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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Febbraio 2005
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LE PROVINCE D’ABRUZZO IN PRIMA LINEA NELLA TUTELA DELL’AMBIENTE DAI RIFIUTI PERICOLOSI |
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Teramo, 1 febbraio 2005 - Presso la sede del Consiglio Provinciale di Teramo, Paolo Sormani, Direttore Generale del Cobat, Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste, e gli Assessori all’Ambiente delle quattro province abruzzesi, rispettivamente di L’aquila, Michele Fina, di Pescara, Enrico Di Paolo, di Teramo, Antonio Assogna, e di Chieti, Nicola Petta, hanno siglato l'Accordo di Programma per la raccolta e il riciclo delle batterie al piombo esauste in tutto il territorio dell’Abruzzo. È la prima volta che tutte le Province di una Regione sottoscrivono un Accordo di programma con il Cobat, ed è un risultato particolarmente importante ai fini della salvaguardia dell’ambiente. Le batterie al piombo esauste (utilizzate nei mezzi di trasporto) possono trasformarsi in potenti agenti d’inquinamento, se abbandonate per strada, disperse in natura o peggio gettate in mare. Per questo con la legge L. 475/88 in Italia è stato istituito il Cobat, che ha il compito di assicurare la raccolta e il corretto riciclo delle batterie al piombo esauste e di monitorarne qualsiasi attività di raccolta, commercializzazione e riciclo che emerga sul territorio nazionale. Oggi, grazie all’attività del Consorzio quasi la totalità delle batterie viene correttamente raccolta e avviata al completo riciclo, fornendo anche un contributo positivo alla bilancia dei pagamenti del nostro Paese, che in tal modo risparmia sulle importazioni di metallo piombo. Mai più batterie esauste gettate nelle province abruzzesi. È quanto si prefigge l’Accordo, stabilendo che le quattro Province della regione ed il Cobat, tramite la cooperazione degli Osservatori Provinciali Rifiuti (Opr), collaboreranno per favorire la raccolta ed il successivo riciclo delle batterie esauste (come quelle delle automobili, imbarcazioni, trattori ecc.), contenute nei rifiuti solidi urbani, recuperate in stato di abbandono sui territori comunali o direttamente conferite dai cittadini presso le stazioni ecologiche esistenti. La Province, secondo il Dlgs 22/97, costituiscono, infatti, l’ambito territoriale ottimale per la gestione dei rifiuti urbani e ad esse competono le funzioni amministrative concernenti la programmazione e l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale ed il controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti, compresi gli accertamenti delle violazioni del decreto. Con la firma dell’Accordo, la Province abruzzesi s’impegnano, quindi, a promuovere una valida informazione e sensibilizzazione dei Comuni ad una corretta gestione del rifiuto pericoloso costituito dalle batterie al piombo esauste. Infatti, è grazie alla stretta collaborazione delle amministrazioni pubbliche locali, tramite apposite convenzioni gratuite stipulate con i Comuni o chi esercita la raccolta dei rifiuti solidi urbani, che il Cobat può assicurare, con la sua rete di raccolta, un puntuale servizio di ritiro, oltre che l’idonea fornitura dei contenitori per le batterie destinati alle isole ecologiche. Attualmente, il Cobat vanta in ambito internazionale una leadership, che fa dell'Italia un caso d’eccellenza ambientale nella raccolta e nel riciclo di questa tipologia di rifiuti pericolosi. L'alto tasso di raccolta delle batterie sull'immesso al consumo, le quantità assolute di batterie recuperate, l’elevata raccolta pro-capite, il più basso sovrapprezzo sulla vendita di nuove batterie (solo 83 centesimi) sono gli elementi che hanno permesso al Consorzio italiano di raggiungere un primato che gli viene unanimemente riconosciuto. Dal 1991, (anno di inizio della sua attività), ad oggi il Cobat ha raccolto e riciclato oltre due milioni di tonnellate di batterie esauste, recuperando più di un milione di tonnellate di piombo. Solo nel 2004 sono state recuperate più 191mila tonnellate di batterie (di cui, quasi 4.000 tonnellate nella regione Abruzzo) con le quali si è riusciti a soddisfare il 40% del fabbisogno nazionale di piombo, e sono stati risparmiati quasi 76 milioni di euro sulle importazioni di questo metallo. Gli studi condotti dal Cobat hanno appurato che l’attività del fai-da-te, ossia la sostituzione in proprio della batteria d’avviamento (quindi batterie di auto, camion, moto, barche e trattori, ecc.) è la fondamentale causa della dispersione di questo rifiuto pericoloso. Proprio con la finalità di contrastare il fenomeno dell’abbandono delle batterie provenienti dall’auto-sostituzione, il Cobat propone agli Enti Locali la stipula di una Convenzione, mediante la quale si impegna, attraverso un proprio