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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Febbraio 2005
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SALON DU MEUBLE DE PARIS 2005 PERSONALIZZAZIONE DELL’ART DE VIVRE E DIVERSITÀ DELLE TENDENZE, DUE CHIAVI DELLO SVILUPPO PER UN MERCATO MONDIALE |
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Parigi, 8 febbraio 2005 - Le Salon du Meuble de Paris ha “chiuso i battenti” mentre quello di Colonia iniziava. Si è svolto in un’atmosfera supportata dal miglioramento economico del mercato interno francese e retto dall’equilibrio che è riuscito a creare tra gli stand commerciali, le tendenze e le mostre culturali ormai imprescindibili nel concept del Salon du Meuble de Paris. Creatività, ricerca, Repéres sono stati gli elementi caratterizzanti l’edizione 2005, sia per i produttori sia per i visitatori. Sono stati 42.757 i compratori internazionali dell’edizione 2005; il 7,7 % in più dell’anno scorso. Tra i Paesi in forte incremento vi sono: Cina, Giappone, Corea, Singapore, Hong Kong… i paesi dell’Est e in particolare la Russia. Possiamo inoltre sottolineare la crescita del numero di visitatori provenienti dall’Europa (i più dinamici sono stati gli italiani…) e la consolidata presenza dei compratori americani. I visitatori professionali, chiaramente interessati dall’offerta internazionale, erano anche alla ricerca di idee innovative per differenziarsi e sedurre i consumatori. Hanno trovato le risposte tramite Repères, Influences e Horizons, le tre operazioni di presentazione e di definizione delle tendenze sviluppate per la prima volta da La Métropole, il Villeage e il Grand Marché. Secondo un’inchiesta tra i visitatori condotta dall’Ipea, il 75% si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto della propria visita e l’85% annuncia il proposito di tornare nel 2006. L’83% dei distributori manifesta il suo interesse per i forum di tendenza e rivela la propria intenzione di prenderne delle idee per realizzare le presentazioni nel proprio negozio. Da parte dagli espositori, numerosi sono quelli che utilizzano il salone come strumento di comunicazione. Diverse aziende hanno organizzato nel proprio stand dei party privati che si sono prolungati nella notte, altre hanno scelto le Salon du Meuble de Paris per presentare la loro nuova organizzazione, altri ancora hanno approfittato della partecipazione al Salone per lanciare un nuovo marchio… per i professionisti, le Salon du Meuble de Paris è un appuntamento internazionale indispensabile, un luogo di scambio, di analisi, di singolare art de vivre. Nel Villeage, inserito in una scenografia efficace e raffinata, firmata dal talento di Paola Navone e di Daniel Rozensztroch, si evidenzia chiaramente che i prodotti proposti si adattano sempre più alla moda. Influences, la rivista di tendenze, ha realizzato cose meravigliose in questo ambito ed è riuscito a diffondere un’onda colorata sugli arredi (De Tonge, Grange, Trotel, Atelier du Vendelais, Janseen…). Tenendo conto della diversità delle proposte e dei concept, il livello degli affari si è rivelato diversificato. Cornici, cucine e bagno hanno fatto il loro ingresso nel 2005 in questo universo e per quanto concerne Classic Lab era particolarmente seducente. Ricordiamo le proposte degli editori e dei decoratori (Adam, Idoine, Maud Burnus e Christelle Le Dean), quelle della Design Academy di Enthoven e di Marteen Baas, e quella del Mobilier National con i pezzi di Paul-armand Gette e di Jean-michel Othoniel. La Métropole conferma l’evoluzione iniziata nel 2004. Un layout dall’equilibrio unico al mondo semplifica il lavoro dei compratori. I visitatori sono stati particolarmente sensibili all’inserimento del bagno in questo settore e allo sviluppo del tema luce. Le installazioni “Vers de nouveaux modèles d’habitation” hanno in gran parte contribuito a questo successo con “L’univers du Bain”, progetto di Giampaolo Benedini, realizzato con Agape, Ceramiche Provenza, Effegibi, Meridiani, Rimadesio e Thermae, di Roberto e Ludivica Palomba con Hoesch, Antares, Antolini, Eurofiere, Tubes e Zucchetti. Per quanto riguarda Light Hours, di Marco Piva con Zonca Illuminazione, Gmc Contract & Mobili, ha sedotto il pubblico. “Un homme, une femme et quatre cuisines” di Riccardo Diotallevi era sostenuto da Elica. Acquae, il progetto di Future Systems, realizzato da Marzorati