borsa pan-Europea, annunciano che la maggioranza degli azionisti di Società per il Mercato dei Titoli di Stato S.p.a. ("Mts") ha accettato l'offerta congiunta delle due società per l'acquisizione di una quota pari ad almeno il 51% delle azioni di Mts. Questa acquisizione è coerente con le strategie di Borsa Italiana ed Euronext, volte all'allargamento della propria presenza geografica e alla diversificazione delle asset classes in cui le due Borse sono attive, permettendo loro di incrementare la presenza nel segmento in costante crescita del trading elettronico degli strumenti a reddito fisso e in particolare dei Titoli di Stato. Mts - Mts è una delle principali piattaforme elettroniche per la trattazione all'ingrosso di titoli obbligazionari europei, e in particolare di Titoli di Stato e di emittenti sovranazionali. Mts è riuscita in breve tempo a sviluppare una forte connotazione internazionale, migliorando la propria tecnologia e la facilità di utilizzo dei sistemi di trading. Nel 2004 Mts ha fatturato 60.7 milioni di euro, cui è corrisposto un Ebitda di 8.5 milioni di euro. Nel 2006 si stima che l'Ebitda raggiunga circa 20 milioni di euro, anche grazie alla recente attività di efficientamento della piattaforma di negoziazione. L'offerta di Euronext e di Borsa Italiana - Euronext e Borsa Italiana ritengono che l'unione delle proprie competenze accelererà il processo di sviluppo di Mts, e che la propria offerta rappresenti un'opportunità di partnership unica per complementarità dei servizi offerti, a favore degli utenti del mercato, degli azionisti, di Mts e del management. Euronext e Borsa Italiana si sono impegnate a sottoscrivere, attraverso una joint venture detenuta al 51% da Euronext e al 49% da Borsa Italiana, almeno il 51% del capitale di Mts. Si sono inoltre dichiarate disponibili ad aumentare la propria partecipazione fino al 100%. L'offerta implica una valutazione pari a 245 milioni di euro per il 100% del capitale di Mts, equivalenti a circa 322 euro per azione. La joint venture sarà priva di debito. La contribuzione al finanziamento dell'acquisizione da parte di Borsa Italiana ed Euronext sarà rispettivamente pari a 56 milioni di euro e di 69 milioni di euro per la quota minima del 51%. L'acquisizione prevede la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato alla joint venture, i cui proventi verranno distribuiti agli attuali azionisti. Il rimanente 49% delle azioni di Mts posseduto dagli attuali azionisti sarà oggetto di un processo di compravendita, che coinvolgerà gli stessi azionisti e i dealers del mercato Mts: al termine del processo la joint venture tra Borsa Italiana ed Euronext acquisirà le eventuali azioni rimaste invendute. La joint venture deterrà quindi una quota compresa tra il 51% e il 100% del capitale di Mts. L'eventuale acquisizione delle quote di partecipazione al di sopra del 51% sarà effettuata con le stesse modalità utilizzate per l'acquisizione del 51%. Il closing dell'operazione è previsto per la fine di novembre 2005, in quanto successivo al processo diesercizio del diritto degli attuali azionisti all'acquisto o alla vendita delle proprie quote azionarie, e al successivo diritto di acquisto da parte dei dealers attualmente non azionisti. L'operazione è inoltre soggetta alle approvazioni da parte delle autorità regolamentari e dell'Antitrust, ove necessario. Nei 5 anni successivi al closing, Borsa Italiana avrà il diritto di cedere la propria quota nella joint venture a Euronext, nei primi 3 anni a un prezzo almeno pari a quello pagato per l'acquisizione e, negli anni successivi, a un prezzo correlato ai risultati di Mts. Governance - L'offerta di Euronext e Borsa Italiana intende rafforzare le relazioni con gli emittenti e gli operatori, grazie a una struttura di corporate governance semplice e chiara, funzionale al conseguimento di obiettivi di sviluppo ambiziosi, perseguiti in stretto coordinamento con il mercato. Euronext e Borsa Italiana attribuiscono grande importanza ai suggerimenti e alle proposte degli utenti del mercato, che saranno per questa ragione adeguatamente rappresentati a tutti i livelli della struttura di governo societario di Mts. L'offerta di Borsa Italiana ed Euronext mantiene il regime regolamentare vigente, che vede la società holding di Gruppo, Mts Spa, soggetta alla legge italiana e i mercati locali europei alle legislazioni locali. Le due sedi principali del gruppo verranno mantenute a Milano e Roma. Il progetto per Mts - Grazie alla complementarità geografica e di prodotto con Mts e alla disponibilità di un'ampia rete distributiva, Borsa Italiana ed Euronext credono nel futuro sviluppo della società, basato sulla costruzione di una rete di mercati europei con utilizzatori collegati a livello globale. Borsa Italiana ed Euronext hanno l'obiettivo di rendere Mts il punto di riferimento europeo per la negoziazione di Titoli di Stato e degli altri strumenti a reddito fisso. L'attivazione delle sinergie tra Mts e due società con grande esperienza nello sviluppo e nella gestione di piattaforme tecnologiche di negoziazione, in condizioni di neutralità rispetto ai partecipanti ai mercati quali Euronext e Borsa Italiana, porterà benefici per gli emittenti e gli utilizzatori, favorendo lo sviluppo del mercato. In particolare ciò avverrà attraverso: il consolidamento della crescita del business esistente, soprattutto nei confronti dei clienti finali, che beneficeranno dell'inserimento in un network di relazioni di maggiore ampiezza, dotato sia di forte radicamento locale sia di una capillare rete distributiva internazionale (in particolare, lo sviluppo di Bondvision beneficerà dei rapporti di Borsa Italiana ed Euronext con la propria clientela finale); lo sviluppo congiunto di derivati, quotati su Liffe.connect e Idem, con sottostanti prodotti a reddito fisso, e la negoziazione su Mts di nuovi strumenti quali corporate bonds e prodotti strutturati; la connessione a un network distributivo elettronico per sviluppare Mts quale mercato di riferimento per i prodotti a reddito fisso e i relativi strumenti derivati; lo sviluppo di nuovi prodotti in collaborazione con gli utenti del mercato (tra cui nuovi indici basati su titoli quotati su Mts). L'ing. Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti del risultato di questa operazione e del supporto dimostrato nei nostri confronti dagli operatori internazionali e domestici. Il costante sforzo di Borsa Italiana alla creazione di valore per azionisti e partecipanti al mercato è stato coronato dal successo di questa operazione, che rappresenta un'opportunità unica di crescita in un'asset class complementare a quelle finora sviluppate e in un'area di business con forte connotazione internazionale. Confido pienamente che la partnership tra Borsa Italiana ed Euronext in questa iniziativa concorrerà a rendere Mts il mercato di riferimento a livello europeo per i prodotti a reddito fisso, a beneficio degli emittenti e degli operatori del mercato. Mr. Jean-françois Théodore, Presidente del Consiglio di Gestione e Ceo di Euronext, ha dichiarato: "Apprendiamo con piacere la decisione degli azionisti di Mts e in particolare il loro supporto alla nostra joint venture con Borsa Italiana. Questa operazione conferirà nuovo vigore allo sviluppo già notevole del gruppo Mts, grazie all'offerta di una gamma di prodotti innovativi su una piattaforma aperta agli investitori internazionali. L'iniziativa rappresenta anche un'ulteriore opportunità di diversificazione per Euronext, sia sotto il profilo delle aree di business che delle fonti di reddito, e come tale contiamo porti beneficio ai nostri clienti e ai nostri azionisti".  
   
   
INFORMAZIONE AI TITOLARI DI CERTIFICATI DI DEPOSITO MEDIOBANCA RILASCIATI DALLE FILIALI DI BANCA INTESA  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Mediobanca rende noto che dal primo luglio 2005 non sarà più possibile ottenere il rilascio dei suoi certificati di deposito per il tramite delle filiali di Banca Intesa. Queste ultime resteranno impegnate a fornire i servizi di cassa relativi ai certificati di deposito Mediobanca, da loro rilasciati fino a tutto il 30 giugno 2005, per un periodo di tempo limitato. Decorso tale periodo i servizi di cassa saranno garantiti solo ed esclusivamente da Mediobanca presso la sua sede in Milano, Piazzetta Enrico Cuccia, 1. Mediobanca invita pertanto i titolari dei suoi certificati di deposito a presentarsi presso gli sportelli di Banca Intesa che li hanno rilasciati alla prima occasione utile (quale ad esempio la riscossione degli interessi) per ricevere tutte le informazioni relative alle modalità di svolgimento dei servizi di cassa nonché al proseguimento del rapporto. Ulteriori informazioni possono essere ottenute telefonando al numero verde 800 02 02 02 di Banca Intesa o al numero verde 800 44 55 77 di Mediobanca.  
   
   
SEMINARIO FINANZIARIO SUL 6PQ  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Dall'11 al 13 luglio si svolgerà a Vilnius (Lituania) un seminario finanziario di tre giorni sul Sesto programma quadro (6Pq). La manifestazione, rivolta a contabili e personale finanziario, fornirà ai partecipanti un quadro generale del modo in cui si può ottimizzare il contributo della Commissione europea ai progetti del 6Pq. I lavori comprenderanno presentazioni, studi di casi specifici ed esercizi pratici. Il seminario è organizzato nell'ambito del progetto Finance-nms-ist finanziato dall'Unione europea, il cui scopo è fornire assistenza alle organizzazioni dei nuovi Stati membri in merito agli aspetti finanziari e di bilancio della partecipazione al programma relativo alle tecnologie della società dell'informazione (Tsi). Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Zamira Grigiene E-mail: zgrigiene@alna.Lt  http://www.Finance-helpdesk.org  
   
   
IFIL: GIACOMO ZUNINO.NOMINATO RAPPRESENTANTE COMUNE DEGLI AZIONISTI DI RISPARMIO  
 
Torino, 4 luglio 2005 - L’assemblea degli Azionisti di risparmio dell’Ifil S.p.a., riunitasi l’ 1 luglio, ha confermato nella carica di rappresentante comune per gli esercizi 2005-2007 il Dott. Giacomo Zunino.  
   
   
CONFERENZA: LA BIOECONOMIA BASATA SULLA CONOSCENZA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Con l'intento di riconoscere la crescente importanza dell'emergente settore della bioeconomia basato sulla conoscenza, la Commissione europea organizzerà a Bruxelles (Belgio) il 15 e 16 settembre una conferenza di alto profilo per studiare un percorso che porti a una bioeconomia moderna basata sulla conoscenza. Christian Patermann, direttore di "Biotecnologia, agricoltura e alimentazione" presso la Dg Ricerca, aprirà la conferenza, seguito da un intervento del commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik sul contesto politico. La discussione verterà sulla politica in materia di bioeconomia e in particolare sui seguenti argomenti: strategia di Lisbona ed economia basata sulla conoscenza; istruzione, scienza e valori, produttori e consumatori nella nuova economia della conoscenza; implicazioni del principio di precauzione; catena alimentare completa; quadro regolamentare esistente, cosa manca? Sfide globali. Saranno inoltre al centro dell'attenzione le scienze della vita e le biotecnologie, i motori della bioeconomia. Tra gli argomenti dibattuti figurano i seguenti: piante per il futuro; biotecnologia industriale; agricoltura basata sulla conoscenza; microrganismi, risorse genetiche non utilizzate; ricerca e competitività alimentare nella bioeconomia; genomica e biotecnologia avanzate per innovazioni ecoefficienti; tecnologie e discipline convergenti, nuove opportunità. La seconda giornata sarà dedicata al tema "Punto di vista delle parti interessate: teoria, esempi e aspettative". Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://europa.Eu.int/comm/research//conferences/2005/kbb/index_en.html  
   
   
MILANO IDEALE PER LAVORARE LO DICE IL 90% DELLE IMPRESE. PER IL 30% VA BENE ANCHE PER VIVERE. RESTA INTERNAZIONALE, TOLLERANTE, MULTIETNICA. E ANCHE BELLA. METÀ DELLE IMPRESE È IN DIFFICOLTÀ. MA RESTANO FIDUCIOSE PER IL FUTURO  
 
