Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Gennaio 2005
 
   
  Pagina1  
  LA QUALITÀ È AI PRIMI POSTI NELLA CLASSIFICA DELLE PRIORITÀ DI AZIENDE GRANDI E PICCOLE GRANDE INTERESSE È EMERSO NEL CORSO DEL CONVEGNO ‘QUALITÀ È VALORE – VERSIONE 2.0’ ORGANIZZATO DA P4Q E DALLA UNIVERSITÀ BOCCONI  
   
  Milano, 27 gennaio 2005 - Cento persone tra liberi professionisti, manager di imprese pubbliche e private e rappresentati di istituzioni e università. Questa la radiografia della platea che ha partecipato e animato il convegno dal titolo ‘Qualità è valore – versione 2.0’ voluto da P4q e svoltosi lo scorso 20 gennaio. L’incontro non ha certo deluso le aspettative. A testimoniarlo è l’interesse con il quale gli intervenuti hanno seguito le presentazioni che si è concretizzato nel dibattito finale durante il quale numerosi sono stati gli interventi dalla platea. Segnale questo che denota come la relazione tra qualità e valore nel contesto di un’impresa, e più in generale la questione della valorizzazione degli asset intangibili, sia oggi una questione prioritaria per manager e consulenti. Merito dell’interesse suscitato va certamente ai relatori che hanno saputo dare forza e concretezza a concetti che sono tutto tranne che semplici da affrontare e illustrare. Alla base dell’iniziativa vi sono i risultati della ricerca che P4q ha condotto con il Professor Alessandro Nova dell’Università Bocconi di Milano. Ricerca che è giunta alla sua seconda edizione e che è oggi in grado di mettere maggiormente in luce - perché articolata su un periodo triennale e sull’analisi di oltre 330mila bilanci raffrontati a 31mila bilanci di aziende certificate - come l’impatto della qualità sia in grado di concretizzarsi positivamente e di trasformarsi in voce di bilancio. Questa è proprio la filosofia di partenza che Augusto Salzani, Amministratore delegato di P4q, azienda che si occupa di ricerca e servizi nel campo dell’economia d’impresa, ha illustrato nell’intervento di apertura: tradurre la qualità in valore. Calcolare l’impatto che gli investimenti destinati a portare maggiore qualità nei prodotti, servizi e processi hanno sui bilanci, quindi sulla competitività. Filosofia che P4q ha tradotto in modello matematico e in servizi che consentono alle imprese di qualsiasi natura e dimensione di calcolare i benefici della qualità. Salzani ha sottolineato come questo risultato sia il frutto della efficace e proficua collaborazione tra la sua società e l’ateneo milanese che nella persona di Alessandro Nova ha presentato i risultati e, soprattutto, le considerazioni derivanti dalla versione aggiornata della ricerca. L’elemento certamente più significativo è quello che ha messo in luce come indubbiamente la qualità certificata costituisca uno dei fattori che influenzano positivamente le prestazioni di un’impresa. Certo ci sono imprese che per localizzazione, settore o dimensione, e per capacità del management hanno saputo sfruttare al meglio i vantaggi derivanti da qualità e certificazione (quelle di medie dimensioni localizzate al nord Italia) mentre altre non sono riuscite a concretizzare le aspettative. In ogni caso si sottolinea che la qualità non deve essere vista come elemento risolutivo di tutti i problemi e soprattutto non deve essere ‘di facciata’. In questo caso, infatti, la qualità può svuotarsi di significato impedendo all’impresa di sfruttarne i potenziali effetti positivi. Le imprese che intendono invece operare seriamente devono prevedere adeguati tempi di adattamento per assimilare il fattore qualità, devono coglierne tutti gli aspetti in modo da comprendere a fondo l’impatto che la qualità ha sui processi e devono essere capaci di adottare un’organizzazione sufficientemente flessibile per evitare che una eccessiva rigidità strutturale ne vanifichi i vantaggi. All’intervento di Alessandro Nova sono seguiti quelli di Marco Giaccone di Bpu Banca e di Giuseppe Barranco di Valdivieso di Moore Stephens Concorde. Il primo ha illustrato gli aspetti relativi all’accordo internazionale Basilea 2 che fanno riferimento alla valutazione dei beni intangibili - come la qualità - in fase di definizione del rating per l’accesso al credito. Il secondo ha ulteriormente enfatizzato tale argomento sottolineando come sia fondamentale, in un momento che vede le imprese ricercare l’efficienza attraverso strumenti come la revisione dei processi e gli investimenti in innovazione, iniziare a dare valore a nuovi asset intangibili e trovare nei modelli di accesso al credito risposte adeguate. Giovanni Bogani, segretario generale di Aioici, ha invece testimoniato il punto di vista degli enti di certificazione. Il dato che certamente è stato messo in risalto è il tasso di crescita del numero di imprese certificate: il 15% solo nel corso dell’ultimo anno. Si tratta di una tendenza che non accenna a rallentare sia dal punto di vista numerico, sia qualitativo. Questo perché sempre più imprese si trovano nell’esigenza di mostrarsi in modo trasparente a tutti gli attori che concorrono alla loro esistenza: management, dipendenti, azionisti, clienti. Attori che tendono a elevare le loro richieste spingendo quindi le imprese a migliorarsi costantemente e la qualità, dimostrata e comunicata attraverso la certificazione, è elemento fondante di questo processo di miglioramento. Tutti i concetti affrontati dai relatori precedenti hanno trovato una sorta di contenitore riassuntivo in ottica strategica nell’intervento di Marcello Dimitri di Fita Confindustria il quale ha voluto sottolineare che il primo passo che le imprese devono compiere risiede nel modificare la percezione con la quale la qualità viene vista: da costo a opportunità e quindi elemento che concorre alla creazione del valore. Da questo presupposto scaturisce un’analisi che Dimitri ha compiuto nel mondo delle piccole e medie imprese per descrivere in che modo la scelta di investire in qualità si traduce in efficacia e in effettivi ritorni. Il tutto ribadendo il fattore qualità nel contesto dei processi di accesso al credito alla luce di Basilea Infine il caso concreto. L’esperienza di un’impresa che non solo ha scelto di credere fortemente nella qualità ma che ha anche tradotto questo impegno in investimenti. Massimo Francese, amministratore delegato di Icm, impresa specializzata nella fornitura di servizi a valore aggiunto destinati alle imprese che utilizzano il software gestionale Sap, ha messo in luce i benefici derivanti dall’utilizzo del servizio €Quity messo a punto da P4q. Benefici che si sono tradotti in risultati concreti come la riduzione dei costi d’esercizio legati al personale, senza compromessi sul livello e la qualità del servizio offerto, nonché in benefici fiscali. Www.p4q.it  
     
  <<BACK