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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Novembre 2004
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COM-PA 2004: RIFORMA MORATTI, ECCO COME LE SCUOLE LA COMUNICANO |
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Bologna, 4 novembre 2004 - Comunicare la riforma, ma soprattutto comunicare attivamente e non passivamente, con gli allievi, gli insegnanti, le famiglie. E' questa la strategia che molti uffici scolastici regionali hanno adottato o hanno intenzione di adottare a 18 mesi dalla Riforma della scuola (la cosiddetta Riforma Moratti). Ed è questo il tema del convegno "L'innovazione tecnologica per conoscere il sistema scuola", evento organizzato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e la ricerca, nell'ambito di Com-pa, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese (a Bologna, dal 3 al 5 novembre). E' Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di sociologia e comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma, ad aprire il convegno mettendo a fuoco le parole chiave: "sistema scuola, tecnologie", che significano prima di tutto "capire che stavolta, con la nuova comunicazione possiamo vincere". Il passato, secondo Morcellini, ha visto la sconfitta della scuola nel rapporto coi media, in primis la televisione un mezzo "afono e apatico". Oggi invece "usando internet e il computer, linguaggi quotidiani dei giovani, possiamo arrivare a creare un dialogo". Per fare questo, però, è necessario partire da un assunto "quello che la scuola ha davvero e ancora la capacità e la forza di modificare le persone". Tocca poi ai dirigenti degli uffici scolastici regionali raccontare cosa, a livello locale, è stato fatto: sono intervenuti Luigi Catalano dell'Usr del Piemonte, Ugo Panetta (Calabria), Lucrezia Stellacci (Emilia-romagna) e Carmela Palumbo (Veneto). In Emilia-romagna, per esempio, ci si è concentrati su tre filoni di indirizzo: "comunicazione, formazione e ricerca-azione della riforma - spiega Stellacci - seguita poi da un'azione di monitoraggio sull'efficacia di queste azioni". Ma anche visite nelle scuole, pubblicazione di informazioni sui siti di servizio, e punti di ascolto telematico con un numero di telefono, uno di fax e una casella postale elettronica dedicati solo a chi ha bisogno di capire e approfondire le novità della riforma. Il pezzo forte dell'Emilia-romagna è un progetto di messa in rete delle scuole con videoconferenze, che può anche fungere da mezzo per la formazione degli insegnanti. In Veneto, invece, il monitoraggio, realizzato in particolare nelle scuole primarie e nella prima classe di quelle secondarie, si sta concludendo in questo periodo e ha già dato buoni riscontri. "L'80% delle scuole della nostra regione ci ha già risposto - spiega Palumbo - dandoci notizie sullo stato di attuazione della riforma, e in particolare, sulla nuova struttura oraria e sulla presenza dei tutor". Questo è un primo passo, "una sorta di stato dell'arte che poi ci servirà per mettere in atto le azioni di sostegno per le scuole che sono rimaste indietro". Le buone notizie sulla diffusione delle tecnologie nella penisola vengono da Letizia Melina: "In Italia il 65% delle scuole ha una rete locale, l'88,7% utilizza la banda larga, il 51% ha un proprio sito web gestito dal personale della scuola". E proprio tramite la posta elettronica e internet, gli operatori degli istituti comunicano tra loro, con le istituzioni, con le famiglie. "Le nuove tecnologie - conclude Melina - devono assolutamente divenire un mezzo quotidiano nella didattica. Ecco perché gli insegnanti devono conoscere le tecnologie e devono saperle usare".
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