 Milano, 4 luglio 2005 – Ideale per lavorare (90%). Ma per qualcuno va bene anche per vivere (30,4%). Milano è internazionale (82%), tollerante (77,6%), multietnica (75,4%). Anche bella (68%). Ma anche poco o per nulla socialmente coesa (55,8%), e per il 27,5% molto “in affanno”. Così la vedono gli imprenditori milanesi. Si sentono più italiani (40,6%), milanesi (18,8%), europei (14,5%) e mondiali (13,8%). Le difficoltà si sentono: il 56% delle imprese milanesi è poco o per nulla soddisfatto della propria situazione economica. Attese però positive, solo il 23% si aspetta un peggioramento. Paura di fallire: nel passato il 26%, e in questo ultimo periodo il 20% (mai, il 54%). Una su quattro pensa che potrebbe delocalizzare in futuro. Le criticità interne? Risorse umane per il 47%, scarsa innovazione per il 39%. E quelle esterne? Costo del lavoro per l’85%, costo degli immobili (72%). Come si caratterizza l’imprenditore milanese? Un impegno anche umano, fatto di attenzione al cliente (88%), di amore per la propria azienda (87%). Il senso dell’impresa è contribuire al benessere collettivo per il 51,4%, più che al profitto (14,5%). Hanno forte senso civico e della legalità, vorrebbero meno criminalità (97%) e burocrazia (93%). Tra le istituzioni, più forte la fiducia nella Camera di commercio (64%). E il 61% delle imprese fa beneficenza. Emerge da un’indagine dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano su 207 imprese di Milano e provincia a maggio 2005. Se ne è parlato alla sedicesima edizione di Milano Produttiva 2005. Una medaglia d'oro con il logo della Camera di commercio di Milano e un diploma sono stati consegnati anche alle 248 imprese per la correttezza commerciale e l’impegno imprenditoriale e ai 330 lavoratori, distinti per la diligenza e l’attaccamento al lavoro. Requisiti: almeno 20 anni di attività ininterrotta per le imprese, 25 anni di servizio continuativo nella stessa azienda per i lavoratori, 15 anni per i dirigenti. Valorizzare l'abilità competitiva degli imprenditori milanesi, espressa nell'originalità, nella tenacia e nell'eccellenza delle attività di impresa: questo il “goal” del Premio Milano Produttiva 2005 della Camera di commercio di Milano oggi, 3 luglio al Teatro alla Scala. Il premio è giunto alla sua 16° edizione (la 75° edizione se andiamo agli inizi del premio, quando si chiamava “Fedeltà al lavoro”). Consegnato dal presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, anche il Premio Piazza Mercanti, destinato a 7 imprenditori milanesi che si sono distinti per nuova imprenditoria, internazionalizzazione, innovazione, mecenatismo e sviluppo del territorio, imprenditoria femminile e tutela dell'ambiente. E a due imprese storiche. Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche il Sindaco di Milano, Gabriele Alberini e il Prefetto Bruno Ferrante. Il premio Piazza Mercanti consiste nella riproduzione di una barca in marmo bianco e interpreta metaforicamente il travagliato “navigare” nel “mare dell’economia” degli imprenditori. Il dopo premiazione è proseguito con il Concerto Accademie di perfezionamento del Teatro alla Scala per cantanti lirici e direttori d’orchestra - Direttore Tiziano Severini - con musiche di Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti. “Milano Produttiva” - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - non è un premio come tutti gli altri. E’ un riconoscimento vero a tutti coloro che con il proprio lavoro ed il proprio impegno professionale, contribuiscono, giorno dopo giorno, alla crescita competitiva del sistema milanese d'impresa e della cultura imprenditoriale. E su questa “economia reale” che anche nelle congiunture difficili, continua a crescere, creare occupazione e benessere diffuso occorre investire. A partire dalla formazione all’innovazione. Come di Commercio nel 2004 abbiamo aumentato i finanziamenti alle imprese del 9%, con un investimento globale di oltre 70 milioni di euro”. Le imprese premiate - Sono state premiate con un diploma e una medaglia d’oro con il logo della Camera di Commercio, raffigurante l’effigie di S. Ambrogio, 248 aziende, di Milano e della provincia. Per la maggior parte si tratta di imprese artigiane (124, il 50%). Tra le altre anche 86 imprese commerciali (34,7%), 16 industriali (6,5%) e 13 di servizi (5,2%). Ai loro titolari va il riconoscimento per la correttezza commerciale e l’impegno imprenditoriale. I lavoratori premiati - Sono 330 i lavoratori (167 della Provincia e 163 di Milano) che si sono distinti per la diligenza e l’attaccamento al lavoro. 201 uomini (il 60,9%) e 129 donne (39,1%). Gli impiegati rappresentano il 64,2% (212), gli operai il 31,2% (103) e 15 sono i dirigenti (4,5%). Per la maggior parte si tratta di premiati del settore industriale (192, il 78%). Tra gli altri anche 20 premiati del settore commercio (8,1%) e 20 del settore dei servizi (8,1%), 9 dell’agricoltura (3,7%) e 5 dell’artigianato (2%). Le zone di provenienza per imprese e lavoratori premiati. Milano, Abbiategrasso, Albiate, Arcore, Arese, Arluno, Assago, Bareggio, Barlassina, Bellinzago Lombardo, Bernareggio, Besana in Brianza, Bovisio Masciago, Bresso, Brugherio, Buccinasco, Busnago, Bussero, Busto Garolfo, Camparada, Caponago, Carate Brianza, Cassano d’Adda, Castano Primo, Ceriano Laghetto, Cernusco sul Naviglio, Cerro Al Lambro, Cerro Maggiore, Cesano Boscone, Cesano Maderno, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corbetta, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cusano Milanino, Desio, Dresano, Gaggiano, Garbagnate Milanese, Giussano, Gorgonzola, Lainate, Legnano, Lentate sul Severo, Liscate, Lissone, Macherio, Magenta, Meda, Mediglia, Melegnano, Melzo, Monza, Muggiò, Nerviano, Novate Milanese, Opera, Parabiago, Paullo, Peschiera Borromeo, Pogliano Milanese, Renate, Rho, Robecco sul Naviglio, Rosate, Rozzano, San Damiano, San Giorgio su Legnano, San Giuliano Milanese, Senago, Seregno, Sesto San Giovanni, Seveso, Trezzano sul Naviglio, Prezzano sull’Adda, Vanzaghello, Vanzago, Varedo, Vedano al Lambro, Verano Brianza, Villasanta, Vimercate, Zelo Surrigone, Zibido San Giacomo. Maggior rappresentanza delle imprese di Milano (73), Melegnano (11), Rho (10), a pari merito Seregno (8) e Meda (8), Sesto San Giovannei (7). Maggior rappresentanza dei dipendenti di Milano (163), Legnano (37), Cernusco sul Naviglio (21), Rozzano (16), Nerviano (15), Liscate (14), Meda (9). Premio "Piazza Mercanti". In questa 16° edizione del premio Milano Produttiva 2005, la Camera di commercio di Milano ha voluto dare un riconoscimento speciale a 7 imprenditori che si sono distinti per nuova imprenditoria, internazionalizzazione, innovazione, mecenatismo e sviluppo del territorio, imprenditoria femminile e tutela dell’ambiente. E due imprese storiche. Il premio consiste nella riproduzione di una barca in marmo bianco e interpreta metaforicamente il travagliato “navigare” nel “mare dell’economia” degli imprenditori coronato dal successo frutto dello spirito imprenditoriale, del coraggio della sfida e della fantasia nell’intraprendere, che spingono l’imprenditore ad affrontare sempre nuove sfide sui mercati di riferimento. Ciascuna opera è racchiusa in una teca in perfplex, valorizzante la pulizia delle forme della scultura. Ogni opera è corredata da certificato di unicità ed autenticità. E’ disegnata e creata in unica serie da Fabio Viale, diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed autore di apprezzate opere d’arte contemporanea. I premiati col Premio Piazza Mercanti. Motta Fiorenzo, Aluproject S.r.l. (Pozzo d’Adda); Bertani Alberto, Elesa S.p.a. (Milano); Terraneo Federico, Neologistica S.r.l. (Cantù); Mombelli Duilio, Basf Vernici E Inchiestri S.p.a. (Baranzate); Facchinetti Fiorina, Faber System S.r.l. (Milano); Tonelli Luigi, Cava Nord S.p.a. (Monza); Soresina Bruno, A.t.m., Azienda Trasporti Milanesi S.p.a. (Milano). A cui si aggiungono le imprese storiche (95 anni di attività): De Rosa Ugo, De Rosa srl (Cusano Dilanino) rinomata azienda del settore produzione cicli di altissimo livello, esportati non solo in Europa ma in tutto il mondo; Citterio Aldo, Aldo Citterio snc, (Milano) specializzata in produzione e commercio di gioielleria e argenteria nella storica via Orefici di Milano. La ricerca in cifre (a cura dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano) Quanto è soddisfatto dell'attuale situazione economica della sua impresa? Molto 6%, abbastanza 38%, poco 41%, per nulla 15%, totale 100%. Come prevede che sarà fra sei mesi la situazione economica della sua impresa? Decisamente migliore 1%, un po' migliore 26%, invariata 49%, un po' peggiore 18%, decisamente peggiore 5%, totale 100%. Ha mai avuto timore che la sua impresa, per un motivo qualsiasi, potesse fallire o essere ceduta ad altri? Sì, nel passato, compresi ultimi 3 anni, 26%, sì, in questo ultimo periodo 20%, no, mai 54%, totale 100%. Oggi si parla molto del fenomeno della delocalizzazione. Può dirmi se anche la Sua impresa ha adottato, nel corso degli ultimi tre anni, strategie di delocalizzazione (anche parziale) della propria attività? Sì, nel passato 4%, no e non intende adottarle in futuro 70%, no, ma potrebbe adottarle nel prossimo futuro 25%, totale 100%. Indipendentemente dalla Sua impresa, quanto - in base alla Sua conoscenza - ritiene sia diffuso in provincia di Milano il fenomeno della delocalizzazione? Molto 10%, abbastanza 54%, poco 22%, per nulla 0%, non so 14%, totale 100%. Negli ultimi tre anni, la Sua impresa ha esteso il raggio geografico della sua attività al di fuori dei confini del Comune in cui ha sede l'impresa? Sì 24%, no 76%, totale 100%. Potrebbe precisare verso quale ambito geografico l'impresa ha espanso l'attività? Provincia di Milano 15%, Regione Lombardia 14%, nord-ovest 11%, nord-est 14%, centro 12%, sud 11%, Paesi esteri 24%, totale 100%. In che misura ciascuna delle seguenti criticità interne rappresenta un problema per la Sua impresa?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Lo scarso investimento in innovazione tecnologica 11% 28% 26% 31% 4% 100%
Lo scarso investimento in innovazione di prodotto (in design) 6% 17% 29% 42% 7% 100%
Lo scarso investimento in formazione 6% 25% 39% 24% 6% 100%
Lo scarso investimento in Ict 2% 12% 30% 31% 24% 100%
Carenze nella distribuzione e nella logistica 4% 12% 31% 47% 7% 100%
La scarsa preparazione e specializzazione delle risorse umane 11% 36% 25% 25% 3% 100%
Il passaggio generazionale 10% 25% 23% 34% 7% 100%
La limitata dimensione aziendale 6% 36% 31% 25% 3% 100%
La mancanza di una struttura manageriale 6% 22% 39% 30% 3% 100%
La ridotta apertura ai mercati esteri 8% 22% 18% 43% 8% 100%
La difficoltà d'integrazione della manodopera straniera 1% 7% 22% 61% 9% 100%
In che misura le seguenti criticità esterne costituiscono un problema per la Sua impresa?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Lo scarso collegamento tra scuola e imprese 13% 24% 28% 30% 5% 100%
La difficoltà a reperire la manodopera con le qualifiche richieste 22% 41% 18% 16% 3% 100%
Il costo del lavoro 57% 28% 8% 5% 3% 100%
Il costo delle aree e degli immobili 36% 36% 17% 9% 2% 100%
La difficoltà a costruire alleanze e a fare rete con altre imprese 16% 34% 21% 23% 6% 100%
I comportamenti sleali dei concorrenti (contraffazione, fatturazione in nero, ecc.) 29% 33% 20% 14% 4% 100%
La conflittualità sindacale 9% 13% 33% 41% 4% 100%
I vincoli posti dalla legislazione ambientale 12% 25% 28% 33% 3% 100%
La congestione del traffico stradale 23% 25% 27% 22% 3% 100%
La concorrenza degli imprenditori extracomunitari 21% 12% 26% 35% 6% 100%
In che misura, a Suo parere, gli imprenditori milanesi appartenenti al settore in cui opera la sua impresa si contraddistinguono per il possesso delle seguenti caratteristiche?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Attitudine al rischio 14% 43% 30% 9% 4% 100%
Capacità di sacrificio 28% 46% 19% 3% 4% 100%
Dinamismo 29% 52% 12% 2% 4% 100%
Attenzione per l'ambiente 8% 39% 34% 9% 9% 100%
Attenzione alle esigenze dei dipendenti 6% 58% 24% 5% 7% 100%
Attenzione al cliente 42% 46% 7% 1% 3% 100%
Creatività 22% 38% 31% 4% 6% 100%
Impegno sociale 3% 20% 51% 12% 14% 100%
Impegno culturale 2% 20% 48% 18% 12% 100%
Impegno politico 1% 15% 49% 18% 17% 100%
Ottimismo 12% 34% 38% 8% 8% 100%
Spirito di cooperazione 12% 18% 42% 22% 7% 100%
Capacità lobbystica 4% 16% 38% 24% 19% 100%
Amore per la propria azienda 54% 33% 6% 1% 7% 100%
Amore per Milano 18% 43% 20% 7% 12% 100%
Nel corso del 2004 ha sostenuto concretamente (con sponsorizzazioni, donazionei, ecc) l'attività di qualche organizzazione non profit? Sì 61%, no 39%, totale 100%. Con quali delle seguenti modalità? Potrebbe scegliere la prima modalità che ha utilizzato maggiormente? Risposto No alla domanda precedente 39%, donazioni in denaro 40%, cessioni di beni 3%, acquisto di prodotti (es. Commercio equo e solidale) 5%, sponsorizzazione eventi 9%, collaborando per lo sviluppo di attività o progetti di comune interesse 2%, in altro modo 1%, totale 100%. Sulla base della Sua esperienza, quanto sono importanti questi elementi per diventare oggi imprenditori?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Il capitale iniziale 38% 46% 14% 1% 1% 100%
L'idea imprenditoriale 80% 16% 2% 0% 1% 100%
L'attitudine al rischio 45% 46% 5% 1% 3% 100%
Il sapersi sacrificare 77% 21% 1% 0% 1% 100%
L'istruzione 29% 62% 7% 1% 1% 100%
La padronanza della lingua inglese 28% 50% 18% 2% 2% 100%
Le conoscenze informatiche e di Internet 30% 50% 17% 1% 1% 100%
Il sostegno delle famiglie 31% 44% 20% 3% 1% 100%
Il sostegno delle banche 43% 41% 12% 2% 2% 100%
Gli incentivi pubblici 25% 28% 34% 7% 6% 100%
La voglia di lavorare 92% 6% 1% 0% 1% 100%
La conoscenza dello specifico ambiente in cui l'impresa andrà a operare 67% 28% 3% 0% 1% 100%
Tra gli scopi qui indicati che la società italiana dovrebbe proporsi, potrebbe segnalare per ognuno quanto lo ritiene importante?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Lottare contro l'esclusione sociale 21,0% 55,1% 15,2% 2,2% 6,5% 100%
Ridurre le tasse 55,8% 34,8% 5,8% 2,2% 1,4% 100%
Aumentare gli investimenti nella scuola 49,3% 42,8% 6,5% 0,0% 1,4% 100%
Aumentare gli investimenti nella ricerca 59,4% 34,1% 5,1% 0,0% 1,4% 100%
Migliorare la qualità dell'ambiente 48,6% 40,6% 8,0% 0,7% 2,2% 100%
Superare le rigidità del mercato del lavoro 63,0% 26,1% 8,0% 0,0% 2,9% 100%
Promuovere maggiormente lo sviluppo delle regioni meridionali 14,5% 44,9% 25,4% 11,6% 3,6% 100%
Lottare contro l'evasione fiscale 57,2% 29,7% 10,1% 0,7% 2,2% 100%
Coinvolgere le associazioni degli imprenditori nelle decisioni di politica economica 42,0% 40,6% 8,7% 5,1% 3,6% 100%
Coinvolgere i sindacati dei lavoratori nelle decisioni di politica economica 10,1% 27,5% 34,8% 23,9% 3,6% 100%
Favorire l'inserimento dei lavoratori stranieri 9,4% 47,8% 30,4% 8,7% 3,6% 100%
Lottare contro la criminalità 74,6% 21,7% 2,2% 0,0% 1,4% 100%
Ridurre il peso della pubblica amministrazione 73,9% 18,8% 4,3% 1,4% 1,4% 100%
A partire dalla sua esperienza di imprenditore, quanto è elevato il Suo grado di fiducia nei confronti delle seguenti istituzioni?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Banche 4,3% 26,8% 44,9% 22,5% 1,4% 100%
Regione Lombardia 10,1% 44,9% 27,5% 10,9% 6,5% 100%
Provincia 8,0% 39,1% 37,0% 8,7% 7,2% 100%
Comune 9,4% 36,2% 37,0% 10,9% 6,5% 100%
Camere di Commercio 11,6% 52,2% 21,7% 6,5% 8,0% 100%
Governo Italiano 2,2% 26,1% 43,5% 23,9% 4,3% 100%
Sindacati dei lavoratori 0,7% 10,9% 40,6% 42,8% 5,1% 100%
Associazioni di categoria degli imprenditori 7,2% 34,1% 43,5% 9,4% 5,8% 100%
Scuola 8,0% 31,9% 47,1% 10,1% 2,9% 100%
Università 10,1% 47,8% 32,6% 7,2% 2,2% 100%
Magistratura 5,1% 26,8% 40,6% 25,4% 2,2% 100%
Forze dell'ordine 26,1% 47,8% 21,0% 2,2% 2,9% 100%
Partiti politici 2,2% 10,1% 36,2% 46,4% 5,1% 100%
Istruzioni private non profit (volontariato) 16,7% 44,2% 25,4% 8,7% 5,1% 100%
Chiesa 10,1% 42,0% 32,6% 9,4% 5,8% 100%
Unione Europea 8,7% 38,4% 35,5% 12,3% 5,1% 100%
Ora le elencherò una serie di affermazioni relative all'impresa, potrebbe indicarci le due con le quali si trova maggiormente d'accordo?
1^ risposta per importanza 2^ risposta per importanza
L'impresa è il primo attore dell'innovazione e del cambiamento 19,6% 15,2%
L'impresa contribuisce al benessere collettivo 51,4% 20,3%
L'impresa è uno strumento di profitto 14,5% 22,5%
L'impresa è un luogo di cooperazione tra uomini 9,4% 21,7%
L'impresa è un'occasione di affermazione individuale 0,7% 8,7%
L'impresa è una identità collettiva che produce senso e significati 4,3% 11,6%
Totale 100,0% 100,0%
Quanto è d'accordo con ciascuna delle seguenti affermazioni su Milano?
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so Totale
Una città multietnica 29,7% 45,7% 23,2% 0,0% 1,4% 100%
Una città in affanno 27,5% 34,8% 29,0% 7,2% 1,4% 100%
Una città stimolante 18,8% 55,8% 22,5% 0,7% 2,2% 100%
Una città internazionale 38,4% 43,5% 15,2% 0,7% 2,2% 100%
Una città tollerante 19,6% 58,0% 20,3% 0,7% 1,4% 100%
Una città bella 21,7% 46,4% 24,6% 5,8% 1,4% 100%
Una città socialmente coesa 4,3% 32,6% 45,7% 10,1% 7,2% 100%
Una città ideale per vivere 1,4% 29,0% 44,2% 23,9% 1,4% 100%
Una città ideale per lavorare 37,7% 52,2% 8,0% 0,7% 1,4% 100%
Lei si sente soprattutto cittadino? Milanese 18,8%, lombardo 5,8%, settentrionale 5,1%, italiano 40,6%, europeo 14,5%, del mondo 13,8%, totale 100%.
 
   
   
ALGERIA: AFFARI A TUTTO GAS PER LE IMPRESE ITALIANE  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Scoprire l’Algeria: méta turistica, culturale ma anche commerciale per le imprese italiane. Infatti, nei primi tre mesi del 2005 l’interscambio ha quasi raggiunto i 2 miliardi di euro, + 23,6% rispetto al 2004, La regione più attiva? La Sicilia con oltre un miliardo di euro, +66,4% rispetto all’anno precedente, quasi tutto concentrato nell’import (65,8%). Segue la Lombardia con quasi 300 milioni di euro, forte soprattutto nell’export, un terzo del totale italiano, +21,3% in un anno. Viene poi la Liguria con 129 milioni di euro, con un export in crescita del 47,6%. E sono oltre 1.200 le imprese italiane che già dichiarano un’attività di import-export con l’Algeria. Si esportano soprattutto macchinari: per particolari industrie (17,1% del totale), per uso generale (15%) ed elettrici (6,8%) ma anche lavori in metallo (8,2%). Si importano invece transazioni speciali (64,7%) ed energia: petrolio e derivati (24,6%), gas naturale e artificiale (9,3%). Ma anche gli algerini scelgono l’Italia per fare impresa: sono quasi 1.300 i titolari di ditte individuali, soprattutto in Campania (21%), Lombardia (15%) ed Emilia Romagna (8,7%), preferiscono i settori del commercio (49%) e delle costruzioni (23,5%), con una presenza femminile pari al 7%. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al primo trimestre 2005. E per una settimana l’Algeria diventa protagonista: dal 5 all’11 luglio arriva infatti l’Algerian week, sette giorni di business, cultura e turismo nel centro di Milano. Tra gli appuntamenti, una mostra d’arte algerina a Palazzo Affari ai Giureconsulti e la Fiera del turismo e dell’artigianato algerino alla Loggia dei Mercanti, aperte al pubblico dal 5 all’11 luglio, ore 9-19. Il Salone del commercio e dell’industria algerina sarà invece a Palazzo Mezzanotte dal 5 all’8 luglio, ore 10-18. La conferenza di apertura “Da Milano ad Algeri: le opportunità del business algerino”, martedì 5 luglio, vedrà la presenza del ministro del Commercio algerino, El Racemi Djaaboub, e di rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale italiani e algerini. Il progetto “Algerian week” è promosso dal Ministero del Commercio algerino, in collaborazione con Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Comune di Milano, Safex e Mimed. La conferenza di apertura si terrà: martedì 5 luglio 2005, ore 9.30 – 12.00 Palazzo Turati, via Meravigli, 9/b - (Mm 2 Cordusio) - Sala Conferenze Inaugurazione mostra d’arte algerina: martedì 5 luglio 2005 – ore 18.15 Palazzo Affari ai Giureconsulti, piazza Mercanti, 2 (Mm2-3 Duomo) . “Promuovere lo sviluppo del Mediterraneo significa non solo far crescere i rapporti economici e commerciali, che i dati ci confermano buoni, ma anche approfondire la reciproca conoscenza, contribuire concretamente alla stabilità dell’area e al rafforzamento di un orizzonte comune e condiviso - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali – In questo senso, la settimana dedicata all’Algeria a cui partecipiamo è un’occasione per conoscere meglio i vari aspetti di questo Paese mediterraneo e un’opportunità per le nostre imprese di stringere sempre più strette e proficue collaborazioni con quelle algerine". Interscambio tra Italia e Algeria al I trim. 2005 - Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al I trim. 2005
2005 I trim. Variaz. 04-05 % su tot. Italia tot. Interscambio variaz. %interscambio
import export import export import export 2005 I trim. 04-05 I trim.
Sicilia 1.106.484.362 6.465.699 67,0% 5,7% 65,8% 2,5% 1.112.950.061 66,4%
Lombardia 185.727.806 86.246.458 20,1% 21,3% 11,0% 33,0% 271.974.264 20,5%
Liguria 119.366.981 9.848.762 -26,7% 47,6% 7,1% 3,8% 129.215.743 -23,8%
Lazio 112.149.230 5.278.712 -44,2% -10,1% 6,7% 2,0% 117.427.942 -43,2%
Veneto 70.500.296 28.536.231 36,1% 1,3% 4,2% 10,9% 99.036.527 23,9%
Campania 77.845.692 4.455.774 22,3% -46,2% 4,6% 1,7% 82.301.466 14,4%
Emilia Romagna 3.734.319 47.992.015 36,8% 8,0% 0,2% 18,3% 51.726.334 9,6%
Toscana 798.547 30.228.609 175,2% 25,5% 0,0% 11,6% 31.027.156 27,3%
Piemonte 619.055 24.378.551 2,2% 17,3% 0,0% 9,3% 24.997.606 16,9%
Puglia 4.161.212 2.190.717 -58,5% -70,3% 0,2% 0,8% 6.351.929 -63,5%
Trentino-alto Adige 1.124 4.341.546 nr 104,5% 0,0% 1,7% 4.342.670 104,6%
Friuli-venezia Giulia 152.143 3.703.157 -77,3% 36,8% 0,0% 1,4% 3.855.300 14,2%
Marche 0 2.487.069 nr -37,4% 0,0% 1,0% 2.487.069 -37,4%
Abruzzo 6.103 2.158.846 -73,7% 29,5% 0,0% 0,8% 2.164.949 28,1%
Calabria 0 1.165.526 -100,0% 301,2% 0,0% 0,4% 1.165.526 189,9%
Umbria 0 974.439 -100,0% 40,6% 0,0% 0,4% 974.439 39,8%
Basilicata 0 490.909 nr 425,1% 0,0% 0,2% 490.909 425,1%
Sardegna 131.903 89.333 -99,5% 474,3% 0,0% 0,0% 221.236 -99,1%
Valle d'Aosta 0 212.511 nr nr 0,0% 0,1% 212.511 nr
Molise 0 161.516 -100,0% -84,4% 0,0% 0,1% 161.516 -84,4%
altro 0 217.220 nr 3990,0% 0,0% 0,1% 217.220 3990,0%
Tot. Italia 1.681.678.773 261.623.600 25,8% 11,1% 100,0% 100,0% 1.943.302.373 23,6%
Interscambio Algeria con l’Italia per prodotto
2005 I trim. % su tot
import export import export
72-Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie 17.556 58.804.973 0,0% 17,1%
74-Macchine ed apparecchi industriali per uso generale, n.C.a.; loro parti e pezzi staccati 1.102.242 53.420.957 0,0% 15,0%
69-Lavori di metallo, n.C.a. 69.663 17.272.167 0,0% 8,2%
77-Macchine ed apparecchi elettrici, n.C.a., e loro parti e pezzi staccati elettrici (incl. Gli equivalenti non elettrici, n.C.a. Di apparecchiature elettriche per uso domestico) 0 17.397.248 0,0% 6,8%
71-Macchine generatrici, motori e loro accessori 343.909 6.368.073 0,0% 6,5%
67-Ferro ed acciaio 3.716.753 17.008.230 0,3% 5,8%
78-Veicoli su strada (incl. I veicoli su cuscino d'aria) 4.647 19.971.614 0,0% 4,4%
66-Articoli di minerali non metallici, n.C.a. 5.377 3.856.552 0,0% 3,2%
81-Costruzioni prefabbricate; apparecchiature idrosanitarie, di riscaldamento e di illuminazione, n.C.a. 0 2.641.177 0,0% 3,0%
89-Manufatti diversi, n.C.a. 11.540 4.316.483 0,0% 2,8%
82-Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti 0 6.625.752 0,0% 2,4%
33-Petrolio, prodotti derivati dal petrolio e prodotti connessi 328.889.502 4.897.289 24,6% 2,0%
04-Cereali e preparazioni a base di cereali 0 3.657.338 0,0% 1,9%
54-Prodotti medicinali e farmaceutici 70.041 1.772.447 0,0% 1,5%
57-Materie plastiche sotto forme primarie 0 1.819.626 0,0% 1,5%
65-Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n.C.a., e prodotti connessi 2.000 3.048.002 0,0% 1,5%
59-Materie e prodotti chimici, n.C.a. 45.857 3.511.043 0,0% 1,4%
58-Materie plastiche sotto forme non primarie 0 2.956.101 0,0% 1,3%
64-Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o di cartone 0 2.585.815 0,0% 1,3%
68-Metalli non ferrosi 266.563 4.664.483 0,2% 1,3%
87-Strumenti ed apparecchi professionali, scientifici e di controllo, n.C.a. 9.509 4.639.124 0,0% 1,1%
51-Prodotti chimici organici 2.277.472 1.295.369 0,2% 1,0%
05-Verdura e frutta 31.700 860.606 0,0% 0,9%
53-Prodotti per tintura e per concia e coloranti 0 2.132.049 0,0% 0,9%
62-Articoli di gomma, n.C.a. 0 2.586.481 0,0% 0,9%
73-Macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli 155.282 2.132.591 0,0% 0,9%
76-Apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione del suono 192.606 1.249.778 0,0% 0,9%
09-Prodotti e preparazioni alimentari n.C.a. 12.342 684.436 0,0% 0,7%
27-Concimi greggi diversi da quelli della divisione 56, e minerali greggi (escl. Carbone, petrolio e pietre preziose) 247.540 874.382 0,0% 0,6%
63-Articoli in sughero e in legno (escl. I mobili) 500.233 1.641.364 0,1% 0,6%
52-Prodotti chimici inorganici 2.807.286 700.154 0,1% 0,5%
85-Calzature 0 731.020 0,0% 0,4%
93-Transazioni speciali ed articoli speciali non classificati per categoria 1.188.461.911 672.496 64,7% 0,4%
55-Oli essenziali, resinoidi e prodotti per profumeria; preparazioni per toletta, prodotti per pulizia e detersivi 0 440.588 0,0% 0,3%
29-Materie gregge di origine animale o vegetale, n.C.a. 0 1.504.412 0,0% 0,2%
88-Apparecchi e attrezzature per fotografia e ottica, n.C.a.; orologi 0 358.871 0,0% 0,2%
02-Prodotti lattieri e uova di volatili 0 26.664 0,0% 0,1%
03-Pesci (escl. I mammiferi marini), crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni 86.167 0 0,0% 0,1%
06-Zuccheri, preparazioni a base di zucchero e miele 0 220.634 0,0% 0,1%
07-Caffè,the,cacao, spezie e prodotti derivati 0 536.375 0,0% 0,1%
23-Gomma greggia (incl. Quella sintetica e quella rigenerata) 0 134.693 0,0% 0,1%
26-Fibre tessili (escl. Nastri di lana (tops) ed altre lane pettinate) e loro cascami (non trasformati in fili o in tessuti) 0 95.827 0,0% 0,1%
42-Grassi e oli vegetali fissi, greggi, raffinati o frazionati 0 6.050 0,0% 0,1%
43-Oli e grassi animali o vegetali, preparati; cere e miscugli o preparazioni non alimentari di oli o di grassi animali o vegetali, n.C.a. 0 105.471 0,0% 0,1%
84-Vestiti e accessori di abbigliamento 0 428.919 0,0% 0,1%
00-Animali vivi, escl. I pesci della divisione 03 0 193.060 0,0% 0,0%
01-Carni e preparazioni di carne 14.478 3.810 0,0% 0,0%
11-Bevande 0 5.220 0,0% 0,0%
25-Pasta per carta e cascami di carta 0 7.500 0,0% 0,0%
28-Minerali metalliferi e cascami di metallo 2.369.408 4.163 0,2% 0,0%
34-Gas naturale e gas artificiale 148.142.428 0 9,3% 0,0%
56-Concimi (escl. Quelli del gruppo 272) 0 101.087 0,0% 0,0%
61-Cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio, n.C.a., e pellicce lavorate 1.621.433 106.016 0,2% 0,0%
75-Macchine ed apparecchi per ufficio o per il trattamento automatico dell'informazione 0 209.601 0,0% 0,0%
79-Altro materiale da trasporto 7.449 329.654 0,0% 0,0%
83-Articoli da viaggio, borse e contenitori simili 0 9.765 0,0% 0,0%
97-Oro, per uso non monetario (escl. I minerali e concentrati d'oro) 195.879 0 0,0% 0,0%
tot. Italia 1.681.678.773 261.623.600 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat I trim. 2005, valori in euro Numero ditte individuali con titolare di origine algerina
Tot. I trim. 04 Tot. I trim. 05 % su tot. It.. 05 variaz. 04-05 ditte femm. Algerine 05 % donne su tot. 05
Campania 168 270 21,0% 60,7% 9 3,3%
Lombardia 181 195 15,1% 7,7% 17 8,7%
Emilia-romagna 93 112 8,7% 20,4% 5 4,5%
Lazio 90 106 8,2% 17,8% 15 14,2%
Toscana 58 75 5,8% 29,3% 7 9,3%
Veneto 68 73 5,7% 7,4% 7 9,6%
Piemonte 62 70 5,4% 12,9% 8 11,4%
Puglia 31 63 4,9% 103,2% 4 6,3%
Sicilia 53 53 4,1% 0,0% 5 9,4%
Umbria 46 53 4,1% 15,2% 4 7,5%
Calabria 34 52 4,0% 52,9% 1 1,9%
Marche 34 44 3,4% 29,4% 1 2,3%
Liguria 34 37 2,9% 8,8% 3 8,1%
Trentino-alto Adige 29 35 2,7% 20,7% 1 2,9%
Friuli-venezia Giulia 14 20 1,6% 42,9% 1 5,0%
Abruzzo 15 15 1,2% 0,0% 0 0,0%
Sardegna 6 6 0,5% 0,0% 2 33,3%
Valle D'aosta 2 5 0,4% 150,0% 0 0,0%
Basilicata 3 4 0,3% 33,3% 0 0,0%
Totale 1021 1288 100,0% 26,2% 90 7,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese Numero ditte individuali con titolare di origine algerina per settore al I trim. 2005
Settore Ateco Italia I trim. 05 % su tot. 05
G Comm.ingr.e dett.-rip.Beni pers.E per la casa 632 49,1%
F Costruzioni 303 23,5%
I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 142 11,0%
D Attivita' manifatturiere 88 6,8%
K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 50 3,9%
A Agricoltura, caccia e silvicoltura 22 1,7%
O Altri servizi pubblici,sociali e personali 21 1,6%
H Alberghi e ristoranti 18 1,4%
X Imprese non classificate 7 0,5%
N Sanita' e altri servizi sociali 2 0,2%
B Pesca,piscicoltura e servizi connessi 1 0,1%
J Intermediaz.monetaria e finanziaria 1 0,1%
M Istruzione 1 0,1%
Totale 1288 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese
 
