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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2005 |
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CORDIS LANCIA IL SERVIZIO RICERCA E INNOVAZIONE DELLA PRESIDENZA BRITANNICA DELL'UE |
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Bruxelles, 6 luglio 2005 - La Presidenza britannica dell'Ue ha senza dubbio un programma completo, in particolare per quanto concerne la ricerca e l'innovazione, dopo il mancato accordo sulle prospettive finanziarie dell'Unione europea per il periodo 2007-2013, e con il processo di approvazione del Settimo programma quadro per la ricerca (7Pq) in corso. Gli utenti Cordis potranno seguire lo sviluppo del programma della Presidenza del Regno Unito, in carica dal 1° luglio al 31 dicembre 2005, attraverso il servizio su Cordis, il servizio informazioni ufficiale dell'Unione europea in materia di ricerca e innovazione. Sviluppato congiuntamente dall'ufficio di Scienza e tecnologia del ministero del Commercio e dell'industria del Regno Unito e da Cordis, il servizio fornisce notizie aggiornate sulla Presidenza britannica, le manifestazioni in programma, le priorità politiche ufficiali nel campo della ricerca e dell'innovazione, dettagli sulle attività di rete del Centro relais d'innovazione (Irc), nonché contatti e siti utili. Le priorità programmatiche in materia di ricerca e innovazione della Presidenza britannica, compreso il processo di approvazione del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, figurano in una sezione speciale. L'agenda di ricerca e innovazione della seconda metà del 2005 comprende inoltre il Programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci) e il Programma spaziale europeo (Esp). Il nuovo servizio mette a disposizione notizie aggiornate sulle attività britanniche nel campo della ricerca e dell'innovazione, interviste con ricercatori e responsabili politici, e la copertura delle tre riunioni del Consiglio "Competitività", previste per l'11 e 12 luglio (informale), l'11 ottobre e il 28 e 29 novembre 2005. La sezione manifestazioni dedica particolare attenzione alle tre riunioni e alle future conferenze volte a contribuire alla costruzione di uno spazio europeo per la ricerca e l'innovazione, fra cui quelle sulla nuova strategia i2010 per la tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni in settembre e quelle sul coordinamento dei programmi di ricerca nazionali in ottobre e sulle infrastrutture di ricerca in dicembre. Il nuovo servizio della Presidenza britannica sostituisce la sezione del Regno Unito nei Servizi nazionali Cordis di Ricerca e innovazione, che copre tutti gli Stati membri dell'Ue, con sezioni sui paesi candidati e associati. Come per i servizi di altri Stati membri, fornisce statistiche, studi di casi e contatti per collegare ricerca e innovazione, compresi gli Irc e i ministeri pertinenti. Offre inoltre l'accesso ai profili dei progetti finanziati dall'Ue e coordinati nel Regno Unito, e alle tecnologie messe a disposizione dai partecipanti inglesi ai programmi di ricerca dell'Ue. Per ulteriori informazioni consultare il servizio della Presidenza britannica su Cordis: http://www.Cordis.lu/united_kingdom/ |
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L'EUROPA OCCIDENTALE CONTINUA AD ATTIRARE GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI |
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Bruxelles, 6 luglio 2005 - Secondo uno studio condotto dalla Ernst & Young, la European Attractiveness Survey 2005, l'Europa occidentale si riconferma la destinazione più ambita per gli investimenti esteri, malgrado la concorrenza sempre più agguerrita dell'Europa centrale e orientale e della Cina. Nonostante un lieve ridimensionamento della popolarità tra i dirigenti aziendali intervistati rispetto allo scorso anno, l'Europa ha comunque riportato il 63 per cento sulla scala Ernst & Young che misura il grado di attrattiva globale, e si è confermata in vantaggio rispetto all'Europa centrale e orientale, che ha ottenuto il 55 per cento. Tuttavia, l'indagine ha rivelato che la Cina rappresenta indubbiamente la stella emergente degli investimenti esteri, essendosi affermata come paese dominante (al terzo posto come zona globale) con il 52 per cento. La Cina ha compiuto un salto in avanti nella classifica lasciando il 37 per cento di appena dodici mesi fa, e ha superato in un unico balzo sia gli Stati Uniti sia il Canada, fermi al 45 per cento. Nel dettaglio delle conclusioni, l'indagine rivela che all'interno dei confini europei è la Germania a godere della reputazione migliore tra gli investitori esteri, grazie alla qualità dell'ambiente economico e alla posizione al centro della nuova Europa. Il Regno Unito si riconferma tuttavia "campione indiscusso" in termini di prestazione finanziaria. La Francia segue a ruota questi due paesi, grazie alla qualità dell'ambiente e delle risorse umane, mentre la Polonia si unisce al gruppo di testa soprattutto in virtù dei bassi costi della manodopera. Da una prospettiva settoriale, più di un quarto degli investimenti esteri diretti in Europa nel corso del 2004 si sono indirizzati verso il settore dell'alta tecnologia. Per quanto riguarda le misure che l'Europa potrebbe adottare per rafforzare il proprio grado di attrattiva per gli investimenti esteri, i dirigenti hanno affermato che auspicherebbero una maggiore semplicità e flessibilità normativa, e che stanno incoraggiando politiche innovative. Riguardo all'indagine, il presidente e amministratore delegato di Ernst & Young James Turley ha affermato: "Ciò che rende l'Europa la meta più ambita per gli investimenti è la flessibilità e la diversità dei mercati presenti nella regione. La conoscenza costituisce un fattore chiave che attira gli investitori verso l'Europa occidentale, ma negli ultimi cinque anni le economie dell'Europa centrale e orientale sono state trasformate da officine a basso costo a mercati con potenziale elevato. Una tendenza simile è ravvisabile anche in Cina, Russia, India e Brasile - paesi che, nell'arco dei prossimi cinque anni, diventeranno sempre più innovativi e rappresenteranno una vera e propria sfida per i mercati più sviluppati". L'edizione 2005 della European Attractiveness Survey è stata basata su interviste a 672 dirigenti aziendali internazionali, condotte tra marzo e aprile 2004 in sei lingue diverse. Http://www.ey.nl/?pag=2027&publicatie_id=1297 |
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BANCHE: ABI, VOLA L’’INTERNET BANKING C0N 8 MILIONI DI CLIENTI 6,5 MILIONI DI CONTI CORRENTI SU INTERNET (+ 65%). |
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Roma, Palazzo, 6 luglio 2005 - Sempre più e-banking in Italia: sono 8 milioni gli italiani che possono usare un conto internet, rilevati al 31 dicembre dello scorso anno. E hanno raggiunto quota 6,5 milioni i conti correnti bancari internet, facendo registrare una crescita del 65% rispetto al 2003. Dal secondo rapporto dell’Osservatorio dell’e-Committee, il Comitato per le infrastrutture dell’e-banking dell’Associazione bancaria italiana, emerge pure che quasi la metà dei conti internet (2,9 milioni) è utilizzato per operazioni di trading, cioè per acquisto e vendita di obbligazioni, fondi e azioni e, più in generale, per la gestione e consultazione del proprio dossier titoli. «I clienti italiani sono più maturi, usano di più le tecnologie e hanno ormai raggiunto livelli europei. E il Rapporto conferma che la strategia “multicanale” delle banche funziona: gli italiani “entrano” in banca via internet non solo per accedere ai servizi informativi - per esempio per conoscere la disponibilità sul proprio conto corrente - ma anche per fare altre operazioni come i bonifici o i pagamenti delle imposte» ha detto il Direttore generale dell’Abi Giuseppe Zadra commentando la ricerca dell’e-Committee. Dal rapporto, presentato oggi al Convegno “Internet e la Banca 2005 – Banca e cliente etra Web e Mobile”, risulta che nel 2004 il 55% dei conti internet è stato classificato come dispositivo, cioè è usato anche per fare operazioni oltre che per tutti i servizi informativi (saldo, disponibilità e movimenti), con un numero di operazioni medie pari a un bonifico al mese, per un valore medio di 15.000 euro all’anno per conto. Il ventaglio di servizi dispositivi di internet banking è molto articolato: nel secondo rapporto, realizzato su un campione di 139 banche (pari al 71% del numero dei conti correnti bancari), è emersa una crescita importante nel livello di offerta sui servizi di pagamento, che nel complesso è offerto oggi dall’87% delle banche italiane. Oltre ai servizi di bonifico e giroconto, su cui già si focalizzava l’offerta bancaria nel 2003, il 72% dei clienti di internet banking può effettuare ricariche telefoniche dal sito della propria banca e oltre il 20% può accedere agli altri servizi di pagamento: F24, Ici, Mav, Rav, utenze e bollettini postali. Particolarmente diffusa la richiesta di attivazione del servizio di domiciliazione delle utenze (30% clientela internet). |
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GRUPPO CAPITALIA: APPROVATO IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2005-2007 CINQUE ELEMENTI CHIAVE AL VIA UN NUOVO MODELLO DI “FARE BANCA” SERVIZI AL CITTADINO E ALLA COMUNITA' |
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Roma, 6 luglio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia, riunitosi ieri in serata sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e approvato il Piano Industriale di Gruppo 2005-2007 illustrato dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe. Il nuovo Piano è suddiviso in due sezioni. La prima sezione mette a fuoco gli obiettivi di crescita organica, con interventi di riassetto della struttura societaria, organizzativa e manageriale del Gruppo. La seconda, denominata Δelta2, è la componente più innovativa e indica le modalità attraverso le quali il Gruppo Capitalia intende ridisegnare il modello di servizio al cliente, creando una forte discontinuità nel modo di fare banca. I target di redditività fissati dal Piano non tengono conto dei benefici attesi dal Δelta2, ma ne includono tutti i relativi costi ed investimenti. In sintesi, i principali target finanziari per il periodo 2005-2007:
% | 2004 | 2006 | 2007 | Cost/income | 64 | 59 | 54 | Roe | 5 | 13 | 16 | Core Tier 1 | 6.6 | 6.7 | 7.0 | 1. Il Piano Industriale 2005-2007: sintesi delle principali aree di intervento - 1.1 Razionalizzazione del Gruppo - La prima area di intervento consiste nel completamento della razionalizzazione organizzativa del Gruppo, tramite l’incorporazione di Fineco in Capitalia e l’acquisizione del controllo del 100% di Mcc. L’operazione risponde a precisi criteri di strategia industriale, consentendo il perseguimento di sinergie di costi e di ricavi, nonché la semplificazione dei processi decisionali. Fusione per incorporazione di Fineco in Capitalia - Il Consiglio di Amministrazione di Fineco, riunitosi anch’esso ieri a Roma, ha esaminato e approvato la fusione di Fineco in Capitalia. I portatori di azioni Fineco riceveranno in offerta azioni Capitalia di nuova emissione in ragione di 5 azioni Capitalia per ogni 3 azioni Fineco; tale concambio implica un premio del 4% sul prezzo di mercato al 4° luglio 2005 e del 9,0% rispetto al prezzo medio dell’ultimo mese. La creazione della nuova Mcc - La creazione della nuova Mcc viene effettuata mediante una scissione parziale non proporzionale verso Capitalia delle attività di capital markets (Equity e Fixed Income), portafoglio titoli & partecipazioni e crediti verso banche, con assegnazione di nuove azioni Capitalia agli attuali azionisti di minoranza di Mcc. Nella nuova Mcc vengono integrate Capitalia Leasing & Factoring e Fineco Leasing per creare un polo specializzato nelle attività creditizie più sofisticate. Il rapporto di cambio per l’operazione individuato dai Consigli di Amministrazione di Capitalia e di Mcc è di 11 azioni Capitalia di nuova emissione per ogni 3 azioni Mcc. Tale rapporto di cambio corrisponde a una valutazione implicita complessiva di Mcc pari a circa € 1,6 miliardi, valorizzando le azioni Capitalia al prezzo di riferimento del 1 luglio 2005. I progetti di fusione e di scissione parziale rispettivamente di Fineco e di Mcc anzi descritti saranno sottoposti ai rispettivi Consigli, oltre che a quello della Capogruppo, all’inizio di settembre, in occasione dell’approvazione dei risultati semestrali, che rappresentano la situazione contabile di riferimento per le due operazioni societarie. Si prevede che le operazioni, soggette alle autorizzazioni di legge, siano sottoposte alle Assemblee competenti nel mese di novembre. I concambi sono stati oggetto di fairness opinion rilasciate da: Lehman Brothers per Capitalia; Morgan Stanley e Rothschild per Fineco; Morgan Stanley per Mcc. Per la strutturazione complessiva delle operazioni societarie il Gruppo Capitalia si è avvalso della consulenza di Mcc. 1.2 Organizzazione e management - Il Piano prevede per il Gruppo una nuova struttura, semplificata e più efficiente, nella quale alla holding Capitalia S.p.a. Faranno capo le Aree di Business: (1) Banche Commerciali, (2) Banche specializzate e società prodotto, (3) Finanza e Mercati, (4) Large Corporate e (5) Crediti. In aggiunta è stata deliberata la costituzione di Capitalia Solutions, una Newco dedicata all’accentramento delle attività di acquisti, logistica e servizi immobiliari, che si affianca alla altre società di servizi di Gruppo, quali Capitalia Informatica (sistemi informativi e back office), Capitalia Service Jv (gestione crediti classificati) e Capitalia International (tesoreria). Allo scopo di realizzare gli obiettivi previsti dal Piano, viene inoltre attuato un ampio intervento di rafforzamento manageriale, nell’ambito del quale le principali riallocazioni sono rappresentate dalla nomina di: Fabio Gallia come Amministratore Delegato di Banca di Roma; Cesare Caletti come Amministratore Delegato della nuova Mcc; Beniamino Anselmi anche come Amministratore Delegato di Bipop Carire; Carlo Enrico come Direttore Generale di Banco di Sicilia; Mauro Micillo come Amministratore Delegato di Fineco Asset Management. Sono state, inoltre, effettuate altre nomine di responsabili di aree operative a livello sia di Capitalia sia di altre banche di Gruppo. Viene inoltre istituito in staff all’Amministratore Delegato di Capitalia un Management Committee, diretto da Fabio Gallia e composto dai vertici operativi delle banche e principali società del Gruppo, che ha la funzione di presidio e di valutazione del posizionamento competitivo delle società di Gruppo. 1.3 Sviluppo della rete - Il Piano prevede un significativo incremento degli sportelli del Gruppo in Italia, con oltre 300 nuove aperture al netto della razionalizzazione e/o cessione di circa 130 sportelli. 1.4 Controllo dei costi - Il Piano si prefigge ulteriori risparmi sul fronte dei costi operativi e un continuo miglioramento della qualità del credito. In particolare, si prevedono nel triennio interventi che generano una riduzione dei costi di circa €100 milioni principalmente grazie alla suddetta Capitalia Solutions. Altre riduzioni dei costi per oltre € 20 milioni deriveranno dal completamento della razionalizzazione dei sistemi informativi. I risparmi così ottenuti libereranno risorse per finanziare investimenti strategici, come la descritta politica di espansione della rete di sportelli e il piano di investimento in It. Il costo del personale è previsto stabile nel periodo 2005-2007. Nonostante il numero complessivo di addetti non subisca variazioni, sono previste 3.400 assunzioni che determineranno una concreta riduzione dell’età media dei dipendenti, con significativi effetti positivi attesi sul livello di motivazione e professionalità. Sul versante dell’asset quality, si prevede che il flusso di nuovi crediti dubbi si stabilizzerà in media nel triennio a circa € 600 milioni, con una riduzione del 16% rispetto al 2004. 1.5 Incremento dei ricavi - Gli obiettivi di crescita dei ricavi mirano a ridurre ulteriormente il divario di efficacia commerciale delle Banche Rete del Gruppo rispetto alla concorrenza, capitalizzando gli importanti investimenti in persone ed infrastrutture realizzati in questi ultimi due anni. Gli obiettivi del piano prevedono una crescita media annua dei ricavi complessivi del 6%, derivante da una progressione del 5% del margine di interesse e del 7% dei ricavi da servizi. I principali driver di crescita sono: una continua crescita del credito alle famiglie (2005-2007 Cagr +20%) nel segmento retail, in particolare nei mutui e nel credito al consumo; un nuovo modello di servizio per le imprese mid-corporate volto al rafforzamento delle relazioni sul territorio tramite nuovi strumenti di supporto alle vendite (estensione di Kor) e di rating advisory; un’offerta di strumenti creditizi ai “grandi clienti”, integrata con prodotti e servizi di advisory e di capital markets all’avanguardia; un’ulteriore evoluzione nella produzione e distribuzione di servizi finanziari specializzati (wealth management, leasing e factoring). 2. Il Piano Industriale 2005-2007: Δelta2 Capitalia, con questo piano, promuove un nuovo modello di fare banca basato su un’offerta di servizi unica nel suo genere, mirata a soddisfare in modo semplice e concreto i bisogni (non solo finanziari) dei propri clienti, delle loro famiglie e delle imprese. Una prima serie di iniziative individuate comprende, fra l’altro: Orario continuato ed apertura di sabato dei principali sportelli; corsi di informazione e formazione finanziaria, unitamente a radicali semplificazioni delle comunicazioni e dei contratti; possibilità di ottenere presso la propria filiale una serie di servizi tradizionalmente non finanziari, quali: consulenza fiscale e pensionistica, notarile, informazione per la prevenzione malattie, emissione di biglietti e certificati, gestione di altre pratiche amministrative, grazie agli accordi già raggiunti o in fase di definizione con i partners istituzionali di riferimento. Al fine di accelerare il rollout di queste attività sono stati siglati accordi con istituzioni, quali ad esempio Inps, associazioni dei consumatori, Caf, Ordine dei Notai, Fondazione Veronesi, Camere di Commercio e Lottomatica. L’iniziativa coinvolgerà 500 filiali al 2007, ottenendo una copertura superiore al 75% della base clienti. Patto di Sindacato - Il Cda di Capitalia ha preso atto che la Fondazione Banco di Sicilia è entrata a far parte del Patto di Sindacato, con una quota del 2% (a fronte di una sua partecipazione in Capitalia del 3,20%). Per effetto di tale apporto, la quota complessivamente vincolata dai soci aderenti al Sindacato passa dal 29,45% al 31,45%[2]. Anche in funzione del nuovo ingresso, tutti i soci hanno concordato di rinnovare il Patto per 3 anni fino al 3 luglio 2008. Abn Amro ha espresso l’intenzione di ripristinare al 9% la sua quota così assorbendo gli effetti diluitivi delle previste operazioni societarie, riservandosi la facoltà di cedere la propria quota all’interno del Patto stesso all’originaria scadenza del 22 ottobre 2006. E’ stato altresì previsto l’incremento del numero dei Consiglieri di Capitalia da 19 a 21. |
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SANPAOLO IMI: RIORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEL GRUPPO CHE SI ARTICOLERÀ IN TRE AREE DI BUSINESS: ATTIVITÀ BANCARIA, RISPARMIO E PREVIDENZA E ASSET MANAGEMENT NASNASCE IL POLO RISPARMIO E PREVIDENZA, IN CUI CONFLUIRANNO LE PARTECIPAZIONI IN ASSICURAZIONI INTERNAZIONALI DI PREVIDENZA E BANCA FIDEURAM |
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Torino, 6 luglio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi, riunitosi ieri, ha deliberato la riorganizzazione delle attività del Gruppo che si articolerà in tre Aree di Business, dotate delle necessarie autonomie operative, Attività bancaria, Risparmio e previdenza e Asset Management. La nuova articolazione risponde alla duplice esigenza di fornire strumenti organizzativi adeguati per lo sviluppo del business del Gruppo e, contemporaneamente, soddisfa il bisogno di un governo unitario, improntato a una maggiore omogeneità e sinergia di indirizzo. A tale scopo, fanno riferimento all’Amministratore Delegato sia le funzioni di governo, supporto e controllo del Gruppo, sia le tre Aree di business citate. Le funzioni centrali di governo del Gruppo si articoleranno in: Direzione Audit, affidata a Aldo Gallo; Direzione Affari Generali e Legale , affidata a Piero Luongo; Direzione Partecipazioni, affidata a Bruno Mazzola; Direzione Risorse, affidata a Maurizio Montagnose; Direzione Bilancio Consolidato, affidato a Bruno Picca; Controllo di gestione di Gruppo, affidato a Lucia Ariano; Pianificazione, affidata a Giorgio Spriano; Relazioni Esterne, affidata a Filippo Vecchio. L’attività Bancaria, che fa riferimento al Direttore Generale, vede confermato il modello di Banca Multi-specialistica dei Territori, modello coerente con la vocazione globale e locale del Gruppo, sviluppata grazie al forte radicamento territoriale delle oltre 3.200 filiali. In questo contesto verrà rinsaldato il rapporto fra i responsabili delle strutture locali e la Direzione Generale, così come fra il corporate centre e le Banche Reti. A questo scopo il Consiglio ha deliberato: l’avvio del riassetto della Direzione Private e Retail, affidata a Giovanni Viani, per la quale viene confermata la mission attuale; la costituzione della Direzione crediti, affidata a Roberto Firpo, con la mission di sviluppare e presidiare la politica creditizia del Gruppo, nonché di monitorare e coordinare la gestione delle posizioni problematiche in un’ottica unitaria di Gruppo, anche al fine di mantenere elevata la qualità del credito; la riorganizzazione della Direzione Imprese, affidata a Sebastiano Strumia, con la mission di presidiare la clientela imprese, definendo le politiche di sviluppo commerciale e di prezzo per l’intero settore di riferimento, garantendo sviluppo e gestione unitaria del catalogo prodotti; la costituzione della Direzione Estero, affidata a Giuseppe Cuccurese, con la mission di presidiare le attività internazionali del Gruppo, definendone i piani di sviluppo; d’intesa con la Direzione Imprese fornirà adeguato supporto alle imprese nazionali operanti all’estero; da tale Direzione dipenderà Sanpaolo Imi Internazionale con le sue controllate; la costituzione della Direzione Grandi Gruppi, affidata a Eugenio Rossetti, con la mission di presidiare la clientela di dimensioni rilevanti e le società finanziarie, grazie a team specializzati; la costituzione della Direzione Coordinamento Distributivo, affidata a Carlo Ricordi, che garantirà il coordinamento delle Aree/banche Rete, divenendo il punto di raccordo con il livello decisionale superiore ed assicurando il monitoraggio dei risultati e la pianificazione dello sviluppo territoriale. Il Direttore Generale si avvarrà di un Comitato di Direzione, una struttura consultiva che avrà il compito di elaborare progetti di sviluppo, suggerire opzioni strategiche e condividere le linee operative della Banca Commerciale, coerentemente con il budget e il piano triennale. In linea con la scelta del Gruppo di sviluppare un modello di Banca Multi-specialistica dei Territori, a tale Comitato parteciperanno, oltre alle Direzioni Centrali, i Direttori delle sei aree territoriali geograficamente più rilevanti: Area Torino, con responsabilità del Coordinamento Territoriale del Piemonte, affidata a Marina Tabacco; Area Milano, affidata a Luciano Nebbia; Area Lazio-sardegna, affidata a Biagio Vincenzo Rapone; Sanpaolo Banco di Napoli, con Direttore Generale