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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Febbraio 2005
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IMPRESE: LE SOCIETÀ DI CAPITALE GUIDANO LA CRESCITA DEL SISTEMA ITALIA NEL 2004 ALTRE 90MILA IMPRESE IN PIÙ, 48MILA SONO SOCIETÀ IL LAVORO AUTONOMO RESISTE GRAZIE AGLI IMMIGRATI: 1 NEO-IMPRENDITORE SU 3 VIENE DA UN PAESE NON UE.
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Roma, 3 febbraio 2004 – Sono 5.997.749 le imprese che, alla fine del 2004, risultano registrate presso il Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio italiane. Nell’anno da poco concluso sono state 425.510 le imprese che hanno aperto i battenti, a fronte delle quali 335.145 hanno cessato di operare. Il saldo complessivo, il migliore degli ultimi sette anni, è risultato pertanto positivo per 90.365 unità, un terzo delle quali ha un titolare immigrato da Paesi non appartenenti all’Unione Europea. Il tasso di crescita annuale è stato pari all’1,53% del totale delle imprese registrate (il 2,17% se non si tiene conto del settore agricolo). Fallimenti stabili e meno liquidazioni rispetto al 2003. Sono questi i principali risultati che emergono dai dati diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (tutti i dati sono disponibili sul sito www.Infocamere.it “Il tessuto imprenditoriale del Paese continua a rafforzare la sua trama – ha detto il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, illustrando i dati di Movimprese 2004 – e conferma di avere voglia di competere e di svolgere un ruolo guida nel progresso sociale. Avere più società di capitali significa poter contare su imprese più forti, perché più organizzate e quindi potenzialmente più competitive. D’altro canto, i dati evidenziano come la crescita del lavoro autonomo sia legata in maniera sempre più significativa alle imprese costituite da imprenditori immigrati. L’impresa è dunque un potente fattore di integrazione sociale, di dialogo tra le culture, oltre che di creazione di benessere a tutti i livelli. Questa iniezione di fiducia – ha detto il presidente di Unioncamere – non deve però far dimenticare che vanno migliorate alcune condizioni di sistema per consentire alle imprese di restare sul mercato in termini competitivi. Penso in particolare ad una pubblica amministrazione più semplice e capace di affiancare le imprese, ad un legame più stretto tra ricerca tecnologica e innovazione nei prodotti e nei processi aziendali, alla finanza di progetto per le infrastrutture, ad una rete veramente coesa e organizzata al servizio dell’internazionalizzazione e del turismo. Sono queste peraltro – ha concluso Carlo Sangalli - le proposte che l’Unioncamere ha avanzato in vista del varo del provvedimento sulla competitività”. Il Quadro Generale Da quest’anno Movimprese include stabilmente l’universo delle imprese agricole nella presentazione dei risultati[1], con alcuni effetti statistici degni di nota sui diversi fenomeni demografici analizzati dall’indagine. In termini strutturali, l’inclusione dell’Agricoltura accresce l’incidenza delle Ditte individuali (largamente prevalenti, con il 92,0% tra le imprese agricole) che era pari al 51,9% fra le imprese extra-agricole e che ora è pari al 58,2% sul totale di tutte le imprese. Conseguentemente si riduce il peso di tutti gli altri tipi di impresa costituiti adottando una qualche forma societaria. In termini