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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2005
 
   
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  IL MAGICO MONDO DEL COUNTRY LIVING SI SPOSTA A GENOVA, DAL 24 AL 27 FEBBRAIO, PER CELEBRARE LA SECONDA TAPPA DEL PROGETTO “VIVERE COUNTRY PER UN ANNO” CHE, NEL 2005, PORTERÀ LA MANIFESTAZIONE IN GIRO PER L’ITALIA  
   
  Genova, 3 febbraio 2005 - Mister Country, alias Giancarlo Fabbi patron della Tolomeo S.r.l. Mostre & Eventi, ha da dieci anni un occhio di riguardo per coloro che amano assaporare i momenti della propria giornata in modo rilassato, autentico e sincero, pensando al proprio benessere sia fisico sia spirituale. Per questo motivo, ha lanciato il progetto “Vivere Country per un anno” che, nel corso del 2005, porterà la più importante fiera del country living in giro per l’Italia. Archiviata con un bilancio più che positivo l’esperienza di Modena (+10% di presenze) il viaggio continua alla volta di Genova dove si daranno appuntamento tutti coloro che si lasciano entusiasmare dalla creatività manuale, esprimendola con tecniche più svariate nei settori più variegati: dall’arte di decorare a quella di cucinare, dall’arte del cucire declinata nelle sue infinite potenzialità all’arte di creare con i fiori. Arte pura. Arte che ritorna ancora nella mostra mercato dell’artigianato artistico ligure, con l’esposizione dei capolavori realizzati secondo le regole dell’artigianato locale. Per questa tappa del progetto “Vivere Country per un anno” ritorna il grande laboratorio interattivo di “Creare in fiera” che a Genova festeggia la sesta edizione. “Creare in fiera” si presenta ai visitatori come un grande atelier dove poter sviluppare la creatività manuale: agli occhi del pubblico si aprirà un paradiso di capolavori per l’arredamento, il giardino, il proprio piacere personale per ricreare, all’interno della propria casa, l’atmosfera calda e avvolgente dello stile country. Gli oggetti in mostra, realizzati con tante curiose tecniche, dalle più semplici alle più elaborate, tutte divertenti, sono sì in vendita, ma soprattutto - e sta qui la genialità dell’iniziativa - si possono imparare a creare direttamente in fiera. Creare In Fiera - Dopo il grande successo dello scorso dicembre che ha visto avvicendarsi tra i padiglioni di Modena Fiere ben 115.000 visitatori (con un giorno in meno rispetto all’edizione precedente), torna “Creare in Fiera” che durante l’edizione invernale di Modena divide il palcoscenico con Country Life. Caratterizzata da un universo di tecniche in cui spaziare, “Creare in Fiera” si presenta come il più importante evento rivolto al sempre più vasto ed eterogeneo pubblico amante della creatività. Tra le tante: biedermeier (tecnica che consiste nel comporre, armonizzare e decorare con spezie e bacche, con perline e nastri per ottenere delicate decorazioni), cartonnage (tecnica che consente di creare oggetti mediante l'assemblaggio di carta e cartone), craquelè (tecnica di pittura che conferisce all’oggetto un effetto anticato), cucito classico e creativo, ricamo, decorazione, decoupage (tecnica che consiste nell’applicazione di immagini, disegni, fotografie ritagliate da giornali e riviste su oggetti di materiale diverso), embossing (tecnica usata per creare un rilievo nella carta pergamena). E poi ancora il faux finishing (una tecnica che combina colori per creare l’aspetto del tessuto), mosaico, pasta di sale, quilling (lavorazione della filigrana di carta), stamping, transfer art, trompe l’oeil, vetro e window color. E poi ancora tessuti e stoffe, candele, perline, paillettes, nastri, bigiotteria e accessori, oggetti lavorato in legno, paglia e ferro battuto, articoli da regalo, per la casa, per la cura del corpo e per il faidate. A questo settore sull'apprendimento e sull'approfondimento delle tecniche più diverse, si affiancano sezioni dedicate a stoffe e tessuti, manualistica e editoria specializzata, aguglieria e macchine per cucire, angoli dove trovare originali idee regalo, per la casa, per la cura del corpo e per il fai da te. M.m.a.a. – Mostra Mercato Di Artigianato Artistico L’artigianato artistico costituisce un enorme patrimonio culturale ed economico, rappresenta l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto Made in Italy nel mondo. L’artigiano opera in stretto rapporto con l’ambiente, la storia, i costumi e la cultura della sua regione, tanto da caratterizzare stili di vita, epoche e aree diversi. Per dare il proprio contributo alla valorizzazione dell’artigianato artistico ligure, i padiglioni di Genova Fiere ospiteranno un’esposizione di piccoli grandi capolavori, realizzati dagli artigiani locali che da sempre operano in modo da far emergere la ricchezza di proprio territorio nella sua totalità e tipicità. Ardesia, la pietra nera dalle mille facce. “Quando la natura ha inventato l'ardesia sapeva anche il posto giusto dove metterla; quel suo grigio ossidato in qualunque posto sarebbe triste, carico di una vecchia irreparabile malinconia. In Liguria, appena il sole la tocca, l'ardesia si accende, arde, questa è la sua luce favorevole; non una luce violenta lampante, ma la luce di qui, calma, tranquilla, amichevole, la