Antonio Nucci; Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con Direttore Generale Rinaldo Panzarini; Cassa di risparmio in Bologna, con Direttore Generale Lucia Candida. I Direttori delle stesse aree saranno altresì corresponsabili con le Strutture Centrali di progetti trasversali coerenti con le vocazioni dei rispettivi territori, Progetto private, affluent, risparmio gestito, previdenza: Torino; Progetto mid corporate: Milano; Progetto edilizia, immobiliare: Roma; Progetto finanza per lo sviluppo: Napoli; Progetto mass market: Padova; Progetto small business: Bologna. Dipenderanno inoltre dal Direttore Generale: Banca Imi, con Amministratore Delegato Carlo Corradini; Direzione Enti e Aziende Pubbliche, affidata a Carla Ferrari , che comprende nel proprio perimetro operativo Banca Opi; Direzione Finanza e Amministrazione (Cfo), affidata a Bruno Picca; Direzione Personale e Organizzazione, affidata a Maurizio Montagnose; Direzione Macchina Operativa Integrata, affidata a Pier Luigi Curcuruto; Risk Management, affidato a Davide Alfonsi. Per quanto riguarda il Polo di “Risparmio e Previdenza”, affidato alla responsabilità di Mario Greco, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto di sviluppo che avrà l’obiettivo di soddisfare in maniera più efficiente i bisogni emergenti della clientela per la protezione del risparmio e la previdenza personale. Come primo passo di tale progetto il Consiglio ha approvato la creazione di una struttura societaria comune che deterrà le partecipazioni in Assicurazioni Internazionali di Previdenza, con amministratore delegato lo stesso Mario Greco, e Banca Fideuram, con amministratore delegato Massimo Arrighi. La nuova società avrà come Presidente Luigi Maranzana, Vice Presidente Piero Luongo, Amministratore Delegato Mario Greco, Consigliere Bruno Mazzola. |
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RETI BANCARIE HOLDING S.P.A: AUTORIZZA AGLI AMMINISTRATORI AD ASSUMERE LA CARICA DI AMMINISTRATORE IN ALTRE IMPRESE CONCORRENTI |
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Lucca, 6 luglio 2005 - L’assemblea Ordinaria degli Azionisti di Reti Bancarie Holding S.p.a., tenutasi in prima convocazione in data odierna sotto la presidenza di Alberto Varetti, ha deliberato di concedere le Autorizzazioni ai sensi dell’art.2390 del Codice Civile. Dette autorizzazioni conferiscono, fra l'altro, agli amministratori della Società la possibilità di assumere la carica di amministratore in altre imprese che svolgano anche attività in concorrenza con la Società stessa o con sue controllate. |
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IMPREGILO: CHIUSA CON SUCCESSO L’OPERAZIONE DI AUMENTO DI CAPITALE. ESERCITATO IL 99,36% DELL’OFFERTA TOTALE |
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Sesto San Giovanni, 5 luglio 2005 - Impregilo S.p.a. Comunica i risultati dell’operazione di aumento di capitale a conclusione del periodo di offerta in opzione agli azionisti Impregilo di massime 324.956.544 azioni ordinarie, per un controvalore di euro 649.913.088. L’offerta in opzione, che ha avuto luogo dal 13 giugno al 1 luglio 2005, si è chiusa con successo, essendo stati esercitati 73.384.345 diritti di opzione, pari al 99,36% dell’offerta totale e corrispondenti a 322.891.118 nuove azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di euro 645.782.236. Si rende inoltre noto che, in adempimento agli impegni assunti in precedenza, e a valere sugli importi complessivi di cui sopra, Gemina S.p.a. E Igli S.p.a. Hanno rispettivamente esercitato 6.596.870 e 11.366.090 diritti di opzione, pari al 8,93% e al 15,39% dell’offerta totale e corrispondenti a n. 29.026.228 e n. 50.010.796 nuove azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di euro 58.052.456 e euro 100.021.592. Al termine del periodo di offerta risultano pertanto non esercitati 469.415 diritti di opzione, pari al 0,64% dell’offerta totale e corrispondenti a n. 2.065.426 nuove azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di euro 4.130.852. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana nelle riunioni del 7, 8, 11, 12 e 13 luglio 2005 a cura di Banca Imi S.p.a. Nella prima riunione sarà offerto il totale dei diritti inoptati; nelle riunioni successive alla prima, sarà offerto il quantitativo eventualmente non collocato nei giorni precedenti. “L’operazione di aumento di capitale – ha affermato Alberto Lina, Amministratore Delegato di Impregilo S.p.a. – si è chiusa con successo testimoniando l’interesse del mercato verso la società e il nuovo piano industriale.” “Con l’operazione di aumento di capitale – ha proseguito Alberto Lina – si conclude il piano di riassetto finanziario e la società può quindi avviare il piano strategico di focalizzazione sul core business Ingegneria e Costruzioni e riduzione del capitale investito.” |
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INDUSTRIE ZIGNAGO SANTA MARGHERITA S.P.A.: APPROVATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 5 LUGLIO 2005 L’AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE AL SERVIZIO DEL PIANO DI STOCK OPTION |
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Milano, 6 luglio 2005 -.Il Consiglio di Amministrazione di Industrie Zignago Santa Margherita S.p.a., in parziale attuazione della delega assembleare del 11 maggio 2004 e sulla base delle "opzioni" attribuite dal Consiglio di Amministrazione dell’11 maggio 2004, ha deliberato. Il 5 luglio, di aumentare il capitale sociale da Euro 13.000.000 fino a massimi Euro 13.062.400 con esclusione del diritto d’opzione, mediante emissione di massime n. 120.000 azioni ordinarie da nominali Euro 0,52 ciascuna, godimento 1° gennaio dell’anno di sottoscrizione, riservate in sottoscrizione all'Amministratore Delegato ai sensi del quinto comma dell’art. 2441 del codice civile, al prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in conformità a quanto previsto dal Regolamento del Piano di stock option, e che dovrà essere integralmente versato all'atto della sottoscrizione. Con riferimento alle opzioni esercitabili il prezzo è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione tenutosi l'11 maggio 2004 in Euro 13,953 per azione, da applicarsi alle tre tranche di 40.000 azioni cadauna. In conformità a quanto previsto dal Regolamento del Piano di stock option, il termine ultimo entro cui il Beneficiario potrà esercitare tutte le opzioni esercitabili per la sottoscrizione delle azioni di cui al suddetto aumento di capitale, pur nel rispetto dei periodi di esercizio stabiliti dal Regolamento, è il 31 luglio 2008. |
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MARR S.P.A.: ESERCIZIO DELL’OPZIONE DI GREENSHOE |
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Milano, 6 luglio 2005 - In relazione alla recente Offerta Globale di azioni ordinarie Marr S.p.a., la stessa comunica che ieri i Global Coordinators Banca Imi e Merrill Lynch hanno esercitato la Greenshoe relativamente a nr. 1.225.929 azioni della Marr S.p.a., poste in vendita da Cremonini S.p.a. |
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USURA A MILANOCOLPITI SOPRATTUTTO PICCOLI IMPRENDITORI, COMMERCIANTI E ARTIGIANI. CRESCE L’USURA FEMMINILE (È IL 40%). E IL 29% SONO FILIPPINE. 3,5 ANNI IN MEDIA PER I PROCESSI |
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Milano, 6 luglio 2005 - Il mercato del credito illegale? Diffuso perché facile e veloce. E spesso non servono garanzie. Ma con i primi ritardi nei pagamenti arriva l’estorsione. Tra le vittime, al nord, soprattutto piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, al sud le famiglie. Le cause? Difficoltà finanziarie, investimenti da effettuare in azienda, spese sanitarie impreviste, matrimoni in famiglia, il gioco. Ma alla base c’è anche una cattiva gestione finanziaria. Tra il 1999 ed il 2002, 40 i procedimenti conclusi a Milano, con 24 sentenze di condanna (il 60% dei casi). Che coinvolgevano 35 usurai. Legate a loro, 64 le vittime accertate. 14 le archiviazioni per insussistenza del fatto o per la difficoltà di reperire le prove. 4 le tipologie di usurai individuate: individui autonomi (51,4%), piccoli gruppi (22,9%), società finanziarie di facciata (11,4%) e criminalità organizzata (14,3%). Difficile riconoscerli. Spesso sono insospettabili: pensionati, impiegati, commercianti, casalinghe. Come trovarli? Funziona soprattutto il passaparola. Sono spesso amici o conoscenti. Ma l’inasprimento delle pene rende sempre più professionale il reato. Che si colora anche di rosa. Aumentano le donne (40% dei condannati), intermediarie in combutta con mariti usurai (21,4% delle condannate), ma sempre più spesso imprenditrici individuali del mercato del credito illegale (64,3%). Con loro meno ricorso alle minacce perché i prestiti si basano di più sulla fiducia. L’usura si diffonde anche tra gli extracomunitari, soprattutto tra le filippine (il 22% degli usurai individuali, il 29% del totale delle donne). Poche ancora le denunce rispetto alla reale diffusione del fenomeno. I motivi principali: il peso della gratitudine o la paura di ritorsioni fisiche. E dopo la denuncia, per arrivare ad una sentenza servono in media 3,5 anni. Gli strumenti per combattere il fenomeno? Il fondo di solidarietà per le vittime e il fondo di prevenzione per chi rischia di diventarlo. Strumenti da migliorare ed integrare. Anche con una maggiore flessibilità del sistema creditizio ed una maggiore informazione. E da difendere da chi tenta la truffa a danno di Stato o creditori. Lo dichiarano magistrati, rappresentati di confidi, fondazioni ed istituzioni pubbliche intervistati nell’ambito della ricerca “Il mercato dell’usura a Milano: un bilancio dopo l’approvazione della nuova legge” realizzata dalla Camera di commercio di Milano attraverso il Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale, presentata oggi dalla Camera di Commercio di Milano nell’ambito della conferenza “Prevenzione dell’usura. Un modello di governance integrata” alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, di consorzi di garanzia e associazioni, per fare il punto sullo stato del fenomeno a Milano e sugli interventi correttivi da attivare. Tra gli altri hanno partecipato: Sangalli, Penati, Ferrante, Livia Pomodoro. “L’attenzione della Camera di commercio di Milano - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – è rivolta ad un mercato trasparente e sano, a misura di imprese e consumatori, che funziona con regole condivise, a tutela delle diverse parti. Per questo è importante riunire gli sforzi delle amministrazioni coinvolte per combattere insieme un fenomeno come l’usura. In questa direzione la Camera di commercio è impegnata con i Confidi per iniziative di prevenzione nel settore del credito.” Sintesi della ricerca “Il mercato dell’usura a Milano: un bilancio dopo l’approvazione della nuova legge”. Osservazione compiuta sull’area di Milano e provincia nel periodo compreso tra il 1999 ed il 2002. Preso in considerazione come anno iniziale il 1999 per dare modo alla nuova normativa di essere applicata trascorsi tre anni dall’entrata in vigore della legge 108 del 1996. Sono stati esaminati fascicoli giudiziari presso la Procura del Tribunale di Milano, tra il marzo e luglio 2003. 169 le notizie di reato per usura pendenti alla fine del 2002. 117 quelle esaurite durante l’anno e 93 quelle sopravvenute. Tra il 2000 e il 2002 aumentano le richieste di archiviazione rispetto ai rinvii a giudizio (229 contro 51). Dal 1999 al 2002, 84 i procedimenti per i quali è stato chiesto rinvio a giudizio. 69 quelli esaminati dalla ricerca. Di questi 14 sono stati interrotti per sentenza di non luogo a procedere e 55 sono andati in giudizio. Tre le modalità seguite per la fase del giudizio: rito ordinario, abbreviato o patteggiamento. 40 i giudizi conclusi, 15 quelli ancora in corso. 