Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2005
 
   
  Pagina2  
  UN QUARTO DEGLI UTENTI INTERNET IN EUROPA AMMETTE DI ESSERE INTERNET-DIPENDENTE UNA NUOVA INDAGINE EUROPEA COMMISSIONATA DA WEBSENSE RIVELA NUOVI TIPI DI “PERSONALITÀ INTERNET”  
   
  Milano, 10 febbraio 2005 – E’ un dato di fatto: Internet rappresenta ormai un fenomeno ampiamente diffuso al punto da diventare, per alcuni, quasi irrinunciabile. E’ quanto emerge da una nuova ricerca indipendente condotta da Dynamic Markets e commissionata da Websense, volta a “catalogare” i navigatori di Internet in categorie diverse definite in base ad abitudini e preferenze di ognuno. L’indagine, condotta a livello europeo su 500 utenti di Pc portatili, ha messo in luce nuovi e interessanti fenomeni, a cominciare da una nuova categoria di navigatori, la generazione degli internet-dipendenti. Detti anche navigatori insaziabili, a questa categoria appartengono un quarto degli intervistati e include tutti coloro che utilizzano Internet per lavoro e per piacere in egual misura. Di questi, il 16% ammette di essere quello che possiamo definire un download Dj, ovvero colui che ama navigare alla ricerca di musica, giochi e altro materiale da scaricare gratuitamente, non necessariamente per scopi lavorativi. Una tendenza, quest’ultima, in continua crescita, dal momento che attività quali il download di file Mp3, i blog e il gioco d’azzardo via Internet hanno contribuito ad aumentare il fascino del web, sia che si navighi da casa o dal posto di lavoro. Altrettanto interessante è l’analisi delle diverse tipologie di navigazione in Europa. Se i Paesi Bassi vantano il maggior numero di internet-dipendenti (31%), in Gran Bretagna la maggior parte degli utenti si dedica a scaricare musica, film, software e giochi nonché a visitare siti web peer-to-peer, per soli adulti e di hacking. Francia e Germania hanno altresì la più alta percentuale di “cyber cercatori sistematici”, coloro cioè che usano internet per lavoro e per un utilizzo personale di servizi bancari. Buona parte degli utenti internet più “soft”, i cosiddetti “dilettanti digitali”, risiede invece in Italia (41%), dove il web viene usato solo come ausilio nelle attività giornaliere. “Gli utenti si affidano sempre più a internet per la propria attività giornaliera e le aziende hanno la responsabilità di garantire che i dipendenti navighino in un ambiente sicuro”, ha commentato Geoff Haggart, vice president Emea di Websense. “Il problema si presenta quando tutto questo navigare in internet - anche se apparentemente innocuo - espone le aziende al rischio di spyware, virus e malicious code. Disponendo delle giuste misure, quindi, le aziende possono trovare il modo di gestire il tempo che gli utenti trascorrono navigando per ragioni non lavorative, proteggendo e abilitando al tempo stesso un accesso sicuro e gestito”. L’indagine condotta su un campione di 500 utenti europei di internet al lavoro ha identificato le seguenti categorie:  Internet-dipendenti– In Europa, un utente internet su quattro è orgoglioso della propria abilità a navigare in Internet, che lo faccia per lavoro o per piacere. Questa categoria di “veri entusiasti di internet” è stata evidenziata in tutta Europa e si ritrova nei diversi livelli di anzianità professionale. Il 16% di questi ammette di essere dipendente dai download gratuiti: da qui il termine download Dj.  Cyber cercatori sistematici – Circa la metà degli utenti (44%) guarda a internet come a uno strumento da usare sistematicamente per cercare informazioni. A questa categoria appartengono principalmente persone che ricoprono posizioni manageriali. § Dilettanti digitali – Poco meno di un terzo degli utenti europei (31%) si diletta in Internet, trovando questo strumento utile di tanto in tanto. In questa categoria di dilettanti digitali rientrano soprattutto persone che hanno raggiunto una certa anzianità professionale. Ad esempio, il 39% dei direttori dichiara di essere un utente Internet “soft”.  
     
  <<BACK