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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Gennaio 2005
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STOP ALLE CATENE DI SAN ANTONIO: PENE DA 6 MESI A 1 ANNO, MULTE DA 100MILA A 600MILA EURO E’ PASSATA ALLA CAMERA LA PROPOSTA DI LEGGE CHE VIETA LE VENDITE PIRAMIDALI |
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Roma, 25 gennaio 2005 - Avedisco, l’Associazione che riunisce le principali aziende nazionali e internazionali operanti nel settore della vendita diretta a domicilio, vince la sua lunga battaglia per ottenere una legislazione adeguata contro le vendite piramidali e le cosiddette catene di San Antonio. Avedisco ha sempre lamentato la grossa lacuna normativa in materia di vendita diretta a domicilio dell’Italia rispetto al resto dell’Europa e, pur essendo un’Associazione di categoria, si è sempre schierata al fianco delle Istituzioni e dei consumatori per avere una legge che, mettendo definitivamente al bando gli schemi piramidali, tutelasse questi ultimi e tutti gli operatori del settore che svolgono questo lavoro nel rispetto delle regole. Il Provvedimento che è stato approvato in sede legislativa dalla Commissione Attività Produttive della Camera con un voto bipartisan, prevede l’arresto da 6 mesi ad 1 anno e una multa da 100.000 a 600.000 euro per chi organizza e gestisce le cosiddette catene di San Antonio e non solo, multe pesanti sono previste anche per coloro che, pur non essendo gli organizzatori, tentino di indurre altri soggetti ad aderire. Grande soddisfazione è stata espressa dal dott. Luigi Nadalini, direttore generale di Avedisco: ”Mi auguro – ha detto il direttore subito dopo aver appreso la notizia – che anche al Senato l’iter Parlamentare possa essere il più celere possibile, perché ritengo che l’obiettivo del provvedimento non sia solo impedire forme deviate di vendita diretta, ma anche assicurare al nostro comparto ulteriori possibilità di sviluppo e di incremento attraverso una normativa ben strutturata come questa. ” Il mercato della vendita diretta delle associate Avedisco rappresenta una grande risorsa per il nostro Paese, essendo un sistema commerciale sano ed etico che dà lavoro a circa 170mila persone ed è ancora in grado di offrire opportunità di guadagno e di professionalizzazione a oltre 40mila italiani e quindi merita una legge che consenta di distinguere la corretta pratica delle forme di vendita diretta da quelle distorte e truffaldine.
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