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Notiziario Marketpress di Venerdì 28 Gennaio 2005
 
   
  Web moda & tendenze  
  SANGALLI (UNIONCAMERE): “CAMERE DI COMMERCIO IN PRIMA LINEA PER RILANCIARE LA COMPETITIVITÀ DELLA MODA ITALIANA”  
   
  Una struttura dedicata al sostegno della filiera della moda. E’ quanto si accingono a creare Unioncamere e 20 Camere di commercio delle province la cui economia è più fortemente legata ai settori del tessile-abbigliamento e delle calzature. Questa è l’iniziativa annunciata dal Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, nell’ambito del convegno “Globalizzazione sostenibile: una risposta per il tessile e abbigliamento italiano”, in corso oggi a Varese. “Il sistema moda sta attraversando una fase delicata della sua storia e della sua evoluzione”, ha detto il presidente di Unioncamere. “In esso operano quasi 105mila imprese manifatturiere, il 16,2% di quelle italiane, in cui lavorano oltre 800mila persone, il 16% del totale degli occupati. La maggioranza di questi lavoratori sono donne e quasi la metà di queste attività sono guidate da imprenditrici. Queste imprese - secondo Carlo Sangalli - che operano in un settore leader del made in Italy, hanno bisogno di strutture di riferimento, che siano in grado di mettere in campo azioni mirate alle loro specifiche esigenze”. Secondo il presidente di Unioncamere, “oggi più che mai, per essere competitive, le nostre imprese devono puntare sulla qualità delle produzioni. Ciò significa investire nella formazione e nella innovazione continua. Ecco perché abbiamo deciso di dar vita a questa struttura intercamerale che realizzerà, in sinergia con le associazioni di categoria e con le istituzioni nazionali e locali, specifiche azioni di sostegno per l’aggiornamento delle risorse umane, l’introduzione dell’innovazione tecnologica, la tutela della proprietà intellettuale e l’internazionalizzaione delle imprese. Come Unioncamere – ha concluso Carlo Sangalli – stiamo sollecitando le istituzioni europee perché venga introdotta l’indicazione di provenienza per le merci della filiera tessile importate da paesi extracomunitari”. Le imprese del tessile-abbigliamento e cuoio-calzature per regione Incidenza percentuale sul totale del settore manifatturiero, sul totale delle imprese e peso % imprese femminili
Regione Industria tessile-abbigliamento-cuoio Peso % ind. Tessile su attività manifatturiere Peso % industria tessile su totale imprese Peso % imprese femminili su totale settore tessile
Abruzzo 2.763 18,8 2,1 48,8
Basilicata 535 10,9 1,0 65,2
Calabria 1.593 9,0 1,0 57,9
Campania 9.468 19,7 2,1 43,6
Emilia-romagna 9.125 15,6 2,2 48,3
Friuli-venezia Giulia 683 5,3 0,7 53,1
Lazio 3.602 10,2 1,0 57,1
Liguria 1.041 7,5 0,8 60,3
Lombardia 18.022 14,2 2,3 41,3
Marche 7.313 30,0 4,7 38,3
Molise 344 12,4 1,0 49,3
Piemonte 4.754 9,4 1,2 49,6
Puglia 7.788 21,4 2,3 50,3
Sardegna 938 6,4 0,6 63,4
Sicilia 2.690 7,2 0,7 54,9
Toscana 20.010 35,1 5,7 36,1
Trentino-alto Adige 497 5,1 0,5 45,4
Umbria 2.117 20,6 2,6 64,7
Valle D'aosta 49 4,4 0,4 68,0
Veneto 11.095 16,4 2,4 43,8
Italia 104.427 16,2 2,1 44,7
le prime 10 province del settore tessile-abbigliamento e calzature Valori assoluti e incidenza percentuale sul totale industria manifatturiera
Provincia Industria tessile-abbigliamento-cuoio ProvinciaPeso % ind. Tessile su att. Manifatt.
Firenze 6.532 Prato 75,2
Milano 6.392 Ascoli Piceno 48,7
Prato 6.197 Pistoia 42,8
Napoli 5.621 Firenze 39,7
Bari 4.597 Biella 39,0
Ascoli Piceno 3.372 Macerata 37,6
Modena 3.215 Pisa 35,3
Varese 2.731 Teramo 33,1
Roma 2.588 Rovigo 29,5
Vicenza 2.552 Bari 27,7
fonte: Unioncamere, Infocamere
 
     
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