24 i procedimenti conclusi con sentenze di condanna, 35 imputati ritenuti colpevoli di reati di usura e 64 le parti offese. L’usuraio. I reati commessi dai 35 usurai accertati (per condanna o patteggiamento della pena) sono stati: usura, tentata estorsione, estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria, truffa, lesione personale. Alcuni di questi reati risultano effettuati in concorso e/o in forma continuata. 2,5 il numero medio di reati per cui è stata emessa condanna. 16 usurai sono stati condannati per un solo capo d’imputazione, 11 per due capi, 3 per tre capi e 5 singoli usurai per rispettivamente 4, 5, 9, 11 e 12 capi di imputazione. L’usura il reato più diffuso distinta tra usura continuata (25,7%), usura (20%), usura continuata in concorso (11,4%) e usura in concorso ed esercizio abusivo di attività finanziaria in concorso (8,6%). Gli altri reati incidono singolarmente per il 2,9%. 4 le categorie in cui si distinguono gli usurai: usuraio autonomo (51,4%), il piccolo gruppo (22,9%), usuraio operante con schermo di società finanziaria (11,4%), organizzazione criminale (14,3%). Il 1°tipo di usuraio opera da solo, in modo sia occasionale che abituale, ed entra in contatto con le vittime tramite conoscenza diretta o su indicazione di altre persone. Il 2° tipo invece compie il crimine con il concorso di altri, si tratta spesso di marito e moglie. Il 3° tipo opera in genere in un apparente scenario legale ed entra in contatto con le vittime tramite società di intermediazione finanziaria o di assicurazione. Il 4° tipo infine, opera nell’ambito di una vera e propria organizzazione utilizzando la minaccia come mezzo di intimidazione verso le vittime. A Milano sembrerebbero più comuni i primi due tipi. Profilo dell’usuraio autonomo. 9 donne (4 filippine e 5 italiane di cui 3 siciliane e 2 di Milano) e 9 uomini. Età compresa tra 36 e 82 anni, italiani (tranne 4 donne filippine), 9 di origine meridionale e 5 nati a Milano. In 10 casi su 18 si è risaliti ad una professione: collaboratrici domestiche, imbianchini, impiegato, commerciante e due pensionati. 14 quelli con precedenti penali, spesso per emissione di assegni a vuoto (5 casi), ricettazione e furto ma c’è anche un caso di detenzione illegale di armi e munizioni, precedente reato di usura e spaccio di stupefacenti. Agiscono da soli ma spesso parenti o amici, soprattutto nel caso delle donne, sono a conoscenza di tale attività. Basso il numero delle persone lese (in genere 1). Due i procedimenti riguardanti prestiti tra stranieri. 4 donne filippine coinvolte. Nel primo caso, 3 usuraie e 7 vittime, il procedimento è stato avviato non dopo denuncia ma a seguito di autonoma indagine della polizia dopo un tentato suicidio di una vittima. Il tasso di interesse era fissato in 7,5% mensile. Nel secondo caso (1 usuraia e 3 parti lese) venivano richiesti come cauzione il passaporto, oro o assegni ed il tasso d’interesse usuraio applicato era tra il 7 ed il 10%. In nessun dei due casi si registrano minacce. Le 5 donne italiane hanno avuto per vittime altre donne. L’età era compresa tra 45 e 73 anni, 4 su 5 erano incensurate ed i prestiti erano concessi con interessi tra 10 e 45% al mese dietro garanzie o consegna di assegni postdatati o in bianco. I 9 uomini avevano età compresa tra 35 e 82 anni, 6 i meridionali. Hanno in genere avuto una singola vittima, senza differenze significative sui sessi, ed hanno concesso prestiti a tassi compresi tra il 2 e il 35% mensile, dietro garanzia di assegni. La novità del fenomeno è la donna usuraia straniera. Curiosamente anche nei casi che vedono coinvolti donne italiane, si presta principalmente ad altre donne, con uno scambio basato sulla fiducia che esclude il rilascio di garanzie. Profilo del piccolo gruppo. 8 individui, 3 donne e 5 uomini, tra i 38 e gli 82 anni, di nazionalità italiana, 5 del nord e 3 meridionali. 3 su 8 con precedenti penali. 4 su 8 erano coppie di coniugi e si conoscevano reciprocamente. Usurai professionisti, tutti del nord con età tra 59 e 82 anni, prestatori di somme fino a 150 milioni ad interesse tra il 5 e il 25% mensile dietro presentazione di garanzie tipo cambiali, preziosi o ipoteche. Nei 4 casi di estorsione in concorso, coinvolti 3 meridionali e 1 donna milanese, si è fatto ricorso alla minaccia di ritorsioni contro la vittima ed i suoi congiunti (incluso minacce di morte) come mezzo di intimidazione. Ciò anche dopo l’arresto in flagranza di reato. Emerge come parte attiva nel reato la figura della moglie dell’usuraio in qualità di donna-mediatrice. Usura dietro schermo di società finanziaria. Gruppo composto da 4 individui, 2 uomini e 2 donne, con età compresa tra 34 e 75 anni, italiani di Milano e 1 sardo. 2 casi di precedenti penali per assegni a vuoto e furto con lesioni colpose. Si tratta di dipendenti, agenti e legali rappresentanti di società di assicurazione o di prestiti che usano la propria attività di facciata per reperire vittime, spesso imprenditori in bisogno di liquidità. I prestiti arrivano fino a 900 milioni con garanzie come cambiali, preziosi ed ipoteche su immobili e a tassi di interesse tra 20 e 74% annuo e addirittura al 360% nei casi di somme minori. Dall’esame dei procedimenti ancora in corso risulta che le presunte vittime sono prevalentemente artigiani (lavoraz. Metalli preziosi o vetro, rifinitura metalli) piccoli imprenditori (titolari di azienda agricola) ed esercenti (titolare ristorante). Molti anche i prestiti personali. Organizzazione criminale. Gruppo composto da 5 individui, 1 solo procedimento penale. Italiani, di età tra 42 e 74 anni, due nordici e tre meridionali. Tre i casi con precedenti penali. 7 le vittime accertate ma con sospetto di situazione criminosa molto più ampia. Costante e sistematico il ricorso alla minaccia per ottenere il silenzio o l’obbedienza delle vittime da parte di questa struttura dove si distinguono i ruoli in finanziatori, intermediari e recuperatori di credito. Una vittima fu avvicinata dall’intermediario fuori da una banca che gli aveva appena negato un muto, a riprova di un probabile collegamento con qualcuno all’interno del canale bancario. E’ il gruppo con i profitti più alti. La struttura è policentrica, senza presenza di società immobiliari incaricate di acquisire proprietà delle vittime e reinvestirle, ma spesso agisce tramite società operanti nel settore finanziario. Le Vittime. Accertate 64, distinte in due gruppi: quelli con bisogno di denaro per urgenze di tipo familiare o personale e gli artigiani – commercianti – piccoli imprenditori in crisi di liquidità a causa di problemi con la propria attività o che avevano bisogno di effettuare investimenti. La prima categoria ricorre all’usuraio per sostenere spese mediche impreviste o per esigenze di spesa legate alla vita familiare per le quali non si dispone di risorse sufficienti. In genere si tratta di persone protestate che non possono accedere al credito legale per mancanza di sufficienti garanzie. Tendono a rivolgersi ad amici o conoscenti che sanno nel giro, all’inizio per prestiti di modesta entità che crescono però nel momento in cui ci si rivolge ad altri usurai per far fronte al primo debito (il caso dell’usura nella comunità filippina). Frequenti anche i casi di chi contrae debiti per finanziare il vizio del gioco. La seconda categoria è costituita da artigiani, commercianti, piccoli imprenditori in crisi di liquidità dovuta a: investimenti onerosi effettuati per ristrutturazione locali, mancato pagamento da parte dei debitori, crisi di settore con riduzione dei guadagni, perdite per truffe o furti subiti. Sono soggetti impossibilitati a rivolgersi ai normali canali del credito perché o protestati o già pesantemente indebitati con le banche che si rivolgono a “conoscenti” o società finanziarie note per svolgere attività di fornitura prestiti. Gli importi prestati superano spesso le diverse centinaia di milioni. Almeno 1 vittima dopo la denuncia ha chiesto l’accesso al fondo di solidarietà. Tale aspetto però non si è potuto rilevare sulla base dell’esame delle sole sentenze. La caratteristica comune alle vittime è l’esigenza immediata di liquidità, percepita come temporanea e cui l’usuraio fa fronte, dinanzi alla quale gli alti tassi di interesse richiesti non sembrano al momento un problema insormontabile. Il perdurare dello stato di difficoltà spinge spesso le vittime in una spirale debitoria in cui si finisce per rivolgersi ad altri prestatori, indicati dagli stessi usurai, per far fronte ai debiti precedentemente contratti Relazione vittima-usuraio. Tre le tipologie riscontrate con in comune l’instaurazione di un legame ambiguo di gratitudine tra usurai e vittime. La 1° è la “relazione basata sulla fiducia” e conoscenza reciproca (solo nel caso degli usurai autonomi) senza garanzie e con predominanza del senso di gratitudine verso il prestatore. Rara, non ricorre alla minaccia ed è prerogativa del prestito tra donne. Gli scambi avvengono in modo informale, in contanti e le uniche prove possibili consistono in appunti dell’usuraio o registrazione di conversazioni telefoniche. Si arriva alla denuncia o per l’entità crescente dei debiti contratti o, indirettamente, tramite indagini relative a fatti diversi. La relazione “garantita” avviene in contesti apparentemente legali in cui richiesta e concessione del prestito avvengono con firma di contratto di finanziamento o scritture private, che spingono la vittima a mantenere gli impegni, e dietro garanzie di cambiali, assegni postdatati o ipoteche, in cui la vittima non è spesso consapevole del tasso usuraio applicato. Manca l’uso della minaccia di ritorsioni violente ma c’è la paura delle vittime di perdere i beni dati in garanzia. Si tratta di relazione commerciale, basata su accordi precisi e rilascio di garanzie. La “relazione minacciosa” con uso continuo della minaccia (porre all’incasso le cambiali, danni ai beni, violenza fisica anche estrema su vittima e familiari) attuata con l’aiuto di terze persone a volte spingendo la vittima alla denuncia, con effetto boomerang per l’usuraio, o al suicidio. Tipo e iter dei procedimenti. 14 su 69 (il 20,3%) i procedimenti interrotti, per infondatezza di accuse o difficoltà a reperire prove, all’udienza preliminare, coinvolgenti 27 imputati e 26 vittime. Il rito più usato è quello ordinario (69,1% dei casi), seguito dal patteggiamento (18,2%) e dal rito abbreviato (12,7%). Il rito ordinario viene scelto sia perché in caso di prove non schiaccianti l’imputato preferisce arrivare al dibattimento sia per timore di vedersi riconoscere immediatamente responsabile con conseguente immediata restituzione dei beni. Il rito abbreviato viene scelto per ottenere lo sconto della pena, fino a un terzo, in caso di condanna o per evitare la pubblicità di un processo che a causa della odiosità del reato suscita clamore. Il patteggiamento viene preferito in caso di prove schiaccianti, nella speranza di ottenere lo sconto della pena (3 anni) e la sospensione se incensurati, e per evitare la confisca dei beni in sequestro, soprattutto nel caso degli usurai che agiscono tramite società finanziarie per i quali esistono in genere numerose vittime-testimoni. 