   
   
PRODURRE IN CINA: UNA GUIDA PER I NUOVI MARCO POLO IN UNA RICERCA ANCORA INEDITA I PROBLEMI REALI AFFRONTATI DALLE IMPRESE ITALIANE E I SUGGERIMENTI SU COME SUPERARLI: DALLA SCELTA DEL PARTNER ALLA LOCALIZZAZIONE, DALLA GESTIONE DELLA MANODOPERA ALLA STIMA DEI COSTI  
 
Milano, 4 luglio 2005 - La scelta del partner ideale, la gestione e i costi del personale italiano espatriato e in trasferta, la localizzazione degli impianti e la gestione della manodopera cinese sono i problemi concreti che ogni impresa italiana che voglia investire in Cina deve essere pronta ad affrontare, secondo un’indagine della Divisione ricerche della Sda Bocconi, che sarà pubblicata a fine anno (Elena Dalpiaz, Andrea Paciaroni, Marco Sampietro, Produrre in Cina). Le iniziative italiane in Cina sono attualmente circa 500, con una maggioranza di rappresentanze commerciali e un 40% circa a carattere produttivo. L’analisi si è focalizzata sugli stabilimenti presenti nella provincia del Guangdong, grazie alla stretta collaborazione da parte di dieci imprese sulle 50 esistenti. Se quasi tutti giustificano la propria presenza in Cina con il basso costo dei fattori produttivi non mancano però le imprese che si sono insediate per essere vicine a un mercato o a singoli clienti importanti, soprattutto nei settori elettronico e meccanico. Uno dei motivi principali del fallimento o del cattivo funzionamento di alcune iniziative è una cattiva scelta dei partner locali. “Una delle scelte migliori sembra essere quella di associarsi a un fornitore”, spiega Paciaroni. “In questo modo per il partner locale la joint venture è un nuovo, importante cliente da salvaguardare. Il fornitore, inoltre, di solito non conosce il mercato di sbocco e non ha la tentazione di integrarsi a valle tradendo il partner italiano. Sono state, invece, fallimentari le joint venture con acquirenti che controllano il mercato e possono mirare a sottrarre la tecnologia e realizzare il prodotto in proprio”. I costi del personale italiano residente e quelli per le trasferte di chi deve periodicamente essere presente in Cina sono facili da sottovalutare. A fronte di uno stipendio medio di 100 euro al mese per un operaio cinese e di 3-400 euro per un impiegato, un manager italiano espatriato costa all’impresa circa il doppio di quanto costerebbe in patria. “In media, un manager italiano costa come 70 operai cinesi”, calcola Paciaroni. “Se il motivo della delocalizzazione è il risparmio sulle spese di manodopera, in impianti di poche decine di operai è un peso davvero ingente. Si capisce, allora, perché abbiamo rilevato solo una trentina di residenti negli otto impianti nei quali li abbiamo contati, e quasi tutti concentrati negli impianti maggiori. In tre casi non ce n’era neppure uno”. Se, però, nei primi anni le imprese dovevano trovare all’esterno i manager disposti a trasferirsi in Cina, oggi non ci sono più difficoltà e, anzi, cominciano a presentare la propria candidatura anche gli operai. Ormai esiste un vero mercato del lavoro degli espatriati, con manager italiani che si sono trasferiti da un’impresa all’altra senza lasciare la Cina. Quasi tutte le imprese, se potessero tornare indietro, valuterebbero più accuratamente la localizzazione degli impianti. “In un ambiente dove ogni cosa va negoziata è importante non essere le cenerentole dell’industrial park in cui si è insediati”, spiega Paciaroni, “perché questo influisce, solo per fare un esempio, sulla durata dei blackout programmati tanto frequenti in Cina. I più forti riescono a evitarli, i piccoli ne soffrono di più”. La manodopera cinese fa registrare tassi di turnover che arrivano anche al 100% l’anno, soprattutto perché le imprese tendono a mantenersi sui salari minimi. Solo di recente i più consapevoli hanno cominciato a usare leve come la qualità della vita, in un ambiente nel quale gli operai vivono in immensi dormitori all’interno degli stessi parchi industriali. “Un grande impianto italiano ha ridotto drasticamente il turnover quando ha costruito un piccolo centro sportivo con una campo da basket con illuminazione notturna”, dice ancora Paciaroni, “e non sono infrequenti sale da karaoke, bar, biliardi e campi da badminton”. In mancanza di questi benefit, un’offerta da cinque dollari in più al mese è sufficiente a far trasferire il lavoratore da un’impresa all’altra. Le imprese in Cina da più tempo sono ormai entrate in una Fase 2 della produzione. In un primo tempo si sono fatte prendere la mano dal basso costo della manodopera e hanno assunto senza criterio. Ora si sono rese conto che i loro costi sono del 5-10% più alti di quelli dei concorrenti cinesi. Stanno, perciò, riorganizzando la produzione secondo criteri più razionali perché si rendono conto che la crescente qualità delle produzioni cinesi non giustifica più un forte differenziale di prezzo finale.  
   
   
MARIA WEBER CONTROCORRENTE: AI CINESI DOVREMO VENDERE LE NOSTRE AZIENDE L'ITALIA HA ACCUMULATO UN RITARDO INCOLMABILE NELLA PENETRAZIONE DEL MERCATO ASIATICO E NEGLI INVESTIMENTI DIRETTI. LA VERA OPPORTUNITÀ È FARE IN MODO CHE SIANO I CINESI A INVESTIRE IN IMPRESE ITALIANE DAI MARCHI FAMOSI  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Per le imprese italiane le difficoltà di mercato sono ormai superiori ai vantaggi che potrebbero trarre dalla presenza in Cina. Tutti i maggiori concorrenti sono presenti da tempo e le dimensioni medie delle aziende italiane sono troppo piccole per sopportare gli investimenti necessari. Maria Weber, la scienziata politica italiana più vicina alla realtà cinese, lancia una forte provocazione: a questo punto il sistema Italia deve abbandonare le velleità di espansione e cercare di attrarre investimenti cinesi, convincendoli ad acquisire imprese in difficoltà, ma dai marchi riconoscibili in tutto il mondo. Domanda. Ma la Cina non è il mercato del futuro, quello con più di un miliardo di persone pronte a consumare come e più degli occidentali? Risposta. La Cina rimane una grande opportunità, ma solo per qualcuno. Il prossimo anno pubblicherò un libro intitolato La Cina non è per tutti perché si deve prendere atto che noi italiani abbiamo perso troppi treni. I nostri investimenti diretti sono scarsi (per leggere i dati Ice, clicca qui) e dispersi in troppe piccole iniziative. Imprese da 50 addetti faticano a sopportare i costi della presenza in Cina, senza un sistema che li sostenga. Sono scettica persino per il turismo, perché non abbiamo una ricettività di massa, con le strutture in grado di ricevere 2-3.000 persone per volta che servirebbero per i cinesi. Rischiamo di essere scavalcati dalla Spagna. Domanda. Che cosa possiamo fare, allora? Risposta. Non possiamo e non dobbiamo chiuderci in difesa. Le posizioni protezionistiche sono anacronistiche e danneggiano la nostra immagine. Analizzando la politica cinese, come ho fatto in Il dragone e l’aquila, si vede come sia centrale la cosiddetta Go global policy, che promuove lo sviluppo delle quote di mercato estere delle multinazionali cinesi, anche a colpi di acquisizioni. Per non essere costretti a partire da zero nella penetrazione di mercati maturi, i cinesi preferiscono acquisire marchi conosciuti, anche se attraversano momenti difficili, come ha fatto Lenovo con la divisione personal computer di Ibm. Domanda. L’italia che cosa può offrire da questo punto di vista? Risposta. Poco, purtroppo, nei settori ad alta tecnologia, che sono i preferiti dai cinesi. Abbiamo invece molti marchi di alto design in crisi, ma ancora appetibili per il loro nome. Si tratta di farlo capire a noi italiani, prima ancora che ai cinesi. Anche per raggiungere un obiettivo minimale come questo dovremmo infatti imparare dai cinesi la progettualità e la capacità di concludere le cose rapidamente. Se sapremo muoverci in modo coordinato ed efficace i cinesi se ne accorgeranno e vaglieranno la possibilità. Domanda. Ma dove abbiamo sbagliato nella campagna di Cina? Risposta. A differenza di quanto hanno fatto gli altri, da parte nostra non c’è stata nessuna campagna coordinata. In Cina ho incontrato decine di piccoli imprenditori arrivati con il loro campionario, senza supporti istituzionali. I loro prodotti vengono plagiati perché, forse a causa dei costi, stentano a brevettarli secondo le regole cinesi. Hanno difficoltà con l’inglese e arrivano in un paese difficile da affrontare anche per chi lo parla. Non riescono a raccogliere elementi di giudizio sufficienti nella scelta dei partner e, soprattutto, raramente dimostrano un serio impegno di lungo periodo. Non si può creare una joint venture e poi lasciarla completamente nelle mani del partner locale perché ci si rende conto di averne sottostimato i costi, soprattutto in termini di risorse umane.  
   
   
IL BRASILE ALTERNATIVA ALLA CINA IL CENSIS SPIEGA LE NOVITÀ SUI DISTRETTI A SAN PAOLO DEL BRASILE  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Nei giorni scorsi si è svolto a San Paolo del Brasile un affollato workshop sul nuovo ciclo dei distretti industriali come “modello di produzione collaborativa per sfidare la globalizzazione” cui hanno partecipato oltre 150 imprenditori e rappresentanti della comunità degli affari paulista. L’incontro, promosso dalla Camera di Commercio Italo-brasiliana, dal Censis e dal Serasa (massimo organismo di informazione e consulenza del mondo imprenditoriale brasiliano), ha avuto come principale obiettivo quello di verificare le opportunità di collaborazione fra i due Paesi, tenuto conto delle difficoltà che incontrano i distretti industriali italiani per l’aggressiva competizione asiatica. 25 milioni d’italiani o persone di origine italiana producono il 35% del Pil brasiliano, guardando con interesse e attenzione ai rapporti con l’Italia. Potrebbero rappresentare un punto di riferimento importante per l’indispensabile riorganizzazione del modello produttivo distrettuale. Dal Rapporto Censis, presentato dal direttore dell’Istituto Giuseppe Roma, emerge un quadro del made in Italy spezzato fra settori che restano trainanti – l’alimentare, le lavorazioni di metalli, la meccanica di precisione e il biomedicale, il vetro e la ceramica, la cosmesi – quelli stazionari come meccanica, arredo, oreficeria o in bilico come tessile e abbigliamento. Nonostante la perdita di quote nel mercato mondiale del Sistema Italia alcuni settori restano vitali e in crescita. Fra il 2000 e il 2004 cresce la meccanica raggiungendo il 9,9% del mercato mondiale, così i prodotti in metallo (7,8%) e l’alimentare (4,5%). Le imprese esportatrici erano 176mila nel 2000 e sono diventate 183mila nel 2003; quelle che hanno partecipazioni in imprese estere da 4.406 a 5.202. Fra il 2000 e il 2004 sono strati effettuati 1,9 miliardi di euro di investimenti diretti italiani in Brasile dove sono presenti grandi gruppi come Fiat, Pirelli, Gie-ansaldo, Techint. Meno rilevante è la presenza di medie imprese e la delocalizzazione da parte delle imprese distrettuali. Per rivitalizzare l’esperienza dei distretti italiani e perché possa funzionare in Brasile, dove a partire dagli anni ’80 se ne sono formati 175 “è necessario aprire un nuovo ciclo di vita – ha affermato Giuseppe Roma – basato sulla condivisione delle competenze, sull’introduzione delle tecnologie telematiche e su una forte collaborazione per cogliere le opportunità del mercato. Un cammino da realizzare soprattutto grazie alla disponibilità reciproca e alla più facile comunicazione. Non a caso dal Nord-est ci si è spostati in Romania, dove si parla una lingua latina, e non nella più vicina e comunitaria Ungheria o nella cattolica Slovacchia”. I distretti italiani devono espandersi all’estero, per ragione di costi ma soprattutto per strategie di mercato. “Non devono semplicemente delocalizzare – ha proseguito Roma – ma giocare al “risiko” della competizione cercando di occupare posizioni in ogni mercato che promettere di espandersi, come il Brasile. Guardiamo alla Cina più per moda che per reale possibilità di aggredire significativamente un mercato enorme, con tanti competitors è difficile sotto ogni punto di vista. Il Brasile può essere un’alternativa da sperimentare concretamente”. Il presidente della Camera di Commercio Italo-brasiliana (e vice presidente vicario dell’Assocamerestero di Unioncamere) Edoardo Pollastri ha sottolineato come la Camera fungerà “da cerniera per promuovere l’incontro fra distretti italiani e brasiliani per realizzare iniziative comuni, mettendo a frutto opportunità come il basso costo delle materie prime e della mano d’opera, ma soprattutto valorizzando una cultura comune”. Il Censis sta valutando la possibilità di realizzare uno studio comparativo per individuare in quali distretti c’è interesse a delocalizzare in Brasile e quale area brasiliana può rispondere alle esigenze degli imprenditori italiani.  
   