raccoglitore incaricato, a consegnare gratuitamente, presso le isole ecologiche per la raccolta differenziata, adeguati contenitori dove depositare le batterie esauste abbandonate o consegnate direttamente dai cittadini, e successivamente ad avviare un servizio, anch’esso gratuito, di ritiro. Attualmente il Cobat ha attivato questo servizio in quasi 3200 Comuni italiani, corrispondenti ad una popolazione ivi residente pari al 60% della popolazione nazionale. Con l’accordo firmato oggi, il Cobat e le Province dell’Abruzzo hanno deciso di collaborare per arrivare a dotare quei Comuni, ancora sprovvisti, di appositi punti di conferimento, e recuperare in questo modo il maggior numero possibile di batterie esauste provenienti dai consumatori fai-da-te. Paolo Sormani, Direttore Generale Cobat: “Il nostro impegno è di ottenere gli stessi risultati, consolidati nel mondo professionale, anche nel settore fai-da-te. L’obiettivo che vogliamo perseguire attraverso l’Accordo con tutte le Province d’Abruzzo è di moltiplicare sul territorio i punti di raccolta gestiti direttamente dai Comuni o dalle loro aziende di igiene urbana, per agevolare cosi il cittadino nel momento della cessione del rifiuto e renderlo attore dell’educazione ambientale del nostro Paese”. Antonio Assogna, Assessore all’Ambiente Provincia di Teramo: “L’accordo intende favorire la raccolta ed il successivo riciclo delle batterie al piombo esauste che sfuggono al sistema, già collaudato, di raccolta nell’ambito delle attività imprenditoriali. Si prevede un ruolo determinate dei Comuni, dei Consorzi Intercomunali e delle Imprese di gestione dei servizi di igiene urbana, a cui le Province invieranno una nota per sensibilizzarli nel modo migliore al problema ed a cui il Cobat fornirà appositi contenitori, a titolo gratuito e nei limiti delle quantità possibili. Mi sembra che abbia poi una rilevanza specifica un aspetto dell’Accordo costituito dalla possibilità di promuovere la costruzione di stazioni ecologiche da parte degli Enti locali. Su questa problematica per esempio la Provincia di Teramo, ha previsto nel proprio Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, la realizzazione di 24 stazioni ecologiche ed è impegnata con un programma di co-finanziamento delle stesse attraverso contributi in conto interesse“. Nicola Petta, Assessore all’Ambiente Provincia di Chieti: "L'accordo con i consorzi di filiera rappresenta uno degli obiettivi principali della nostra Provincia per una corretta raccolta dei rifiuti, tra cui il riciclo delle batterie esauste. In questo senso, il nostro impegno è molto forte per l'applicazione". Michele Fina, Assessore all’Ambiente, Provincia di L’aquila: “Sono molto soddisfatto di siglare questo accordo con il Cobat e le altre province abruzzesi, grazie anche al lavoro ed alla grande disponibilità di tutti nel voler raggiungere concretamente obiettivi finalizzati al miglioramento della qualità dell’ambiente. La nostra Provincia ha appena incassato il risultato della definizione di un grande progetto per una Rete Integrata per la Raccolta Differenziata: 11 impianti distribuiti su tutto il territorio provinciale per un investimento di 7 milioni di euro. Questo progetto ha coinvolto tutti gli enti interessati nel territorio in una vera e propria politica cooperativa. Oggi partecipiamo all’Accordo con il Cobat. Tutto questo è l’indice di una scelta precisa: il problema e l’opportunità di una nuova gestione dei rifiuti partono dalla raccolta differenziata. Siamo le prime quattro province in Italia ad aver unito le proprie energie, coprendo il territorio di un’intera regione, per portare a compimento un progetto che tratta di materiale altamente inquinante e di difficile gestione. Continueremo a lavorare insieme su molte altre cose, dimostrando che un altro modo di amministrare l’ambiente, in Abruzzo, è possibile”. Enrico Di Paolo, Assessore all’Ambiente della Provincia di Pescara: “Con l'accordo di oggi, si registra un’altra performance positiva delle quattro province abruzzesi in tema di sicurezza ambientale e gestione dei rifiuti. Con questo protocollo d'intesa si dà l'opportunità attraverso il Cobat di installare nei territori comunali punti di raccolta per tutte quelle quantità di batterie che non vengono smaltite dagli operatori locali. Intercettare alla fonte i rifiuti prodotti dalle nostre comunità è un impegno preso ed onorato dalle nostre Amministrazioni Provinciali nel rispetto delle priorità dettate dal Decreto Ronchi. Priorità, che invece la Regione Abruzzo con la nuova proposta di piano regionale dei rifiuti, vorrebbe risolvere attraverso l'attivazione di tre inceneritori. La raccolta differenziata dei rifiuti e il riciclaggio rappresentano per ora l'unica risposta sostenibile per la gestione di questo delicato problema”.
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