congiunturali, l’inclusione delle imprese agricole tende ad aumentare il fenomeno delle cessazioni: l’agricoltura è un settore tradizionale nel quale cresce continuamente la produttività e che, insieme a profonde trasformazioni, negli ultimi anni conosce una continua riduzione del numero delle aziende, diminuite tra il 1998 e il 2004 del 18,1% (mediamente oltre 28.000 unità all’anno). Anche tenendo conto di questa novità, il 2004 (vedi la tavola 1), si afferma come il migliore degli ultimi sette anni, sia in termini di nuove iscrizioni sia in termini di saldo attivo, facendo registrate un tasso di incremento delle imprese praticamente pari a quelli del 2000 e del 2001. Tabella 1 – Andamento demografico delle imprese italiane nel periodo 1998-2004 (tutti i settori) Anno | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo | Tasso di Crescita | 1998 | 408.475 | 368.023 | 40.452 | 0,74% | 1999 | 390.074 | 313.345 | 76.729 | 1,39% | 2000 | 403.408 | 316.632 | 86.776 | 1,55% | 2001 | 421.451 | 331.713 | 89.738 | 1,57% | 2002 | 417.204 | 347.074 | 70.130 | 1,21% | 2003 | 389.342 | 317.553 | 71.789 | 1,23% | 2004 | 425.510 | 335.145 | 90.365 | 1,53% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le Dinamiche Per Forma Giuridica L’anno 2004 conferma due fenomeni: una ormai consolidata dinamica di lungo periodo (la crescente rilevanza, in termini assoluti e relativi, delle società di capitale), e una dinamica più recente (la tenuta, in termini assoluti, delle ditte individuali). La tabella 2 illustra come, nell’arco dei sette anni considerati, le società di capitale abbiano accresciuto complessivamente di 3,7 punti percentuali il proprio peso sul totale delle imprese registrate; contemporaneamente le ditte individuali hanno visto ridursi di 4 punti percentuali il proprio peso sul totale. Tabella 2 – Evoluzione dello stock delle imprese registrate ripartito per forma giuridica (valori percentuali, tutti i settori) Anno | Società di capitale | Società di persone | Ditte individuali | Altre forme | Totale | 1998 | 14,2 | 20,5 | 62,2 | 3,1 | 100,0 | 1999 | 14,8 | 20,7 | 61,4 | 3,1 | 100,0 | 2000 | 15,4 | 20,9 | 60,5 | 3,2 | 100,0 | 2001 | 16,2 | 20,9 | 59,6 | 3,3 | 100,0 | 2002 | 16,7 | 20,8 | 59,3 | 3,2 | 100,0 | 2003 | 17,3 | 20,8 | 58,6 | 3,3 | 100,0 | 2004 | 17,9 | 20,6 | 58,2 | 3,3 | 100,0 | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese L’accresciuto peso delle società di capitale è confermato da un altro dato che, dal punto di vista dei flussi, illustra l’accrescersi del loro peso: in tutti i sette anni le società di capitale spiegano più del 50% del saldo annuale complessivo, dal minimo del 50,3% avuto nel 1999, al massimo del 73,1% registrato nel 2002. Lo scorso anno le società di capitale hanno determinato il 53,1% del saldo complessivo tra imprese nate e imprese cessate. La tabella 3 (che isola la dinamica dei saldi fra imprese di nuova iscrizione e cessate) conferma d’altro canto la tenuta in valore assoluto del saldo delle ditte individuali, in virtù della quale negli anni recenti si registra stabilmente una serie positiva di saldi tra imprese iscritte e cessate. Il fenomeno inizia nel 1999 (dopo il forte saldo negativo del 1998 influenzato in particolare dalle molte imprese agricole cessate), e si fa chiaro a partire dal 2001 quando spiega con 2.146 unità il 2,4% del saldo complessivo, per salire al 4,5% nel 2002 (3.129 unità), all’8,9% nel 2003 (6.424 