   
500 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE PROGETTI DI SVILUPPO TERRITORIALE E IMPRENDITORIALE AL VIA L’ATTUAZIONE DELL’ACCORDO QUADRO TRA BANCA INTESA E L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLE AGENZIE DI SVILUPPO LOCALE E MARKETING TERRITORIALE (AIDA)  
 
 Milano, 4 luglio 2005 - Banca Intesa e 11 Agenzie di sviluppo di diverse province italiane hanno sottoscritto oggi a Milano dei protocolli di intesa che prevedono il sostegno da parte della Banca per oltre 300 milioni di euro complessivi. Tali finanziamenti saranno destinati a progetti finalizzati allo sviluppo imprenditoriale nelle aree territoriali in cui queste agenzie operano. Questi protocolli, a cui seguiranno altri nei prossimi mesi, sono la prima concreta applicazione a livello locale dell’accordo quadro sottoscritto lo scorso dicembre tra Banca Intesa e Aida, l’Associazione Italiana delle Agenzie di Sviluppo Locale e Marketing Territoriale. Nell’ambito di tale Accordo, Banca Intesa ha messo a disposizione un plafond di 500 milioni di Euro per il finanziamento di progetti complessivamente promossi dalle agenzie socie di Aida fino dicembre 2006. Oltre all’importanza economica delle risorse finanziare messe a disposizione da Banca Intesa per interventi territoriali, l’accordo tra la Banca e Aida da il via in Italia a un nuovo approccio nella valutazione e nella gestione dei progetti di sviluppo locale: attraverso la costituzione di appositi gruppi di lavoro (collaborative planning), Banca Intesa parteciperà direttamente nella definizione e nella progettazione degli interventi prioritari per i territori e per i sistema produttivi locali bisognosi di forme di finanza innovativa e aggiuntiva. Da parte loro, le agenzie di sviluppo che vorranno attingere risorse di questo plafond dovranno promuovere progetti bancabili, cioè sostenibili da un punto di vista economico e finanziario. "La firma di questi nuovi protocolli segna una tappa importante nello sviluppo dell'accordo quadro con Aida e consolida la scelta di Banca Intesa di lavorare a fondo sulle progettualità proposte dalle Agenzie di Sviluppo Locale per il rilancio ed il riposizionamento del tessuto delle piccole e medie imprese in tutto il Paese” ha dichiarato Fabio Bolognini, responsabile Marketing Piccole e Medie Imprese di Banca Intesa. Confidiamo che questa nuova forma collaborativa tra sistema imprese, enti territoriali, agenzie di sviluppo e banca diventi rapidamente un modello di successo per attivare in modo integrato e finalizzato le grandi risorse di cui l'Italia dispone" “Questo accordo con Banca Intesa spingerà le agenzie a costruire progetti in una logica di investimento remunerativo e non più di sovvenzione. Questo nuovo approccio potrà avere anche importanti ricadute sulle politiche economiche pubbliche e potranno contribuire a agevolare gli investimenti privati”, spiega Fabio Terragni, Presidente di Aida. “La firma dei protocolli di intesa significa un passo avanti nella strategia promossa da Aida dalla sua nascita di affinare strumenti innovativi di partenariato pubblico e privato in grado di superare gli ormai cronici problemi nazionali, quali la sottocapitalizzazione delle Pmi e la carenza di fondi pubblici per azioni territoriali”, sottolinea Terragni. Delle 24 agenzie attualmente socie di Aida, 12 hanno siglato accordi con Banca Intesa, dopo aver discusso con l’Associazione i rispettivi progetti di sviluppo imprenditoriale e territoriale da presentare all’istituto bancario. L’iter dei progetti sarà continuamente monitorato e condiviso dai membri dell’Associazione, con lo scopo di favorire la diffusione di buone pratiche nell’ambito dello sviluppo locale. Le 11 agenzie che hanno sottoscritto oggi a Milano i protocolli di intesa sono state: Agintec (Agenzia territoriale del Vimercatese), Asse Avellino, Assot (Agenzia per lo sviluppo del Sud Ovest di Torino), Bic Sardegna, Gal Alto Bellunese, Investiacatania, Reindustria Agenzia Cremona Sviluppo, Società Consortile Langhe Monferrato Roero (Agenzia per lo sviluppo del Basso Piemonte), Soprip (Agenzia per lo sviluppo delle province di Parma e Piacenza), Sviluppo Brianza e Torino Internazionale. Lo scorso aprile è stato siglato invece l’accordo con Bic Lazio. Queste agenzie hanno delle strutture giuridiche e operativa molto diverse fra loro e operano in contesti territoriali anche molto eterogenei: dalla singola città a un gruppo di Comuni, da un’intera provincia a territori sotto la competenza di varie amministrazioni provinciali. I progetti di sviluppo territoriale e imprenditoriale oggetto dei protocolli di intesa comprendono azioni in diversi ambiti di intervento che spaziano dalla valorizzazione di risorse e siti per promuovere il settore turistico e funzioni eccellenti, alla creazione di servizi per la nascita e lo sviluppo di Pmi e start up innovative (distretti produttivi, incubatori, parchi tecnologici, centri per l’innovazione, laboratori di ricerca…); da azioni di marketing territoriale per attrarre investimenti, all’attivazione di strumenti finanziari innovativi per il finanziamento di nuove imprese innovative o la creazione di nuove strutture a supporto dell’imprenditorialità (creazione di Fondi chiusi, di rotazione, di garanzia…), passando per la promozione di piani integrati d’area. Nel sito www.Aidaweb.org  trovate una scheda di sintesi dei protocolli di intesa sottoscritti con i diversi interventi e azioni previste.  
   
   
PER GLI ARTIGIANI È IL MOMENTO DI “FARE GRUPPO” QUATTRO IMPRESE SU DIECI GIÀ COLLABORANO CON ALTRE. E IL 50% È PRONTA AD INVESTIRE IN TECNOLOGIA. PICCOLI, MA GLOBALI: UNO SU 12 LEGATO PIÙ ALL’ESTERO CHE ALL’ITALIA  
 
 Milano, 4 luglio 2005 - Gli artigiani fanno squadra: il 32,7% delle microimprese ha già collaborazioni con diverse altre, l’8,2% con almeno un’altra impresa. Fase di attesa per gli investimenti. Almeno nei prossimi tre anni. Per il 41% delle risposte. Mentre il 30% indica una volontà di investire fortemente, il 29% di effettuare alcuni interventi migliorativi. Si aspetta a investire nel design (67%), nella distribuzione (60%), nella sicurezza sul lavoro (52%). Si investe in tecnologia (50%). Artigiani poi tra tradizione e globalizzazione: uno su 12 ha come principale mercato di approvvigionamento l’estero e la metà di questi quello di destinazione. Senza dimenticare le radici di impresa, nella metà dei casi familiare. Sono oltre 92.700 gli artigiani di Milano e provincia, il 28% di tutte le imprese. Cresciuti tra il 2003 e il 2004 dello 0,8%, con un rallentamento rispetto al +1,3% dell’anno precedente. Un settore guidato da manifatturiero e costruzioni, il 60% di tutte le imprese artigiane. E dal terziario, col 30%. Con dati positivi di crescita nell’ultimo anno per costruzioni (+4%) e terziario (+0,9%). Fermo il manifatturiero (-2%). Emerge dalla ricerca “Piccole imprese crescono. Fare rete in un’area metropolitana” della Camera di commercio di Milano in collaborazione con Cna Associazione Provinciale Milanese Artigianato, su 50 microimprese artigiane milanesi. In occasione del convegno “Piccole imprese crescono. Artigianato e piccola impresa a Milano” in Camera di commercio di Milano. Intervengono: Carlo Sangalli, presidente Camera di commercio di Milano; Claudio Agosti, presidente Apam; Maurizio Calzolari, presidente Cna; Massimo Corsaro, assessore Industria, Pmi e Cooperazione Regione Lombardia; Paolo Galassi, presidente Apimilano; Salvatore Luca, presidente Unione Artigiani della provincia di Milano; Giorgio Monaci, direttore Settore Attività economiche provincia di Milano, Enzo Rullani, professore ordinario Università Cà Foscari Venezia, Dario Visconti, presidente Apa. Coordina Aldo Bonomi, direttore Consorzio A.a.ster. Il convegno si terrà: Milano, martedì 5 luglio 2005 ore 9.30 Palazzo Turati Via Meravigli, 9/B Milano– Sala Consiglio “Le microimprese e le imprese artigiane -ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano- sono una realtà importante ed attiva anche in un’area metropolitana, densa e multiforme, come quella milanese. Piccole ma concrete, sono tra i protagonisti dello scenario economico. Rafforzare il ruolo degli artigiani milanesi come interlocutori di istituzioni e associazioni significa incrementare una rete connettiva utile a rafforzare il sistema relazionale, rilanciando il loro ruolo nel panorama internazionale.” Dalla ricerca “Piccole imprese crescono. Fare rete in un’area metropolitana” della Camera di commercio di Milano in collaborazione con Cna Associazione Provinciale Milanese Artigianato
Frequenza %
Leader 22,0
Follower78,0
Distribuzione delle aziende in funzione della forma giuridicaFrequenza media %
Ditta individuale18,0
Sas10,0
Snc44,0
Srl26,0
Spa2,0
Presenza di imprese attente all’innovazioneFrequenza %
Più attente all’innovazione60,0%
Meno attenzione all’innovazione40,0%
Distribuzione delle aziende in funzione della presenza di familiariFrequenza media%
Tutti familiari49,0%
Alcuni familiari16,3%
Nessun familiare34,7%
Principali mercati di acquisto (per il primo prodotto) Frequenza % Principali mercati di vendita (per il primo prodotto) Frequenza %
Provincia 56,0 Provincia 52,0
Regione 24,0 Regione 24,0
Altre regioni 12,0 Altre regioni 20,0
Estero 8,0 Estero 4,0
Destinazione degli investimenti previsti per i prossimi tre anniFrequenza %
Totale campioneMigliorare la propria posizione competitiva Introdurre qualche intervento migliorativo Non effettuare investimenti
Costi di produzione44,9 22,4 32,6
Professionalità delle risorse umane44,9 34,7 20,4
Qualità e aggiornamento delle tecnologie50,0 29,2 20,8
Sicurezza dell’ambiente di lavoro12,5 35,4 52,1
Design dei prodotti14,6 18,8 66,7
Livello di servizio ai clienti45,8 33,3 20,8
Presidio dei canali distributivi14,6 25,0 60,4
Esistono accordi di collaborazione con altre imprese?Frequenza %
Si con una8,2%
Si con più di una32,7%
No59,2%
Campi in cui sono realizzati accordi Frequenza %
Cessione di tecnologie e brevetti10%
Acquisizione di tecnologie e brevetti15%
Produzione congiunta di beni70%
Ricerca e sviluppo congiunta25%
Approvvigionamento congiunto di input produttivi20%
Promozione e vendita prodotti20%
La ricerca L’indagine, che ha coinvolto cinquanta microimprese milanesi, ha evidenziato che un’impresa su cinque può essere considerata leader, interessata cioè a investimenti in nuovi spazi d’azione e alle nuove tecnologie. E le dimensioni in questo caso non contano: le ditte leader non sono più grandi delle follower. Piccole imprese ma non più ditte individuali: solo il 18% sceglie questa forma giuridica, mentre il 44% sceglie la Snc e il 26% la Srl. E in più della metà dei casi sono le relazioni familiari a costituire il tessuto della forma societaria, mentre il 35% del campione presenta forme societarie senza qualificazioni familiari. L’innovazione è la priorità strategica per il 60% delle piccole imprese: pronte a investire per i prossimi tre anni in qualità e aggiornamento delle tecnologie la metà delle ditte. Ma il 44,9% ha in progetto di migliorare la propria posizione competitiva anche nei costi di produzione e nella professionalità delle risorse umane e il 45,8% punta ad arricchire il livello di servizio ai clienti. Più della metà del campione non ha in previsione di effettuare investimenti nel design del prodotto (66,7%), nei canali distributivi (60,4%) e nella sicurezza dell’ambiente di lavoro (52,1%). Se guardiamo le scelte delle imprese leader addirittura l’81,8% sceglie di migliorare in professionalità delle risorse umane, il 72,7% in qualità e aggiornamento delle tecnologie, il 63,6% in qualità dei prodotti. E quali sono i mercati con cui si relazionano le imprese artigiane milanesi? Più della metà delle imprese (56%) mette al primo posto la provincia come principale mercato di acquisto, seguita dalla regione (24%). Una fetta delle imprese guarda però anche all’estero: l’8% lo sceglie come principale mercato d’acquisto, il 4% come maggiore mercato di vendita. Il comparto artigiano Il comparto artigiano milanese sembra aver avvertito maggiormente il difficile momento congiunturale, facendo registrare una crescita delle imprese operanti dello 0,8%, dato questo inferiore di più di un punto percentuale rispetto all’evoluzione dell’intero sistema imprenditoriale. Si tratta, tuttavia, di una variazione positiva, che però ridimensiona il buon risultato ottenuto nel 2003 (+1,3%). L’artigianato continua a costituire un importante settore dell’economia della provincia: 92.748 unità, che rappresentano il 28% delle imprese milanesi e il 35% di quelle artigiane operanti in Lombardia. Va, tuttavia, ricordato che l’artigianato caratterizza maggiormente i sistemi produttivi delle altre province lombarde, dove la quota sul totale delle imprese arriva a rappresentare anche più del 40%, come nel caso di Como (41,1%). Imprese artigiane per area geografica – Anno 2004 (valori assoluti e valori percentuali)
Aree geografiche Attive -2004 Iscritte 2004 Cessate 2004 Tasso di Imprese artigiane sul totale imprese
Valori assoluti Variazioni %
03/02 04/03 natalità mortalità
Milano 92.748 1,3 0,8 7.396 6.587 8,0 7,1 27,9
Bergamo 33.148 0,4 0,2 2.362 2.284 7,1 6,9 40,7
Brescia 36.654 1,0 1,1 2.957 2.527 8,1 6,9 35,2
Como 17.563 0,9 1,5 1.566 1.302 9,0 7,5 41,1
Cremona 9.600 -0,1 2,5 837 597 8,9 6,4 34,8
Lecco 9.432 1,6 1,9 742 565 8,0 6,1 40,6
Lodi 5.676 2,8 2,2 528 400 9,5 7,2 37,9
Mantova 13.810 1,0 1,6 1.135 919 8,3 6,7 35,4
Pavia 14.768 0,6 1,0 1.124 971 7,7 6,6 34,4
Sondrio 5.215 1,6 1,6 394 307 7,7 6,0 33,3
Varese 23.897 1,2 0,2 1.931 1.880 8,1 7,9 39,0
Lombardia 262.511 1,0 1,0 20.972 18.339 8,0 40,8 33,4
Nord-ovest 443.303 1,1 1,2 37.956 32.592 8,6 7,4 33,5
Nord-est 347.471 1,3 1,7 31.520 25.713 9,2 7,5 32,6
Italia 1.450.396 1,1 1,3 124.884 106.706 8,6 0,0 28,7
Fonte: Elaborazioni Servizio Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere Il sistema artigiano milanese è stato caratterizzato nel 2004 da una natalità e da una mortalità più spiccate di quelle dell’intero sistema, a testimonianza delle maggiori difficoltà che le imprese di piccole dimensioni possono incontrare nei periodi più critici. L’andamento delle altre province lombarde mostra complessivamente delle performance migliori rispetto a quella milanese, fatta eccezione per Bergamo e Varese; particolarmente dinamico l’artigianato cremonese, che registra un incremento del +2,5% dopo il risultato negativo del 2003. A livello regionale, la crescita si attesta sullo stesso valore del 2003 (+1%), mentre leggermente superiore è l’incremento del settore sul piano nazionale. L’analisi per settori conferma l’importanza che l’industria manifatturiera e le costruzioni rivestono nel comparto artigiano dell’area milanese: rappresentano, infatti, più del 60% delle imprese artigiane operanti. Altrettanto significativo è il terziario con 28 mila imprese, pari al 30% del totale artigiano. Imprese artigiane per settori di attività economica in provincia di Milano (valori assoluti e valori percentuali)
SettoriAttive –2004 Iscritte 2004 Cessate 2004 Tasso di
Valori assoluti Variazioni %
03/02 04/03 natalità mortalità crescita
Agricoltura, caccia e silvicoltura 661 6,7 9,3 91 40 15,0 6,6 8,4
Estrazione di minerali 11 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0 0,0
Attività manifatturiere 25.661 -1,1 -2,0 1.465 1.881 5,5 7,1 -1,6
Prod.e distrib.Energ.elettr., gas e acqua 18 0,0 0,0 0 1 0,0 5,6 -5,6
Costruzioni 31.196 4,7 4,0 3.433 2.231 11,4 7,4 4,0
Comm.ingr.e dett.; rip.Beni pers.E per la casa 6.677 -1,7 -3,3 283 533 4,1 7,7 -3,6
Alberghi e ristoranti 308 -13,0 -16,3 0 49 0,0 13,2 -13,2
Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 11.553 1,1 3,3 1.011 667 9,0 5,9 3,1
Attiv.immob.,noleggio, informat.,ricerca 6.698 0,5 -1,7 554 550 8,1 8,0 0,1
Sanità e altri servizi sociali 147 1,9 -8,7 0 9 0,0 5,6 -5,6
Altri servizi pubblici, sociali e personali 9.506 0,1 0,8 518 591 5,5 6,2 -0,8
Imprese non classificate 312 36,9 -9,6 41 35 9,2 7,8 1,3
Totale 92.748 1,3 0,8 7.396 6.587 8,0 7,1 0,9
Fonte: Elaborazioni Servizio Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere Rispetto a quanto registrato nell’anno precedente, bisogna sottolineare il buon andamento del settore edile (+4%), che per le sue caratteristiche - poche barriere d’ingresso, forte polverizzazione - si conferma in forte crescita. Diversa l’evoluzione delle attività manifatturiere che, in linea con il dato negativo del manifatturiero totale, registra una contrazione di 516 unità (-2%). In espansione invece il terziario, con un incremento dello 0,9%.
 
   
   
LUIGI GUBITOSI LASCIA IL GRUPPO FIAT  
 
Torino, 4 luglio 2005 – In merito alle dimissioni di Luigi Gubitosi Sergio Marchionne, Amministratore Delegato della Fiat si è cosi espresso: "Luigi Gubitosi, attualmente Chief Financial Officer di Fiat S.p.a., ha annunciato la sua intenzione di lasciare il Gruppo Fiat il prossimo 31 luglio. Luigi Gubitosi, che ha dato un importante contributo allo sviluppo del Gruppo per quasi vent’anni, ci mancherà. Capiamo la sua decisione per la grande opportunità che gli è stata offerta e per il suo desiderio di stare vicino alla famiglia. Lo ringraziamo per la dedizione alla Fiat e in modo particolare per il suo lavoro degli ultimi mesi dedicato a dotare il Gruppo di una solida struttura finanziaria. Gli facciamo i migliori auguri per il futuro. La funzione finanziaria, fino all’annuncio del piano di successione del Cfo previsto nelle prossime settimane, sarà gestita da Maurizio Francescatti per Corporate Finance e da Alessandro Baldi per Pianificazione e Controllo di Gruppo”.  
   
