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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Febbraio 2005
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ARMANDO CARRARA A MIRA CON LA PRIMA NAZIONALE DE "IL DIAVOLO E L'ACQUASANTA" |
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Mira (Ve), 3 febbraio 2005 - Dopo lo spettacolo di Roberto Citran, una nuova prima nazionale per il cartellone di "Veneto d'autore" di Villa dei Leoni. Domenica 6 febbraio alle 17 Armando Carrara presenta "Il Diavolo E L'acquasanta", da lui scritto e interpretato, una nuova produzione de La Piccionaia - I Carrara. Il lavoro di Armando Carrara, presentato nei mesi scorsi al pubblico in alcune tappe di anteprima, riprende autori noti e meno noti come punti di partenza di una narrazione orale e teatrale. In scena, un curato di campagna alle prese con i contadini e gli emigrati di un Veneto ormai remotissimo, ma che fa bene ricordare, per uno spettacolo che diverte e commuove. "Veneto d'autore" è un progetto dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Mira e La Piccionaia-i Carrara. "La scelta di presentare in questo cartellone la nuova prima nazionale della Piccionaia - sottolinea l'assessore Massimo Zuin - è ancora una volta segno dell'attenzione che Villa dei Leoni dedica alla produzione teatrale veneta". Armando Carrara "Il Diavolo E L'acquasanta" scritto e interpretato da Armando Carrara produzione La Piccionaia - I Carrara "Il Diavolo E L'acqua Santa" è il diario di un curato di campagna alle prese con i contadini e i montanari di un Veneto ormai remotissimo a pochi decenni di distanza. Un lavoro che nasce da un profondo rispetto verso un passato nel quale si possono leggere sia le radici di un benessere recente, quanto le preoccupazioni e le ansie che accompagnano questo benessere. La voce di un 'Don Giuseppe' ideale si fa sentire dal pulpito, forte ed autorevole, umana e investita di una missione di 'pastore' intesa quasi letteralmente. Ad essa fanno da contrasto le voci dei parrocchiani in confessione, le lettere dei parrocchiani emigrati, in un mosaico di storie con la s minuscola ricamate col filo della memoria. Ne risulta una cultura in cui il rapporto con Dio è un termine costante di riferimento in una esistenza a stretto contatto con bisogni ed elementi primari, umido e secco, donne ed uomini, piante ed animali, vita e morte. Le vicende degli uomini, rifluiscono in quelle delle stagioni con le loro piogge e nevicate, in quelle degli animali e delle piante, degli oggetti con la loro tenacia e la loro consunzione. La narrazione stringe l'esistenza in unità e le dà senso, riduce all'osso la sparpagliata molteplicità delle cose e le unisce in un unico respiro che le pervade e viene da lontano. Non si tratta di nostalgia di un passato idealizzato ma di un "c'era una volta..." in cui proiettare ansie e desideri della vita di oggi. Armando Carrara riprende in questo lavoro autori noti e meno noti come punti di partenza di una narrazione orale e teatrale. Tra le guide di questo viaggio un ricordo affettuoso va a Pino Sbalchiero, lo scrittore vicentino che ha portato il microcosmo di Isola Vicentina a sistema di una intera trasformazione storica e sociale. Significativo un passaggio del testo, testimone dello spirito che permea questo lavoro: "Imparate a non giudicare mai i balordi e i poveri, che forse sono fra i migliori che abbiamo". Www.teatrovilladeileoni.it
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