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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2005
 
   
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  BASTA PLASTICA, ECCO LE NUOVE TECNOLOGIE PER LE BARCHE DEL FUTURO A SEATEC 2005 TRE GIORNI DI SEMINARIO CON LA RIVISTA VIA MARE E I PRODUTTORI DI MATERIALI COMPOSITI. DUE SCAFI REALIZZATI EX NOVO SUL POSTO E CONFRONTATI CON I VECCHI SISTEMI  
   
  Carrara, 3 febbraio 2005 - Come realizzare due nuove imbarcazioni con tecnologie innovative e materiali compositi alternativi alla plastica. E’ una dimostrazione in piena regola, con tanto di scafi costruiti sul posto, quella prevista dal workshop-seminario Compositi e Nautica: Check up sulle Caratteristiche dei Materiali Compositi, loro Applicazioni e Prospettive sull’Utilizzo in programma da oggi per tutti i tre giorni di Seatec 2005, la rassegna internazionale di Carrara dedicata alle tecnologie e alla subfornitura per la cantieristica navale e da diporto 3 – 5 febbraio, www.Sea-tec.it Le due imbarcazioni saranno realizzate con due diversi recentissimi sistemi. Il primo, chiamato Sprint, è basato su fibre asciutte e resine a matrice epossidica. L’altro è il sistema a infusione Sp. Entrambi sono utilizzati per creare di stampi per natanti e, appunto, non adottano soluzioni plastiche. Promotore del seminario la rivista Via Mare www.Viamare.it in collaborazione con Assocompositi, la nuova Associazione nazionale che riunisce le aziende dell’industria dei materiali compositi. Il round di oggi (ore 10 – 17) sarà essenzialmente teorico. Protagonisti Roberto Frassine (Politecnico di Milano) e una serie di manager chiamati a trattare vari argomenti: Fausto Silva (Lectra, tessuti per la nautica e i sistemi di taglio), Roberto Zanzottera (Belotti, modelli per stampi), Giovanni Manni (Wally Yacht, sistemi di progettazione) e Consorzio Cetma (ricerca e sviluppo). Nelle sessioni del 4 e 5 febbraio saranno invece messe a confronto pratico le due tecnologie Sprint e Sp. Protagonisti le aziende Belotti, F.lli Mugnaini, Lectra, Sp Systems, Tygavac e la stessa Seatec. Tecnici specializzati e alcuni video illustreranno le varie fasi di lavorazione degli stampi. Al termine della prova i due scafi saranno confrontati (peso, costo dei materiali, tempi di produzione, impatto ambientale) con un modello pre-esistente prodotto invece con la tecnica classica di laminazione wet. Le strutture interne saranno infine incollate con appositi adesivi agli scafi appena realizzati, secondo un processo sempre più diffuso nella produzione di imbarcazioni in composito a matrice epossidica. Scendendo brevemente nel dettaglio tecnico, Sprint è costituto da due strati di fibre asciutte separate da un film di resina epossidica pre-catalizzata. Per facilitare il posizionamento nello stampo, una faccia del laminato è trattata con un sottile film adesivo. A differenza dei materiali pre-impregnati tradizionali, le fibre Sprint restano asciutte e non impregnate fino alla fase di cottura. Questa caratteristica conferisce un ottimo flusso d’aria nel laminato, permettendo così di ottenere, con un processo di sacco a vuoto in forno, caratteristiche meccaniche e di finitura pari a quelle di un pezzo prodotto in autoclave. La nuova resina epossidica è studiata per la produzione di grossi e complessi stampi femmina in composito con fibre di carbonio o aramide. E’ caratterizzata da viscosità molto bassa e permette di ottenere caratteristiche meccaniche e termiche eccezionali. Questa resina è poco esotermica rendendo quindi possibile la produzione di laminati molto spessi, senza il rischio di un indurimento prematuro causato da generazione di calore durante la reazione chimica della resina.  
     
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