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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2005
 
   
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  FORUMPA 2005 - COSTRUIRE LA QUALITÀ DELLA P.A. PER GARANTIRE LA QUALITÀ DELLA VITA STANCA, DA “AGENDA LISBONA” LA SFIDA DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
   
  Milano, 10 febbraio 2005 - Passa attraverso l'“Agenda di Lisbona”, appena ridisegnata in dieci punti dalla Commissione Ue, la sfida dell'innovazione tecnologica applicata non solo all'economia ma anche alla Pubblica Amministrazione. A rilanciare un maggior impegno a tutti i livelli per migliorare con gli strumenti digitali la crescita e la competitività nazionale è stato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, alla conferenza del Forum Pa 2005, dedicato alla qualità della Pa. Il ministro ha riconosciuto che su questo fronte “i progressi ci sono stati e sono innegabili”, ma ha ribadito che “serve un grande impegno a tutti i livelli: bisogna ancora superare ritardi e resistenze”. Per cui, ha detto Stanca, “dobbiamo e possiamo vincere tutti la sfida dell'innovazione nella Pa per averla migliore e all'altezza della domanda della comunità nazionale”. Il ministro ha ricordato che “nel Paese c'è una forte esigenza di avere più innovazione tecnologica nell'economia per sostenere crescita e competitività. Questa sfida non riguarda però solo il settore economico ma anche la Pa, settore che non può rimanere fuori. L'apparato pubblico deve infatti essere più competitivo in quanto la competizione ormai è tra Sistemi Paese. E in questo contesto”, ha proseguito, “la Pa è la dimensione più importante in quanto una Amministrazione moderna, che fa leva sulle nuove tecnologie, diventa fattore di sviluppo economico e sociale”. Ma Stanca ha ricordato che “non si tratta di informatizzare la Pa ma di innovare, ossia trasformare, cambiare, adeguare i modelli operativi e organizzativi. La sfida è quindi quella di coniugare la qualità attraverso l'innovazione. Questo si traduce in una semplificazione. Ad esempio il rapporto telematico è sicuramente più veloce ma aumenta anche la qualità dei servizi, incrementa la completezza dell'informazione, garantisce più puntualità e più disponibilità. Ma per ottenere questo bisogna avere risorse umane di maggiore qualità e competenza non solo nel settore umanistico e giuridico, cui appartiene il 70% dei dirigenti della Pubblica amministrazione centrale, ma anche organizzativa, economica e tecnologica”. In questo scenario si inserisce la logica della qualità. Ma il ministro ha ammonito che “non esiste una qualità costosa. Nella qualità bisogna contemperare infatti la produttiva della Pa ed il contenimento dei costi generali. Se, infatti, una organizzazione è costosa diventa uno spreco e richiede piu tasse, rendendo disponibili meno risorse per l'economia. Lo strumento più potente per la produttività della Pa sono le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, l'Ict, in grado di garantire anche un federalismo più efficiente, che non abbia tante facce diverse”. Dopo aver ricordato che “la nostra politica è stata volta a perseguire questi obiettivi ponendo particolare attenzione a settori come la scuola, la sanità, la giustizia, il lavoro ed il turismo”, Stanca ha insistito sulla “innovazione tecnologica applicata alla Pa come strumento per ridare efficienza al Sistema Italia, per ridurre gli sprechi e, quindi, consentire di restituire più reddito al Paese mediante una minor imposizione fiscale”. Proprio sul fronte della lotta agli sprechi con gli strumenti innovativi, il ministro ha ricordato che solo con l'invito telematico da parte dei medici all'Inps di 12 milioni di certificati di malattia dei lavoratori dipendenti, ogni anno si risparmiano 50 milioni di euro; analoga economia si otterrà con l'inoltro digitale degli avvisi di reato; altrettanti con la registrazione digitalizzata degli atti giudiziari; ben 400 milioni si recupereranno con la razionalizzazione tecnologica della spesa farmaceutica degli ospedali e 500 milioni di risparmio ogni anno con la razionalizzazione del lavoro nei ministeri.  
     
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