   
PARITÀ DI RETRIBUZIONE PER UOMINI E DONNE  
 
 Bruxelles, 4 luglio 2005 - Un piano d'azione applicabile sia a livello nazionale che europeo per poter cambiare l'attuale differenza media del 16% negli stipendi tra uomini e donne nell'Unione europea. E' quanto chiede la relazione di Angelika Niebler (Ppe/de, De) sulla proposta di direttiva riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, ora all'esame della Plenaria. La revisione della direttiva intende chiarire e semplificare la legislazione comunitaria attraverso il consolidamento delle sette direttive attuali e l'integrazione della giurisprudenza della Corte di Giustizia. Saranno anche chiarite le definizioni di termini quali discriminazione «diretta» ed «indiretta», «molestia basata sul sesso» e «molestia sessuale». La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere sostiene la proposta, ritenendo che siano necessarie delle misure idonee a combattere il disuguale trattamento tra uomini e donne, non ancora eliminato dalla vigente legislazione comunitaria. I deputati sottolineano che la discriminazione comincia nella mente e pertanto esortano la promozione di campagne di sensibilizzazione nazionali ed europee volte a cambiare l'atteggiamento quotidiano nel mondo del lavoro. Ritengono, inoltre, che le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori debbano essere obbligate a prendere parte alla lotta contro le discriminazioni.  
   
   
IL MERCATO DELLE LOCAZIONI IN ITALIA  
 
 Milano, 4 luglio 2005 - Sul fronte delle locazioni immobiliari, si è registrato un incremento dei canoni sia per i bilocali che per i trilocali. La crescita media a livello nazionale è stata del 3.4% per i bilocali e del 2.8% per i trilocali nel secondo semestre del 2004. Restringendo l’analisi alle grandi città si rileva un incremento del 3.2% per i bilocali e del 2.9% per i trilocali. Si evidenzia, da due anni, una lieve diminuzione nel tasso di crescita dei canoni, dovuta in parte al ridotto incremento dei salari e in parte alla maggiore offerta di immobili in locazione, conseguenza dell’immissione sul mercato di soluzioni acquistate per investimento. Entrando nel dettaglio delle singole città, il mercato locativo del capoluogo pugliese si è mostrato più dinamico rispetto alle altre grandi città: sono infatti cresciuti dell’11.9% i canoni dei bilocali e del 10.1% quelli dei trilocali. Positivi anche i segnali che provengono dal mercato di Napoli, che ha segnalato un incremento del 6.5% per i bilocali e del 5.8% per i trilocali e Roma, rispettivamente con una crescita del 4.2% e 4%. Da non sottovalutare il ribasso delle locazioni segnalato in città importanti quali Milano e Bologna. In particolare il capoluogo lombardo segnala una riduzione dei canoni dei bilocali dell’1.2% e di quello dei trilocali dell’1.4%. L’andamento dei canoni nelle grandi città (secondo semestre 2004)
Città Bilocale Trilocale
Bari 11.9% 10.1%
Bologna -0.5% -0.2%
Firenze 1.9% 2.3%
Genova 1.1% 2.2%
Milano -1.2% -1.4%
Napoli 6.5% 5.8%
Palermo 3.4% 3.7%
Roma 4.2% 4%
Torino 3.9% 2.8%
Verona 0.4% -0.1%
Media 3.2% 2.9%
Le variazioni dei canoni di locazione sono nominali e si riferiscono a contratti liberi Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa
 
   
   
KAIROS RAFFORZA LA PROPRIA AREA CLIENTI ISTITUZIONALI CON L’ARRIVO DI PAOLO TOSI PROVIENE DA INARCASSA  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Paolo Tosi è il nuovo responsabile sviluppo della clientela istituzionale di Kairos, il Gruppo nato nel 1999 all’avanguardia nel panorama finanziario italiano. Oggi considerato una delle principali realtà indipendenti e un gestore a tutto campo leader nel settore degli strumenti alternativi ma anche nell’ambito dei fondi e delle gestioni tradizionali. Direttore Finanza di Inarcassa - Cassa Nazionale di previdenza ed Assistenza degli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti – dal 1997, Paolo Tosi è uno dei maggiori esperti di Finanza e di Pensioni a livello europeo. Nel corso della sua esperienza, Inarcassa ha vinto per due anni consecutivi (2002 e 2003) il Best Italian Pension Fund, il premio assegnato ogni anno dall’Ipe al miglior Fondo Pensione Italiano in materia di investimenti e risultando fra i primi tre, sempre nel 2003, tra i Fondi europei di settore. Tosi, 51 anni, romano, laureato in giurisprudenza, inizia la sua attività nel ‘76 presso il Banco di Santo Spirito e poi nel 1992 passa alla Banca di Roma Lux., occupandosi di forex, tesoreria, private banking. Dopo 5 anni il salto presso Inarcassa dove in qualità di Direttore Finanza mette in atto una vera e propria rivoluzione: estende prima ai mercati azionari e successivamente agli investimenti alternativi l’allocazione del patrimonio, portando Inarcassa ad essere uno dei primi investitori italiani ad investire in hedge funds e private equity Nel 1999 elabora per Inarcassa congiuntamente alla società Mangustarisk un modello quantitativo di creazione di Asset Allocation Strategica del patrimonio basato sulle teorie di Capm di Sharpe e Portfolio Theory di Markowitz adattato agli obiettivi di rendimento atteso in rapporto al grado di tolleranza al rischio dell’Ente. Per Paolo Tosi “ Si tratta di una nuova sfida per me molto importante in una struttura indipendente e in grande crescita. Inarcassa è stata un’esperienza assai positiva e significativa“ prosegue Tosi ”perché grazie ad una realtà dinamica ed a un cda guidato da un presidente come l’architetto Muratorio particolarmente sensibile al rinnovamento ho potuto portare avanti alcuni progetti rilevanti per un organismo che ha tra i suoi obiettivi primari il potenziamento delle risorse del suo patrimonio”. Il suo arrivo in Kairos, conferma la volontà del Gruppo di rafforzare la propria struttura attraverso l’ingresso di alte professionalità, a presidio e sviluppo delle nuove competenze che la sempre maggiore complessità del settore di riferimento e la crescita sensibile che la società ha conosciuto in questi primi 6 anni di vita, rendono indispensabile.  
   
   
DEGW ITALIA PROGETTA LA NUOVA SEDE DI SANOFI AVENTIS A MILANO  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Integrazione, comunicazione, flessibilità: questi i tre principi ispiratori che hanno animato la progettazione e la realizzazione della nuova sede italiana della Sanofi Aventis, operativa dai primi di giugno 2005, all'interno del nuovo complesso immobiliare Bodio Center di Milano. Il Progetto, portato a termine in soli sei mesi, è stato affidato alla Degw Italia società di progettazione integrata specializzata nell'ottimizzazione dell'habitat ufficio nasceva dall'esigenza del Gruppo Farmaceutico di unificare la propria sede, rafforzando al contempo la sua immagine aziendale. I nuovi spazi ospitano circa 600 persone in 12 mila mq di area lorda allestiti prevalentemente ad open space e attrezzati con tutte le necessarie superfici di supporto per poter svolgere in modo funzionale ed efficace le attività lavorative. Privacy e facilità di interazione hanno trovato, infatti, un giusto equilibrio in un'alternanza di spazi aperti, di colori e creatività indispensabili per la facilità di comunicazione e aree chiuse o semi-chiuse per esigenze di riservatezza e concentrazione, sapientemente articolate all'interno di differenti scenari disposti su 5 piani. Il lavoro svolto dalla Degw Italia ha tenuto conto delle necessità della Sanofi Aventis di rendere la nuova sede un "catalizzatore" dei cambiamenti organizzativi in atto. Concetti come team work, connettività, mobilità, trasparenza, diversità e affermazione del brand hanno trovato una perfetta rispondenza negli spazi di lavoro, studiati per il presente, ma pronti ad accogliere le trasformazioni e le nuove sfide operative del futuro. Il rispetto dei tempi, dei costi e della qualità del lavoro eseguito è stato possibile grazie a un eccellente lavoro di team tra il cliente stesso, Degw Italia (architects), Europa Risorse (project management) e Nca Engineering (Engineers).  
   
   
LA PROVINCIA DI MILANO E FBO DI ANIMA INAUGURANO LO “SPORTELLO PER LA RUSSIA“ DEDICATO ALLE PMI MILANESI  
 
Milano, 28 giugno 2005 - La Provincia di Milano e il Foreign Business Office di Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia ed Affine), annunciano l’apertura dello “Sportello Russia per le Imprese” che ha l’obiettivo di fornire un primo inquadramento gratuito alle aziende milanesi interessate al mercato emergente della Russia. Con particolare focus sulla regione di Krasnodar, il servizio affianca e completa le informazioni messe a disposizione dal già presente Ufficio Di Rappresentanza della Regione di Krasnodar inaugurato lo scorso febbraio presso la sede Anima. Questa iniziativa, realizzata grazie al contributo della Provincia di Milano, intende supportare in maniera concreta le aziende milanesi, fornendo una consulenza specifica sulle problematiche singole delle imprese che ne fanno richiesta per orientarsi nel territorio russo e per cercare di incentivare il processo di internazionalizzazione. “Un risultato che dimostra l’importanza e la qualità di un impegno – dichiara Alberto Mattioli, vicepresidente della Provincia di Milano, con delega al Bilancio e ai Rapporti Esteri - rivolto a sostenere le imprese presenti sul nostro territorio, nei processi di sviluppo e promozione nei confronti dei mercati stranieri, così da creare nuove e maggiori possibilità operative e occupazionali: aspetti ai quali la nostra Amministrazione si rivela particolarmente attenta e attiva, grazie anche ai sempre maggiori e proficui rapporti di collaborazione con le Associazioni di categoria, come Anima, e con le Istituzioni internazionali”. Lo sportello rientra in un progetto più articolato e complesso che vedrà protagonisti Fbo di Anima e la Provincia di Milano in una serie di iniziative attuate nell’arco temporale di un anno, atte a dare seguito agli impegni presi all’interno del Protocollo d’Intesa tra la Provincia di Milano e la regione di Krasnodar. I momenti promozionali si concretizzeranno in convegni, missioni e conferenze stampa, durante i quali verranno illustrate le opportunità di sbocco per le Pmi milanesi e organizzati incontri con partner economici russi selezionati dalla struttura di Fbo. Lo sportello è il partner ideale per le aziende che intendono avvicinarsi al mercato russo per la prima volta, ma anche per quelle che, essendo già presenti, richiedono particolari interventi specialistici. Una bussola per orientarsi nel mondo russo, fatto di leggi, norme, regolamenti e lunghi tempi di attesa che spesso creano confusione e scoraggiamento nelle imprese che si trovano a doversi confrontare con questa realtà. Il servizio sarà attivo dal fine giugno presso gli uffici del Foreign Business Office di Anima, in via Scarsellini 13 a Milano. Lo sportello svolge il seguente programma di attività: Informazione “sulle opportunità di business nella regione di Krasnodar; Supporto per le problematiche legate alla certificazione Assistenza alle imprese che intendano esportare i loro prodotti in Russia (legislazione esistente, vincoli e dazi, ecc.) Consulenza per lo studio e la realizzazione di progetti e strumenti di promozione per farsi conoscere nel territorio russo (video, Cd-rom, ecc…); Consulenza ed assistenza alla realizzazione di missioni. Presso lo Sportello le imprese possono organizzare incontri individuali . Lo sportello è aperto al pubblico la mattina dalle 9 alle 12 ed ogni martedì e giovedì, previo appuntamento da confermare al numero di telefono 0245416216-217.  
   
   
ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA COMPAGNIA DELLE OPERE ALTO MILANESE RESTERÀ IN CARICA PER IL PROSSIMO TRIENNIO (2005-2007) SI TRATTA DI IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI DI AZIENDE E IMPRESE SOCIALI DELLE PROVINCE DI MILANO, VARESE E NOVARA. BUSTO  
 
Arsizio, 4 luglio 2005 - L'assemblea dei Soci della Compagnia delle Opere Alto Milanese riunitasi ieri mattina durante la Festa delle Opere 2005 a Malpensafiere a Busto Arsizio (Va), dopo aver ascoltato le comunicazioni del Presidente Paolo Fumagalli e la relazione sull'attività da parte del direttore generale Franco Macchi ed approvato il bilancio consuntivo 2004 e preventivo 2005, ha provveduto all'elezione del Consiglio Direttivo per il prossimo triennio 2005-2007 oltre all'elezione del Collegio dei Revisori per il prossimo trienni 2005-2007. Il nuovo Consiglio Direttivo, cui spetterà la scelta del Presidente e dei Vicepresidenti dell'Associazione, risulta così composto: Davide Belvisi, Danilo Bertani, Angelo Candiani, Alessandro Castagnoli, Alberto Chevallard, Luca Colombo, Angelo Farè, Daniele Giani, Renato Giusti, Francesco Luoni, Mario Manfredi, Luigi Mettica, Ferruccio Mora, Maurizio Petrillo, Domenico Pietrantonio, Albano Ranaldi, Claudio Rimòldi, Alberto Urbani, Stefano Vavassori, Vinicio Vinco e Giovanni Zaro. Il nuovo Consiglio Direttivo provvederà all'elezione del Presidente e dei Vicepresidenti della Compagnia delle Opere Alto Milanese. Per il Collegio dei revisori sono stati eletti i signori Michele Grampa, Giovanni Lomazzi ed Enrico Rossi.  
   
   
QUALE FUTURO SI PROFILA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE E QUALI PROSPETTIVE DI SVILUPPO ATTENDONO IL NONPROFIT? DURANTE IL CONVEGNO CHE SI TERRÀ A MILANO IL PROSSIMO 7 NOVEMBRE, SODALITAS TENTERÀ DI DARE RISPOSTA A QUESTI QUESITI  
 
Milano, 4 luglio 2005 - E’ stato presentato venerdì 1 luglio a Milano, presso Assolombarda, il convegno “Solidarietà 2010”. Il futuro della Corporate Social Resposibility e il ruolo del Nonprofit, che si svolgerà il 7 novembre 2005 nel capoluogo milanese. Dopo dieci anni di impegno in favore dello sviluppo imprenditoriale delle organizzazioni nonprofit – durante i quali sono stati realizzati oltre 850 progetti di consulenza - e della promozione della responsabilità sociale tra le imprese italiane – che ha visto li coinvolgimento di oltre 800 aziende - Sodalitas lancia una nuova sfida, interrogandosi su quali saranno le prioritarie domande sociali emergenti cui fare fronte nei prossimi cinque anni attività. “Il sentimento di incertezza che pervade l’attuale contesto economico e un più diffuso senso di insicurezza, ci spingono a ritenere che mai come oggi lo sviluppo dell’Italia e dell’Europa passi attraverso una maggiore coesione sociale e solidarietà” ha dichiarato Federico Falck, Presidente di Sodalitas. “La coesione sociale” prosegue Falck “è quella capacità di una comunità di organizzarsi in una rete di autotutela, per offrire supporto ai propri membri più deboli o in difficoltà, controbilanciando le spinte individualistiche: da qui sono nate molte degli enti di Terzo Settore che abbiamo conosciuto in questi anni”. “Sodalitas ha costruito un grande legame tra settore profit e no profit, nell’ottica di una solidarietà non solo di carattere esterno, ma anche strutturale.” ha sottolineato Don Virginio Colmegna, Presidente della Fondazione Casa della carità. “Questo modo di costruire solidarietà” prosegue Don Colmegna “promuove sviluppo e tutta l’esperienza di questi anni lo dimostra”. Nuova linfa per il Terzo settore può certamente derivare dall’attività di responsabilità sociale delle imprese, divenuta elemento distintivo per gli stakelhoder dell’azienda. Il cliente/consumatore esprime una propria “sensibilità critica”, scegliendo i prodotti da acquistare sempre più sulla base di una valutazione che tenga conto dei processi sociali ed ambientali utilizzati dalle aziende: i risultati economici raggiunti non costituiscono più l’unico parametro di valutazione. La sfida, quindi, si pone anche per le imprese, consapevoli che la competitività, oggi, dipende sempre di più dalla capacità di saper ascoltare le attese e i bisogni della società e del territorio, dando nuovo impulso e dinamismo alla relazione con la comunità. Per delineare gli scenari futuri che caratterizzeranno il Terzo settore e il “movimento” della responsabilità sociale di impresa, Sodalitas invita imprese, organizzazioni nonprofit, istituzioni che ne hanno condiviso finora il percorso, a partecipare al convegno del 7 novembre prossimo, quando questi temi saranno dibattuti in una serie di workshop. Interverranno Diana Bracco, presidente di Assolombarda, Federico Falck, Presidente di Sodalitas, i vertici delle 53 aziende socie di Sodalitas, i principali rappresentanti delle istituzioni europee ed italiane, i leader del mondo nonprofit italiano. L’orizzonte temporale scelto - il 2010 - non è casuale: esso è il termine indicato dall’Unione Europea entro il quale fare dell’Europa “l’area economica knowledge based più dinamica, competitiva e socialmente coesa al mondo”. Sono intervenuti alla conferenza stampa Paolo Anselmi, Vicepresidene Eurisko, Elio Borgonovi, Direttore Cergas Bocconi, Maria Elena Caporaletti, Direttore Corporate Communications Siemens Italia, Carlo Fornaro, Direzione Relazioni Esterne e Istituzionali Rcs Mediagroup, Cinzia Giudici, Vicepresidente dell'Associazione delle Ong italiane, Michele Perini, Presidente Fiera Milano.  
   