stessa dei nostri olivi alacri e silenziosi”. V. G .Rossi. – Scrittore e Viaggiatore L’ardesia è una pietra elegante con cui si possono ricavare molti oggetti del nostro quotidiano, oggetti che arredano senza sfarzo ma con gusto, con la bellezza della semplicità, tipica dello spirito ligure. L’ardesia è talmente radicata nella cultura e nel paesaggio della Liguria da poter dire che non c'è Liguria dove non c'è ardesia. Lo pseudonimo “lavagna” deriva dalla cittadina del levante. È infatti alle sue spalle, esattamente nella Val Fontanabuona che sono presenti molte cave di questa pietra, e sono proprio gli artigiani della vallata a ricavarne oggetti, dai più comuni a piccoli grandi capolavori. L'ardesia è una pietra destinata a svariati usi e possiede alcune caratteristiche particolari: si divide con facilità in lastre, è impermeabile, ci si può scrivere sopra. Ed è proprio con questo materiale che si realizzavano le lavagne, le stesse che ci hanno visto protagonisti di più o meno brillanti interrogazioni a scuola. Pizzi al tombolo e merletti I pizzi macramè e al tombolo sono un'arte tutta ligure diventata ormai una rarità che, tuttavia, si può ancora ammirare nel Museo del Pizzo di Rapallo. A volte può capitare di vedere qualche donna anziana che incrocia i caratteristici legnetti sul tombolo e ne ricava merletti, mentre l'arte del macramè, il bordo di pizzo degli asciugamani, degli scialli e delle mantiglie, portata in Liguria dai crociati (che ne avevano appreso l’arte dagli arabi), è ormai una produzione delle nonne delle famiglie tigulline. La lavorazione del pizzo con fuselli e tombolo rappresenta il prodotto tipico dell’artigianato di Rapallo ed ha reso la città famosa nel mondo. Le donne rapallesi iniziarono ad eseguire merletti con l'intenzione di utilizzare quel filo avanzato ai mariti pescatori nel rimagliare le reti. Ben presto, però, impararono ad affinare la loro lavorazione, fino a farla diventare un'autentica arte. Crearono così un tipo di merletto unico: il famoso pizzo a "punto Rapallo", caratterizzato da disegni a trama molto fitta con forma o di seme o di fogliolina in rilievo. _ Il tombolo è un cuscino imbottito, rivestito in raso o in cotone, retto da un trespolo o da appoggiare alle ginocchia. La lavorazione dei pizzi si basa sull’intreccio di più fili raccolti, ad un’estremità, su piccoli fusi in legno di faggio tornito; l’altra estremità è invece fissata, con spilli, al tombolo dove è appuntato il cartone, con il disegno traforato, del pizzo che si deve realizzare. Il risultato è un disegno raffinatissimo e sfumato che ha ispirato anche molti pittori, tra i quali Rubens o Van Dick che hanno ritratto personaggi abbigliati sfarzosamente con pizzi e merletti assai simili a quelli liguri. Le sedie di Chiavari In Liguria i fitti boschi che ricoprono le zone interne hanno sempre fornito abbondante materia prima agli artigiani per le loro creazioni. Chiavari, un tempo fornitrice di remi alla Repubblica genovese, si è conquistata una grandissima fama per le sue sedie. La produzione di sedie nel golfo del Tigullio nasce intorno al primo Ottocento: nel 1807 il marchese Rivarola, governatore di Chiavari, tornò da Parigi e mostrò al falegname Gaetano Descalzi, detto il Campanino, (era nipote del campanaro della chiesa di Bacezza) alcune sedie portate dalla Francia. Il Campanino ne rimase talmente colpito che decise di dedicarsi unicamente alla creazione di sedie, che ben presto furono apprezzate in tutte le corti europee, dando così inizio ad una tradizione che continua ancora oggi. Purtroppo, però, come tutti i lavori tramandati negli anni, le famose "impagliatrici" sono rimaste estremamente poche. In Italia, ma anche all'estero, le “sedie chiavarine” sono diventate sinonimo di sedia leggera, ma non per questo meno resistente ed elegante. Sono caratterizzate da una linea snella ed arrotondata che rispetta la curvatura naturale del legno. Sono realizzate dalle abili mani dei maestri artigiani che utilizzano legno di ciliegio e di faggio che conferisce leggerezza, ma robustezza al tempo stesso. Il lavoro viene effettuato rigorosamente a mano, utilizzando piccoli attrezzi di ferro (spada, spadino, forbici). Il ferro battuto Tra le varie espressioni artistiche artigianali, quella della lavorazione del ferro vanta un’antichissima tradizione. Il lavoro del fabbro è un mestiere che ha bisogno di tanta passione e, soprattutto, di una notevole abilità tecnica coniugata con altrettanta capacità creativa. Visitando le botteghe artigiane, sparse sul territorio regionale, si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo, non solo per gli oggetti prodotti ma per l'atmosfera caratterizzata dai grandi fuochi dove ancora viene forgiato a mano il ferro incandescente. Il segreto del ferro battuto, infatti, sta nel suo fascino antico, fascino che resta immutato anche negli ambienti moderni, e che lo fa inserire perfettamente in qualsiasi tipo di arredo. Gli artigiani liguri, restando fedeli alle antiche lavorazioni eseguite esclusivamente "a mano", realizzano prodotti di gran solidità e fine design, con grande cura artistica e massima qualità. Www.fiera.ge.it  
     
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