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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 26 Gennaio 2005
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PARIS – TABOU VIII° FESTIVAL DI CULTURA E MUSICA JAZZ DI CHIASSO 27, 28 E 29 GENNAIO 2005 – EX FABBRICA CALIDA |
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Chiasso, 26 gennaio 2005 - Si apre giovedi 27 gennaio negli spazi della ex-fabbrica Calida (inizio ore 20.30) l’ottava edizione del Festival di cultura e musica jazz di Chiasso. “Paris – Tabou”, questo il titolo della rassegna 2005, sarà dedicato ad una rievocazione del clima artistico-esistenziale della Parigi del Secondo Dopoguerra, dove il jazz ha giocato un ruolo determinante e ha trovato definitivamente un suo spazio specifico nella cultura europea. St. Germain, la Rive Gauche, il Tabou (uno dei club storici del jazz parigino, evocato nel titolo della manifestazione) sono nomi divenuti simbolo e memoria, assieme al nero (ma anche alle camice a quadrettoni) degli esistenzialisti, agli scritti di Jean-paul Sartre, ai romanzi di Camus, alle poesie di Prévert, alle canzoni di Juliette Gréco, Leo Ferré, Jacques Brel, Barbara…e poi naturalmente il jazz, con gli straordinari musicisti che animavano le fumose caves parigine, e quell’originale figura di scrittore, critico musicale, uomo di cultura, animatore al Club Tabou e trombettista che fu Boris Vian. L’esordio di Paris – Tabou sarà affidato a una delle figure leggendarie del jazz europeo, l’armonicista (e chitarrista) Toots Thielemans. Oggi ottantenne, Thielemans ha contribuito pressoché solo, tra lo scetticismo iniziale di tutti, a reinventare e a portare nel jazz il suo strumento. Nato in Belgio nel 1922, scopre la musica durante la guerra. Nel 1950 si unisce alla tournée europea di Benny Goodman che gli apre le porte dell’America. Da allora, Toots è “il” jazz. Suona con i più grandi: Charlie Parker (nella sua All-stars, assieme a Miles Davis e Milt Jackson), Dizzy Gillespie, Oscar Peterson, Ella Fitzgerald, Bill Evans, più tardi con Jaco Pastorius e Pat Metheny. Nel 1958, quand’è ancora nel quintetto di George Shearing, inizia ad incidere a proprio nome e a scrivere alcuni hits diventati degli standard come Bluesette (“il mio fondo pensione”, come ama scherzare). È nota anche la sua predilezione per il cinema e partecipa infatti a diverse colonne sonore. Amatissimo dal pubblico, Toots sa farsi apprezzare per la carica umana ed emozionale, riuscendo, in poche note, come è stato scritto “a far vivere il suo piccolo strumento in quel piccolo spazio che c’è tra una lacrima e un sorriso”. A Chiasso si presenterà alla testa di un rodatissimo quartetto comprendente il pianista Karel Boehlee, il contrabbassista Hein Van de Geyn (un fedele di Dee Dee Bridgewater) e il batterista Hans van Oosterhout (a Chiasso qualche anno fa con Lee Konitz e Philip Catherine). Di segno molto diverso sarà il set del gruppo del pianista, compositore e produttore norvegese Bugge Wesseltoft, uno dei primattori della new wave del jazz scandinavo sin dai primi anni ’90. Voluto come partner, ad inizio carriera, da musicisti quali Jan Garbarek e Terje Rypdal, Wesseltoft ha poi iniziato a proporsi come creatore autonomo fondando la sua band New Conception of Jazz e la sua etichetta Jazzland. In poco tempo è diventato l’alfiere del future jazz nordico che fa la gioia dei fan della deep house, della techno, ma anche dei puristi del jazz. Ogni album di Bugge (l’ultimo ha per titolo Film Ing) coincide con l’avanzamento della frontiera della commistione creativa tra elettronica e jazz. Da bravo alchimista sonoro, Bugge sa far interagire senza banalizzarli elementi acustici (piano, contrabbasso e batteria) con i nuovi accorgimenti tecnologici (sampler e elettronica), unendo la libertà della ricerca all’energia danzereccia del groove. Tra i due concerti la scrittrice e giornalista Daria Galateria, docente di letteratura francese all’università di Roma, proporrà una sua personale promenade nella Parigi di Boris Vian con evocazioni, ricordi e aneddoti dell’epoca esistenzialista. Specialista dell’argomento, ha pubblicato nel 1998 il saggio Manuale di Saint-germain des Prés (Editori Riuniti). Daria Galateria sarà accompagnata dalla chitarra di Flavio Minardo. Il finale di questa prima serata sarà affidato a Luigi “Gino” Guglielmetti, sin dalla prima edizione dj in residence del festival, con le scelte accuratissime di hit e chicche (e una particolare attenzione agli anni ’40 e ’50) del suo set From Duke to Bird. Www.jazzfestivalchiasso.ch
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