unità) per arrivare al 29,6% (26.728 unità) nell’anno da poco concluso, grazie in particolare alla crescita di ditte individuali nel commercio al dettaglio. Tabella 3 – Andamento del saldo annuale delle imprese ripartito per forma giuridica Anno | Società di capitale | Società di persone | Ditte individuali | Altre forme | Totale | 1998 | 29.351 | 34.036 | -27.788 | 4.853 | 40.452 | 1999 | 38.565 | 29.269 | 1.694 | 7.201 | 76.729 | 2000 | 46.713 | 27.251 | 1.450 | 11.362 | 86.776 | 2001 | 58.468 | 20.985 | 2.146 | 8.139 | 89.738 | 2002 | 51.293 | 11.366 | 3.129 | 4.342 | 70.130 | 2003 | 48.552 | 12.415 | 6.424 | 4.398 | 71.789 | 2004 | 47.976 | 13.680 | 26.728 | 1.981 | 90.365 | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimpresele Dinamiche Per Circoscrizione Territoriale La distribuzione dei principali dati anagrafici fra le quattro grandi circoscrizioni territoriali sottolinea la stabilità di fondo del sistema italiano delle imprese, cui corrisponde tuttavia una più marcata dinamica rilevabile se si osserva da vicino l’evoluzione a livello settoriale. Dal punto di vista della demografia delle imprese, la situazione strutturale è illustrata dal seguente prospetto che mette a confronto i dati del 2004 con quelli del 1998. Tabella 4 - Distribuzione territoriale delle imprese registrate | 1998 | 2004 | | Valori assoluti | Valori % | Valori assoluti | Valori % | Nord-ovest | 1.450.530 | 26,3 | 1.578.907 | 26,3 | Nord-est | 1.146.811 | 20,8 | 1.200.462 | 20,0 | Centro | 1.133.995 | 20,5 | 1.226.000 | 20,5 | Sud e Isole | 1.785.247 | 32,4 | 1.992.380 | 33,2 | Italia | 5.516.583 | 100,0 | 5.997.749 | 100,0 | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimpresecome mostra la tabella, il peso delle circoscrizioni Nord-ovest e Centro resta stabile, mentre alla riduzione del Nord-est (-0,8 punti percentuali) corrisponde un pari aumento della circoscrizione Sud e Isole. In termini relativi, dunque, le dinamiche complessive risultano modeste. Risultano però meno modeste se si fa riferimento all’incremento registrato nell’arco dei sette anni presi in esame. Questo, infatti, è pari a 481.166 unità in termini assoluti e all’8,7% in termini relativi. Tale incremento (e qui entrano in gioco le dinamiche dei diversi settori produttivi), è completamente dovuto agli incrementi dei settori extra-agricoli. In questa prospettiva, l’aumento delle imprese nella circoscrizione Sud e Isole contribuisce per il 43,0% alle 481.166 unità in più, indicando indirettamente che anche l’incremento delle imprese extra-agricole nel Mezzogiorno si è mantenuto superiore – in termini relativi ed assoluti – a quello di tutte le altre circoscrizioni e non solo nel 2004. La tabella n.5 mette a confronto per gli anni 2001 e 2004 i flussi che determinano gli stock a livello territoriale. Tabella 5 – Confronto intertemporale in termini relativi fra il valore dei flussi demografici di imprese nelle quattro grandi circoscrizioni territoriali | 2001 | 2004 | | Iscrizioni | Cessazioni | Saldi | Iscrizioni | Cessazioni | Saldi | Nord-ovest | 26,9 | 26,4 | 28,8 | 27,4 | 27,5 | 26,7 | Nord-est | 19,4 | 22,1 | 9,4 | 19,7 | 21,2 | 14,2 | Centro | 21,1 | 20,3 | 23,9 | 20,7 | 20,8 | 20,4 | Sud e Isole | 32,6 | 31,2 | 37,9 | 32,2 | 30,5 | 38,7 | Italia | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le Dinamiche Settoriali Nel 2004 i saldi più elevati, in termini assoluti, sono stati registrati nel