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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2005
 
   
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  SENZA CONOSCENZA NON C'È FUTURO, DICHIARA POTOCNIK  
   
  Bruxelles, 10 febbraio 2005 - Se vuole costruire una leadership sostenibile, l'Ue deve sfruttare il triangolo della conoscenza: creazione, trasmissione e uso attraverso ricerca, istruzione e innovazione. È quanto ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Il 2 febbraio, parlando del 'futuro della R&s [ricerca e sviluppo] quale fattore della competitività europea', Potocnik ha spiegato che l'Unione intende pervenire alla leadership ed alla competitività grazie al Settimo programma quadro (7Pq), studiato in modo da fare leva sulla conoscenza per arrivare alla crescita e maggiormente concentrato sui bisogni dell'industria e delle piccole e medie imprese (Pmi); grazie a nuove politiche di migrazione per attirare i lavoratori della conoscenza e a un quadro comunitario rivisto di aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo corredato da incentivi fiscali. 'I mercati emergenti in cui le nostre aziende devono affrontare la concorrenza sono sempre più globali e sempre più fitti di tecnologia. Armati della conoscenza, possiamo fare la differenza in termini di nuovi e migliori prodotti, servizi e processi. La particolare debolezza dell'economia europea, presa nel suo insieme, è l'esiguità dell'investimento nella R&s. Inoltre essa è relativamente specializzata nei settori a media e bassa tecnologia', ha detto Potocnik. 'Mettere l'Europa all'altezza dei mercati del futuro comporterà un cambiamento strutturale diretto ad una più alta tecnologia e contenuti di valore nei settori, e ad un ancor più grande cambiamento tra i settori per una tecnologia ancora più alta', ha aggiunto il commissario. Per sviluppare le condizioni quadro idonee a fare ricerca in Europa, la Commissione adotterà un quadro comunitario completamente rivisto di aiuti di Stato per la R&s, più favorevole alle iniziative destinate a sostenere gli sforzi di ricerca delle aziende, ha detto Potocnik. Saranno proposti anche gli incentivi fiscali, che stanno guadagnando popolarità tra gli Stati membri, oltre a misure per il reclutamento, le carriere e la mobilità dei ricercatori, il ruolo delle fondazioni nel finanziamento della R&s, il ruolo dei pubblici appalti transfrontalieri nello stimolare l'innovazione, e la cooperazione e il trasferimento di tecnologia tra la ricerca pubblica e l'industria. Riferendo al Consiglio sulla prossima adozione di una direttiva sui visti per i ricercatori dei paesi terzi, Potocnik ha invitato ad una politica di migrazione dedicata e flessibile per attirare i migliori talenti da tutto il mondo. Costruire l'Europa della conoscenza richiede risorse, ha insistito il commissario, affermando che il proposto raddoppio del finanziamento alla ricerca nella prossima prospettiva finanziaria, da 5 a 10 miliardi di euro all'anno, è essenziale per molte ragioni. 'In primo luogo', ha detto Potocnik,' per mostrare che comprendiamo qual è il problema oggi e dove si collocano le opportunità future. [...] In secondo luogo, per essere coerenti con gli impegni già presi, per esempio l'obiettivo del 3%. Se l'Ue chiedesse ai suoi Stati membri di investire di più senza farlo lei stessa, sarebbe cosa difficile da giustificare. E, terzo, per rafforzare le azioni esistenti e condurre quelle nuove il cui svolgimento è migliore al livello europeo, sia per far lavorare insieme i nostri ricercatori con una massa critica di risorse e metterli in competizione per l'eccellenza, sia per costruire le nuove infrastrutture di ricerca del futuro che sono fuori della portata dei singoli Stati membri, sia per dare vita a grandi partenariati pubblico-privati per sviluppare e dispiegare tecnologie chiave come quella dell'idrogeno o la nanoelettronica', ha concluso. Nel 7Pq, i progetti collaborativi saranno ancora più modellati sui bisogni dell'industria di quanto non lo fossero nel 6Pq, ritiene Potocnik, che vede anche le iniziative tecnologiche europee comuni come i campioni della conoscenza per la crescita. I tre fattori chiave per conservare le industrie in Europa sono l'eccellenza della ricerca di base pubblica, l'infrastruttura per la scienza e la tecnologia e le risorse umane, ha detto Potocnik, aggiungendo che queste sono le tre questioni principali su cui si focalizzerà il 7Pq. L'eccellenza della ricerca di base sarà promossa tramite il nuovo Consiglio europeo della ricerca per la ricerca di base; le infrastrutture saranno sviluppate mediante un programma di rafforzamento delle infrastrutture, mirato, tra l'altro, alle apparecchiature di rilevanza per l'industria, mentre la formazione e lo sviluppo delle carriere dei ricercatori saranno sostenuti da un programma 'Marie Curie' ulteriormente ampliato, ha spiegato il commissario. Inoltre, ha aggiunto, 'la convergenza dei programmi di ricerca nazionali sarà migliorata mediante un programma potenziato di sostegno al loro coordinamento, il così detto programma 'Era-net'. 'Alcuni dei nostri partner commerciali sono concorrenziali per le materie prime, che noi non abbiamo. Altri sono competitivi per la mano d'opera economica, che noi non vogliamo. Altri ancora lo fanno a scapito del loro ambiente, cosa che non possiamo accettare', ha commentato Potocnik. 'Puntare sulla società della conoscenza è probabilmente la migliore maniera, e forse la sola, di sostenere il modello di società europea senza dover scendere a compromessi tra crescita economica, coesione sociale e tutela ambientale', ha concluso il commissario.  
     
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