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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2005
 
   
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  LA SIAE FINISCE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E ALLA CORTE DEI CONTI IL CODACONS CHIEDE DI ACCERTARE I GRAVI FATTI  
   
  Roma, 3 febbraio 2005 - La Siae finisce alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti. Un esposto del Codacons, infatti, è stato presentato questa mattina in relazione ad alcuni gravi fatti che emergono da una nuova interrogazione parlamentare presentata dal Sen. Mauro Fabris (Udeur) al Presidente del Consiglio e ai Ministri dei beni culturali e dell’Economia. Si legge infatti nell’interrogazione: “Il Consiglio di Amministrazione della Siae ha determinato i compensi del Presidente e dei Consiglieri – tra cui anche quello del Consigliere di nomina ministeriale esperto di questioni giuridiche – in palese contrasto con la disposizione del decreto legislativo n.419/1999 che prevede che gli stessi siano determinati con decreto ministeriale; se sia vero che lo stesso compenso è tuttora percepito da un consulente personale del Presidente […] I Consiglieri di amministrazione, la cui nomina è stata annullata dal Consiglio di Stato, continuano a percepire i predetti compensi anche in seguito al deposito della sentenza del Consiglio di Stato avvenuta il 3 dicembre 2004 […] I consiglieri decaduti continuino a percepire ingenti ed ingiusti compensi addirittura dopo l’annullamento della loro nomina […] Un Consigliere di amministrazione disponga di una stanza con segreteria, disponga dell’utilizzo di un’auto aziendale e percepisca 70.000 euro annui, più 7.000 euro per l’incarico di segretario del Consiglio di Amministrazione, più una serie di rimborsi e gettoni di presenza per un ammontare stimato per la Società di altri 70.000 euro all’anno solo nel 2004, giungendosi così ad una cifra pari o superiore a 150.000 euro. […] Un Consigliere designato sia Direttore generale dell’Associazione Italiana Editori che intrattiene rapporti professionali ed economici disponendo addirittura dell’uso a titolo pressoché gratuito a Milano di locali e di uffici di proprietà della Siae. […] Il Consigliere di nomina ministeriale esperto di questioni giuridiche ha contribuito a farle assumere senza mai informare il Ministero vigilante sui comportamenti illegittimi del Consiglio di Amministrazione né ammonire, in qualità di giurista, i suoi Colleghi Consiglieri sulle illegittimità che si stavano e si erano compiute. […] Ha introdotto una nuova disciplina sulle filiali e sulle circoscrizioni mandatarie in palese contrasto con le disposizioni del regolamento generale della Società. […] I conti economici della Siae – frutto della gestione degli ultimi due anni – versano in gravissime condizioni al punto che, per far quadrare il bilancio preventivo del 2005, ad esempio, risulta necessario che non venga riconosciuto ai dipendenti l’aggiornamento Istat a causa dell’inflazione e che vengano effettuati tagli dell’ordine di milioni di euro alle provvigioni del mandatari. […] L’ufficio Multimediale ha stipulato un accordo che ha determinato una gravissima perdita per la Siae per la gestione dei diritti connessi. […] Il settore Musica nel suo complesso – dopo il solitario brusco rallentamento del 2002 – cresce nel 2003 del 6,5% in termini di diritti incassati, confermando null’altro che il trend di crescita già in atto dal 1999 ma che, nel corso del 2004, questo andamento, in base ai dati veri, sembra subire un rallentamento, attestandosi solo al +2,1%, facendo così venir meno i 14 milioni di euro in più di diritti da ripartire che si attendevano sulla base del trend di crescita degli ultimi anni; che la performance – di cui si è fatto vanto il maestro Migliacci sulla rivista patinata della Siae – della discografia per l’anno 2003 non è che la prosecuzione di un ritmo di crescita del 4-5% annuo che si è verificato sin dal 1999 e che, pertanto, l’aumento registrato per il 2003 ha, quindi, solamente recuperato il rallentamento verificatosi nel corso del 2002 ed è da ascriversi ad una naturale ripresa del mercato e non a specifiche azioni poste in essere dai vertici aziendali; che la quota di diritti televisivi appare gravemente in stallo da anni, a livelli inferiori rispetto ad altri grandi paesi europei, e che il miglioramento del 2003 è dovuto essenzialmente al recupero di diritti relativi ad anni precedenti (conguaglio Rai per 6,5 milioni di euro che rappresenta oltre metà dell’incremento registrato nell’emittenza); che la raccolta dei diritti relativi alla Classe Ii, ovvero ai brani musicali contenuti nelle opere cinematografiche, è calato nel 2003 del 2,6% dopo due anni in cui è cresciuta ad un tasso superiore al 10%, fermandosi a quota 12,8 milioni contro i 13,2 del 2002; che la crescita dei diritti per i supporti videografici e multimediali intercettati da parte della Siae nel 2003 (+43,7%) è sensibilmente inferiore all’effettiva crescita del mercato italiano, il cui valore è aumentato del 168%, e che in questo campo la Siae mostra dopo circa due anni dalla fine del commissariamento di non sapere neanche da dove cominciare e che, tenendo conto del trend di crescita del mercato, gli autori non si vedono ripartire ogni anno una consistente quota di diritti che maturano in base alla crescita del mercato; che il livello di diritti percepiti sotto la voce “copia privata” è ancora estremamente basso e che nei confronti delle altre realtà europee la Siae presenta un dato di raccolta dei diritti per copia privata pari a 0,10 euro per persona, circa un terzo rispetto a realtà in cui le Società degli Autori sono guidate in modo competente (ad esempio Francia 0,82 euro, Germania 0,29 euro, Spagna 0,28 euro) e che quindi la Siae mostra di non saper assicurare ai propri associati importanti risorse se si considera che, in valore assoluto, si tratterebbe di un dato di raccolta diritti di circa 6 milioni di euro per l’Italia contro, ad esempio, i 48 raccolti dalla Francia; […] L’organo amministrativo guidato dal maestro Migliacci, anche con riferimento al Fondo Pensione e al Fondo di Solidarietà, si è contraddistinto per una totale inerzia, pur essendo in possesso di tutte le informazioni per affrontare il drammatico problema dei due Fondi ed evitare che le relative perdite economiche, pari a svariati milioni di euro ripianati con il denaro degli autori, possa fra poco tempo portare la Società ad un vero e proprio crack finanziario, in maniera definitiva rispetto a quello che portò al commissariamento 5 anni orsono; che l’intero 2004 è trascorso senza che vedesse la luce un piano industriale strutturato di medio periodo, con strumenti di indirizzo e di monitoraggio dei progressi, nonostante sia noto il fatto che il primo atto di un Consiglio dovrebbe essere un piano chiaro ed allo stesso tempo impegnativo per chi lo promuove, ma a distanza di quasi due anni non è stato capace di vararlo mostrando la propria inadeguatezza; che la lussuosa e patinata rivista aziendale “Viva Verdi”, che ospita editoriali contenenti notizie non fondate, costa agli Associati e ai lavoratori Siae – cui però viene negato l’adeguamento inflattivo – più di un miliardo di vecchie lire”. L’associazione ha quindi chiesto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti di accertare i fatti perseguendo i responsabili per abuso e omissione di atti d’ufficio. Intanto questo pomeriggio la Commissione Cultura del Senato si riunirà per esprimere un parere circa la nomina del Sig. Franco Migliacci come Presidente della Siae. Il Codacons, analogamente a quanto avvenuto per la seduta della Camera, chiede alla Commissione di rendere pubblica la seduta, consentendo la partecipazione del Codacons e trasmettendo la riunione attraverso il circuito televisivo interno.  
     
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