settore delle costruzioni (29.855 unità), in quello dei servizi alle imprese (22.651 unità), nel settore del commercio (18.555 unità) e in quello degli altri servizi pubblici, sociali e personali (7.562 unità). Questi quattro settori determinano da soli l’84,7% del saldo complessivo. In termini relativi (tralasciando i quattro settori di dimensione inferiore alle 20.000 imprese), i migliori incrementi sono stati conseguiti da sanità e altri servizi sociali (5,5%); servizi alle imprese (4,1%); costruzioni (4,0%); altri servizi pubblici sociali e personali (3,3%); alberghi e ristoranti (2,7%); trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (2,3%): tutti risultati nettamente migliori dell’incremento medio nazionale. La tabella n.6 mostra come siano variati nell’arco dei sette anni (per i quali è possibile il confronto con l’inclusione dell’agricoltura), i pesi dei singoli settori nell’universo delle imprese registrate e, al tempo stesso, offre una misurazione in termini percentuali dell’incremento verificatosi nello stesso arco di tempo. Tabella 6 – Confronto del peso dei settori (valori assoluti e percentuali) nel 1998 e nel 2004 e relative variazioni percentuali Settori | 1998 | 2004 | Variazioni % 1998-2004 | Imprese registrate | Peso % | Imprese registrate | Peso % | Settori principali per numerosità | | Commercio | 1.506.295 | 27,3 | 1.581.817 | 26,4 | 5,0 | Agricoltura | 1.092.525 | 19,8 | 972.940 | 16,2 | -10,9 | Costruzioni | 621.180 | 11,3 | 771.432 | 12,9 | 24,2 | Manifatturiero | 740.492 | 13,4 | 752.188 | 12,5 | 1,6 | Totale Parziale | 3.960.492 | 71,8 | 4.078.377 | 68,0 | 3,0 | | Altri settori del terziario | | Att. Immobiliari, noleggio, informatica… | 460.949 | 8,4 | 581.272 | 9,7 | 26,1 | Alberghi e ristoranti | 256.180 | 4,6 | 285.118 | 4,8 | 11,3 | Altri servizi pubblici, sociali e personali | 220.995 | 4,0 | 240.039 | 4,0 | 8,6 | Trasporti e comunicazioni | 201.630 | 3,7 | 212.943 | 3,6 | 5,6 | Intermed. Monetaria e finanziaria | 90.589 | 1,6 | 108.008 | 1,8 | 19,2 | Sanità e altri servizi sociali | 19.844 | 0,4 | 25.213 | 0,4 | 27,1 | Istruzione | 13.848 | 0,3 | 18.939 | 0,3 | 36,8 | Totale Parziale | 1.264.035 | 22,9 | 1.471.532 | 24,5 | 16,4 | | | | | | | Altri settori | 21.083 | 0,4 | 21.592 | 0,4 | 2,4 | Imprese non classificate | 270.973 | 4,9 | 426.248 | 7,1 | 57,3 | Totale | 5.516.583 | 100,0 | 5.997.749 | 100,0 | 8,7 | | | | | | | | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese I quattro principali settori per numerosità di imprese sono aumentati nei sette anni del 3,0%, molto meno della crescita nazionale complessiva (+8,7%). Ciò è dipeso soprattutto dal rallentamento della crescita delle imprese manifatturiere (solo +1,6%), di quelle del commercio (+5,0%), e dalla forte diminuzione delle imprese agricole (-10,9%), legata alla continua riduzione delle superfici destinate ad uso agricolo e, in minor misura, ai modesti processi di accorpamento dei fondi agricoli. Fa eccezione il settore delle costruzioni (+24,2%), cresciuto ad un ritmo quasi tre volte superiore a quello medio nazionale; crescita probabilmente legata alle peculiari caratteristiche del patrimonio abitativo nazionale (e alle cure che esso richiede), che alimentano un “naturale” ruolo delle attività di ristrutturazione, ammodernamento, risanamento, manutenzione, spesso di carattere artigianale. Complessivamente, i quattro grandi settori vedono diminuire il loro peso