   
NOLEGGIO GENERALISTA: ITALNOLO INAUGURA UNA NUOVA SEDE A COLLECCHIO (PR)  
 
Milano, 4 luglio2005 - Con questa nuova apertura l’azienda toscana prosegue nell’ espansione dell’innovativo concetto del noleggio generalista. All’interno della sede, infatti, sono disponibili per essere affittate, non solo numerosissime attrezzature per il lavoro come escavatori e pale meccaniche, anche di grandi dimensioni, ma cosa insolita, si possono noleggire anche panchine per allestire feste all’aria aperta comprese anche le macchine per lo zucchero filato e per i pop corn, insomma di tutto e di piu’. Con queste disponibilità il concetto di noleggio, avviato in ambito professionale, si estende ed entra in famglia e prosegue nel supportare anche il tempo libero. Questi appena elencati sono solo alcuni degli innovativi presupposti sui quali si base la nuova sede pilota Italnolo-Volvorents inaugurata mercoledì 29 giugno, a Lemignano di Collecchio (Pr) in Via Costa 2. Alla presenza del presidente Italnolo Edmondo Colliva, di Barry Natwick Presidente Volvo Rents, di Bengt Carlioth Presidente Volvo Ce Europa, del Vice Presidente Ahmad Faiz, oltre ad una delegazione del management Volvo rappresentata ai massimi livelli, la manifestazione si è svolta in un clima di grande cordialità e cortesia, con generosi apprezzamenti da parte di tutti i partecipanti. Tra i convenuti anche una rappresentanza di tutte le principali case produttrici, tutti gli affiliati alla catena in Franchising Italnolo, la stampa accreditata, sia specializzata che della cronaca locale, e circa 150 invitati. Dopo il taglio del nastro, da parte della madrina dell’inaugurazione, Sig.ra Catia, moglie del presidente Italnolo, è stata fatta visionare la nuova sede a Barry Natwick Presidente Volvo Rents e a tutti i convenuti con doviziosa illustrazione delle funzioni di ogni settore, sia dal punto di vista operativo che didattico di formazione. A questo punto la cerimonia di apertura, rivolta agli operatori del settore e non alla clientela finale, con gli interventi dei tre presidenti ha assunto i connotati di una conferenza stampa allargata. Il Presidente Italnolo Edmondo Colliva, oltre ai ringraziamenti di rito per tutti i convenuti ed a un breve sunto della storia dell’Italnolo, ha posto l’accento sul successo ottenuto dal gruppo, in costante e progressiva crescita a partire dal 1998, anno di fondazione del franchising. Un ringraziamento particolare ovviamente hanno avuto i primi affiliati per la considerazione e la fiducia avuta quando Italnolo era ancora agli albori. Punto centrale del discorso è stata comunque l’attenzione posta al significato dell’apertura della sede pilota di Parma, visto come confine tra ciò che è stato e ciò che dovrà essere e quindi non punto di arrivo ma punto di partenza con nuovi orizzonti, nuovi obbiettivi e nuovi traguardi da raggiungere anche grazie alla partnership di Volvorents. L’accento è stato rivolto anche alle motivazioni pienamente condivise e sostenute anche da Volvorents che hanno portato alla scelta di Parma quale location con valutazioni sul carattere epicentrico dell’ubicazione e sul legame storico di amicizia e commercio che lega tradizionalmente le due terre da tempo immemore (non a caso tra i convenuti anche l’avvocato Gino Ambrosini vice sindaco di Sarzana). Www.italnolo.it  
   
   
BENITO BENEDINI, CONFERMA IL PROPRIO INTERESSE A PARTECIPARE AL GRUPPO CIT  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Nella riunione del Consiglio di Amministrazione della Cit S.p.a., tenutasi il 30 giugno 2005 il Presidente avv. Macrì ha informato il Consiglio di aver ricevuto una lettera dal Cavaliere del Lavoro dott. Benito Benedini, con la quale lo stesso ha riconfermato il proprio interesse a partecipare al Gruppo Cit nel quadro del risanamento e auspicato rilancio dello stesso. Il dott. Benedini lo ha inoltre informato che sta tuttora dialogando con banche ed istituzioni con l’obiettivo di verificare la fattibilità di una operazione necessariamente integrata. Il Consiglio ha, quindi, proceduto a nominare l’arch. Arcangelo Taddeo Amministratore Delegato e il dott. Gianfranco Trucillo Direttore Generale, deliberando, altresì, la costituzione di un Comitato Esecutivo di tre membri nelle persone del Presidente Giulio Macrì, dell’Amministratore Delegato Arcangelo Taddeo e del Direttore Generale Gianfranco Trucillo. Sono stati, inoltre, istituiti il Comitato per la remunerazione, composto dall’avv. Stefano Coen e dal dott. Riccardo Ratti ed il Comitato per il controllo interno composto dal dott. Paolo Nannetti, dall’avv. Stefano Coen e dall’avv. Fabio Fedi. Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, deciso la corresponsione di un acconto sugli stipendi arretrati di Euro 1.000,00 a tutti i dipendenti del Gruppo, come primo segnale concreto del nuovo Organo Amministrativo di apprezzamento per la fiducia ed il senso di responsabilità che fino ad oggi i lavoratori hanno dimostrato. Il Consiglio ha proceduto, quindi, ad esaminare la bozza di bilancio civilistico al 31 dicembre 2004. L’esame è risultato particolarmente complesso soprattutto alla luce dei necessari chiarimenti richiesti dagli astanti. Vista la necessità di approfondimenti e di ulteriori verifiche con la struttura amministrativa, il Consiglio ha deciso di aggiornare i lavori a giovedì 7 luglio 2005 alle ore 15,00. Il Collegio Sindacale, come già evidenziato nel comunicato stampa del 24 giugno 2005, non ha intrapreso al riguardo alcuna azione che potesse in alcun modo determinare qualsivoglia turbativa alle trattative in corso. Il Collegio, comunque, ha ribadito la necessità di addivenire, in tempi funzionalmente brevi, alla definizione del documento da sottoporre alla attenzione dell’Assemblea degli azionisti.  
   
   
VEMER SIBER: CONTINUA IL PROCESSO DI RISTRUTTURAZIONE E FOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ STRATEGICHE DEL GRUPPO. RIMBORSATA LA PRIMA TRANCHE DEL DEBITO BANCARIO, IL RIMBORSO SARÀ COMPLETATO ENTRO IL 2007.  
 
Valeggio sul Mincio (Vr), 4 luglio 2005 – Vemer Siber, nel proseguire il suo percorso nell’attuazione del piano di ristrutturazione e razionalizzazione del Gruppo presentato nel maggio 2004 che ha quale obiettivo la focalizzazione ed il rafforzamento delle attività strategiche del gruppo, comunica che, come da impegni assunti, ha provveduto al rimborso della prima rata del debito relativo alla Convenzione per un importo pari a 12,6 milioni di euro, a fronte di un importo complessivo pari a 35,8 milioni di euro con scadenza nel giugno 2007. Il processo di ristrutturazione e rifocalizzazione del business portato avanti fino ad ora ha permesso alla società capogruppo ed al Gruppo di onorare gli impegni assunti nell’ambito del piano di ristrutturazione del debito, nonché di sostenere gli oneri previsti per il piano di riorganizzazione.  
   
   
MARE NOSTRUM SEMPRE PIÙ METROPOLITANO LA POPOLAZIONE URBANA AUMENTA IN TUTTO IL MEDITERRANEO, MA MOLTO PIÙ NEL SUD: IN MAROCCO SIAMO AL 700% IN 50 ANNI, IN EGITTO AL 400%. IN ITALIA LE CITTÀ CRESCONO POCO E SOPRATTUTTO PER L’IMMIGRAZIONE  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Le città e i sistemi urbani come elemento della comune identità mediterranea, pur nella varietà di forme, dinamiche e funzioni: questo l’oggetto del seminario su “Coesione sociale, identità mediterranea e popolazione nei sistemi urbani del Mediterraneo: fondamenti per le politiche di sviluppo sostenibile”, svoltosi oggi presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’occasione è servita per presentare alcuni dei primi risultati del progetto Fisr–cnr, prossimo alla chiusura dopo due anni di lavoro di cinque gruppi di ricerca Cnr ed universitari su temi come la fecondità, i modelli famigliari, il sommerso nelle economie, le politiche per lo sviluppo e la cooperazione. Il prof. Giuseppe Gesano, dirigente di ricerca dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, ha illustrato le linee di tendenza nel periodo 1970-2030 a partire dal dato generale della popolazione: l’Unione Europea dei 15 più Malta dovrebbe passare da 150 a 180 milioni di persone circa, l’area balcanica si mantiene intorno ai 25 milioni, quella del Nordafrica dovrebbe triplicare i 70 milioni di abitanti iniziali, come pure quella mediorientale (da 50 a 150). Anche il numero di madri potenziali (donne di 15-49 anni) nei 60 anni mostra un divario enorme: considerando come indice di riferimento 100 i valori nell’anno 2000, si passa da circa 45 del 1970 a poco meno di 150 nel 2030 in Medio Oriente e Nord Africa, e da 90 a 80 circa nell’Ue e nei Balcani. Il diverso andamento si riflette sulla popolazione lavorativa potenziale, che in M.o. E Africa settentrionale tende a quadruplicare (da poco più di 40 a oltre 160) e in Ue ed ex Jugoslavia sale dagli iniziali 80 di appena 10 milioni, con una stabilizzazione assoluta tra il ’90 e il 2020. Si devono però evidenziare aspetti di segno diverso, a cominciare dalla fecondità, che pur scendendo nell’Ue e nei Balcani dai 2,5 figli per donna del 1970 all’1,8 del 2030 vede dal 2000 una leggera ripresa. Ma soprattutto colpisce il crollo in Nord Africa e Medio Oriente, partiti rispettivamente da 6,5 e 5,5 e proiettati entrambi verso i 2 figli circa. Anche il divario per la speranza di vita tra i Paesi mediterranei più e meno longevi si riduce sensibilmente: era di 20,8 anni nel 1970, è sceso a 11,4 nel 2000 e sarà di 8,5 nel 2030. Partendo da differenze abissali, si riscontra quindi una certa convergenza. L’invecchiamento della popolazione riguarda tutto il Mediterraneo, anche se in Maghreb e Medio Oriente si passa dal 4 al 9% di ultrasessantacinquenni, mentre in Ue e Balcani dal 9 e 7% al 20% circa. L’invecchiamento della popolazione lavorativa potenziale vede invece ai due estremi l’Ue, dove il rapporto tra 15-39enni e 40-65enni scende dall’1,25 allo 0,6 (il sorpasso degli over 40 è in corso in questi anni), e il Nord Africa, che però vede un decremento, dal 2,3 all’1,7-1,8%, dopo una fase di crescita che ha visto il suo picco nel 1995 con il 2,5%. Passando alle trasformazioni della città mediterranea, sono intanto da porre ai quattro vertici: la Giordania, Paese mediterraneo con la maggior crescita di popolazione rurale (+3%), all’opposto di Malta con -2,5%, e la Palestina, +4,5% di popolazione urbana (seguita dalla Bosnia con il 4), contrapposta allo zero della Slovenia. Sincronie, parallelismi e contrapposizioni nella crescita della popolazione urbana sono stati poi rilevati attraverso l’analisi di Italia, Portogallo, Marocco ed Egitto nel periodo tra 1950 e 2000. Prendendo come parametro iniziale 100, il nostro Paese è tra i quattro quello che ha visto la minore crescita di popolazione urbana, giunta a fine secolo a un indice di poco superiore a 150. Fino al 1970, a contribuire all’incremento sono state la popolazione attesa (cioè la crescita demografica dei già residenti) e il fenomeno di urbanizzazione (spostamenti da campagna e provincia oppure ampliamento del centro urbano), mentre dagli anni ’70 si rileva l’apporto dell’immigrazione internazionale; negli anni ‘80 i residenti urbani sono sostanzialmente stabili, totalmente nella seconda metà del decennio; dal ‘90 l’incremento riprende, anche se a ritmi assai più ridotti, e il contributo dato dall’immigrazione diventa prevalente e quasi esclusivo verso la fine del secolo. Il Portogallo nei 50 anni esaminati ha subito un incremento di popolazione urbana del 320-330 %, avendo come causa prevalente la mobilità interna al Paese. La massima espansione si è registrata negli anni ’80, sempre in virtù dell’urbanizzazione. Due soli lustri vedono l’apporto di immigrati: il 1975-80 e il ‘95-2000. Il Marocco mostra un ritmo di crescita della popolazione urbana dal 1950 al 2000 di quasi il 700%! L’espansione prosegue con un andamento continuo ed esponenziale, in virtù di un contributo fornito all’incirca per la metà ciascuno da nuovi urbanizzati e crescita demografica dei già residenti. L’egitto si attesta su una crescita di poco più del 400%, nell’ultimo ventennio causata esclusivamente dalla popolazione attiva. Nel periodo si individuano tre fasi: tra il 1950 e il ’55 l’aumento è dato da urbanizzazione e immigrazione, tra il ’55 e l’80 da urbanizzazione e popolazione attesa, con la prima che però aumenta progressivamente di incidenza, divenendo dall’80 al 2000 l’unico fattore di crescita della popolazione cittadina. La complessità del quadro demografico mediterraneo è stata evidenziata al seminaio dal prof. Massimo Livi Bacci: “Negli anni ’60-70 ci si disperava per l’incremento nell’area Sud, dove si arrivava a sette figli per donna. Ora è subentrata una posizione altrettanto esagerata di ottimismo e si parla di fine della crescita del mondo arabo, a mio avviso arrischiando. Le ultime proiezioni Onu, molto aggiornate nonostante una tendenza lievemente ottimistica, parlano di un Nord Africa e di un Medio Oriente sotto il livello di rimpiazzo a partire dal 2030-2040, in funzione dell’aumento dell’istruzione femminile a cui, però, non fa riscontro una parallela crescita dell’inserimento delle donne nel mondo del lavoro”. Secondo Livi Bacci occorre “tenere l’area sotto controllo”: anche se “il comportamento dei Paesi arabi di oggi appare molto simile a quello dei Paesi occidentali”, non si può “pensare di imporre la linearità demografica. Lo attesta l’Egitto che, nonostante la pianificazione della natalità avviata dagli anni ’60, ha avuto un andamento estremamente accidentato”.  
   
   
MAERSK AIR LANCIA IL SITO IN ITALIANO  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Maersk Air è la compagnia aerea operante tra Italia e Danimarca che offre collegamenti diretti da Copenaghen su 6 città italiane ( Milano, Roma, Venezia, Catania e, dalla prossima estate, Firenze e Napoli). Da oggi Maersk Air pone ancor più attenzione al mercato italiano ed ha per questo lanciato un sito grazie al quale, d'ora in poi, i clienti potranno esaminare le offerte ed acquistare i biglietti direttamente in italiano. Visitando il sito www.Maersk-air.it  è possibile esaminare fino a 11 mesi di anticipo la vasta scelta di tariffe di sola andata "fly as you like", e le diverse tipologie di biglietti, selezionando le offerte e le forme di pagamento desiderate e saldando esclusivamente ciò che si sceglie. Sul sito inoltre la possibilità di noleggiare auto a prezzi vantaggiosi e prenotare direttamente un albergo. Anne Von Glasow, Direttore Vendite e Marketing di Maersk Air afferma: "L'italia è un mercato importante per Maersk Air e siamo ora lieti di offrire ai nostri clienti italiani la possibilità di fare acquisti nella propria lingua. Questo offre un maggior senso di sicurezza e grazie agli oltre 15 comodi collegamenti settimanali tra Italia e Danimarca, Maersk Air può contare su ancor più numerosi clienti italiani, ora maggiormente facilitati nella scelta di volare con Maersk Air". Maersk Air vola tutto l'anno a Copenaghen da Milano e Roma. Questa estate i voli includono anche Catania (1 volo settimanale) e Venezia (5 voli settimanali). La prossima estate l'offerta sarà ampliata con due partenze settimanali extra da Catania verso Copenaghen e ulteriori voli diretti per Copenaghen da Napoli (1 volo settimanale) e Firenze (2 voli settimanali).  
   
   
HAPAG-LLOYD EXPRESS E HAPAGFLY PARTNER UFFICIALI DELLO VFB STOCCARDA// IN VENDITA ANCHE LA SECONDA PARTE DELL’ORARIO INVERNALE  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Hapag-lloyd Express e Hapagfly diventano dal 1° luglio 2005 partner ufficiali della squadra di calcio del Vfb Stoccarda Il relativo contratto è già stato firmato dalle due compagnie aeree appartenenti al gruppo tedesco Tui Reisen nel capoluogo del Baden-württemberg. Per Hlx la cooperazione significa il potenziamento del proprio marchio nella regione. „La collaborazione con il Vfb Stoccarda ci offre un’ulteriore possibilità di promozione del marchio e la nostra rete di collegamenti nella regione ” ha affermato Roland Keppler, Presidente Hapag-lloyd Express (Hlx). „Con Hlx e Hapagfly abbiamo acquistato due partner competenti e affidabili, con i quali poter offrire ai nosti tifosi e alla squadra attraenti offerte di viaggio legate alle nostre partite in casa, in trasferta e agli incontri internazionali” ha affermato Jochen A. Rotthaus, Direttore dello Vfb Stuttgart Markting Gmbh. Per Hlx e Hapagfly, Stoccarda è tra gli scali più importanti in Germania. Da Stoccarda Hlx collega 12 scali europei tra cui in Italia, Venezia, Pisa, Napoli, Bari, Olbia e Palermo. E proprio italiano è il nuovo allenatore della squadra tedesca: Giovanni Trapattoni, ex Ct della nazionale e fresco vincitore del titolo di campione di Portogallo con il Benefica, ha firmato un contratto che lo legherà per due anni a Stoccarda. Trapattoni, che quest'anno ha riportato il Benefica al titolo di campione di Portogallo dopo 11 anni, sará allenatore del club tedesco fino a giugno 2007. A 66 anni torna quindi in Germania dopo gli anni passati al Bayern. E’ stata messa in vendita anche la seconda parte dell’orario invernale con migliaia di posti a 19,99€ tasse e spese incluse. Salgono nel frattempo a 29 le destinazioni servite da Hapag Lloyd Express nella stagione estiva. Due le novitá per il mercato tedesco: dall’8 luglio al 29 agosto l’isola di Sylt sarà raggiungibile due volte alla settimana da Colonia/bonn mentre dal 12 settembre Stoccarda e Hannover saranno collegate con due voli giornalieri. Www.hlx.com  www.Vfb.de  www.Hapagfly.com  
   
   
LA COMPAGNIA AEREA AUSTRIACA STYRIAN SPIRIT RICEVE IL PRIMO AEROMOBILE CRJ700 DI BOMBARDIER  
 
Toronto 4 luglio 2005 - Bombardier Aerospace ha consegnato il primo aeromobile Crj700 da 74 passeggeri alla compagnia aerea austriaca Styrian Spirit. Styrian Spirit aggiunge l'aeromobile Crj700 all'attuale flotta di aerei Crj200 di Bombardier.  
   
   
FINMECCANICA: ORDINE DA 1,25 MILIARDI DI EURO PER SELEX SENSORS AND AIRBORNE SYSTEMS CON QUESTA COMMESSA IL TOTALE DEGLI ORDINI PER L’AVIONICA DELLA TRANCHE 2 DELL’EUROFIGHTER SALE A 2,2 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Selex Sensors and Airborne Systems, una società Finmeccanica, ha ricevuto un ordine del valore di 850 milioni di sterline (1,250 miliardi di euro) per la produzione del sistema Dass, Defensive Aids Sub System per tutti gli Eurofighter Typhoon della seconda tranche di produzione. Il sistema Dass, grazie ad una completa suite di sensori per l’autodifesa e contromisure, è in grado di scoprire e valutare potenziali minacce provenienti sia da terra che da altri aerei e contrastarle automaticamente nella maniera più efficace senza alcun intervento dell’equipaggio del Typhoon. Il sistema è realizzato dal consorzio Eurodass, guidato da Selex Sensors and Airborne Systems e comprendente anche la società italiana Elettronica (partecipata al 32% da Finmeccanica e la cui quota di competenza è di circa 300 milioni di euro), la spagnola Indra of Spain e la componente tedesca di Eads. Questo ordine, combinato con quello da 100 milioni di sterline (148,3 milioni di euro) per lo sviluppo del Dass, già siglato all’inizio dell’anno e con quello da 500 milioni di sterline (741,6 milioni di euro) per i radar Captor, ottenuto nel dicembre 2004, porta le commesse totali acquisite da Selex Sensors and Airborne Systems per la Tranche 2 dell’Eurofighter Typhoon ad un valore complessivo di 1,5 milioni di sterline, pari a oltre 2,2 miliardi di euro. "Questo importante ordine – ha commentato Pier Francesco Guarguaglini, Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica - conferma la validità della strategia di Finmeccanica di investire nel Regno Unito, dove oramai siamo uno dei principali fornitori di materiale per la difesa; e rafforza la volontà di consolidare le attività del Gruppo nell'Elettronica per la Difesa, un settore che offre interessanti opportunità di ulteriore crescita nei mercati internazionali". La Tranche 2 dell’Eurofighter prevede la produzione di 236 caccia multiruolo Typhoon destinati alle quattro nazioni partecipanti al progetto: Italia, Germania, Spagna e Regno Unito. La produzione di queste macchine è prevista fino alla fine del 2012 garantendo un flusso di lavoro consistente per i centri produttivi di Selex Sensors and Airborne Systems nel Regno Unito oltre che per le altre aziende facenti parte del programma Eurodass.  
   
   
SICUREZZA E MOBILITÀ: ESPERIENZE ITALIANE E CALIFORNIANE A CONFRONTO IN VIDEOCONFERENZA DALLA SILICON VALLEY: GARY THOMAS, DIRETTORE VENDITE AREA OCCIDENTALE DI VIDIENT SYSTEMS INC. E STEFANO ARRIGHETTI, FONDATORE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI KRIA S.R.L.  
 