54 i procedimenti conclusisi con una durata media totale di 3,5 anni dovuta ai tempi per arrivare all’udienza preliminare (reperire la documentazione bancaria e gli eventuali pareri del perito). Il rito abbreviato ha richiesto in media 4,1 anni a causa della particolare lunghezza di due procedimenti (5 e 6 anni) ed è pertanto non rappresentativo. La durata di alcuni processi (su 54 procedimenti 12 hanno avuto durata superiore ai 5 anni) costringe le vittime ad un prolungato periodo di incertezza sull’esito del processo e alla paura di possibili ritorsioni. | Numero procedimenti | % su tot. | Numero imputati | % su tot. | n°. Vittime | % su tot. | Durata media procedimenti (in anni) | Interruzione all’udienza preliminare | 14 | 20,3 | 27 | 25,2 | 26 | 17,7 | 3,2 | Rito ordinario | 38 | 55 | 61 | 57 | 76 | 51,7 | 3,7 | Rito abbreviato | 7 | 10,2 | 7 | 6,6 | 20 | 13,6 | 4,1 | “Patteggiamento” | 10 | 1,5 | 12 | 11,2 | 25 | 17 | 3,2 | Totale | 69 | 100% | 107 | 100 | 147 | 100 | 3,5 | Elaborazione Camera di commercio di Milano su fascicoli e sentenze della Procura di Milano Tipo di usurai suddivisi in base al rito scelto | Autonomo | Peso su tot | Piccolo gruppo | Peso su tot | Schermo finanziaria | Peso su tot | Organizzazione criminale | Peso su tot | Totale | Peso su tot | Ordinario | 11 | 61,1% | 4 | 50% | - | - | 5 | 100% | 20 | 57,1% | Abbreviato | 2 | 11,1% | - | - | 1 | 25% | - | - | 3 | 8,6% | Patteggiamento | 5 | 27,8% | 4 | 50% | 3 | 75% | - | - | 12 | 34,3% | Totale | 18 | 100% | 8 | 100% | 4 | 100% | 5 | 100 | 35 | 100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su fascicoli e sentenze della Procura di Milano Esiti delle sentenze: Su 69 procedimenti, 14 interruzioni all’udienza preliminare e 15 giudizi ancora in corso. I 40 restanti sono terminati con 14 sentenze di condanna (11 riti ordinari, 3 abbreviati) e 14 assoluzioni (13 per non sussistenza del fatto, 1 per non aver commesso il fatto – 10 riti ordinari, 4 abbreviati), 10 patteggiamenti, 2 prescrizioni. 14 le impugnazioni di cui 11 promosse da imputati, 2 dalle parti lese, 1dal Pm e da parte lesa. La sentenza è stata impugnata nei procedimenti con rito ordinario nel 39,1% dei casi (9 casi su 23), nel 71,4% dei casi con rito abbreviato (5 su 7). 3 i processi di appello conclusisi, con conferma della sentenza di primo grado. Condanne. Condanne in 24 procedimenti con 35 usurai e 64 vittime. Pene da un minimo di 6 mesi a 6 anni e mezzo, con una media intorno ai 18 mesi e mezzo. La sospensione della pena, nel caso di mancanza di precedenti penali, è attuata nel 50% dei condannati tramite rito ordinario, nel 66% dei condannati con rito abbreviato e nel 75% di coloro che hanno patteggiato. Le multe sono in media pari a 2.000 euro. |
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ISVAP: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E GESTIONE DEI RISCHI E DI RIASSICURAZIONE PASSIVA. |
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Roma, 5 Luglio 2005 L’isvap ha avviato ieri sul proprio sito Internet www.Isvap.it la pubblica consultazione sugli schemi di due circolari recanti nuove disposizioni in materia di sistema dei controlli interni e gestione dei rischi e di riassicurazione passiva. Sistema dei controlli interni e gestione dei rischi - Con le nuove disposizioni l’Istituto intende favorire la definizione, all’interno delle imprese di assicurazione, di adeguati sistema di controlli interni e di processi di risk management che consentano la identificazione, la valutazione e il controllo dei rischi maggiormente significativi (tra cui: l’underwriting risk, il rischio di mercato, di credito, operativo e di liquidità). Ciò anche con l’obiettivo di agevolare la transizione verso il nuovo regime di solvibilità europeo (Solvency Ii) che richiederà, sia alle imprese che alle Autorità di vigilanza, un approccio maggiormente orientato alla gestione dei rischi. Tra le novità principali: l’accentuazione del ruolo strategico del Consiglio di amministrazione in materia di definizione della struttura organizzativa, dei processi decisionali, di allocazione di poteri e di politiche di assunzione e gestione dei rischi; l’obbligo per le imprese di sviluppare e documentare adeguati processi di identificazione e misurazione dei rischi aziendali e di rivederli in via continuativa; l’obbligo di effettuare almeno una volta l’anno degli stress test, disegnati da ciascuna compagnia in coerenza con il proprio profilo di rischio, per valutare l’impatto sulla posizione finanziaria di scenari particolarmente sfavorevoli; l’istituzione di una specifica funzione aziendale di risk management; il rafforzamento dei controlli aziendali sulle attività cedute in outsourcing. E’ prevista anche una specifica reportistica annuale all’Istituto, in occasione della trasmissione del bilancio. Riassicurazione passiva - Con le nuove disposizioni l’Istituto intende, da un lato, favorire la definizione, all’interno delle imprese, di idonei processi decisionali in merito alle politiche riassicurative e, dall’altro, rafforzare l’attività di monitoraggio al fine di verificare l’idoneità dei contratti di riassicurazione a produrre effetti sui requisiti di vigilanza prudenziale e, più in generale, l’equilibrio tecnico e patrimoniale delle imprese stesse. In particolare, l’Istituto ha ritenuto di impartire disposizioni alle imprese che consentiranno di monitorare su base sistematica: l’approvazione delle linee guida in materia da parte dell’organo amministrativo competente; la coerenza tra le strategie riassicurative ed i livelli di rischio che le imprese intendono mantenere a loro carico; l’adeguatezza dei processi decisionali interni; la chiara articolazione delle responsabilità nell’ambito aziendale in materia di riassicurazione passiva e di rischi di controparte. Sono state inoltre previste specifiche attività di verifica nell’ambito del sistema dei controlli interni nonché nuovi contenuti e modalità dei flussi di reportistica nei confronti dell’Istituto. La pubblica consultazione sulle due circolari avrà termine il 12 settembre 2005 ed è finalizzata all’acquisizione di contributi e opinioni in vista della loro emanazione. Come per le precedenti consultazioni, i commenti ricevuti e le conseguenti risoluzioni dell’Istituto saranno pubblicati sul sito internet. |
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LAVORO. VEGNA, "ALLARME OCCUPAZIONE PER IL VENETO" NEL 2004 DIMINUITO IL NUMERO DELLE IMPRESE E CRESCIUTO IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE (4,2%). QUASI RADDOPPIATA LA CASSA INTEGRAZIONE |
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Dolo (Ve) – 6 luglio 2005 - Allarme occupazione per il Veneto. Nel 2004 aumenta il tasso di disoccupazione, cresce la cassa integrazione e il ricorso alla mobilità. E un numero consistente di aziende di diversi settori chiude i battenti. Un segnale forte di attenzione è stato lanciato oggi, martedì 5 luglio, all'assemblea annuale dell'Ordine veneziano dei Consulenti del Lavoro, dal presidente Antonio Vegna, confermato recentemente alla guida dei professionisti per il triennio 2005/2008. "Il Veneto sta attraversando la fase socio-economica più difficile degli ultimi 40 anni e le vecchie ricette non servono più - ha rimarcato Vegna al Centro Candiani di Mestre -. Non è più sufficiente gettare il cuore oltre l'ostacolo. Occorrono coesione e concertazione tra istituzioni, associazioni datoriali e sindacali, ma anche i professionisti possono dare un apporto rilevante. E i Consulenti del Lavoro vogliono essere la "quarta gamba del tavolo", per fornire un supporto tecnico a Provincia e Regione nell'elaborazione di politiche di rilancio". "I dati relativi al 2004 mettono in luce una situazione grave - ha evidenziato il presidente dell'Ordine veneziano -. È vero, l'Istat indica un aumento di 84mila posti di lavoro nel primo trimestre 2005, nonostante la diminuzione del Pil negli ultimi due trimestri. Ma questi numeri in controtendenza devono essere interpretati: c'è l'effetto della legge Biagi, che permette alle imprese di assumere con forme flessibili, compresi il part-time e i contratti a termine. Inoltre nel computo rientrano anche lavori poco qualificati (colf, badanti, operai nelle costruzioni con bassa qualifica), che secondo le rilevazioni Excelsior nella provincia di Venezia sono oltre il 40% delle assunzioni, i quali contribuiscono in minima parte all'aumento del Pil. Infine i lavoratori irregolari (presenti soprattutto nel campo delle costruzioni)". Anche il saldo dei movimenti occupazionali in Veneto nel biennio 2002-2004 registra cifre negative: nel 2004 si è scesi allo 0,5% nel settore industrie (-0,5% per cuoio e calzature) e al 2% in quello dei servizi (rispetto al 3,1% del 2002). "Sono dati resi più pesanti dall'aumento dei ricorsi alla cassa integrazione - sottolinea Vegna -: 8.361.740 ore concesse nel 2004, quasi il doppio del 2002; ma anche alla mobilità (13.348 lavoratori interessati nel 2004 a fronte dei quasi 9mila del 2000). Grandi difficoltà nel reinserirsi nel mondo del lavoro le trovano soprattutto gli over 50 e le over 40". Ma è il tasso disoccupazione in Veneto ad allarmare particolarmente: 270.469 disoccupati nel 2004, per una percentuale del 4,2% (3,8% nel 2003). E il dato relativo alle imprese: nel biennio 2002-2004 hanno chiuso 1.560 aziende manifatturiere, oltre 20mila nel settore primario, più di 1500 in quello tessile e calzaturiero. In crescita invece il numero delle imprese nel settore costruzioni. "Il panorama che abbiamo di fronte ci impone di fare sistema e ci spinge a scelte urgenti e consapevoli, con una attenta valutazione delle priorità di intervento - conclude Vegna -. Il vecchio decisionismo che coinvolgeva solo le parti sociali non rende più. Oggi, in un mondo del lavoro in rapido cambiamento, è indispensabile l'apporto dei professionisti, con la loro competenza e i loro tecnici qualificati. Per questo auspico che l'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia possa partecipare in modo attivo ai lavori del Patto per lo Sviluppo lanciato dalla Provincia e alle iniziative del Consiglio Regionale del Veneto per il rilancio dell'economia nella nostra regione. Da sempre siamo impegnati ad essere un ponte tra lavoratori e istituzioni, grazie anche alle ulteriori competenze riconosciute dalla Legge Biagi". |
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SI APRONO LE ZTL AGLI ARTIGIANI MILANESI DEL PRONTO INTERVENTO DA METÀ LUGLIO UNA PROCEDURA SPERIMENTALE CHE INTERESSA PORTA TICINESE E CORSO GARIBALDI |
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Milano, 6 luglio 2005 - Dal prossimo 15 luglio gli artigiani e i piccoli imprenditori termoidraulici ed elettrici potranno accedere alle Zone a Traffico Limitato nella città di Milano per fornire, in modo adeguato, il proprio servizio di assistenza ai cittadini. Giuseppe Cozza, Direttore Centrale Ambiente e Mobilità del Comune, ha infatti comunicato e chiarito i termini dell’autorizzazione decisa dal sindaco commissario, che ha dato l’avvio ad una sperimentazione che coinvolgerà le zone a traffico limitato di C.so di P.ta Ticinese e C.so Garibaldi: gli 11 mila artigiani impiantisti edili, termoidraulici ed elettrici che operano a Milano e provincia potranno circolare in queste aree senza essere inseguiti dalle telecamere e perseguitati dalle multe. Questa decisione dell’Amministrazione Comunale milanese rappresenta una vittoria importante nella battaglia sostenuta da Cna Milano nel corso di questi ultimi mesi e riconosce appieno la rilevanza delle tematiche legate alle difficoltà di transito che l’Associazione ha più volte denunciato. Per avvalersi della nuova opportunità concessa alla categoria, gli artigiani e i piccoli imprenditori in possesso dei requisiti necessari (iscrizione alla Camera di Commercio e possesso della qualifica ottenuta attraverso la legge 46/90 per l’esercizio della professione termoidraulica/elettrica) dovranno compilare un’apposita modulistica reperibile sia presso la sede di Cna Milano che la sede delle altre associazioni di categoria. I termini della disciplina sperimentale sono stati chiariti dall’assessore Giorgio Goggi che ha definito le modalità autorizzative dell’accesso. Stefano Di Martino, capogruppo An del Consiglio Comunale di Milano, interpreta il successo ottenuto: “Gli uffici e l’assessorato hanno capito il problema garantendo un servizio importante alla cittadinanza e consentendo ad una categoria professionale di svolgere più serenamente la propria attività a favore della comunità”. Anche Emanuele Fiano, capogruppo