dal 71,8% nel 1998 al 68,0% nell’anno da poco concluso (-3,8 punti percentuali). Il gruppo dei servizi alle persone e quello dei servizi alle imprese (ad esclusione dei trasporti che sembrano muoversi parallelamente con il settore del commercio, solo +5,6% nei sette anni), insieme al settore dei servizi pubblici, sociali e personali, registrano una crescita relativa superiore al valore medio nazionale: dall’11,3% del settore alberghi e ristoranti al 26,1% del settore attività immobiliari, noleggio di attrezzature, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali (esattamente il triplo dell’aumento medio nazionale), al 36,8% del minuscolo settore dell’istruzione. Complessivamente i servizi, nell’arco di sette anni, passano da un peso del 22,9% a quello del 24,5% (+1,6 punti percentuali, cui corrisponde una variazione dello stock del 16,4%). La Crescita Delle Imprese E Il Ruolo Degli Imprenditori Immigrati Negli ultimi anni è venuto assumendo crescente rilievo l’insediarsi sul territorio italiano di attività economiche gestite da titolari immigrati, provenienti prevalentemente dai Paesi dell’Europa dell’Est, del Nord-africa e dalla Cina. Con riferimento alle sole imprese costituite in forma di ditta individuale (per le quali alla forma giuridica corrisponde direttamente la persona fisica alla guida dell’azienda), Movimprese ha analizzato il fenomeno dell’imprenditoria cosiddetta “di immigrazione” mettendo a confronto la diffusione del fenomeno rispetto all’universo delle corrispondenti imprese individuali totali. La tabella n.7 mostra innanzitutto che la presenza di ditte individuali di immigrati tende a concentrarsi in pochi settori (commercio, costruzioni e attività manifatturiere): il saldo dei tre settori rappresenta, infatti, il 76,7% del saldo complessivo delle ditte individuali costituite da immigrati nel 2004. Un secondo importante aspetto da sottolineare riguarda il contributo dato dall’imprenditoria immigrata al saldo complessivo delle ditte individuali: su ha registrato nel 2004 un saldo positivo notevole (26.728 unità in più in dodici mesi) grazie ad un saldo attivo ancora più notevole delle ditte individuali di cui sono titolari cittadini di origine immigrata (30.983 unità), superiore al saldo complessivo dell’intera classe di imprese. Tabella 7 – Iscrizioni, cessazioni e saldi delle ditte individuali per settori nel 2004 Graduatoria dei saldi delle imprese con titolare immigrato e contributo % sul saldo totale Settori | Totale ditte individuali | | di cui con titolare immigrato | | Contributo % immigrati sul saldo totale | | Iscrizioni | Cessazioni | Saldi | | Iscrizioni | Cessazioni | Saldi | | | | | | | | | | | | Costruzioni | 55.865 | 35.683 | 20.182 | | 15.359 | 3.675 | 11.684 | | 57,9% | Commercio al dettaglio | 53.502 | 46.115 | 7.387 | | 13.213 | 2.841 | 10.372 | | 140,4% | Commercio all'ingrosso | 27.628 | 23.203 | 4.425 | | 2.723 | 1.003 | 1.720 | | 38,9% | Poste e telecomunicazioni | 2.136 | 507 | 1.629 | | 1.274 | 133 | 1.141 | | 70,0% | Trasporti terrestri | 7.268 | 8.508 | -1.240 | | 1.274 | 467 | 807 | | 65,1% | Altre attivita' professionali e imprenditoriali | 10.779 | 8.045 | 2.734 | | 1.367 | 570 | 797 | | 29,2% | Confezione di abbigliamento | 2.989 | 3.660 | -671 | | 1.616 | 954 | 662 | | 98,7% | Agricoltura | 33.772 | 49.686 | -15.914 | | 706 | 322 | 384 | | 2,4% | Industrie alimentari e delle bevande | 5.251 | 4.183 | 1.068 | | 