Ronchetti, per San Pellegrino ha divertito molto e “Le Loup”, la casa progettata da Interni, realizzata grazie a Lea Ceramiche ha molto intrigato. I visitatori hanno anche potuto scoprire un nuovo design con le esposizioni Switch on Libanese Design, proposte da William Sawaya e Made In Africa, presentata dalla Biennale Internazionale del Design di Saint-etienne; le Aides à Projets del Via e la Carte Blanche data a Francois Azambourg, il lavoro realizzato sui materiali nuovi con l’esposizione Recherches e le proposte delle scuole. Il Salon du Meuble ha anche presentato un’esposizione Giapponese molto graziosa con Ipex 21, unitamente ad altri designers Giapponesi all’interno di Design Lab. Per quanto riguarda le proposte dei produttori, due tendenze si impongono con prodotti che fanno riferimento alla tendenza Print delle Repères (Artelano, Wittmann, Cinna…) e la proposta di sedie relax in numerose collezioni (Ligne Roset, Steiner, Pelizzoni, Schiffini, Lema, Leolux, Brets..). E’ nell’universo del Grand Marché - mobili moderni e classici che a causa della concentrazione della distribuzione, i progetti presentati - destinati sia al mercato domestico sia al contract - erano più numerosi del passato e il confronto mondiale delle collezioni era chiaramente più forte. Di rilievo la presenza dei grandi gruppi francesi e di note aziende estere, come la collettiva Belgofurn e, per la prima volta, quella di un gruppo di aziende brasiliane tra le più rappresentative; da notare inoltre l’arrivo di paesi emergenti: Indonesia, Egitto, Turchia… Le quattro tendenze Horizons presentate all’ingresso del Padiglione Uno da Francesca Avossa e realizzate con i mobili degli espositori sono state notate e molto apprezzate. Queste quattro proposte piene di seduzione e qualità erano finalizzate a stimolare il mercato e a mostrare nuovi concetti nell’arredamento. Nemmeno la presenza al Salon du Meuble de Paris di Decosit, specialista nelle tendenze per i tessuti delle sedie, è passata inosservata. Sottolineiamo, in questo ambito, la creatività e l’energia di molte imprese nel rinnovare le loro collezioni e nel moltiplicare le proposte e l’evoluzione dei materiali. Il Via occupava anche l’ingresso del Padiglione 7 con cinque prototipi funzionali di sedie relax contemporanee, risultato di una indagine lanciata due anni fa presso alcuni designers. Queste cinque sedie di nuova concezione sono firmate da Arik Lévy, Eric Jourdan, Bernard Moise, Frédéric Sofia e Sismo. Secondo i compratori, i progressi realizzati dal Salon du Meuble de Paris nei tre grandi settori dell’esposizione posizionano chiaramente Parigi come luogo in cui le tendenze vengono decifrate e create. Giudizio condiviso dai visitatori accorsi numerosi sabato, durante la giornata d’apertura al pubblico. Sottolineiamo anche che il livello di alta qualità degli stand dei produttori mostra perfettamente la loro volontà di stimolare il mercato. Precisiamo infine che le Salon du Meuble de Paris è stato visitato da Christian Jacob, ministro delle Pme, del Commercio, dell’Artigianato, delle Professioni Liberali e del Consumo, presso il ministro dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria, ed è stato inaugurato giovedì 13 gennaio, da Renaud Donnedieu de Vabres, ministro della Cultura e della Comunicazione. Egli ha premiato, alla presenza dell’Ambasciatore del Brasile, con il Premio del Creativo dell’anno Pierre Charpin e con quello del Numero d’Oro i fratelli Campana e a Edra. Questo avvenimento ha riunito oltre mille persone. La mostra Switch on Libanese Design, sponsorizzata dal Ministero della cultura francese e da quello Libanese, era stata inaugurata alcune ore prima dalla Signora Sylbie Fadlallah, ambasciatore del Libano in Francia. Infine, il programma 2005 delle conferenze ha avuto un momento particolarmente rilevante e animato con “Existe-t-il encore un style français?”(Esiste ancora uno style francese?), un talk show organizzato con Paola Navone, Christophe Pillet e Gérard Laizé interno a Pierre Berger. In conclusione, le Salon du Meuble de Paris ringrazia la stampa nel suo complesso e in particolare quella quotidiana e settimanale così come le radio e le catene televisive che hanno accordato spazi privilegiati al Salone, alle sue installazioni e alle sue animazioni, sottolineando l’interesse dei consumatori per la propria casa.
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