Sesto s. Giovanni, 4 luglio 2005 - Nuovo appuntamento con l'innovazione americana. Dopo gli incontri del Social networking e dell'idrogeno continuano i Webcast organizzati da Bic La Fucina e Provincia di Milano nell'ambito del progetto Digital Hub in the Great West. Videoconferenze che permettono un'interazione in tempo reale via audio e video tra gli esperti americani e quelli italiani. Mercoledì 6 luglio sarà la volta di sicurezza, video sorveglianza e mobilità, temi salienti per le aziende e le pubbliche amministrazioni che controllano gli spostamenti di merci e persone, gli accessi ad aree sensibili come aeroporti, frontiere e stazioni, aree a rischio come strade e autostrade ad alta densità di traffico, terminal container, stadi ecc. Dalla California Gary Thomas, Direttore Vendite dell'Area occidentale di Vidient Systems www.Vidient.com  parlerà delle opportunità offerte dal mercato statunitense nel settore della video sorveglianza, di alcuni casi di successo U.s.a. E presenterà la tecnologia per la video ricognizione dei comportamenti sospetti. Seguirà dall’Italia Stefano Arrighetti, Fondatore e Amministratore delegato di Kria www.Kria.biz  che spiegherà come funzionano le tecnologie di visione artificiale per l'identificazione e la rielaborazione delle immagini, dal riconoscimento dei volti all’analisi del traffico veicolare, alla lettura delle targhe, un sistema già omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Mercoledì 6 luglio 2005, ore 18.00 Laboratorio Innovazione Breda, via Venezia 23, Sesto San Giovanni (Mi), Mm1 Sesto Marelli o Sesto Rondò.  
   
   
ALSTOM: NUOVO ORDINE DA 45 MILIONI DI EURO A SNCF 24 CARROZZE A DUE PIANI PER IL SERVIZIO REGIONALE ESPRESSO  
 
Milano 4 luglio 2005 -  Le ferrovie francesi (Sncf) hanno commissionato ad Alstom 6 treni, composti da quattro carrozze a due piani. Un totale di 24 nuove carrozze, per un valore di 45 milioni di euro, che potenzieranno l’attuale servizio regionale espresso Ter. L’ordine fa seguito ad un’opzione del contratto stipulato nel novembre del 2000 e segue a pochi giorni di distanza un primo ordine di 66 carrozze annunciato lo scorso 21 giugno. I nuovi treni, con una capacità di trasporto pari a 450 passeggeri e una velocità massima di 160 km orari, serviranno la regione di Picardy. Le consegne del primo ordine effettuato sono previste per la fine del 2006. In partnership con Alstom, Bombardier parteciperà alla produzione dei treni. I siti produttivi Alstom di Valenciennes, Tarbes, Villeurbanne, Le Creusot in Francia e Charleroi in Belgio sono nuovamente tutti coinvolti nella realizzazione anche di questa parte della commessa.  
   
   
UN PROGETTO DELL'ESA PREANNUNCIA UNO SPLENDIDO FUTURO PER L'ENERGIA SOLARE EUROPEA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - In questo periodo dell'anno si potrebbe avere la sensazione che l'Europa sia inondata di sole per settimane consecutive, tuttavia la quantità di luce solare che riceviamo (nota anche come radianza emessa dal suolo) fa parte di un sistema complesso, e può variare a seconda della copertura nuvolosa, dell'umidità, degli aerosol e dell'ozono. Uno dei metodi più efficaci per misurare la radianza al suolo consiste nell'utilizzare i satelliti per le osservazioni terrestri, quali il Meteosat di seconda generazione dell'Agenzia spaziale europea (Esa), che fornisce ogni 15 minuti rilevamenti accurati della radianza emessa dal suolo su tutto il continente. La disponibilità di dati sull'irradiazione è di importanza vitale per il settore dell'energia solare, che attualmente registra un fatturato annuale pari a 1 miliardo di euro in Europa, e che si prevede salirà a 2,5 miliardi entro il 2010. Tali dati vengono solitamente utilizzati per scegliere l'ubicazione delle centrali e per fornire stime della probabile resa energetica per gli investitori. Tuttavia, un progetto finanziato dall'Esa sta attualmente integrando i rilevamenti della radianza al suolo in tempo quasi reale con le pratiche commerciali in uso nel settore dell'energia solare, allo scopo di garantire condizioni di funzionamento ottimali delle centrali di energia solare. I partner di Envisolar stanno sviluppando una serie di servizi basati sui dati sulla radianza rilevati dal satellite dell'Esa, tra cui stime della resa delle centrali solari, intercettazione di errori a livello di centrale, verifica delle prestazioni, previsioni energetiche, e mappe e statistiche di irradiazione. L'amministratore delegato di uno dei clienti del progetto, Uwe Ilgemann della Sag Solarstrom Ag, sottolinea i vantaggi della tecnologia satellitare per la raccolta di tali dati, e afferma: "Ci servono informazioni affidabili per decisioni di investimento, soprattutto per quanto riguarda i mercati futuri come la Spagna. La campionatura e la risoluzione spaziale dei dati rilevati al suolo è troppo imprecisa - ad esempio, in Spagna vi sono solamente 30 siti disponibili al momento". Vi sono inoltre numerosi altri utenti potenziali dei servizi Envisolar, oltre ai climatologi e alle centrali di energia solare, ad esempio gli agricoltori, gli architetti e persino le società che producono Pvc. Una di queste aziende si è avvalsa del servizio solare di Envisolar (Soda) per studiare in quale modo i raggi ultravioletti del sole degradano i materiali edili in Pvc: ciò consente a tali imprese di adeguare le garanzie offerte alle condizioni locali, mentre i ricercatori in campo medico utilizzano le mappe di radianza per analizzare i legami tra la luce del sole e la salute. Http://www.envisolar.com  
   
   
GARANTIRE LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA A CITTADINI E IMPRESE  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Giles Bryan Chichester (Ppe/de, Uk), presidente della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, presenterà all'Aula una relazione sulla proposta di direttiva concernente misure per la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico e per gli investimenti nelle infrastrutture. Una serie di emendamenti alla proposta della Commissione sono stati negoziati con il Consiglio pertanto, se saranno accolti dalla Plenaria, la procedura potrà essere chiusa in prima lettura. La proposta intende stabilire un quadro di riferimento entro il quale gli Stati membri devono definire, in materia di sicurezza degli approvvigionamenti, una strategia generale trasparente e non discriminatoria, che sia conforme ai requisiti di un mercato unico concorrenziale dell'elettricità. La Commissione chiede poi agli Stati membri di adottare un quadro normativo stabile al fine di sostenere gli investimenti necessari. Una priorità particolare deve inoltre essere attribuita alle interconnessioni tra gli Stati membri, per consentire una maggiore concorrenza tra le imprese esistenti. Secondo i deputati, l'oggetto della direttiva dovrebbe essere innanzitutto la sicurezza degli approvvigionamenti elettrici al fine di garantire il buon funzionamento del mercato interno dell'elettricità dell'Unione europea. Essi, inoltre, intendono limitare le competenze dell'autorità di regolamentazione riguardo alla costruzione delle interconnessioni. Secondo la Commissione, i gestori della rete di trasporto devono sottoporre regolarmente a questa autorità un documento descrittivo dei loro progetti d'investimento per l'attuazione di un livello sufficiente d'interconnessione transfrontaliera. In seguito, l'autorità dovrebbe poter imporre delle sanzioni finanziarie ai gestori, ordinare loro di completare i trasporti a una data fissata e bandire una gara d'appalto affinché i trasporti siano eseguiti da un contraente. La proposta della Commissione è stata elaborata a seguito del blackout in Italia nel 2003 a causa del guasto avvenuto in Svizzera. Essa sottolinea come, affinché un mercato interno dell'elettricità funzioni veramente, occorra realizzare importanti investimenti nella rete di trasporto. Questi investimenti sono anche necessari per garantire che la rete sia in grado di fare fronte alla crescita della domanda, senza che imprese e cittadini patiscano di frequenti interruzioni dell'approvvigionamento. Il settore energetico in Italia Dal Rapporto dell'Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (Enea) risulta che nel mondo, nel 2003, il 37,3% dell'energia utilizzata traeva origine dal petrolio, il 23,9% dal gas, il 26,5% dal carbone, il 6,1% dal nucleare e altrettanto dal fonti idroelettriche. Rispetto al 2002, l'unica fonte energetica che ha segnato una flessione era quella di origine nucleare (-2%), soprattutto a causa della riduzione registrata in Asia. Per l'Europa occidentale, compresi i nuovi paesi membri dell'Ue, le quote erano, rispettivamente: 39,9%, 23,2%, 17,9%, 12,5% e 6,6%. Per l'Unione europea a 15, invece, i dati sono leggermente diversi: 37,3%, 23,9%, 26,5%, 6,1% e 6,1%. In Europa occidentale e nell'Ue, l'unica fonte energetica che ha segnato il passo rispetto all'anno precedente è quella idroelettrica. In Italia, nel 2003, la produzione nazionale di fonti energetiche ha subito una leggera contrazione (-1%) rispetto all'anno precedente. Particolarmente significativa è stata la riduzione della produzione di gas naturale (-6,3%), mentre più leggera quella del petrolio. Questo trend negativo, sottolinea l'Enea, ha portato ad una aggravamento della dipendenza energetica del nostro Paese, che è passata dall'84,1% all'84,6%. Nel 2003, la domanda italiana di energia elettrica sulla rete è stata di 320.659 Gwh, il 3,2% in più dell'anno precedente. Questa richiesta è stata soddisfatta per l'84,1% con produzione nazionale. La produzione lorda nazionale di energia elettrica proviene per il 15,1% da fonte idrica, l'82%,6% da quella termica e il 2,3% da quelle geotermica e rinnovabile. La provenienza da fonte termica è aumentata del 5,1% per fare fronte alla maggiore richiesta sulla rete ed al contemporaneo minore contributo di quella idrica (-6,3%). L'energia da fonte geotermica e rinnovabile ha subito un buon incremento (11,4%), ma rimane quasi invariato il contributo al fabbisogno totale. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nel 2003, ammontava a circa 48Twh, pari al 14% del consumo interno lordo e a più del 16% della produzione lorda interna (293,9 Twh). Le principali fonti rinnovabili sono quella idroelettrica, la legna e assimilati e la geotermia.  
   
   
REGIONE MARCHE - GESTORE DELLA RETE: FIRMATO ACCORDO PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) SUL NUOVO PIANO DI SVILUPPO DELLA RETE ELETTRICA  
 
Ancona, 4 luglio 2005 – La Regione Marche, le Province, i Comuni, nonché le Comunità Montane e il Gestore della rete, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato, questa mattina, nella sede della Regione Marche un protocollo d’intesa per l’applicazione della procedura Vas (“Valutazione Ambientale Strategica”) alla pianificazione degli interventi di sviluppo della rete elettrica ad alta tensione. L’intento è di sottoporre a verifica preventiva le ricadute territoriali, ambientali e sociali dei progetti relativi allo sviluppo delle infrastrutture elettriche nell’area interessata. L’accordo prevede che il Grtn, a partire dal 2006, sottoponga il Piano di sviluppo della porzione di rete riguardante la regione Marche a studi e valutazioni preventive, al fine di verificarne la congruità con gli strumenti di pianificazione energetica, territoriale e urbanistica, nonché con il sistema dei vincoli paesaggistici e ambientali in atto nella regione. L’intesa – la prima in Italia in cui compaiono e sono coinvolti a pieno titolo Province, Comuni e Comunità montane- stabilisce che la Regione Marche e il sistema degli Enti Locali, oltre a favorire lo studio ambientale, fornendo dati, cartografie e altro, esprimano un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di sviluppo (corredato da specifico giudizio di Vas). Inoltre la Regione e gli Enti Locali si impegnano ad agevolare e snellire, anche attraverso lo scambio continuo di informazioni, i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a “Valutazione Ambientale Strategica”. Alla firma dell’intesa, siglata oltre che dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dall’amministratore delegato del Grtn, Luca d’Agnese, dall’assessore della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, in rappresentanza dell’Upi e Mirko Bilò, in rappresentanza dell’Anci – Marche, erano presenti anche l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani e l’Autorità regionale Ambientale, Antonio Minetti. “Lo sviluppo delle infrastrutture elettriche – ha dichiarato Luca d’Agnese – è un’esigenza prioritaria per favorire la qualità del servizio elettrico e la competitività del Paese. Il Gestore della rete è impegnato a perseguire questo obiettivo nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza degli impianti. In tal senso, l’accordo stipulato con la Regione Marche è, per il Gestore, estremamente significativo e accelera lo sforzo di estensione dei nuovi strumenti di programmazione ambientalmente sostenibile all’intero territorio nazionale”. “L’intesa siglata – ha sostenuto il presidente, Gian Mario Spacca – consentirà di progettare nuove linee elettriche nel rispetto delle esigenze del territorio e della salvaguardia dell’ambiente. Questo accordo, dunque, favorirà il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia anche attraverso lo sviluppo di servizi rivolti agli utenti. La competitività regionale esce, poi, rafforzata dall’intesa, in quanto viene programmata la continuità degli approvvigionamenti e una distribuzione equilibrata delle risorse energetiche rese disponibili dal servizio pubblico”.  
   
   
PETROLIO &ATOMO DEMOCRAZIE ALLA PROVA  
 
 Roma, 4 luglio 2005 - Con questa iniziativa, Radicali italiani e Amici della Terra tornano a collaborare, a trent’anni dall’avvio delle loro battaglie ambientaliste, per riproporre all’attenzione della classe politica il problema energetico. Si tratta di un’iniziativa aperta a relatori di diverso orientamento,che intende verificare le posizioni del passato e le novità dello scenario mondiale e italiano, per sostituire agli scontri ideologici il confronto ragionato. Al di là delle dispute sulle riserve petrolifere e sui cambiamenti climatici, è l’11 settembre a porre la questione capitale: per gran parte delle loro forniture di petrolio le democrazie dipendono da tirannie e stati canaglia, mentre con le loro tecnologie nucleari aiutano la proliferazione di armi di distruzione di massa. Spetta dunque alla politica individuare risposte innovative ed efficaci per superare queste contraddizioni e il loro insostenibile rischio politico. “Gli Scenari” Relazioni “Il sistema energetico tra passato e futuro” Pier Luigi Lombard Amici della Terra; “Nucleare: il punto sulla sicurezza” Roberto Mezzanotte Apat; “Il nucleare nel mondo e il suo impatto economico” Alessandro Clerici World Energy Council, Vicepresidente Fast; “Fonti rinnovabili: il vero, il falso e il da farsi” Domenico Coiante Amici della Terra; “Il Confronto” Relazione - “L’energia nella politica italiana” Mario Signorino Amici della Terra. Interventi Giuliano Amato; Renato Brunetta; Daniele Capezzone; Enrico Letta; Carlo Jean; Giovanni Battista Zorzoli; Discussione; Conclusioni Marco Pannella Roma 12 luglio (Ore 9,30 /13,30 – 14,30/18,30) Palazzo Altemps, Sala dei Papi, Via dei Gigli d’oro 21. La partecipazione è gratuita. Confermare la propria presenza. E-mail: energia-democrazia@radicali.It  Fax: 06.68308610 www.Amicidellaterra.it  www.Radicali.it  www.Europarl.eu.int  
   
   
FIRMATI CONTRATTI PER COMPLESSIVI 500 MILIONI DI EURO CON PIANIMPIANTI E LURGI LENTJES PER LA FORNITURA DI 3 IMPIANTI CHIAVI IN MANO  
 
 Milano, 4 luglio 2005 - Le tre Società-progetto Palermo Energia ambiente Scpa, Platani Energia Ambiente Scpa e Tifeo Energia Ambiente Scpa hanno firmato i contratti con if Consorzio Sicilia Ambiente composto da Pianimpianti Spa e Lurgi Lentjes Ag per la fornitura chiavi in mano di tre dei quattro termovalorizzatori previsti dal Piano Regionale per l'Emergenza Rifiuti siciliano. I contratti relativi ai tre impianti hanno un valore complessivo di circa 500 milioni di euro sui 1000 milioni circa previsti per í progetti nel loro complesso. I termovalorizzatori sorgeranno a Belfolampo (Pa), Casteltermini (Ag) e Augusta (Sr) e avranno una potenza complessiva di 156Mw suddivisi in 8 linee di produzione. L'energia elettrica così prodotta servirà otto delle nove province dell'isola: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani, coprendo il fabbisogno energetico del 20% delle famiglie siciliane. "Siamo giunti a un punto di svolta nel progetto di realizzazione dei tre termovalorizzatori - ha dichiarato Roberto Tellarini, Amministratore Delegato di Actelios Spa, che detiene quote significative delle tre Società-progetto -. La firma di questo accordo, infatti, rappresenta un passo fondamentale per la definizione dei contratti di Project Financing relativi ai tre progetti, ormai in fase di chiusura". "Tale accordo - ha proseguito Orazio Colimberti, Direttore Generale di Amia Palermo, che detiene il 29% di Palermo Energia Ambiente Scpa e il 10% di Platani Energia Ambiente Scpa - rafforza e sostiene le strategie imprenditoriali individuate per le proprie società di servizi dai Comune di Palermo". Actelios Spa, insieme ad alcuni partner locali, sta sviluppando in Sicilia uno dei più importanti progetti mai attuati in Italia per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, utilizzando la frazione secca a valle della raccolta differenziata, che consiste nella realizzazione di tre dei quattro sistemi integrati del Piano Regionale per l'eEmergenza dei Rifiuti. Si tratta di un ingente investimento che includerà, oltre ai termovalorizzatori, stazioni di trasferenza e impianti di trattamento, con if coinvolgimento di imprese locali e con ricadute occupazionali estremamente importanti.  
   
   
AEM NEGLI INDICI FTSE4GOOD PER GLI INVESTIMENTI SOCIALMENTE RESPONSABILI  
 
Milano, 4 luglio 2005 - Aem comunica di aver ricevuto dalla società londinese Ftse (joint venture tra Financial Times e London Stock Exchange) il certificato di appartenenza agli indici Ftse4good, che raggruppano a livello mondiale e regionale le società con i più elevati standard di corporate responsibility, declinata nelle principali dimensioni ambientale, sociale ed etica. I due indici maggiori sono: Ftse4good Europe Index, con 290 componenti · Ftse4good Global Index, con 745 componenti. Aem è tra le 14 società italiane, di cui 3 utilities, presenti in entrambi gli indici. Per maggiori informazioni sugli indici Ftse4good: http://www.Ftse.com/ftse4good/index.jsp  
   
   
TERNA: DIMISSIONI DI UN CONSIGLIERE  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Salvatore Sardo, componente non esecutivo del Consiglio di Amministrazione di Terna Spa, ha rassegnato dal 30 giugno le dimissioni dalla carica in relazione alla conclusione della propria attività all'interno del Gruppo Enel.  
   
   
PIANO D'AZIONE PER LE TECNOLOGIE AMBIENTALI  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Riitta Myller (Pse, Fi), a nome della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, presenterà una relazione sulla comunicazione della Commissione "Incentivare le Tecnologie per lo Sviluppo sostenibile: Piano d'azione per le Tecnologie ambientali nell'Unione europea". Tale Piano d'azione si prefigge tre obiettivi fondamentali: stimolare le tecnologie ambientali per proteggere l'ambiente contribuendo, al contempo, alla competitività e alla crescita economica, garantire che l'Unione europea ottenga un ruolo guida nello sviluppo delle tecnologie ambientali negli anni a venire ed, infine, riuscire a mobilitare tutte le parti in causa per ottenere tali obiettivi. I deputati si compiacciono della Comunicazione, sottolineando il potenziale che offre il settore delle tecnologie ambientali in termini di occupazione e crescita, creando svariate opportunità commerciali e, conseguentemente, un gran numero di posti di lavoro, in particolare nelle Pmi, contribuendo così all'ottenimento degli obiettivi di Lisbona. La relazione invita la Commissione a fornire quanto prima una prima lista «di obiettivi di rendimento basati sulla nozione del ciclo di vita», attuabili secondo requisiti minimi obbligatori o accordi opzionali, qualora «siano atti a raggiungere gli obiettivi della politica più rapidamente o a costi inferiori rispetto ai requisiti obbligatori». L'esecutivo è poi esortato, con gli Stati membri, a lanciare una campagna in tutta l'Unione basata sulla raccolta di informazioni concernenti la resa ambientale dei prodotti, col fine d'incoraggiare i consumatori ad esigere tecnologie più rispettose dell'ambiente. La Commissione, infine, è invitata a redigere un piano d'azione che giovi all'eliminazione degli ostacoli incontrati e comprenda anche una tabella di marcia.  
   
