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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Febbraio 2005
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LO SCIOPERO DI ALCUNI OPERATORI RAI HA CAUSATO IERI DI FATTO L’ANNULLAMENTO DELLO SLALOM GIGANTE MASCHILE |
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Bormio 10 febbraio 2005 - A seguito dello sciopero il Comitato Organizzatore Campionati Mondiali Fis di Sci Alpino Bormio 2005 Lombardia ha emesso una nota nella quale ravvisa costernazione, rabbia, imbarazzo, vergogna: sono queste le reazioni suscitate fra gli sportivi dalla notizia dello sciopero Rai, che ha impedito la disputa dello slalom gigante maschile, uno degli appuntamenti sportivi più attesi del calendario dei Mondiali di Bormio. Ieri mattina le tribune erano al completo, i parterre e i bordo-pista stipati di tifosi e di fans. Erano venuti in oltre un migliaio dall’Austria e dalla Svizzera, 900 i bambini delle scuole di Tirano. Gli atleti erano pronti, la macchina organizzativa perfettamente oliata, quando è circolata la notizia dello sciopero deciso dalla Rai. Questa sciagurata decisione vanifica l’immenso lavoro compiuto dal Comitato Organizzatore per offrire al mondo una grande manifestazione sportiva internazionale. Oltre ad avere costruito impianti all’avanguardia, strutture moderne ed efficienti, un’organizzazione complessa che ha coinvolto migliaia di persone, il Comitato Organizzatore ha lottato contro l’inclemenza del tempo, allestendo piste perfettamente innevate, a dispetto della prolungata assenza di precipitazioni; ha svolto una vasta campagna di comunicazione, concentrando l’attenzione del mondo sull’Alta Valtellina; dopo i primi giorni di gara, è riuscito a riempire le tribune richiamando spettatori dall’Italia e dall’estero; ha coinvolto le scuole della zona, che attraverso i Mondiali hanno potuto vivere una straordinaria esperienza agonistica e didattica. Per parte loro le squadre hanno dato il meglio di sé, offrendo ai tifosi vicini e lontani intense emozioni e momenti indimenticabili. L’atteggiamento irresponsabile dell’ente radiotelevisivo danneggia gravemente l’immagine del nostro paese. Proprio nel momento di massima visibilità, quando gli occhi di tutto il mondo sono puntati sull’Alta Valtellina, sulla Lombardia, sull’Italia, la decisione di indire uno sciopero appare del tutto incomprensibile e suscita profondo sconcerto nell’opinione pubblica. Si sperava che a fronte di un evento di questa portata, in cui è in gioco l’immagine del paese, l’interesse nazionale prevalesse sulle ragioni corporative. Che ciò non sia accaduto addolora profondamente il Comitato Organizzatore, le squadre e le Federazioni, gli sponsor e tutti gli appassionati di sport. «Certe cose succedono solo in Italia». Questo l’amaro commento che circola in queste ore a Bormio e che sigla una giornata da dimenticare.
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