Ds del Consiglio Comunale, ha espresso la sua soddisfazione: “E’ un risultato importante perché siamo riusciti a dimostrare che esiste una categoria di lavoratori, di professionisti, che garantisce l’assistenza agli impianti domestici e a quelli industriali, che non può rimanere imbrigliata nelle mani di una scelta che, anche se giusta, va dotata della opportuna elasticità”. Soddisfatto anche il sen. Giuseppe Valditara, ideatore dell’iniziativa “non solo per il risultato raggiunto, che consente ai cittadini di essere serviti meglio, più velocemente e, per di più, spendendo meno, ma anche perché abbiamo realizzato quello che dovrebbe accadere assai più spesso: politica e mondo del lavoro che si muovono insieme, d’intesa, su un percorso condiviso” . Per quanto riguarda, invece, la richiesta di Cna di facilitare il parcheggio nelle Ztl l’on. Erminio Quartiani è intervenuto spiegando le ragioni alla base della sua proposta di modifica del Codice della Strada: “Nel centro di Milano la mancanza di spazi costringe le aziende a prestare i loro servizi in tempi più lunghi rispetto alla normalità e a costi appesantiti da inevitabili multe. La mia proposta di legge chiede che si possa concedere l’utilizzo delle zone di parcheggio riservate ai residenti anche alle aziende di manutenzione secondo il regolamento dei singoli comuni”. Rimane ancora senza risposta l’altra richiesta avanzata da Cna Milano, quella di consentire la circolazione nelle corsie preferenziali, oggi negata ai piccoli imprenditori e concessa, invece, alle aziende pubbliche ex municipalizzate. “Apprezziamo l’atteggiamento politico e la condivisione delle richieste inoltrate da Cna all’assessore Goggi - commenta Maurizio Calzolari, presidente di Cna Milano - e ringraziamo Di Martino e Fiano per i loro interventi, nonchè il sen. Valditara e l’on. Quartiani per la loro opera di sensibilizzazione al problema. Siamo pronti a sostenere questo esperimento sperando che tutto vada come ipotizzato. Chiediamo, inoltre, con insistenza il rispetto delle regole di mercato, l’apertura, cioè, delle corsie preferenziali anche ai nostri tecnici, i quali svolgono un lavoro di pubblica utilità esattamente come quello delle aziende ex municipalizzate (Telecom, Aem..). Il mercato è fatto di regole che sostengono la libera concorrenza e che, in questo caso, non vengono rispettate”. La possibilità di accesso alle corsie preferenziali e l’esenzione dalle multe per i veicoli appartenenti alle ex municipalizzate creano, infatti, una forte discriminazione economica nel settore a danno degli artigiani e dei piccoli imprenditori: nessuna azienda di servizio al cittadino dovrebbe operare con privilegi o in mercati protetti ma solo in modo paritetico all’interno di ruoli e responsabilità che il mercato e le normative vigenti riconoscono. |
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GIOCO DEL LOTTO: INCASSI PER 508,1 MILIONI DI EURO NEL MESE DI GIUGNO 2005 |
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Roma, 6 luglio 2005 – Gli incassi dei concorsi del gioco del Lotto nel mese di giugno 2005 sono stati pari a 508,1 milioni di euro, contro i 903,6 milioni di euro dello stesso mese del 2004. In particolare, nel mese di giugno di questo anno, la raccolta di giocate “base” (al netto dei ritardatari) è stata pari a 448,8 milioni di euro (486,5 milioni di euro a giugno 2004), mentre la raccolta di giocate sui “ritardatari” è stata di 59,3 milioni di euro, contro i 417,1 milioni di euro nell’analogo periodo dello scorso anno. Le vincite del mese sono state pari a 228 milioni di euro a fronte di 1.036,5 milioni di euro a giugno 2004. |
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ANGELO CANDIANI ELETTO NUOVO PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA DELLE OPERE ALTO MILANESE RESTERÀ IN CARICA PER IL PROSSIMO TRIENNIO (2005-2007) NOMINATI ANCHE I TRE VICEPRESIDENTI: DANIELE GIANI (VICARIO), ALBERTO CHEVALLARD E MAURIZIO PETRILLO |
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Busto Arsizio, 6 luglio 2005 - Il nuovo Consiglio Direttivo della Compagnia delle Opere Alto Milanese riunitosi dopo l’elezione avvenuta da parte dell’Assemblea dei Soci, svoltasi domenica mattina all’interno della Festa delle Opere, ha provveduto ad eleggere Angelo Candiani Presidente dell’Associazione per il prossimo triennio. Il Consiglio Direttivo ha inoltre eletto il Vicepresidente Vicario Daniele Giani, ed altri due Vicepresidenti: Alberto Chevallard e Maurizio Petrillo. Il nuovo Presidente ha quindi confermato Franco Macchi Direttore Generale della Cdo Alto Milanese. Angelo Candiani - 49 anni, sposato e padre di 5 figli, è tra i soci fondatori e Presidente di Aslam, Associazione Scuole Lavoro Alto Milanese, ente di formazione professionale che ha dato vita ad un Centro Servizi per la Formazione e per il Lavoro, dove si svolgono corsi di qualificazione per ragazzi in obbligo formativo e per disoccupati, corsi di riqualificazione per occupati, servizi per l’orientamento e servizi per l’inserimento lavorativo. L’ esperienza professionale ed imprenditoriale si è sviluppata all’interno della Compagnia delle Opere Alto Milanese. E’ Vicepresidente della Fondazione San Giacomo, nata con lo scopo di promuovere il lavoro in tutte le sue forme e Consigliere della Cooperativa Solidarietà e Servizi, che gestisce centri diurni e centri residenziali per disabili. E’ Consigliere della Fis-cdo, Federazione Impresa Sociale della Compagnia delle Opere. E’ Consigliere della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Varese in rappresentanza del settore Servizi alle Imprese e consigliere delle Aziende Speciali della Cciaa di Varese, Formas, Istituto di Formazione e Assistenza allo Sviluppo, e Promovarese. |
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PREMIO ERNST & YOUNG L’IMPRENDITORE DELL’ANNO: CRESCONO LE CANDIDATURE NEL CENTRO-SUD E’ VENERDÌ 8 LUGLIO IL TEMINE PER PRESENTARE LE CANDIDATURE ALLA NONA EDIZIONE ITALIANA DEL PREMIO L’IMPRENDITORE DELL’ANNO. |
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Milano, 6 luglio 2005 - Sono, quindi, gli ultimi giorni disponibili per gli imprenditori e le imprenditrici che desiderano presentare la propria candidatura e ottenere, così, riconoscimento dell’impegno e dell’eccellenza nella gestione di un’impresa di successo. Al momento i dati parziali sulle candidature confermano in testa le regioni tradizionalmente più industrializzate del territorio italiano, in particolare l’Emilia Romagna, dalla quale provengono il 22% delle candidature e la Lombardia, con il 34%. Sembrano essere in calo, invece, le candidature da parte delle regioni del nord–est: al momento il Veneto è, con il suo 9%, in diminuzione rispetto ai dati percentuali definitivi del 2004 in cui si posizionava al 20%, mentre si registra l’assenza di un candidato del Friuli Venezia Giulia, che presentò nella scorsa edizione Andrea Illy, illycaffè, eletto poi Vincitore Nazionale. Un dato singolare di questa prima parziale analisi evidenzia, inoltre, che il centro-sud si presenta in questa edizione con un numero di aspiranti vincitori pari al 22%. Di questi, il 9% proviene dalla Campania; uguale percentuale si registra per il momento dall’Abruzzo, mentre il restante 4% dalla Sicilia. Riscontrabile fin da ora è un altro interessante dato, quale l’aumento in percentuale di candidati provenienti dal macrosettore del Commercio con il 22%, quasi un 10% in più rispetto ai dati definitivi della precedente edizione. Scende al 4% invece il numero delle iscrizioni di imprese di servizi, mentre l’industria si mantiene stabile con il suo 74%. In questi ultimi giorni di candidature, infine, sono chiamate in gara in particolare le imprenditrici italiane, che, ad ora, rappresentano solamente il 4% delle candidature complessive. Le donne mancano, infatti, dal podio dal 2003, quando furono premiate le due note imprenditrici nel settore della moda: Nicoletta Spagnoli di Luisa Spagnoli e Giuliana Rosset di Green Sport Monte Bianco. L’adesione al Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno è gratuita. Segreteria Organizzativa del Premio presso Ernst & Young, tel. 0272212820/07; e-mail: ey.Imprenditore@it.ey.com L’adesione può essere effettuata anche compilando l’apposito modulo disponibile al sito Internet www.Eypremio.com |
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ENAC CONVOCA COMPAGNIE AEREE PER MAGGIORE ATTENZIONE AI DIRITTI DELLE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI |
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Roma, 6 luglio 2005 - In riferimento ad alcuni recenti disservizi segnalati in merito al mancato rispetto dei diritti delle persone diversamente abili e la tutela della libertà di movimento, sempre nell’ambito del programma dell’Enac finalizzato a rafforzare i presidi di competenza e ad aumentare la vigilanza sul settore, soprattutto in concomitanza dell’aumento del traffico estivo, il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Vito Riggio, ha chiesto al Direttore Generale, Silvano Manera, di convocare al più presto le compagnie aeree per invitarle ad una maggiore attenzione finalizzata a facilitare i viaggi aerei alle persone non autosufficienti, garantendo loro una adeguata e continuativa assistenza. Il Presidente ed il Direttore Generale dell’Enac chiederanno agli operatori di mettere in atto soprattutto quelle azioni che possano prevenire possibili disagi ed inconvenienti, e che siano volte a garantire il rispetto dei diritti delle persone diversamente abili, agli anziani ed alle persone non autosufficienti. |
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LA COMMISSIONE EUROPEA E L’ANTITRUST STATUNITENSE AUTORIZZANO L’ACQUISIZIONE DI SWISS DA PARTE DI LUFTHANSA |
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Francoforte/Basilea - Milano, 6 luglio 2005 - La Commissione Europea e l’autorità Antitrust degli Stati Uniti hanno dato il proprio benestare all’acquisizione di Swiss International Air Lines Ltd. Da parte di Deutsche Lufthansa Ag, aprendo la strada all’integrazione definitiva di Swiss International Air Lines Ltd all’interno del Gruppo Lufthansa. “Questa è una partnership vantaggiosa per tutti i nostri clienti”, afferma Wolfgang Mayrhuber, Presidente e Ceo di Lufthansa. “Lufthansa e Swiss garantiscono collegamenti di qualità da e per l’Europa. Dopo il successo della nostra offerta pubblica d’acquisto ed i piani per l’ingresso di Swiss in Star Alliance, questa ratifica segna una tappa fondamentale nel nostro percorso comune. Nel giro di poche settimane i passeggeri delle due compagnie inizieranno a beneficiare dei vantaggi della partnership”. “Il via libera da parte di Bruxelles e Washington ci dà la possibilità di assicurare prospettive di lungo termine ai collegamenti aerei, così vitali per la Svizzera e la sua economia”, aggiunge Christoph Franz, Presidente e Ceo di Swiss. “Con Lufthansa e Swiss assistiamo all’unione di due compagnie aeree riconosciute a livello globale per il massimo standard di qualità e servizio. Da oggi potremo offrire ai nostri clienti più destinazioni, migliori collegamenti, programmi di fidelizzazione integrati, accessi ad un maggior numero di lounges e molto altro ancora”. La nuova partnership con Swiss permetterà a Lufthansa di consolidare ulteriormente la propria posizione di leader a livello internazionale. Con l’introduzione dell’orario invernale 2005/2006, i clienti di entrambe le compagnie potranno usufruire di una gamma ancora più completa di prodotti e servizi. I soci dei programmi Miles & More e Swiss Travelclub avranno accesso a servizi ancora migliori e otterranno ulteriori vantaggi nel corso dell’estate. La Commissione Europea ha stabilito con Lufthansa e Swiss misure per garantire a possibili nuovi concorrenti un adeguato accesso al mercato. Con questi provvedimenti saranno resi disponibili slot per decolli e atterraggi per altri vettori su alcune rotte europee e intercontinentali. Airtrust, società con sede in Svizzera, pagherà entro 10 giorni, come convenuto, il prezzo di Chf 8.96 per azione agli azionisti di minoranza che hanno aderito all’offerta di pubblico acquisto. Parallelamente Lufthansa aumenterà la propria partecipazione in Airtrust dall’11% al 49%. Non appena si concluderanno i negoziati per assicurare a Swiss i diritti di traffico aereo e saranno ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, Lufthansa porterà la propria partecipazione in Swiss al 100% (al più presto nel 2006). |
