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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Febbraio 2005
 
   
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  VARATO IL PIANO SANGUE E PLASMA IN LOMBARDIA SIAMO OLTRE L'AUTOSUFFICIENZA. I DONATORI SONO PIÙ DI 223.000  
   
  Milano, 2 febbraio 2005 - Un piano sangue e plasma, quello approvato dal Consiglio regionale su proposta dell'assessore alla Sanità Carlo Borsani, che non solo garantisce l'autosufficienza in Lombardia ma consente anche di "aiutare" le Regioni che ne sono carenti e di intervenire a livello internazionale. Nel 2003 in Lombardia sono state raccolte 504.896 unità di sangue e aferesi, dalle quali sono state prodotte e trasfuse 598.357 unità di emocomponenti. I donatori, in continua crescita, sempre nel 2003, sono stati 223.389. Il piano, quinquennale, prevede anche la creazione di una Banca regionale per il sangue raro, per la raccolta di unità di globuli rossi per casi complessi di immunizzazione eritrocitaria, presìdi appositi per la prescrizione di farmaci antiemofilici, presidi per le anemie congenite e i centri di riferimento regionale per le cellule staminali emopoietiche. Gli aspetti più qualificanti riguardano la programmazione della raccolta e dell'uso del sangue a livello di ciascuno dei 15 Dipartimenti di medicina trasfusionale distribuiti sul territorio, del prelievo e della distribuzione delle sacche di sangue, con l'introduzione di protocolli operativi per l'uso sempre più appropriato di questa preziosa risorsa e con il sostegno alle associazioni e alle federazioni di donatori. Ciascun Dipartimento sarà autonomo nel raggiungimento degli obiettivi previsti dalla programmazione regionale che prevedono, appunto, di garantire l'autosufficienza per ciascuna zona ma anche una produzione di sangue e di emoderivati in più, nella prospettiva di aiuto ad altre Regioni carenti e per la partecipazione a programmi di solidarietà internazionale. Nel piano rappresentano una voce significativa gli aspetti della prevenzione e della salute dei donatori volontari e dei pazienti trasfusi. Infatti vengono rilanciate tutte le misure che garantiscono la sicurezza delle trasfusioni, dagli accertamenti sanitari periodici alla esecuzione dei test più sensibili, ai controlli più accurati sui riceventi. "In una Regione autosufficiente e in grado di aiutare anche i pazienti di altre regioni e di paesi extraeuropei che hanno gravi problemi in questo campo - commenta l'assessore Borsani - puntiamo sempre più sul 'buon uso' del sangue. Questo è infatti l'obiettivo che caratterizza il Piano, con sempre maggior tutela del momento della raccolta e della lavorazione e con un maggiore appropriatezza, appunto, nell'uso stesso".  
     
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