   
IL REGNO UNITO LANCIA L'ALLARME SULLA CRISI DELLA MATEMATICA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2005 - Nel Regno Unito la matematica è una "spirale di declino" e si rendono necessarie importanti riforme nell'insegnamento della materia per invertire la tendenza, si legge in una relazione pubblicata di recente dalla Fondazione britannica di matematica. Secondo la fondazione, la situazione è "ancora più grave" di quanto in genere non si ammetta e attualmente è troppo esiguo il numero di operatori competenti in materia di matematica che possano provvedere alla formazione della futura generazione di matematici. Secondo la relazione, che si basa sui risultati di un seminario di matematici tenutosi all'università di Manchester, nel Regno Unito le immatricolazioni ai corsi di matematica di livello avanzato (A-level) sono crollate da 85.000 nel 1989 a 54.000 nel 2002 - tendenza descritta come "disastrosa". La relazione addebita i cambiamenti al piano di studi di livello avanzato introdotto nel 2000, che ha diviso la materia in moduli separati e reso "impossibile insegnare e valutare la matematica in modo integrato", riducendone così l'attrattiva. La fondazione sostiene che si rende necessaria anche una riformulazione del modo in cui la materia viene insegnata ai ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, e che si dovrebbe prestare minore attenzione all'"avanzamento rapido" degli studenti più dotati a scapito dei loro compagni di classe e maggiore attenzione invece all'insegnamento degli aspetti elementari della matematica che sono importanti per il passaggio ai livelli avanzati. La relazione afferma: "In un'epoca in cui il potere e la ricchezza derivano sempre più dalla "proprietà intellettuale", il Regno Unito rischia di diventare totalmente dipendente dall'intelletto importato". Tuttavia, un portavoce del ministero dell'Istruzione e della formazione ha dichiarato: "Nessun governo si è adoperato di più per tutelare i diritti di base nelle nostre scuole. Alla luce delle prove della scorsa estate, i livelli di rendimento nel campo della matematica sono in aumento e i risultati degli esami mostrano progressi soddisfacenti". Http://www.ma.umist.ac.uk/avb/wherefrom.html  
   
   
LA MARKETING COMMUNITY DI SDA BOCCONI RIFLETTE SULLE NUOVE SFIDE DELLE AZIENDE ITALIANE. IL WORKSHOP DI INAUGURAZIONE, CHE SI TERRÀ IL 12 LUGLIO, È DEDICATO ALLE ESPERIENZE PROVENIENTI DAL SETTORE DEL VINO.  
 

Milano, 4 luglio 2005 - Tutti coloro che hanno frequentato un corso dell’Area Marketing di Sda Bocconi potranno disporre, a partire dal mese di luglio 2005, di un nuovo canale per il confronto e la crescita professionale: la Marketing Community. Concepita per garantire occasioni di contatto e di sviluppo di competenze a favore dei propri Membri, nella consapevolezza che lo sviluppo della conoscenza si basa sullo scambio reciproco e continuo di esperienze, la Marketing Community articolerà la propria attività su tre fronti: attraverso l’invio di una newsletter trimestrale contenente editoriali, news su eventi specifici, approfondimenti sui “temi caldi”, sintesi di ricerche, working paper, recensioni di libri, informazioni sui corsi e sulla vita della faculty; con l’organizzazione di una serie di seminari focalizzati sui temi di frontiera del Marketing, della Comunicazione e del Sales Management, in cui interverranno di volta in volta docenti senior e manager d’azienda, italiani ed esteri; attivando un sito Web per le comunicazioni con l’Area Marketing e con gli altri Member della Community. In particolare, i seminari saranno focalizzati sulle nuove sfide delle nostre aziende e sui cambiamenti dei contesti competitivi che i manager e gli imprenditori di settori tipici dell’economia nazionale dovranno affrontare. L’attenta analisi di casi concreti e il confronto con esperienze imprenditoriali di successo offriranno alle imprese chiavi di lettura e spunti operativi originali per affrontare la competizione, definendo le proprie priorità e rinnovando le modalità di relazione con la domanda. “Opzioni di sviluppo e leve per la competizione”, primo appuntamento in calendario, è un vero e proprio convegno, durante il quale saranno presentate ufficialmente tutte le attività della Marketing Community. Previsto per il prossimo 12 luglio a Milano, l’evento avrà per tema un settore tipico del nostro Sistema Paese: la produzione e commercializzazione del vino, presentandone i tipici comportamenti competitivi e alcune esperienze. Per il primo anno, l’iscrizione alla Community è compresa nella quota di partecipazione di qualsiasi corso dell’Area Marketing e sarà attiva sino alla fine del 2006; inoltre, l’iscrizione è aperta anche a chi non ha mai partecipato ad un corso dell’Area Marketing e desidera entrare a far parte del network. Per ulteriori informazioni e per poter accedere alle procedure di iscrizione potete scrivere a: amacom@sdabocconi.It  Oppure: http://community.Sdabocconi.it/amacom/

 
   
   
10 MILIONI DI STERLINE INVESTITI NELLA RETE DIGITALE PER LE SCUOLE SCOZZESI GLI STUDENTI SCOZZESI AVRANNO ACCESSO IMMEDIATO AGLI STRUMENTI EDUCATIVI ON-LINE  
 
Edimburgo  4 luglio 2005 - Il Governo scozzese ha investito 10 milioni di sterline per l’introduzione di una rete digitale nazionale per accelerare la disponibilità dei programmi scolastici. Gli studenti di oltre 3.000 scuole beneficeranno di questa iniziativa rivoluzionaria, che pone le scuole Scozzesi in una posizione di avanguardia nel campo dell’educazione in Europa. Il Governo scozzese ha scelto Bull, Cisco Systems, ntl Business e Serendipity Interactive, per ideare e realizzare la rete digitale che fornirà a studenti ed insegnanti l’accesso a strumenti didattici e pedagogici tra i più aggiornati: video Dvd, che possono essere diffusi via internet in tutta la regione e divulgati localmente attraverso le reti Lan di ciascuna scuola o grazie ai siti web interattivi. Gli insegnanti avranno così l’opportunità di utilizzare tali tecnologie in modo efficace nelle aule scolastiche. Tutte le scuole dislocate nei 32 dipartimenti scozzesi, comprese quelle con possibilità di connessione più limitate, potranno beneficiare di un accesso alle risorse on-line più rapido, affidabile e di facile utilizzo: è questo l’aspetto più innovativo dell’iniziativa. Il Governo Scozzese ha lavorato in stretta collaborazione con i 32 enti locali per selezionare le quattro società informatiche che sarebbero state incaricate di ideare e progettare la rete digitale che è stata implementata in soli tre mesi. La rapidità di messa in opera della rete ha permesso alle autorità locali di migliorare l’interfaccia utente con gli insegnanti e di sviluppare il servizio con l’Executive and Learning and Teaching Scotland. Bull, principale contraente, ha fornito 100 server Bull Express 5800 sui quali risiede un servizio di content directory di Serendipity Interactive che permetterà agli insegnanti di localizzare più facilmente i programmi di studio; un Application and Content networking System, 3100 content engines di Cisco (Acns), per diffondere via web in modo performante il materiale pedagogico a ciascun utente senza sovraccaricare la rete. Ntl Business, incaricata dell’integrazione del progetto, ha progettato e configurato la soluzione, ha curato la messa in opera e il deployment della rete e si occuperà della relativa manutenzione per altri tre anni. “La decisione del Governo scozzese di implementare una delle più grandi infrastrutture di contenuti al mondo, posiziona le scuole scozzesi al primo posto nell’educazione on-line, a beneficio sia degli studenti che degli insegnanti” afferma Mike Dunk, Direttore Generale di Bull Uk. “Intraprendere un progetto di questa portata in soli tre mesi, è la testimonianza della solida relazione fra il Governo scozzese e i partner tecnologici.” “Il Governo e gli enti locali hanno mostrato una profonda accortezza nel mettere in comunicazione tutte le scuole scozzesi su un unica rete di contenuti, piuttosto che sviluppare reti individuali in ogni dipartimento” afferma Gordon Thomson, Direttore Generale di Cisco System in Scozia. “In questo modo la manutenzione del sistema centrale sarà meno onerosa e sarà più semplice per gli editori di contenuti diffondere il materiale ad un pubblico di ampio con tutti i benefici del caso.” Tony Harris, Direttore Generale di ntl Business, afferma: “Questo progetto porta reali benefici a tutti gli scolari scozzere e garantisce che i contenuti siano sempre aggiornati, gestiti e diffusi in modo efficiente e tempestivo attraverso l’utilizzo della tecnologia. Le scuole scozzesi sono senza dubbio all’avanguardia in questa pratica, sia nel settore pubblico che in quello privato.” “Serendipity Interactive ha lavorato in stretta collaborazione con il Learning and Teaching Scotland per fornire Mycontentdirectory, una versione scozzese personalizzata di programmi del software Myinternet. Gli insegnanti sono così in grado di identificare rapidamente i contenuti adeguati ad ogni programma e di condividerli tra i colleghi in tutta la regione. La nostra interfaccia insegnanti ottimizza l’investimento del Governo scozzese nella tecnologia Cisco e offre una grande opportunità di formazione e di condivisione dei contenuti in ogni classe e con ogni bambino” afferma Brian Dickson, Director Client Sales & Services di Serendipity Interactive.  
   
   
ISTRUZIONE E FORMAZIONE, TUTTI I "NUMERI" DELL'AGENDA DI LISBONA IL MINISTRO LETIZIA MORATTI AL CONVEGNO DELLA FONDAZIONE BIAGI: "MENO ABBANDONI, SECONDO CICLO, POTENZIAMENTO DEL LIFE LONG LEARNING E LAUREE SCIENTIFICHE: I NOSTRI SUCCESSI PER LA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO"  
 
Roma, 4 luglio 2005 - Il Ministro Letizia Moratti è intervenuto il 29 giugno al Convegno sul tema "Scuola, Università, lavoro dopo la riforma Biagi", organizzato a Modena dalla Fondazione "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nel corso del quale ha tra l'altro illustrato le iniziative del Miur per formare e valorizzare il capitale umano e il capitale sociale in una sempre più stretta integrazione tra politiche del lavoro e politiche educative e formative. Dopo aver sottolineato alcune delle intuizioni del giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, e in particolare il principio che pone la persona al centro del sistema sociale, delle politiche per l'educazione e delle politiche del lavoro, "recepita con quella personalizzazione dei percorsi formativi, più rispondenti alle diverse esigenze degli studenti, che sta alla base della riforma del sistema dell'istruzione e della formazione", il Ministro si è soffermato sui risultati ottenuti in questo settore dall'Italia a seguito del processo avviato con il Consiglio europeo di Lisbona del 2000. "Abbiamo operato attivamente per assicurare una più elevata qualità del sistema educativo", ha affermato il Ministro. "Tra i principali interventi realizzati dal 2001 ad oggi, rispetto alle cinque aree ritenute prioritarie dall'agenda di Lisbona, vogliamo evidenziare la diminuzione degli abbandoni precoci; il completamento degli studi secondari o superiori con l'introduzione di un sistema unitario articolato in due percorsi di pari dignità, quello dei licei e quello dell'istruzione e formazione professionale; l'innalzamento dell'obbligo scolastico e l'opportunità di alternanza scuola-lavoro; e inoltre le iniziative finalizzate alla diminuzione del numero dei quindicenni con scarsa capacità di comprensione della lettura, all'incremento degli immatricolati nelle lauree scientifiche, con un apposito progetto, e il potenziamento del sistema di Lifelong learning". I dati citati dal Ministro Moratti rilevano, per esempio, una riduzione significativa del numero degli abbandoni in ambito scolastico e formativo prima dei 18 anni, ottenuta grazie ad una forte politica di orientamento coordinata dal Comitato nazionale per l'orientamento in collaborazione con enti, livelli istituzionali, agenzie formative e soggetti rappresentativi delle istanze del territorio: si è passati dal 25,3% del 2000, all'attuale 20%, rispetto ad una media europea dell'18,8%. I percorsi di alternanza tra scuola e lavoro hanno dato, inoltre, la possibilità di utilizzare a fini educativi e formativi il potenziale presente nel sistema imprenditoriale e di avvicinare gli studenti al "fare" e all' "agire" e in particolare al mondo della produzione e del lavoro. Ancora, i percorsi di istruzione/formazione di durata triennale e quadriennale finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale, definiti ed attivati in tutte le realtà regionali, sulla base dell'accordo quadro stipulato il 19 giugno 2003 tra Miur e Conferenza Unificata, hanno riguardato, sino ad oggi, circa 90 mila giovani che erano fuori dal sistema scolastico. Sono state inoltre rafforzate, attraverso progetti mirati, le iniziative a sostegno degli alunni in difficoltà, che hanno consentito di recuperare un consistente numero di insuccessi e di abbandoni scolastici e di incrementare il numero dei diplomati (oltre il 72%), avvicinandolo alla media europea. Sul fronte della diminuzione del numero dei quindicenni con scarsa capacità di lettura, sono stati realizzati, nel triennio 2001-2004, tre progetti pilota di valutazione degli apprendimenti in italiano, matematica e scienze, cui hanno aderito circa 9 mila scuole, ed è stato predisposto di recente un ampio programma nazionale per il rafforzamento degli apprendimenti di base. Infine, un rilevante impegno strategico, finanziario, organizzativo e operativo ha riguardato le politiche per la formazione continua e lo sviluppo complessivo delle competenze dei lavoratori occupati, in un'ottica di Lifelong learning. Il trend è in notevole crescita, poiché la percentuale dei lavoratori in formazione, che nel 2000 era pari al 13,9%, ha raggiunto, allo stato, il 20%. Sono infatti in rapida evoluzione tutte le modalità di intervento formativo (in particolare quelle a domanda individuale) e gli strumenti rivolti a target specifici: donne, lavoratori interinali e con contratto atipico, lavoratori della Pubblica amministrazione. L'attività del Miur è stata in questo senso finalizzata al potenziamento e alla diffusione di un sistema organico e strutturato di educazione permanente, sia attraverso la costituzione di reti integrate tra i Centri territoriali permanenti (Ctp), sia attraverso apposite misure di sostegno agli istituti di istruzione secondaria sedi di corsi serali. Si è registrato un costante aumento dell'offerta formativa dei Ctp, con il coinvolgimento di oltre 400 mila soggetti, di cui 116 mila stranieri. E' stato altresì potenziato il sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), con l'obiettivo di innalzare i livelli di qualificazione e di alta specializzazione tecnica superiore dei giovani e degli adulti. Dal 1999 ad oggi sono stati attivati sul territorio nazionale oltre 2200 corsi, con un trend di sviluppo annuale di circa il 27% e con il coinvolgimento di circa 40 mila giovani. Gli indirizzi professionali maggiormente richiesti sono stati quelli dell'area Telematica, Informatica e Multimediale, del settore dell'Industria e dell'Agricoltura. "Questi positivi risultati ci incoraggiano ad andare avanti con determinazione nell'ultimo scorcio di legislatura", ha concluso il Ministro Moratti. "Vorrei sottolineare con orgoglio che nel recentissimo Rapporto "Prospettive sulle Pmi e l'imprenditorialità", presentato giovedì scorso a Trento nel corso della Conferenza internazionale sullo sviluppo dell'imprenditorialità, l'Ocse ha espresso un giudizio fortemente positivo delle nostre azioni, in particolare per quanto riguarda l'alternanza scuola-lavoro e la Rete telematica del "Progetto impresa formativa simulata", che coinvolge oltre 800 imprese reali. Nel giugno 2004 operavano 477 imprese di formazione simulata e altre 280 entreranno in funzione nel corso di quest'anno, coinvolgendo complessivamente 12.000 studenti".  
   
   
MASTER CUOA IN INNOVAZIONE D'IMPRESA: GLI APPUNTAMENTI DELL'ESTATE  
 
Altavilla Vicentina,4 luglio 2005 - Il prossimo 7 luglio, alle ore 16.00, all’ Università degli Studi di Salerno, Facoltà di Ingegneria, via Ponte Don Melillo, 1, Fisciano (Sa), si svolgerà la presentazione del Master in Innovazione d’Impresa, della Fondazione Cuoa, percorso di formazione e sperimentazione full-time, della durata di 13 mesi (7 d’aula e 6 di stage). Il master sarà presentato anche l’8 luglio, ore 11.00, presso la sede dell'Unione degli Industriali di Napoli piazza Martiri, 58, Napoli. Sono, ad oggi, disponibili 4 borse di studio. E' possibile accedere anche a finanziamenti agevolati. Selezioni 26 luglio 2005, Fondazione Cuoa Per iscriversi compilare la domanda di iscrizione e inviala a: Fondazione Cuoa, Segreteria Master in Innovazione d'Impresa, tel. 0444 333704, fax 0444 333991, e-mail: midi@cuoa.It  
   
   
IL MINISTRO MORATTI: CON IL DISEGNO DI LEGGE SULLA DOCENZA UNIVERSITARIA OLTRE 10.000 NUOVI POSTI DI RICERCATORE IN TRE ANNI  
 
Roma, 4 luglio 2005 - In relazione al disegno di legge sul reclutamento e sullo stato giuridico dei professori e dei ricercatori universitari approvato dalla Camera dei deputati e attualmente all'esame del Senato, il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, precisa che verranno valutate, come peraltro è già stato fatto nel corso dell'iter precedente, le ulteriori eventuali osservazioni e proposte della comunità accademica. Il Ministro ribadisce che non vi sono nel disegno di legge né sanatorie né ope legis. Si creano invece le condizioni per una massiccia immissione nelle università di giovani ricercatori che potranno rimanere all'interno degli atenei, su autonome decisioni delle stesse università, fino all'acquisizione della maturità necessaria per l'accesso alla docenza. I ricercatori a contratto si affiancano agli attuali assegnisti. Per questa nuova figura le università potranno utilizzare una quota dei 430 milioni di euro aggiuntivi già stanziati per le università dalla legge finanziaria 2005, e le risorse dei programmi di ricerca finanziati dal Ministero attraverso gli specifici fondi Prin, Firb, Far e i fondi comunitari. Ciò comporta una previsione, nell'arco di tre anni, di oltre 10.000 nuovi posti, più garantiti e meglio retribuiti. A questi si aggiungeranno i posti che le università decideranno di assegnare ai ricercatori nell'ambito del turn-over complessivo, che nel prossimo triennio sarà di 3.000 unità. Il Ministro, infine, sottolinea la necessità di giungere ad una rapida approvazione del testo, con il quale vengono introdotte precise regole per i concorsi nazionali, che eviteranno il verificarsi o il ripetersi di inconvenienti; e conferma la volontà del Governo di dare attuazione graduale al nuovo sistema di valutazione previsto dal disegno di legge, con l'obiettivo di razionalizzare e dare efficienza ed efficacia al sistema universitario.  
   
   
"L'ITALIA E LA POLITICA INTERNAZIONALE"  
 
Milano, 4 luglio 2005 – Il prossimo 11 luglio alle ore 17.45 l'Ispi, in occasione della pubblicazione dell'Annuario sulla politica estera italiana, edizione 2005 (realizzato da Ispi e Iai con il sostegno della Compagnia di San Paolo di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio delle Province Lombarde) ospiterà una Tavola Rotonda sul tema: "L'italia e la politica internazionale" Partecipano: Giorgio La Malfa, Ministro per le Politiche comunitarie; Enrico Letta, Parlamentare europeo; Franco Venturini, Editorialista Corriere della Sera. Presiedono e moderano: Boris Biancheri, Presidente Ispi e Gianni Bonvicini, Direttore Iai. Www.ispionline.it