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DA GENOVA AD ALGHERO CON LE SPECIALI TARIFFE DI AIR DOLOMITI! |
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Milano, 6 luglio 2005 - Air Dolomiti lancia straordinarie tariffe per volare ad Alghero dall’aeroporto di Genova tutti i week-end estivi. Acquistando un biglietto Air Dolomiti è possibile raggiungere la suggestiva località di Alghero dallo scalo genovese a soli € 55 one way, beneficiando del comfort e della qualità del servizio di Air Dolomiti. Il volo è operativo fino al 18/09/2005 (data ultimo rientro). Genova - Alghero -------67 19.15 – 20.45; Alghero - Genova -------67 12.20 – 13.50 Le tariffe s’intendono valide a persona, one way, tasse e supplementi esclusi, senza minimo e massimo di permanenza, salvo disponibilità nella classe prevista. Discount 90% infant; Classe di prenotazione: economy; Biglietto no-rebooking, no-refundable, no reroutable. |
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NUOVA PROPRIETA' PER MAERSK AIR |
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Milano, 6 luglio 2005 - Dal momento che Fons Eignarhaldsfelag hf Iceland ha rilevato le attività commerciali di Maersk Air A/s questa seguiterà ad essere parte legale all'interno del gruppo A.p. Møller - Maersk fino a che la transizione delle operazioni commerciali sarà completata, presumibilmente nel corso dei prossimi mesi. Questo significa che per il momento l'attività e gli impegni legali rimangono inalterati. I clienti di Maersk Air possono tranquillamente continuare ad acquistare i biglietti sul nuovo sito in italiano www.Maersk-air.com/it tramite il centro prenotazioni Aviareps ( te. 02 43458348) o presso le agenzie di viaggio. Maersk Air è membro Iata, questo significa che è obbligata ad assicurare il trasporto dei passeggeri in accordo con i biglietti acquistati. Nel frattempo i Management di Sterling e Maersk Air valuteranno i prodotti e le strategie di entrambi i vettori, selezioneranno il meglio e svilupperanno una unica strategia per la nuova compagnia. |
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SOUTH AFRICAN AIRWAYS, VETTORE UFFICIALE DI DONNAVENTURA 2005 VOLI SAA DIRETTI DA MALPENSA A JOHANNESBURG DAL 17 LUGLIO AL 12 SETTEMBRE |
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Milano, 6 luglio 2005 – South African Airways (Saa), la compagnia di bandiera della Repubblica del Sudafrica, ha annunciato il 4 luglio durante la conferenza stampa di lancio di Donnavventura 2005, che si è tenuta presso gli studi Interactive di Milano, di essere il vettore ufficiale della spedizione. Il progetto televisivo che da 16 anni racconta le esperienze di viaggio in mete lontane di un gruppo di donne unite dalla passione per l’avventura e la scoperta, è in partenza per l’Africa Australe il 3 agosto e in onda su Retequattro da ottobre a dicembre. Protagonisti dell’edizione di quest’anno sono il Sudafrica e l’Africa Australe: Botswana, Kenia, Mozambico, Namibia, Tanzania, Zambia, Zimbabwe, raggiungibili dall’Italia con i comodi voli diretti di South African Airways, la più importante compagnia in Sudafrica e Africa Australe e tra le principali linee aeree internazionali, che in qualità di vettore ufficiale dell’edizione 2005 accompagna le donne reporter di Donnavventura attraverso l’Africa dei parchi naturali, dei “big five”, dei tramonti infiniti, dei lodge esclusivi e degli itinerari leggendari. Grazie ai voli diretti dall’Italia che collegano Milano Malpensa a Johannesburg a partire dal 17 luglio fino al 12 settembre 2005 con frequenze settimanali, è possibile raggiungere il Sudafrica in 10 ore e senza fuso orario, con partenza la sera e arrivo il mattino. Il vettore offre inoltre il più alto numero di collegamenti diretti con 20 destinazioni in Sudafrica e 24 in Africa Australe. ”Abbiamo scelto di partecipare a questa spedizione in quanto compagnia leader del Sudafrica e dell’Africa Australe e dunque porta d’accesso privilegiata alle tappe della troupe di Donnavventura” commenta Giorgio Basile, Direttore Generale per l’Europa Meridionale di South African Airways. “L’iniziativa - continua Basile - risponde alla volontà della compagnia di farsi conoscere sempre più al nostro target di riferimento di consumatori tra cui viaggiatori indipendenti, amanti della soft adventure, della natura e delle vacanze attive. Inoltre il volo diretto in partenza da luglio e per tutta la stagione estiva rappresenta un’importante conferma dei piani di sviluppo del network verso il mercato italiano”. La troupe di Donnavventura viaggerà a bordo di moderni Airbus A340-200, che fanno parte della flotta attualmente composta da oltre 64 aeromobili tra Airbus e Boeing di ultima generazione. Recentemente Saa ha avviato un piano di ridefinizione degli spazi a bordo, a sottolineare la sempre grande attenzione al comfort e ai dettagli quali la scelta del menù, la selezione dei vini e il livello del servizio. Non è un caso dunque che Saa sia stata premiata da Skytrax 2005 quale migliore compagnia dell’Africa e migliore equipaggio. |
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ALSTOM: TERMINATA LA CONSEGNA DI 18 TRENI PER LA METROPOLITANA DI VARSAVIA |
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Milano, 5 luglio 2005 - Sono attualmente in servizio gli ultimi 6 Metropolis realizzati da Alstom per la metropolitana di Varsavia. Questi convogli sono parte del contratto stipulato con Metro Warszawskie, operatore per il trasporto metropolitano della capitale polacca, per la fornitura di 18 nuovi Metropolis, per un totale di 105 milioni di euro. Il contratto è parte del programma di espansione elaborato dalla Città di Varsavia per meglio rispondere alla crescente domanda di trasporto pubblico della capitale. A seguito di un’offerta internazionale nel 1998, Warsaw Metro ha scelto Alstom per la realizzazione del nuovo materiale rotabile destinato all’estensione della linea. I nuovi treni Metropolis serviranno la linea, 16 stazioni in totale, che attraversa il centro di Varsavia. Con intervalli di 4 minuti tra i treni, questa linea trasporta quotidianamente circa 250.000 passeggeri. “Mi piacciono molto i nuvoi treni Alstom - sostiene Tomasz Gruca, studente dell’Università di Varsavia - Sono belli, silenziosi e confortevoli. Utilizzo la rete metropolitana ogni giorno per raggiungere l’Università, e talvolta per tornare a casa aspetto volentieri qualche minuto in più pur di prendere una di queste nuove metropolitane”. Questa fornitura ha un significato particolarmente importante: per la prima volta materiale rotabile altamente tecnologico è stato utilizzato con successo su infrastrutture ideate per metropolitane di stampo russo. “Questi convogli sono tra i migliori in Europa e derivano dal modello standard dei Metropolis Alstom - afferma Terence Watson, Alstom Senior Vice President del Nord Europa – I treni sono già in servizio attivo in Cina e in America Latina, e sono perfettamente adattabili ad altri Paesi, sia orientali che occidentali”. I primi treni sono stati progettati a Valenciennes (Francia) e prodotti nel sito spagnolo di Alstom; grazie al trasferimento di tecnologia, i successivi convogli sono stati realizzati nel sito produttivo Alstom di Chorzow. Il materiale rotabile costruito in Polonia rappresenta il 60% del valore totale del contratto. “Nel 2000 ho assistito alla cerimonia d’inaugurazione organizzata dalla città di Varsavia in occasione della consegna dei convogli importati, prima parte della fornitura - aggiunge Terence Watson - Durante la cerimonia, ho assicurato al sindaco di Varsavia e a Metro Warszawskie, nostro cliente, che l’intero progetto, comprensivo del programma di localizzazione, sarebbe stato portato a compimento con successo. Oggi sono particolarmente fiero di poter dire che abbiamo raggiunto il nostro ambizioso obiettivo. Siamo riusciti a trasferire la tecnologia al nostro sito polacco di Chorzow ed abbiamo consegnato i nuovi convogli rispettando i tempi concordati. Inoltre, abbiamo trasformato il nostro sito polacco in un moderno e strategico sito produttivo, oggi parte integrante della nostra rete integrata di produzione”. |
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CONGRESSO ED ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE SULL'ENERGIA DELL'IDROGENO |
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Bruxelles, 6 luglio 2005 - Dal 13 al 15 luglio si svolgerà ad Istanbul (Turchia) l'edizione 2005 del Congresso ed esposizione internazionale sull'energia dell'idrogeno. L'obiettivo della manifestazione è riunire le organizzazioni industriali e di ricerca attive nel settore per agevolare la comunicazione e promuovere l'utilizzo dell'idrogeno come carburante. La conferenza tratterà l'insieme degli aspetti tecnici e scientifici relativi all'energia dell'idrogeno nonché le politiche economiche e nazionali. I seguenti argomenti saranno affrontati nel corso del congresso: tecnologie di produzione dell'idrogeno, stoccaggio e trasporto dell'idrogeno, uso dell'idrogeno, sistemi energetici a idrogeno, sicurezza in materia di idrogeno, economia energetica basata sull'idrogeno, celle a combustibile, prospettive nazionali e internazionali, questioni ambientali, accettazione da parte della società e implicazioni internazionali. Http://www.ihec2005.org/index.asp |
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AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO CON LA TECNOLOGIA, NON CON I TAGLI ALLE EMISSIONI, SOSTIENE BUSH |
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Bruxelles, 6 luglio 2005 - Il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush preferirebbe che si investisse maggiormente nelle nuove tecnologie per combattere il cambiamento climatico piuttosto che tagliare le emissioni di carbonio. Bush ha illustrato la sua posizione nel corso di un'intervista con l'emittente britannica Itv lo scorso 3 luglio. Facendo riferimento al protocollo di Kyoto, che rende giuridicamente vincolante una riduzione delle emissioni di carbonio e che non è stato firmato dagli Stati Uniti, il Presidente Bush ha ribadito: "Se assomiglia a Kyoto, allora la risposta è no. Se posso essere sincero, il trattato firmato a Kyoto avrebbe distrutto la nostra economia". Il Presidente americano riconosce tuttavia che il surriscaldamento della terra costituisce ora un problema che "dobbiamo affrontare" ed è favorevole a farlo attraverso le nuove tecnologie. Ha dichiarato alla Itv che gli Stati Uniti stanno investendo nello sviluppo di tecniche energetiche nuove e pulite come l'isolamento di biossido di carbonio nelle sorgenti sotterranee, i veicoli alimentati a idrogeno e centrali elettriche prive di emissioni. Ha affermato: "Credo che si possa sviluppare la propria economia facendo allo stesso tempo un buon lavoro nel controllare i gas a effetto serra". In effetti il 28 giugno un'impresa statunitense ha annunciato di aver completato con successo una serie di voli di prova di un velivolo potenzialmente rispettoso dell'ambiente alimentato a idrogeno liquido. Utilizzando l'idrogeno liquido immagazzinato a bordo e l'ossigeno ricavato dall'aria, si genera elettricità che viene poi usata per alimentare i propulsori. Secondo quanto afferma la società proprietaria Aerovironment, un serbatoio pieno di idrogeno potrebbe mantenere in aria il velivolo senza equipaggio - il Global Observer - per 24 ore. "Oltre a convalidare la funzionalità dell'aeroplano e del sistema a propulsione, questi test di volo hanno dimostrato operazioni sicure ed efficienti per quanto concerne il volo alimentato a idrogeno e il rifornimento a idrogeno liquido fluido: si tratta dell'ultima sfida tecnologica per il sistema del Global Observer. Con il conseguimento di tale risultato di rilievo e un finanziamento adeguato, l'Av è fiduciosa che entro due anni il sistema del Global Observer potrà essere impiegato per le applicazioni governative statunitensi", si legge in una dichiarazione dell'Aerovironment. "Il nostro gruppo di specialisti, che ha ormai maturato una lunga esperienza, ha ottenuto l'ultimo grande risultato nello sviluppo della tecnologia Hale [high altitude long endurance - lunga resistenza ad altitudini elevate] Uav [unmanned aerial vehicle - velivoli aeri senza equipaggio]", ha sostenuto Tim Conver, presidente e direttore esecutivo della Aerovironment. "Ora siamo pronti a soddisfare rapidamente il bisogno urgente dal punto di vista della sicurezza nazionale di un sistema Hale, accessibile e coerente, per la trasmissione di comunicazioni e missioni di intelligence, vigilanza e perlustrazione. Http://www.aerovironment.com/ |