604 | 276 | 328 | | 30,7% | Fabbr. E lavorazione di prodotti in metallo | 4.043 | 4.441 | -398 | | 552 | 266 | 286 | | 71,9% | Altri servizi pubblici, sociali e personali | 9.799 | 9.498 | 301 | | 581 | 306 | 275 | | 91,4% | Alberghi e ristoranti | 11.690 | 11.595 | 95 | | 731 | 475 | 256 | | 269,5% | Altro | 47.140 | 40.010 | 7.130 | | 3.918 | 1.647 | 2.271 | | 31,9% | Totale | 271.862 | 245.134 | 26.728 | | 43.918 | 12.935 | 30.983 | | 115,9% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese In alcuni settori questo fenomeno risulta determinante per la tenuta o la crescita dell’intero comparto. Ciò avviene nel settore del commercio al dettaglio, in cui il saldo determinato dagli immigrati (10.372 unità) supera da solo il saldo complessivo del settore (7.387 unità) e nel settore alberghi e ristoranti, dove le 256 unità in più con titolare immigrato superano da sole il saldo complessivo del comparto (95 unità). Il contributo degli imprenditori immigrati è significativo nei servizi di telecomunicazione (dove determina il 70% del saldo di imprese individuali), nel settore delle costruzioni (il 57,9% del saldo) e nel commercio all’ingrosso (il 38,9%). In alcuni casi, peraltro, il pur consistente saldo di imprese di immigrati non riesce a compensare la perdita di imprese nazionali, come nell’abbigliamento: le 662 imprese in più con passaporto straniero bilanciano solo a metà il saldo negativo di 1.333 imprese imprenditori italiani. Il Ricambio Nel Tessuto Delle Imprese: Liquidazioni E Fallimenti Un ulteriore, prezioso elemento di conoscenza dello stato del tessuto imprenditoriale viene dall’analisi dei loro stati di attività. In particolare, le dinamiche di entrata in stato di liquidazione o fallimento sono un termometro del loro stato di salute e, più in generale, di quello della congiuntura economica. Entrambe gli stati, infatti, preludono alla chiusura dell’attività, con l’importante differenza che la liquidazione rappresenta una fase fisiologica della vita dell’impresa, mentre il fallimento è indice di una fine dell’attività generalmente più traumatica. Dopo un triennio in discesa, i 9.306 fallimenti aperti nel 2004 confermano il lieve incremento fatto segnare già nel 2003. La spinta viene in particolare dalle attività manifatturiere e dai servizi alle imprese, mentre si conferma praticamente stabile il commercio, dopo un sensibile calo registrato nel triennio 2000-2002. Complessivamente, se rapportato al numero totale di imprese registrate, il fenomeno rimane stabile lungo tutto il quinquennio esaminato. Grafico 1 - Imprese entrate in fallimento per anno di apertura della procedura Settori | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | Commercio | 2.824 | 2.717 | 2.512 | 2.516 | 2.559 | Attività manifatturiere | 1.659 | 1.632 | 1.631 | 1.749 | 1.801 | Costruzioni | 1.295 | 1.243 | 1.152 | 1.183 | 1.275 | Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca | 709 | 735 | 747 | 730 | 804 | Alberghi e ristoranti | 513 | 517 | 479 | 567 | 635 | Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 260 | 292 | 287 | 344 | 370 | Altri servizi pubblici, sociali e personali | 179 | 187 | 173 | 173 | 227 | Altro | 2.435 | 1.847 | 1.900 | 1.728 | 1.635 | Totale | 9.874 | 9.170 | 8.881 | 8.990 | 9.306 | Peso % sullo stock delle imprese registrate | 0,17% | 0,16% | 0,15% | 0,15% | 0,16% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Diverso andamento mostra il