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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Ottobre 2004
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L'OCSE SOLLECITA UNA PIÙ STRETTA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE SULLA NUOVA GENERAZIONE DI PROGETTI NEL SETTORE ASTRONOMICO |
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Bruxelles, 28 ottobre 2004 - L'ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha formulato alcune raccomandazioni nel settore astronomico per proporre una più stretta collaborazione internazionale sui progetti di ricerca a grande scala. Le raccomandazioni sono contenute in un rapporto che riassume le conclusioni di due workshop sui progetti a grande scalda e sui programmi in astronomia e astrofisica. I workshop erano stati organizzati su domanda della delegazione tedesca presso l'Ocse. 'Gli strumenti terrestri o spaziali costano spesso centinaia di milioni di euro, richiedono oltre dieci anni di progettazione e fabbricazione, e sono di solito utilizzati dalla comunità mondiale', sottolinea la proposta tedesca. 'Progetti e infrastrutture vengono sempre più pianificati e realizzati su basi internazionali, anche se attualmente si usano solo accordi ad hoc per definire priorità e ripartizione delle spese'. Anche se nelle ultime decadi sono stati compiuti enormi progressi in astronomia e astrofisica, rimangono ancora senza risposta alcune 'grandi domande', ad esempio sulla distribuzione delle origini della vita, che spiegano la necessità di nuovi progetti e programmi, il cui ordine di grandezza, sostiene il rapporto, rende indispensabile una cooperazione internazionale. Il rapporto riconosce che alcuni potrebbero non vedere con favore questa collaborazione, che potrà funzionare solo sacrificando in parte la propria autonomia. I progetti multinazionali permetteranno però a tutti di avere a disposizione materiali e tecnologie di punta, evitando oltretutto costose duplicazioni delle ricerche. Se i paesi devono lavorare insieme, osserva l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), deve essere definita una strategia. Gli organismi che daranno vita alla cooperazione dovranno quindi delineare, sulla base dell'opinione espressa dalla comunità scientifica, un piano di sviluppo bilanciato, integrato e coordinato a livello globale. Bisognerà lasciare aperta la possibilità di collegamenti con altri settori pertinenti (incluse la fisica delle alte energie e nucleare, le scienze della Terra, la biologia) e perfezionare lo scambio di comunicazioni tra le agenzie che si occupano di osservazioni dalla Terra e dallo spazio. Le raccomandazioni propongono di includere nella scelta dei progetti di astronomia e astrofisica sia la ricerca di base che quella applicata, o, per usare la terminologia delle raccomandazioni, sia i progetti 'a finalità speciale' che quelli 'a finalità generale'. 'Scelta e realizzazione dei nuovi progetti dovrebbero tener conto delle esigenze scientifiche e delle opportunità di scoperte fortuite', afferma il rapporto. La pianificazione strategica globale offrirebbe alle agenzie una più ampia prospettiva e permetterebbe ai paesi più piccoli di dare uno sguardo a quello che si fa altrove, e probabilmente d'individuare aree di possibile partecipazione. 'Il vantaggio più grande consisterebbe in una visione strategica che andrebbe oltre i confini dei singoli progetti e forse anche dei singoli soggetti', sostiene il rapporto dell'Ocse. Un'altra area che richiede una visione e un'azione collettiva è quella della gestione dei dati. L'enorme volume di informazioni digitali che fluisce dai nuovi osservatori pone la sfida di raccogliere, usare, archiviare e mettere in comune i dati disponibili. Sono stati fatti importanti progressi verso un 'osservatorio virtuale', ma agenzie e governi devono rendersi conto che si tratta di un obiettivo a lunga scadenza, ricorda il rapporto, che sollecita quindi il coordinamento a lungo termine dei piani, in modo da trasformare l'attuale collaborazione sull'osservatorio virtuale in un'attività globale pienamente rappresentativa. I nuovi progetti dovranno tener conto sin dalle prime fasi di progettazione di questo aspetto delle loro ricerche e consultare i potenziali utilizzatori, raccomanda il rapporto. Prima di occuparsi dei singoli progetti e delle priorità di ricerca, sottolinea il rapporto, bisognerà chiarire un certo numero di punti, essenzialmente legati a problemi legali, organizzativi e gestionali. La 'principale questione di principio' sull'accesso e la partecipazione di paesi che non fanno parte del nucleo iniziale che ha lanciato l'iniziativa (non solo in termini di uso delle strutture, ma anche di partecipazione alle fasi di ricerca e costruzione) dev'essere risolta in priorità, conclude l'Ocse. Per il testo del rapporto: http://www.Oecd.org/sti/gsf
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