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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Novembre 2004
 
   
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  IL MINISTRO OLANDESE CHIEDE CHE NEL 7PQ VENGA INCLUSA ANCHE L'ARCHIVIAZIONE DEI DATI SULLE RICERCHE  
   
  Bruxelles, 4 novembre 2004 - Maria van der Hoeven, ministro olandese per l'Istruzione, la cultura e la scienza, ha chiesto nuovi sforzi per garantire l'archiviazione digitale della ricerca scientifica che, ha dichiarato, per adesso fa pensare alle sabbie mobili, e ha suggerito di dare al problema più importanza a livello europeo e di introdurlo come priorità del Settimo programma quadro (7Pq) per la ricerca. Van der Hoeven stava parlando il 1° novembre all'Aia, in una conferenza sull'accesso a lungo termine alle pubblicazioni scientifiche archiviate elettronicamente. Il più elevato numero di pubblicazioni scientifiche e la crescita della società dell'informazione fanno sì che sia oggi più che mai difficile districarsi nella marea di conoscenza scientifica registrata, ha detto il ministro. E poiché la società dell'informazione è in continua evoluzione, non possiamo essere sicuri che tutta questa informazione sarà ancora accessibile in futuro, ha aggiunto. 'Non è un'esagerazione affermare che la situazione attuale dell'archiviazione digitale delle pubblicazioni scientifiche fa pensare alle sabbie mobili', ha detto van der Hoeven. 'I risultati delle ricerche sono ben lungi dall'essere archiviati in sistemi d'informazione a prova di futuro. Le basi della nostra conoscenza scientifica rischiano di finire nella soffitta digitale'. La soluzione, sostiene van der Hoeven, è una più stretta collaborazione, a livello di operatori (scienziati, editori, settore della tecnologia dell'informazione, biblioteche) e a livello internazionale. I Paesi Bassi hanno già cominciato ad occuparsi del problema sviluppando un deposito elettronico, un'iniziativa sponsorizzata dalla Biblioteca nazionale olandese, in collaborazione con l'Ibm. Si tratta di un sistema di archiviazione e recupero che si adatta automaticamente ai nuovi sviluppi tecnologici e si aggiorna ogni volta che vengono sostituiti i programmi computerizzati, l'hardware o il software. La biblioteca ha già firmato accordi con cinque editori internazionali, e molti altri hanno manifestato il loro interesse. La Biblioteca nazionale sta 'compiendo un importante passo strategico a tutto vantaggio del sistema di ricerca internazionale', ha detto van der Hoeven. Ma questo passo, da solo, non è sufficiente, sottolinea il ministro. 'Il deposito elettronico deve essere parte integrante di una infrastruttura di ricerca europea', in modo da garantire la conservazione a lungo termine del patrimonio scientifico europeo, ha aggiunto. Per tale motivo van der Hoeven si sta impegnando a portare il tema ai primi posti dell'agenda europea della Commissione, del Parlamento europeo e del 7Pq. 'Penso che sarebbe una buona cosa se, sulla strada del Settimo programma quadro, trovassimo un posto non solo per concetti ben conosciuti, come 'spazio' e 'sicurezza', ma anche per la 'Memoria di domani', un ricordo non solo del nostro patrimonio culturale ma anche del nostro patrimonio scientifico', ha concluso van der Hoeven.  
     
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