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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Gennaio 2005
 
   
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  RENÉ BURRI FOTOGRAFIE 1950 I 2000 MILANO, PALAZZO DELL’ARENGARIO 2 FEBBRAIO – 2 APRILE 2005  
   
  Milano, 31 gennaio 2004 - Dopo Cartier Bresson, Robert Capa, Salgado e altri maestri della fotografia mondiale, a Palazzo dell’Arengario Milano dedica una grande retrospettiva a René Burri. La mostra, organizzata dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura e Musei – Palazzo Reale in collaborazione con Contrasto e Centro Culturale Svizzero, è curata da Hans-michael Koetzle e prodotta dalla Maison Européenne de la Photographie e dai Musée de l'Elyséé in collaborazione con Magnum Photos. Tra i più grandi fotografi viventi, noto in tutto il mondo per immagini assurte a icona come quella di Che Guevara e Brasilia, Burri ha documentato i più grandi eventi storici e fotografato le più importanti personalità degli ultimi 50 anni. Vero gigante della fotografia, reporter nel vero senso della parola, René Burri si è inserito nel mestiere con la perfetta coscienza del suo avvenire e delle sue capacità. Entrato a far parte di Magnum Photos ancora ragazzo, ha firmato alcuni reportage diventati celebri come molti dei suoi famosi ritratti. Una vitalità eccezionale, un grande interesse per la politica come per la cultura, l’attenzione da perfezionista alla forma, fanno di René Burri una sorta di archetipo della professione fotografo. In risposta a Henri Cartier-bresson e al suo concetto di “istante decisivo”, il fotografo propone una visione del mondo in cui l’evento si decompone in una successione di istanti. Per descrivere l’opera di René Burri si può parlare di fotografia costruttiva. La creazione delle cose, la nascita delle idee, lo scacco (possibile) delle utopie lo hanno sempre appassionato molto più della distruzione, del caos, dell’inferno. Burri è il fotografo delle visioni, delle idee vissute, tra cui figurano le rivoluzioni, i cambiamenti, le trasformazioni. Di qui il suo precoce interesse per la Cina: una civiltà antica che, a metà del Xx secolo, si lancia alla ricerca di nuove idee per superare la fame, l’analfabetismo e il boom del tasso di natalità. Nell’opera di Burri, scrive Peter Killer, non esiste una sola foto “che non suggerisca l’esistenza possibile di un mondo più umano”.. René Burri Fotografie 1950-2000 è una mostra di circa 200 immagini, alcune celebri, compresi molti “vintage print” (stampe originali dell’epoca) provenienti dall’archivio personale di Burri, con alcune fotografie inedite. Si divide in diverse sezioni: dalle prime fotografie, scattate tra il 1950 e il 1953, ai ritratti di artisti famosi come Giacometti, Man Ray, Chagall, Henri Cartier-bresson e di uomini politici; dai suoi innumerevoli viaggi (Argentina, Brasile, Cuba, Giappone, Cina, Vietnam, Corea, Indonesia, Pakistan etc…), fino ai suoi lavori più recenti come rovine del futuro, sui luoghi del programma spaziale americano, pubblicati su Life e Stern. René Burri è un uomo “sul campo”, un giornalista-fotografo. Passando in rivista un’opera di oltre quarant’anni, vi si intravedono tutti i generi possibili di fotografia documentaria. La sua mano si distingue nei reportage classici, nei saggi generali in forma di libro, nelle immagini fotografiche che fanno epoca, a colori e in bianco e nero, nelle serie, nelle sequenze, nelle fotografie d’attualità e nelle creazioni fotografiche autonome. Burri ha realizzato innumerevoli ritratti, ha tramutato ambienti in composizioni grafiche e ha sintetizzato gli sviluppi del mondo in formule iconografiche di fascino parabolico. Eppure un Burri “tipico” esiste: un Burri che non ha niente a che fare con lo stile, con la maschera o con la pura estetica. Si tratta piuttosto di curiosità, dell’irreprensibile ebrezza del vivere, ma anche di un atteggiamento, di una coscienza acuta del tipo che si ritrova di fronte agli uomini, alle culture e agli avvenimenti. Informazioni al pubblico: 02.54913  
     
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