fenomeno delle imprese che hanno avviato negli anni scorsi un procedimento di liquidazione dell’attività. Il 2004 segna infatti una significativa riduzione nel ricorso alla liquidazione rispetto all’anno precedente: 65.122 casi contro i 70.752 del 2003. Nel 2004 la diminuzione delle procedure di liquidazione ha interessato praticamente tutti i settori, mentre a livello complessivo il loro peso sul totale delle imprese registrate fa segnare una riduzione apprezzabile rispetto all’andamento pressoché stabile dei quattro anni precedenti. Grafico 2 - Imprese entrate in liquidazione per anno di apertura della procedura Settori | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | Commercio | 12.865 | 14.185 | 13.134 | 14.166 | 13.447 | Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca | 9.493 | 10.740 | 11.269 | 12.157 | 11.319 | Attività manifatturiere | 7.655 | 8.496 | 8.349 | 9.199 | 8.759 | Costruzioni | 6.511 | 7.162 | 6.953 | 7.241 | 6.899 | Alberghi e ristoranti | 3.088 | 3.639 | 3.499 | 4.101 | 3.995 | Altri servizi pubblici, sociali e personali | 1.959 | 2.091 | 2.047 | 2.217 | 2.289 | Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 1.292 | 1.492 | 1.571 | 1.745 | 1.757 | Altro | 19.618 | 21.557 | 20.572 | 19.926 | 16.657 | Totale | 62.481 | 69.362 | 67.394 | 70.752 | 65.122 | Peso % sullo stock delle imprese registrate | 0,34% | 0,37% | 0,35% | 0,34% | 0,28% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Riepiloghi Nati-mortalita' Delle Imprese Per Aree Geografiche - Anno 2004 | Iscrizioni | Cessazioni | Saldi | Stock | Stock | Tasso di | Tasso di | Regioni | | | | 31.12.2004 | 31.12.2003 | crescita 2004 | crescita 2003 | | | | | | | | | Piemonte | 33.855 | 29.425 | 4.430 | 460.540 | 455.959 | 0,97% | 0,64% | Valle D'aosta | 976 | 912 | 64 | 14.731 | 14.667 | 0,44% | -0,24% | Lombardia | 68.883 | 51.610 | 17.273 | 938.262 | 920.369 | 1,88% | 1,38% | Trentino A. A. | 6.478 | 5.622 | 856 | 108.730 | 107.849 | 0,79% | 0,76% | Veneto | 34.987 | 29.629 | 5.358 | 506.591 | 500.940 | 1,07% | 0,56% | Friuli V. G. | 7.442 | 6.817 | 625 | 115.913 | 115.214 | 0,54% | -0,13% | Liguria | 12.627 | 10.281 | 2.346 | 165.374 | 162.970 | 1,44% | 0,63% | Emilia Romagna | 34.857 | 28.903 | 5.954 | 469.228 | 463.015 | 1,29% | 0,87% | Toscana | 30.253 | 23.648 | 6.605 | 409.838 | 403.020 | 1,64% | 1,30% | Umbria | 6.022 | 4.864 | 1.158 | 93.016 | 91.849 | 1,26% | 0,98% | Marche | 11.918 | 10.072 | 1.846 | 175.413 | 173.518 | 1,06% | 0,71% | Lazio | 40.035 | 31.197 | 8.838 | 547.733 | 538.659 | 1,64% | 2,59% | Abruzzo | 9.896 | 7.758 | 2.138 | 147.624 | 145.409 | 1,47% | 1,35% | Molise | 2.428 | 2.202 | 226 | 36.689 | 36.451 | 0,62% | -0,10% | Campania | 38.168 | 27.622 | 10.546 | 533.520 | 522.855 | 2,02% | 1,74% | Puglia | 26.722 | 21.925 | 4.797 | 391.653 | 386.758 | 1,24% | 0,59% | Basilicata | 3.239 | 3.073 | 166 | 63.025 | 62.847 | 0,26% | -0,44% | Calabria | 14.614 | 7.900 | 6.714 | 181.344 | 174.609 | 3,85% | 2,26% | Sicilia | 30.813 | 23.464 | 7.349 | 468.193 | 460.711 | 1,60% | 1,45% | Sardegna | 11.297 | 8.221 | 3.076 | 170.332 | 167.214 | 1,84% | 2,28% | | | | | | | | | Aree geografiche | | | | | | | | Nord-ovest | 116.341 | 92.228 | 24.113 | 1.578.907 | 1.553.965 | 1,55% | 1,07% | Nord-est | 83.764 | 70.971 | 12.793 | 1.200.462 | 1.187.018 | 1,08% | 0,63% | Centro | 88.228 | 69.781 | 18.447 | 1.226.000
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