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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Febbraio 2005
 
   
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  IL PRESIDENTE NAZIONALE DEL GRUPPO NAZIONALE UFFICI STAMPA GINO FALLERI CRITICA SULLA PAGINA DI OGGI “COMUNICATENEO” DI ITALIA OGGI LA LEGGE 150/2000 “NESSUN POSTO NUOVO PER I GIORNALISTI”  
   
  Milano, 2 febbraio 2005 - “La legge 150 non dice proprio niente in merito all’accesso agli uffici stampa, assolutamente niente. Dice solamente che si può identificare e regolamentare il profilo di colui che lavora nell’ufficio stampa. Ma non dice nient’altro. Questa legge per gli iscritti all’Albo dei giornalisti non ha comportato niente, non abbiamo avuto nessun posto”. Non usa mezzi termini il presidente nazionale del Gus, Gruppo giornalisti uffici stampa, Gino Falleri sulla pagina settimanale “Comunicateneo” di Italia Oggi a cura di Igor Righetti in uscita oggi mercoledì 2 febbraio. Nel 2000 fu varata la legge 150 sulla disciplina dell’attività d’informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni. La normativa consente alle amministrazioni pubbliche di istituire uffici stampa, anche in forma consorziata, ai quali debbono essere assegnati soltanto gli iscritti all’albo dei giornalisti. Poco compresa e poco conosciuta la legge è stata anche poco applicata e persino disattesa. La sua introduzione aveva generato grandi speranze sia tra gli iscritti all’Albo dei giornalisti, che vi vedevano un possibile importante sbocco professionale, sia tra la gente che intravedeva la possibilità di poter comunicare con l’amministrazione pubblica attraverso un linguaggio chiaro e immediatamente comprensibile a tutti. Domanda. Falleri, la fase transitoria per l’applicazione della legge è decaduta nello scorso dicembre. E adesso? Risposta. E adesso dovrebbe andare a regime. Cioè praticamente gli uffici stampa dovrebbero essere a disposizione di coloro che sono iscritti all’Albo secondo le vacanze d’organico e l’applicazione completa del secondo comma dell’art. 9. Però bisogna sempre fare una piccola considerazione su questa legge 150/2000: non è la legge dei giornalisti o per i giornalisti, ma è la legge per i comunicatori perché ai giornalisti è riservato soltanto l’articolo 9 e con il verbo della discrezionalità: possono essere istituiti uffici stampa anche in forma consorziata. Questo significa che i vertici volitivi potrebbero pure non usare gli uffici stampa. D. Cosa che accade… R. Certo perché è la comunicazione che ha maggiore forza e maggiore rigore. D. Hai detto dovrebbe andare a regime… R. Sì, in genere io uso sempre il condizionale. La comunicazione ha maggiore forza ma io sono per l’informazione perché fornisce alla collettività la valenza e la credibilità che solo le notizie fondate sul vero possono avere La comunicazione può essere pure quella propagandistica o pubblicitaria che ha un suo fine. D. Perché la legge 150/2000 è stata fatta così fumosa? R. Perché è una legge trasversale. Ed è in definitiva una legge di compromesso tra due o tre linee di pensiero. Questa legge porta il nome di Frattini e di Bisceglie. Solo che ha passato il vaglio di diverse valutazioni. D. Perché l’opportunità offerta dalle amministrazioni pubbliche di poter dialogare in modo costruttivo con la gente non è stata accolta in modo adeguato? R. Perché il dialogo con la gente viene fatto attraverso gli Urp, gli uffici relazioni con il pubblico. D. Sono preparati secondo te? R. Per la mia esperienza personale posso dire che i funzionari dello Stato sono preparati e conoscono molto bene la materia di loro competenza. D. Stanno anche facendo corsi di formazione... R. Quella che ieri chiamavamo l’aggiornamento adesso si chiama formazione permanente. Cioè tu devi preparare i funzionari pubblici a quelle che sono le esigenze della società del terzo millennio. Ed è una società che vuole tutto e lo vuole immediatamente. D. Quali sono le professionalità richieste dagli enti pubblici? R. Dirigenti che sappiano ben applicare le norme che fornisce il legislatore e che sappiano poi anticipare quello che può essere di necessità del cittadino. L’ufficio stampa è un grande supporto, potrebbe essere un centro motore dell’attività. D. Che cosa chiede il Gruppo nazionale giornalisti uffici stampa? R. Prima cosa che la fase transitoria non venga prorogata come qualcuno vorrebbe fare. In secondo luogo che negli uffici stampa ci siano solamente gli iscritti all’Albo dei giornalisti: professionisti o pubblicisti perché garantiscono la deontologia e la correttezza dell’informazione. Perché loro rispondono a un codice e domani potrebbero rispondere in modo disciplinare all’ordine professionale. Per inviare materiale e informazioni: comunicateneo@igorrighetticomunicazione.It  
     
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