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Notiziario Marketpress di
Venerdì 04 Febbraio 2005
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Web moda & tendenze |
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FILPUCCI PRIMAVERA ESTATE 2006 UNA PRECISIONE CHE SFIORA LA PERFEZIONE SURREALE E UNA TOTALE LIBERTÀ DI IMMAGINAZIONE |
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Aspetti essenziali, sottilmente sofisticati, raffinati, artefatti. Creano giochi di penombre e chiaroscuri. Uno stile non appariscente ma vibrante, frutto di sintesi raffinata, inafferrabile, cerebrale. Il filo è elaborato nel profondo e la sua anima affiora in superficie. Perfezione, pulizia, precisione dei materiali per creare uno stile elaborato, suggestivo, ricco di emozioni evocative, che vuole essere discreto e lascia trapelare desiderio di understatement. Alcuni fili extrasottili si addensano in superfici delicatissime, in una uniformità dal nitore quasi irreale, levigata, di incisiva e scultorea bellezza, di neoclassico rigore. Le compattezze vellutate si animano di rilievi impercettibili, come vibrazioni che increspano la superficie, per l’effetto di torsioni forzate e nervature impalpabili. La delicata discrezione contagia anche nuove tecniche di stampa, coloritura e sbiaditura, sfumature spray. Ma anche vivace e vitale sensibilità pittorica, impregnata di toni acuti, accesa di iridescenze metalliche, venature, effetti ossidati e screziati. Discrezione e microdimensioni. Finezze inverosimili sempre più in primo piano, ormai ampiamente applicate alla viscosa, che si trasferiscono per la prossima stagione anche ai cotoni ultrafini e ai lini “spirituali”. Per suggerire un look che avvolge e leviga il corpo, per creare in maglia finissima come un flessuoso e fascinoso involucro. Non possono mancare dalla collezione, sono la base della ricerca Filpucci, gli interessanti ibridi di fibre, quei mix di elementi silenziosi, di mischie da centellinare, di sofisticate fibre avantgarde da cui non si può prescindere per creare costruzioni estreme e sinuose, vitale sostegno di nuovi interessanti esemplari. Nascono effetti ombrosi, ispirati a “La Perfezione del Silenzio”, fané, perlati, graffiati, iridescenti, incipriati, porcellanati, sbiancati, traslucidi. Ispirati a una “Surreale Modernity” sono quegli aspetti rubati a memorie del mondo vegetale, toni di intensità variabile, cangianti, mimesi, pallori, delicate consistenze gommose, superfici imperlate di rugiada e umidità, oppure diafani rigori.
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