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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Gennaio 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  31 GENNAIO 2005: IL SOAVE PRESENTA ALL’HILTON DI ROMA LA PRODUZIONE DEL VIGNETO PIU’ GRANDE D’EUROPA  
   
  35 aziende, più di 150 vini, oltre 1000 bottiglie per la grande degustazione che il Mondo del Soave porterà a Roma il prossimo 31 gennaio 2005. Soave, Soave Classico, Soave Superiore e Recioto di Soave Docg i protagonisti di questa iniziativa rivolta a giornalisti, ristoratori e sommelier. “Soave, autoctono per natura” il titolo ufficiale dell’evento, che si svolgerà nelle prestigiose sale dell’Hotel Cavalieri Hilton dalle 16.00 alle 21.30. Oltre alle degustazione dei vini, organizzata in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier di Roma, alle 18.00 ci sarà anche un seminario di approfondimento dedicato a “Il Soave dei grandi Cru”. Una grande opportunità quindi, per conoscere meglio una denominazione che è riuscita a concertare tra i produttori progettualità, tutela e valorizzazione rilanciando con forza il più importante vino bianco italiano da vitigno autoctono puntando, con costanza e determinazione su un ottimale rapporto qualità/prezzo. Una filosofia produttiva che ha sempre caratterizzato le aziende del Soave ma che si sta rivelando ancor più strategica negli ultimi anni. Stagione 2004 – Il Soave torna a volare - D’altro canto, dalle analisi elaborate dal Consorzio, risulta evidente come il mercato stia premiando il Soave. La denominazione ha infatti recuperato negli ultimi 3 anni più del 30/40% del valore ed anche per il 2004 il Soave è tra i pochi vini italiani a confermare le sue quotazioni. Questo proprio grazie al forte ritorno del consumatore a prediligere vini bianchi prodotti da vitigni autoctoni italici che presentino un buon rapporto qualità/prezzo, come è per l’appunto il caso del Soave. Pur delimitata infatti in un’area relativamente ristretta, poco più di 10.000 ettari, i vigneti iscritti alla Doc Soave e Soave Classico sono più di 6.500 ettari, rappresentando quasi un 30% della potenzialità produttiva regionale dei vini Doc e circa il 40% della provincia di Verona. Il Soave, quindi, sia dal punto di vista dell’importanza economica che per la specificità delle produzioni (fin dal secolo scorso è indicato come l’unica area veronese vocata per la produzione di grandi vini bianchi), assume, nell’articolato panorama dell’enologia italiana, un ruolo di riferimento. Sono del resto i numeri stessi della denominazione tutti in crescita per il 2004, a definire le ambizioni e le valenze, sia tecniche che economiche, di questo territorio circoscritto e sostanzialmente originale dal punto di vista ampelografico, pedologico, climatico e tecnologico. 50 milioni di bottiglie di Soave Doc, 17 milioni di Soave Classico e quasi 1 milione di Recioto di Soave e Soave Superiore Docg ogni anno, testimoniano in tutti i mercati l’impegno dei produttori soddisfacendo i consumatori per la qualità e sorprendendoli per il prezzo. I Cru, “luogo” della massima qualità condivisa - L’indubbia “sete di conoscenza” di un consumatore sempre più esigente e preparato e la consapevolezza che non esiste un unico Soave ma diversi modi di intendere questo vino, ognuno dei quali legato alla natura del territorio, alla sua storia, alla sua componenente umana, hanno condotto il Consorzio dritto verso la valorizzazione delle singole vigne e del cru inteso come luogo della massima qualità condivisa. A questo riguardo, dopo essere stato pioniere in Italia nella zonazione, il Consorzio del Soave, in collaborazione con Veneto Agricoltura, si appresta a dar corso nel biennio 2005-2006 a un nuovo ambizioso progetto, la mappatura dei cru, oltre alla realizzazione di alcuni strumenti utili per “far parlare” il territorio: la Carta dei Cru, l’Atlante delle vigne del Soave e il Manuale d’uso del territorio.  
     
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