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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Febbraio 2005
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TV: GASPARRI, LA QUALITA' NON DEVE COINCIDERE CON LA NOIA |
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Roma, 3 febbraio 2005 - ''La qualità non deve essere talmente qualitativa da non essere compresa. E' necessario esprimere contenuti puntando all'interattività col pubblico. Chi torna a casa dopo una giornata di lavoro deve fruire della qualità in maniera assorbibile, la qualità non deve coincidere con la noia'', è quanto ha dichiarato il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, intervenendo a un incontro-dibattito alla Camera dei Deputati su ''La Fiction per il sociale e il Sociale per la Fiction''. ''Bisogna invitare il mondo della creatività ad abbinare alcuni temi a una fruzione godibile, che è poi quello che è successo con i temi religiosi, o con l'esaltazione del ricordo di tragedie del passato per condannarle con più forza'', continua il Ministro e aggiunge: ''Non si può abolire l'auditel, la tv ha un suo valore e chi investe deve sapere dove lo sta facendo, ma non per questo bisogna esserne schiavi. Tutti invocano qualità -prosegue Gasparri-, ma appena si perde qualche punto di share parte la critica. E' vero che la critica deve essere libera, ma non si può invocare un giorno una cosa e il giorno dopo vituperarla. Uno dei più furbi, a questo proposito, è stato Arbore: ha scelto una fascia oraria strana e sostiene che 'meno siamo meglio stiamo' ''. ''Non condivido l'elogio dei tempi passati per partito preso. Se guardo al panorama attuale credo che, rispetto a 30-40 anni fa ci siano più possibilità d'accesso, e questo pluralismo dell'offerta rende più difficile conquistare il pubblico. Anzi la possibilità d'accesso è talmente forte che quelli bravi sono insidiati da chi si vuole improvvisare. Tutti vogliono fare fiction, pensano sia una cosa facile, e, invece non è così'', ha detto Gasparri. ''Oggi stando comodamente seduti sul divano -ha proseguito il Ministro delle Comunicazioni- si può accedere a quattro piattaforme televisive, quella analogica, del digitale terrestre, satellitare e a fibra ottica. E i temi sociali non mancano, anche se dovrebbero essere di più. Penso a Nonno Libero che ha fatto per gli anziani molto più di tante campagne di solidarietà. Recentemente, su Raiuno, è stato trattato il tema dell'anoressia, registrando 7 milioni di telespettatori, a dimostrazione del fatto che anche temi delicati e importanti riescono a sfondare le barriere dell'ascolto. La tv offre pagine positive. Certo, ci sono anche i reality. I sondaggi lo negano,ma la gente li guarda. Ho chiesto a Confalonieri il perchè e lui mi ha detto che la risposta è forse nel fatto che oggi questi programmi sostituiscono il pettegolezzo di portineria''. ''Non sono a favore del monopolio, nè dell'oligopolio, ma credo che aziende troppo piccole non possano fare grossi investimenti -ha continuato il Ministro-. Dobbiamo evitare di spezzettare tutto, così da poter proporre sul mercato anche una produzione culturale 'made in Italy'. E' giusto non subordinare la cultura alla logica di mercato, ma non può nenache avvenire il contrario. Lo Stato può dare una mano, il governo, infatti, dà risorsealla fiction, ma sono le realtà televisive che devono investire''. Secondo Gasparri ''bisogna discutere con i nuovi soggetti presenti in questo settore. Ho parlato con Murdoch, mi ha detto che si impegnerà a investire nell'industria culturale italiana, perchè se si entra nella cultura di un paese il pubblico può riconoscersi in un prodotto più facilmente. Mi auguro che i nuovi investitori possano gratificare chi ha idee''. E a proposito della fiction ''Cuore nel Pozzo'', che andrà in onda il 6 e il 7 febbario su Raiuno per celebrare, per la prima volta quest'anno il 10 febbario, la giornata del Ricordo dei martiri delle foibe, Gasparri ha detto: ''Manderò una lettera alle emittenti televisive per sensibilizzare il tema delle foibe, così come è stato fatto il 27 gennaio per la Giornata della Memoria. Non è un obbligo, nè un vincolo, solo la voglia, da parte del governo, di sensibilizzare la gente a certi temi''.
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