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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Febbraio 2005
 
   
  Pagina7-PolEst  
  LA FRANCIA IN CERCA DI AFFARI CON L'ESERCITO LIBICO.  
   
  International Herald Tribune, 7/2/2005
La Francia in cerca di affari con l'esercito libico.
Di Katrin Brennhold
Tripoli, Lybia: da quando le corse alle grosse speculazioni in questo stato paria, recentemente riabilitato, si sono intensificate, lo stesso è successo per la diplomazia francese. Solo dopo due mesi dalla prima, simbolica, visita ufficiale del Presidente Jaques Chirac alla Lybia, il Ministro francese alla difesa, Michèle Alliot-marie, si recò a Tripoli per firmare nella tarda serata di sabato scorso una lettera di intenti su cooperazione militare e approvvigionamento. Già prenotato per inizio aprile è il Ministro del commercio Francois Loos, che intende partecipare alla fiera internazionale commerciale a Tripoli. Anche il Ministro dell'industria Patrick Devedjian sta prgrammando un viaggio. La Lybia, lungamente boicottata per finanziamento ai terroristi e per approvvigionamento di armamenti nucleari è diventata una meta popolare per i dirigenti occidentali in cerca di nuovi mercati, da quando lo scorso anno sia l'Unione Europea che gli stati Uniti hanno tolto le sanzioni.Le oportunità in questo paese produttore di petrolio sono vaste, grazie ad una combinazione di importazioni di considerevoli dimensioni e di potere d'acquisto altrettanto considerevole.Quasi due decenni di sanzioni economiche hanno lasciato le infrastrutture civili libiche in situazioni disastrose, mentre in anni recenti i prezzi altissimi del petrolio hanno riempito le casse dello stato di bilioni di dollari in contanti. La Lybia ha le maggiori riserve di petrolio dimostrate dell'Africa e circa 20 bilioni di $ di riserve in valuta estera."C'è moltissima competizione per il mercato libico", ha dichiarato John Alterman del Centro di Studi Strategici Internazionali di Whashington."gente di tutto il mondo vede in esso un'opportunità da non perdere."Un certo numero di compagnie francesi è già operante in Lybia e molte altre si stanno dando da fare per vincere appalti in una catena sempre più lunga di corse agli agli appalti.Vinci, il gigante delle costruzioni, sta aiutando a costruire il progetto del Grande Fiume Artificiale di Muhammar el Qaddafi con l'obbiettivo di portare acqua del sottosuolo dal Sahara alle regioni costiere. Alcatel, un produttore di dispositivi per telecomunicazioni ha lavorato per modernizzare l'infrastruttura fissa e mobile e sta attualmente offrendosi per un altro contratto.Il gruppo ingenieristico Alstom fa installazioni per l'elettricità e Total, la compagnia petrolifera, è stata in Lybia per anni, estraendo circa 60.000 barili di petrolio al giorno dai campi petroliferi libici.Tuttavia sino ad oggi, la partecipazione francese al mercato libico resta modesta. Con poco più del 6% delle importazioni del paese, la Francia è in coda rispetto all'Italia del 21%, il paese che l'ha colonizzata, e dell'11% rispetto alla Germania.e infatti sia,Tony Blair, il Primo Ministro britannico, che il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi e il Cancelliere tedesco Gerhard Schroder hanno battuto Chirac nel 2004 nella tenda beduina di Gheddafi, creando così preoccupazione nei dirigenti fancesi di essere arrivati troppo tardi.E la competizione non viene solo dagli amici europei:le comagnie americane, che dominavano l'industria petrolifera libica prima che le sanzioni fossero imposte nell' 86, si accaparrarono una settimana fa 11 delle 15 licenze per l'estrazione petrolifera, lasciando fuori le compagnie petrolifere europee, Total compresa......
 
     
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