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Notiziario Marketpress di
Venerdì 20 Febbraio 2004
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IL QUARANTUNO PER CENTO DEI RIVENDITORI EUROPEI INTENDE AVVIARE PROGRAMMI PILOTA SULL'RFID ENTRO L'ANNO IN CORSO |
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Milano, 20 febbraio 2004 - Printronix, produttore leader di soluzioni integrate di stampa enterprise, ha annunciato oggi i risultati di uno studio completo condotto su 125 tra i maggiori rivenditori europei, sul tasso di adozione della tecnologia Rfid (Radio Frequency Identification) nella supply chain. Secondo i risultati della ricerca, svolta da Vanson Bourne, analista di mercato indipendente, che vanta una lunga esperienza nella realizzazione di ricerche efficaci ed accurate sul mercato It, il 41% dei rivenditori europei sta pianificando progetti pilota sull’Rfid nel 2004 in quanto ritiene che la tecnologia consente di raggiungere maggior efficienza nella supply chain. Lo studio, che ha coinvolto i maggiori rivenditori in Uk, Francia, Germania, Italia e Spagna, ha confermato l’impatto positivo che la tecnologia Rfid avrà sulla supply chain, semplificando e ottimizzando il tracciamento delle merci, riducendo in modo significativo il numero di prodotti che vengono smarriti durante il transito. Benché i due terzi delle supply chain del retail in Europa non utilizzi al momento la tecnologia Rfid, un quarto degli intervistati ha indicato che oltre il 50% di scatole e pallet in arrivo dai loro fornitori dispone di tag Rfid. Questo numero sembra destinato a crescere, dato che il 39% dei rivenditori prevede entro il 2006 di ricevere tag Rfid dai fornitori su oltre la metà dei colli consegnati. L’rfid in Italia I dati italiani sono ancor più promettenti, risultando i più alti in diverse categorie e sempre più alti della media europea. Attualmente la tecnologia Rfid sembra rivestire grande interesse per i rivenditori italiani: il 38% ha dichiarato che oltre il 50% di colli e pallet ricevuti è dotato di tag (rispetto ad una media europea che risulta essere del 25%). Questo dato dimostra che l’Rfid è uno strumento già abitualmente in uso all’interno della catena del valore in Italia. Questi dati positivi sembrano destinati a registrare un ulteriore incremento nei prossimi anni, con il 52% dei rivenditori italiani (contro una percentuale europea del 39%) che ritiene che entro il 2006 riceverà oltre il 50% di colli con tag. Secondo questa prospettiva, la crescita europea entro il 2006 sarà superiore a quella italiana, mentre la diffusione dell’Rfid nel nostro paese risulterà comunque decisamente superiore a quella europea. Inoltre, il 33% degli intervistati italiani ritiene che tra dieci anni tutti i fornitori utilizzeranno l’Rfid (la media in Europa è del 14%). L’italia, con un dato decisamente più alto rispetto a quello di tutti gli altri paesi europei, mostra un’alta propensione verso l’adozione dell’Rfid. A ulteriore conferma del ruolo notevole che la tecnologia Rfid è destinata a rivestire nei prossimi mesi nella supply chain italiana, il 57% dei rivenditori del nostro paese ha dichiarato che sta prendendo in considerazione o pianificando esperienze pilota con l’Rfid nel corso del 2004. Ancora una volta l’Italia ha riportato una percentuale decisamente più alta rispetto alla media europea che si attesta intorno al 41%. Passando all’analisi delle possibili barriere all’introduzione della tecnologia Rfid in Italia, ben il 52% dei rivenditori non ritiene che gli standard di frequenza rappresentino un ostacolo. Inoltre, secondo il 37% neppure i costi possono essere in alcun modo una barriera all’adozione dell’Rfid, così come l’acquisizione del know-how relativo alla tecnologia, non considerata un ostacolo per il 57% dei rivenditori italiani. Neanche la sicurezza viene considerata per più della metà della supply chain italiana (52%) un impedimento all’adozione della tecnologia Rfid. Inoltre per il 47 per cento neppure la mancanza di fornitori ostacolerà l’introduzione dell’Rfid. Questi risultati sono estremamente significativi, e i più alti rilevati a livello europeo in merito ad eventuali fattori che potrebbero ostacolare l’adozione della tecnologia Rfid. Per quanto riguarda i vantaggi che i rivenditori italiani ritengono di poter ottenere dall’introduzione della tecnologia Rfid, il 43 per cento vede come risultato immediato una notevole riduzione degli sprechi e della perdita di merce. Per il 29 per cento l’Rfid permetterebbe la riduzione della necessità dell’intervento umano, per il 29 per cento aumenterebbero le rotazioni di magazzino, e per la maggioranza dei rivenditori italiani (56%) l’adozione dell’Rfid si tradurrebbe in un aumento dell’efficienza nella supply chain. Ancora una volta, questi dati attestano la convinzione profonda emersa fra i protagonisti della supply chain italiana degli enormi vantaggi che la tecnologia Rfid potrà portare alla informatizzazione e ottimizzazione della catena del valore.
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