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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Gennaio 2005
 
   
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  GLI SFORZI ATTUALI PER CONSEGUIRE L'OBIETTIVO DI BARCELLONA 'NON SONO ABBASTANZA', DICE POTOCNIK  
   
  Bruxelles, 31 gennaio 2005 - Il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha invitato gli Stati membri dell'Ue a fare di più per raggiungere l'obiettivo di Barcellona d'investimento nella ricerca. Riconoscendo il ruolo importante che la ricerca deve rivestire nel raggiungimento dell'obiettivo di Lisbona - fare dell'economia dell'Europa la più competitiva al mondo entro il 2010 - nel 2002 il Consiglio europeo aveva convenuto di fissare al 3% del Pil entro il 2010 l'obiettivo d'aumento degli investimenti dell'Europa nella ricerca, il cosiddetto obiettivo di Barcellona. Nel 2002, l'Ue spendeva per la ricerca l'1,95% del suo Pil, il 40% in meno degli Usa. 'Da allora sono stati fatti alcuni notevoli progressi, sia al livello dell'Unione che ai livelli nazionali, ma nel complesso si tratta di una progressione di gran lunga troppo lenta', ha detto Potocnik ai partecipanti ad un simposio dell'unione delle Pmi (piccole e medie imprese) il 25 gennaio. 'Gli obiettivi d'investimento degli Stati membri, per esempio, sono troppo spesso accantonati, le misure politiche non vanno abbastanza lontano oppure non sono applicate', ha aggiunto. Anche se alcuni paesi finiranno per raggiungere i loro propri obiettivi nazionali, lo sforzo attuale non è sufficiente per portare l'investimento europeo al 3% del Pil. Secondo le stime attuali, entro il 2010 l'Ue raggiungerà solo il 2,5%. 'Questo non è abbastanza', ha dichiarato il commissario. Egli ha imputato questa 'mancanza di progresso' alla priorità relativamente bassa data alla ricerca come strumento di crescita economica, oltre che alla tendenza al ribasso dell'economia nel 2002 e 2003. Tutto ciò ha creato condizioni sfavorevoli per la ricerca privata, ed ha in particolare inciso sul settore farmaceutico, ha detto Potocnik. Poiché l'obiettivo di Barcellona prevede che due terzi dell'investimento nella ricerca provengano dal settore privato, il decentramento di vari centri di ricerca farmaceutica al di fuori dei confini dell'Europa ha avuto ricadute negative sull'avanzamento verso la cifra del 3%. Secondo il commissario, la soluzione è che gli Stati membri, il Parlamento europeo e la Commissione lavorino tutti insieme, e cerchino di ricavare il massimo sia dall'attuale tendenza al rialzo economico che dall'esame a medio termine di Lisbona, previsto per marzo.  
     
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