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AMBIENTE: AL VIA LOTTA BIOLOGICA ALLA PROCESSIONARIA DEL PINO QUATTROMILA TRAPPOLE SESSUALI IMPRIGIONERANNO I MASCHI NEI PARCHI E NELLE STRADE PIÙ INFESTATE. PER I CITTADINI ESCHE A PREZZO SCONTATO. |
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Roma, 6 luglio 2005 - Con un investimento di 100 mila euro, l’Assessorato all’ambiente del Comune di Roma ha avviato ieri la campagna di contrasto alla processionaria del pino utilizzando speciali trappole biologiche agli ormoni sessuali femminili. Il metodo della lotta biologica a questo insetto era stato già sperimentato con successo l’anno scorso: il posizionamento di 3000 contenitori sui pini che vivono nei parchi pubblici e nei giardini di 300 scuole, ha permesso una forte riduzione delle farfalle e la cattura di oltre 20 mila esemplari. Nel corso di questa settimana il Servizio Giardini installerà 1000 nuove trappole sia nei parchi pubblici che nelle strade dove nel corso dell’anno si è registrata una forte infestazione dei pini (tra le principali: via di villa Bonelli, viale delle Medaglie d’Oro, via Romagnoli, piazza Irnerio, via Casilina, viale Palmiro Togliatti, via di Grotta Perfetta, via Millevoi, piazzale Adriatico, viale Alessandrino, via Jacobini, via di Bravetta, via Cornelia, ecc.). Ad Agosto, poi, partirà la seconda fase del piano con la sostituzione degli ormoni che esauriscono la loro capacità attrattiva in circa 30 giorni. Per favorire una forte riduzione degli insetti anche nei territori privati, l’assessorato all’ambiente promuove una campagna rivolta ai cittadini che possono acquistare le trappole complete di ormoni a prezzo scontato (16 € anziché 25 €). Ci si può rivolgere alla ditta Agrosem 2000 telefonando al numero 0766.84.27.03 L’esca per la raccolta degli insetti è un contenitore di plastica verde dove viene alloggiata una fiala con feromone, l’ormone sessuale della femmina. La farfalla maschio, attirata dal richiamo sessuale, entra in una fessura ad imbuto, rimanendo imprigionata. Con la cattura dei maschi si evita l’accoppiamento degli insetti e quindi la deposizione delle uova e la formazione dei nidi. “I pini di Roma sono uno dei simboli della città, ne esistono oltre 35 mila esemplari – dichiara l’Assessore all’Ambiente Dario Esposito. Abbiamo il dovere di proteggerli da insetto che ne minaccia la sopravvivenza nel modo più naturale possibile: il sistema delle trappole sessuali è un metodo biologico che non altera l’ambiente, non comporta pericoli per l’uomo e funziona. La lotta biologica agli insetti infestanti - conclude Esposito - è praticata dai giardinieri comunali anche contro gli afidi delle rose e contro il ragno rosso delle azalee e trappole sessuali analoghe sono usate contro il blastofago dei pini e per catturare la zanzara tigre.” Scheda di approfondimento sulla processionaria La processionaria è un insetto lepidottero della famiglia dei taumetopeidi. E’ un parassita pericoloso soprattutto per pini (Pinus Nigra e Pinus Silvestris) che può creare problemi all’uomo e agli animali. L’adulto della processionaria è una farfalla con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con striature brune. La femmina è, in genere, poco più grande del maschio. La loro vita è molto breve, di solito non dura più di uno o due giorni. L’insetto, una volta raggiunta la fase di maturità, fuoriesce dal terreno, di solito durante il mese di luglio. Le femmine sono le prime ad arrampicarsi sulle piante ad alto fusto, dove poi vengono fecondate dal maschio. A questo punto, il lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova. Le uova della processionaria vengono deposte intorno ad una coppia di aghi. Dopo un’incubazione di 30/40 giorni (verso la metà o la fine di agosto), nascono le larve. Le neonate scheletrizzano gli aghi e poi si spostano lungo la pianta, formando, di volta in volta, nidi provvisori. In ottobre creano un nido nel quale trascorreranno tutto l’inverno. In primavera riprendono l’attività e, circa a fine di maggio, scendono verso il terreno. Si interrano fino ad una profondità di 5/20 cm, dove tessono un bozzolo. Dopo un periodo più o meno lungo di pausa, si compie la ninfosi ed il ciclo ricomincia. In seguito all’attacco la pianta subisce un forte indebolimento, che comporta un ritardo nel suo sviluppo. Il segno più evidente della presenza della processionaria è comunque la perdita degli aghi e delle foglie, che nei casi più gravi può tradursi in totale defoliazione. Problemi per l’uomo possono derivare dal contatto con i peli urticanti delle larve, che possono provocare irritazioni cutanee, febbre ed arrossamento degli occhi |
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PRO CARTON: SI ASSOCIA ANCHE TETRA PAK ITALIANA SALE A 25 IL NUMERO DEI MEMBRI PRO CARTON NEL NOSTRO PAESE |
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Milano, 6 luglio 2005 – La recente entrata di Tetra Pak Italiana in Pro Carton segna un traguardo importante per l’Associazione europea dei produttori e trasformatori di cartone e cartoncino. Grazie a ciò che Tetra Pak rappresenta in termini d’innovazione e di mercato e grazie all’esperienza di Tetra Pak nel confezionamento, Pro Carton riesce oggi – con questo nuovo associato - ad essere ancora più rappresentativa per il comparto. La Delegazione italiana di Pro Carton è l’unica in Europa ad annoverare Tetra Pak tra gli associati. L’azienda svedese ha, tra l’altro, concluso recentemente un accordo con Comieco per la diffusione sul territorio nazionale della raccolta differenziata dei contenitori insieme alla carta e al cartone: gli imballaggi prodotti da Tetra Pak sono infatti composti per il 75% in carta. “Da parte di Pro Carton e di tutti i suoi associati – ha commentato Ugo Dell’aria Burani, Presidente di Pro Carton Italia - do il benvenuto nell’Associazione a Tetra Pak Italiana, azienda storica nel mondo dell’imballaggio, in particolare, del confezionamento. Sono certo che l’entrata di Tetra Pak Italiana in Pro Carton porterà valore aggiunto all’Associazione grazie al contributo che questa grande realtà conferirà in termini e progettuali, di ricerca, di sviluppo” Tetra Pak, presente in Italia dal 1963, è la multinazionale svedese leader nel confezionamento e trattamento dei prodotti alimentari. E’ presente in 165 paesi nel mondo, con oltre 21.000 dipendenti. L'azienda ha ideato nel 1951, anno di fondazione, la prima confezione innovativa per il latte a base di carta, nella famosa forma a tetraedro. Nel 1961, invece, sono nati la prima confezione asettica e il procedimento Uht - “a lunga conservazione” - per il latte rivoluzionando i canoni di conservazione, immagazzinamento e distribuzione degli alimenti liquidi. Da allora, Tetra Pak non ha mai smesso di innovare e oggi è tra i maggiori investitori mondiali in R&d, con un investimento pari al 4% sul fatturato totale. Tra gli ultimi e piu’ importanti progetti di Ricerca e Sviluppo c’e’ il Tetra Recart: il primo contenitore Tetra Pak per prodotti solidi umidi che puo' essere considerato una vera e propria “lattina” di cartone. “Siamo lieti di entrare a far parte dell’Associazione Pro Carton – afferma Paulo Nigro, Presidente di Tetra Pak Italiana –. Uno degli aspetti fondamentali del nostro impegno per la tutela dell’ambiente è il riciclo delle componenti dei cartoni per bevande, prima fra tutte la carta. Essere membri di Pro Carton significa per noi contribuire allo sviluppo di una cultura del cartone come materiale poliedrico, con utilizzi nuovi finora ritenuti non convenzionali. Un esempio emblematico – conclude Nigro – è quello della cucina in cartone progettata dallo studio Cappellini e presentata lo scorso anno in occasione di Ecomondo 2004 a Rimini”. |
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STATO GIURIDICO DOCENTI UNIVERSITARI: CONFINDUSTRIA, LA RIFORMA VADA AVANTI ROCCA: “SI AL MERITO SENZA SANATORIE” GLI INDUSTRIALI IN AUDIZIONE AL SENATO CHIEDONO DI APPROVARE LA RIFORMA ELIMINANDO GLI ASPETTI CORPORATIVI |
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Roma, 6 luglio 2005 - “La riforma dello stato giuridico dei docenti universitari rappresenta un'occasione da non perdere per rendere più moderna ed efficiente la nostra università. Questo il commento di Gianfelice Rocca, vicepresidente Confindustria per l’education, in merito al Ddl sul riordino dello stato giuridico dei docenti universitari. “L’università italiana – prosegue Rocca in una nota - ha bisogno di una riforma organica che intervenga non solo sulla gestione del personale ma anche sulla valutazione, la governance, il finanziamento e la correlazione tra l'autonomia e la misurazione dei risultati". "Il disegno di legge attualmente in discussione al Senato contiene elementi positivi come la valutazione dell’attività didattica e di ricerca dei docenti collegata alla crescita del salario, il sistema di reclutamento basato sull’idoneità scientifica conseguita a livello nazionale, l’impossibilità di far parte delle commissioni giudicatrici per i docenti provenienti dagli atenei che chiedono il bando di concorso, la possibilità offerta alle giovani generazioni di accedere per concorso alla carriera universitaria rinnovando così il corpo docente, e la possibilità di realizzare programmi di ricerca sulla base di convenzioni con le imprese. Sarebbe davvero grave - avverte il vicepresidente degli industriali - che questa legge si arenasse perché la nostra università ha urgente bisogno di cambiamenti ". "Accanto a elementi che vanno nella direzione dell'innovazione e di una maggiore competizione la legge ha accolto, nel suo lungo iter, numerosi elementi conservativi che Confindustria chiede vengano eliminati: i concorsi con attribuzione di riserva di posti che penalizzano i giovani talenti, l'assenza delle necessarie semplificazioni legislative e la rigidità nella gestione dei rapporti di lavoro, l’attribuzione a tutti i ricercatori, anche se non hanno mai svolto attività didattica e senza alcun concorso del titolo di “professore aggregato, i limiti posti al reclutamento di docenza straniera (10%)". "Confindustria auspica che la riforma vada avanti rapidamente - conclude Gianfelice Rocca - con le modifiche necessarie, recuperando lo spirito originario, eliminando le rendite di posizione e i corporativismi e introducendo incentivi e disincentivi tipici di un sistema meritocratico e concorrenziale capace di assicurare l’innovazione e la qualità del sistema universitario italiano". |
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